La varicoflebite - Centri Medici Unisalute

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La varicoflebite - Centri Medici Unisalute
La varicoflebite
A cura della Dottoressa Clelia Dalpiaz
Angiologo
Centri Medici UniSalute - Bologna
I termini di Flebite, Periflebite, Tromboflebite, Varicoflebite sono usati in genere per definire una comune
complicazione delle vene varicose: la trombosi di una vena varicosa superficiale. Le varici possono
essere presenti da molto tempo senza dare disturbi importanti, ma improvvisamente può manifestarsi
una area dolente, calda e gonfia all'interno della quale è possibile palpare un nodulo od un cordone duro
corrispondente alla varice trombizzata.Spesso è facile trovare una causa scatenante (trauma, puntura di
insetto, calore, gravidanza, allettamento, ingessatura), ma sempre è presente alla base una rallentamento
della circolazione venosa ed un danno della parete della vena malata, che sono la vera causa della
trombosi.
La vena malata è chiusa per la presenza di un coagulo (il trombo). La formazione di questo causa una
reazione infiammatoria intensa sulla parete della vena (flebite o varicoflebite, se la vena è varicosa) e nei
tessuti circostanti (periflebite) con dolore e gonfiore locale. Dal punto di inizio la flebite più estendersi lungo
tutta la varice
In genere la malattia è dolorosa ma non grave e non causa conseguenze importanti, soprattutto non causa
embolia polmonare se curata per tempo.. Camminando, il dolore si accentua un pò, ma non c'è un
gonfiore generalizzato, a meno che non sia interessata la circolazione profonda.
La diagnosi è semplice nella maggioranza dei casi, ma è prudente eseguire un esame Eco-Doppler
soprattutto in presenza di sintomi anomali, gonfiore di tutta la gamba, dolore diffuso e di interessamento
safena alla coscia. L'esame infatti rivela l'eventuale risalita della trombosi lungo la safena fino all'imbocco
della vena femorale, cioè in una vena profonda. In questo caso la malattia è molto più grave, può causare
embolia polmonare, e necessita di una terapia più aggressiva.
La Trombosi di una varice ha una evoluzione benigna: l'infiammazione tende a spegnersi, la vena
trombizzata si riapre nel giro di qualche mese; ma se non si provvede a curare la malattia principale (le
varici) la flebite tende a ripresentarsi.
Un po' diverso è il caso di una Trombosi di una vena superficiale non varicosa (5% dei casi circa).
Poiché in questo caso mancano il rallentamento venoso ed il danno della parete del vaso, la trombosi deve
essere ricercata in qualche altra alterazione presente nel corpo ma non evidente, come per esempio un
un’alterazione della coagulazione.
E’ bene controllare infine l'eventuale assunzione di ormoni a scopo anticoncezionale o sostitutivo in
menopausa. In questa situazione, inoltre, le flebiti superficiali sono di frequente la spia di trombosi
venose profonde, per cui un esame EcoDoppler delle vene profonde è fortemente raccomandato
Il trattamenti principali della varicoflebite consistono nell’ eseguire una terapia eparinica (le punturine nella
pancia), nel fare degli impacchi di ghiaccio, . nel portare costantemente una calza elastica, ed infine nel
muoversi il piu’ possibile. In alcuni casi si rende opportuno anche un trattamento anticoagulante cronico e
controllato con farmaci quali la Warfarina o Coumadin.