NEL 2012 IL - Giornale del Popolo

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LUNEDÌ 9 LUGLIO 2012
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nuova pagina di storia: settima vittoria a Wimbledon e ritorno al numero 1
Roger settebellezze
Grande Slam
di PAOLO GALLI
«Sogno l’ennesima celebrazione enfaticoretorica», mi ha scritto un collega appena
prima che la finale avesse inizio. Roger
Federer, in effetti, richiama proprio enfasi e,
perché no, retorica. Tifarlo, tra gli inevitabili
alti e bassi imposti dalla disciplina e dal suo
carattere, richiede fede estrema nei suoi
mezzi, nel suo tennis, che poi è IL tennis,
quello con la “T” maiuscola. Eccola, la retorica.
Be’, ma se non scivolassi su di essa pochi
minuti dopo la settima vittoria di Federer a
Wimbledon, allora dovrei cambiare mestiere, e
fede tennistica. «Oggi lo vedo male», mi hanno
detto dopo il primo set di ieri. «Sempre male,
eh?», mi hanno chiesto poco dopo. E io: «No,
ce la farà, ce la farà». Non era preveggenza, ci
mancherebbe altro, bensì fede, appunto.
Inutile scomodare pruriginosi parallelismi
religiosi o citare Foster Wallace, ma una partita
di tennis giocata da Federer non è una partita
normale, men che meno se ha come cornice il
Centre Court e come pavimento quel prato
d’erba. Già, “erba di casa mia”, come cantava
quel cantante tanti anni fa, erba di casa
Federer. «Ma un’altra primavera chissà
quando verrà / Per questo dalla vita prendo
quello che dà / Amare un’altra volta, ecco cosa
farò». Il Federer che soffre, che però vede un
obiettivo enorme, fatto di record e ulteriore
gloria - neanche ne necessitasse -, e fa di tutto
per andare a raggiungerlo. E allora si appoggia
sul suo tennis, vario come quello di nessun
altro, vario come quello di nessuno mai, e su
gambe solide, magari non dinamiche come
quelle di Murray, il suo rivale dominato dalla
luna, ma sane, ben gestite. Federer non è un
robot (come... quegli altri due là), ma
semplicemente uno che ha avuto un dono
unico e che sa esaltare questo dono al meglio.
Ha vissuto non soltanto una primavera
lunghissima, ma un’estate piena, prima che
qualcuno (tanti, quelli incomprensibilmente
stufi, i superficiali) gli leggesse nel futuro un
precoce inverno alle porte. Ma lui ha aspettato
una sua nuova primavera, con la precedente
che nel frattempo non era neppure del tutto
sfiorita. E ora, guardando ai Giochi, a un
nuovo Wimbledon, canta... «Amare un’altra
volta, ecco cosa farò».
Roger Federer, 30 anni, ha vinto ieri il suo 17° titolo del Grande Slam.
(foto Keystone)
le dichiarazioni di “King Roger”
Questo settimo titolo ha un gusto particolare rispetto ai precedenti?
Tutte le finali del Grande Slam, in
particolare proprio quelle di Wimbledon, sono speciali. Questa poi era unica, perché mi sono trovato a giocare
contro Andy e anche perché abbiamo
finito sotto il tetto, ciò che non era mai
accaduto in finale. Non ho ancora metabolizzato questo titolo. C’erano talmente tante cose in gioco, che ci vorrà
del tempo, come al solito, per rendermi conto di quanto ho fatto...
Lei è fatto proprio per Wimbledon?
In effetti sì. È qui che sono il migliore,
ma non so davvero perché. Sin dall’inizio, sapevo che qui avrei giocato be-
ne. Con il passare degli anni, sono riuscito a conservare un livello alto di risultati. Gli ultimi due anni sono stati
un po’ deludenti, ma Berdych e Tsonga avevano giocato molto bene contro di me. Quest’anno ho preso maggiormente l’iniziativa, senza aspettare troppo gli errori del mio avversario.
È così che si vince a Wimbledon.
È stata dura rispondere per due anni alle domande sulle sue capacità di tornare a vincere un torneo del Grande Slam?
Questo andazzo non era cominciato
con la mia vittoria a Melbourne nel
2010, ma prima. Trovo che le interviste si siano appesantite dopo le mie
vittorie a Wimbledon 2009 e al Roland
Garros. Ma è chiaro, capisco che in
molti volessero menzionare il mio declino per primi...
Quando è cominciata la sua scalata?
Forse al Roland Garros 2011. In finale sono arrivato vicino a Nadal. La mia
fiducia è poi aumentata dopo i titoli
vinti a Parigi-Bercy e ai Masters.
Quali concessioni a causa dell’età?
A volte ci si dimentica che sono padre
di due gemelle. Questo ha avuto un
enorme impatto sulla mia vita. Ma
questo ha anche avuto un impatto positivo sul mio gioco. Oggi gioco il mio
miglior tennis. La vittoria di oggi (ieri, ndr) è un sogno divenuto realtà, per
me e per la mia famiglia.
Wimbledon 2003
Federer b. Mark Philippoussis (Aus)
7-6 6-2 7-6
Melbourne 2004
Federer b. Marat Safin (Rus)
7-6 6-4 6-2
Wimbledon 2004
Federer b. Andy Roddick (USA)
4-6 7-5 7-6 6-4
US Open 2004
Federer b. Lleyton Hewitt (Aus)
6-0 7-6 6-0
Wimbledon 2005
Federer b. Andy Roddick (USA)
6-2 7-6 6-4
US Open 2005
Federer b. Andre Agassi (USA)
6-3 2-6 7-6 6-1
Melbourne 2006
Federer b. Marcos Baghdatis (Cip)
5-7 7-5 6-0 6-2
Wimbledon 2006
Federer b. Rafael Nadal (Sp)
6-0 7-6 6-7 6-3
US Open 2006
Federer b. Andy Roddick (USA)
6-2 4-6 7-5 6-1
Melbourne 2007
Federer b. Fernando Gonzalez (Cil)
7-6 6-4 6-4
Wimbledon 2007
Federer b. Rafael Nadal (Sp)
7-6 4-6 7-6 2-6 6-2
US Open 2007
Federer b. Novak Djokovic (Ser)
7-6 7-6 6-4
US Open 2008
Federer b. Andy Murray (GB)
6-2 7-5 6-2
Roland-Garros 2009
Federer b. Robin Soderling (Sve)
6-1 7-6 6-4
Wimbledon 2009
Federer b. Andy Roddick (USA)
5-7 7-6 7-6 3-6 16-14
Melbourne 2010
Federer b. Andy Murray (GB)
6-3 6-4 7-6
Wimbledon 2012
Federer b. Andy Murray (GB)
4-6 7-5 6-3 6-4
NUMERO DI SETTIMANE AL NUMERO 1
1. Pete Sampras (USA)
1. Roger Federer (S)
3. Ivan Lendl (Cec/USA)
4. Jimmy Connors (USA)
5. John McEnroe (USA)
NUMERO DI TITOLI VINTI A WIMBLEDON
1. William Renshaw (GB)
1. Pete Sampras (USA)
1. Roger Federer (S)
4. Laurie Doherty (GB)
4. Björn Borg (Sve)
NUMERO DI TITOLI VINTI NEL GRANDE SLAM
1. Roger Federer (S)
2. Pete Sampras (USA)
3. Roy Emerson (Aus)
4. Rod Laver (Aus)
4. Björn Borg (Sve)
4. Rafael Nadal (Sp)
il suo quinto successo a Wimbledon
la partita e... la scalata
Roger Federer ha piazzato un doppio
colpo storico ieri a Wimbledon, eguagliando due record di Pete Sampras. Battendo Andy Murray in finale (4-6 7-5 63 6-4 dopo 3h24’), il basilese ha vinto il
suo settimo titolo a Wimbledon (17° nel
Grande Slam) e torna nel contempo sul
gradino più alto della ATP, almeno per la
286ª settimana. Murray ha provato a riportare la Gran Bretagna sul trono di
Wimbledon, ha vinto il primo set (giocato con strepitosa serenità), è stato vicino ad aggiudicarsi pure il secondo – il renano ha cancellato due palle break al nono gioco, prima di forzare sul 6-5... –, ma
poi ha dovuto inchinarsi di fronte a troppo Federer, decisivo in ogni momento decisivo che si è presentato. “King Roger”
si è rivelato più determinato e continuo
dello scozzese sia all’aria aperta che, dopo l’ennesima interruzione per pioggia, al
coperto del tetto del Centre Court. Il suo
Centre Court.
le 17 finali vinte
STANISLAS WAWRINKA: «Amazing Roge!!!!»
CLAUDIO MEZZADRI: «Non ci sono parole, Federer è semplicemente IL fenomeno pù grande che il tennis abbia mai avuto»
YVES ALLEGRO: «Roger is finished! He will
never ever win anything anymore! Take
that!!!!!!!!»
NICK BOLLETTIERI: «Federers backhand
today is a total dream»
JIMMY CONNORS: «Fred Perry is still resting easy»
LARA GUT: «Roger numero 1... di nuovo!
Wow!!! Questo è spettacolo!!!!!!!»
Seren...issima
Serena Williams (testa di serie numero
6) è riuscita nell’impresa di imporsi per
la quinta volta a Wimbledon (due anni
dopo il suo ultimo trofeo del Grande
Slam), battendo in finale la polacca
Agnieszka Radwanska (numero 3) 6-1
5-7 6-2. Un successo che sa di
risurrezione. «Mi riesce difficile
descrivere ciò che sento. Ho avuto
diversi momenti difficili. Ho avuto
problemi a stomaco e polmoni, due
operazioni ai piedi: l’anno scorso sono
finita al numero 200 delle classifiche...
È un ritorno incredibile. Tutti i titoli
sono speciali, ma questo... di più».
Serena (che poi ha vinto anche il
doppio con la sorella Venus) potrebbe
puntare anche al numero 1, passato
intanto dalla Sharapova alla Azarenka.
286
286
270
268
170
7
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