`75. Quattro fotografie, una collezione di lettere, quattro budini

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`75. Quattro fotografie, una collezione di lettere, quattro budini
Sesto Capitolo.
Natale 1975.
"Che stai facendo, Sirius?"
È Natale, e la scuola n'è piena fino all'orlo: piena del forte odore del pino nei corridoi e nella Sala Grande,
piena dello splendore delle luci dorate nel parco che volteggiano anche nelle aule, piena degli echi dei
bigliettini sonori nelle ampie torri mentre quegli studenti, troppo allegri per trattenere il loro buon umore,
scoppiano a cantare motivetti natalizi. Sirius non è di certo il meno affetto dal Natale, e questo, in
aggiunta alla gioia della fine delle lezioni, lo fa salterellare per i corridoi, brandendo un ramoscello di
vischio e una serie di campanelli, e lasciando una scia di ragazze stordite, ridacchianti e arrossite al suo
passaggio. Remus si imbatte in Sirius nel bel mezzo di un interludio particolarmente passionale con una
Corvonero del quarto anno di nome Tansy. Quando Sirius lo vede sopra la testa bionda della sua partner,
dà ai campanelli una piccola scossa finale e si allontana, scaricando Tansy in un modo non molto
cerimonioso. La ragazza emette un piccolo singhiozzo intontito ed euforico e fa scorrere una mano
tremolante tra i capelli. Remus solleva il sopracciglio.
"Oh, un'altra vittima," dice Sirius tutto contento, camminando a grandi passi verso Remus e sollevando il
vischio con un sorriso affascinante e facendo suonare in modo allettante i campanelli. "Per favore? Solo
un piccolo bacino? Gesù vorrebbe che lo facessi." Jingle jingle jingle.
"Blergh," dice Remus, rabbrividendo e togliendosi dalla sua portata. "Non lascerò che tu mi tenta verso la
depravazione e la corruzione. Va via."
"Sì, va bene," dice Sirius, con la sua allegria instancabile, e Remus potrebbe giurare che Sirius se ne sta
davvero andando via salterellando. Remus non l'ha mai visto salterellare. Non ha mai visto nessuno
salterellare con indosso stivali in stile militare, adesso che ci pensa, ed è vagamente impressionato dalla
forza nelle gambe che probabilmente richiede.
Non essendo molto incline allo spirito natalizio, Remus si dirige verso la Sala Grande, usando prudenza
per le trappole che attendono nell'ombra. Per chiunque altro, il periodo natalizio significa allegria ad ogni
angolo. Per gli studenti di Hogwarts, abbassare la guardia significa un immediato agguato da uno dei
tanti ramoscelli di vischio posizionati per tutto il castello. Guardando nervosamente sopra di lui,
scrutando i soffitti alla ricerca di un qualunque segno di una pianta verde e piena di spine, Remus quasi
cade per tre volte sulle scale e per altre due volte nel corridoio prima di raggiungere la Sala Grande.
La sala è piena di luci e risate, e odora di pino e torte e zucchero a velo spolverato sui biscotti. James e
Peter sono seduti nel loro angolo, e Remus va in quella direzione, invece di permettersi di guardare Sirius
salterellare qua e là -- le tre ragazze, affollate davanti il caminetto, sembrano gatte in calore e più che
vogliose di partecipare all'occupazione preferita di Sirius: baciare.
"Almeno si sta divertendo," dice James, notando l'espressione di Remus sul viso.
"Oh, sì. C'è lo spirito natalizio in lui," concorda Peter.
"Può solo finire in tragedia," puntualizza Remus, mettendosi a sedere. "Per favore, ditemi che state
facendo qualcosa che non coinvolga l'organizzazione di vivaci orge."
"Oh no," dice Peter virtuosamente. "Stavamo facendo i compiti."
Remus lancia uno sguardo a James, che sta guardando fissamente un punto in lontananza con
un'espressione vitrea. Ha già visto quello sguardo, migliaia di volte. Può vuol dire solo una cosa. "Con
'fare i compiti', senza dubbio, intendi dire 'spiare Lily Evans'?"
Peter sospira. "A dire la verità, intendevo 'guardare le persone pomiciare e prenderle in giro' ma solo
perché lei sta di sopra. Oops. Non avrei dovuto dirlo."
James si alza di scatto, con un'espressione risoluta in viso, e Remus e Peter automaticamente gli
afferrano le braccia costringendolo a rimettersi seduto.
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"Lasciatemi andare!" protesta James, cercando di divincolarsi. "Dov'è il vostro spirito natalizio?"
"Non puoi forzare la magia natalizia su tutti, sai," dice Remus cupamente, non cedendo per niente.
"Potrebbe non esserci del vischio di sopra."
A questo James si ferma, scervellandosi per trovare una soluzione intelligente, e poi esclama, "Prenderò
in prestito quello di Padfoot!" e aumenta i suoi sforzi per scappare.
"Fermati!" dice Peter affannosamente, aggrappandosi a James in modo ostinato. "Non te lo presterà, è
troppo occupato -- Remus, aiuto, è fuori controllo!"
"Ti picchierà," dice Remus logicamente. La sua stretta di acciaio intorno al polso di James si attenua. "Ti
picchierà come ti ha sempre picchiato, e questa volta di fronte a delle persone."
"Ma è Natale," piagnucola James. Si rimette a sedere, imbronciato, e comincia a pulire gli occhiali. "Che
amici che siete."
"È per il tuo bene, James," spiega Peter. "Davvero. L'ultima volta ti ha dato una botta sulla tempia ed è
rimasta viola per settimane!"
"Ricordo." L'espressione di James è accigliata, triste. "Lei è inspiegabile, veramente. Tutto quello che fa -completamente inspiegabile."
Se Remus conoscesse di meno il suo amico, si lancerebbe in una spiegazione su quanto la signorina Lily
Evans sia giudiziosa. Ma essendo anche lui un tipo giudizioso, dà a James, invece, una leggera pacca
sulla schiena. "Chissà," dice Remus. "È Natale. Potrebbe sentirsi caritatevole. No, no, non intendevo
questo. Ciò che voglio dire è che c'è vischio dappertutto. Se capitaste sotto un ramoscello -- e c'è una
buona probabilità che accada -- beh, sarebbe la tua fortuna. La fortuna provvederà." Sebbene
l'espressione di James si sia rallegrata considerevolmente, Remus si sente come se avesse condannato
Lily Evans all'umiliazione pubblica.
"E quello che la fortuna non provvederà..." aggiunge James.
"Non puoi più seguirla," avverte Remus. "Ricordi? Ti è addosso. Non so come l'abbia capito -- potrebbe
essere un incantesimo o qualcos'altro. Ma lo saprà se la pedinerai."
"Non la pedinerò," schernisce James. Peter rotea gli occhi dietro la schiena di James. "Darò solo un
piccolo aiuto alla fortuna."
"Oh, cielo," dice Remus.
James si alza, scrollandosi di dosso le loro mani. "Io vado in bagno -- non voglio essere tutto trasandato
quando la Dea Fortuna mi darà ciò che mi spetta."
"Oh, cielo," dice Remus di nuovo, e sospira, mettendosi in piedi. "Vengo con te. Tu non sei affidabile."
"Certo che lo sono!" dice James, assolutamente offeso, e poi, con voce alta dice, "oh no, per favore,
Remus, vieni davanti a me! Le scale non possono essere abbastanza larghe per tre persone, e mi
dispiacerebbe immensamente urtare qualcuno."
Remus distoglie lo sguardo. Questo non può essere un James Potter sano di mente che parla. Ci deve
essere una ragione -- ah. Lily Evans sta per venire giù per le scale dall'altra parte, in accappatoio e con
aria rassegnata. Lancia a Remus uno Sguardo e rotea gli occhi molto espressivamente, il che fa sentire
Remus estremamente sottile mentre percorre la sala. A Remus fa male la testa per lo sforzo di non
annuire in netto accordo.
James fa un movimento servile con la sua testa e pesta il piede di Remus. "Vai," sibila.
Remus sospira e comincia a salire le scale. Lily si appiattisce contro il muro per farlo passare, offrendogli
un Siamo-In-Questo-Insieme sorriso da prefetto, o almeno informandolo che non lo biasima per la
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stupidità dei suoi stupidi amici. Remus indugia un sorriso riconoscente quando un'orribile, acuta, verde e
spinosa voce sopra le loro teste strepita "BENE, SORPRESA, SORPRESA! QUALCUNO STA PER RICEVERE
UN BELLISSIMO REGALO NATALIZIO!"
"Cosa?" dice Remus, confuso.
"Cosa?" sussulta Evans, guardando Remus, in preda al panico.
"COSA?!" grida James dietro di loro, sembrando più sconvolto di loro due messi insieme.
Remus non si è mai dovuto domandare com'è il vischio fuori dal mondo dei maghi -- un ramoscello o due
di un verde vivace, che dondola innocuo dalla porta, una divertente e pittoresca tradizione che nessuno
ha l'obbligo di seguire. Niente a che vedere con il vischio a Hogwarts. Remus, in parte babbano e più
abituato al mondo babbano anche adesso, si chiede se il vischio della scuola -- completo con denti
taglienti e appuntiti e una voce stridente tanto quanto la carta vetrata -- sia una delle invenzioni di
Silente, o semplicemente una subdola alterazione magica di un costume babbano.
"Oh, cielo," dice Remus per la terza volta.
"APPICCICATE QUELLE LABBRA," urla il vischio, con gioia sadica. "DÀ ALLA ROSSA UN BEL BACIO PER ME
O TI STACCO IL NASO A MORSI."
La faccia di James diventa del colore dei pomodori maturi d'estate. Lily è arrossita in un modo attraente e
quasi equivoco. Una piccola folla si è radunata e, in mezzo ai curiosi spettatori, Remus riesce a scorgere
la testa di Peter, che aggrotta leggermente la fronte.
"Beh, allora, Remus," dice Lily. "Non è questa una fortuna?"
Remus smette di guardare James, che ha un'espressione peggiore del colore, che sta gradualmente
diventando fucsia. "Ehm," dice Remus. Suona piuttosto come un 'erk'.
"CHE STATE ASPETTANDO?" chiede il vischio con insistenza. "DIECI SECONDI. NOVE. OTTO. SEI. DUE."
Remus sarà fortunato se le caccabombe saranno l'unica tattica di ritorsione che James impiegherà.
Emettendo un grande sospiro e sentendosi un po' più che nervoso al centro dello stomaco, serra gli occhi
e si china in avanti. "Scusa," mormora attraverso le labbra arricciate. "Io non ho mai--"
"Non ti preoccupare," sussurra Lily contro lui. "Io sì. Solo fa che venga bene, per James, eh, Remus?"
"POCHE PAROLE!" strilla la pianta. "PIÙ SALIVA! O ALTRO!"
Senza poter far nient'altro, Remus fa le spallucce a James, a Lily e all'enorme nuvola temporalesca che si
è rapidamente addensata sopra la testa di James, rossa come un peperone.
"Shh," dice Lily delicatamente. "Mi piace il tuo naso. Mi dispiacerebbe tantissimo per te se lo perdessi." E
si solleva in punta di piedi, il corpo avvolto da un piccolo accappatoio a spugna, decisa e indifferente, e
preme le sue labbra gentilmente su quelle di Remus.
Remus sta prestando troppa attenzione alla propria pressione sanguinea per analizzare veramente che
tipo di bacio è, ma tutto sommato, pensa, può anche andar bene, mentre Lily emette un piccolo suono
soddisfatto e si muove contro di lui e Remus è abbastanza sicuro che tra dieci secondi sarà accoltellato a
morte. Deve sembrare fantastico, perlomeno. E Lily è attraente; Remus l'ha spesso pensato, anche se
solo clinicamente. Una delle sue morbide mani femminili si leva verso lo zigomo per accarezzarlo,
aggrovigliandosi nei capelli di Remus. Da dietro di loro si sente un grido soffocato e una risata che è
sicuramente quella di Sirius, e poi Lily finalmente si stacca, fissandolo intensamente con i suoi grandi,
innocenti occhi verdi.
"È stato piacevole," dice, con gran sentimento. "Grazie."
"Erk," dice Remus, tossisce, e prova di nuovo. "Ehm. No. Grazie a te."
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"Quando vuoi," sussurra, gutturalmente, gli dà un bacino sulla guancia, e si muove armoniosamente giù
per le scale.
Remus arrischia a dare uno sguardo a James, che, a questo punto, ha il volto di una forte tonalità di
viola: Sirius l'ha immobilizzato con una mano sopra la bocca, e fa l'occhiolino a Remus e con il
movimento delle sole labbra, gli dice 'Ben fatto.'
"ECCO QUA," urla il vischio. "NON È STATO POI COSÌ MALE, VERO?"
"Sì," dice Remus. Inghiottisce difficilmente e quasi si riempie la gola con la lingua. "Con ciò, queste scale
sono definitivamente chiuse."
***
"Datti pace, amico." Sirius sta seduto pigramente con i piedi appoggiati sul tavolino da tè, vischio che gli
dondola sopra un occhio. "Hai spaventato a morte Remus e non si trova da nessuna parte, perdendosi
così tutto il divertimento con il vischio--"
"Credo che ne abbia avuto abbastanza di divertimento con il vischio." James ha uno sguardo torvo.
"Sì, sì ma la gelosia è disdicevole." Sirius fa un futile cenno con la mano. "Smettila di essere così
scontroso. Ti si congelerà la faccia in quel modo."
"O peggio," aggiunge Peter. "I Serpeverde potrebbero vederti."
"Pitocchio potrebbe vederti." Sirius rabbrividisce. "Pensa al piccolo fremito di gioia che sentirà sulla
schiena se ti vedesse così, come se avessi visto la morte in faccia. No. No! Non lo sopporterei." Sirius
spezza il vischio in due, rannicchiandosi nel sentire il suo grido di disappunto, e offre il pezzo più piccolo a
James. "Spassatela, va bene? Solo per un'ora o due. È un eccellente esercizio per l'inseguimento,
un'eccellente pratica per il futuro e un eccellente divertimento. E sai una cosa, Peter," continua, offrendo
anche la metà più grande, "anche tu puoi andare a gozzovigliare e a giocare con le donne mentre io
andrò alla ricerca di alcuni mezzi di sostentamento per il prossimo round di questa sera, e quando
ritornerò non voglio vedere James come se avesse mangiato del cibo da asporto avariato."
"Hai del rossetto sul naso," dice James cupamente.
Sirius aggrotta le ciglia e mette gli occhi di traverso per trovare il capo d'accusa. "Ah sì? Resti di guerra,
suppongo. Andate, voi due! Iniziate la vostra Allegra Caccia, e così via. Mi fate venire voglia di vomitare!"
E con un'ultima e lasciva strizzatina d'occhi, saltella fuori dalla stanza, cantando "Dio Conceda la Pace a
voi Allegri Grifondoro" in toni disgustosamente vivaci.
"Lo odio," dice James di malumore, guardando Sirius andarsene e poi piantare un bacio schioccante non
richiesto sulla guancia di Frank Longbottom. "Vorrei che perdesse un braccio, o qualcos'altro. Sta
rovinando il Natale a tutti. Dovremmo rinchiuderlo per sempre."
"Rallegrati," dice Peter, sentendosi piuttosto impotente. "Dai, ce ne vogliamo andare via da qui?
Potremmo metterci il tuo mantello e lanciare cose addosso a Rabastan Lestrange: ti ha fatto sempre
sentire meglio."
"Non serve a nulla, Wormtail," dice James. Emette un enorme sospiro comunicando tutta la stanchezza
del mondo che è improvvisamente precipitata sulle spalle di un sedicenne. "Sono stato rovinato
dall'Amore!" Si accascia nella sedia dietro di lui con un'espressione imbambolata che presumibilmente,
nella sua testa, sarebbe Romanticamente Tragica. Peter si domanda se l'amore sia sempre tenuto a dover
sembrare come un libro di Storia della Magia che si è fracassato sulla tua testa. Probabilmente no. "E
anche tradito," aggiunge James. "Rovinato e tradito."
"Penso che dovremmo andare -- James, dovremmo andare a fare qualcosa. Qualsiasi cosa. Non puoi
startene qui a far niente e a tenere il broncio per sempre."
"Voglio morire, Petey. Perché non mi lasci morire?"
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"Fregatene," dice Peter. La situazione sta diventando disperata. "Non è poi così terribile. Su, andiamo!"
Invece di prendere un no come risposta, Peter afferra la mano floscia di James e cerca di trascinarlo fuori
dalla sedia. James resiste con un tragico piccolo lamento. Peter tira -- James gli dà uno strattone -quando all'improvviso, come risultato della lotta, le loro mani si intrecciano, entrambe stringendo le metà
del ramoscello di vischio.
"OH HO HO HO HO!"
Peter si irrigidisce. James è nel panico.
"COSA ABBIAMO QUI?" schiamazzano le voci dei vischi gemelli all'unisono.
"DECK THE HALLS WITH BOUGHS OF HOLLY," strilla il vischio di James. "FA LA LA LA LA, ADESSO
BACIALO."
"TIS THE SEASON TO BE JOLLY," continua quello di Peter. "PRENDETE TEMPO E LO DIREMO AI VOSTRI
SUPERIORI."
"Non sono fortunato," dice James. "Non sono affatto fortunato."
"Togliamoci il pensiero alla svelta," sussurra Peter. "Prima che qualcuno ci veda."
James guarda Peter dall'alto in basso. È un ragazzo basso, piccolo, con buffi capelli biondicci e un aspetto
tipico, e in sovrappeso ma quello potrebbe essere la rimanenza dell'infanzia che ancora permane in lui. Di
rado James l'ha osservato attentamente, gli basta la sua presenza e la dà per scontato, come qualche
volta dà per scontato quella di tutti i suoi amici -- sapendo che se si volta, troverà uno di loro vicino a lui,
sapendo che saranno lì a mangiare ogni pasto con lui, sapendo che se guarda in basso durante una
ventosa partita di Quidditch, vedrà le loro piccole facce che fanno il tifo per lui, ma non avrà mai bisogno
di guardarli perché li conosce. È confortante sentirli più che vederli. È disorientante essere di fronte a
Peter ora, e si domanda come diavolo fai a baciare uno dei tuoi amici. Uno dei tuoi amici maschi.
"Uno, due, tre," dice James. Il bacio è veloce, goffo e un po' bagnato.
"Bleah," dice Peter, facendo tante storie. "Grgh. Che schifo."
James si strofina le labbra con il dorso della mano. "Ugh," concorda.
"FA LA LA LA LA LA," cantano in coro i due ramoscelli di vischio. "LA LA AH AH."
***
Sirius corre sbandando lievemente e tintinnando per il castello; è pieno fino a scoppiare di quella
particolare gioia natalizia opprimente: una qualche combinazione di profumi alla cannella e al pino, e di
luci, e di musica con le campane, e delle melodie dei cori. Lo adora. Qualche volta si sveglia a Ottobre
pensando solo a quello. Gli urli dei ramoscelli di vischio fanno eco per i corridoi -- beh, pensa Sirius, non
c'è abbastanza amore in questo mondo; le persone dovrebbero veramente impegnarsi in questo e agire.
Baciare! Che male può fare? Sirius fa l'occhiolino a una Tassorosso del terzo anno che gli passa accanto e
lei si ritrae contro il muro. Che ragazza dolce, chissà come si chiama.
La porta per le cucine è già leggermente aperta quando Sirius di soppiatto si appresta a girare la maniglia
e trova un elfo domestico rosa alla soglia che, con fatica, si sta arrampicando su uno scalino. L'elfo lo
osserva in modo circospetto. "Il signorino Black è affamato ora?"
"Il signorino Black," l'assicura Sirius, "è sempre affamato, Dinky. Che c'è rimasto?" Prima che l'elfo possa
rispondere, si fa largo a forza e irrompe nella rumorosa cucina, strofinandosi le mani gioiosamente
mentre la scia di profumi lo stordisce. Natale! Non è il suo incanto senza limiti?
Le cucine -- e la schiera dei loro piccoli guardiani -- non hanno alcuna possibilità contro di lui. Una volta
completamente rifornitosi di pasticcini, dolci, frutta e qualcos'altro sotto il mantello che, Sirius ammette a
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se stesso, potrebbe essere leggermente di troppo, esce dalle cucine e ritorna nel corridoio, canticchiando
strofe di canzoni natalizie e guardando la neve cadere dalle immense finestre.
Sirius gira un angolo salterellando e, con la testa interamente immersa nello Spirito Festivo, va addosso a
qualcuno, dice "uff!" e gli cade sopra. Il tacchino clandestino rimbalza giù per il corridoio, e Sirius si
dedica per un momento a piangere la perdita prima di alzarsi di scatto, afferrando le mani della sua
vittima e tirandola su con violenza. "Sono terribilmente dispiaciuto," dice, ancora gioviale, "non stavo
guardando, stai bene?" finché il malcapitato si scansa i capelli dal viso, e Sirius si rende conto di quali
mani sta tenendo, e le molla con un ululato indignato, come se fosse stato ustionato.
Severus Piton, che ora ha della marmellata sul suo lungo naso storto, ha gli occhi come la morte e
un'espressione egualmente disgustata sul volto. "Beh," sbotta, "sembrerebbe che il Natale abbia un
effetto alquanto interessante su di te, Black -- non sapevo che potessi essere ancora più ridicolo." Sirius
riconosce nella voce di Piton il morso dei purosangue, il sogghigno beffardo, l'arrogante erudizione. Gli fa
martellare il cuore nell'orecchio, e stringe i pugni involontariamente.
"Forse, non potevi vedere dove stavi andando, Pitocchio, con quel naso grande e grosso che ti oscura la
vista, ma alcune persone hanno degli amici da incontrare e non apprezzano essere investite."
"Che risposta acuta." Piton scorre il suo lungo e sottile pollice sopra il ponte del naso, togliendo
dell'appiccicosa marmellata di more. "Devi passare ore a dedicarti al mio naso, per aver così tante
rivelazioni alla mano."
"Ti farò vedere io cos'ho alla mano," dice Sirius, arrotolandosi una manica, mostrando l'avambraccio
muscoloso quanto basta, il suo abbondante spuntino ormai è dimenticato.
"Ah, sì, certo. Proprio come un Grifondoro." Piton storce la bocca, contorcendo la faccia in qualcosa di
vecchio e fragile. Sirius cerca un qualche fremito di paura nella sua espressione, ma non vede nulla. E
questo lo fa infuriare.
"Solo io e te, Pitocchio," dice Sirius in tono rauco. "Paura?"
"Di te?" sbuffa Piton.
"Forse," dice Sirius con un largo sorriso in viso, ruotando la testa sulle spalle cosicché la spina dorsale
cricchi minacciosamente.
"Ti prego," sogghigna Piton, occhi dalle palpebre pesanti si muovono velocemente e insolentemente su di
Sirius. "Paura di un ragazzo che è scappato dalla madre? Chi pensi che io sia?"
Troppo veloce persino per pensare, Sirius lo strattona prendendogli la spalla, lo fa girare bruscamente e
lo sbatte contro il muro. "Non osare -- non ne hai idea --"
"Cosa," dice Piton beffardamente, "come se nessuno sapesse cos'è successo nella tua povera, cara
famiglia." Puzza perfino di Purosangue, di vecchio, di cose malvagie e di apparenza e della presunzione di
avere un potere che in realtà non ha, e non c'è nient'altro che Sirius voglia di più che farlo
Purosanguinare sul pavimento.
Una barretta di cioccolato gli salta fuori dal vestito ridicolamente e cade sulle lastre di pietra.
Moony avrebbe lasciato perdere a questo punto.
"Sei patetico," dice Sirius violentemente e con pieno disprezzo. Spinge Piton di nuovo contro il muro
prima di rilasciarlo insolentemente. "Va a pomiciare Lucius Malfoy da qualche parte, sembra che ti
piaccia. Soprattutto quando si tratta del suo culo." Sirius gli volta le spalle, determinato a trovare un'altra
via attraverso il castello.
"Bene," dice Piton con la sua voce strascicata, nasale e languida, "e dato che stiamo parlando di
pomiciare, ti lascerò ritornare da quel patetico e disgustoso animaletto mezzosangue che tu chiami
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amico--" Si interrompe quando Sirius si gira di scatto e si lancia addosso a lui, pugno alzato,
scaraventando entrambi dietro l'angolo con la forza del suo placcaggio.
Mentre Sirius alza un pungo in aria, una voce stridula e insolente sopra di loro urla, "NON POTETE
CONTENERVI NEMMENO PER UN MINUTO, EH? DAVVERO! QUESTI ORMONI GIOVANILI!"
"Oh Dio," mormora Sirius, sentendosi tutto il corpo svuotarsi del sangue.
"Oh Dio," dice Piton, in un tono assomigliante al rintocco funebre del destino. "Questo non può accadere."
"Non sta accadendo," dice Sirius, molto tranquillamente. "Questo non sta accadendo. Indietreggiamo.
Allontaniamoci, non fargli sapere che lo puoi sentire parlare--"
"MICA SONO STUPIDO! MANI DOVE POSSO VEDERLE O VI CAVERÒ GLI OCCHI!"
"Preferisco essere sterilizzato," dice Piton. "Con un cucchiaio."
"Preferisco sterilizzarti," dice Sirius. "Senza il cucchiaio."
Sollevano le mani in comico accordo, allungando i colli per vedere il ramoscello di vischio, scintillante,
nascosto nella curva dell'arco sopra di loro. Sogghigna, denudando i denti. "CHE PROBLEMA C'È,
RAGAZZI?" chiede. "PERSO IL VOSTRO APPETITO?"
"Sto per vomitare," dice Piton. "Questo è impensabile."
"È poco igienico, ecco cos'è." Sirius esita: vuole ancora ridurre Piton in un ammasso di rottami, vuole
ancora spappolargli la testa sul pavimento, ma la rabbia si sta lentamente eclissando a causa del grande
e opprimente disgusto che gli zampilla in piccole onde dal centro della pancia. "Non so dove diavolo siano
state le tue labbra, Pitocchio, ma sono sicuro che abbia qualcosa a che fare con occhio di rana e coda di
tritone."
"Molto divertente, Black." Piton cerca di scappare via ma Sirius lo spinge sul duro pavimento di pietra e lo
blocca lì con il palmo della mano. "Pensavo che il piano fosse quello di svignarcela?"
"NON POTETE SCAPPARE NON POTETE SCAPPARE!" grida il vischio. "NO NO! PRESIDE! PRESIDE!"
"Io non ti bacio," dice Sirius. "Assolutamente no. Mi rifiuto."
"Dovrei esserne deluso?" chiede Piton.
"Chiudi il becco," dice Sirius bruscamente. Alcuni elfi domestici delle cucine, allarmati da tutto quel
rumore, li stanno osservando da dietro l'angolo. Sirius può sentire dei passi che scendono le scale, troppo
veloci per essere quelli di Silente, il che significa che delle persone che frequentano le lezioni insieme a lui
assisteranno allo spettacolo. Sirius non odia il Natale. Nemmeno questa spaventosa svolta può fargli
odiare il Natale. Ma odia il vischio. Il suo odio è senza limiti come l'alba.
"Forse possiamo ingannarlo," dice, sentendo la disperazione aggrapparsi alla gola. "Forse potrei darti un
pugno e magari tu potresti fare un suono schioccante -- non ci vede mica, vero?"
"IO SO TUTTO! FA LA LA LA LA! FATE COME DICO O VI STRAPPO LE GAMBE!"
"Io non lo faccio," dice Sirius, chiudendo gli occhi e pregando per un Miracolo di Natale. "Preferirei essere
ucciso."
"Lo si potrebbe facilmente arrangiare," sibila Piton, "se non fai qualcosa!"
"Già," dice una voce dalla folla che si è rapidamente radunata. A quanto pare, sembra quella di Frank
Longbottom, un uomo che Sirius una volta considerava come un amico e un fratello, ma che adesso,
purtroppo, dovrà uccidere, insieme a tutti gli altri studenti di Hogwarts. "Fai qualcosa. Sai che voglio dire,
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eh?" La folla -- da dove vengono tutte queste persone? Non hanno lezione? Non hanno una vita? –
emette risate assolutamente esagerate, un sacco di sciocche risatine collettive. L'odio di Sirius è ancora
senza limiti.
"Va bene," dice Sirius, odiando un mondo che gli permette di parlare con Severus Piton in sussurri
cospirativi. "Al tre scappiamo. Non può prenderci entrambi e tu sei più lento ma potresti conservare
almeno una gamba. Pronto?"
"Bene, bene!" dice una voce allegra, tanto effervescente e piena di felicità natalizia quanto Babbo Natale
stesso. "Stiamo organizzando una riconciliazione tra le Case per le vacanze? Istinti meravigliosi, ragazzi,
molto maturi."
Sirius considera, non per la prima volta, l'opzione della morte. Si guarda dietro le spalle, per assicurasi
che siano le esalazioni dal corpo di Piton che gli fanno venire le allucinazioni. Non ha così tanta fortuna.
Albus Silente, braccia piegate dietro la schiena, occhi che brillano come sempre, sta davanti a loro,
proiettando un'ombra appuntita lungo la soglia dove Sirius e Piton stanno stravaccati a terra.
"Ma, ragazzi, che state facendo lì sdraiati? È solo un bacio," continua Silente. Vecchiaccio irritante e
pazzo, pensa Sirius, con i suoi occhi brillanti e la voce gioiosa, che li guarda, che li ha messi in trappola, e
che sta aspettando che Facciano la Cosa Giusta. Sirius vuole vomitare. Vuole vomitare sulla faccia di
Severus Piton. "Mi piace così tanto il vischio," sta dicendo Silente agli studenti lì presenti, i quali stanno
tutti prestando un'attenzione rapita e incantata di fronte a questo umiliante spettacolo. "Una piccola
tradizione pittoresca, la cui origine è veramente molto interessante -- ma penso proprio che ci faccia
tenere sulla punta dei piedi, vero?" La folla dice in coro un sì discontinuo. "Allora?" Silente si volta verso
Sirius e Piton e gesticola esageratamente con una mano benevola. "Un esempio di tolleranza, da far
vedere a tutta la scuola. Dieci punti ad ogni Casa." Si sofferma, tamburellando un lato del naso,
riaggiustandosi gli occhiali. "Allora, ragazzi?"
"OH L'AGRIFOGLIO E L'EDERA," urla il vischio.
Sirius si trascina in piedi, soppesato dal centro del corpo verso il basso. Inghiottisce. Guarda Piton
raddrizzarsi, viso tetro seccamente fuori dalla visuale di Sirius, togliendosi la polvere di dosso. Sirius si
strofina dietro la testa. Ci siamo, Black, pensa. È ora di fuggire. Ora di prendere il tuo baule e la tua
bicicletta, e di dirigerti verso le colline. Potresti essere un fuorilegge o un pirata o servire clienti in un pub
o qualcos'altro, e non dovrai mai baciare Pitocchio tranne che negli incubi che ancora avrai di questo
giorno.
"Avanti!" urla qualcuno da molto lontano, dietro la folla.
"James?" Sirius sbatte le palpebre, incredulo.
"Al. Diavolo. Tutto," grugnisce Piton.
Non dà nemmeno a Sirius il trionfo del coraggio. Non gli dà nemmeno un minimo frammento di dignità
rimasta per iniziare il bacio, l'estrema mortificazione. Afferra il viso di Sirius con le sue dita sottili e simili
alle zampe di un ragno e lo porta bruscamente su di lui, labbra che sanno di pranzo, un bacio meccanico
e clinico nella sua intimità, come un appuntamento dal medico.
Il loro enorme pubblico scoppia in un applauso.
"Nnngh," dice Sirius miserabilmente, toccandosi la bocca.
"Non sarò mai più pulito," dice Piton. C'è un pizzico di trionfo nella sua voce vuota e mortale.
Accidentalmente incrociano lo sguardo, accusatorio, pieno di odio, ripulsivo. Entrambi fanno un
movimento improvviso, rabbrividiscono e guardano determinatamente dalla parte opposta.
"Molto bene, ragazzi, molto bene," dice Silente allegramente, e Sirius si intrattiene con una breve
fantasia in cui il preside si strangola con la propria barba. "Buon Natale a tutti, e a tutti buona notte! Oh
oh oh!" La pancia sotto la sua veste freme come le fiamme dell'inferno.
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Sirius chiude gli occhi ed entra in trance, breve e da incubo; quando li riapre, Piton e Silente sono andati
via, sebbene rimarranno marchiati a fuoco nei suoi ricordi per sempre e per sempre e per sempre finché
la morte non rivendicherà finalmente la sua vita.
"Prongs," brontola Sirius, "Incantesimo della Memoria. Ti riempirò di soldi. Ti prego, ti prego, fa che
questo non sia mai accaduto."
"Com'era, eh, Padfoot?" dice James. "Ti ha stretto le natiche? Era unto?"
Sirius lo guarda come se avesse la vista annebbiata.
"E noi che pensavano che il nostro fosse orribile," dice Peter. James gli dà una bella gomitata nello
stomaco.
"Il vostro cosa?" chiede Remus, spuntando da dietro di loro.
"Il nostro niente," dice James.
"Niente," gli fa eco Peter, ammiccando enfaticamente. "Il nostro niente."
"Oh Dio." Sirius sprofonda sul pavimento. "Sto morendo? Sono morto? L'interno della mia bocca sente
che sto per morire. Moony -- Moony, svelto -- misurami la temperatura. Mi ha avvelenato? Ho la febbre?
Cosa sta succedendo -- dove sono -- non riesco a vedere!"
"Sirius," dice Remus, "sei isterico." Si inginocchia accanto a lui, comunque sia, cortesemente, e tocca la
fronte di Sirius con il palmo della mano. "Beh," diagnostica, "penso che vivrai."
"Ma come puoi chiamare questa 'vita'," geme Sirius. "Stringimi."
"Alzati, Sirius," dice Remus. "Avanti. Su, su. Supereremo anche questo momento. E poi c'è il budino
natalizio a cena."
"Stai cercando di distrarmi." Gli occhi di Sirius si socchiudono. "Stai cercando di farmi uscire dal mio
sotterraneo di dolore e di germi Pitocchiosi tentandomi con del cibo che non potrò mai più gustare perché
le sue labbra hanno marchiato le mie, per sempre."
"C'è il budino natalizio," ripete Remus.
"Mi piace il budino natalizio," ammette Sirius.
"Esatto," dice James, sentendosi molto generoso con la consolazione che Sirius è molto più sfortunato di
lui. "Su, su."
"Quante persone c'erano?" Sirius fissa ognuno dei suoi amici, con la testa che ciondola debolmente. "Dio
santo, ragazzi, colpitemi con la verità."
"Non puoi sopportare la verità," dice James con onestà dolorosa.
"Così tante?" piagnucola Sirius.
"Così tante," dice Remus, e poi, gentilmente, "cioccolata?"
***
"Non è ancora arrabbiato con me," azzarda Remus, da dietro il suo libro, "vero?" James non si è fatto
vedere per tutta la sera, dalla fine della cena, ed era di poche parole durante il pasto. Certo, il cibo era
spettacolare e nessuno ha parlato tanto quanto potevano, dato che hanno mangiato tanto quanto
potevano, ma la paranoia striscia dentro e fuori dalla coscienza di Remus come il freddo. Si strofina
9
pigramente sotto il naso, cercando qualche segno di riconoscimento da parte di Sirius, estremamente
distratto. "Sirius? Ehi? Sirius?"
"Cosa?" Sirius sbatte le palpebre, sussultando nervosamente, e poi si rilassa con un lungo e sofferente
sospiro. "Era sulle labbra, Moony," mormora. "Hai la minima idea di quanto disgustoso -- oh. Hai fatto
una domanda. Ehm. Qual era?"
"Non importa," dice Remus. "Lascia perdere."
"No, no, non fare così." Sirius aggrotta le ciglia. "Dimmi."
Ora tocca a Remus sospirare. "Volevo solo sapere se James è molto arrabbiato," dice tranquillamente.
"Ecco tutto."
"Cosa? James? Riguardo a -- oh. Riguardo a quello. No. Beh, lo supererà in qualche modo. Lui e Peter
hanno preso il mio vischio, sai. Stanno da qualche parte a seminare il caos tra le masse, senza alcun
dubbio. Gli ho detto che possono tenerlo. Io odio il vischio."
"Mm," mormora Remus.
"È stato orribile," insiste Sirius. "È stato come -- no, è stato peggio -- è stato peggio che baciare un topo
morto, peggio che baciare un pesce morto. Mi ha toccato dappertutto, quell'idiota sporco e puzzolente.
Posso ancora sentire le sue mani su di me. Suppongo che sia questo ciò che intendono, essere toccati
dalla morte."
"Sembra terribile," dice Remus. Camminano in silenzio per un minuto, e poi Sirius sussulta di nuovo, più
violentemente questa volta, e gira la testa di scatto. Anche Remus sussulta ma solo perché l'ha
spaventato. Per un lungo, tremante secondo Sirius rimane totalmente immobile, obbligando anche Remus
a stare fermo. Alla fine, si rilassa. "Oh Dio, Moony, pensavo di averlo sentito."
"Piton?"
"Silente," dice Sirius. Rabbrividisce, con lo sguardo molto irrequieto. "Non capisci, Moony, non sarò mai
più capace di guardare quell'uomo negli occhi."
"Capisco," dice Remus.
"Oh, già." Sirius, rude come sempre ma affettuoso e sincero. "Guarda, non ti preoccupare. James, non è
veramente arrabbiato. Geloso, sì, ti garantisco che il ragazzo è geloso. Ma non è veramente arrabbiato.
Non è stata colpa tua -- Dio, non è stata per niente colpa tua." I suoi occhi diventano quasi come quelli di
un insetto, ricordandosi il fatto di nuovo.
"Lo so," dice Remus, e sospira. "È solo che mi preoccupo. Gli piace veramente tanto. E io non ho
esattamente detto di no."
"Ti preoccupi sempre," replica Sirius, e mette le sue lunghe braccia attorno le spalle di Remus, sbattendo
le loro fronti dolcemente. "Gli piaci ancora. Ti chiederà un sacco di domande imbarazzanti: se le sue
labbra sono morbide o screpolate, quel tipo di cose. E tu dovrai trovare un modo per esporre la risposta."
"Urgh," dice Remus. "Tremo al pensiero di cosa lui farà con quell'informazione."
"Ti suggerisco di non pensarci affatto," propone Sirius. "Io e te possiamo fare questo assieme. Possiamo
entrambi passare il nostro tempo a non pensare." Il suo occhio sinistro si muove di scatto di nuovo. Sta
cominciando a diventare preoccupante.
"No," interrompe Remus velocemente, "la la la, pensa agli elefanti, canta una canzone da quattro soldi,
sopra la panca la capra canta, eccetera--"
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"Sei un buon amico, Moony, ma ormai è troppo tardi," dice Sirius. La sua voce risuona cupamente dentro
la gola. "Però è un pensiero gentile. Ma quattro soldi e capre non sono abbastanza. Nemmeno tutti -com'era? -- i profumi d'Arabia potranno togliere il suo sudiciume su di me."
"Qualcosa del genere, sì."
Si girano per svoltare l'angolo quando improvvisamente Sirius scaglia una mano sul petto di Remus e
Remus barcolla all'indietro, inciampando sulla sua uniforme.
"Co--" incomincia a dire. Sirius, tenendolo per le maniche, lentamente e silenziosamente indica qualcosa
verso l'alto. Dondola sopra di loro, con i suoi denti scintillanti alla luce delle candele. Remus ha avuto
abbastanza baci inaspettati e costretti su di lui per un giorno, per anche un mese, e per un ragazzo così
riservato, come si sforza di essere, il tutto è molto invadente. Non capisce come Sirius riesca a farlo.
"Oh," dice. "OK. Non posso farlo accadere di nuovo."
"Mi sta fissando," mormora Sirius. "Lo vedi? Scommetto che Silente li controlla tutti e aspetta solo di
scendere a vedere, come un ragno o peggio."
"Calmati, Sirius." Remus cerca di tranquillizzarlo. "Cammineremo uno dietro l'altro. Non può averci in
quel modo."
"Ne sei sicuro?" Sirius si guarda intorno nervosamente, su e giù lungo i muri, scrutando gli alti soffitti.
"Ce ne potrebbero essere altri. Che aspettano."
"Allora cammineremo uno dietro l'altro per tutto il resto del tempo," propone Remus. "Come ti sembra?
Perfettamente sicuro. Perfettamente a prova di vischio."
"Non lo dimenticherò mai." Il viso di Sirius si contorce con degradazione. "Sono rovinato. Sono rovinato."
Remus gli dà una pacca sul braccio. "Prima tu," gli dice.
"No, va bene, tu."
"Ma io--"
"Hm." Remus ride, impacciato, e si dirige in avanti -- e Sirius fa lo stesso.
Si fermano appena in tempo e inciampano sui piedi sia dell'uno che dell'altro. Sirius guarda Remus e ride,
un breve e nervoso latrato. Remus si ritira immediatamente, sentendo troppo bene il suo disagio, e
comprendendo troppo bene l'improvvisa posa rigida di Sirius. Distolgono lo sguardo dall'un l'altro di
proposito.
"Ahah -- scusa, Moony." Sirius si scuote i capelli da davanti gli occhi e osserva di nuovo in alto, occhi
scintillanti che si sono accesi attraverso l'oscurità. Il vischio è ancora là, malvagio e trepidante dall'attesa.
"Non fa niente," dice Remus, intensamente a disagio dentro di sé. "Io -- andrò prima io, va bene?"
"Va bene, ahahah," dice Sirius, sembrando un po' stretto in gola. "Io starò, ehm, io starò dietro di te.
Non troppo vicino però. A una distanza di sicurezza."
"Va bene," concorda Remus. Tossisce nella mano e cammina coraggiosamente sotto il vischio, testa in
alto. Dopo un ragionevole periodo di tempo, sente i passi strascicati di Sirius dietro di lui. Vuole girarsi,
guardarlo e raccogliere un po' di rassicurazione ma non lo fa.
"Questo è strano," afferma Remus da sopra la sua spalla, e poi sentendosi stupido.
Dietro di lui, l'intensa risata simile a un latrato di Sirius patisce. Anche lui è a disagio. "Ma non ti senti più
al sicuro?"
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"Suppongo di sì," dice Remus. Ma non è vero.
***
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***
Da Sirius Black per Remus Lupin, Vacanze di Natale.
Salveee Moony piccolo Moony,
Buon Natale anche a te! Beh non è che sia un bel Natale stare qua, comunque. Puoi immaginare, la torre
è una prigione oscura e umida senza tutti i Malandrini presenti ma ci sono dei vantaggi. Per esempio, in
questo momento sto divorando del petto di tacchino a mani nude, ecco il perché di tutte le macchie sulla
lettera. BARBARICO E DELIZIOSO, il cibo ha un sapore buonissimo quanto te lo procuri da solo, andando
a caccia. Abbasso le posate!!!
In realtà mi sto divertendo TANTISSIMO qui, grazie, non ho bisogno di NESSUNO di voi per essere felice.
Ho segnato tutti i passaggi che conosciamo e ho passato la maggior parte del tempo ad andare in giro a
bussare sui muri per vedere se ne posso trovare di nuovi. (Non ho avuto fortuna finora ma ci sono un
sacco di muri rimasti, questo è un grandissimo fottutissimo CASTELLO, dopotutto!)
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La lettera è corta perché ho quasi finito le pergamene. Spediscimi dei bei regali o maledirò te e tutti i tuoi
discendenti.
--Padfoot
Da Remus Lupin a Sirius Black, Vacanze di Natale, Risposta Pronta
Padfoot, c/o Elfi Domestici
Sembrerebbe che tu stia resistendo instancabilmente alla solitudine, il che è bello da sapere. Spero che
tu non stia mangiando troppi budini natalizi, e per "troppi" intendo di lasciarne qualcuno per Silente e
chissà chi, il vischio potrebbe mangiarti mentre stai dormendo. (Senza dubbio ha un'armata di vischio
sulle punte delle dita. Guardati alle spalle.) La tua lettera emanava un forte odore di unto e di rosmarino
quando l'ho ricevuta, ma ho tentato un incantesimo pulente su di essa che rimarrà nel Guiness dei
Primati.
Ad ogni modo, ho scritto una lista di suggerimenti per i posti da controllare e l'ho allegata a questa
lettera. Ci sono un paio di curve pericolose nei sotterranei, e, a proposito, c'è anche un tunnel che si
dirama in tre separati passaggi ugualmente molto tenebrosi. Quando la tua ricerca ti porterà lì, assicurati
di non prendere quello a destra o quello al centro dato che, nel primo, ti troverai in un enorme magazzino
pieni di occhi, mentre, nel secondo, cadrai in una fossa piena di, almeno credo, occhi, dato che erano
molto rotondi e abbastanza viscidi e si spremevano facilmente con un po' di pressione.
(Ti chiederai come faccio a sapere così tante cose sui sotterranei, e ti vorrei ricordare: Corso di Recupero
di Pozioni. Un'esperienza piuttosto spiacevole essere un Moony al secondo anno che tentava di percorrere
i sotterranei tutto da solo.)
Qui il Natale è un periodo molto affaccendato come al solito. Alcune zie della mamma verranno a trovarci
e disapprovano praticamente qualsiasi cosa, mettendosi a squadrare i mobili e a fare commenti dietro le
spalle riguardo il piccolo piano superiore, e papà gironzola per casa sembrando molto arrabbiato per tutto
il tempo, quindi spero tanto che il Natale finisca presto così possiamo ritornare alla nostra ricerca.
Di nuovo: smetti di mangiare troppi budini natalizi. Rovineranno il tuo figurino.
Remus Lupin, c/o l'Afflusso Vacanziero.
Da Sirius Black per Remus Lupin, Vacanze di Natale, Risposta ancora più Pronta
Moooooooony, circondato dalle prozie:
Non c'è da stupirsi che tu sia un tale disastro, sei stato sconvolto da piccolo da fossi pieni di occhi di
Serpeverde!!! Se solo mi avessi avvertito del Fosso un giorno prima ma ahimè ora condividiamo lo stesso
trauma. All'inizio ho pensato che fossero prugne senza la buccia. Se non avessi avuto tutto quel budino
dentro lo stomaco avrei potuto mangiarmene una o più. QUINDI COME VEDI SONO STATO SALVATO DAL
BUDINO. Anche se rovina il mio figurino, non ne posso fare a meno e poi mi ha salvato dagli occhi.
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Per quando ritornerai, io sarò piacevolmente rotondo, mi potrai usare come pallone e darmi dei calci in
giro per la sala comune per il tuo contorto divertimento. Posso a mala pena sopportare di vedermi allo
specchio. È tragico vedere una simile bellezza che già appassisce, ma dopotutto è una buona cosa perché
non dovrò mai baciare nessuno dato che nessuno vorrà baciarmi ora che sono così orribilmente grasso.
D'altra parte, la lista è stata molto utile. Sono andato in giro a chiedere informazioni ai quadri, e sono
terribilmente ansiosi di parlare se ci fai la gatta morta per benino e ti fanno aiutare anche dalle statue.
Apparentemente c'è un trucco dietro Gregorio l'Untuoso ma non mi piace come mi guarda così non ho
esplorato. Però ho trovato alcune strane strane stanze, sono fantastiche, e io non ho mai saputo che
esistessero! Una di loro, ci potrei giurare, era una "Stanza Moony", c'erano tutti questi libri e dischi e
maglioni e altre cose. Ma non sono più stato capace di ritrovarla. E ce n'è una spaventosissima nell'ala dei
Tassorosso, è tutta nera e i muri sono APPUNTITI e appena ci entri incominciano ad avvicinarsi
PERICOLOSAMENTE. Quella lì è la Stanza del Fato e ci ho messo sopra la porta una X, ci ho quasi rimesso
la vita. Non riesco a capire a che cosa può servire una stanza schiacciatrice, d'altro canto se l'avessi
saputo quella volta che Piton Beh Lo Sai, avrei potuto usarla.
Ecco le news da Hogwarts. Mi dispiace che stai avendo un Natale affaccendato, so che ti piace la
tranquillità ma puoi mettere la testa sotto un cuscino. Mi ricordo le zie di tua madre al terzo anno! È
quella lì che mi ha urlato contro, Prudence o qualcosa del genere? Dovresti darle un grosso bacio da parte
mia.
La mamma di Prongs mi ha mandato tre barattoli di biscotti e un asciugamano con il mio nome sopra.
Cosa ne farò di tutta questa opulenza?
--Padfoot, circondato dagli elfi domestici.
Da Remus Lupin per Sirius Black, Vacanze di Natale, Stesso giorno.
Padfoot, circondato dall'opulenza-Quante ricchezze! Con quei biscotti e con i budini natalizi, ritornerò a scuola trovandoti gonfio e sbiancato
come una balena, stravaccato in un passaggio nascosto, perduto per sempre. Sarà una grande tragedia e
ci scriverò un romanzo, che venderà milioni di copie e tu vivrai per sempre nella letteratura. Sarà una
storia molto commuovente. Già riesco a vederla.
E lì lo trovammo, occhi ancora aperti, labbra che ancora odoravano di brandy. Il suo adorato budino
natalizio giaceva accanto a lui, solo per metà mangiato e sparso sul pavimento polveroso. Dietro di lui
c'era solo oscurità, e i suoi amici, calpestandosi l'orgoglio, la virilità e il rispetto per se stessi, versarono
grandi lacrime per il loro compagno caduto, ucciso dalla Cucina Natalizia e da Troppa Allegria. Chinarono
le teste sopra di lui in silenzio. Non aveva nemmeno scartato i regali prima che le arterie gli esplodessero
in petto.
Che ne dici, Sirius? Pronto per essere immortalato sulla carta per l'eternità? Sarai un eroe decantato. È
raro che gli eroi vengano decantati.
Specialmente quelli che muoiono a causa dei budini natalizi.
Sai, la tua "Stanza Moony", come tu l'hai chiamata, sembra intrigante. Ti ricordi dove l'hai trovata? Sei
ritornato e se n'era andata? Ho avuto la stessa esperienza, su per giù, quando una volta mi sono trovato
in un punto stretto -- ero stato alzato tutta la notte a studiare Pozioni e Gazza era in cerca di prede e io
stavo cercando di ritornare nella casa di Grifondoro -- e improvvisamente, c'era questa porta, in un posto
dove sapevo che non c'era nessuna porta. Mi ci sono tuffato dentro e c'era solo questa stanza vuota
senza finestre, quasi come un ripostiglio dimenticato, e una crepa sulla porta da dove solo io potevo
vedere cosa succedeva fuori. Perfetto per nascondersi. Dopo ho fatto una ricerca ma non c'era nulla,
nemmeno sull'insufficiente Pianta di Hogwarts che ho trovato nella sezione proibita. Smetta di essere
scandalizzato, ho avuto il permesso.
Se avessi mangiato gli occhi, non ti avrei parlato mai più.
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Le Zie sono qui e non potrei dargli un bacio da parte tua, nemmeno per il tuo interesse. Chiedi qualsiasi
altra cosa e provvederò.
Questa volta ti allego qualche dolciume, non che ne avrai bisogno con tutte le mangiate che starai
facendo, e una foto del nostro albero, e se c'è qualcos'altro che ti possa tenere fuori dalle cucine
provvederò a riguardo.
Remus, circondato dagli assassini.
Da Sirius Black per Remus Lupin, Vacanze di Natale, Scrittura Malfatta
Moony, annegato dai parenti-CON CHE CORAGGIO MI MANDI ALTRI DOLCI, NON TE NE FREGA NULLA DELLE MIE FRAGILI ARTERIE?!
Davvero, pensavo tenessi più a me che al tuo romanzo da tre volumi che, a proposito, sarà molto più
macabro del previsto: nella scena ci sarà un'esplosione piuttosto che un alaggio. Comunque se mi amassi
veramente non scriveresti un romanzo sulla mia morte; no, dovresti fare un poema epico che sarà
tramandato solo per via orale. Così perì Sirius dai capelli arruffati, domatore di moto. Diventerei l'Achille
dei golosi e tutti piangeranno per me per molte generazioni.
Sai che non riesco a ricordare dov'era quella stanza? Stavo tipo gironzolando senza uno scopo due giorni
dopo che voi ve ne siete andati, pensando pensieri cupi, e poi c'era questa porta alla fine del corridoio.
Ero di umore nero ad ogni modo perché Peeves mi aveva lanciato addosso del ribes quando non stavo
prestando attenzione, suppongo. Come facciamo a disegnare sulla mappa stanze che spariscono? È
impossibile. E a che serve una stanza piena di maglioni? Andava bene per me dato che tutto quello che
volevo era tipo accoccolarmi da qualche parte e non essere... non lo so, comunque andava bene per me
ma non riesco a pensare che cosa ci possa fare la maggior parte delle persone con una stanza come
quella.
MOONY MOONY MOONY MI HAI SCIOCCATO, SCIOCCATO. Un prefetto che vaga per la Sezione Proibita.
SARAI PRIVATO DEL TUO DISTINTIVO GIOVANE UOMO, e fatto marciare per le strade come un
avvertimento per tutti i prefetti ribelli. Non sei stato tu a rubare una copia de "Il Giardino delle Delizie
Dorate", vero, perché QUALCUNO l'ha fatto, lo cercavo solo per un mio studio personale ma era sparito.
Nessuno ha il permesso di controllare quel libro quindi o tra di noi ci sono dei ladri pervertiti o Madame
Pince deve avere qualche segreto nascosto. Oh Dio non posso credere che certi pensieri siano USCITI
DALLA MIA TESTA ARGH.
Devo andare a mangiare di più per dimenticare, mi dispiace per le tue zie. Non c'è molto shopping da
fare qui, quasi tutti i negozi sono chiusi dato che tutti sono tornati a casa con le loro famiglie, ma ho
qualcosa per te comunque sia. Non è molto e non so se l'hai già letto ma sembra il tipo di cose che piace
a te. Ti piace Kipling? (Non dire NON LO SO NON HO MAI KIPPLATO perché non sarebbe AFFATTO
divertente. Har har har har.) A me piace, è tutto bestie selvagge e maniaci inglesi. Comunque anche se
non ti piace, NON GETTARLO IN UN LAGO O NE SARÒ DISPIACIUTO. C'è anche della cioccolata
naturalmente, golosone.
Sirius, soffocato dal lardo
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Da Remus Lupin per Sirius Black, Vacanze di Natale, scritto mentre ero nascosto nel bagno
Padfoot, rovinato dalle calorie-Ho solo pensato che ti potessero piacere. È tutto quello che avevo. Dov'è la tua gratitudine? Cerchi di
rendere partecipe un tuo amico alle festività natalizie -- beh, agli incubi natalizi forse è più adatto dire se
vivi qui -- e lui cosa fa? Ti dice che la colpa è tua se morirà giovane per una sorta di esplosione del
cuore causata dallo stress che ha impiegato nella povera attività di affogare i suoi dolori in molli dessert
invece di pensare al futuro. Mai più ci saranno dolciumi per te. Ad ogni modo, ti fanno venire la carie ai
denti, così dice mamma costantemente, ma solo perché ho trovato dove tiene la cioccolata e non faccio
altro che mangiarla tanto per distrarmi dal sentire Zia Prudence che fa citazioni incorrette di poesia e poi
devo anche stare zitto mentre mamma mi guarda in cagnesco per non correggerla. È un tormento. Però
sono stato molto educato. Almeno pensano che io sia la perfetta immagine di un gentiluomo. Voglio
morderle, il che è molto maleducato e inappropriato.
Così fu perduto il nostro grande eroe.
Non con uno scoppio, ma con un lamento -ma anche con uno scoppio, sì, osando mangiare
troppi budini, e tutto solo era lui
il giorno in cui il burro lo reclamò.
O forse userò la rima baciata. Il pentametro giambico fornisce un'eccellente struttura epica.
Il budino lentamente alle sue labbra portò,
(Altro budino in balia sua per sempre restò)
E fortemente di brandy odorava
mentre lo stomaco come colla si sentiva
Ritornammo quando il Natale finì
E più largo di Dover lo trovammo lì
Ormai non si muoveva più
E giorni di budini natalizi -- mai più.
Ad ogni modo, dato che prima o poi sono destinato a diventare un poeta laureato, parliamo d'altro: per
esempio, di quella stanza. Ho sviluppato una teoria, quindi sopportami per un momento: e se, dico se, la
stanza compare solo quando ne hai bisogno? Una sorta di stanza delle necessità, diciamo. Quel tipo di
magia è quasi impossibile, non capisco come è stata fatta, ma certamente se la stanza ti è comparsa
quando tu stavi senza dubbio andando in giro con l'aria depressa cercando cose da colpire a pugni, e se
la stanza mi è comparsa quando ero inseguito per i corridoi da quella palla di pelo di nome Mrs. Norris (tu
sai quanto odio i gatti), e nessuno di noi è riuscito a trovarla di nuovo, allora potrebbe essere possibile.
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Chiederei a Silente, ma le circostanze sono losche e non sono sicuro di come figurerebbe nella mia
scheda.
Oh, smettila di ridacchiare, ritorna ai tuoi budini.
Remus Lupin, IL POETA.
Da Sirius Black per Remus Lupin, Vacanze di Natale, Natale
M, compositore di epica imbarazzatamente brillante -Non ho parole per la letteratura che hai composto sulla mia morte incipiente, è tutto così magistrale che
a mala pena posso muovermi per lo sgomento. Beh se è lo sgomento o il budino non te lo saprei dire.
La tua teoria è interessante ma ridicola. Se TU avessi trovato una stanza piena di maglioni allora avrei
detto che, beh, sicuramente, è la Stanza delle Cose di cui Hai Bisogno. Ma cosa ci posso fare io con una
stanza come quella, lo sai bene che quando indosso un maglione sembro più o meno un calzino. Beh, non
so, non volevo farne un affare di Stato ho solo pensato fosse buffo o qualcosa del genere. Se è la Stanza
delle Cose Necessarie allora perché non compare mai piena di verdura o frutta quando io sono in cerca di
cibarie? Giuro che sono tanto così dal diventare scorbuto.
La festa della Vigilia di Natale è finita, è stato doloroso. Silente mi guardava con occhio malizioso
continuamente e la McGonagall si è rifiutata di ricambiare i miei sguardi ardenti di passione, anche Hagrid
ha mangiato tutte le mele cotte e l'unico ragazzo del sesto anno che c'era era Lionel Lovegood che ha
passato la maggior parte del tempo a fissarmi con quegli occhi strabici e a raccontarmi bizzarre
statistiche con voce fievole. Quell'uomo è un terrore sacro e solo Dio sa cosa farà della sua vita.
Non posso mai ringraziarti abbastanza per la poesia, davvero, mi ha fatto sentire molto meglio riguardo
al fatto che sono grasso e che sto morendo e che sono solo.
Buon Natale!
Così parlò Sirius dalla lunga coda, la cui morte prematura è entrata nella leggenda, ancora prima di
varcare le sale dell'Ade.
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Da Remus Lupin per Sirius Black, Vacanze di Natale, Natale
Sirius -Sto scrivendo non per risponderti ma nella speranza che questo ti arriverà la mattina di Natale. Felice
Mattina di Natale! (E presto Felice Pomeriggio di Natale e poi Felice Sera di Natale.)
Ritornerò prima. Mio padre ha detto che posso perché solo una delle presenze maschili si deve sacrificare
alle Orribili Zie Mascellone -- vorrei essere più gentile, davvero, ma mi piacerebbero di più se solo
piacessero alla mamma, se solo fossero più carine con la mamma, ma non lo sono e mi fa arrabbiare
quando ignorano quanto lei stia provando ad essere gentile -- così papà mi ha dato il permesso di fare i
bagagli per domani. L'ha detto a mia madre solo la notte scorsa dopo cena. Non c'è stato nemmeno un
urlo. Sembra che le stia bene, ma è un po' triste.
Ad ogni modo, se sei riuscito a ucciderti col budino, allora non c'è niente che possa fare per aiutarti.
Riposa in Pace, Padfoot.
Probabilmente ti vedrò domani sul tardi.
R
PS: suppongo che tu non voglia calzini per regalo? Ho innumerevoli paia di calzini, che sono caldi e
piacevoli ma non c'entrano tutti nel mio baule.
Da Sirius Black per Remus Lupin, Vacanze di Natale, Immediatamente dopo
R-NON VOGLIO CALZINI. VERAMENTE STA ARRIVANDO UN MOONY? AGHH NON PUOI GUARDARMI MI
VERGOGNO. SBRIGATI SONO LE UNDICI. DOVE SEI?!
--S
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