Elenco dei documenti fotografici

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Elenco dei documenti fotografici
Elenco dei documenti fotografici
Sono qui elencate le fotografie che si trovano nel quaderno, suddivise nelle tre categorie previste. I numeri tra
parentesi indicano la numerazione delle foto nei percorsi che seguono.
Nel CD Rom l’intero percorso fotografico.
Variazioni nella toponomastica:
Da Viale Principe Amedeo a Viale Gramsci
Da Strada (o Via) Vittorio Emanuele II. a Corso Italia
Da Lungarno Regio a Lungarno Pacinotti
Da Ponte dell’Impero a Ponte sull’Aurelia
Da Lungarno Umberto I. a Lungarno Buozzi
Da Viale Regina Margherita a Via XXIX Maggio e successivamente a Via Croce
Da Via di Porta a Mare (dal Sostegno a Ponte a Piglieri) a Via di Porta a Mare (dal Sostegno fino alla ferrovia PisaGenova) e Via Livornese (dalla ferrovia Pisa-Genova a Ponte a Piglieri)
Da Via San Giovanni al Gatano (dal Sostegno al Ponte dell’Impero) a Via Bonaccorso da Padule (dal Sostegno alla
ferrovia Pisa-Genova) e Via San Giovanni al Gatano (dalla ferrovia Pisa-Genova al Ponte sull’Aurelia)
Da Piazza Santa Caterina a Piazza Martiri della Libertà
Via Oberdan e Piazza Cairoli sono sempre indicate con le denominazioni tradizionali di Borgo Largo e Piazza della
Berlina
Prima della distruzione
Porta a Mare. Stabilimento Saint Gobain (4)
Porta a Mare. Stabilimento Saint Gobain (5)
Porta a Mare. Via di Porta a Mare. Canale dei navicelli verso l’Arno. Sullo sfondo il Sostegno (12)
Viale Principe Amedeo. Sullo sfondo la Stazione Centrale e la grande tettoia metallica che negli anni ’30
viene sostituita da pensiline in cemento. In caso di guerra la sagoma scura della tettoia avrebbe infatti potuto
fungere da riferimento per i puntatori degli aerei nemici. Gli edifici del viale (alberghi, caffè e ristoranti)
sono spazzati via dalla furia dell’incursione del 31 Agosto 1943 (24)
Via Mazzini da Piazza Sant’Antonio. Domus Mazziniana (36)
La Cittadella e la Caserma del 7. Reggimento Artiglieria (46)
Piazza Saffi dal Ponte Solferino. Sullo sfondo gli edifici della piazza costruiti negli anni ’70 del XIX. secolo
(49)
Ponte di Mezzo e Torre dell’Orologio da Piazza Garibaldi negli anni ‘20 (58)
Ponte di Mezzo e Lungarno Mediceo. Il ponte viene costruito nel 1660 (61)
Palazzo Pretorio e Torre dell’Orologio da Lungarno Gambacorti negli anni’20 (66)
Via di Banchi e Vittorio Emanuele II. dal Ponte di Mezzo. Gli edifici sulla sinistra e sulla destra oltre
l’incrocio con Via San Martino saranno colpiti e distrutti nel Giugno 1944 (72)
Borgo Stretto da Borgo Largo verso il Ponte di Mezzo. Oltre i due edifici sulla sinistra l’isolato successivo
sarà colpito e distrutto durante le incursioni del 1944 (78)
Borgo Stretto da Piazza Garibaldi. Gli edifici sulla destra verranno colpiti e distrutti durante le incursioni del
Gennaio1944 (81)
Piazza e Chiesa di Sant’Antonio prima del 1912. Sulla sinistra gli edifici del convento (88)
Camposanto Monumentale. Gallerie (100)
La distruzione
Porta a Mare. Lungarno dal Ponte della Ferrovia. Sulle macerie svetta ancora il Campanile della Chiesa di
San Giovanni al Gatano. Sullo sfondo il ponte provvisorio sulla Via Aurelia, Il preesistente Ponte
dell’Impero è crollato nel corso dell’incursione del 17 luglio 1944 (2)
Porta a Mare. Fabbriche. Sullo sfondo gli alberi del Viale di Marina (6)
Porta a Mare. Canale dei Navicelli verso il mare. L’orientamento ci è suggerito dalle rotaie contorte in primo
piano. La Tramvia Pisa Tirrenia Livorno costeggiava per un breve tratto il lato destro del canale (7)
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Via Livornese verso il mare. In primo piano le rotaie contorte della tramvia Pisa Tirrenia Livorno, nel Canale
dei Navicelli le macerie del Ponte a Piglieri (8)
Porta a Mare. Via di Porta a Mare verso l’Arno. Sullo sfondo la torre della Cittadella (10)
Porta a Mare. Via di Porta a Mare dal Ponte dell’Impero verso Porta a Mare. La strada è devastata
dall’incursione del 31 Agosto 1943. Tra le macerie si riconoscono parte del timpano triangolare ed il
campanile della Chiesa di San Giovanni al Gatano la cui facciata fino alla sua distruzione era rivolta verso
l’Arno (14)
Via Conte Fazio dal cavalcavia ferroviario. Direzione mare. In un deserto di macerie si riconoscono a sinistra
i ruderi della Chiesa di San Giovanni al Gatano. In primo piano, sulla destra, l’unico edificio sopravvissuto,
ancora oggi esistente (16)
Porta a Mare. Il Canale dei Navicelli e Via di Porta a Mare dal ponte che collega Via Cesare Battisti a Via di
Porta a Mare. Sullo sfondo il ponte della ferrovia Roma Genova (18)
Canale dei Navicelli da Porta a Mare. Direzione Mare. Si riconosce il Ponte della Ferrovia (19)
Porta a Mare da Via Conte Fazio verso le fabbriche (21)
Porta a Mare. Zona non riconoscibile (22)
Porta a Mare. Le fabbriche. In primo piano i binari della tramvia Pisa Tirrenia Livorno ed il Canale dei
Navicelli (23)
Piazza della Stazione dal Viale Principe Amedeo. Gli edifici sulla sinistra sono rasi al suolo, il piano stradale
è sconvolto, le rotaie del tram sono divelte. Si circola su uno stretto nastro d’asfalto (25)
Stazione Centrale. Fascio dei binari dal cavalcaferrovia di San Giusto verso San Marco. L’edificio della
Stazione, non visibile, è situato sulla sinistra. L’orientamento ci è suggerito dal palazzo sullo sfondo
sopravvissuto alla guerra (27)
Borgo Stretto all’altezza della Ditta Allegrini verso Piazza Garibaldi. Alle ore 4 del 18 Gennaio 1944
un’incursione notturna devasta gli isolati compresi tra Borgo Stretto, Vicolo Ciro Menotti, Via Mercanti e
Via delle Case Dipinte. I tedeschi in ritirata cercheranno successivamente di abbattere le case sulla destra
per ostruire 182. Stazione Centrale. Binari direzione mare (28)
Viale Principe Amedeo dal Dopolavoro Ferroviario. Gli edifici del viale sono rasi al suolo. Visibile a sinistra
il palazzo delle Poste Centrali semidistrutto (30)
Piazza della Stazione dal Viale Principe Amedeo. Sulla destra il corpo orientale della Stazione Centrale, nel
centro l’edificio della Posta Ferrovia, sulla sinistra le case di Via Corridoni sono rase al suolo (32)
Viale Regina Margherita da Piazza Vittorio Emanuele II. In primo piano le rovine del Convento di San
Domenico. Sulla destra l’edificio delle Poste Centrali, al centro i primi palazzi del viale (34)
Via Mazzini da Piazza D’Azeglio verso la Chiesa di Sant’Antonio (37)
Via Sant’Antonio dalla Chiesa della Nunziatina verso l’Arno (39)
Via Corridoni dalla rampa di accesso al cavalcaferrovia di San Giusto (41)
Piazza della Stazione da Via Corridoni. Sullo sfondo a sinistra il palazzo del Dopolavoro Ferroviario (43)
Via Corridoni verso Piazza della Stazione. Sulla sinistra l’edificio della Posta Ferrovia. La città si è fermata
alle ore 13 del 31 Agosto 1943. Come Il tram immobile sullo sfondo per più di un anno rimarrà in attesa che
la vita riprenda il suo ritmo regolare (44)
Lungarno Simonelli verso il mare. La foto è stata scattata dopo il 19 Luglio 1944. Sullo sfondo la Torre della
Cittadella ed il Ponte di Ferro sono distrutti (47)
Ponte Solferino. Il 20 Luglio 1944 I genieri delle truppe tedesche in ritirata fanno saltare il Ponte Solferino.
Sullo sfondo Piazza Saffi ed i primi isolati di Via Crispi sono cancellati. E’ visibile il profilo del Palazzo
Bracci-Torsi (50)
Caserma del 7. Reggimento Artiglieria dalla Torre della Cittadella. Gli edifici della caserma sono
gravemente ma non irreparabilmente danneggiati. Dal Settembre 1944 accolgono centinaia di senza tetto
(52)
Via Trento verso Via Roma dal Campanile della Chiesa di San Nicola. La strada in primo piano è Via
Trento. L’edificio in alto, riconoscibile dalle due bande verticali sulla facciata è l’attuale sede dell’Agenzia
Regionale ARSIA ed è situato al numero civico 3 di Via Roma (53)
Lungarno Regio oggi Pacinotti da Piazza Solferino. L’edificio squarciato al centro è Palazzo Timpano sede
del Collegio Femminile della Scuola Normale Superiore (55)
Via Roma dal Ponte Solferino. (56)
Il Ponte di Mezzo, fatto saltare dai genieri tedeschi il 23 Luglio 1944, la Torre dell’Orologio, i lungarni: così
si cancella la Memoria di una città (59)
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Lungarno Mediceo. Nel tratto compreso tra Piazza della Berlina e Piazza Mazzini sopravvivono, visibili
sullo sfondo, Palazzo Toscanelli e Palazzo Roncioni. Cumuli di macerie hanno preso il posto di altri antichi
ed eleganti palazzi alterando il profilo che da secoli caratterizzava il lungarno (62)
Chiesa della Spina. L’edificio posto sull’angolo tra Lungarno Gambacorti e Via Sant’Antonio è distrutto (64)
Palazzo Pretorio. Con il Ponte di Mezzo il 23 Luglio 1944 è saltata (o è crollata?) anche la Torre
dell’Orologio (67)
Lungarno Galilei dal Lungarno Umberto I. . Il Ponte della Fortezza è stato fatto saltare dai genieri tedeschi
nel pomeriggio del 20 Luglio, i cacciabombardieri Alleati hanno distrutto il Palazzo della Questura ed il
Palazzo Scotto popolarmente definito i tre palazzi (69)
Gli edifici posti sull’angolo Lungarno Mediceo Via Santa Marta sono distrutti. In primo piano le rovine del
Ponte della Fortezza fatto saltare dai genieri tedeschi nel pomeriggio del 20 Luglio 1944 (70)
Via Vittorio Emanuele II da Via di Banchi. Gli edifici situati all’incrocio tra Via Vittorio Emanuele, Via San
Martino e Via Toselli sono distrutti (73)
Via Vittorio Emanuele II. verso la Stazione Centrale. L’edificio degli Istituti di Ricovero è parzialmente
distrutto (75)
Via Vittorio Emanuele II. da Piazza Vittorio Emanuele II. verso l’Arno. Sulla destra il grande edificio degli
Istituti di Ricovero è in parte distrutto (76)
Borgo Stretto all’altezza della Ditta Allegrini verso Piazza Garibaldi. Alle ore 4 del 18 Gennaio 1944
un’incursione notturna devasta gli isolati compresi tra Borgo Stretto, Vicolo Ciro Menotti, Via Mercanti e
Via delle Case Dipinte. I tedeschi in ritirata cercheranno successivamente di abbattere le case sulla destra
per ostruire completamente il passaggio. A questo fine strapperanno una delle colonne del loggiato (davanti
al numero civico 29) ma gli edifici soprastanti resisteranno e l’operazione non avrà successo (79)
Borgo Stretto. Le macerie degli edifici distrutti nell’incursione notturna del 18 Gennaio 1944 sono rimossi.
Rimane un grande vuoto (82)
Via delle Belle Torri da Piazza della Berlina. Sulla destra le rovine dei palazzi di Lungarno Mediceo (84)
Via Mercanti verso Borgo Stretto. Sulla destra le rovine di Via delle Case Dipinte (86)
Chiesa di Sant’Antonio da Piazza Vittorio Emanuele II. Della chiesa sopravvivono la facciata, il fianco
sinistro ed il campanile (89)
Chiesa di San Giovanni al Gatano dal lungarno. L’incursione del 31 Agosto ha devastato la chiesa e gli
edifici adiacenti (91)
Chiesa di San Paolo a Ripa d’Arno. Area retrostante l’abside. Il bombardamento del 31 Agosto colpisce e
distrugge il Convento femminile e tutti gli edifici adiacenti. Il vuoto prodotto nella cortina delle case
permette di vedere la Cappella di Sant’Agata, rimasta illesa (93)
Chiesa dei S. S. Cosimo e Damiano. Incrocio tra Via Sant’Antonio e Via La Maddalena verso Via Mazzini.
Della chiesa non rimane pietra su pietra (95)
Chiesa della Maddalena. Da Via della Maddalena. Interno verso l’Altare Maggiore. Colpita più volte nel
Luglio 1944. La copertura ed il fianco destro sono distrutti (97)
Chiesa della Maddalena. Da Via della Maddalena . Interno verso l’entrata (98)
Camposanto Monumentale. Verso le 21 del 27 Luglio 1944 una cannonata colpisce il tetto del Camposanto
ed incendia la travatura di legno. Il calore liquefa il piombo della copertura che cola lungo le pareti
danneggiando irreparabilmente gli affreschi (101)
Camposanto Monumentale. Interno dopo l’incendio. Il crollo della copertura ha distrutto un sarcofago
romano. Si studiano i frammenti per la loro ricomposisizione (102)
Chiesa di San Paolo a Ripa d’Arno. Interno dall’Altare Maggiore (103)
Chiesa di San Paolo a Ripa d’Arno. Navata di destra dall’Altare Maggiore. L’incursione del 31 Agosto ha
gravemente danneggiato il fianco destro della chiesa (104)
Una difficile ricostruzione
Porta a Mare. Via Livornese. La Memoria di un quartiere (1)
Porta a Mare. Lungarno Bonaccorso da Padule verso il mare. Sullo sfondo il Ponte della Ferrovia (3)
Porta a Mare. Canale dei Navicelli all’altezza dello stabilimento Piaggio (9)
Porta a Mare. Via di Porta a Mare verso l’Arno. Sullo sfondo la Torre della Cittadella (11)
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Porta a Mare. Sostegno del Canale del Navicelli dalla Porta a Mare (13)
Porta a Mare. Via di Porta a Mare dal Ponte sull’Aurelia. La Chiesa di San Giovanni al Gatano è nascosta
dagli edifici sullo fondo (15)
Porta a Mare. Via Conte Fazio dal cavalcavia ferroviario. L’edificio sulla destra è l’unico sopravvissuto (17)
Porta a Mare. Via di Porta a Mare da Via Battisti. Il Canale dei Navicelli è stato colmato nell’immediato
dopoguerra. Non c’è più il ponte. Adesso sull’ area del canale vi sono parcheggi e prati (20)
Viale Gramsci e Stazione Centrale da Piazza Vittorio Emanuele II. L’edificio della stazione è ricostruito.
Pianta e stile sono gli stessi d’anteguerra ma è sopraelevato di un piano (26)
Stazione Centrale. Fascio dei binari dal Cavalcaferrovia di San Giusto verso San Marco (29)
Viale Gramsci. Lato est da Piazza della Stazione. L’edificio in mattoni rossi sulla destra, è tra i primi ad
essere ricostruito nel dopoguerra (31)
Piazza della Stazione da Via Gramsci (33)
Via Benedetto Croce da Piazza Vittorio Emanuele II. (35)
Via Mazzini da Piazza D’Azeglio verso la Chiesa di Sant’Antonio (38)
Via Sant’Antonio da Piazza Sant’Antonio verso l’Arno (40)
Via Corridoni verso la Stazione Centrale dalla scalinata del Cavalcaferrovia di San Giusto (42)
Via Corridoni verso Piazza della Stazione (45)
Cittadella da Piazza San Paolo a Ripa d’Arno La torre, più alta della precedente, è ricostruita in cemento
armato (48)
Ponte Solferino e Piazza Saffi dal Lungarno Simonelli (51)
Via Trento verso Via Roma dalla Torre della Verga d’Oro (54)
Piazza Solferino. Lato ovest dal Ponte Solferino verso Via Roma. Tutti gli edifici vengono costruiti tra gli
anni cinquanta e gli anni sessanta (57)
Palazzo Pretorio e Ponte di Mezzo dal Lungarno Pacinotti (60)
Lungarno Mediceo dal Lungarno Galilei verso il Ponte alla Fortezza. La costruzione di palazzi di modesta
qualità progettuale e sovradimensionati in larghezza ed in altezza alterano l’equilibrato profilo del Lungarno.
(63)
Lungarno Gambacorti. Edificio d’angolo con Via Sant’Antonio e Chiesa della Spina (65)
Torre del’Orologio dal Lungarno Gambacorti. La Torre, ricostruita nei primi anni cinquanta assieme al
Palazzo Pretorio, è più alta e visibile della preesistente (68)
Via Santa Marta dal Ponte alla Fortezza. L’edificio di destra sostituisce negli anni settanta l’ottocentesco
Mulino Giusti, già risparmiato dalla Guerra (71)
Corso Italia da Via di Banchi. Sull’area distrutta dalla guerra è stato creato un largo. Sulla destra l’edificio
della Banca Commerciale Italiana realizzato alla fine degli anni quaranta (74)
Corso Italia verso il Ponte di Mezzo (77)
Borgo Stretto all’altezza di Largo Ciro Menotti. Abbattute nel dopoguerra le parti pericolanti dei loggiati non
si è successivamente provveduto a ripristinarle (80)
Largo Ciro Menotti verso Borgo Stretto. Da Via delle Case Dipinte a Borgo Stretto sull’area distrutta dalla
guerra vengono realizzati a partire dal 1959 un complesso di alti edifici d’abitazione ed il largo, un osceno
cavedio pavimentato in marmo. Questo avrebbe dovuto, secondo le indicazioni, permettere una più sciolta
circolazione. Architettonicamente modesto, urbanisticamente inutile, ferisce ed altera gravemente l’aspetto
della città storica ed è comunque ancora in attesa di completamento (83)
Via delle Case Dipinte da Via Mercanti (85)
Via delle Belle Torri da Piazza della Berlina. Le parti posteriori dei nuovi palazzi in cemento armato del
Lungarno Mediceo si allineano lungo la via sulla quale incombono alterandone le proporzioni (87)
Chiesa di Sant’Antonio. Il fianco destro della chiesa, con qualche modifica, è completamente ricostruito (90)
Porta a Mare. Chiesa di San Giovanni al Gatano da Via Conte Fazio. La nuova chiesa, costruita nel 1947, è
leggermente spostata ad est rispetto alla preesistente ed è orientata a sud, verso le fabbriche, quasi a marcare
la vocazione industriale del quartiere (92)
Chiesa di San Paolo a Ripa d’Arno. Area retrostante l’abside. Rimosse le macerie, nei primi anni cinquanta
la zona viene nuovamente edificata ma non sul lato di Via San Paolo permettendo così la vista della Cappella
di Sant’Agata (94)
Area della Chiesa dei S. S. Cosimo e Damiano. Incrocio tra Via Sant’Antonio e Via della Maddalena verso
Via Mazzini (96)
Chiesa della Maddalena da Via della Maddalena. Fianco destro (99)
Chiesa di San Paolo a Ripa d’Arno. Il fianco meridionale, il più danneggiato (105)
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