La Leggenda di Fonte Gaia
Transcript
La Leggenda di Fonte Gaia
Gemmes et compagnie presenta La Leggenda di Fonte Gaia Spettacolo di teatro di figura La Piazza ad Acqua Installazione con automi concezione e regia: Margherita Piantini e Paul Chevillard Scenografia, personaggi animati: Jean-Baptiste Manessier assistito da Michel Ozeray, Tristan Adelen, Eric Jolivet Testo: Paul Chevillard Musica spettacolo: Giovanni Mancuso Scrittura vocale di Gaia: Margherita Piantini Spazializzazione sonora: Marc Piera Musica Installazione: Cerna, Rashdad Creazione luci: Marc Chauvelin, Lucilla Baroni Interpretazione: Paul Chevillard Manipolazione: Margherita Piantini, Brice Coupey, Cristiana Daneo, Denis Guivarc’h Direttore di scena: Bruno Lebouvier Regia luci: Lucilla Baroni Regia suono: Jean Lusignan Produzione: Gemmes et Compagnie Con il patrocinio della Città di Siena e della Città di Venezia Con il sostegno di Afaa, Association Française d’Action Artistique - Ministère des Affaires Etrangères Thetis (Venezia), Festival Fabbrica Europa (Firenze), Comportements Sonores (Paris)) Direction régionale des affaires culturelles d'Ile-de-France - Ministère de la culture et de la communication A Siena l'acqua non arriva naturalmente. Dal XIII al XV secolo, gli antichi hanno scavato per chilometri tutt'intorno impossibili gallerie, i bottini, per condurre sorgenti e ruscelli di pioggia fino alla città dentro templi-fontane. Fonte Gaia, scolpita da Jacopo Della Quercia tra il 1406 e il 1419 ed edificata sulla Piazza del Campo, cuore della città, ne rappresenta la creazione artistica più alta: tutta in marmo scolpito di vergini e virtù, si mostra come un altare che custodisce ed offre il dono più prezioso: l’acqua. lo spettacolo A Siena, il 17 agosto 1400, davanti agli abitanti sgomenti, l'acqua della fontana smette di colare, la cappella crolla e le campane cadendo emettono una musica molto particolare. le tematiche Lo spettacolo e l’installazione di Fonte Gaia fanno convergere in un mondo unico e fantastico due tematiche profonde: l’universo mitico dell’acqua ; la bellezza di un’opera d’arte. La Leggenda di Fonte Gaia è la storia di Jacopo lo scultore, che ha avuto bisogno di un anno, un'impossibile scultura, uno spaventoso temporale, l'incendio del suo castello ma anche una musica tutta particolare per infine imparare ad amare la misteriosa Gaia e così permettere che l'acqua scorra di nuovo sulla Piazza del Campo. Il primo tema ci riporta alle radici della nostra civiltà - dalla cosmogonia greca che risale a Teti e Oceano, alle innumerevoli citazioni bibliche, alle leggende pagane - proiettandoci al tempo stesso in un’universalità che abbraccia tutte le culture in cui sempre l’acqua, madre generatrice, gioca un ruolo essenziale. Ma tale tematica non resta confinata in un mondo astratto, lontano, essa s’incarna in un capolavoro: Fonte Gaia; entra in un luogo: Siena e la sua Piazza del Campo cosi’ particolare; in un tempo: l'umanesimo italiano del XV secolo. L’installazione con automi: la Piazza ad Acqua La scenografia dello spettacolo La Leggenda di Fonte Gaia è sicuramente accattivante: viene così proposto di dare al pubblico il tempo di guardarla nel quadro di una visita organizzata chiamata la Piazza ad Acqua. La voce di una guida invita il passante, il perdigiorno, lo spettatore a entrare nella piazza, a guardare i personaggi nel loro quotidiano - questi automi fatti di legno nodoso raccolto sulle spiagge, animati da grosse ruote a pale mosse dall’acqua, azionati da meccanismi di ferri e fili - a guardare le architetture in ferro e tessuto, a trattenersi, a sognare. Per una mezz’ora, al suono di una musica originale, i visitatori assistono al vano conflitto tra la voce registrata della guida-conferenziere che ha così tante spiegazione da dare, e gli automi chiassosi e disobbedienti La Piazza ad Acqua favorisce l'accesso ad un gran numero di spettatori e consente anche la realizzazione di progetti pedagogici: dopo una visita animata potranno essere organizzati, sul posto o in altre sedi, incontri di studio per la scuola intorno ai numerosi temi offerti dalla Leggenda di Fonte Gaia e dall’installazione stessa. Ed è presente, l’acqua, in tutte le sue componenti: mitiche, simboliche, favolistiche, sociali, naturali, ambientali e scientifiche. E cola, l’acqua, per davvero, dalla fontana e sulla piazza animata, attraverso ruote a pale, meccanismi ed ingranaggi che ci intrattengono ancora in altri universi, più sensuali forse, fatti di scienza e di matematica, d’arte e artigianato... La musica dello spettacolo La partizione sonora è testo e non semplice accompagnamento dell'azione. Concepita come un' opera di musica contemporanea utilizzando voce e strumenti tradizionali, ma anche, giocattoli, elettrodomestici e altri oggetti sonori tra i più disparati e artigianalmente costruiti. E’ stata registrata e quindi lavorata elettronicamente, soprattutto al fine di organizzare la sua distribuzione spaziale in armonia con la drammaturgia e la scenografia tutt’intorno al pubblico a 360°. Gemmes et compagnie La scenografia, i personaggi Per vedere e intendere la storia di Fonte Gaia, lo spettatore è al centro della scenografia, come all’interno di una scatola magica, su una Piazza di Siena a forma di conchiglia reinterpretata dall’artista. Tutt’intorno un’incredibile animazione della vita cittadina con il mercato, le botteghe, la taverna e la sua fontana. Gli abitanti si attivano: genti diverse, vecchi e bambini, interpretati da personaggi-automi, mossi a vista da grandi e spettacolari ingranaggi ad acqua, le cui forme ed espressioni emergono dal legno nodoso, levigato dal mare, proposto dall’artista e interpretato dall’occhio curioso dello spettatore. Essi si muovono tra i falsi piani prospettici di architetture medievali create in ferro e stoffe dipinte per portare trasparenze luminose, cosi’ come di stoffa dipinta sono le grandi colline che circondano lo spazio, creando orizzonti di paesaggio e atmosfere di luce. Vera e propia creazione estetica che, per la qualità dei materiali e delle forme, ha imposto l’offerta di una visita espositiva indipendente dallo spettacolo: la Piazza ad Acqua. Di legno, come i suoi concittadini, è il personaggio di Jacopo: grande figura massiccia e squadrata mossa a vista da un attoremanipolatore nello spazio-atelier, una suggestiva cava di marmo toscano che si offre allo sguardo del pubblico dopo il crollo della grande chiesa che incombeva sulla piazza. Alle sue spalle si muove Gaia, ombra colorata di vetro e resina trasparente, azionata dal manipolatore con un sistema di contrappesi atti a permetterle movimenti sinuosi e undulatori. Visione misteriosa e affascinante, Gaia non è limitata allo schermo, ma espande i suoi riflessi in un complesso gioco di luci sulle colline intorno al pubblico, avvolgendo lo spettatore e mantenendolo in una posizione centrale rispetto alla scena. Infine Arianna, piccola messaggera di legno vestita di un abito rosso, partecipa fin dall’inizio alla vita della piazza accanto agli altri bambini, ma il suo sguardo di vetro la distingue, ed è lei che l’attore sceglie per portare a Jacopo la notizia… Personaggio a parte, infine, ma a parte intera è il cronista: d’ossa ed anche di carne è un attore che accoglie, accompagna e istruisce il pubblico sulle dicerie, i pensieri, le informazioni pubbliche o no: banditore o commentatore, forse più manipolatore che non appaia... Le voci Per servire La Leggenda di Fonte Gaia le sole voci dal vivo non potevano bastare. Gli attori che accolgono il pubblico sono guide o cronisti, a seconda, ma sono “in voce ed ossa”. Avendo preferito innanzitutto la freschezza del timbro infantile, il canto, le risa e le parole della piccola Arianna sono state registrate, cosi come le dolorose parole di Jacopo, che le risponde. Gaia è troppo donna e dea allo stesso tempo, sogno e realtà, carne o schege di luci di vetro, perché una voce-viva o registratadi star sia sufficiente: con un vecchio registratore a nastro Revox e delle forbici, souno dopo suono, parola dopo parola sono state assemblate, cesellate per arrivare a questa composizione bilingue cosi’ vera e impossibile allo stesso tempo, cosi’ riconoscibile e immaginaria. MARGHERITA PIANTINI Nasce a Venezia (Italia). Attrice, laureata in Storia dell'Arte, coniuga nella propria professione i due campi di ricerca. In teatro (teatro di ricerca, prosa, teatro-danza, ricerca vocale, teatromusica contemporanea, teatro d'animazione) studia e collabora tra gli altri con Dario Fo, Luca Ronconi, Gianni de Luigi, Gabriella Bartolomei, Franco Branciaroli,, Malou Airaudo, Puma Freytag e la Compagnia del Carretto. Parallelamente, per i bambini, sviluppa e mette in pratica con Caterina De Luigi un metodo di espressività creativa a partire da opere d'arte legate allo spazio della città, realizzando numerosi progetti d'animazione con il Comune e le scuole di Venezia, ma anche di Napoli, Barcellona, Parigi e con l'Unesco. Le sue realizzazioni hanno dato luogo a diverse pubblicazioni. Inoltre, sempre per il Comune di Venezia, è creatice, coordinatrice e realizzatrice di diversi eventi pubblici di strada. PAUL CHEVILLARD Nasce a Angers (Francia). Dopo gli studi di Legge, si impegna in una doppia vita professionale: la critica cinematografica e la promozione del Teatro francese all'estero, facendo parte del Ministero francese degli Affari Esteri (Afaa). In relazione a tale incarico nel '92 assumerà la responsabilità, tanto in Francia che in America latina, del coordinamento di tutte le manifestazioni pluridisciplinari elaborate nel quadro della celebrazione del quinto centenario della scoperta dell'America. Dal 1980 al 2000, è stato membro della commissione francese di classificazione di films per la protezione dei minori di fronte all'immagine cinematografica, rappresentando la Francia all'estero nel quadro delle conferenze internazionali su questo tema. Attore dal 1993 si forma tra gli altri con Andreas Voutsinas e nel cinema gira con diversi registi tra cui Alain Cavalier, Jacques Doillon, Jean-Paul Rappeneau, Nicole Garcia; partecipa a vari telefilms. E' inoltre autore di sceneggiature cinematografiche e testi teatrali. Gemmes et compagnie – 146 rue de Charenton 75012 Paris tél. +33 6 86 16 24 16 <[email protected]>