LA BRIDGIADE Pagina 1 CAPITOLO 2 BRIDGE D`EGITTO I Nutrito

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LA BRIDGIADE Pagina 1 CAPITOLO 2 BRIDGE D`EGITTO I Nutrito
CAPITOLO 2
BRIDGE D'EGITTO
I
Nutrito dal sapiente limo del Nilo, l'Urk Brugt sorse a nuovo splendore tra il popolo dell'antico Egitto.
Il gioco prese il nome di Brix e subì importanti modifiche nella forma e nei contenuti.
Le pesanti tavolette di pietra furono sostituite da vere e proprie carte di papiro, e il numero di queste
venne portato da 40 a 52, grazie all'aggiunta di tre figure per ogni seme, il FARAONE, la REGINA e il
CAMMELLO, corrispondenti agli attuali RE, DAMA e FANTE.
L'1 fu sostituito dal simbolo dell'ASPIDE, il futuro ASSO, e ad esso spettò il ruolo di carta di massimo
valore nel seme.
Gli egiziani organizzarono inoltre la competizione agonistica, grazie alla ideazione del Brix duplicato, i
cui risultati venivano quantificati in base ai cosiddetti Punti Gatto, antenati degli odierni match points.
Questa forma di Brix si sviluppò preferenzialmente tra i ceti sociali più elevati; fiorirono ovunque tornei
dotati di ricchi premi, a cui venivano associati punteggi di merito, i cosiddetti Punti di Osiride, che
ricordano i Master Points o i nostri Punti Rossi e Neri utili a stilare le classifiche internazionali e
nazionali.
Tale denominazione si riferiva alla credenza che il dio Osiride fosse depositario della più pura essenza
del Brix.
Sembra addirittura che solo ai Faraoni capaci in vita di raggiungere un determinato numero di Punti di
Osiride spettasse il diritto a riposare nelle piramidi, entro le quali avrebbero potuto godere delle perenni
gioie del gioco nel corso della loro esistenza ultraterrena.
Le testimonianze relative allo sviluppo del Brix in Egitto sono state appunto ricavate dalla decifrazione
delle numerose iscrizioni che ornarono le camere mortuarie dei potenti regnanti del Nilo, tumulati
accanto ai loro amati mazzi di papiri da gioco.
Questa passione contagiò anche le classi più umili, fino agli stessi schiavi; tra questi ultimi era in gran
voga una rudimentale forma di partita libera, la cui posta era per lo più costituita da una razione
supplementare di cibo.
II
Il Brix egiziano doveva davvero essere dotato di poteri sovrannaturali, poiché influenzò un episodio
fondamentale della storia antica, attraverso la figura del mitico Mosè.
Narra la leggenda che egli, trovatello salvato dalle acque del Nilo, venne accudito ed cresciuto dalla
famiglia imperiale, fino ad assumere nel corso degli anni il ruolo di vero e proprio figlio adottivo del
Faraone.
Nonostante la raffinata educazione ricevuta, Mosè era ben lungi dall'essere un viziato damerino e
dimostrò anzi in svariate occasioni di possedere un carattere indipendente e a volte addirittura
spregiudicato.
Iniziato al Brix competitivo sin dalla tenera età, egli amava spesso rifuggire dall'ambiente asettico del
torneo di corte per unirsi ai servi in rozze ma eccitanti partite; affinò qui la sua sagacia, elaborando
alcuni "trucchi del mestiere" che come vedremo più avanti gli si sarebbero rivelati di grosso aiuto.
Col passare degli anni Mosè ebbe notizia delle proprie umili origini e, presa coscienza del dramma della
schiavitù, si avvicinò anche col cuore al popolo ebreo.
Decise allora di organizzare i suoi fratelli di sangue, ma compresa ben presto l'impossibilità pratica di
una loro sollevazione, seguì l'unica via che avrebbe potuto condurli alla libertà.
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Selezionò un gruppo ristretto di servi particolarmente dotati intellettualmente e li istruì in gran segreto
alla rigida disciplina del Brix duplicato; quando ritenne giunto il momento opportuno chiese udienza a
corte.
Esternò allora i propri sentimenti al Faraone e confidando nella sua passione per il gioco, unita alla
presunzione di essere superiore ad ogni avversario, lanciò la sfida.
Questi i termini proposti: un incontro sulla base di sessantaquattro smazzate suddivise in quattro tempi
tra gli schiavi e la più agguerrita formazione di corte, per posta la vita di Mosè in cambio
dell'affrancamento del popolo ebreo.
Come previsto, una volta superato lo stupore per le rivelazioni di Mosè il Faraone si dichiarò pronto a
dare una lezione a tutto il popolo egiziano e a coloro che avessero potuto dubitare della sua onnipotenza.
La "Sfida del Nilo", come per secoli venne ricordata, poté quindi avere inizio presso le suntuose sale del
palazzo imperiale.
Durante la prima fase dell'incontro il pensiero per la terribile posta in palio e la soggezione generata
dall'ambiente sfarzoso intimorirono i cuori degli schiavi, che nonostante alcune prodezze del loro
capitano accumularono dopo 16 mani uno svantaggio di 43 Punti Gatto.
Nel corso dell'intervallo che seguì, Mosè seppe infondere coraggio ai suoi compagni, ricordando loro
che egli stesso, sicuro della vittoria finale, aveva posto in gioco la propria vita.
Sin dall'inizio della seconda frazione di gioco si impegnò quindi al massimo alla ricerca del recupero,
per far seguire i fatti alle belle parole proferite; nel corso della seguente smazzata, grazie anche ad un
piccolo stratagemma, riuscì finalmente a scuotere l'arroganza dei suoi avversari:
B F8
P A64
Q 82
F R109654
B R107654 (Zenit)
B/
P F108
P RC52
Q 10
Q RC973
F F87
F AC32
(Occidente) B AC932 (Oriente)
P 973
Q AF652
F/
(Nadir)
A=Aspide F=Faraone R=Regina C=Cammello
Dopo il PASSO dell'avversario Mosè aprì di 1 BASTONI, su cui il compagno dichiarò 1 SA; il
giocatore in ORIENTE, un sacerdote di corte, intervenne contrando per proporre i suoi tre pali e la licita
proseguì in questo modo: Mosè licitò i suoi QUADRATI, 3 FIORI il suo, 3 QUADRATI e per finire il
riporto a 3 BASTONI, su cui il FARAONE contrò felice, concludendo la sequenza che, insieme allo
schema delle carte, riassumiamo ora per comodità con i simboli moderni:
ZENIT
(NORD)
ORIENTE
(EST)
PASSO
1 SA
CONTRO
3 FIORI
PASSO
3 BASTONI PASSO
PASSO
PASSO
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NADIR
(SUD)
1 BASTONE
2 QUADRATI
3 QUADRATI
PASSO
PASSO
OCCIDENTE
(OVEST)
PASSO
PASSO
PASSO
CONTRO
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♠ K8
♥ A64
♦ 82
♣ Q109654
♠ Q107654
♥ K108
♦ 10
♣ K87
♠/
♥ QJ52
♦ QJ973
♣ AJ32
♠ AJ932
♥ 973
♦ AK652
♣/
L'attacco fu di 7 di FIORI, su cui il futuro patriarca ebbe un'improvvisa istintiva ispirazione; con la
scusa di sistemare le carte del morto nascose con noncuranza il 4 di FIORI sotto al 6, dopo di ché rispose
col 5.
Il sacerdote, temendo che il 7 potesse provenire per esempio da 8 7 e 4, non osò rischiare di concedere la
presa all'avversario con l'onore secco e passò l'ASSO, che venne tagliato da Mosè; poco dopo questi
pregò il compagno di controllare se per caso non mancasse una carta al morto e fece così risistemare la
giusta distribuzione, tra le occhiate perplesse degli avversari.
Ora cercò di vedere se era possibile ottenere nove prese a tagli in croce e iniziò col battere due colpi di
QUADRATI, sul secondo dei quali il Faraone tagliò per ritornare a BASTONI.
Quando sull'8 del morto non vide rispondere, Mosè perse per un attimo il respiro; si rese però conto che,
dal momento che sull'attacco era riuscito più o meno lecitamente a provocare la giocata dell'ASSO di
FIORI, il contratto aveva ancora una lieve probabilità di successo, a patto di un leggero aiuto della sorte
e degli avversari.
Trovandosi al morto, mosse velocemente il 9 di FIORI, in ORIENTE scese una cartina ed egli scartò il 3
di PALLE (CUORI).
Il Faraone prese e mosse PALLE per far saltare l'ASSO.
A questo punto è utile riassumere la situazione venutasi a creare:
♠K
♥ A64
♦/
♣ Q1065
♠ Q1076
♥ K108
♦/
♣8
♠/
♥ QJ5
♦ QJ9
♣ J3
♠ AJ9
♥ 97
♦ 652
♣/
L'ASSO di PALLE (CUORI) venne seguito dalla REGINA di FIORI, per lo scarto dell'ultima perdente a
PALLE; ora un taglio in mano a PALLE, QUADRATI tagliando al morto col RE, mentre il Faraone
rimaneva con in mano solo carte di BASTONI.
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Al giro successivo quest'ultimo si trovò costretto a tagliare la vincente del compagno e a concedere
ancora due prese all'ASSO e FANTE di BASTONI di Mosè, che mantenne in modo rocambolesco il suo
contratto.
La difesa ne aveva combinate un po' tante, ma dovete pensare che a quei tempi la tecnica del nostro
gioco era stata studiata ed affinata da solo poche centinaia di anni.
Nonostante questo successo la seconda frazione si concluse praticamente in parità, cosicché l'aristocrazia
mantenne inalterato il vantaggio; il fattore importante era però costituito dal fatto che la squadra degli
schiavi aveva finalmente preso fiducia nei propri mezzi e nel corso delle successive 16 smazzate il vento
cambiò direzione, tanto che gli ebrei seppero recuperare e portarsi a soli 16 Punti Gatto dagli avversari.
Il quarto e decisivo tempo iniziò purtroppo con una serie di mani piatte, che permisero agli inseguitori di
raggranellare solo pochi punti.
Mosè sapeva di aver bisogno di un colpo di mano per rovesciare la situazione, quando all'ultima
smazzata la provvidenza partorì la seguente distribuzione:
-SCHEMA ORIGINALE
B 94
P A10986
Q F32
F F43
B 62
B FRC10875
P/
P 732
Q R109654
QC
F RC972
F 105
B A3
P FRC54
Q A87
F A86
-SCHEMA MODERNO
♠ 62
♥/
♦ Q109654
♣ QJ972
♠ 94
♥ A10986
♦ K32
♣ K43
♠ KQJ10875
♥ 732
♦J
♣ 105
♠ A3
♥ KQJ54
♦ A87
♣ A86
Primo di mano il Faraone, seduto in ORIENTE, ovvero in EST, aprì di 3 BASTONI; 4 PALLE di Mosè
su cui il compagno propose di giocare slam rialzando a 5, invito prontamente accettato per la
conclusione a 6 PALLE.
Va bene tirare al recupero, ma questa volta i nostri eroi avevano forse esagerato.
C'è da dire che Mosè confidava ciecamente nell'aiuto della provvidenza e quindi, dopo aver ricevuto
l'attacco di 6 di BASTONI, non si perse affatto d'animo ma iniziò anzi a studiare con attenzione e fiducia
il modo di salvare la testa propria e dei compagni.
Passò infine il 9 del morto con l'intenzione di eliminare le carte laterali del Faraone, metterlo in mano a
BASTONI e vedere un po' quale finale si sarebbe venuto a creare.
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Il sovrano a sua volta aveva approfittato della pausa di riflessione del giocante per esaminare le
opportunità della difesa e con un guizzo d'ingegno non coprì il 9 di BASTONI, suscitando lo stupore dei
presenti.
Le sorprese non erano finite perché a sua volta Mosè rifiutò il regalo e rilevò il 9 con l'ASSO.
Ora tre colpi di PALLE, il RE di QUADRATI, vedendo cadere a destra il FANTE, ASSO e RE di
FIORI e finalmente il prezioso 3 di BASTONI per l'ancora più prezioso 4 del morto, obbligando in presa
il Faraone che si trovò costretto ad uscire in taglio e scarto, essendosi prodotto il seguente finale:
♠
♥ A10
♦ 32
♣4
♠
♥
♦ Q109
♣ QJ
♠ KQJ107
♥
♦
♣
♠
♥ KQ
♦ A8
♣6
Mosè tagliò di mano, scartando QUADRATI al morto; mosse ora l'ultimo onore di PALLE mangiandolo
con l'ASSO del morto e successivamente sul 10 eliminò il 6 di FIORI:
♠
♥
♦3
♣4
♠
♠ KQ
♥
♥
♦ Q10
♦
♣Q
♣
-deve
♠
scartare
♥
♦ A8
♣
A due carte dalla fine l'avversario di sinistra si trovò nell'impossibilità di mantenere il controllo a
QUADRATI e a FIORI, e Mosè poté mantenere il suo contratto, portando in conclusione gli schiavi alla
vittoria!
Il Faraone, furibondo per lo smacco subito, ordinò che il sacerdote suo compagno venisse dato in pasto
ai coccodrilli, per avere commesso l'imperdonabile errore di attaccare di 6 e non di 2; il 6 sarebbe infatti
servito ad entrare in presa evitando così il fatale ritorno in taglio e scarto che aveva preparato lo squeeze
finale.
Rifiutò quindi di mantenere l'impegno preso, ordinando addirittura di mettere in catene lo stesso Mosè.
Fu allora che questi proclamò la seguente frase, rimasta celebre fino ai nostri giorni: " Ho sudato dodici
camicie per vincere questo incontro e ora mi rendi schiavo. Dodici piaghe colpiranno dunque l'Egitto,
fino a quando non sarai costretto a liberare il mio popolo! ".
Il resto è storia nota...
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III
Un altro episodio di rilevanza storica legò l'antico bridge con le sorti dell'Egitto.
Tutankamon, ultimo erede della diciottesima dinastia dei Faraoni, venne colpito in giovane età da una
malattia che nel volgere di pochi mesi l'avrebbe condotto a morte.
Ancora senza eredi, il sovrano volle lasciare dietro sè un degno successore e a tal fine approntò
un'ingegnosa selezione.
Convocati scienziati, matematici e studiosi di Brix, ordinò loro di comporre un problema di gioco degno
di un re, scolpendone lo schema sul frontale di un monumento fatto appositamente edificare in onore
della divinità simbolo dell'enigma, la Sfinge.
Colui che per primo l'avesse risolto sarebbe stato proclamato nuovo Faraone d'Egitto.
Una schiera di soldati fu posta a circondare costantemente la costruzione, per evitare che la smazzata
potesse venire divulgata e quindi studiata da un gruppo di esperti; nessun uomo dimostratosi incapace di
trovare la giusta soluzione lasciò vivo le sabbie del deserto.
Questo era dunque il grande Enigma della Sfinge:
-SCHEMA ORIGINALE
B AF432
P5
Q AR10
F 6543
B 76
P 76
Q C9876
F 10987
B RC1098
P RC1098
Q 32
F2
B5
P AF432
Q F54
F AFRC
-SCHEMA MODERNO
♠ AK432
♥5
♦ AQ10
♣ 6543
♠ 76
♥ 76
♦ J9876
♣ 10987
♠ QJ1098
♥ QJ1098
♦ 32
♣2
♠5
♥ AK432
♦ K54
♣ AKQJ
Il giocatore in SUD, o NADIR, come si usava dire allora, deve mantenere il contratto di 6 SA dopo
l'attacco a BASTONI.
Data la complessità del problema utilizzeremo per comodità di spiegazione direttamente i simboli
moderni.
Come spesso succede quando non si dispone in teoria di un numero sufficiente di prese, una soluzione
può essere quella di cercare di comprimere gli avversari, e in questo caso pensiamo ad EST, che
possiede il controllo di CUORI e PICCHE.
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Se però iniziamo col cedere la presa per ottenere la cosiddetta rettifica del conto, necessaria per la
riuscita della compressione, la difesa può ritornare nell'altro palo nobile da noi mosso, scollegando le
due mani nel finale.
Vediamo la situazione che si verrebbe a creare:
♠ A43
♥
♦ AQ10
♣ 6543
NON
CONTA
♠ 1098
♥ J1098
♦ 32
♣2
♠
♥ A43
♦ K54
♣ AKQJ
Dobbiamo ora incassare le vincenti nei minori, e poniamo l'esempio di terminare in mano:
♠ A43
♥
♦ 10
♣
♠ 109
♥ J10
♦
♣
♠
♥ A43
♦K
♣
Ecco che sul RE di QUADRI EST può liberamente scartare PICCHE.
Non si risolve nulla se si inizia con l'incassare le sette vincenti nei minori, poiché quando alla fine
dovremo mettere in presa EST egli tornerà ancora nell'altro nobile scollegando ancora il giocante.
Si crea cioè la dodicesima vincente che però non può essere incassata.
Per mesi menti acute, ambiziose e sicuramente anche coraggiose, vista la posta in palio, lasciarono le
loro vite ai piedi dell'idolo, fino a quando un marinaio di nome Oremheb seppe finalmente proporre la
soluzione vincente.
Il giocante vince l'attacco, incassa quattro prese a FIORI e muove QUADRI impassando il FANTE di
OVEST, portandosi a questa situazione:
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♠ K432
♥5
♦ AQ
♣
NON
CONTA
♠ QJ10
♥ QJ109
♦
♣
♠
♥ AK432
♦ K5
♣
Viene giocato l'ASSO di QUADRI e...
-1: EST scarta PICCHE; SUD sblocca il RE di mano e prosegue con RE di PICCHE e PICCHE,
potendo contare sul rientro al morto con la REGINA di QUADRI.
-2: EST scarta CUORI; l'onore a QUADRI non viene sbloccato e il gioco prosegue con tre colpi a
CUORI, liberando il palo.
L'Egitto aveva trovato un grande Faraone, ed è forse inutile ricordare che il suo simbolo in vita fu quello
della Sfinge.
Secolo dopo secolo la sabbia del deserto ha inesorabilmente cancellato dalle pareti dell'immortale
monumento le iscrizioni che comprovano la realtà delle vicende testè narrate, ma il loro mito non si è
mai completamente spento.
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