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www.giornalepartiteiva.it Dario Tiengo Direttore su facebook la pagina: il giornale delle partite iva Il giornale della nuova economia Editoriale è e-mail: [email protected] [email protected] w ora di vacanze ma non per tutti. E soprattutto non come eravamo abituati solo dieci anni fa. Se è vero, come è vero, che i consumi sono stati in calo del 2,5% nel 2013 come da una recente indagine Istat. Ci sono segni di ripresa è vero. I saldi registrano un aumento rispetto all’anno scorso. Ma quando si dice che c’è la ripresa, che ormai c’è la luce in fondo al tunnel bisognerebbe fare i conti con la disoccupazione, le difficoltà delle famiglie che continuano e con il credit crunch che soffoca le piccole e medie aziende. A conferma di questo il presidente della Consob, Giuseppe Vegas, in audizione al Senato sul Dl competitività ha dichiarato “La fragilità delle imprese italiane è resa ancora più acuta dalle caratteristiche della loro struttura finanziaria, fortemente sbilanciata verso l’indebitamento bancario». «Una tale configurazione dell’assetto finanziario, fortemente dipendente dalle banche e privo di mercati azionari e obbligazionari sufficientemente sviluppati - ha aggiunto - risulta particolarmente penalizzante nell’attuale congiuntura, rendendo più drammatico l’impatto, soprattutto per le Pmi, della stretta creditizia in corso”. Pertanto, ha osservato Vegas, “è diventato sempre più urgente risolvere il problema del finanziamento delle imprese: agendo da un lato, per accrescere il ruolo del mercato azionario ed obbligazionario e, dall’altro, per promuovere forme innovative di intermediazione non bancaria, in grado di riattivare i meccanismi di trasmissione del risparmio all’economia reale”. In questa situazione le dichiarazini positive certamente aiutano la fiducia ma quando si fanno i conti di casa la speranza si trasforma in rabbia. Un popolo immenso, quello delle parite iva e delle pmi è alle corde, tutti ne parlano ma ancora non si vedono segnali decisivi. E decisivo potrebbe essere proprio l’intervento sul credito che le Banche sono così riottose ad applicare. Non si tratta certo di distribuire soldi a pioggia ma di incentivare le imprese che hanno chance di farcela, quelle innovative, di aprire settori fino a ogggi considerati meno strategici come il turismo e i beni culturali dove sicuramente si possono costruire opportunità per i più giovani. Invece sembra che la filosofia che regna nel settore bancario sia quella di stringere il credito alla piccole e medie aziende perché così, essendo i crisi, si uniscono e si rafforzano. Non è un’impressione ma qualcosa di più di questo, voci che si accavallano e confermano questa impostazione. Ma se è così, credono davvero che questa strada sia realistica? Le piccole aziende fanno ricerca e innnovazione ogni giorno e sono poco inclini a condividere. Lo dimostra la limitatezza dell’esperienza dei distretti. E poi, in Germania guardano al nostro modello di piccole e medie imprese e noi lasciamo che muoiano? Insieme a questo ci sono i professionisti, le parite iva, un popolo che da sempre, ripetiamo, è vessato e senza nessuna protezione. In più si è aggiunta la questione dei pos che rappresentano un ulteriore costo su cui ormai si sono sprecati i conti. Insomma aspettiamo i provvedimenti del governo che diano una spinta positiva al cuore dell’economia italiana che da tutti questi soggetti è rappresentato. Chi ha i mezzi e la forza può cercare altre strade come dimostra il servizio di copertina sui paradisi fiscali europei. Per il resto... buona lettura in attesa di un settembre che ci porti fatti e non solo enunciazioni. Di questo abbiamo bisogno. Il Direttore GIVA - 3 PartiteIva IL GIORNALE DELLE N° 39– Mensile – Anno 5 giugno/ LUGLIO 2014 www.giornalepartiteiva.it D irettore Sommario giugno/LUGLIO 3 8 responsabile Dario Tiengo Mail: [email protected] D irettore E conomia : Piergiorgio Giuliani D irettore F ormazione : Marcella Frati C aporedattore Bice Passera P rogetto grafico 12 16 Hanno collaborato a questo numero Vittorio Bellagamba, Italo Bussoli, Roberta d’Eramo, Giovanna Falchi, Studio Francescut, Marcella Frati, Piergiorgio Giuliani, Giulio Losi, Arvedo Marinelli, Paola Scaglia, Edith Mathilde Challa Comunicazione E Relazioni Esterne Biagio Maimone Editore MediaBox94 srl - Via Cucchiari 25 20155 Milano -Tel. 0297373662 FAX 0297373855. Numero iscrizione ROC 21979 (e-mail: [email protected]) Stampa - Tiber Spa - Via Della Volta 179 - 25124 Brescia Registrazione Tribunale di Milano n° 574 del 18/12/2009 Concessionaria per la pubblicità Arcus Multimedia s.r.l. tel. 02 7218.1 fax 02 7218.650 [email protected] Milano, Como, Roma Distribuzione per l’Italia PressDI Via Mondadori 1 20090 Segrate Milano IVA assolta dall’editore ai sensi dell’art. 74 comma 1 lettera C del DPR 633/72 così come modificato dalla legge 20/12/91 n° 413 © MEDIABOX94 srl 2014. Manoscritti, disegni e fotografie no si restituiscono. è vietata la riproduzione dei testi e delle illustrazioni pubblicati senza autorizzazione scritta. Editoriale Notizie e Attualità Tante informazioni per sapere qualcosa di quanto accade nel nostro mondo Le pagine di ANCOT Paesi Bassi e Irlanda Paradisi fiscali nell’Unione Europea 22 24 Il successo del pomodoro 30 32 34 Banche: cosa finanziare? 39 AIM: riconoscere la musicoterapia 40 42 Le scadenze di LUGLIO 46 48 46 57 58 62 64 66 La povertà fra paura e speranza grafica e impaginazione Fabio Zappaterra 2014 I passi per poter emergere raccontato in un libro Le regioni che spingono l’export Le pagine di UNAPPA Cosa succede all’orizzonte? in Italia e in Europa Le pagine del Colap Riforme a costo zero Il coordinatore di movimento Shopping hi tech ASSOFRANCHISING Focus PMI In vacanza per riprendersi Libri La carica delle 100 mongolfiere GIVA - 7 Giugno/Luglio 2014 N o t i z i e A t t u a l i tà Assicurazioni: aumentano i premi nel 2014 D al rapporto dell’Ania, emerge che nel 2014 la raccolta premi complessiva, anche grazie ai segnali lievemente positivi registrati dall’economia italiana e confermati dalle stime fornite dai maggiori istituti di ricerca, secondo cui il pil dovrebbe tornare a crescere nel corso dell’anno, aumenterebbe per il secondo anno consecutivo. Ciò sarà il risultato di un ulteriore incremento dei premi nel settore vita per il quale si prevede una crescita di quasi il 30% (dopo l’aumento del 22,1% nel 2013) e di un lieve calo della raccolta premi nel settore danni (-1,7%). Quest’anno infatti i premi contabilizzati totali (danni e vita) del lavoro diretto italiano dovrebbero superare i 140 miliardi (+20,3% rispetto al 2013). L’incidenza dei premi sul pil salirebbe ulteriormente dal 7,7% del 2013 al 9% del 2014. Nel settore vita continua il forte sviluppo dei premi contabilizzati che ammonterebbero nel 2014 a circa 110 miliardi con un aumento del 29,0%, dopo la forte crescita già registrata nel 2013 (+22,1%). Nel 2014 la raccolta premi danni complessiva ammonterebbe a circa 33 miliardi e l’incidenza rispetto al pil dovrebbe rimanere sugli stessi livelli del 2013 (+2,1%). Arrivano chiarimenti sull’azione giudiziaria del pensionato L a Fondazione studi dei consulenti del lavoro, con la circolare numero 15, analizza le modifiche apportate alla disciplina dei termini di decadenza, cui è sottoposta l’azione giudiziaria del pensionato, per controversie inerenti al diritto e alla misura della prestazione. “Con l’entrata in vigore del disegno di legge 98 del 2011 - ricorda la Fondazione - sono stati ridefiniti i rapporti di forza nel contenzioso fra ente previdenziale e pensionato, limitando la possibilità di quest’ultimo di andare in giudizio per riscattare i propri diritti”. “Il legislatore estende l’applicazione - si legge nella circolare - del termine triennale di decadenza, originariamente imposto solo alle azioni giudiziarie inerenti al diritto alla prestazione previdenziale, anche alle azioni giudiziarie relative alla misura delle prestazioni previdenziali le quali, prima delle suddette disposizioni aggiuntive, erano assoggettate al solo termine di prescrizione (quinquennale) relativo ai ratei pregressi”. “Il termine di decadenza è fissato - ricorda la Fondazione - in tre anni, in riferimento alle prestazioni pensionistiche e in un anno, in riferimento alle prestazioni previdenziali temporanee (tra le altre la malattia, l’Aspi, il Fondo di garanzia tfr)”. Dal 1° luglio nessun segreto su luce e gas I l 1° luglio, è la “giornata del consumatore informato”. In questa giornata, rende noto un comunicato, gli operatori dei 31 sportelli del progetto “Energia: Diritti a Viva Voce”, allestono stand e banchetti nelle principali piazze o luoghi molto frequentati, dove diffondono materiale informativo e forniscono consulenze ai cittadini su conguagli, errori di fatturazione, consumi non effettuati, contratti non richiesti, truffe, ecc. Le associazioni dei consumatori, cioè, incontrano, nelle maggiori 8 - GIVA piazze italiane, i cittadini e offrono il loro aiuto fornendo agli utenti un’adeguata conoscenza dei propri diritti in materia di energia, aiutandoli a risolvere problemi con le utenze di luce e gas, dando loro efficaci strumenti di difesa. Le piazze principali sono quelle delle città di Bolzano, Udine, Torino, Genova, La Spezia, Milano, Bologna, Parma, Modena, Perugia, Firenze, Pescara, Campobasso, Roma, Latina, Napoli, Caserta, Benevento, Catanzaro, Cosenza, Palermo, Cagliari. Consulenti: nessun limite di compensazione per il bonus I l parere numero uno del 2014 della Fondazione studi dei consulenti del lavoro comunica che il bonus di 80 euro non soggiace alla limitazione prevista per la compensazione dei crediti mediante il modello F24, perché la norma non prevede tale modalità per il recupero. La Fondazione studi fa notare che “la stessa Agenzia delle entrate, che aveva adottato questa metologia, ha reputato negativa l’applicazione del limite massimo di compensazione di 700 mila euro. Il bonus, quindi, potrà essere compensato in presenza di debiti iscritti a ruolo di importo superiore a 1.500 euro”. Nel 2014 record storico Ecco la novità: l’agenzia di pressione fiscale unica per le ispezioni L a Cgia di Mestre indica in una nota che “le imprese italiane pagano 110,4 miliardi di tasse all’anno. In Europa, solo le aziende tedesche pagano in termini assoluti più delle nostre, anche se va ricordato che la Germania conta oltre 80 milioni di abitanti: 20 più dell’Italia”. A guidare la classifica europea della percentuale delle tasse pagate dalle imprese sul gettito fiscale totale, è il Lussemburgo, con il 17 per cento. Al secondo posto c’è l’Italia, con il 16 per cento, mentre al terzo l’Irlanda, con il 12,3 per cento. La Germania fa segnare l’11,6 per cento, il Regno Unito l’11,2 per cento, la Francia il 10,3 per cento, mentre la media dell’Ue dei 15 è pari all’11,3 per cento. Inoltre la fedeltà fiscale delle imprese italiane è al top, “nonostante la giustizia sia poco efficiente, il credito sia concesso con il contagocce, la burocrazia abbia raggiunto livelli ormai insopportabili, la Pubblica amministrazione sia la peggiore pagatrice d’Europa e il sistema logisticoinfrastrutturale registri dei ritardi spaventosi”. Per l’anno in corso, poi - denuncia la Cgia - “la pressione fiscale nel nostro Paese è destinata a salire di 0,2 punti percentuali rispetto al livello raggiunto l’anno scorso e a raggiungere il record storico, eguagliando la soglia raggiunta nel 2012: ovvero il 44 per cento. Rispetto al 1980, l’aumento del carico fiscale sui contribuenti italiani è stato di ben 12,6 punti percentuali”, conclude la Cgia. N ell’ambito della legge delega sul lavoro abbiamo deciso di inserire una novità: l’agenzia unica per le ispezioni». Lo ha annunciato, in un videomessaggio inviato all’assemblea di Confesercenti, il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti il quale ha spiegato che l’agenzia “farà riferimento a tutte le problematiche delle imprese e del lavoro sul versante del ministero del Lavoro, dell’Inail, dell’Inps e dell’Asl”. “Non si può andare avanti - ha aggiunto - quando in un’impresa c›e› un giorno l’ispezione del Ministero del Lavoro, un altro giorno quella dell’Inail, dell’Inps, o del fisco. se un imprenditore si arrabbia ha molta ragione per farlo”. “Abbiamo deciso di istituire un’agenzia unica per le ispezioni che fa riferimento a tutte le problematiche delle imprese e del lavoro - ha concluso il ministro - Se riusciremo a fare questa operazione spenderemo meno, saremo più efficienti e andremo meno a ‘disturbare’ l’azione dei nostri imprenditori” e “avremo prodotto una grande operazione di semplificazione”. GIVA - 9 N o t i z i e A t t u a l i tà I consulenti degni di tutela anche in Ue I l Consiglio nazionale dell’Ordine dei consulenti del lavoro rende noto che la figura del consulente del lavoro, con le sue specifiche attribuzioni di garanzia dei diritti dei cittadini, è stata inserita nel parere “Ruolo e futuro delle libere professioni nella società civile europea del 2020”, consegnato dal Comitato economico e sociale europeo (Cese) alla Commissione europea. “E’ la prima volta - osserva l’Ordine - che, in un parere ufficiale, vi è un esplicito riferimento alla professione di consulente del lavoro come attività degna di tutela per le sue specifiche attribuzioni di garanzia dei diritti dei cittadini”. La direttiva n. 36/2005, si ricorda, ha fissato le condizioni per poter esercitare una professione regolamentata in Paesi europei diversi da quelli in cui la persona ha la cittadinanza e ha svolto i propri studi o la propria esperienza professionale. Una guida sui provvedimenti per il lavoro L a Fondazione studi dei consulenti del lavoro ha predisposto una nuova guida in cui sono riportati i principali provvedimenti che dal 2011 hanno interessato il mercato del lavoro. I provvedimenti, divisi per argomento, sono stati sintetizzati in una tabella per consentire la rapida ricerca delle novità intervenute dal 2011 ad oggi. Dall’apprendistato al parttime, dalle proroghe degli ammortizzatori sociali, alla rivoluzione nel sistema pensionistico, dall’impulso all’occupazione femminile, alle restrizioni per i tirocini formativi, dalla semplificazione al collocamento obbligatorio e agli extracomunitari, all’ampliamento dei canali per promuovere l’occupazione, dalla stretta alle sanzioni per l’intermediazione illecita fino alla soppressione di alcuni enti, fino al bonus fiscale introdotto dal governo Renzi. Firmato un protocollo d’intesa geometri-notai E ’ stato sottoscritto un protocollo d’intesa tra il Cngegl, Consiglio nazionale geometri e geometri laureati, e Anpe, l’Associazione notarile procedure esecutive, che costituisce il centro operativo di “Notarnetwork” (associazioni notarili operanti nel settore dei servizi inerenti le procedure esecutive e le procedure concorsuali e in generale, nel settore dei servizi di verifica e controllo della titolarità dei beni immobili). Il protocollo d›intesa, firmato dai presidenti dei due organismi, rispettivamente Maurizio Savoncelli e Paolo Cherubini, favorisce la collaborazione tra le figure professionali del geometra e del 10 - GIVA notaio per la pubblicità della vendita degli immobili all’asta telematica. L’obiettivo è garantire la qualità dei beni sia per quanto riguarda la titolarità, le iscrizioni e le trascrizioni pregiudizievoli, sia per quello che concerne l’identificazione dell’immobile, la sua rappresentazione catastale, la commerciabilità edilizia e urbanistica e il valore di mercato. Per ogni immobile, un “bollino di qualità” certificherà l›intervento congiunto di notaio e di geometra. In particolare, il contributo dei geometri a questa collaborazione riguarderà: la fornitura di una consulenza tecnico estimativa nell’ambito dello sviluppo di un portale web immobiliare; l›impegno a predisporre uno schema di rapporto di valutazione conforme agli standard internazionali completo della due diligence immobiliare nel rispetto dell›articolo 173 bis Cpc; la costituzione di un elenco di geometri libero professionisti esperti nella valutazione immobiliare e nella due diligence. “L’intesa raggiunta - ha affermato il presidente di Cngegl, Maurizio Savoncelli rende evidente come si possa contribuire alla ripresa del paese attraverso l›uso di diverse competenze, conoscenze e capacità professionali che sono in grado di risolvere problemi e di garantire qualità nelle prestazioni in modo da rendere pubblici gli immobili anche sui standard internazionali”. Sottoscritto il contratto nazionale per gli studi legali L ’Anai (Associazione Nazionale Avvocati Italiani) e la Cse (Confederazione Indipendente Sindacato Europeo) hanno sottoscritto il contratto collettivo nazionale di lavoro per i dipendenti e i collaboratori degli studi legali. Anai e Cse, spiega una nota congiunta “si sono impegnate ad istituire un gruppo di lavoro composto da esperti, sia di parte datoriale che di parte sindacale, con il compito di studiare e verificare, per il settore degli studi professionali legali, il fenomeno delle collaborazioni coordinate e continuative, dei rapporti di apprendistato di alta formazione e di ricerca con riferimento alle figure riferibili al praticantato e in generale dei rapporti di lavoro atipici”. I risultati della ricerca costituiranno la base per definire le linee guida per il riconoscimento di un equo compenso e per la tutela di un welfare contrattuale. Le linee guida potranno essere sviluppate anche in collaborazione con il Ministero del lavoro. In arrivo anche un Ente bilaterale per studi sull’ottimizzazione dell’organizzazione degli studi professionali e per l’istituzione di un’assistenza sanitaria complementare. Architetti: stesso trattamento per Stp e srl I l Consiglio nazionale degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori muovono pesanti critiche al decreto legislativo varato dal governo sulla “Semplificazione fiscale e dichiarazione dei redditi precompilata”. Il decreto prevede che per le società tra professionisti, costituite ex art. 10 legge 183/2011, “trovano applicazione, a prescindere dalla struttura societaria, le disposizioni fiscali dettate per le associazioni senza personalità giuridica costituite per l’esercizio associato di arti o professioni di cui all’articolo 5 del Tuir. “Le Stp, al contrario di quanto prevede questo decreto legislativo, se costituite come srl, devono avere - spiega il Consiglio nazionale - il medesimo trattamento fiscale, con relativi vantaggi e svantaggi”. “Gli architetti puntano ad una strategia economica e normativa che favorisca l’aggregazione interprofessionale e che permetta, anche nella forma leggera delle reti d’impresa, di aggregare investimenti e professionalità per essere competitivi sul mercato globalizzato dei servizi professionali” favorendo così quella tanto auspicata aggregazione professionale che riduca il gap che l’Italia ha rispetto gli altri Paesi europei (gli architetti sono mediamente 2,5 addetti per studio professionale). L’indagine sui professionisti italiani P arte la seconda indagine sulle condizioni di lavoro e di vita dei professionisti italiani. Dopo la prima ricerca del 2011 l’Associazione B. Trentin, la Consulta del Lavoro Professionale e la Filcams, a distanza di 3 anni, promuovono una seconda indagine, dal titolo “Vita da professionisti”, per capire se la crisi e gli interventi legislativi abbiano inciso sulla vita dei professionisti, quali siano i loro bisogni e come si possa migliorare la loro condizione professionale e di vita. In Italia, i professionisti sono una parte essenziale del mondo del lavoro e tra di loro ci sono 3.369.000 lavoratrici e lavoratori con partita Iva individuale e senza dipendenti. La ricerca è rivolta ai professionisti non dipendenti, di qualsiasi settore, che operano con qualsiasi forma contrattuale a termine, discontinua o precaria e si svolge attraverso un questionario, i cui dati saranno analizzati in maniera aggregata. I risultati saranno diffusi nell’autunno del 2014, per favorire una discussione pubblica e aperta sulle condizioni di lavoro dei professionisti e sugli interventi necessari per migliorarle. La ricerca è promossa in collaborazione con le principali associazioni professionali sia ordinistiche che non. GIVA - 11 Associazioni di Vittorio Bellagamba Come sostenere Un accordo studiato per condividere obiettivi e strategie al fine di accrescere il ruolo del tributarista nel conseguimento di una sempre maggiore tutela dei consumatori. Prosegue con speditezza l’attuazione dell’accordo sottoscritto circa un anno fa tra l’A.N.CO.T. Associazione Nazionale Consulenti Tributari e l’Adiconsum. Nel pieno rispetto dei ruoli e delle competenze delle due associazioni, infatti, nei giorni scorsi si è svolta tra una delegazione dell’Ancot Associazione Nazionale Consulenti Tributari composta dal neo segretario nazionale Saturno Sampalmieri e dai consiglieri Nino Franchina e Celestino Bottoni con i rappresentanti dell’associazione di tutela e difesa dei consumatori e tra questi Renato Calì segretario nazionale per le professioni. L’obiettivo è sempre quello di condividere obiettivi e strategie per accrescere il ruolo del tributarista nel conseguimento di una sempre maggiore tutela dei consumatori. Inizialmente è stata analizzata la necessità di istituire un Osservatorio Paritetico Nazionale con il compito di monitorare la funzione svolta dai professionisti, aspetto particolarmente importante durante questa delicata crisi economica che ancora interessa il sistema imprenditoriale italiano. Tali azioni potrebbero con- 12 - GIVA cretizzarsi con l’indicazione agli imprenditori di misure ad hoc per fronteggiare le conseguenze negative della congiuntura. Le forme individuate vanno dal sostegno psicologico, a misure concrete di prima assistenza informativa sulla situazione finanziaria attraverso l’apposito comparto istituito da Adiconsum, con la possibilità di accedere al fondo sovraindebitamento e anti usura che proprio l’associazione dei consumatori gestisce a livello nazionale per conto del Ministero dell’Economia e delle Finanza. Il Fondo si rivolge esclusivamente alle famiglie, non imprese, che si trovano in situazioni di difficoltà economica (sovraindebitamento) e che per questa difficile situazione non sono più in grado di coprire con le loro entrate mensili tutte le spese necessarie per il sostentamento del nucleo familiare (vitto, fitto, rata del mutuo, bollette, spese sanitarie, ecc.). Il Fondo di prevenzione usura gestito da Adiconsum opera a livello nazionale. Adiconsum, inoltre, si avvarrà del contributo dei responsabili dell’Ancot per i professionisti Arvedo Marinelli Presidente Ancot la realizzazione di un rapporto che annualmente analizzerà l’andamento delle piccole e medie imprese contenente anche le eventuali richieste da portare sul tavolo del Governo. I responsabili dell’Adiconsum inoltre potranno avere la possibilità di partecipare all’attività di formazione organizzata dall’Ancot. Infatti, la commissione alla formazione professionale dell’Ancot ha previsto nelle trentadue ore di formazione tributaria permanente annuale un apposito pacchetto rivolto al tema dello sportello per il cittadino consumatore dove i formatori saranno proprio i dirigenti dell’Adiconsum. La stessa associazione dei consumatori e l’Ancot svolgeranno un’importante azione congiunta con il Ministero dell’Economia e delle Finanze sul tema della mediazione tributaria finalizzata a ridurre il contenzioso e, ad evitare anche i costi di giudizi spesso illegittimi o immotivati. Oltre allo sportello del Cittadino, sarà congiuntamente rivisitato il Codice Deontologico e di Condotta, nel riconoscimento del ruolo svolto dal Tributarista per la tutela dei diritti del consumatore. Un’attività che verrà monitorata anche grazie alla gestione delle funzioni dei Reclami e della Conciliazione affidata ad una commissione paritetica Ancot/Adiconsum. Infine, le due delegazioni hanno concordato la necessità di avviare una redazione congiunta di materiale informativo e di diffusone dei contenuti dell’accordo su vari mezzi di informazione compresi, ovviamente, i social network dell’Adiconsum e dell’Ancot. L’incontro ha, di fatto, segnato l’avvio della fase attuativa dell’accordo sottoscritto nel mese di luglio dello scorso anno tra il presi- dente dell’Ancot Arvedo Marinelli e il presidente di Adiconsum Pietro Giordano. Un’intesa che ha rappresentato un vero e proprio modello di corretta interpretazione delle disposizioni contenute nella Legge 4/2013. Con L’Adiconsum si è quindi instaurato un rapporto di collaborazione estremamente importante che rientra in una logica di tutela del consumatore. Dopo la riunione dei giorni scorsi il calendario che è stato concordato tra la delegazione dell’Ancot e i rappresentanti dell’Adiconsum prevede entro fine luglio la formalizzazione delle attività individuate nel corso dell’incontro che dovranno essere ratificate dai vertici delle rispettive associazioni per diventare operative dal mese di settembre. Torna l’appuntamento con Tutto Quesiti Unico 2014 Come già fatto l’anno scorso anche per il 2014 gli associati A.N.CO.T. dotati di account facebook potranno formulare i quesiti su Unico 2014 anche sul social network. Per poter operare e beneficiare di questo servizio gratuito, bisognerà richiedere l’iscrizione al gruppo “Ancot TuttoQuesiti”, già attivo, e “postare” i propri quesiti in materia di dichiarazione dei redditi UNICO 2014 cercando di rendere il quesito breve, chiaro e comprensibile. Alternativamente, sarà sempre possibile utilizzare il canale tradizionale inviando una e-mail all’indirizzo [email protected]. GIVA - 13 Una nuova nomina per l’Associazione Nazionale Consulenti Tributari. Nuovo Segretario Nazionale Saturno Sampalmieri. Tutti gli assoicati hanno aprrezzato il suo impegno in particolare nei rapporti con l’INPS e l’INAIL e quale membro della Commissione Politica che tanto bene ha lavorato Nel corso dell’ultima riunione il Consiglio dell’A.N.CO.T. Associazione Nazionale Consulenti Tributari ha provveduto a nominare nella carica di Segretario Nazionale Saturno Sampalmieri. “Nella seduta del Consiglio Nazionale la nomina del nuovo Segretario Nazionale nella persona di Saturno Sampalmieri – ha detto il presidente nazionale Arvedo Marinelli – ha ricevuto il più ampio gradimento da parte di tutto il Consiglio”. Le sue grandi qualità professionali Saturno Sampalmieri è riuscito a metterle a servizio anche dell’Ancot. Tutti gli associati hanno apprezzato il suo impegno in particolare nei rapporti con l’INPS e l’INAIL e quale Membro della Commissione Politica che tanto bene ha lavorato nell’iter di approvazione della Legge 4/2013. Ha lasciato da poco la Presidenza della Sede di Rieti per dedicarsi a pieno agli impegni del Nazionale. “A Saturno Sampalmieri – ha detto il Presidente Nazionale Arvedo Marinelli – spetta il compito di proseguire il lavoro intrapreso dal compianto Dino Agostini con il quale aveva condiviso la bella esperienza nella Fondazione”. 14 - GIVA Nel corso della stessa seduta del Consiglio Nazionale è stato nominato anche il nuovo direttore responsabile del periodico F.T.P. – Formazione Tributaria Permanente. Roberto Ferrarese attuale coordinatore della Regione Veneto e da quasi un anno Consigliere della Fondazione dovrà occuparsi, quindi, anche della realizzazione dell’importante strumento di aggiornamento edito dall’Ancot. “Proprio il legame con la Fondazione, così come l’esperienza maturata quale Responsabile della Formazione nel Veneto e la seria preparazione professionale mostrata in varie occasioni – ha detto il presidente nazionale Arvedo Marinelli – hanno fatto individuare in Roberto un collega in grado di affrontare le problematiche legate alla responsabilità di continuare nella redazione e stampa del nostro Periodico. Auguroni a Roberto con la disponibilità di tutti quei colleghi che vorranno dare una mano per tenere alta l’asticella della qualità raggiunta dal Periodico grazie all’impegno e alla qualità dello scomparso Dino Agostini”. Giugno/Luglio 2014 C o v e r di Edith Mathilde Challa Paesi Bassi e Irlanda, Paradisi Fiscali nell’Unione Europea In UE persi mille miliardi di tasse dalle grandi aziende L a Commissione Europea indaga sui paradisi fiscali europei A metà giugno la Commissione Europea ha aperto formalmente un’inchiesta sul trasferimento delle imprese multinazionali da molti stati dell’Unione verso paesi come i Paesi Bassi e l’Irlanda, dove si praticano “sconti fiscali”. E, da quanto è emerso da una notizia pubblicata da Bloomberg, il Commissario Europeo per la fiscalità, Algirdas Semeta, ha fermamente criticato la strategia della gara al ribasso della fiscalità, definendola “aggressiva, miope e dannosa per gli altri stati membri dell’Unione.” Negli ultimi dieci anni si è assistito a un continuo abbassamento delle aliquote sui redditi delle società un po’ ovunque (non negli Usa, dove l’aliquota fino al 2009 era in discesa fino al 25%, per poi assestarsi nel 2010 sul 40%), per attirare gli investimenti stranieri, con conseguenti minori entrate per i paesi. Altri elementi ceirici sono come viene calcolato il reddito imponibile di una sede di una società multinazionale, come vengono regolati i pagamenti interni tra filiali (transfer prices) e che cosa è deducibile. Cose tutt’altro che chiare e tutto fuor16 - GIVA ché uniforme nei vari paesi dell’Unione. PAESI BASSI L’Olanda dei tulipani e del fisco “comprensivo”. Il marketing territoriale è attivo su più fronti. I turisti vengono sedotti dai tulipani e dai mulini a vento, le imprese dal clima, quello fiscale ovviamente, che è particolarmente favorevole per le grandi imprese. Un dipartimento del Ministero dell’Economia olandese, NFIA (Netherlands Foreign Investment Agency www. nfia.nl) cura direttamente la promozione dei Paesi Bassi, attraverso un’organizzazione presente nel mondo con uffici in 22 paesi e cerca di sedurre le grandi imprese estere per trasferire la propria sede nei Paesi Bassi. E ricorre anche a una brochure dal titolo promittente: “Why invest in Holland? … because Holland offers a highly competitive fiscal climate”. E vengono declinati 17 aspetti che rendono interessanti, da un punto di vista del regime fiscale, effettuare investimenti nei Paesi Bassi. Le multinazionali ricevute su appuntamento Il punto centrale della promozione fiscale viene descritto come un “atteggiamento molto collaborativo” del Fisco olandese. Prima di decidere se insediarsi in Olanda, le imprese possono prendere appuntamento con l’Ufficio Imposte Grandi Imprese di Rotterdam, dove gli eventuali investitori possono concordare, ancor prima di effettuare gli investimenti, quali parti del profitto saranno soggette alle imposte olandesi. Non si tratta quindi di ridurre le aliquote, ma di poter ricorrere a tutti i trucchi legali possibili per ridurre le imposte al minimo. Le imprese potranno altresì indicare i prezzi di trasferimento di beni e servizi tra le varie filiali internazionali della multinazionale, per minimizzare le tasse. In questo modo è possibile spostare i profitti artificiosamente da un paese dove le tasse sono più alte ad altre con tassazione più bassa. Il sistema olandese del “tax ruling” (cioè concordare sulle tasse da pagare) è nato dopo la Seconda Guerra Mondiale e faceva parte del piano Marshall per incentivare le imprese americane a investire nei Paesi Bassi in macerie dopo la guerra. 80 delle 100 maggiori imprese del mondo hanno sede nei Paesi Bassi Secondo Holland Quaestor, un’organizzazione che si occupa della gestione finanziaria/fiscale delle “società di comodo”, nei Paesi Bassi si troverebbero circa 23,5 mila società che sono in realtà scatole vuote (che in gergo vengono chiamate anche “società casella postale”) e si contano circa 187 società specializzate nella gestione di tali società. Ottanta delle cento maggiori società nel mondo hanno una sede in Olanda, attraverso la quale riescono a pagare meno tasse. Tra queste ci sono Google, Starbucks, Microsoft, Ikea, Wal-Mart, Chevron, Samsung e Apple. Recentemente ha suscitato In alto, un’immagine dell’Irlanda dove la legge permette molti artifici L’Olanda dei tulipani e del fisco “comprensivo” molto clamore nell’ambiente finanziario internazionale, il caso della società Starbucks, una grande catena internazionale statunitense di caffetterie (offre ai propri clienti caffè, dessert e pasticceria), che è considerato luogo di ritrovo per i giovani, soprattutto studenti e/o abitanti nelle grosse metropoli. Starbucks UK, attraverso la consociata olandese, tramite un stratagemma lecito, ma non etico, è riuscita pagare pochissime tasse in Gran Bretagna. I profitti nel Regno Unito (e quindi le tasse) venivano ridotti all’osso, grazie a un espediente fiscalmente molto conveniente: la Casa madre olandese chiedeva altissimi royalties alle varie sedi in Gran Bretagna. Il sistema è noto come Dutch sandwich, “panino all’olandese”. Olanda + 1,8 mdi; altri paesi – 1000 mdi Da diverse stime (pubblicate su un recente articolo sul giornale olandese NRC) l’Olanda incasserebbe dalle scatole vuote circa 1,8 miliardi di euro, mentre l’elusione fiscale da parte delle multinazionali negli altri paesi dell’Unione dovrebbe aggirarsi sui 1000 miliardi di euro. Senza dimenticare il danno causato nei paesi in via di sviluppo, come denunciato dall’organizzazione umanitaria Oxfam-Novib. Ricorrendo ai trucchi fiscali e alle regole vantaggiose vigenti in paesi come l’Olanda, nei PVS le entrate fiscali sottratte sono nell’ordine di centinaia di milioni di euro. IRLANDA Il “double Irish arrangement” Anche in Irlanda la legge permette molti artifici, tra i quali è famoso l’espediente del “double Irish arrangement”. Le società multinazionali possono “legalmente” elidere il fisco, effettuando pagamenti tra diverse filiali internazionali della società, in modo che i guadagni e quindi i profitti, si spostano da una paese ad alta fiscalità a una a bassa tassazione. Così l’Irlanda usa una tassazione territoriale che fa sì che le filiali estere di società basate in Irlanda non sono soggette alla tassazione irlandese. Viene chiamata double Irish, perché richiede che vi siano due società irlandesi. Una è residente in Irlanda e l’altra in un paradiso fiscale come le Isole Cayman o le Bermude. Le leggi irlandesi prevedono che la società deve pagare le tasse dove GIVA - 17 si trova la casa madre (controllo e management). Così è possibile che la prima società irlandese non abbia residenza fiscale in Irlanda. I costi di royalties e licenze sono deducibili dalle tasse, per cui costi e spese vengono attribuiti alla filiale nel paese ad alta tassazione, mentre i ricavi e profitti, soprattutto nelle sedi dei paradisi. E comunque i profitti vengono tassati in Irlanda del 12,5%. Apple Inc. è stata pioniere di una simile struttura e organizzazione fiscale. L’arrangiamento Double Irish dovrebbe finire l’anno prossimo, perché dal 2015 una società irlandese non potrà più risiedere fiscalmente altrove. locazione per una Multinazionale. La Commissione Europea ha messo sotto inchiesta il modus operandi del fisco irlandese e olandese, ma anche il Lussemburgo potrebbe finire presto nel mirino. Lo strumento tassazione potrebbe essere considerata aiuti illegali dallo Stato. Le inchieste cadono proprio in questo momento in cui i governi lottano per incrementare le entrate e ridurre i deficit. Il contrasto all’elusione legale I legislatori degli Usa, della Gran Bretagna, di Francia e Italia hanno esaminato a fondo le situazioni di società come Microsoft, HewlettPackard , Google , Apple e Amazon, per cercare un LE PRATICHE FISCALI appiglio per evitare questa massiccia elusione fiscale. L’attrattività del UK La Commissione Europea attraverso il fisco stima che l’elusione fiscale Ora anche altri paesi euroattraverso i paradisi fiscali pei stanno facendo a gara europei nell’Unione amper attrarre le Headquarter fiscali delle grandi multina- monti a circa 1000 miliardi di euro l’anno. Ma, come zionali (vedi il recente caso “Fiat-Chrysler”). Mentre nei ha dichiarato Howard M. Paesi Bassi la percentuale di Liebman, un fiscalista dello studio legale Jones Day di profitto che va al fisco è del Bruxelles in un intervista 25%, recentemente la Gran a Bloomberg, “Non sono le Bretagna ha abbassato le aliquote dal 28% al 24 e poi società che fanno le leggi, ma i singoli paesi. E quindi al 20%. Anche il Ministero dell’Economia britannico fa dovrebbero essere i Paesi a essere messi alla gogna dalla autopromozione e ha pubCommissione.” blicato una brochure molto “accattivante”: “A guide to Politica fiscale all’interno UK taxation”, dove si sostiene che la Gran Bretagna dell’UE La politica fiscale è un tema sta diventando la migliore 18 - GIVA Il tema della politica fiscale è molto delicato caldo e forse il più delicato dei problemi che l’Unione a 28 deve affrontare. Cambiamenti nelle regole sulla tassazione dell’UE richiede l’approvazione unanime dei 28 paesi, che rende quasi impossibile effettuare modifiche rilevanti. E diversi dei singoli paesi membri difendono coi denti la possibilità di imporre le proprie regole di tassazione, in particolare sui redditi d’impresa. Nel contempo, l’UE sta raccogliendo informazioni sulle varie regolamentazioni delle tassazioni in diversi altri paesi, come Belgio, GB e altri ancora. Un punto focale è costituito dalla disciplina delle entrate da proprietà intellettuale e brevetti che consentono sostanziose riduzioni fiscali. Joaquin Almunia, Commissario per la competizione europea ha recentemente dichiarato a Bloomberg, che si stanno raccogliendo informazioni sui modus operandi del fisco per trattare certe problematiche relative alla proprietà intellettuale, per verificare se sono o meno in contrasto con le regole dell’Unione o se possono essere equiparati ad aiuti di stato. Jean-Claude Juncker, candidato per la presidenza della Commissione Europea, fino a poco tempo fa faceva il premier in Lussemburgo, che si è guadagnato la reputazione di paese molto attraente come sede per le multinazionali. ANALISI COMPARATA TASSE SUL REDDITO D’IMPRESA (da PMI, 2012 e KPMG International, Corporate and Indirect Tax Survey in 2012 di giu 2013) L ’analisi comparata delle tasse sul reddito d’impresa, permette di confrontare la situazione italiana con quella internazionale, con breve descrizione del regime fiscale di diversi paesi, sulla base delle tabelle Kpmg relative al 2012. stata difesa anche quando il paese ha subito il contagio della crisi del debito, non intaccata dalle misure prese per ottenere i fondi europei. Gran Bretagna Il governo di David Cameron ha abbassato le tasse sulle imprese, con l’aliquoReddito d’impresa: ta che dallo scorso primo aprile 2012 è scesa al l’Italia La tassazione sulle imprese 24%, dal precedente 26%. in Italia, pur essendo proNei prossimi due anni, scenderà di un ulteriore gressivamente diminuita 1% l’anno, portandosi al negli ultimi anni, anche 23% nell’aprile del 2013 e nell’ottica di una concorrenza fiscale internazioarrivando al 22% nel 2014 nale, resta sopra la media (l’anno prossimo sarà al 20% ndr). La Gran Bretad’Europa e del mondo. Il gna è al livello più basso di corporate tax rate totale medio italiano è del 31,4% corporate tax fra i paesi del (IRES al 27,5% + IRAP G7 ed è al quarto posto nel intorno al 3,9% di media). G20, dopo Turchia, Arabia Saudita e Russia. Reddito d’impresa nel Germania mondo Nel mondo la tassazione La pressione fiscale sulmedia sulle imprese è pari le imprese tedesche è al 24,47%, fra i paesi Ocse al 29,48%. Include una la media è del 25,37%. tassazione sui redditi d’impresa al 15% (la Körperschaftssteuer), una tassa di Media Ue solidarietà dello 0,825% e La tassazione media sulle imprese nell’Europa a 27 è le tasse locali, che variano pari al 22,75%, in costante dal 7% al 17,5%. calo dal 2005 (quando era sopra il 25%). Nell’intero Francia continente europeo il dato Le tasse sulle imprese sono scende al 20,6% (incamera al 33,33%, che possono regimi fiscali più favorevo- arrivare sopra il 34% con li, come quello di Turchia, il contributo sociale che si Russia o Svizzera). applica sopra determinate soglie ma c’è un’imposizione fiscale più favorevole Irlanda per le PMI sotto i 7,63 Quello irlandese è notomilioni di fatturato e fino a riamente uno dei regimi fiscali sulle imprese più fa- 38mila euro di utili tassavorevoli al mondo, con una bili. Ad esse non si applica il contributo sociale. tassa al 12,5%. L’aliquota Il programma elettorale è immutata da anni, ed è Double Irish con Dutch Sandwich Un esempio che illustra come funziona il trucco del Double Irish combinato con il Dutch Sandwich: Una società fa pubblicità in Germania ed effettua il pagamento alla sussidiaria irlandese che “detiene la proprietà intellettuale”. L’aliquota ammonta al 12,5%, secondo la tassazione irlandese. La società irlandese paga una royalty a una filiale in Olanda, per la quale riceve una detrazione d’imposta. La filiale olandese effettua il pagamento a un’altra filiale irlandese, senza ritenuta fiscale perché si tratta di un transazione all’interno di paesi dell’Unione. E l’ultima non paga le tasse perché controllata da una società con sede nelle Bermude. Esistono Panini equivalenti lussemburghesi e svizzeri. (fonte: Wikipedia) del presidente Francois Hollande prevedeva una riduzione delle aliquote a seconda delle dimensioni dell’impresa: 35% per le grandi imprese, 30% per le medie imprese e 15% per le piccole imprese. Spagna Pressione fiscale sulle imGIVA - 19 Paesi Bassi record di nuovi insediamenti di imprese straniere Con l’apertura di 370 nuove imprese nel 2013, c’è stato un incremento del 18% rispetto al 2012. Le società appartengono soprattutto al settore informatico, servizi per le imprese e al settore alimentare. (fonte: NFIA, Netherlands Foreign Investment Agency www.nfia.nl) prese al 30%, ma anche qui ci sono tasse più basse per le PMI. Un’azienda con fatturato 2012 sotto i 5 milioni di euro e con meno di 25 dipendenti, paga il 20% sulla parte di utili fino a 300mila euro e il 25% sulla parte eccedente rispetto a questa soglia. Ci sono poi tassazioni agevolate per particolari tipologie di aziende, come le cooperative, 20%, il non profit, 10%, le compagnie di assicurazione, 25%. Cipro Fra i paesi dell’euro, è quello con la miglior aliquota sulle imprese (è anche fra le più basse al mondo), pari al 10%. I dividendi non sono tassati. Grecia Ha parecchio ridotto l’imposizione fiscale sulle imprese negli ultimi anni, portandole al 20% (erano al 32% nel 2005). I dividendi e gli utili distribuiti ai soci sono tassati al 25%. Svizzera La tassazione media sulle imprese è calcolata al 21,7%, anche se in realtà la pressione fiscale varia nei diversi cantoni e nelle 20 - GIVA diverse municipalità, e può andare da un minimo dell’11,32% (a Meggen, nel cantone di Lucerna) a un massimo del 24,43% (in alcune municipalità del cantone di Ginevra). Per le holding tasse più basse, si scende fino al 5%. In alcune zone, ci sono regimi che prevedono vacanze fiscali che possono arrivare a dieci anni. Turchia La tassazione sulle imprese è al 20% e come detto è uno dei paesi con il fisco più favorevole fra quelli del G20 al pari di Arabia Saudita e Russia, pure al 20%. Usa Negli Stati Uniti la pressione fiscale sulle imprese è al 40% sommando l’imposizione federale (che può arrivare a massimo 35% per le imprese più grosse) a quella dei diversi Stati (dall’1% al 12%, con una media del 7,5%). Fra i paesi del G7 gli Usa hanno la tassazione sulle imprese più elevata. C’è però un complesso meccanismo di voci deducibili, per cui la tassazione effettiva media è al 30%. Nella campagna elettorale del 2012, l’amministrazione Obama ha annunciato un piano di riforma che prevede un abbassamento della tassazione federale al 28%. Lo sfidante repubblicano proponeva una riduzione al 25%. Giappone L’aliquota è scesa al 38,01% dal primo aprile 2012 (dal precedente 40,69%). La riduzione era già in programma per il 2011 ma stata rinviata dopo il terremoto e il disastro nucleare del marzo 2011. La nuova tassazione resterà per tre anni e sarà ridotta al 35,64% nel 2015. In realtà è composta da un insieme di tasse nazionali e locali, fra cui c’è anche una tassa speciale per il terremoto del 2011. La composizione della tassazione è tale per cui in realtà ci sono variazioni a seconda delle diverse zone e anche delle dimensioni d’impresa (sono più basse le tasse per le PMI). Il 38,01% è l’imposizione media per una grande azienda con sede a Tokyo. In basso, un’indicazione dei Paesi citati nell’articolo Canada La tassazione sulle aziende è al 26% ed è parecchio scesa negli ultimi anni (era al 36,1% nel 2005). C’è una tassa federale del 15%, a cui si aggiunge una tassa provinciale che in media è dell’11,3% ma che in realtà può variare facendo oscillare la tassa- Imposte sul reddito d’impresa 2000-2014 Italia Nel 2000 l’aliquota dell’Irpeg poi Ires, dal 2000 al 2014 è passata dal 37% al 27,5 %; nello stesso periodo circa, Germania è passata dal 52.3%, nel 1999, al 29.5% nel 2012. In controtendenza gli Usa che dal 2003 fino al 2009 hanno abbassato le tasse dal 35 al 25%, per poi aumentarle nel 2010 fino al 40%.(fonte BNCF Thesaurus/Wikipedia e KPMG giu 2013) zione complessiva dal 25% al 31%. Paesi Bric Fra i quattro paesi Bric, quello più conveniente in tema di pressione fiscale sulle aziende è la Russia, con un’imposizione al 20% fra tasse regionali e federali. Il Brasile ha una tassazione complessiva media sulle aziende del 34%: c’è una tassa base del 15%, a cui si aggiunge un 10% solo per i redditi superiori a una certa cifra. Per tutti, invece, c’è un contributo sociale del 9%. Quanto alle due potenze emergenti asiatiche, la Cina ha una tassazione al 25%, calata dal 33% del 2007, mentre l’India ha una tassazione media del 32,45%. Le compagnie straniere pagano tasse più alte, al 40%. Periodo Aliquota Imposta 2014 2013 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2006 2005 2004 2003 2002 2001 2000 27,5% 27,5% 27,5% 27,5% 27,5% 27,5% 27,5% 33% 33% 33% 33% 34% 36% 36% 37% IRES IRES IRES IRES IRES IRES IRES IRES IRES IRES IRPEG IRPEG IRPEG IRPEG IRPEG GIVA - 21 A g r o a l i m e n ta r e Giugno/Luglio 2014 di Giovanna Falchi A GONFIE VELE L’EXPORT DEL COMPARTO CONSERVIERO Pubblichiamo quanto emerso da uno studio recente curato da Unicrediti. L’incremento si aggira intorno al 4,8% nel 2013 rispetto all’anno precedente. Grande successo del pomodoro pelato prodotto per la maggior parte nell’Agro Nocerino Sarnese. 22 - GIVA M algrado il periodo di difficoltà economica, il settore agroalimentare fa sempre parlare bene di sé soprattutto per quanto riguarda la Campania, in controtendenza agli altri settori dell’area. E al suo interno a brillare maggiormente è il settore della produzione e trasformazione del pomodoro. Il comparto delle conserve alimentari vegetali destina infatti all’export il 64% delle produzioni a fronte di un 28% dell’industria alimentare italiana in generale. Questo è quanto emerso da un recente studio curato da Unicredit. Le conserve sono destinate per il 67% ai Paesi Europei, per il 7% agli Stati Uniti, al Giappone per il 6%, per il 5% all’Australia. Tutto questo con un incremento del 4,8% nel 2013 rispetto all’anno precedente. Ma quello che sembra ancora più farsi valere nel mondo è il pomodoro pelato prodotto per la maggior parte nell’Agro Nocerino Sarnese ed esportato all’estero per il 72%. Lo studio in oggetto è stato presentato ad Angri, nella sede della ex Stazione sperimentale per la lavorazione del pomodoro, in un incontro promosso in collaborazione con Anicav (l’Associazione di categoria che riunisce il 95% delle imprese del settore). La giornata di studio ha consentito anche la firma di un accordo tra UniCredit e ANICAV per la realizzazione di un’azione congiunta tesa allo sviluppo dell’internazionalizzazione e dell’innovazione dell’industria conserviera. A tal fine, UniCredit mette a disposizione oltre 100 imprese aderenti ad Anicav finanziamenti e servizi. Anicav, si impegna a diffondere tra le imprese associate i contenuti dell’intesa. Sull’argomento si sono espressi sia Felice Delle Femine, Regional Manager per il Sud Italia di UniCredit e il presidente di Anicav, Antonio Ferraioli AD di La Doria. Il primo ha affermato: «Guardiamo a questo distretto perché ha un impatto importante sul Pil italiano e sull’export del sud. Nel settore Unicredit e già presente ma vogliamo incrementare la nostra quota di mercato. L’accordo con Anicav ci permette di attuare azioni mirate alla Filiera del Pomodoro, che necessita di una consulenza specializzata». «Una ulteriore apertura commerciale oltre i confini nazionali - ha precisato il secondo - è fondamentale per superare l’attuale fase di recessione dell’economia». Va detto anche che è stata condotta un’analisi sui bilanci di ben 77 aziende prese a campione e appartenenti al distretto, dalla quale è risultato che l’intero comparto produttivo della zona ha una forza de- gna di attenzione. Infatti, nel periodo tra il 2007 e il 2012, infatti, in pieno periodo di crisi economica, il fatturato medio delle imprese dell’Agro-Nocerino Sarnese prese in considerazione si è attestato su 1.3 miliardi, crescendo del 4% all’anno, per un totale di 16 punti percentuali complessivi. Ma sappiamo bene che non è sempre tutto roseo, perché se lo studio in oggetto ha messo in evidenza i punti di forza, non manca anche di rilevare i punti deboli. Infatti va detto che solo il 7,8% delle imprese del distretto risulta avere una capitalizzazione adeguata, mentre il 41,6% ha una capitalizzazione carente o non adeguata. Chiaramente una situazione di questo tipo fa sì che la maggioranza delle imprese del distretto dipenda ancora troppo dal credito bancario o dai fornitori, oltre al fatto Il fatturato medio delle imprese dell’Agro Nocerino Sarnese preso in considerazione si è attestato su 1,3 miliardi crescendo del 4% Il 41,6% delle imprese ha una capitalizzazione carente o non adeguata che esse sono prevalentemente di piccole dimensioni. Si parla infatti di un fatturato medio intorno ai 3 milioni di euro. Diventa quindi necessario che le imprese del distretto dell’Agro-Nocerino Sarnese si rafforzino attraverso accordi di filiera, consorzi, reti di imprese e fusioni tra aziende. Tutte queste misure sono auspicabili perché permetterebbe loro di consolidarsi sui mercati esteri e di contrastare il fenomeno dell’Italian sounding, il cui fatturato supera i 60 miliardi di euro all’anno. Se dovessimo ricercare chi sta muovendosi in questa direzione potremmo far riferimento al Polo Distrettuale del Pomodoro da Industria del Centro Sud, fortemente voluto da Anicav e realizzato anche grazie alle Unioni dei Produttori. Ma non è ancora tutto, perché lo studio UniCredit ha permesso di mettere in evidenza come le aziende dell’Agro Nocerino Sarnese siano spesso penalizzate da una dotazione infrastrutturale modesta. Quindi si registra, senza ombra di dubbio, una forte vocazione all’estero, ma per un maggiore successo sarebbe necessario un marchio forte e identificativo delle produzioni trasformate che possa affermare un “brand di territorio” che valorizzi i prodotti di qualità del settore conserviero e ne tuteli l’origine. E questo fino ad ora è mancato. A sostenerlo anche il direttore dell’Anicav, Giovanni De Angelis che in una recente intervista ha affermato: «È necessario adottare un marchio forte come quello del pomodoro pelato igp. Su modello parmiggiano reggiano. Ma dobbiamo fare i conti ancora con una eccessiva polverizzazione del tessuto imprenditoriale». GIVA - 23 c u l t u r a e l av o r o Giugno/Luglio 2014 a cura della Redazione A partire dal passato per costruire il futuro e il successo Nel suo libro “Mastery “, Robert Greene attinge dalle più recenti ricerche, intervista maestri moderni ed esamina la vita di uomini del passato importanti come Albert Einstein, Leonardo da Vinci e Mozart per scoprire ciò che serve per raggiungere l’eccellenza. E gli sostiene che il successo sia alla portata di chiunque se si pratica la disciplina, la pazienza e se si compiono una serie di passi importanti. po spesso, però, vengono allontanati da altre persone da questa consapevolezza. Il primo passo da compiere è quello di aver fiducia in noi stessi e orientare il nostro percorso di carriera verso ciò che è unico in noi. Con il permesso di Greene Leonardo da Vinci non abbiamo stralciato i seguenti è nato come un artista suggerimenti dal suo libro: ma, quando ha dato seguito alla curiosità che lo Trova il compito della ha caratterizzato fin da tua vita. bambino, è diventato un Molte persone hanno un consulente ed esperto in intenso sentimento di ciò soggetti dall’architettura in cui possono eccellere ed all’anatomia per i suoi meessere migliori di altri. Trop- cenati. Piuttosto che competere in un campo affollato, trova una nicchia dove si può dominare. Il leggendario neuro-scienziato V.S. Ramachandran era al tempo stesso un professore inquieto e insoddisfatto della psicologia. Quello che doveva essere una chiamata sembrava un lavoro. Quando ha iniziato lo studio di arti fantasma e disturbi cerebrali anomali, ha finito per mettere a fuoco alcune domande sul cervello e sulla coscienA sinistra, za che lo affascinano ancora un ritratto oggi. di Leonardo Trova la tua nicchia perfetta da Vinci e distinguiti. In alto, Robert Greene autore di “Mastery” 24 - GIVA non erano certamente un capriccio, ma un messaggio su ciò che avresti dovuto lavorare. Per Marie Curie fu determinante il vagare nel laboratorio di suo padre e il suo essere affascinata dai suoi strumenti. Ribellatevi davanti a una strada sbagliata e usate quella rabbia come motivazione. Mozart era un bambino prodigio al pianoforte. Sin da quando era giovanissimo il padre autoritario lo portò in tour in Europa con lui. Quando scoprì un talento unico per la composizione, suo padre cercò di metterlo a tacere, ma fu proprio quando respinse il padre del tutto che Mozart diventò quel maestro che conosciamo. Spesso siamo attratti da cose sbagliate, che si tratti di denaro, la fama, o approvazione . Ama il tuo soggetto a un livello molto elementare. Le cose che ti hanno colpito da bambino, che hai trovato più emozionanti In alto, un ritratto di Mozart Trova l›apprendistato ideale. Charles Darwin era uno studente mediocre. E la scuola non era certo il suo interesse principale. Quando gli si presentò la possibilità di partecipare a una spedizione verso le Americhe, fu quasi tentato di non andare. In realtà però ciò a cui assistette in quel viaggio diventò determinante e divenne il lavoro della sua vita. L’esperienza e l›esplorazione sono in grado di trasformarci e vengono reclutati, cablati e rispecchiati. Questo è uno dei motivi per cui non ci si dimentica una volta che si è imparato come andare in bicicletta. Esperimento: Non sai se sei un maestro fino a quando non provi. Fatelo prima che voi siate pronti, così che realmente imparerete. Dare il giusto valore ai soldi per non essere schiavo delle opinioni di tutti. Invece di un lavoro commerciale più redditizio in termini di tempo, Martha Graham decise di accettare un posto da insegnante mal pagato che però le ha permesso di usare il suo tempo per sviluppare alcune innovazioni nel campo della danza. E A destra, Charles Darwin In basso, Marie Curie famosa chimica e fisica polacca portarci alla a diventare degli esperti. Impegnarsi in un’osservazione profonda, praticare incessantemente e sperimentare. L’ osservazione profonda e determinante e non c’è bisogno di impressionare la gente. Abbiamo bisogno di guardare e osservare gli altri perché è imparando le regole che si può dominare. Pratica, pratica, pratica. I nostri cervelli sono costruiti per le competenze di un maestro. Ripetendo una cosa più e più volte, i neuroni questo le ha consentito di essere rivoluzionaria così come Picasso lo era stato nella pittura. La formazione e l’apprendimento non arrivano dai lavori più remunerativi che oltre tutto sottopongono anche a pressioni forti. Quel tipo di lavoro ci porta solo a compiacere gli altri. Ripristinare un senso di inferiorità per imparare davvero. Daniel Everett, un linguista di talento, non riusciva a imparare la lingua della tribù Paraha in Amazzonia, che GIVA - 25 tenne occupati i ricercatori per anni. Ha fallito perché si è avvicinato come un linguista e un missionario cristiano, quindi con una posizione di superiorità. Egli non padroneggiò la lingua fino a quando non la imparò come uno dei figli del Paraha, dipendente dalla tribù e soggetto alle stesse restrizioni, in una condizione di inferiorità. Per l’ immissione di un nuovo luogo o percorso hai bisogno di imparare il più possibile nel minor tempo possibile. Persistenti pregiudizi e sentimenti di superiorità possono ostacolare tutto questo. che ha fatto lui stesso. Ognuno deve trovare il proprio metodo di apprendimento. Fare proprio l’insegnamento del maestro. Il rapporto mentore - protettore diventa fondamentale per un apprendimento efficace e veloce. Uno deve essere il maestro e su di lui devono concentrarsi tutte le attenzioni. Meglio uno che molti. Si può imparare in una frazione di tempo un modo magistrale di pensiero che ha bisogno di una vita per svilupparsi. Ma l’obiettivo deve essere sempre quello di superare il maestro. Impegnarsi nella pratica intensa e propendere verso la resistenza e il dolore. Hall of Famer Bill Bradley era adatto per il basket solo in altezza. Per il resto era lento, non sapeva saltare e non aveva confidenza con il gioco. Praticava tre o più ore dopo la scuola, nei fine settimana. Arrivò a mettere pesi nelle sue scarpe, e mise cartone a coprire le lenti dei suoi occhiali in modo da poter dribblare senza vedere la palla. Quello era solo l’inizio del suo allenamento. La pratica intensa con resistenza può essere due volte più efficace rispetto a ciò che è facile. Scegliere un tutor da sfidare intensamente. Carl Jung adorava Freud e lo considerava un pioniere nel suo campo, ma non erano certo d’accordo su tutto. Eppure avendo lui come mentore, anche se potevano avere opinioni diverse e il loro modo di concepire le cose non andava nella stessa Contare su tentativi ed errori più di ogni altra cosa. Paul Graham è stato sempre affascinato dai computer. Egli ha imparato ad affrontare i problemi, fallendo e riprovando, senza esserselo fatto insegnare. Questa esperienza alla fine lo ha portato alla creazione di YCombinator, che dà agli imprenditori il sostegno per fare quello 26 - GIVA In basso, qui sotto, Carl Jung e Sigmund Freud direzione, imparò molto da lui e arrivò ad affinare le proprie idee fondamentali e identità. Glenn Gould era uno studente di pianoforte più promettente del suo leggendario maestro Alberto Guerrero. Gould apprese quello che gli aveva insegnato Guerrero e ben presto si trovò a muoversi in una direzione completamente diversa. A 19 anni abbandonò il maestro, ma anche anni dopo, Guerrero poteva ancora vedere le cose che aveva insegnato a Gould, completamente assorbite e anche completamente trasformate dal suo genio. Trovarsi a contatto con una persona molto brillante può bloccare la crescita personale ma se si supera questo iniziale disagio e si assorbe il più possibile si finisce per andare anche molto più avanti. Creare un back -and -forth dinamico con tutte le vostre relazioni. Freddie Roach, uno dei formatori più leggendari della boxe, ha trovato il suo più grande allievo, il futuro campione del mondo Manny Pacquiao. Si creò un rapporto tale fra i due che entrambi finirono per apprendere il più possibile uno dall’altro. Le migliori relazioni sono interattive. Imparare il dogma di qualcun altro non è mai efficace come adeguarlo e migliorarlo. Maestro di intelligenza sociale. Uno dei maggiori ostacoli per diventare un maestro è aver a che fare con gli altri. è troppo facile vivere la vita come una serie di battaglie e scaramucce per il potere che sco Johann Wolfgang von Goethe trascorse un periodo della sua giovinezza alla corte di un Duca importante. Finì con il trovarsi in una cultura di corte claustrofobica e meschina. Piuttosto che piegarsi e accettarla, la usò per raggiungere e i propri obiettivi e per realizzare i propri scritti. Ci sono troppi sciocchi da evitare. Non si deve scendere al loro livello. risultano essere minori. L’ idea che le persone possono essere così brillanti per cui non hanno bisogno di entrare in relazione con gli altri è fuorviante. I veri maestri usano l’intelligenza sociale per amplificare le loro competenze, piuttosto che trasformare gli altri in un ostacolo. Accettare le critiche e adattarsi alle strutture di potere e della società. Ignaz Semmelweis fu uno dei primi pionieri nell’utilizzo di tecniche antisettiche, qualcosa che da allora ha salvato milioni di vite. Non è mai stato pienamente preso in considerazione a suo tempo a causa del modo arrogante con cui affrontava i suoi superiori e il suo rifiuto di dimostrare effettivamente le sue teorie. Morì senza un soldo e abbandonato a 47 anni. Utilizza chi è al potere, non lo alienare. In caso contrario, il genio viene sprecato. Meticolosamente costruisci la tua persona. Teresita Fernandez, scultrice e vincitrice di un MacArthur ‘Genius Fellowship’ avrebbe potuto lasciare che gli altri la definissero. Scolpire e lavorare il metallo, in particolare, era un’attività svolta da uomini e lei poteva avrebbe potuto essere facilmente percepita come una novità fugace. E invece con il passare del tempo il suo personaggio e la sua arte hanno raggiunto il successo. Tutti noi indossiamo maschere nella società. Essere consapevoli di questo, piuttosto che di sé permette di essere più efficaci in ogni situazione. Risvegliate la mente e siate audaci. Dopo essere uscito da un periodo di apprendistato, l’inclinazione è di essere prudenti, di lavorare saldamente all’interno di un campo e affermarsi. La chiave migliore sta nel rifiutare il conservatorismo e nel diventare sempre più audaci. Il nostro cervello è davvero una macchina meravigliosa Assorbite tutto, e poi lasciate che il vostro cervello effettui le connessioni per voi. Il cervello è progettato per fare delle connessioni. Quando ci concentriamo troppo intensamente su un determinato compito, è possibile diventare tesi e il nostro cervello si chiude. I maestri leggono e assorbono tutto ciò che potrebbe essere correlato per stimolare il cervello a fare un salto. Ecco come Louis Pasteur ha fatto il salto che ha portato ai vaccini. Ha trascorso anni a sviluppare la teoria dei germi, che gli permise di vedere l›importanza di un gruppo di polli che sono sopravvissuti a una iniezione con una vecchia cultura di una malattia. Come ha detto, “Il caso favorisce solo la mente preparata”. Evitate di mettere le cose in categorie familiari. Le menti più creative resistono a una delle tendenze di forma del cervello che tende a mettere le cose in semplici categorie, usando così una scorciatoia mentale per semplificare tutto. Con uno sforzo si altera la prospettiva, che può cambiare. Larry Page e Sergey Brin si Far soffrire gli sciocchi e imparare a sfruttarli. Il poeta e romanziere tedeGIVA - 27 avvicinarono con l’intuizione a quello che oggi è Google a partire da quello che sembrava essere un difetto banale, dei cattivi risultati nei motori di ricerca. Un’anomalia li ha portati a un percorso di gran lunga più efficace. Non lasciate che l’impazienza ostacoli i vostri piani. La forza più grande di John Coltrane, fu l’ improvvisazione, che un tempo era considerata una debolezza. Avrebbe dovuto ricorrere all’imitazione piuttosto che all›innovazione. Dopo anni di assorbimento di altri stili e dopo aver imparato un vasto vocabolario tecnico, ha imparato come piegare in qualcosa di intensamente personale e diverso da tutti gli altri. Uno dei più grandi ostacoli alla creatività è l’impazienza. Sospendete il corso e sviluppate la vostra voce interiore. Il valore dell’intelligenza meccanica e astratta allo stesso tempo. I più brillanti ingegneri in tutto il mondo non sono riusciti a creare una macchina volante funzionante. Orville e Wilbur Wright erano meccanici di biciclette. Una semplice intuizione , che una macchina volante poteva essere in grado di inclinarsi in virata come una biciclet- 28 - GIVA mentore per poi liberare il potenziale creativo di creare una straordinaria profondità di conoscenza e la capacità di rispondere rapidamente e istintivamente ad ogni situazione . La combinazione di quell’istinto con processi razionali permette alle persone di raggiungere il massimo potenziale, per diventare maestri. ta, anziché muoversi secondo linee rette orizzontali come una nave. Tutto questo li ha aiutati a emergere uomini che avevano affrontato il problema per anni. L’intelligenza meccanica e l’attenzione alla funzionalità possono essere altrettanto vitali e creativi come l’astratto. Evitare il “blocco tecnico “. Il pioniere “Neurobotics Yoky Matsuoka” aveva un obiettivo impossibile: costruire una mano robotica che fosse realistica. Non si trattava di una serie di enigmi meccanici, ma di un processo di apprendimento per conoscere nei particolari la mano umana. Dettagli anatomici apparentemente irrilevanti si sono rivelati estremamente importanti per il funzionamento. Il blocco tecnico fa sì che le persone perdano di vista le domande più grandi. Osservando la mano umana, già stranamente perfetta, Matsuoka ha superato le persone che erano rimaste prigioniere di questioni tecniche per anni . Fondere l’intuitivo e il razionale. Questo è il passo finale. L’ immersione profonda in un determinato campo, l›esperienza in un apprendistato, il tempo sotto un In questa immagine sono rappresentati i fratelli Orville e Wilbur Wright, famosi meccanici di biciclette Formate il vostro mondo intorno ai vostri punti di forza. Albert Einstein era un cattivo scienziato. Odiava il modo in cui la fisica veniva insegnata e non gli piacevano gli esperimenti. Le sue più grandi intuizioni venivano da altro. Per la sua teoria della relatività semplice, gli è venuto parzialmente da pensare a un›immagine nella sua testa di treni, fasci di luce, uomini e donne. Decidendo a 20 anni di allontanarsi dal convenzionale verso la scienza sperimentale, e di usare la sua avversione per l›autorità per rimuovere le convenzioni che lo trattenevano, Einstein ha fatto qualcosa che sembrava intuitivo, sembrava illogico, ma era intensamente razionale. Sappiate che la pratica è altrettanto importante quanto l’abilità innata. Cesar Rodriguez, soprannominato «Last Ace America» non era un pilota dotato naturalmente. Eppure non si arrese e attraverso la pratica continua riuscì a diventare meglio di chi aveva un talento innato. La realizzazione attraverso migliaia di ore di pratica sembra così normale in qualche modo. Ma è come la maggior parte delle persone diventano padroni di ciò che fanno. Banche Giugno/Luglio 2014 di Piergiorgio Giuliani Banche cosa finanziare? Quando il nostro Paese si renderà conto che c’è un tesoro sul proprio territorio sul quale investire? Piergiorgio Giuliani Professore di marketing etico all’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum Roma 30 - GIVA S i parla in continuazione di contrazione del credito fornito dalle banche, di recessione, di tassi elevati, ma non si prende mai in considerazione che uno dei parametri fondamentali, per il settore creditizio, non è la garanzia offerta, ma la sicurazza di rientrare dei prestiti fatti. Nella mia ultra decennale esperienza bancaria, la frase tipica che mi sono spesso sentito rivolgere è stata: mi serve una certa cifra, come garanzia di questo immobile. Questo è un approccio che poteva andare bene un decennio fa, quando l’economia era in crescita, gli investimenti, anche quelli più azzardati, più o meno riuscivano a rientrare e gli immobili in garanzia aumentavano il loro valore di anno in anno. Oggi la situazione è drasticamente cambiata: solo alcuni investimenti riescono a portare i frutti sperati ed il valore dei beni dati a garanzia diminuisce di anno in anno. Solo per fare un esempio: dieci anni fa si prendeva in considerazione una perizia di un immobile, la si decurtava di circa un 20/30% e quello che risultava era il valore ritenuto congruo a fronte di un finanziamento. Oggi le perizie vengono fatte riportando 2 valori: quello del bene e quello del bene in caso di immediato realizzo, cioè il valore di vendita nel caso il proprietario debba vendere in poco tempo quell’immobile. Ecco, questo secondo valore è quello a cui le Banche devono far riferimento quando trattano l’aspetto delle garanzie. A questo valore deve poi essere tolto un ulteriore 20/30% ed ecco determinato il valore “reale” del bene offerto in garanzia. Alla fine dei vari conteggi il valore dell’immobile viene considerato circa alla metà di quello che vale. Ovvio che offrire delle garanzie reali a fronte degli investimenti diventa sempre più complesso, oneroso e, a volte, impossibile da realizzarsi. Le perizie debbono essere poi ricontrollate annualmente e, come sta succedendo in questo momento, se il valore del bene diminuisce, le garanzie offerte devono essere aumentate o il credito concesso ridotto. In una situazione del genere ci si domanda poi come mai il credito si riduca! Grazie Basilea. Certamente ho molto semplificato il problema, a cui devono aggiungersi l’assorbimento patrimoniale, la velocizzazione del passaggio ai vari stadi di deterioramento del credito e la difficoltà di approvvigionamento di denaro sul mercato interbancario. Essendoci questo problema sul fronte delle garanzie, assume una importanza sempre crescente, volendo accedere al credito, la validità dell’investimento che si desidera affrontare come azienda. Il settore immobiliare, uccello dalle uova d’oro di qualche anno fa è in una crisi profonda, e con lui tutto l’indotto, dagli infissi ai materassi, dalle piastrelle all’arredamento, dai sanitari al vasellame e avanti così per ore. Il settore fotovoltaico ha avuto una fiammata per alcuni anni, ma questo fuoco si è rapidamente estinto con il progressivo ridimensionamento degli incentivi pubblici. Il settore agro alimentare, inteso come grandi industrie di trasformazione e conservazione, l’abbiamo (s)venduto ai francesi, pardon le aziende francesi hanno investito in Italia (detto così sembra che ci abbiano fatto un piacere). Il settore automotive è migrato all’estero, pagamento delle tasse compreso. Cosa rimane all’Italia? Una splendida nazione dove si passa da paesaggi innevati con pini di montagna a pianure assolate con palme; da spiagge bellissime a montagne incantevoli. Il tutto immerso nella storia e nei beni archeologici come al mondo ca per risollevarci: investire non ve ne sono di uguali per in cultura, nel turismo e nei quantità e qualità. musei. Alcune statistiche riportano Non entro nella facile poleche nella sola Italia vi sia mica che la metà dei nostri circa il 50% per patrimonio musei sono chiusi proprio di archeologico e culturale del sabato e di domondo intero. menica (quando Se andiamo L’Italia ha una non lo sono in Inghilterra, grandissima op- sempre!), ma per esempio, percorrendo le portunità che vie- credo che sia veramente arriloro strade, vene dall’investire vato il momento diamo che sono pubblicizzate in arte, cultura. per i nostri di rovine archemusei e turismo imprenditori investire in queologiche già sto settore, che decine e decilo Stato si decida di appaltare ne di chilometri prima di arai privati la gestione dei siti rivarci. E queste vestigie del archeologici e dei musei e che passato, una volta raggiunte le Banche finanzino con intere visitate, ovviamente dietro venti anche importanti questo pagamento di un biglietto di ingresso decisamente costoso, settore. Ogni nostro museo, a fronte di per i nostri standard, molto spesso ci lasciano indifferenti, un pezzo esposto ne ha molti di più nei magazzini; da ogni perché mentalmente li rapmuseo se ne potrebbero fare portiamo ai nostri a cui, puraltri 3 o 4 e con il costo del troppo, siamo abituati. Una ricerca di Pricewaterhou- biglietto assumere e pagare seCoopers di qualche anno fa, dipendenti, guide, restauratori. riportava dei dati terrificanti. Portare turisti farebbe prospeSolo per citarne alcuni: gli rare l’industria turistica non USA, con la metà dei siti Unesco dell’Italia, ha su que- solo per sciatori o patiti della sti siti un ritorno commerciale tintarella, ma anche per le famiglie che hanno il piacere di 16 volte maggiore del nostro; il ritorno degli asset culturali vivere la storia, di accrescere il loro bagaglio culturale. Dodella Francia e della Gran Bretagna varia da 4 a 7 volte vremmo essere noi che abbiaquello italiano. In particolare, mo il 21% del Pil dato dalla cultura, non la Spagna! le stime di PwC , indicano Pensiamo di quanto aumencome l’economia turistica ed terebbe il nostro Prodotto inil settore culturale e creativo terno lordo se noi passassimo contribuiscano al PIL dei dal 13 al 21%! E di quanto principali Paesi europei in potremmo, di conseguenza, media per il 14%. L’Italia ridurre la pressione fiscale, con il 13% è ben lontana dal pur diminuendo il nostro in21% della Spagna! Infine, i ricavi complessivi da vendita debitamento. di libri, gadget e cartoline per Non devono essere gli altri Stati che investono da noi la totalità dei musei statali (comprandoci), ma noi che initaliani sono pari al 38% di vestiamo in ciò che, fortunataquelli del solo Metropolitan mente, abbiamo in abbondanMuseum. Se da un lato questi dati sono za: storia e cultura. Alla prossima. raccapriccianti, dall’altro ci indicano una opportunità uniGIVA - 31 Export Giugno/Luglio 2014 di Bice Passera Le regioni che spingono DELLE REGIONI ITALIANE l’export nazionale 11 giugno 2014 ESPORTAZIONI PER RIPARTIZIONE TERRITORIALE I trimestre 2010-I trimestre 2014, dati destagionalizzati, milioni di euro Italia nord-occidentale Italia nord-orientale Italia centrale Italia meridionale e insulare De Nardis: negli anni Italia bene come la Germania I 45.000 40.000 35.000 30.000 25.000 20.000 15.000 10.000 5.000 I II III IV I 2010 II III IV I II 2011 III IV I II 2012 III IV 2013 I 2014 ESPORTAZIONI PER RIPARTIZIONE TERRITORIALE I trimestre 2012-I trimestre 2014, dati destagionalizzati, variazioni percentuali congiunturali 10 8 6 4 2 0 -2 -4 -6 -8 -10 Italia nord-occidentale Italia centrale I II III Italia nord-orientale Italia meridionale e insulare IV I II 2012 III IV I 2013 2014 ESPORTAZIONI PER RIPARTIZIONE TERRITORIALE I trimestre 2012-I trimestre 2014, dati grezzi cumulati variazioni percentuali tendenziali Italia nord-occidentale Italia centrale Italia insulare 30 Italia nord-orientale Italia meridionale 20 10 0 -10 -20 -30 I I-II I-III 2012 32 - GIVA I-IV I I-II I-III 2013 I-IV I 2014 dati relativi alle esportazioni elaborati dall’Istat con riferimento alle diverse regioni hanno permesso di stilare una sorta di classifica per individuare quali tra esse stanno offrendo un importante contributo alla crescita dell’export nazionale secondo l’andamento registrato nei primi tre mesi di questo anno in corso. E allora vediamo al primo posto l’Emilia-Romagna (+5,9%), seguita da Piemonte (+6,9%), Veneto (+2,7%), Puglia (+18,1%) e Marche (+10,5%). Non così felice invece la situazione di quelle regioni che invece remano in senso opposto e sembrano frenare l’espansione dell’export nazionale quali appunto la Sicilia (-15,6%), la Toscana (-4,6%) e la Sardegna (-18,1%). Sempre secondo tali dati è possibile anche individuare con precisione quella che è la situazione a livello di province, dove possiamo dire che quelle che maggiormente sostengono le vendite sui mercati esteri sono Torino, Taranto, Bergamo, Massa Carrara e Brescia. A sorpresa, invece, Milano, Arezzo, Cagliari, Siracusa e La Spezia contribuiscono alla contrazione dell’export. Nel primo trimestre del 2014, rispetto ai tre mesi precedenti, le vendite di beni sui mercati esteri risultano stazionarie per l’Italia nord-occidentale, in aumento per le regioni nord-orientali (+0,9%) e centrali (+1,9%), mentre l’area meridionale e insulare registra una rilevante diminuzione (-3,5%). Nel primo trimestre 2014, rispetto allo stesso trimestre dell’ anno precedente, la contenuta espansione dell’export nazionale (+1,5%) è la sintesi di dinamiche territoriali divergenti. L’Italia meridionale registra una crescita significativa (+5,6%) cui seguono l’incremento delle vendite all’estero della ripartizione nord-orientale (+4,5%) e nord-occidentale (+1,7%). Risultano invece in marcata contrazione le vendite all’estero delle regioni dell’Italia insulare (-16,5%) e in debole calo quelle dell’Italia centrale (-0,9%). L’aumento delle esportazioni di autoveicoli dal Piemonte, di metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti, dalla Puglia e di articoli farmaceutici, chimicomedicinali e botanici dalle e in debole calo quelle Marche spiega circa il 60% dell’Italia centrale (-0,9%). dell’incremento tendenziale Attraverso l’approfondimento dell’export nazionale nel da parte di Nomisma, una primo trimestre 2014. Nello stesso periodo, la contrazione società di consulenza fondata nel 1981 a Bologna da un delle vendite di metalli di gruppo di economisti, tra base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti, cui Romano Prodi, con il sostegno di alcune banche o da Toscana, Piemonte e Vegrandi organismi economici, neto e di prodotti petroliferi raffinati da Sicilia e Sardegna si può arrivare ad affermare che “confrontando la quota contribuisce a frenare l’exdell’export di merci italiane port nazionale per 1,5 punti in rapporto alla Germania, percentuali. L’Istat spiega la forte perdita di quota riche la contenuta espansiospetto all’economia tedesca ne dell’export nazionale in atto all’avvio dell’euro si è (+1,5%) nel primo trimestre dell’anno è la sintesi di dina- interrotta nel 2010. A partire da quell’anno miche territoEcco il quadro le esportazioni riali divergenti. italiane sono Dopo tante generale delle cresciute in critiche rivolte Regioni italiane linea con quelle al mezzogiorno, arriva la notisecondo i recenti della Germania. In rapporto zia, invece che dati elaborati al commercio l’Italia meridall’Istat sulle mondiale la dionale registra quota delle una crescita esportazioni esportazioni dei significativa due paesi si è (+5,6%) cui mossa dal 2010 allo stesso seguono l’incremento delmoto”. Il report sottolinea le vendite all’estero della come rispetto agli altri Paeripartizione nord-orientale se dell’area euro, l’Italia si (+4,5%) e nord-occidentale (+1,7%). Risultano invece in caratterizza per una tenuta migliore: dopo una riduziomarcata contrazione le venne tra il 2008 e il 2009, le dite all’estero delle regioni esportazioni dell’Italia hanno dell’Italia insulare (-16,5%) Il report sottolinea una tenuta migliore dell’Italia rispetto agli altri Paesi dell’area euro preso a crescere anche in questo caso in linea con gli altri partner. Tra questi paesi ci sono economie con performance molto diverse, quali la Francia, rispetto cui l’Italia ha migliorato la propria posizione sin dall’inizio dell’euro e la Spagna le cui vendite sono aumentate di più. Inoltre come hanno spiegato il capo economista di Nomisma Sergio de Nardi e il ricercatore Federico Fontolan: “La dinamica dell’export italiano negli anni recenti è stata complessivamente positiva e ha contribuito a fornire un parziale sostegno al PIL nel corso dell’ultima recessione. Gli spazi disponibili per le nostre merci nei mercati di sbocco sembrano essere stati sfruttati e la competitività rivelata dalla performance effettiva delle vendite all’estero è migliorata”. L’analisi congiunta per settore e regione di provenienza della merce, svolta considerando anche il loro contributo alla variazione complessiva dell’export italiano, mostra che nel primo trimestre 2014 un significativo impulso alla contenuta crescita delle esportazioni nazionali proviene dai forti incrementi registrati per le vendite all’estero di autoveicoli dal Piemonte (+80,7%), di metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti dalla Puglia (+163,0%), di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici dalle Marche (+37,6%) e di mezzi di trasporto dal Lazio (+129,3%). Decrementi significativi delle vendite all’estero si registrano invece per metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti, da Toscana (-42,1%), Piemonte (-19,2%) e Veneto (-8,4%) e per prodotti petroliferi raffinati da Sicilia (-17,1%) e Sardegna (-20,6%) GIVA - 33 Associazioni Giugno/Luglio 2014 di Giulio Losi Cosa succede all’o r i z z o n t e ! Amiamo definire la nostra società Unappa Servizi, la società degli associati, perché tutti, a prescindere dalla loro consistenza, sono titolati di una Azione virtuale di questa organizzazione. Queste le parole chiarificatrici del presidente Nicola Testa. E andiamo precisando l’importanza dell’Associazione stessa. Nicola Testa, presidente UNAPPA 34 - GIVA P residente, il termine cambiamento è inflazionato. Come lo legge e meglio ancora come lo traduce il suo settore e nello specifico il suo gruppo? Effettivamente non passa giorno senza che questo titolo rimbombi nelle nostre orecchie e ben sappiamo che tocca ognuno di noi e qualunque cosa discutiamo, sia politica, lavoro, regole, ecc.! Per quanto ci riguarda, oserei dire che non è nuovo. Non ci stupisce infatti, avendo adottato noi stessi questo, come il nostro dna associativo. Abbiamo appena festeggiato il nostro primo ventennale e non mi ricordo un momento in cui il nostro gruppo si sia adagiato. Il nostro quotidiano è fatto di cambiamento! Repentino per alcune cose, graduale per altre, ma sicuramente è un termine che se tradotto in pratica, non ci spaventa. Se parlassimo del settore nella sua interezza, invece, possiamo dire che non esprime la stessa vitalità nel suo insieme o, meglio dire, attenzione. Non perché non ci si renda conto di quanto accade, ma perché nella realtà, colui che opera in questo settore è abituato ad attendere gli eventi e, altrettanto spesso, a confidare nel fatto che non cambia mai nulla, almeno questa è la sensazione che abbiamo noi che in prima linea ci occupiamo di associazione e categoria, visto che a prescindere dall’essere o meno asso- ciato, quando otteniamo un risultato ne beneficia tutta la collettività di questo mondo professionale a prescindere. Come sa, ci occupiamo di “burocrazia”, anche se dall’altra parte della barricata e sembra automatico o naturale, pensare al burocrate di professione, come a colui che attende, rallenta, confonde. Ecco, questo è ciò che vediamo nel nostro mondo, uscendo dal nostro contesto associativo. Purtroppo, il coinvolgimento, non è virale come vorremmo e non ancora matura la sensibilità di tutti gli addetti ai lavori. Quando dice che il cambiamento per voi è quotidianità, cosa intende? Potrebbe farci degli esempi concreti? L’agenzia è un soggetto passivo che di norma esegue su indicazione di un cliente qualcosa. Noi abbiamo cambiato negli anni questa impostazione. Abbiamo lavorato consigliando metodi, ma nel contempo dato strumenti aumentando le proposte di servizio che rimane comunque parte importante del processo di fornitura. Abbiamo lavorato e insegnato, ma nel contempo dato strumenti e aumentato le proposte di servizio, innovando i nostri processi interni e realizzando infrastrutture con investimenti condivisi dai vari associati. Non a caso amiamo definire la nostra società Unappa Servizi, la società degli associati, perché tutti, a prescindere dalla loro consistenza, sono titolari di un’azione virtuale di questa organizzazione. Ci spieghi meglio cosa è questa organizzazione e come funziona. Il suo compito è semplice. Nulla di particolare, se non analizzare le idee di tutti, metterle in ordine e predisporre poi progetti di servizio e loro realizzazione che poi, tramite la rete di Agenzie associate, diventano servizi al cliente. Come tali sostentamento da una parte e innovazione e semplificazione dall’altra per tutti, pubblica amministrazione compresa. Un sistema semplicissimo che ha portato però il nostro gruppo a poter contare su sistemi tecnologici evoluti, se pensiamo al nostro servizio UnaDoc di archiviazione sostitutiva dei documenti che oggi, con l’obbligo di fatturazione della pa scattato il 6 Giugno 2014, si completa facendo un ulteriore passo in avanti. è solo uno dei tanti esempi che costruiscono poi la nostra proposta. Sul piano orga- nizzativo è una struttura operativa che ragiona con la logica di impresa ma con l’indirizzo associativo. Non è sul mercato in quanto non opera direttamente con un cliente finale, ma è il punto nevralgico della proposta dell’Agenzia che lavora nel circuito con la sua autonomia, ma anche in questo caso sotto l’egida di un marchio che intende diffondere semplificazione, semplicità, efficacia e professionalità da una parte; qualità delle prestazioni e uniformità di prassi dall’altra consentendo maggiore garanzia per l’utenza. Pensiamo solo al contesto assicurativo. Tutti i nostri associati sono muniti obbligatoriamente di polizza assicurativa! Se pensiamo poi che questo progetto specifico di “conservazione documentale sostitutivo a norma” è partito nel 2009 e oggi, il nuovo Codice Qualità delle prestazioni e uniformità di prassi dall’altra consentono maggiore garanzia per l’utente GIVA - 35 dell’Amministrazione Digitale, ha inserito per legge due nuove figure professionali sul tema digitale, potremmo dire di aver avuto la giusta visione. Pertanto, se abbiamo compreso, la società si occupa di creare condizioni per agevolare lo sviluppo di nuove opportunità per tutti gli associati ? Corretto? Certamente, ha centrato! L’agenzia si colloca tipicamente tra le piccole. Questo fa si che la capacità di investimento non sia tale da consentire grandi passaggi innovativi sul piano progettuale. E in questo caso che compensa la nostra organizzazione! Lavorando in un sistema di rete condividiamo le attività e consapevolmente autofinanziamo l’intero sistema, rimettendone poi in circolo i risultati, su nuove iniziative. Un circolo virtuoso insomma che in modo silenzioso, del tutto ininfluente sul piano economico per i singoli, ha consentito e consente di avere le possibilità di una grande impresa, polverizzata in tante piccole unità che la compongono. Una piccola divagazione, forse più culturale che tecnica, l’associazione ha influito comunque sull’attività del singolo operatore che ha compreso che l’investimento è una condizione necessaria per svilupparsi. Un concetto all’apparenza chiaro a tutti che non lo era in questo modo, vi assicuro. Come ho detto, lavoriamo sulla burocrazia e pertanto su un obbligo. Cambiare la logica, dall’obbligo al servizio e alla qualità, non aveva chiaro questo concetto di investimento e obiettiva36 - GIVA mente molto spesso è cosi. Da cosa deduce Presidente questa ultima sua annotazione e critica? Vede, la nostra consueta presentazione alle tante richieste che giungono in associazione è molto semplice. Articolo uno, non vendiamo nulla! Se aderisci lo fai perché facciamo associazione, ci occupiamo del tuo futuro, tentiamo di creare condizioni che favoriscano il tuo sviluppo! Ebbene, se fatta questa premessa, la prima domanda è quanto costa la quota, quanto costa il servizio, abbiamo un problema. Delle due una, o stai cercando un fornitore di servizi; o stai cercando altro, sicuramente non hai capito l’utilità della nostra unione! Ovviamente questo è solo un piccolo esempio di come è facile tradurre l’aspetto culturale di questa impresa atipica che è nata dalla disfunzione pubblica, possiamo dirlo! Ma sulla disfunzione lavorano in tanti ! Perché voi siete diversi In alto un’immagine presa dal sito dell’associazione in cui si evidenziano i servizi offerti o meglio, ritiene che veniate considerati diversi? Vede, la sua è una domanda pertinente e insidiosa. Siamo diversi da altri professionisti? Si! Almeno questa è la percezione. Vede, noi siamo scomodi per tanti motivi. Il primo: siamo l’evidente traduzione appunto della disfunzione pubblica. Se è nata una impresa che fa una pratica, vuole dire che la pratica è un problema. Quando si parla di servizi, sappiamo che i servizi nascono per soddisfare un bisogno. In questo caso, la necessità di non subire la pubblica amministrazione. Il secondo: siamo coloro che risolvono e come tale insidiosi anche per chi sta dall’altra parte di uno sportello pubblico che vede in noi un potenziale antagonista. Ovviamente gli anni hanno fatto si che questa prospettiva o visuale si sia in parte modificata, ma le assicuro che ancora molto dobbiamo fare. Antagonisti perché potremmo veramente fare la differenza se qualcuno guardasse noi, come la soluzione, per esempio, alla gestione di una pratica burocratica. Ha ragione, quando dice che sono tanti i professionisti che nei vari ambiti si interfacciano con la pubblica amministrazione e ne diventano interlocutori per conto terzi. Ma, come sa, la Legge 4/2013, se volessimo fare un parallelo, ci ha messo ben tredici anni per arrivare in meta. Ed è la legge che regola quelle professionalità, spesso nuove, che non sono regolate in Ordini e Collegi. Qualcosa dirà tutto ciò! All’interno di questo esempio, pertanto, pensiamo come possa essere visto un soggetto come il nostro professionista che non solo è presente per legge, ma fa bene il suo lavoro e risolve, visto i numeri che esprime il settore. Qualcuno direbbe, ma il vostro è PIL Negativo! Lo sarebbe se il nostro servizio non trovasse la soddisfazione del cliente. Ecco perché potremmo, e dico potremmo, non essere simpatici. Invece il legislatore cosa pensa di voi? Guardi, possiamo solo citare il nostro ultimo passaggio in cui una nostra richiesta e proposta ha trovato soddisfazione. L’ordine del giorno del 8/8/2013 approvato dal Governo in cui abbiamo prospettato la definizione di una nuova figura che, visto il contesto tecnologico sempre più incisivo, possa contribuire a semplificare. Il Procuratore Telematico, un soggetto il cui scopo è chiaro, possa intervenire a supporto e su richiesta del cliente per la gestione di ogni questione che verso la pubblica amministrazione sia necessario trattare in modo digitale. Un soggetto, attenzione, che non ha solo competenze tecnologiche come spesso si tende a raffigurare, ma sa bene cosa sia un procedimento amministrativo e come debba essere gestito in tutte le sue fasi. Vede, gli addetti ai lavori sanno bene, che al di là degli annunci e delle norme, i sistemi poi vanno gestiti e fino ad oggi, a prescindere da molte leggi che obbligano, non tutto ha ben funzionato. Se pensiamo per esempio ai Suap, alla firma digitale, ecc. Affidare tutto al web come appare venga indicato, in quanto questo è la soluzione a tutto, è un errore ! Servono facilitatori che siano in grado di accompagnare, supportare, ecc., e che siano vicini all’utente. Un sistema di semplificazione che non tenga conto di questo, sarà un sistema di semplificazione fallimentare. E cosa proponete? Come ho detto, un facilitatore è funzionale alla semplificazione. Supporta il cliente, ma ragiona da utente con la pubblica amministrazione. è un esperto e pertanto agevola un iter istruttorio spesso tortuoso e insidioso, quando non rallentato da mille rimandi. Pensi ad un imprenditore che deve aprire una impresa e lo deve fare con una pubblica amministrazione, per altro virtuale, che deve imparare tutto per fare un adempimento che forse farà una sola volta nella sua vita. Non le sembra naturale che accetterebbe di buon grado il supporto di un esperto che lo accompagni in questo passaggio? A nostro avviso si! Lo dice il nostro lavoro e il nostro quotidiano. Lo dicono le migliaia di imprese che lavorano in questo ambito e lo fanno per clienti finali, o per professionisti intermediari anch’essi che scelgono la via della multidisciplinarietà per un concetto di qualità, risparmio e specializzazione. I tuttologi, sappiamo che spesso fanno disastri! Ecco perché riteniamo che inquadrare al meglio un nuovo soggetto e una nuova figura, con mansioni e ambiti chiari di attività, possa essere utile all’intero sistema della Semplificazione Amministrativa. Certo per divenire organico dobbiamo dargli deleghe precise, responsabilità altrettanto chiare e limiti per lavorare in sintonia con altri professionisti e attori dell’intero procedimento. Non ultimo chiedergli requisiti che siano idonei a svolgere l’attività e a garantire l’intero sistema. Un insieme di fattori, insomma, che consentano di rendere chiari gli interlocutori e i loro ruoli affinché non vi siano sovrapposizioni, abusi, ecc. Un salto in avanti che consentirebbe di fare emergere per altro anche tanto abusivismo che in questo settore esiste a discapito, come sempre in questi casi, di chi produce correttamente e nel rispetto delle regole. Cerchiamo di capire quali siano i punti fondamentali su cui l’utente deve concentrare la sua attenzione quando si affida ad un’Agenzia di Pratiche amministrative. Prima di tutto aggiungiamo che l’Agenzia di Pratiche Amministrative è regolata da norme chiare. Dall’articolo 115 del R.D. 18.06.1931 e articolo 163 D.L.vo 31.03.1998 nr. GIVA - 37 no delle autorizzazioni, 112, per limitarci a queste sono richiesti solo requisiti fondamentali. Oggi, l’omorali e organizzativi. è peratore di Agenzia è un Professionista riconosciuto implicito che sarebbe meglio fossero presenti, visto i dalla Legge 4/2013 che riconosce un sistema duale temi trattati e la delicatezza delle azioni che si mettono nel sistema professionale in atto e le ripercussioni italiano. Un’agenzia deve che questi potrebbero aveessere dotata di organizzazione stabile. Se volessimo re. A questo riguardo la nostra Agenzia associata tradurre, sul piano normaè regolarmente censita tivo, se un cliente si affida e si trovano i suoi riferiad un’agenzia che ha solo menti sul nostro sito www. un numero di cellulare unappa.it e prossimamente per esemplificare, io pernell’istituensonalmente do registro diffiderei! Non Abbiamo diversi professionale perché sia livelli di formache pubbliincompetente, cheremo a ma perché zione, non solo breve, in cui sicuramente per adeguarci non solo sono non lavora individuate le a norma di alle normative ma i Legge e se voma per aumenta- imprese, titolari, staff, lessimo essere re le competenze e soggetti quaformali, altera lificati dalle il mercato in nostre attestamodo disonezioni di competenza. Già sto. Pagare l’affitto di un locale e pagare il canone di oggi, sono tutti assicurati dall’Associazione obbliun cellulare, sicuramente fa la differenza sul servizio. gatoriamente con apposita Ma siamo certi che, anche copertura assicurativa. la qualità della prestazioPresidente, ritorniamo ne possa venire intaccata! Nell’epoca attuale, va bene un attimo sulle proposte di servizio che mettete a il web, ma un’impresa di servizi ha bisogno di molto disposizione della vostra altro per essere efficace ed base associativa e quelli efficiente. L’agenzia ha de- che sono i vari livelli di associati. gli obblighi, quali identificazione dei soggetti, tenuta In merito ai servizi, non di registri, fiscali, ecc., oggi entro in quelli dedicati al business dell’Agenzia che il Pos. Pertanto è doveroso sono coordinati da noi, che chiedere la fattura che è obbligatoria non una facol- sono tanti e hanno dimotà. Va ricordato in tal senso strato in questi anni grande efficacia proprio per l’assoche gli eventuali danni ciato. Riferiamo pertanto del lavoro di un’agenzia solo a quelli che potremmo potrebbero non emergere considerare strategici per subito nel momento della ogni operatore del settore. prestazione, ma scatenarsi Formazione! Abbiamo dinel tempo e forse, la conversi livelli di formazione. tinuità e la storia, possono Non solo per adeguarci essere d’aiuto nel valutare appunto alla legge 4/2013, il proprio interlocutore. ma per spingere verso l’alNon ci sono competenze to le competenze globali esplicite richieste sul pia38 - GIVA dell’intera organizzazione Agenzia. Abbiamo in corso quelli con il MIP per le direzioni di Agenzia, e subito dopo proseguiremo con quella dei livelli operativi interni per coprire l’intera platea di collaboratori. L’Agenzia, come detto, è una struttura piccola, e pertanto la forza che esprime è di tutto il suo gruppo. Spesso non c’è grande differenza tra il titolare imprenditore e il collaboratore. Si fondono! E questo porta alla necessità di rafforzare tutta l’organizzazione sul piano formativo. Svolgiamo un lavoro delicato e come tale ognuno degli attori deve essere in grado di esprimere al meglio il proprio potenziale e la propria competenza. Informazione e supporto tecnico! Il nostro associato, può contare sull’apparato organizzativo di Unappa, come se fosse il suo. La nostra società, per i servizi che fornisce, supporta l’Agenzia, il suo cliente finale nel caso il collega esprimesse la necessità per qualche servizio in cui non ha maturato magari ancora le dovute competenze, può utilizzare il canale per ogni necessità che riguardano il suo business. Comparto tecnico che fornisce supporto agli strumenti, alle tecniche, alla proposta e alla commercializzazione, non ultimo alla sollecitazione della domanda. Informazioni, per essere aggiornato su quanto attiene il proprio lavoro. Un canale interno in cui ogni associato si confronta su cose pratiche e la rete lo aiuta a risolvere nell’ottica della community anche se la nostra è strettamente interna. Insomma un socio occulto che partecipa e aiuta l’associato. Associazioni Giugno/Luglio 2014 a cura di Labitalia : riconoscere la musicoterapia in Italia e in Europa Assemblea annuale a Lussemburgo. Il riconoscimento diventa sempre più importante R oma (Labitalia) “Riconoscere la musicoterapia in Italia e in Europa”. Questo l’obiettivo che unisce l’Aim (Associazione italiana professionisti della musicoterapia) all’Europa. “Durante l’assemblea annuale che si è svolta a Lussemburgo -spiega a Labitalia Ferdinando Suvini, presidente Aim e vicepresidente Emtc (European music therapy confederation)è stata segnalata la necessità di raggiungere una maggiore visibilità di Emtc attraverso il rinnovamento del website e la condivisione di informazioni tra i rappresentanti europei”. Tutto questo, aggiunge Suvini, può avvenire “attraverso lo scambio e l’interazione nella divulgazione e promozione della professionalità della musicoterapia”. “è stata presentata la proposta -fa notare- di una giornata europea della musicoterapia per il 15 novembre. La giornata prevede lo svolgimento di diverse manifestazioni in contemporanea in tutta Europa inerenti la musicoterapia”. 42 - GIVA La Germania ha presentato la candidatura per la prossima assemblea generale, che si svolgerà dal 15 al 17 maggio 2015 a Wuerzburg. “All’interno della Emtc -ricorda Ferdinando Suvini- sono attivi i seguenti gruppi di lavoro Nord Europa, Centro Europa, Sud Europa, Aggiornamento professionale, Ricerca, Web site e comunicazione, Comitato Etico, Riconoscimento professionale”. “è inoltre attiva -continuapresso la Emtc la commissione Emtr (European music therapy register), composta da 8 membri appartenenti a differenti Stati e Regioni europee, che ha definito in questi anni i criteri per accedere ai Registri europei. è stato approvato dalla Emtc un unico livello di Music therapist che dovrà possedere il titolo di master (Laurea specialistica in musicoterapia conseguita presso un corso accademico). Scadenzario Giugno/Luglio 2014 a cura dello Studio Francescut www.francescut.it Scadenzario Legenda: Pagamenti Dichiarazioni Data Fisco Contributi Tipo F/C P/D Luglio presenta un ingorgo di scadenze, sia annuali che ordinarie. In particolare si segnala il 7/7 come scadenza di pagamento per le risultanze dell'Unico 2014 per contribuenti soggetti agli studi di settore e il 31/7 con l'invio delle dichiarazioni 770. tutotovo nu DESCRIZIONE 7/7/2014 P F contribuenti soggetti agli studi di settore versamento unica soluzione o prima rata risultanze unico 2014 7/7/2014 P F contribuenti partecipanti a società/enti soggette agli studi di settore versamento unica soluzione o prima rata risultanze unico 2014 7/7/2014 P F riallineamento valori civilistici a quelli fiscali per soggetti agli studi di settore versamento imposta sostitutiva dell’IRPEF/IRES/IRAP 7/7/2014 P F rvalutazione beni d’impresa versamento imposta sostitutiva 7/7/2014 P F affrancamento saldo attivo rivalutazioni beni d’impresa versamento imposta sostitutiva 8/7/2014 D F CAF e professionisti abilitati trasmissione alle AE delle dichiarazione elaborate 16/7/2014 P F contribuenti non soggetti agli studi di settore versamento seconda rata risultanze unico 2014 16/7/2014 P F contribuenti non partecipanti a società/enti soggette agli studi di settore versamento seconda rata risultanze unico 2014 Tabella CODICI RAVVEDIMENTO Codici tributo: 1989 - Interessi sul ravvedimento – Irpef 1990 Interessi sul ravvedimento - Ires 1991 Interessi sul ravvedimento - IVA 1993 Interessi sul ravvedimento - Irap 1994 Interessi sul ravvedimento - Addizionale Regionale 1998 Interessi sul ravvedimento - Addizionale Comunale all’IRPEF Autotassazione art. 13 D.Lgs. N. 472 del 18/12/1997 8901 Sanzione pecuniaria Irpef 8902 Sanzione pecuniaria addizionale regionale Irpef 8904 Sanzione pecuniaria Iva 8906 Sanzione pecuniaria sostituti d’imposta 8907 Sanzione pecuniaria Irap 8918 IRES – Sanzione pecuniaria 8926 Sanzione pecuniaria addizionale comunale Irpef 16/7/2014 P F sostituti d’imposta versamento IRPEF, addizionali IRPEF e imposte sostitutive per retribuzioni corrisposte nel mese precedente 16/7/2014 P F sostituti d’imposta versamenti IRPEF per compensi lavoro autonomo, provvigioni, dividendi e altri corrisposti nel mese precedente 16/7/2014 P F sostituti d’imposta versamento IRPEF, addizionali IRPEF per compensi collaboratori a progetto corrisposte nel mese precedente 16/7/2014 P C sostituti d’imposta versamento contributi lavoratori dipendenti e collaboratori a progetto 16/7/2014 A F soggetti IVA registrazione fatturazione differita per cessioni di beni con DDT effettuati nel mese solare precedente 16/7/2014 P F soggetti Iva mensili versamento IVA giugno 2014 codice tributo 6006 TABELLA CODICI IVA 16/7/2014 D F soggetti IVA comunicazioni lettere d’intento ricevute mese precedente 6001 versamento mensile IVA gennaio 16/7/2014 P F soggetti IVA settore spettacoli versamento imposta sugli intrattenumenti relativa al mese solare precedente 6002 versamento mensile IVA febbraio 6003 versamento mensile IVA marzo 6004 versamento mensile IVA aprile 6005 versamento mensile IVA maggio 6006 versamento mensile IVA giugno 16/7/2014 P F soggetti Iva con rateazione imposta annuale versamento 5 rata saldo IVA 2013 16/7/2014 P F contribuenti non soggetti agli studi di settore versamento unica rata risultanze unico 2014 con maggiorazione 0,4% 16/7/2014 P F contribuenti non partecipanti a società/enti soggette agli studi di settore versamento unica rata risultanze unico 2014 con maggiorazione 0,4% Tabella CODICI IVA 16/7/2014 P F contribuenti soggetti agli studi di settore versamento seconda rata risultanze unico 2014 6007 versamento mensile IVA luglio 16/7/2014 P F contribuenti partecipanti a società/enti soggette agli studi di settore versamento seconda rata risultanze unico 2014 6008 versamento mensile IVA agosto 25/7/2014 D F Operatori intracomunitari cadenza mensile obbligo presentazione modello intrast mese precedente 6009 versamento mensile IVA settembre 25/7/2014 D F Operatori intracomunitari cadenza trimestrale obbligo presentazione modello intrast trimestre precedente 6010 versamento mensile IVA ottobre 31/7/2014 D F Contribuenti IVA a rimborso Infrannuale Presentazione richiesta di rimborso e/o compensazione 6011 versamento mensile IVA novembre 6012 versamento mensile IVA dicembre 6013 versamento mensile IVA acconto 6031 versamento trimestrale IVA 1 trimestre 6032 versamento trimestrale IVA 2 trimestre 6033 versamento trimestrale IVA 3 trimestre 6034 versamento trimestrale IVA 4 trimestre regime naturale 6099 versamento annuale IVA 31/7/2014 D F Operatori economici con rapporti con San Marino comunicazioni operazioni effettuate nel mese per importo superiore a 500 € 31/7/2014 D F Operatori economici con rapporti con paesi Black List comunicazioni operazioni effettuate nel mese per importo superiore a 500 € 31/7/2014 D F Operatori economici con rapporti con paesi Black List - trimestrali comunicazioni operazioni effettuate nel 2 trimestre per importo superiore a 500 € 31/7/2014 D F Sostituti d’imposta presentazione modello 770/13 semplificato 31/7/2014 D F Sostituti d’imposta presentazione modello 770/13 ordinario 31/7/2014 P F Persone fisiche non titolari di Partita IVA versamento 3 rata risultanze unico 2014 31/7/2014 P F Persone fisiche non titolari di Partita IVA partecipanti a società/enti soggette studi di settore versamento 2 rata risultanze unico 2014 24 - GIVA PartiteIva DI LUGLIO Adempimenti vari CHI IL GIORNALE DELLE news, rubriche, opportunità, formazione, e molto altro... ABBONATI ORA! 11 solo numeri all’anno 30€ per il tuo abbonamento vai a pagina 4-5 informazione e formazione per professionisti e pmi GIVA - 25 Associazioni di Emiliana Alessandrucci Giugno/Luglio 2014 nistrazione necessita di un professionista associativo (ex legge 4/2013) deve necessariamente ricorrere al sotterfugio di rivolgersi ad una società che le fornisca il servizio professionale, anche se la tipologia dell’incarico non richiede una specifica organizzazione, in quanto non ha la possibilità normativa di richiedere direttamente il professionista in grado di svolgere il servizio richiesto. Questo “vuoto normativo” diventa di fatto un vincolo ingiustificato e comporta, come conseguenze immediate ed evidenti: - La riduzione ingiustificata delle opportunità professionali del singolo professionista; - L’innalzamento del costo del servizio (il ricorso a società organizzate fa crescere i costi); - La riduzione del compenso del professionista (la quota parte spettante alla società “intermediaria” incide normalmente tra il 50 e il 60% del compenso pagato dall’amministrazione pubblica). “Riforme a costo zero: il CoLAP richiede la modifica del codice degli appalti” Per la prima volta è possibile far affidamento su un testo normatico che disciplina con completezza e in maniera unitaria i contratti della pubblica amministrazione per l’esecuzione di opere pubbliche, lo svolgimento di servizi e il reperimento delle forniture necessarie per il perseguimento dei fini istituzionali degli enti pubblici. 26 - GIVA C on l’espressione “codice degli appalti” ci si riferisce al D.lgs. 12 aprile 2006, n. 163, recante “Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE”, emanato in virtù della delega legislativa contenuta nell’art. 25 della legge 18 aprile 2005, n. 62 (legge comunitaria 2004). Si tratta del primo testo normativo che disciplina con completezza ed in maniera unitaria i contratti della pubblica amministrazione per l’esecuzione di opere pubbliche, lo svolgimento di servizi e il reperimento delle forniture necessarie per il perseguimento dei fini istituzionali degli enti pubblici; inoltre, si applica in larga parte anche alle procedure di scelta del socio privato di società pubbliche. L’adozione di un codice si è resa necessaria per due ragioni: da un lato, vi era il problema di recepire le due direttive 2004/18/ CE e 2004/17/CE, relative rispettivamente agli appalti nei settori “ordinari” e in quelli “speciali” (enti erogatori di acqua e di energia, ed enti che forni- scono servizi di trasporto e servizi postali); dall’altro, era indispensabile arrivare ad una sistematizzazione dell’enorme legislazione stratificatasi negli anni. Il decreto, essendo stato emanato nel 2006, non tiene conto delle professioni associative che hanno avuto una compiuta regolamentazione attraverso la legge 4/2013 e che costituiscono ormai il secondo pilastro del mondo professionale: è chiaro che questi professionisti non possono essere più esclusi dalle gare per assegnare di contratti pubblici. Attualmente, se un’ammi- Pertanto alla luce dell’innovazione normativa avvenuta con la legge 4/2013 si ritiene un atto di giustizia sociale in- serire, tra i soggetti che possono partecipare alle procedure di affidamento, anche i professionisti in possesso dell’attestato ai sensi dell’art 7 della legge 4/2013: il possesso dell’attestato garantisce l’amministrazione delle competenze del professionista, della sua deontologia, del suo aggiornamento professionale e della sua capacità di rispettare gli standard qualitativi professionali. Il CoLAP si sta mobilitando per richiedere l’inserimento tra i soggetti affidatari dell’appalto pubblico anche dei professionisti associativi ai sensi della legge 4/2013. In questo particolare momento storico, il CoLAP non chiede finanziamenti o sostegni al reddito ma la creazione di nuove opportunità, innovazioni a costo zero che possono implementare la crescita delle professioni e migliorare la qualità dei servizi offerti alla Pubblica Amministrazione. Emiliana Alessandrucci Presidente del CoLAP La luce dell’innovazione normativa della legge 4/2013 GIVA - 27 Business Life di Marcella Frati www.enfgroup.it [email protected] Giugno/Luglio 2014 Converti la tua passione in una professione, ma attenzione alle regole del gioco. La passione è un elemento importante in tutto quello che facciamo ma talvolta non basta. Infatti, è importante avere la capacità per convertire la passione in una visione di business che sia sostenibile e che possa generare un reddito interessante. F acciamo l’esempio che voi avete veramente passione per qualcosa e avete intenzione quindi di sviluppare prodotti e servizi per cui “avete il pallino” e questa forte passione. Non tutti in questo momento hanno passione per una idea di business, e se voi ce l’avete ti sostengo a portarla avanti, ma con qualche consiglio da tenere presente. Avere passione infatti non basta, è necessario avere le capacità per convertire la passione in una visione di business che sia sostenibile e che possa generare reddito. Bisogna trovare un modo efficace per “impacchettare” la passione in un prodotto/servizio vendibile e che piaccia ai potenziali clienti. Gli imprenditori di successo devono avere pazienza, persistenza e ispirazione, per fare in modo che la loro passione diventi un vero business e che si crei un rapporto di fiducia con i clienti. Innanzitutto è fondamentale capire se quello che si offre è in linea con le attese dei clienti , è quello che veramente vogliono e per cui sono disposti ad abbandonare la concorrenza? Cosa fare perché i primi clienti creino delle referenze su quello che offrite e quindi vi generano più clienti? In USA spesso si dice che ogni grande business è costruito su una grande storia. Quale è la vostra storia? E quanto la vostra storia è consistente per generare valore per chi compra i vostri prodotti e servizi? Per realizzare un business di successo non è solo importante ascoltare e seguire i propri sentimenti, ma è cruciale ascoltare le “orecchie” dei clienti. Ad esempio, quanti di voi hanno mai fatto survey per monitorare la voce dei clienti? Oggi è molto semplice farlo, basta usare tool come SurveyMonkey o Zoomerang, facendo solo piccoli investimenti, non è il caso di utilizzare società di ricerca spesso anche molto care. Le industrie più competitive ascoltano sempre la voce dei clienti. Oggi quasi ogni hotel dove andate, 44 - GIVA chiede feed back sul servizio ricevuto, spingendo la qualità ad alti livelli e creando molta pressione sulle strutture. Pensate al vostro settore…Quanti dei vostri partner o concorrenti chiedono feed back ai clienti? Non temete di farlo per primi, i vostri clienti apprezzeranno questo vostro nuovo modo di lavorare. Questo approccio inoltre vi permetterà di costruire una base di “fan”, di identificare chi sono i vostri veri sostenitori e di investire su di loro. Un altro suggerimento che vi posso dare è su cosa fare quando i clienti vi dicono che non hanno soldi. Cosa fare quindi? La soluzione, se il vostro business ve lo permette, è di cambiare le regole del vostro gioco, le regole con cui fate business anche se da anni. Ad esempio tentate di abbassare i prezzi dei vostri servizi con l’obiettivo di vendere di più adottando la politica dei cinesi, tanti clienti a basso prezzo. Oppure, ad esempio, scegliendo modalità di erogazione del servizio diverso…ai formatori suggerirei ad esempio di puntare di più sull’online piuttosto che ai corsi in aula. Siamo tutti di fronte ad un Nuovo Normale e bisogna adeguarci senza attendere che ritorni il Vecchio Normale che ormai non torna più. Ultimo suggerimento, ma non ultimo, cercate quando vorrete iniziare qualcosa di nuovo di concentrarvi su poche cose e farle bene. C’è un detto inglese che dice “less is more”. L’importante è prima conquistarsi la fiducia dei clienti e di avere un proprio spazio nella loro testa. Pensate ad esempio ad Amazon, prima ha conquistato la fiducia dei clienti con i libri e poi ha ampliato la propria offerta, cosi ad esempio gli stilisti, prima hanno conquistato i clienti con gli abiti e poi dopo anche con profumi, hotel e ristoranti… I veri imprenditori non rinunciano ai loro sogni, mettono la passione per le cose e le idee al centro, ma per avere successo la passione non basta, l’execution richiede regole. forum economia Giugno/Luglio 2014 di Gianluigi Longhi La povertà fra paura e speranza La sola possibilità di eliminare la povertà è la creazione della ricchezza vincendo l’egoismo che da sempre fa parte della vita dell’uomo. Gianluigi Longhi, presidente dell’I.C.O.E., Istituto economico di ricerca fiducia dei consumatori 46 - GIVA I conflitti della fine del secolo scorso (guerra Stati Uniti – Iraq etc.), le tensioni tra Hezbollah e Israele, la posizione cauta della Russia nei confronti degli Stati ex URSS, tutti questi fatti ridimensionano il fattore “potenza” specie se rapportata con conflitti asimmetrici. Allo “yes we can” di Barack Obama si oppone una risposta multipolare “anche noi possiamo” degli Stati più deboli. Il progetto occidentale di esportare in tutto il mondo i diritti dell’uomo non decolla. Anzi, il mondo si decentra e l’egemonia degli Stati Uniti e dell’Europa viene contestata e respinta. Si tratta, in definitiva, del decentramento dell’Occidente, con il tramonto dello stato–nazione e con la confluenza in una società–mondo soggetta agli stessi problemi di sviluppo ambiente, riscal- damento climatico, etc. è un’altra faccia del processo di “globalizzazione”. Globalizzazione delle aziende, della finanza, della comunicazione, etc. Tuttavia, questo processo di mondializzazione non produce unificazione dal momento che circolano merci, titoli finanziari, informazioni attraverso le reti, ma non persone o impieghi. Quindi, il risultato contradditorio della globalizzazione è, da una parte, la riduzione delle diseguaglianze medie tra territori, dall’altra l’aumento delle diseguaglianze interne. Ad esempio, fino agli anni ’80 del secolo scorso il mondo era ancora diviso tra un miliardo di ricchi, concentrati prevalentemente nei paesi occidentali, e cinque miliardi di poveri, abitanti nel cosiddetto terzo mondo. Oggi, esemplificando all’e- stremo, esiste sempre un miliardo di ricchi, ma se ne trovano sempre di più nell’ex terzo mondo. Quattro miliardi di individui vivono in situazioni di acquisizione di benessere, mentre ne rimane un miliardo che sprofonda nella povertà. Di questi vecchi o nuovi poveri aumentano nei paesi ricchi. La globalizzazione favorisce, dunque, il riscatto economico rapido, ma induce anche cadute nell’indigenza; e non unifica il mondo ma lo frammenta. La diseguaglianza così macroscopica ed evidente nel nostro tempo è un dato che risale, all’incirca, al XIX° secolo. Secondo Angus Maddison (in “Historical Statistics”) all’inizio della rivoluzione industriale le differenze del PIL per abitante nelle grandi regione del mondo erano molto deboli; così, la ricchezza media di un africano era solo due volte minore di quella di un europeo occidentale. Nei primi anni del XXI° secolo, questa differenza è moltiplicata di oltre tredici volte. Ancora, lo storico Paul Bairoch scrive “non esisteva grande differenza tra i livelli di reddito delle diverse civiltà nel periodo in cui raggiungevano l’apogeo: Roma nel I° secolo, l’India e l’Europa nel XVII°”. L’aumento delle diseguaglianze mondiali è relativamente nuovo nella scala economico – sociale dell’umanità, ed è la conseguenza dello straordinario arricchimento dei paesi occidentali in oltre due secoli. Da una ventina d’anni sembrerebbe che le diseguaglianze mondiali diminuiscano. Ma si tratta, in parte, di un abbaglio. Ciò che spiega questa evoluzione è la diminuzione delle diseguaglianze internazionali. L’urgenza e la difficoltà in cui oggi ci troviamo attengono al problema di conciliare l’esi- genza di giustizia sociale con il bisogno di efficacia economica. Per raggiungere l’efficacia economica alcuni sono tentati di rinunciare a ogni forma di giustizia e quindi l’ultraliberismo. Altri, in nome della giustizia, rischiano di pregiudicare gravemente l’efficacia economica e quindi la sua propulsione. Purtroppo dobbiamo prendere atto che la remunerazione, il salario, non dipendono dalla morale, ma dal mercato. Ne consegue che la sola possibilità di eliminare la povertà è la creazione di ricchezza. è stato dimostrato (da Marx – Engels) che i progressi della civiltà derivano dall’egoismo piuttosto che dal disinteresse, poiché l’economia è amorale. In questo nostro tempo le persone più deboli sono i disoccupati e i salariati. E in questo contesto la democrazia e quindi la politica arriva, o dovrebbe, a compensare gli effetti più ingiusti del mercato, senza nuocere troppo all’efficacia dell’economia. Si tratta, in definitiva, di stabilire un rapporto armonico tra capitalismo, il mercato, e lo Stato. Da quanto finora si è detto, il dato più importante che si dovrebbe evidenziare e sul quale focalizzarsi è la povertà. La povertà che oscilla tra paura e speranza. Paura di cadervi o di non uscirne e speranza di vincerla. E quindi che fare, se non adottare una politica della speranza? Secondo l’antropologo indiano Arjun Appadurai “per arrivarci dobbiamo comprendere come si passa dalla miseria all’ira e cioè alla ribellione. L’umiliazione è un vettore, ma non il solo”. Altri vettori, altre forme di sofferenza o di esclusione creano un legame tra la geografia della miseria e quella dell’ira, della ribellione. Bisogna identificare questi luoghi, comprenderli e recuperarli e fonderli in modo armonico con lo sviluppo, la politica e l’economia. L’attesa e l’affidarsi alla sola mano invisibile del mercato può essere rischiosa. Il rischio è una affermazione della plutocrazia e conseguentemente, una successiva deriva populista alimentata dalla paura della povertà, dalla ribellione. Questa dovrebbe essere anche la nostra politica della speranza, la nostra missione e la nostra etica, secondo quanto indicato da Papa Francesco infatti “oggi dobbiamo anche dire “non rubare” a quell’economia che crea esclusione e diseguaglianza”. La democrazia e quindi la politica dovrebbe arrivare a compensare gli effetti più ingiusti del mercato senza nuocere troppo all’efficacia dell’economia GIVA - 47 Nuove professioni Giugno/Luglio 2014 di Bice Passera Il coordinatore di movimento Lavori che esistono da sempre ma che chiedono di essere perfezonati P magari sotto il sole o la arliamo di nuopioggia, in attesa di mezzi ve professioni che non arrivano mai. ma forse si tratta I Coordinatori sono disemplicemente di slocati nei depositi e nei individuare figure sempre capolinea e hanno dei comesistite che però ora hanpiti precisi come: no ottenuto una visibilità coordinare i conducenti e diversa e che possono gli altri agenti diventare interessanti per chi Una figura a cui che operano nell’unità di ritiene di avere alcune capacità spesso pensiamo loro responanche senza sa- sabilità, rein determinati ambiti. E la perlo, quando ci golamentare e controllare dove il settotroviamo in stra- la movimenre è in via di sviluppo posda ad aspettare i tazione dei mezzi, assisono assumere mezzi pubblici curando la un’importanza puntualità maggiore ridel servizio spetto al pas(punto altrettanto dolente sato. e ben conosciuto da chi Andiamo quindi a delineare la figura del Coordina- gira la città utilizzando tore di movimento, che già mezzi pubblici), occuparsi del monitoraggio del flusper la definizione stessa suscita una certa curiosità. so dei mezzi, verificare la presenza del personale e la In realtà si tratta di colui disponibilità di eventuali che è incaricato del consostituti, per garantire la trollo della movimentazione dei mezzi, per garantire frequenza del servizio ed il cambio al termine dei turni la massima regolarità del lavorativi dei conducenti. servizio. Ha quindi la possibilità di COMPETENZE aumentare o diminuire la Sembra facile ma non lo è frequenza delle uscite dei davvero. E quindi, come mezzi, secondo le indicaper tutti i lavori, anche in zioni che provengono dal questo caso sono necescentro di controllo supesarie delle competenze. riore. Quali? Innanzitutto sono Dunque una figura imporessesnziali quelle tecniche tante a cui spesso pensiamo quando nelle rispettive che però si acquisiscono sul campo e che comporcittà sostiamo a lungo, 48 - GIVA Le competenze tecniche si acquisiscono sul campo tano una conoscenza profonda dell’azienda e delle dinamiche che la caratterizzano. Oltre ovviamente a una conoscenza delle norme e dei regolamenti aziendali. Le capacità di questa figura professionale sono strettamente legate all’esperienza ed è per questo motivo che le aziende selezionano i coordinatori di movimento tramite concorsi interni, aperti agli adetti di movimento e ai conducenti, che lavorano già da tempo alle proprie dipendenze. Quindi diciamo che si tratta di un gradino successivo ad altre funzioni che comporta l’acquisizione di una certa esperienza oltre al fatto che uno sia particolarmente portato e abbia capacità organizzative. l’uso che il Coordinatore di movimento dovrà fare dei sistemi informatici adottati dall’azienda; la conoscenza di una lingua straniera. FORMAZIONE Come avrete quindi capito non si tratta di portare a termine grandi studi, ma resta come punto fermo e minimo il fatto di aver terminato la scuola dell’obbligo. Il Coordinatore deve però avere l’abilitazione alla guida dei mezzi e possedere, quindi, le patenti di tipo D ed E poiché, in situazioni eccezionali, deve essere in grado di provvedere personalmente alla rimozione dei mezzi. CARRIERA Per fare quindi un punto della situazione possiamo dire che la qualifica di Coordinatore di movimento rappresenta l’apice della carriera per l’Addetto al movimento, collocato al quarto livello retributivo del contratto degli autoferro-tranvieri. Per accedere alla professione è necessario superare un concorso interno all’azienda. La graduatoria del concorso è basata su un sistema di punteggio che considera: prima di tutto l’anzianità di servizio, requisito che garantisce la perfetta integrazione del dipendente nei meccanismi aziendali; il livello di scolarizzazione, in quanto si tende a preferire chi è in possesso di un diploma di scuola secondaria superiore, anche per La gavetta diventa fondamentale per capire come far funzionare al meglio il tutto SITUAZIONE DI LAVORO Il Coordinatore può operare presso il centro di controllo, i capolinea o i depositi. E quindi si dovrà sottolineare una distinzione perché nel primo caso, egli si serve prevalentemente dei mezzi informatici e di comunicazione per raccogliere e diffondere agli altri operatori del settore le informazioni sull’andamento del servizio. Nel secondo e nel terzo caso il Coordinatore di movimento opera direttamente “sul campo”, decidendo in autonomia di aumentare o diminuire la frequenza dei mezzi, in base alle informazioni ricevute dal centro di controllo. Non si tratta di una figura autonoma perché dalla sua persona dipendono generalmente alcuni addetti di movimento, di solito tre o quattro persone. Questa figura professionale ha un contratto di lavoro come dipendente a tempo indeterminato ed è inquadrato nel terzo livello retributivo del contratto degli autoferro-tranvieri. TENDENZE OCCUPAZIONALI La trasformazione degli enti pubblici in società per azioni, ha imposto una razionalizzazione del sistema di trasporto pubblico, che sta determinando notevoli effetti sull’organizzazione del lavoro e sul servizio offerto agli utenti. In relazione a questi cambiamenti, si sta registrando una crescita dell’occupazione in tutto il settore. GIVA - 49 Giugno/Luglioo 2014 M e r c at o Shopping Hi-Tech Concediamoci qualche piccolo regalo almeno quando si avvicinano le vacanze per rendere questi momenti ancora più piacevoli per noi e per chi viene a condividere con noi tanti momenti rilassanti. A ogni orecchio la sua (cuffia) C’è chi con la musica ci lavora e c’è chi ci viaggia, chi ci fa sport, chi la condivide con gli amici e chi proprio non può farne a meno. ADJ ha progettato due modelli di cuffia per soddisfare ogni esigenza e permettere a tutti di portare la propria musica con sé in qualunque situazione. Per chi preferisce la praticità e la leggerezza all’eleganza del design, ADJ ha creato la cuffia auricolare Zip, semplice, comoda e versatile. Si tratta di un modo divertente di vivere la musica tutti i giorni, specialmente quando si è molto attivi e si passa tanto tempo fuori di casa. Il cavo è stato trasformato in una pratica zip che si adatta come un vestito, rendendolo un vero e proprio accessorio da indossare. In più, la cuffia auricolare Zip è disponibile in vari colori: nero, bianco e rosa, cosi da dare voce a ogni gusto. La comodità comunque non esclude la qualità del prodotto, ottimo sia per la riproduzione delle basse frequenze che per l’isolamento dall’ambiente circostante, grazie agli adattatori auricolari di differenti misure presenti nella confezione. 52 - GIVA Per chi, invece, preferisce il design e la perfezione acustica, ADJ propone Sound Tech, la cuffia che garantisce prestazioni eccezionali e un isolamento assoluto dall’ambiente circostante. La qualità del suono è assicurata così come lo è il comfort durante l’ascolto. I padiglioni auricolari della cuffia Sound Tech sono regolabili e l’archetto è estendibile, assicurando la massima aderenza e comodità. Le cuffie ADJ garantiscono elevate prestazioni mantenendo un rapporto qualità prezzo che non ha paragoni. Entrambi i modelli sono dotati di microfono e si adattano a tutti i lettori Mp3/Mp4, smartphone e iPhone grazie al Jack Stereo 3.5mm. La cuffia Sound Tech inoltre è dotata dei tasti per il controllo del volume e il cavo-convertitore per collegarla al PC. La cuffia auricolare ADJ Zip è disponibile al prezzo di 9,89 euro IVA inclusa. La cuffia ADJ Sound Tech è disponibile al prezzo di 24,90 euro IVA inclusa. Per maggiori informazioni: www. adj.it Neo2Go la musica wireless non è mai stata così colorata! Le novità per portare la musica anche in spiaggia Speaker ad alta qualità, completamente impermeabile, con connettività Bluetooth, vivavoce integrato e comoda ventosa per portarlo sempre con sé e applicarlo dove si vuole. Compatto, rotondo, universale, performante, impermeabile e colorato: Audioclub presenta sul mercato italiano Neo2Go, uno speaker portatile che, grazie all’elevata qualità dei materiali e al suono sorprendentemente pieno, diventerà il fedele compagno di tutti i giorni, in qualsiasi contesto. Giardino, spiaggia, appoggiato su un tavolo o appeso alla parete, grazie alla comoda ventosa, il Neo2Go progettato e realizzato dal costruttore specializzato svizzero HDigit - offre una sonorità piena e dinamica. Nonostante le dimensioni compatte (10 cm di diametro per 3,2 di spessore), la potenza e la chiarezza audio lasceranno a bocca aperta. Grazie alla connettività bluetooth integrata, il Neo2Go è in grado di riprodurre l’audio proveniente da qualsiasi sorgente presente in un raggio di 10 metri, senza interferenze o interruzioni! Ascoltare e condividere la propria libreria musicale, i preferiti di Spotify® o la radio diventa così semplice e divertente. Il vivavoce, con microfono integrato, permette l’utilizzo di Neo2Go anche in automobile, interrompendo la riproduzione in occasione di chiamate telefoniche e lasciando sempre libere le mani. Naturalmente la funzione di vivavoce risulta utile anche per conferenze con più partecipanti nello stesso luogo. Ma non è tutto: l’esclusiva struttura e i materiali di alta qualità utilizzati lo rendono impermeabile. Sarà finalmente possibile cantare sotto la doccia sulle note della propria canzone preferita o godervi un rilassante bagno caldo con una musica di sottofondo. Disponibile in diverse colorazioni, il Neo2Go - presentato in Italia da Audioclub - diventerà presto il miglior modo di ascoltare e condividere la propria musica wireless con altissima qualità. Prezzo suggerito al pubblico € 79,90. Per maggiori informazioni: www.audioclub.it Il 3G è sempre a portata di mano grazie a TP-LINK La connettività è diventata una delle nostre necessità primarie. Quando ci si trova in una riunione, nella sala d’aspetto di un aeroporto, su una spiaggia in riva al mare o in una baita in montagna, e si ha bisogno di accedere al web per navigare, vedere video e utilizzare i social network, è indispensabile avere a portata di mano una connessione 3G. TPLINK, per garantire ai propri clienti la possibilità di essere connessi in qualsiasi momento, lancia in Italia il modem 3G portatile M5360, vero e proprio hotspot Wi-Fi 3G portatile: grazie alle dimensioni contenute può essere comodamente trasportato ovunque. Utilizzarlo è semplicissimo, basta avere una scheda SIM abilitata al traffico dati, inserirla nell’apposito slot e premere il tasto di accensione… in un istante sarà attivata una rete wireless 3G alla quale è possibile connettere i propri dispositivi elettronici (laptop, tablet, smartphone ecc.). Con TP-LINK M5360 il 3G può raggiunge una velocità massima di 21.6Mbps in download e 5.76Mbps permettendo così la condivisione della rete, tramite wireless, con 10 utenti in contemporanea. Punti di forza di questo nuovo dispositivo sono la batteria interna al litio da 5200mAh che garantisce una operatività di circa 16-17 ore e il power bank integrato per ricaricare tablet, smartphone e iPhone quando non si ha a disposizione una presa di corrente o un caricabatteria. Questa funzione è estremamente importante e fondamentale dato che i dispositivi mobili si scaricano con molta facilità… soprattutto quando si è a lungo fuori casa! TPLINK M5360 è dotato di uno slot per schede micro SD (con capacità fino a 32GB) per essere utilizzato anche come hard disk per archiviare documenti oppure per condividere file musicali, foto e video con tutti gli utenti collegati alla rete wireless 3G. Prezzo consigliato : 119,90 euro IVA inclusa Per maggiori informazioni: www.tp-link.it GIVA - 53 eScan Total Security la protezione ideale per il tuo PC eScan Total Security con Cloud Security è la nuova suite di sicurezza per tutti coloro che utilizzano Internet quotidianamente in casa come a lavoro. Si passa sempre più tempo on-line: per informarsi, divertirsi, tenersi in contatto con amici e famiglia, scaricare musica, video e documenti. Di pari passo, anche gli attacchi informatici hanno mutato la loro portata. Sono diventati sempre più persistenti, sofisticati e mirati a raccogliere informazioni personali e professionali. In questo scenario è diventato fondamentale proteggere i propri sistemi da un vasto numero di attacchi sempre più avanzati. La caratteristica che lo rende un prodotto unico è senza dubbio l’utilizzo di soli 10 MB di memoria RAM in modalità idle contro i 70 MB utilizzati mediamente dagli altri sistemi antivirus. Questo ne fa pressochè un prodotto universale, che si integra perfettamente con ogni tipo di dispositivo, senza rallentarne l’ attività. Unico anche nel fornire il supporto remoto integrato nel software, eScan Total Security rileva e risolve velocemente problemi di malware, e si distingue per le molteplici funzionalità. Il Firewall è stato sviluppato per lavorare in perfetta sintonia con il sistema operativo e, per renderlo ancora più efficace, è stato implementato con il Network Traffic Monitor (controllo del traffico) che verifica il traffico di rete in entrata e in uscita, fornendo agli utenti la possibilità di bloccare l’esecuzione di file eseguibili direttamente dal network. La possibilità di proteggere determinati file e cartelle, consente all’utente di specificare i percorsi file o le directory da proteggere da modifica e scrittura, salvaguardando dati confidenziali ed evitando la modifica di file a opera di malware. I file e le cartelle sono inoltre protetti anche dalla cancellazione accidentale in modo tale da salvaguardare i nostri programmi. eScan Total Security vanta nuove e sofisticate tecnologie come la MWL (MicroWorld Winsock Layer), che opera sul Winsock Layer di Microsoft Windows® bloccando tutto il malware proveniente da Internet prima che arrivi al Livello Applicazioni, o come la tecnologia DIRC (Controllo della Reputazione per Domini) e IP, che verifica la reputazione di ogni sito Web o indirizzo IP sospetto, proteggendo preventivamente i sistemi da phishing, malware e contenuti indesiderati. Infine la tecnologia NILP (Modello di Apprendimento Non-Intrusivo) utilizza una tecnologia adattiva nel controllo dello spam e del phishing utilizzando tecniche di Intelligenza Artificiale, “aggiustando il tiro” giorno dopo giorno, imparando dagli interventi dell’utente. eScan Total Security, integra la funzione scanner on-demand utile per velocizzare le risorse del sistema grazie ad una whitelist aggiornata in tempo reale. eScan Total Security è disponibile al prezzo di 60,00 euro +iva per 2 utenti. La demo gratuita di eScan Total Security è disponibile sul sito: http://www.escanantivirus.it/utenti-privati/escan-total-security. Per maggiori informazioni: http://www.escanantivirus.it 54 - GIVA Viaggi e vacanze: si parte tranquilli con il micro localizzatore GSM Isnatch L’estate è alle porte e si inizia a pensare alle ferie: cosa portare in vacanza? Per essere tranquilli e godere del meritato riposo, non ci si può dimenticare del micro localizzatore GSM Isnatch, un dispositivo innovativo ed utile per rintracciare gli oggetti a cui è legato. Quante volte si è sentito quel brivido di ansia nel lasciare la propria valigia nel lato più lontano dello scompartimento del treno o in un bagagliaio fin troppo pieno dell’autobus? È solo un ricordo, perché con il micro localizzatore GSM si parte in totale tranquillità: una volta inserito nel proprio bagaglio, il dispositivo localizza in breve tempo l’oggetto a cui è legato. E non ci sono problemi di spazio: si può riempire la valigia di costumi, scarpe, borse e giacche perché il micro localizzatore ha dimensioni minimal, solo tre centimetri. Facile da usare, il micro localizzatore funziona con una comune SIM card. Per verificarne la posizione è sufficiente chiamare il numero a cui è legato il dispositivo con uno smartphone o tablet 3G. La risposta sarà un sms con le coordinate geografiche: un rapido sguardo alla mappa elettronica ed ecco individuata la posizione del proprio bagaglio! E il microfono di cui è provvisto permette di ascoltare ciò che avviene nelle immediate vicinanze. Inoltre, è attivabile una funzione mediante la quale è possibile ricevere la posizione geografica del localizzatore ad intervalli regolari e selezionabili, da 1 minuto a 24 ore. Il micro localizzatore è utile anche come antifurto: basta inserirlo nel cruscotto dell’auto, del camper o nel sellino della moto, per chi preferisce la “vacanza on the road”. Il prezzo consigliato al pubblico è di 59,90 euro i.i. Per maggiori informazioni: www.gbconline.it iTek presenta i gioielli della linea Scorpion: Deep Sea, Raindevil, Thunder e Ares Tastiera, mouse, pad e cuffia: quattro progetti distinti ma uniti nell’obiettivo, quello di offrirti le migliori condizioni di gioco. Questo è, come sempre, lo scopo di tutti i prodotti iTek che neanche questa volta delude nel presentare nuovi accessori per i gamer appassionati del marchio. Si tratta di elementi dalle ottime performance, ad un prezzo accessibile, e curati nel design esterno, per accompagnare la qualità tecnica con il piacere durante l’utilizzo. iTek Scorpion Deep Sea è la Tastiera con layout in italiano, dotata di dieci tasti multimediali. È prodotta con materiale anti abrasione e anti scivolo per avere tutto il confort necessario durante le sessioni di gioco più impegnative. Oltre all’aspetto tecnico, questa tastiera presenta un design particolare e intrigante: ha la forma a “taglio di diamante”, reso vivo e splendente grazie alla retroilluminazione a due colori, rosso e blu. Una tastiera dallo standard così elevato, come quella iTek, non poteva che essere associata a un mouse altrettanto performante e completo. iTek Scorpion Raindevil è il Mouse perfetto per i giocatori “enthusiast” che cercano il massimo nei propri dispositivi. Raindevil è dotato di sei bottoni a risposta immediata ed è rivestito di un innovativo materiale anti scivolo. È un mouse ad altissima precisione, dal design aggressivo e dotato di retroilluminazione multicolore. Ad amplificare le prestazioni del Mouse Raindevil c’è iTek Scorpion Thunder, il Pad perfetto per i gamer professionisti. Si presenta nel classico design iTek, aggressivo ma con stile, ed è fatto di materiali di utima generazione, rigorosamente anti abrasione, che garantiscono un ottimo rapporto con i movimenti del mouse e, allo stesso tempo, un’aderenza perfetta alle superfici lisce. Scorpion Thunder è garanzia di qualità, comfort e durata, come assicurano i migliori player mondiali che lo hanno testato. Per completare la serie c’è iTek Scorpion Ares, una cuffia super accessoriata e regolabile. Ares è comoda da indossare e rivestita di un materiale soffice in similpelle per offrire il massimo confort nell’utilizzo anche prolungato. La cuffia è dotata di regolatore indipendente del volume e di un microfono morbido e di facile sistemazione, regolabile fino a 180° gradi. L’impedenza dai suoni esterni è ottima e garantisce una completa immersione audio per sentirsi ancora più al centro dell’azione. Le caratteristiche che la contraddistinguono rendono la cuffia Ares adatta ai più svariati utilizzi: gaming, multimediali e office. iTek si conferma da anni in testa al mercato di device professionali per i gamer e non solo, riconosciuto a livello mondiale per i suoi prodotti, ha aggiornato ancora una volta i suoi standard con quattro dispositivi disponibili separatamente, ma che si rivelano indispensabili l’uno per l’altro. Di seguito i prezzi al pubblico iva inclusa. Inoltre per tutto il mese di maggio, nei migliori negozi di informatica, partner di iTek è in corso un importante promozione denominata “SCORPION GAMING PACK” che consiste nell’acquistare questi 4 prodotti in bundle a 39.90 € iva incluse invece di 64.90 €. Singolarmente, i prodotti sono sul mercato ai seguenti prezzi: Tastiera iTek Scorpion Deep Sea: 34,90 euro Mouse iTek Scorpion Raindevil: 9,90 euro Mouse Pad iTek Scorpion Thunder: 7,90 euro Cuffia iTek Scorpion Ares: 11,90 euro Per maggiori informazioni: ww.itek.it GIVA - 55 l a pa g i n a d e l n o ta i o di Alessandro de Cicco Giugno/Luglioo 2014 mail: [email protected] Decreto semplificazione di Renzi e... aumento di costi per le srl S econdo le indiscrezioni giornalistiche di questi giorni il Decreto sulla Semplificazione e la Crescita prevederebbe alcune facilitazioni per la costituzione di S.P.A. È stato infatti previsto l’abbassamento del livello minimo di capitale sociale necessario per la costituzione dagli originari 120.000 euro a 50.000 euro. Tale nuova norma è finalizzata evidentemente ad incentivare la costituzione di nuove società a base azionaria, riducendone i requisiti di dotazione patrimoniale. In epoca di “credit crunch” tale manovra ha lo sopo di favorire la raccolta sul mercato di capitale di rischio e di capitale di debito. Tuttavia per il richiamo alla normativa della SPA operato in più punti dal codice civile in materia di SRL, l’abbattimento di tale limite comporterà presumibilmente un maggior onere per le SRL che attualmente hanno un capitale sociale inferiore a 120.000 euro, ma superiore a 50.000 euro, le quali si vedranno ora obbligate a nominare un collegio sindacale (o un sindaco unico). Infatti l'art. 2477 II° comma prevede che la nomina dell'Organo di controllo (sindaco unico o Collegio sindacale) è obbligatorio se il capitale sociale non è inferiore (e quindi pari o superiore) a quello minimo previsto per legge per le SPA.. Poiché l'art. 2327 del C.c. a seguito dell'entrata in vigore del Decreto “Renzi” ridurrà il valore minimo del capitale sociale delle SPA da 120.000 a 50.000 euro, va da se che tutte le SRL che abbiano un capitale pari o superiore a 50.000 euro, sebbene inferiore al limite minimo attuale di 120.000 euro, dovranno per effetto della riforma dotarsi di un Organo di Controllo. Con i relativi costi. A tal uopo si segnala che in base all'art. 2477 IV comma C.c. l'obbligo di nomina dell'Organo di controllo non scatta automaticamente a seguito del superamento del valore minimo legale ma solo a seguito dell'approvazione del bilancio in cui si verifica il superamento di tale limite. Quindi l'obbligo di nominare entro trenta giorni l'Organo di controllo scatterà: A) solo a seguito dell'adozione della delibera di 56 - GIVA approvazione del bilancio di esercizio 2014; B) solo se in esso si verifichi il superamento del (nuovo) limite minimo imposto dalla legge per il capitale sociale delle SPA. Ne deriva che gli operatori potranno evitare il costo aggiuntivo di un Sindaco unico o di un collegio sindacale qualora prima di tale delibera ne adottino un'altra che riduca volontariamente il capitale sociale della SRL ad un valore inferiore a 50.000 euro ai sensi dell'art. 2482 del C.c. In base a tale articolo, infatti, la società può ridurre volontariamente il capitale sociale ad un importo non inferiore a 10.000 euro (se ormai può costituirsi una srl con un capitale inferiore a 10.000 euro non si ritiene che il capitale possa volontariamente essere ridotto sotto tale soglia) rimborsando ai soci parte delle quote pagate o liberandoli dall'obbligo di versamenti ancora dovuti. Tenga ben presente il lettore che ad una prima lettura sembra prudenziale affermare che la riduzione del capitale non possa essere solo deliberata ma debba essere eseguita prima dell’assunzione della delibera di approvazione del bilancio 2014, che farebbe scattare l’obbligo di nomina dell’Organo di Controllo. E da questo punto di vista è bene rammentare che in base all’art. 2482 II comma del C.c. la decisione dei soci di ridurre volontariamente il capitale sociale può essere eseguita solo dopo il decorso di novanta giorni dal giorno dell’iscrizione nel registro delle imprese della decisione medesima, purchè entro detto termine nessun creditore sociale anteriore all’iscrizione abbia fatto opposizione. Calcolato che il termine di novanta giorni, essendo a supporto di un atto di opposizione, viene qualificato dalla migliore dottrina e giurisprudenza quale termine “processuale” e ricordata la sospensione dei termini processuali durante il periodo cosiddetto “feriale” (1° agosto-15 settembre), chi volesse adottare una delibera di riduzione volontaria del capitale della propria SRL per evitare i descritti incrementi di costi legati all’obbligo di nominare un Organo di Controllo....è bene che si sbrighi! QuiAssofranchising Giugno/Luglio 2014 di Italo Bussoli 1a assemblea pubblica assofranchising: il franchising “tiene” e guarda al futuro con fiducia Si è svolta a Roma lo scorso 18 giugno presso il Centro Congressi di Confcommercio la 1a Assemblea Pubblica Assofranchising e 9a Conferenza Nazionale del Franchising, organizzata in collaborazione con Confcommercio-Imprese per l’Italia e Indis-Unioncamere. T itolo della giornata è stato “Franchising: motore di imprenditorialità” e sul sito associativo www.assofranchising.it sono disponibili tutti gli atti e i contenuti multimediali dell’evento. Durante la mattinata è stato fatto il punto sullo stato del franchising in Italia, con la presentazione dei dati del Rapporto Assofranchising Italia 2013 – Strutture, Tendenze e Scenari, elaborato in collaborazione con l’Osservatorio Permanente sul Franchising. Dalle ultime rilevazione è merso come il franchising sia riuscito anche nel difficile anno 2013 a mantenere le posizioni e registrare alcuni indicatori in positivo, tra i quali di assoluta importanza il giro d’affari dei punti vendita in franchising, attestatosi a 23, 5 miliardi e in crescita dell’1%. Sono rimasti poi stabili gli addetti occupati nel settore, mentre molto bene risulta andare l’export delle reti in franchising italiane, che nel 2013 sono aumentate del 10,4% per numero di insegne e del +1,6% per numero di punti vendita. Il Presidente di Assofranchising, Graziano Fiorelli, ha sottolineato come il Franchising “rappresenti un’opzione di avviamento all’impresa per vari profili tipologici, e specificamente: donne, giovani, ex manager, ex dipendenti che hanno voglia di avviare una attività in proprio ma, in mercati così competitivi, preferiscono farlo in condizioni di maggior sicurezza, con una struttura ed una organizzazione, il Franchisor appunto, che ti prende per mano e ti accompagna lungo tutto il percorso di formazione, di crescita e di gestione della attività”. Sullo stessa lunghezza d’on- Subito sotto, il presidente di Assofranchisng, Graziano Fiorelli. In basso, Francesco Rivolta, direttore generale di Confcommercio Italo Bussoli, segretario generale di Assofranchising da l’intervento di Francesco Rivolta, Direttore Generale di Confcommercio-Imprese per l’Italia: “Il Franchising è un settore che nonostante la crisi ha tenuto, un comparto vitale e trainante della nostra economia che esporta il modello italiano di Franchising. Sostenere e promuovere il Franchising significa contribuire alla diffusione di un idea manageriale e favorire la competitività delle imprese. Mettere i piccoli sistemi in rete significa poter competere in un mercato globale”. Durante il suo intervento il Segretario Generale di Assofranchising Italo Bussoli ha poi sottolineato come ”il Franchising in Italia ha ancora amplissimi margini di crescita. In Francia e in Germania esso incide per il 14% e oltre sul totale del commercio, in Italia solo il 6,8%. Se poi guardiamo agli Stati Uniti, Paese di nascita del Franchising, scopriamo come la percentuale d’incidenza raggiunge il 38%”. Il franchising conferma dunque le sue caratteristiche di sistema capace di far fronte in modo migliore ai periodi di crisi come quello attuale, permettendo di cogliere in maniera adeguata le istanze di innovazione e competitività che il mercato non smette mai di chiedere. GIVA - 57 Giugno/Luglio 2014 P i c c o l e M e d i e I mp r e s e di Roberta d’Eramo FocusPMI 2014 “Innovare per competere. Un percorso obbligato” Innovazione e competitività sono strettamente correlate. Non sempre, però, le Pmi sono in grado di affrontare un percorso strutturato, a causa delle loro dimensioni strutturali. E’ quanto risulta dal rapporto “Le tendenze innovative della piccola e media imprenditoria italiana”, che testimonia la “strana” tentazione di innovare delle imprese italiane L ’entrata sui mercati internazionali di paesi come Cina e India ha costretto le economie più sviluppate a ripensare le proprie strategie produttive, processuali, gestionali e distributive. L’Italia, infatti, come e più di altri paesi, si trova a dover recuperare il deficit di innovazione che si è accumulato nel recente passato. Di fronte ad una tale concorrenza, oggi, diventa necessario utilizzare tutte le risorse possibili sulla ricerca, sulla creatività e sull’innovazione. In questi ultimi tempi si sente molto parlare di innovazione e se ne fa spesso la chiave per risolvere i problemi scaturiti dalla crisi. Di fatto quando si parla di innovazione quasi sempre si intende quella tecnologica. Che però non è né l’unica nè la più importante. E’ possibile, infatti, distin- 58 - GIVA guere tra innovazione operativa, innovazione di prodotto/servizio, innovazione strategica e innovazione manageriale. L’innovazione operativa, più facilmente conosciuta come innovazione di processo produttivo, riguarda le modalità con cui si producono i prodotti e i servizi e li si portano al mercato. L’innovazione di prodotto o servizio si manifesta con l’introduzione di prodotti nuovi o di nuove funzioni dei prodotti, oppure di nuovi servizi o di nuove funzioni di servizi. L’innovazione strategica riguarda principalmente le vere e proprie strategie di business. L’innovazione manageriale, infine, è l’innovazione relativa ai processi di management e quindi si può definire come innovazione organizzativa. E’ proprio quest’ultima che crea maggiore valore e maggiori possibilità di essere competitivi sul mercato. Trattandosi di questione organizzativa l’innovazione manageriale va perseguita da un’azienda per tutto l’arco della sua vita ed a ogni livello, quindi è soprattutto un’innovazione di tipo culturale. E’ chiaro, a questo punto, come proprio il tema dell’innovazione costituisce la leva più efficace per competere sui mercati internazionali. Il “Focus PMI” 2014, quarta edizione dell’Osservatorio Annuale sulle Piccole e Medie Imprese italiane, promosso dallo Ls Lexjus Sinacta è una realtà italiana e indipendente di oltre 180 avvocati e dottori commercialisti che operano presso le nove sedi di Bari, Bologna, Brescia, Firenze, Lecco, Milano, Padova, Roma, Torino e Casablanca (Marocco) studio legale e tributario LS Lexjus Sinacta, che si è svolto presso la sede della Borsa italiana, a Milano, il 20 maggio scorso, ha analizzato quanto le imprese italiane siano propense ad innovare. Sono state esplorate le strategie poste in essere dalle aziende che hanno avviato, da sole o in network con altri partner, dinamiche innovative per far crescere la loro competitività sui mercati nazionali e internazionali. Davanti ad una crisi che ha messo a nudo le debolezze strutturali dei sistemi paese, l’iniziativa di tenere un Focus periodico è un’esperienza di estremo interesse per la piccola e media impresa del made in Italy. Il “Rapporto 2014 della Commissione europea sulla capacità innovativa dei paesi membri”, infatti, evidenzia proprio come l’Italia registri un deficit rispetto ai paesi più avanzati, collocandosi nel gruppo dei Paesi innovatori moderati, terzo gruppo dopo quello dei paesi leader (Danimarca, Finlandia, Germania e Svezia) e dei paesi che tengono il passo (Austria, Belgio, Francia, Lussemburgo, Olanda, Regno Unito), precedendo solo quello dei paesi in ritardo (Bulgaria, Romania e Lettonia). I motivi del ritardo dell’Italia sono di tipo economico, politico e culturale. Il Rapporto della Commissione europea sottolinea come le dimensioni del debito pubblico limitino il margine di manovra del bilancio pubblico negli investimenti in ricerca e come il clientelismo freni l’innovazione. Le nostre imprese, poi, hanno la caratteristica di essere, per la maggior parte, di piccole e piccolissime dimensioni e questo non favorisce grandi investimenti finanziari in ricerca. Nonostante questi ritardi e la collocazione dell’Italia nel gruppo degli innovatori moderati, tuttavia, il sistema produttivo nazionale si posiziona avanti rispetto alla media dell’Unione Europea in termini di quota di imprese innovative. Questo perché l’innovazione nel nostro paese viene perseguita non tanto attraverso gli investimenti nella ricerca e sviluppo ma soprattutto nella possibilità di acquisire know how e apparecchiature innovative, nella creatività e nella capacità inventiva delle piccole e L’iniziativa di tenere un Focus periodico è un’esperienza di estremo interesse per la piccola e media impresa del made in Italy Tra le imprese che si definiscono altamente innovative si registrano situazioni diverse, che possono essere classificate in tre gruppi in base al livello effettivo di innovazione medie imprese del territorio. In Italia, dunque, l’innovazione non investe la sola realizzazione di nuovi prodotti ma abbraccia un ambito ben più ampio che va dalla produzione ai servizi, dall’organizzazione interna alle relazioni esterne. Questa capacità d’innovazione, cosiddetta di tipo trasversale, risulta molto importante perché le imprese che ne sono interessate risultano più frequentemente orientate ad operare sui mercati esteri rispetto a quelle in cui l’innovazione è circoscritta ai soli prodotti e processi o solo all’organizzazione e marketing. D’altra parte il solo export non può aiutare le imprese italiane a recuperare il gap in termini di competitività con i partner europei se la domanda interna rimane debole, se non migliora la capacità produttiva, se non cresce la propensione agli investimenti, se non si risolve il problema dell’occupazione. L’indagine realizzata dall’Istituto Guglielmo Tagliacarne dal titolo “Le tendenze innovative della piccola e media imprenditoria italiana”, presentata durante il convegno, condotta su un campione di 1150 aziende e riferita al periodo gennaio-dicembre 2013, si è posta proprio l’obiettivo di verificare la propensione delle pmi a ricercare in modo stabile strategie e processi innovativi. Per quanto le pmi italiane presentino una buona propensione ad innovare ed una spiccata attitudine a farlo in maniera sempre più trasversale ed integrata, tuttavia, una di loro su quattro non è pienamente consapevole della propria capacità di innovazione, GIVA - 59 da far emergere per favorire la crescita sui mercati internazionali. Le aziende “orientate all’innovazione”, infatti, presentando importanti opportunità di crescita, non possono essere lasciate da sole. Esse necessitano di un supporto e devono essere sostenute e incoraggiate nell’innovazione. Lo studio ha messo in risalto alcune tendenze di rilievo delle imprese nazionali. A differenza di altre economie europee, dove il contributo delle grandi aziende è preponderante, in Italia si osserva ad un sostanziale equilibrio tra le risorse investite in innovazione dalle pmi (49%) e dalle grandi aziende (51%). Sul totale della spesa per innovazione delle imprese italiane, superiore a 15,9 miliardi di euro, ben 7,8 miliardi sono a carico delle pmi. Un dato rilevante, soprattutto se paragonato con quello della Germania, dove le pmi hanno investito in innovazione 9,3 miliardi di euro su un totale di 70 miliardi. Anche in termini di quota di imprese innovative, il sistema produttivo nazionale innova più della media dell’Unione Europea (innova il 56,3% delle imprese italiane rispetto al 52,9% di quelle dell’Ue). Dai dati dell’indagine risulta che rappresentano il 79,8% le pmi 60 - GIVA che si auto-percepiscono come altamente innovative, costituiscono il 60,7% quelle che si dichiarano mediamente innovative e raggiungono il 14,3% quelle che si autodefiniscono poco innovative. Tra quelle che si sono autodefinite molto innovative, di fatto, una su cinque, nel triennio 2011-2013, non ha introdotto innovazioni. Un aspetto, questo, che fa presupporre una perdita di competitività e di capacità innovativa. Tra le aziende che si sono definite “con bassa propensione ad innovare” l’indagine ha rilevato, invece, un sottogruppo, pari al 25% del totale, che appare propenso, pur non essendone pienamente consapevole, ad operare nella direzione dell’innovazione, destinando risorse umane e finanziarie, realizzando specifiche attività, effettuando investimenti per la crescita dell’azienda e ricercando collaborazioni con altre imprese per creare quelle sinergie necessarie alla crescita competitiva. In particolare una pmi su sette, tra quelle che si definiscono meno innovative, ha di fatto introdotto, al proprio interno, innovazioni significative che potrebbero consentirle di spostarsi verso aree di mercato in grado di offrire maggiori opportunità. Sono proprio queste le Imprese poco innovative: sottogruppo propemso ad innovare pur non essendo pienamente consapevole Franco Casarano, Presidente LS Lexjus Sinacta Al dibattito su Pmi, competitività e innovazione hanno partecipato anche Raffaele Jerusalmi, Amministratore Delegato di Borsa Italiana ed esponenti di primo piano del mondo finanziario, dell’imprenditoria e delle associazioni aziende, non pienamente consapevoli del proprio potenziale innovativo, che necessitano di un supporto affinchè l’innovazione si integri in tutti i processi aziendali. “Il potenziale di innovazione insito nelle pmi si potrebbe, ad esempio, far emergere attraverso interventi di sostegno nei percorsi di sviluppo tecnologico, nell’accesso al credito, nella fiscalità - ha sottolineato, nel suo intervento al Convegno, Franco Casarano, partner di LS Lexjus Sinacta - che comportino meno tasse, consentano maggiore export e soprattutto pratiche di open innovation che puntino, cioè, non soltanto sulla ricerca e lo sviluppo tradizionale, ma anche sull’attrarre talenti dall’esterno, in un processo creativo di co-generazione delle idee”. Da una stima sui dati del Rapporto dell’Ufficio studi della Camera di Commercio di Milano di febbraio 2014, realizzato attraverso Ipsos, emerge, infatti, che le imprese milanesi in cerca di credito sono cresciute dal 13 al 14% in quattro mesi, mentre il 53% ha già attive delle linee di credito e il 22% pratiche di mutui. Sono però 52mila le imprese milanesi che negli ultimi tre mesi hanno avuto problemi di credito, tra chi ha richiesto alle banche un prestito o un finanziamento (40mila) e chi, pur avendone bisogno, non ha neppure tentato (circa 12mila). Quasi la metà di quelle che lo hanno richiesto non lo ha ottenuto in totale o in parte. “Il credito è una leva fondamentale per le imprese, alla base della capacità di investire e di innovare. Innovare è l’unica strada di rilancio in questo periodo di difficile crisi”, ha dichiarato Alvise Biffi, vicepresidente Piccola Industria - Confindustria e consigliere della Camera di Commercio di Milano. “La Camera di Commercio di Milano è impegnata con una serie di iniziative di supporto alle imprese per agevolare e mettere a disposizione strumenti veloci e efficaci per poter accedere al credito”, ha dichiarato Pier Andrea Chevallard, segretario generale della Camera di commercio di Milano. Il nostro sistema delle imprese, dunque, è pronto a ricominciare a crescere. L’export sta funzionando. Solo 5 paesi al mondo, infatti, possono vantare un surplus commerciale manifatturiero superiore a 100 miliardi di dollari. L’Italia è uno di questi. C’è un paese, poi, in Europa, che attira più turisti cinesi, statunitensi, canadesi, australiani e brasiliani di Alvise Biffi, Vicepresidente Piccola Industria – Confindustria e consigliere Camera di commercio di Milano Pier Andrea Chevallard, segretario generale della Camera di commercio di Milano Una delle Tavole Rotonde di cui si è composto l’evento ogni altro. Questo Paese è l’Italia. Ancora, c’è un paese che primeggia in quanto ad efficienza ambientale, con meno emissioni di CO2 e meno rifiuti, delle proprie imprese: ed è sempre l’Italia. E c’è un Paese che durante la crisi globale ha visto il proprio fatturato estero manifatturiero crescere più di quello tedesco, ancora l’Italia. Perché tutto ciò accada vuol dire che in un sistema così poco competitivo, come quello italiano, in cui la macchina pubblica sembra comprimere ogni possibilità di crescita, ci sono imprese che riescono a dare grande valore aggiunto al loro prodotto e riescono a vendere il Made in Italy conseguendo risultati inaspettati. Le imprese rimaste in vita, dunque, costituiscono un sistema produttivo incredibilmente propositivo e creativo. Purtroppo, in Italia più che in altri Paesi, il mercato interno è fortemente depresso. Ciò dipende principalmente dal fatto che il 53% del Pil è fatto da aziende che lavorano per lo Stato. Se lo Stato non compra e non paga, alla fine, mette in ginocchio metà del nostro sistema produttivo creando un circolo vizioso in cui la mancanza di liquidità deprime la capacità di acquisto. GIVA - 61 Benessere Giugno /Luglio 2014 di Giovanna Falchi Arriva l’estate si va in vacanza Tempo di riposo. Ecco alcuni trucchi per non tornare più stanchi di prima. M i ricordo quando anni fa si andava in vacanza per brevi periodi magari avendo al seguito un gruppo di adolescenti e si faceva loro l’invito a consegnare i cellulari per liberarsi da certe dipendenze che possono risultare anche pericolose. Ora si potrebbe proporre la stessa cosa anche agli adulti perché sono ben pochi quelli che non hanno alcuna dipendenza dai vari dispositivi elettronici che ormai ci accompagnano nella vita di ogni giorno. Ci avviciniamo al periodo delle vacanze e quindi sarà bene che ritroviamo momenti di serenità. Non si parla di astenersi totalmente perché ormai sappiamo bene che è pressoché impossibile ma sarebbe bello riuscire a ridurre a pochi e determinati momenti durante la giornata. Non si può vivere attaccati al web anche mentre si è in vacanza, e questo perché un coinvolgimento di questo 62 - GIVA tipo ci porta a concentrare la nostra attenzione su uno schermo perdendo di vista tutto quello che di bello ci circonda nella natura e nel paesaggio dove ci troviamo. Il rischio altrimenti è quello anche di rimanere in chat per mantenere i rapporti di sempre perdendo la possibilità di realizzare nuovi incontri e conoscere persone nuove. Si può avere anche carta e penna per fissare le impressioni e le emozioni. I primi giorni di vacanze dopo lo stress dei preparativi e tutta la intensa attività di un anno dovrebbero essere lasciati liberi. Niente programmazione. Solo il mettersi in ascolto di se stessi e delle proprie emozioni. Devono essere giorni, i primi, senza impegni, per agire come il momento ci suggerisce. Infatti, dopo un anno di tanto lavoro e impegno, il rischio è quello di riempire i giorni di vacanza di cose da fare e da vedere con il rischio di tornare più stanchi di prima. La prima attenzione da avere è nei confronti delle persone che ci stanno intorno e che magari, durante l’anno, sono già costretti a dover rinunciare spesso a noi. Allora stiamo con il nostro compagno o compagna e torniamo a giocare con i nostri figli. Organizziamo al limite picnic al parco, o nel luogo ricco di verde più vicino a dove ci si trova, coinvolgendo anche amici e conoscenti. Potrebbe essere una modalità per far scattare un dialogo ravvicinato, il primo passo per nuove amicizie. Ma un buon suggerimento potrebbe essere quello di dare una svolta alla propria vita e cambiare quelle abitudini che ci portiamo dietro da una vita. É una questione di saper esercitare l’arte dell’improvvisazione: lasciati guidare dall’istinto, fai colazione in un bar Primo passo da fare: prendere le distanze dai vari dispositivi elettronici differente, gioca a scoprire quartieri mai visti o luoghi interessanti, vicini a casa, da raggiungere in bicicletta o in treno. Il mondo è saper guardare con occhi nuovi. Altra cosa che possiamo fare è dedicare tempo alla cura e all’attenzione verso un certo benessere fisico. E allora possiamo bere tanta acqua, spremute e frullati, evitando bibite gassate e zuccherate, che non soddisfano realmente la sete. Nutriti con semplicità, scegliendo alimenti freschi e naturali. Divertiti a assaggiare piatti nuovi e sperimenta con allegria ricette diverse, senza senso del dovere ma col piacere di viaggiare nei sapori. Cura ciò che mangi con attenzione e amore. Perché ciò che mangi è ciò che ti nutre. E se cucinare tocca sempre a te... passa il compito al marito, almeno per le vacanze. La vita non chiede permesso per accadere. Impara a cogliere le potenzialità degli imprevisti: le vacanze sono un’ottima occasione per iniziare. Almeno in ferie cosa ne dici di essere un po’ più flessibile? Non prenderti troppo sul serio, non creare troppe aspettative , che rischiano di isolarti in un sistema chiuso. Sei in vacanza: pensa a sorri- dere e non prestare attenzione al disordine. Questo esercizio potrebbe rivelarsi un’ottima strategia per diventare meno perfezionista e imparare a goderti di più la vita... anche al ritorno. Via libera al movimento! Nuota, balla, mettiti alla Dedichiamo prova con un nuovo sport più tempo da imparare. Sfrutta le ore ai nostri più fresche della giornata, affetti al mattino o di sera, per fare Riserviamo maggiori attenzioni alla dieta Mettiamoci in ascolto di noi stessi e delle nostre emozioni jogging, sarà un potente elisir anche per l’umore. Secondo le ultime ricerche scientifiche la passeggiata serale, almeno di un quarto d’ ora, è un’ ottima abitudine: consente di abbassare la glicemia e migliora la circolazione. Insegui il filo delle tue passioni. Quali sono i tuoi sogni del cassetto? Non fissarle in uno schema rigido: permettiti di vivere ciò che ami come un gioco nel quale riscoprire la capacità di sorridere . Respira! Paradossalmente il primo passo per essere felici e vitali si scopre nell’accettare i problemi e le emozioni dolorose come parte inevitabile della vita. Solo quando diamo a noi stessi il permesso di sperimentare l’intera gamma delle emozioni umane ci apriamo alla reale consapevolezza delle sensazioni più intime. Anziché giudicare, prova a dare un nome a ciò che si agita nel tuo cuore: guardalo, ascoltati. Prendi tempo per te. Accetta i tuoi limiti : se sei stanca fai un pisolino. Un quarto d’ora è sufficiente per ritrovare l’energia, ma duran- te le vacanze puoi concederti più tempo. Per riposare, liberare la mente. Sognare a occhi aperti . La pausa porterà relax, calma mentale, soluzioni nuove e intuizioni stimolanti da cogliere al volo. Lascia libera l’immaginazione e, con calma, rivivi i momenti più importanti dell’ anno, anche i più spiacevoli: pensa a ciò che hai imparato grazie a ogni esperienza, rifletti su ciò di cui avresti bisogno. E scrivi! In una lista di buoni propositi per il ritorno dalle vacanze appunta progetti e ispirazioni per il prossimo settembre, saranno uno stimolo per ripartire con grinta. L’acqua ricarica: rinfresca il corpo, rigenera lo spirito. Se sei al mare non limitarti a prendere il sole: nuota, muoviti passeggiando lungo il bagnasciuga, a zigzag dentro e fuori dall’acqua. Non essere pigra e tuffati alla scoperta del fitness in acqua: puoi sperimentare l’ acquagym oppure il sub. Il mare: un mondo silenzioso dove riscoprire ritmi ancestrali e avvertire la leggerezza del corpo che si muove nell›acqua. Una sensazione emozionante, da portare a casa con te. Riscopri nel silenzio la voce delle tue emozioni. Lasciati libera di esplorare il mondo dentro e fuori di te. Inizia a dare tempo e attenzione a ciò che ami. Cura le tue passioni. L’estate è il luogo dove fermarsi, per ripartire più carichi, di vita e progetti per l’orizzonte del domani. GIVA - 63 Libri Giugno/Luglio 2014 di Bice Passera IN VACANZA Qualche piccolo suggerimento per chi sta già pensando alla vacanza e a qualche libro da mettere in valigia. Il momento del riposo è quello giusto per qualche lettura distensiva, ma anche impegnativa. quel pollo di icaro C i hanno sempre detto di seguire le regole e non rischiare. Ci hanno messo in guardia ricordandoci che abbandonare la vecchia strada è pericoloso ed è molto meglio avere una serie di regole sicure da seguire. Tenete la testa bassa. Non volate troppo vicino al sole. Ma le cose ora sono molto diverse, viviamo in un’era molto particolare e allora la prudenza è sempre troppa. È ora di volare più in alto che mai. Nel suo libro più coraggioso e provocatorio, Seth Godin ci mostra come avere successo in un’economia che premia la creatività, non l’ubbidienza, e spiega perché i veri innovatori cercano la fiducia, l’originalità, la lea- 64 - GIVA dership, le storie virali, e afferma con passione che dovremmo iniziare a vedere il nostro lavoro come un’opera d’arte. L’arte non è scritta nel nostro DNA e non è un talento innato. È un atteggiamento, accessibile a chiunque abbia una visione che altri non hanno e il coraggio di metterla in pratica. Steve Jobs era un artista, così come lo erano anche Henry Ford e Martin Luther King. Lavorare come un artista significa investire in risorse che fanno la differenza: creatività, lavoro emotivo e grinta. Non è un cammino per deboli di cuore e Godin vi spiegherà perché è la vostra unica occasione per farvi notare. Questo è il momento di scoprire nuovi territori e nuovi lavori senza la certezza di una mappa. Allora, che cosa fare? Seth Godin, Quel pollo di Icaro, Sperling & Kupfer, € 16,00 LA SPINTA O gni giorno prendiamo decisioni sui temi più disparati: come investire i nostri soldi, cosa mangiare per cena, dove mandare i figli a scuola, con che mezzo di trasporto raggiungere il centro della città. Purtroppo facciamo spesso scelte sbagliate. Siamo esseri umani, non calcolatori perfettamente razionali, e siamo condizionati da troppe informazioni contrastanti, dalla complessità della vita quotidiana, dall’inerzia e dalla limitata forza di volontà. È per questo che abbiamo bisogno di un “pungolo”, di una spinta gentile che ci indirizzi verso la scelta giusta. Richard H. Thaler Cass R. Sunstein, La spinta gentile, Feltrinelli, € 16,00 L’EURO E LA SUA RELIGIONE I l tradimento del titolo risale alla creazione della Unione Monetaria Europea (UEM), quando il Trattato di Maastricht del 7 febbraio 1992 alimentò aspettative che si sono poi rivelate false promesse. Ad esempio, sostiene Di Taranto, “secondo gli accordi avremmo dovuto avere uno sviluppo del reddito di circa il 3% annuo, un incremento di due milioni di posti di lavoro e una forte riduzione dei prezzi a vantaggio dei consumatori. Tutto questo non solo non si è avverato, ma a partire dal 2007-2008, cioè dall’inizio della crisi, le condizioni delle famiglie sono notevolmente peggiorate”. Queste aspettative tradite, prosegue il professore “sono state rese possibili da quella che Jacques Sapir chiama la Religione dell’Euro”. Cerchiamo di capire cosa questo significhi. Giuseppe Di Taranto, L’Europa tradita, Luiss, € 14,00 A spasso per wall street sando un linguaggio di assoluta semplicità e una grande dose di umorismo anglosassone, Malkiel aiuta i lettori a comprendere U come la miglior strategia di investimento consista nell’acquistare e tenere a lungo fondi indicizzati (ETF) sui principali mercati mondiali, seguendo una semplice regola: meno si rischia più si guadagna. Burton G. Malkiel – A spasso per Wall Strett, Hoepli, € 19,90 I l manuale fornisce non solo le chiavi descrittive o interpretative dei fenomeni economici e aziendali, ma anche i possibili strumenti per affrontare il cambiamento e per gestire alcuni processi chiave indispensabili per perseguire traguardi di crescente competitività. Si fa riferimento alla strumentazione di analisi e gestione strategica delle imprese, con particolare attenzione alle dinamiche della crescita e ai processi di produzione, di marketing, di internazionalizzazione. Annalisa Tunisini, Tonino Pencarelli e Luca Ferrucci, Economia e management delle imprese, Hoepli, € 44,00 Lezioni di leadership A tre anni dalla sua scomparsa, Steve Jobs continua a essere studiato in tutte le business school come un modello unico di creatività, capace di coniugare in modo innovativo tecnologia e bellezza, strategia economica e fantasia. Imprenditore geniale, ma anche uomo dal carisma spietato, di lui spesso si sono messi in luce gli aspetti più ruvidi della personalità, senza considerare che questi erano parte integrante del modo in cui ha portato la sua azienda a raggiungere traguardi straordinari. Con la Apple, Jobs è riuscito a creare prodotti vincenti e a sviluppare nuove occasioni di business, rivoluzionando in pochi anni differenti settori, dall’informatica alla telefonia, dall’editoria alla musica. E questo grazie alla propria inventiva e alla determinazione con cui ha guidato la sua squadra. Steve Jobs, Lezioni di leadership, Mondadori, € 12 Il metodo warren Buffet D al 2007 a oggi la crisi dell’euro ha fatto cadere governi, fallire banche, capitolare intere economie. Milioni di cittadini europei stanno pagando il conto di scelte che non hanno compreso né condiviso. Le previsioni catastrofiste sulla tenuta dell’euro sono (per ora) andate a vuoto, ma in Italia il prezzo è stato altissimo: molto rigore, troppe tasse, un aumento vertiginoso della disoccupazione e del debito pubblico. Così all’improvviso la politica è stata costretta a discutere, difendere, proporre: bisogna uscire dall’euro; solo la lira può salvare le imprese; la Germania di Angela Merkel sta combattendo una guerra senza carri armati. Oppure no: dobbiamo rimanere nella moneta unica ma “battere i pugni sul tavolo”, rompere i vincoli del rigore, accettare il fallimento delle istituzioni comunitarie e tornare a una “Europa dei popoli”, qualunque cosa questo voglia dire. Consegnare il destino dell’Europa alla Banca centrale è l’inevitabile conseguenza del vuoto della politica o una sconfitta della democrazia? Il problema dell’Italia è l’Europa o semmai è vero il contrario? La notte dell’euro è stata lunga ma non è ancora finita. Queste pagine sono una guida per orientarsi nel buio. Alessandro Barbera/Stefano Feltri, La lunga notte dell’Euro, Rizzoli, € 16,00 GIVA - 65 Viaggi e turismo Giugno /Luglio 2014 a cura di Paola Scaglia La carica delle 100 mongolfiere N In occasione del centenario della prima guerra mondiale, la traversata della Manica con “Volare in Mongolfiera” per puntare al Record del Mondo. 42 - GIVA on a tutti – anzi, quasi a nessuno, per la verità – capita di partire per un viaggio e di finire nella storia. Ebbene, quella che “Volare in Mongolfiera” – società di Carpineti (RE) che organizza voli a richiesta in zone suggestive d’Italia e del Pianeta. Propone per l’autunno 2014 non soltanto un’esperienza ma esattamente l’opportunità di scrivere il proprio nome nel libro degli eventi da ricordare a livello mondiale. Non si può essere più precisi, al momento, perché le date sono per le settimane bianche, non per chi affida le proprie decisioni nelle mani dei venti e delle condizioni atmosferiche. Ciò che invece è certo è che tra novembre e dicembre, nell’ambito degli eventi che celebrano il centenario della Prima Guerra Mondiale, Arras Montgolfières Sport si è messa in testa di abbattere il precedente record di traversata del Canale della Manica, coinvolgendo nell’impresa 100 mongolfiere di nazionalità differenti, con partenza dal circuito automobilistico di Lydden, in Inghilterra, e arrivo sulle coste francesi a Boulogne sur mer. Per partecipare, “Volare in Mongolfiera” propone una traversata al costo di 600 euro a persona, inclusivo del volo in mongolfiera dall’Inghilterra alla Francia. Il giorno della partenza – nel pieno spirito di quell’avventura che ti cade addosso quando meno te l’aspetti – verrà comunicato con un preavviso di 72 ore, per permettere ai membri dell’equipaggio di farsi trovare nella data decisa al punto di decollo. I primi a compiere la traversata della Manica in mongolfiera furono, nell’aprile del 1963, Ed Yost e Don Piccard. Tra i prossimi 100 in una volta sola, potreste esserci voi.