LA CHIAMATA DI DIO E LA RISPOSTA DELL`UOMO, NELLA

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LA CHIAMATA DI DIO E LA RISPOSTA DELL`UOMO, NELLA
LA CHIAMATA DI DIO E LA RISPOSTA DELL’UOMO, NELLA LIBERTA’
Molti ritengono che la vita sia un’avventura solitaria, un farsi da sé, contando unicamente sulle proprie
risorse. Secondo la fede cristiana, la vita è risposta ad una vocazione, è dono che diventa compito.
Il concetto di vocazione è tipico della rivelazione biblica: Dio liberamente ha creato perché voleva delle
persone da amare.
…allora il Signore Dio plasmò l’uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita e l’uomo
divenne un essere vivente. Poi il Signore Dio piantò un giardino in Eden, a oriente, e vi collocò l’uomo che
aveva plasmato. Il Signore Dio fece germogliare dal suolo ogni sorta di alberi graditi alla vista e buoni da
mangiare, tra cui l’albero della vita in mezzo al giardino e l’albero della conoscenza del bene e del male. Il
Signore Dio diede questo comando all’uomo: “tu potrai mangiare di tutti gli alberi del giardino , ma
dell’albero della conoscenza del bene e del male non devi mangiare, perché, quando tu ne mangiassi,
certamente moriresti”. (Gen. 2,7-9… 16-17)
…Ma il serpente disse alla donna: “Non morirete affatto! Anzi, Dio sa che il giorno in cui voi ne mangiaste si
aprirebbero i vostri occhi e sareste come Dio, conoscendo il bene e il male”. Allora la donna vide che l’albero
era buono da mangiare, gradevole agli occhi e desiderabile per acquistare saggezza; prese del suo frutto e
ne mangiò, poi ne diede anche al marito, che era con lei, e anch’egli ne mangiò. Allora si aprirono gli occhi
di tutti e due e conobbero di essere nudi; intrecciarono foglie di fico e se ne fecero cinture. (Gen. 3,6)
L’uomo esiste perché creato per amore da Dio e da Lui sempre per amore è conservato; l’uomo vive
pienamente secondo verità se riconosce liberamente il suo Creatore e a Lui si affida. La chiamata di Dio è
presente in tutto il nostro essere: corpo, cuore, anima, così siamo in grado di dargli una vera risposta: un sì
o un no. E’ sorprendente: Dio ci ama così tanto che ci affida a noi stessi: “Se vuoi, osserverai i
comandamenti; l’essere fedele dipenderà dal tuo buon volere” (Siracide 15,15)
Con la sua chiamata interiore Dio suscita la nostra libertà e si offre come meta alla nostra ricerca che ha
come obiettivo finale l’incontro con Lui per sempre. Dio non ci lascia soli in questa ricerca, ci viene incontro
pubblicamente nella storia, inviando il suo Figlio Gesù Cristo che ci rivela la via della salvezza, percorrendo
tutta la nostra vita, dalla nascita alla morte, anzi superando la morte e vincendo il peccato con la
risurrezione.
“Benedetto sia Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale
nei cieli, in Cristo. In Lui ci ha scelti prima della creazione del mondo, per essere santi e immacolati al suo
cospetto nella carità, predestinandoci a essere suoi figli adottivi per opera di Gesù Cristo…” (Efesini 1,3-5)
L’iniziativa dell’amore di Dio ci interpella: accettare il suo dono con la fede che opera per mezzo della carità,
significa realizzare se stessi, rifiutare il suo dono con il peccato, significa perdere se stessi.
Il peccato esiste; è la consapevolezza che l’uomo creato per essere un capolavoro, spesso gioca male la sua
libertà e si allontana dal progetto di Dio accontentandosi delle cose create. Il peccato non è tanto la
trasgressione di una legge, quanto il fallimento di un obiettivo, quello di diventare come Dio ci ha sognato.
A ognuno di noi il Signore Gesù ripete l’invito rivolto al giovane ricco: “se vuoi entrare nella vita, osserva i
comandamenti… Se vuoi essere perfetto … vieni e seguimi.” La risposta che daremo sarà decisiva per la
nostra vita: se vuoi vivere, devi fare il bene.
La chiamata di Dio: fa il bene, evita il male, risuona anche nel cuore dei non credenti. Se obbediscono,
seguono la chiamata di Dio e accolgono la grazia di Cristo anche senza saperlo, perché la vocazione ultima
dell’uomo è effettivamente una sola, quella divina.
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Che cosa è la vita per me?
Che cosa significa per me essere libero? Al giorno d’oggi cosa si intende per libertà?
Credo che solo rimanendo unito al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo nella Chiesa, posso crescere
nella Carità, con la mia libera collaborazione?
Come cristiano-cattolico ho sincera stima per tutti gli uomini di buona volontà? Vedo in loro dei
compagni di viaggio verso la stessa meta? Sono disposto a costruire con loro una convivenza giusta
e fraterna?
Nella ns. esperienza, nella società, ci sono delle situazioni in cui ci accorgiamo che viene rifiutata la
chiamata di Dio?