10 BUONI MOTIVI PER PROTEGGERE I FIGLI DAL CONFLITTO DI

Transcript

10 BUONI MOTIVI PER PROTEGGERE I FIGLI DAL CONFLITTO DI
13 maggio 2016
10 BUONI MOTIVI PER PROTEGGERE I FIGLI
DAL CONFLITTO DI COPPIA
“Voler bene è un’espressione semplice, che
appartiene al linguaggio comune e che indica la
disponibilità di mettere l’altro prima di noi, di
dedicarsi a lui per il suo bene, anche a costo di
sacrifici e rinunce.
Voler bene rende disponibili all’ascolto e al dialogo
che accoglie e nella pazienza offre ragioni,
convince, apre alla prospettiva della verità.”
Ricominciare da capo con pazienza, e assumere
atteggiamenti costruttivi, per creare nuove
condizioni che permettono al genitore e al figlio un
percorso efficace e costruttivo.”
E’ irrealistico pensare che non esiste
conflitto in un matrimonio, e che le cose
vadano sempre bene e che si possa essere
sempre in perfetto accordo con il partner; è
più utile accettare il disaccordo, parte
inevitabile e normale del vivere quotidiano, e
cercare di approcciarsi con soluzioni o
condotte per ridur re al minimo la
conflittualità per evitare il coinvolgimento
dei figli.
Un atteggiamento più equilibrato,
naturalmente anch’esso non facile, potrebbe
portare a guardare il conflitto secondo una
diversa prospettiva, soprattutto per il bene dei
figli, al contempo superarlo per evitare
ulteriore sofferenza e disagio, e per fornire un
modello positivo per i figli.
1. Molti studi riportano che solo il 5%
dei genitori, si relazionano con i figli per
spiegare con chiarezza e con termini
comprensibili relativamente alla loro età della
decisione dei genitori di separarsi, e
incoraggiarli a fare domande sul
cambiamento familiare.
Quando i genitori non spiegano il
momento che si sta per affrontare, e
prepararli al nuovo stile di vita, cercando di
non drammatizzare il momento, anzi
rassicurarli, i bambini si sentono ansiosi,
cominciano a isolarsi, si sentono responsabili,
e per loro diventa più difficile affrontare la
separazione dei genitori.
2. Cominciare a pensare alla
riorganizzazione e spiegare ai figli i
cambiamenti che avverranno, non più una
sola casa ma due. Non parlare male, del
proprio coniuge al telefono con amici, con i
propri genitori, con l’avvocato di questioni
legali, quando i bambini sono in casa.
I bambini sono molto curiosi e sensibili,
ascoltano e provano molta sofferenza, i figli
amano entrambi i genitori, e anche se il
matrimonio finisce e non vivranno più tutti
insieme devono percepire che mamma e
papà anche se si separano sono e saranno
sempre mamma è papà. Demolire la figura
dell’ex coniuge di fronte al bambino o
dell’adolescente significa quindi demolire il
suo universo affettivo.
3. Evitare di coinvolgere i figli al centro
del conflitto e “usarli” come messaggeri, spie
o custodi di segreti. Sembra ovvio. Ma, in
pratica è difficile.Questo può provocare
molto dolore e sofferenza, e inevitabilmente
può ingenerare disturbi e scoraggiamento, e
problemi comportamentali.
4. Gestire al meglio il rapporto con i
figli, e sviluppare un piano di genitorialità
centrata sui figli, per permettere un rapporto
continuo e significativo con entrambi i
genitori.
Per un padre gestire al meglio il ruolo
di genitore fuori casa è fondamentale,
continuare a essere presenti anche senza
vedere quotidianamente i propri figli e
riuscire a passare con loro del tempo di
qualità è determinante per far comprendere
che il legame non ha subito ripercussioni.
5. La separazione è un momento
doloroso, le madri in un momento di
cortocircuito emotivo e spesso di conflittualità
che questa fase comporta, devono comunque
attivamente cercare di mantenere vivo il
rapporto con l’ex marito, soprattutto quando
sono buoni padri e i figli lo amano. Anche se
vivono una relazione in crisi o sono separati,
due genitori responsabili dovrebbero
distinguere la relazione di coppia da quella
genitoriale e sforzarsi di trovare un accordo
come genitori, anche se non hanno più intesa
come coniugi.
6. Spesso e soprattutto nella fase di
definizione della separazione, i bambini
possono manifestare a scuola difficoltà
c o m p o r t a m e n t a l i c o n r i p e rc u s s i o n i
sull’andamento scolastico. Mantenere
costante il rapporto con gli insegnanti
durante il cambiamento familiare per quanto
possibile di entrambi i genitori è importante e
da non sottovalutare, ed eventualmente se le
difficoltà manifestate non rientrano farsi
aiutare da un esperto.
7. Se il conflitto perdura, una buona via
per evitare conflitti disastrosi è quella di
ricorrere alla mediazione familiare, ossia un
percorso in cui la coppia, coadiuvata
dall’aiuto di un mediatore familiare, prende
tutte le decisioni che altrimenti dovrebbe
www.mediazionepalermo.it
prendere un giudice. Il vantaggio è evidente,
considerato che è sempre meglio che le scelte
che riguardano la vita dei figli vengano prese
dai genitori anziché da un giudice per quanto
equilibrato possa essere.
È un percorso
alternativo, per certi versi nuovo quello che la
coppia deve compiere. Un percorso assistito
che viene definito: mediazione familiare. La
mediazione non è una terapia di coppia, ma
uno spazio di incontro dove, deposte le armi,
si prova insieme a riorganizzare l’universo
delle relazioni devastate sia dalle battaglie dei
protagonisti in campo che dall’angoscia per
le perdite subite a vario titolo.
8. Tensioni, litigi, incomprensioni
investono anche i nonni e gli altri
componenti della famiglia. Mantenere i
rapporti continuativi con nonni, cugini, gli zii
e i parenti in genere dei rispettivi rami
familiari, per un supporto e per il bene dei
figli anch’esso fondamentale, per la crescita e
nell’educazione.
9. Sarebbe opportuno prima di una
nuova relazione con un nuovo compagno/a,
dopo la separazione, di proporre il nuovo
rapporto delicatamente, adattando il discorso
all’età del bambino, e gradatamente
i n t r o d u r r e q u e s t a n u o v a fi g u r a ,
rassicurandolo sempre in ogni caso del ruolo
dell’altro genitore. E’ indispensabile rispettare
i tempi necessari, coinvolgerli, ma soprattutto
invitarli ad esprimersi su questa nuova figura.
10. Alcuni genitori, si impegnano in
battaglie legali lunghe e costose per dare un
minor contributo per il mantenimento.
Tenere i tribunali il più possibile alla larga è
segno di intelligenza, meglio un buon
compromesso con l’aiuto di un buon
avvocato supportato da un mediatore
familiare è l’unica strada da percorrere, e il
tempo guadagnato passarlo con i propri figli.
In questo modo agli occhi dei figli rimane
una buona immagine del genitore, perché i
figli hanno bisogno nelle loro vite entrambi i
genitori.
E’ importante per continuare a garantire
il benessere dei propri figli, ri-progettare
l’inizio di una nuova fase della vita.