Trasimeno ESTATE 2009 pag 7-10
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Trasimeno ESTATE 2009 pag 7-10
ESTATE 2009 trasimeno il periodico del comune di magione Presenti già dai primi momenti dopo la forte scossa continuano a dare il loro contributo per aiutare le popolazioni colpite dal terremoto La Misericordia assiste i terremotati d’Abruzzo a Bazzano La Misericordia di Magione, in collaborazione con le Misericordie di tutto il territorio umbro, si è mobilitata per portare aiuto alle popolazioni abruzzesi colpite dal sisma la notte tra il 5 e il 6 aprile scorsi. Dopo la forte scossa, che ha provocato la distruzione di molti centri abitati e la morte di quasi 300 persone, i soccorsi sono partiti subito per dare il proprio contributo ai terremotati. La Misericordia di Magione è stata allarma- ta alle 5 del mattino del 6 aprile per creare una squadra da inviare con urgenza nei luoghi devastati. Dopo aver contattato e raggruppato le Misericordie dell’Umbria, alle 10 del mattino c’è stata la partenza verso l’Abruzzo. I soccorsi, composti da 14 persone volontarie, 2 autoambulanze, 2 furgoni per il trasporto dei disabili, una roulotte e una tenda per l’alloggio, si sono diretti verso il campo di Bazzano, in provincia de L’Aquila. Da questo campo, base del soccorso della Misericordia di Magione, si sono susseguiti, per i primi quindici giorni, dei cambi tra i volontari ogni tre giorni, e successivamente, ogni sette giorni, dal sabato al sabato. Oltre che nel campo di Bazzano, un equipaggio sanitario, con la Regione Umbria, ha portato il proprio aiuto in un’altro campo d’accoglienza, quello di Paganica. Il lavoro svolto dalla Misericordia è stato e continua ad essere fondamentale per le migliaia di persone che vivono nelle tendopoli e che sperano di tornare presto ad una vita normale, con un’assistenza sanitaria e una presenza costante. Tra le varie iniziative intraprese si sono realizzate delle raccolte sia in denaro che in materiale specialmente rivolto ai bambini terremotati, grazie al contributo dell’AVIS di Magione. Inoltre, grazie al contributo straordinario di 1000 Euro offerto dall’Ufficio Comunale del Servizi Sociali e ad una raccolta fondi è stato possibile acquistare tre computer e del materiale informatico per la realizzazione di un Internet Point nel campo di Bazzano. Alla consegna del materiale al responsabile del Campo è intervenuto l’allora Assessore ai Servizi Sociali, Lando Contini. Il presidio al campo di Bazzano durerà fino a fine giugno e sono necessari sempre nuovi volontari che possano dare un proprio contributo per le persone colpite dal sisma che cercano di tornare alla normalità. w Pasquale Santino Seppellite a Magione dopo 68 anni le salme dei soldati Alessandro Cacioppolini e Ilio Lai deceduti durante la Seconda Guerra Mondiale Onelio Cacioppolini racconta il ritrovamento della tomba del padre Si è tenuta sabato 25 aprile la cerimonia funebre, a cui è seguita quella di commemorazione, disposta in memoria dei soldati magionesi Alessandro Cacioppolini, deceduto a Qukes (Albania) il 6 gennaio del 1941, e Ilio Lai uccisi durante la Seconda Guerra Mondiale ma di cui, fino al 2000, non si sapeva se le salme avessero avuto degna sepoltura. La cerimonia funebre si è tenuta presso la chiesa parrocchiale di Casenuove mentre, la commemorazione, ha avuto luogo nel centro di Magione, presso il Monumento ai Caduti, antistante Piazza della Repubblica. Il picchetto militare d’onore dell’Esercito Italiano, insieme a rappresentanti delle Forze dell’Ordine, del Sindaco, Massimo Alunni Proietti, delle Associazioni locali, delle Autorità civili e militari, ha reso omaggio ai due caduti, che sono tornati nella loro terra di origine dopo 68 anni. A riportare le spoglie dei due militari a Magione, dal Sacrario Militare Oltremare di Bari dove erano sepolti, è stato il figlio di Alessandro Cacioppolini, Onelio, che, in tutti questi anni, non ha mai perso la speranza di poter ritrovare almeno i resti di quel padre morto quando lui aveva appena tre anni. «In tutti questi anni ho sempre pensato che le spoglie di mio padre fossero andate perdute perché il luogo in cui erano stati sepolti in Albania era stata trasformato – racconta Onelio Cacioppolini-. Solo una casualità, una ricerca in internet fatta da mia cugina, ha permesso di scoprire che mio padre era sepolto nel Sacrario Militare Oltremare di Bari, fila Grecia-Albania. Da qui è iniziato il mio lavoro per poter riportarne i resti nella tomba di famiglia e, finalmente, riunirlo a mia madre deceduta tre anni fa». «Ho sempre reso omaggio ai Sacrari miliari – prosegue Onelio - ovunque mi trovassi, portando dei fiori a soldati sconosciuti sempre con la speranza che in qualcuno di questi si trovasse mio padre e che qualche persona facesse quello che non potevo fare io. Di lui non ho altro ricordo che la foto conservata a casa ed il momento della partenza in cui tutti piangevano nel salutarlo. Non mi sono mai rassegnato al fatto che mio padre fosse senza una tomba e per me riportarlo nel suo paese d’origine significa ritrovare un po’ di pace e lenire quel dolore che non mi ha mai lasciato. Voglio ringraziare il Sindaco, e i tanti militari che mi hanno aiutato a portare a compimento questo mio desiderio e mia moglie per il sostegno morale datomi ». Insignito della croce al merito di guerra Alessandro Cacioppolini, come si legge nel suo foglio di arruolamento, fu assegnato come fuciliere nell’88° Reggimento di Fanteria nel 1936, collocato in congedo illimitato nello stesso anno fu richiamato alle armi nel 1940 nell’84° Fanteria. Cacioppolini si imbarcò a Bari e sbarcò a Durazzo con destinazione in territorio in stato di guerra. Venne ferito in combattimento da una scheggia e ricoverato nell’ospedale militare il 4 gennaio 1941 dove, due giorni dopo, morirà a soli trent’anni. Verrà sepolto in un cimitero comune che però sarà smantellato facendo perdere le sue tracce fino al casuale ritrovamento. w La Misericordia di Magione Il servizio di primo soccorso e trasporto sanitario viene assicurato dalle ore 8.00 alle ore 20.00 e viene svolto con due moderne ambulanze di tipo “A” attrezzate per la rianimazione cardio-respiratoria. Al loro interno troviamo tutto l’equipaggiamento necessario per affrontare un’emergenza. Le apparecchiature principali di questi mezzi sono: defibrillatore, respiratore automatico, barella ferno e frigorifero per i medicinali. La Misericordia di Magione dispone di un pulmino a 9 posti attrezzato anche per il trasporto disabili e pazienti dializzati e di due autovetture adibite esclusivamente a “trasporto disabili”. Garantisce il servizio ambulanza, in tutto il territorio del Comune di Magione, durante le numerose manifestazioni sportive e culturali che si svolgono durante l’anno. L’equipaggio dell’ambulanza ordinaria, cioè quella che compie ad esempio trasferimenti da ospedale a ospedale, ricoveri programmati ma anche emergenze nel caso in cui non fossero disponibili ambulanze medicalizzate, è costituito da 2 volontari con corso di primo livello. L’equipaggio dell’ambulanza medicalizzata è invece composto da autista volontario con corso di 2° livello, da due volontari con corso di 2° livello e da un medico. Questo mezzo di soccorso interviene nei casi di emergenza in collaborazione con la Centrale Operativa del 118. Ogni volontario che presta servizio sull’ambulanza è obbligato a frequentare il corso di pronto soccorso tenuto da personale altamente qualificato. La Misericordia giornalmente gestisce i seguenti servizi sociali: trasporti verso i reparti di terapia, trasporti di dializzati, accompagnamento di disabili presso scuole e lavoro, accompagnamento di disabili per gare sportive Per maggiori informazioni telefona allo 075 841819 o scrivi un’ E-mail al seguente indirizzo di posta elettronica: [email protected]. w trasimeno il Pubblicato “I Falsi nell’Arte e dell’Antiquariato” del magionese Marco Cerbella Il re dei falsari ora insegna come ci si difende dagli imbrogli La storia di Marco Cerbella, nato a Perugia 48 anni fa, rievoca quella di Frank W. Abagnale Jr, protagonista del film “Prova a prendermi” con due interpreti d’eccezione: Leonardo di Caprio e Tom Hanks. Giovanissimo, ha appena venti anni quando ottiene un grande successo con le sue opere nella mostra romana “Falsi e falsari” dimostrando al pubblico la sua grande abilità nel saper riprodurre reperti antichi, bronzi medievali e lavori etruschi, riuscendo a dargli caratteristiche che li rendono praticamente indistinguibili da un pezzo originale tanto da guadagnarsi l’appellativo di “re di falsi e falsari”. Così indistinguibili che molti suoi pezzi finiranno in alcune delle collezioni più importanti del mondo e che oggi si può permettere, visto che la sua competenza è riconosciuta a livello istituzionale e viene chiamato in qualità di esperto a fare valutazioni sull’autenticità di pezzi antichi, di svelare i suoi segreti, e quelli di suoi illustri colleghi, in un libro che ha già venduto più di 12.000 copie: “I Falsi nell’Arte e nell’Antiquariato” ed. Bracciali editore. Come Frank W. Abagnale Jr, anche Marco Cerbella ha avuto il suo poliziotto che ha cercato di interromperne la carriera riuscendo non solo ad uscire indenne da quindici processi, tutti con la stessa accusa: ricettazione, truffa e danni allo Stato, ma a diventare un punto di riferimento importante per la scoperta di falsi. Tra le sue rivelazioni quelle che molti musei espongono falsi ormai noti e altri ancora creduti pezzi autentici. Come spiega nel libro lo può dire perché li conosce bene: se non li ha creati lui stesso, ne consoce gli autori perché li ha visti all’opera. Tutta la prima parte del libro è il racconto di abili falsari, grandi artigiani-artisti, antiquari, nobili intermediari che hanno ingannato per secoli, e continuano ad ingannare, i più grandi esperti del mondo. Cerbella ricorda Alceo Dossena abile falsario che stupiva i conoscitori degli inizi del Novecento con le sue perfette sculture rinascimentali e antiche, il senese Federico Joni che realizzava fondi oro così perfetti da trarre in inganno i musei più famosi del mondo. Oggi i sistemi di analisi si sono fatti più sofisticati rendendo più facile il riconoscimento di falsi ciò non toglie che questo testo, che nella seconda parte racconta le tecniche di fabbricazione di ogni oggetto antico: in legno, bronzo, stoffa, avorio, pittura, pietra ecc. spiegando i metodi per creare falsi perfetti può fornire al conoscitore e al collezionista, un importante strumento per scoprire l’imbroglio. Da tempo Marco Cerbella ha messo a disposizione le competenza acquisite sulle tecniche e sui materiali di riproduzione e falsificazione di reperti antichi (vasi, urne, bronzi) alle Forze dell’ordine, alle Soprintendenze, ai musei, collezionisti ecc. Inoltre, dal mese di novembre, è ospite fisso alla trasmissione Punto2 su Rai2 in cui, in qualità di esperto, spiega come si realizzano dei falsi aiutando chiunque sia interessato al mondo dell’arte a distinguere ed a capire. Particolare interesse ha suscitato la puntata del 25 aprile scorso, ESTATE 2009 periodico del comune di magione la registrazione della trasmissione è visibile sul sito di TG2 dossier con il titolo “Falso allarme” di Francesca Altomonte, girata nelle campagne tra Magione e Passignano con personaggi del posto, tra cui Ermanno Bietolini. Recentemente è stato contattato da RAI 1 per il progetto di una trasmissione sui falsi in arte dedicato ai ragazzi. w Luigina Miccio Al Festival internazionale di Vila De La Sénia terzo posto nella propria categoria Successo internazionale ottenuto in Spagna dalla Banda di Magione Un successo internazionale per la Banda di Magione al Festival Internazionale che si è svolto nel mese di aprile a Vila de la Sénia, in Spagna. I ragazzi della Banda, 43 elementi, si sono confrontati con molte Bande di varie parti del mondo, classificandosi terzi nella loro categoria. «Un successo – ha commentato la Direttrice della Banda di Magione Maria Rita Cardinali – che i ragazzi si sono meritati. È un gruppo giovane che attraverso l’esperienza si diverte e si confronta con molte altre realtà». Il successo in terra spagnola è per la Banda una testimonianza della propria importanza. Numerose le iniziative, infatti, a cui prende parte ogni anno come il Carnevale di Francavilla a Mare, i concerti di primavera e di Natale, varie manifestazioni folcloristiche della vicina Toscana ed i classici appuntamenti civili e reli- giosi del Comune di Magione e delle vicine frazioni. La giovane età dei componenti della Banda e la bravura della Direttrice Maria Rita Cardinali, hanno dato la possibilità di potersi esibire su un repertorio non solo classico ma soprattutto basato sulla musica leggera e su uno stile moderno. Non a caso la Banda si esibisce spesso in brani dei Nomadi, Renato Zero, Rino Gaetano, i Queen, Simon & Garfunkel ed i Village People. Numerose, inoltre, le iniziative e gli eventi che attendono la Banda in questi mesi estivi. Tra tutte la Festa della Banda che a fine agosto coinvolgerà le Bande dei Comuni vicini a Magione e rappresentanti di Regioni vicine, come Lazio e Marche. La manifestazione, ormai giunta alla quarta edizione, ha da sempre ottenuto un grande successo e anche quest’anno si preannuncia come grande appuntamento dell’estate di Magione. Inoltre proseguono ormai da sei anni i Corsi di Musica per tutti coloro che vogliono entrare a far parte della Banda. In poco tempo è raddoppiato il numero degli iscritti passando da trenta unità ad oltre sessanta allievi. Per tutte le informazioni e per conoscere gli eventi che coinvolgono la Banda di Magione è disponibile il sito internet www.bandadimagione.it. Si preannuncia, quindi, un’altra estate all’insegna della buona musica con la Banda di Magione. w Pasquale Santino Parte dei fondi raccolti grazie alla Sagra del Pesce Sfilettato Presto realtà la Sala polivalente di Sant’Arcangelo È il sogno di ogni paese, quello di avere a disposizione uno spazio in grado di ospitare le diverse associazioni. A Sant’Arcangelo di Magione manca ormai poco all’inaugurazione della struttura polivalente dove troveranno sede le realtà associative del territorio a partire da Proloco e Unione sportiva. L’opera, che ha richiesto un investimento di circa 150mila euro, è stata in parte finanziata dalla Regione Umbria con 40mila euro suddivisi in due tranche che sono serviti a coprire gli ultimi lavori, quelli di finitura della sala. Il progetto è molto sentito, anche perché è stato voluto da tutto il paese. Soprattutto grazie alla Sagra del Pesce Sfilettato sono stati raccolti i fondi necessari a dare il via a questa opera che nel giro di poco tempo ha preso forma. Anche il Comune di Magione ha contribuito alla realizzazione della sala, credendo nella validità di questo progetto che servirà da punto di riferimento sia per le associazioni del paese che per i privati che potranno farne uso. La struttura è dotata di un’ampia sala riunioni, un bar e servizi abilitati naturalmente anche per i diversamente abili. Anche se l’opera è già ultimata, per usufruirne bisognerà attendere la fine dell’iter burocratico per il riconoscimento dell’agibilità. Grande soddisfazione quindi tra i residenti e un plauso particolare va alla Pro Loco per l’impegno da sempre dimostrato verso il raggiungimento di questo obiettivo. L’associa- zione da pochi mesi ha rinnovato il suo consiglio che vede alla presidenza Gianni Mencaroni. Vicepresidenti Stefano Errighi e Decio Cittadini. L’associazione ha da pochi mesi realizzato il sito internet all’indirizzo www.prolocosantarcangelo.com dove poter consultare la storia del paese, gli eventi o semplicemente prendere contatto con questa importante realtà che, tra esperienze ormai consolidate e nuove iniziative da intraprendere, ha già stilato il suo programma di appuntamenti per i prossimi mesi. L’impegno più vicino rimane quello della Sagra del Pesce Sfilettato giunta alla ventisettesima edizione in programma dal 3 al 12 luglio. Il ricco calendario della festa, dove protagonista sarà soprattutto la gastronomia locale, prevede serate danzanti, musica dal vivo nel Love Pub, enoteca... Martedì 7 si terrà la Giornata del Donatore Avis-Aido. E poi ancora sfilata di moda in riva al lago venerdì 10; l’ultimo giorno si terrà il 3° motoincontro e la Giornata del ricordo. Chiuderà la festa un bellissimo spettacolo pirotecnico con inizio alle 23. w trasimeno ESTATE 2009 il periodico del comune di magione Poesie nei Cortili ospita quest’anno il poeta Umberto Raponi per parlare della poesia d’Avanguardia “Parole in libertà”: la parola si fa immagine, scrittura figurata, parola dipinta Il poeta Umberto Raponi E’ dedicata alla poesia di Umberto Raponi la sesta edizione di “Poesia nei cortili” che si terrà a Magione dall’8 al 14 agosto con anteprima il primo agosto ad Agello, ed, a seguire, alla Torre dei Lombardi con una serie di appuntamenti sul tema “Parole in libertà”. L’opera di Umberto Raponi, eclettico artista che si è confrontato con diverse modalità di scrittura poetica, fornirà l’occasione per parlare delle forme e dei modi sperimentati dalla poesia nel tentativo di uscire dai confini della parola per farsi immagine, scrittura figurata, parola dipinta. Uscire dai limiti della parola per esprimersi in forma di figura è stato nei secoli il sogno della poesia, a partire almeno dall’età elleni- stica. In questa edizione di “Poesia nei cortili”, partendo dai Calligrammi (1918) di Guillame Apollinaire, “composizioni bizzarre, a volte scherzose, i cui caratteri della scrittura a mano si alternano ai caratteri a stampa. Le parole vanno a formare nello spazio grafico del foglio/pagina dei disegni” (De Bellis L.), si parlerà della Avanguardie storiche e di poesia futurista, anche in omaggio alla presenza a Magione delle opere di Gerardo Dottori, neoavanguardie, poesia visiva, videopoesia, computer poetry etc… Come per le precedenti edizioni la manifestazione prevede incontri con l’autore: sabato 8 agosto, alle ore 17.30, “Parole in libertà: dalle avanguardie storiche ai linguaggi multimediali” con riferimenti al rapporto tra Umberto Raponi e la Neoavanguardia italiana anni ’70’80 (poesia concreta, poesia visiva, nuova scrittura, mail art) con Eugenio Giannì e inaugurazione della mostra “Le scapigliate verze” che traccia il percorso biografico ed artistico del poeta; mercoledì 12 agosto, ore 17.30, “Gioco, ironia e provocazione nella poesia di Umberto Raponi” con Sandro Allegrini. Lunedì 10 e martedì 11, dalle 17.00 alle 19.30, laboratorio di scrittura creativa con Antonella Giacon. Evento d’eccezione sabato 8, con “Convivio futurista alla Torre”, serata spe- Nato nel 1973, il gruppo si ricostituisce nel 2006 con Elisa Cancellieri e la Scuola Media di Magione Le Majorette tornano a marciare facendo rivivere un’antica tradizione È ancora una volta una bella realtà di Magione il gruppo delle Majorette che si esibiscono con successo insieme alla Banda della città. Le Majorette nascono nel 1973 grazie a Italo Cosci. Assieme alla Banda di Magione partecipano a nume- rose manifestazioni tra cui il Carnevale di Viareggio, nel 1975, la Rassegna delle Bande Musicali di Grosseto nel 1978 e, nello stesso anno, il raduno dei Gruppi folcloristici italiani di Caltanissetta. Il Gruppo delle Majorette rimane attivo fino al 1992 sotto la guida e la coreografia di Patrizia Cosci. È nel 2006 che il Gruppo si ricostituisce grazie a Elisa Cancellieri con la collaborazione dell’allora Preside della Scuola Media Statale di Magione Fiorella Beleggia, attraverso un organico composto da circa venti ragazze. Per tutte le informazioni e per conoscere le iniziative delle Majorette di Magione è disponibile il sito internet www.bandadimagione.it. w ciale a tema. La serata prevede visita guidata alla mostra, spettacolo con letture futuriste e musica, seguirà un “aperitivo stravagante” e degustazioni in un clima di dissacrante ironia. All’interno “Spettacolo a più voci per futuristi e non” Spettacolo di danza, musica e letture. Prenotazione obbligatoria allo 075 8473078, Costo euro 20,00 a persona. L’ap- puntamento per i partecipanti è alle ore 20.00 al viale d’ingresso della Torre. Inoltre, mostra mercato dei libri di poesia, laboratori di scrittura creativa per adulti e didattici per bambini, punto ristoro “Non solo poesia” nel parco della Torre. (per informazioni chiamare allo 075 8473078). Percorsi guidati ai luoghi futuristi di Magione. w Torre dei Lambardi o Lombardi? Umberto Raponi e l’eterno quesito Innanzi tutto, il quesito: Torre dei Lambardi o Torre dei Lombardi? Sembra che questo sia il dilemma… Come l’ultimo dei “Treccani” sono andato sull’enciclopedia e non trovo Marcello Lombardi, nobile famiglia dei Lambardi ucciso, sembra nei pressi della Torre, ma trovo Ieronimo Lombardi; scusate, volevo dire Lambardi (perfino il computer si rifiuta di scrivere Lambardi. Dicevo, trovo soltanto “Ieronimo Lambardi” compositore della seconda metà del Secolo XIII: allievo del Palestrina”: poi vado su Internet nel sito di magione dove leggo: “Torre dei Lambardi o Lombardi, punto di difesa e d’osservazione costruita a cavallo dei secoli XII e XIII ecc. ecc..” Sembra che l’attuale presidente del consiglio, infastidito da questa doppiezza e ambiguità del nome, sia pronto a varare un decreto legge per restituire il vero nome alla torre. Perfino Umberto Bossi al grido di “diamo ai lombardi quel che è dei lombardi”, ha minacciato di marciare su Magione per rivendicare le origini lombarde della Torre, proponendo inoltre alla sezione umbra della Lega di farne la sede di un osservatorio politico sull’Umbria. Anche amici milanesi e bergamaschi, abitanti nel territorio, rivendicano orgogliosamente la paternità della torre addicendo ad una gaffe storica degli amministratori locali. Staremo a vedere.. chi vivrà ne vedrà della belle… Quello che invece mi piace segnalare, è la straordinaria attrazione e curiosità che in questi ultimi anni ha esercitato in me la torre magionese. Appena sotto Corciano nei pressi di Taverne si profilava all’orizzonte la torre “imbavagliata, da pontili” (mi informa Internet). Per anni me la sono trovata di fronte, ogni qualvolta mi recavo a San Feliciano proveniente da Perugia. Svettante sul colle, imprigionata da quella selva di ponteggi, in quel cantiere che sembrava non avere mai fine, si fece strada in me la certezza di una installazione permanente realizzata da qualche delirante artista della Land Art: una versione alternativa all’impacchettamento dei monumenti dell’artista bulgaro Christo. Con il passare degli anni ero riuscito ad inanellare tutta una serie di congetture sulla destinazione che avrebbe potuto avere quel contenitore, per dirla con una brutta e abusata parola. Forse il suo destino sarà quello di ospitare una enoteca? Mi chiedevo. Sarà destinata ad un osservatorio per monitorare gli insediamenti commerciali che nascono come funghi nella sottostante piana? Oppure, un punto di osservazione per vigilare sul corretto uso della futura rotonda viaria? Mi chiedevo pure se non fosse del tutto improbabile quel luogo come scenario naturale di una sorta di battaglia permanente combattuta tra artisti astratti assalitori e artisti figurativi, assediati, per opera di un gruppo teatrale locale. Sarebbe stata poi, del tutto impraticabile l’idea di un progetto di rifugio-pensatoio, un romitorio abitato da poeti e musicisti in ritiro spirituale? Mi passò per la mente anche l’idea che potesse essere usata per l’osservazione dei flussi migratori degli uccelli. Che dire poi di destinare la sede a centro di studi su Fra’ Giovanni da Pian di Carpine? Quale migliore occasione? Altra ipotesi accattivante tra le più realistiche che si impose fu quella di farne una scuola per giovani cuochi con lo scopo di tutelare e promuovere la cucina tipica del territorio nonché attivare un laboratorio sperimentale di cucina creativa con assaggi gratuiti a turisti e visitatori della Torre. Qui varrebbe la pena aprire una parentesi per ricordare alcuni piatti tipici del territorio che vanno dai Dirindelli al brodo di persico al Tegamaccio all’arrabbiata del pescatore incavolato, (ma non è così la definizione… il beneducato computer mi ha corretto ancora una volta); dagli Agoni in agonia (una ricetta della cucina sanguinaria importata nel 1962 da un cinese che ancora vive a 108 anni nei pressi di Sanguineto), alla Fagiolina con le cotechine; dalla Regina alla ghigliottina, alla Cotognata di Mele colognole di Montecolognola; dalla Lombata alla Lombarda, alle Frittelle di Sant’Arcangelo. Il tutto annaffiato a gogò con il vino bianco della Goga. Non va dimenticato il raffinato Collo d’oca con Antria di marroni e erbette di campo. Che dire poi della Gallinella del lago su letto di patè di fegato di Germano? Dopo un certo numero di anni, finalmente con un atto liberatorio, la torre si spogliò di tutta quella peluria metallica che la soffocava per mostrarsi nella sua nuda essenzialità architettonica. Allora avvenne quello che segretamente in cuor mio speravo avvenisse: la realizzazione di un centro di attività culturale, nonché sede di eventi di arti visive e musicali. E da allora un’idea illuminante se pur egoistica attraversò la mia mente e accompagnò per molto tempo la speranza di vedervi un giorno allestita una mia mostra (e della mia collega qui presente). w Grazie Testo di Umberto Raponi. 10 trasimeno il periodico del comune di magione Gli studi effettuati, ed i lavori eseguiti, hanno permesso di recuperare nella sua interezza l’opera originale dell’artista nella Sala del Consiglio XI Settimana della Cultura: restaurato il dipinto murale di Gerardo Dottori Sono stati presentati nell’ambito della XI edizione della Settimana della Cultura, i lavori di restauro dei dipinti murali della Sala Consiliare del Comune di Magione realizzati nel 1949, su commissione dell’allora sindaco Publio Trento Bartoccioni, dal pittore perugino Gerardo Dottori. La personalità e l’opera di Gerardo Dottori (Perugia 1884-1977), pittore futurista che aderì al movimento marinettiano nel 1912, è stata figura centrale degli sviluppi aeropittorici degli anni Trenta, attivo a Roma dal 1926 al 1939 accanto a F.T.Marinetti, teorico del Futurismo. All’inaugurazione erano presenti Massimo Alunni Proietti, sindaco di Magione, Aldo Chiappini, allora assessore alla cultura Comune di Magione, Carlo Colaiacovo, presidente Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, Laura Lametti, funzionario della Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici dell’Umbria, Mauro Masci, restauratore. «La Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia – ha detto Carlo Colaiacovo – che pone da sempre una grande attenzione al recupero del patrimonio storico artistico del territorio, è proprietaria di venti opere di Gerardo Dottori. Questo dà un valore aggiunto a questo nostro intervento che va ad arricchire il percorso di conoscenza, valorizzazione e conservazione della sua produzione artistica». «Non posso che esprimere soddisfazione per il lavoro fatto dal restauratore sotto l’alta sorveglianza della Soprintendenza ai beni culturali, artistici, architettonici ed etno-antropologici dell’Umbria, - ha dichiarato il sindaco Massimo Alunni Proietti - e ringraziare la Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia per l’importante sostegno economico dato per la realiz- zazione del restauro. Molte le opere che l’artista perugino ha lasciato nel territorio comunale di Magione e che l’Amministrazione comunale sta valorizzando sia favorendone la conoscenza con la realizzazione di itinerari che trovano sempre un grande riscontro di pubblico che, come in questo caso, proteggendoli dal degrado». «Un restauro che cade in una ricorrenza importante per la storia del movimento futurista – ha ricordato Aldo Chiappini - , a cui Gerardo Dottori aderì: i cento anni della pubblicazione a Parigi, sul quotidiano “Le Figarò”, del Manifesto futurista a cura del fondatore di questo movimento, Filippo Tommaso Marinetti. Scegliendo una strada artistica autonoma all’interno di questo movimento, con la sua adesione all’aeropittura, Dottori, ci ha regalato splendide visioni del lago ma, in questi dipinti, che hanno il pregio di restituirci l’immagine delle frazioni del comune di Magione come erano alla metà del Novecento, emerge il grande amore dell’artista per la pittura muraria. Non possiamo che essere grati alla sensibilità artistica dell’allora sindaco Publio Trento Bartoccioni, e del consiglio che lo sosteneva, per aver voluto la presente opera e ci auguriamo di aver reso giusto merito con questo recupero al loro operato». «Le operazioni di restauro compiute sul dipinto murale della sala consiliare del palazzo comunale di Magione – fa sapere il restauratore Mauro Masci -, hanno permesso di recuperare il testo originale dell’autore, in più parti danneggiato dal tempo e dall’incuria. Le analisi diagnostiche chimiche e stratigrafiche effettuate, ci hanno dato modo di conoscere a fondo la tecnica pittorica utilizzata dal Dottori e di recuperare l’idea complessiva, i valori cromatici e compositivi voluti dall’artista. Inoltre i saggi stratigrafici eseguiti sulle pareti e sugli infissi di arredo, ci hanno consentito di individuarne le coloriture originali, ridando così originalità, unitarietà e armonia a tutto l’insieme ». «Il dipinto murale di Magione, andato distrutto completamente nella sua parte centrale tra la fine degli anni ’60 e l’inizio degli anni’70, attraverso qesto complesso e difficile restauro, eseguito in ogni sua fase con grande sensibilità e perizia tecnica, ha riacquistato l’alta qualità artistica che lo caratterizzava. Il ritrovamento dei documenti prodotti sull’opera dall’artista stesso, ci ha indicato la strada per recuperare la composizione da lui ideata sulla volta e di riproporla, dichiarandola come una possibile ipotesi. La ricchezza di particolari naturalistici e l’accuratezza dell’esecuzione ne fanno un’opera di notevole valore, che meriterà studi ancora più approfonditi» spiega la dottoressa Laura Lametti, funzionario della Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici dell’Umbria.w ESTATE 2009 I dipinti della Sala Comunale Tra il 1948 ed il 1949, Dottori veniva incaricato dalla giunta comunale di Magione, di decorare la sala del Consiglio all’interno del Municipio.Dottori veniva appunto incaricato dalla Giunta Comunale, e dall’allora sindaco Publio Trento Bartoccioni di decorare le pareti della sala con una serie di vedute che ritraggono le diverse località comprese dalla giurisdizione comunale di Magione, ovvero Agello, Montecolognola, Torricella, Monte del Lago, S.Feliciano, S.Savino, S.Arcangelo, Borgo Giglione, Caligiana, Villa Antria, Collesanto, Montesperello e Soccorso. Divise la stanza in due sezioni: nella parete destra si ritrovano le frazioni affacciate sul lago Trasimeno, simbolicamente evocato dalla presenza in ogni veduta di rimandi allegorici alle attività legate alla pesca. Alla sinistra, invece, le frazioni interne e collinari caratterizzate da elementi riferitesi ad ogni singola vocazione agricola e pastorizia, quali ad esempio Agello. Al centro di una delle pareti corte ed in corrispondenza del posto riservato al sindaco, ovviamente, campeggia una veduta della stessa Magione così come si presentava nel 1949. parte integrante di questo ciclo decorativo è la pittura murale realizzata per la parete di fondo della stanza dove tutt’ora si trova. Commissionata per la ricorrenza del settimo centenario della visita di Frà Giovanni da Pian di Carpine all’Imperatore dei mongoli, il dipinto, doveva celebrare la figura del grande francescano predicatore, nato intorno al 1200 e morto nel 1252, che appunto nel 1245 si recava in ambasceria presso Gengis Ghan, nel tentativo di arrestarne il devastante cammino attraverso l’Europa. w (da Dottori dei Colli e del lago a cura di Massimo Duranti, Andrea Baffoni, Francesca Duranti, Matilde Galletti)