Trasimeno ESTATE 2009 pag 7-10

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Trasimeno ESTATE 2009 pag 7-10
ESTATE 2009
trasimeno
il
periodico del comune di magione
Presenti già dai primi momenti dopo la forte scossa continuano a dare il loro
contributo per aiutare le popolazioni colpite dal terremoto
La Misericordia assiste i terremotati d’Abruzzo a Bazzano
La Misericordia di Magione, in collaborazione con le Misericordie di tutto il territorio
umbro, si è mobilitata per portare aiuto alle popolazioni abruzzesi colpite dal sisma la
notte tra il 5 e il 6 aprile scorsi. Dopo la forte
scossa, che ha provocato la distruzione di molti centri abitati e la morte di quasi 300 persone,
i soccorsi sono partiti subito per dare il proprio
contributo ai terremotati.
La Misericordia di Magione è stata allarma-
ta alle 5 del mattino del 6 aprile per creare una
squadra da inviare con urgenza nei luoghi devastati.
Dopo aver contattato e raggruppato le Misericordie dell’Umbria, alle 10 del mattino c’è stata
la partenza verso l’Abruzzo. I soccorsi, composti da 14 persone volontarie, 2 autoambulanze,
2 furgoni per il trasporto dei disabili, una roulotte e una tenda per l’alloggio, si sono diretti verso il campo di Bazzano, in provincia de
L’Aquila. Da questo campo, base del soccorso
della Misericordia di Magione, si sono susseguiti, per i primi quindici giorni, dei cambi tra
i volontari ogni tre giorni, e successivamente,
ogni sette giorni, dal sabato al sabato.
Oltre che nel campo di Bazzano, un equipaggio sanitario, con la Regione Umbria,
ha portato il proprio aiuto in un’altro campo
d’accoglienza, quello di Paganica.
Il lavoro svolto dalla Misericordia è stato
e continua ad essere fondamentale per le migliaia di persone che vivono nelle tendopoli e
che sperano di tornare presto ad una vita normale, con un’assistenza sanitaria e una presenza costante. Tra le varie iniziative intraprese si
sono realizzate delle raccolte sia in denaro che
in materiale specialmente rivolto ai bambini
terremotati, grazie al contributo dell’AVIS di
Magione.
Inoltre, grazie al contributo straordinario di
1000 Euro offerto dall’Ufficio Comunale del
Servizi Sociali e ad una raccolta fondi è stato possibile acquistare tre computer e del materiale informatico per la realizzazione di un
Internet Point nel campo di Bazzano.
Alla consegna del materiale al responsabile
del Campo è intervenuto l’allora Assessore ai
Servizi Sociali, Lando Contini.
Il presidio al campo di Bazzano durerà fino
a fine giugno e sono necessari sempre nuovi
volontari che possano dare un proprio contributo per le persone colpite dal sisma che cercano di tornare alla normalità. w
Pasquale Santino
Seppellite a Magione dopo 68 anni le salme dei soldati Alessandro
Cacioppolini e Ilio Lai deceduti durante la Seconda Guerra Mondiale
Onelio Cacioppolini racconta il
ritrovamento della tomba del padre
Si è tenuta sabato 25 aprile la cerimonia funebre, a cui è seguita quella di commemorazione, disposta in memoria dei soldati magionesi Alessandro Cacioppolini, deceduto a Qukes
(Albania) il 6 gennaio del 1941, e Ilio Lai uccisi durante la Seconda Guerra Mondiale ma
di cui, fino al 2000, non si sapeva se le salme
avessero avuto degna sepoltura. La cerimonia
funebre si è tenuta presso la chiesa parrocchiale di Casenuove mentre, la commemorazione,
ha avuto luogo nel centro di Magione, presso il Monumento ai Caduti, antistante Piazza
della Repubblica. Il picchetto militare d’onore
dell’Esercito Italiano, insieme a rappresentanti delle Forze dell’Ordine, del Sindaco, Massimo Alunni Proietti, delle Associazioni locali,
delle Autorità civili e militari, ha reso omaggio ai due caduti, che sono tornati nella loro
terra di origine dopo 68 anni.
A riportare le spoglie dei due militari a
Magione, dal Sacrario Militare Oltremare
di Bari dove erano sepolti, è stato il figlio di
Alessandro Cacioppolini, Onelio, che, in tutti questi anni, non ha mai perso la speranza
di poter ritrovare almeno i resti di quel padre
morto quando lui aveva appena tre anni.
«In tutti questi anni ho sempre pensato che
le spoglie di mio padre fossero andate perdute
perché il luogo in cui erano stati sepolti in Albania era stata trasformato – racconta Onelio
Cacioppolini-. Solo una casualità, una ricerca
in internet fatta da mia cugina, ha permesso di
scoprire che mio padre era sepolto nel Sacrario Militare Oltremare di Bari, fila Grecia-Albania. Da qui è iniziato il mio lavoro per poter riportarne i resti nella tomba di famiglia e,
finalmente, riunirlo a mia madre deceduta tre
anni fa». «Ho sempre reso omaggio ai Sacrari
miliari – prosegue Onelio - ovunque mi trovassi, portando dei fiori a soldati sconosciuti sempre con la speranza che in qualcuno di
questi si trovasse mio padre e che qualche persona facesse quello che non potevo fare io. Di
lui non ho altro ricordo che la foto conservata
a casa ed il momento della partenza in cui tutti piangevano nel salutarlo. Non mi sono mai
rassegnato al fatto che mio padre fosse senza
una tomba e per me riportarlo nel suo paese
d’origine significa ritrovare un po’ di pace e
lenire quel dolore che non mi ha mai lasciato.
Voglio ringraziare il Sindaco, e i tanti militari
che mi hanno aiutato a portare a compimento
questo mio desiderio e mia moglie per il sostegno morale datomi ».
Insignito della croce al merito di guerra
Alessandro Cacioppolini, come si legge nel
suo foglio di arruolamento, fu assegnato come fuciliere nell’88° Reggimento di Fanteria nel 1936, collocato in congedo illimitato
nello stesso anno fu richiamato alle armi nel
1940 nell’84° Fanteria. Cacioppolini si imbarcò a Bari e sbarcò a Durazzo con destinazione
in territorio in stato di guerra. Venne ferito in
combattimento da una scheggia e ricoverato
nell’ospedale militare il 4 gennaio 1941 dove,
due giorni dopo, morirà a soli trent’anni. Verrà sepolto in un cimitero comune che però sarà
smantellato facendo perdere le sue tracce fino
al casuale ritrovamento. w
La Misericordia
di Magione
Il servizio di primo soccorso e trasporto sanitario viene assicurato dalle ore 8.00 alle ore
20.00 e viene svolto con due moderne ambulanze di tipo “A” attrezzate per la rianimazione cardio-respiratoria. Al loro interno troviamo
tutto l’equipaggiamento necessario per affrontare un’emergenza. Le apparecchiature principali di questi mezzi sono: defibrillatore, respiratore automatico, barella ferno e frigorifero
per i medicinali. La Misericordia di Magione
dispone di un pulmino a 9 posti attrezzato anche per il trasporto disabili e pazienti dializzati e di due autovetture adibite esclusivamente
a “trasporto disabili”. Garantisce il servizio
ambulanza, in tutto il territorio del Comune
di Magione, durante le numerose manifestazioni sportive e culturali che si svolgono durante l’anno. L’equipaggio dell’ambulanza ordinaria, cioè quella che compie ad esempio
trasferimenti da ospedale a ospedale, ricoveri
programmati ma anche emergenze nel caso in
cui non fossero disponibili ambulanze medicalizzate, è costituito da 2 volontari con corso
di primo livello. L’equipaggio dell’ambulanza medicalizzata è invece composto da autista
volontario con corso di 2° livello, da due volontari con corso di 2° livello e da un medico.
Questo mezzo di soccorso interviene nei casi
di emergenza in collaborazione con la Centrale
Operativa del 118. Ogni volontario che presta
servizio sull’ambulanza è obbligato a frequentare il corso di pronto soccorso tenuto da personale altamente qualificato. La Misericordia
giornalmente gestisce i seguenti servizi sociali:
trasporti verso i reparti di terapia, trasporti di
dializzati, accompagnamento di disabili presso
scuole e lavoro, accompagnamento di disabili
per gare sportive Per maggiori informazioni telefona allo 075
841819 o scrivi un’ E-mail al seguente indirizzo di posta elettronica: [email protected]. w
trasimeno
il
Pubblicato “I Falsi nell’Arte e dell’Antiquariato”
del magionese Marco Cerbella
Il re dei falsari ora insegna come
ci si difende dagli imbrogli
La storia di Marco Cerbella, nato a Perugia
48 anni fa, rievoca quella di Frank W. Abagnale Jr, protagonista del film “Prova a
prendermi” con due interpreti d’eccezione:
Leonardo di Caprio e Tom Hanks. Giovanissimo, ha appena venti anni quando ottiene un
grande successo con le sue opere nella mostra romana “Falsi e falsari” dimostrando al
pubblico la sua grande abilità nel saper riprodurre reperti antichi, bronzi medievali e lavori etruschi, riuscendo a dargli caratteristiche
che li rendono praticamente indistinguibili
da un pezzo originale tanto da guadagnarsi
l’appellativo di “re di falsi e falsari”. Così
indistinguibili che molti suoi pezzi finiranno
in alcune delle collezioni più importanti del
mondo e che oggi si può permettere, visto
che la sua competenza è riconosciuta a livello istituzionale e viene chiamato in qualità
di esperto a fare valutazioni sull’autenticità
di pezzi antichi, di svelare i suoi segreti, e
quelli di suoi illustri colleghi, in un libro che
ha già venduto più di 12.000 copie: “I Falsi
nell’Arte e nell’Antiquariato” ed. Bracciali
editore.
Come Frank W. Abagnale Jr, anche Marco
Cerbella ha avuto il suo poliziotto che ha cercato di interromperne la carriera riuscendo
non solo ad uscire indenne da quindici processi, tutti con la stessa accusa: ricettazione,
truffa e danni allo Stato, ma a diventare un
punto di riferimento importante per la scoperta di falsi. Tra le sue rivelazioni quelle che
molti musei espongono falsi ormai noti e altri
ancora creduti pezzi autentici. Come spiega
nel libro lo può dire perché li conosce bene:
se non li ha creati lui stesso, ne consoce gli
autori perché li ha visti all’opera.
Tutta la prima parte del libro è il racconto
di abili falsari, grandi artigiani-artisti, antiquari, nobili intermediari che hanno ingannato per secoli, e continuano ad ingannare, i più
grandi esperti del mondo.
Cerbella ricorda Alceo Dossena abile falsario che stupiva i conoscitori degli inizi
del Novecento con le sue perfette sculture
rinascimentali e antiche, il senese Federico
Joni che realizzava fondi oro così perfetti da
trarre in inganno i musei più famosi del mondo.
Oggi i sistemi di analisi si sono fatti più
sofisticati rendendo più facile il riconoscimento di falsi ciò non toglie che questo testo, che nella seconda parte racconta le tecniche di fabbricazione di ogni oggetto antico:
in legno, bronzo, stoffa, avorio, pittura, pietra
ecc. spiegando i metodi per creare falsi perfetti può fornire al conoscitore e al collezionista, un importante strumento per scoprire
l’imbroglio.
Da tempo Marco Cerbella ha messo a disposizione le competenza acquisite sulle tecniche e sui materiali di riproduzione e falsificazione di reperti antichi (vasi, urne, bronzi)
alle Forze dell’ordine, alle Soprintendenze,
ai musei, collezionisti ecc. Inoltre, dal mese
di novembre, è ospite fisso alla trasmissione
Punto2 su Rai2 in cui, in qualità di esperto,
spiega come si realizzano dei falsi aiutando
chiunque sia interessato al mondo dell’arte a
distinguere ed a capire. Particolare interesse
ha suscitato la puntata del 25 aprile scorso,
ESTATE 2009
periodico del comune di magione
la registrazione della trasmissione è visibile
sul sito di TG2 dossier con il titolo “Falso allarme” di Francesca Altomonte, girata nelle
campagne tra Magione e Passignano con personaggi del posto, tra cui Ermanno Bietolini.
Recentemente è stato contattato da RAI 1 per
il progetto di una trasmissione sui falsi in arte
dedicato ai ragazzi. w
Luigina Miccio
Al Festival internazionale di Vila De La Sénia terzo
posto nella propria categoria
Successo internazionale ottenuto in
Spagna dalla Banda di Magione
Un successo internazionale per la Banda di Magione
al Festival Internazionale che
si è svolto nel mese di aprile
a Vila de la Sénia, in Spagna.
I ragazzi della Banda, 43 elementi, si sono confrontati con molte
Bande di varie parti del mondo, classificandosi
terzi
nella loro categoria. «Un successo
– ha commentato
la Direttrice della
Banda di Magione
Maria Rita Cardinali – che i ragazzi
si sono meritati. È
un gruppo giovane che attraverso
l’esperienza si diverte e si confronta con molte
altre realtà».
Il successo in terra spagnola è per la Banda una testimonianza della propria importanza. Numerose le iniziative,
infatti, a cui prende parte ogni
anno come il Carnevale di
Francavilla a Mare, i concerti
di primavera e di Natale, varie
manifestazioni folcloristiche
della vicina Toscana ed i classici appuntamenti civili e reli-
giosi del Comune di Magione
e delle vicine frazioni. La giovane età dei componenti della
Banda e la bravura della Direttrice Maria Rita Cardinali, hanno dato la possibilità di
potersi esibire su un repertorio
non solo classico ma soprattutto basato sulla musica leggera
e su uno stile moderno. Non a
caso la Banda si esibisce spesso in brani dei Nomadi, Renato Zero, Rino Gaetano, i
Queen, Simon & Garfunkel ed
i Village People.
Numerose, inoltre, le iniziative e gli eventi che attendono la Banda in questi mesi
estivi. Tra tutte la Festa della
Banda che a fine agosto coinvolgerà le Bande dei Comuni
vicini a Magione e rappresentanti di Regioni vicine, come
Lazio e Marche. La manifestazione, ormai giunta alla quarta edizione, ha da
sempre ottenuto un
grande successo e
anche quest’anno
si preannuncia come grande appuntamento dell’estate
di Magione.
Inoltre
proseguono ormai da sei
anni i Corsi di Musica per tutti coloro che vogliono
entrare a far parte
della Banda. In poco tempo è raddoppiato il numero degli iscritti
passando da trenta unità ad oltre sessanta allievi.
Per tutte le informazioni e per
conoscere gli eventi che coinvolgono la Banda di Magione
è disponibile il sito internet
www.bandadimagione.it.
Si preannuncia, quindi,
un’altra estate all’insegna della buona musica con la Banda
di Magione. w
Pasquale Santino
Parte dei fondi raccolti grazie alla Sagra del Pesce Sfilettato
Presto realtà la Sala polivalente di Sant’Arcangelo
È il sogno di ogni paese, quello di
avere a disposizione uno spazio in
grado di ospitare le diverse associazioni. A Sant’Arcangelo di Magione
manca ormai poco all’inaugurazione della struttura polivalente dove
troveranno sede le realtà associative del territorio a partire da Proloco
e Unione sportiva. L’opera, che ha
richiesto un investimento di circa 150mila euro, è stata in parte finanziata dalla Regione Umbria con
40mila euro suddivisi in due tranche
che sono serviti a coprire gli ultimi
lavori, quelli di finitura della sala.
Il progetto è molto sentito, anche
perché è stato voluto da tutto il paese.
Soprattutto grazie alla Sagra del Pesce Sfilettato sono stati raccolti i fondi necessari a dare il via a questa opera che nel giro di poco tempo ha preso forma.
Anche il Comune di Magione ha contribuito alla realizzazione della sala, credendo nella
validità di questo progetto che servirà da punto
di riferimento sia per le associazioni del paese che per i privati che potranno farne uso. La
struttura è dotata di un’ampia sala riunioni, un
bar e servizi abilitati naturalmente anche per i
diversamente abili. Anche se l’opera è già ultimata, per usufruirne bisognerà attendere la fine
dell’iter burocratico per il riconoscimento dell’agibilità.
Grande soddisfazione quindi tra i residenti e un plauso particolare va alla Pro Loco
per l’impegno da sempre dimostrato verso il
raggiungimento di questo obiettivo. L’associa-
zione da pochi mesi ha rinnovato il
suo consiglio che vede alla presidenza Gianni Mencaroni. Vicepresidenti Stefano Errighi e Decio Cittadini.
L’associazione ha da pochi mesi realizzato il sito internet all’indirizzo
www.prolocosantarcangelo.com dove poter consultare la storia del paese,
gli eventi o semplicemente prendere
contatto con questa importante realtà
che, tra esperienze ormai consolidate
e nuove iniziative da intraprendere,
ha già stilato il suo programma di appuntamenti per i prossimi mesi.
L’impegno più vicino rimane quello della Sagra del Pesce Sfilettato
giunta alla ventisettesima edizione
in programma dal 3 al 12 luglio.
Il ricco calendario della festa, dove
protagonista sarà soprattutto la gastronomia locale, prevede serate danzanti, musica dal vivo nel Love Pub, enoteca... Martedì
7 si terrà la Giornata del Donatore Avis-Aido.
E poi ancora sfilata di moda in riva al lago venerdì 10; l’ultimo giorno si terrà il 3° motoincontro e la Giornata del ricordo. Chiuderà la
festa un bellissimo spettacolo pirotecnico con
inizio alle 23. w
trasimeno
ESTATE 2009
il
periodico del comune di magione
Poesie nei Cortili ospita quest’anno il poeta Umberto Raponi per parlare della poesia d’Avanguardia
“Parole in libertà”: la parola si fa immagine, scrittura figurata, parola dipinta
Il poeta Umberto Raponi
E’ dedicata alla poesia di Umberto Raponi
la sesta edizione di “Poesia nei cortili” che si
terrà a Magione dall’8 al 14 agosto con anteprima il primo agosto ad Agello, ed, a seguire,
alla Torre dei Lombardi con una serie di appuntamenti sul tema “Parole in libertà”.
L’opera di Umberto Raponi, eclettico artista
che si è confrontato con diverse modalità di
scrittura poetica, fornirà l’occasione per parlare delle forme e dei modi sperimentati dalla
poesia nel tentativo di uscire dai confini della
parola per farsi immagine, scrittura figurata,
parola dipinta.
Uscire dai limiti della parola per esprimersi in forma di figura è stato nei secoli il sogno
della poesia, a partire almeno dall’età elleni-
stica. In questa edizione
di “Poesia nei cortili”,
partendo dai Calligrammi (1918) di Guillame
Apollinaire, “composizioni bizzarre, a volte
scherzose, i cui caratteri della scrittura a mano
si alternano ai caratteri
a stampa. Le parole vanno a formare nello spazio
grafico del foglio/pagina dei disegni” (De Bellis L.), si parlerà della
Avanguardie storiche e
di poesia futurista, anche
in omaggio alla presenza
a Magione delle opere di
Gerardo Dottori, neoavanguardie, poesia visiva, videopoesia, computer poetry etc…
Come per le precedenti edizioni la manifestazione prevede incontri con l’autore: sabato 8
agosto, alle ore 17.30, “Parole in libertà: dalle avanguardie storiche ai linguaggi multimediali” con riferimenti al rapporto tra Umberto
Raponi e la Neoavanguardia italiana anni ’70’80 (poesia concreta, poesia visiva, nuova
scrittura, mail art) con Eugenio Giannì e inaugurazione della mostra “Le scapigliate verze”
che traccia il percorso biografico ed artistico
del poeta; mercoledì 12 agosto, ore 17.30,
“Gioco, ironia e provocazione nella poesia di
Umberto Raponi” con Sandro Allegrini.
Lunedì 10 e martedì 11, dalle 17.00 alle
19.30, laboratorio di scrittura creativa con Antonella Giacon. Evento d’eccezione sabato 8,
con “Convivio futurista alla Torre”, serata spe-
Nato nel 1973, il gruppo si ricostituisce nel 2006
con Elisa Cancellieri e la Scuola Media di Magione
Le Majorette tornano a marciare
facendo rivivere un’antica tradizione
È ancora una volta una bella realtà di Magione il gruppo
delle Majorette che si esibiscono con successo insieme alla
Banda della città. Le Majorette
nascono nel 1973 grazie a Italo
Cosci. Assieme alla Banda di
Magione partecipano a nume-
rose manifestazioni tra cui il
Carnevale di Viareggio, nel
1975, la Rassegna delle Bande
Musicali di Grosseto nel 1978
e, nello stesso anno, il raduno
dei Gruppi folcloristici italiani
di Caltanissetta. Il Gruppo delle Majorette rimane attivo fino
al 1992 sotto la guida e la coreografia di Patrizia Cosci. È
nel 2006 che il Gruppo si ricostituisce grazie a Elisa Cancellieri con la collaborazione
dell’allora Preside della Scuola
Media Statale di Magione Fiorella Beleggia, attraverso un organico composto da circa venti
ragazze.
Per tutte le informazioni e
per conoscere le iniziative delle
Majorette di Magione è disponibile il sito internet www.bandadimagione.it. w
ciale a tema. La serata prevede visita guidata
alla mostra, spettacolo con letture futuriste e
musica, seguirà un “aperitivo stravagante” e
degustazioni in un clima di dissacrante ironia.
All’interno “Spettacolo a più voci per futuristi e non” Spettacolo di danza, musica e
letture. Prenotazione obbligatoria allo 075
8473078, Costo euro 20,00 a persona. L’ap-
puntamento per i partecipanti è alle ore 20.00
al viale d’ingresso della Torre. Inoltre, mostra
mercato dei libri di poesia, laboratori di scrittura creativa per adulti e didattici per bambini,
punto ristoro “Non solo poesia” nel parco della Torre. (per informazioni chiamare allo 075
8473078). Percorsi guidati ai luoghi futuristi
di Magione. w
Torre dei Lambardi o Lombardi?
Umberto Raponi e l’eterno quesito
Innanzi tutto, il quesito: Torre dei Lambardi o Torre dei Lombardi? Sembra che questo
sia il dilemma… Come l’ultimo dei “Treccani” sono andato sull’enciclopedia e non trovo
Marcello Lombardi, nobile famiglia dei Lambardi ucciso, sembra nei pressi della Torre, ma
trovo Ieronimo Lombardi; scusate, volevo dire
Lambardi (perfino il computer si rifiuta di scrivere Lambardi. Dicevo, trovo soltanto “Ieronimo Lambardi” compositore della seconda metà del Secolo XIII: allievo del Palestrina”: poi
vado su Internet nel sito di magione dove leggo: “Torre dei Lambardi o Lombardi, punto di
difesa e d’osservazione costruita a cavallo dei
secoli XII e XIII ecc. ecc..”
Sembra che l’attuale presidente del consiglio, infastidito da questa doppiezza e ambiguità del nome, sia pronto a varare un decreto legge per restituire il vero nome alla torre.
Perfino Umberto Bossi al grido di “diamo ai
lombardi quel che è dei lombardi”, ha minacciato di marciare su Magione per rivendicare
le origini lombarde della Torre, proponendo
inoltre alla sezione umbra della Lega di farne
la sede di un osservatorio politico sull’Umbria.
Anche amici milanesi e bergamaschi, abitanti
nel territorio, rivendicano orgogliosamente la
paternità della torre addicendo ad una gaffe
storica degli amministratori locali. Staremo a
vedere.. chi vivrà ne vedrà della belle… Quello
che invece mi piace segnalare, è la straordinaria attrazione e curiosità che in questi ultimi
anni ha esercitato in me la torre magionese.
Appena sotto Corciano nei pressi di Taverne
si profilava all’orizzonte la torre “imbavagliata, da pontili” (mi informa Internet). Per anni me la sono trovata di fronte, ogni qualvolta mi recavo a San Feliciano proveniente da
Perugia. Svettante sul colle, imprigionata da
quella selva di ponteggi, in quel cantiere che
sembrava non avere mai fine, si fece strada in
me la certezza di una installazione permanente realizzata da qualche delirante artista della
Land Art: una versione alternativa all’impacchettamento dei monumenti dell’artista bulgaro Christo. Con il passare degli anni ero riuscito ad inanellare tutta una serie di congetture sulla destinazione che avrebbe potuto avere quel contenitore, per dirla con una brutta e
abusata parola.
Forse il suo destino sarà quello di ospitare una enoteca? Mi chiedevo. Sarà destinata ad un osservatorio per monitorare gli
insediamenti commerciali che nascono come
funghi nella sottostante piana? Oppure, un
punto di osservazione per vigilare sul corretto
uso della futura rotonda viaria?
Mi chiedevo pure se non fosse del tutto improbabile quel luogo come scenario naturale
di una sorta di battaglia permanente combattuta tra artisti astratti assalitori e artisti figurativi, assediati, per opera di un gruppo teatrale locale. Sarebbe stata poi, del tutto impraticabile l’idea di un progetto di rifugio-pensatoio, un romitorio abitato da poeti e musicisti
in ritiro spirituale?
Mi passò per la mente anche l’idea che potesse essere usata per l’osservazione dei flussi
migratori degli uccelli.
Che dire poi di destinare la sede a centro di
studi su Fra’ Giovanni da Pian di Carpine?
Quale migliore occasione?
Altra ipotesi accattivante tra le più realistiche che si impose fu quella di farne una scuola per giovani cuochi con lo scopo di tutelare e promuovere la cucina tipica del territorio
nonché attivare un laboratorio sperimentale di
cucina creativa con assaggi gratuiti a turisti e
visitatori della Torre.
Qui varrebbe la pena aprire una parentesi
per ricordare alcuni piatti tipici del territorio
che vanno dai Dirindelli al brodo di persico
al Tegamaccio all’arrabbiata del pescatore incavolato, (ma non è così la definizione… il beneducato computer mi ha corretto ancora una
volta); dagli Agoni in agonia (una ricetta della
cucina sanguinaria importata nel 1962 da un
cinese che ancora vive a 108 anni nei pressi di
Sanguineto), alla Fagiolina con le cotechine;
dalla Regina alla ghigliottina, alla Cotognata di Mele colognole di Montecolognola; dalla
Lombata alla Lombarda, alle Frittelle di Sant’Arcangelo. Il tutto annaffiato a gogò con il
vino bianco della Goga. Non va dimenticato il
raffinato Collo d’oca con Antria di marroni e
erbette di campo. Che dire poi della Gallinella
del lago su letto di patè di fegato di Germano?
Dopo un certo numero di anni, finalmente
con un atto liberatorio, la torre si spogliò di
tutta quella peluria metallica che la soffocava per mostrarsi nella sua nuda essenzialità
architettonica.
Allora avvenne quello che segretamente in
cuor mio speravo avvenisse: la realizzazione
di un centro di attività culturale, nonché sede
di eventi di arti visive e musicali.
E da allora un’idea illuminante se pur egoistica attraversò la mia mente e accompagnò
per molto tempo la speranza di vedervi un
giorno allestita una mia mostra (e della mia
collega qui presente). w
Grazie
Testo di Umberto Raponi.
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trasimeno
il
periodico del comune di magione
Gli studi effettuati, ed i lavori eseguiti, hanno permesso di recuperare
nella sua interezza l’opera originale dell’artista nella Sala del Consiglio
XI Settimana della Cultura: restaurato
il dipinto murale di Gerardo Dottori
Sono stati presentati nell’ambito della
XI edizione della Settimana della Cultura,
i lavori di restauro dei dipinti murali della
Sala Consiliare del Comune di Magione
realizzati nel 1949, su commissione dell’allora sindaco Publio Trento Bartoccioni, dal pittore perugino Gerardo Dottori.
La personalità e l’opera di Gerardo Dottori (Perugia 1884-1977), pittore futurista
che aderì al movimento marinettiano nel
1912, è stata figura centrale degli sviluppi aeropittorici degli anni Trenta, attivo a Roma dal 1926 al 1939 accanto a
F.T.Marinetti, teorico del
Futurismo.
All’inaugurazione erano presenti Massimo
Alunni Proietti, sindaco
di Magione, Aldo Chiappini, allora assessore alla cultura Comune di
Magione, Carlo Colaiacovo, presidente Fondazione Cassa di Risparmio
di Perugia, Laura Lametti,
funzionario della Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici dell’Umbria,
Mauro Masci, restauratore.
«La Fondazione Cassa
di Risparmio di Perugia
– ha detto Carlo Colaiacovo – che pone da sempre una grande attenzione
al recupero del patrimonio storico artistico del
territorio, è proprietaria di venti opere di
Gerardo Dottori. Questo dà un valore aggiunto a questo nostro intervento che va
ad arricchire il percorso di conoscenza,
valorizzazione e conservazione della sua
produzione artistica».
«Non posso che esprimere soddisfazione per il lavoro fatto dal restauratore sotto l’alta sorveglianza della Soprintendenza ai beni culturali, artistici, architettonici
ed etno-antropologici dell’Umbria, - ha
dichiarato il sindaco Massimo Alunni
Proietti - e ringraziare la Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia per l’importante sostegno economico dato per la realiz-
zazione del restauro.
Molte le opere che l’artista perugino
ha lasciato nel territorio comunale di
Magione e che l’Amministrazione comunale sta valorizzando sia favorendone la
conoscenza con la realizzazione di itinerari che trovano sempre un grande riscontro di pubblico che, come in questo caso,
proteggendoli dal degrado».
«Un restauro che cade in una ricorrenza importante per la storia del movimento
futurista – ha ricordato Aldo Chiappini - ,
a cui Gerardo Dottori aderì: i cento anni
della pubblicazione a Parigi, sul quotidiano “Le Figarò”, del Manifesto futurista a
cura del fondatore di questo movimento,
Filippo Tommaso Marinetti. Scegliendo
una strada artistica autonoma all’interno
di questo movimento, con la sua adesione all’aeropittura, Dottori, ci ha regalato
splendide visioni del lago ma, in questi
dipinti, che hanno il pregio di restituirci
l’immagine delle frazioni del comune di
Magione come erano alla metà del Novecento, emerge il grande amore dell’artista
per la pittura muraria.
Non possiamo che essere grati alla sensibilità artistica dell’allora sindaco Publio
Trento Bartoccioni, e del consiglio che
lo sosteneva, per aver voluto la presente
opera e ci auguriamo di aver reso giusto
merito con questo recupero al loro operato».
«Le operazioni di restauro compiute sul
dipinto murale della sala consiliare del
palazzo comunale di Magione – fa sapere
il restauratore Mauro Masci -, hanno permesso di recuperare il testo originale dell’autore, in più parti danneggiato dal tempo e dall’incuria.
Le analisi diagnostiche chimiche e stratigrafiche effettuate, ci
hanno dato modo di conoscere a fondo la tecnica pittorica utilizzata dal
Dottori e di recuperare
l’idea complessiva, i valori cromatici e compositivi voluti dall’artista.
Inoltre i saggi stratigrafici eseguiti sulle pareti e
sugli infissi di arredo, ci
hanno consentito di individuarne le coloriture originali, ridando così originalità, unitarietà e armonia a tutto l’insieme ».
«Il dipinto murale di
Magione, andato distrutto
completamente nella sua
parte centrale tra la fine
degli anni ’60 e l’inizio
degli anni’70, attraverso
qesto complesso e difficile restauro, eseguito in
ogni sua fase con grande
sensibilità e perizia tecnica, ha riacquistato l’alta qualità artistica che lo caratterizzava.
Il ritrovamento dei documenti prodotti
sull’opera dall’artista stesso, ci ha indicato la strada per recuperare la composizione da lui ideata sulla volta e di riproporla,
dichiarandola come una possibile ipotesi.
La ricchezza di particolari naturalistici e
l’accuratezza dell’esecuzione ne fanno
un’opera di notevole valore, che meriterà studi ancora più approfonditi» spiega la
dottoressa Laura Lametti, funzionario della Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici dell’Umbria.w
ESTATE 2009
I dipinti
della Sala Comunale
Tra il 1948 ed il 1949, Dottori veniva incaricato
dalla giunta comunale di Magione, di decorare la
sala del Consiglio all’interno del Municipio.Dottori veniva appunto incaricato dalla Giunta Comunale, e dall’allora sindaco Publio Trento Bartoccioni di decorare le pareti della sala con una serie di
vedute che ritraggono le diverse località comprese
dalla giurisdizione comunale di Magione, ovvero
Agello, Montecolognola, Torricella, Monte del Lago, S.Feliciano, S.Savino, S.Arcangelo, Borgo Giglione, Caligiana, Villa Antria, Collesanto, Montesperello e Soccorso.
Divise la stanza in due sezioni: nella parete destra si ritrovano le frazioni affacciate sul lago
Trasimeno, simbolicamente evocato dalla presenza in ogni veduta di rimandi allegorici alle attività
legate alla pesca.
Alla sinistra, invece, le frazioni interne e collinari caratterizzate da elementi riferitesi ad ogni
singola vocazione agricola e pastorizia, quali ad
esempio Agello.
Al centro di una delle pareti corte ed in corrispondenza del posto riservato al sindaco, ovviamente, campeggia una veduta della stessa Magione
così come si presentava nel 1949. parte integrante
di questo ciclo decorativo è la pittura murale realizzata per la parete di fondo della stanza dove tutt’ora si trova.
Commissionata per la ricorrenza del settimo centenario della visita di Frà Giovanni da Pian di Carpine all’Imperatore dei mongoli, il dipinto, doveva
celebrare la figura del grande francescano predicatore, nato intorno al 1200 e morto nel 1252, che
appunto nel 1245 si recava in ambasceria presso
Gengis Ghan, nel tentativo di arrestarne il devastante cammino attraverso l’Europa. w
(da Dottori dei Colli e del lago
a cura di Massimo Duranti,
Andrea Baffoni,
Francesca Duranti, Matilde Galletti)