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DIVINA TRAGOEDIA
OVVERO
LA STORIA DELL’UOMO
(SPECIAZIONE BIOLOGICA E SPECIAZIONE CULTURALE)
BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE
(Vedi: LE SCIENZE NUOVE DELLA COGNITIVITÀ)
INDICE
BREVE PRESENTAZIONE
pag. 4
SPECIAZIONE BIOLOGICA: REVISIONE “RAGIONATA” DEI DATI UFFICIALI
pag. 8
SPECIAZIONE CULTURALE IN GENERALE: RAPPORTO BIOLOGIA-CULTURA
pag. 24
EVOLUZIONE BIOLOGICA E CULTURALE
pag. 28
CULTURA E FILOGENESI: REVISIONE “RAGIONATA” DEI DATI UFFICIALI
pag. 28
CULTURA E NEUROSCIENZA (NEUROETOLOGIA COMPARATA): REVISIONE “RAGIONATA” DEI DATI UFFICIALI
pag. 30
CULTURA (SINTESI EPISTEMOLOGICA: GENETICA-FILOGENESI-NEUROSCIENZA)
pag. 33
SPECIAZIONE CULTURALE NELL’UOMO
pag. 41
PROLEGOMENA: RACCORDO ANAMNESTICO ULTRACONCISO SU ONTOGENESI ED ONTOLOGIA
pag. 41
ONTOLOGIA COMPARATA NEL CORSO (VICO) DELLA FILOGENESI OMOSPECIE DELL’UOMO
pag. 47
PROLOGO DE “LA STORIA EPISTEMOLOGICA DELL’UOMO”
pag. 47
LA STORIA EPISTEMOLOGICA DELL’UOMO (DAI “PRE-ADAMITI” AD OGGI)
(COMMIATO)
pag. 50
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I°
VENIET TEMPUS QUO POSTERI NOSTRI TAM APERTA NOS NESCISSE
MIRENTUR: Tempo verrà, in cui i nostri Posteri si meraviglieranno (e
non poco!) che noi avessimo ignorato cose tanto accessibili.
(Il lento cammino della conoscenza, Lucio Anneo
Seneca).
II°
La COLLERA EROICA …che negli animi generosi co’ suoi bollori
turbando e dall’IMO confondendo ogni MAL NATA RIFLESSIONE DELLA
MENTE da cui nasce la RAZZA VILE della fraude, dell’inganno, della
menzogna, fa ella gli EROI APERTI, VERITIERI E FIDI, e sì,
interessandoli della VERITÀ, li arma forti CAMPIONI DELLA RAGIONE
incontro ai torti e alle offese.
(INNO ALLA COLLERA EROICA, Vico G.B., Orazione funebre per
la Marchesa della Petrella Angiola Cimmino, 1727).
III°
Chi non abbia CONSAPEVOLMENTE “penetrato” e condiviso quanto
relazionato in precedenza ne LE SCIENZE NUOVE DELLA COGNITIVITÀ,
e pretenda d’affrontare la pur semplice lettura di questa DIVINA
TRAGOEDIA, incarnerebbe ineludibilmente la “in-potente” metafora
dell’Ecclesiastico digià citata: quella d’«… UN EUNUCO CHE VOGLIA
DEFLORARE UNA VERGINE» (Sir. 20, 4)
(cfr.: Prologo della pregressa Scrittura innovativa).
IV°
GOD DAMN THEM, GOD DAMN THEM ALL TO HELL:
Dio li stramaledica, Dio li condanni tutti all’inferno.
(Aprosdòcheton de IL PIANETA DELLE SCIMMIE,
Schaffner, 1968).
V°
FREMANT OMNES: DICAM QUOD SENTIO
(Stracciatevi pure le vesti: dirò ciò che “IO-PENSO”.
LA SCIENZA NUOVA, vv. 284, Degnità XCII).
VI°
Io non posso ritrar di tutti a pieno,
perocché sì mi caccia il lungo tema,
che molte volte al fatto il dir vien meno.
(DIVINA COMOEDIA: Inf., IV, vv. 145-147).
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BREVE PRESENTAZIONE
La STORIA, magistra vitae, lux veritatis, et cetera, insegna che non vi sia proverbio più INDOVINATO
di quello che recita in tutto il mondo (= UNIVERSALE FANTASTICO-POETICO): NON C’È PEGGIOR SORDO DI CHI NON
VUOLE ASCOLTARE; nondimeno bisognerà riconoscere l’UTILITÀ e la NECESSITÀ di PARLARE anche a SIFFATTI
SORDI perché, se ciò non fosse stato, l’uomo non avrebbe potuto poi godere (magari a lungo e/o
lunghissimo termine) d’alcun PROGRESSO, né nella FISICA, né nella METAFISICA.
Peraltro, che questa “ostinazione” nel DIRE IL GIUSTO, pur in assenza d’ascolto, rappresenti per il
Propositore soltanto un DOVERE (= IMPERATIVISMO DEPSICOLOGIZZATO) e non mai un PIACERE SENSIBILE
(eccettuata l’INCONTENIBILE E SUBLIME FELICITÀ “AUTOEROTICA” DELL’EUREKA), risulta storicamente accertato
nel DATO DI FATTO (= vérité de fait) che a fronte di rari uomini i quali hanno potuto giovarsi già in vita
del riconoscimento delle loro importantissime SCOPERTE (e, molti di essi, solo dopo aver subìto per
troppi anni le angherie del PROSSIMO), nella stragrande maggioranza dei casi s’è verificato un
totale e brutale annichilimento del DICENTE o, quanto meno, un angosciante oscuramento mirato e
deliberato della sua Persona e delle sue Opere.
Né vale, in questi casi, le LEGGE DELLA COMPENSAZIONE per la quale codesti BENEFATTORI DELL’UMANITÀ
raggiungono la fama soltanto dopo esser morti, quando le loro Opere diventano oggetto della
più dotta TRADIZIONE SCRITTA (Vico, Degnità I, vv. 121: …FAMA CRESCIT EUNDO; …MINUIT PRAESENTIA FAMAM),
perché accade IMMANCABILMENTE che esse stesse subiscano l’ULTERIORE OLTRAGGIO d’improprie
incrostazioni esegetiche e/o di mistificazioni apologetiche (= STEREOTIPI CULTURALI E PREGIUDIZI
DOTTRINARI) tenacissime, inamovibili e totalmente impenetrabili alla LUCE DI VERITÀ emanata dallo
Scritto originale.
Per questo motivo, ad esempio:
- Konrad Lorenz, diventa PER TUTTI «… QUELLO delle papere imprintate»; e, per qualche “REIETTO”,
addirittura «… il razzista dell’eredo-familiarità delle caratteristiche cognitive»;
- Sigmund Freud, «… QUELLO dell’ateismo scientifico e della psicoanalisi pansessualista»;
- Emanuele Kant, «… QUELLO dell’idealismo trascendentale e delle categorie a priori»;
- Giambattista Vico, «… QUELLO dei corsi e ricorsi storici»;
- e così via …sragionando dottamente e insensatamente, PER SECULA SECULORUM!
Infatti «… L’UOMO, PER L’INDIFFINITA NATURA DELLA MENTE UMANA, OVE QUESTA SI ROVESCI NELL’IGNORANZA, EGLI FA
DI SÉ REGOLA DELL’UNIVERSO» (Vico, La Scienza Nuova, Degnità I, vv. 120): a dire che nessun dotto
ama misurarsi direttamente con chi proponga la RIVOLUZIONE COPERNICANA d’una CONOSCENZA «… SIA
PER IMPAZIENZA DI RIFLETTERE UN’OPERA VASTA, OVVERO IRRITAZIONE D’ANIMO PER LA MINACCIATA RIFORMA DI UNA
SCIENZA NELLA QUALE EGLI CREDEVA DI AVER GIÀ DA GRAN TEMPO POSTO TUTTO IN CHIARO, OVVERO, IL CHE IO SUPPONGO A
MALINCUORE, NE ABBIA COLPA UNA CONCEZIONE, IN REALTÀ GRETTA, PER LA QUALE EGLI NON È MAI CAPACE DI PENSARE AL
(Kant, Prol., Op. cit., pag. 145), perciò sceglie di rimanere
NELL’IGNORANZA DELLE SCIENZE NUOVE, pur di FARE DI SE STESSO REGOLA DELL’UNIVERSO ossia di ritenersi,
SOFISTICAMENTE, HOMO MENSURA RERUM HUMANARUM ET DIVINARUM (= AUTOEROTICA MASTURBAZIONE CEREBROMENTALE).
Al Propositore emarginato e volutamente ignorato, dunque, non rimane altro che dar seguito a
LAMENTAZIONI E/O GEREMIADI, e non tanto per la sua NEGLETTA E COATTA CONDIZIONE, quanto per la caparbia
e pervicace IGNORANZA-IDIOZIA dei dotti boriosi, gretti ed incapaci di pensare (= Vico e Kant) che
perpetua nel tempo, troppo tempo (Æ VENIET TEMPUS?) la PSEUDO-CULTURA STEREOTIPATA, INSIPIENTE ED
INCONCETTA (senza Sapienza Poetica e senza Sapienza Riposta = PENSIERO ANIMALE).
Almeno in questa occasione, però, ci sarebbe ancora la possibilità d’evitarmi la sofferenza (=
…a malincuore, del Maestro di Königsberg) di insistere nel fare DIAGNOSI di DEBOLE DI MENTE Æ
CRETINO Æ IDIOTA (= valutazione Medico-Psichiatrica del QUOZIENTE INTELLETTIVO o Q.I.) ai DISGRAZIATI
che avendo facoltà material-provvedenti, PERSEVERINO NELL’ERRORE (= diabolicum est!) di tenermi in
“SUBLIMANTE” naftalina, infelicitando in modo abominevole la vita mia e dei miei figli; a loro DICO:
«DATEMI UN PUNTO D’APPOGGIO, E VI SOLLEVERÒ IL MONDO» (= “La Leva” di Archimede); altrimenti «… ANDATE
IN MALORA» (= cfr., “preghiera” di Konan, il Barbaro) INSIEME COI VOSTRI PSEUDO-FIGLI E COL MONDO INTERO!
DI FUORI DELLA SUA DOTTRINA DI SCUOLA»
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Comunque, per RAGGIUNGERE LO SCOPO d’essere preso in considerazione almeno per un possibile
ed auspicabile contraddittorio, ritengo utile e necessario di proporre il seguente RAGIONAMENTO.
Abbiamo sopra segnalato il MOTIVO DI FONDO che rende per lo più indecifrabili le SCIENZE NUOVE,
nell’immediato (= “PROTAGORISMO” = PROTAGONISMO DA SOFISTA PREZZOLATO) e nel futuro (= OBNUBILANTI
PREGIUDIZI IDOLATRICI); ma ancor prima (= LE SCIENZE NUOVE DELLA COGNITIVITÀ), è bene ricordarlo,
avemmo l’ardire d’ironizzare pesantemente sul fatto che Benedetto Croce (e non “Uno
Qualunque”!) trovasse IL LINGUAGGIO VICHIANO di LA SCIENZA NUOVA tanto oscuro e confuso da indurlo
ad un TRAGI-COMICO scambio di ruolo: poiché Lui, SUPER-DOTTO, non lo comprendeva, la cosa non
poteva dipendere da altro se non dalla “DEFICIENZA” di chiarezza espositiva e/o d’acutezza
d’ingegno del suo Autore (cfr. LA SCIENZA NUOVA DEL VICO, punto 24, pag. 72: …sicché, come
parlando della sua Filosofia abbiamo osservato che il Vico NON ERA UN INGEGNO ACUTO, così,
parlando della sua Storiografia, dobbiamo ora dire che egli NON ERA UN INGEGNO CRITICO).
Oltre a quanto argomentato in quella sede sulla manifesta “deficienza” del Croce riguardo al
CONCETTO DI SCIENZA (Sua, ricordiamo, è la stravagante ed inconcepibile definizione di «… scienza
empirica»), ritengo di poter chiarire IL DILEMMA riferendo la mia vicenda personale circa lo studio di
queste due branche dello scibile umano.
Nonostante abbia avuto la fortuna di frequentare un LICEO CLASSICO dove insegnavano degli
OTTIMI PROFESSORI (peraltro estremamente pazienti e benevoli nei confronti del mio “Infantilismo
congenito”), risultò da subito chiaro ed incontrovertibile che mentre nelle SCIENZE BIOLOGICHE
mostravo una discreta capacità di apprendimento, in FILOSOFIA (= Storia della Filosofia) risultavo
daddovero (Vico) DEFICIENTE, tant’è ch’ero la disperazione degl’Insegnanti di quella …MATERIA PER LA
QUALE E SENZA LA QUALE SI RIMANE TALE E QUALE (= GIUSTA definizione della metafisica delle scuole, seppur
INGIUSTISSIMA nei confronti della METAFISICA-SCIENZA, REGINA DELLE SCIENZE; cfr. LE SCIENZE NUOVE DELLA
COGNITIVITÀ).
Con tali premesse, fui in seguito quasi obbligato a scegliere un CORSO DI LAUREA d’indirizzo
scientifico-biologico e fortuna volle che fosse stato proprio quello di MEDICINA E CHIRURGIA.
Ebbi in tal modo fortuito-provvidenziale la possibilità di rendermi conto che quelle cose di cui si
occupava la FILOSOFIA e che all’epoca m’erano sembrate FANDONIE CERVELLOTICHE, corrispondessero
in realtà a delle precise e dimostrate NEUROFUNZIONI CORTICO-CEREBRALI (= aree della SENSAZIONE, della
PERCEZIONE, della COSCIENZA, dell’APPERCEZIONE, della PREVISIONE, dell’IDEAZIONE, del MOVIMENTO
VOLONTARIO, etc.).
Perciò, da quel momento in poi rivalutai spontaneamente e sommessamente l’INVESTIGAZIONE o
SPECULAZIONE dei FILOSOFI MAGGIORI concernente LE FACOLTÀ MENTALI, anche se mi meravigliava non
poco il fatto che il RAPPORTO CERVELLO-MENTE non fosse minimamente considerato dagli addetti ai
lavori: «… LO CHE, SE NON FOSSE, FILOSOFI E NEUROSCIENZIATI SAREBBERO STATI PIÙ UTILI ALLE REPUBBLICHE E CI
AVREBBERO PREVENUTO NEL MEDITARE QUESTA SCIENZA (= vv. 140, Degnità X, LA SCIENZA NUOVA del Vico e
…NEUROSCIENZA COGNITIVA d’oggidì).
A prescindere…, quando A CAUSA DI FORZA MAGGIORE (?) fui costretto ad occuparmi in prima
persona di COGNITIVITÀ, mi confermai sempre più, e meglio, nell’idea che la VERA FILOSOFIA “altro non
è” che SCIENZA DELLA MENTE, giacché fin dalla nascita s’è occupata di fornire, nel bene e nel male,
l’ESATTA DEFINIZIONE (= ἀκριβὴς ὀρισµός) delle facoltà cognitive FISIOLOGICAMENTE presenti nella MENTE
dell’uomo.
Quest’univoca e sola connotazione del lemma di FILOSOFIA, PARADOSSALMENTE, ancora non risulta
chiara a coloro che, per questo, chiamammo «… ERASTO-SOFI» (giocando appunto sulla diversa
connotazione delle parole greche φίλος v/s εραστός), i quali osano perfino parlare di FILOSOFIE
ORIENTALI, confondendo “bovinamente” l’INVESTIGAZIONE RAZIONALE O SPECULAZIONE DELLE FACOLTÀ MENTALI
propria della REGINA DELLE SCIENZE di Aristotele, con la proposizione di AFORISMI e/o FORMULE SAPIENZIALI
e/o MASSIME DI SAGGEZZA POPOLARE d’altri tipi di cultura (?) che sono pur sempre «… CONOSCENZE DI
TUTT’ALTRA SPECIE, ORIGINE ED USO» (Kant), cioè A-LOGICHE E/O A-RAZIONALI (cfr. precedente Lavoro).
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Infatti sappiamo che tal SCIENZA, IDENTICAMENTE A TUTTE L’ALTRE, nacque solo e soltanto nell’Aurea
Grecia del VI secolo a.C. dapprima, come INVESTIGAZIONE RAZIONALE dei principi primi della vita (=
FILOSOFI NATURALISTI); dipoi, dei principi primi del mondo (= FILOSOFI COSMOLOGI); appresso, come
affermazione ACRITICA dei valori umani (= SOFISTI); ed infine come INVESTIGAZIONE RAZIONALE E
DEFINIZIONE dell’UMANE FACOLTÀ MENTALI e dell’UMANO PENSIERO (= FILOSOFI UMANISTI E FILOLOGI).
In quest’ultimo filone o SCUOLA DI PENSIERO, ancor si sa, che dopo qualche anno da Parmenide di
Elea (520- 440 a.C.) ed in rapida successione generazionale (= appena tre generazioni d’uomini
dei quali Uno fu Discepolo DIRETTO dell’Altro), venne EVOLUTIVAMENTE raggiunta una PERFEZIONE
PROPOSITIVA tale da non poter essere mai più superata: infatti, Socrate (469-399 a.C.) Æ Platone
(427-347 a.C.) Æ Aristotele (384-322 a.C.), come meglio diremo nel Corso di questa Storia
dell’uomo, provvidero a DEFINIRE CON COTANTA PRECISIONE (= ἀκριβὴς ὀρισµός) non solo IL MODO IN CUI
L’UMANA MENTE PRODUCESSE LE SUE IDEE, ma anche IL MODO DI GIUDICARE SIFFATTO PRODOTTO, cioè l’UMANO
PENSIERO, che nel futuro quel «… PARADIGMA NOETICO» avrebbe consentito:
- a quei rari uomini che l’avrebbero compreso ed applicato, di conferire una DIMENSIONE RAZIONALSCIENTIFICA alle loro CONOSCENZE SAPIENZIALI (ad esempio: Sap. 7 e 8; per non dire, per ora, ALTRO!);
ovvero di progredire ulteriormente nella SPIEGAZIONE di QUELLA SCIENZA (= SCIENZE NUOVE DELLA
COGNITIVITÀ), in conformità con l’EVOLUZIONE di altre SCIENZE E NEUROSCIENZE;
- a quei pochi uomini FATTISI DISCEPOLI DI QUEL PARADIGMA NOETICO, di poter GIUDICARE con apodittica
certezza e verità, OLTRE AL RESTO, IL MOMENTO E L’OCCASIONE in cui l’umano pensiero espresso da una
TRADIZIONE SCRITTA fosse «… MUTATO» da una DIMENSIONE POETICO-FANTASTICA (= I° GENERE SOMMO DEL
PENSIERO UMANO NORMALE) ad una DIMENSIONE LOGICO-APOFANTICA (= II° GENERE SOMMO DEL PENSIERO UMANO
NORMALE);
- alla moltitudine UNIVERSALE delle TRE SCIMMIETTE (cfr., LE SCIENZE NUOVE DELLA COGNITIVITÀ), infine, d’«…
INFOGNARSI» sempre più in una DIMENSIONE COGNITIVO-CLOACALE.
A dire che UN UOMO QUALUNQUE che ignorasse e/o fraintendesse:
a) la DEFINIZIONE parmenidea concernente l’ESSERE-UOMO-PENSANTE, nonché la DISTINZIONE DELL’UMANO
PENSIERO nelle DUE FORME PARADIGMATICHE di cOPINIONE PERSONALE o δόξα v/s dSCIENZA UNIVERSALE o
επιστήµη;
b) la DISGIUNZIONE socratica riguardante ESSENZIALMENTE tal ESSERE-UOMO in una cPERSONALITÀ MORALE O
COMPORTAMENTALE ed una dPERSONALITÀ RAZIONALE O INTELLETTUALE …che funzionano pienamente solo
insieme (= cfr., LA SCIENZA NUOVA di Lorenz);
c) l’inarrivabile scoperta platonica circa l’ESISTENZA DELLE IDEE-CONCETTO O UNIVERSALI CONCETTUALI con le
sue molteplici implicazioni definitorie d’ordine ONTO-GNOSEOLOGICO;
d) la risolutiva e definitiva proposizione SCIENTIFICO-ARISTOTELICA attinente alla CATALOGAZIONE E
DEFINIZIONE:
- dell’UMANO PENSIERO in DUE GENERI SOMMI (= UNIVERSALI FANTASTICO-POETICI O RAPPRESENTATIVI v/s
UNIVERSALI CONCETTUALI O INTELLIGIBILI);
- dei due ipotetici, ma reali LUOGHI (= Τοπόι?) DELLA MENTE INDIVIDUALE dove ognuno di essi veniva
PRODOTTO AUTONOMAMENTE (= TOPICA SENSIBILE v/s TOPICA LOGICA O INTELLETTUALE);
- della PRECISA MODALITÀ (= IL MODO) in cui ciò avveniva per entrambi i GENERI SOMMI, nei rispettivi due
LUOGHI;
- e tutto ciò nel rispetto scrupolosissimo dell’inderogabile ed ineludibile FONDAMENTO DI TUTTE LE
SCIENZE, tradotto e sintetizzato dagli SCOLASTICI nelle formule assolutamente COMPLEMENTARI E
di QUIDQUID FIT, CAUSAM HABET ⇆ PER CAUSAS SCIRE;
mai più sarebbe abilitato a parlare (OLTRE AL RESTO) di MENTE UMANA, né di PENSIERO UMANO, e
nemmeno di COGNITIVITÀ IN GENERALE, e, quando s’avventurasse nel farlo, non potrebbe non risultare
che affatto QUALUNQUISTA, IGNORANTE E/O IDIOTA ossia una TRIVALENTE E TRIFORME SCIMMIETTA.
Onde ATTUALIZZARE e RENDERE CONCRETO questo discorso che potrebbe sembrare stucchevolmente
teorico (filosofico?), leggiamo cosa scrive oggi 16/07/07, FESTA DELLA MADONNA DEL CARMELO D’ELIA,
l’OPINIONISTA del Corriere della Sera Francesco Alberoni, nella sua Rubrica PUBBLICO & PRIVATO:
DETERMINISTICHE
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Gli scienziati, gli artisti, i leaders VERAMENTE GRANDI, di fronte a una situazione complessa
hanno la CAPACITÀ DI INTUIRE SUBITO L’ESSENZA DEL PROBLEMA, il PUNTO CHIAVE in cui si deve agire. GLI
ALTRI INVECE SI PERDONO IN MILLE PARTICOLARI PRIVI D’IMPORTANZA…
Le PERSONE GENIALI di solito assomigliano ai FELINI: sembrano distratte (n.d.r.: e/o fuori dal
mondo), in realtà osservano tutto, ascoltano tutto, poi, CON UN BALZO, AFFERRANO L’IDEA CHIAVE
CHE SERVE LORO…
Vi sono invece persone che non guardano (n.d.r.: NON SANNO GUARDARE), non vedono (n.d.r.:
NON SANNO VEDERE), non ascoltano (n.d.r.: NON SANNO ASCOLTARE) ciò che succede intorno a loro
e se lo fanno, NON CAPISCONO COS’È IMPORTANTE E COSA NON CONTA NULLA…Etc.
In verità, la stessa cosa scriveva con ben altro spessore epistemico e proprietà di linguaggio il
GENIALE PRIMO ISAIA (circa 740 a.C.) nel suo famosissimo (sic!) Cap. 6 (9-10): «… ASCOLTATE PURE, MA
SENZA COMPRENDERE, OSSERVATE PURE, MA SENZA CONOSCERE. RENDI INSENSIBILE IL CUORE DI QUESTO POPOLO, FALLO
DURO D’ORECCHIO E ACCECA I SUOI OCCHI E NON VEDA CON GLI OCCHI, NÉ ODA CON GLI ORECCHI, NÉ COMPRENDA CON IL
ma il PUNTO-CHIAVE financo “alberonico” è proprio
questo: nelle singole SCIENZE, nelle singole ARTI e nelle diverse MANIFESTAZIONI DI VARIA UMANITÀ È
ACCADUTO, ACCADE ED ACCADRÀ (Vico) che a fronte di persone che non guardano, non vedono, non
ascoltano e non capiscono cos’è importante e cosa non conta nulla di quanto li circonda (= LE TRE
SCIMMIETTE), vien fuori all’improvviso QUALCHE NANO che invece, sulla base di quello che HA STUDIATO
NELLA RISPETTIVA SCUOLA DI PENSIERO e di ciò che vede, ascolta ed osserva nella realtà quotidiana,
CUORE, NÉ SI CONVERTA IN MODO DA ESSERE GUARITO»,
BALZA FERINAMENTE SUL GROPPONE DEL GIGANTE DELLA TRADIZIONE E CI SI INSTALLA DEFINITIVAMENTE IN ATTESA DI FARE
(pare, appunto, che Leibniz o Newton abbiano dato della PERSONA
la definizione di “NANO CHE SI PONE STABILMENTE SULLE SPALLE DEL GIGANTE DELLA TRADIZIONE
CULTURALE”).
Or… (Vico), poiché tali eventi sono solitamente distanziati di molti secoli e devono comunque
subire l’ingiuria e l’oltraggio della coeva moltitudine delle “tre scimmiette”, diventa quasi
inevitabile il verificarsi della paradigmatica APODISSI KANTIANA (Prol., Op. cit., pag. 11)
«…APPRESSARSI AD UNA SCIENZA NUOVA CHE È DEL TUTTO ISOLATA ED UNICA NEL SUO GENERE COL PRECONCETTO CHE
DA SPALLA AL SUCCESSIVO NANO
GENIALE
LA SI POSSA GIUDICARE CON LE PROPRIE PRETESE CONOSCENZE ACQUISTATE ALTRIMENTI, QUANTUNQUE QUESTE SIANO
PROPRIO CIÒ DELLA CUI REALTÀ APPUNTO SI DEBBA A TUTTA PRIMA DUBITARE, NON PUÒ CONDURRE AD ALTRO CHE A
CREDERE DI VEDERE DAPPERTUTTO CIÒ CHE ERA NOTO ALTRIMENTI: GIACCHÉ LE ESPRESSIONI SUONANO ALL’INCIRCA
UGUALMENTE; SOLTANTO CHE IL TUTTO DEVE APPARIRE ESTREMAMENTE DEFORME, CONTRADDITTORIO, ESPRESSO IN UNO
STRANO GERGO, PERCHÉ VI SI PONGONO A FONDAMENTO NON I PENSIERI (NUOVI) DELL’AUTORE, MA SEMPRE E SOLTANTO IL
PROPRIO MODO DI PENSARE, DIVENUTO, PER LUNGA ABITUDINE, NATURA».
Né risolve il problema l’odierna istituzione delle facoltà di SCIENZE DELLA COMUNICAZIONE dove si
sproloquia reiteratamente sul presunto binomio DICENTE-ASCOLTANTE perché la questione non
riguarda affatto IL MODO DI COMUNICARE, quanto quello di individuare possibilmente degli SCHEMI
DIALOGICI NUOVI che consentano di UNIFORMARE PRELIMINARMENTE IL LINGUAGGIO DI COMUNICAZIONE in modo
poter finalmente COMPRENDERE AL MEGLIO E RECIPROCAMENTE CIÒ CHE VENGA PROPOSTO COME SCIENZA NUOVA.
Ad esempio: un lettore del precedente Lavoro che, in ASSENZA UNIVERSALE E PERPETUA DI SCRITTURE
MIRANTI ALL’INVESTIGAZIONE RAZIONAL-SCIENTIFICA DELLA NEUROFUNZIONE «… INTUIZIONE», si trova all’improvviso
a dover giudicare non una, ma due tipi di intuizione (= ISTINTIVA O PERCEZIONE GESTALTICA v/s RAZIONALKANTIANA) non può far altro che ritenere il tutto estremamente deforme, contraddittorio, espresso
in uno strano gergo, QUAND’ANCHE FOSSE STATO PROPOSTO DA EMANUELE KANT IN PERSONA (né, Egli Stesso,
ha avuto miglior sorte con la Sua METAFISICA-SCIENZA DELLA RAGION PURA!).
Lapalissianamente la cosa diventa addirittura «… ALLUCINANTE» quando investe l’INTERO SCIBILE
UMANO (Vico) …PER RIDURLO IN FORMA DI SCIENZA (= EPISTEMOLOGIA): nel senso che il lettore e/o
interlocutore abituato a leggere, ascoltare e comprendere perfettamente tutto ciò che gli venga
proposto secondo SCHEMI DIALOGICI ABITUALI, oltre a NON COMPRENDERE AFFATTO le nostre NOVITÀ
PROPOSITIVE CHE RIVOLUZIONANO DALLE FONDAMENTA LA CONSUETA TERMINOLOGIA SCIENTIFICA DIVENUTA PER LUNGA
ABITUDINE, NATURA,
è portato NATURALMENTE a ritenerle perfino un’ERESIA (ERESIA SCIENTIFICA O D’ALTRO).
Peraltro, già DUEMILA ANNI FA fu detto VERITIERAMENTE, INASCOLTATAMENTE e senza ch’alcuno dei
“MODERNI” l’INTENDESSE CON L’INTELLETTO: «QUESTO LINGUAGGIO È DURO: CHI PUÒ INTENDERLO»? (Gv. 6, 60).
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SPECIAZIONE BIOLOGICA
(REVISIONE “RAGIONATA” DEI DATI UFFICIALI)
Il termine di «… SPECIAZIONE» è relativamente recente poiché, riferendosi a quel PROCESSO
che determina la FORMAZIONE DI NUOVE SPECIE animali e vegetali, fu possibile di coniarlo
soltanto in seguito alla pubblicazione di L’ORIGINE DELLE SPECIE ATTRAVERSO LA SELEZIONE NATURALE di
Charles Darwin (1859): infatti, già nel titolo della rivoluzionaria (= RIVOLUZIONE BIO-COPERNICANA)
Opera darwiniana risultò evidente come la GENESI delle specie animali e vegetali non fosse
avvenuta, poeticamente (= Sapienza Poetica, Vico), a mezzo d’un processo CREATIVO (Gn. 1, 1125: «… ciascuno secondo la sua specie» = CREAZIONISMO) e CONSERVATIVO [Gn. 6, 19: «… -Noè-…
due di ogni specie (maschio e femmina!)» = FISSISMO], bensì, razional-scientificamente (=
Sapienza Riposta o ragionata + Scienza biologica), attraverso un processo EVOLUTIVO (=
EVOLUZIONISMO) e SELETTIVO (= ELIMINAZIONE SPONTANEA DELLE SPECIE DOMOSTRATESI “NON ADATTE” A VIVERE
NELL’AMBIENTE NATURALE).
Per lo stesso motivo, solo DOPO DARWIN potettero nascere sia il lemma di FILO-GENESI
[etimologicamente rappresentata dall’associazione delle parole greche φῠλή,ης (= classe,
specie, razza, tipo; = lat.: phylum), con γένεσις (= origine, nascita, princìpio)], sia la locuzione
zoologica di ALBERO FILOGENETICO, le quali avrebbero definitivamente stabilito SECONDO SCIENZA il
concetto (sviluppatosi sempre meglio nel prosieguo) della derivazione progressiva, consecutiva
e graduale di TUTTE LE SPECIE ANIMALI da un UNICO ORGANISMO MONOCELLULARE PRIMORDIALE (di cui
parleremo, a Dio piacendo, nel prossimo Lavoro: L’ORIGINE DELLA VITA SUL PIANETA TERRA), accreditando
così gli aforismi scientifici tardo-rinascimentali di Francesco Redi e di Lazzaro Spallanzani (=
omne vivum e vivo), nonché quello più specifico di Theodor Virchow (= omnis cellula e cellula,
1855), certamente conosciuti dal Dotto Naturalista Albionico.
Dipoi, nel 1868, fu la volta del tedesco Ernst Heinrich Haechel che s’inventò il termine di
ONTOGENESI per indicare lo sviluppo del SISTEMA ZIGOTE-EMBRIONE-FETO dei Vertebrati o Cordati;
insieme con la LEGGE BIOGENETICA FONDAMENTALE: L’ONTOGENESI RICAPITOLA LA FILOGENESI; giustissima,
perché in ogni Tipo o Phylum (= Classificazione di Linneo, 1758), le FASI EMBRIOGENETICO-FETALI
sono formalmente in tutto sovrapponibili, beninteso tenendo in debito conto I TEMPI E LE
CARATTERISTICHE SPECIE-SPECIFICHE del rispettivo prodotto del concepimento.
Peraltro, nel bel mezzo di questi FATTI SCIENTIFICO-BIOLOGICI (1866), accadeva che uno sconosciuto
Monaco-Scienziato Agostiniano di Brünn (l’odierna Brno), l’Abate GIOVANNI GREGORIO MENDEL,
presentasse in un Convegno organizzato dalla locale Società di Storia Naturale, una sua
personale RICERCA sulle caratteristiche MORFOLOGICHE dei piselli ottenute mediante ibridazione di tre
varietà di Pisum: da essa risultavano TRE LEGGI EREDITARIE (cdella dominanza; ddella
segregazione; e edella indipendenza dei caratteri ereditari) che non solo non furono apprezzate
dai dotti partecipanti, ma forse, anche derise.
Fatto sta che il Geniale Santuomo Boemo, deluso, interruppe umilmente [= Lc. 23, 34: «…
Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno»; (n.d.r.:) essendo totalmente incapaci
d’intendere, di volere e di ragionare] i suoi esperimenti (1870) e morì (1884) senza aver avuto la
soddisfazione TERRA-TERRA di veder riconosciuta la sua Immortale Scoperta Scientifica (= Scientia
debet esse de universalibus et aeternis).
Quelle LEGGI furono infatti ri-scoperte ex novo all’inizio del XX secolo da altri tre Botanici,
INDIPENDENTEMENTE TRA LORO, e solo allora si dette il giusto merito all’Abate CECO che invece le aveva
“VISTE” con oltre trent’anni di Anticipo (= LEGGI DI MENDEL SULL’EREDITARIETÀ DELLE CARATTERISTICHE
MORFOLOGICHE DI VEGETALI E DI ANIMALI).
E proprio nei primi anni del ‘900 (1902), il Citologo statunitense Walter Sutton stabilì che
dell’ereditarietà delle CARATTERISTICHE CORPOREE fossero responsabili i CROMOSOMI e precisamente
alcune parti di essi chiamate GENI.
Toccò poi ad un altro statunitense, Thomas Hunt Morgan, di dare DIMOSTRAZIONE SPERIMENTALE alle
Leggi di Mendel (1915), nonostante che all’inizio della sua fulgida carriera (Premio Nobel nel
BIOLOGICO
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1933) le avesse pubblicamente contestate; anzi, nelle sue MAPPE CROMOSOMICHE della Drosophyla
Melanogaster, Egli riuscì perfino ad individuare con precisione micrometrica i singoli LOCI dei
QUATTRO CROMOSOMI dov’era allocato CIASCUN GENE dell’intero patrimonio ereditario di quella specie.
Successivamente, considerato che i cromosomi erano stati descritti nei NUCLEI delle cellule,
chiaramente BASOFILI, fu universalmente tentato di ottenere la sostanza pura dell’ACIDO NUCLEICO
che costituiva cromosomi e geni.
La perseveranza e la fortuna arrisero a tre eccellenti Ricercatori Yankees (Avery, McLeod e
McCarty, 1944) i quali riuscirono a cristallizzare quella cromatina basofila e a stabilire poi che il
materiale genetico del nucleo cellulare (= GENOMA) fosse costituito esclusivamente da un
particolare ACIDO DESOSSIRIBONUCLEICO o D.N.A..
Però, soltanto i loro connazionali James Watson e Francis Crich (= Nobel 1962) ebbero la
ventura di urlare felicemente con quanto fiato avessero in gola: «… BINGO» (= equivalente
yankee dell’«… EUREKA» di Archimede), quando nel 1953 giunsero a rappresentare il MODELLO
MOLECOLARE A DOPPIA ELICA del D.N.A..
Si venne così a sapere che solo alcune SEQUENZE DI NUCLEOTIDI della lunga catena elicoidotridimensionale della MACROMOLECOLA DELLA VITA DI TUTTI GLI ESSERI VIVENTI rappresentassero i GENI di
Sutton e di Morgan, quelli responsabili delle caratteristiche ereditarie MORFOLOGICHE di animali e di
vegetali; mentre i tratti di D.N.A interposti tra quelli fossero in pratica ININFLUENTI per la detta
ereditarietà.
Questo è almeno quanto insegnano ANCOR OGGI nelle loro lezioni e nei loro libri i Genetisti ed i
Biologi più accreditati di tutto il mondo!
Insomma, per analogia (della esperienza), il fatto equivarrebbe alla STUPIDISSIMA affermazione
d’un FISICO DE’ QUANTI che, sconoscendo (= ignorante) o “impipandosene” (= “pippa” idiota) del
PRINCIPIO DI COMPLEMENTARITÀ di Niels Bohr, osasse affermare ampollosamente che i FOTONI
potrebbero fare benissimo a meno della rispettiva ONDA ELETTROMAGNETICA.
O anche, per scendere di livello, che la STABILITÀ e la FUNZIONE di una scala a chiocciola d’identico
materiale (= NUCLEOTIDI del D.N.A.) possa essere determinata soltanto da ALCUNE SERIE DI GRADINI, e
non da altre.
Tutto ciò per dire che da allora (1953 Æ) in poi (Æ ad oggi) i cosiddetti SCIENZIATI-DI-RISULTA (= «…
S-d-R»: chiamo così i moderni latori di SCIENZA-SPAZZATURA o SCIENZA LABORATORISTICA NON-RAGIONATA) di
tutto il mondo non avrebbero concettualmente più capito un ACCIDENTE di niente né sui GENI; né sui
tratti di D.N.A. tra essi interposti; né sull’EQUILIBRIO GENICO di ogni MACROMOLECOLA DELLA VITA postulato
dallo stesso Morgan, tant’è che l’hanno barbaricamente saccheggiata:
- sia perché, A MERO SCOPO DI LUCRO, hanno trattato il FITO-GENOMA a mò di puzzle per ottenerne
organismi geneticamente modificati (= O.G.M.) che di fatto STERILIZZANO LA VITA VEGETALE,
rendendo il Pianeta, alla lunga o long-term (com’essi amano dire), un REGNO DI MORTI e/o di ZOMBI
SUPERPAGATI;
- sia perché han creduto di poter sovvertire l’ordine naturale delle cose introducendo
diabolicamente spezzoni (= geni) di D.N.A. animale nel D.N.A. di specie vegetali, e viceversa,
senz’affatto comprendere che i frustoli di materiale genetico non sono MATERIA INERTE (= UN
PEZZETTO DI ACIDO ORGANICO), bensì MATERIA VIVA (= UN PEZZETTO DI VITA) di cui s’ignorano a tutt’oggi
l’essenza e la potenza; talché l’INIQUA COMMISTIONE, oltre a produrre mostri chimerici di mitologica
memoria e mucche pazze d’ogni specie (= gli S-d-R?), potrebbe perfino innescare nel futuro
prossimo reazioni a catena incontrollabili e foriere di catastrofici cataclismi con caterve di morti
d’ogni specie;
- sia perché, udite-udite, questi soloni dell’«… ANTIPENSIERO» (= 1984 by George Orwell) han
creduto di poter impunemente giocare addirittura col D.N.A. della specie di Homo Sapiens
Sapiens, procreando tra l’altro con ARTE-PROVETTA embrioni umani da congelare e da destinare a
sciatti uteri impropri di femmine mentecatte ed …isteriche; ovvero ad ABOMINEVOLE
sperimentazione vivisezionale e GENOCIDA d’innocenti silenzïosi, pretesa da insani ed insanabili
NEURO-PSICOPATICI starnazzanti.
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Come non lasciarsi prendere dalla «… COLLERA EROICA» di fronte a gentaglia maledetta che
stupra la Genetica e la Biologia con un BARBARISMO DI PENSIERO tale da giustificare ampiamente una
prima replica (altre ne seguiranno) dell’aprosdòcheton «… empiamente pio» (Vico): «…GOD DAMN
THEM, GOD DAMN THEM ALL TO HELL», pronunciato dal Capitano George Taylor, alias Charlton Heston,
quando s’avvide degli effetti nefasti e scimmieschi dell’idiozia autolesionistica dell’uomo?
Con la dovuta calma, ricominciamo a parlare di SPECIAZIONE BIOLOGICA e del Progresso OGGETTIVO E
CRONO-FILOLOGICO della SCIENZA GENETICA.
Nel 1978, l’Editrice viennese Springer-Verlag pubblicò UN LIBRO DI KONRAD LORENZ che sarebbe
stato tradotto in italiano col titolo di L’ETOLOGIA (Boringhieri, 1980, Iª Edizione) dove, per la prima
volta al mondo, si sosteneva e si dimostrava con MATERIALI E METODI SCIENTIFICO-BIOLOGICI DARWINIANI
che i MECCANISMI e le FUNZIONI COGNITIVO-COMPORTAMENTALI delle specie animali (= cfr., LE SCIENZE NUOVE)
fossero EREDITARI e SPECIE-SPECIFICI, cioè GENOTIPO-DIPENDENTI, ch’è quanto dire «… INNATI» [=
CONOSCENZA A PRIORI GENOTIPO-DIPENDENTE DA EREDITÀ MENDELIANA DELLE STRUTTURE A FUNZIONE COGNITIVOCOMPORTAMENTALE (= ultrastrutture molecolari, nei PROTOZOI; e neuro-strutture, nei METAZOI NEURONATI)],
alla stregua di quelli morfologici, fisiologici, biochimici ed immunologici.
Poiché i cosiddetti FILOSOFI hanno comodamente e storditamente abiurato il CONCETTO DI
CONOSCENZA A PRIORI da circa un secolo [= neopositivismo o positivismo (il)logico]; i BIOLOGI (escluso
Lorenz!) non hanno mai saputo, né sanno di cosa si tratti; e, «… per la di lei (= Conoscenza a
priori) deplorata oscurezza delle cagioni e quasi infinita varietà degli effetti, L’INTERO MONDO
SCIENTIFICO ha avuto quasi orrore di ragionarne» (cfr., Vico), L’ETOLOGIA di Lorenz è rimasta
PRATICAMENTE SCONOSCIUTA, quando-non guardata con ingiustificabile, ignorantissimo sospetto da
chi v’avesse addirittura visto pericolose e torve derivazioni d’ordine classista e razzista.
Noi, invece, scegliamo audacemente di RAGIONARNE SECONDO SCIENZA!
Troviamo scritto nel DIZIONARIO DI ETOLOGIA (a cura di Dànilo Mainardi, Einaudi, 1992, pag. 150,
col. b), quanto segue:
Molti GENI che controllano l’espressione di caratteri MORFOLOGICI E FISIOLOGICI hanno
un’evidente influenza ANCHE sul COMPORTAMENTO. Particolarmente NUMEROSI sono gli esempi
che possono essere tratti dalle conoscenze della GENETICA DELLA DROSOPHYLA: le mutazioni
(sic!) che modificano (resic!) la pigmentazione degli occhi o la forma delle ali, oltre ad
avere effetti puramente MORFOLOGICI, influenzano la capacità di RICONOSCERE il partner
sessuale o di svolgere in modo efficace le DANZE DI CORTEGGIAMENTO. In questo modo
conferiscono una minore efficienza riproduttiva ad un individuo nel cui FENOTIPO queste
mutazioni (re-resic!) si esprimono. SONO NOTE anche situazioni nelle quali MECCANISMI
GENETICI MOLTO SEMPLICI hanno a che fare IN MODO DIRETTO con il COMPORTAMENTO; può esserne
esempio un caso che riguarda le API scoperto ed interpretato da Rothenbuhler. Il
comportamento manifestato dalle API OPERAIE nei confronti delle larve morte e delle celle
in cui queste sono contenute, consente di distinguere DUE CATEGORIE FENOTIPICHE: le
operaie dette «igieniste», capaci di aprire le celle contenenti larve morte e di rimuovere
successivamente il cadavere; le operaie «non igieniste», incapaci di attuare questi
comportamenti. Rothenbuhler ha scoperto che l’ESPRESSIONE di queste caratteristiche è
controllata da DUE LOCI GENICI: cl’OMOZIGOSI per gli alleli recessivi di entrambe le coppie
alleliche (GENOTIPO aarr), tipico delle api operaie di razza Brown, le rende «igieniste»;
dl’OMOZIGOSI per gli alleli dominanti (GENOTIPO AARR), tipico delle api della razza Van
Scoy, le rende «non igieniste».
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Orbene, pur nella deprecabile esposizione “barbina e qualunquista” assolutamente indegna di
figurare in un LIBRO DI SCIENZA, del Relatore (e dei Relatori in generale) di queste nozioni, esse ci
ragguagliano almeno sui seguenti FATTI SCIENTIFICO-BIOLOGICI assolutamente inoppugnabili (=
dimostrati SPERIMENTALMENTE):
1) ALCUNI GENI sono depositari NON SOLO delle caratteristiche ereditarie specie-specifiche
morfologiche, fisiologiche, biochimiche ed immunologiche della Drosophyla melanogaster, MA
ANCHE di quelle COGNITIVO- (= riconoscimento del partner sessuale) –COMPORTAMENTALI (= danze di
corteggiamento) [= GEMEINSCHAFT o COMUNANZA-RECIPROCITÀ D’AZIONE della medesima SOSTANZA CAUSALE
(= Categorie logico-analitiche secondo la Relazione; cfr., LA SCIENZA NUOVA di Emanuele Kant)].
2) Ciò accade perché I GENI che nell’ambito dell’EQUILIBRIO GENICO di Morgan DETERMINANO la STRUTTURA
ISTO-CITO-ARCHITETTONICA e la FUNZIONE dei VARI ORGANI ED APPARATI di quell’insetto, provvedono
ovviamente “ANCHE” alla STRUTTURA ISTO-CITO-ARCHITETTONICA e alla FUNZIONE del suo SISTEMA NERVOSO
CENTRALE, in particolare del GANGLIO CEFALICO o ROSTRALE (= “cervello” della Drosophyla) dov’è
indubitabilmente “SITO” il SOFTWARE SPECIE-SPECIFICO (= moduli neuronali cognitivi e moduli
neuronali motori), ovverosia il PROGRAMMA dei comportamenti istintivi individuali previsti nel suo
standardizzato ETOGRAMMA DI SPECIE (= Ib., pag. 520, NEUROETOLOGIA: …RAPPORTO TRA NEURO-STRUTTURA
E NEURO-FUNZIONI).
3) L’intero CICLO VITALE della Drosophyla è di DUE SOLE SETTIMANE, di cui la prima contempla il
passaggio Æ UOVO-FECONDATO O ZIGOTE Æ LARVA O BRUCO Æ PUPA O CRISALIDE: laonde, sostenere che
nella rimanente settimana di vita tal dittero riesca ad IMPARARE A POSTERIORI (da chi? Come?) i
comportamenti INDOVINATI E PROVVEDENTI all’ottimale conservazione dell’individuo e della specie,
significherebbe attribuire ad esso facoltà cognitive a dir poco “paranormali” (= PURPOSIVISTI) oltre
che “picomirandolesche” (= BEHAVIORISTI); laddove, invece, sarebbe più conforme alla realtà
scientifico-biologica ammettere che i GENI SPECIE-SPECIFICI i quali stabiliscono A PRIORI (= SENZA
ESPERIENZA FATTUALE PRECEDENTE) il naturale, cronometrico e consecutivo passaggio morfocomportamentale Æ zigote Æ larva Æ pupa Æ Drosophyla provvedano altresì, nella MATURITÀ DEI
TEMPI ONTOGENETICI, alla costituzione dell’ORGANO BIOLOGICO dell’adulto-Drosophyla, chiamato
GANGLIO CEFALICO O ROSTRALE, dove si trovano i MODULI NEURONALI della SENSAZIONE degli stimoli; della
PERCEZIONE SIMBOLICO-MOTIVAZIONALE SELETTIVA di quella Sensazione; e dei complessi ISTINTI SPECIESPECIFICI, ovverosia dei NEURO-MECCANISMI o PRINCÌPI A PRIORI COGNITIVO-COMPORTAMENTALI dell’insetto,
PRE-POSTI, PRE-COSTITUITI, PRE-ORDINATI a CONOSCERE L’AMBIENTE nell’UNICO MODO ad esso concesso (=
PERCEZIONE SIMBOLICO-MOTIVAZIONALE SELETTIVA E SPECIE-SPECIFICA di Lorenz), ossia QUELLO che gli
consente, di PROVVEDERE alla conservazione dell’individuo e DELLA SPECIE DI APPARTENENZA.
A dire che, «… ASTRAENDO» (= ASTRAZIONE o INFERENZA o INDUZIONE; cfr., LE SCIENZE NUOVE) ogni FORMA DI
VITA (= ἡ βιοτεία) POSSIEDE (= -έχεια) in sé, INNATAMENTE, (= ἐν-) un suo-proprio MECCANISMO
COGNITIVO-COMPORTAMENTALE SPECIE-SPECIFICO, FINALIZZATO (= -τελ-) alla conservazione ed alla
perpetuazione della SPECIE di appartenenza (= ἡ ἐν-τελ-έχεια o ENTELECHÌA di Aristotele).
Chiaramente, senza codesto meccanismo innato cognitivo- (= MECCANISMO SCATENANTE INNATO o
ANGEBORENER AUSLÖSEMECHANISMUS) –comportamentale (= MODULI MOTORI COMPORTAMENTALI INNATI), LA VITA
non sarebbe affatto possibile, né specifica, né specie-specifica (= Lorenz e Aristotele).
A ben riflettere, quindi, ARISTOTELE aveva già individuato e definito con estrema precisione
razional-scientifica (= ἀκριβὴς ὀρισµός: esatta definizione) questa PRIMA LEGGE BIOGENETICA
UNIVERSALE ben oltre duemilatrecento anni orsono, ma si è dovuto attendere il 1958 perché un
Biologo Moderno, tal Colin Pittendrigh (Lorenz, Op. cit, pag. 30) la riproponesse al mondo
delle Scienze col nome condiviso di TELEONOMÌA (ENTELECHÌA = TELEONOMÌA), peraltro amputandola
nel suo requisito più importante: l’INNATISMO (= en-) delle LEGGI COMPORTAMENTALI GENOTIPO-DIPENDENTI
(= -nomia) FINALIZZATE (= -teleo-) alla conservazione dell’individuo e della specie (= ENTELEONOMÌA?).
[Parleremo peculiarmente di questo ricorrente, consueto e mistificante CRIMINE CULTURALE UMANO
nell’ambito della trattazione, appunto, di SPECIAZIONE CULTURALE].
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4) Una prima conclusione ci consentirebbe comunque di affermare che il GENOTIPO della
Drosophyla melanogaster, a partire dall’uovo fecondato o zigote, ha in sé la facoltà di GENERARE
A PRIORI (= SENZA CHE NESSUNO GLIELO INSEGNI E SENZA CH’ESSO POSSA IN ALCUN MODO IMPARARLO E/O ESSERVENE
CONDIZIONATO): cdapprima un ORGANISMO (= FENOTIPO; FENO-, da ϕαίνοµαι: mi offro allo sguardo)
avente le sembianze (MORFO-) ed i comportamenti (-COMPORTAMENTALE) di una larva-bruco, Æ
ddipoi, consecutivamente, un ALTRO ORGANISMO (= ALTRO FENOTIPO DEL MEDESIMO GENOTIPO) con le
caratteristiche morfo-comportamentali di una pupa-crisalide, ed Æ einfine DUE ulteriori, distinti
e differenti FENOTIPI MORFO-COMPORTAMENTALI ADULTI (= DIMORFISMO SESSUALE), MASCHIO E FEMMINA, affatto
diversi tra loro per corporeità (morfo-) e per comportamento individuale (-comportamentale), i
quali PROVVEDONO spontaneamente-naturalmente alla perpetuazione della SPECIE servendosi
ognuno della sua-propria, individuale CONOSCENZA A PRIORI SPECIE-SPECIFICA che consente
RISPETTIVAMENTE e COMPLEMENTARIAMENTE ad entrambi di CONOSCERE e d’INTERPRETARE l’ambiente A MÒ di
Drosophyla (e non, A MÒ della soporifera …MÒ…SCA TZÈ-TZÈ).
Detto questo, e proprio per questo, prima di proseguire nell’analisi dello sciatto stralcio tratto
dal menzionato Dizionario di Etologia, ritengo doveroso precisare altre cosette che purtroppo
sfuggono all’attenzione degli stessi Specialisti del settore (= S-d-R-S?).
Ad esempio, sono stati evocate e ridondate le parole di «… GENOTIPO e FENOTIPO»: ebbene, per
quanto possa sembrare incredibile, nei LIBRI DI BIOLOGIA DI TUTTO IL MONDO, perfino in quelli di NobelAutori, manca A TUTT’OGGI, per dolosa RETICENZA (= Dizionario del Mainardi) o per marchiano ERRORE
(= altri Biologi) l’esatta definizione (= ἀκριβὴς ὀρισµός) di GENOTIPO e di FENOTIPO.
Portiamo come prova autorevole di tal MISFATTO SCIENTIFICO, il Pensiero in proposito di Konrad
Zacharias Lorenz (L’Etologia, § 12.1):
La totalità dell’informazione genetica propria della specie, impressa nei PROGRAMMI
(n.d.r.: SOFTWARE) divenuti FILOGENETICI, è detta GENOTIPO. L’ASPETTO ESTERIORE dell’individuo,
che IN PARTE è determinato dal GENOTIPO, IN PARTE dalle MODIFICAZIONI (?) che avvengono
durante la sua ontogenesi e che sono PROVOCATE DA INFLUENZE (?) del mondo esterno,
viene detto FENOTIPO. QUESTI CONCETTI SONO BASILARI PER TUTTA LA MODERNA GENETICA. Il GENOTIPO
fissa i limiti entro i quali può venire MUTATO (?) da MODIFICAZIONI (?) il FENOTIPO di una specie
animale.
Chi conosca la venerazione mia personale per un GENIO INNOVATORE DELLA BIOLOGIA qual’è Konrad
Lorenz, può facilmente desumere la purezza di spirito critico con cui mi accingo a CONFUTARE
questa sua (che è poi quella di tutti, universalmente!) ERRATA concezione di GENOTIPO v/s FENOTIPO,
ma la cosa dovrebbe esser fatta comunque e a brutto muso, perché, come Lui stesso ammette,
«… QUESTI CONCETTI SONO BASILARI PER TUTTA LA MODERNA GENETICA».
L’assunto su cui verterà la prossima argomentazione è che i FENOTIPI di ogni GENOTIPO, nella
NORMALITÀ BIOLOGICA ED AMBIENTALE, NON SIANO AFFATTO influenzati e/o mutati e/o modificati dall’AMBIENTE
ESTERNO peri- ed extra-embrionale nel corso dell’ONTOGENESI, essendo invece geneticamente ed
immutabilmente PRODOTTI COME TALI nel momento stesso della costituzione di uno ZIGOTE (= FENOTIPI
MORFO-COMPORTAMENTALI INNATI).
Onde evitare irragionevoli contestazioni pre-giudiziali e spregiudicate, ci riferiamo subito
all’esempio già fatto del DIMORFISMO SESSUALE: nessun Biologo, per quanto “fessamente bastian
contrario”, potrebbe credibilmente affermare che, nella norma, il maschio e la femmina (♂: XY; e
♀: XX) di una specie animale SESSUATA e COPULANTE (= due diversi FENOTIPI MORFO-COMPORTAMENTALI di
un unico GENOTIPO) possano subire una modificazione e/o acquisizione del loro SESSO nel corso
dell’ONTOGENESI per l’influenza dell’ambiente esterno peri- e/o extra-embrionale (in verità, fa
ECCEZIONE a questa REGOLA qualche rara specie animale OVIPARA dei BASSIFONDI DELL’ALBERO
FILOGENETICO come quella di alcuni Invertebrati e/o di Vertebrati appartenenti alla Classe di Pesci
e di Rettili).
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Perciò, allo scopo di favorire un corretto (?) recepimento di quanto seguirà, precisiamo
preliminarmente almeno tre parametri dialogici che non riducono affatto l’universalità del
discorso, evitandone invece (si spera), facili equivoci ed osceni fraintendimenti.
Essi sono:
1) la già detta condizione di NORMALITÀ dei NATURALI processi ontogenetico-auxologici speciespecifici (escludendo perciò le anormalità e le patologie genetiche dello zigote Æ embrione);
nonché la NATURALEZZA e l’IDONEITÀ dell’ambiente in cui essi LIBERAMENTE si svolgono (= ambiente
non avvelenato da sostanze e/o irradiazioni tossiche);
2) la scelta di riferirci ad animali dotati di CERVELLO (= cganglio sopraesofageo o rostrale o
cefalico, degli INVERTEBRATI; e dcervello propriamente detto, dei VERTEBRATI o CORDATI);
3) la distinzione fondamentale ed imprescindibile tra le specie animali con le loro razze
SOSTANZIALI O ORGANISMICHE (= ad esempio, le api di razza Brown e le api della razza Van Scoy
del Rothenbuhler) v/s LA SPECIE di Homo Sapiens Sapiens con le sue razze FORMALI O SOMATICHE
(= NOSTRO MEDESIMO CERVELLO-MENTE UMANO del Vico).
Un’altra doverosa premessa esplicativo-informativa riguarda la mia Persona e risponderebbe al
legittimo interrogativo: «Qual’è ‘L FONTE delle tue nozioni»?
Rispondo subito d’aver avuto la PROVVIDENZIALE FORTUNA di studiare con pregevole e lodevole
profitto la BIOLOGIA e la CHIMICA BIOLOGICA nel tempo in cui (= 1960-1966) le conoscenze sul D.N.A.
erano scarse e primordiali (= essenziali), ma assolutamente COMPLETE riguardo alla struttura e
funzione della MACROMOLECOLA DELLA VITA; mentre, in quel tempo medesimo, le conoscenze su
GENOTIPO e FENOTIPO erano già state CONGRUAMENTE RAGIONATE da Eccellentissimi UMANISTI-DOCENTI DI
MEDICINA di cui si son perse le tracce e il Sapiente insegnamento delle Scienze.
Ebbene, uno di Costoro fu senz’altro il MIO (evidentemente, gli altri suoi innumerevoli DISCENTINON-SCOLASTICI non hanno avuto la medesima …SORTE-KLÈROS) PROFESSORE GENNARO DI MACCO, Emerito
Cattedratico di PATOLOGIA GENERALE dell’Università La Sapienza (!) di Roma ed Autore di uno
splendido TRATTATO della sua Materia d’Insegnamento, dal quale appresi IMPERITURAMENTE le
seguenti nozioni di SCIENZA GENETICA RAGIONATA (Di Macco G., Patologia Generale, Editrice Minerva
Medica, 1951, pagg. 220-236):
Per cGENOTIPO, s’intende l’INSIEME INVARIANTE delle caratteristiche EREDITARIE «… FISSE o
QUALITATIVE» di ogni specie animale.
Per dFENOTIPO, s’intende un INSIEME VARIABILE (= variamente e stabilmente rappresentato
negl’individui omospecie o conspecifici) delle sue caratteristiche EREDITARIE «… FLUTTUANTI
o QUANTITATIVE».
-
In ogni CONSPECIFICO LIBERO DI VIVERE NEL PROPRIO AMBIENTE NATURALE sono perciò presenti:
TUTTE (direttamente e/o complementariamente) le caratteristiche ereditarie FISSE O QUALITATIVE (=
GENOTIPO) rilevabili TASSONOMICAMENTE [la TASSONOMIA QUANTITATIVA è una branca della Biologia che
si occupa della QUANTIFICAZIONE dei valori morfologici, fisiologici, biochimici ed immunologici,
COMUNI agli individui omospecie o conspecifici. Dopo L’ETOLOGIA di Lorenz (1978-1982), è stato
incluso a pieno titolo nel suo ambito anche l’ETOGRAMMA che è appunto un CATALOGO COMPLETO E
DETTAGLIATO DI TUTTE LE CARATTERISTICHE COMPORTAMENTALI «… SPECIE-SPECIFICHE» degli animali (=
nutrizionali, di comunicazione, di corteggiamento, sistema nuziale o di accoppiamento, di
riproduzione, di foraggiamento, di predazione, di difesa, di vita solitaria, di vita sociale, di cure
parentali, di costruzione di nidi e/o tane, ecc.)];
13
-
ad ALCUNE caratteristiche ereditarie FLUTTUANTI O QUANTITATIVE (= FENOTIPO; FENO-, da
ϕαίνοµαι: mi offro allo sguardo) le quali ultime, quindi, differenziano GENETICAMENTE i
conspecifici (= INNATISMO DELLE VARIETÀ FENOTIPICHE): cper SESSO (= maschio e femmina); dper
DIMENSIONI CORPOREE (= varietà staturali e ponderali); eper RAZZA (= fisiognomica, varietà
cromatiche e formali della cute e di annessi cutanei, ed altro di cui si parlerà); ed anche fper
TIPOLOGIA DI COMPORTAMENTO INDIVIDUALE (= ETOLOGIA DI LORENZ) poiché, oltre alle sopraddette diversità
comportamentali tra il MASCHIO e la FEMMINA d’ogni specie, è stato documentato e DIMOSTRATO
negli ANIMALI cosiddetti SOCIALI il fenomeno del «… POLIETISMO», ossia la suddivisione SU BASE
GENETICA (= FENOTIPI MORFO-COMPORTAMENTALI INNATI) e/o per FASCE D’ETÀ (e relativa condizione parafisiologica legata all’accoppiamento riproduttivo o meno) delle principali attività speciespecifiche UTILI E NECESSARIE alla PROVVEDENZA (Vico) della conservazione della loro COMUNITÀ (=
CORPO SOCIALE: famiglie Æ truppe Æ colonie Æ branco Æ gruppo o pride Æ società).
Dopo queste necessarie e stringatissime nozioni, possiamo quindi già “MUTARE” sostanzialmente
la CATTIVA DEFINIZIONE (= κακός ὀρισµός) di Lorenz nel seguente modo (= ἀκριβὴς ὀρισµός):
UNITAMENTE
La totalità dell’informazione genetica propria della SPECIE, impressa nei PROGRAMMISOFTWARE divenuti FILOGENETICI, è detta GENOTIPO. L’ASPETTO ESTERIORE E COMPORTAMENTALE
dell’individuo, che IN PARTE è determinato dal caratteristiche ereditarie FISSE O QUALITATIVE
DEL GENOTIPO, IN PARTE dalle caratteristiche ereditarie FLUTTUANTI O QUANTITATIVE GENITORIALI,
viene detto FENOTIPO. QUESTI CONCETTI SONO BASILARI PER TUTTA LA MODERNA GENETICA.
Il GENOTIPO fissa comunque i limiti INVARIANTI entro i quali il FENOTIPO può appartenere
univocamente ad una DETERMINATA specie animale.
Da ciò si evince che ogni nuovo ZIGOTE (= FENO-TIPO; FENO-, da ϕαίνοµαι: mi offro allo sguardo),
CROGIOLO TERMINALE di complicatissimi e, per ora, ininvestigabili rimescolamenti di MATERIALE GENOFENOTIPICO (= meiosi; mitosi; crossing-over; aploidismo; diploidismo; poliploidismo, dominanza,
recessività, penetranza, espressività, omocronia, omotopia, eccetera, eccetera, dei caratteri
ereditari), POSSIEDE «… IN POTENZA» e MANIFESTA poi puntualmente «… IN ATTO» (= l’ESSERE di
Aristotele):
a) le caratteristiche FISSE O QUALITATIVE del GENOTIPO, magari anche quelle che nei genitori non
fossero state affatto MANIFESTE per l’ininvestigabile (epocalmente) complessità delle LEGGI DELLA
GENETICA e che invece possono risultare assolutamente indispensabili PER L’UTILITÀ COMUNE del
gruppo sociale (= della specie) d’appartenenza;
b) le caratteristiche FLUTTUANTI O QUANTITATIVE (= FENOTIPO) già manifeste nei genitori, ma che
soggiacciono ineludibilmente anch’esse alle suddette LEGGI DELLA GENETICA in generale, nonché,
in particolare, all’INDICE DI VARIABILITÀ (= cdevianza, dvarianza e evariazione standard).
Insomma, se un moscerino della frutta fermentata (= Drosophyla melanogaster) presenta
manifestamente (= FENOTIPO) una pigmentazione degli occhi o la forma delle ali DIFFORMI DALLA
NORMALITÀ, non significa affatto che esso abbia subìto una mutazione o una modificazione delle
caratteristiche ereditarie morfologiche nel corso dell’ONTOGENESI per CAUSE AMBIENTALI [Ma si può?
Eppoi hanno il barbaro coraggio di credersi Scienziati «… CON LA RAGIONE TUTTA SPIEGATA» (Vico)!],
poiché invece tali caratteristiche individuali, oltre a soggiacere alle normali e complicatissime
evenienze genetiche sopra elencate (dominanza, recessività, penetranza, espressività, e chi più
ne ha, più ne metta!), possono rientrare nella CATEGORIA TASSONOMICA della devianza e/o varianza
e/o variazione standard (= INDICE DI VARIABILITÀ) del GENOMA FENOTIPICO dello zigote (= FENOTIPO INNATO).
Per di più, siccome (cfr.: Dizionario di Etologia) «… i geni che determinano la pigmentazione
degli occhi o la forma delle ali, OLTRE ad avere effetti puramente morfologici, influenzano ANCHE la
capacità di RICONOSCERE il partner sessuale o di svolgere in modo efficace le DANZE DI
CORTEGGIAMENTO», risulterebbe paradigmatico che:
- il moscerino di Morgan manifestamente dotato di begli occhi rossi e di perfette alucce vibratili,
da cui i melodiosi sexy-suoni specie-specifici (cioè DIVERSI perfino tra le VARIE SPECIE di
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Drosophyla: melanogaster, paranaensis, peninsularis, repleta, ecc.), si accoppia felicemente
con la femmina “FULVOPIDE” (= dagli occhi rossi) omospecie perché essa RICONOSCE (Ib., pag.
632s: ÆRICONOSCIMENTO DI SPECIE, RICONOSCIMENTO INDIVIDUALE, ETC.) nell’omocromo conspecifico,
peraltro esecutore d’impeccabili DANZE DI CORTEGGIAMENTO, nonché dotato d’UN ORGANO CHE VIBRA
(sic!) in modo eccellente, il partner ideale per l’ottimale CONSERVAZIONE DELLA SPECIE; talché tutti
questi FENO-MENI (= FENO-, da ϕαίνοµαι: mi offro allo sguardo) che sono alla base della «…
SELEZIONE SESSUALE» di darwiniana proposizione, sarebbero da definire piuttosto EPI-FENOMENI,
giacché integralmente DETERMINATI dai GENI (= NOUMENI kantiani?) del FENOTIPO RIPRODUTTORE;
- laddove, per logica e bio-scientifica conseguenza, i moscerini di Morgan che presentino
pigmentazioni oculari ed ali DIFFORMI dal fenotipo riproduttore (= devianza, varianza, variazione
standard ed altro, del genoma fenotipico) hanno invece una minore efficienza riproduttiva
perché nessuno “se li fila”; però, quando riuscissero ad accoppiarsi, pur potrebbero generare
qualche fenotipo riproduttore, proprio grazie a quelle «… ACCIDENTALITÀ» (= Aristotele) che
abbiamo sopra definito come ININVESTIGABILI RIMESCOLAMENTI DI MATERIALE GENO-FENOTIPICO.
Onde ridondare vieppiù il concetto INNATISTA riguardante i FENOTIPI MORFO-COMPORTAMENTALI di un
UNICO GENOTIPO [= conspecifici GENOMICAMENTE difformi nella fisicità (= morfo-) e nel mansionario
comportamentale (= polietismo)], non possiamo non riferire l’esempio dei ÆSIFONOFORI, celenterati
marini della classe idrozoidi, dove si osserva un notevole polimorfismo, accompagnato da una
divisione del lavoro davvero sorprendente [Mainardi D., Op. cit., pag. 574: «… Alcuni individui
medusoidi fungono da galleggianti (pneumatofore) o da protezioni (brattee) o sono adattate
(n.d.r.: ADATTE!) per il nuoto (nectocalici). Altri, polipoidi, possono svolgere funzione nutritiva
(gastrozoidi), difensiva (dattilozoidi e tentaculozoidi) o riproduttiva (gonozoidi)»]; e quello delle Æ
(Ib., ib.) «… COLONIE DI BRIOZOI dove i singoli componenti (= zoidi) differiscono molto tra loro per
aspetto e funzioni; e dove alcuni FENOTIPI fortemente differenziati (= avicularie e vibracularie)
hanno il compito ESCLUSIVO di mantenere pulita la superficie della colonia impedendo ad altri
organismi di impiantarvisi».
Ad una visione UMANOMORFA spicciola, di certo ripugnerebbe la DITTATURA O EGOISMO DEL GENOTIPO che
DETERMINA A PRIORI la morfologia ed il ruolo dei conspecifici vita-natural-durante, ma L’ETOLOGIA di
Lorenz e le NEUROSCIENZE ci tranquillizzano su questo punto perché insegnano tre inalienabili
capisaldi della CONOSCENZA SCIENTIFICO-BIOLOGICA:
1) nella sua FENOMENICA TRIADICA (= TRIADE DI LORENZ; cfr.: LE SCIENZE NUOVE), QUALSIVOGLIA ISTINTO, perfino
quello ”AUTOLESIONISTICO-ALLARMISTA” presente in qualche FENOTIPO di alcune specie di ANIMALI
SOCIALI; oppure l’ALLUCINANTE FISSISMO MORFO-COMPORTAMENTALE dei FENOTIPI di sifonofori e briozoi,
“comporta” pur sempre un sensibile APPAGAMENTO FINALE nella sua REIFICAZIONE ESPERIENZIALE;
2) Karl Bülher, per primo, ha visto e descritto esattamente il fenomeno da Lui chiamato
«…PIACERE DELLA FUNZIONE» per il quale ogni comportamento istintivo ESPERITO E PRATICATO ed ogni
suo PERFEZIONAMENTO costituisce di per sé stesso un congruo APPAGAMENTO per l’animale, a
motivo del gratificante meccanismo di rinforzo del perfezionamento (= PERFECTION-REINFORCING
MECHANISM), come Lorenz ha successivamente postulato nel suo Libro “EVOLUZIONE DEL
COMPORTAMENTO”;
3) le NEUROSCIENZE, infine, ci ragguagliano sul fatto che «… nella REGIONE CINGOLARE ANTERIORE
sarebbero state riconosciute piccole aree, disposte una accanto all’altra, designate come
“CENTRO DEL PIACERE” e “CENTRO DELL’AVVERSIONE” (n.d.r.: piacere della funzione v/s EVITAMENTO delle
esperienze dolorose). Questi dati sono stati confermati SPERIMENTALMENTE nella scimmia
mediante STIMOLAZIONE DEI TERRITORI ANZIDETTI A MEZZO DI FINI ELETTRODI».
15
A ben riflettere, dunque, questo bistrattato e vilipeso MONDO ISTINTIVO ANIMALE corrisponde invece
ad un vero e proprio «… PARADISO TERRESTRE» dove ciascun fenotipo morfo-comportamentale non
solo prova un PIACERE sempre maggiore nel ricoprire il ruolo DATOGLI dal GENOTIPO-PADRE (perfectionreinforcing mechanism), QUALUNQU’ESSO FOSSE, ma risulta altresì assolutamente INDISPENSABILE per la
CONSERVAZIONE DELLA SPECIE D’APPARTENENZA; talché invarrebbe SEMANTICAMENTE anche nel mondo
animale la Massima Universale dell’Insuperabile Antropologo e Teologo di Tarso (= 1Cor. 12,
20s):
(= FENOTIPI MORFO-COMPORTAMENTALI), ma uno solo è IL CORPO (=
Non può l’occhio dire alla mano: Non ho bisogno di te. Né la testa ai
piedi: Non ho bisogno di voi. Anzi, quelle membra del corpo che sembrano PIÙ DEBOLI
sono invece PIÙ NECESSARIE.
Molte sono
LE MEMBRA
GENOTIPO-PADRE).
Da ciò, dunque, l’assoluta GIUSTEZZA (= LEX ÆTERNA tomistica) del POLIMORFISMO e del POLIETISMO
genotipo-dipendente e specie-specifico; tanto più GIUSTA perché, come sopra esplicitato, la
suddivisione della fisicità e del ruolo fenotipico riguarda UNA SOLA GENERAZIONE d’individui (dotati per
di più di vita brevissima), “rimescolandosi” il tutto nella generazione successiva; mentre, A BEN
RIFLETTERE, il Fatto scientifico-biologico non è affatto assimilabile alla pur pregevole METAFORA
SOCIAL-ORGANICISTA utilizzata dall’Eccellente Console Romano Menenio Agrippa per ridurre a più
miti consigli la plebe in rivolta, poiché in quel caso ed in quel tempo (503 a.C.) si configurava
una cristallizzazione (inaccettabile, nel futuro!) delle CLASSI PATRIZIE E PLEBEE per tutte le generazioni
a venire [non è comunque da escludere che il DOTTISSIMO TARSIOTA, perfetto conoscitore POLIGLOTTA
della GRECITÀ, della LATINITÀ e dell’EBRAISMO (= ONNISCIENZA CULTURALE EPOCALE), abbia desunto la sua
MASSIMA UNIVERSAL-KATHOLIKÉ proprio dall’immortale perorazione agrippea].
Riassumendo: ogni SPECIE VIVENTE è caratterizzato da un medesimo cGENOTIPO, ma gl’individui
appartenenti alla stessa specie (= individui omospecie o conspecifici) non sono identici tra loro
perché presentano alcune caratteristiche, pur sempre genoma-dipendenti (= geneticamente
ereditarie), che li differenziano notevolmente l’un-l’altro: l’insieme di queste caratteristiche
particolari e/o individuali del MEDESIMO GENOTIPO sono riunite sotto il nome di dFENOTIPI OMOSPECIE.
Chiaramente, il GENOTIPO-PADRE non si manifesta, né mai potrebbe manifestarsi nella sua
interezza in alcun FENOTIPO (lapalissianamente, non si può essere nel contempo maschio e
femmina, alto e basso, grosso e smilzo, forte e fiacco, “igienista e non-igienista”, et cetera),
essendo esso un «… ENTE-ESISTENTE» la cui OGGETTIVA RAPPRESENTABILITÀ (su SOGGETTIVITÀ V/S
OGGETTIVITÀ, cfr. LE SCIENZE NUOVE DELLA COGNITIVITÀ) può soltanto avvenire in COGNIZIONE SINTETICA A PRIORI
INTUITIVO-GESTALTICA (= il tutto è più delle sue parti); e, meglio, in una COGNIZIONE INTUITIVO-ASTRATTIVA (=
idea-concetto o universale concettuale), OSSERVANDO (= Vidēre-cogitare) PER PROPRIO CONTO la
notevole e sorprendente MULTIFORMITÀ di fenotipi morfo-comportamentali innati [= maschio,
femmina, varietà staturali, ponderali, comportamentali (= polietismo), razziali, etniche, ecc.], i
quali TUTTI, INDISTINTAMENTE E NELLA NORMA, risultano UTILI E NECESSARI per PROVVEDERE UNICAMENTE alla
CONSERVAZIONE DELLA SPECIE D’APPARTENENZA (= EGOISMO DEL GENOTIPO).
Perciò, l’EGOISMO DEL GENOTIPO non rappresenta affatto un grave ed originario DIFETTO ESISTENZIALE (=
«… VITIUM» implicito nella parola di “egoismo”), quanto, per contro, una STRAORDINARIA ancorché
NATURALE «… GRAZIA SALVIFICA IMPERSCRUTABILE (fino ad oggi!)» del GENOTIPO-PADRE ad esclusivo
vantaggio della SPECIE DI APPARTENENZA (= dei suoi CONSPECIFICI FIGLI).
[Per inciso, ribadiamo ancora (cfr., LE SCIENZE NUOVE) che il «… QUID PERSONALE FISICO-ENERGETICO», o
meglio, l’«… IS-EA-ID» EN-ERGETICO (= materia inerte) Æ EN-TEL-ÈCHICO (= materia biologica) che
costituisce l’INTIMA ESSENZA della STABILITÀ (= stato stazionario fisico e/o bio-chimico) e delle
DINAMICHE EVOLUTIVO-CONSERVATIVE di tutte le cose ESISTENTI (= ENTE-ESISTENTE PERSONALE) non è, né
potrebbe mai essere RAFFIGURABILE, per quanto sopra relazionato, in una FIGURAZIONE GRAFICA,
PITTORICA o SCULTOREA (= INIMMAGINIFICABILITÀ DI TAL ”IS-EA-ID”, DI “COLUI CHE È”)].
16
Peraltro, il NATURALE e GIUSTISSIMO EGOISMO DEL GENOTIPO è l’unico garante, ridondiamo, della stabilità,
dell’intangibilità e dell’inviolabilità della specie sottesa: STABILITÀ, INTANGIBILITÀ ED INVIOLABILITÀ che,
«…con troppa latina eleganza» (Vico, La Scienza Nuova, Degnità CXI), si unificano in una delle
plurime connotazioni dell’aggettivo «… SANCTUS, A, UM», sia nella sua forma ATTIVA che in quella
PASSIVA O RIFLESSIVA (= Deorum Manium iura SANCTA sunto: LEGGE DELLE XII TAVOLE o DODECALOGO S.P.Q.R.).
Infatti, IN NATURA, ogni genotipo è tanto esclusivo ed egoista da non poter essere assolutamente
«… MUTATO» dall’ambiente esterno in generale, né da artificiosi (in Natura, assenti)
accoppiamenti sessuali tra fenotipi eterospecifici, poiché i GAMETI di una specie risultano
totalmente incompatibili con quelli di un’altra (= STERILITÀ INTERSPECIFICA A PRIORI) e/o genererebbero
comunque INDIVIDUI STERILI tra specie affini (ad esempio: il MULO).
Queste succinte e stringatissime nozioni (su cui torneremo) costituiscono il FONDAMENTO DELLA
VITA, giacché l’EVOLUZIONE DELLE SPECIE riguarda sostanzialmente soltanto il GENOTIPO; cioè a dire:
a) «L’ORIGINE DELLE SPECIE… Æ» (= Charles Darwin, 1859)) avviene solo quando un UN GENOTIPO «…
MUTA SPONTANEAMENTE» (= OROLOGIO GENOMICO BIO-MOLECOLARE) per aggiunzione e/o delezione e/o
modificazione di una semplice TRIPLETTA NUCLEOTIDICA o CODONE (= MUTAZIONE A PRIORI);
b) dopodichè, «… Æ ATTRAVERSO LA SELEZIONE NATURALE» (= Charles Darwin, 1859), l’AMBIENTE
stabilisce A POSTERIORI se i FENOTIPI MORFO-COMPORTAMENTALI INNATI di quel GENOTIPO siano «… ADATTI O
NON» per vivere in quell’ambiente:
17
- quelli ADATTI A PRIORI (giammai, …ADATTATI!), dimostratamente vivono, si riproducono e
provvedono alla perpetuazione di quella NUOVA SPECIE (= Verum et Factum convertuntur:
Verum ipsum Factum, Vico);
- quelli A PRIORI NON-ADATTI, muoiono tutti col loro GENOTIPO senza lasciare traccia di sé (= i
cosiddetti «… ANELLI MANCANTI DELL’EVOLUZIONE» = “CATEGORIE LOGICHE” MANCANTI agli S-d-R?);
- va da sé che un cambiamento dell’AMBIENTE NATURALE, o nella componente lito-atmosferica, o in
quella meramente biologica (vegetale e/o animale), può determinare l’ESTINZIONE di specie
animali PUR ADATTE A VIVERE nel precedente ambiente, ma ciò ovviamente non accade in quello
NATURALMENTE immutato (= FLORA E FAUNA AUSTRALIANE).
QUESTI, SONO I VECCHI-NUOVI
(= AUFHEBUNG hegeliana) CONCETTI BASILARI DELLA GENETICA!
Proseguendo ora nell’analisi dello straccio-stralcio iniziale del DIZIONARIO DI ETOLOGIA, ci possiamo
facilmente rendere conto che la scoperta del Rothenbuhler riguardante la suddivisione dei ruoli
tra api igieniste e non-igieniste in base alla diversità genomica tra le due categorie FENOTIPICHE
(razza Brown v/s razza Van Scoy), non dipenda affatto da una differenza «… GENOTIPICA»
(l’ERRONEA dicitura di «… GENOTIPO aarr v/s GENOTIPO AARR» andrebbe infatti congruamente
“mutata” in FENOTIPO aarr v/s FENOTIPO AARR); e, soprattutto, non rappresenta un deprecabile MINUS
COGNITIVO d’una razza d’api nei confronti dell’altra:
- prima di tutto, perché il medesimo GENOTIPO che rende igieniste le api di razza Brown, stabilisce
che quelle non-igieniste di razza Van Scoy abbiano un RUOLO DIVERSO (ad esempio: nutrizione
delle larve; difesa dell’alveare, ecc.) nel quale le prime potrebbero a loro volta dimostrarsi
INETTE;
- per secondo, perché il medesimo GENOTIPO “ordina e dispone” che nello stesso alveare vi siano,
normalmente-naturalmente, FENOTIPI DIVERSIFICATI (= ape regina; fuchi; ed api operaie aventi un
ruolo diverso a seconda delle FASCE D’ETÀ e del GENOMA INDIVIDUALE), ma tutti PROVVEDENTI, ognuno
nel proprio RUOLO, all’ottimale conservazione del gruppo omospecie di appartenenza;
- per terzo ed ultimo, perché il MINUS COGNITIVO riguarda piuttosto i DOTTI-DOTTORI che si ostinassero a
negare (= minus habens?) la REALTÀ SCIENTIFICO-BIOLOGICA dell’INNATISMO dei meccanismi e delle
funzioni cognitivo-comportamentali in generale (= Conoscenza a priori specie-specifica di
Lorenz), rientrando perciò a pieno titolo nello SBERLEFFO razional-kantiano incentrato, guarda
caso, proprio sul mondo ETOLOGICO delle API:
IGNAVUM, FUCOS, PECUS A PRAESEPIBUS ARCENT
(Kant, Prol., “aprosdòcheton” di Prefazione).
Il verso latino, tratto dalle GEORGICHE del Sommo (= il Migliore, il Massimo) Poeta Publio VIRGILIO
Marone, nonché provetto APICULTORE mantovano, ci ragguaglia infatti sul seguente
COMPORTAMENTO delle api operaie nei confronti dei fuchi:
- (Iª versione) le api operaie (= pecus) estromettono (= arcent) vilmente (= ignavum) i fuchi (=
fucos) dall’alveare (= a praesepibus), dopo che essi hanno pur PROVVEDUTO UTILMENTE a
riempire le spermatofore dell’ape regina per la fecondazione delle sue uova;
- EMANUELE KANT trasse da qui lo spunto per una sublime «… ANALOGIA DELLA ESPERIENZA»: come (IIª
versione) l’ignava greggia (= ignavum pecus) delle api estromette periodicamente i FUCHIGENERATORI dal proprio alveare, così SI COMPORTA l’ignavo pecorume de’ dotti che esclude
sistematicamente dal CERVELLO-MENTE i PRINCIPI A PRIORI DELLA COGNITIVITÀ (= Conoscenza a priori
specie-specifica), ignorando DOLOSAMENTE che proprio quest’ultimi rappresentano gli ELEMENTI
GENERATORI (= fucos) delle CONOSCENZE (specie-specifiche).
18
[Per audace
di «… a praesepibus», e prendendo atto della vile ed infame
SCRISTIANIZZAZIONE CATTOLICA DELL’EUROPA, potremmo anche rincarare la dose traducendo
illativamente che il medesimo pecorume ignavo abbia ormai escluso ignobilmente
dall’alveare (= DAL PRESEPE) europeo il SANTO BAMBINELLO D’IMMACOLATA CONCEZIONE, riducendosi,
per tanto, allo stato di PECORE BASTARDE senza PASTORE, senza MADRE e d’ignoto PADRE, ma di
questo CRIMINE ESECRANDO parleremo diffusamente nel CORSO (Vico) della STORIA DELL’UOMO].
ONOMATOPEIA
Ordunque, qualcuno poco incline o negato per l’EPISTEMOLOGIA [= DOTTRINA che insegna
(insegnerebbe?) l’uso esclusivo di LINGUAGGIO EPISTEMICO-SCIENTIFICO MULTI- ED INTER-DISCIPLINARE PER OGNI
ARGOMENTAZIONE; e che si oppone pertanto alla DOXOLOGIA dell’inverecondo OPINIONISMO massmediale degli stucchevoli TUTTOLOGI], potrebbe finanche ritenere che quanto fin qui relazionato
corrisponda ad un vanesio e sincretico discorso BIO-FILOSOFICO-TEOLOGICO, invece che ad un
RAGIONAMENTO COMPLETO ED ESATTO (= Aristotele) fondato su meri DATI SCIENTIFICO-BIOLOGICI.
Per sgombrare il campo da ogni possibile con-fusione e/o con-futazione, provvediamo perciò a
chiarire ultimativamente (= colpo di grazia ai negazionisti ignoranti e/o idioti?) il concetto di
TASSONOMIA QUANTITATIVA o «… BIOMETRIA» che, come detto, rappresenta una specifica branca della
BIOLOGIA-SCIENZA deputata alla QUANTIFICAZIONE BIO-MATEMATICA dei valori morfologici, fisiologici,
biochimici, immunologici e COMPORTAMENTALI (= ETOGRAMMA DI SPECIE), COMUNI agli individui omospecie
o conspecifici.
Incominciamo dall’anno 1870, quando il Matematico-Astronomo belga Jacques Quételet
pensò-bene di utilizzare la CURVA DEGLI ERRORI MATEMATICI o CURVA A CAMPANA DI GAUSS (1810: neppure
l’infallibile MATEMATICA sarebbe dunque esente da ERRORI QUANTIZZABILI!), per calcolare la normale
variabilità biologica d’ogni singola caratteristica ANATOMICA oggettivamente presente in un gruppo
omogeneo di uomini: in tal modo, dall’INSIEME di tutti quei DATI CORPOREI o SOMATICI così rilevati, Egli
ottenne la definizione di «… UOMO MEDIO» (= ANTROPOMETRIA, 1871).
Subito dopo e dappertutto, quel METODO (solitamente aggettivato con l’ingiusta decurtazione di
GAUSSIANO) venne applicato all’INTERO MONDO BIOLOGICO e dette origine ad una NUOVA DOTTRINA,
chiamata appunto «… BIOMETRIA», che avrebbe assunto un’importanza tanto rilevante, che il
Nostro Indimenticabile Professore Don Gennarino Di Macco, con arguzia tutta partenopea,
insisteva a ripeterci nelle sue Lezioni Magistrali:
«Cari Colleghi (n.d.r.: Bontà Sua!), STATE IN CAMPANA, non parlate mai di BIOLOGIA con chi
ignorasse l’ESISTENZA ed il VALORE SCIENTIFICO della Curva binomiale di Gauss-Quételet: È
PERICOLOSO»!
(da: Di Macco G., Op. cit., pagg. 10-18).
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Il perché dell’insistente reiterazione di quell’AVVISO-DIVIETO è facilmente arguibile: risulta infatti
estremamente pericoloso parlare di FENOMENI BIOLOGICI con chi ignori il valore scientifico-biometrico
della CURVA BINOMIALE DI GAUSS-QUÉTELET o DIAGRAMMA A CAMPANA o anche ISTOGRAMMA A CAMPANA, in quanto
essa/o stabilisce la QUANTIFICAZIONE BIOMATEMATICA di «… OGNUNA» delle caratteristiche ereditarie
specie-specifiche PRESENTI OGGETTIVAMENTE in un gruppo omogeneo di conspecifici (= BIOMETRIA
MENDELIANA), e perciò stesso ne valuta SCIENTIFICAMENTE un qualsivoglia «… VALORE X» come:
1) «… NORMALE o ORDINARIO», rappresentato nella cupola o plateau della Curva a campana (=
concetto di NATURAL-NORMALITÀ);
2) «… A-NORMALE» (= concetto di NATURAL-ANORMALITÀ), nelle due varietà esistenziali:
a) di «… SUB- o IPO-ORDINARIO», nella curva interpolatrice di sinistra;
b) e di «… STRA-ORDINARIO», nella curva interpolatrice di destra;
3) «… ANOMALO e/o ECCEZIONALE», nelle due varietà esistenziali:
a) di «… MINUS-PRESENTE o anche, A-ESSENTE (= ASSENTE)», nell’estremità asintotica di sinistra [=
concetto di NATURAL-INOPIA (Vico)];
b) e di «… MAXI-PRESENTE o GIGANTESCO», nell’estremità asintotica di destra (= concetto di NATURALGIGANTISMO).
Lapalissianamente, questa precisione e queste PRECISAZIONI SCIENTIFICO-BIOLOGICHE vengono
ritenute inaccettabili e SCONVENIENTI (= «… DOPPIO SENSO», Freud), quindi FEROCEMENTE AVVERSATE da
parte di chi ama nutrirsi dell’ozioso e “SPETTACOLARE” OPINIONISMO di “SCERVELLATI” senza ritegno (=
LOGORROICI); senza umanità (= AB-OMINEVOLI); senza onore (= DIS-ONOREVOLI); senza vergogna (=
SVERGOGNATI); senza pudore (= SPUDORATI) e senza sapienza (= INSIPIENTI); oppure di DOTTORI-SENZADOTTRINA e/o di forbiti RETORI NULLADICENTI, talvolta-spesso anche «… SGARB-ATI».
Peraltro (ed è questo un vero CRASH-TEST per le TESTE D’UOVO), le cose si aggravano a dismisura (=
PERICOLOSISSIMO?) quando si consideri che la BIOMETRIA MENDELIANA o GENETICA QUANTITATIVA è
IDENTICAMENTE VALIDA sia per le caratteristiche ereditarie specie-specifiche morfologiche,
fisiologiche, biochimiche, immunologiche (= GENOTIPO FISICO-CORPOREO o ORGANISMICO, da cui la
CLASSIFICAZIONE DEL LINNEO), sia per quelle cognitivo-comportamentali (= GENOTIPO COGNITIVOCOMPORTAMENTALE, da cui l’ETOGRAMMA DI SPECIE DI LORENZ).
Ciò significa che la CURVA A CAMPANA DI GAUSS-QUÉTELET riguardante «… OGNUNO» degli istinti
(nutrizionale, riproduttivo, di comunicazione, di foraggiamento, di demarcazione del territorio, di
difesa, di predazione, di cure parentali, ecc.) PRESENTI in una specie animale, esprime in termini
BIO-MATEMATICI (= QUANTIFICAZIONE):
A) non solo la PERCENTUALE DI PRESENZA di quel SINGOLO ISTINTO in una specie animale e/o in un
gruppo omogeneo di conspecifici (= per fasce d’età; per sesso; e/o per sommatoria Σ
fenotipica, nelle specie dove sia spiccato il polimorfismo e polietismo fenotipico);
B) ma anche la DOTAZIONE INDIVIDUALE di quel PARTICOLARE ISTINTO, per la quale si diversificano:
cindividui normali o ordinari (= cupola o plateau); dindividui a-normali: nsub- o ipo-ordinari (=
curva interpolatrice di sinistra), e ostra-ordinari (= curva interpolatrice di destra); eindividui
anomali e/o eccezionali: nminus-dotati o anche con inopia-assenza di dotazione (= estremità
20
asintotica di sinistra), e omaxi-dotati ovvero con dotazione gigantesca d’esso (= estremità
asintotica di destra).
In altre parole, la rappresentazione grafica (= DIAGRAMMA A CAMPANA) di un determinato istinto e/o
FACOLTÀ COGNITIVO-COMPORTAMENTALE specie-specifica consente di QUANTIFICARE (= SCIENZA) la sua
percentuale di presenza nell’ambito di una cSPECIE ANIMALE (= GENOTIPO), insieme con la dotazione
MANIFESTA di esso/a da parte dei dSINGOLI CONSPECIFICI (= FENOTIPI).
Grazie a questa possibilità di QUANTIFICAZIONE potremo quindi valutare OGGETTIVAMENTE (come
avviene ad esempio per la determinazione della STATURA in apposito Diagramma):
- sia la rappresentatività di un determinato istinto e/o FACOLTÀ COGNITIVO-COMPORTAMENTALE in una
specie animale o gruppo omogeneo di conspecifici (= analogia con la statura media o «…
UOMO MEDIO STATURALE» in Antropometria di Jacques Quételet);
- che la dotazione OGGETTIVA di esso/a nei SINGOLI INDIVIDUI rappresentati nell’area sottesa dagli
appositi assi cartesiani (= ascisse e ordinate) e dalla cui estrapolazione nasce il DIAGRAMMA A
CAMPANA lungo il quale risultano DISLOCATI e perciò stesso BIO-MATEMATICAMENTE GIUDICATI
(inoppugnabilmente) come: cNORMODOTATI; dIPO-DOTATI v/s eSTRA-DOTATI; e fMINUS-HABENS v/s
gMAXI-DOTATI (= in analogia col nanismo e col gigantismo staturale).
A conferma SPERIMENTALE di tale differenziazione BIOMETRICA COGNITIVO-COMPORTAMENTALE, troviamo
scritto nel solito ed INELUDIBILE (critiche COSTRUTTIVE a parte!) Dizionario di Etologia (pag. 344):
Gli ESPERIMENTI compiuti da R.C. Tryon nel 1931 sono stati i primi a DIMOSTRARE la
possibilità di ISOLARE DUE CEPPI DI RATTI OMOSPECIE:
1) UNO caratterizzato da scarse prestazioni (= CEPPO DULL, “tonto”);
2) l’ALTRO da elevate prestazioni (= CEPPO BRYGHT, “brillante”).
Nei CLASSICI ESPERIMENTI condotti da Tryon, la selezione era stata condotta in rapporto alla
CAPACITÀ DI APPRENDERE (sic e resic!) a trovare il cibo alla fine di un complesso labirinto
composto da 17 corridoi. I risultati ottenuti dimostravano una NETTA DIVERGENZA tra il
ceppo ccon ELEVATE e quello dcon SCARSE prestazioni.
Sorvolando sull’ulteriori risultanze sperimentali (con le relative analisi) che dimostrano
purtroppo una scarsa prestazione cognitivo-razionale (= dull?) del pur Ottimo Sperimentatore di
quegl’INAPPUNTABILI ESPERIMENTI [tralle altre: CAPACITÀ DI APPRENDERE? Cosa mai si potrebbe APPRENDERE
se non QUELLO che PRIMA (consecutio temporum) fosse stato «… INTUÌTO-INDOVINATO» come DATO DA
AP---PRENDERE? (= SECONDO MOMENTO, MNESTICO, di qualsivoglia processo cognitivo)], rimane comunque
assodato qual FATTO SCIENTIFICO-BIOLOGICO INOPPUGNABILE la possibilità di «… QUANTIFICARE LA QUALITÀ»
delle SINGOLE prestazioni cognitivo-comportamentali degli animali mediante un apposito DIAGRAMMA
A CAMPANA, avendo ben presente, però, che già lo SCOLASTICO di Königsberg l’avesse digià
RAZIONALMENTE riproposta nell’antica formula di «… QUANTITAS QUALITATIS EST GRADUS» (Kant, Prol., §
26, Nota a pié pagina).
Ovviamente torneremo nel prosieguo su questo tema “molto pericoloso” (Di Macco), ma non
possiamo non ridondare che dal punto di vista AFFATTO BIOLOGICO ed escludendo per ora
valutazioni di ordine SOCIALE, ETICO E RELIGIOSO, la differenziazione DULL v/s BRYGHT, nobilitata dalla
riferita formula Scolastico-kantiana, sia INTEGRALMENTE applicabile anche ad «… OGNUNA» delle
varie e diverse PRESTAZIONI COGNITIVE (di cui parleremo) della SPECIE di Homo Sapiens Sapiens.
Peraltro, chi abbia frequentato la pur normale SCUOLA DELL’OBBLIGO non può non aver notato la
differenza di “capacità di apprendimento” (sic!) esistente tra i suoi compagni di classe (= DULLS
v/s BRYGHTS), oltre che la preparazione e la capacità d’insegnamento dei suoi Insegnanti (= DULLS
v/s BRYGHTS).
Identicamente: chi abbia avuto la ventura di proseguire i suoi Studi a livello superiore ed
universitario fino a raggiungere la Laurea e ad esercitare la conseguente Professione, non può
non addivenire alla conclusione (paranoie a parte!) che nel corso degli studi e nell’esercizio
professionale si differenzino di fatto individui DULLS (la quasi totalità!) ed individui BRYGHTS
21
(rarissimi!), nonostante lo studio degli stessi libri, la frequenza e la frequentazione delle
medesime Aule e degli stessi Docenti.
Perciò non dovrebbe suscitare eccessivo scalpore o sdegno l’affermazione che, BIOLOGICAMENTE,
anche l’uomo soggiaccia per intero alla CATALOGAZIONE del Tryon (= DULL v/s BRYGHT) quando fosse
messo alla PROVA ISTINTIVO-INTUITIVA d’un complesso labirinto composto da 17 corridoi; ed ancor più
quando la PROVA riguardasse l’impegno nell’universalmente sconosciuta (= “DULLISSIMI”!) «…
STRUTTURA LABIRINTICA DELL’IO-PENSO» di kantiana proposizione (cfr., LE SCIENZE NUOVE DELLA COGNITIVITÀ).
Che poi nell’umano siano considerati BRYGHTS soltanto gli uomini che RATTAMENTE manifestino
delle elevate prestazioni istintivo-intuitive ATTE a procurarsi egoisticamente PECUNIA, PREBENDE E
PRIVILEGI, e, per contro, DULL qualche raro uomo che invece RISOLVE IN PARTE O IN TUTTO i complessi
problemi riguardanti la COGNITIVITÀ in generale e QUELLA UMANA in particolare, potrebbe essere
spiegato con l’OSSERVAZIONE del Maestro di Königsberg già riferita “ALTROVE”: (Prol., Op. cit.,
Prefazione, cfr., pag. 13) «…vi sono molti ingegni che fanno un’OTTIMA RIUSCITA in Scienze
fondamentali ed anche profonde, ma più vicine all’intuizione, ai quali però non è dato di
spuntarla nell’investigazione dei principi a priori della Cognitività, e che in tal caso devono
rivolgere le doti del proprio intelletto a qualche altro settore della conoscenza: d’altra parte, NON È
PUNTO NECESSARIO CHE OGNUNO S’OCCUPI DEL RAPPORTO CERVELLO-MENTE».
In verità, considerando l’infimo grado di qualità (= “dullagine” o “grulleria”; cfr: LE SCIENZE NUOVE)
delle conoscenze in questo particolare campo dello scibile umano, potremmo addirittura
ipotizzare, forzando i termini come da precedente Scritto, una deficiente QUANTITÀ (= quantitas
qualitatis est gradus SUBSTANTIAE?) d’idonea SOSTANZA CORTICO-CEREBRALE PENSANTE (= RES COGITANS di
Cartesio) degli Specialisti in materia, cosa che non solo rende IRRAZIONALI siffatti PSEUDO-RAZIONALISTI
“altrove” definiti qual «… ERASTOSOFI» (>< FILOSOFI), ma si ripercuote anche sull’intero mondo delle
Scienze, tant’è che non esiste Scienziato al mondo capace di RAGIONARE COMPIUTAMENTE neppure
rimanendo nell’ambito della sua propria Disciplina: laonde, bisognerà esplicitare a chiare note
che certi RAGIONAMENTI COMPLESSI non sono alla portata di tutti, ma, a stento (Vico), di chi abbia
avuto dal GENOTIPO-PADRE e PER L’UTILITÀ COMUNE (Paolo di Tarso) un OTTIMO GRADO di Conoscenza a
priori “NOETICA”, la quale fosse stata notabilmente ESPERITA (= conditio sine qua non) per merito del
«… PROSSIMO» (= AMBIENTE CULTURALE PROPIZIO, cioè UNIVERSAL-KATHOLIKÒS), in modo da raggiungere un
OTTIMO GRADO di preparazione e di competenza CONTESTUALE nelle SCIENZE e nella SPECULAZIONE (=
EPISTEMOLOGIA!).
22
Talché, nel caso, si riaffermerebbe in tutto il suo fulgido valore euristico l’aforisma
dell’Ipponate: CAVE HOMINEM UNIUS LIBRI; cui avrebbe fatto séguito la conferma dell’Aquinate: TIMEO
HOMINEM UNIUS LIBRI, nonché l’apodittica deduzione: TIMEO LECTOREM UNIUS LIBRI.
Orbene, i DUE IMMENSI DOTTORI DI SANTA ROMANA CHIESA avevano ben donde di che timēre-cavēre, vista
la LORO POSIZIONE ECCELLENTE NELL’AMBITO DI DETTA E “MONO-BIBLICA” ISTITUZIONE UNIVERSALE, mentre a me,
povero emarginato, non è stato concesso neppure d’evitare né gli uomini-dulls MONO-TRÉMI, né i
lettori-dulls MONO-CULI; ragion per cui, assorbendo con disinvoltura le BOTTE DA ORBI (= lapalissiano!)
sistematicamente infertemi di volta in volta dagli occasionali TONTI, affossatori o becchini delle
mie Cose lungo l’intero Corso di questa squallidissima e miserrima vita, non m’è rimasto altro da
fare che RIDERE DI LORO (= Isacco, il figlio del Sorriso) e PENSARE nei loro confronti ciò che ha
UNIVERSALMENTE (= UNIVERSALE FANTASTICO-POETICO) insegnato sul suo TONTO PICCHIATORE il Principe di
Bisanzio Antonio de Curtis (= in Arte, TOTÒ), nella mini-pièce “IO NON SO-MMICA PASQUALE”:
«… E IO RIDEVO, RIDEVO E PENSAVO: VOGLIO VEDERE DOVE VUOLE ARRIVARE “QUESCHTO SCHTÛPIDO”»!
Purtroppo m’è toccato di vedere fino in fondo dove sarebbe arrivata la STUPIDITÀ IMPROVVIDA dei
miei aguzzini/e, ma non per questo ho perso il BUONUMORE CONGENITO (anche per merito di Qualche
PROVVIDENZIALE BENEFATTORE) e, soprattutto, la SPERANZA di sconfiggere l’UNIVERSALE STUPIDITÀ.
Infatti mi ostino a ripetere ognora col Foscolo [cfr.: IN MORTE (sic!) DEL FRATELLO GIOVANNI (resic!)]:
Questo di tanta speme oggi mi resta, STRANIERE GENTI…»,
almeno Voi non siate TONTI E “SCHTÛPIDI” BECCHINI di ciò che,
per l’UTILITÀ COMUNE, Vi ho mandato e Vi mando
DAI CIELI DI INTERNET!
23
SPECIAZIONE CULTURALE IN GENERALE
(RAPPORTO BIOLOGIA-CULTURA)
Ludwig Wittgenstein ci avrebbe (?) insegnato che l’abuso e/o l’uso improprio delle PAROLE, ne
impongano occasionalmente una revisione connotativa su basi etimologiche, filologiche ed
epistemologiche, allo scopo di ricondurle entro alvei certi ed accertati (Vico), con argini rinforzati,
ove esse possano fluire stabilmente almeno fino alla successiva e «… RICORSA» (Vico)
…esondazione.
Sul significato della parola «… SPECIAZIONE» abbiamo per ora detto Q.B. (= quanto basta), quindi
diremo il minimo indispensabile anche su «… CULTURA»!
Tutti, ritengo, conosciamo la traslazione integrale (= fonemi + grafemi) di questo lemma dal
latino “cultura, æ” (= coltivazione, cura, educazione, cura riguardosa), che vede alla sua radice il
sostantivo “cultus, us” [1. il coltivare (materialmente e/o spiritualmente), coltivazione, cultura,
cura, ossequio, culto; 2. modo di vivere, civiltà], corrispondente all’aggettivo qualificativo “cultus,
a, um”, dal participio passato del verbo “colo, is, colui, cultum, colĕre” che sussume tre significati
fondamentali:
1) coltivare la terra e i vegetali;
2) (fig.) avere cura di…; educare; praticare; esercitare;
3) (rel.) onorare, venerare (la divinità).
In ITALIANO, però, «… CULTURA» corrispose fin dall’inizio (XV secolo) ad una PAROLA ASTRATTA O
CONCETTUALE riferita all’INSIEME DI COGNIZIONI (= patrimonio di conoscenze letterarie, artistiche,
tecnologiche e scientifiche) e di COMPORTAMENTI (individuali, familiari, sociali, civili e religiosi) di un
popolo, tradizionalmente INSEGNATI alle nuove generazioni e quindi PRATICATI nell’intera Nazione.
Dal punto di vista strettamente GLOTTOLOGICO e secondo la tesi scientifica (= LA SCIENZA NUOVA) di
Giambattista Vico sulla «… NATURA-ORIGINE» delle parole (= denotazione e connotazione), in tutte
le lingue “evolute” (non in quelle tribali ed analfabetiche!) esiste certamente un VOCABOLO che
esprime l’identico significato (= VERILOQUIUM) di quello or ora enunciato riguardo alla LINGUA ITALIANA,
pur, ovviamente nell’idioma aborigeno o autoctono, diverso da tutti gli altri (= DIVERSILOQUIUM).
Questo perché la «… CULTURA» non è mai sterilmente e/o astrattamente e/o narcisisticamente
fine a se stessa, corrispondendo invece ad UN INSIEME DI COGNIZIONI E PRASSI COMPORTAMENTALI
scrupolosamente osservate, esercitate, praticate e tramandate nell’ambito di una Nazione e/o
Popolo, in quanto DIMOSTRATESI CONCRETAMENTE PROVVEDENTI all’ottimale CONSERVAZIONE-PERPETUAZIONE
FISICA E MENTALE della rispettiva Comunità (= CULTURE DEI POPOLI).
Recentemente gli ETOLOGI, per estensione del CONCETTO e con GRAN MERITO, hanno chiamato
CULTURA anche le prassi comportamentali di «…ALCUNE» specie animali, argomentando
“DIVINAMENTE” (= INDOVINATAMENTE) come segue (= Dizionario di Etologia, Op. cit., pag. 227, col. b):
CULTURA
A. Esistono specie animali in cui il risultato dell’esperienza di un individuo (in termini
d’apprendimento) non rimane limitato all’individuo stesso, ma può essere TRASMESSO AD
ALTRI INDIVIDUI DELLA STESSA O DELLE GENERAZIONI SEGUENTI mediante forme di apprendimento
che possono complessivamente essere definite come APPRENDIMENTO SOCIALE. Specie
cioè in cui, accanto call’EREDITÀ (GENETICA) di moduli comportamentali fissi e specifici
(gli istinti primari, secondari, ecc.) e a dquella (ANCORA GENETICA) della CAPACITÀ DI
APPRENDIMENTO, può svilupparsi una eTERZA EREDITÀ che è, questa volta, NON GENETICA
bensì «CULTURALE»… Æmeme (Ib., pag. 476, MEME: è la più piccola unità d’informazione,
riconoscibile, TRASMESSA CULTURALMENTE anziché GENETICAMENTE da un individuo all’altro).
B. (pag. 229, col. a) …la CULTURA (n.d.r.: TERZA EREDITÀ), pur poggiandosi su un’EREDITÀ NON
GENETICA, risulta essere comunque un’ESPRESSIONE DELLA BIOLOGIA, dipendente, seppure in
MODO INDIRETTO, da CONTROLLI GENICI…
24
C. (pag. 230, col. a) …Quanto alle POSSIBILI INTERRELAZIONI E INTERFERENZE TRA EVOLUZIONE
BIOLOGICA E CULTURALE occorre… constatare che la CULTURA NASCE (n.d.r.: comunque) DALLA
BIOLOGIA, in quanto SOLTANTO le specie che POSSIEDONO (e che pertanto TRASMETTONO PER VIA
GENETICA) le CAPACITÀ DI APPRENDIMENTO SOCIALE e, volendo estendere, di TRASMISSIONE
CULTURALE in senso lato, sono in grado di PRODURRE CULTURA.
Ora, per quanto possa sembrare incredibile, in queste poche righe è stato esplicitato in forma
esaustiva il solo ed il vero significato epistemico o «… UNIVERSAL-ETERNO» (= Scientia debet esse
de universalibus et aeternis) della parola «… CULTURA», nonostante le solite imprecisioni
terminologiche ed amenità concettuali che condiscono la restante parte della “VOCE” (come, tra le
altre, la menzione dell’inesistente «… MEME CULTURALE», elucubrazione schizo-paranoicale della
stravagante “MEMETICA” yankee); e nonostante il solito, gravissimo errore di omettere la peculiare
aggettivazione di «… INTUITIVO» quando si parla di «… APPRENDIMENTO» animale, poiché (Lorenz,
Op. cit., § 10.12, Tassia ed intuito) «… noi definiamo INTUITIVO un comportamento la cui TELEONOMIA
è essenzialmente determinata dai MECCANISMI FISIOLOGICI CHE ELABORANO UN’INFORMAZIONE MOMENTANEA …
(n.d.r.: ragion per cui, nell’animale, NON ESISTE ALTRA FORMA DI APPRENDIMENTO, se non) l’APPRENDIMENTO
INTUITIVO, in inglese insight learning, di qualsivoglia COMPORTAMENTO» (= cfr., LE SCIENZE NUOVE).
Polemiche a parte, ci permettiamo di discernere e di schematizzare sotto forma di POSTULATO
quanto di OTTIMO è stato espressamente relazionato nel suddetto INDISPENSABILE E PREZIOSISSIMO
(congruamente, cioè EPISTEMOLOGICAMENTE revisionato e corretto!) DIZIONARIO DI ETOLOGIA.
NELLE SPECIE ANIMALI CAPACI (= A PRIORI) DI PRODURRE CULTURA, DISTINGUEREMO:
1) Un’EREDITÀ GENETICA o GENOTIPO-DIPENDENTE riferita alla struttura ed alla funzione dei moduli
neuronali cognitivo-comportamentali FISSI O QUALITATIVI (= cPRIMA EREDITÀ DA GENE-MEME o MEME
ISTINTUALE GENOTIPICO = SOFTWARE SPECIE-SPECIFICO o PROGRAMMA INNATO dei comportamenti individuali
elencati nel rispettivo ETOGRAMMA DI SPECIE).
2) Un’EREDITÀ GENETICA o GENOTIPO-DIPENDENTE (= dSECONDA EREDITÀ DA GENE-MEME o MEME ISTINTUALE
GENOTIPICO) riferita ad una AGGIUNTIVA morfo-funzionalità dei suddetti moduli neuronali cognitivocomportamentali che conferisce SOLTANTO AD ALCUNE SPECIE di animali SOCIALI una particolare
CAPACITÀ PERCETTIVO-GESTALTICA O INTUITIVO-ISTINTIVA (= Lorenz) da cui deriva la POSSIBILITÀ DI INTUIRE
ISTINTIVAMENTE (= percezione gestaltica o intuizione istintiva di Lorenz) e di MEMORIZZARE
COMPORTAMENTI «… NUOVI» (= COGNITIVITÀ “APERTA” A COMPORTAMENTI TELEONOMICI NUOVI = APPRENDIMENTO
COGNITIVO-COMPORTAMENTALE INNOVATIVO INDIVIDUALE).
3) Una eTERZA EREDITÀ, NON GENETICA (= senza GENE specie-specifico, né, tampoco, un’inesistente
ENTITÀ MEMETICA), bensì CULTURALE, che consiste nella CAPACITÀ NEURONALE “SIMBOLIZZANTE” (cfr., LE
SCIENZE NUOVE) da parte dei conspecifici di POTER IMITARE INTUITIVAMENTE, MEMORIZZARE e PRATICARE
quei comportamenti nuovi (= COMPORTAMENTO APPRESO) “indovinati” da un conspecifico (=
CULTURA INNOVATIVA) e di trasmettere quelle INDOVINAZIONI (apprese o acquisite) alle nuove
generazioni, in modo da PROVVEDERE SEMPRE MEGLIO alla conservazione dell’individuo e del
gruppo sociale di appartenenza (= CULTURA PRATICATA).
4) Poiché la CULTURA PRATICATA che poggia sull’EREDITÀ CULTURALE (= TERZA EREDITÀ) risulta essere
comunque un’ESPRESSIONE NEURO-BIOLOGICA cioè DIPENDENTE, seppure in modo indiretto, da
NATURALI CONTROLLI GENICI, bisognerà bio-scientificamente convenire sul fatto che «… LE COSE (=
CULTURE INNOVATIVE) FUORI DEL LORO STATO NATURALE NÉ VI SI ADAGIANO, NÉ VI DURANO» (Vico G.B., Op. cit.,
Degnità VIII).
A dire che, IN NATURA, i comportamenti innovativi sono tramandati alle nuove generazioni sol
perché cINDOVINATI, cioè SEMPRE rispettosi della TELEONOMIA DELL’ISTINTO INNATO di riferimento (nel
senso che lo rendono NATURALMENTE più efficace ed efficiente nel PROVVEDERE alla
conservazione dell’individuo e della specie di appartenenza).
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Quando essi, per contro, risultassero in qualche misura dSBAGLIATI, cioè «… FUORI DELLO STATO
NATURALE» [= comportamenti contro-natura (genetica) e/o «… dettati da natura (genetica)
caduta e debole» (Vico)], allora accadrebbe inevitabilmente:
- o che la PRATICA D’ESSI, in quanto deleteria per il rispettivo istinto naturale, sarebbe destinata a
scomparire SPONTANEAMENTE nel CORSO E/O RICORSO di qualche generazione (= EGOISMO DEL
GENOTIPO = «… GRAZIA SALVIFICA IMPERSCRUTABILE (fino ad oggi!)» del Genotipo cognitivocomportamentale);
- oppure (ma questo riguarda soltanto il peggio dell’umano), se IMPOSTA IDOLATRICAMENTE e
PERVICACEMENTE da una DOTTRINA INNATURALE e/o SCHIZO-PARANOICALE, essa PRATICA-COATTA
diventerebbe comunque IMPROVVIDA (= ISTUPIDENTE) per l’individuo praticante; e NEFASTA per la
popolazione ad essa asservita (= perdizione, istupidimento e/o eliminazione dalla scena del
mondo di tal succube popolazione).
5) Quanto alle «… POSSIBILI INTERRELAZIONI E INTERFERENZE TRA EVOLUZIONE BIOLOGICA E CULTURALE»,
considerando che la CULTURA NASCE COMUNQUE DALLA BIOLOGIA, (Lorenz K., Op. cit., Introduzione
storica) «… NEPPURE IL COMPORTAMENTO UMANO È ILLIMITATAMENTE MODIFICABILE DALL’APPRENDIMENTO, ED
INFATTI ALCUNI PROGRAMMI INNATI HANNO VALORE DI DIRITTI DELL’UOMO».
Nell’UMANO, per questo, MEMORI di quanto relazionato in LE SCIENZE NUOVE DELLA COGNITIVITÀ circa la
distinzione FILOGENETICO-ONTOLOGICA (= vari stadi di Ominazione) e ONTOGENETICO-FILOLOGICA (=
specie-specifica) tra un GENOTIPO COGNITIVO-COMPORTAMENTALE e un GENOTIPO COGNITIVO-RAZIONALE,
PRODURRE UNA CULTURA PROVVEDENTE ALLA CONSERVAZIONE DELL’INDIVIDUO E DELLA SPECIE, significa:
a) anzitutto INDIVIDUARE I PROGRAMMI COGNITIVO-COMPORTAMENTALI SPECIE-SPECIFICI (= Vico) o INNATI (=
Lorenz) per mezzo di appositi DIAGRAMMI A CAMPANA DI GAUSS-QUÉTELET: cosa peraltro
ampiamente ANTICIPATA da Giambattista Vico in LA SCIENZA NUOVA [vv. 333: «… OSSERVIAMO (=
VIDĒRE) tutte le nazioni, così barbare come umane, quantunque per immensi spazi di luoghi
e tempi tra loro lontane, divisamente fondate, custodire questi TRE UMANI COSTUMI: che TUTTE
hanno qualche cRELIGIONE, TUTTE contraggono dMATRIMONI solenni, TUTTE eSEPPELLISCONO i loro
morti; né tra nazioni, quantunque selvagge e crude, si celebrano azioni umane con più
ricercate cerimonie e più consegrate solennità che RELIGIONI, MATRIMONI E SEPOLTURE. Ché (=
COGITARE), per la Degnità o Assioma (n.d.r.: tutti i comportamenti specie-specifici sono
PRODOTTI DAL NOSTRO MEDESIMO GENOTIPO COGNITIVO-COMPORTAMENTALE), dee essere stato DETTATO a
tutte le nazioni: che da queste TRE COSE (= c, d, e) incominciò appo tutte L’UMANITÀ, e per ciò
SI DEBBONO SANTISSIMAMENTE (n.d.r.: stabilità, intangibilità ed inviolabilità) CUSTODIRE da tutte
perché ‘l mondo non s’infierisca e si rinselvi di nuovo. Perciò abbiamo presi questi tre
costumi UNIVERSALI (= praticati da tutti gli uomini) ed ETERNI (= di ogni epoca storica) per TRE
PRIMI PRINCÌPI (= c, d, e) di questa SCIENZA NUOVA»].
Infatti LA SCIENZA NUOVA di Giambattista Vico (= ETOLOGIA UMANA) “altro non è” che una DOTTRINA
ANTROPOLOGICA del tutto corrispondente ad una MANCANTE (ahi, ahi, ahi!) ANTROPOMETRIA COGNITIVOCOMPORTAMENTALE basata su DIAGRAMMI A CAMPANA DI GAUSS-QUÉTELET la cui GRAFICA, per OGNUNO de’
vichiani TRE COSTUMI UNIVERSALI E PERENNI (creligione, dmatrimonio e esepolture) risulterebbe
IDENTICA agli altri, addirittura SOVRAPPONIBILE e per niente affatto A CAMPANA, ma configurata qual
ENORME CUPOLA (= “ER CUPPOLONE”?) divinamente PIATTA (in francese, PLATEAU), a testimonianza
dell’UNIVERSAL-ETERNA NATURAL-NORMALITÀ DI QUEST’INALIENABILI (Vico) TRE PROGRAMMI INNATI (Lorenz)
COGNITIVO-COMPORTAMENTALI (SPECIE-SPECIFICI).
].
26
b) Dipoi,
che nel CORSO dell’EVOLUZIONE BIOLOGICA e CULTURALE i «… TRE UMANI
sono stati ELABORATI in chiave ETNICA, cioè in modo diverso dalle varie
popolazioni, bisognerà stabilire QUALE DI TALI ELABORAZIONI fosse rimasta del tutto rispondente
alla NATURA GENETICA DELL’UOMO (= NOSTRO MEDESIMO GENOTIPO COGNITIVO-COMPORTAMENTALE E MENTALE)
proprio servendosi della «… COMPARAZIONE STORICO-FILOLOGICA» dei DOCUMENTI giacenti nei “SITI”
ARCHEOLOGICI, MUSEI E BIBLIOTECHE, con le SCIENZE UMANE (= “SITO”: www.neuroscienzacognitiva.it).
c) Tutto ciò implicherebbe chiaramente l’uso dei PROGRAMMI COGNITIVO-RAZIONALI SPECIE-SPECIFICI
che, individuati ed investigati per la prima volta nell’AUREA GRECIA a partire dal VI sec. a.C.
(FILOSOFIA = SCIENZA DELLA MENTE DELL’UOMO) dovrebbero essere UTILIZZATI sulla base delle
risultanze della SPECULAZIONE VICO-KANTIANA, ultima frontiera dell’UMANA MENTE E RAGIONE.
DATO
(=
VÉRITÉ DE FAIT)
COSTUMI BASILARI»
In conclusione, poiché la CULTURA NASCE DALLA BIOLOGIA, solo e soltanto l’UNIFICAZIONE DEL PENSIERO
SCIENTIFICO-BIOLOGICO (= SCIENZE VARIE + SCIENZA DEL CERVELLO) col PENSIERO SPECULATIVO (= SCIENZA
DELLA MENTE) potrà spiegare EPISTEMOLOGICAMENTE la differenza tra:
- l’umana CULTURA SPECIE-SPECIFICA o CULTURA UNIVERSALE [= SPECIAZIONE CULTURALE DEL NOSTRO
MEDESIMO CERVELLO-MENTE UMANO (Giambattista Vico)];
- v/s l’odierne CULTURE DEI VARI POPOLI e/o CULTURE ETNICHE e/o CULTURE VERNACOLARI [= REGRESSIONI
(Freud) o RICORSI (Vico) CULTURALI DEL CERVELLO-MENTE “DIS-UMANO”].
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EVOLUZIONE BIOLOGICA E CULTURALE
CULTURA E FILOGENESI: REVISIONE “RAGIONATA” DEI DATI UFFICIALI
Qual doveroso corollario a quanto detto su SPECIAZIONE BIOLOGICA, vorremmo ora aggiungere che
in Zoologia, la parola FILOGENESI non riguarda soltanto la nascita di NUOVE SPECIE, ma include nel
suo concetto anche la GENESI progressiva di tutti gl’Invertebrati e i Vertebrati classificati da Linneo
nei GRUPPI SISTEMATICI o TASSONOMICI: Tipo o Phylum Æ Classe Æ Ordine Æ Famiglia Æ Genere Æ
Specie (= ALBERO FILOGENETICO).
Questo concetto biologico è di fondamentale importanza perché consente tra l’altro di stabilire
una PARENTELA FILOGENETICA COGNITIVO-COMPORTAMENTALE (= ETOGRAMMA SPECIE-SPECIFICO) non solo tra
SPECIE AFFINI, ma anche tra SPECIE assolutamente DIFFORMI che pur derivano da un medesimo ORDINE
come, nel nostro caso, la SPECIE di Pan Troglodytes (= l’odierno SCIMPANZÈ) con la SPECIE di Homo
Sapiens Sapiens (= l’UOMO d’oggidì), le quali sono ABISSALMENTE DIFFORMI dal punto di vista COGNITIVOCOMPORTA-MENTALE, ma pur sempre appartenenti al medesimo ORDINE DEI PRIMATI.
Vero è che i Biologi meglio dotati di FACOLTÀ COGNITIVO-RAZIONALI differenziano, già in quell’ORDINE
D’ERA MIOCENICA, i PRIMATI UMANI (Ramapiteco, Driopiteco, Pierolapiteco, ecc.) dai PRIMATI NON-UMANI (Æ
Platirrine e Æ Catarrine), però il fatto è di scarsa rilevanza per ciò che concerne le facoltà
cognitivo-comportamentali, giacché rimarrebbe comunque assodato (sic!) che per l’intero
PLIOCENE, cioè a dire negli ulteriori TRE MILIONI DI ANNI, i nostri Progenitori OMINIDI (= FAMIGLIA: HOMINIDAE:
Australopitechi) possedettero un CERVELLO ANIMAL-ISTINTIVO, cioè morfo-funzionalmente del tutto «…
OMOLOGO» (Lorenz) a quello MICROCEFALICO, con SCARSE E PIATTE CIRCONVOLUZIONI CORTICALI, delle attuali
SCIMMIE ANTROPOMORFE (= FAMIGLIA: PONGIDI: orango, gorilla, scimpanzè e bonobo).
A scopo meramente esplicativo di tal controverso Fatto, ho preparato un bel dì il sottostante
SCHEMA CRONO-FILOGENETICO delle DUE LINEE EVOLUTIVE, che sistematicamente ripropongo:
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Ne ammetto subito il disvalore riguardo al rigore scientifico-cronologico (però, sia chiaro,
quest’ultimo non viene per nulla vilipeso), nondimeno attribuisco ad esso, in ossequio
all’imperativo Scolastico: «… DISTINGUE FREQUENTER RATIONE ET VIA» (= ANALIZZA-distingue| SEMPREfrequenter| OGNI COSA| con METODO-via| RAZIONALE-ratione), il presunto e presuntuoso merito:
A) di segnalare un tempo certo (= MIOCENE) in cui l’Ordine dei Primati avrebbe presentato la
dicotomia tra PRIMATI UMANI e PRIMATI NON-UMANI;
B) di stabilire che per l’intero PLIOCENE, la FAMIGLIA degli OMINIDI possedesse “con certezza” un
cervello cognitivo-comportamentale affatto ANIMALE (= istintivo-intuitivo), morfo-funzionalmente
cioè in tutto identico (seppur più voluminoso) a quello dei progenitori PRIMATI UMANI;
C) di distinguere cronologicamente la successiva EVOLUZIONE FILOGENETICA Æ dal GENERE HOMO (= H.
Habilis, H. Erectus, H. Sapiens) Æ all’UNICA SPECIE di Homo Sapiens Sapiens, specificandone
TRE EPOCHE COGNITIVO-COMPORTAMENTALI in:
Iª) HOMO PRE-SAPIENS (H. Habilis: da 2,5-2 Ma Æ a 8-700.000 anni fa; ed H. Erectus o
Pitecantropo: da 700.000 Æ a 200.000 anni fa);
IIª) HOMO SAPIENS (da 200.000 Æ a 50.000 anni fa);
IIIª) HOMO SAPIENS SAPIENS (da 50.000 anni fa Æ ad oggi);
D) di considerare pertanto la «… FILOGENESI OMOSPECIE» dell’attuale Homo Sapiens Sapiens
attraverso CINQUE FASI EVOLUTIVE SENZA-SOLUZIONE-DI-CONTINUITÀ: PRIMATI UMANI Æ OMINIDI Æ H. PRE-SAPIENS
Æ H. SAPIENS Æ H. SAPIENS SAPIENS.
Orbene, ribadisco: di codesta semplificazione schematica si potrebbe lecitamente contestare
solo e soltanto l’esattezza cronologica (e sarebbe cosa fin troppo facile, stupida e vile trattandosi
di datazioni riferite alle CENTINAIA DI MIGLIAIA E/O DI MILIONI di anni di EVOLUZIONE FILOGENETICA OMOSPECIE),
ma non di certo la successione delle fasi di «… OMINAZIONE», perché queste sono state tratte
integralmente dai LIBRI DI PALEOANTROPOLOGIA dove per l’appunto si parla correntemente, seppur
qualunquisticamente, di Primati Umani (= ORDINE); di Ominidi (= FAMIGLIA); di Homo Habilis Æ H.
Erectus Æ H. Sapiens (= GENERE); e di Homo Sapiens Sapiens (= UNICA SPECIE VIVENTE).
Per quanto riguarda poi la RATIO di conferire un’ORIGINALE ed IN-AUDITA CONNOTAZIONE COGNITIVISTA a
quelle DENOTAZIONI assolutamente precise e giuste dal punto di vista FISICO-ANTROPOMETRICO, mi
atterrò scrupolosamente, nel prosieguo, ai seguenti POSTULATI RAZIONAL-SCIENTIFICI:
1) di Cicerone: «... VERI SIMILIA AB INCREDIBILIBUS DISTINGUERE» (= distinguere le cose verosimili, dalle
non-credibili);
2) di Konrad Zacharias Lorenz:
a) «… OMOLOGIA dei CARATTERI STRUTTURALI e di quelli COMPORTAMENTALI … Chiamiamo OMOLOGHI quei
caratteri la cui somiglianza dipende da una DERIVAZIONE COMUNE da una FORMA ANCESTRALE che
possedeva I MEDESIMI CARATTERI» (= Op.cit., § 4.5, L’omologia e i suoi criteri; e § 4.10, Riassunto
del capitolo);
b) «… il COMPORTAMENTO è sempre FILOGENETICAMENTE PROGRAMMATO» (Ib., ib.);
3) di Benedetto Croce su LA SCIENZA NUOVA di Giambattista Vico (cfr.: LE SCIENZE NUOVE): «… potente
METODO D’INDAGINE del Vico è LA COMPARAZIONE, istituita tra gli svolgimenti di cui si ha notizia più
intera e quelli noti imperfettamente o frammentariamente, donde la RICOSTRUZIONE ANALOGICA dei
secondi in base ai primi: dimodoché, per esempio, il principio dell’eroismo, scoperto a
evidenza dentro la storia romana, giova a SPIEGARE la storia favolosa dei greci, a SUPPLIRE quella
tronca degli egizi, e a DARE LUCE ALLE NASCOSTE di tutte le altre nazioni antiche…; METODO
COMPARATIVO… che riuscirebbe vano cercare nella filologia anteriore o contemporanea»;
4) di Charles Darwin e di Konrad Lorenz, i quali certamente ignorarono la SCOPERTA del METODO
COMPARATIVO VICHIANO in campo FILOLOGICO (= vv. 7: «… NUOVA ARTE CRITICA, CHE FINOR HA MANCATO»), ma
lo istituirono sperimentalmente EX NOVO in quello BIOLOGICO, come risulta inoppugnabilmente dalle
seguenti parole iniziali del TRATTATO di Lorenz: «… L’ETOLOGIA O STUDIO COMPARATO DEL COMPORTAMENTO
è di facile definizione, consiste nell’applicare al COMPORTAMENTO DEGLI ANIMALI E DELLE PERSONE quei
METODI divenuti d’uso corrente e naturale in tutti gli altri campi della Biologia DOPO DARWIN e di
formulare gli interrogativi seguendo lo stesso CRITERIO»;
29
5) della Scienza Medico-Biologica relazionata nei moderni Libri di NEUROSCIENZE e di NEUROANATOMIA COMPARATA che spingerebbero, ahimé, a replicare l’iniziale osservazione profetica di
Lucio Anneo Seneca: VENIET TEMPUS QUO POSTERI NOSTRI TAM APERTA NOS NESCISSE MIRENTUR!
CULTURA E NEUROSCIENZA (=
“RAGIONATA” DEI DATI UFFICIALI
NEUROETOLOGIA
COMPARATA):
REVISIONE
Prima di procedere, mi sia consentito di esprimere ancora una volta I SENSI DEL MIO PIÙ ENTUSIASTICO
RINGRAZIAMENTO a tutti (indistintamente e paritariamente) i miei DOCENTI (= Genitori, Parenti Stretti,
Sacerdoti e Suore, Insegnanti delle Scuole Statali di vario ordine e grado) e soprattutto ai
PROFESSORI DELL’UNIVERSITÀ DEGLI STUDI “LA SAPIENZA” di Roma che hanno, appunto, “saputo” insegnarmi
con magnanima generosità e benevolenza (all’epoca ero infatti un “CAPRONE”!) i fondamenti
SCIENTIFICO-BIOLOGICI ED UMANISTICI dai quali ho derivato tutto ciò che scrivo.
Nella FATTISPECIE, però, se prima ho dichiarato la mia più totale e riverente riconoscenza al
Professore di Patologia Generale di quei dì, ora non posso fare assolutamente a meno di
magnificare almeno altri DUE DOCENTI che dettero epocalmente il via al mio interesse per le
NEUROSCIENZE: l’Anatomico PROFESSORE VINCENZO VIRNO ed il Clinico-Neurologo PROFESSORE MARIO
GOZZANO.
Infatti, grazie al LORO MAGNIFICO INSEGNAMENTO BASALE (inalienabile!) ho potuto in seguito giovarmi
delle CONOSCENZE NEUROSCIENTIFICHE redatte in due eccellenti Libri che amo definire come:
A) il «… GOLIA» DELLE NEUROSCIENZE (= KANDEL E.R., SCHWARTZ J.K., JESSELL T.M., Princìpi di Neuroscienze,
Ambrosiana, 1988 e 1994);
B) ed il «… DAVIDE» DELLA NEUROLOGIA UMANA E COMPARATA (= DELMAS A., Vie e Centri Nervosi, Masson,
1979 e 1994).
Spiego subito il perché di tali epiteti metonimici:
- il GOLIA è certamente un Gigante ineludibile dell’informazione neuroscientifica, ma risulta spesso
un pò scioccolone, perché IPERTECNICO, perciò vulnerabile sul … fronte limbico (…a fronte del
Davide?);
- il DAVIDE, per contro, seppur contenuto nelle dimensioni, rappresenta “in nuce” un vero Gigante
delle “umanistiche” conoscenze cognitivo-comportamentali sul cervello dei Vertebrati in
generale, ed ovviamente Umano in particolare.
Ad esempio (un piccolissimo esempio aggiuntivo a quanto già esplicitato in LE SCIENZE NUOVE DELLA
COGNITIVITÀ circa le AREE VISIVO-GNOSTICHE della bi-emisferica corteccia occipitale):
- mentre nel suo Opuscoletto, OLTRE AL RESTO, l’Autore Francese espone con meritorio cipiglio (in
verità, spesso “non ci piglia” affatto) l’assolutamente indispensabile FILOGENESI ED ONTOGENESI (=
CEREBRALIZZAZIONE) dell’UMANO CERVELLO, peraltro corredandola di una congrua disgiunzione morfofunzionale tra ARCHENCEFALO, PALEOENCEFALO E NEOENCEFALO; nonché, nel prosieguo, di precise
definizioni concernenti l’ARCHIPALLIUM (= ARCHICORTEX + PALEOCORTEX) v/s il NEOPALLIUM (= NEOCORTEX);
- nell’omologo (?) corposo-corpulento-gigantesco Trattato Yankee, si Cita (= di Tarzan?) a
malapena la NEOCORTEX senza nulla spiegare delle PREGRESSE CORTECCE FILOGENETICHE che invece
sono PUR PRESENTI nel CERVELLO UMANO e risultano tanto fondamentali per la GENESI dell’UMANE IDEE
ISTINTIVE, da poter essere definite a pieno titolo come il «… CUORE» DEL CERVELLO DELL’UOMO (=
Definizione del PROFESSORE FRANCO PANIZON, Eccellente Pediatra-Congressista di Trieste).
La cosa, quindi, non è di poco conto, giacché (Delmas A., Op. cit., pag. 11):
…in ogni INDIVIDUO bisogna distinguere una PERSONALITÀ INCOSCIENTE ED INVOLONTARIA, che si
manifesta con l’umore, le reazioni spontanee, il comportamento istintivo e sessuale, ed
una PERSONALITÀ COSCIENTE E VOLONTARIA: la prima, è diretta dalla corteccia cerebrale
filogeneticamente più antica, l’ARCHIPALLIUM; la seconda, dalla corteccia più recente, il
NEOPALLIUM; quest’ultimo è tanto più sviluppato quanto più elevata è la posizione
dell’organismo nella gerarchia animale.
30
Chiaramente, bisognerà LEGGERE queste nozioni col consueto OCCHIO EPISTEMOLOGICO per
depurarle da inesattezze e/o assurdità propositive che affiderebbero, nel caso, un’improponibile
personalità cosciente e volontaria anche ad alcuni animali posizionati nei rami più in alti (=
scimmie?) dell’albero filogenetico («… gerarchia animale»?), ma il CONCETTO DI FONDO rimane
perfettamente delineato: nella CLASSE DEI MAMMIFERI, animali dotati di ARCHIPALLIUM + NEOPALLIUM,
all’ARCHIPALLIUM (meglio sarebbe dire: all’ARCHENCEFALO) spetta la PRODUZIONE-COGNIZIONE-REIFICAZIONE
degl’ISTINTI SPECIE-SPECIFICI, ed al NEOPALLIUM, progressivamente sempre più esteso man mano che si
proceda verso l’alto di tal Classe, l’ELABORAZIONE COGNITIVA ED ALTRO (!) di quegl’ISTINTI.
Per di più, il progressivo AUMENTO DIMENSIONALE DEL CERVELLO nelle sue componenti ARCHI-NEOPALLIALI,
ci permette di introdurre un altro fondamento neuroscientifico ASSOLUTAMENTE INDISPENSABILE per la
nostra argomentazione (purtroppo ASSENTE sia nel GOLIA che nel DAVIDE), cioè l’«… INDICE DI
ENCEFALIZZAZIONE» (= I.E.) o rapporto tra il PESO DELL’ENCEFALO (PE) con il PESO CORPOREO (PC)
dell’animale “medio” di specie, elevato a ⅔ (I.E. = PE/PC²΄³), per il quale un CERVELLO SPECIE-SPECIFICO
(= GENOTIPO-DIPENDENTE) sarebbe tanto più riccamente dotato di ISTINTI E/O DI FUNZIONI COGNITIVOCOMPORTAMENTALI atte ad ELABORARLI in vario modo, quanto più “ELEVATO” risulti il suo I.E..
Poiché il PESO-VOLUME DELL’ENCEFALO è dovuto peculiarmente allo SVILUPPO DIMENSIONALE del
PROENCEFALO o ACRENCEFALO o CERVELLO (= DIENCEFALO + TELENCEFALO) a scapito del TRONCO ENCEFALICO o
CORDENCEFALO o ENCEFALO SEGMENTARIO, grazie al postulato I.E. potremmo anche asserire
genericamente (con le dovute specificazioni) che un CERVELLO-ENCEFALO GENOTIPICO presenti un
MAGGIOR NUMERO DI FUNZIONI COGNITIVO-COMPORTAMENTALI, quanto più esso risulti “PIENAMENTE” VOLUMINOSO.
A tal proposito e soprattutto riguardo all’elaborazione corticale degli istinti, forse è opportuno di
specificare come il CERVELLO DEI PESCI, pur dotato di scarsissima ARCHICORTEX, sia perfettamente in
grado di provvedere alla conservazione dell’individuo e della specie di appartenenza; così pure il
CERVELLO DI RETTILI ED UCCELLI, dove all’ARCHICORTEX si aggiunge la PALEOCORTEX (ARCHICORTEX +
PALEOCORTEX = ARCHIPALLIUM); ma per osservare COMPORTAMENTI ISTINTIVI PIÙ COMPLESSI, ARTICOLATI ED “APERTI”
A COMPORTAMENTI INNOVATIVI, dovremo necessariamente considerare la CLASSE DEI MAMMIFERI dove
compare il NEOPALLIUM in aggiunta all’archipallium, e salire su su fino ai PONGIDI, dotati di una
notevole estensione di corteccia neopalliale e di ridotto, ma EFFICIENTISSIMO archipallium.
31
Rimane comunque assodato che il CERVELLO degli animali, perfino quello ad I.E. più alto come
quello di Pan troglodytes (il VOLUME della cavità cranica dello SCIMPANZÈ corrisponde a ben 395 cc.)
possiede esclusivamente FACOLTÀ PERCETTIVO-GESTALTICHE O INTUITIVE (= Lorenz) ed è pertanto
definibile come «… CERVELLO ISTINTIVO-INTUITIVO».
Passiamo ora al “GOLIA delle Neuroscienze” per attingervi altri DATI ASSOLUTAMENTE INDISPENSABILI,
riguardanti in prima istanza la TEORIA DEL NEURONE di Santiago Ramon j Cajal, DIMOSTRATASI in
seguito PURA NEUROSCIENZA (Op. cit., 1994, pag. 21):
1) la morfo-funzionalità del NEURONE, cioè che esso rappresenta una cUNITÀ MORFOLOGICA (= UNA
CELLULA dotata di una sua propria membrana che la separa nettamente –FESSURE SINAPTICHE- da
altri neuroni); una dUNITÀ TROFICA (= con processi metabolici localizzati nel corpo cellulare o
PIRENOFORO dal quale si diffondono le sostanze nutritive e funzionali per i DENDRITI ed il NEURITE o
ASSONE); una eUNITÀ FUNZIONALE (= ogni neurone usa gli stessi meccanismi per la conduzione di
un impulso nervoso);
2) il PRINCIPIO DELLA POLARIZZAZIONE DINAMICA (= I° PRINCÌPIO DI CAJAL) per il quale lo stimolo condotto da un
neurone procede sempre e senz’alcuna eccezione UNIDIREZIONALMENTE ossia dai dendriti e/o dal
pirenoforo, al neurite fino ai suoi bottoni pre-sinaptici;
3) il PRINCIPIO DELLA SPECIFICITÀ DELLE CONNESSIONI (= II° PRINCIPIO DI CAJAL), per il quale i NEURONI DEL SISTEMA
NERVOSO CENTRALE si connettono tra loro formando delle cCATENE (= Vie nervose ascendenti, Vie
discendenti, Vie associative e commessurali) e delle dRETI NEURONALI (= Moduli neuronali o cellassemblies e Centri nervosi) invariantemente FISSE ed IMMODIFICABILI sia riguardo al nNUMERO DI
NEURONI che compongono le singole CATENE e le particolari RETI NEURONALI; sia al oNUMERO DI
CONNESSIONI SINAPTICHE tra i neuroni di ognuna di esse (= CATENE DI NEURONI e RETI NEURONALI
GENOTIPICHE o SPECIE-SPECIFICHE).
E, poi, a seguire:
4) (Ib., pag. 33) «… alcuni NEURONI sono SPONTANEAMENTE ATTIVI in quanto non riescono a mantenere
un potenziale di riposo stabile»:
a) o perché, (pag. 226) «… produttori di SOSTANZE AUTOCOIDI (quando una cellula libera sostanze
che agiscono sui recettori localizzati nella propria membrana o AUTORECETTORI, queste
sostanze prendono il nome di AUTOCOIDI)»;
b) o per (pag. 243) «… RIASSUNZIONE DEI NEUROTRASMETTITORI RIMASTI ATTIVI NELLA FESSURA SINAPTICA A
MOTIVO DELLA “PRE-PROGRAMMATA” MANCANZA DI DEGRADAZIONE ENZIMATICA DEGLI STESSI»;
[Non posso assolutamente fare a meno di precisare immediatamente che i NEURONI PULSIONALIPOTALAMICI DEI RITMI BIOLOGICI (= Lorenz K., Op. cit., §§ 5.10, e 10.9: ÆOROLOGIO BIOLOGICO INTERNO) e
degli ISTINTI SPECIE-SPECIFICI, appartengono propriamente a codesta tipologia neuronale (=
AUTOSTIMOLAZIONE IPOTALAMICA o STIMOLAZIONE ENDOGENA = STIMOLI ENDOGENI o AUTOGENI o A PRIORI), ma il GOLIA
non lo dice espressamente forse perché, ad esser buoni e riconoscenti per questi STRAORDINARI
DATI NEUROSCIENTIFICI altrimenti sconosciuti, …QUANDOQUE BONUS DORMITAT HOMERUS];
5) (Ib., Cap. 65, pag. 1040-1041) «… Uno specifico ADDESTRAMENTO, oltre ad una cFACILITAZIONE
della conduzione dello stimolo in una catena e/o rete neuronale cioè ad una MODIFICAZIONE
MIGLIORATIVA dell’EFFICACIA delle loro connessioni sinaptiche…, …implica come SECONDA
CONSEGUENZA lo SVILUPPO DI dNUOVE CONNESSIONI SINAPTICHE. Le MODIFICAZIONI DELL’APPARATO SINAPTICO
BASALE PER AUMENTO DI BOTTONI PRE-SINAPTICI furono descritte per la prima volta da Craig Bailey e
Mary Chen. Questi AA. iniettavano nei neuroni SENSITIVI (= COGNITIVI?) una sostanza elettrodensa
come la perossidasi di rafano, visualizzando in tal modo le loro TERMINAZIONI SINAPTICHE che
venivano poi studiate al MICROSCOPIO ELETTRONICO. Bailey e Chen (n.d.R.: analoghi esperimenti
furono condotti dal Kandel sull’Aplysia o lepre di mare) osservarono che negli ANIMALI ADDESTRATI
i neuroni SENSITIVI (= COGNITIVI?) possedevano circa il DOPPIO delle terminazioni pre-sinaptiche
rispetto agli animali NON ADDESTRATI. Negli animali NON ADDESTRATI, inoltre, SOLO IL 40% delle
terminazioni sinaptiche possedeva ZONE ATTIVE e sembrava quindi in grado di liberare il proprio
neurotrasmettitore.
32
L’ADDESTRAMENTO a lungo termine AUMENTA AL 65% la proporzione delle ZONE ATTIVE rilevabili… La
DESUETUDINE a lungo termine fa comparire MODIFICAZIONI DI SEGNO OPPOSTO sotto forma di REGRESSIONE
O ATROFIA delle connessioni sinaptiche. Nei processi che comportano l’INATTIVAZIONE delle
connessioni funzionali fra i neuroni, il NUMERO DELLE TERMINAZIONI SINAPTICHE osservabili in ogni
neurone SI RIDUCE di un terzo e la percentuale delle terminazioni che posseggono zone attive
DIMINUISCE dal 40% al 10%…
…Le MODIFICAZIONI MORFOLOGICHE (DELL’APPARATO SINAPTICO!) sembrano essere una prerogativa dei
processi a lungo termine… Le MODIFICAZIONI STRUTTURALI (DELL’APPARATO SINAPTICO!) che hanno luogo
nei processi a lungo termine…;
6) (Ib., cfr.: pag. 11-12) «… Karl Lashley, professore di Psicologia di Harvard era molto SCETTICO
(?) sul significato delle suddivisioni (cognitive) proposte in base alle MAPPE CITO-ARCHITETTONICHE DI
BRODMANN e, applicando sul cervello dei ratti il suo PERSONALE METODO SPERIMENTALE che consisteva
nella DISTRUZIONE MIRATA DI ZONE DI CORTECCIA PROGRESSIVAMENTE SEMPRE PIÙ ESTESE, addivenne RATTAMENTE
(?) alla conclusione che le CAPACITÀ DI APPRENDIMENTO (sic e resic!) dei poveri animaletti
“DEKORTICATI” dipendessero piuttosto da un’AZIONE DI MASSA (corticale) e non già da questa o
quell’area corticale di Brodmann…
…Gradualmente, i lavori di Lashley sono stati RIESAMINATI CRITICAMENTE…» (cioè, di fatto e
fortunatamente, INVALIDATI);
7) (Ib., pag. 1031) «… la MEMORIA RIFLESSIVA e quella DICHIARATIVA comportano l’intervento di CIRCUITI
NEURONALI DIVERSI».
GENETICA
È
FILOGENESI Æ
CULTURA Å NEUROSCIENZA
(SINTESI EPISTEMOLOGICA)
Come si conviene ad uno SCOLASTICO EPISTEMOLOGO, RAGIONIAMO CONGRUAMENTE e RIASSUMIAMO quanto
di OTTIMO è stato SPERIMENTALMENTE DIMOSTRATO, in fatto di CULTURA, nei pochissimi stralci «…
SIGNIFICANTI» (Wittgenstein) tratti da’ TRATTATI DI BIOLOGIA, DI ETOLOGIA E DI NEUROSCIENZA.
Nelle specie animali GENETICAMENTE predisposte a PRODURRE CULTURA, distingueremo:
1) Una PRIMA EREDITÀ, GENETICA o GENOTIPO-DIPENDENTE che, per il princìpio della specificità delle
connessioni (= II° PRINCIPIO DI CAJAL), viene determinata DA RETI NEURONALI E DA CATENE SPECIE-SPECIFICHE
DI NEURONI (= CELL-ASSEMBLIES o MODULI NEURONALI + CENTRI E VIE NERVOSE) del CERVELLO COGNITIVOCOMPORTAMENTALE (= DIENCEFALO + TELENCEFALO, essendo le restanti porzioni del S.N.C. CORDENCEFALO
E MIDOLLO SPINALE, SOSTANZIALMENTE PRIVE di funzioni cognitivo-comportamentali) INVARIANTEMENTE
costituite da un cNUMERO FISSO DI NEURONI, cui corrisponde un dNUMERO FISSO DI CONNESSIONI
SINAPTICHE interneuronali.
Chiameremo siffatta STRUTTURA NERVOSA EREDITARIA GENOTIPICA col nome di:
RETE o MATRICE «… NOONEURONALE» SPECIE-SPECIFICA.
Essa e soltanto essa produce l’ETOGRAMMA DI SPECIE (= EREDITÀ MENDELIANA COGNITIVO-COMPORTAMENTALE
di Lorenz e Tinbergen = CONOSCENZA A PRIORI SPECIE-SPECIFICA di Lorenz e di Kant);
2) Una SECONDA EREDITÀ, GENETICA O GENOTIPO-DIPENDENTE che, a seconda dell’INDICE DI ENCEFALIZZAZIONE
della specie animale (= cervello specie-specifico), risulta tanto meglio rappresentata quanto
più “ELEVATO” fosse l’I.E.: infatti ad un CERVELLO (= DIENCEFALO + TELENCEFALO) più voluminoso
corrisponde un maggior numero di “CIRCUITI NEURONALI” e quindi un incremento direttamente
proporzionale della detta RETE O MATRICE NOONEURONALE SPECIE-SPECIFICA, da cui deriva:
33
a) una maggiore
(= percezione gestaltica di Lorenz) E DI
(= APPRENDIMENTO COGNITIVO-COMPORTAMENTALE INNOVATIVO INDIVIDUALE);
b) nonché quella di POTER IMITARE INTUITIVAMENTE E MEMORIZZARE i comportamenti nuovi (=
COMPORTAMENTO APPRESO), “indovinati” da un conspecifico (= CULTURA INNOVATIVA PRATICATA).
Ovviamente, in queste specie animali meglio “CEREBRALIZZATE” si avranno ETOGRAMMI
rispettivamente sempre più complessi, variegati ed «… APERTI» alle innovazioni (= EREDITÀ
MENDELIANA COGNITIVO-COMPORTAMENTALE o CONOSCENZA A PRIORI DI SPECIE direttamente proporzionale al
PESO/VOLUME del cervello genotipico);
3) Una TERZA EREDITÀ, NON GENETICA (= senza GENE specie-specifico, né d’un’inesistente ENTITÀ
MEMETICA), bensì CULTURALE, che consiste in una MODIFICAZIONE MIGLIORATIVA DELL’APPARATO SINAPTICO
della genotipica RETE O MATRICE NOONEURONALE, causata DI VOLTA IN VOLTA E PER OGNI SINGOLO INDIVIDUO,
solo e soltanto da uno specifico ADDESTRAMENTO A LUNGO TERMINE, che ad altro non corrisponde se
non al CONCETTO FONDANTE dell’ETOLOGIA-SCIENZA: di «… ESPERIENZA REITERATA DELL’ISTINTO o ISTINTO
ESPERITO» di un ANIMALE LIBERO DI VIVERE NEL PROPRIO AMBIENTE NATURALE.
Infatti, ESPERIRE REITERATAMENTE (= ADDESTRARE: vedasi, nel merito, la pregressa disgiunzione tra
programmi innati esperiti SECONDO NATURA v/s CONTRO NATURA) una determinata FUNZIONE COGNITIVOCOMPORTAMENTALE A PRIORI in modo adeguato (= naturale) e sufficiente (= a lungo termine), come
stabilito da Sir Charles Scott Sherrington (= Nobel 1932) col CONCETTO neuroscientifico di «…
STIMOLO ADEGUATO E SUFFICIENTE», comporta:
a) una cFACILITAZIONE DELLA CONDUZIONE degli stimoli nel SETTORE ESPERITO della rete o matrice
NOONEURONALE genotipica;
b) lo SVILUPPO, in esso, di dNUOVE CONNESSIONI SINAPTICHE che vanno ad AGGIUNGERSI a quelle
preordinate e fisse della genotipica rete o matrice NOONEURONALE: cosa che i NEUROFISIOLOGI più
accreditati dicono «… SINAPTOGENESI FISIOLOGICA E/O NEO-SINAPTOGENESI» la quale è alla base di
quella particolare neurofunzione chiamata da’ Medesimi come «… PLASTICITÀ NEURONALE» o
meglio, a scanso d’incresciosi, IGNORANTISSIMI equivoci, «… PLASTICITÀ SINAPTO-NEURONALE»
(appartenendo i NEURONI DELL’ADULTO alla categoria delle «… CELLULE PERENNI» che non possono
riprodursi);
c) l’AUMENTO DEL 65% delle eZONE ATTIVE dei bottoni sinaptici della stessa.
A tutte queste MODIFICAZIONI MORFO-FUNZIONALI che interessano ESCLUSIVAMENTE l’APPARATO SINAPTICO
(giammai il numero, né la morfo-funzionalità genotipica dei NEURONI) dell’ESPERITA matrice
NOONEURONALE degli ANIMALI (perciò detti «… ADDESTRATI»), affideremo il nome di:
CAPACITÀ DI INTUIRE ISTINTIVAMENTE
MEMORIZZARE COMPORTAMENTI NUOVI
RETE o MATRICE «… NOOSINAPTICA» INDIVIDUALE.
Quest’ultima, si ribadisce, NON È GENOTIPO-DIPENDENTE (= NON GENETICA), ma siccome deriva, seppur
INDIRETTAMENTE, da una particolare ATTIVAZIONE GENICA SPECIE-SPECIFICA, meriterebbe a pieno titolo la
qualifica SCIENTIFICO-BIOLOGICA di:
RETE o MATRICE «… EPIGENETICA» ovvero RETE o MATRICE «… SINAPTO-EPIGENETICA».
Peraltro, tale denominazione tradurrebbe ottimamente il concetto di cFORMAZIONI SINAPTICHE di
nuovo conio (beninteso, a livello ULTRAMICROSCOPICO cioè senza evidenza macroscopica!) e di
dMODIFICAZIONI MIGLIORATIVE di quelle “vecchie”, che andrebbero ad AGGIUNGERSI (= επί: sopra) alle
normali terminazioni sinaptiche della genotipica rete o matrice NOONEURONALE dell’EREDITÀ
GENETICA: infatti, per usare un’immagine a me cara, questa RETE SINAPTO-EPIGENETICA sarebbe del
tutto assimilabile alle FRANGE AGGIUNTIVE di una coperta che NON NE MODIFICHEREBBERO AFFATTO le
caratteristiche FISSE O QUALITATIVE di base, pur modificandone chiaramente l’ESTENSIONE e quindi la
QUALITÀ DELLE PRESTAZIONI (= quantitas qualitatis est gradus EPIGENETICUS?).
34
Talché questo TERZO TIPO DI EREDITÀ del tutto ASSENTE ALL’ATTO DI NASCITA DI UN INDIVIDUO (= NON GENETICA),
ma ESCLUSIVAMENTE CONSEGUENTE ad uno “STIMOLANTE” ADDESTRAMENTO ADEGUATO e SUFFICIENTE
costituirebbe propriamente
L’EREDITÀ CULTURAL-EPIGENETICA,
da intendersi ovviamente nel duplice significato di «… EFFETTO sinapto-epigenetico» da
ADDESTRAMENTO CULTURALE INDIVIDUALE, ma anche e soprattutto di «… CAUSA addestrante» ossia
TRASMISSIONE ATTIVA (= CULTURA) DI UN RISULTATO DELL’ESPERIENZA INDIVIDUALE “INDOVINATA” ad altri
conspecifici della stessa e delle generazioni seguenti.
Inutile rimarcare la sua importanza a livello COGNITIVO-COMPORTAMENTALE, poiché è stato dimostrato
SPERIMENTALMENTE che gli animali NON LIBERI (= isolamento naturale e/o coercitivo e/o SCHIAVI
dell’…UNÌUS LIBRI) e quindi NON ADDESTRATI SECONDO NATURA, oltre ad una c“coperta senza frange” (=
PRIVI DI MATRICE SINAPTO-EPIGENETICA), presentano dsoltanto il 40% delle ZONE ATTIVE pre- e postsinaptiche e non possono giovarsi di alcuna eFACILITAZIONE ESPERIENZIALE, ragion per cui si dovrà
necessariamente concludere che questi stessi, confrontati con CONSPECIFICI ovviamente
appartenenti al medesimo LIVELLO della Curva a campana di Gauss-Quételet (= normalità,
anormalità, et cetera!), ma NATURALMENTE LIBERI e congruamente ADDESTRATI, non potranno che
fare la figura dei «… DULLS» (= tonti) di Tryon.
Anzi, le cose si complicano quando si consideri che la coercizione ad un MANCATO ESERCIZIO e/o
ESERCIZIO IMPROPRIO di una funzione cognitivo-comportamentale A PRIORI incide negativamente
perfino sulle NORMALI CONNESSIONI SINAPTICHE della genotipica rete o matrice NOONEURONALE (=
“INTONTOLIMENTO”, sec. Tryon; o «… FENOMENO KASPAR HAUSER», sec. Dizionario di Etologia, pag.
443), a motivo dell’«… IRREVERSIBILE» REGRESSIONE o ATROFIA (EX NON USU vel AB-USU) delle stesse, per
la quale il NUMERO DI TERMINAZIONI SINAPTICHE osservabili SI RIDUCE «… DEFINITIVAMENTE» DI UN TERZO e la
percentuale delle TERMINAZIONI che posseggono zone attive DIMINUISCE dal 40% al 10%.
Da ciò si evince ulteriormente che, NELLA FATTISPECIE, un animale biometricamente IPODOTATO, ma
CULTURALMENTE BEN ADDESTRATO IN AMBIENTE LIBERO E “STIMOLANTE”, riuscirebbe a sopravanzare nelle
prestazioni cognitive un animale biometricamente MAXIDOTATO, ma COATTO e/o MALE ADDESTRATO.
DIMOSTRAZIONE GALILEIANA di questi eventi neurofisiologici è data da una “certa” (accertata)
SPERIMENTAZIONE di cui gli S-d-R fanno normalmente …AB-USU: costoro, ad esempio, ancora non
riescono a capire che il “CANTO” di un CANARINO (maschio, perché le canarine non “cantano” ed in
seguito diremo «… IL PERCHÉ» NEUROSCIENTIFICO) isolato e segregato fin dalla schiusa dell’uovo e/o
fatto nascere in un’incubatrice e/o addirittura CRIMINOSAMENTE MUTILATO di qualche sensorialità,
debba necessariamente DIFFERIRE DI GRAN LUNGA da quello di un canarino sano e libero di esperire
a lungo termine i suoi “moduli canori” nel proprio AMBIENTE NATURALE, non certamente A CAUSA dello
stucchevole ed obsoleto binomio INNATO/APPRESO o NATURE AND NURTURE (= eredità e ambiente), ma
sol perché il primo può giovarsi ESCLUSIVAMENTE dell’EREDITÀ GENETICO-CANORA (= MEME ISTINTUALE della
RETE o MATRICE NOONEURONALE SPECIE-SPECIFICA); mentre il secondo, può AGGIUNGERE a quell’inalienabile
base congruamente ESPERITA in idoneo AMBIENTE CULTURALE, una magnifica RETE O MATRICE
NOOSINAPTICA o SINAPTO-EPIGENETICA dalla quale può perfino derivare la finezza del ÆCANTO ANTIFONALE
(Dizionario di Etologia, pag. 117).
Analogamente (= analogia della esperienza) dicasi per l’UOMO dove il FATTORE SINAPTO-EPIGENETICO
DELL’EREDITÀ, ossia l’AMBIENTE CULTURALE, condiziona in modo assoluto e determinante la sua
SPECIAZIONE CULTURALE: infatti, la CULTURA INNOVATIVA (dell’INALIENABILE ED IMMUTABILE EREDITÀ GENOTIPICA)
e/o il PROGRESSO D’ESSA e/o le MANIFESTAZIONI D’ECCELLENZA nei suoi FENOTIPI MORFO-COMPORTAMENTALI
INNATI (di cui parleremo presto a modo e a misura), non possono derivare da altro che dalla «…
LIBERTÀ» di poter attingere EVOLUTIVAMENTE ad una specifica EREDITÀ CULTURALE ADDESTRANTE «…
UNIVERSALE» (= Scientia debet esse de universalibus et aeternis), da cui una “travagliatissima”
(= ambivalenza connotativa), magnifica, estesa e ben esperita RETE o MATRICE SINAPTO-EPIGENETICA
(= “EFFETTO” SINAPTO-EPIGENETICO CULTURO-DIPENDENTE INDIVIDUALE Æ “CAUSA” ADDESTRANTE CULTURAL35
EPIGENETICA DA TRASMETTERE AGLI ALTRI),
e non certo da fantomatici, fanfalucosi e fantasiosi «… MEMI
PASSIVI O MEMETICI» di sorta e di sortita.
Ad esempio, un FISICO ATOMICO che ignorasse (= ignorante) o contestasse (= idiota) le risultanze
della Scuola di Manchester Æ Cambridge Æ Copenhaghen Æ Gottinga, non potrebbe non
risultare che un “ATOMICO FESSO” o, comunque, uno schizo-paranoico delirante ed infinitamente
“TRISTO” («… TRISTO è quel discepolo che non sopravanza il suo Maestro», Leonardo da Vinci).
4) Quanto detto, ribadisco, riguarda la struttura e la funzione di un cervello genotipico in
generale, relazionate per intero nei Libri, Riviste e Trattati di Neuroscienza: onde stabilire la
DIFFERENZA STRUTTURALE E FUNZIONALE tra un CERVELLO ANIMALE (che abbiamo definito «… ISTINTIVOINTUITIVO») v/s il CERVELLO-MENTE dell’uomo, seguiremo ora il medesimo CRITERIO EPISTEMICO-ESEGETICO
[nel senso di “tirar fuori”, dalle nozioni BRUTALMENTE SPERIMENTALI E NON-RAGIONATE (Divin Poeta, Inf.,
XXVI, 118-120: «… Considerate la vostra semenza (= natura genetica?)/, nati non foste a
viver come BRUTI,/ ma per seguir VIRTUTE E CANOSCENZA»)] presenti nella suddetta Bibliografia, una
NEUROSCIENZA RAZIONAL-SCIENTIFICA O NEUROSCIENZA COGNITIVA.
Conosciamo tutti l’Eccellenza del PROFESSOR ERICH KANDEL al di là del fatto d’essere Co-Autore del
Golia in questione; anzi, sappiamo bene che nell’A.D. MM è stato personalmente insignito del
PREMIO NOBEL PER LA MEDICINA, grazie alle sue mirabolanti scoperte nel settore della MEMORIA.
Orbene, quando considerassimo che i suoi esperimenti fondamentali sono stati condotti sul
mollusco Aplysia o lepre di mare (lepre, non certo per la sua velocità da lumaca, quanto per la
strana forma di due propaggini cefaliche vagamente somiglianti alle orecchie di una lepre),
dovremmo per questo precisare che, nel caso, trattavasi di «… MEMORIA ISTINTIVO-INTUITIVA» cioè
quella PRODOTTA nel microscopico GANGLIO ROSTRALE o SOPRAESOFAGEO del mollusco marino: cosa
perciò BEN DIVERSA dalla «… MEMORIA DICHIARATIVA» e da quella «… RIFLESSIVA» del CERVELLO UMANO,
sopra riferite e Postulate dal “NON-MENO-NOBEL” (a mio insindacabile Giudizio) PROFESSOR IRVING
KUPFERMANN, nel Capitolo 64 (= L’apprendimento e la memoria) dello stesso Golia-delleNeuroscienze (Op. cit., pag. 1031).
Per di più, attenendoci scrupolosamente al seguito della SUBLIME specificazione
dell’Eccellentissimo Professor Kupfermann dove si esplicita a chiare note ed AUTOREVOLMENTE (=
AUTOREVOLE AUTORE DI LEGGI NEUROSCIENTIFICHE) che la «… MEMORIA DICHIARATIVA E QUELLA RIFLESSIVA
COMPORTANO L’INTERVENTO DI CIRCUITI NEURONALI DIVERSI», saremmo obbligati a distinguere nell’UMANO
CERVELLO almeno TRE TIPI di circuiti neuronali tra loro DIFFERENTI, oltre che corrispondenti a TRE
DIVERSE LOCALIZZAZIONI CORTICO-CEREBRALI (cfr., LE SCIENZE NUOVE DELLA COGNITIVITÀ):
1) una PRIMA, pre-programmata (= SOFTWARE) per le cNEUROFUNZIONI ISTINTIVE (Æ MEMORIA ISTINTIVA);
2) una SECONDA, per il SOFTWARE di quelle dPSICO-DICHIARATIVE (Æ MEMORIA DICHIARATIVA);
3) una TERZA, per il SOFTWARE di quelle eRAZIONAL-RIFLESSIVE (Æ MEMORIA RIFLESSIVA).
Detto questo, ricordandoci che negli animali dotati di archipallium + neopallium, all’ARCHIPALLIUM
(meglio sarebbe dire: all’ARCHENCEFALO) spetta la PRODUZIONE degli istinti specie-specifici, ed al
NEOPALLIUM, progressivamente sempre più esteso man mano che si proceda verso l’alto nella
Classe dei Mammiferi, l’ELABORAZIONE COGNITIVA di quegl’istinti, saremmo altresì obbligati a
prendere in seria considerazione l’IPOTESI (= «… HYPOTESES NON FINGO» di Isaac Newton) che nel
CORSO della FILOGENESI OMOSPECIE (PER PROGRESSIVE «… MUTAZIONI A PRIORI» D’UN MEDESIMO GENOTIPO DI
BASE) dell’attuale Homo Sapiens Sapiens (= PRIMATI UMANI Æ OMINIDI Æ H. PRE-SAPIENS Æ H. SAPIENS Æ H.
SAPIENS SAPIENS), il PROENCEFALO o CERVELLO abbia subìto una MODIFICAZIONE STRUTTURALE FILOGENETICA
della RETE o MATRICE «… NOONEURONALE» GENOTIPICA (= «… RITRUOVARE I PRINCÌPI DENTRO LE MODIFICAZIONI
DELLA NOSTRA MEDESIMA MENTE UMANA», Vico G.B., Op. cit., vv. 331) nella quale, al cSOFTWARE ISTINTIVO
(= Primati umani ed Ominidi), siano stati progressivamente ed epocalmente AGGIUNTI, per ora
diciamo così, quello dPSICO-DICHIARATIVO (= Genere Homo); ed infine quello eRAZIONAL-RIFLESSIVO
(= Specie Homo Sapiens Sapiens).
36
5) Tutto ciò, peraltro, concorderebbe esattamente con quanto riferito circa il PESO-VOLUME del
cervello in base all’INDICE DI ENCEFALIZZAZIONE, rilevabile inoppugnabilmente (= VÉRITÉ DE FAIT) dalla
“CAPIENZA” della cavità cranica misurata in millilitri o cm³ o cc. di acqua.
Infatti:
a) il CERVELLO ISTINTIVO-INTUITIVO dei PRIMATI UMANI (= Ramapitecini, Driopitecini, ecc.), fu contenuto in
una FOSSILE cavità cranica di circa 395-400 cc. (= DATO PALEOANTROPOLOGICO), esattamente
corrispondente a quella d’identica volumetria dell’attuale Pan troglodytes (= PRIMATE NON
UMANO); analogamente dicasi per quello degli OMINIDI (= Australopitechi), nonostante che il loro
FOSSILE recipiente cefalico risultasse aumentato a 510 cc.;
b) il CERVELLO ISTINTIVO-INTUITIVO + CERVELLO PSICO-DICHIARATIVO (= CERVELLO-MENTE COSCIENTE) del GENERE
HOMO, ebbe una fossile cavità cranica progressivamente sempre più “capiente o nontrogloditica” (= DATI PALEOANTROPOLOGICI: cHomo Habilis, circa 700-750 cc.; dHomo Erectus, da
970 a 1050 cc.; eHomo Sapiens, intorno ai 1200 cc.);
c) il CERVELLO ISTINTIVO-INTUITIVO + CERVELLO PSICO-DICHIARATIVO + CERVELLO RAZIONAL-RIFLESSIVO (= CERVELLOMENTE COSCIENTE E RAZIONALE) della SPECIE di HOMO SAPIENS SAPIENS, ebbe ed ha una cavità cranica
(FOSSILE E NON) volumetricamente stabile e fissata intorno ai 1500 cc., “GRAMMO” DI ACQUA PIÙ,
“GRAMMO” MENO.
6) A dare man forte a questo DATO SCIENTIFICO-ANTROPOLOGICO-VICHIANO (= LA SCIENZA NUOVA, 1744),
interverrebbe propriamente l’insulsa sperimentazione del pervicace “DEKORTICATORE” di cervelli di
ratti Professor Karl Lashley, INTERPRETATA però INNOVATIVAMENTE nel modo seguente: atteso e
dimostrato (cfr.: precedente riferimento bibliografico) che la sua teoria «… detta dell’AZIONE DI
MASSA…» fosse totalmente ERRONEA, essa potrebbe essere SEMANTICAMENTE RIVALUTATA qualora vi
includessimo il CONCETTO SCIENTIFICO dimostrativamente valido sia in FISICA NUCLEARE che in
ASTROFISICA di (cfr. almeno: Wikipedia, l’Enciclopedia libera):
MASSA CRITICA:
… che indica la soglia QUANTITATIVA minima di una
ottiene un suo mutamento (?)
(crĭtĭcus, a, um: DECISIVO)].
QUALITATIVO.
[⇄
SOSTANZA,
oltre la quale si
QUALITAS QUANTITATIS EST MASSA CRĬTĬCA?
Nel nostro caso, diremo pertanto che nel Corso (Vico) della FILOGENESI OMOSPECIE DEL CERVELLO
UMANO:
- quando il GENOTIPO UMANO (= Primati Umani ed Ominidi) possedette soltanto il 95% dei GENI
COGNITIVO-COMPORTAMENTALI (corrispondente ESATTAMENTE all’attuale genotipo dello scimpanzé o
Pan Troglodytes) rispetto a quello ultimo e stabile di Homo Sapiens Sapiens (= 100%),
PRODUSSE UN PROENCEFALO o CERVELLO (= TELENCEFALO + DIENCEFALO) dimensionalmente inferiore (=
cavità cranica) a 550 di c.c. (= CERVELLO ISTINTIVO-INTUITIVO);
37
- quando il MEDESIMO GENOTIPO UMANO «… MUTÒ» per aggiunzione a priori di GENI SPECIE-SPECIFICI e si
portò al 96-98% (= Genere Homo), produsse un cervello progressivamente dimensionato a
700 Æ 1.200 di c.c. (= CERVELLO-MENTE SEMPRE MEGLIO “COSCIENTE”);
- e quando raggiunse per ulteriore MUTAZIONE A PRIORI la sua «… COMPIUTEZZA» (= 100% della RETE O
MATRICE NOONEURONALE di Homo Sapiens Sapiens), produsse un cervello di circa 1.500 di c.c. (=
CERVELLO-MENTE COSCIENTE E SEMPRE MEGLIO “RAZIONALE”).
7) Riassumiamo e «… conchiudiamo» (Vico) il discorso su GENETICA-FILOGENESI-NEUROSCIENZA del
CERVELLO di Homo Sapiens Sapiens.
L’ACRENCEFALO o PROENCEFALO o CERVELLO è l’unico organo dove sono allocate le STRUTTURE NERVOSE
che PROVVEDONO all’UMANA COGNITIVITÀ SPECIE-SPECIFICA (= CONOSCENZA A PRIORI o COGNITIVITÀ GENOTIPICA),
tra cui il COMPORTAMENTO INNATO dell’uomo (= FENOTIPI MORFO-COMPORTAMENTALI INNATI).
Esso è costituito da due componenti ONTOGENETICAMENTE diverse e distinte, DIENCEFALO e
TELENCEFALO, che nel FETO si fondono progressivamente in UNA MASSA UNICA dal II° Æ al VII° mese di
VITA INTRAUTERINA, quando raggiunge sostanzialmente l’assetto definitivo.
La prova che queste due formazioni nervose subiscano un processo di FUSIONE e non soltanto
di associazione o giustapposizione è data dal NUCLEO LENTICOLARE, uno dei DUE NUCLEI MOTORI STRIATI
CENTRALI O DELLA BASE (l’altro, vedremo, si chiama NUCLEO CAUDATO), che è costituito da una porzione
mediale (PALLIDUM o GLOBUS PALLIDUS) di derivazione DIENCEFALICA; e di una porzione ad esso laterale
(PUTAMEN), di derivazione TELENCEFALICA.
Ma forse è il caso di procedere con ordine, “ri”-semplificando “ari”-inauditamente la complessa
anatomo-fisiologia del CERVELLO DELL’UOMO:
A) sappiamo che i NEURONI CEREBRALI sono essenzialmente di due tipi: i cNEURONI SENSITIVI, deputati
per l’appunto alla sensibilità (= NEURONI GRANULARI); e i dNEURONI MOTORI, deputati com’è ovvio alla
motricità (= NEURONI PIRAMIDALI E NON-PIRAMIDALI): la cosiddetta SOSTANZA «… GRIGIA» CEREBRALE “altro
non è” che un AFFASTELLAMENTO DI NEURONI a formare LAMINE (= corteccia cerebrale) e,
rispettivamente, NUCLEI SENSITIVI E MOTORI (= FORMAZIONI NUCLEARI GRIGIE) dov’è macroscopicamente
irrilevante la SOSTANZA «… BIANCA» MIELINICA che avvolge invece le FIBRE NERVOSE NEURITICHE O
ASSONALI, e che caratterizza quindi le ZONE CEREBRALI di connessione interneuronale (= VIE DI
CONDUZIONE, VIE ASSOCIATIVE E VIE COMMESSURALI).
B) Tra i NEURONI SENSITIVI distinguiamo altresì cquelli devoluti alla conduzione ed allo smistamento
(?) degli STIMOLI DELLA SENSIBILITÀ (= NEURONI SENSITIVI propriamente detti); dquelli che «…
PRODUCONO» gli stimoli pulsionali o “APPETITI” dei vari istinti (= NEURONI IPOTALAMICI, di cui abbiamo
già detto “qualcosa”); e equelli che «… ELABORANO» gli stimoli della sensibilità nel settore
COGNITIVO (= neuroni delle aree corticali della SENSAZIONE, della PERCEZIONE, della PERCEZIONE
GESTALTICA, della COSCIENZA e della RAGIONE): quest’ultimi NEURONI SENSITIVI (= d e e) proprio perché
esclusivamente devoluti alla COGNITIVITÀ, saranno chiamati d’ora in poi, «… NEURONI COGNITIVI».
C) Ciò premesso, considereremo nel DIENCEFALO tre strutture nervose a disposizione mediana, ma
situate simmetricamente a destra e a sinistra del III° VENTRICOLO:
α) una prima, il TALAMO (+ metatalamo + epitalamo), è costituita da un “certo” (= accertato)
numero di NUCLEI NERVOSI SENSITIVI (= formazioni nucleari grigie) i quali rappresentano
nell’insieme un CENTRO SENSITIVO PURO di primaria importanza per la conduzione, lo smistamento
e la coordinazione DI TUTTI GLI STIMOLI DELLA SENSIBILITÀ intercorrenti, «… a doppia via INVIA/RICEVI»,
tra la CORTECCIA cerebrale e tutte le formazioni SOTTOCORTICALI del Sistema Nervoso Centrale);
β) una seconda, l’IPOTALAMO (+ neuro-ipofisi), è un CENTRO SENSITIVO “AMBIVALENTE” formato cioè da
un “certo” (= accertato) numero di NUCLEI NERVOSI (= formazioni nucleari grigie) cui fanno capo
DUE SISTEMI (cfr.: Prof. Marc Laruelle, Columbia University, N.Y.):
- un SISTEMA SENSITIVO o SISTEMA NERVOSO AUTONOMO VEGETATIVO (= SISTEMA NEURO-VEGETATIVO) che,
mediante un meccanismo a FEED-BACK o REGOLAZIONE DI RITORNO (= BIO-FEED-BACK), presiede alle
funzioni «… OMEOSTATICHE» (= OMEOSTASI di Cannon) del MILIEU INTÉRIEUR (Claude Bernard) o
EQUILIBRIO INTERNO dell’intero organismo;
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- un SISTEMA PRO-COGNITIVO o SISTEMA NERVOSO AUTONOMO ISTINTIVO (= SISTEMA NEURO-ISTINTIVO) che
produce gli STIMOLI ENDOGENI (= AUTOSTIMOLI o STIMOLI AUTOGENI o A PRIORI –vedi sopra-) delle «…
PULSIONI» istintive (= fame, sete, sessualità, territorialità, polietismo, ecc.), mediante un
meccanismo a FEED-FORWARD o CONTROLLO ANTICIPATORIO (= BIO-FEED-FORWARD; cfr.: “Golia”, pag.
549);
γ) una terza, il detto PALLIDUM o GLOBUS PALLIDUS (= PALEOSTRIATUM), CENTRO NERVOSO MOTORIO (= Nucleo
della base) dove si trovano appunto alcuni MODULI MOTORI COMPORTAMENTALI INNATI i quali, nella
norma ossia IN ASSENZA DI NEUROPATOLOGIE, vengono attivati o “scatenati” (= «… SCATENAMENTO DEI
MODULI MOTORI COMPORTAMENTALI INNATI» di Lorenz) solo e soltanto dal corticale (= ARCHIPALLIUM) «…
MECCANISMO SCATENANTE INNATO COGNITIVO o ANGEBORENER AUSLÖSEMECHANISMUS» (cfr.: LA SCIENZA NUOVA di
Lorenz).
D) Il TELENCEFALO, infine, contempla i DUE EMISFERI CEREBRALI i quali sono collegati-connessi
centralmente dal “BIANCO” CORPO CALLOSO e che presentano, call’esterno, la CORTECCIA CEREBRALE; e
dall’interno, oltre ad un nsistema cavitario rappresentato dai VENTRICOLI dove viene prodotto e
circola il LIQUIDO CEFALO-RACHIDIANO, obilateralmente e proprio nella superficie di contatto col
DIENCEFALO, TRE NUCLEI MOTORI CENTRALI (= Nuclei della base), dei quali:
α) il primo (anche dal punto di vista filogenetico), si chiama NUCLEO AMIGDALOIDEO O AMIGDALA (=
ARCHISTRIATUM: MOTORIO E GIAMMAI COGNITIVO!) che, insieme con il PALLIDUM di derivazione
DIENCEFALICA, presenta MODULI MOTORI COMPORTAMENTALI INNATI essenzialmente ISTINTIVO-EMOTIVI: esso
è situato sotto l’estremità del corno inferiore del rispettivo ventricolo laterale ed in
corrispondenza dell’UNCUS dell’IPPOCAMPO (= ARCHIPALLIUM: ARCHICORTEX + PALEOCORTEX) dal quale
viene ricoperto ed “attivato”;
β) il secondo, il già menzionato PUTAMEN, ch’è allocato lateralmente al PALLIDUM a formare il
NUCLEO LENTICOLARE;
γ) il terzo ed ultimo, chiamato NUCLEO CAUDATO, il quale ha la forma di “ferro di cavallo” che segue
la configurazione a “C” dei ventricoli laterali costituendone per lungo tratto la parete esterna,
e che è allocato al di sopra del nucleo lenticolare (= CAPO), lateralmente al talamo (= CORPO),
fino a raggiungere l’amigdala con la sua CODA.
Tutto ciò, in estrema sintesi, per ridondare semplicemente il concetto che il processo di
verificatosi nell’ambito dell’evoluzione dei Vertebrati o Cordati (= ALBERO
FILOGENETICO), ed ancor più e meglio durante il Corso (Vico) della FILOGENESI OMOSPECIE DELL’UOMO (=
PROCESSO DI OMINAZIONE), contempla un AUMENTO PROGRESSIVO:
αα) sia, del NUMERO delle FORMAZIONI NUCLEARI GRIGIE (= MASSA CRĬTĬCA CEREBRALE) e perciò stesso del
NUMERO dei CENTRI NERVOSI SENSITIVI (= archi-, paleo- e neo-TALAMO); dei CENTRI NERVOSI PULSIONALI (=
archi-, paleo- e neo-IPOTALAMO); e dei CENTRI NERVOSI MOTORI (= archi-, paleo- e neo-STRIATUM);
ββ) sia, della SOSTANZA GRIGIA COGNITIVA della CORTECCIA CEREBRALE (= NUMERO e QUALITÀ delle NEUROFUNZIONI
COGNITIVE), fino alla comparsa in essa di NEURONI MOTORI (= SOSTANZA GRIGIA CORTICO-MOTORIA) che
NELL’UOMO, contrariamente a quelli pur presenti nella corteccia primatica scimmiesca, più non
sarebbero stati IMMEDIATAMENTE soggetti agli impulsi istintivi del meccanismo scatenante innato o
angeborener auslösemechanismus (Lorenz); bensì, MEDIATAMENTE, all’AZIONE COSCIENTE E VOLONTARIA
(= MOVIMENTI VOLONTARI) dei NUOVI SOFTWARE COGNITIVI presenti esclusivamente nel suo CERVELLO
CRITICO (dotato cioè di congrua MASSA CRĬTĬCA CORTICALE: decisiva e decisionale).
CEREBRALIZZAZIONE
[In verità, sulla COGNIZIONE del MOVIMENTO dovremmo aprire una lunga parentesi conoscitiva, poiché
a tutt’oggi NESSUNO AL MONDO è stato in grado di analizzarne congruamente la complessità
cognitiva: basti dire che Konrad Lorenz, pur essendo stato l’UNICO a chiarirne la conoscibilità
attribuendola GIUSTAMENTE all’«… PERCEZIONE GESTALTICA o INTUIZIONE ISTINTIVA» (= Op. cit., Cap. 16),
poi è miseramente naufragato nel concedere «… IL COSIDDETTO MOVIMENTO VOLONTARIO» (Ib., § 16.2)
perfino agli animali; ed Erich R. Kandel (Op. cit., Cap. 30), ANCOR PEGGIO, parla addirittura di
semplice «… PERCEZIONE DEL MOVIMENTO» quando invece dovrebbe risultar chiaro DA ALMENO 2.500
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ANNI (OH, ZENONE, ZENONE D’ELEA!) che, a livello SOGGETTIVO, la conoscenza del movimento non possa
in alcun modo avvenire per semplice «… PERCEZIONE», bensì solo e soltanto per «… PERCEZIONE
GESTALTICA o INTUIZIONE ISTINTIVA» (= il tutto è più delle sue parti), cui seguirebbe, appunto nell’UOMO,
la PRESA DI COSCIENZA di quest’ultima, e quindi la VOLONTARIETÀ di dare o non seguito a siffatta
INTUIZIONE ISTINTIVA MOTORIA “COSCIENTIZZATA”.
Il discorso diventerebbe decisamente più complesso quando v’includessimo (doverosamente)
anche la NEUROFUNZIONE chiamata «… PREVISIONE» (= AREE CORTICALI DELLA PREVISIONE ISTINTIVA E DELLA
PREVISIONE APPERCETTIVO-COSCIENTE), ma ora non possiamo permettercelo!].
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SPECIAZIONE CULTURALE DELL’UOMO
PROLEGOMENA: RACCORDO ANAMNESTICO ULTRACONCISO SU ONTOGENESI ED
ONTOLOGIA
Da quanto precede possiamo dedurre ed affermare senza tema d’essere smentiti e/o confutati
che, nel Corso della FILOGENESI OMOSPECIE (= PROCESSO DI OMINAZIONE) e dell’ONTOGENESI (individuale), il
CERVELLO UMANO NORMALE abbia “maturato e maturi” gradatamente la COMPONENTISTICA COGNITIVA (= RETE
o MATRICE NOONEURONALE GENOTIPICA) dalla quale verranno prodotte (= CONOSCENZA A PRIORI o ONTOLOGIA)
tutte le cognizioni ed i comportamenti specie-specifici BASILARI dell’uomo.
Sarebbe quindi da considerare un ameno GIOCO DI PAROLE (Wittgenstein) l’affermazione che
l’ONTO-GENESI del Cervello d’un individuo proceda di pari passo con la GENESI dell’ONTO-LOGIA?
«… NOI IN QUESTO LIBRO NE TRATTIAMO SECONDO LA DEBOLEZZA DELLA NOSTRA DOTTRINA E SCARSEZZA DELLA NOSTRA
ERUDIZIONE» (Vico, Op. cit., vv. 364)!
PARMENIDE DI ELEA
I Greci chiamavano «… οἱ ὄντες», gli ESSERI VIVENTI; ed «… οἱ οὐκ ὄντες», i NON VIVENTI, i MORTI.
Da ciò, l’ETIMOLOGIA stringente delle PAROLE-DOTTE moderne di:
- ONTO-GENESI (Haeckel, 1868: sviluppo embriogenetico-fetale di οἱ ὄντες);
- e PALEO-ONTO-LOGIA [Cuvier, 1798-1812: studio dei FOSSILI di οἱ οὐκ ὄντες παλαιόι (= d’antica
data)].
Orbene, non è affatto escluso che il Cilentino Magno-Greco PARMENIDE (520-440 a.C.) abbia
tratto proprio da quelle locuzioni idiomatiche, unitamente alla seguente: τὸ ὄν καί τὰ ὄντα (= ciò
che si è ossia l’ESSENZA COMPORTAMENTALE dei viventi), quella sua SCOPERTA che sta a fondamento
della STORIA DEL PENSIERO RAZIONALE: infatti, Egli dette il Nome di «… ESSERE-UOMO» (= τὸ εἶναι, verbo
sostantivato = τὸ ὄν) all’«… ESSENZA IMMATERIALE ED IMMORTAL-ETERNA» che secondo Lui permeava di
sé il CORPO MATERIALE (= Σῶµα: soma) dell’uomo, IDENTIFICANDOLA per di più con l’umana facoltà di
«… PENSARE» (= τὸ νοεῖν), «… perché senza l’ESSERE, dal quale è espresso, non troverai il
PENSARE» [= PRINCIPIO D’IDENTITÀ di Parmenide: A (τὸ εἶναι = τὸ ὄν) = A (τὸ νοεῖν = τὸ νοήµα)].
SOCRATE
Sappiamo poi che di lì a qualche LUSTRO, a siffatto ESSERE-UOMO-PENSANTE (UNO, IMMATERIALE,
IMMORTALE), “poeticamente” già chiamato «… ψυχή» da Omero e da Orfeo
nell’accezione di «… ANIMA IMMORTAL-UMANA» (= ANIMA-VITA-OMBRA con la FORMA DEL CORPO poiché
permeante tutte le sue parti vitali = OLOGRAMMA), l’Ateniese SOCRATE (469-399 a.C.) riconferisse la
vecchia denominazione di «… Ψυχή», connotandola PERÒ come l’INSIEME delle due facoltà innate
(= ONTOLOGICHE?) dell’UMANA MENTE (= Ψυχή = Νοῦς = τὸ εἶναι = τὸ νοεῖν = τὸ ὄν):
1) la PERSONALITÀ MORALE (= genotipo cognitivo-comportamentale?);
2) e la PERSONALITÀ INTELLETTUALE (= genotipo cognitivo-razionale?).
IMMUTABILE,
PLATONE
Da tal MAESTRO nacque unicamente (= filiazione UNIGENITA cultural-evolutiva) PLATONE (427-347
a.C.) che avrebbe affidato il Nome di «… τὸ Ὄν» al Solo ed Iperuranico Dio Demiurgico; e
confermato la denominazione socratica di «… Ψυχή» all’ESSERE-UOMO-PENSANTE di Parmenide, cui
conferì, oltre …ab incredibilibus ANDIRIVIENI metem-PSICOTICI, un’eccellente SERIE PARADIGMATICA di
FUNZIONI COGNITIVE (atte cioè a rimembrare-riconoscere le iperuraniche IDEE-CONCETTO o IDEE UNIVERSALI
o UNIVERSALI CONCETTUALI) facenti capo a tre fondamentali PROPRIETÀ INNATE:
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- Έρως: desiderio di…, fame (appetito) di…; amore di… (= ISTINTO?);
- Θύµος: coraggio di…; volontà di…; forza di… (= COSCIENZA?);
- Νοῦς: capacità razional-intellettiva per… (= RAGIONE?).
«…Onde Platone, con peso di parole, chiamò (n.d.r.: per la prima volta al mondo) quella
filosofia ωντολογία, “SCIENZA DELL’ENTE”…» (Vico G.B., LA SCIENZA NUOVA, B.U.R., 1994, pag. 714:
Riprensione delle metafisiche di Renato Delle Carte –Cartesio-, di Benedetto Spinosa e di
Giovanni Locke).
ARISTOTELE
E venne finalmente ARISTOTELE (384-322 a.C.), Discepolo “straniero” (= nato a Stagira di
Macedonia) di Platone, il quale mise ordine definitivo ed organico (= Ὄργᾰνον) a tutto quanto
era stato detto e scritto sull’ESSERE-UOMO dai Greci (= STORIA DELLA FILOSOFIA: in assoluto il primo Libro
del genere); precisando tra l’altro che le Umane Idee non provenissero affatto dall’IPERURANIO (=
ὑπερ-ουράνιος: al di sopra della volta celeste), ma fossero INDIVIDUALMENTE PRODOTTE DALL’UMANA
MENTE (= Φρήν: mente, intelletto, senno, ragione), per mezzo di specifici «… ARCHETIPI COGNITIVI o
PRINCÌPI PRIMI» presenti innatamente (= ἡ ἐν-τελ-έχεια: ENTELECHÌA) nel suo ESSERE (IN POTENZA Æ IN
ATTO).
Egli trattò precipuamente questi argomenti in:
«… “Filosofia prima” o anche TEOLOGIA in opposizione alla “Filosofia seconda” o FISICA…
Le definizioni che Aristotele diede di FILOSOFIA PRIMA (n.d.r.: META-FISICA?) sono ben quattro:
a) indaga le CAUSE e i PRINCÌPI PRIMI O SUPREMI; b) indaga l’ESSERE in quanto ESSERE; c) indaga
la SOSTANZA; d) indaga DIO e la SOSTANZA SOPRASENSIBILE…» (Reale G., Antiseri D., Il
pensiero occidentale dalle origini ad oggi, 1987, 1, pag. 131).
Aristotele, dunque, rappresenta la FILIAZIONE UNIGENITA CULTURAL-EVOLUTIVA (= PROGRESSIONE FILOLOGICA
IRREVERSIBILE) dell’epocale SCIENZA DELLA MENTE O FILOSOFIA che OBBLIGA a considerare REGRESSIONE o
RICORSO qualsivoglia «… ONTOLOGIA NON-ARISTOTELICA», nonostante che lo Stagirita allocasse
INCONCEPIBILMENTE le funzioni di tal MENTE nel «… CUORE-Φρήν» (= FRENOLOGIA ARISTOTELICA, ch’è ‘l
fonte delle “cervellotiche opinioni” de’ SEMPITERNI «… CUORISTI» sull’umana cognitività) e non nel
«… CERVELLO-ENCEFALO» (= FRENOLOGIA MODERNA) come peraltro insegnava ormai da quel dì la
MEDICINA UFFICIALE D’IPPOCRATE (460-377 a.C.).
TEMPO META-ARISTOTELICO
Purtroppo, nei successivi DUEMILA ANNI (!), nessuno più sarebbe stato in grado di capire e di
sviluppare quelle indagini razional-speculative sulla NATURA DELLE CAUSE e dei PRINCÌPI PRIMI COGNITIVI;
sulla SOSTANZA; sull’ESSERE-UOMO e sull’ESSERE-DIO (eccezion fatta per qualche SUPREMA Mente
Tarsioto-Patristico-Tomistico-Scolastica), talché su quelle SUPREME conoscenze calò un pietoso
velo MISTERICO e/o SOPRANNATURALE e/o META-FISICO che avrebbe ricondotto (A TUTT’OGGI!) gli uominidotti, quando ben bene, nell’IPERURANIO platonico, meritandosi per questo il seguente SBERLEFFO
VICHIANO dove, IN SOSTANZA (?), costoro vengono assimilati a “PANTAGRUELICI CONTADINI DEL TEMPO EROICO,
CHE RAGIONANO COI PIEDI” (Vico, Op. cit, vv. 693):
…Or i poeti teologi, con aspetto di rozzissima fisica, guardarono nell’uomo queste due
metafisiche idee: d’ESSERE e di SOSSISTERE. Certamente gli eroi latini sentirono l’«ESSERE»,
assai grossolanamente, con esso «mangiare», che dovett’esser il primo significato di
«sum», che poi significò l’uno e l’altro; conforme anch’oggi i nostri CONTADINI, per dire che
l’ammalato vive, dicono ch’«ancor mangia»: perché «sum» in significato d’«ESSERE» egli
42
è astrattissimo, che trascende tutti gli esseri; scorrevolissimo, che per tutti gli esseri
penetra; purissimo, che da niun essere è circoscritto.
Sentirono la «SOSTANZA», che vuol dire «cosa che sta sotto e sostiene», star ne’ talloni,
perocché sulle piante de’ piedi l’uomo sussiste; ond’Achille portava i suoi fati sotto il
tallone, perché ivi stasse il suo fato, o sia la sorte del vivere e del morire…
(cfr.: Benedetto Croce c/o “LE SCIENZE NUOVE DELLA COGNITIVITÀ”) Infatti, «… la voce «ens» è
di una cotanta profondità metafisica che dopo il «τὸ ὄν» de’ Greci, soltanto gli Scolastici
potettero avventurarvisi ed infatti essa non è latina pura, ma della BASSA LATINITÀ».
GOTTFRIED WILHELM VON LEIBNIZ, CHRISTIAN VON WOLFF ED EMANUELE KANT
Dopo oltre
(!) di cotànte e cotàli “assenze epilettoidi”, dunque, CHRISTIAN VON WOLFF,
DISCEPOLO DE ‘L LEIBNIZIO (Vico), si accorse finalmente che Philosophia prima di Aristotele “altro non
fosse” che Ωντολογία (= Philosophia prima sive ONTOLOGIA, 1729), cui EMANUELE KANT, Discepolonon-tristo del Cristiano (von Wolff), avrebbe aggiunto la qualifica (per Lui consueta) di «…
critica» (= ONTOLOGIA CRITICA) nella quale si distinguevano nettamente (?) le DUE COMPONENTI
COSTITUTIVE O ONTOLOGICHE del nostro medesimo τὸ ὄν umano (= Fondazione della metafisica dei
costumi, 1785):
- i PRINCÌPI A PRIORI DELLA RAGION PURA, devoluti alla conoscenza razional-scientifica d’alcunché (=
Critica della Ragion Pura, 1781; Prolegomeni ad ogni futura Metafisica che vorrà presentarsi
come SCIENZA, 1783);
- i PRINCIPI A PRIORI DEI “COSTUMI” UMANI (= IDEE TRASCENDENTALI: TEOLOGICHE, PSICOLOGICHE E COSMOLOGICHE)
devoluti alla conoscenza sapienziale etico-naturale e/o etnico-morale (meglio trattati nelle
Opere successive: Critica della Ragion Pratica, 1788; e La metafisica dei costumi, 1797).
Tutto il resto dell’umana CONOSCENZA A PRIORI sarebbe stato considerato dal Grande di
Königsberg, alla stregua del «… τὸ µὴ εἶναι» (= il non-essere, ciò che non è e non esiste) di
Parmenide; ovvero a «… I SOGNI DI UN VISIONARIO» (= B.U.R., 1982), libello dedicato al coevo ed
omonimo matematico-paragnosta svedese Emanuele Swedenborg.
SOSTANZIALMENTE, quindi, siffatte METAFISICHE dei Filosofi cosiddetti “MENTALISTI” avrebbero avuto
digià l’immenso merito di stabilire almeno che l’«… ONTOLOGIA» corrispondesse ad un INSIEME DI
FUNZIONI COGNITIVE A PRIORI indubitabilmente presenti, appunto, nella MENTE dell’uomo.
DUEMILA ANNI
RAPPORTO «CERVELLO-MENTE» NE’ SECOLI
«… Si domanda, e la domanda è discreta…» (Vico, Op. cit., vv. 192, Degnità XLI): «ESISTE un
ORGANO del corpo umano dove, al di là d’ogni ragionevole dubbio, sia LOCALIZZABILE la MENTE e
perciò stesso l’UMANO ESSERE-PENSANTE»?
Æ Forse che ESSA-ESSO «… è ASTRATTISSIMA/O, che TRASCENDE tutti gli esseri; SCORREVOLISSIMA/O, che
per tutti gli esseri penetra; PURISSIMA/O, che da niun essere è circoscritta/o»?
Æ Forse che ESSA-ESSO è localizzabile nel Petto o nel Cuore o nel Diaframma o nella Gabbia
toracica (= costole?) dell’uomo (= φρήν, φρενός: FRENOLOGIA ARISTOTELICA)?
Æ O non, invece, ESSA-ESSO è espressione funzionale del CERVELLO COGNITIVO come pur ipotizzato:
- in prima istanza, dal Medico pitagorico ALCAMEONE DI CROTONE (VI-V secolo a.C.) ne “IL PRINCIPATO
DELL’ENCEFALO- CERVELLO”;
- dipoi, dal Padre della Medicina Moderna IPPOCRATE DI COO (460-377 a.C.) che nell’Opera Περί
ἱερής νοῦσου (= Intorno al morbo sacro o EPILESSIA) esplicitò con apodittica chiarezza: «…
κατὰ ταῦτα νοµίζω τόν ἐγκέϕᾰλον δύναµιν ἔχειν πλείστην ἐν τῷ ἀνϑρώπῳ οὗτος γὰρ
ἡµῖν ἐστί ἑρµηνεύς» (= … per tutto questo ritengo che il CERVELLO-ENCEFALO abbia nell’uomo
il potere più grande: esso infatti è INTERPRETE a noi);
- a seguire, dai Medici ippocratico-alessandrini della Scuola degli EROFILO e degli ERASISTRATO;
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- a seguire ancora, dai diversi Caposcuola di Medicina POSTELLENISTICA (GALENO, AVICENNA, SCUOLA
SALERNITANA, ecc.);
- fino a quando CARTESIO, Principe del RAZIONALISMO Moderno, ne avrebbe “poeticamente” fissato
la SEDE nella GHIANDOLA PINEALE o CONARIUM o EPIFISI (= L’HOMME, 1632 –postumo-), cui attribuì
addirittura la qualifica di «… RES COGITANS» (= SOSTANZA PENSANTE: CERVELLO-MENTE; A = A; ONTOGENESI = ONTO-LOGIA), onde distinguerla e differenziarla da ogni altro tipo di SOSTANZA BIOLOGICA
E/O INERTE (= «… RES EXTENSA»)?
Che dire poi delle risultanze sperimentali sul RAPPORTO CERVELLO-MENTE:
- ad iniziare dallo LAVORO NEUROSCIENTIFICO, ANATOMO-PATOLOGICO E CLINICO: «SULLA SEDE CORTICO-CEREBRALE
DEL LINGUAGGIO ARTICOLATO», di PIERRE PAUL BROCA (1865);
- (Kandel, “Golia” delle Neuroscienze, pag. 10, col. b) «… al passo successivo fatto da KARL
WERNICKE (che) nel 1876… pubblicò un lavoro intitolato LA SINDROME DELL’AFASIA: STUDIO PSICOLOGICO
SU BASE ANATOMICA… dove DIMOSTRAVA che la lesione della parte posteriore del lobo temporale, là
dove questo confina con il lobo parietale e quello occipitale, provocava un disturbo della
COMPRENSIONE del linguaggio, ma non dell’ESPRESSIONE verbale… (Talché) …MENTRE I PAZIENTI DI
BROCA CAPIVANO, MA NON RIUSCIVANO A PARLARE, QUELLI DI WERNICKE PARLAVANO, MA NON RIUSCIVANO A CAPIRE»;
- fino ai riferiti esperimenti moderni di Craig Bailey, Mary Chen ed Erich Kandel;
- oltre che alle inequivocabili, attualissime DIMOSTRAZIONI PER IMAGING (P.E.T. + R.M.N.) del CERVELLOFUNZIONANTE-IN-VIVO (Ib., pag. 13)?
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Ebbene sì, a coloro che non fossero «… CUORISTI O EPILETTICI» (= Ippocrate); «… DULLS» (= Tryon)
ovvero «… PAZIENTI DI WERNICKE» (= Kandel), dovrebbe risultar chiaro che l’ESSERE-UOMO, τὸ ὄν dei
METAFISICI, sussuma:
- una componente FISICA (= METÀ FISICA DELL’ESSERE-PENSANTE) rappresentata dai moduli neuronali e
Centri nervosi dell’Umano Cervello progressivamente sviluppatisi nel corso dell’ONTOGENESI (=
RES COGITANS DIENCEFALO-TELENCEFALICA);
- una componente SOPRAFISICA (= PENSIERO UMANO NORMALE o SOSTANZA FISICO-ENERGETICA O SOPRA-SENSIBILE
di Aristotele e di TUTTA LA FILOSOFIA GRECA) che di certo è IMMATERIALE (= METÀ SOPRAFISICA o
SOPRASENSIBILE DELL’ESSERE-PENSANTE), ma che, altrettanto certamente, non solo DETERMINA gli ATTI ed
i FATTI MATERIALI della Storia dell’uomo (= FILOLOGIA VICHIANA); potendo altresì essere analizzata e
catalogata come fosse una COSA FISICA, almeno nelle sue due FONDAMENTALI componenti
costitutive o ONTOLOGICHE [= cPENSIERO GESTALTICO-COMPORTAMENTALE e dPENSIERO RAZIONALE = SCIENZA
DELLA MENTE E DEL PENSIERO di Socrate Æ Aristotele Æ Blaise Pascal (= cesprit de finesse; e
desprit de géométrie) + Leibniz + von Wolff + Vico Æ Kant + Lorenz = PHILOSOPHIA PRIMA SIVE
ONTOLOGIA].
Peraltro, da siffatta argomentazione EPISTEMOLOGICA traiamo tre ulteriori insegnamenti scientificobiologici:
- che tutti gli esseri viventi animali (=οἱ ὄντες), in tanto possono “ESSERE” viventi, in quanto
EREDITANO GENETICAMENTE, INSIEME CON TUTTE LE ALTRE STRUTTURE CELLULAR-ORGANISMICHE, una STRUTTURA
COGNITIVA SPECIE-SPECIFICA (= ultrastrutture bio-ergoniche, nei PROTOZOI e/o strutture cellularneuroniche, nei METAZOI) ossia un SISTEMA COGNITIVO-COMPORTAMENTALE DI SPECIE che provvede alla
conservazione ed alla riproduzione della loro vita;
- che l’UMANA VITA INDIVIDUALE non inizia al TERMINE o nel CORSO DELL’ONTOGENESI, bensì nel MOMENTO
STESSO della COSTITUZIONE DELLO ZIGOTE, poiché in questo è pre-programmato esattamente l’intero
patrimonio ereditario GENICO-ONTOLOGICO (= ESSERE IN POTENZA) del futuro CERVELLO-MENTE dell’uomo (=
ESSERE IN ATTO);
- che, pertanto, la LEGGE BIOGENETICA FONDAMENTALE dello Haeckel: l’ONTOGENESI RICAPITOLA LA FILOGENESI,
potrebbe essere estesa, senza minimamente perdere alcunché del suo VALORE BIO-SCIENTIFICO, al
settore della COGNITIVITÀ UMANA, dove invarrebbe la seguente EQUAZIONE di matrice VICOPIAGETTIANA:l’ONTOGENESI sta alla FILOGENESI, come l’ONTOLOGIA sta alla FILOLOGIA (= L’ONTOLOGIA
RICAPITOLA LA FILOLOGIA).
Infatti, questa nuova LEGGE BIOGENETICO-COGNITIVA UNIVERSALE:
ONTOGENESI : FILOGENESI = ONTOLOGIA : FILOLOGIA
si spiegherebbe e si dimostrerebbe in tal modo: così come l’ONTOLOGIA COMPARATA dell’UOMO ADULTO
delle varie EPOCHE EVOLUTIVE (= FILOGENESI OMOSPECIE) dimostra con i REPERTI ARCHI-, PALEO- E NEOANTROPOLOGICI (= Utensileria e Manufatti; Necropoli e Templi; Tradizione orale e Scritture), la
contestuale successione delle TAPPE ONTO-FILOGENETICHE Æ PRE-SAPIENS Æ SAPIENS Æ SAPIENS SAPIENS;
analogamente (= ANALOGIA DELLA ESPERIENZA) l’ONTOLOGIA DELL’ATTUALE UOMO ADULTO attraversa le
medesime FASI ONTO-FILOLOGICHE nel corso dei primi 35-40 ANNI DI VITA (GIAMBATTISTA VICO, 1668-1744;
e JEAN PIAGET, 1896-1980):
a) FASE ONTO-FILOLOGICA SENSO-MOTORIA NEONATALE (= movimenti stereotipati «… MUTI, SPONTANEI o INNATI
o SPECIE-SPECIFICI);
b) FASE ONTO-FILOLOGICA INTUITIVO-GESTALTICA PRE-SCOLARE (= Asilo d’infanzia o Scuola materna):
c) FASE ONTO-FILOLOGICA COSCIENTE E PRE-CONCETTUALE (= Scuola elementare e media);
d) FASE ONTO-FILOLOGICA RAZIONAL-PARVICONCETTUALE (= Scuola media superiore);
e) FASE ONTO-FILOLOGICA RAZIONAL-PROFESSIONALE (= Università degli Studi, Arti e Mestieri);
f) FASE ONTO-FILOLOGICA RAZIONAL-SOCIALE (= Esercizio della Professione e/o Arte e/o Mestiere);
g) ETÀ (= circa QUARANT’ANNI) DELLA MATURAZIONE NEURO-ONTOLOGICA (= UOMO ADULTO E MATURO).
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NATURAL-NORMALMENTE,
quindi, il cervello del NEONATO-BAMBINO-ADOLESCENTE-GIOVANE non è affatto un
(= JEAN PIAGET, 1896-1980), essendo invece un cervello QUANTITATIVAMENTE
CARENTE DI SOSTANZA CEREBRALE (= Qualitas quantitatis est massa crĭtĭca), e QUALITATIVAMENTE
IPOFUNZIONANTE (= Quantitas qualitatis est gradus) rispetto a quello adulto e maturo (= GIAMBATTISTA
VICO, 1668-1744; JEAN PIAGET, 1896-1980); in perfetta ANALOGIA MORFO-FUNZIONALE con quanto accaduto
NEUROLOGICAMENTE durante il CORSO DELLA FILOGENESI OMOSPECIE DELL’UOMO (VICO G.B., LA SCIENZA NUOVA, 1744;
LE SCIENZE NUOVE DELLA COGNITIVITÀ, 2007).
Da siffatte conoscenze d’ordine NEUROSCIENTIFICO-ANTROPOLOGICHE, deriverebbero quindi delle
NORME PEDAGOGICHE E GIURIDICHE (Vico, vv. 118) … alle volte tutto il contrario all’oppenioni che finora
si hanno avute d’intorno… (vv. 520) …alla DOTTRINA ICONOMICA O EDUCAZIONE FAMILIARE, che le genti
latine conservarono con queste due voci di «EDUCERE» e di «EDUCARE»; nonché alle LEGGI DEI CODICI
POSITIVI concernenti l’ORGANIZZAZIONE SOCIALE.
Talché, lecito ci sia (Vico) urlare con quanto fiato abbiamo in gola contro lo SFACELO UNIVERSALE
stucchevolmente “GIOVANILISTA-EMANCIPATORIO” e demenzialmente “PERMISSIVO-LASSISTO-GARANTISTA”
delle Leggi cosiddette Moderne:
CERVELLO ADULTO IN MINIATURA
«… VENIENTI OCCURRITE MORBO»!
(Persio, Satire, III, 64: MEGLIO PREVENIRE CHE CURARE).
Ovvero, in una traduzione “ad hoc”:
NON È MAI TROPPO TARDI PER DIVENTARE RAGIONEVOLI E SAGGI; MA SE SI
TARDASSE TROPPO, DIVENTEREBBE SEMPRE PIÙ DIFFICILE DI RIUSCIRVI, PERCIÒ,.
…OCCURRITE!
(Kant, Prol., Prefazione, cfr.: V° capoverso).
46
ONTOLOGIA COMPARATA
NEL CORSO (Vico) DELLA
FILOGENESI OMOSPECIE DELL’UOMO
PROLOGO DE “LA STORIA EPISTEMOLOGICA DELL’UOMO”
Dicevamo di Parmenide e del suo ESSERE-UOMO-PENSANTE che, data l’EPOCA, fu definito esattamente
(= ἀκριβὴς ὀρισµός) come UNO, IMMATERIALE, IMMUTABILE, IMMORTALE; e non stiamo certamente qui a
sottilizzare sulla successiva precisazione migliorativa di Aristotele concernente l’ESSERE IN POTENZA
e l’ESSERE IN ATTO; né su quella del Cartesio circa la prodigiosa denotazione di RES COGITANS CEREBRI
(peraltro sottostimata e/o fraintesa da tutti; e, forse, perfino dal suo stesso Geniale Autore) da
cui sarebbe stato PRODOTTO, appunto, il PENSIERO DELL’UOMO.
Anzi, riguardo a quest’ultima Cosa, RIDONDIAMO, saremmo in pratica costretti ad ammettere che
da ARISTOTELE in poi la VERA FILOSOFIA (= PROPRIAMENTE intesa come INVESTIGAZIONE O SPECULAZIONE «…
RAZIONALE» DELLE FACOLTÀ MENTALI DELL’UOMO) non avrebbe più fatto il benché minimo passo avanti; nel
senso che le Filosofie successive degne di tal Nome sarebbero state unicamente quelle che
avessero tentato (riuscendoci soltanto episodicamente e parzialmente) di sviluppare solo
qualche particolare nucleo propositivo dell’INARRIVABILE, INCOMPRESO (a tutt’oggi!) ed INNOMINABILE
STAGIRITA: INNOMINABILE al punto che il DIVIN POETA, pur GHIBELLINO, si sentì costretto ad indicarlo
soltanto con la perifrasi “UNIVERSALE” de «…’L MAESTRO DI COLOR CHE SANNO» (Inf., IV, 131).
Col famigerato “senno SINCRONICO del poi”, infatti, potremmo finanche far risalire alla Sua
eccelsa DISGIUNZIONE ed alla relativa SOMMATORIA delle TRE ANIME-VITALISTICHE caratterizzanti
rispettivamente il REGNO VEGETALE (= ψυχή vegetativa); il REGNO ANIMALE (= ψυχή vegetativa + ψυχή
sensitiva); ed il REGNO UMANO (= ψυχή vegetativa + ψυχή sensitiva + ψυχή intellettiva), una
qualche ANTICIPAZIONE, neppure troppo approssimativa, di quello che sarebbe stato chiamato «…
EVOLUZIONISMO», anche se ciò potrebbe configurarsi PER I PIÙ come inaccettabile forzatura
esegetico-dottrinaria che, comunque, lascerebbe pur sempre insoluto il problema delle VARIE
TAPPE EVOLUTIVE del definitivo ESSERE-UOMO-PARMENIDEO ovvero del «… DIVENIRE ESSERE-UOMO», TESI
ESECRATA, ABORRITA E NEGATA PER PRINCÌPIO dal Sommo Eleatico.
Però, nella PRIMA METÀ DEL ‘600 e nell’EUROPA TARDO-SCOLASTICA si verificò all’improvviso una fioritura di
Opere filosofico-letterarie dove gli Studiosi incominciarono a porsi il problema:
tra per SAPERE CON ISCIENZA quest’importante principio: DOVE E QUANDO EGLI (Sapere) EBBE I SUOI
PRIMI INCOMINCIAMENTI NEL MONDO (Vico G.B., Op. cit., vv. 51).
Per quel che ci riguarda, in questo sorprendente FILONE CULTURALE assunse un posto di primaria
importanza l’Opera di Isacco de la Peyrère: PRÆADAMITÆ (1665; «… Isacco Pereyro, autore della
Storia preadamitica…», Ib., vv. 50), proprio perché in essa si osava affermare per la prima volta
al mondo che ANTECEDENTEMENTE al primo uomo, il biblico ADAMO, sulla terra esistessero per
l’appunto degli UOMINI PRE-ADAMITI.
Quando si tenga conto che ciò fosse stato enunciato ben oltre DUE SECOLI prima di L’ORIGINE
(n.d.r.: PRIMATICA) DELL’UOMO (= Darwin C., The descent of Man, 1871), bisognerà riconoscere che
c’è ben poco da ridere (ISACCO, in ebraico, significa Il Figlio del Sorriso -di Sara-) sull’INTUITIVITÀ
ASSIOMATICO-ANTICIPATRICE DI FUTURE CONOSCENZE SCIENTIFICHE.
Ordunque, contrariamente all’«… Isacco Pereyro, autore della Storia preadamitica, (il quale)
forse perciò abbandonò la fede catolica…» (Vico, Ib., Ib.); ed invece, certamente in linea col
fulgido movimento CULTURAL-CLERICALE dei MONACI BENEDETTINI FRANCESI della Congregazione di San
Mauro (= I MAURINI) che proprio in quel tempo (dal 1621 Æ) avevano per primi rivisitato la Storia
Mitologica dei Santi depurandola da tutto ciò che non fosse stato ACCERTABILE E VERIFICABILE
mediante DOCUMENTAZIONE STORICO-CRONOLOGICA («… come la diligenza del Padre Mabillone…» =
47
Jean Mabillon, Maurino, 1632-1707, Ib., vv. 485), il Cattolicissimo Giambattista Vico estese il
METODO FILOLOGICO dei MAURINI alla STORIA DELL’UMANO PENSIERO e così facendo, non solo rafforzò il suo
CREDO CATTOLICO, ma offrì anche alla CHIESA DI ROMA la DIMOSTRAZIONE SCIENTIFICO-ANTROPOLOGICA (= LA
SCIENZA NUOVA PRIMA, 1725) del PRIMATO ASSOLUTO DELLA CATTEDRA DI PIETRO su tutte le altre religioni del
mondo.
Ma non è questo il punto, o almeno non solo questo: il fatto è che LA SCIENZA NUOVA del Vico (del
1725 e del 1744) fu un’OPERA tanto RIVOLUZIONARIA ed INCONCEPIBILE da lasciare INTERDETTI sia il “dotto”
(?) CLERO che i “dottissimi” (?) LAICI di quel tempo e dei secoli futuri [prima di allora, (Ib., ib.): … le
lingue latina e greca si sapevano solamente da’ sacerdoti; talché da’ francesi si diceva «CLERC»
in significazione di «LETTERATO», ed allo ’ncontro dagl’italiani, per un bel luogo di Dante, si diceva
«LAICO» per dir «UOMO CHE NON SAPEVA DI LETTERA»].
Infatti, Essa SCIENZA ANTROPOLOGICA comprendeva una descrizione puntuale, minuziosa e
circostanziata delle seguenti e PROGRESSIVE TAPPE ONTO-FILOLOGICHE della NOSTRA MEDESIMA MENTE UMAMA
[che nessun Pensatore (= Filosofo e Teologo) o Antropologo e/o Neurologo (= Scienziato)
avrebbe mai capito], ad incominciare:
(Ib., vv. 347) … D’ALLORA ch’i primi uomini cominciarono a umanamente pensare … A
i filosofi cominciarono a riflettere sopra le umane idee… talché questa SCIENZA è
una STORIA DELLE UMANE IDEE…
Æ (vv. 348) E per determinare i TEMPI e i LUOGHI a sì fatta istoria cioè QUANDO E DOVE essi
UMANI PENSIERI NACQUERO, e sì accertarla con due sue propie CRONOLOGIA e GEOGRAFIA…,
questa SCIENZA usa una NUOVA ARTE CRITICA (n.d.r.: NUOVO METODO SCIENTIFICO) per la quale…
Æ (cfr.: vv. 7) si opera una CATALOGAZIONE (= κατά λόγον: secondo ragione) ed una
COMPARAZIONE dei FATTI COEVI ACCERTATI AUTOREVOLMENTE DALLA FILOLOGIA (o sia la DOTTRINA di tutte
le cose le quali dipendono dall’umano arbitrio, come sono tutte le storie delle LINGUE, de’
COSTUMI e de’ FATTI così della PACE come della GUERRA dei popoli)… e la riduce in forma di
SCIENZA,
Æ col DISCOPRIRVI…
Æ (vv. 119) alcuni ASSIOMI O DEGNITÀ che valgono per tutte le epoche storiche di tutte
nazioni (= comune natura delle nazioni).
Æ (vv. 349) Così questa STORIA-SCIENZA ANTROPOLOGICA procede appunto come la GEOMETRIA
(n.d.r.: di Euclide, il quale trasse dalla Geometria di Talete appena CINQUE ASSIOMI)…
Æ (vv. 119) perché stabilisce che siffatti ASSIOMI O DEGNITÀ, come per lo corpo animato il
sangue, così deono per entro scorrervi ed animarla tutta.
QUANDO
Insomma, col NUOVO METODO SCIENTIFICO DEL “VERUM IPSUM FACTUM” («… nuova arte critica che finor ha
mancato…» = METODO COMPARATIVO e/o BIOMETRICO-COMPORTAMENTALE DI GRUPPI OMOGENEI DI CONSPECIFICI,
come relazionato “altrove”), Giambattista Vico ANTICIPÒ TUTTE LE SCIENZE UMANE DEL XVIII, XIX e XX SECOLO;
nonché, addirittura, le CONOSCENZE SULL’UMANA COGNITIVITÀ da applicare integralmente alle TAPPE
FILOGENETICHE (= ONTOGENETICO-ONTOLOGICHE) stabilite dall’odierna PALEOANTROPOLOGIA:
1) EPOCA PRE-SAPIENS O «TEMPO OSCURO» di Varrone (Ib., vv. 40) o ETÀ DEGLI DEI (Ib., vv. 31 e vv.6: «…
Menti balorde de’ primi fondatori delle nazioni gentili, tutti robustissimi sensi e vastissime
fantasie -senza niuno raziocinio-»);
2) EPOCA SAPIENS O ETÀ DEGLI EROI [Ib., vv. 31 e 384: «… SAPIENZA POETICA, dei Poeti teologi… che per
DIFETTO D’UMANO RAZIOCINIO (= INOPIA DI RAZIOCINIO) nacque la POESIA»];
3) EPOCA SAPIENS SAPIENS O ETÀ DEGLI UOMINI (Ib., vv. 31 e 363: «… SAPIENZA RIPOSTA O CONCETTUALE, dei
Filosofi… di cui anco GENERALMENTE sia vero quello da ARISTOTELE detto PARTICOLARMENTE di
ciascun uomo: “NIHIL EST IN INTELLECTU QUIN PRIUS FUERIT IN SENSU”, cioè che la mente umana NON
INTENDA cosa della quale non abbia avuto alcun MOTIVO (ch’i metafisici d’oggi chiamano
“OCCASIONE”) da’ SENSI, la quale allora usa l’INTELLETTO quando, da cosa che sente, RACCOGLIE
48
(n.d.r.: ASTRAE) COSA CHE NON CADE SOTTO DE’ SENSI: lo che propiamente a’ latini vuol dir
“INTELLIGERE”»).
OLTRACCIÒ… (Vico), oltre cioè ad aver ribadito la disgiunzione CATEGORIALE ed ONTO-FILOLOGICA tra:
- DIVINAZIONE o SENSO-GESTALTICO, da cui il PENSIERO POETICO-DICHIARATIVO o I° “GENERE SOMMO” DEL PENSIERO
UMANO NORMALE di Aristotele o ESPRIT DE FINESSE di Blaise Pascal (= PRIMA PRESTAZIONE COGNITIVA di
Lorenz, Op. cit., § 2.3);
- e RAGIONE-RIFLESSIONE, da cui il PENSIERO LOGICO-APOFANTICO o II° “GENERE SOMMO” DEL PENSIERO UMANO
NORMALE di Aristotele o ESPRIT DE GEOMÉTRIE del Pascal (= SECONDA PRESTAZIONE COGNITIVA di Lorenz),
Giambattista Vico precisò addirittura il TEMPO CRONOLOGICO intercorrente tra il CERVELLO SAPIENS e
quello SAPIENS SAPIENS:
«… I FILOSOFI (= LA RAGION-RIFLESSIONE) non provennero che
nazioni fondate» (Ib., vv. 350).
DUEMILA ANNI DOPO
essersi le loro
A supporto e completamento di tal GENIALISSIMA SCOPERTA NEURO-COGNITIVA (= NEUROSCIENZA COGNITIVA)
totalmente ed universalmente SCONOSCIUTA, ci accingiamo ora a rivisitarne la “forzata” CRONOLOGIA
POETICA (Ib., vv. 732) secondo i DATI SCIENTIFICI forniti dalle successive SCOPERTE PALEO- E NEOANTROPOLOGICHE, per portarla avanti fino ai nostri giorni (= «… DUEMILA ANNI» del Vico v/s «… DUE
MILIONI ED OLTRE DI ANNI» DI EVOLUZIONE stabiliti dalla moderna Paleoantropologia).
49
STORIA EPISTEMOLOGICA DELL’UOMO
(DAI “PRE-ADAMITI” AD OGGI)
CARO LETTORE, occasionale o non, QUI FINISCE LA PACCHIA!
Le ulteriori 300 e più pagine (da revisionare e da ampliare a dismisura) che costituiscono il
Corpo di questa Storia, non saranno più messe “a esposizione” gratuita del PROSSIMO perché
quelle precedenti sono state indebitamente IGNORATE, O PEGGIO, da coloro pur espressamente
contattati per una loro improbabile VALUTAZIONE e/o comunque DOVEROSA DIVULGAZIONE.
La mia irrevocabile decisione rappresenta peraltro una precisa applicazione della PAROLA (VERUMVERBUM del Vico):
1) Mt 7, 6: Non date le COSE SANTE (n.d.r.: STABILITÀ, INTANGIBILITÀ ED INVIOLABILITÀ DELLA VERITÀ EPISTEMICA)
ai CANI e non gettate le VOSTRE PERLE davanti ai PORCI, perché non le CALPESTINO CON LE LORO ZAMPE e
poi SI VOLTINO PER SBRANARVI;
2) Lc. 4, 23-24: Di certo voi mi citerete il proverbio: MEDICO, CURA TE STESSO… Poi aggiunse (=
Sinottici): NESSUN PROFETA È BENE ACCETTO IN PATRIA, TRA I SUOI PARENTI E NELLA SUA CASA;
3) Lc 7, 31-32: A chi dunque paragonerò GLI UOMINI DI QUESTA GENERAZIONE? Sono simili a quei BAMBINI
che, stando in piazza, gridano gli uni agli altri: VI ABBIAMO SUONATO IL FLAUTO E NON AVETE BALLATO; VI
ABBIAMO CANTATO UN LAMENTO E NON AVETE PIANTO!
4) Lc 14, 34-35: Buono è il SALE, ma se anche il sale PERDESSE SAPORE, con che cosa si salerà?
Non serve né per CONSERVARE gli alimenti, né per RENDERE SAPIDE le cibarie del pasto QUOTIDIANO e
così lo buttano via. CHI HA ORECCHI PER INTENDERE, INTENDA!
Orbene, non essendo lapalissianamente il CRISTO-DIO REDIVIVO, ma soltanto (?) un INDEGNISSIMO
(seppur ZELANTISSIMO: Sal. 68, 10) «… APOSTOLO INTELLETTIVO» DELLO SPIRITO SANTO-PATRISTICO [Mt. 12, 32
e Sinottici: in questi versetti evangelici si esplicita a chiare note che ESISTONO, E COME, dei «…
PECCATI IMPERDONABILI»; a dire che i cosiddetti e sciatti AGAPISTI E PERDONISTI dell’ultim’ora (PROPRIO
L’ULTIMA!), al di là del MERITO INCOMMENSURABILE d’averci CONSERVATO INTEGRALMENTE L’IMITAZIONE SANTA DI
GESÙ-DIO, NULLA hanno “CONCETTUALMENTE COMPREHESO” (Cic.), in particolare ed in generale, dei
VANGELI], ritengo di dover spiegare ulteriormente ed UMANA-MENTE la mia posizione.
«… PEDICCIANO ME GENUIT» (cfr., Mantua…, virgiliano) e del nome del natio borgo selvaggio (=
PEDICCIANO DI FAGNANO ALTO, L’AQUILA, ABRUZZO, ITALIA) vi sono tre possibili ETIMOLOGIE:
- una, di tipo TRIBAL-AMERINDIO, per la quale apparterrei, appunto, ad una selvaggia TRIBÙ DEI PIEDI BLÙ
(= pes, pedis + cyanaeus);
- un’altra, MEDICO-PEDIATRICA, per la quale sarei un BAMBINO BLÙ (= παῖς, παιδός + κυάνεος) qual
piccolo cardiopatico congenito di TETRALOGIA DI FALLOT, e che potrebbe adattarmisi in pieno, dato
che i SOPRUSI, le INIQUITÀ e la MANCANZA DI RISPETTO mi rendono da sempre ed ognora (nonostante
l’età avanzata) istantaneamente-furiosamente-bambinescamente LIVIDO DI RABBIA;
- l’ultima, DOTTA E PAGANA, riferita alla toponomastica di tal paese sito ai “PIÉ-DI-GIANO” ossia alle falde
d’un colle sul quale si trovava il romano TEMPIO DI GIANO BIFRONTE e che, in linea d’aria, dista di
circa 1.000 metri dal presunto paese natale (= S. PIO DI FONTECCHIO) d’un certo PONZIO PILATO (=
NEMESI STORICA?).
Da tutto ciò, forse, la DOPPIA PERSONALITÀ (= BIFRONTE?) che caratterizza ESSENZIALMENTE ed
INESTRICABILMENTE il mio ESSERE-UOMO e che, “ari-forse”, è alla base della cosiddetta SINDROME BIPOLARE
o MANIACO-DEPRESSIVA da gran tempo diagnosticatami dagli PSICHIATRI-ignoranti-di-Psiche (e d’altro!):
- una FRONTE TRIBAL-SELVAGGIA, FURIOSA E BAMBINA O ISTINTIVO-INTUITIVA (cfr. LA SCIENZA NUOVA DI FREUD: Quo
semel est imbuta recens servabit odorem …testa diu (= la pignatta che abbia contenuto per la
prima volta una sostanza, conserverà a lungo o per sempre quel suo primo odore);
- una FRONTE CULTURAL-EPIGENETICA ADDOTTORATA E RELIGIOSA, RAZIONAL-RIFLESSIVA.
Dalla SECONDA FRONTE, deriverebbe tutto ciò che ho scritto, scrivo e scriverei.
Dalla PRIMA, oltre a qualche inconcetta intemperanza episodicamente digià manifestata, deriva
LA BARBARIE CAFONA, TURPILOQUA E “PEDI-CIANURICA” (= pedestre e assassina) di quanto seguirà.
50
Il Renato delle Carte “incipit” LES DISCOURS DE LA MÉTHODE POUR BIEN CONDUIRE SA RAISON ET CHERCHER LA
con queste parole: IL BUON SENSO O RAGIONE (bon sens, bona mens, raison,
ratio, rectam rationem) È LA COSA DEL MONDO MEGLIO DISTRIBUITA: CIASCUNO INFATTI PENSA DI ESSERNE COSÌ BEN
VÉRITÉ DANS LES SCIENCES,
PROVVISTO CHE PERFINO QUELLI CHE SONO PIÙ DIFFICILI A CONTENTARSI IN OGNI ALTRA COSA, NON SOGLIONO DESIDERARNE
PIÙ DI QUANTO NE POSSEGGONO.
Alle considerazioni ironiche prima accennate su tal Opera in generale, ora ne aggiungeremmo
una francamente sarcastica per il fatto particolare che L’ILLUSTR’UOMO identificasse INOPINATAMENTE il
BUON SENSO CON LA RAGIONE (cfr.: LE SCIENZE NUOVE DELLA COGNITIVITÀ); nondimeno rimane affatto
condivisibile il concetto di fondo (Cicerone: SUUM CUIQUE PULCHRUM EST!) specialmente quando lo
riferissimo al MONDO DEI DOTTI, LAICI E RELIGIOSI (= boria PARANOICALE de’ dotti del Vico); talché si
potrebbe perfino dedurre GIUSTAMENTE che la CAUSA PRINCIPALE delle stagnazioni e/o regressi e/o
ricorsi del PROGRESSO nelle CONOSCENZE UMANISTICHE sia del tutto addebitabile a CODESTI ANINTELLETTIVIPSEUDO-INTELLETTUALI, IGNORANTI, FATUI E BORIOSI IMBECILLI, INFARCITI d’obnubilanti e «… TETRAGONI» (=
doppio senso) PREGIUDIZI (= QUATTRO GENIE TETRAGONE DI PREGIUDIZI: cSPECIE-SPECIFICI o idōla tribus;
dINDIVIDUALI o idōla specus; eDOTTRINARI o idōla theatri; e fSOCIALI o idōla fori).
Infatti, i rappresentanti de «LA CASTA» (Rizzo e Stella) de’ dotti, IGNAVUM PECUS (Kant), non appena
si accorgono che qualcuno li SOPRAVANZA (Leonardo da Vinci) NELLA VERITÀ EPISTEMICA:
- o, … A PRAESEPIBUS, SICUT ET FUCOS, ARCENT (vedi sopra);
- oppure, lo accusano DOLOSAMENTE di non aver studiato a sufficienza e con congruità (Gv. 7, 15:
Come mai COSTUI conosce LE SCRITTURE SENZA AVERE STUDIATO NELLA LATERANENSE O NELLA GREGORIANA?).
Non che io pretenda o speri, con questo, di convincere il dotto lettore sulla TOTALE VERIDICITÀ della
mia NEUROSCIENZA COGNITIVA, però nessuno potrebbe mai accusarmi di vilipendio d’uomo o
d’Istituzioni o di catastrofismo profetico o cassandrico quando dicessi che queste INFAMI, TRUCIDE,
VELENOSE E MORTIFERE MOLECOLE di «… AZZOSSIDO DI CALCIO» (tribal METAFORA del composto metafisico
avente la formula BRUTA di Ca Z₂ O, e del quale ben conosco anche la formula DI STRUTTURA,
insieme con le sue molteplici FUNZIONI E DISFUNZIONI), lapalissianamente, perché molecole, «… SENZA
PALLE» (tribal METONIMIA di SINE PALLIO = MANCANZA DI FISICO NEOPALLIUM NOETICO), stanno provvedendo
(sic!) all’UNIVERSALE DISTRUZIONE DELLA TERRA E DI QUANTO CONTIENE ancor peggio di quanto narrato
POETICAMENTE nel BIBLICO DILUVIO UNIVERSALE: prima di tutto perché quest’ultimo, stando alla lettera, fu
voluto dal MONODIO (nel tempo “certo e vero” dell’UNIVERSALE POLITEISMO: solo i danarosi ed INFANTI
YANKEES possono buttar via soldi e tempo per cercare L’INESISTENTE ARCA DI NOÈ, PERSONAGGIO MITOLOGICO
SUMERICO!) e durò 40 giorni; per secondo, perché l’AUTODISTRUZIONE perseguita dagli uomini
lascerebbe invece sull’intera terra non il FERTILE LIMO, bensì l’INFERTILI SCORIE D’UMANE PSICOPATOLOGIE
perduranti da ben oltre 40 secoli e/o quelle RADIOATTIVE, per i futuri 40.
Ovviamente, i DOTTI LUCIGNOLI DEMENTI, DEMENZIALI, GODERECCI, «… ANACRONISTI» (Vico, vv. 735) ed «…
IPOCRITI» (Lc. 12, 56-57) che non vedono (= Vidēre) mai (Ib., ib.) «… I SEGNI DEI TEMPI», pensano (=
Cogitare?) ancor oggi che la Vita sia e debba essere IL PAESE DEI BALOCCHI: laddove invece
dovrebbero imparare dal burattino PINOCCHIO che per DIVENTARE UOMINI bisogna STUDIARE DURAMENTE E
APPROFONDITAMENTE di tutto e di più (= cfr., LE SCIENZE NUOVE DELLA COGNITIVITÀ); e, quando nel caso,
anche di SAPER-SOFFRIRE IMPERTURBABILMENTE nel NOME DI CHI, UNICAMENTE, HA INSEGNATO ALL’UOMO LA SANTITÀ E
LA CARITÀ (comportamentale e concettuale), le quali risultano essere la conditio sine qua non, per
«… PROVVEDERE DIVINAMENTE» all’OTTIMALE CONSERVAZIONE E AL PROGRESSO DELLA VITA TERRENA INDIVIDUALE E
SOCIALE, nonché della VITA ETERNA.
Certo è che la cosa, DETTA IN MALO MODO da un “selvaggio ITALO-AMERINDIO della Tribù dei piedi blù”,
diventa a dir poco INACCETTABILE, ma almeno chi PREDICA da circa DUEMILA ANNI (!) la PAROLA CORINTIACA
(Vico) di Paolo di Tarso (1Cor. 1, 27-28: «… MA DIO HA SCELTO CIÒ CHE NEL MONDO È DEBOLE PER
CONFONDERE I FORTI. DIO HA SCELTO CIÒ CHE NEL MONDO È IGNOBILE E DISPREZZATO E CIÒ CHE È NULLA, PER RIDURRE A
non dovrebbe meravigliarsi oltremodo che ciò possa accadere,
soprattutto quando “IL TUTTO” fosse stato suffragato da inoppugnabili «… PRUOVE FILOLOGICHE, PRUOVE
FILOSOFICHE E PRUOVE SCIENTIFICHE» (Vico) che dovrebbero spingere i SUDDETTI “BAMBINIDI” DA SCUOLA
MATERNA E/O ELEMENTARE (cfr.: Vico e Piaget) a pronunciare obbligatoriamente, DA TUTTO PRESCINDENDO,
NULLA TUTTE LE COSE CHE SONO»),
51
la fatidica frase (Mt. 23, 39; Lc. 13, 35; Sal. 117, 26): «… BENEDETTO COLUI CHE VIENE NEL NOME DEL
SIGNORE».
Purtroppo anche costoro, (Am. 6, 1 e 7) …GLI SPENSIERATI DEL COLLE DI SION Æ DEL COLLE DEL VATICANO,
par che amino associarsi alla turpitudine dell’…ORGIA DEI BUONTEMPONI, incorrendo quindi
INELUTTABILMENTE nella destinazione del versetto precedente di Luca (Lc. 13, 34: Gerusalemme
Gerusalemme…), il Caro Medico (Col. 4, 14); nonché nella prima parte dei versetti evangelici
sopra riferiti (Ib., ib.): ECCO, LA VOSTRA CASA VI VIENE LASCIATA DESERTA (= Ger. 22, 5: MA SE NON ASCOLTERETE
QUESTE PAROLE, IO LO GIURO PER ME STESSO – PAROLA DEL SIGNORE - QUESTA CASA DIVENTERÀ UNA ROVINA).
Ed infatti NOSTRA SIGNORA DI FATIMA ha confermato nel Suo «… III° SEGRETO» (= ormai: segreto di
Pulcinella) la «… ROVINA» di tal Casa d’oggidì, alla stregua di quanto accaduto (= VÉRITÉ DE FAIT)
alla REGAL CASA dei NOSTRI “FRATELLI MAGGIORI” FATTASI «… STERILE (PER IDOLATRICA AUTOCASTRAZIONE)»,
EPPERCIÒ SPIANATA “DALLE” MOSCHEE, cosa che li costringe OGNORA A PIANGERE VERGOGNOSAMENTE nel
sottostante, appunto, MURO DEL PIANTO (LA VERGOGNA MASSIMALE È CHE QUESTI NOSTRI BENEAMATI “FRATELLI
MAGGIORI”, COM’È OVVIO, ANCOR NON SE N’AVVEDANO!).
Ebbene, l’attuale ROVINA DI SANTA ROMANA CHIESA è stata sì SIMBOLEGGIATA dal vile attentato
dell’antivigilia delle IDI DI MAGGIO 1981 da parte dell’impunito, ignobil e stucchevole Saladino, ma
TESTIMONIATA DI FATTO (= VÉRITÉ DE FAIT et VÉRITÉ DE RAISON) dalla sua INCAPACITÀ, ORMAI CANCEROSA (=
STERILITÀ NEOPLASTICO-IDOLATRICA?), di reclutare NUMEROSI, SANTI ED INTELLIGENTI SACERDOTI (rigorosamente,
sempiternamente, intransigentemente MASCHI E CELIBI; VERGINI E/O CASTI; IN SPIRITO DI POVERTÀ; OBBEDIENTI AL
VICARIO DI CRISTO IN TERRA; MISTICI PURI E/O ONNISCIENTI EPISTEMOLOGI), CAPACI DI SPIEGARE CON L’ESEMPIO PERSONALE
E/O SECONDO SCIENZA LE VERITÀ «… ANTROPO-TEOLOGICHE» ASSOLUTE ED INCONTROVERTIBILI DEL VECCHIO E DEL
NUOVO TESTAMENTO, DELLA PATRISTICA E DELLA SCOLASTICA (SACERDOTALE E NON).
Quanto, infine, ai Governatori LAICI del Mondo e della Cultura (Vico: per un bel luogo di Dante,
si diceva «LAICO» per dir «UOMO CHE NON SAPEVA DI LETTERA»), bisognerà pur ricordare a QUEST’IGNORANTI
FIGLI DI PUTTANA DA LUPANARE OSTIENSI e a QUESTE SQUALLIDE PUTTANE DA BORDELLO PRE-MERLINIANO O DA MANDRIONE
DE ROMA, quello che scriveva ottimisticamente il PRIMO ISAIA (Is. 1, 4; e 9): … GUAI A VOI, GENTE
PECCATRICE CARICA D’INIQUITÀ! RAZZA DI SCELLERATI, FIGLI CORROTTI! AVETE ABBANDONATO IL SIGNORE, AVETE
DISPREZZATO IL SANTO DI ISRAELE, VI SIETE VOLTATI INDIETRO REGREDENDO (FREUD) E RICORRENDO (VICO)… TALCHÉ, SE IL
SIGNORE DEGLI ESERCITI, SABAOTH, NON CI AVESSE LASCIATO “UN RESTO”, GIÀ SAREMMO COME SODOMA, SIMILI A GOMORRA.
IN-FATTI, IN REALTÀ, IN-DISTINTAMENTE ED UNIVERSALMENTE, il mondo intero è già SODOMA, simile a GOMORRA,
perciò se non approfittate del «… RESTO CH’È IN ME», anche se per voi spregevolmente “godibile”
CONTINUERETE A PRENDERVELO BELLAMENTE NEL CULO:
UN CORDIALE E GRAZÏOSO VAFFANCULO A VOI, MISERABILI E MEFISTOFELICHE TESTE DI “AZZOSSIDO DI CALCIO, SENZA PALLE”!
Più CIVILMENTE direbbe a tal proposito il pagano TITO LUCREZIO CARO (De rerum natura, Libro II°, cfr.
“incipit”): Oh, misere menti degli uomini; oh, menti cieche! In quali tenebre di vita e tra quanti
grandi pericoli si consuma la vostra esistenza, QUALE CHE SIA: io vi guardo dai TEMPLA SERENA ben
fortificati dalla DOTTRINA DEI SAPIENTI e vi compiango nel vedervi affannati nel DISSIMULARE la vostra
INGUARIBILE IDIOZIA col PROGRESSO TECNOLOGICO, rimanendo ALL’INTERNO (Professor Karl Jaspers) delle
CIECHE, MUTE E SORDI-DE SCIMMIE (= “le tre scimmiette” c/o LE SCIENZE NUOVE DELLA COGNITIVITÀ).
Detto questo, «… PALLA AL CENTRO»; e quando vorreste «… CON-SALVARE CON-SAPEVOL-MENTE» le
future generazioni, potrete contattare (FIN QUANDO VIVRÒ?) non la mia FRONTE “PEDI-CIANURICA” ch’è
veramente «… PERICOLOSA PER SÉ E PER ALTRI» OLTRE OGNI LIMITE PENSABILE, bensì, FOSS’ANCHE IN SORDINA O
IN CAMERA CARITATIS (ma con “giusta mercede”: Lc. 10, 7), la SECONDA FRONTE RAZIONAL-RIFLESSIVA CON
EREDITÀ CULTURAL-EPIGENETICA SUMERO-CALDEO-SEMITO-EBRAICA O PARTICOLARE + GRECO-ROMAN-ITALO-CATTOLICA O
UNIVERSALE;
imperocché sia chiaro: «… SENZA DI ME NON POTETE FARE NULLA (DI BUONO)» (Gv. 15, 5), visto
che voi, POVERI «… COLEOTTERI ASPERMICI» [= coleos-TESTICOLI + pteri-ALATI E VAGABONDI NEI METAFISICI CIELI
IPERURANICI (Vico, vv. 2) + aspermici-STERILI PER ASPERMIA], A TUTT’OGGI E ULTRADIMOSTRATAMENTE NULLA
AVETE “COMPREHESO” né delle SACRE SCRITTURE, né dei SACRI-TESTI DI RAZIONAL-SCIENZA; né tampoco NULLA
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COMPRENDERESTE DI NEUROSCIENZA COGNITIVA, né dell’omessa STORIA EPISTEMOLOGICA DELL’UOMO, nonostante
le doviziose, puntuali ed esaustive spiegazioni “SITE” in www.neuroscienzacognitiva.it.
Altresì ILLUSORIO E DEMENZIALE risulterebbe l’escamotage (GIÀ IN ATTO, DOCUMENTATAMENTE, DA QUALCHE
LUSTRO!) di tentare di rubacchiare qualche PARTICOLARE della mia PROPOSIZIONE EPISTEMICA GLOBALE per
servirsene a proprio tornaconto:
- prima di tutto perché si configurerebbe pur sempre come PARZIALITÀ FURTIVA, in forte ed
invalidante contrasto con l’IRRIDUCIBILE UNIVERSALITÀ dell’ORIGINALE;
- e per secondo perché ALCUN UOMO ed ALCUNA CONGREGA D’UOMINI potrebbe mai avere «… L’AUTORITÀ»
(Mt. 21, 23; e Sinottici; Vico, vv. 386: …FILOSOFIA DELL’AUTORITÀ) indiscussa ed indiscutibile di
RAPPRESENTARNE UNIVERSALMENTE (= SECONDO SCIENZA POSITIVA) LA NECESSITÀ …PER L’UTILITÀ COMUNE (Paolo
di Tarso), essendo tutt’essi (Gv. 10, 7s) VILI E GAUDENTI LADRONI e/o CORROTTI MERCENARI e/o AFFERMATI
“FURBETTI DEL QUARTIERINO”, in nulla conformi al BUON PASTORE, al «… SERVO SOFFERENTE» (Is. 40 Æ 66).
Canta ancora il Salmista in proposito (Sal 143, 3): «SIGNORE, COS’È UN UOMO PERCHÉ TE NE CURI?
UN
FIGLIO D’UOMO PERCHÉ TE NE DIA PENSIERO?».
Ebbene, sulla base della disgiunzione BIBLICO-ANTROPOLOGICA tra UOMO e FIGLIO DELL’UOMO, mai capita
da alcuno di voi, o INVERTEBRATI dal ROSTRAL-CEFALICO CERVELLO DI MERDA PUZZOLENTE E/O RINSECCHITA! (Mal.
2, 1-3), forzandone e personalizzandone di non molto il significato, direi che per me, MEDICO NATO,
ABILITATO E SPECIALIZZATO PER CURARE L’UOMO, MA SORDIDAMENTE DESTITUITO DAL RUOLO, voi tutti siete ormai
degl’«… INCURABILI», anche perché ben consapevoli che in un eventuale CONTRADDITTORIO SU QUESTE
TEMATICHE, ognuno di voi, QUANTUNQUE ADDOTTORATO E “ALTOLOCATO”, farebbe OGGETTIVAMENTE l’orrida
figura del PORCO CHE SFIDÒ MINERVA IN SINGOLAR TENZONE SAPIENZIALE (= SUS CUM MINERVA CERTAMEN SUSCEPIT).
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Purtuttavia, IN RELIGIOSO OSSEQUIO DEL BIBLICO FIGLIO DELL’UOMO cioè per AMORE VERSO I NOSTRI FIGLI
(acciocché qualcuno di essi possa CONSERVARE E CONFERMARE NEL FUTURO la problematica qualifica di
«… FIGLIO DELL’UOMO»), dovreste comunque concedermi la possibilità di DARE LORO UN PENSIERO
STRUTTURATO, magari affidandomi una CATTEDRA di NEUROSCIENZA COGNITIVA in una qualsivoglia
Università Italica, pur PICCOLA (…CAMERINO?), altrimenti incorrereste ineluttabilmente nella terribile
MALEDIZIONE “A POSTERIORI” d’un futuribile Capitan Taylor (= Il pianeta delle scimmie, Schaffner, 1968)
così perentoria, senza scampo e senza eccezioni: GOD DAMN THEM, GOD DAMN THEM ALL TO HELL!
Perdurando invece il vostro OSTRACISMO (COM’È SCONTATO, a meno d’un sempre possibile «…
ACCIDENTE» INDOVINATO-DIVINO da parte d’UN GRUPPO D’UOMINI DI BUONA VOLONTÀ), non vi resterebbe altro da
sperare che ad iniziare dall’A.D. 3968, cioè tra circa «… DUEMILA ANNI» (Schaffner, 1968 Æ 3968),
la NUOVA GENERAZIONE D’UOMINI dei FIGLI DEL CAPITANO “ibernato-scongelato” e dell’“inselvatichita”, ma
bella moglie NOVA (sic!), FATTA ACCORTA DAI MALI DEI LORO PRO-GENITORI “HOMO-MORFI”, riesca ad evitare di
ripercorrerne gli ERRORI COMPORTAMENTALI per raggiungere ANIMAL-NATURALMENTE (cioè SENZA BISOGNO
D’IMPEGNO INTELLETTIVO: “COM’È SCONTATO”, per essere figlia d’INSIPIENTE ED INCONCETTA CULTURA ANGLOFONA)
L’ERA MESSIANICA D’ISAIA, di cui ben si sa che perfino LE BESTIE (Is. 11, 6-9) riusciranno a goderne.
Sinceramente, un UOMO INTELLIGENTE-INTELLETTIVO dovrebbe aborrire in ogni caso una siffatta (e
volutamente contraffatta) ERA MESSIANICA, perciò, o MEFITICI DULLS-DOTTI D’OGGIDÌ, vi rivolgo A MALINCUORE
(poiché siete così MALEDETTAMENTE STUPIDI ED A-SCIENTIFICI da non capirne la VERACE, “NOENICA”, “GIONESCA”,
“GEREMIACA” E “GESUCRISTICA” PREDITTIVITÀ), un anticipo (a priori?) della famosa maledizione tayloriana
«… empiamente pia e … d’inumanissima umanità» (= ossimori vichiani, vv. 517): «… GOD DAMN
YOU, GOD DAMN YOU ALL TO HELL» (= DIO-PADRE vi stramaledica, DIO-PADRE vi condanni tutti all’inferno).
Siccome non sarebbe «… COSA BUONA E GIUSTA» di lasciarvi con una PATERNA MALEDIZIONE sul
groppone (per quanto ben arzigogolata ed affatto meritata), provvedo immantinentemente ad
edulcorarne i contorni col MIELE d’una POESIA, come appunto prescritto dal …CARO “DOTTOR NATURA”
LUCREZIO per la somministrazione dell’amaro, ma sanante assenzio ai BAMBINI.
Canta (non sono, solo canzonette!) Lucio Dalla in «… VITA» (minimamente revisionata in
CANONICA POESIA O MINI-SALMO “151”?):
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Considerato però il PERICOLO MORTALE CHE INCOMBE SU QUEL CHE RESTA DELLA BIMILLENARIA CIVILTÀ CATTOLICA,
sarebbe altrettanto INGIUSTO E DANNOSO di finire “a tarallucci e vino”, oltre che “in poetica gloria” (=
tutti i Salmi finiscono in gloria?), perciò vi confido un’ulteriore nota di AUTOBIOGRAFIA (Vico) che
DOVREBBE spingervi a RIFLETTERE e a propiziarvi un’eventuale RESIPISCENZA, pur se IMMEDIATA-MENTE (=
SENZA MEDIAZIONE CONCETTUALE) essa potrebbe risultare vieppiù INDISPONENTE, FORIERA DI DISCREDITO E/O DI
SORRISI TETANICO-SARDONICI (= pre-mortali?).
Nel MAGGIO MARIANO DELL’A.D. 1988, al culmine della disperazione per il riacutizzarsi delle infami ed
infamanti vicissitudini ormai pluriennali che coinvolgevano la mia GIOVANE, NUMEROSA ED AMATISSIMA
FAMIGLIA, facendo DA DISOCCUPATO-ESILIATO il consueto GIRO DELLE 99 CHIESE AQUILANE onde trovare
conforto nel MULTIFORME SPIRITO CONSOLATORE, mi trovai in SANTA MARIA AUSILIATRICE (guarda caso?) d’un
ORATORIO SALESIANO dove presi visione del seguente FOGLIO DATTILOSCRITTO (= scanner) ivi giacente:
.
La sua lettura mi CONSOLÒ DIVINAMENTE (ossia, oltre ogni più rosea aspettativa umana) perché
l’interpretai come «… SEGNO CONFERMATORE» della già decisa continuazione dell’Opera “sita” nel
DIES IRAE A GIOSAFAT, LA VALLE DELLA DECISIONE (finito di stampare e presentato al pubblico di Sulmona
nel MAGGIO 1985), della quale avevo inizialmente escluso qualunque seguito, sia per la difficoltà
dell’argomento, che per l’epocale inadeguatezza ambientale e culturale mia personale.
Provvidenzialmente (?) “amputato” nel RUOLO DI CHIRURGO il GIORNO 5 DEL MESE MARIANO 1986 (= 5
MAGGIO: EI FU…) da parte di MALEDETTISSIMI E PERFIDI CRIMINALI SOCIALI PELIGNI (Cavete Pelignos!), avevo
invece avuto modo di sprofondarmi a tempo pieno e per circa due travagliatissimi anni nello
Studio delle Opere di Emanuele Kant (sol perché INVOCATO più volte in ambito COGNITIVO da Konrad
Lorenz ne L’ETOLOGIA), e di redigere nel MARZO 1988 il piccolo SAGGIO LORENZ-KANTIANO di cui ho fatto
menzione in LA SCIENZA NUOVA DI KANT (cfr., LE SCIENZE NUOVE DELLA COGNITIVITÀ), avente però il titolo
originario di “PRIMA, DURANTE E DOPO KANT”.
La sua compilazione m’aveva reso da subito (cioè prima del “segno”) convinto d’aver raggiunto
il non plus ultra delle NUOVE CONOSCENZE NEL SETTORE COGNITIVO, perciò ho detto che il FOGLIETTO
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SALESIANO ottenne l’effetto di farmi sentire divinamente CONFERMATO nel nuovo ruolo AUTARCHICO (=
non dipendente da altri uomini) enunciato senza tema e senz’inganno in una delle CITAZIONI o
“LUOGHI D’ORO” (Vico) poste all’inizio dell’OPERA PRIMA (ribadisco: UNA LARVA DI LIBRO, SEPPUR VERA E PROPRIA
MINIERA TORBO-DIAMANTIFERA!): «ECCO, OGGI FACCIO DI TE COME UNA FORTEZZA, COME UN MURO DI BRONZO CONTRO
TUTTO IL PAESE, CONTRO I RE DI GIUDA E I SUOI CAPI, CONTRO I SUOI SACERDOTI E IL POPOLO DEL PAESE. TI MUOVERANNO
(n.d.r.: JAHVÈ) PER SALVARTI» (Ger. 1, 18-19).
A tal proposito, mi sembra quasi inutile d’aggiungere che PER INTERVALLA INSANIAE, cioè per
avvicendamento di COSE GIUSTE con COSE FOLLI (come mi diceva con SANTA BONOMIA S.E. Monsignor
Salvatore Delogu, Vescovo di Sulmona, dopo d’aver letto QUEL PRIMO LIBRO di cui Gli avevo fatto
dono), tutto il contesto era permeato del medesimo e prorompente SPIRITO APOCALITTICO-INNOVATORE
(Is. 65, 17-19; e Ap. 21, 1-2: …NUOVI CIELI E NUOVA TERRA) per il quale, in piena TRANCE INTUITIVOCREATIVA, fui perfino indotto a concluderlo con la parafrasi d’un motto d’Ovidio [= (Pelignæ) Æ
HUMANÆ DICAR GLORIA GENTIS EGO] che mi fece ovviamente “bollare” come SCHIZO-PARANOICO CON DELIRIO DI
ONNIPOTENZA.
In tutta evidenza (ovviamente per me, ALLORA e ancor più TUTTORA), quell’“AVVISO” non era invece
dello stesso avviso, almeno stando alla seguente e breve ANALISI:
1) «…PROFEZIA DI S GIOVANNI BOSCO»: dicevamo al PUNTO O-4 di LA SCIENZA NUOVA DI G.B. VICO (c/o LE SCIENZE
NUOVE DELLA COGNITIVITÀ) che le PROFEZIE “altro non sono” che «… INDOVINAZIONI» o COSCIENZA
D’INTUIZIONI PARANORMALI INDOVINATE (= VÉRITÉ DE FAIT), pur sempre NATURALI, manifeste soltanto a rari
uomini (= ÀUGURI) e nascoste AGLI altri (= ‘l nascosto AGLI uomini, di Giambattista Vico).
S. Giovanni Bosco possedeva fuor d’ogni dubbio siffatta FACOLTÀ NATURALE PARANORMALE,
purtroppo ritenuta ancor oggi qual «… COSA SOPRANNATURALE» (vedi scanner) da chi non solo
ignora (= ignorante) la distinzione scientifico-vichiana (= LA SCIENZA NUOVA) tra PENSIERO NATURALNORMALE v/s PENSIERO NATURAL-PARANORMALE, ma nulla ha nemmeno capito (= idiota?) circa la FISIOPATOLOGIA DEL PENSIERO NEL CERVELLO UMANO, pur perfettamente descritta IN PROGRESSIONE PLURISECOLARE
nelle Opere dei FILOSOFI MAGGIORI da ben oltre DUEMILA ANNI in qua.
Con essa, infatti, l’AUGURE MISTICO piemontese PRE-VIDE (= vigilia dell’Epifania del 1870: VERBA
VOLANT…) E PRE-SCRISSE (12/1/1870: …SCRIPTA MANENT!) ACCADIMENTI O DATI DI FATTO (= VÉRITÉ DE FAIT =
VERUM IPSUM FACTUM) come la sconfitta di Napoleone III e la caduta di Parigi (1-2/9/1870); la
conseguente LIBERAZIONE della Roma papalina e “franciosa”, insieme con la sua giusta
annessione all’ITALIA (20/9 Æ 2/10/1870) in qualità di CAPITALE (27/1/1871); ed «…ALTRE COSE CHE SI
VERIFICARONO TUTTE» dopo pochi mesi.
2) Riguardo invece al tempo in cui «… IN TUTTO IL MONDO APPARIRÀ UN SOLE COSÌ LUMINOSO, QUALE NON FU
MAI DALLE FIAMME DEL CENACOLO FINO AD OGGI, NÉ MAI PIÙ SI VEDRÀ FINO ALL’ULTIMO DEI GIORNI», il PROFETICO SANTO
SALESIANO (1815-1888) dette un riferimento CRONO-LUNARIO decisamente “nostradamico” cioè
posteriore di oltre un secolo, ma che, comunque, non era in nulla assimilabile alle famose
QUARTINE DA CALENDE GRECHE, perché riferito al MESE CERTO (= «… PRIMA CHE TRASCORRANO I DUE PLENILUNI
DEL MESE DEI FIORI») di un ANNO DEL XX SECOLO (= «… L’ALTRO (ANGELO) DOVEVA REGGERE UNO STENDARDO CON
LA DATA 19.. E DON BOSCO NON VOLLE SCRIVERE LE ULTIME DUE CIFRE DI QUELLA DATA, CHE EVIDENTEMENTE ERANO UN
ANNO DEL NOSTRO SECOLO, APPUNTO L’ANNO CHE HA IL MAGGIO CON DUE PLENILUNI, CIOÈ IL 1988»).
3) Chiosa giustamente lo “sgrammaticato” Redattore di quella nota: «… Occorre tenere presente
che gli AVVENIMENTI SPIRITUALI (?) che riguardano CAMBIAMENTI RADICALI nelle persone [n.d.r.: e
nell’ISTITUZIONE il cui Gran Ministro (= IL PONTEFICE) vedrà la Sposa (= LA CHIESA CATTOLICA) del suo
Re (= GESÙ CRISTO) vestita a festa] DI SOLITO NON SI VERIFICANO DAL MATTINO ALLA SERA, MA VIENE POSTA LA
CAUSA O SEME IN UN TEMPO, CHE POI DARÀ I SUOI EFFETTI (O FRUTTI) SUCCESSIVAMENTE».
4) Perciò, tanto più GIUSTA (perché massimamente PRUDENTE) fu la decisione di omettere del tutto
quella DATA FATIDICA:
- per prima cosa, perché il solito «… DIDIMO» (Gv. 20, 24-29) avrebbe deriso la PROFEZIA DEL SANTO
qualora non avesse immediatamente TOCCATO CON MANO le meraviglie preconizzate con tanta
precisione;
GUERRA, MA NON TI VINCERANNO PERCHÉ IO-SONO-CON-TE
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- per seconda, perché l’A.D. 1988 non sarebbe stato l’unico anno dello scorso secolo (19..
della Profezia) il cui mese di MAGGIO avesse avuto DUE PLENILUNI.
Ad esempio, «… MOLTI» non sanno che anche il MAGGIO del 1950 EBBE DUE PLENILUNI: quindi, se
Pio XII avesse conosciuto quella Profezia e/o avesse voluto darle seguito promulgando URBI
ET ORBI il «… DOGMA DELL’ASSUNZIONE DELLA BEATA SEMPREVERGINE MARIA AL CIELO» proprio in quel MESE
MARIANO, si sarebbe potuto ben dire che fosse stato proprio quello l’EVENTO PRECOGNITO (vista la
sua importanza dottrinaria) da S. Giovanni Bosco, con ciò conferendo maggiore credibilità e
fondamento profetico a quell’INECCEPIBILE VERITÀ ESCATOLOGICO-MARIANA (non semplice DOGMA).
Siccome il FATTO non avvenne, essendo stato posticipato al 1/11/1950, la Profezia giovannea
del MAGGIO 19.. rimase di fatto «… OPEN».
POCHI sanno altresì che il prossimo maggio con due pleniluni di cui è stato scritto: «… CI SARÀ
OLTRE IL DUEMILA», cadrà precisamente nel 2026. Io di certo non lo vedrò con i miei occhi di
carne e di ciò sono fin d’ora MASSIMAMENTE FELICE (anzi, prima succede e meglio è per me,
essendo da troppi anni STANCO DI VIVERE, pur se per niente affatto SAZIO DI GIORNI), però un pò mi
dispiace d’essere stato “OSCURATO” e quindi di non poter dare delle aggiuntive, utili e
necessarie delucidazioni su quel PIO FATTO MARIANO;
- per terza ed ultima, perché esporre alla visione di tutti una data così significativa avrebbe di
sicuro SPINTO qualche MITOMANE a compiere in codesta ricorrenza un ATTO LUCIFERINO per essersi
demenzialmente identificato in quel SOLE LUMINOSO QUALE NON FU MAI DALLE FIAMME DEL CENACOLO FINO
AD OGGI, NÉ MAI PIÙ SI VEDRÀ FINO ALL’ULTIMO DEI GIORNI.
D’altra parte, è cosa risaputa che il TURPE E PREZZOLATO PLURIASSASSINO LUPO GRIGIO OTTOMANO abbia
proditoriamente tentato di depistare e di giustificare “a posteriori” il gesto omicida del 13
maggio 1981 (provvidenzialmente ascritto come tentato omicidio) proclamandosi qual Cristo
redivivo tornato sulla Terra per ottemperare alla PROFEZIA DI FATIMA (nel caso: la figlia di
Maometto?), sicuramente accennatagli a quattrocchi e con troppa ingenuità dall’ILLUSTRE
VITTIMA, mentre scontava la sua provvisoria e ridicola pena per un REATO ASSOLUTAMENTE
IMPERDONABILE IN UN PAESE CIVILE E GENTILE CON LEGGI «… UNIVERSALI O RAZIONAL-IMPASSIBILI» (Aristotele e
Vico).
5) In conclusione e per quel che ci riguarda, «… MOLTI DICONO» (a dire che MOLTI sanno della Cosa,
soprattutto MOLTI, ossia non tutti, i CANDIDI successori del Pio IX) di credere convintamente nel
verificarsi dell’evento prodigioso descritto qual ulteriore «… TEOFANIA DELLO SPIRITO SANTO» in guisa
ancor più «… UNIVERSAL-KATHOLIKÉ» di quanto accaduto IN QUEL TEMPO nel CENACOLO PENTECOSTALE (At.
2): “ancor più UNIVERSAL-KATHOLIKÉ”, a motivo del fatto che dopo tal EVENTO SANTAMENTE PRECONIZZATO,
alcun miscredente e/o “sordo-cieco mentale” avrebbe mai più potuto «… DERIDERE E DIRE DEGLI
APOSTOLI PREDICATORI DEL VANGELO: SI SONO UBRIACATI DI MOSTO» (At. 2, 13) in quanto, «… A COMPIMENTO»
(Mt. 5, 17) dell’UNIVERSALITÀ dello SPIRITO SANTO SIMBOLICO-GESTALTICO (= BIANCA COLOMBA E/O LINGUE COME
DI FUOCO), sarebbe stata aggiunta l’UNIVERSALITÀ DELLO SPIRITO «… SANTO-PATRISTICO O SAPIENZIALRAZIONAL-SCIENTIFICO», cioè la VERITÀ TUTTA INTERA (Gv. 16, 13-15) non solo sulla TERZA, ma anche
sulla PRIMA e sulla SECONDA PERSONA DELL’UNICO E VERO DIO [= delle quali, per apodittica RIVELAZIONE
DIVINA (Ib., 12), si conosce A TUTT’OGGI soltanto una VERITÀ «… PARZIALE» (= COSCIENZA GESTALTICA O
SAPIENZIALE), e non «… TUTTA INTERA» (= CONSAPEVOLEZZA RAZIONAL-SCIENTIFICA)].
Orbene, a me sembra che codesta ANALISI DEL TESTO in questione risulti abbastanza OGGETTIVA:
come raccordarla con altrettanta OGGETTIVITÀ a quanto già detto SOGGETTIVAMENTE di me, e della mia
Ricerca allora “in nuce” («…VIENE POSTA LA CAUSA O SEME IN UN TEMPO, CHE POI DARÀ I SUOI EFFETTI O FRUTTI
SUCCESSIVAMENTE»)?
Ricordando, a mio suffragio, d’aver ampiamente specificato “altrove” (cfr., LA SCIENZA NUOVA DI
KANT c/o LE SCIENZE NUOVE DELLA COGNITIVITÀ):
- che la differenza tra cVERITÀ (n.d.r.: razional-scientifica) e dSOGNO (n.d.r.: di un visionario?) è
costituita non dalla natura delle rappresentazioni a priori (n.d.r.: SIMBOLISMO RAZIONALE SPAZIOTEMPORALE) che si riferiscono agli oggetti, poiché queste sono le MEDESIME IN ENTRAMBI; ma dal loro
“CONNETTERSI” secondo le regole (n.d.r.: CATEGORIALI) che determinano la “COERENZA” delle
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rappresentazioni nel “CONCETTO DI UN OGGETTO”, e in quanto esse possono o non stare insieme in
un’ESPERIENZA;
- e quindi, la differenza tra ASTRONOMIA (= Verità) v/s ASTROLOGIA divinatrice (= Sogno dei visionari);
- la differenza tra CHIMICA (= Verità) v/s ALCHIMIA (= Sogno);
- la differenza tra METAFISICA-SCIENZA di Critica e Prolegomeni (= Verità) v/s metafisica delle scuole
(= SOGNO DEGL’IDIOTI),
cioè d’aver spiegato secondo Scienza L’ETOLOGIA agli etologi; la FILOSOFIA ai filosofi; la TEOLOGIA ai
teologi; la PSICOANALISI agli psico-dottori; la BIOLOGIA ai biologi; la NEUROFISIOLOGIA ai neurofisiologi; e
MOLTE ALTRE COSE UTILI E NECESSARIE AVREI ANCORA DA DIRE IN TUTTE LE SCIENZE E CONOSCENZE, si conceda
benevolmente quest’ultimo chiarimento autobiografico.
Nell’aprile del 1988 avevo fatto recapitare per tramite del mio GRANDE AMICO OFENESE Fausto
Cantera il detto Saggio “Prima, durante e dopo Kant” al Senatore Professor Salvatore Valitutti,
Presidente dell’U.N.L.A. (= Unione Nazionale per la Lotta contro l’Analfabetismo: MAI SIGLA SAREBBE
POTUTA RISULTARE PIÙ PERTINENTE!), perché lo recensisse e ne stabilisse la possibilità d’essere edito a
stampa.
Proprio sul finire del MAGGIO 1988 ottenemmo udienza presso tal AUTOREVOLE PERSONAGGIO DELLA
CULTURA ITALIANA il quale mostrò TANTO ENTUSIASMO per quel che aveva letto e riletto (per Sua esplicita
ammissione!) nel mio Lavoro, da vergare all’impronta su di un personale biglietto da visita, un
GIUDIZIO ESTREMAMENTE LUSINGHIERO (malamente riportato dall’EDITORE 1989 nella IVª di Copertina di
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«… FISIOLOGIA DEL PENSIERO NEL CERVELLO UMANO -CANOVACCIO DI EPISTEMOLOGIA-», titolo definitivo dello
Scritto in questione); e da garantire la sua INSIGNE PRESENZA alla Presentazione dell’Opera al
pubblico, cosa puntualmente avvenuta il 3 marzo 1990 nell’Aula dei Convegni del “CASTELLO” di
L’Aquila, con un PARTERRE MOLTO QUALIFICATO e con circa 300 CONVENUTI SULL’EMICICLO, e tanto più
gratificante per me Medico, data l’età avanzata e le precarissime condizioni di salute di quel
GRAND’UOMO (che infatti morì dopo circa due anni).
Quindi, PRIMA che finisse il MAGGIO 1988 ottenni un primo e molto autorevole RISCONTRO OGGETTIVO
circa la validità di quella SECONDA mia Opera Scritta: FATTO che CONFERMAVA IN PIENO l’entusiasmo
SOGGETTIVO sull’ALLORA PRESUNTA COMPLETEZZA, raggiunta nell’ORIGINALISSIMA RICERCA sull’UMANA COGNITIVITÀ.
In conclusione: codeste «… PRUOVE FILOLOGICHE, PRUOVE FILOSOFICHE E PRUOVE SCIENTIFICO-BIOLOGICHE»
(Vico) concernenti l’avverarsi della Profezia di S Giovanni Bosco «… PRIMA CHE TRASCORRANO I DUE
PLENILUNI DEL MESE DEI FIORI» di quell’anno (= MAGGIO MARIANO 1988), mi conferirono la CONSAPEVOLEZZA di
poter replicare convintamente (= «… PRUOVE PROFETICHE») l’espressione evangelica (Lc. 4, 21):
«… OGGI SI È ADEMPIUTA QUESTA SCRITTURA».
Ciò perché, chiarisco, l’INSIEME di quelle DUE OPERE INIZIALI ED INIZIATICHE ovvero ACROAMATICHE O
ESOTERICHE (= Aristotele) conteneva, appunto “IN NUCE”, «… LA CAUSA O SEME CHE AVREBBE DATO I SUOI
EFFETTI O FRUTTI SUCCESSIVAMENTE», nel senso che PER LA PRIMA VOLTA AL MONDO ED INOPPUGNABILMENTE (pur
ancora INCOMPIUTAMENTE, ma SECONDO SCIENZA POSITIVA), si portava con esse a conoscenza di coloro
che fossero stati in grado almeno di leggere (= GLI ALFABETIZZATI) che la RELIGIONE, l’ETICA e la LOGICA
(= τό θεολόγον, τό ἠθικόν καί τό λογικόν), non fossero affatto delle conoscenze «… APPRESE PER
INSEGNAMENTO», bensì CONOSCENZE A PRIORI SPECIE-SPECIFICHE o GENOTIPO-DIPENDENTI, PRODOTTE cioè da
MECCANISMI NEURO-FUNZIONALI INNATI o SOFTWARE del CERVELLO GENOTIPICO O SPECIE-SPECIFICO: ch’è quanto
dire, STAMPATE INALIENABILMENTE NEL CODICE GENETICO DELL’UMANO D.N.A. e pertanto TRASMESSE «… PER
EREDITARIETÀ MENDELIANA», ESATTAMENTE COME LE CARATTERISTICHE CORPOREE E FISIOLOGICHE D’ALTRI ORGANI ED
APPARATI SPECIE-SPECIFICI (= EREDITARIETA’ GENETICA DEI MECCANISMI COGNITIVO COMPORTAMENTALI CEREBRALI).
Talché, l’espressione di Konrad Lorenz posta come aprosdòcheton di Introduzione storica del
suo LIBRO MAESTRO: «… NEPPURE IL COMPORTAMENTO UMANO È ILLIMITATAMENTE MODIFICABILE DALL’APPRENDIMENTO
E INFATTI ALCUNI PROGRAMMI INNATI HANNO VALORE DI DIRITTI DELL’UOMO», avrebbe potuto spiegare “A PRIORI”:
- sia il fallimento STORICAMENTE (sic!) accertato dei PERFIDI IDIOTI MARXO-LENINISTI deficientemente
convinti di poter ABOLIRE D’IMPERIO uno dei tre PROGRAMMI INNATI (= τό θεολόγον) ONTOLOGICAMENTE
INALIENABILI (= ALIENAZIONE BOLSCEVICO-MATERIAL-COMUNISTA DELL’UOMO);
- sia l’UNIVERSALE ABOMINIO DELLA DESOLAZIONE (vedasi altrove”) per l’INFANTILE ESCLUSIONE dall’UMANO
ALVEARE COGNITIVO (a praesepibus?) del SOFTWARE τό λογικόν (= PERDIZIONE CAPITAL-EDONISTICA DELLA
CIVILTÀ OCCIDENTALE E DEL SACERDOZIO SANTO O CATTOLICO + CATASTROFE UNIVERSALE ISLAMICO-ARIANA O KOMEINOAHMADINE-JIHADICA).
Insomma, chi abbia una minima facoltà di DISCERNIMENTO e di «… EMPATIA», non può non
riconoscere la fondatezza e la giustezza del mio smodato entusiasmo per quella SCOPERTA INAUDITA
(= mai udita), per di più puntualmente DIMOSTRATA con precisi ed incontrovertibili riscontri
bibliografici “indovinati” nelle Opere dei PIÙ GRANDI PENSATORI DEL GENERE UMANO [in quel primo
contesto: GLI SCRITTORI DI BIBBIA (= PENSIERO RELIGIOSO); KONRAD LORENZ (= PENSIERO SCIENTIFICO-BIOLOGICO); ED
EMANUELE KANT (= PENSIERO SPECULATIVO)].
Negli anni seguenti, perdurando, anzi aggravandosi l’avvilente mia propria condizione sociofamiliare e professionale sempre a causa di MALEDETTI E PERFIDI CRIMINALI SOCIALI NAZIONALI ED
INTERNAZIONALI (SPIEGO: dal primo Libro in poi, ossia dal 1985, non ho mai smesso di tentare di
CONFRONTARMI PACIFICAMENTE con altri Studiosi in materia, LAICI E RELIGIOSI, e di CONTATTARE IN TUTTA UMILTÀ
ED IN PRIMA PERSONA il fior fiore degli Specialisti ITALIANI E STRANIERI, per essere regolarmente “cestinato
e/o schifato” dai suddetti COLEO-TTERI LAICI E BACA-ROZZI RELIGIOSI, nell’immediato o dopo poco) e non
restandomi altro da fare che CONTINUARE A STUDIARE ANCOR PIÙ APPROFONDITAMENTE DI TUTTO E DI PIÙ (=
LETTURA “ONNIFAGA”), ho costantemente RELAZIONATO PER ISCRITTO, ossia in successive PUBBLICAZIONI,
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quanto mi derivava progressivamente (= WORK IN PROGRESS) da quegli STUDI AUTOGESTITI (= «…
AUTODIDASCALO» del Vico), fino a quando, dopo circa DIECI PENOSISSIMI ANNI (1998), fui
provvidenzialmente ed indirettamente indirizzato da altra Persona Amica (Professor Aldo
D’Alfonso di L’Aquila) a leggere il testo originale di LA SCIENZA NUOVA di Giambattista Vico (a cura di
Fausto Nicolini, Laterza, 1953, c/o BIBLIOTECA PROVINCIALE DI L’AQUILA).
Fu una vera e propria FOLGORAZIONE perché mi accorsi con immenso stupore che Lui fosse stato,
come scrive Lorenz di Heinroth (cfr., LA SCIENZA NUOVA DI LORENZ) «… LO SCOPRITORE DELLA MIA SCOPERTA»
e perciò stesso:
- ANTICIPATORE di quasi 40 anni (1744 Æ 1781-1783) della METAFISICA-SCIENZA di Emanuele Kant;
- ANTICIPATORE di ben oltre un secolo (1744 Æ 1871) del CONCETTO scientifico-biologico di EVOLUZIONE
FILOGENETICA DELL’UOMO (per di più, nel SETTORE COGNITIVO), nei confronti di quello (peraltro limitato
all’EVOLUZIONE FISICO-CORPOREA) dell’ORIGINE (PRIMATICA) DELL’UOMO di Charles Darwin;
- ANTICIPATORE di quasi DUE SECOLI E MEZZO (1744 Æ 1978-1980) di L’ETOLOGIA di Konrad Lorenz: infatti
LA SCIENZA NUOVA di Giambattista Vico “altro non è” che un trattato di «… ETOLOGIA UMANA O
ANTROPOLOGIA COGNITIVA» dove si trovano per di più DESCRITTE ALLA PERFEZIONE (= METODO COMPARATIVOBIOMETRICO DI GRUPPI OMOGENEI DI CONSPECIFICI) LE FASI PROGRESSIVE DELL’EVOLUZIONE ONTO-FILOLOGICA DELLE
CARATTERISTICHE COGNITIVE DEL NOSTRO MEDESIMO CERVELLO-MENTE UMANO [= PALEO- E NEO-ANTROPOLOGIA
COGNITIVA che, INCREDIBILMENTE, nessuno dei suoi “ALTOLOCATI” Lettori sarebbe mai riuscito a
comprendere (è un dato di fatto che LA SCIENZA NUOVA del Vico sia stata letta, esaminata e
recensita soltanto dagli Studiosi internazionalmente più quotati)].
Così, dal 1998 in poi, ho continuato a PRODURRE PROGRESSIVAMENTE CULTURA INNOVATIVA O «…
CONTROCULTURA» (= Collana CONTROCULTURA: CONOSCENZA-SCIENZA O NEUROSCIENZA COGNITIVA, Andromeda
Editrice, Colledara di Teramo) a Nome di Giambattista Vico, sperando di suscitare l’interesse
almeno di qualche CIRCOLO DEGLI STUDI VICHIANI diffusi in tutto il mondo (ho contattato a suo tempo
perfino quello del Tagliacozzo di New York e quello della Madre Patria Napoli).
Tutto inutile, nonostante che “il tutto” fosse stato ormai ampiamente compiuto (Gv. 19, 30: …
TUTTO È COMPIUTO)!
Or… (Vico), ridondo, mi rendo perfettamente conto che la RIVOLUZIONE UMANISTICO-COPERNICANA del
Vico (e mia) risulti INACCETTABILE E SCONVENIENTE (= doppio senso) perché comporta la CANCELLAZIONE
INTEGRALE E DEFINITIVA (Ap. 21, 1: … I CIELI E LA TERRA DI PRIMA ERANO SCOMPARSI E IL MARE NON C’ERA PIÙ) DI
TUTTE LE CONOSCENZE COGNITIVO-ANTROPOLOGICHE E TEOLOGICHE TOLEMAICO-SIMILI che danno PANE E COMPANATICO
ai loro PSEUDO-CULTORI, ma non per questo costoro potranno essere in qualche modo GIUSTIFICATI
DALLE FUTURE GENERAZIONI (che “sieno” addirittura MALEDETTI?) in quanto, continuando imperterriti ad
INSEGNARE COSE DIMOSTRATAMENTE SBAGLIATE (si fa presente che Nicolò Copernico NON CANCELLÒ, NÉ ABOLÌ
GLI ELEMENTI DEL SISTEMA SOLARE, ma CONFERÌ ad essi il GIUSTO, VERO E REALE RAPPORTO), costituiscono un
DANNO SERIO ED INSANABILE, ossia compiono uno scellerato CRIMINE CONTRO L’UMANITÀ alla stregua dei
DITTATORI più stupidi, sordidi, spietati, feroci e FOLLI della STORIA DELL’UOMO.
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Ed invece tanto più ACCETTABILE E CONVENIENTE PER ESSI STESSI E PER I NOSTRI FIGLI dovrebbe reputarsi
l’OPERA MIA proprio perché essa SPIEGA E AGGIORNA Quella del CATTOLICISSIMO GIAMBATTISTA VICO ALLA LUCE
DELLE SCIENZE ATTUALI, propiziandone per l’appunto un “CANONICO” APPROFONDIMENTO EURISTICO.
L’aggettivazione ambivalente di CANONICO ci riporta doverosamente alla Profezia di S. Giovanni
Bosco e ci consente di commentarne ultimativamente l’espressione iniziale: «… cL’INIQUITÀ È
CONSUMATA, IL PECCATO AVRÀ FINE … …dUN’IRIDE DI PACE COMPARIRÀ SULLA TERRA».
D’essa intendiamo esaminare molto stringatamente, soltanto i segnalati due punti (= BIGNAMINO
D’UN BIGNAMINO degli ultimi 4.000 anni dell’omessa STORIA EPISTEMOLOGICA DELL’UOMO).
…cL’INIQUITÀ È CONSUMATA, IL PECCATO AVRÀ FINE…
Troviamo scritto già in PRESENTAZIONE (“sita” in Home Page di www.neuroscienzacognitiva.it)
come l’iniquità o ἀδῖκία “altro non è” che l’esatto contrario (= α privativo) di equità, giustizia o
δίκαια; e che Aristotele chiamasse «… SCIENZE PRATICHE» l’ETICA (= GIUSTI comportamenti individuali)
e la POLITICA (= GIUSTI comportamenti sociali) proprio perché queste DUE DISCIPLINE, ASSOLUTAMENTE
INSCINDIBILI PERCHÉ COMPLEMENTARI, non sono affatto da considerare un ORPELLO SOVRASTRUTTURALE,
costituendo IN PRATICA l’UNICA conditio-sine-qua-non per PROVVEDERE ALL’OTTIMALE CONSERVAZIONE DELLA
VITA INDIVIDUALE E SOCIALE.
Infatti:
- all’ETICA compete(rebbe) la RICERCA RAZIONAL-SCIENTIFICA e l’ENUNCIAZIONE dei COMPORTAMENTI GENOTIPODIPENDENTI che provvedono all’OTTIMALE CONSERVAZIONE DEL BENESSERE FISICO E MENTALE DEI SINGOLI
CONSPECIFICI (= COMPORTAMENTI GIUSTI DELL’INDIVIDUO);
- ed alla POLITICA lo stabilimento di LEGGI COMPORTAMENTALI SPECIE-SPECIFICHE (= Codici amministrativi,
civili e penali) che provvedono POSITIVAMENTE alla CONSERVAZIONE DELLA SOCIETÀ (= Popolo, Nazione,
Patria, Stato) dove vigessero quei COMPORTAMENTI ETICO-PROVVEDENTI (Aristotele: δίκαιος πολίτης
καὶ δίκαια πολῖτεία: un cittadino giusto e una politica giusta).
Poiché abbiamo DIMOSTRATO che i COMPORTAMENTI degli esseri viventi sono INVARIANTEMENTE GENOTIPODIPENDENTI (= Etogramma standardizzato specie-specifico) e che i comportamenti umani, proprio
a causa della comparsa nel nostro medesimo Cervello-Mente del GENOTIPICO «… LIBERO ARBITRIO»,
avrebbero potuto configurarsi sia come COMPORTAMENTI BELUINI O INIQUI (= POPOLAZIONI BARBARE, NEFARI ED
ESLEGE, Vico), sia come COMPORTAMENTI ETOLOGICAMENTE GIUSTI (= POPOLAZIONI CIVILI CON LEGGI NATURALGENOTIPICHE: RELIGIONE, MATRIMONIO E SEPOLTURE), bisognerà altresì considerare come assolutamente
obbligatorio ed ineludibile una valutazione OGGETTIVA di siffatte LEGGI COMPORTAMENTALI DELLE VARIE
NAZIONI CIVILI perché alcune di esse, pur GIUSTE QUANTO AD «… ETOLOGIA» (= PRATICA DI RELIGIONE,
MATRIMONIO E SEPOLTURE IN FORMA PRIMITIVA O SELVAGGIA O TRIBALE O REGRESSA O RICORSA), risultano
decisamente INIQUE QUANTO AL «.. PROGRESSO CULTURAL-EPIGENETICO» FILOLOGICAMENTE ACCERTATO DELL’ETICA E
DELLA POLITICA.
Rimanendo quindi assodato che TUTTE LE LEGGI COMPORTAMENTALI DELL’UOMO, giuste o inique,
dipendono esclusivamente dal nostro medesimo cervello genotipico, useremo come «…
CRITERIO» di valutazione d’esse il METODO STORICO-COMPARATIVO O NUOVA ARTE CRITICA di Giambattista
Vico, sol perché DIMOSTRATOSI efficace per la PRODUZIONE di LA SCIENZA NUOVA, MADRE «… IGNOTA» DI
TUTTE LE SCIENZE UMANE MODERNE (= ancor oggi giustamente definibili quali «… FILIÆ MATRIS IGNOTÆ»).
«… Osserviamo che DI TUTTE LE NAZIONI, così barbare come umane, quantunque per immensi
spazi di luoghi e tempi tra loro lontane e divisamente fondate» (LA SCIENZA NUOVA, cfr., vv. 333),
SOLTANTO DUE hanno avuto l’incontestabile merito di TRAMANDARSI COSTANTEMENTE-PERIODICAMENTE PER
ISCRITTO le loro STORIE DI POPOLO, segnalando in tal modo mirabile e con una PRECISIONE CRONOLOGICA
davvero sorprendente ed inconfutabile, ogni minimo AVANZAMENTO EVOLUTIVO (e/o REGRESSIONE
RICORSA) delle loro CONOSCENZE ETICHE E POLITICHE:
A) L’EBRAICA (= BIBBIA VETEROTESTAMENTARIA);
B) e LA GRECA (= STORIA DELLA FILOSOFIA di Aristotele + FILOSOFIA O SCIENZA DELLA MENTE E DEL PENSIERO UMANO
NORMALE del Medesimo).
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AA) L’ETICA E LA POLITICA della Prima, furono fondate sul MONOTEISMO POETICO-FANTASTICO O ORACOLARE O
RAPPRESENTATIVO (= UNIVERSALE POETICO-FANTASTICO; vedi “altrove”) di Abramo nel 1950-1900 a.C. (=
NASCITA DEL POPOLO EBREO);
Æ ebbero una significativa EVOLUZIONE con le LEGGI AUTORITARIE di (DELL’AUTORE) Mosè nel 1400-1350
a.C. (= …QUANDO ISRAELE ERA GIOVINETTO, Os. 11, 1);
Æ raggiunsero la STABILIZZAZIONE nel X secolo a.C. con il REGNO DI DAVIDE (= GERUSALEMME CAPITALE) E DI
SALOMONE [= TEMPIO DI GERUSALEMME SUL COLLE DI SION E COMPILAZIONE (= TEUKOS) TEMPLARE DEI PRIMI LIBRI DELLA
BIBBIA: GENESI, ESODO, PRIMI SALMI, ANNALI DI DAVIDE E DI SALOMONE);
Æ subirono un’ulteriore EVOLUZIONE nel MEDIOEVO ISRAELITICO POST-SALOMONICO (Età di mezzo d’Israele:
IX-VIII secolo a.C.) con la SCRITTURA del DEUTERONOMIO (= SECONDA LEGGE) da parte d’un ANONIMO
SACERDOTE DI ÈFRAIM O REGNO DEL NORD che, DI FATTO (= VÉRITÉ DE FAIT UNIVERSALMENTE SCONOSCIUTA!),
rappresentò la CHIAVE DI VOLTA dell’EBRAISMO EVOLUTIVO (= ETÀ DEGLI UOMINI, di Giambattista Vico):
- non solo perché A NOME DI MOSÈ (MA OLTRE CINQUE SECOLI DOPO DELLA MORTE DI MOSÈ) conferì l’AUTORITÀ DI
PROFETA DEGNO DI FEDE anche ad altri RAPPRESENTANTI “OTTIMI” (= PROFETISMO DEUTERONOMISTICO) del suo
Popolo [Dt. 18, 15: … Il Signore tuo Dio susciterà per te (Mosè), in mezzo a te (popolo di
Israele), tra i tuoi fratelli (di religione ebraica), UN PROFETA PARI A ME (Mosè): A LUI DARETE ASCOLTO];
- ma soprattutto perché, PER LA PRIMA VOLTA AL MONDO (= VÉRITÉ DE FAIT UNIVERSALMENTE SCONOSCIUTA!),
osò esprimere in modo assolutamente chiaro ed incontrovertibile quello che potrebbe essere
GIUSTAMENTE denominato qual «… IMMANENTISMO MEDIOEVALE EBRAICO» a motivo della seguente
Parola (Dt. 30, 11-14):
QUESTO COMANDO (= DECALOGO DI MOSÈ) CHE OGGI IO TI ORDINO NON È TROPPO ALTO PER TE, NÉ TROPPO
LONTANO DA TE. NON È NEL CIELO, PERCHÉ TU DICA: CHI SALIRÀ PER NOI IN CIELO PER PRENDERCELO E PER
FARCELO UDIRE, SÌ CHE LO POSSIAMO ESEGUIRE? NON È DI LÀ DAL MARE, PERCHÉ TU DICA: CHI ATTRAVERSERÀ
PER NOI IL MARE PER PRENDERCELO E PER FARCELO UDIRE, SÌ CHE LO POSSIAMO ESEGUIRE? ANZI, QUESTA
PAROLA È MOLTO VICINA A TE, È NELLA TUA BOCCA E NEL TUO CUORE, PERCHÉ TU LA METTA IN PRATICA.
Æ Da allora in poi (740 a.C.-I° secolo a.C.) cioè nei successivi
LIBRI DELLA BIBBIA, comparvero infatti,
oltre “AL RESTO”, le espressioni: «… CIRCONCIDETEVI IL CUORE-MENTE (E NON SOLTANTO L’”AZZOSSIDO DI
CALCIO”)» (Ib. 10, 16; Ib. 30, 6; e Isaia, e Geremia, etc.); insieme con «… IL SIGNORE DAL SENO
MATERNO MI HA CHIAMATO, FIN DAL GREMBO DI MIA MADRE HA PRONUNCIATO IL MIO NOME» (Is. 49, 1; Ger. 1, 5; e
Osea, e Salmi, etc.) a testimoniare in forma POETICO-RAPPRESENTATIVA la nascita dell’IDEA-CONCETTO O
UNIVERSALE CONCETTUALE affatto condiviso dalle MENTI PIÙ ECCELSE DELL’EBRAISMO (= GLI SCRITTORI DI BIBBIA,
TUTTI!) riguardante l’INNATISMO DELLE FACOLTÀ ORTO-PROFETICHE (= FENOTIPI MORFO-COMPORTAMENTALI INNATI
«… ALLARMISTI») che, SULLA BASE DELL’EREDITÀ CULTURAL-EPIGENETICA EBRAICA (= «… EREDITÀ-KLÈROS»:
LOCUZIONE UNICAMENTE PRESENTE nell’intero Vecchio e Nuovo Testamento) avrebbe PROGRESSIVAMENTE
PRODOTTO UNA CULTURA INNOVATIVA ETICO-RELIGIOSA SEMPRE MEGLIO CENTRATA SULL’IMMANENZA DEL MAESTRO
INTERIORE GENOTIPICO O SPECIE-SPECIFICO e sulla quale, NELLA MATURITÀ DEI TEMPI FRENO-FILOLOGICI (come
meglio diremo a breve), “non sarebbe potuta non avvenire” (= AVVENTO) che l’INCARNAZIONE “OTTIMOMASSIMA” (Ez. 34, 11s: Perché DICE IL SIGNORE DIO: Ecco, IO-STESSO cercherò le mie pecore e ne avrò
cura… IO-STESSO condurrò le mie pecore al pascolo… e le pascerò CON GIUSTIZIA) DI QUEL VERBO
ETICO-RELIGIOSO (= Sintesi alla “Emmaus”, Lc. 24, 27) in un Eccelso «… FIGLIO DELL’UOMO»
(locuzione ripetuta 100 e più volte nel LIBRO DI EZECHIELE Æ ETÀ DEL VERO-UOMO E VERO-DIO BIBLICOUNIVERSALE = VÉRITÉ DE FAIT ET VÉRITÉ DE RAISON UNIVERSALMENTE SCONOSCIUTE!).
BB) L’ETICA E LA POLITICA della Seconda, furono identicamente fondate sugli UNIVERSALI POETICOFANTASTICI di Esiodo (= TEOGONIA) e di Omero (= ILIADE ED ODISSEA):
- Esiodo nacque ad Ascra di Beozia nell’VIII secolo a.C.; e (La Scienza Nuova, vv. 72) …
BEOZIA, FIN DALLA SUA FONDAZIONE LETTERATA, DOVEVA ESSERE LA PIÙ INGEGNOSA DI TUTTE L’ALTRE NAZIONI DI
GRECIA; MA POI PRODUSSE UOMINI DI MENTI TANTO BALORDE CHE PASSÒ IN PROVERBIO «BEOTO» PER UOMO D’OTTUSO
INGEGNO;
- la Natura (Vico) della Persona d’Omero, invece, fu ed è talmente controversa da meritarsi per
intero il TERZO LIBRO di La Scienza Nuova (= DELLA DISCOVERTA DEL VERO OMERO).
Ma quello che sfugge ai “DOTTI-BEOTI” di tutto il mondo è che (Ib., vv. 901) «… LA SAPIENZA POETICA DI
ESIODO E DI OMERO DIEDE L’OCCASIONI A’ FILOSOFI DI MEDITARE LE LORO ALTISSIME VERITÀ E DIEDE ALTRESÌ LE COMODITÀ DI
62
SPIEGARLE»,
perché le loro «… FAVOLE VERE» (= …VERITÀ D’IDEA, Degnità XLVII, vv. 205) COSTITUIRONO
un vero e proprio TRATTATO DI PSICOLOGIA E DI PSICOPATOLOGIA dove le RAPPRESENTAZIONI POETICOFANTASTICHE O CREATIVE avrebbero assunto il valore d’un ELENCO DETTAGLIATO E COMPLETO DI TUTTI I NUCLEI
SIMBOLICO-GESTALTICI DELL’INFANZIA FILOLOGENETICA DELL’UOMO (= SISTEMA TMN’ di Freud) ovvero DELL’EREDITÀ
ARCAICA DELL’UMANO SIMBOLISMO ETICO-RELIGIOSO che avrebbe appunto consentito a’ Filosofi-Scienziati
Greci di RICONOSCERE, DI RAGIONARE E DI CONFERMARE (= SAPIENZA RIPOSTA O SAPIENZA CONCETTUAL-RAGIONATA)
tutto ciò che nell’uomo è PSICHICAMENTE INNATO (= RELIGIONE, MATRIMONIO MONOGAMICO E SEPOLTURE).
Non per niente la gran parte delle MODERNE DEFINIZIONI di Complessi psichici e psicopatologici
portano il nome dei mitologici DÈI ED EROI d’Esiodo e d’Omero.
Con tali presupposti, unitamente all’invenzione e all’uso della MIGLIORE DELLE LINGUE ALFABETICHE DI
QUEL TEMPO (seppure TROPPO COMPLICATA PER MENTI NORMALI E/O PER LA VITA FRENETICA D’OGGIDÌ: riguardo
all’influenza DETERMINANTE della LINGUA sulle CAPACITÀ COGNITIVE del nostro medesimo Cervello-Mente,
si dovrebbe rivalutare e sviluppare tutto ciò che ha scritto in merito Giambattista Vico ed allora sì
che NE SAPRESTE DELLE BELLE!), che per SUA NATURA propiziava l’ANALISI e la RIFLESSIONE; nonché alla
LIBERA CIRCOLAZIONE d’uomini e d’idee che percorrevano senza sosta le fertili coste delle rigogliose
COLONIE GRECHE (= ORIGINE PLURICENTRICA DELLA CULTURA GRECA), “non poteva non accadere” che proprio
QUEL POPOLO RELIGIOSISSIMO (agli dèi erano dedicate tutte le manifestazioni pubbliche e sportive o
Giochi; peraltro, gli ORACOLI DI DODONA nell’Epiro e DI DELFI nella Focide erano noti perfino fuor di
Grecia) raggiungesse in breve tempo (appena TRE SECOLI) “IL MASSIMO” SVILUPPO DELLA RAZIONALITÀ.
Infatti:
Æ ad iniziare dai famosi SETTE SAPIENTI del VII°-VI° secolo a.C. (= Talete, Biante, Pittaco, Solone,
Cleobulo, Chilone e Misone) di cui sono ben conosciute almeno le MASSIME SAPIENZIALI UNIVERSALI
scolpite sugli architravi delle porte del TEMPIO DI APOLLO A DELFI.
Arcinote, poi, sono le prime LEGGI CIVILI «… SCRITTE» DA SOLONE;
Æ proseguendo, nel VI°-V° secolo a.C., col “longevo girovago” Senofane di Colofone, primo
propugnatore d’un MONOTEISMO RAZIONALE (= DIO-MENTE-COSMICA) avverso al POLITEISMO ANTROPOMORFICO
UFFICIALE; e con Parmenide d’Elea, del cui ESSERE-UOMO abbiamo già detto “qualcosa” (secondo
fonti attendibili Egli ospitò QUEL GENIALE RAZIONAL-TEOLOGO nella sua Casa cilentina);
Æ indi, nella seconda metà del V° secolo a.C., con il Socrate «… EMPIAMENTE» (perciò condannato
a morte) impegnato ad insegnare ai giovani che non gli dèi antropomorfi regolassero la vita
dell’uomo, bensì uno … SPIRITELLO INTERIORE o ευ-δαίµων il quale NON ORDINA, né “SPINGE” mai alcuno
a fare alcunché, mentre invece “CENSURA”, “INIBISCE”, “VIETA” E “GUIDA” (= Freud) l’uomo su quello che
NON SI DEVE FARE (= l’Autodominio e La Virtù). Peraltro celebre e celebrato (= CRITONE) fu il suo
rispetto verso le LEGGI DEMOCRATICHE DELLA POLIS, anche nel caso che fossero state applicate in
modo INGIUSTO (= condanna a morte d’un innocente), perché: “le Leggi che hanno consentito il
verificarsi del FENOMENO-SOCRATE, non potranno mai essere eluse da Socrate”;
Æ poscia, nella prima metà del IV° secolo a.C., con il Platone del FAVOLOSO MONDO IPERURANICO DELLE
IDEE-CONCETTO O UNIVERSALI CONCETTUALI, delle ANIME IMMORTAL-UMANE e del DEMIURGO (= MONOTEISMO
metem-PSICOTICO); nonché dell’apoteosi della REPUBBLICA DEMOCRATICA GOVERNATA DA QUEGLI INDIVIDUI
DEL POPOLO CHE AVESSERO DIMOSTRATO PROFONDA DOTTRINA E PROVATA MORALITÀ (= Filosofi-Scienziati
Sapienti e Celibi), ACCHÉ LA DEMOCRAZIA NON SCANTONASSE NELLA DEMAGOGIA E/O NELLA TIRANNIDE etc;
Æ si giunse alla seconda metà del IV° secolo a.C., quando l’UMANA RAZIONALITÀ avrebbe (?)
appunto raggiunto la sua «… MASSIMA» ESPRESSIONE UNIVERSALE per merito del MACEDONE ARISTOTELE
che, FATTOSI EREDE (= HOMO INTELLIGENDO FIT OMNIA) della GRECA CULTURA SINAPTO-EPIGENETICA, avrebbe (=
doppio senso) insegnato al mondo delle menti umane «… OMNIA».
Ossia, per quel che riguarda codesta argomentazione:
a) il concetto e la realtà scientifica e scientifico-biologica di EN-ERGIA e di ENTELECHÌA O ENTELEONOMIA (vedi “altrove”);
b) il concetto e la realtà razional-scientifica d’un MONODIO EN-ERGETICO Æ EN-TELECHICO CHE TUTTO
OPERA EFFICACEMENTE in qualità di CAUSA FORMALE, EFFICIENTE E FINALE [= MONOTEISMO RAZIONALE: Causa
prima; Motore immobile Æ Noesis noeseos (= APRIORISMO COGNITIVO)];
DA QUEL DÌ
63
c) il concetto dell’IMMORTALITÀ DELL’UOMO, con la seguente dissertazione (Reale G., Antiseri D., Op.
cit., 1, pag. 146 e 148, cfr.): «… L’operazione che per i viventi è più naturale di tutte… è
quella di produrre un altro essere uguale a sé: un animale un animale, una pianta una pianta,
al fine di partecipare, per quanto è possibile, all’immortalità… Però, non potendo alcuna
pianta (= psuké vegetativa) o animale (= psuké vegetativa + psuké sensitiva) partecipare
dell’immortalità a motivo del fatto che nessuno degli esseri corruttibili può permanere identico
e numericamente uno, allora ciascuno ne partecipa nella misura in cui gli è possibile
partecipare… e permane non lui, ma un altro simile a lui, NON UNO DI NUMERO, ma UNO DI SPECIE (=
CONCETTO ante litteram di GENOTIPO?). …Poiché L’UOMO, in aggiunta a psuké vegetativa e a
psuké sensitiva, possiede in sé (= ENTELECHÌA SPECIE-SPECIFICA) anche psuké intellettiva la quale
…(Vico, vv. 363) … da cosa che sente raccoglie COSA CHE NON CADE SOTTO DE’ SENSI: lo che
propiamente a’ latini vuol dir “INTELLIGERE”, …allora ne deriva che SOLO E SOLTANTO PSUKÉ
INTELLETTIVA (e non mai le istintualità!) è “propiamente” IMMORTALE ED ETERNA in quanto IMPASSIBILE E
INCORRUTTIBILE, dato che TRASCENDE LA MATERIA SENSIBILE, È SEPARATA DALLA MATERIA SENSIBILE».
Indubitabilmente, codesto CONCETTO “ESOTERICO” (= per iniziati) risulta ancor oggi di troppo
difficile comprensione PER I PIÙ, ed allora “IL MASSIMO” diede ad esso, DA PAR SUO, una
RAPPRESENTAZIONE POETICO-FANTASTICA “ESSOTERICA” (= per i più?) che non solo LO SPIEGAVA ALLA
PERFEZIONE, ma avrebbe (= doppio senso) fornito anche una delle più vere e pregnanti
interpretazioni ad un FATTO che si sarebbe verificato di lì a circa TRE SECOLI dopo, nella
martoriata TERRA DI PALESTINA.
Mi riferisco alla sublime ed esaltante METAFORA:
Γίνονται αἱ καλούµεναι ψυχαί ἐκ τῶν καµπῶν
(Nascono le cosiddette farfalle dai bruchi).
In essa, giocando sull’ambivalenza sinonimica della parola PSUKÉ (PSUKÉ INTELLETTIVA v/s
esprimeva d’incanto DUE REALTÀ RAZIONAL-SCIENTIFICHE:
1) la prima, ANTROPOLOGICA, testimoniante l’IMMORTALITÀ INDIVIDUALE dell’ESSERE-UOMO-PENSANTE (=
farfalla-psuké), racchiuso nel SOMA-BRUCO che muore (= CADAVERE-CRISALIDE: DOMUS NON ULTIMA!);
2) la seconda, TEOLOGICA (= TEOLOGIA A VENIRE), dimostrativa del FATTO SCIENTIFICO-BIOLOGICO (=
CONCETTO O IDEA-CONCETTO O UNIVERSALE CONCETTUALE) che il MEDESIMO GENOTIPO-PADRE (= dell’UOVO
FECONDATO: uovo di Colombo?) può manifestarsi NELLA MATURITÀ DEI TEMPI secondo “TRE PERSONE
DISTINTE” E DIVERSE (= bruco-larva, pupa-crisalide, farfalla-psuké), seppur PERFETTAMENTE “UGUALI”,
“IDENTICHE” NELLA SOSTANZA GENETICA (= CONSUSTANZIALITÀ).
Chi non abbia una MENTE LARVALE (= καµπή1) E/O CONTORTA (= καµπή2) o che (= καµπή3?) non
TIRI semplicemente A CAMPARE (per quel poco che gli resta!), può facilmente convenire su tale
disamina dalla quale, per di più, si evince LOGICAMENTE, ossia RAZIONAL-SCIENTIFICAMENTE, che
coloro i quali NON SENTANO, né PERCEPISCANO, né ABBIANO COSCIENZA dell’IMMORTALITÀ DELL’INDIVIDUOUOMO, sono di fatto (= VÉRITÉ DE FAIT ET VÉRITÉ DE RAISON) ESCLUSI da ogni possibile RAGIONAMENTO SU
DIO (ad esempio: sadducei et similia non potrebbero PARLARE DI DIO neppure LARVATAMENTE);
d) il concetto di LEGGE POSITIVA DEI CODICI COMPORTAMENTALI come PRODOTTO DI PSUKÉ INTELLETTIVA e perciò
stesso «… IMPASSIBILE, … INCORRUTTIBILE (doppio senso?)» [Vico, vv. 1042: …Onde Aristotile
poscia divinamente ci lasciò diffinita la BUONA LEGGE: che sia «VOLONTÀ SCEVERA DI PASSIONI» (n.d.r.:
Politica, III, etc)], cosa che s’IDENTIFICA con il concetto giuridico moderno di «… IMPERATIVISMO
DEPSICOLOGIZZATO DELLE LEGGI»; nonché con quello STOICO-ANTICO di «… APATIA DELLE LEGGI POSITIVE»;
FARFALLA), ‘L MAESTRO DI COLOR CHE SANNO
64
Æ nel III° e II° secolo a.C., forse a causa della ripulsa verso quanto insegnato da
UN MACEDONE,
per di più CONDANNATO DEMOCRATICAMENTE E VIGLIACCAMENTE A MORTE DAGLI ATENIESI (ciò non sarebbe mai
accaduto se non fosse morto prematuramente l’ALTRO MACEDONE SUO DISCEPOLO PRIVATO, Alessandro
Magno) si verificarono due FATTI NUOVI:
1) in Grecia, la FILOSOFIA CLASSICA DEI MASSIMI SISTEMI (COGNITIVI) venne “ridotta” a FILOSOFIA DI VITA O
PSICOLOGIA («… ETÀ ELLENISTICA»: CINISMO, EPICUREISMO, STOICISMO, SCETTICISMO, ECLETTISMO, ETC.), peraltro
foriera d’ulteriori scoperte ESTREMAMENTE IMPORTANTI sul FUNZIONAMENTO DELLA MENTE, come ad
esempio la «… PROLEPSIS O ANTICIPAZIONE-PREVISIONE» di Epicuro; e la «… KATÀLEPSIS O GESTALT» di
Zenone di Cizio (mai capite, OVVIAMENTE, dagli ERASTOSOFI);
2) in Alessandria d’Egitto, dove si “rifuggirono” (Vico) i Peripatetici discepoli del fuggiasco
Aristotele, s’ebbe invece, un fiorire di SCIENZE POSITIVE (= Museo) e di STUDI LETTERARI UNIVERSALI (=
Biblioteca alessandrina) in un’ORGANIZZAZIONE CENTRALIZZATA del tutto assimilabile alle FUTURE
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI: diconsi …STUDI LETTERARI UNIVERSALI perché PER LA PRIMA VOLTA AL MONDO
confluirono NELLO STESSO LUOGO le SCRITTURE SAGRE (= sacro-segrete, Vico) e PROFANE (= letteratura
razional-scientifica e di varia umanità) di TUTTE LE CULTURE dell’ex impero alessandrino,
dall’India all’Egitto.
Poiché la LINGUA UFFICIALE di quell’Aureo Luogo fu quella GRECA, IN GRECO FURONO TRADOTTE TUTTE LE
SCRITTURE DEL MONDO ALLORA CONOSCIUTO; anzi, al fine di non veder distorti GLI ORIGINALI da traduttori
improvvisati, OGNI SINGOLA NAZIONE si peritò di designare dei TRADUTTORI UFFICIALI che conoscevano
alla perfezione la LINGUA INDIGENA DI PROVENIENZA, insieme con il GRECO CLASSICO.
A questa regola si attennero anche i RISERVATISSIMI EBREI (forse tra i popoli più gelosi delle lor
proprie Sagre Scritture) i quali, già dalla prima istituzione della Biblioteca alessandrina ad
opera di Tolomeo Filadelfio (285-246 a.C.), designarono SETTANTA TRADUTTORI UFFICIALI DEL
PENTATEUCO O TORAH (= la Bibbia dei LXX) che provvidero per l’appunto a far conoscere
l’Altissimo PENSIERO EBRAICO, IN LINGUA GRECA.
Naturalmente avvenne pure il contrario (per motivi MOLTO BEN DOCUMENTATI nell’omessa STORIA
EPISTEMOLOGICA DELL’UOMO), tant’è che LA BIBBIA VETEROTESTAMENTARIA DEL POST-ESILIO, grazie alla
conoscenza della GRECA FILOSOFIA O SCIENZA DELLA MENTE da parte dei suoi SCRITTORI, si arricchì
delle ULTIME SCRITTURE (= Qoèlet o Ecclesiaste, Tobia, Siracide o Ecclesiastico, Maccabei 1 e 2,
Sapienza) che assunsero (ed assumono) un’importanza tanto rilevante per la comprensione
dell’INTERO PERCORSO EVOLUTIVO BIBLICO, da potersi paragonare al DEUTERONOMIO nei confronti di
GENESI ed ESODO; perciò, in altro contesto (= Nuovo Libro c/o www.neuroscienzacognitiva.it),
ho avuto modo di SCRIVERE che la mancata comprensione del DEUTERONOMIO e l’esclusione dalla
BIBBIA DEI GIUDEI di SETTE LIBRI CANONICI (= Tobia, Baruch, Giuditta, Maccabei 1 e 2, Siracide e
Sapienza) ha trasformato di fatto (= VÉRITÉ DE FAIT ET VÉRITÉ DE RAISON) gli EBREI in, appunto, GIUDEI:
- «… EBREI» sarebbero QUELLI CHE HANNO SCRITTO LA BIBBIA;
- e «… GIUDEI», per contro, quelli che NON L’HANNO MAI CAPITA.
Æ Provvidenzial-Mente, dunque, «… IL RESTO» degli Ebrei aveva continuato A FAR EVOLVERE le
conoscenze bibliche sul DIO DI ABRAMO o SCRIVENDOLE DIRETTAMENTE IN GRECO (= Sapienza) o scritte in
ebraico, ma TRADOTTE SUBITO DOPO IN LINGUA GRECO-CLASSICA nella Biblioteca d’Alessandria d’Egitto (=
VECCHIO TESTAMENTO INTERAMENTE TRADOTTO IN GRECO) fino a quando, sul finire del I° secolo a.C.,
avvennero due ulteriori FATTI SORPRENDENTI E PRODIGIOSI:
1) FILONE ALESSANDRINO, DETTO L’EBREO (= Filosofo d’Alessandria d’Egitto, di famiglia e di religione
ebraica; 13 a.C.-54 d.C.), accortosi che l’EBRAISMO dei confratelli stava soccombendo in quel
luogo alla RAZIONAL-CULTURA GRECA ED ELLENISTICA, pensò bene di rivitalizzarlo coniugandolo col
vigente NEO-PLATONISMO ALESSANDRINO ed ottenne così una FILOSOFIA TEOLOGICA O TEO-FILOSOFIA di
cotal rilievo e prestigio che, MINIME MUTATIS MUTANDIS, sarebbe stata periodicamente ripresa da
Plotino, da una certa Patristica, da tutti i movimenti neo-platonici e neo-plotinici a seguire, ed
è TUTTORA VIGENTE IN AMBITO CURIAL-CATTOLICO;
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2) COEVO del Filone l’Ebreo, fu invece UN POVERO PROLETARIO DI NAZARETH, IN GALILEA (= ANNO 0-A.D.33),
che nCONCEPITO SECONDO MODALITÀ NATURAL-PARANORMALI (= senza rapporto copulatorio) DA UNA
COPPIA DI GENITORI ENTRAMBI DOTATI DI FACOLTÀ PARANORMALI (Lc. 1, 26s; Mt. 1, 19-20; 2, 13 e 19);
oDOTATO EGLI STESSO D’UN CERVELLO-MENTE CON MATRICE NOONEURONALE O GENOTIPICA ASSOLUTAMENTE
PERFETTA, SIA RIGUARDO AL PENSIERO NORMALE CHE PARANORMALE (= FENOTIPO MORFO-COMPORTALE INNATO
“SINGOLARE”, “UNICO” NEL SUO GENERE); pAVUTANE PIENA CONSAPEVOLEZZA GIÀ DALL’INFANZIA-ADOLESCENZA,
TANT’È CHE A CIRCA TREDICI ANNI PROFFERÌ LA PAROLA (Lc. 2, 49-50) «… NON SAPEVATE CHE IO DEVO OCCUPARMI
DELLE COSE DEL PADRE MIO (poi, Mt. 6, 9: … NOSTRO!). MA ESSI NON COMPRESERO LE SUE PAROLE (nessuno
mai più, per ben DUEMILA ANNI!)», qSI OCCUPÒ, appunto, A TEMPO PIENO non di carpenteria e/o
falegnameria, bensì della più profonda ONNISCIENZA EPOCALE, QUELLA DEGLI UOMNI E QUELLA DI DIO (Lc.
2, 52). rTalché, (Eb. 5, 8-9) PUR ESSENDO FIGLIO PERFETTO A PRIORI DI COTAL GENOTIPO-PADRE, IMPARÒ
l’obbedienza DALLE COSE CHE PATÌ (= CAPÌ, Qo. 1, 18) e RESO PERFETTO anche per CULTURA SINAPTOEPIGENETICA, DIVENNE CAUSA DI SALVEZZA ETERNA PER TUTTI COLORO CHE GLI OBBEDISCONO (= CULTURA
INNOVATIVA O «… NUOVO TESTAMENTO» DA TRASMETTERE AGLI ALTRI UOMINI). sIn altri termini, Egli SI FECE
(Vico, vv. 1047) … AUTORE …(Vico, vv. 1094) DELLA MIGLIORE DI TUTTE LE RELIGIONI DEL MONDO,
UNIFICANDO UNA SAPIENZA COMANDATA (= VECCHIO TESTAMENTO: PER INTERO!) CON LA RAGIONATA (= FILOSOFIA
GRECO-CLASSICA), IN FORZA DELLA PIÙ SCELTA DOTTRINA DE’ FILOSOFI [= SOCRATE Æ (di Platone) Æ ARISTOTELE)
E DELLA PIÙ COLTA ERUDIZION DE’ FILOLOGI (= tutte le religioni del mondo conosciuto, di cui alla
Biblioteca alessandrina + Profetismo Deuteronomistico Essenico). tPerciò la «… SUA
DIVINITÀ», lungi dal derivare dal fatto d’essere stato «… GENERATO, NON CREATO, DELLA STESSA
SOSTANZA DEL PADRE PRIMA DI TUTTI I SECOLI, E CHE PER MEZZO DI LUI TUTTE LE COSE SONO STATE CREATE (=
formula definitoria del “CREDO” curiale TOTALMENTE PRIVA D’OGNI BUON SENSO, DI RAGIONE E DI RIFLESSIONE),
dipese INTEGRALMENTE, (Vico, vv. 938) … come si è sopra osservato col Dante, dall’«INDIARSI»,
cioè ENTRARE NELLA MENTE (TELEONOMICA) DI DIO-(-PADRE SPECIE-SPECIFICO). uInfatti (Is. 64, 7) …il
Signore NOSTRO PADRE, (Is. 63, 11c) …COLUI CHE GLI POSE NELL’INTIMO (GENOMICO: …DAL SENO MATERNO MI
HA CHIAMATO, FIN DAL GREMBO DI MIA MADRE HA PRONUNCIATO IL MIO NOME) il suo SANTO SPIRITO, (1Cor. 2, 910) …GLI RIVELÒ QUELLE COSE CHE OCCHIO NON VIDE, NÉ ORECCHIO UDÌ PROPRIO PER MEZZO DELLO SPIRITO;
poiché LO SPIRITO SCRUTA OGNI COSA, ANCHE LE PROFONDITÀ DI DIO. vOssia d’INCARNARE ALLA PERFEZIONE LO
SPIRITO DI SANTITÀ E DI CARITÀ, per la qual cosa (Mt. 17, 22-23 e Sinottici) …IL FIGLIO DELL’UOMO STAVA
PER ESSERE CONSEGNATO NELLE MANI DEGLI UOMINI CHE L’AVREBBERO UCCISO, MA IL TERZO GIORNO SAREBBE
RISUSCITATO.
(Lc. 9, 45)
MA ESSI NON COMPRENDEVANO QUESTA FRASE; PER LORO RESTAVA COSÌ MISTERIOSA CHE
[né allora, né mai più: perfino Paolo di Tarso, ED È QUANTO DIRE,
non avrebbe mai compreso la DIFFERENZA ONTOLOGICA tra IMMORTALITÀ DELL’UOMO V/S VITA ETERNA
RESURREZIONALE DELL’UOMO; né mai spiegato il CONCETTO DI SANTITÀ con la medesima CONSAPEVOLEZZA
manifestata a proposito di quello di (1Cor. 13) CARITÀ]. Ed invece, (1Cor. 15, 14) … SE CRISTO
NON È RISUSCITATO, ALLORA È VANA LA NOSTRA PREDICAZIONE ED È VANA ANCHE LA VOSTRA FEDE.
wChiara-Mente (1Cor. 2, 13) … DI QUESTE COSE NOI PARLIAMO NON CON UN LINGUAGGIO SUGGERITO DALLA
SAPIENZA UMANA, MA INSEGNATO DALLO SPIRITO (SANTO-PATRISTICO).
[N.d.r.: oggi diremmo che, (cfr., Mt. 5, 18) pur non cambiando neppure uno iota o un segno
fonetico degli «… ELEMENTI» (mistico-dogmatici) DELLA LEGGE, DEI PROFETI, DEI PRECETTI, DEI SACRAMENTI
E DELLA GERARCHIA DI SANTA ROMANA CHIESA, sarà necessario, urgente ed ineludibile (1Cor., 13, 11: …
BAMBINI!) di dare ad ESSI un NUOVO, GIUSTO, VERO E REALE RAPPORTO (= RIVOLUZIONE COPERNICANA
RELIGIOSA), a meno di non voler uscire fuori dalla STORIA DEL PENSIERO UMANO UNIVERSALE, come
occorso …IN QUEL TEMPO A’ GIUDEI DEL MURO DEL PIANTO i quali, per questo, sono stati incriminati e
discriminati per DUEMILA ANNI dai cosiddetti “CRISTISTI ACRITICI”, peraltro (Mt. 3, 10; Lc. 3, 9) ESSI
STESSI PRONTI, proprio IN QUESTO TEMPO, a fare «… IGNOBIL-MENTE» LA STESSA FINE; nonché ad udire
SEMPITERNAMENTE il RIMBOMBO SQUARCIANTE DELLA PAROLA (= VERUM-VERBUM: Mt. 15, 7 e 9): «IPOCRITI! BENE
NON NE COMPRENDEVANO IL SENSO
HA PROFETATO DI VOI ISAIA, DICENDO: … INVANO MI RENDETE CULTO, INSEGNANDO DOTTRINE (“ORBATE”) CHE SONO
PRECETTI DI UOMINI»].
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Æ Dal I° secolo dopo Cristo, infatti, pur restando
PRATICAMENTE IMMUTATI I FONDAMENTI FIDEISTICI DELLA
RELIGIONE CRISTIANA,
furono operati dei significativi APPROFONDIMENTI RAPPRESENTATIVI E CONCETTUALI degli
stessi: cominciò il “Palestin-Napoletano” (di Nablus o Flavia Neapolis) S. Giustino Apologista
(II° secolo) a coniugare VANGELO E FILOSOFIA, e poi tutti i Padri della Chiesa (= PATRISTICA) ai quali si
deve la riferita specificazione MENTAL-FISIOLOGICA concernente lo SPIRITO SANTO (per l’appunto,
SPIRITO SANTO-PATRISTICO), insieme con la RAPPRESENTAZIONE definitiva del MONDO OLTRETOMBALE CRISTIANCATTOLICO (= “DANTESCO”, che qualche DEFICIENTE D’AREA CORTICO-LIMBICA D’OGGIDÌ, vorrebbe decurtare
proprio del … LIMBO); ed infine LA SCOLASTICA, SACERDOTALE E NON (vedi “altrove”).
Æ A questo punto è d’uopo ricollegarci con quanto detto all’inizio circa le LEGGI DELL’ETICA E DELLA
POLITICA.
Si conceda ciò che ragion non offende, col dimandarsi (LA SCIENZA NUOVA, Degnità XCVII): TUTTI
NOI CATTOLICI sappiamo PER CERTO (= PER FEDE) che con GESÙ CRISTO, IIª PERSONA DELL’UNICO DIO TRINITARIO,
L’INIQUITÀ FU CONSUMATA ED IL PECCATO EBBE FINE, ed allora quale significato recondito si potrebbe dare
al VATICINIO DEL SANTO SALESIANO che invece proiettò nel futuro quel FATTO DIGIÀ DIVINAMENTE E PIENAMENTE
AVVENUTO (= L’INIQUITÀ È CONSUMATA, IL PECCATO AVRÀ FINE)?
Proviamo a RIFLETTERCI su, anche se la cosa comporterà inevitabilmente una “FUGA SPERICOLATA”
attraverso i secoli!
A tutti, UNIVERSALMENTE, è sfuggito che la PREDICAZIONE DEL CRISTO EBREO fosse stata incentrata
ESCLUSIVAMENTE sulle «… VERE» (Gv. 18, 37-38) LEGGI INTIMISTE DELL’UOMO (oggi diremmo: VERITÀ
RAZIONAL-SCIENTIFICHE ANTROPO-TEOLOGICHE O BIBLICO-FILOSOFICHE) che regolano la VITA INDIVIDUALE NEL
TEMPO PRESENTE E NEL FUTURO ESCATOLOGICO, talché CON ESSE l’EBRAISMO PROFETICO-ORACOLARE «… MUTÒ»
in EBRAISMO RAZIONAL-APOFANTICO ovvero dalla dimensione ETNICA a quella UNIVERSALE (= gr. ΚΑΘΟΛΙΚΉ).
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La DIMOSTRAZIONE inoppugnabile del fatto che QUELLE LEGGI INTIMISTE prescindessero totalmente
dalle LEGGI DEI CODICI delle varie Nazioni viene offerta inconfutabilmente dalla famosissima
DICOTOMIA: «… RENDETE A CESARE QUEL CH’È DI CESARE E A DIO QUEL CH’È DI DIO» (Mt. 12, 17; e Sinottici).
Nondimeno, a chi sappia leggere neppure troppo approfonditamente I QUATTRO VANGELI CANONICI,
risulta con altrettanta evidenza che IL CRISTO-DIO abbia insistito FINO ALLA MORTE, E ALLA MORTE DI CROCE
(Fil. 2, 8) per far accettare il SUO VERBO alla SUA GENTE (talvolta assumendo atteggiamenti perfino
SIONISTICI) perché PERFETTAMENTE CONSAPEVOLE che ESSO:
- avrebbe, NEI FATTI, non solo evitato la tragedia del romano saccheggio della Provincia Giudea
e la distruzione irreversibile del TEMPIO DI GERUSALEMME (= muro del pianto?),
- ma anche concesso al POPOLO EBREO il profetizzato PREDOMINIO REGAL-CULTURALE su tutti i popoli
della Terra (= EBRAISMO ETNICO Æ EBRAISMO UNIVERSALE).
È IN-FATTI INDUBITABILE (VÉRITÉ DE FAIT ET VÉRITÉ DE RAISON) che se i Giudei si fossero attenuti a quella
DIVINA STRATEGIA ed avessero considerato IL CRISTO, se non Dio-in-Terra, almeno «…UN PROFETA PARI
A MOSÈ» (vedi sopra il COMANDO DEL MOSÈ DEUTERONOMISTICO), la STORIA GEONEMICA DELLA TERRA SANTA
avrebbe potuto essere decisamente diversa e migliore, non foss’altro che per la CONFERMAZIONE
DELL’INTONSA GERUSALEMME A OMBELICO DEL MONDO CULTURALE E SOCIALE.
In verità, «… τὸ φῶς τῶν ἀνθρώπων» (= LA LUCE DEGLI UOMINI, Gv. 1, 4) si accorse troppo tardi
che la SUA RELIGIONE, SINTESI PERFETTA tra quanto di «… OTTIMO» era stato EVOLUTIVAMENTE
RAPPRESENTATO NEL LIBRO DEI LIBRI sul Dio d’Abramo (= PENSIERO ORACOLARE = PENSIERO POETICOFANTASTICO: I° GENERE SOMMO DEL PENSIERO UMANO NORMALE di Aristotele), e quanto di «… MASSIMO» era
stato EVOLUTIVAMENTE RAGIONATO NELL’INVESTIGAZIONE DELLE FACOLTÀ MENTALI (= PENSIERO SPECULATIVO O
LOGICO-APOFANTICO: II° GENERO SOMMO DEL PENSIERO UMANO NORMALE di Aristotele), AVESSE AVUTO
IMPRESCINDIBILMENTE BISOGNO D’ESSERE DIFESA A SPADA TRATTA DA UNA «… NAZIONE REGNANTE» (La Scienza
Nuova, Degnità XVIII, vv. 152: il Vico definisce “REGNANTE” quella NAZIONE dotata d’un POTENZIALE
BELLICO ED ISTITUZIONALE capace di conservarla INDIPENDENTE E REFRATTARIA alle MIRE ESPANSIONISTICHE di
Nazioni vicine e/o ai SOMMOVIMENTI DESTABILIZZANTI INTERNI).
La DIMOSTRAZIONE irrefutabile di tal assunto è data dal «… DISCORSO DELLE DUE SPADE» (Lc. 22, 3538), laddove il DIO-IN-TERRA OTTIMO-MASSIMO, qualche ora prima di rifugiarsi per l’ultima volta (Mt.
26, 36) nel podere detto Getsemani sul monte degli Ulivi, si sentì costretto ad ammettere che
la sua PRIMA DISPOSIZIONE SACERDOTALE concernente l’assoluta povertà e non belligeranza dei suoi
CASTI DISCEPOLI (Lc. 9, 3: ai Dodici; e 10, 4: ai Settantadue) non fosse stata affatto PROVVEDENTE
ALLA CONSERVAZIONE dei MEDESIMI e, soprattutto, della SUA NUOVA CREATURA [ché avrebbero fatto la SUA
STESSA (Ib., ib.) «… FINE INIQUA»], ed allora ne dette UNA SECONDA ben più drastica, seppur
estremamente più difficile da comprendere PER I PIÙ (Ib., ib): «… ORA INVECE VI DICO… CHI NON HA
SPADA, VENDA IL MANTELLO E NE COMPRI UNA».
Non potendomi ora dilungare su questo EPISODIO CRUCIALE della VITA DELLA NEONATA CHIESA CATTOLICA
(e non essendomi stato concesso di spiegarlo pienamente con STORIA EPISTEMOLOGICA DELL’UOMO)
anch’io lo chiuderò come il MAESTRO DELLE GENTI con un (Ib., ib.) «… BASTA!», però mi corre almeno
l’obbligo di precisare che, TRASLOCANDO L’EBRAISMO EVOLUTIVO DAL TEMPIO SUL COLLE SION AL TEMPIO SUL
COLLE VATICANO, la CULTURA UNIVERSALE avrebbe parlato dapprima in «… KLERICAL-LATINO» e poi,
DEFINITIVAMENTE, in «… CLERICAL-ITALIANO» (+ qualche salutare, ancorché episodica, «… APPENDICE
LATIN-FRANCIOSA e LATIN-TETESCA»), sol perché a quella SECONDA DISPOSIZIONE DIVINA (= DIFESA A SPADA
TRATTA DELLA CHIESA CATTOLICA) fu dato GIUSTO, GIUSTISSIMO SEGUITO (chi può intendere, intenda!).
Or… (Vico), sempre “scapicollandomi” (= doppio senso vernacolare), dirò ancora che il NEONATO
CRISTIANESIMO sarebbe rimasto a livello embrionale (alla stregua del PARSISMO d’oggidì, figlio
negletto e morituro del pur fulgido MAZDEISMO di Zarathustra), senza l’OPERA DETERMINANTE
dell’APOSTOLO DELLE GENTI, PAOLO DI TARSO:
- Sua, infatti, fu la FELICISSIMA INTUIZIONE di divulgarlo, strada facendo, fino a ROMA, CAPUT MUNDI;
- Sua, fu la FELICISSIMA ESEGESI ANTROPO-TEO-FILOSOFICA DEI VANGELI, del tutto corrispondente a quanto
DETTATO dal PERIPATETICO DI GALILEA, CRISTO GESÙ [del cui “Dettato” i POVERI POPOLANI CH’EGLI (At. 1, 2)
68
S’ERA SCELTO NELLO SPIRITO SANTO (GESTALTICO), non avrebbero potuto assolutamente portarne il
peso (CONCETTUALE)].
Grazie a questo FATTO PRODIGIOSO, il CRISTIANESIMO si affermò rapidamente tra “IL COLTO E L’INCLITA”:
- TRA L’INCLITA, perché basato sulla VERITÀ GESTALTICA (Gv. 18, 37-38) delle LEGGI INTIMISTE DEL GENOTIPO
COGNITIVO-COMPORTAMENTALE (= CON-SENSUS GENTIUM);
- TRA IL COLTO PUBBLICO, perché corrispondente alle VERITÀ RAZIONAL-INTELLETTIVE del GENOTIPO COGNITIVORAZIONALE, ovviamente “COLTE” (doppio senso) solo da chi fosse stato capace di portarne il
peso, (= cfr., COSA CHE NON CADE SOTTO DE’ SENSI: lo che propiamente a’ latini vuol dir “INTELLIGERE”).
DIMOSTRAZIONE GALILEIANA (= Galileana?) di quanto APODITTICAMENTE ASSERITO la riscontriamo in tutta la
sua OGGETTIVITÀ propiamente (Vico) nel DATO DI FATTO che, da allora in poi, soltanto i CERVELLI-MENTE
CRISTIAN-CATTOLICI O CLERICALI (= EREDITÀ-KLEROS) sarebbero stati in grado di esprimere un PENSIERO
SPECULATIVO “VERITIERO” (in tutto o in parte), nonostante la contestuale presenza epocale (ed
attuale) di altre VIE E CENTRI CULTURALI DOVIZIOSI, D’INDUBBIA FAMA E D’INVETERATA TRADIZIONE: è VÉRITÉ DE FAIT
del tutto incontrovertibile che DA DUEMILA ANNI IN QUA nessun’altra cultura (?) abbia CAUSATO un
PENSIERO SPECULATIVO DEGNO DI TAL NOME, all’infuori di quella CRISTIAN-CATTOLICA.
Anzi, a tal proposito potremmo addirittura modificare “alla Leibniz” l’AFORISMA COGNITIVO di
Aristotele (= Nihil est in intellectu quin prius fuerit in sensu), nella NUOVA FORMULA: Nihil potest
BONA RATIO (intellectum) nisi prius fuerit res in BONO SENSU; dalla quale, per la chiosa kantiana sul
rapporto tra BUON SENSO e SENSO SPECULATIVO e la PERFETTA IDENTITÀ: BUON SENSO MASSIMALE = VERITÀ
GESTALTICA (“altrove” postulati e dimostrati) si potrebbe ulteriormente ottenere il seguente
SILLOGISMO ONTO-FILOLOGICO, col quale GIUDICARE E QUALIFICARE “A PRIORI” il PENSIERO NOETICO d’ogni uomo:
1) se la nostra medesima mente umana produce il PENSIERO SENSATO ed il PENSIERO RAZIONALE;
2) e se la mente, DA COSA CHE SENTE (= Pensiero sensato?) raccoglie COSA CHE NON CADE SOTTO DE’
SENSI: lo che propiamente a’ latini vuol dir “INTELLIGERE”;
3) allora la nostra medesima mente umana può MEGLIO “INTELLIGERE” (= PENSIERO RAZIONALE), quanto
più VERITIERO sia QUELLO CHE CADE SOTTO DEI SUOI SENSI (= PENSIERO SENSATO).
Dal che, per LOGICA DEDUZIONE e per il PRINCIPIO DI NON CONTRADDIZIONE avremo: CHI NON ABBIA IL BUON
SENSO CRISTIAN-CATTOLICO (= IL PERFETTO GESTALTICO GENOTIPICO), NON POTRÀ MAI “INTELLIGERE” CORRETTAMENTE,
che ben s’accorda con l’anselmiano evolutivo CREDO UT INTELLIGAM ⇄ INTELLIGO UT CREDAM: TERTIUM
NON DATUR (= PRINCIPIO DEL TERZO ESCLUSO).
Ovviamente ciò non significa che tutti i cristian-cattolici abbiano anche facoltà d’“intelligere
correttamente” (basta guardarsi intorno!), ma solo che LE VERITÀ custodite dalla ROMANA CHIESA
CATTOLICA costituiscono la conditio-sine-qua-non per PRODURRE, nei secoli, una CULTURA SPECULATIVA
UNIVERSALE (= TAUTOLOGIA COMPROVATA DA INOPPUGNABILI DATI DI FATTO STORICAMENTE ACCLARATI).
D’altra parte bisognerà pur riconoscere che il CRISTIAN-CATTOLICO, pur ANINTELLETTIVO, è comunque
LATORE D’UN PENSIERO SENSATO PERFETTO (= bright), quindi ben superiore al PENSIERO (?) di qualunque
NON-CATTOLICO (= dull), intellettuale o non.
L’evidenza paradigmatica di quest’ultima audace asserzione viene offerta, qual sparuto
esempio, dalle seguenti REALTÀ MISTICO-INTUITIVO-ARAZIONALI ed ANINTELLETTIVE, ben superiori a
qualsivoglia REALTÀ INTELLETTUALE:
- tra i maschietti: San Pio da Pietrelcina, S. Giuseppe da Copertino, S. Leopoldo Mandic,
Beato Vincenzo da L’Aquila, et cetera;
- e tra le femminucce: Beata Madre Teresa di Calcutta, S. Caterina da Siena, S. Giovanna
d’Arco, S. Bernadette Soubirous, et cetera.
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Sulla scorta dei RAGIONAMENTI PERFETTI (Aristotele) sopra esposti, possiamo adesso tornare
all’argomentazione di fondo concernente l’INVESTIGAZIONE RAZIONALE delle LEGGI DELL’ETICA (ed ETICORELIGIOSE) e della POLITICA per evidenziare come essa abbia trovato la sua SOLUZIONE UNIVERSALKATHOLIKÉ unicamente nella SPECULAZIONE di DUE dei CERVELLI-MENTE PIÙ POTENTI della STORIA DELL’UOMO:
1) Quello di Aurelio Agostino di Tagaste (l’odierna Souk-Abras, A.D. 354, Ippona, A.D. 430);
2) e Quello di Tommaso d’Aquino (Roccasecca, A.D. 1225, Fossanova, A.D. 1274).
Del PRIMO ci limitiamo a ricordare che, in linea con i più alti insegnamenti DEUTERONOMISTICI (vedi
sopra); EVANGELICI (Mt. 15, 16s; Mc. 7, 18s: Così anche voi siete così PRIVI D’INTELLETTO? NON
CAPITE…); e TARSIOTI (1Cor. 2, 14; 7, 40; e 12 per intero), Egli non poteva insegnare altro che:
…
NON CERCARE FUORI DI TE…; RIENTRA IN TE STESSO: LA VERITÀ STA NELL’INTERNO DELL’ANIMA UMANA… SOL
CHE ESSA NON PUÒ ESSERE INTESA CORRETTAMENTE SE NON VIENE «… ILLUMINATA» DALLA PAROLA DEL DIO-INTERRA; E QUELLA PAROLA NON VIENE DAL CIELO O DI LÀ DAL MARE, MA È NELLA TUA BOCCA E NEL TUO CUORE (=
MAESTRO INTERIORE O GENOTIPO-PADRE) PERCHÉ TU LA METTA IN PRATICA, SEGUENDO APPUNTO LA VIA, LA
VERITÀ E LA VITA «… SCOPERTA» DA CHI, IN VIRTÙ DELLO SPIRITO SANTO, L’HA INCARNATA ALLA PERFEZIONE.
[DOTTRINA DELL’ILLUMINAZIONE DEUTERO-ARISTOTEL-CRISTO-TARSIO-AGOSTINIANA (Gv.12, 36) estrapolata
dalle “amenità platon-plotiniche” di Reale G. e Antiseri D., Op. cit., 1, pagg. 326-349].
Riguardo poi alle LEGGI DELLA POLITICA (= Codici giuridici positivi), evidentemente sempre attribuite
al MAESTRO INTERIORE DELL’UOMO (= MACRO-MOLECOLA DELL’UMANO D.N.A. = «… MAESTRA INNATA» di Lorenz K,
Op. cit., pag. 9):
«REMOTA ITAQUE IUSTITIA, QUID SUNT REGNA NISI MAGNA LATROCINIA?», si chiedeva Agostino. E
Tommaso (d’Aquino) sostiene che una LEGGE è tale solo in quanto è GIUSTA. Se una LEGGE
POSITIVA fosse in disaccordo con la LEGGE NATURALE, allora essa “NON SAREBBE PIÙ UNA LEGGE, MA
UNA CORRUZIONE DELLA LEGGE”. LA LEGGE DEVE ESSERE GIUSTA. Sono Aristotele e Cicerone gli
autori a cui San Tommaso si richiama per la sua TEORIA DELLA GIUSTIZIA. (Reale G. e
Antiseri D., Op. cit., 1, pag. 433).
Nella già riferita Presentazione (c/o Home page di www.neuroscienzacognitiva.it) troviamo la
(presunta?) traduzione dell’ANGOSCIATO GIUDIZIO di S. Agostino sulle LEGGI DEGLI UOMINI (= OH, ANTICO
SENSO DELLA GIUSTIZIA (Patriarcale?), PERCHÉ CHI GOVERNA (ieri, oggi, domani?) LEGIFERA DA GRANDISSIMO
CIALTRONE?), nonché un accenno significativo sulla «… SCIENZA» (e non, TEORIA) DEL DIRITTO DELLE
GENTI formulata dal «… MASSIMO TRA GLI SCOLASTICI, VERO GENIO METAFISICO E UNO DEI PIÙ GRANDI PENSATORI
D’OGNI TEMPO» (= Reale e Antiseri, su San Tommaso d’Aquino).
Ora ne diremo qualcosa in più!
Premesso che conveniamo totalmente sulla “reale e più che seria” DEFINIZIONE dell’Aquinate,
tant’è che in precedenti occasioni abbiamo insistito a qualificarLo qual «… ALTER ARISTOTELES» (=
‘l Maestro di –TUTTI, TUTTI-TUTTI- color che sanno!), basterebbe leggere CUM GRANO SALIS quanto
relazionato nel PREGIATO TESTO in questione (Op. cit., pagg. 431-434) circa la NATURA (Vico) DELLE
LEGGI DIVINE ED UMANE (= IURA DEI ET HOMINUM) per decidere agevolmente che il SIGNORE DI ROCCASECCA
sia stato IL PIÙ GRANDE ED INSUPERABILE (= Scientia debet esse de universalibus ed aeternis)
CODIFICATORE «… DELLA GENESI E DELLA TIPOLOGIA DELLE LEGGI», e perciò stesso il «… MASSIMO» GIURISTA,
GIURISPERITO, GIUSNATURALISTA, GIUSLAVORISTA E “TEOLOGISTA” DELLA STORIA DELL’UOMO.
Infatti, «… QUESTI, CHE NOI CHIAMIAMO “BUE MUTO” E CHE MUGGIRÀ COSÌ FORTE DA FARSI SENTIRE NEL MONDO
INTERO» (= Parola di S. Alberto Magno; Ib., pag. 421), spiegò allora, e spiega ancor meglio oggi
(= CON L’EVOLUZIONE DELLE SCIENZE), come le LEGGI DELL’UNIVERSO FISICO E BIOLOGICO siano INTERAMENTE
riassumibili nel seguente POSTULATO (= Postulato del pensiero empirico, SCIENZA DELLA NATURA):
1) «… LEX ÆTERNA» (= DIO-PADRE), rappresentata dall’ONNIESSENTE PRINCIPIO EN-TELEO-NOMICO NATURALE
(indubitabilmente ESISTENTE in ogni microcosmo), che PROVVEDE SPONTANEAMENTE alla FORMAZIONE
(= creazione?), alla CONSERVAZIONE (= dello stato stazionario dei singoli elementi della natura e
del rapporto tra questi intercorrente, nel MICRO- e nel MACRO-COSMO), e all’EVOLUZIONE (= Composti
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fisici e fisico-chimici; Organismi biologici) di tutte le cose, VISIBILI e/o (ancora) INVISIBILI per
l’uomo (= IMMANENTISMO MEDIOEVALE ITALIANO Æ IMMANENTISMO RINASCIMENTALE ITALIANO di Bernardino
Telesio, Tommaso Campanella e Giordano Bruno);
2) «… LEX NATURALIS», corrispondente a quella (Ib., ib.) «… PARTE DI LEX ÆTERNA DI CUI L’UOMO, COME
NATURA (GENETICA) RAZIONALE, È PARTECIPE. E TALE PARTECIPATIO LEGIS ÆTERNÆ IN RATIONALIS CREATURA, SI
CHIAMA APPUNTO LEGGE NATURALE».
Codesta TIPOLOGIA DI LEGGE comprenderebbe quindi le LEGGI
RAZIONAL-SCIENTIFICHE scoperte dall’uomo e descritte nei LIBRI DI SCIENZA GALILEIANA E TEORETICA;
3) «… LEX HUMANA», che (Ib., ib.) «… Tommaso vede strettamente legata alla lex naturalis,… è
la LEGGE GIURIDICA, cioè il DIRITTO POSITIVO, la LEGGE POSTA DALL’UOMO. E gli uomini, che PER NATURA
(GENETICA) SONO SOCIEVOLI, pongono le leggi giuridiche PER DISSUADERE I SINGOLI DAL MALE… La lex
humana è quindi l’ORDINE promulgato dalla collettività (MULTITUDO) o da chi ha cura della
comunità (AB EO QUI CURAM COMMUNITATIS HABET) in vista del BENE COMUNE… Ad avviso di Tommaso,
infatti, LA LEGGE UMANA DERIVA DALLE LEGGE NATURALE IN DUE MODI: ...cper modum conclusionum o
…dper modum determinationis. Nel primo caso si ha lo cIUS GENTIUM (n.d.r.: il DIRITTO NATURALE
DELLE GENTI che prescrive delle NORME UNIVERSALI, cioè COMUNI A TUTTE LE NAZIONI, come quella di
amare e venerare la rispettiva religione; di non uccidere; di non rubare; di non commettere
adulterio; di non dare falsa testimonianza; etc.). Nel secondo caso si ha lo dIUS CIVILE (n.d.r.:
lo stabilimento della pena, variabile da Nazione a Nazione, per un medesimo delitto)».
4) «… LEX DIVINA», che è (Ib., ib.) «… LA LEGGE RIVELATA CIOÈ LA LEGGE POSITIVA DI DIO CHE TROVIAMO NEL
VANGELO , LA QUALE È DI GUIDA AL CONSEGUIMENTO DELLA BEATITUDINE (n.d.r.: IN TERRA Æ IN ETERNO), E COLMA LE
LACUNE E LE IMPERFEZIONI DELLE LEGGI UMANE» (n.d.r.: GIUSTISSIMO, per le motivazioni lungamente
RAGIONATE, RIFLETTUTE E DIMOSTRATE sul lemma di «… RIVELAZIONE»).
Ebbene, se SANTA ROMANA CHIESA, invece di arroccarsi bambinescamente (?) su posizioni MISTICODOGMATICHE IPSEDIXISTICHE (senza mai comprenderne l’ESSENZA) e di tentare addirittura di METTERE
ALL’INDICE IL TOMISMO (per qualche “svarione” dell’Aquinate sull’IMMACOLATEZZA DELLA SEMPREVERGINE
MARIA, MADRE DI DIO?), avesse congruamente studiato e sviluppato questa SCIENZA DELLE LEGGI,
avrebbe di certo acquisito un tale PRESTIGIO E CREDITO CULTURALE, da rendere DI FATTO IMPOSSIBILI:
- tutte le insulse ed irrazionali TEORIE GIUSNATURALISTICHE posteriori;
- tutte le ERESIE CRISTIANE «… INSANTE» a venire (oltre che CANCELLARE LETTERALMENTE (alla lettera?)
dalla scena del mondo quelle passate; e, di queste, soprattutto l’INSENSATO, IRRAZIONALE e perciò
stesso ISTUPIDENTE ISLAMISMO);
- tutte le GUERRE FRATRICIDE tra i Popoli cristian-cattolici europei;
- tutte le abominevoli PSEUDOFILOSOFIE E PSEUDOPOLITICHE deteriori (= doppio senso) che troppi lutti
hanno addotto e adducono all’Europa e al mondo intero (= marxo-leninismo e capitalismo
selvaggio, abominevole).
Insomma, avrebbe Ella REIFICATO da quel dì e sua sponte, la FINE DEL PECCATO E LA CONSUMAZIONE
DEFINITIVA DELL’INIQUITÀ ANCHE A LIVELLO DOTTRINARIO RAZIONAL-INTELLETTIVO con circa otto secoli d’anticipo
sulla Profezia giovannea (che non avrebbe avuto alcun motivo d’esser posta), giacché:
- quella SCIENZA NUOVA [per fortuna dell’Umano, ripresa INTUITIVAMENTE dall’IMMANENTISMO
RINASCIMENTALE SUD-ITALIANO e RESA DOTTRINA-SCIENZA ANTROPOLOGICA da GIAMBATTISTA VICO di Napoli,
ITALIA (= Autobiografia: «… PERCHÉ QUIVI NATO, E NON IN MARROCCO DIVENUTO LETTERATO»)];
- imprescindibilmente associata alla DIVINISSIMA DISGIUNZIONE (E LA SCRITTURA NON PUÒ ESSERE ANNULLATA)
esplicitata nei versetti di Mt. 22, 21 e Sinottici (= RENDETE A CESARE QUEL CH’È DI CESARE E A DIO QUEL
CH’È DI DIO), perfettamente coincidente e confermata in Mt. 6, 24 e Lc. 16, 13 (= NESSUNO PUÒ
SERVIRE A DUE PADRONI… NON POTETE SERVIRE A DIO E A MAMMONA);
- e, soprattutto, alla REGINA DI TUTTE LE LEGGI D’OGNI NAZIONE CIVILE E GENTILE (= Cicerone, De Legibus,
IV) …SALUS POPULI SUPREMA LEX ESTO (= … LA FILOSOFIA DELL’AUTORITÀ di Giambattista Vico);
avrebbero altresì determinato UN’IRIDE DI PACE NEL MONDO OCCIDENTALE, QUALE NON FU MAI DALLE FIAMME DEL
CENACOLO FINO AD OGGI, NÉ MAI PIÙ SE NE SAREBBE VISTA FINO ALL’ULTIMO DEI GIORNI.
Poiché ciò NON È STATO FATTO dalla CHIESA CURIALE, ci ritroviamo qui costretti, dolorosamente
ancorché malvolentieri (Mt. 21, 28-32), a «… DOVERLO» FARE IN NOME DELLA CHIESA UNIVERSALKATHOLIKÉ.
71
…dUN’IRIDE DI PACE COMPARIRÀ SULLA TERRA…
Chi abbia “IN
MENTE” LE TAVOLE DELLA LEGGE DELL’IO-PENSO
di Emanuele Kant [dove esistono delle
sia riguardo alle CATEGORIE DELLA LOGICA (unità, pluralità, totalità), che
alle CATEGORIE DI GIUDIZIO LOGICO (singolare, particolare, universale)], alle quali è stata aggiunta
PROVVIDENZIAL-MENTE l’INDISPENSABILE e LOGICA “CASELLA” SECONDO UBI-TEMPORALITAT (quando, quanto tempo,
dove), dovrebbe essere in grado di DISCERNERE il valore da attribuire alla PACE di un INDIVIDUO (unità,
singolare); di una NAZIONE (pluralità, particolare); e del MONDO INTERO (totalità, universale), peraltro
RAPPORTATA ALLA “UBI-TEMPORALITAT” CRONOLOGICA E GEOGRAFICA (che sono i due occhi della Storia, Vico)
INDIVIDUALE (= vicissitudini quotidiane personali), NAZIONALE (= fattori politici contingenti interni ed
esterni) e MONDIALE (= mutevoli rapporti internazionali).
Quando non si abbia codesta CAPACITÀ DI DISCERNIMENTO, inevitabilmente si assisterebbe a
manifestazioni di PACIFISMO ACRITICO E DOLOSO di cui, purtroppo, l’ITALIA rappresenta un nefasto
esempio paradigmatico coi suoi balconi e cortei, pieni di BANDIERE IRIDEO-ARCOBALENICHE inalberate
da schifosissimi catto-comunisti, immaturi giovinastri, ignoranti anarco-operaisti, idioti marxoleninisti e sprovveduti idealisti d’ogni genere e spezie (Vico).
Siffatta CONGERIE DI DEMENTI ITALIANI O DEMENTI D’ITALIA «… TRACCURA» (Vico) infatti la conditio-sine-quanon che PROVVEDE ALLA PACE DELL’INDIVIDUO E DELLA NAZIONE, cioè:
1) L’AUTORITÀ MORALE INDISCUSSA ED INDISCUTIBILE (= perché dimostratamente GENOTIPO-DIPENDENTE O SPECIESPECIFICA) DELLA RELIGIONE CATTOLICA (= agostiniana Città di Dio);
2) l’AUTORITÀ, LA SEVERITÀ E L’INFLESSIBILITÀ DELLE LEGGI PENALI, CIVILI ED AMMINISTRATIVE DI UNA REPUBBLICA
“CASELLE” SECONDO LA QUANTITÀ,
DEMOCRATICA GOVERNATA ARISTOCRATICAMENTE, OSSIA DALL’”ARISTOCRAZIA DELLE MENTI” DEI SUOI CONCITTADINI
PARITARIAMENTE AMMESSI, ISTRUITI E REDARGUITI NELLE RIGOROSE SCUOLE PUBBLICHE DELLO STATO [= agostiniana
Città degli Uomini: solo e soltanto in una REPUBBLICA DEMOCRATICA E CRISTIANA, gli UOMINI possono
fregiarsi del titolo di CON-CITTADINI, essendo invece in altre forme di Governo, o SUDDITI (=
monarchie), o SCHIAVI (= dittature e tirannidi), o SELVAGGI (= tribù e clan o pride o lobbies), o
ANARCO-RADICAL-SOFISTI destinati ineluttabilmente alla MORTE VIOLENTA e/o alla SUDDITANZA e/o alla
SCHIAVITÙ altrui (= cfr.: «… barbarie ricorsa» del Vico)].
Abbiamo escluso di proposito la dimensione MONDIALE perché, ATTUALMENTE, una VERA PACE
UNIVERSALE risulta ASSOLUTAMENTE IMPOSSIBILE a motivo del mancato riconoscimento dell’UNIVERSALITÀ
GESTALTICA E RAZIONAL-SCIENTIFICA DELLA RELIGIONE CATTOLICA; nonché della contestuale ESISTENZA nel
mondo di ALCUNE NAZIONI che conservano l’ISTITUZIONE “A-VITA” (doppio senso) della MONARCHIA
(peraltro, certamente PROVVIDENZIALE in epoche pregresse) e/o della DITTATURA e/o della TIRANNIDE; e
di TUTTE L’ALTRE dove impera la desolante depravazione decadente, qualunquista, opportunista e
femminista della DEMAGOGIA, spacciata (= doppio senso) per DEMOCRAZIA.
Ed allora, quale significato dare alla Profezia?
Forse questo!
Partendo OBBLIGATORIAMENTE dal CONCETTO di «… NAZIONE REGNANTE» (= EUROPA REGNANTE?) del Vico e
dalla Sua SCIENZA NUOVA ANTROPOLOGICA (= FILOLOGIA COMPARATA DELLE FACOLTÀ COGNITIVE DELLA NOSTRA
MEDESIMA MENTE UMANA, ATTRAVERSO PRECISI E CIRCOSTANZIATI “CORSI EVOLUTIVI” E “RICORSI REGRESSI”), diremo che
«… UN’IRIDE DI PACE COMPARIRÀ SULLA TERRA» quando almeno una REPUBBLICA REGNANTE DEMOCRATICA O
SOCIAL-CRISTIANA soddisfi alle seguenti UTILITÀ “COMUNI” E NECESSITÀ “INDIVIDUALI”:
1) in ottemperanza alla REGINA DI TUTTE LE LEGGI REPUBBLICANE, SALUS POPULI SUPREMA LEX ESTO, legiferi in
modo da PROVVEDERE prima di tutto alla «… SALUS MENTIS POPULI»;
2) a tal uopo, poiché è stato DIMOSTRATO (= BIOLOGIA-SCIENZA) che la RELIGIONE, l’ETICA e la LOGICA (= τό
θεολόγον, τό ἠθικόν καί τό λογικόν) “sieno” CONOSCENZE A PRIORI SPECIE-SPECIFICHE cioè STAMPATE
INALIENABILMENTE NEL CODICE GENETICO DELL’UMANO D.N.A. e TRASMESSE «… PER EREDITARIETÀ MENDELIANA»,
bisognerà ch’essa imponga come RELIGIONE DI STATO quella CRISTIAN-CATTOLICA, (LA SCIENZA NUOVA, vv.
1094) … LA MIGLIORE DI TUTTE LE RELIGIONI DEL MONDO, PER FINI ANCO UMANI (n.d.r.: per l’ottimale
funzionamento della nostra medesima mente umana nella PRATICA della vita quotidiana), PERCHÉ
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FORIERA D’UNA «… EREDITÀ CULTURAL-EPIGENETICA OTTIMO-MASSIMA» che UNISCE UNA SAPIENZA COMANDATA CON LA
RAGIONATA, IN FORZA DELLA PIÙ SCELTA DOTTRINA DE’ FILOSOFI E DELLA PIÙ COLTA ERUDIZION DE’ FILOLOGI.
Ovviamente, chi non convenisse CONSAPEVOLMENTE con TAL INELUDIBILE (per le RAGIONI addotte)
sarebbe da considerare O IGNORANTE O IDIOTA e quindi dimostratamente (= VÉRITÉ
DE FAIT ET VÉRITÉ DE RAISON) INADATTO AD INSEGNARE NELLE SCUOLE E, TANTO MENO, A GOVERNARE UNA REPUBBLICA ;
3) però, a motivo della DIVINISSIMA DISGIUNZIONE tra QUEL CH’È DI CESARE (= Città degli Uomini) e QUEL CH’È
DI DIO (= Città di Dio); oltre all’altra, non meno categorica, di NON POTER SERVIRE A DUE PADRONI, A DIO E
A MAMMONA, una NAZIONE REGNANTE vieterà categoricamente ai RELIGIOSI CONSACRATI di amministrare la
RES PUBLICA direttamente o indirettamente, pur concedendo loro PIENA AUTONOMIA (onestamente
retribuita dal Popolo Fedele) nella gestione dei LUOGHI DI CULTO e, soprattutto, degli ASILI D’INFANZIA
(= Quo semel est imbuta recens servabit odorem …testa diu (= la testa che sia stata educata
per la prima volta ai santi principi, conserverà per sempre quell’odore di santità);
4) considerato ancora che la GERARCHIA DI SANTA ROMANA CHIESA (come LA CASTA SACERDOTALE d’ogni
religione: sfugge a tutti che i PROFETI INNOVATORI e soprattutto il CRISTO, non facessero affatto parte
della suddetta “CAST’INCASTA”), tende naturalmente a FOSSILIZZARSI SU STEREOTIPI CULTURALI poco inclini
all’effettiva EVOLUZIONE DELLE SCIENZE, tant’è che ancor oggi si compiace di terminologie obsolete e
perniciose del tipo di MISTERO (= eleusino?) e di SOPRANNATURALE (= iper-uranico?), quando invece
tutto ciò che rimanga MISTERIOSO E DOGMATICO non potrebbe mai essere accettato dall’UOMO CON LA
RAGIONE TUTTA SPIEGATA; e considerato che proprio l’EVOLUZIONE DELLE SCIENZE (LA SCIENZA NUOVA Æ
NEUROSCIENZA COGNITIVA) consente oggi di CONFERMARE (= CONFERMAZIONE O CRESIMA RAZIONAL-SCIENTIFICA)
per intero la SUA DOTTRINA, sarebbe assolutamente necessario ch’ELLA decidesse, alla stregua di
quanto fu fatto alle sue origini (At. 6, 1-6: …Non è giusto che noi trascuriamo la Parola di Dio
per il servizio delle mense), di divedersi i compiti tra DUE GENERI E SPEZIE DI «… OPERAI O SACERDOTI»
SANTI, OVVERO PURI E CASTI (Mt. 9, 37 e Sin.):
- uno, «… ESOTERICO», dedito in esclusiva (At., ib.) …ALLA PREGHIERA ED ALLO STUDIO ONNISCIENTIFICO (=
EPISTEMOLOGIA) DELLA BIBLICA PAROLA, PERCHÉ DIMOSTRATAMENTE CAPACE DI PORTARNE IL PESO: infatti, STUDIARE
DURAMENTE per acquisire I FONDAMENTI DI TUTTE LE SCIENZE risulta estremamente più “PESANTE” di
qualunque LAVORO MANUALE, perfino di quelli definiti USURANTI.
È peraltro INSOPPORTABILE che un PRINCIPE DELLA CHIESA (ROSSO-PORPORA E/O CANDIDO) venga
SBERTUCCIATO dagli PIÙ INDOTTI IDIOTI D’OGGIDÌ (= erastosofi + pseudoscienziati) e/o dai GUITTI più
farn-ETICANTI, FÒ-gnanti, CROZZ-anti, MALI-gnanti, GRILLO-talpanti e orri-PILANTI mai esistiti su questo
Pianeta, sol perché di fatto «… INCAPACI» di difendersi e difendere l’ONNISCIENZA CULTURALEPIGENETICA CLERICAL-CATTOLICA;
- l’altro, «… ESSOTERICO», devoluto al servizio della «… MESSE» (Mt., ib.: doppio senso?) ossia …
PRINCIPIO BASILARE,
D’ANDARE AD AMMAESTRARE TUTTE LE NAZIONI, BATTEZZANDOLE NEL NOME DEL PADRE, DEL FIGLIO E DELLO SPIRITO
(= Mt. 28, 19-20).
Ciò, dicevamo, ancor oggi è possibile come lo fu…IN QUEL TEMPO PRE-TARSIOTA (At. 4, 13)
…quando erano SENZA ISTRUZIONE E POPOLANI;
5) allora finalmente sapremmo direttamente da SANTA MADRE ROMANA CHIESA CATTOLICA APOSTOLICA che
DIO-PADRE NON È SOLO E SOLTANTO «… AMORE», MA ANCHE E SOPRATTUTTO «… GIUSTIZIA», nel senso che la
trasgressione perseverante e senza ravvedimento delle LEGGI COMPORTAMENTALI GENOTIPO-DIPENDENTI
CIVILI (= CODICI CONCERNENTI L’ORGANIZZAZIONE SOCIALE) E SANTE (spirituali?) CHE PROVVEDONO ALL’OTTIMALE
CONSERVAZIONE DELLA VITA INDIVIDUALE, IN TERRA E PER L’ETERNITÀ, NON DEV’ESSERE AFFATTO PERDONATA, tant’è
che perfino il DIO-FIGLIO, ESEMPIO OTTIMO-MASSIMO DI SANTITÀ E DI CARITÀ (Mt. 25, 46; Gv. 5, 29) confermò
l’ESISTENZA d’un cSUPPLIZIO ETERNO PER I MALEDETTI e della dVITA ETERNA PER I GIUSTI: a dire che tutti
quelli che credono stoltamente d’essere dei PADRETERNI DI GIUSTIZIA IN TERRA e/o degli ETERNI
SUPERAPOSTOLI DELLA GIUSTIZIA DIVINA hanno perfettamente ragione nel crederlo, sol che ne
sbagliano LA FUTURA DIMENSIONE LOGICO-LOGISTICA, essendo destinati alla (Mt. 25, 41) … MORTE ETERNA
PREVISTA PER IL DIAVOLO ED I SUOI ANGELI DEL MALE, e non mai alla VITA ETERNA nella GLORIA DEL FIGLIO
DELL’UOMO E DEI SUOI ANGELI DELLA LUCE (Mt. 7, 22-23: …Signore, Signore, non abbiamo noi profetato
nel tuo Nome e cacciato demoni nel tuo Nome e compiuto molti miracoli nel tuo Nome? Io però
dichiarerò loro: Non vi ho mai conosciuti; allontanatevi da me, voi tutti OPERATORI D’INGIUSTIZIA).
SANTO, ED INSEGNANDO LORO TUTTO CIÒ CHE DIO HA COMANDATO
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[E qui mi fermo, anche se si porrebbe il caso di chiarire una volta per tutte il CONCETTO RAZIONALconcernente l’ANGELOLOGIA MISTICA, nonché di precisare la differenza tra IMMORTALITÀ V/S
ETERNITÀ, e ALTRO ED ALTRO ANCORA: il fatto è che la cosa, in tutta evidenza, non interessa ad
alcuno, o meglio, viene AVVERSATA FEROCEMENTE perché costituisce una vera e propria RIVOLUZIONE
COPERNICANA RELIGIOSA, giusta l’invocazione posta a conclusione del “DIVINO” VENI CREATOR (!) SPIRITUS
di San Tommaso d’Aquino che recita: «Vieni Spirito Santo, invadi il cuore dei tuoi fedeli e
RINNOVA LA FACCIA DELLA TERRA». Lapalissiana-Mente, dicevamo più su, questo RINNOVAMENTO-NELLACONSERVAZIONE (= Aufhebung di Hegel?) risulta INTOLLERABILE E SCONVENIENTE (doppio senso) da
coloro che si sentono scavalcati nella VERITÀ TUTTA INTERA e si comportano come (Mt. 21, 33s e
Sinottici) i VIGNAIOLI OMICIDI CHE UCCIDONO «… IN MALA---FEDE» L’UNICO FIGLIO EPOCALMENTE CAPACE DI SALVARE
L’ONORE E I BENI DELLA SUA CASA].
6) A proposito infine del «… DISCORSO DELLE DUE SPADE» e del «… BASTA!» conclusivo (Lc. 22, 35s)
sopra accennato, invarrebbe l’espressione del Maggiolini, Saggio Vescovo di …quel ramo del
lago di Como che volge a mezzogiorno, per la quale «… San Francesco è un Gran Santo, ma
come Ministro degli Interni e/o degli Esteri sarebbe una vera e propria sciagura».
Non sembri infatti aporetica l’affermazione che LA CROCE E L’ESALTAZIONE DELLA CROCE le quali
rappresentano l’ESSENZA STESSA DELLA MIGLIORE DI TUTTE LE RELIGIONI DEL MONDO, l’UNICA GARANTE sia della
PACE INTERIORE E DELL’OTTIMALE FUNZIONAMENTO DELLE FACOLTÀ INTELLETTIVE dell’individuo nel corso della
sua vita terrena (specie se “problematica”), che della LUX PERPETUA del suo ESSERE-UOMO IMMORTALE
nella dimensione OLTRETOMBALE fino all’evento RISURREZIONAL-ESCATOLOGICO nella VITA ETERNA, non
potrebbero mai essere adottate a fondamento delle LEGGI GIURIDICHE d’una REPUBBLICA POPOLARE
GOVERNATA DALL’ARISTOCRAZIA DELLE MENTI DEI SUOI FIGLI, pena il suo totale annichilimento: ciò, peraltro,
sarebbe digià implicito nella mirabile disgiunzione dell’Aquinate tra LEX DIVINA v/s LEX HUMANA.
Atteso comunque che l’una e l’altra derivano dalla LEX ÆTERNA GENOTIPICA (= GENOTIPO-DIPENDENZA di
tutte le LEGGI COMPORTAMENTALI): la prima, per «… RIVELAZIONE UNO-TRINITARIA» (nell’accezione sopra
spiegata), e la seconda, per PARTECIPATIO LEGIS ÆTERNÆ IN RATIONALIS CREATURA, ne consegue che
costituendo quest’ultima l’ORDINE promulgato dalla collettività (MULTITUDO) o da chi ha cura della
comunità (AB EO QUI CURAM COMMUNITATIS HABET) in vista del BENE COMUNE, quest’ORDINE dev’essere
salvaguardato «… SEVERISSIMAMENTE, IMPASSIBILMENTE, APATICAMENTE», senza cioè tenere in minimo
conto della SANTITÀ e della CARITÀ CRISTIAN-CATTOLICHE.
Acciocché UN’IRIDE DI PACE COMPAIA SULLA TERRA necessiterebbero quindi delle LEGGI DEMOCRATICHE
ESTREMAMENTE RIGOROSE E CHIARE, da far rispettare con assoluta DETERMINAZIONE, PUNTUALITÀ E APATICITÀ,
sol che un discorso del genere verrebbe immediatamente marchiato col termine spregevole di
«… FASCISTA» (STRANO PAESE È L’ITALIA: quivi, chi parli di LEGALITÀ, di PATRIA, di ORDINE e di DISCIPLINA
DEMOCRATICAMENTE INTESE, passa comunque per FASCISTA), perciò rimandiamo volentieri il lettore a
PRESENTAZIONE, “sita” in www.neuroscienzacognitiva.it, dove questo tema fu trattato pur ancora
caoticamente; e dove, facendo capo ad un DIVINO lamento per un MALE INCURABILE NAZIONAL-ENDEMICO
(Pur., VI, 76-78: «AHI SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO,/ NAVE SANZA NOCCHIERE IN GRAN TEMPESTA,/ NON DONNA
DI PROVINCE, MA BORDELLO!») s’ironizzava in siffatto modo sull’ITALICHE LEGGI (= contrappasso per
contrasto?):
SCIENTIFICO
(pag. 15s)…In pratica, alcuna Nazione Civile dovrebbe mai consentire, ad esempio, che
un qualunque animale politico possa impunemente e continuativamente offenderne da un
disonorevole trespolo la Lingua, la Bandiera, l’Inno, la Capitale e l’Istituzioni; che qualche
sessantottino acculturato ed assatanato teorizzi impunemente lotte continue mortifere in
gioventù, per godersi privilegi e/o i frutti della notorietà in vecchiaia; che l’idiota e/o
ignorante di turno contrasti impunitamente le sue Leggi Civili in modo incivile e barbaro;
che l’idiota e/o ignorante di turno contesti e pretenda la rimozione del Simbolo Universale
della Santità e della Carità Umana (= il Corpo Umano del Cristo Crocifisso) dalle pareti
dei Pubblici Uffici, ovvero d’imbrattarle con qualche totem di religioni tribali
presuntamente paritetiche e magari propugnate da tal poligamo che di santo e di
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caritatevole ha concepito soltanto «… la guerra»; che i poveri Rappresentanti delle Forze
dell’Ordine siano sistematicamente feriti o accoppati da incappucciati fomentatori di
disordini e, sotto l’occhio spietato (a-patico?) delle telecamere, siano costretti a fuggire
come conigli spauriti pur essendo stati dotati, per Giusta Legge, di un’arma di difesa «…
dell’Ordine»; che i governanti (bianchi, rossi e neri) non sappiano governare e legiferare;
che i pensatori non sappiano pensare; che i sacerdoti cattolici, oltre a non saper più
spiegare al mondo il Primato della Cattedra di Pietro (e Paolo) insieme con la Unicità
della loro Religione Universale (= Contra Averroistas?), si occupino di politica e di
quant’altro al posto di pregare e di pensare unicamente «… a come si vadia al cielo»
(Galilei); che l’Amministrazione della Giustizia abbia impunibili tempi “calendarii” (calende
greche?); che genitori ed insegnanti non sappiano più insegnare l’e-ducazione (= «…
edurre o menar fuori» il meglio della nostra medesima mente umana –Vico-); che i medici
non sappiano più medicare; che tutti si sentano autorizzati a parlare con pari insulsaggine
ed incompetenza di tutto (= tuttologia acritica); che, more Caligola, si possa nominare
Senatore a vita un tizio per meriti asinini; che, ed è il massimo in-fausto, si possa
dolosamente far comperare nei grandi magazzini standard un bi-pietrificato Paese Civile
ad un guercio (= luscus) parvenu (= beati monoculi in terra cæcorum?), per poi vilmente
lamentarsene… (n.d.r.: con LEGGI PRODI-TORIE cioè VIGLIACCHE, SINISTRE, appunto, BER-(molto)-INFAUSTE).
Un’ultima cosa devo proprio aggiungere, prima di lasciare definitivamente il campo: qualcuno
potrebbe rimanere scandalizzato a motivo della VOLGARITÀ “PEDI-CIANURICA” (= pedestre e assassina)
volutamente manifestata a iosa.
Già dissi che la mia FRONTE “PEDI-CIANURICA” è stata ed è veramente “pericolosa per sé e per altri”
oltre ogni limite pensabile, ed ora aggiungo che il “su-sopra” non rappresenta neppure la PUNTA
DELL’ICEBERG della PERSONALITÀ BORDER-LINE che mi tocca di sopportare quotidianamente, purtuttavia
bisognerà riconoscere che la volgarità è sì DISDICEVOLE; è CA(CO)FONICA la volgarità; NON È PAZIENTE, NÉ
BENIGNA la volgarità; ma NON CERCA IL SUO INTERESSE la volgarità, NÉ GODE DELL’INGIUSTIZIA, MA SI COMPIACE
DELLA VERITÀ e, soprattutto, NON È PECCATO LA VOLGARITÀ: «… NUNN’È PPCCATE, PPCCATE NUNN’È», LA VOLGARITÀ.
Deridere, irridere, disattendere o comunque sottostimare la PROFEZIA GIOVANNEA SULLO SPIRITO SANTOPATRISTICO è invece PECCATO GRAVE, PECCATO MORTALE, PECCATO DICHIARATAMENTE (Mt. 12, 31s e Sinottici)
IMPERDONABILE IN QUESTO MONDO E IN QUELLO FUTURO.
D’altra parte c’era da aspettarselo che fosse stato offerto a dei CIECHI IDOLATRI uno scontato
pretesto per tentare d’offuscare deliberatamente UN SOLE COSÌ LUMINOSO, QUALE NON FU MAI DALLE FIAMME
DEL CENACOLO FINO AD OGGI, NÉ MAI PIÙ SI VEDRÀ FINO ALL’ULTIMO DEI GIORNI; mentre, ripeto, il fatto che questi
scritti CORRISPONDANO PIENAMENTE alla Profezia Salesiana non potrebbe essere messo mai in dubbio
da chi abbia una benché MINIMA FACOLTÀ INTELLETTIVA con la quale “INTELLEGERE” non solo la PRIMA E LA
SECONDA LETTERA CORINTIACA DEL TARSIOTA (per intero!), ma anche LA TAVOLA COMPLETA DEI “DONA” DELLO
SPIRITO SANTO-PATRISTICO, e più d’ogni altro il suo “settimo sigillo” ossia IL TIMORE DEL DIO UNO-TRINO (Mt.
7, 21-23; Ger. 5, 20s; Sal. 118, 113-115).
Per quel che mi riguarda posseggo in massimo grado quel settimo sigillo, che anzi mi si
configura spesso qual vero e proprio «… TERRORE DEL DIO-NOSTRA-GIUSTIZIA»; tutt’al contrario di
quanto accade agli STOLTI AGAPISTI E PERDONISTI SENZA SCIENZA, SENZA COSCIENZA E CON UN SOLO TALENTO (Mt.
25, 14-46) o MINA [Lc. 19, 11-27: …A chi non ha (la VERITÀ TUTTA INTERA) sarà tolto anche quello che
ha (la VERITÀ DI FEDE). E QUEI NEMICI DELLA VERITÀ TUTTA INTERA, CONDUCETELI QUI E UCCIDETELI DAVANTI A ME].
Perciò, per quel che mi riguarda, potrei finanche rimanere (Lc 16, 20) … UN MORTO DI FAME CHE VIVE
OGNORA D’ELEMOSINA, DI STENTI E D’UMILIAZIONI COME LAZZARO; ovvero (Sal. 39; Ger. 3, 14-15) …UN POVERO ED
INFELICE FIGLIO DELL’UOMO, perché sarei pur sempre «… APPAGATO» (= FENOTIPO MORFO-COMPORTAMENTALE
“ALLARMISTA”; cfr. LA SCIENZA NUOVA DI LORENZ) PER AVER COMUNQUE COMPIUTO IL MIO DOVERE DI PROF…FERIRE UN
CANTO NUOVO DI LODE ALL’UNICO E VERO DIO-TRINITARIO; ma per i detti AGAPISTI, PERDONISTI E LAICI che NON HANNO
RISPETTATO LE LEGGI COGNITIVO-COMPORTAMENTALI “DETTATE” DAL GENOTIPO-PADRE SAPIENS SAPIENS E FINALIZZATE ALLA
PROVVEDENZA DELLA CONSERVAZIONE DELL’INDIVIDUO E DELLA SPECIE HOMO
(=
TELEONOMIA SPECIE-SPECIFICA)
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sarà
invece IL PIANTO E LO STRIDORE DI DENTI (Mt. 25, 30; Charlton Heston, aprosdòcheton de “Il pianeta
delle scimmie” di Schaffner): IN TERRA, NELL’IMMEDIATO OLTRETOMBALE E PER L’ETERNITÀ (= MORTE ETERNA).
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