Libero gli dà una famiglia Airton diventa campione

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Libero gli dà una famiglia Airton diventa campione
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Padova
IL MATTINO DOMENICA 15 GENNAIO 2012
L’intervista della domenica
UN piovese
a CAPO verde
‘‘
sono un uomo
fortunato:
sto girando il
mondo con lui
come suo allenatore
e Che emozione quando
per la prima volta
mi ha chiamato papà
di Renato Malaman
◗ SANTA MARIA DISAL (Capo Verde)
Libero di nome e di fatto. Per
gli amici è free, per chi gli scrive
è [email protected]. Libero
dalle convenzioni e da certi
pregiudizi, tanto da scegliere
di vivere la sua vita il più possibile a contatto con la natura.
Da ottobre a maggio a Capo
Verde, d’estate in Sardegna,
nella incantevole baia di Chia,
nella parte sud dell’isola.
Libero Cozzolino, 44 anni, è
nato a Cattolica ma con la famiglia s’è ben presto trasferito a
Piove di Sacco, dove ancora oggi abitano i genitori Vittorio e
Antonietta, titolari della piadineria “Da Bepi” e il fratello Giuseppe. Faceva il rappresentante di commercio Libero, vendeva componenti per l’industria.
Una vita inquadrata e centomila chilometri all’anno infossato sul sedile dell’auto, fra un
cliente e l’altro a caccia di vendite e provvigioni. Un bel giorno un grave incidente stradale,
in cui s’è visto la morte in faccia, l’ha indotto a ripensare il
suo futuro e a chiedersi cosa
veramente si aspetta dalla vita.
E ha scelto di fare la valigia per
aprire davanti a sè scenari nuovi. Dalla sua aveva la fortuna di
non avere legami familiari e
una attitudine naturale a fare
sport, coltivata attraverso la
pratica di diverse discipline.
A Capo Verde, nell’isola di
Sal, Libero ha deciso di fare
l’insegnante di kitesurf, lo
sport dell’equilibrio estremo
praticato su una tavoletta da
surf mossa dal vento, catturato
tramite un grande aquilone. La
scuola l’ha creata al Crioula
Club-Hotel, villaggio di proprietà italiana , il più frequentato dell’isola. Anzi, era stato proprio Andrea Stefanina, l’imprenditore bresciano che è stato fra i pionieri dello sviluppo
turistico di Sal, e la figlia Simona ad invitarlo.
Le sue chiome “rasta” hanno ben presto fruttato a Libero
una grande popolarità, specie
fra i bambini di Santa Maria.
Uno gli si è appiccicato addosso come una ventosa, seguendolo ovunque. Diventando il
suo primo ammiratore, la sua
mascotte. Libero all’inizio era
quasi scocciato di quella presenza costante, che lo faceva
sentire meno libero. Ma alla fine ha ceduto, affezionandosi
così tanto a quel bimbetto dalla faccia color nocciola e dagli
occhi azzurro-cielo che ha finito per adottarlo. Sì, Airton è diventato suo figlio. E’ diventato
Airton Cozzolino.
Ebbene, nel dicembre scorso quell’ex bimbetto di strada,
grazie all’amore e soprattutto
alle severe lezioni di Libero, è
diventato campione del mondo di kitesurf Ksp World Tour.
Nella impegnativa categoria
wave. Nel senso che è diventato a soli 17 anni il più bravo al
mondo a cavalcare le onde con
la sua tavola e il suo aquilone.
Libero, proprio una bella
storia...
«Il merito è di Airton, si è
sempre impegnato tanto. E’
proprio bravo. Si muove fra le
onde con una naturalezza...
Ha superato il maestro. Io so-
‘‘
HA superato il
maestro
sulle onde
si muove con
una naturalezza...
sognavo questa vita
in piena liberta’
e in mezzo alla natura
Libero e Airton Cozzolino con il fido cane Tribal, un ex randagio; il ragazzo mostra la rivista che parla del suo titolo
‘‘
A piove di
sacco torno
volentieri
Mio figlio
si allena nella pista
di skate a tognana
S’E’ fatto molte amiche
va in disco con la cugina
Libero gli dà una famiglia
Airton diventa campione
«Free» Cozzolino, l’istruttore «rasta», undici anni fa adottò un bambino di strada
Insegnandogli a cavalcare le onde ha coronato il sogno di portarlo al titolo iridato
nell’isola c’e’ molta italia: club , birrificio e saline termali
Sal è il luogo ideale per dedicarsi a questo sport grazie ai venti Alisei e allo Swell
no un padre fortunato. Per seguirlo come allenatore alle prove del mondiale giro e girerò il
mondo: Mauritius, Perù,
Hawaii... E la cosa non mi dispiace. Mi sento come un povero-ricco, nel senso che faccio
cose che i ricchi non potrebbero fare nemmeno pagandole. E
questo conferma che i soldi
non sono tutto nella vita».
Il destino l’aspettava a Capo Verde.
«Già, qui ho trovato quello
Il kitesurf è nato nel 1999 e si è
rapidamente diffuso in tutto il
mondo. Lo si pratica anche in
diverse parti d’Italia. Capo Verde,
l’arcipelago ex portoghese nel
cuore dell’Atlantico, è uno dei
luoghi ideali per la pratica di
questa nuova disciplina. Lo è per
effetto degli Alisei, i dolci venti
dell’Oceano, e di una corrente che
arriva da nord, lo Swell, che crea
le onde giuste. Sono moltissimi i
turisti che scelgono questa
destinazione per imparare i
segreti del nuovo sport.
Abbinando la scuola di kitesurf, di
cui Libero Cozzolino è uno degli
maestri più bravi, alla vacanza
balneare. E’ una delle attività del
Crioula Club-Hotel del gruppo
Stefanina, imprenditori bresciani
che a Sal hanno creato anche un
birrificio artigianale, un impianto
di dissalazione dell’acqua
dell’Oceano, un tour operator
(Caboverdetime), un Club che fa
musica e buona cucina (il Club
One), nuovi insediamenti
residenziali, rilanciando anche
l’attività di fangoterapia e di
centro benessere nelle
spettacolari saline dell’ex
vulcano di Pedra de Lume, il luogo
più bello dell’isola di Sal. Anche
l’aeroporto dell’isola è opera di
italiani. Fu costruito nel 1939.
che cercavo: la libertà, la natura selvaggia e rapporti umani
veri. Devo ringraziare innanzitutto la famiglia Stefanina, proprietaria del Crioula, che pioniera come me qui a Sal, ha creduto fin da subito in me e nel
mio progetto. La scuola Tribal
Surf l’ho creata grazie a loro.
Poi c’è stato l’incontro con Airton. Mi faceva tanta tenerezza
quel bambino solo, che viveva
gran parte del suo tempo in
spiaggia. All’inizio mi chiama-
va solo free, da poco mi chiama
papà e devo dire che la prima
volta è stata un’emozione incredibile. E lo dice uno che nella vita non ha mai voluto vincoli e legami stabili...».
Airton le deve tutto...
«Al contrario, sono io che devo molto a lui. Condividiamo
tutto nella vita, siamo sempre
insieme. E coinvolgiamo anche i suoi inseparabili amici
Matchu Almeida e Luis Brito,
campioni anche loro. E’ bello
seguirli nella loro crescita sportiva e nella loro maturazione
umana. Talvolta devo anche richiamarli, perchè devono aitarmi nella scuola di kite. Questo
è anche il loro lavoro».
E quando tornate a Piove di
Sacco?
«Ad Airton piace molto, lì si è
fatto molti amici, specialmente molte amichette... I miei lo
adorano. Quando siamo a Piove lui va ad allenarsi sulla pista
di skateboard di Tognana, ma
va anche in discoteca con la cugina Ilaria. Gran parte del tempo in Italia lo trascorriamo in
Sardegna gestendo una scuola
di kitesurf al Chia Resort in Sardegna, un luogo fantastico. Vivendo là d’estate e qui d’inverno io hobuttato il mio guardaroba invernale. Non mi serve
più».
Come si vive a Capo Verde?
«Qui ho trovato l’approdo
che cercavo per vivere con
semplicità a contatto con la natura. Sto in costume da bagno
o in calzoncini corti sempre,
anche quando vado in centro a
Santa Maria. Al Crioula, poi,
siamo come in una grande famiglia. Il Villaggio è sempre
animato, si sta bene, si mangia
bene. Il mare offre del buon pesce, talvolta lo gustiamo in
spiaggia. Si respira un’aria pulita, il clima per effetto delle
brezze è gradevole tutto l’anno. Nei localini del borgo c’è
musica sempre. Cosa si può volere di più?».
Cinque anni fa proprio qui
a Sal avvenne un tragico fatto
di cronaca, quelle due ragazze
italiane ammazzate...
«E’ bene parlarne. Qui non
c’è mai stata criminalità. Quella fu un eccezione, il gesto di
un ragazzo del posto accecato
dalla gelosia e di un suo complice. Entrambi ora sono in galera a Praia, la capitale. Il turismo per un po’ ne ha risentito,
ma ora tutti hanno capito che
qui non si rischia nulla. Ci sono
moltissimi italiani che hanno
comprato casa e qui passano
l’inverno. Comunque fui io a
scoprire dove erano state sepolte, nella sabbia, quelle due
povere ragazze. Ci riuscii seguendo le indicazioni dell’unica sopravvissuta. Le conoscevo bene, ho sofferto tanto. Abbiamo sofferto tutti qui».
Quali sono le doti richieste
per praticare il kitesurf.
«Occorre saper entrare in
sintonia col vento e sviluppare
il proprio equilibrio. Ci vuole
anche preparazione fisica per
avere il controllo della barra
che comanda l’aquilone. Ci
vuole soprattutto una grande
passione per il mare. Qui a Sal
ci sono le condizioni ideali, il
vento è quello giusto. Non è vero che è uno sport pericoloso,
basta rispettare le regole».
Quanto costa l’attrezzatura?
«Cifre non eccessive. Poco
più di duemila euro».
Airton s’è guadagnato la copertina di una rivista americana, col titolo “Who is Airton
Cozzolino?”. Aveva mai sognato una cosa del genere?
«Il ragazzo è come dentro ad
una favola. E io con lui. Però, ripeto, questo momento di gloria per quanto potrà essere lungo un giorno finirà e noi dobbiamo essere pronti a tornare
con i piedi per terra. La vita è
così e a noi piace tanto anche
la vita normale. Una vita libera, anzi da Libero...».
Libero Cozzolino ci saluta,
ha un’ora di lezione. Il suo
“ufficio” è poco più che una capanna affacciata sulla spiaggia
ma per lui è il luogo più bello
del mondo. Sui gradini dell’ingresso c’è sempre qualcuno
che si va a sedere per fare due
chiacchere o per poter ammirare da un luogo rialzato le evoluzioni degli aquiloni sull’oceano. Il cane Tribal, dal manto
color caffèlatte, segue l’istruttore piovese scodinzolando contento. Era un randagio, razzolava fra i rifiuti. Lo hanno adottato Libero e Airton... e in poco
tempo è diventato il cane più
bello e più felice di Sal. L’amore fa proprio miracoli...
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