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QUINDICINALE DI ATTUALITA’, CULTURA, SPORT E TRADIZIONI
l’Altopiano
La voce degli 8 Comuni
www.giornalealtopiano.it
ASIAGO CONCO ENEGO FOZA GALLIO LUSIANA ROANA ROTZO
N. 338 - ANNO XIII - EURO 1,50
“IL PRIMO ED UNICO GIORNALE DELL’ALTOPIANO”
Pagine 4-5
ASIAGO
GALLIO
Il PAT fermo in
Regione da
mesi, manca
“solo”
una firma
Opere
pubbliche
per 2 milioni
di euro
Pag. 3
Pag. 12-13
I SAPORI
DELLA
TRADIZIONE
SABATO 22 GENNAIO 2011
Parco
Crocetta:
ecco le idee
per uno
“Spazio per
tutti”
ENEGO
Una
Marciabianca
all’insegna del
raddoppio
Non c’è pace per le scuole
altopianesi: sono ora le medie di Cesuna ad essere messe, nuovamente, in discussione. In tempi di preiscrizioni,
c’è mobilitazione alle elementari di Canove, che ospi-
Pag.14
tano bambini di Treschè Conca, Cesuna, Canove e
Camporovere, dove un gruppo di genitori rivendica il diritto di scegliere quale scuola far frequentare ai figli.
Pagina 10
CESUNA
In Val
Magnaboschi
non c’è più
pace
Pag.10
Nelle edicole
il nuovo
libro di
Giancarlo
Bortoli
“Margareta e
Fra’ Dolcino”
Grafica Altopiano
Pag.8
ROTZO
Sci nordico
Genitori e
amministrazione
insieme per una
scuola sempre
più qualificata
Medaglia di
bronzo per
Davide Cantele
ai Tricolori
Aspiranti
Pag. 9
Pag. 21
Costo 12 euro
edizioni l’Altopiano
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l’Altopiano
Sabato 22 gennaio 2011
ATTUALITA’
Un piano di sviluppo per ricreare
il polo sciistico di Cima Larici
Dopo lunghe trattative, la società proprietaria della baita Val Formica e delle concessioni
per gli impianti è stata rilevata da un gruppo di dieci amici, spinti dall’amore per la zona e
dalla passione per la montagna. Obiettivo: valorizzare tutta l’area, sia d’inverno che d’estate
Una cordata di amici che sta
lavorando al progetto di
riqualificazione del polo
sciistico di Cima Larici, con
l’intento di toglierlo dallo stato
di abbandono in cui si è venuto
a trovare e farlo tornare ad essere area accogliente e funzionale non solo d’inverno e non
solo per sci: dopo trattative
protrattesi a lungo, l’idea partita qualche anno fa dal cesunese
Ivano Mosele, sta iniziando lentamente a concretizzarsi e dovrebbe portare a una riapertura
degli impianti per la prossima
stagione. Ma l’obiettivo del
gruppo di dieci persone che ha
rilevato la società Cima Larici
e quindi la proprietà della Baita
Val Formica con il terreno circostante e le concessioni per
gli impianti sciistici che si trovano sul territorio comunale di
Lusiana e Asiago, è ben più
completo, come hanno avuto
modo di spiegarci il presidente
della nuova società, il vicentino
Alessandro Bregolato e lo stesso
Ivano
Mosele,
vicepresidente. “A farci muovere – dicono – sono fattori che
si discostano dal business: prima di tutto l’amore verso la
zona che consideriamo la più
bella dell’altopiano, e la passione per la montagna, lo sci, le passeggiate e altre attività che vi si
possono fare, in un contesto che
soddisfi più persone, sempre nel
rispetto della bellezza naturale dell’area. Siamo un gruppo di imprenditori, ognuno con la propria
impegnativa attività, che hanno
deciso di dedicare parte del proprio tempo e risorse al rilancio del
luogo, offrendo un’accoglienza
che dia l’opportunità a tutti di passarvi, sia d’estate che d’inverno,
momenti sereni di relax e svago
con la famiglia o con gli amici,
facendolo però restare “cocco-
lo” ovvero mantenendone la bellezza naturale, con l’aggiunta di comodità e opportunità.” L’idea, che
è stata esposta recentemente alle
amministrazioni comunali di
Asiago e Lusiana, verrà approfondita mettendo a punto un piano di
sviluppo, il cui progetto iniziale
prevede la ristrutturazione completa degli impianti di risalita e della baita, che si intende fare diventare un rifugio accogliente, con
possibilità di alloggio. “Quello
sulla baita sarà un intervento importante di ricostruzione con tecniche attuali ed eco compatibili
– continuano i due rappresen-
tanti della società - in uno stile
in sintonia con i luoghi di montagna, caldo ed ospitale. Guardando avanti, fra le innovazioni che vorremmo fare ci sono
una pista per il fondo, uno ski
park per lo snowboard e
un’area giochi per bambini,
che andranno ad aggiungersi
ad attività che già si praticano,
come le passeggiate con le
ciaspole e lo sci alpinismo, sen-
za che una possa creare conflitti con le altre. D’estate andranno privilegiati i percorsi da
fare anche con guida, con un
occhio di riguardo a quelli che
sono legati alla storia, agli
eventi della Grande Guerra,
soprattutto in relazione al suo
centenario. Ci piacerebbe dare
la possibilità di visitare certi
luoghi a tutti, anche a chi non
è in grado di camminare mol-
to, come le persone anziane,
portandoli con veicoli ecologici, o magari su carri (o slitte, d’inverno) trainati da cavalli. Tutto ciò contribuirà
inoltre a dare occupazione,
com’è nei nostri intenti, a persone del posto.” Infine, un accenno a quello che i due definiscono, al momento, un sogno: il collegamento dei Larici con il Verena, o con un altro comprensorio, che richiederebbe investimenti importanti, che andrebbero sostenuti anche da enti pubblici.
“Nell’esprimere il nostro ringraziamento ai precedenti proprietari della società che, fra
le varie richieste ricevute, hanno privilegiato la nostra– concludono – ora ci auguriamo
che con la collaborazione di
tutti, Comuni, Comunità Montana e Regione, si possa creare uno sviluppo e un rilancio
che comprenda la possibilità
di
sciare
su
più
comprensori.”.
Silvana Bortoli
Presentato il disegno di legge
regionale sul turismo Veneto
L’orizzonte a cui si tende è quello di un’industria turistica che metta i soggetti
pubblici e privati in grado di cooperare, attivando tutti gli strumenti necessari
Pochi articoli e regole chiare:
si presenta così il disegno di
legge regionale sul turismo
Veneto che andrà a sostituire l’attuale legge in vigore, la numero
33 del 2002, vecchia non d’età
ma di certo per la struttura macchinosa. Con l’obiettivo di arrivare all’approvazione entro la fine
del 2011, l’assessore regionale al
Turismo Marino Finozzi ha incontrato nei giorni scorsi nella
Sala Consiglio di Palazzo Nievo,
sede della Provincia di Vicenza, i
rappresentanti delle istituzioni e
delle categorie imprenditoriali e
professionali e gli operatori del
settore turistico del territorio
vicentino, per condividere un testo che avrà importanti ricadute
a vari livelli. La risposta è stata
massiccia, a dimostrazione che
il settore turistico ha un gran
peso nell’economia vicentina
ed è destinato ad acquisirne
sempre più in futuro. La proposta legislativa si ispira ad un
turismo sostenibile, che vede
un protagonismo dei soggetti
privati, una forte spinta
all’imprenditorialità, all’aggregazione tra imprese, alle modalità di riavvio moderno e sostenibile del ciclo di investimenti. L’orizzonte a cui si tende è quello di un’industria turistica moderna che metta i
soggetti pubblici e privati in
grado di cooperare, attivando
tutti gli strumenti (finanziari,
L’assessore regionale al
Turismo Marino Finozzi
conoscitivi, innovativi) per
l’innalzamento
della
competitività e del PIL turistico regionale. Il Veneto – è stato detto durante la presentazione – è la prima regione turistica d’Italia e deve continuare ad
esserlo grazie alla qualità della
sua offerta. Ma le novità previste dal nuovo testo legislativo
richiederanno un cambiamento
forte per tutti: per le imprese e le
loro associazioni di rappresentanza che avranno un ruolo nuovo e
di maggiore responsabilità; per le
Province che dovranno innovare
il modo di svolgere le attività; per
i Consorzi che adegueranno le
proprie funzioni alle pressanti esigenze delle imprese e della
commercializzazione; per la Regione che deve affrontare la sfida di essere di indirizzo sul fronte della programmazione e del
coordinamento dell’intero sistema turistico veneto.
“ Ferme restando le eccellenze
venete come Venezia, Jesolo, il
Garda –ha commentato il Presidente della Provincia Attilio
Schneck- è il momento ora di
puntare sui centri minori, sulle
ricchezze storiche, artistiche,
architettoniche, su iniziative
culturali, sul patrimonio ambientale che i nostri colli e le
nostre montagne racchiudono.
Lo sviluppo turistico va potenziato seguendo la “linea verde”
dell’ecosostenibilità, che significa anche rispetto della tradizione
e dell’identità come attrattori di
un turismo responsabile.”“ Il
vicentino –ha sottolineato l’Assessore Provinciale al Turismo
Dino Secco- ha imparato a fare
squadra per il vantaggio di tutti. Oggi ci viene offerta l’occasione di essere protagonisti dello
sviluppo futuro del settore turistico locale, ed è un’occasione
che non vogliamo perdere. Ringrazio, a nome di tutti gli operatori del settore, l’Assessore
Finozzi per avere intrapreso un
percorso di condivisione nell’elaborazione della nuova legge e
confermo la nostra disponibilità
per un confronto costruttivo e lungimirante.” Il disegno di legge,
dopo essere stato discusso con
istituzioni, associazioni di categoria e operatori del turismo, sarà
presentato alla Giunta Regionale
per avviare l’iter di approvazione
da concludersi in Consiglio entro
la fine dell’anno.
Giovanni Dalle Fusine
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l’Altopiano
Sabato 22 gennaio 2011
ATTUALITA’
PAT di Asiago, le immobiliari
tentano di bloccarlo con una diffida
La Regione chiamata, insieme al Comune, a risarcire agli imprenditori i “gravissimi danni” che
l’adozione comporterà. Intanto il documento è stato sottoscritto dal dirigente regionale Fabris.
Il Piano di assetto del territorio di Asiago è stato finalmente sottoscritto in Regione dove giaceva da mesi
in attesa di una firma posta martedì 25 gennaio dal
dirigente della direzione urbanistica e paesaggio della
Regione Veneto Vincenzo
Fabris, firma che ora consente di procedere all’adozione dello strumento. Ma cosa
ha tenuto bloccato più del dovuto il documento che stabilisce i criteri per il futuro sviluppo del territorio asiaghese?
A rallentare l’iter nelle ultime
settimane è stata la presentazione di una diffida alla Regione, invitata ad astenersi dal
sottoscrivere il PAT. “Qualora la proposta comunale sia
fatta propria dalla Regione
con i contenuti attuali – si legge nella diffida – la Regione
sarà chiamata, insieme al Comune di Asiago, a risarcire i
gravissimi danni che l’adozione del PAT cagionerà ai sottoscritti”. Le firme in calce
alla diffida sono degli imprenditori Luciano Finotto, presidente del Consorzio
Lottizzazione Lumera,
Gianfranco Pavan, per il Consorzio Lottizazione Ebene
Nord e la società IV Novembre, Valentino Barbierato dell’Alpina Immobiliare e di Roberto Rigoni per la Società Villa Rossi. “La proposta contenuta in questo PAT – spiegano gli imprenditori – non è
che l’ultimo atto di una battaglia politica dell’amministrazione insediatasi nel 2004 per impedire con qualsiasi strumento l’utilizzazione edificatoria di
alcune aree di nostra proprietà”. “L’approvazione del PAT
comporterebbe – continuano i
sottoscrittori delle diffida - che
ampie aree da noi acquistate
molti anni fa come edificabili
con ingenti investimenti diverrebbero improvvisamente
inedificabili, paralizzando tutto
il settore economico di Asiago
legato al settore immobiliare
turistico e distruggendo le principali aziende storiche del settore. Crediamo che qui si vada
ben oltre il potere pubblico di
modificare motivatamente nel
corso del tempo le proprie scelte generali e si sconfini nell’illecito con le conseguenti responsabilità”.
“Auspichiamo – specificano
poi i diffidanti – che prima della sottoscrizione sia possibile
un sereno contraddittorio sulle
scelte urbanistiche fra tutte le
parti interessate, in nome dell’effettivo pubblico interesse e
confermiamo la disponibilità di
esaminare ogni possibile soluzione equa per superare le controversie”.
“La mia amministrazione – ha
controdedotto il sindaco Andrea Gios – non ha intentato
alcuna “battaglia politica” con
questi soggetti. Le motivazioni che ci hanno indotto a
stralciare le aree di espansione derivano dal principio fondamentale che ha ispirato la
mia amministrazione
cioè la volontà di modificare la strategia di sviluppo futuro del territorio: in sintesi, il blocco
della crescita delle seconde case e l’introduzione di incentivi per la
realizzazione di alberghi
e infrastrutture turistiche. Non c’è stato poi alcun
comportamento vessatorio nei
confronti dei diffidanti ai quali
è sempre stato concesso il diritto di difesa. Ricordo che nei
contenziosi pendenti, ad oggi
non esiste alcuna sentenza
definitiva sfavorevole all’amministrazione”. Ora, dopo aver
sentito
il
parere
dell’avvocatura regionale che
non riscontra le responsabilità
attribuite alla Regione, il PAT
è stato sottoscritto. Prima della sua pubblicazione ufficiale
sul BUR sono necessarie
l’adozione, la pubblicazione, la
raccolta delle osservazioni,
l’esame delle stesse, i pareri
di legge, l’approvazione della
conferenza decisoria e la ratifica. Come sottolinea Fabris:
“Non mancheranno altri momenti di confronto sulle scelte
pianificatorie attuate”.
Stefania Longhini
Sapor d’acqua natìa
Ricordarsi di sfiatare la botte
Una donna conturbante e malefica, istriona e ammaliante,
debole e fantasmagorica. Sempre all’erta per mostrare che il
più delle volte basta uno sguardo zingaro a ribaltare una situazione vecchia di decenni. Fosse
una donna, la trasgressione poco
si discosterebbe da tali
fisionomie. Il vocabolario della
lingua italiana insegna che “trasgredire” significa “andare al di
là, passare oltre”. Lo si usa ogni
qual volta si voglia additare qualcosa che ha ecceduto i limiti ordinari e convenevoli di
checchesia, ma specialmente
per indicare la disobbedienza a
qualcosa che era stato comandato o che indossava i panni del
precetto. E’ un termine che nel
suo ventre tiene un qualcosa di
negativo e di infame: chi ne indossa le vesti, il più delle volte
viene cacciato fuori dalle città
dove abitano i perbenisti, i
benpensanti e i puritani.
A ben riflettere, però, la trasgressione è l’unica maniera rimasta
per iniziare una ribellione, un
modo concreto per esprimere il
proprio dissenso. La cultura contadina ce lo insegna: non è forse
vero che gli otri e le botti di vino
scoppiano se non si apre di tanto in tanto lo sfiatatoio? Anche
l’uomo è una botte vecchia: ogni
tanto c’è bisogno che
l’insensatezza, che è innata in noi,
abbia la possibilità di fuoriuscire
e di evaporare. Nell’antichità si
era convinti che i momenti di trasgressione servissero come valvola di sicurezza: il peso imposto
dal mantenimento dell’ordine e
la repressione degli istinti faceva
sì che ogni tanto ci fosse bisogno di questi periodi buffi perché l’intero sistema non saltasse in aria. Il manager, vestito
in smoking da mattina a sera,
entra a casa e indossa la tuta.
Il prete (non è il caso di chi
scrive), con la tonaca sempre
addosso, giunto a sera veste i
panni del casalingo. La modella, tirata e perfetta fuori di
casa, al rientro s’abbandona
alla comodità dell’informalità.
Ciò che succede con il vestito
succede anche con il modo di
fare: bambini impeccabili nei ristoranti, a casa vestono i panni di Bertoldo. Mamme succinte di creme abbronzanti e
dimagranti in ufficio, a casa
tornano ad essere mamme
imperfette. Per mantenere la
perfezione a volta è necessario dare libero sfogo all’imperfezione. Come dire: il bello ha
bisogno anche del brutto per
poter continuare a splendere.
Pur consapevoli che entrambi
non possono vivere contemporaneamente assieme.
Letta con questi occhiali, questo pezzo di storia che stiamo
vivendo non appare più così
brutto e nefasto. Perché – pensandoci dentro ad un momento carnevalesco – potremmo
sempre attendere l’avvento del
dopo. Che, come nel calendario, è quasi sempre un tempo di
quaresima. Nelle festività si
sgarra qualcosa, ma appena
rientrati ci si caccia in palestra.
Nelle vacanze si evita qualche
compito, ma appena rientrati
bisogna recuperare. La mattina ci si alza un po’ più tardi,
ma poi il lavoro sarà maggiore
in minore tempo. Però è importante sfiatare le botti, altrimenti scoppiano. Cosicché la
politica trasgredisce per poter
mantenere il suo ordine, la
chiesa trasgredisce per mantenere la sua purezza, la società
trasgredisce per rilanciare la sua
velocità. A volte occorre affrancarci dal ruolo per poter ritrovare la credibilità del nostro ruolo,
la libertà della nostra espressione, l’importanza della nostra immaginazione colorata. Forse per
questo è nato il Carnevale: per
sfiatare le botti della nostra vita
e permettere loro di non scoppiare. Cum grano salis, è ovvio
che il carnevale non può durare
sempre, ma sfruttarlo bene ci
potrebbe permettere di iniziare
poi la Quaresima – dietro ogni
carnevale c’è una quaresima,
come dietro ogni abbuffata c’è
poi una dieta – e ritrovare la
voglia di giocarci la vita. Forse sarà così anche per la nostra politica. Certamente lo
sarà per la nostra Chiesa: abbiamo il coraggio di re-inventare la Chiesa (nel senso di
immaginarla all’opera diversamente) o siamo disposti a
continuare a vivere questa
dispersione ancora a lungo?
La botte si sfiata per custodire il vino.
Comitato Pro Trento
Cittadini inascoltati dalla Stato
Il coordinatore
dei comitati
referendari
Francesco
Rodeghiero
E due. Dopo la mancata presentazione al Parlamento, da
parte del Ministro dell’interno del risultato del referendum per il distacco
dell’altopiano dalla Regione
Veneto, cosa che doveva essere espletata entro sessanta giorni dalla pubblicazione
sulla Gazzetta Ufficiale, la
stessa sorte è toccata ai comuni bellunesi di Livinallongo
del Col di Lana, Cortina
d’Ampezzo e Colle Santa
Lucia.
Non solo: come nel caso
dell’altopiano che ricorse alla
Corte costituzionale per difendere i propri diritti costituzionali previsti dalla Costituzione Italiana, anche i Comuni bellunesi hanno dovuto
ricorrere all’alta corte per far
valere i propri diritti. Purtroppo con lo stesso esito.
Se nel caso dell’altopiano la
Corte Costituzionale sentenziò che il delegato comunale,
il coordinatore dei comitati
referendari
Francesco
Rodeghiero, non poteva ricorrere con i poteri dello
Stato in quanto privato cittadino e non rappresentativo della cittadinanza, ai
Comuni non è andata meglio. E questo nonostante il
fatto che a cercare giustizia e difesa dei diritti costituzionali era Oscar Troi,
ovvero il sindaco di colle
Santa Lucia, persona, almeno secondo la Prefettura di Belluno, regolarmente
e democraticamente votata dalla popolazione del Comune bellunese.
In controdeduzione al ricorso del primo cittadino
bellunese, la Corte Costituzionale, dichiarando inammissibile il ricorso, ha sottolineato che: 1) non può
emettere atti legislativi; 2)
“sotto il profilo soggettivo,
deve escludersi che un ente
locale possa essere riconosciuto quale potere dello
Stato; né può ritenersi che
tale figura, pur essendo
esterna all’organizzazione
dello Stato, eserciti un potere che rientri nello svolgimento di più ampie funzioni, i cui atti finali siano
imputati allo Stato - autorità”. Traduzione: un ente locale, cioè un Comune, non
è un potere dello Stato e
quindi non può entrare in
disputa tra entità dello Stato come Costituzione, Governo o Parlamento. “Ma
allora chi può chiedere che
i diritti dei cittadini siano rispettati dallo Stato – chiede polemicamente il coordinatore altopianese Francesco Rodeghiero – Lo Stato stesso? Il Presidente della Repubblica? La Costituzione? Mi pare che qui stiamo continuando a tirare per
il naso il povero cittadino invece di provvedere per il suo
benessere che è, a quanto mi
risulta, il dovere di uno Stato”.
Gerardo Rigoni
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l’Altopiano
Sabato 22 gennaio 2011
Dal Leader finanziamenti
per il sostegno del turismo
Per la Montagna vicentina un milione e 770 mila euro, dovranno
essere impiegati per la creazione e l’offerta di prodotti e servizi
turistici legati all’ambiente e al settore agroalimentare.
Una concreta opportunità per
il sostegno del turismo della
Montagna Vicentina.
Si tratta della 313 ovvero la
misura economica del progetto di fondi europei Leader,
suddivisa in cinque azioni
ovvero interventi in grado di
supportare diversi ambiti del
comparto turistico e
agroalimentare.
A disposizione dei 44 comuni che compongono il territorio del Gal Montagna
Vicentina, un milione 770 mila
euro per la creazione e l’offerta di prodotti e servizi turistici legati all’ambiente e al
settore agroalimentare. In
percentuali variabili a secon-
da della zona, verranno finanziati progetti per: la qualificazione, l’identificazione, la
valorizzazione e la realizzazione di percorsi e itinerari e
la certificazione ambientale
Emas(azione 1, con 240 mila
euro a disposzione); l’accoglienza con la realizzazione di
apposite
strutture
e
infrastrutture(azione 2, 570
mila euro); servizi per la promozione
e
la
commercializzazione dell’offerta di turismo rurale (azione 3, 240 mila euro); informazione, con attività promozionali e pubblicitarie per incentivare la conoscenza dell’offerta di turismo rurale
presso operatori e turisti
(azione 4, 420 mila euro); integrazione dell’offerta turistica (azione 5, 300 mila euro).
I bandi sono stati pubblicati
sul BUR il 4 febbraio. Vi possono accedere, a seconda
degli obiettivi, gli enti locali,
gli enti parco, associazioni
agrituristiche, associazioni
per la gestione delle strade
del vino e dei prodotti tipici, i
consorzi di promozione turistica e i consorzi di associazioni Pro Loco.
“Desidero sottolineare – dice
il presidente del GAL Montagna Vicentina Agostino
Bonomo - che nel corso degli anni, nella sua programmazione dei tre Piani di Sviluppo Locale (P.S.L.), il GAL
Montagna Vicentina ha sempre creduto nella validità del
turismo inteso come leva di
miglioramento
della
competitività locale, ed è
sempre riuscito a collocare
delle risorse ingenti destinate a questo comparto. Gra-
zie all’azione del GAL e ai
finanziamenti erogati nelle
precedenti edizioni possiamo
tranquillamente affermare
che i comparti del turismo e
dell’agroalimentare - spesso
e a ragione collegati tra loro
- abbiano sofferto decisamente meno degli altri settori economici della nostra
Montagna Vicentina. È quindi evidente che queste azioni
si rivelano decisive per la realizzazione di molti progetti,
che altrimenti rimarrebbero
solo sulla carta, senza investimenti adeguati”.
Stefania Longhini
COSAP e turismo: il dibattito continua
La modifica del regolamento COSAP per i mercatini di
Natale e iniziative assimilate,
approvata nella seduta del
consiglio comunale del 6 dicembre scorso, continua a far
discutere. In merito, dopo l’intervento del sindaco Andrea
Gios, pubblicato sul numero
del 22 gennaio scorso, ci arriva la precisazione del
capogruppo di maggioranza
Maurizio Rossetto, che aveva
votato contro quella delibera.
“Preciso – scrive Rossetto in
una sua nota fattaci pervenire
nei giorni scorsi - che ero favorevole ad una sua riduzione
del Cosap, ma non all’esenzione totale, così come ho detto
che avrei ritenuto opportuno
valutare distinti trattamenti tra
le attività prettamente commerciali e le iniziative
volontaristiche e del settore
agricolo”.
“E’ una precisazione – spiega
ancora Rossetto – che ritengo necessaria, anche a distanza di settimane, perché sul
punto si sono alimentate facili
strumentalizzazioni che portano a conclusioni non conformi
a verità. Nessuno vuole la
“morte” del turismo ad
Asiago, ci mancherebbe. For-
se, sono semplicemente diversi
i punti di vista e nessuno, comunque, può ritenersi
depositario di visioni infallibili”. Il capogruppo di maggioranza non si ferma però solo
sulla questione Cosap, bensì
allarga la riflessione sul modo
e lo stile del fare turismo ad
Asiago. “Per promuovere il
turismo – dice - serve
senz’altro concertazione tra gli
assessorati, consapevoli che
una buona ricettività tocca in
primis i lavori pubblici, con un
arredo urbano e una viabilità,
anche pedonale, in continuo
miglioramento, il patrimonio,
con malghe costantemente
manutenute e accoglienti, ecc.
Ritengo, in definitiva, che promuovere il turismo non sia una
questione di esclusiva compe-
tenza dell’assessorato al turismo”.
“Credo – conclude Rossetto
– che quando si rinuncia a incassare risorse economiche
come il COSAP (circa 10.000
euro l’anno, solo per i
mercatini di Natale), poi non
si può dire agli operatori economici e turistici e ai cittadini
che le casse del Comune piangono e che mancano i soldi per
le aiuole del centro o per le
manutenzioni delle contrade o
altre cose. E’ direi cosa ovvia
che tali mancanze si ripercuotono negativamente sull’immagine turistica di Asiago.
Se si verifica questo, allora
dobbiamo chiederci se realmente stiamo promuovendo
turismo o se, invece, facciamo l’esatto contrario”.
Sanità
Protesi d’anca: nessun allarme tossicità a Bassano
Nessuna preoccupazione, al
San Bassiano, per l’allarme
diffusosi nei giorni scorsi,
nella nostra Regione, riguardo ad uno specifico tipo di
protesi d’anca risultato difettoso e potenzialmente pericoloso per chi ne è portatore.
L’intervento di protesi d’anca con metodica francese,
per cui l’Ospedale di
Bassano e l’Equipe del Primario Ortopedico Enrico
Sartorello sono ormai rinomati in tutto il Triveneto, viene eseguito utilizzando protesi, assolutamente sicure sia
nella
durata
che
nell’innocuità. Il Direttore
Generale, Valerio Alberti,
sottolinea: “Noi utilizziamo un
tipo di protesi e delle procedure di intervento che danno
ottimi risultati in termini di
quantità di cure e qualità della
vita. La tecnica usata ha van-
taggi per il paziente e per
l’organizzazione delle attività ospedaliere (il paziente è
autosufficiente, a casa sua,
nel giro di una settimana),
delle prestazioni di riabilitazione (il paziente abbandona
le stampelle dopo 20/30 giorni dall’intervento, anziché
dopo 60). Soprattutto garantisce alla persona la ripresa
(a convalescenza avvenuta)
di attività fisico sportive
come il camminare, il nuoto,
o la bicicletta senza alcuna
limitazione nello sforzo e nella durata”. Prosegue Alberti:
“I nostri cittadini già operati
di protesi d’anca possono
sentirsi assolutamente tranquilli e chi ha in programma
l’intervento, può affrontarlo
con la massima serenità e
sicurezza”.
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l’Altopiano
Sabato 22 gennaio 2011
Il “tubone” salva la stagione
Con un investimento di 650 mila euro, il Kaberlaba funziona
anche senza neve naturale grazie all’impianto di innevamento
artificiale che pesca acqua dal depuratore
Seicentocinquantamila
euro. E’ la cifra che
ha “salvato” l’inverno al comprensorio
sciistico
del
Kaberlaba. E non
solo. Il tubone che
porta l’acqua del
depuratore al bacino
idrico del Kaberlaba,
e che permette così
l’innevamento artificiale delle 5 piste attrezzate a costi contenuti, ha salvato l’inverno
anche a molti operatori perché non tutti gli ospiti, soprattutto con bambini molto piccoli, o sciatori poco esperti
desiderano affrontare i grossi
comprensori in altura.
L’impianto è innovativo per
tutto l’arco alpino. Solo poche altre località, in Svizzera e Austria, utilizzano un si-
mile sistema di innevamento
artificiale che ricicla le acque
reflue del depuratore di
Asiago. L’acqua viene costantemente monitorata da
Etra e l’impianto evita che il
comprensorio debba usare
acqua dell’acquedotto con
una grossa spesa da parte
degli impiantisti, oltre che uno
spreco di una risorsa prezio-
sa come l’acqua potabile. I
cannoni, appena chiudono gli
impianti di risalita, iniziano a
sparare neve. E grazie al
“tubone” riescono in una notte a produrre 45 mila metri
cubi di neve, tanta da
innevare completamente tutte le 5 piste. Il costo dell’opera, 650 mila euro appunto, di
cui 250 mila per l’impianto e
Giri sui monti in motoslitta:
si prepara una legge regionale
La proposta di Lucia Spagnolo: “Venezia detti le norme
generali, alle Comunità montane il compito di elaborare
i regolamenti specifici validi per i propri territori”.
Regolamentare l’uso delle
motoslitte con una legge regionale. Se ne sta discutendo
a Palazzo Balbi, dove, sull’argomento, si è tenuta nei giorni
scorsi una riunione con i responsabili di alcune Comunità
montane venete, tra le quali
la Comunità montana Spettabile Reggenza dei 7 C.
A parte le motoslitte usate dai
proprietari della piste di sci alpino, dai gestori delle piste
dello sci di fondo e i mezzi delle
forze dell’ordine, la richiesta
di poter scorrazzare liberamente per boschi e pascoli alpini da parte dei proprietari di
motoslitta e di poter offrire
anche un servizio turistico, con
itinerari prestabiliti, è crescente anche in Altopiano. Questi
mezzi permettono di raggiungere , senza sforzo , ogni angolo delle nostre montagne
regalando la possibilità di godere di panorami stupefacenti ed unici! I proprietari dei
terreni muniti di motoslitta,
quindi anche i regolieri e gli
aventi diritto d’uso civico,
chiedono poi di poter raggiungere il terreno di proprietà anche durante la stagione
invernale. Nasce allora l’esigenza di normare il traffico
di questi mezzi motorizzati
visto che molto spesso le
strade di montagna in inverno si trasformano in piste di
sci di fondo e l’accesso di
altri 400 mila per i
cannoni, è stato sostenuto tutto dai privati (i due sci club, le
società di gestione
degli impianti di risalita e 4 alberghi) salvo un contributo del
Comune di Asiago.
Un investimento che
proprio in quest’inverno senza neve ha
già mostrato tutta la
sua validità. “Senza
l’impianto, non potremmo
sciare al Kaberlaba – commenta Mario Dal Pozzo della scuola sci Kaberlaba – Ed
invece le piste sono tutte perfettamente innevate, facendo del Kaberlaba l’unica stazione sciistica a 1000 metri
attualmente in funzione”.
L’innevamento delle piste
non solo favorisce gli alberghi, gli impianti e i maestri ma
ha anche una valenza sociale se si considera che il
comprensorio dà lavoro a
150 famiglie.
“In più c’è l’indotto – aggiunge il presidente del
comprensorio Paolo Rigoni –
Ma, al di là di questi discorsi,
credo sia importante sottolineare l’impegno profuso da
tutti per realizzare l’impianto. Un lavoro oneroso ma che
ha già dato i suoi primi frutti;
oltre all’innevamento delle
piste ha generato un tale entusiasmo nei soci che già si
parla di nuovi investimenti per
l’ammodernamento dell’area”. L’impegno si traduce in un costo di 650 mila
euro sostenuto. Un esborso
che ha permesso il collegamento del bacino idrico con
il depuratore (pescando le ac-
que che escono dal
depuratore cittadino dopo
essere state trattate e filtrate prima che queste vengano
disperse nel Ghelpack e finire nei bacini idrici della
pedemontana), tutto l’impianto di pompaggio e 8 nuovi
cannoni”. “Credo si possa
parlare di un successo – conclude Alex Palano della scuola sci Asiago – Successo sostenuto dai numeri; dal 9 dicembre, giorno di apertura
degli impianti, abbiamo già registrato oltre 110 mila passaggi. 110 mila motivi per impegnarci sempre più nel migliorare la nostra offerta ed il
comprensorio”.
Gerardo Rigoni
“La neve del campo sportivo
di Cesuna finita sulle piste del
Kaberlaba è servita a tutti”
Anche i turisti ospiti della frazione roanese, che si è sentito
derubata della sua bianca coltre ne hanno potuto godere.
motoslitte potrebbe compromettere la sicurezza di tale
importante attività sportiva.
C’è poi da ricordare che per
il codice stradale la motoslitta
è un mezzo di trasporto
che…non esiste! È un mezzo senza targa, che è possibile condurre anche senza
casco, purchè non si acceda
a nessuna strada pubblica
nemmeno
per
attraversamenti rapidissimi.
Per discutere e prospettare
una legge regionale sull’uso
delle motoslitte, su regolamenti da applicare per disciplinarne il traffico è anche
necessario tener conto dei
vincoli dettati dalle leggi esistenti e dai regolamenti comunali, territoriali e regolieri.
Ne
deriva
che
le
problematiche sull’uso di
motoslitte siano, necessariamente, diversificate da zona
a zona. Una cosa è richiedere il permesso per l’Agordino
o per L’Alpago, altra cosa
per il Feltrino per il
Longaronese
o
per
l’Altopiano di Asiago.
“La mia proposta – dice il
presidente della Comunità
montana dei 7 Comuni, Lucio
Spagnolo - è quella di stendere una legge a “maglie larghe”, che normi le caratteristiche diffuse e condivise dell’intero territorio montano e
di rimandare poi alle singole
Comunità montane, sentite le
categorie e i portatori d’interesse locali, l’elaborazione di
specifici regolamenti validi
per questo o quello specifico
territorio”. Si spera che i suggerimenti, le riflessioni del
tavolo e le proposte effettuate possano dunque portare ai
risultati sperati, e che già
dalla prossima stagione invernale si possano avere norme
precise con cui regolarizzare
il traffico di motoslitte.
Stefania Longhini
In relazione a quanto riportato a pag. 10 dello scorso
numero del giornale, nell’articolo intitolato “A Cesuna la
neve va…a ruba”, la società Comprensorio Turistico
Kaberlaba intende chiarire
che dal canto suo si è limitata a commissionare a una
ditta di autotrasporti la
fornitura di alcuni camion di
neve, pagando regolare fattura per il servizio, senza
chiedere, perché non tenuta a farlo, da dove la neve
stessa provenisse. A voler
replicare
con
altre
argomentazioni è invece Mario Dal Pozzo, direttore della
Scuola Sci Kaberlaba Asiago.
“La neve in questione – dice –
caricata sui camion e trasportata sulle piste (visto che le temperature non permettevano di
produrne con i cannoni), era
caduta ancora a dicembre e
se non fosse stata portata al
Kaberlaba, di certo sarebbe ancora lì. Invece è servita ad accontentare numerosi sciatori, anche turisti in
vacanza a Cesuna, i quali
si sono ritrovati, nel bel
mezzo delle festività natalizie, con gli impianti
chiusi e costretti a spostarsi per poter sciare.
Venendo al Kaberlaba, hanno potuto ugualmente divertirsi sciando, senza dover fare
lunghi spostamenti. Mi meraviglio che la questione sia stata sollevata a gran voce e
che a lamentarsi siano stati
operatori turistici, titolari di
attività commerciali che
avrebbero dovuto invece
apprezzare anche il fatto
che alcuni maestri della
Scuola Sci di Cesuna abbiano potuto lavorare, venendo a
insegnare al Kaberlaba, oltre che
gli ospiti del loro paese fossero
comunque rimasti
soddisfatti della vacanza. Voglio infine aggiungere che,
dopo aver saputo
del malcontento
creato da questa
vicenda, ho
chiamato il
presidente delle sciovie di
Cesuna chiedendo se voleva che la neve venisse riportata visto che nel frattempo, con il calo delle temperature, si poteva produrla
con i cannoni, ma mi è stato
risposto di no. Si dice sempre che è necessario eliminare i campanilismi, mi sembra che siamo ancora molto
lontani da questo. Ammetto
che sarebbe stato meglio
chiedere ufficialmente di poter prendere la neve, ma ci
sarebbe voluto più tempo, rischiando di scontentare
la clientela. Agendo
così di certo non intendevamo danneggiare
nessuno, ma solo creare una situazione che
è di fatto andata a
vantaggio di
tutti”.
S.B.
Mario Dal Pozzo, direttore della Scuola Sci Kaberlaba Asiago
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l’Altopiano
Sabato 22 gennaio 2011
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Tra Provincia e Comune di Asiago
un “Patto sociale per il lavoro”
Nell’ambito del progetto “Patto sociale per il lavoro
vicentino” avviato dalla Provincia di Vicenza in collaborazione con Cariverona, il Comune di Asiago, uno dei primi in provincia, ha sottoscritto un accordo con la Provincia stessa volto ad attivare percorsi di supporto economico, riqualificazione e reinserimento lavorativo a favore
delle persone che versano in situazioni di svantaggio sociale.
A tale scopo il comune di Asiago avrà a disposizione circa 14.500 euro (la quota viene assegnata in base al numero di abitanti), ai quali si aggiunge la quota di
cofinanziamento da parte del Comune, pari a circa 4.300
euro, per un totale di quasi 19 mila euro che verranno
utilizzati per inserimento lavorativo attraverso la Cooperativa Sette Comuni.
“Se è vero che nel nostro territorio la gente in difficoltà
economica è abituata a rimboccarsi le
maniche e arrangiarsi – sottolinea l’assessore ai servizi sociali Diego Rigoni
– è anche vero che nel corso dell’ultimo anno sono aumentate in misura significativa le richieste di contributi economici da parte di famiglie, il cui reddito, causa la crisi economica e occupazionale, ha subito un repentino e considerevole calo. Non sono pochi i casi di
utenti del nostro ufficio che hanno perso lavoro e che magari hanno a carico
figli e coniuge. L’intento dell’amministrazione comunale e di attuare una politica di sostentamento economico per
aiutare i nuclei familiari in difficoltà”.
Il “Dipartimento di Gastronomia” dei formaggi
italiani al gotha della ristorazione internazionale
I consorzi per la tutela dei formaggi Asiago, Gorgonzola e
Parmigiano-Reggiano hanno
dato vita a un “Dipartimento
di Gastronomia” comune, con
il quale si sono presentati insieme al pubblico degli operatori e degli chef congressisti a
Nato una decina di anni fa da
un’idea del giornalista e critico gastronomico di El Pais
José Carlos Capel, oggi Madrid Fusión “Madrid Fusión”,
uno dei maggiori congressi gastronomici internazionali, la cui
nona edizione si è svolta dal
25 al 27 gennaio. L’evento
chiama a raccolta i 200 più
grandi chef della cucina internazionale per presentare ai
colleghi di tutto il mondo le creazioni culinarie che costituiranno le “tendenze” gastronomiche, di abbinamento, elabora-
zione e somministrazione dei
prossimi anni. Proprio per il suo
respiro internazionale, la manifestazione rappresenta
un’occasione fondamentale di
comunicazione con tutti i Paesi latinoamericani di lingua
spagnola e portoghese. «In un
contesto di mercato maturo e
sempre più competitivo, è fondamentale aggiornare la modalità di promozione dei prodotti alimentari nell’ottica di un
“posizionamento” sempre più
mirato», ha commentato Flavio
Innocenzi, direttore del Consorzio Tutela Formaggio
Asiago. «Rispetto alle fiere
tradizionali, eventi come Madrid Fusión o Identità Golose
– veri e propri laboratori di idee
e tendenze – rappresentano un
momento di contatto più mirato, con operatori particolar-
mente recettivi rispetto alla
proposta di qualità e di valore
culturale espressa dai prodotti
DOP, in grado di esaltarne le
caratteristiche attraverso le
loro capacità di interpretazione gastronomica», ha proseguito Innocenzi. Il formaggioAsiago
è stato posto in degustazione in
uno stand con Gorgonzola e Parmigiano-Reggiano,
in
abbinamento con selezionati prodotti della gastronomia internazionale. L’Asiago è stato inoltre
presentato e degustato durante
l’attesa conferenza di Roberto
Brisciani ai ristoratori presenti.
Brisciani è l’autore di un volume
di grande successo in Spagna,
dal titolo “Il segreto di un ristorante magnetico – Come fare in
modo che il tuo ristorante risulti
pieno mentre tutti gli altri restano vuoti”.
Con questo progetto si darà lavoro a tempo
determinato a due o, se il progetto viene
rifinanziato, anche di più, nell’ambito della
manutenzione del verde pubblico e privato
e servizi di pulizia.
“L’obiettivo – sottolinea ancora Rigoni – è
anche quello di allargare le competenze e il
giro d’attività di chi viene assunto creando
in generale una possibilità per garantire il
miglioramento della vita in tutti i sensi”. Chi
è interessato a rispondere al bando, che si
chiuderà il 28 febbraio, può avere informazioni presso l’ufficio servizi sociali al quale
vanno presentate le domande e che poi provvederà alla selezione dei candidati.
Stefania Longhini
Viaggio in Australia della Comunità montana
Il 20 marzo a Melbourne verrà presentato un volume, pensato e realizzato dalla Comunità montana di Melbourne,
dal titolo “L’altopiano di
Asiago:le nostre radici”.
La comunità “gemella” della “Spettabile Reggenza” in
terra straniera, ed il suo presidente Luciano Benetti ,
hanno invitato la nostra Comunità montana ed il comune di Asiago a presenziare
alla cerimonia.
“Da anni, – spiega il presidente della Comunità montana Lucio Spagnolo – Luciano nelle sue frequenti visite
ad Asiago, mi parla di quest’opera, del fatto che è scritta interamente in inglese proprio per favorire la lettura alle
“terze generazioni” dei nipoti dei nostri emigranti in Australia, che ormai parlano
solamente la lingua d’Australia. Assieme abbiamo anche
pensato ad una traduzione
dell’opera da presentare
prossimamente ad Asiago.
Nel suo ultimo viaggio ad
Asiago, in occasione della
Rogazione del 2010, Benetti
si è tanto raccomandato a
noi, alla sua gente, perche
potessimo festeggiare assieme questo evento così lungamente preparato ed atteso”.
La Comunità montana si sta
dunque organizzando garantendo la presenza di un rappresentante istituzionale.
Anche il sindaco Andrea Gios
e l’Assessore Giampaolo
Rigoni, che è anche rappresentante della Comunità montana nell’Ente Vicentini nel
mondo, saranno a Melbourne
il 20 marzo.
“Spero – dice Spagnolo - che
anche i comuni, le associazioni e i gruppi possano unirsi per un viaggio che sarà
senza dubbio significativo ed
importante per far sentire ai
nostri emigranti la vicinanza
e l’affetto della loro terra
madre”.
Il “Cheese Festival” al Veneto Club di Melbourne
Allestito un banchetto con le forme del formaggio del Pennar, poi assaporato da oltre centocinquanta soci presenti
Lo scorso 19 dicembre a Melbourne, presso “La Baracca”
del Veneto Club, si è tenuta il 1° Cheese Festival, appuntamento ideato da Gianfranco Rebeschini, originario di Roana
e trasferitosi a Melbourne tre anni fa. “Da un po’ di tempo - racconta Rebeschini – pensavo a un evento gastronomico che prendesse spunto dalla Keese Fest di Roana,
ho quindi esposto la mia idea a Luciano Benetti, presidente della Comunità Montana di Melbourne, che l’ha
subito appoggiata. Grazie a Cesare Zanchi, importatore
di prodotti italiani della Zanchi Imports che si è occupato
della parte pratica risolvendo prontamente le
problematiche che comporta il far viaggiare su una distanza così lunga dei prodotti freschi, siamo riusciti ad
avere il formaggio sul posto nei tempi e modi ideali per
poterlo far gustare in tutta la sua naturale bontà”. La scelta
è caduta sulle produzioni del Caseificio Pennar Asiago,
che dal canto suo si è attivato per soddisfare la richiesta
giunta dall’Australia. Proprio immediatamente prima della data della festa, sono arrivate a Melbourne forme di
formaggio fresco, mezzano, vecchio, stravecchio e grana, che sono state esposte con un tipico allestimento presso
il locale del Veneto Club. Quindi tutti a tavola, dove si è ban-
chettato con formaggio e polenta, preparata al momento
dai soci del club. I gusti genuini dei formaggi sono stati
molto apprezzati da tutti i
commensali, in particolare dai
figli degli emigranti, che pur
essendo nati lontani dalla terra dei loro genitori, ne stanno
scoprendo e apprezzando valori e tradizioni. Questo
pasteggiare con prodotti semplici come il formaggio e la polenta, i loro profumi e sapori,
hanno favorito l’affiorare di
vecchi ricordi legati all’infanzia, quando, come ha raccontato qualcuno, l’estate si passava in malga a produrre il formaggio. C’è chi ha avuto modo di raccontare, catturando
l’attenzione dei presenti, le varie fasi della lavorazione del
formaggio. “La mia intenzione – ha spiegato Rebeschini – è
quella di riuscire, nella prossima edizione della festa che visto il successo si intende sicuramente ripetere, ad allestire
una dimostrazione pratica della lavorazione del latte e della
trasformazione in formaggio, come viene fatto d’estate in
tanti centri del nostro altopiano. Inoltre si vorrebbe allargare
ad altri prodotti tipici altopianesi come miele, marmellate e
salumi, questo appuntamento gastronomico, per renderlo
ancor più completo”.
Silvana Bortoli
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l’Altopiano
Sabato 22 gennaio 2011
Incontro conviviale al “Grillo Parlante”
per i Circoli Auser dell’Altopiano
Ogni gruppo ha esposto finalità, attività e progetti. Tra i prossimi obiettivi trovare punti
di contatto fra due mondi apparentemente distanti: quello dei giovani e quello degli anziani
Il 22 gennaio scorso
La sala gremita dagli associati AUSER
ha avuto luogo al
“Grillo Parlante” un
bell’evento organizzato dalle circoscrizioni Auser del territorio (Asiago,
Roana,
Gallio,
Conco, Lusiana). Un
piacevole pomeriggio
di intrattenimento per
gli iscritti Auser
dell’Altopiano (tutti
over 60 e tutti rigorosamente col foulard arancione volontariato già attivate da temdi ordinanza), con l’intervento po in tutti i Comuni a favore di
di oratori, canti della corale anziani residenti sul territorio,
dell’Altopiano diretta dal ma- come: ritiro di referti, ricette,
estro Allegrini e la lettura di accompagnamento per prelie“Lettere dalla prima linea”, da vi, visite e terapie (anche raparte degli attori Angela dio e chemio) e visite anche
Laurano e Davide Zatta. In fuori dall’Altopiano, acquisti o
chiusura, un ricco buffet, of- altro tipo di incombenze, anche
ferto dall’Auser provinciale e per gli anziani residenti nella di
allestito dagli studenti del IV Riposo di Asiago e in Villa
anno della Scuola Alberghie- Rosa. (servizio questo, per
ra, presso la loro sede. Di fron- competenza territoriale, a cate ad un teatro strapieno (pre- rico del gruppo Auser di
senti alcuni amministratori Asiago). A ciò si accompalocali: il Sindaco di Conco gnano le attività ricreative e
Graziella Stefani e l’Asses- culturali avviate, in primis,
sore ai servizi sociali di l’Università della Terza Età,
Asiago Diego Rigoni), il pre- che propone con successo da
sidente provinciale Mario anni, incontri di formazione ed
Falisi, il vice Danilo Vieri
Mario FALISI
e i cinque referenti locali: Alice Pertile
(Asiago); Osvaldo
Berlato al posto Cesare
Bolzon
(Roana),
Giancarlo
Sartori
(Gallio), Maria Covolo
(Lusiana),
Aldo
Rodighiero (Conco - comune che ha avviato il
primo circolo, 10 anni
fa), hanno esposto finalità, progetti e attività.
Sono state illustrate le
iniziative effettuate fino
al 2010 e quelle in programma per il 2011, fra
cui spiccano le attività di
approfondimento culturale. In
tutti i 5 comuni, vengono organizzati: giochi di società, ballo,
canto corale, spettacoli, cene
conviviali, mostre, gite ed
escursioni. Tutti i presidenti a
tale proposito, auspicano che
in tutti i comuni altopianesi,
vengano aperti Circoli Auser.
Ma ciò che di nuovo emerge
dalle parole dei rappresentanti
di tutte le aree, è però la volontà di trovare punti di contatto fra due mondi apparentemente distanti: quello dei giovani e quello degli anziani.
Obiettivo primario è
sensibilizzare e avvicinare i giovani al volontariato e creare
coesione all’interno di paesi e
contrade con il comune
obiettivo
della
sussidiarietà e della solidarietà. L’Auser di
Conco ad esempio, ha attivato un servizio di assistenza ai piccoli della
Scuola materna, accompagnandoli nei pullmini del
trasporto urbano, ma è
stata anche avviata
un’attività di formazione
da parte dei giovani nei
confronti degli anziani: insegnano loro le basi dell’informatica, per l’utilizzo di pc ed internet. Gli
anziani in cambio trasmettono ai ragazzi espe-
rienza, storia,
vita vissuta.
E’ stato pertanto messo
in atto un
“Progetto di
solidarietà”
per cui sono
state raccolte
1300 vecchie
foto (partecipando ad un
bando regionale per 15
mila euro), che porterà alla
pubblicazione di un volume e
alla produzione di un DVD. Il
messaggio che Rodighiero lancia a tutto l’Altopiano è che vi
sono molte opportunità per accedere a bandi rivolti alla sfera della terza età e che Conco
mette a disposizione di tutti gli
altri, le esperienze acquisite. A
Conco è stata inoltre organizzata una mostra fotografica,
dal titolo emblematico: “Il legno la matematica il tempo”.
Sartori di Gallio, sottolineando
che la percentuale di anziani
nel comune arriva al 24% della popolazione, ricorda che a
Gallio è aperto quotidianamente ARCA (Centro Anziani),
dalle 14,30 alle 17,30, dove si
può passare il tempo in modo
conviviale. Berlato di Roana,
riferisce invece l’iniziativa ivi
attivata: l’acquisto di 6 sedie a
rotelle, da tenere a portata di
mano per gli anziani in gite o
incontri: “...quando sono
stanchi, non devono rinunciare e fermarsi: li si fa accomodare e via!” La finalità
comune espressa da tutti, è lo
stare assieme, il far sentire
l’anziano parte attiva della comunità in cui risiede e l’incontro al “Grillo Parlante”, ne è il
segno. Beppa Rigoni Scit
Uno spettacolo che ha regalato emozioni
Tutti hanno mostrato alto gradimento per l’intrattenimento corale e la lettura delle lettere dal
fronte, per cui val la pena spendere qualche parola. La corrispondenza originale, raccolta e
pubblicata da Giorgio Marchetto, avviene tra Pietro Caprin ed Elisa Bagattin: lui partito nel
1916 per il fronte, lei sfollata dall’originaria Posina a Montecchio, con i suoceri e i due figli
Ettore e Guido. La singolarità della fitta corrispondenza (500 lettere), sta nell’aver rinvenuto
intatte le 270 inviate dalla moglie al marito al fronte, sul Carso. Rarissimo trovar un simile
epistolario: le missive o venivano censurate, o smarrite se non andate perdute perchè era il
destinatario a venir a mancare. Queste invece sono tornate a casa e ci mostrano che, se in un
primo momento ciò che anima le parole del marito Pietro è la gelosia e quelle della Elisa, un
giust risentimento, col passar dei mesi e degli anni la lontananza, la solitidine e l’imbarbarimento
dell’azione bellica, divengono tema dominante. Pietro parla dei pidocchi, delle malattie, del
freddo, della paura; Elisa dei problemi della sopravvivenza, della convivenza e a lungo, di un
evento funesto: la malattia e la morte del figlio Guido, per la quale a Pietro, disperato, non viene
concessa nemmeno una licenza. La corrispondenza segue tutto l’andamento della guerra:
Pietro la sfanga, ma torna a casa solo nel maggio del ’19. Il rientro al paese e alla normalità
sono allietati dalla nascita di molti figli: uno all’anno, come accadeva una volta. Con grande
freschezza interpretativa ed immediatezza gli attori Angela Laurano e Davide Zatta, han saputo
trasmettere al pubblico in sala, partecipe e commosso, l’atmosfera dei tempi andati e la drammaticità
del momento storico, in una visione assolutamente diversa dai testi di storia: dal vivo.
La Corale Altopiano diretta da Francesco Allegrini
Una “statua dell’educatore” per il Patronato di Asiago
Un’opera significativa, da
porre davanti al Patronato di Asiago come particolare biglietto da visita
per questo ambiente importantissimo per i nostri ragazzi e la nostra
comunità. L’idea, balenata al vicario parrocchiale don Federico
Meneghel oltre un anno
fa, è già realtà. Si tratta di una statua in bronzo che raffigura un
educatore, realizzata
appositamente dagli
artisti
Massimo
Fracaro e Mauro
Bocchia del gruppo
“Arteinsieme” (su boz-
Realizzata da due artisti del gruppo
Arteinsieme, verrà inaugurata il 27 febbraio
zetto proposto dalla stesso
Massimo Fracaro), con la
costante supervisione della presidente del gruppo Igea Boccardo
Muraro e, ovviamente,
di don Federico.
L’inaugurazione dell’opera, definita da chi
ne ha seguito l’iter e
da chi ha già potuto
vederla “di grande valore artistico e simbolico”, è fissata per domenica 27 febbraio.
Dopo aver partecipato alla messa delle
9.30, ci si ritroverà in
Patronato dove alle
10.30 avrà inizio una
breve cerimonia alla quale
sono invitati tutti gli amici
del Patronato. A conclusio-
ne del momento inaugurale ci sarà un rinfresco per
tutti.
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l’Altopiano
Sabato 22 gennaio 2011
Costruire e ristrutturare con un occhio all’ambiente
In altopiano, il modo di costruire, oggetto di innumerevoli e inesauribili discussioni, sta cambiando. Da un tipo
di edilizia anni ’70/’80, si sta passando ad un tipo di
edilizia meno frenetica, più vicina alle normative ambientali e di salvaguardia territoriale al fine di costruire
poco ma bene, optando per soluzioni energetiche al passo
con i tempi per riscaldare acqua e ambiente.
Sappiamo quanto vivere sull’Altopiano sia
energeticamente caro; lo è per i residenti, già molto
penalizzati, così come per i villeggianti, tanto da andare
ad incidere sulla scelta di venire a passare un fine settimana nella propria “seconda casa”.
Un mio vicino di casa, che da anni da Vicenza viene nel
suo appartamento in Ceresara qualche fine settimana,
stimava che i costi energetici giornalieri per il riscaldamento per chi viene a trascorrere il periodo natalizio si
aggirano attorno ai 45 euro; questo perché gli impianti
presenti nella maggioranza delle abitazioni hanno sistemi energetici che utilizzano ancora molto le fonti fossili
e che architettonicamente contengono troppi ponti termici
(finestre, porte, cassoni delle tapparelle, materiali di costruzione poco isolanti e che disperdono il calore interno dell’abitazione). Allora cosa succede quando un turista viene nella
sua seconda casa il venerdì sera? Deve accendere il riscaldamento per portare la temperatura interna dai 12/13 gradi a
21 gradi e mantenerlo acceso ininterrottamente anche la notte
perchè porte, finestre e materiali da costruzione disperdono
il calore, invece di trattenerlo. Troppo caro, dunque, in termini di energia aprire le seconde case. Pensate poi vivere in
altopiano tutto l’anno... L’obiettivo quindi è quello di costruire poco, con criterio e ponderazione; costruire miscelando il
nuovo al vecchio, attingendo dal nostro patrimonio storico,
ispirandoci alla tradizione Cimbra e usando il legno, accompagnandolo alle nuove tecnologie oggi a nostra disposizione (come il solare termico,
gli impianti a pavimento per
In sala multimediale
riscaldare, il fotovoltaico per
alle 18. Ogni venerdì
produrre energia, le pompe
pomeriggio di febbraio,
di calore per ottimizzare l’utiper i turisti presenti per
lizzo di energia, preoccuparla settimana bianca, si
si di isolare spifferi e perdite
tiene un incontro di
di calore, studiare anche la
astronomia con osserventilazione interna degli edivazioni del cielo.
fici ecc). Si potrebbe pensare a un nuovo modello tecnico da utilizzare, complementare
ai
sistemi
di
L’attività di divulgazione all’Osservatorio
Continuano ad Asiago gli
incontri di astronomia organizzati da INAF Osservatorio Astronomico di
Padova ad Asiago per il
pubblico. I prossimi appuntamenti sono: ogni primo sabato del mese, incontri serali e osservazione del cielo (5 febbraio, 5
marzo, 2 aprile, 7 maggio,
4 giugno);
la notte della Luna, serate di approfondimento e
osservazione del nostro
satellite (un martedì al
mese nelle date 15 febbraio, 15 marzo, 12 aprile, 10
maggio, 7 giugno 2011).
Questi incontri si terranno nella sala multimediale
di località Pennar alle 21.
E’ previsto poi, ogni pri-
mo sabato del mese, il laboratorio di spettroscopia
(particolarmente indicato
per ragazzi delle scuole
superiori). I prossimi incontri sono fissati nei giorni 5 febbraio, 5 marzo, 2
aprile, 7 maggio, 4 giugno.
I Fanti altopianesi gemellati
con i Carabinieri ferraresi
Nel mese di gennaio la Sezione Fanti “Altopiano 7 Comuni” si è gemellata con la
Sezione dei Carabinieri in
congedo di Codigoro (FE).
Alla presenza di alcuni soci,
è avvenuto il patto di
gemellaggio fra le sezioni
delle due Associazioni d’Arma con uno scambio di
gagliardetti e con poche ma
penetranti parole dei due presidenti: Cav. Marco
Ambrosini per la sezione
Fanti e il Comm. Valerio Padovani per i Carabinieri di
Codigoro. L’anno prossimo è
in programma anche un incontro con la Sezione Carabinieri dell’Altopiano per
estendere così amicizia e
valori su cui si basano i due
sodalizi.
certificazione energetica più diffusi come Casaclima
ed Ecodomus, che faccia del concetto di costruire poco
ma bene, un vero e proprio marchio che ne certifichi il
rispetto di determinati canoni tecnici e la memoria storica (il nome potrebbe essere “CasaCimbra”).
Nel campo dell’edilizia, l’Altopiano ha a mio avviso
due sole strade che possano continuare a portare indotto e offerta turistica all’altezza di una delle più belle località alpine, rispettando allo stesso tempo storia,
natura, tradizione e territorio.
La prima è sì costruire per permettere a nuovi acquirenti di acquistare proprietà sull’altopiano, ma senza
speculazione edilizia, in modo lungimirante e avveduto, utilizzando materiali che si intonino maggiormente
con l’ambiente dal punto di vista estetico e che siano
tecnicamente all’avanguardia; la seconda strada è
quella dell’investimento, ormai necessario, sulla
“ristrutturazione energetica” degli immobili esistenti.
A parte i già noti incentivi statali (detrazione fiscale 55%, conto energia, smaltimento amianto, tecnologie
innovative), potrebbero intervenire i Comuni, come è avvenuto per esempio a Schio ( www.comune.schio.vi.it/
a2_15_IT_36235_1.html ), con formazione culturale e incentivi ad hoc ai privati cittadini, particolarmente a quelli
che intendano abbassare i propri costi termici e vogliano
contribuire ad abbassare il grado di inquinamento da fumi
ricchi di anidride carbonica, responsabile in parte del
surriscaldamento globale e di quella instabilità climatica
di cui stiamo facendo esperienza in questi anni. Ritengo
che una formazione adeguata dovrebbe essere data ai cittadini, ma in particolare agli amministratori condominiali e
alle immobiliari che si occupano di gestione condominiale
affinché possano proporre ai loro clienti (i proprietari delle seconde case e i residenti) gli investimenti utili per abbassare la spesa termica, portando negli ordini del giorno
delle riunioni condominiali proprio il tema del risparmio
energetico. Un altopiano innovativo che non tradisce le
proprie tradizioni e la propria immagine… Una scommessa da vincere a vantaggio dei propri cittadini e dell’immagine turistica di questo territorio dall’incredibile patrimonio
naturalistico.
Claudio Savelli
Il Bostel di Rotzo, un esempio
della nostra tradizione edilizia
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l’Altopiano
Sabato 22 gennaio 2011
Digitale terrestre, se sussistono
problemi di ricezione occorre far
controllare l’impianto
A due mesi dallo switch-off
in Veneto, ovvero dal passaggio al digitale terrestre,
facciamo un piccolo resoconto della situazione, assieme ai tecnici della Digital
World, che al momento del
cambiamento hanno fornito
attraverso il nostro giornale
(oltre che nei punti informativi organizzati in vari comuni) spiegazioni volte a chiarire
modalità
e
problematiche. Qualcuno,
dopo un passaggio inizialmente senza problemi, ora
lamenta difficoltà di ricezione, sia di alcuni, che della
quasi totalità dei canali, chiedendosene il motivo. “Il sistema – dicono – è ormai in
vista dell’assestamento definitivo, e non sussistono attualmente problematiche sui
ripetitori. Se ci sono problemi di ricezione, a questo punto quasi sicuramente sarà
necessario intervenire sull’impianto, ovvero sull’antenna di casa, come del resto
era largamente prevedibile.
La gente si chiede come mai
i problemi di ricezione siano
sorti in un secondo tempo,
dopo che, una volta installato il decoder e sintonizzati i
canali, la situazione si era
velocemente normalizzata.
La spiegazione non è semplice da dare, anche se può sintetizzarsi nel fatto che il digitale è un sistema completamente diverso dall’analogico,
più delicato. La gran parte
delle antenne tv installate nelle nostre case è stata pensata per l’analogico, e quindi,
dopo il passaggio al digitale,
è normale che non riescano
a prelevare tutti i segnali.
Questo non significa che bisogna cambiarle, ma si può
rendere necessario un intervento di adeguamento da parte di un tecnico, che mediante appositi strumenti possa
verificare l’efficienza dell’impianto. Come abbiamo più
volte avuto modo di ripetere,
la ricezione può essere diversa all’interno dello stesso
condominio e la soluzione va
valutata individualmente, da
personale esperto, che dopo
aver controllato l’impianto
possa, se necessario, apportarvi delle modifiche.
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l’Altopiano
Sabato 22 gennaio 2011
ROANA
Iscrizioni scolastiche: i genitori
rivendicano piena libertà di scelta
E se la scuola
fosse a Canove?
“Vogliamo essere noi a poter decidere per la vita futura dei nostri figli”
Pagina a cura
di Silvana Bortoli
Non c’è pace per le scuole
altopianesi: sono ora le medie di Cesuna ad essere messe, nuovamente, in discussione. In tempi di preiscrizioni,
c’è mobilitazione alle elementari di Canove, che ospitano bambini di Treschè Conca, Cesuna, Canove e
Camporovere, dove un gruppo di genitori rivendica il diritto di scegliere quale scuola far frequentare ai figli. A
Cesuna (“naturale” sede di
proseguimento degli studi per
i roanesi residenti nei paesi
sopracitati) in molti preferirebbero Asiago, dove “di diritto” verrebbero accettati
solo
i
bambini
di
Camporovere, frazione più
vicina al capoluogo
altopianese. Lo scorso anno,
in una situazione analoga,
alla fine la maggioranza delle iscrizioni per Asiago non
venne accettata, perché,
mancando i numeri, si sarebbe impedito la formazione di
una prima a Cesuna, con le
conseguenze che ne sarebbero derivate per il futuro
dell’istituto stesso. “Non vogliamo che si chiuda la scuola di Cesuna - dicono i geni-
tori - ma vogliamo essere liberi di scegliere dove mandare i nostri figli, e memori
di come lo scorso anno questa libertà sia stata negata, ci
siamo mossi in anticipo organizzando alcune riunioni fra
genitori delle quinte elementari di Canove per comprendere quali fossero le varie
volontà e riferirle poi ai sindaci di Roana e di Asiago.
Nessuna macchinazione o
tentativo di pilotare le scelte,
solo il voler capire le reali intenzioni e muoverci poi di
conseguenza per vedere rispettato quello che consideriamo un diritto primario, la
libertà di scelta”. “Perché
vogliamo mandare i ragazzi
ad Asiago piuttosto che a
Cesuna? Perché reputiamo
ci possa essere uno scambio
culturale che in classi con
pochi alunni non esiste, perché c’è possibilità di scegliere l’offerta formativa (tempo normale o prolungato con
relativo insegnamento di lingue straniere), perché gli studenti di Asiago possono godere di attività extra che a
Cesuna non si fanno, e perché vogliamo essere noi genitori a poter fare le scelte
che riteniamo importanti per
la vita futura dei nostri figli.”
Il sindaco Frigo “Bisogna rispettare la volontà dei genitori”
Il dirigente scolastico Valente “Va impedito lo svuotamento di alcune
scuole a favore di altre” - E fra i genitori i toni si infiammano
Il sindaco di Roana Valentino Frigo, informato dai genitori dei loro timori di non
poter scegliere la scuola da far frequentare ai figli, ha disposto un questionario distribuito alle famiglie dei bambini delle quinte elementari di Canove, organizzando poi
un incontro con le parti interessate per rendere noti i risultati e discuterne. Dopo aver
riferito che i genitori di solo 4 dei 27 bambini avevano espresso l’intenzione di iscrivere i figli a Cesuna, il sindaco, pur
auspicando che la scuola media possa rimanere attiva, ha ripetuto quello che aveva già avuto modo di affermare quando si
era presentata la diatriba lo scorso anno,
ovvero che, a parer suo, si debba prima di
tutto rispettare il volere dei genitori, senza
obblighi di iscrizione. Ha dichiarato inoltre
che, secondo il proprio personale modo di pensare, la soluzione
di una scuola unica ad Asiago potrebbe essere la più valida per
gli studenti stessi. (Salvo poi, in altre occasioni, ribadire un’ idea
già espressa anche al nostro giornale mesi orsono: la costruzione di un nuovo edificio scolastico proprio a Canove, dove far
convenire tutti gli studenti del Comune, garantendo loro una scelta
formativa più completa). Prima che prendesse il via il dibattito,
il vice sindaco Carlo Stefani ha espresso profonda amarezza
per l’abbandono registrato negli ultimi anni dalle medie di Cesuna,
chiedendo che i presenti esprimessero sinceramente i motivi
per cui preferiscono l’iscrizione ad Asiago. Dal canto suo il dirigente scolastico Piergiorgio Valente ha riferito di non ritenere
che la scelta possa essere dettata da motivi didattici, visto che
nessuno è mai andato a lamentarsi, e che nelle scuole di
Mezzaselva e Gallio, che con Cesuna hanno in comune quasi
tutti gli insegnanti, problemi di questo tipo non si sono mai presentati. “Senza trascurare poi il fatto che, dati alla mano – ha
continuato Valente - le medie dei ragazzi di Cesuna, nelle materie degli insegnanti comuni alle altre due sedi, risultano essere
superiori. Il sondaggio è stato fatto a mia insaputa e senza che
fossero fornite le dovute informazioni utili a ponderare la scelta,
come succede ogni anno prima della consegna del modulo di
iscrizione, con apposite riunioni programmate dalla scuola. Finché c’erano i numeri per formare ugualmente la classe a Cesuna
è stato possibile accontentare anche chi voleva venire ad Asiago,
ma ora, come succede anche altrove, si rende necessario impedire lo svuotamento di alcune scuole a favore di altre. Ne è
esempio anche Vicenza, dove è stato istituito un centro unico di
prenotazione per le scuole dalle materne alle medie, con regole
comuni basate su precise graduatorie a cui si accede tramite
Su questo argomento pubblichiamo anche una
lettera nello spazio di pag. 24 riservato ai lettori,
rinviando inoltre al prossimo numero del giornale altre
considerazioni che al riguardo sono giunte in redazione
punteggio che varia da più fattori, primo
su tutti la residenza o meno nel territorio
di pertinenza della scuola. E comunque
ad Asiago non sarebbe possibile accogliere
tutti, per mancanza di posti. Parlando non
da dirigente scolastico ma come cittadino
del comune di Roana, credo che per la
sopravvivenza e il decoro di tutte le frazioni si possa pensare a Canove come
sede della scuola elementare, a Cesuna
per la scuola media e a Treschè Conca
per una scuola dell’infanzia anche per i
bimbi di Cesuna”. Nel terminare il proprio intervento,Valente ha voluto esporre
quanto vige in materia, tra cui il fatto che
non è possibile creare classi con numero
di alunni superiore alla capienza dell’aula,
che a rispondere è il dirigente, che prima
di chiudere una scuola è necessario controllare che esista la
capienza presso altre scuole, infine,che devono comunque essere fatte salve le scelte della scuola, che ha anch’essa una sua
giunta che delibera le priorità e le modalità per accettare le
iscrizioni”. Il dibattito che ne è seguito, nonostante l’auspicio del
sindaco e del suo vice che potesse trattarsi di una discussione
tranquilla e chiarificatrice, è stato caratterizzato da toni accesi e
dalla mancanza di risposte precise che potessero soddisfare le
varie richieste. Su tutto sono emersi asprezze e rancori, senza
fare intravvedere possibilità di mediazioni o di soluzioni. Per seguire l’evolversi della situazione è necessario aspettare quanto
emergerà una volta chiusi i termini per le preiscrizioni, sui dati
effettivi di richiesta per una o l’altra scuola.
“Vogliamo esprimere il nostro dispiacere per il clima denigratorio che si è creato nei confronti della scuola media di
Cesuna, oggetto da qualche anno di critiche che reputiamo scorrette e gratuite”. C’è sconforto nelle parole di
alcune mamme di Cesuna nel segnalare quella che considerano un’ingiustizia non nei confronti della scuola, ma
anche del paese e dei suoi abitanti. “La scuola – spiegano
- offre un’atmosfera tranquilla, sia per il luogo, in mezzo al
verde, in cui è ubicato l’edificio, che per l’affiatamento
che esiste fra i docenti, compresi quelli di sostegno, competenti e sensibili. Le classi con pochi alunni permettono di
seguirli meglio e di godere maggiormente di valide strutture, come l’aula di computer e quella di scienze, di cui la
sede è dotata. Parliamo per esperienza, visto che i nostri
figli hanno già concluso o concluderanno quest’anno il ciclo delle medie, non siamo dunque neppure coinvolti direttamente nella polemica, sorta lo scorso anno e tornata recentemente d’attualità. Ma ci indignano certe iniziative e
coalizioni che, volte a svilire la scuola, siamo convinti siano dettate da vecchi rancori e nuovi “disdegni”, piuttosto
che da altri motivi”. Insomma, secondo i nostri interlocutori,
le motivazioni che porterebbero a rifiutare Cesuna sarebbero da parte dei residenti di Treschè Conca ancora quelle
relative alla vecchia storia della chiusura delle loro elementari, e da quelli di Canove una sorta di “snobismo” che
farebbe preferire Asiago. Che ci siano dei pregiudizi è
convinto anche Osvaldo Berlato, rappresentante dei genitori nel consiglio d’istituto delle scuole medie, che ribadisce il pensiero espresso nella riunione indetta recentemente dall’amministrazione comunale di Roana per discutere
della questione. “C’è un clima errato nel territorio, sia sotto il profilo didattico che di convivenza. Non serve cercare
diatribe passate, guardarsi male da un paese all’altro: i
campanilismi si trasmettono con i cattivi esempi e non aiutano di certo la crescita delle generazioni future. Bisognerebbe invece cercare di instaurare rapporti d’amicizia fra
genitori, e più che in polemiche spendere energie per salvare la scuola, perché dobbiamo ricordarci che, una volta
chiusa, non si torna più indietro”.
“Cogliamo l’occasione – concludono le mamme – per ringraziare gli insegnati e tutto il personale della nostra scuola, che non è come qualcuno la vuol far apparire. Lo confermano le ammissioni, anche pubbliche, di genitori che
volevano lo scorso anno iscrivere i figli ad Asiago, e che,
obbligati invece a frequentare a Cesuna, oggi dicono di
trovarcisi benissimo. E allora perché si ripete questa storia
, perché i genitori non vogliono far venire i figli a Cesuna?
Secondo noi la risposta sta tutta in un’altra domanda: “E se
la scuola fosse a Canove…?”
“E’ una cosa vergognosa che possano venire “premiati “ i più furbi
o i più fortunati che hanno la possibilità di spostare la residenza”
“Personalmente ritengo che
un cittadino italiano, che risiede in Italia e paga regolarmente le tasse, debba poter decidere liberamente
dove mandare suo figlio a
scuola. E’ quanto ho detto ai
genitori delle frazioni di
Roana che chiedono di iscrivere i loro figli alle medie di
Asiago, quando hanno chiesto di incontrarmi per espormi le loro ragioni, prendendomi poi l’impegno di verificare se effettivamente ci
fosse posto, come pensavo.
Le stesse cose le ho ripetute
al preside Valente e alla pro-
fessoressa Rigoni, che però
mi hanno detto che il posto
non c’è”. E’quanto risponde
il sindaco di Asiago Andrea
Gios, da noi interpellato sulla
questione. “Nel contempo –
continua Gios – ho dato di-
sposizione all’ufficio tecnico
del Comune di verificare
l’effettiva capienza dell’edificio scolastico e le eventuali
possibilità di aumentarla per
il prossimo anno. Una volta
chiuse le preiscrizioni, se a
chiedere di venire ad Asiago
sono in pochi, il problema si
potrà risolvere facilmente e
accontentarli, altrimenti bisognerà capire se lo spazio
lo si può trovare o meno. A
parte i limiti fisici, non vedo
alcun problema nell’accogliere studenti di altri comuni,
anzi ritengo davvero ingiusto
non poter portare il proprio
figlio a scuola dove si vuole.
E’ una cosa vergognosa poi
che possa venire “premiato”
chi, perché più furbo o più
fortunato, usa l’escamotage
di portare la residenza ad
Asiago, come già accaduto”.
“Il mio parere da genitore –
conclude Gios – è che l’istruzione non si importante sotto
il profilo della didattica, ma
che debba soprattutto offrire la possibilità di crescere
tramite un confronto il più
vario possibile. Per mio figlio piuttosto che una classe
di dieci ne preferirei una da
ventotto”.
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l’Altopiano
Sabato 22 gennaio 2011
ROANA
Rimossi i cassonetti,
bisogna differenziare
Ma l’abbandono dei sacchetti di rifiuti lungo
le vie dimostra che c’è chi non intende adeguarsi
A ben 20 mesi dall’inizio della
raccolta differenziata dei rifiuti che ha interessato i residenti di Asiago,Gallio,
Roana e Rotzo, in questi ultimi due comuni nei giorni
scorsi il sistema è stato alfine completato, con la rimozione dei cassonetti per il
secco residuo, che
ora si conferisce nei
press
container.
Seppur annunciata
con largo anticipo e
con ampia divulgazione di informazioni in
merito, l’ultima fase
della messa a punto
delle modalità previste per favorire il più
possibile il riciclo, è
stata accolta da molti
utenti con un misto di
disorientamento e
malcontento. Coloro
che hanno dimostrato più insofferenza nel vedere sparire i cassonetti, probabilmente sono proprio quelli che fino ad oggi non si sono
impegnati granché per adeguarsi alle modalità indicate,
continuando a buttar via le
immondizie tutte insieme, o
quasi. Pratica che ha fatto
spesso indispettire chi, per
contro, si è sempre impegnato a differenziare diligentemente e che ora si dice soddisfatto della novità che dovrebbe obbligare tutti ad adeguarsi. Il condizionale è d’obbligo: visti i numerosi sacchetti di rifiuti lasciati lì, dove
fino a qualche giorno fa
c’erano i cassonetti, nono-
stante le chiare indicazioni
appiccicate sui bidoncini dell’umido rimasti al loro posto,
non tutti sembrano disposti a
farlo. Ci si augura si tratti di
un fenomeno temporaneo,
dovuto al fatto che qualcuno
si è visto preso alla sprovvista, e che possa scomparire
a breve. Dopo l’impaccio dei
primi giorni, anche fra chi
subito si è dimostrato impreparato, c’è chi ammette di
essersi reso conto che non è
poi così complicato osservare quanto richiesto. Non si
nega certo che per qualcuno, come le persone anziane, non esistano delle difficoltà oggettive, probabilmen-
te risolvibili con l’aiuto di familiari o di vicini, come si fa
per altre incombenze. Per
quanto riguarda poi i residenti
nelle zone più periferiche e
quindi più lontane dalle aree
in cui sono collocati i press
container, sono stati messi
nuovi cassonetti, simili ai precedenti, ai quali però si accede con la chiave, inoltre sono
state potenziate le campane
per la raccolta dei materiali
differenziati. Solo tra qualche
tempo sarà possibile valutare se il sistema così come approntato si rivelerà idoneo, o
se bisognerà convenire con
chi, fin da subito, ha asserito che
è del tutto inadeguato e destinato a fallire, a differenza del “porta a porta” adottato dai comuni
che si sono poi attestati fra i più
“ricicloni”. Infine, ora si rende
ancora più necessaria la creazione di un eco- centro dove poter
portare ingombranti e tutte le
altre tipologie di rifiuti diversi
da quelli che si possono differenziare o mettere nel secco,
per evitare che la vecchia pratica di abbandonarli in bosco o
località isolate si diffonda ancor
di più.
Silvana Bortoli
La festa dei coscritti a Rotzo
C’era allegria fra le strade di Rotzo nei giorni di fine dicembre, in occasione della festa di
coscrizione dei diciottenni classe 1992. Giorni di freddo intenso che non hanno per niente
frenato l’entusiasmo dei nostri quattro. Bandiera tricolore al vento e cappello alpino in testa,
come da tradizione consolidatissima, hanno percorso le vie del paese e bussato ad ogni casa,
accolti dalla gente come figli. E’ un rito che si ripete da così tanti anni da non sapere nemmeno quando è iniziato, tanto da far dire ai più anziani che la festa di coscrizione c’è sempre
stata. La fortuna, e il merito, è piuttosto aver saputo tenere viva questa tradizione, che
sopravvive ormai solo in pochi paesi dell’Altopiano. Il programma, sulla scia della tradizione,
prevede che il primo giorno si passi per le case di Castelletto, a seguire Albaredo e il terzo
giorno Rotzo. Per tutte e tre le serate, e fin quasi all’alba, la festa continuava in un locale della
ex colonia di Castelletto, con musica e bibite
gratis per tutti. Allegria, goliardia, esuberanza
(18 anni!), ma non solo. Domenica 16 gennaio Angela, Elena, Sabrina e Giovanni hanno
“salutato” la maggiore età presentandosi tutti
e quattro al centro trasfusionale dell’Ospedale di Asiago per l’iscrizione all’Avis con la visita medica e le analisi di rito. Non era mai
successo che una classe intera, per quanto
composta solo da 4 coscritti, si presentasse in
blocco per diventare donatori di sangue: non
c’è che dire…tanto di cappello!
Lo sport entra in classe a Rotzo
Con il progetto “Educare allo sport”
gli alunni vanno a scuola di sci
“Educare allo sport”: è il titolo, che ne esprime bene
anche la principale finalità, di
un progetto proposto dalla
Direzione didattica di Asiago
per le scuole primarie che si
è potuto avviare anche a
Rotzo grazie ad una importante rete di collaborazioni.
Insieme al Comune di Rotzo
che ha coordinato l’iniziativa,
finanziandola in parte (noleggio attrezzature e pulmino per
il trasporto), ci hanno messo
disponibilità e impegno il Corpo Forestale dello Stato, nella persona del comandante
distrettuale Isidoro Furlan,
che ha messo a disposizione
il personale per accompagnare i bambini, e quindi il
Centro Fondo Campolongo e
la società Verena 2000, con
la responsabile del noleggio,
che hanno consentito l’accesso gratuito alle piste e il
noleggio delle attrezzature a
prezzo agevolato. Così i
bambini della scuola primaria di Rotzo, dalla seconda
alla quinta, nel mese di febbraio avranno come “materia scolastica” lo sci: il fondo
per la seconda e la quarta (
21 alunni in totale); la discesa per la terza e la quinta (17
alunni).
Ad accompagnare i ragazzi
sulle piste da fondo, nelle
mattinate del 7, 16 e 24 febbraio, saranno Mirko Plebs e
Carlo Dal Pozzo, mentre il
gruppo di discesa sarà affidato a Stefano Sartori, con le
uscite previste per i giorni 9,
17 e 25 febbraio. Sempre
presenti ovviamente anche le
insegnanti.
“Un’iniziativa – spiega il Dirigente scolastico Francesco
Tognon – importante non solo
per l’educazione allo sport,
ma anche per l’educazione
globale alla persona che la
scuola intende dare. Con questo progetto i bambini hanno
la possibilità di provare vari
sport per poi poter seguire la
loro vera passione, senza alcuna finalità agonistica”.
“Ringraziamo quanti, con i
vari contributi – sottolineano
gli amministratori di Rotzo hanno reso possibile la realizzazione del progetto. Una
testimonianza che, quando si
incontrano buona volontà e
disponibilità, si può avviare
una collaborazione proficua
affinché anche un piccolo
Comune come il nostro possa offrire ai propri ragazzi
delle opportunità in più”.S.L.
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l’Altopiano
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Sabato 22 gennaio 2011
Non hai casa, ma hai un terreno?
L’amministrazione ti lascia costruire
In più il Comune metterà a disposizione alloggi di proprietà comunale o convenzionati da
assegnare in locazione a prezzi calmierati. E finalmente si arriva alla consegna dei lotti Erp
L’assessore Giorgio Tagliaro,
amministratore “diplomato”
Garantire un alloggio a tutti i
cittadini e nuclei famigliari del
proprio comune. E’ quanto
intende fare l’amministrazione comunale di Gallio con la
stipula degli atti di vendita dei
lotti Erp di via Ech. 15 lotti
(al costo di circa 40 mila
euro) sui quali altrettante famiglie potranno edificare la
propria casa (gli edifici saranno
al
massimo
trifamiliari).
“Il tema della prima casa era
tra le priorità del nostro programma elettorale dopo la
questione sociale e la crisi
occupazionale – spiega il sindaco Pino Rossi – Ora, dopo
numerose vicissitudini che
hanno prolungato il momento della consegna dei lotti
Erp, abbiamo trovato una
soluzione per 15 famiglie di
Gallio”.
Problema, quello della prima
casa, che il sindaco vuole
“prendere per le corna” dando la possibilità a chi è in possesso di terreno di sua proprietà di edificare la propria
Il giovane assessore galliese ha partecipato al percorso di
formazione per 30 giovani amministratori vicentini progettato
da Provincia di Vicenza e Fondazione CUOA
La gavetta politica è anche una questione di studio. Così Provincia di Vicenza e Fondazione
CUOA hanno progettato un percorso di formazione per 30 giovani amministratori vicentini.
Gli amministratori under 35, tra cui 8 assessori e 20 consiglieri, impegnati in sei giornate
d’aula da novembre a dicembre, sono stati formati dai docenti della più importante business
school del Nordest, la quarta in Italia, e il 29 gennaio scorso hanno ricevuto il diploma che
attesta la preparazione sui temi trattati durante il corso. Tra i trenta gno
diplomati,
in Altopiano così i nostri Enti rischiano di perpoliticounico
o amministrativo,
ad aver aderito a questa importante occasione di formazione, èdere
stato
alle politi-per lo sviluppo della società. Obietunl’assessore
potenziale importante
che giovanili del Comune di Gallio Giorgio Tagliaro. Nel programma
del corso
stati
tivo di questo
corso èsono
quindi
quello, prioritario, di formare giovaaffrontati temi inerenti a quadro istituzionale e funzionamento dell’ente
ni che si locale,
mettanoprogrammaa disposizione dei concittadini, ma anche di
zione di bilancio, fonti di finanziamento e controllo, relazionespingerli
con i portatori
d’interesse
ad essere essi stessieesempio e modello per un rinnorendicontazione sociale, public speaking, leadership. “In Italiavamento
– ha commentato
PierLuigi della classe politica e dirigenziale
e un ringiovanimento
Giacomon, Segretario Generale della Fondazione CUOA – nonitaliana.”
c’è una scuola che insegni a
fare i bravi amministratori. L’operazione che abbiamo messo in campo
con la Provincia di Vicenza riguarda la formazione
manageriale degli
amministratori, che, una volta eletti, non possiedono, il più delle
volte, il basket di competenze trasversali e tecnico-specialistiche necessarie per rapportarsi ad una macchina
complessa
come un ente pubblico. Inoltre questo progetto
così lungimirante si inserisce in quell’ottica di miglioramento
continuo e costante dell’efficacia della PA locale. Questa iniziativa è stata
accolta con grande favore, al punto che a breve
partirà anche
una seconda edizione”. “Fino a qualche anno fa
– ha affermato
Andrea Pellizzari, Assessore Provinciale alle Politiche Giovanili
– erano i partiti a formare politici e amministratori.
C’era una gavetta da fare, tra manifesti da attaccare e assemblee da
organizzare e si accedeva ad una
carica pubblica sono aver fatto
esperienza con gli “anziani”. Oggi
c’è invece tanta improvvisazione
e i risultati sono spesso tangibili,
purtroppo, anche a livello di gestione degli Enti. I giovani che si
sentono abbandonati a loro stessi
non trovano stimolo ad un impe-
abitazione con l’amministrazione comunale pronta ad assumere eventuali varianti agli strumenti urbanistici, per una consistenza massima di 450 metri cubi con vincolo residenziale
di prima casa di 25 anni.
Per chi non ha terreni propri, il Comune vorrebbe costruire o
acquisire appartamenti da assegnare a riscatto, determinando il valore dell’immobile e definendo con l’assegnatario un
canone di locazione importante, comprensivo di una quota
mensile che renderà il bene riscattabile al termine del periodo di locazione di 20 anni. In più il Comune metterà a disposizione alloggi di proprietà comunale o convenzionati da assegnare in locazione a prezzi calmierati e variabili a seconda
della fragilità sociale delle famiglie assegnatarie.
Ma per capire la vera necessità di prime case il Comune
chiede che chi ne abbia bisogno lo faccia presente attraverso
lo strumento dell’indagine conoscitiva avviata dall’amministrazione.
“Questo per avere a disposizione elementi certi per poter
operare delle scelte definitive e
intraprendere una politica sulla prima casa rispondente alle
reali necessità dei cittadini di Gallio – conclude Rossi - Si
precisa che requisito inderogabile al fine di poter usufruire
delle agevolazioni
indicate è essere cittadini di Gallio ed avere la reale necessità di una abitazione”.
Ma il bisogno di prima casa è così impellente a Gallio e in
tutto Altopiano? Da un indagine fatta dal CIPRA (ovvero la
Commissione Internazionale per la Protezione delle Alpi) risulta che nella conca centrale, ovvero tra i Comuni di Roana,
Asiago e Gallio, ci sono 12.619 abitanti (3.774 a Roana, 6.509
ad Asiago e 2.336 a Gallio). Questi residenti sono proprietari
di 4.912 prime case ovvero una casa ogni 2,57 residenti. In
pratica la necessità, se i dati sono veritieri, sarebbe veramente esigua.
L’indagine segnala anche che nei tre comuni centrali, a fronte delle 12.619 prime case, ci sono 14.317 seconde case con
quasi 6 mila concentrate a Roana (rapporto prima casa –
seconda casa di 3,88) e oltre 4 mila a Gallio (rapporto che qui
raggiunge il 4,69). Dati frutto soprattutto della speculazione
scellerata nel ventennio 1981 – 2001.
Quindi qualora si dovessero individuare delle case per i residenti non sarebbe più accorto il riutilizzo dell’esistente prima
di nuovo consumo di territorio? Anche per rivalorizzare quelle aree turistiche cadute in molti casi nel degrado.
Gerardo Rigoni
Al Ristorante con ill’Altopiano
Caseificio Pennar Asiago
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Sabato 22 gennaio 2011
Il Residence Des Alpes, ricavato da un
vecchio convento dei padri comboniani
In questo nostro bi-mensile appuntamento con il
Caseificio Pennar Asiago, stavolta ci scostiamo di poco
dal centro di Asiago, prendendo la strada per Gallio e
andando a carpire qualche idea culinaria dai cuochi
del ristorante Des Alpes. L’ambiente è situato in una po-
sizione panoramica leggermente rialzata rispetto alla
conca asiaghese, che ne fa luogo tranquillo di relax, pur
se vicinissimo alla strada principale e al centro del paese, nonché alle varie strutture sportive. Il residence con
le sue unità abitative e l’annesso bar ristorante, è stato
ricavato in un fabbricato
che un tempo ospitava
un convento dei
padri comboniani
di Padova, ristrutturato negli
anni ’80 in uno
stile tipico di
montagna. Dal
1997 è la fami-
glia Rigoni a gestire sia il residence che il ristorante:
Ennio, Giuliana e la figlia Chiara, con la collaborazione di personale vario. “Abbiamo sempre cercato di fare
il possibile – dicono – per accontentare la clientela, cercando di dare il meglio dei prodotti e dei servizi, e prestando attenzione a un’offerta che potesse soddisfare insieme le esigenze di qualità e prezzo”. Un impegno che ha portato buoni
frutti, visto che il Des Alpes è riuscito
a conquistarsi una numerosa clientela, sia di turisti che del posto, che
hanno scelto e apprezzato la sua cucina anche per festeggiare in compagnia ricorrenze diverse, cene di
classe o fra colleghi di lavoro.
In cucina con gli chef Massimo e Luca
La ricetta
Gnocchi di patate e Pennarone
Abbiamo rilevato che
sono talmente numerosi
i piatti per i quali i ristoratori che visitiamo usano i prodotti dei Pennar,
che spesso risulta difficile proporne uno solo.
Al Des Alpes hanno
pensato di illustrarci un
primo, gli gnocchi ripieni di Pennarone, di cui vi
descriviamo la preparazione, suggerendo però
anche un antipasto e un
secondo piatto. Per gli
gnocchi si prepara il
classico impasto a base
di patate, uovo e farina,
e poi se ne prende un
pugnetto inserendo al
suo interno un pezzetto
di
formaggio
Pennarone, modellando
poi lo gnocco a forma
sferica. Gli gnocchi si
cuociono in acqua bollente salata fino ad
affioramento e una volta scolati si padellano
con burro dei Pennar fuso e aromatizzato con
foglie di salvia Si servono su una composta di
pomodoro affumicato, che si prepara con una
salsa classica alla quale si aggiungono dei
pezzetti di pancetta e
del formaggio affumicato, frullando poi il
tutto. Il piatto è completo con una guarnizione di fettine di pancetta
croccante.
Pennarone in versione “fumè” invece per
l’antipasto:
un
fagottino croccante di
pasta brick con un ripieno fatto con, oltre
al formaggio, un altro
prodotto di eccellenza
della nostra provincia,
il cavolo fiolaro di
Creazzo fatto brasare. Una volta composto il fagottino, lo si
passa per una decina
di minuti in forno e si
serve con una salsa di
topinambur, un tubero
il cui gusto richiama
molto quello del carciofo. L’altro piatto
che al Des Alpes hanno preparato per noi
è un secondo, medaglioni di filetto di maiale padellati e sfiammati al brandy, con
sopra una fettina sottile di Pennarone fresco, fatta fondere coprendo qualche attimo il piatto con un coperchio. I filetti vanno serviti su una salsa di peperone giallo,
cotto senza farlo arrostire assieme a un
po’ di porro e poi frullato.
Una montagna di
crepes pronte da farcire e sui fuochi numerosi pentoloni: uno è colmo di patate a pezzetti,
in un altro stanno cuocendo cipolle bianche
con uvetta e pinoli per
preparare il “saor” per
i gamberi, in un altro si
sta facendo stufare abbondante cipolla di
Tropea che alla fine diventerà una squisita
composta da servire
con la carne. Poi ci sono
le patate di piccole dimensioni lasciate intere e cotte in crosta di sale, e gli ingredienti che servono per preparare alcuni piatti di cui parleremo in questa rubrica. Fra
pentoloni, mestoli appesi, attrezzi vari, tutti luccicanti e in
perfetto ordine, in cucina si
muovono con gesti precisi e
sicuri gli chef del Des Alpes,
Luca Rigoni (nipote dei gestori) e Massimo Parini. In un’atmosfera che fa capire qual è
l’accoglienza che si riserva a
tavola ai clienti del locale, si
illustrano le fasi di cottura dei
piatti e si forniscono le informazioni da riportare sul giornale. E, soprattutto, si lavora
per preparare il menù per i
pasti degli ospiti del ristorante,
che a giudicare dalle
quantità sono piuttosto
numerosi. La passione che viene messa
nello svolgere il lavoro si percepisce dal
modo con cui i cuochi
illustrano ingredienti,
piatti e ricette, mentre
spiegano come al Des
Alpes la cucina sia tutt’altro
che schematica, con menù che
variano spesso e soprattutto in
base alla stagione. “I nostri
piatti – dicono - pur impostati
particolarmente su prodotti del
territorio, vengono proposti con
un tocco di originalità negli
abbinamenti e nella presentazione. Una delle nostre specialità sono i tortelli, che nel menù
non mancano mai, il cui ripieno varia sempre a seconda di
quelli che sono i prodotti freschi del momento, possono
essere ai porcini, carciofi,
erbette, zucca, formaggi, crostacei, con relativi sughi. E poi
ci sono gli gnocchi, da quello
classico servito con fonduta di
formaggi, a quello ripieno con
formaggio Pennarone. Da nominare la tagliata, la cui particolarità è quella di venire finita in tavola, davanti al cliente
che può scegliere così il grado
di cottura preferito; e ancora,
il maialino al latte laccato al
miele con composta di cipolla
di Tropea. Non mancano mai
piatti a base di pesce, siano antipasti, primi o secondi; citiamo un antipasto originale: il
baccalà mantecato servito
come fosse un biscotto farcito,
con le cialde fatte di grana dei
Pennar. Squisiti e scenografici
anche i dessert, uno su tutti il
semifreddo al croccantino con
il cioccolato caldo. “La famiglia che gestisce l’ambiente –
continuano gli chef – ha sempre prediletto l’uso di prodotti locali, e questo vale soprattutto per i formaggi del
Caseificio Pennar, in tutte
le varietà. Sono prodotti
che ci danno molta soddisfazione nelle varie preparazioni e riscuotono sempre il favore dei nostri
commensali”.
PENNARONE PENNAR
Questo prodotto assembla le
caratteristiche migliori dei formaggi
dolci dell’arco alpino, il suo sapore
infatti rievoca caratteristiche tipiche
dell’ formaggio Asiago, del Latteria e
del Fontina armoniosamente unite
con sapiente maestria
SERVIZIO REDAZIONALE
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l’Altopiano
Sabato 22 gennaio 2011
LUSIANA
Due nuovi servizi per le famiglie: buono nascita e pasti caldi a domicilio
L’assessorato ai servizi sociali del Comune di Lusiana ha istituito
da quest’anno il “Buono nascita” per tutti i nuovi nati del Comune
nell’anno 2010. Si tratta di un aiuto economico di 300 euro che
verrà erogato a tutte le famiglie alla nascita di un figlio. “In questo
momento di particolare difficoltà economica per le famiglie, la nascita
di un figlio rappresenta un momento che richiede un impegno economico consistente soprattutto nei primi mesi - riferisce l’assessore ai
servizi sociali Sabrina Passuello - è proprio alla luce di questo particolare momento che si è deciso di supportare le famiglie con un aiuto
economico che di per sé è simbolico vista l’entità, ma che vuole
rappresentare la particolare attenzione che la nostra amministrazione ha nei confronti dei nuovi nati e delle loro famiglie”. Un aiuto ai
nuovi nati, ma un aiuto anche agli anziani che vivono soli e in una
situazione di particolare marginalità. E’ stato istituito infatti da
L’addio a don
Lorenzo Ronzani
All’età di 94 anni si è
spento don Lorenzo
Ronzani. Si era ritirato
dopo una intensa attività
pastorale che lo aveva visto parroco e arciprete
per 30 anni a Cogollo del
Cengio
e
aveva
coadiuvato i parroci di
Lusiana celebrando messe. Viveva con la sorella
Giulia che gli faceva da
perpetua, ma una volta
defunta si è ritirato a
Sarmeola. Durante la seconda Guerra Mondiale
aveva confessato prima
della fucilazione i soldati
trentini che vennero gettati vivi nel Buso della
Spaluga. E.Z.
gennaio 2010 il servizio di consegna dei pasti caldi
a domicilio alle persone anziane che non sono in
grado di provvedere in maniera autonoma al pranzo
e alla cena. Sempre l’assessore Passuello riferisce
che con l’istituzione di questo nuovo servizio, che
non era presente nel Comune di Lusiana, si vanno
a completare una serie di servizi che già vengono
effettuati dall’ufficio servizi sociali per poter permettere agli anziani di rimanere a vivere nella propria casa posticipando il più possibile l’inserimento
in struttura. “La domiciliarità – sottolinea Passuello
- è una delle azioni sulle quali stiamo investendo più
risorse in quanto riteniamo che attraverso il servizio di assistenza domiciliare e adesso attraverso la consegna dei
Ricordare il passato per ripudiare la guerra
Al santuario “Madonna
del
Lazzaretto” di
Campana è stata
ricordata la tragica ritirata italiana a
Nicolajewka, alla
fine di gennaio del
1943, in Russia. Il
sindaco Antonella
Corradin ha rievocato quelle tragiche pagine di storia ricordando che sul suolo russo sono
stati uccisi 85 mila soldati e 30 mila soldati rimasero feriti. Molti combattenti, anche lusianesi, non tornarono. Il primo cittadino ha sottolineato
che il santuario del Lazzaretto può essere ritenuto un sacrario militare
perché sono elencati i nomi dei caduti e dispersi in Russia e davanti al
tempio è stato eretto un monumento ai caduti di tutte le guerre. Il sindaco ha
accomunato ai morti in Russia gli ultimi soldati italiani, Miotto e Sanna, morti
inAfghanistan. “E poiché la guerra porta solo atrocità – ha concluso la Corradin
– noi ripudiamo la guerra”. E’ seguita, sulle note della banda “Ronzani” la
benedizione da parte del parroco don Valentino Grigiante del monumento a
cui gli alpini hanno deposto una corona di alloro.
E.Z.
Giovanni Battista
Passuello Cavaliere
dell’Ordine dei
templari
Il presidente della banda
“Alberto Ronzani” Giovanni Battista Passuello è stato
insignito del cavalierato dell’Ordine dei Templari “Poveri cavalieri di Cristo”.
Passuello, bancario in pensione, è da 31 anni presidente del corpo bandistico
lusianese. Si diletta come
fotoamatore ed è anche un
pittore dilettante che privilegia le nature morte. Dal
1983 al 1993 è stato presidente del “Ferrari club” di
Lusiana; è stato membro del
Consiglio della Pro Lusiana
per 10 anni.
E.Z.
pasti caldi possiamo garantire ai nostri anziani una buona qualità di vita con la quale diventa possibile rimanere
a casa anche in situazioni di non totale autosufficienza”.
E’ stato possibile attivare il servizio grazie alla sinergia e
al lavoro di squadra, i pasti infatti verranno confezionati
presso la mensa di Santa Caterina che già fornisce
quelli per la mensa dell’Istituto comprensivo mentre
il trasporto verrà realizzato dalle operatrici del servizio domiciliare e dai volontari dell’Associazione
“Mano d’argento”. Proprio la disponibilità di questi
ultimi e la fattiva collaborazione del personale dipendente del Comune ha permesso di iniziare questo
nuovo progetto superando la difficoltà principale del
nostro comune che consiste nell’estensione territoriale. Hanno
fatto richiesta del servizio infatti persone che vivono a Laverda, la
frazione più a sud del paese, e altri che risiedono a Campomezzavia
ai confini con il Comune di Asiago. Per quanti avessero necessità
di usufruire del servizio di possono chiedere informazioni all’Ufficio
servizi sociali del Comune di Lusiana.
(E.Z.)
Torneo di settino a coppie,
vincono Zannoni e Pernechele
Alla “Locanda bar Centrale” si è svolto un torneo di settino a
16 coppie. Ha vinto l’accoppiata formata da Giorgio Zannoni
ed Eddi Pernechele di Lusiana. In seconda fila si è piazzata la
coppia formata da Mariano Mosele e Sandro Stefani di Asiago.
Terza fila per Marco Finco e Massimo Valente di Gallio.
Nella foto, le prime coppie classificate alla “Locanda bar Centrale” di Lusiana.
Bella soddisfazione in trasferta per
i giovani scacchisti dell’Altopiano
Sabato 22 gennaio una rappresentativa
del
Circolo
Scacchistico Altopiano dei Sette Comuni (ragazzi con età
compresa tra i 10 ed i 15 anni)
ha partecipato ad un torneo di
caratura provinciale tenutosi a
Vicenza. Il torneo Riscacco, organizzato dal Circolo Scacchistico
Vicentino Palladio, si è tenuto
presso la Scuola Pertile in via
Mainardi a Vicenza ed ha visto la
partecipazione di ben 136 giocatori suddivisi in 3 categorie.Al torneo B (classi 2002, 2003, 2004 e
2005) il Circolo altopianese non
aveva rappresentanti ma si pensa
di portarne fin dalla prossima occasione. Al torneo A (classi 1999,
2000 e 2001) hanno partecipato
Gianluca Broglio, Sebastien
Callegari, Gioele Cufai, Federico
Marolla e Lorenzo Scarsella. Il
numero degli iscritti al torneo A è
stato di 56 tutti provenienti dalle
scuole più rinomate di Vicenza in
tema di scacchi. L’affermazione
degli scacchisti altopianesi è stata impressionante ed ha lasciato
increduli anche noi. Primo classificato assoluto (6 vittorie su 6
gare) è risultato Lorenzo Scarsella
e terzo classificato assoluto (5 vittorie su 6 gare) è risultato
Sebastien Callegari che ha perso solo l’incontro con il suo
amico-rivale Lorenzo. Tre vittorie sui 6 incontri giocati sia
per Gianluca Broglio che per
Federico Marolla mentre in
giornata no l’estroso Gioele
Cufai che ha vinto solo 2 dei 6
incontri disputati. Complessivamente, comunque, è mancato
poco (nella classifica per scuole siamo arrivati secondi) che
non portassimo a casa anche il
trofeo come miglior scuola partecipante. Bisogna infatti precisare che i ragazzi menzionati
sono tutti di Lusiana e frequentano l’I.C. “P. M. Pozza di
Lusiana”. Nel Torneo Open
abbiamo partecipato con 3 atleti: Giacomo Broglio, Corrado
Graziano e Gerardo Graziano
Gerardo. I risultati ottenuti dai
nostri rappresentanti adolescenti sono stati un po’ meno
brillanti ma comunque hanno
vinto due o tre incontri dei 5
sostenuti. Anche questo è un
segnale di un discreto livello
raggiunto, ma siamo sicuri che
per tutti e tre ci siano margini
di miglioramento. Presto ci saranno altre opportunità sia in
provincia sia fuori provincia e
cercheremo di presentarci con
delle rappresentative ancora più
numerose e, se possibile,
agguerrite. Inutile negare la
meraviglia degli amici del Circolo Scacchistico Palladio nel
vedere i risultati ottenuti dal manipolo di nostri atleti. Durante
le premiazioni si sono
congratulati e, scherzando,
hanno riconosciuto che oltre
che sugli sci i ragazzi
dell’Altopiano sono bravi anche
sulle scacchiere. Siamo stati
invitati alle prossime iniziative
(probabilmente vi è anche voglia di rivincita) e noi abbiamo
accettato ben volentieri. Inoltre stiamo pensando di organizzare una iniziativa analoga,
come Circolo Scacchistico
Altopiano dei Sette Comuni,
dopo lo svolgimento delle finali
regionali dei giochi studenteschi
che si terranno a Gallio l’8 aprile
2011. Non c’è che dire, questo 2011 è iniziato proprio bene
e se il buongiorno si vede dal
mattino…Resta da fare solo i
complimenti ai ragazzi per il risultato raggiunto ed augurare
loro di ottenerne ancora continuando a divertirsi e a crescere sani. Se poi la pratica del gioco degli scacchi li aiuta, come
dichiarano gli esperti, anche a
scuola allora “siamo proprio a
cavallo”.
G.S.
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l’Altopiano
Sabato 22 gennaio 2011
MOBILITA’ DOLCE
Sistemazione e collegamento dei sentieri intorno ai paesi:
“Un progetto intercomunale al quale si sta lavorando”
Il coordinatore Franco Sella: “In via di completamento il percorso per raggiungere il Kaberlaba
dal centro di Asiago. Credo che per luglio i lavori, con un costo contenuto, saranno terminati”
Un’intesa tra Comuni, che vede l’assessore allo sport di Asiago Franco
Sella quale coordinatore, per tracciare e dotare di tabellazione vari percorsi di mobilità dolce. Il progetto è
quello di unire contrade, frazioni e
paesi con percorsi lontani dalle auto,
adatti a grandi e piccoli, sia per pedoni che per ciclisti e, in alcuni casi, anche ai cavalli. Un progetto più volte
auspicato a sollecitato anche attraverso queste pagine al quale sembra si
stia lavorando e il cui primo step consiste nel censire i sentieri.
L’altopiano è ricchissimo di stradine,
mulattiere e percorsi che si snodano
in mezzo ai campi e che anticamente collegavano i centri abitati
tra di loro e con le contrade. Buona parte di queste strade sono
di proprietà comunale; altre invece, nonostante siano state usate da generazioni di altopianesi come vie di comunicazione, attraversano proprietà private.
“Stiamo censendo parecchie vie marcandole poi con il gps –
aveva illustrato ancora mesi fa Franco Sella su queste pagine io stesso quando esco a passeggiare o mentre faccio jogging ne
approfitto per continuare la mappatura”. Ma a che punto siamo? Come prosegue il progetto ? Franco Sella ha avuto modo
recentemente di illustrare quanto si sta facendo in consiglio
comunale. “Con il primo sentiero, l’Asiago – Gallio, - afferma
Sella - siamo già a buon punto per la sua definizione, ma stiamo
lavorando anche su un numero cospicuo di percorsi che saranno segnati da una tabellonistica unitaria in tutti i Comuni. Inoltre
ogni percorso viene valutato nelle sue caratteristiche, ovvero
se è adatto a tutti oppure solo ai pedoni”.
Tra le prossime vie che saranno rese accessibili ai pedoni e
ciclisti c’è l’antica strada che collega il centro di Asiago con il
Kaberlaba, il collegamento con il Prunno ed il più impegnativo
Boscon – Cesuna - Treschè Conca.
Particolarmente interessante risulta il percorso, in via di
completamento, per raggiungere il Kaberlaba. Un percorso attraverso prati e contrade seguendo una delle strade più antiche
di Asiago. “E’ dall’anno scorso che abbiamo iniziato il progetto
delle ciclabili e delle vie pedonali – spiega Sella – Abbiamo
individuato la strada principale di Asiago fino al 1919 che è
parallela alla strada della Ceresara, costeggiando tutta via Morar;
quella che passa davanti al campo di calcio in via Monte Ortigara
e giunge fino alla contrada Morar. Una strada caduta in disuso
e ritornata ad essere coltivata, ma che rimane comunale. Abbiamo quindi, insieme a proprietari dei fondi confinari alla strada, ridelimitato i confini originali fino all’incrocio con via Baracca”.
“L’opera non è stata finita solo perché ci sono stati dei problemi
tecnici – prosegue - Intanto è una strada che per cento anni non
è quasi più stata utilizzata. Noi abbiamo ripicchettato tutta la
zona, abbiamo intenzione di ripristinare le vecchie laste in pietra,
in accordo anche con i proprietari dei campi adiacenti ed è già
stata fatta tutta una serie di progetti dove sono stati individuati
gli spazi per il deflusso delle acque piovane, il ripristino della
vecchia fontana e la pianificazione dello strato di terra con la
creazione di una serie di panchine e staccionate, rendendo questa strada percorribile da tutti fino ad arrivare a via Ceresara
senza passare per la strada principale”. “Per quanto riguarda la
parte successiva da via Morar fino ad arrivare ai Poslen abbiamo individuato il proseguimento attraverso la vecchia strada dei
Poslen che è comunale – continua Sella - Stiamo però facendo
anche un’altra valutazione, ovvero di realizzarla sul lato del
Ghelpack, però qui dobbiamo parlare con i privati. Abbiamo comunque già individuato dove mettere tutte le tabelle con le indicazioni. Credo che per luglio i lavori saranno terminati ad un
costo molto contenuto grazie all’impiego esclusivo delle maestranze comunali”.
Gerardo Rigoni
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l’Altopiano
Sabato 22 gennaio 2011
CESUNA
DUE STERCHELE DUE MEDAGLIE
di Giorgio Spiller Ostarelo
Sugli eventi guerreschi in Altopiano nella prima guerra mondiale esiste una vasta letteratura. È giunta
l’ora di raccontare anche la storia di alcuni dei no-
ex combattenti di Cesuna 1915 - 18
Emilio Sterchele
(1896-1924)
Il tenente Emilio Sterchele
compare al centro della bella foto, che contiene
novantotto ovali con le immagini dei reduci, giovani e meno
giovani, e al centro quelle dei
deceduti. A lui, tra tutti i
Cesunesi che avevano partecipato al conflitto, spetta il posto d’onore per la medaglia
d’argento. La foto è del 1928,
nel pieno dell’era fascista,
un’era che ad Emilio Sterchele
non dispiaceva; fu difatti un
entusiasta sostenitore del partito fascista dagli albori degli
anni venti, di quegli anni di cui
non arrivò a veder la fine, in
quanto morì nel 1924 per i postumi del gas aspirato in prima linea.
Laureato in lettere classiche
a Padova, non potè proseguire la carriera militare per mo-
stri paesani coinvolti nei due conflitti. In “I Vicentini
Decorati al Valor Militare”, a cura dell’UNUCI; Unione Nazionale Ufficiali in Congedo d’Italia –Vicenza
abbiamo trovato queste notizie.
A Cesuna una famiglia si è particolarmente distinta
nella guerra del 1915-18, quella degli Sterchele
Paciuchi; due fratelli, Emilio e Angelo, ottennero rispettivamente la medaglia d’argento e di bronzo. Erano figli di Dal Maistro Catterina e GioMaria Paciuco,
maestro elementare e primo presidente della Cooperativa di Consumo dal 1897, detto Cincinnato per il legame con la terra, a cui volle ritornare dopo gli incarichi civili. La casa paterna era una delle ultime in
contrà della chiesa, verso il Panocio, distrutta durante il conflitto; Emilio costruì un bel villino dopo
contrada Mitze e Angelo la casetta rossa sotto villa
Ercego, ora Tabor, sulla strada per Magnaboschi, case
tuttora esistenti.
Testo di conferimento della medaglia
tivi di salute e si dedicò agli
impegni civili come assessore
al comune di Roana. Già in
trincea aveva iniziato a comporre una raccolta, intitolata
poi “A tempo perso”, di quindici tra poesie e canzonette,
nelle quali, oltre che inneggiare al corpo degli alpini e
all’amor patrio, si dilettava a
rimare sulle vicende che lo
avevano coinvolto nell’amministrazione comunale di Roana
e sui viaggi in rinomate locali-
tà termali, per curare la malattia, dimostrando una vivace e
non comune verve ironica.
Emilio sposò Anna Spiller
Nanda ed ebbe due figli,
Arduino e Dina, riconosciuti ai
fini pensionistici come vedova
ed orfani di guerra, che, dopo
la sua morte, raggiunsero lo zio
Angelo a Torino, dove molti
cesunesi si erano trasferiti in
quegli anni. L’impegno condiviso nelle commemorazioni
post-guerra cementò l’amicizia
Tenente milizia territoriale 7° Reggimento alpini – Medaglia d’Argento - Comandante di una compagnia, la guidava arditamente attraverso una zona violentemente battuta dal fuoco nemico ed alla
testa del proprio reparto slanciavasi poi
con mirabile coraggio per ben tre volte
all’assalto. Contrattaccato, resisteva valorosamente coi pochi superstiti, dando
insuperabile esempio di fermezza e tenacia. Ferito, rimaneva sulla posizione ad
impartire ordini e ad incitare i dipendenti, finchè l’attacco nemico non fu respinto. Monte Solarolo (Monte Grappa), 2428 Ottobre 1918
tra Emilio ed il fante Giobatta
Titta Rigoni Stern, presidente
degli ex combattenti di Asiago
e padre di Mario Rigoni Stern,
tanto che essi fecero poi da
padrini ai rispettivi figli, Titta
Stern ad Arduino ed Emilio al
grande scrittore.
Angelo Sterchele (1898-1974)
Se Emilio dal padre ereditò la passione per gli studi, Angelo ereditò quella per l’allevamento del bestiame e la cura dei
terreni di famiglia, molto estesi. Anch’egli portò nel corpo le conseguenze del conflitto, colpito dalla malaria, ma se la
cavò e si sposò con Jolanda Cobelli, da cui ebbe due figli, Sergio e Lidia. Una caduta accidentale portò Sergio alla
morte in giovane età. Trasferitisi a Torino, lasciarono la città sotto i bombardamenti e ritornarono a Cesuna, dove
Angelo riprese la sua attività di agricoltore. Nel tragico 7
settembre 1944 la sua abitazione venne presa di mira nella
rappresaglia nazifascista, che portò all’incendio di una ventina tra case e stalle.
La figlia Lidia ricorda i racconti di Angelo sulla coraggiosa e fortunata azione: “Eravamo in sedici. ma facemmo
un tal baccano, gridando “Savoia! Savoia!”, che sconcertammo il nemico, di forze superiori, costringendolo
alla resa.”
Testo di conferimento della medaglia
Soldato 2° Reggimento granatieri – Medaglia di Bronzo –
Partecipava volontariamente ad un reggimento di pattuglia, spintosi verso le linee di resistenza nemiche vi faceva
numerosi prigionieri – Collo dell’Orso (Piave), 2 Luglio
1918.
Acconciatura e trucco
da sposa e da sera
Trattamenti
tricologici mirati
Check-up della cute e
del capello
Extension
Manicure
Accessori moda
Bigiotteria
Via J.SCAJARO
ASIAGO
Telefono:
0424 463694
Giorgio Spiller Ostarelo, autore degli allestimenti scultorei e
digitali, nel museo del 7° Reggimento Alpini (Sedico-BL),
a cui apparteneva il prozio paterno Emilio.
SPAZIO CINEGHEL
L’Amministrazione
Xe l’Amministrazione ‘na bela cosa
Te ne capita proprio de bele
Qua te ferma ‘na femena graziosa
La te aspeta do isteriche zitele.
Qua on operario che t’in dise su
D’ogni color e d’ogni qualità,
Là on consiglier che no gh’in pol più
E che reclama la so libertà.
Qua me aspeta ‘na grossa commision
Dei operai che xè disocupà;
Là de le done ‘na dimostrazion
Par el sussidio che i ghe ga levà.
L’un vol la strada, l’altro l’acquedoto,
E questo el ponte, e quelo el simitero
L’un dise: “ el Consiglier xe on muso roto”
E st’altro: “ E l’assessor poco sincero”
Mi senza andare in bestia co nessuno
Zerco de contentarli co le bone
Ma qualche volta a più de qualcheduno
Ghe volaria la scuria de Lione 14 – 4 - 921
Dimissioni da Consigliere
Comunale di Roana.
Considerato che il malanno mio
Non vuol lasciarmi e andarsene con Dio
E visto che le cure d’Ospedale
Non guariscono affatto da ogni male:
Considerato che ogni medicina
Pel povero mio corpo è una ruina,
Visto che tra dottori e specialisti
Io son ridotto quasi al “lumen Cristi”,
Mentre oggidì per le Amministrazioni
Ci vuol gente di polso e di cogl…ni.
Rassegno l’onorifico mandato,
Che dai miei elettor mi fu affidato,
A codesto onorevole consiglio.
Devotissimo ognor
Sterchele Emilio
Il Lamento di un itterico.
Bacco, panciuto dio, vestiti a lutto.
Piangete o Bolognesi mortadelle;
Degli antipasti re, roseo prosciutto,
Lacrime amare versa a catinelle.
Addio risotto al ragù, addio tutto
Ho stuol di paste al sugo e di tortelle.
Tutte le vostre lacrime di strutto
Versate, o di maial bistecche belle.
Un che v’amava tanto, alla follia,
Vi dee lasciare, inesorabilmente.
Sol puro latte vuol la malattia
Ad acqua minerale puzzolente.
Con questa cura, orribilmente ria,
Se non muoio, guarisco certamente.
Karlsbad, 16-12-21
TI
PRESENTO
Sabato 5 febbraio
ore
Domenica 6 febbraio ore
I
20
20
–
–
MIEI
22
22
Q U A L U N Q U E M E N T E
Sabato 12 febbraio
ore 20 – 22
Domenica 13 febbraio ore
20
–
22
PARTO
COL
FOLLE
Sabato 19 febbraio
ore 20 – 22
Domenica 20 febbraio ore
20
–
22
FEMMINE
CONTRO
MASCHI
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l’Altopiano
Sabato 22 gennaio 2011
Insieme, con coraggio, per la legalità
La storia di Pino Masciari, testimone di giustizia, raccontata nel libro, scritto con la moglie
Marisa, “Organizzare il coraggio – La nostra vita contro la ndrangheta” presentato ad Asiago
Quattordici anni di non vita, per
aver scelto la legalità, per aver
detto “No”. No ai compromessi, no alla compiacenza, no
alla sottomissione, no agli
inciuci, no alla corruzione.
Quattordici anni di non vita
perché trascorsi dentro quattro mura, e non sempre le stesse, passati a nascondersi, staccato dal mondo, annullato, per
aver fatto nomi e cognomi, per
aver denunciato l’illegalità.
Non chiamiamolo collaboratore di giustizia, non lo è. Lui non
è stato né corrotto, né corruttore.
Pino Masciari, calabrese di Serra San Bruno, è stato, è e resta
un imprenditore onesto, che non
ha piegato la testa, divenuto testimone per creare giustizia.
Quella che manca non solo in
Calabria, perché la mafia, la
ndrangheta, la camorra sono
dappertutto. Ma Pino Masciari
è prima di tutto un uomo coraggioso che ha deciso di salvare
ciò che nessuno gli potrà togliere: la sua integrità morale, la sua
rettitudine a costo di perdere tutto
il resto, compresa la libertà di vivere alla luce del sole. L’ha persa lui, l’ha persa sua moglie
Marisa, non l’hanno mai avuta i
loro due figli. E’ una storia forte quella che Pino e Marisa
E’ pronto l’ultimo libro di Renzo Cappozzo
Avventure di caccia con Zorro
E sono dieci! E pensare che
di solito uno dice: “Il mio sogno è scrivere un libro”. Per
Renzo Cappozzo il sogno si è
avverato a doppia cifra e
probabilmente non sarà l’ultimo,
perché di cose da dire ce ne
sono tante, e per chi unisce la
passione per la penna alla fantasia, gli spunti non mancano. Il
suo primo romanzo “Il bosco dei
castagni” è stato pubblicato nel
1998 e da allora Renzo non ha
più smesso. Ha raccontato le
storie della sua gente e della sua
terra; le tragedie ed i lutti della
guerra di liberazione, che ha
avuto come teatro le montagne dell’Alto Vicentino. Dalla sua penna sono usciti i profili e le biografie dei personaggi
pittoreschi che hanno segnato il passaggio dalla miseria lasciata in eredità dal conflitto,
alla rinascita, ed ora vivranno
per sempre, nelle pagine dei
suoi libri. Per la sua ultima
fatica ha scelto il mondo
venatorio, e parlare di caccia
in Veneto è come parlare di
calcio al bar dello sport. Nella
vita ci si affeziona alle persone
ai luoghi e agli animali. Renzo è
nato alle pendici dell’Altopiano,
a Lugo di Vicenza, nel 1951, in
una contrada dove si imparava
prima a catturare gli uccelli e poi
a fare i compiti. Si partiva dai
passeri e si passava ai tordi, a
beccacce lepri, e su, fino agli
ungulati; lui si è fermato alla regina del bosco. Per trovare questo magnifico uccello ci vuole un
ausiliario all’altezza, ed ecco apparire sulla scena il suo cane,
Zorro, un campione di quelli
che ti entrano nel cuore e ti
accompagnano nella vita. In
questo libro intitolato
“Zorro, le regine e altri
racconti di caccia”,
edito da Grafiche Leoni, Renzo racconta le avventure di caccia con questo professore a quattro
zampe, (come lo definisce
lui), che è stato al suo
fianco per dieci anni
ed oltre ad insegnargli ad an-
dare a caccia, gli dato qualche lezione di vita. Oltre alla
storia di Zorro, Renzo racconta delle sue avventure di caccia alla lepre e alla volpe in
Ucraina, nella zona della tragica ritirata. Della caccia alle
quaglie e ai colombacci nel piccolo Stato balcanico della Bulgaria. Della Basilicata dove ha
trovato gente ospitale e tante
beccacce nei boschi che circondano il Vulture. Poi ha raccontato storie del capanno, delle
avventure dei vecchi cacciatori
della sua terra, e di un
guardiacaccia, che in qualche
occasione ha
anteposto la
coscienza
alla legge.
CINEMEDIE
Marco Liera ad Asiago per
parlare di “Finanza personale”
“Finanza Personale”, il libro di
Marco Liera, è stato recentemente presentato ad Asiago.
Un libro nel quale il giornalista
economista del “Sole 24 Ore”
indica dieci regole per le famiglie italiane perché possano
supporre un futuro sereno.
La presentazione si è tenuta nella
sala dei quadri del Municipio ed
è stata organizzata dal Comune
in collaborazione con il Family
Banker Office asiaghese di Banca Mediolanum. Un incontro
molto gradito dal pubblico visto il
gran numero di presenti: tanti che
la sala consigliare non aveva
abbastanza posti disponibili e
molti si sono dovuti accontentare di rimanere in piedi nel
corridoio annesso. Dimostrazione di quanto il futuro preoccupi e come la finanza e
l’economia non siano argomenti riservati agli “addetti ai
lavori” ma che interessano tut-
ti. “Il benessere degli italiani si
basa sì sul lavoro e sul sacrificio – spiega Liera – Ma anche, e purtroppo, su circostanze irripetibili ed insostenibili
come una spesa pensionistica
sproporzionata rispetto ai contributi versati, un’economia
sommersa pari a un quinto di
quella totale, su rendimenti dei
titoli di Stato a doppia cifra,
sull’equo canone, su sperperi
e abusi vari”. Condizioni oramai insostenibili di fronte alla
più grave crisi economica dalla Grande Depressione; crisi
che oggi impone una consapevolezza ed un dinamismo
Masciari raccontano
nel libro “Organizzare il coraggio – La
nostra vita contro la
ndrangheta”, una storia di quelle che non
lasciano indifferenti,
che muovono a pietà
e indignano allo stesso tempo. Pino l’ha
raccontata, lasciandosi pure andare in
Da sinistra Luca Bortoli di “Occhi Aperti per costruire giustizia”,
qualche momento
Pino Masciari e il presidente della Comunità Montana
Lucio Spagnolo (foto di Roberta Strazzabosco)
alle lacrime, anche ad
Asiago, in due momenti importanti: la sera del 24 ‘ndrangheta, e nel 1994 ha pre- mani non sono più nessuno”.
gennaio per la cittadinanza, la sentato una denuncia e ha Sicchè nel 2004 chiede di tormattina successiva per gli stu- mandato in galera una cin- nare a casa propria, ma le autodenti delle classi quarte e quin- quantina di boss appartenenti rità glielo impediscono. L’anno
te superiore (Liceo Tecnico alle famiglie più pericolose, dai dopo tuttavia le stesse autorità
Commerciale e IPSIA). Due Vallelunga ai Mazzaferro, da- revocano la protezione. E lo fanno
incontri organizzati dell’asso- gli Arena ai Sia. Nel 1996 la perchè, secondo loro, lui non ha
ciazione “Occhi aperti per co- sua impresa dichiara fallimen- più da testimoniare in tribunale,
struire Giustizia” all’interno di to, o meglio lo dichiara un tri- quando l’ultimo processo si è
un percorso intitolato “I volti bunale il cui presidente verrà chiuso viceversa nel 2008.
dell’in-giustizia” (con la colla- arrestato dieci anni dopo per Masciari impugna questa deborazione della libreria Giun- corruzione in atti giudiziari. Nel cisione, nel 2009 il Tar gli dà
ti): “incontri e spettacoli tea- 1997 entra nel Programma di ragione, ma la sentenza non
trali sui temi della Giustizia e protezione speciale, viene pre- viene mai applicata. Da qui
della Legalità. Persone, storie, levato nottetempo insieme alla uno sciopero della fame e delvolti, che hanno subito l’ingiu- moglie e a due bambini in fa- la sete, l’intervento della sostizia, ma che non si sono fer- sce, comincia a peregrinare tra cietà civile, l’appoggio di
mati, piegati, al dolore, alla sof- alloggi fatiscenti scelti dai suoi Napolitano. Oggi Masciari ha
ferenza, alla rabbia trasfor- angeli custodi, da una città al- lasciato la Calabria e vive sotto
mando queste emozioni, que- l’altra. Scrive Masciari: “Pen- scorta, ma si è ripreso un po’ della
sti sentimenti in opportunità di sateci, vorrei che per un atti- sua vita, usandola per girare l’Itacrescita per il nostro Paese”. mo vi diceste: io da domani lia e per parlare soprattutto ai
Pino Masciari è uno degli mattina sono in un altro posto, giovani nelle scuole e costruire
“indomabili”, che ha reagito io da domani non posso più con loro una cultura della legaalle vessazioni della usare il mio nome, io da do- lità.
Stefania Longhini
individuale informato e meditato, in passato mai necessario. “Solo con lungimiranza finanziaria una famiglia può pensare di far fronte a spese, all’educazione dei propri figli, ad
una vecchiaia serena agli imprevisti che purtroppo la vita
ci riserva – ha concluso l’autore – E’ però anche vero che
questa “maturità finanziaria”
che gli italiani devono costituire permette di essere più padroni del proprio destino, di
essere maggiormente protagonisti della propria realizzazione personale”.
Gerardo Rigoni
Schegge assassine
Nuovo libro dello sminatore Lafirenze,
“per capire la bonifica bellica”
Continuare, caparbiamente, a
spiegare cos’è la bonifica
bellica e a documentare episodi relativi a ritrovamenti di
ordigni bellici, causa oggi di
numerosi tragici incidenti, è
la conseguenza di una campagna di sensibilizzazione
che, da anni, l’autore di questo libro, Giovanni La Firenze, indirizza contro l’indifferenza di coloro che non conoscono o rimangono inermi
verso un’incognita ancora
lontana dall’essere risolta.
Da sempre, infatti, il rischio
di una mancata bonifica è
causa di numerose vittime tra
la popolazione civile e il rischio, a detta degli esperti del
settore, rimane altissimo e,
purtroppo, sottovalutato da
parte di chi dovrebbe investire, a più ampio raggio, sul-
la sicurezza di tutti noi ignari
dei pericoli mortali che ancora si celano dappertutto
nel sottosuolo, sia in città che
in campagna. La professionalità e l’abnegazione dei
bonificatori, invisibili sentinelle di vita, rimangono elementi
indispensabili per affrontare
un
problema
che
inspiegabilmente, restando
confinato ai margini di ogni
importante notizia, è sminuito nella sua portata anche
quando a rischiare sono uomini che lavorano accanto a
bombe e ordigni pronti ad
esplodere. In questo libro
l’autore, oltre a definire, in
sintesi, l’importanza di una
bonifica, ripercorre, filtrando
anche attraverso una documentazione acquisita da
internet e dal suo sito,
www.biografiadiunabomba.it,
le tappe episodiche passate
e presenti di notizie inerenti i
ritrovamenti di ordigni e relativi incidenti. All’interno
della ricerca l’autore ha quindi inserito alcuni articoli di
giornale che trattano lo scoppio di ordigni causati da novelli recuperanti, tra questi la
disgrazia
occorsa
sull’Altopiano di Asiago in
località Pennar a Antonio
Pertile (“Toni Bomba”), nel
gennaio 2008. Il volume è
edito da Florestano Edizioni,
costo 10,00 euro.
G.D.F
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18
l’Altopiano
Sabato 22 gennaio 2011
Band altopianesi crescono - 4th Dimension
Un tour da quarta dimensione
Saranno il gruppo spalla dei Sonata Arctica nel loro tour europeo 2011
Inizierà il 23 di febbraio l’avventura dei 4th Dimension,
gruppo altopianese che, a soli
cinque anni dalla nascita, è
riuscito a raggiungere importantissime mete.
La band si è formata nel
2005, ma è dall’anno successivo che ha acquisito l’attuale formazione: alla batteria e
alla tastiera ci sono i
venticinquenni asiaghesi
Massimiliano Forte e Talete
Fusaro, alla chitarra e al basso troviamo due giovani ragazzi di Gallio Michele
Segafredo e Stefano Pinaroli,
mentre alla voce c’è Andrea
Bicego, residente a Valdagno, ma altopianese di adozione.
Il gruppo si è sempre dedicato al metal melodico, genere
poco considerato dai media italiani, ma che ha una folta schiera di seguaci a livello europeo.
Dopo aver suonato come cover band nei locali altopianesi e
del vicentino, i 4th Dimension hanno sentito l’esigenza di iniziare a scrivere canzoni proprie; dalla loro passione è nata
The Sun in My Life, canzone composta da Andrea e da
Talete, ma arrangiata da tutto il gruppo. Con questo pezzo, i
cinque giovani musicisti hanno partecipato a un concorso
nazionale, classificandosi tra le prime band in gara e ottenendo di essere inseriti in una compilation, Invasione Totale
3, distribuita in migliaia di copie in Italia e Germania.
Senza passare per la realizzazione di una demo, il gruppo ha
continuato a comporre nuovi pezzi, fino a che Alessio Lucatti
(tastierista dei Vision Divine, una delle metal band italiane
più amate al mondo) si è offerto di produrre il loro album di
esordio, The White Path to Rebirth (Il bianco sentiero verso
la rinascita, musiche originali dei 4th Dimension, testi di
Andrea Bicego), che vanta fra l’altro come ospiti due cantanti d’eccezione come Fabio Lione dei Rhapsody of Fire (la
metal band italiana più famosa al mondo) e Melody Castellari
(apparsa più anche su Rai 1 e figlia di Corrado Castellari,
autore, tra gli altri, di Mina e di Iva Zanicchi). Il 2010 è stato
un anno davvero positivo per il gruppo: in primavera-estate, i
4th Dimension erano già in studio a Livorno e Pisa per le
registrazioni e, successi24.02.2011 Majestic Music Club, Bratislava Slovakia
vamente, a Treviso per
25.02.2011 Petöfi Csarnok, Budapest Hungary
il mastering al New Sin
26.02.2011 Cvetlicarna, Ljubljana Slovenia
Studio, uno dei più im27.02.2011 Alcatraz, Milan Italy
portanti studi di incisio01.03.2011 Masters of Rock Café, Zlín Czech Republic
ne in Italia. Con l’anno
02.03.2011 Szene, Vienna Austria
nuovo, è arrivata un’al04.03.2011 Kaminwerk, Memmingen Germany
tra buona notizia: l’eti05.03.2011 HsD, Erfurt Germany
chetta discografica
06.03.2011 Hof ter Lo, Antwerp Belgium
Crash & Burn Records
07.03.2011 Garage, Saarbrücken Germany
si è offerta di pubblica08.03.2011 Z7, Pratteln Switzerland
re l’album distribuendo-
Katia Ricciarelli madrina
del “Cantazzurro Festival”
Con l’apertura delle iscrizioni
è giunto alla sua nona edizione il Cantazzurro Festival. La
manifestazione canora quest’anno regalerà al suo pubblico una ventata di novità.
Prima e maggiore quella di una
madrina d’eccezione: il soprano Katia Ricciarelli. L’artista
porterà il suo contributo di
competenza e di raffinatezza
all’ormai consolidata formula
del concorso. Non verrà a
mancare nemmeno il contributo dello “storico” coordinatore del Cantazzurro, il maestro
Vince Tempera.
In gara, come sempre, tre categorie di cantanti. Gli interpreti, senza limiti di età o di
genere musicale; le nuove proposte e non per ultimi i giovanissimi interpreti (ragazzi tra i
10 e i 14 anni) che nel 2010
hanno portato al successo televisivo la strepitosa voce di
una delle piccole partecipanti.
Cantazzurro è inserito nel circuito dei Grandi Festival Italiani, una serie di concorsi distribuiti sul territorio nazionale
che porteranno poi ad un’uni-
ca grande finale. Le iscrizioni sono aperte all’interno del
sito: www.cantazzurro.it con
scadenza il 3 maggio prossimo.
Allo stesso indirizzo si possono trovare tutte le informazioni riguardanti la presente e le
passate edizioni del Festival.
Continua infatti il patrocinio
dalla Regione Veneto e dalla
Provincia di Vicenza e l’appoggio di Radio Stella Fm e
di Radio Asiago. Cantazzurro
è inoltre partner della Fondazione Fibrosi Cistica di
Vicenza.
lo in tutta Europa.
In contemporanea, il gruppo
è stato contattato per fare da
band spalla ai Sonata Arctica
nel loro tour europeo 2011: un
sogno che si avvera per cinque musicisti che sono cresciuti ispirandosi anche alla
celeberrima band finlandese.
Nonostante l’entusiasmo sia
stato da subito molto forte,
l’umiltà dei cinque ragazzi li
ha portati ad andarci con i piedi di piombo, tanto da comunicare soltanto qualche giorno fa questo grandissimo successo, che li proietta davvero
in un’altra dimensione: dai
pub altopianesi ai palchi internazionali, da un pubblico di un
centinaio di persone a uno ben più grande (si parla di circa
2000 ascoltatori a serata). Si tratta di undici date (che costituiscono la prima parte del tour dei Sonata Arctica) che si
collocano all’interno dell’evento di quest’anno forse più importante nell’ambito del power metal sinfonico, le cui serate
sono praticamente sold out. Per i ragazzi si tratta di una grossa
opportunità, sia perché suoneranno con Sonata Arctica e
Labyrinth (altra band che i 4th Dimension stimano da sempre)
che per la conseguente possibilità di promuovere il proprio disco, entrando in contatto con ambienti in cui questo genere
musicale viene tenuto in alta considerazione. Non sanno cosa
aspettarsi di più: per loro questo è già un traguardo fulmineo e
inaspettato. In attesa del tour (nella locandina potrete vedere le
date), i 4th Dimension festeggeranno al pub Khéllar di Asiago,
con una serata che si terrà il 19 febbraio, in cui si potranno
trovare le magliette della band e il loro album in anteprima (la
cui copertina è stata realizzata da un’importantissima artista
francese, Alexandra Bach) contenente dieci canzoni metal melodico di ampio respiro, per lo più appetibili a un vasto pubblico.
I cinque ragazzi, ancora increduli, ritengono che questo loro
cammino possa essere un incentivo per coloro che si avvicinano alla musica, ma anche per le band locali; i sogni non sono
irrealizzabili, basta crederci e impegnarsi per perseguirli e loro
ne sono la prova evidente.
Martina Rossi
Il Concerto di S. Valentino
L’Associazione Artemusica di
Roana organizza per sabato 12
febbraio un “concerto di San
Valentino” con musiche di
Mozart, Chopin, Granados,
Prokofiev, Schumann.Ad esibirsi, alle ore 21, presso la sala
consiliare del Municipio di
Canove, sarà il pianista Andrea
Boscutti , con la partecipazione
straordinaria di Federico Toffano
al violoncello. Formatosi presso
il Conservatorio di Udine, Andrea Boscutti si è perfezionato
frequentando masterclasses tenute da celebri musicisti e seguendo corsi presso l’Accademia di Como e negli USA. Ha
partecipato a vari concorsi nazionali e internazionali, piazzandosi sempre ai primi posti. Attualmente frequenta il corso accademico triennale di Pianoforte al Conservatorio di Musica
“Arrigo Pedrollo” di Vicenza
sotto la guida del M° Marco
Tezza ed è più volte stato selezionato fra i migliori pianisti dello
stesso Istituto. Ha svolto inoltre
il ruolo di Maestro collaboratore
nel’ opera “Maria de Buenos
Aires” di Piazzolla prodotta dal
Conservatorio nel 2008. Nel
Andrea
Boscutti
2009 risulta vincitore del concorso “Il solista con l’ Orchestra”
che lo vede esibirsi insieme all’
Orchestra sinfonica del Conservatorio di Vicenza. Ha inoltre
partecipato come pianista nell’
opera “Angelo Quante volte, un
uomo” di Francesco D’ Ovidio
che ha debuttato al Teatro Nuovo di Milano. Federico Toffano
inizia la sua attività concertistica
a 11 anni entrando a far parte
dell’Orchestra Giovanile
Vicentina e si forma presso il
Conservatorio “Arrigo Pedrollo”
di Vicenza, sotto la guida del
maestro Giannantonio Viero.
Frequenta corsi e masterclasses
di perfezionamento tenuti da
importanti musicisti e collabora
con l’Orchestra Filarmonica di
Stato di Bacau della Romania
sotto la direzione di Ovidiu Balan,
con l’Ensemble Guarnieri di
Giorgio Fiori, con l’ensemble Il
Divertimento di Piero Toso, con
l’Orchestra delle Venezie di Giovanni Angeleri. Ricopre il ruolo
di spalla con la SCO (Stravinskji
Chamber Orchestra) diretta da
Marco Tezza. Nel 2010 è risultato idoneo all’Orchestra dell’Accademia Mozart. Attualmente studia all’Accademia di
Imola con Giovanni Gnocchi e
Stefano Cerrato e al Centro
Culturale “Antiruggine” con
Mario Brunello. Come al solito,
il concerto sarà ad ingresso libero e sarà seguito da un piccolo
rinfresco.
Nicoletta Manfrin
Federico Toffano
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19
l’Altopiano
Sabato 22 gennaio 2011
LA RUBRICA DELLA MEDICINA
Come sfuggire al colpo della strega…
Insieme al raffreddore comune, il mal di schiena a livello lombare
costituisce la ragione più comune di visita al medico di base. Più
del 85% delle persone in età adulta soffriranno di mal di schiena
almeno una volta nel corso della loro vita con un’incidenza massima tra i 30 e i 50 anni. I dolori lombari inoltre costituiscono una
delle principali cause di assenza dal lavoro e di richieste di visite
mediche e indagini diagnostiche. Se da una parte la lombalgia è
molto spesso dovuta a sforzi muscolari inappropriati, quindi del
tutto benigna e transitoria, dall’altra le possibili cause organiche di
questa patologia sono molteplici e per tanto meritevoli di una diagnostica precisa ed accurata. L’anamnesi, cioè la raccolta delle
informazioni che il medico esegue durante il colloquio con il paziente, consente di capire se vi è una correlazione tra attività lavorativa e/o sportiva e l’insorgenza della patologia. Se quindi un mal
di schiena a livello lombare è insorto dopo un qualche tipo di
lavoro fisico, come spaccare legna o palare neve, si può star
tranquilli che si tratta di una patologia funzionale, cioè da sovraccarico muscolare e scheletrico. La visita del medico verificherà
quindi la presenza di contratture muscolari paravertebrali e
con opportuni farmaci in qualche giorno verranno risolte e
con esse la sintomatologia dolorosa. Si parla in questo caso
di lombalgia acuta, cioè di recente insorgenza e di durata
inferiore al mese. In assenza di una causa scatenante e
per le lombalgie croniche (durata superiore ai 3 mesi)
è invece importante provvedere ad una scrupolosa
diagnostica differenziale. L’esame di base è la classica radiografia standard ormai quasi affiancata di
routine dalla risonanza magnetica. Quali sono le
principali informazioni che comunemente vengono fornite da questi esami?
In primo luogo, consentono di escludere la
presenza di fratture (nell’anziano possono
essere anche spontanee in assenza di traumi), di curve scoliotiche o di neoformazioni
che meritano ulteriori approfondimenti. In
sintesi, dalla radiografia otteniamo una panoramica generale della situazione delle vertebre e
dei dischi ad essa interposti: comunemente vi è il
riscontro di spondilartrosi (= artrosi delle vertebre),
di appuntimenti osteofitosici (= cornetti che deformano i margini dei corpi vertebrali) e di riduzione in altezza
dei dischi vertebrali (= disidratazione del disco).
La risonanza magnetica invece focalizza la sua attenzione
sia sulla struttura dei dischi vertebrali, evidenziando la presenza di eventuali ernie o rigonfiamenti (preludio all’ernia),
sia sull’eventuale interessamento dei nervi che dal rachide (= schiena) fuoriescono per irradiare gli arti inferiori, evidenziando eventuali compressioni. Nella stragrande maggioranza dei casi questi
due esami sono sufficienti per inquadrare la lombalgia e solo nel
caso in cui essa sia accompagnata da irradiazione agli arti inferiori, la così detta sciatica, può essere utile completare le indagini
con una elettromiografia, in grado di misurare accuratamente l’entità dello schiacciamento del nervo. Se da un lato la diagnostica
della lombalgia può apparire lineare, dall’altro il suo trattamento è
ben distante dall’essere ben definito e standardizzato e molto spesso
richiede una cura di tipo “sartoriale”, cioè a misura di ciascun
paziente. Vi sono però delle nozioni generali che possono essere
valide per tutti:
1.
Igiene posturale: è essenziale prevenire sovraccarichi muscolari e scheletrici ad esempio quando si svolgono attività di
movimentazione carichi; utilizzare la forza delle gambe per alzare
uno scatolone e non gravare sulla schiena, utilizzando anche dei
bustini steccati (non la pancera della nonna!) per favorire il mantenimento di una posizione adeguata;
2. Non Aspettare: quando
si avvertono i primi sintomi del mal di schiena, non
attendere per vedere se passa, ma assumere subito
antiinfiammatori (precedentemente prescritti dal medico); in questo modo si evita il suo acuirsi e la sua cronicizzazione, e
magari pochi giorni di terapia saranno sufficienti perché receda, al contrario poi sarà
necessario intraprendere terapia per
un periodo di tempo maggiore.
3. Piscina: qualche ora di ammollo in una piscina
(magari termale o
c
o
n
idromassaggio)
daranno un sicuro
ed immediato beneficio grazie all ’ a z i o n e
decontratturante
sulla muscolatura.
Al di là di queste indicazioni poi sarà il medico a valutare la necessità di terapie fisiche come la massofisioterapia, il laser ed affini.
Un discorso a parte lo merita la tanto famigerata ernia del disco.
Facciamo un passo indietro. Fino a qualche decennio fa non appena veniva fatta diagnosi di ernia del disco si procedeva ad intervento chirurgico senza tanti ripensamenti: nel tempo, la dimostrazione dell’alto tasso di recidiva e l’evidenza clinica che la fisioterapia, il riposo e i medicinali portavano ad ottimi risultati clinici ha
di molto ridimensionato tale tendenza. Oggi, l’intervento chirurgico per ernia del disco è indicato solo in quei limitati casi in cui
l’ernia comprime in maniera irreversibile le radici dei nervi, causando non solo dolore (sciatica) all’arto inferiore, ma anche deficit di forza e di sensibilità; ciò non basta, infatti lo stesso ministero della sanità raccomanda di procedere ad intervento chirurgico
solo se la durata dei sintomi è superiore alle 6 settimane e non è
controllabile con nessun tipo di terapia medica o fisica.
Solo la sindrome della cauda equina (= una compressione da ernia del disco intervertebrale di più radici nervose) rappresenta
un’indicazione assoluta all’intervento di discectomia da effettuare
urgentemente, se possibile entro 24 ore e non oltre le 48 dall’insorgenza dei sintomi: si tratta però di una sindrome poco frequente caratterizzata da anestesia completa della regione inguinale e
perineale e disturbi sfinterici, sintomi cioè ben differenti dalla classica lombo sciatalgia. Nel caso in cui quindi la vostra risonanza
evidenzi la presenza di ernia del disco o di rigonfiamenti (bulging),
non dovete allarmarvi. Innanzitutto è un riscontro assai comune,
che non necessariamente implica l’insorgenza di lombalgia o
di sciatalgia, ma semplicemente nel caso in cui insorgano tali
sintomi ne spiegano la causa.
Il trattamento, nel caso di irradiazione agli arti inferiori prevede spesso l’utilizzo di
cortisonici
per
via
intramuscolare in associazione a complessi vitaminici che
Dott. Christian Comelato
stimolano la rigenerazione del
Medico Chirurgo
nervo strozzato dal disco. Un
Specialista in Ortopedia e
Traumatologia - Diploma
po’ di riposo a letto ed un bustino
in posturologia clinica
saranno poi sufficienti. Molte
Drigente medico presso
volte, passato l’episodio acuto
UOC Ortopedia Asiago questo non si ripresenta, menDiploma UEFA allenatore
calcio a 11
tre altre volte si può ripresentare
[email protected]
a distanza di mesi o anni.
LA RUBRICA DELL’ECONOMIA
Il regime dei minimi
Come si deve fare per avviare un’attività imprenditoriale in
forma individuale o di lavoro autonomo? Quali sono i regimi
fiscali utilizzabili a tale scopo. A questa e ad altre domande
risponderemo oggi nel seguente articolo. Quando si decide
di intraprende una qualsiasi attività imprenditoriale in forma
individuale è necessario calibrare quale sarà il volume d’affari che si intende raggiungere. Il motivo di ciò risiede naturalmente nella scelta del regime contabile fiscale più adatto:
il Legislatore consente infatti l’utilizzo di diversi regimi fiscali
a seconda delle “dimensioni” dell’impresa.
Il regime contabile e fiscale che tra tutti più semplice è il
“regime dei minimi”. Introdotto dalla Finanziaria 2008, è naturale per quei soggetti la cui attività di impresa, artistica o
professionale, sia riconducibile, in base ai requisiti prestabiliti,
alla nozione di “attività minima”.
Il regime può essere adottato dalle persone fisiche residenti
nel territorio dello Stato esercenti attività di impresa, arti o
professioni, che abbiano determinate condizioni. In particolare non si devono conseguire ricavi o compensi, ragguagliati
ad anno, in misura superiore ai 30.000,00 euro, non si devono effettuare cessioni all’esportazione o operazioni assimilate alle cessioni all’esportazione, non si devono sostenere spese
per lavoro dipendente o per collaboratori, non si devono erogare somme sotto forme di utili di partecipazione agli associati con apporto costituito da solo lavoro, ed infine, non si
devono acquisire, anche mediante contratti di appalto e di
locazione, beni strumentali di valore complessivo superiore a
15.000,00 euro da determinarsi nell’anno di entrata nel regime, e nei due precedenti.
Dal regime in parola sono esclusi i non residenti che svolgono l’attività nel territorio dello Stato, i soggetti che si avvalgono
di regimi speciali per la determinazione dell’imposta sul valore aggiunto, i soggetti che, in via esclusiva o prevalente, effettuano operazioni di cessione di fabbricati porzioni di fabbricato e terreni edificabili, ovvero di mezzi di trasporto nuovi, ed infine, i soggetti che pur esercitando attività imprenditoriale, artistica o professionale in forma individuale, partecipano, nel contempo, a società di persone, ad associazioni professionali, o a società a responsabilità limitata a ristretta base
proprietaria che hanno optato per la trasparenza fiscale.
Il reddito prodotto dai soggetti minimi è costituito dalla differenza tra l’ammontare dei ricavi o compensi percepiti nel
periodo d’imposta e quello delle spese sostenute nel periodo
stesso nell’esercizio. L’imputazione delle spese, dei ricavi e
dei compensi al periodo d’imposta deve essere effettuata sulla
base del principio di cassa, e cioè in considerazione del momento di effettiva percezione del ricavo o compenso, nonché
di effettivo sostenimento del costo o della spesa. Sul reddito
determinato secondo le regole illustrate si applica un’imposta
sostitutiva dei redditi e delle addizionali regionali e comunali
pari al 20%. Il predetto reddito, assoggettato ad imposta
sostitutiva, non concorre alla formazione del reddito complessivo del contribuente.
Ulteriore semplificazione è data dal fatto che i contribuenti
minimi sono esenti dal pagamento dell’IRAP, dall’applicazione degli studi di settore e parametri e dalla registrazione e
tenuta delle scritture contabili ai fini delle imposte sul redditi.
I soggetti che applicano il regime dei contribuenti minimi non
devono applicare l’Iva sulle proprie fatture di vendita: inoltre
sono esonerati dagli obblighi di liquidazione e versamento
dell’imposta e da gran parte degli obblighi previsti dal D.P.R.
633/1972 in merito a registrazione di fatture attive e passive,
conservazione e tenuta dei registri e documenti iva, fatta
eccezione per le fatture di acquisto e le bollette doganali di
importazione. Non devono inoltre predisporre la dichiarazione e la comunicazione dati Iva. In capo ai contribuenti minimi permangono comunque alcuni adempimenti: tra i più significativi abbiamo l’obbligo di numerazione e conservazione delle fatture di acquisto e delle bollette doganali, l’obbligo
di certificazione dei corrispettivi, e l’obbligo di annotare sulle
fatture emesse che si tratta di operazione effettuata ai sensi
dell’ art. 1, comma 100, della legge finanziaria per il 2008.
In conclusione si deve ricordare che l’imposta applicata al
reddito prodotto nella misura
del 20% rappresenta un’imERRATA CORRIGE
L’agevolazione fiscale ri- posta sostitutiva dell’Irpef e
guardante la prima casa pertanto, se il contribuente
decade quando l’acquiren- non percepisce altri redditi non
te vende o dona l’abitazio- avrà modo di portare in dene prima che sia decorso trazione le spese detraibili
il termine di 4 anni dalla (spese mediche, interessi sui
data di acquisto della stes- mutui, ecc).
sa e non 5 come erroneamente indicato nell’articolo
Dott. Riccardo Mosele
Dottore Commercialista e
di questa rubrica dal titolo
Revisore Legale dei Conti
“L’acquisto della prima
casa” pubblicato sul nuDott. Andrea Benetti
Commercialista Esperto
mero del giornale 337 di
Contabile e Revisore Legale
sabato 8 gennaio.
dei Conti
8
20
l’Altopiano
Sabato 22 gennaio 2011
Asiago Vipers. Il ritorno di Cristian Rela
L’ex capitano e tecnico del Grande Slam fa il suo ritorno a casa.
Basterà per risollevare le sorti dei campioni d’Italia?
Era l’1 giugno 2008, giorno della conquista del quinto scudetto,
quando Cristian Rela guidò per l’ultima volta i Vipers. Di lì a
pochi mesi, infatti, la separazione, non senza qualche polemica.
Per il tecnico del “Grande Slam” seguirono un paio di stagioni a
Trieste, sponda Edera (con cui vinse una Supercoppa, proprio
contro la sua ex squadra), e la chiamata in azzurro dello scorso
anno. Rela, attuale c.t. della nazionale, era poi rimasto libero da
impegni con i club e, dopo qualche corteggiamento inizialmente
non corrisposto (in occasione della fase finale di Champions),
ecco il ricongiungimento, non senza sorpresa, con il “vecchio
amore”. Nel momento più difficile della stagione più complicata nella storia del club. Ma perché tornare proprio adesso? Della
serie “ma chi te l’ha fatto fare”? « Troppo facile allenare i più
forti e basta, no (e ride, ndr)? All’inizio della stagione avevo
deciso di star fermo fino a gennaio – racconta “Ciano” – ma
Fabio (Forte, il presidente e fino alla scorsa settimana anche
allenatore dei Vipers, ndr) mi ha contattato dopo qualche mese.
Inizialmente, però, non c’erano le condizioni. Negli ultimi tempi
era tornato alla carica e con lui anche i “vecchi” della squadra
ed alla fine eccomi qui. Mi faceva male vedere Asiago ridotto
così ed ho accettato questa sfida perché ci credo. Resterò fino
al termine della stagione, poi si vedrà. Si decide sempre in due
». E l’impatto per Rela non è stato affatto semplice. Subito il
derby con Vicenza, senza capitan Sartori, Carli e, dopo pochi
minuti, anche Schivo (uscito per un infortunio che lo terrà ai
box per un po’, auguri Icio!) e subito una sconfitta (8-5).
« Non ho certo la bacchetta magica, c’è molto da lavorare,
inutile girarci attorno. In occasione del primo allenamento ho
riscontrato un livello basso in termini di qualità ed intensità, nonostante l’impegno e la buona volontà non manchino, ma la squadra è messa male. Va ricostruita sotto l’aspetto fisico, mentale e
della disciplina. Contro Vicenza, ad esempio, abbiamo subito
troppe penalità (9), e solo una è stata “spesa bene” secondo me,
incassando quattro gol. Senza dimenticare quello pesantissimo
con l’uomo in più. Nel primo tempo abbiamo sbagliato tutto;
mentre nel secondo c’è stata una reazione positiva, la squadra
mi è piaciuta. Da lì dobbiamo ripartire, cercando di avere più
testa ed essere più cinici. Non siamo più quelli di una volta,
dobbiamo calarci nei panni di una “piccola” ed essere più umili.
Non ci possiamo più permettere di fallire dieci occasioni da gol
e neppure concedere tante penalità come l’altra sera. Dovremo
lavorare su tutto, conoscerci meglio e dare tutti qualcosa in più,
anche i più giovani che hanno l’occasione di dimostrare qualcosa in un’annata come questa. Spero di riuscire a motivarli, perché finora ho visto più grinta e “cattiveria” da quelli più vecchi.
Il tempo stringe e le partite incombono ». Febbraio sarà un mese
chiave per la Rigoni di Asiago attesa da tre gare casalinghe
(Arezzo, Ferrara ed Edera Trieste) ed una trasferta delicatissima (sabato 12) ad Opicina contro il Polet Trieste. « Situazione
critica, ma onestamente lo pensavo ancora prima di prendere in
mano la squadra. Entrare nei playoff dev’essere il nostro unico
obiettivo in questo momento. Sento e leggo che Asiago potreb-
Canove Calcio - 2^ Categoria
Calcio - 3^ Categoria
Un finale di stagione avvincente
Con i due gol in casa del Tre
Ci di domenica scorsa, il
Canove Calcio si conferma
padrone del terzo posto del
girone F di seconda categoria. Una domenica che ha
visto tutti i prognostici rispettati quindi senza variazioni di
classifica.
Un rullo compressore il
Canove che è la squadra più
proficua del suo girone con
ben 46 gol fatti contro i 26
subiti. Ma non solo la compagine gialloblu si rivela tra
le più redditizie di tutto il campionato di seconda.
Un dato di fatto che dovrebbe collocare il Canove in una
zona della classifica più alta
lontana dai rischi di dover
prolungare il purgatorio della
seconda categoria anche per
il prossimo campionato ma
qualche passo falso e qualche disattenzione (antichi
malanni dei gialloblu quando
vanno “pellegrini” in pianura) fanno sì che la squadra
di mister Baù dovrà lottare
fino alla fine in un campionato che si sta rivelando comunque avvincente per i giovani del settore giovanile che
si stanno facendo le ossa ma
al tempo divertendo.
10 partite vinte, 5 pareggiate
e solo tre perse sono il bottino a 12 giornate dalla fine
del campionato. Pesano soprattutto il pareggio con il
Bp93 e la sconfitta con la
Juventina Laghi che hanno
allontanato il Canove dalla
cima della classifica dove
staziona il Rino Toniolo. Non
riesce ai gialloblu nemmeno
lo scontro diretto con la squadra thienese con il Rino
Toniolo. Nonostante la
capoclassifica sia stata
schiacciata per lunghi periodi nella sua metà campo, il
Canove non riesce a portare
be diventare uno spauracchio per tutti in quella fase del campionato, ma intanto bisogna arrivarci e per me ora conta solo questo. Dev’essere il nostro obiettivo primario. Potenzialmente possiamo battere chiunque, specie sulla pista di casa; dobbiamo
pensare solo a metter via punti, senza curarci degli altri, anche
se, ad esser sincero, mi auguro che nessuno faccia qualche
calcolo strano nel prosieguo della regular season ». L’unico calcolo che conta è che Asiago rimane ancora padrone del proprio
destino, ma adesso deve provare davvero a cambiare passo, fin da
questo sabato (ore 18.30), quando in via Cinque arriverà l’Arezzo
dell’amico Jure Penko, esemplare guardiano della gabbia arancionero
fino a pochi mesi fa. Una gara difficile (anche per le numerose
defezioni), come tutte quelle che attendono Rela e soci da qui fino al
termine della regular season; una gara che potrebbe essere veramente quella della svolta.
Stefano Angonese
a casa il bottino pieno trovando solo un 2 a 2 che aiuta
solo gli avversari.
Anche in Coppa il Canove
sorride con una preziosa vittoria di 1 a 0 sul campo
dell’Eurocalcio, capolista del
girone Q, mettendo una seria ipoteca sul passaggio ai
quarti di finale. Si un finale
di stagione avvincente, ancor
di più appena i gialloblu potranno salutare il pubblico
amico dell’Armando Frigo.
G.R.
Classifica Seconda Categoria girone F: Toniolo Rino * punti
40; S. Anna * 37; Canove * 35; Marola *34; Lugo Calvene *
31; Bp ’93 *, Tre Ci *, Juventina Laghi e Fara S. Vitale * 28;
Vallonara * 23; Spf * 21; Longa ’90 * 18; Fides * 16; Grantorto
* 15; Colceresa MPM * 7; Breganze * 6. (* partite in meno)
Prossimo turno (6 febbraio – ore 15): Canove – Marola
Prosegue il buon momento del calcio
altopianese in terza categoria, nonostante
nell’ultimo turno il GLC abbia visto finire la
sua striscia positiva che durava da tre giornate
Gli uomini del presidente
Xausa, infatti, dopo aver
espugnato di misura (0-1) il
campo dell’Ospedaletto, sono
scivolati (3-1) su quello del
Villaggio S. Lazzaro, rallentando così la corsa verso le
zone medio-alte della classifica. Al momento, comunque,
la via più breve per cercare
di acciuffare i playoff promozione resta quella della “Coppa Bassano”, dove Schivo e
compagni hanno raggiunto la
semifinale (4-4 all’andata
contro il Transvector) ed il 9
marzo prossimo cercheranno di staccare il pass per la
finalissima che assegna il 5°
posto nella griglia di partenza della post season.
E appena fuori dalla zona
playoff staziona l’Asiago
Calcio Altopiano, che, dopo
il blitz sul campo del
Novoledo Villaverla, schiuma
rabbia per essersi fatto rimontare (era accaduto anche contro l’Arsiero) il doppio vantaggio dal Rozzampia,
penultimo del girone B. Un
vero peccato, perché quei
due punti in più avrebbero
fatto comodo, soprattutto se
si pensa che gli uomini di
Lorenzi devono anche recuperare l’incontro con il New
Team SS. Trinità, avversario
da maneggiare con cura visto che proprio nell’ultima
giornata ha inflitto il primo
stop stagionale all’Arsiero.
Classifica Terza Categoria girone B: Cogollo ** punti 34;
Galvanauto Motta * 32; Arsiero *, Union Pedemontana * e
Monte di Malo * 29; Asiago ** 28; Novoledo Villaverla * 26;
New Team SS. Trinità ** 22; S. Quirico * 21; Azzurra Agno **
e Zanè * 18; Montecchio Precalcino * 17; Valli * 16; S. Tomio
* 15; Rozzampia * 11; Giavenale * 8. (* le partite in meno)
8
21
l’Altopiano
Sabato 22 gennaio 2011
SPORT
Festa per lo “scudetto” di Sergio Rigoni
Simone Carli convocato per le Universiadi
Sci di fondo. Campionato Regionale categorie giovanili
Medaglie per tutti! L’US Asiago Sci
terza nella classifica delle società
Dopo la grande impresa
con la strepitosa medaglia
di bronzo ai Campionati
Italiani Giovani in Val di
Fiemme, gli atleti dell’Unione Sportiva Asiago
Sci hanno fatto man bassa di podi anche al Campionato Regionale svoltosi
il 23 gennaio a Val Padola
(BL). Gara affascinante e
ricca di spettacolo che è
stata organizzata dall’U.S.
Val Padola.
Le piste da fondo che si
sviluppano tra distese di
boschi per oltre 30 km,
sono riconosciute dall’UNESCO come patrimonio naturale dell’umanità;
si diramano da Val Padola in
direzione Valgrande e
Selvapiana e sono perfettamente battute sia per la tecnica classica che per lo skating.
In una splendida giornata d’inverno, di quelle che ti fanno
sentire nel pieno clima della
stagione con neve ben compatta e tracciato impegnativo, la gara svoltasi in tecnica
classica ha visto gli atleti
dell’US Asiago Sci ottenere i
buonissimi piazzamenti. Chiamate a gareggiare sono state
le categorie Ragazzi, Allievi,
Aspiranti e Junior. Nella categoria Ragazzi maschile, buona gara per Franco Pesavento
e Sebastiano Dalle Ave che
hanno chiuso rispettivamente
in nona e decima posizione.
Tra gli Allievi femminile,
Debora Rosa, nonostante la
rottura di un bastoncino, è riuscita a chiudere in seconda posizione, e confermando le sue
potenzialità anche in vista dei
Campionati Italiani che si svolgeranno proprio sulle piste di
casa al Golf Arena di Asiago;
sempre nella stessa categoria
buono il decimo posto di
Denise Cera e la
dodicesima posizione per
Brenda Pangrazio. Sul
fronte maschile della categoria Allievi, Marco
Mosele ha portato a casa
uno splendido terzo posto.
Tra gli Aspiranti sulla distanza dei 10 km il gradino
più alto del podio è stato
conquistato da Davide
Cantele con un tempo di
26'.23.7, mentre la seconda posizione è andata a
Luca Rigoni con un tempo
di 27.01.0; ottima anche la
prestazione di Simone
Bertacco che ha chiuso
quinto con un tempo di
27’55.9. Tra gli Juniores maschile si piazza in sesta posizione Marco Lobbia con un
tempo di 27’23.7; tra la
Juniores femminile quinta posizione per Roberta Forte.
Giornata da incorniciare per
l’US Asiago Sci, che con ben
4 podi ha conquistato anche il
terzo posto nella classifica delle
società. Le gare proseguono
e gli atleti dell’Unione Sportiva Asiago Sci non finiscono di
stupire ed appassionare il “fan
club” di genitori, nonni, parenti, amici e simpatizzanti, che
seguono i ragazzi in allenamento e in gara. Un ringraziamento
grande e meritato agli allenatori
Carlo Dal Pozzo eAlberto Pertile
che seguono con impegno e costanza i propri atleti, e alla società US Asiago Sci nonché al presidente Sergio Vellar che si è
detto soddisfatto dei risultati e
della crescita sotto ogni aspetto
dei ragazzi. Morena Turetta
La notizia, che non
t’aspetti, quella che le
Fiamme Oro attendevano da ben quarantasette
anni, è arrivata da
Gressoney St Jean località valdostana dove,
domenica 23 gennaio, si
assegnavano i “tricolori” di sci nordico per
quanto riguarda le staffette.
Ebbene sì: dopo quasi
mezzo secolo i poliziotti
son finalmente tornati
sul gradino più alto del
podio maschile e a “lanciarli” verso questa rinascita
è stato proprio un ragazzo
dell’Altopiano, Sergio Rigoni,
uscito dal vivaio dell’Us
Asiago Sci.
Con una prima frazione impeccabile ci ha messo del suo
nella vittoria finale ottenuta
con la collaborazione di Luca
Orlandi, Dietmar Noekler e
Federico Pellegrino.
L’Us Asiago Sci non può che
festeggiare assieme al “suo”
poliziotto che già da inizio stagione stava fornendo convincenti prestazioni ma che in
Valle d’Aosta, proprio
al momento giusto, è
riuscito a superarsi
ampiamente.
Un’altra bella notizia
è arrivata dal mondo
universitario con la
convocazione di
Simone Carli alle
Universiadi. Per l’atleta dell’Us Asiago
Sci il biglietto per
Erzurum (Turchia),
sede dei “giochi” 2011
riservati agli iscritti
alle facoltà universitarie, è arrivato al termine di un ciclo di gare in
Austria, Svizzera e, naturalmente, in Italia dove
l’asiaghese è riuscito ad ottenere un paio di podi ed alcuni buoni piazzamenti. Gli
azzurri convocati sono stati complessivamente sedici
equamente suddivisi fra
maschi e femmine. Come
nazione però i posti disponibili erano sei per ciascuna delle due componenti per cui ragazze e ragazzi del
selezionatore Madella si sono
alternati a seconda delle proprie caratteristiche. Simone
Carli ha gareggiato in supercombinata, slalom, gigante e
super-g.
Un altro centro per lo
SKI TEAM ALTOPIANO DI ASIAGO
nelle categorie ragazzi-allievi
Domenica 23 gennaio si è
svolta a Malga Rivetta la
seconda gara di sci alpino
della provincia di Vicenza
che ha visto impegnati gli
atleti delle categorie ragazzi-allievi. Giornata alquanto
fredda ma che ha visto il regolare svolgimento del primo slalom speciale in programma questa stagione organizzato dall’ U.S. Asiago
sci, da quest’anno per la categoria allievi in 2 manche,
mentre per la categoria ragazzi sempre 1 sola manche.
Come per la gara precedente,
svoltasi al Passo Brocon, il
trionfo è andato nuovamente
allo “Ski Team Altopiano di
Asiago”, che ha iniziato la sua
prima stagione con grande
entusiasmo e preparazione; al
secondo posto si è piazzato il
“Centro sci Vicenza” e al terzo lo “Sci Club 2000”.
Per lo Ski Team Altopianese,
nella categoria allievi si è piazzato al 2° posto Alberto
Spagolla e per le femmine il
miglior piazzamento è stato di
Greta Pais al 5°; per la categoria ragazzi doppietta sul po-
dio maschile con Riccardo
Cantele sul gradino più alto
con un ottimo tempo di
manche e Gianmaria
Savegnago al 2°, mentre
per le femmine Serena Di
Marco al 4° posto.
Nella stessa giornata si è
svolto lo slalom gigante per
le categorie baby-cuccioli
alle Melette di Gallio e
per
lo Ski Team
Altopiano di Asiago è
salita nuovamente sul
gradino più alto del podio” la cucciola” Noemi Dalla Costa mentre per la categoria maschile Matteo Dalla
Costa è arrivato 4°.
La stagione è iniziata con ottimi auspici per lo Ski Team
Altopiano di Asiago, orgoglioso di portare in alto il
nome del nostro Altopiano.
8
22
l’Altopiano
Sabato 22 gennaio 2011
Ai Campionati mondiali di
Oslo 2011 manca ormai pochissimo, le gare di “coppa”,
quelle della prima fase, si
sono concluse da qualche
settimana. Niente di meglio
allora di un bel raduno per
smaltire le fatiche e le tensioni di inizio stagione per poi
presentarsi all’appuntamento iridato possibilmente in forma ottimale.
E dove “rifugiarsi” allora
per respirare un clima di
amicizia e condivisione se
non in una terra, quella
altopianese, dove la disciplina si è praticata sin dal
suo comparire sulla scena
degli sport invernali anche
se oggi sta vivendo una
fase di stanca?
Detto,
fatto.
Tre
combinatisti azzurri, Armin
Bauer, Alessandro Pittin e
Lukas Runggaldier, tutti
delle Fiamme Gialle, Giuseppe Chenetti, uno fra i
tecnici dello sci di fondo di
maggior valore non solo in
ambito nazionale, lo skimen
“slegar” Pietro Frigo ed il
massaggiatore hanno trascorso un periodo di preparazione fra Asiago e le piste circostanti grazie al-
La combinata
nordica azzurra
in altopiano
Un raduno in vista dei Campionati
mondiali di Oslo. La rappresentativa
ha avuto modo d’incontrare gli alunni
delle prime due classi delle scuole
primarie di Asiago
l’azione congiunta dell’
amministrazione comunale
del capoluogo, dell’Us
Asiago Sci e dei volontari
prestatisi per rendere il soggiorno del Team Italia il più
utile possibile.
Su iniziativa dell’assessore
allo sport Franco Sella, fra
un allenamento e l’altro, la
rappresentativa ha avuto
modo d’incontrare gli alunni delle prime due classi
delle scuole primarie di
Asiago per raccontare le
esperienze, suscitare interesse per la disciplina ed
ascoltare dagli scolari stessi domande e curiosità entrambe puntualmente arrivate.
Un’esperienza importante
che prelude ad un progetto
più articolato di rilancio della disciplina in altopiano per
capire se vi siano margini
perché ciò possa accadere
riportando quindi in auge
questo sport, salto dal trampolino e sci da fondo appunto “combinati” fra loro, un
tempo praticato da tanti e
con successo soprattutto ad
Asiago e Gallio.
Giuseppe Cheneti si è inoltre reso disponibile per un
prezioso aggiornamento rivolto agli allenatori di fondo dell’altopiano illustrando
gli ultimi responsi scientifici in materia.
L’occasione è pure servita
per sentire dai tre azzurri
bilanci e prospettive di ciascuno.
Alessandro Pittin, carnico,
un anno fa prima medaglia
olimpica, bronzo, nella storia della combinata nordica
italiana non è molto soddisfatto di quanto raccolto sin
qui: “ Ho smarrito un po’ le
migliori sensazioni nel salto. In tutte le sue fasi sento
di non essere ancora a posto. Sono però convinto che
questo periodo privo di
gare alla vigilia del “mondiale” di Oslo possa riportarmi ai miei livelli abituali.
Sono quindi ottimista”.
Armin Bauer si sta invece
riprendendo da un infortunio al braccio sinistro: “Sto
migliorando anche se non
posso forzare ancora. Sono
partito con una buona carica ed i risultati non si sono
fatti attendere. Ora devo
soltanto guarire bene poi
toccherà solo a me”.
Lukas Runggaldier è sorpreso del suo ruolino di
marcia: “Speravo di entrare nei primi quindici in una
gara di “coppa” invvece è
andata ancor meglio. L’ingresso nelle Fiamma Gialle
mi ha evidentemente fatto
raggiungere la necessario
tranquilità psicologica per
cui ora riesco a lavorare
meglio e, proprio per questo, spero di mantenere
l’attuale condizione anche
durante questi “mondiali”
norvegesi ormai vicini”.
Il saggio “Sepp” Chenetti
crede molto nei suoi ragazzi. Al trio dei già qualificati
se ne aggiungeranno un altro paio, forse tre.
“Nomi e numeri usciranno
dopo le ultime selezioni di
questo fine settimana. Qui
ad Asiago si è lavorato
molto bene anche grazie al
clima di collaborazione sul
quale si è potuto contare.
Ora per gli atleti è in programma un calo di forma
per poi riprenderla, tutta, in
occasione dell’appuntamento iridato. E’ un’ ope-
razione un po’ rischiosa cui
siamo però costretti dal calendario vuoto di gare per
un tempo troppo lungo. Rimanere al topin questa situazione è praticamente
impossibile per cui questa
è strada obbligata. La mia
fiducia in questa squadra di
giovani – conclude – è tanta anche tenendo conto che
l’obiettivo finale è rappresentato dalle Olimpiadi di
Sochi 2014".
In ogni caso dall’altopiano
parte un “in bocca al lupo”
di quelli “doc”. Sperando,
naturalmente, che crepi.
Renato Angonese
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SABATO
SABATO19
19 FEBBRAIO:
FEBBRAIO:
Grand Prix “Lattebusche” 2011
III^ Prova I Baby e Cuccioli alle Melette
Domenica 23 Gennaio sulla pista
“Meletta di Mezzo” alle Melette di Gallio
si è svolta la III^ prova valida per il Circuito Provinciale “Lattebusche” di sci
alpino.
La manifestazione è stata organizzata
dallo Sci Club Gallio. Alla Gara che
impegnava i giovani atleti delle categorie Baby e Cuccioli (nati negli anni
dal 2000 al 2003) nella specialità
“Slalom Gigante”, hanno partecipato
170 bambini di cui 61 femmine e 109
m a s c h i i n r a p p re s e n t a n z a d e l l e 1 5
Società sportive partecipanti. Nella
splendida cornice di una meraviglio-
sa domenica dalle fredde temperature, ma con un cielo terso da cartolina,
in uno magnifico scenario coronato
dalla presenza di un pubblico numeroso e partecipe, la competizione ha
ottenuto il plauso dei presenti ed i complimenti degli addetti ai lavori. Meritevole la prestazione complessiva degli atleti di casa che con un ottimo
risultato collettivo permettono alla
Società di conquistare il terzo gradino del podio nella classifica per
Società. Un sincero ringraziamento
a quanti hanno collaborato e a tutti
gli Sponsor.
Questi i risultati:
Cat. Baby Femminile: 1^ Sara
Gottardo (SC 2000 Mason); 2^
Zoe Tessarolo (Centro Sci
Vicenza), 3^ Giulia Frison
(Sci Club Gallio).
Cat. Baby Maschile:
1^ Antonio Valente (Centro
Sci Vicenza), 2^ Lorenzo
Illotti (Sci Club Gallio); 3^
Riccardo Lupato (S.C. Sette
Comuni).
Cat. Cuccioli Femminile:
1^ Noemi Dalla Costa (Ski
Team Altopiano di Asiago),
2^ Anita Muraro (U.S. Asiago
Sci), 3^ Matilde Sofia
Grassetto (U.S. Asiago Sci)
Cat. Cuccioli Maschile:
1^ Jacopo Trulla (Centro Sci
Vicenza), 2^ Christian Bonato
(U.S. Asiago Sci), 3^ Mattia
Frison (Sci Club Gallio).
Classifica per Società:
1^ U.S. Asiago Sci, 2^ Centro
Sci Vicenza, 3^ Sci Club
Gallio
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23
l’Altopiano
Sabato 22 gennaio 2011
VOLLEY
Sabato scorso vittorie importanti per Terza Divisione e Under 13
Il Volley Asiago Altopiano doma gli avversari
Vittorie importantissime e convincenti quelle
ottenute dal Volley Asiago Altopiano Sabato
scorso in casa contro due avversari di alta classifica. La prima, quella della Terza Divisione
FIPAV, ottenuta ai danni della prima della classe dell’Olimpia Zane’ al termine di un match
combattutissimo; 3 a 2 il finale con parziali di
25:20, 24:26, 20:25, 25:18 e 15:8 che parlano
chiaro: match interminabile e vissuto sul filo
dell’equilibrio per quattro set, c’e’ voluto solo
un superlativo tie break dell’Asiago per portare a casa una vittoria che inietta morale e fiducia alla squadra di coach Munari e, soprattutto, consente all’Asiago di rimanere agganciato al gruppetto di testa composto da Malo,
Pasubio, Zane’ e Novale. A fine match abbiamo raccolto qualche impressione da alcune
protagoniste della bella vittoria: “che fosse dura
lo avevo messo in conto, ma così dura non me
lo sarei aspettato” commenta la palleggiatrice
Deborah Rigoni “un match tra i più combattuti da quando gioco a pallavolo... sul primo
set vinto da noi avevo quasi quasi pensato
che avremmo potuto anche vincere la partita, ma poi sul 2 a 1
per loro devo dire che quel poco di speranza era già evaporato.
Nella riposo tra il terzo e il quarto set abbiamo capito che non si
poteva già gettare la spugna e siamo entrate in campo con uno
spirito diverso, con una forza di gruppo, con la convinzione che la
partita si perde alla fine e non dopo tre set e infatti abbiamo rovesciato la situazione a nostro favore vincendo il quarto e poi facendo un
tie break praticamente perfetto. Questa vittoria ci dà soprattutto morale,
quel pizzico di fiducia in noi stesse che avevamo lasciato sul campo del Pasubio qualche settimana fa e che ci fa capire che, malgrado sia per noi un campionato d’esordio in federazione, possiamo essere comunque competitive.” E a queste parole si aggiungono quelle del centrale Sara Plebs:”questo per noi è un campionato difficile, lo scopriamo partita dopo partita... siamo in assoluto le più giovani, a volte ci scontriamo con squadre che hanno
a referto ragazze di 25 anni, io non ne ho ancora compiuti 16. Le
trasferte sono impegnative, ci è capitato di giocare anche alle
venti e trenta della sera, cosa che di certo non succedeva quando
facevamo l’Under 16 in AICS. Purtroppo siamo anche in po-
che... siamo partite a inizio campionato che eravamo una quindicina ma poi per motivi di lavoro di alcune o di studio di altre ci
ritroviamo a essere sette o otto ad ogni partita; potessimo avere
un po’ più di ricambio ci consentirebbe di mantenere una maggiore lucidità nell’arco di una intera partita. Credo comunque
che se continuiamo a rimanere unite e a impegnarci potremmo
dare del filo da torcere un po’ a tutte”. E sempre Sabato scorso,
subito dopo la gara della Terza Divisione, è stato il turno delle
cugine più giovani dell’Under 13. Ottima prova anche la loro che
sconfiggono per 3 a 2 le dirette concorrenti alla testa del campionato AICS: l’Union Creazzo. Partita che si era messa sui binari del
match di andata con le ragazzine terribili dell’Altopiano in vantaggio per due set a zero ma che subiscono poi la rimonta del Creazzo.
Questa volta però la rimonta ha avuto solo parziale successo: al 2
a 0 per l’Asiago fa seguito il pareggio del Creazzo; 2 a 2 e si va al
tie break, ma e’ il grande carattere della squadra di coach Gatti,
assistito in questa stagione dalla coppia Plebs-Basso, e il pubblico
numeroso sui gradoni dell’IPSIA a fare il resto: tie break palpitante che si chiude con la vittoria asiaghese per un “en plein” tutto
bianco-blu a sottolineare il gran lavoro che
tutto il team asiaghese sta svolgendo in questa stagione. E sulla bella vittoria dell’Under
13 abbiamo il commento a caldo di coach
Petronio Gatti: “pur giocando meno bene
rispetto all’andata, siamo riusciti a portare
a casa una importante vittoria che ci conferma in testa alla classifica. A onor del vero
l’Union Creazzo, che non dimentichiamolo,
fa anche il campionato di Federazione, ha dimostrato un’organizzazione di gioco superiore
alla nostra, ben disposte in difesa e sempre alla
ricerca di costruire un attacco efficace. Non a
caso, pur perdendo, hanno fatto 5 pt totali in
più rispetto a noi. Noi, al solito, abbiamo difeso bene ma non benissimo, forse ho accorciato
troppo la squadra sui loro attacchi e diverse
volte ci hanno colpito con palloni lunghi;
abbiamo cercato di costruire sempre gli attacchi ma poi, un po’ per imprecisione e un
po’ per timore di sbagliare, non siamo stati
molto efficaci. Alla fine tutte coloro che hanno messo piede in campo avevano dato il
110% e non ne avevano proprio più. E la vittoria al quinto set
per 15:13 è stata una piccola apoteosi che le ragazzine meritavano. Una vittoria ancora più esaltante se pensiamo che qualche
ragazza era reduce da influenza e una (Barbara F.) tornata a
casa dopo la partita aveva la febbre a 38,5° !!! ed aveva passato
la notte precedente l’incontro insonne a vomitare ma ha voluto
esserci. Fantastica. Melania B., il nostro capitano, in settimana
aveva svolto un solo allenamento per un fastidioso mal di gola.
Mi ha fatto piacere vedere anche un gran tifo sugli spalti, stracolmi
grazie all’apporto di tantissimi familiari delle nostre atlete e di
un numerosissimo gruppo di supporter creazzesi. Adesso abbiamo
tre incontri alla nostra portata in cui ci sarà spazio per far giocare chi ieri ha fatto molta panchina ma tanto tifo e per ricaricare
le pile (leggasi lavorare sui fondamentali) in attesa dei play off,
che a questo punto non possono sfuggirci.” I prossimi impegni
per il Volley Asiago Altopiano sono previsti per sabato prossimo 5
Febbraio quando all’IPSIA arrivera’la nuova capolista ASD Pallavolo
Malo (incontro previsto alle ore 16:00), mentre l’Under 13 e’ attesa a
Schio dall’Auxilium domenica 6 Febbraio alle ore 10:30.
Volley Cesuna - Inizia il girone di ritorno
Settore giovanile in pieno fermento
Neppure il tempo di una breve sosta per i campionati di
Prima Divisione, nei quali
sono impegnate le formazioni di vertice della P.G.S.
Pallavolo Cesuna, che, con
le partite in programma nella settimana in corso, già
inizia il girone di ritorno.
Nello scrutare le rispettive
classifiche ciò che balza subito agli occhi è che risulta
quanto mai richiesto un cambiamento di propositi che
possa dar corso ad una stagione più prolifica nei risultati; infatti, nonostante qualche segnale positivo sia comunque emerso, manca nelle formazioni altopianesi il
sapore del successo che pur
aveva contraddistinto i precedenti campionati. Sia il
Caseificio Pennar, la squadra maschile, che La Bussola, la squadra femminile,
osservano la propria classifica dalla desolante posizione di ultimo posto con la
speranza di tirar fuori le soluzioni più adatte per risalire la china e non trovarsi a
tu per tu con lo spettro della
retrocessione. Una situazione
che
nasce
da
problematiche diverse per le
due formazioni: innegabilmente dovuta all’elevato
spessore tecnico delle competizioni, per quanto riguarda il settore maschile; principalmente legata a fattori
motivazionali, nonché ad un
sostanziale rinnovamento del
nucleo di atlete, la crisi di risultati emersa nel settore
femminile. Quasi a sottolineare l’analogo percorso da
imboccare, il calendario prevede per entrambe le compagini due importanti sfide
già nei primi turni in programma con formazioni incluse nella zona salvezza: il
Caseificio Pennar, spronato
dal rientro in campo di
capitan De Guio, troverà sul
cammino
prima
la
Polisportiva Santa Croce nella trasferta di giovedì 3 febbraio (il resoconto sul sito
www.giornalealtopiano.it),
poi il Volley Bassano nella sfida in programma alle 20,30
di sabato 12 febbraio al
palazzetto di Roana. Campi
invertiti per La Bussola che
sabato 5 febbraio alle 20,30
affronta a Roana la compagine di Torri di Quartesolo,
mentre il fine settimana successivo scenderà a Rossano
per il secondo turno di ritorno.
Là dove i risultati contano
meno, essendo più rilevante
l’accumulo di esperienza per
acquisire la capacità di rendere automatica l’esecuzione dei movimenti di contatto con la palla, i cosiddetti
fondamentali, è il settore giovanile. Dopo la fase iniziale
dedicata alla preparazione
della tecnica è arrivato il momento anche per i nostri
pallavolisti “in erba” di cimentarsi nei campi di gioco
e confrontarsi con le altre
squadre della provincia.
Vale la pena di ricordare la
scelta operata qualche anno
fa da parte della società di
iscrivere tutte le squadre unicamente ai campionati di Federazione con il fine di aumentare il livello tecnico degli atleti; ciò pur nella consapevolezza di dover pagare
lo scotto di vedere affievolirsi i risultati rispetto alla
precedente militanza nei
campionati amatoriali quali
quelli dell’AICS e CSI. Una
scelta confortata dall’appoggio incondizionato della
Polisportiva Comune di
Roana, che, grazie all’appoggio economico di Rigoni di
Asiago, Cassa Rurale ed Artigiana di Roana e Consorzio fra i Caseifici, offre la
possibilità a tutti i ragazzi di
trovare giovamento dalla pra-
tica dello sport nelle sue varie discipline.
Proprio in questi giorni ha
avuto inizio il primo torneo
4x4 dedicato ai maschietti
U12 i quali hanno ben colto
l’occasione di mettersi in
mostra regalandosi due strepitose vittorie contro le
compagini di Auxilium Schio
e Altair Vicenza; sicuramen-
te una meritata soddisfazione per i loro allenatori Stefania Costa e Fabio Carli che
li hanno accompagnati nella
crescita sportiva. Dalla settimana prossima inizieranno
la propria attività agonistica
sia la squadra maschile che
partecipa al campionato
U14, che le squadre femminili di U16 e U20 le quali par-
teciperanno ai rispettivi campionati di terza categoria;
altro discorso, invece, per le
formazioni femminili di U14
e U13 che hanno già affrontato l’emozione dell’esordio
essendo impegnate la prima
nel campionato di categoria
e la seconda nel torneo
“Braccio
di
Ferro”.
Ilario De Guio
8
24
l’Altopiano
Sabato 22 gennaio 2011
“L’iscrizione nella scuola di Cesuna La giornata della Memoria
un “obbligo” non condiviso da tutti” Ausmerzen, considerazioni “a caldo”
Egregio Direttore,
il ministro Gelmini nella sua
azione politica ha iniziato, e
sostiene tuttora, una lotta
contro gli sprechi dell’istruzione pubblica; ora io vorrei
esporle una situazione, presente nella nostra provincia,
che va in direzione
diametralmente opposta.
La scuola secondaria di
1°grado “Reggenza 7 Comuni” dispone di una sede centrale ad Asiago e di altre tre
sedi nei paesi di Cesuna,
Mezzaselva e Gallio.
Le scuole di Cesuna e
Mezzaselva appartengono
entrambe al Comune di
Roana.
Negli ultimi anni sempre più
genitori delle frazioni di
Treschè Conca e Canove hanno scelto di iscrivere i propri
figli alla sede di Asiago anziché quella di Cesuna, sia per
motivi di natura personale che
per considerazioni relative alla
didattica. Nello scorso anno
scolastico, poco prima della
scadenza del termine delle
iscrizioni alla classe prima, il
Consiglio d’Istituto ha approvato una delibera che di fatto
obbliga tutti i bambini abitanti
nelle frazioni di Cesuna,
Treschè Conca e Canove a
frequentare la sede di Cesuna,
salvaguardando, però, i bambini abitanti nella frazione di
Camporovere che “per tradizione” (così è scritto testualmente nella delibera) hanno
sempre frequentato la sede di
Asiago.
Il Dirigente Scolastico sosteneva la necessità di mantenere aperta la sede di Cesuna e
per questo motivo almeno dieci
bambini dovevano assolutamente iscriversi alla classe
prima di Cesuna.
Attualmente gli alunni presenti
in tale sede sono 36 ripartiti nei
tre anni. Sembra quasi che gli
alunni siano diventati uno strumento per mantenere in vita
una scuola, ma dovrebbe essere la scuola uno strumento
a disposizione degli alunni. Vorrei ricordare che nella delibera della Giunta Regionale del
Veneto n° 495 del 2/3/2010, la
cui relatrice è l’assessore
Donazzan, si fa riferimento
alla razionalizzazione delle Direzioni e dei punti di erogazione
del servizio scolastico e si afferma testualmente che “ per
l’anno scolastico 2010/2011 si
è provveduto a dare attuazione alle disposizioni di legge
relative alle istituzioni scolastiche sottodimensionate e ai
punti di erogazione del servizio con un numero insufficiente di alunni”. Alla luce di quanto scritto sopra ritengo che sussista uno spreco di denaro pubblico che grava sul Comune di
Roana, in quanto proprietario
dell’edificio, in termini di riscaldamento, luce, manutenzione
ordinaria e straordinaria della
struttura e trasporto gratuito
per tutti gli alunni iscritti alla
sede di Cesuna. Forse tale
denaro potrebbe essere investito in una seria politica si sostegno alle famiglie di tutto il
Comune sotto varie forme.
Penso, inoltre, che alle famiglie degli studenti obbligati a
frequentare la sede di Cesuna
sia stato negato il diritto di scegliere la sede che ritenevano
più consona alle proprie esigenze sia di carattere pratico
sia riguardanti la qualità del sistema educativo.
Ritengo, altresì, che in un mondo in cui si parla continuamente di globalizzazione, venga
negata la possibilità di frequentare un ambiente più ricco sia
di opportunità didattiche che di
relazione con coetanei frequentanti le altre sezioni, in
quanto le classi presenti nella
sede di Cesuna sono formate
mediamente da 10-12 alunni.
In prossimità dello scadere del
termine per le iscrizioni alla
classe prima al nuovo anno
scolastico 2011/2012, da un
sondaggio effettuato dall’Amministrazione del Comune di
Il Giornale pubblica le Vostre lettere!
Inviatele a: Giornale dell’Altopiano
e-mail: [email protected]
Per favorire il lavoro della redazione sarebbe preferibile
riceverle via posta elettronica.
E’ comunque possibile inviarle all’indirizzo: Piazzetta
delle Poste n.3 36012 Asiago
Si ricorda che, per poter essere pubblicate, le lettere
devono riportare sempre firma e indirizzo e numero di
telefono del mittente. La redazione si riserva anche
eventualmente di ridurre, modificare o non accettare
eventuali testi di cattivo gusto.
Roana, la quasi totalità dei genitori hanno espresso l’intenzione di iscrivere i propri figli
nella sede di Asiago, mentre
solo 4 famiglie alla sede di
Cesuna, su un totale di 27 alunni attualmente presenti nelle
classi quinte. Da un colloquio
avuto recentemente con il Dirigente Scolastico è emerso
che ciò non sarà assolutamente possibile perché la
sede di Cesuna DEVE rimanere aperta. Tenendo conto
anche del trend demografico
in netto calo che sta accompagnando da qualche anno il
Comune di Roana e che
quindi porterà, comunque nel
tempo, ad una fisiologica
chiusura della sede di
Cesuna, ha un valido significato obbligare la maggioranza di queste famiglie ad effettuare una scelta che non
condivide?
Lucia Carli
In tanti abbiamo visto “
Ausmerzen “, la sconvolgente trasmissione di
Paolini sulla mostruosa
pianificazione dello sterminio dei malati di mente, progettata (vomitata
?) dal delirio nazista nel
1939. Vi risparmio il mio
commento che sarebbe
solo una sequela di aggettivi rivoltanti e non
aggiungerebbe nulla a
quanto hanno già scritto nobilmente i giornali sulla “
Giornata della Memoria”.
Solo alcune considerazioni
tratte da “Ai confini dell’anima – i Greci e la follia” di G.
Guidorizzi.- Cortina Editore.
Senti senti cosa ne pensavano i Greci 2500 anni fa:
“Per i Greci la follia non
fu solo il baratro buio della ragione, ma anche l’incontro con sfere nascoste
della mente e con una dimensione dalla quale un
essere umano resta escluso finché la mente non lo
abbandona; non fu intesa
solo come cedimento della
coscienza ma anche come
un mezzo per forzare i suoi
limiti e dilatare la personalità. Perciò lo statuto della
follia, in Grecia oscilla tra
due estremi: in parte corruzione dell’anima, in parte profonda esperienza
dello spirito, perché solo
attraverso la follia si può
giungere a esplorare
l’estremo confine della natura umana…La pazzia
non era un oscuro territorio
tra
delirio
e
violenza....poteva anche
essere un ponte tra la mente umana e la lingua segreta degli dei....La follia per i
Greci fu anche una serie di
realtà
diverse:malattia,
e s p r e s s i o n e
religiosa,istituzione culturale
in una società in cui i folli non
erano reclusi e isolati dato che
la comunità dei sani decise di
coesistere con quella degli
alienati.... ..La follia è una
dimensione stessa dell’essere umano perciò non può
essere separata da lui e
dalla società....Il folle può
essere un malato ma è anche un uomo in grado di
forzare i limiti della co-
scienza e di gettare lo
sguardo là dove gli altri
non vedono e conoscere
nella sua mente abissi spaventosi
o
estasi
visionarie.... Probabilmente non è esagerato dire che
la grande cultura dell’epoca classica, più che sull’orgoglio della ragione, si
sia costituita sulla consapevolezza della fragilità
della ragione, che può organizzare e controllare le
forze oscure che l’assediano solo quando assume la
coscienza della propria
precarietà e insieme della
sua unicità..” Mica male per
i nostri” barbari” antenati.
Più o meno la “cultura
nazista” di 2500 anni dopo.
Con vergogna e tristezza, ma
con un pensiero riconoscente a Franco Basaglia che ci
aveva pensato.
Paolo Lorenzi
Rette Case di Riposo: “Il solito copione”
Anche quest’anno viene proiettato sullo schermo delle famiglie il solito film: “aumento delle rette di ospitalità nelle case
di riposo”. Le Amministrazioni, coadiuvate dalle loro Direzioni, che gestiscono i posti letto extra-ospedalieri del Veneto,
in alcune realtà senza i preventivi passaggi di confronto e di
negoziazione con i Sindacati Pensionati e con i Comitati Ospiti
- Familiari, stanno deliberando ulteriori aumenti delle rette
che nel 2011 determineranno costi, a carico dei non
autosufficienti, più alti rispetto all’adeguamento delle pensioni. Si rinnova anche quest’anno lo scarica barile tra i garanti
della qualità e quantità dei servizi e i programmatori istituzionali degli interventi finanziari: soprattutto la Regione.
Una Regione (più esplicitamente la sua Giunta) che quest’anno, per la prima volta, stando alle parole dell’Assessore alle
politiche sociali, non incrementerà il valore delle impegnative
di residenzialità, provocando il “contenzioso” all’interno delle
case di riposo. Nel mezzo del contendere tra i Consigli di
amministrazione delle case di riposo, il Governo nazionale che ha cancellato i trasferimenti statali agli Enti locali e la Giunta regionale imbrigliata nelle proprie beghe interne sulla quadratura del bilancio,
vengono schiacciati i diritti delle persone
e viene mortificata la dignità dei non
autosufficienti e dei disabili, costretti a
pagare direttamente (o impegnando i redditi dei loro familiari), pesanti quote (circa
cinquanta euro il giorno) per prestazioni
sociali e di rilievo sanitario, che dovrebbero, invece, rientrare tra le competenze
(oneri compresi) della “rete pubblica” dei
servizi sociosanitari e assistenziali. Il Sindacato si oppone all’aumento dei costi a
carico degli ospiti e/o dei loro familiari,
perché i soggetti con disabilità psicofisica, invalidi permanenti, come gli anziani con demenze senili o colpiti dal morbo
di Alzheimer, sono “persone malate” e in quanto tali devono
ricevere dalle pubbliche istituzioni tutti gli aiuti (servizi e provvidenze) necessari per evitarne la loro ghettizzazione e la
loro mortificazione. La filantropia non può sostituire la solidarietà e l’equità e nemmeno può essere alternativa ai compiti e alle responsabilità degli amministratori della cosa pubblica, che hanno l’obbligo di tutelare equamente i più deboli e
i più sfortunati. Per questo che necessitano, anche qui in
Veneto, interventi strutturali, come: il finanziamento al fondo
per la non autosufficienza e la disabilità; la definizione del
nuovo piano regionale sociosanitario; la conferma e l’estensione della quattordicesima mensilità ai pensionati; il recupero
del potere d’acquisto delle pensioni e delle retribuzioni; la
riduzione della compartecipazione ai costi assistenziali e sanitari. Riprendendo l’argomento delle rette, non è pensabile
(non è accettabile) che gli anziani non
autosufficienti e i disabili vengano costantemente chiamati a reggere le sorti dei bilanci
delle case di riposo, dei centri diurni, delle
RSA e dei CEOD.Nell’ambito di queste preoccupazioni sindacali e sociali, la Giunta regionale e la Direzione dell’Assessorato alle
politiche sociali, non possono esimersi dall’intervenire, con tutta la loro autorevolezza
istituzionale, a bloccare immediatamente tutti
gli aumenti dei costi a carico delle persone e
nel contempo sono invitati ad attivare il “tavolo età adulta” per definire una condivisa
soluzione del “problema rette”. Franco
Piacentini
Coordinatore Dipartimento Welfare CGIL
Veneto
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25
l’Altopiano
Sabato 22 gennaio 2011
Rai: un canone, pure in aumento,
che non ha ragione di esistere
Con l’ultimo aumento la Rai
ha superato sé stessa. Perché mentre in concorrenza
con la Tv commerciale e per
attirare pubblicità si auto etichetta “di tutto di più” poi
però si umilia, tostamente,
per ottenere l’incremento
della lucrosa rendita costituita appunto dal canone. Pubblicità e canone. Così è la
Rai, unica fra tutte le Tv italiane ma anche europee. Che
si chiami canone, categoria
privatistica di remunerazione
per l’utilizzazione di cose o
per servizi poco importa, in
realtà un tributo e cioè
un imposizione a carico dei possessori
dei televisori: un
tributo per definizione obbligatorio e
guai a evaderlo! Ma
come si giustifica un
simile trattamento di privilegio. Sotto il profilo economico il canone costituisce
il tipico aiuto di stato vietato
dai trattati comunitari per alterazione della concorrenza,
una spintarella insomma.
Come tutte le Tv anche la
Rai dovrebbe vivere di suo,
pubblicità, vendita prodotti,
asseti finanziari. Invece no,
la Rai gode di uno statuto
speciale all’ombra della poli-
tica. Si dice che questo trattamento di favore è dovuto
perché “servizio pubblico”,
una locuzione impegnativa
che, lì per lì, mette soggezione. Ma cosa sta a significare servizio pubblico. Senza
farla lunga era quello, in tempi di monopo-
l’Altopiano
Sabato 8 gennaio 2011
L’Altopiano srl - Società unipersonale
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Impaginazione: Davide Degiampietro
Foto: Archivio Giornale - Grafica Altopiano
Stampa: Centro Stampa delle Venezie
Via Austria, 19/b - 35217 Padova
lio televisivo fino agli anni ‘80
del secolo scorso, il compito
dello Stato, di fornire informazione e di promuovere la
cultura a spese della collettività che perciò veniva chiamata a contribuire con il canone-tributo. Ma, caduto il
monopolio pubblico, per l’arrivo delle Tv libere nessuna riserva si giustifica più a favore
della Tv di proprietà pubblica. La Rai non ha più
l’esclusiva; informazione,
intrattenimento e cultura li
fanno anche le altre Tv;
raccoglie pubblicità (fra
l’altro più cara), e si assoggetta, sempre insieme alle
altre Tv, al giudizio degli
ascolti (e come ci tiene agli
share del giorno dopo!).
Dove sta dunque la differenza? Si vede allora
che quell’etichetta di servizio pubblico è un, neanche tanto, comodo
paravento per giustificare il canone che anche
per questo è considerato il tributo più odiato dagli italiani (il 47%, secondo
il rapporto Censis, non lo vuole pagare). Ma anche a voler
concedere il beneficio del servizio pubblico ancora non si giustificano gli aumenti: aumenti
indiscriminati sottoscritti dal
ministro a piè di richiesta della
Rai, senza un esame da parte
della commissione parlamentare di vigilanza Rai o almeno
del governo e in barba al patto
di stabilità che tante difficoltà
sta creando di questi tempi ai
servizi ministeriali e a tutti gli
Enti locali. Veramente incomprensibile il trattamento riservato alla Rai per la quale non
si ha ritegno di mettere le mani
nelle tasche degli italiani! Cosa
non si fa per la Rai. Perché,
anche a voler mantenere il
canone, per noi senz’altro ingiustificato e superato, non si
chiede resoconto alla Rai di
come vengono spesi i denari
pubblici? E se dalla Rai non si
ha nulla di diverso, in meglio si
intende, rispetto alle altre Tv
perché non privatizzarla e comunque perché continuare a
vessare il contribuente con
l’aumento delle tasse, per causa del canone tv? Anche per
questo i contribuenti accorrono in massa, come mai avvenuto prima d’ora, agli sportelli
del CLIRT, comitato libera informazione Tv con sede in
Marostica, per disdettare il canone come prevede la legge.
Non solo vogliono liberarsi dall’odioso balzello ma anche dare
un segnale di aperto dissenso e
di disgusto verso la Rai e pure
verso chi gli tiene bordone.
Giovanni Bertacche
Egr. Sig. Lorenzi
ho letto attentamente la sua
missiva e la trovo in alcuni
punti polemica, in altri non dico
dissacrante ma incomprensibile per chi crede. Premetto
che con questa mia non voglio
giudicarla ma desidero solo
esprimere quello che penso
dopo aver riflettuto molto sulle sue dichiarazioni. Lei afferma di essere più papista del
Papa perché afferma che il
suo pensiero nella Dominus
Jesus è discriminante verso
qualsiasi religione, sempre secondo lei è premessa del fanatismo e dell’eventuale conseguente violenza per il mancato rispetto delle convinzioni
altrui ecc... ecc...
Mi perdoni sig. Lorenzi ma da
come scrive è una persona
colta perciò non capisco come
abbia travisato e malinteso le
parole del S. Padre. Anche
secondo me (è logico !!) c’è
differenza
tra
“Fede
Teologale” che è accoglienza
della grazia della verità rivelata e credenza nelle altre religioni. Nessun libro sacro è un
costrutto umano, io penso che
sia nel CORANO (da lei citato) che nella BIBBIA aleggi
lo Spirito di Dio che vuole guidare il suo popolo verso l’unica meta finale che è il Regno
Eterno. Maria nelle varie apparizioni avvenute in diverse
parti del mondo, è venuta e
viene tutt’oggi (a Medjugorie)
per confermarci che la verità
rivelata sta nel Cristo morto,
risorto e vivo in mezzo a noi.
A questo proposito dice che
molti pensano di essere cristiani solo perché pregano e onorano le leggi di Dio ma se essi
non AMANO non possono ritenersi cristiani. Sappiamo tutti
che non è facile amare con
tutte le sue innumerevoli
sfaccettature (perdono, devozione, comprensione, tolleranza, uguaglianza......). Sono
molti poi quelli che hanno visto e non hanno creduto. La
invito a venire a Medjugorie il
30 marzo chissà che la Regina della Pace gli riservi qualche sorpresa.
Paola Galli
I RACCONTI DEI LETTORI
C’era una volta...
Cappuccetto
Rosso,
Biancaneve, Cenerentola e
altre fiabe le ho conosciute
dopo che a scuola avevo imparato a leggere e con la
mancetta della domenica ogni
tanto mi compravo un
libricino che narrava una di
queste storie fantastiche.
Mi ricordo che rimasi molto
impressionata dalla “Bella
Addormentata” perché la
nonna teneva in soffitta proprio un vecchio oggetto (la
“mulinela”) con tanto di fusi
come quello della fiaba e
quante volte l’ avevo toccato!
Le storie che una volta raccontavano nonni e genitori
avevano di solito come protagonisti personaggi mostruosi e cattivi.
C’erano così i “Sanguinei”
spiritelli maligni e dispettosi
che si divertivano a fare
scherzi cattivi specie se ti trovavi fuori di casa quando faceva buio e dallo spavento ti
si rizzavano i capelli e il sangue andava tutto in testa. E
le “Strie”? Vecchie, magre,
naso adunco, occhi di brace,
capelli arruffati, ghigno
sdentato; loro residenza le
grandi voragini che ancor
oggi trovi camminando nei
boschi e in cui finivano i
poveretti che capitavano sotto le loro sgrinfie. Poi c’era
“l’Orco” non ho mai capito
com’era fatto ma di sicuro
era brutto e mangiava i bambini cattivi! Quante volte sentivo dire: “Su presto putei in
leto che xè qua i Sanguinei”,
“Mamma mia se te si sporco, desso te fasso portar via
dall’Orco”, “Daghe sempre
la man ala zia che no te
porta via la Stria”!
E poi c’era il capo di tutti
“il Diavolo” forcone in
mano, coda lunga,
lingua di fuoco, la
sua casa era lontano, in mezzo alle
montagne: che brividi passare ancora
oggi accanto al
“Buso del
Diavolo”
dove tante
volte gli
adulti minacciavano di spedirti
se
scoprivano
u n a
marachella
o una piccola bugia. Mai
qualcosa di allegro, di simpatico, un
principino
che ti dava il
bacio della buona notte: per
fortuna che essendo piccoli
il sonno arrivava lo stesso.
Il dubbio lecito, ora che
sono grande, è che dalle
pance vuote o riempite a
polenta e patate, patate e
polenta potevano nascere
solo personaggi negativi!
Diverso era quando si andava a camminare in bosco
e mio papà, che per fortuna aveva da mangiare non
solo polenta ma anche un
pezzo di formaggio o una
fetta di salame, ci narrava
la storia degli “Elfi”, folletti
simpatici e scherzosi che, in
un tempo remoto, abitavano in pace le montagne
dell’Altopiano dei sette
Comuni. Poi arrivarono gli
uomini e finchè furono pochi gli Elfi vissero con loro
in armonia ma come aumentavano di numero, aumentava anche la loro invidia e avidità e così si videro costretti a scappare sempre più nel folto del bosco
fino a che la loro regina
decise con una grande magia di renderli tutti invisibili. Ed ecco che papà diceva: «Parlate piano nel bosco, non disturbate gli Elfi
e se una brezza leggera passerà sulla vostra guancia, è
la loro carezza di ringraziamento». «Abbiate rispetto
delle piante, dei fiori, non
fate i maleducati in casa di
questi magici folletti e loro
vi premieranno con tanti bei
sogni e magari vi faranno
trovare al mattino un piccolo regalo sotto il cuscino». È così che ho imparato ad amare la natura, il bosco e ancora oggi quando
cammino per le mulattiere
e per i tanti sentieri, molti
nati durante la Grande
Guerra, mi piace fantasticare e immaginare di
avere gli Elfi a tenermi
compagnia e a volte mi
ritrovo a sorridere da
sola perché qualcosa
mi rende serena e
contenta.
Addio
“Strie,
Sanguinei, Orchi,
Diavoli” …rimane
solo un po’ di nostalgia per un’infanzia ormai lontana.
Francesca
Rigoni Nappa
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26
l’Altopiano
Sabato 22 gennaio 2011
Hockey Inline
a cura di Giovanni Dalle Fusine
Da sabato 5 a venerdì 18 febbraio 2011
Il 18 febbraio è il 49° giorno del Calendario Gregoriano, mancano 316 giorni alla fine del 2011.
Sabato 5 S. Agata
Domenica 6 S. Paolo
Lunedì 7 S. Teodoro
Martedì 8 S. Girolamo
Mercoledì 9 S. Apollonia
Giovedì 10 S. Arnaldo
Venerdì 11 N.S. di Lourdes
Sabato 12 S. Eulalia
Domenica 13 S. Maura
Lunedì 14 S. Valentino
Martedì 15 S. Faustino
Mercoledì 16 S. Giuliana
Giovedì 17 S. Marianna
Venerdì 18 S. Simeone
Poesia di Febbraio: E’ febbraio monellaccio/ molto allegro
e un po’ pagliaccio;/ ride, salta, balla, impazza,/ per le vie
forte schiamazza;/ per le vie e per le sale/ accompagna il
Carnevale./ Se fra i mesi suoi fratelli/ ve ne sono dei più belli,/ il
più allegro e birichino,/ sempre è lui, ch’è il più piccino. Sabato
5 febbraio il sole sorge alle 7.19 e tramonta alle 17.30
14 febbraio S. Valentino e la sua storia. L’ origine della
festa degli innamorati è il tentativo della
Chiesa cattolica di porre termine ad un
popolare rito pagano per la fertilità. Per
gli antichi Romani il mese di Febbraio era
considerato il periodo in cui ci si preparava
all’arrivo della primavera, considerata la
stagione della rinascita. Si iniziavano i
riti della purificazione: le case venivano pulite, vi si spargeva il sale ed una
particolare farina. Verso la metà del
mese iniziavano le celebrazioni dei
Lupercali (dei che tenevano i lupi lontano dai campi coltivati). Fin dal quarto secolo A. C. i romani pagani rendevano omaggio, con un singolare rito
annuale, il dio Lupercus. I Luperici,
l’ordine di sacerdoti addetti a questo
culto, si recavano alla grotta in cui,
secondo la leggenda, la lupa aveva
allattato Romolo e Remo e qui compivano i sacrifici propiziatori. Lungo
le strade della città veniva sparso il
sangue di alcuni animali, come segno di fertilità; ma il vero e proprio
rituale consisteva in una specie di
Dalle ore 8.45 di sabato 5
alle ore 8.45 di sabato 12 febbraio
CANOVE: Farmacia del dr. Leonardo Bosio
Via Roma 33/a
ENEGO: Farmacia della dr.ssa Giovanna
Gabrieli – Piazza del Popolo
Dalle ore 8.45 di sabato 12
alle ore 8.45 di sabato 19 febbraio
ASIAGO: Farmacia chimica Bortoli sas
del dr. Vittorino Ballici Molini – Piazza II°
Risorgimento 23
Domenica 6 febbraio
ASIAGO: LORO – Via Rendola
Domenica 13 febbraio
GALLIO: ERG – Via Camona
lotteria dell’amore. I nomi delle donne e degli uomini che
adoravano questo Dio venivano messi in un’urna e opportunamente mescolati. Quindi un bambino sceglieva a caso alcune coppie che per un intero anno avrebbero vissuto in intimità, affinché il rito della fertilità fosse concluso. L’anno successivo sarebbe poi ricominciato nuovamente con altre coppie. I padri precursori della Chiesa, determinati a mettere
fine a questa pratica licenziosa, hanno cercato un santo “degli innamorati” per sostituire l’immorale Lupercus. Nel 496
d.C Papa Gelasio annullò questa festa pagana ed iniziarono il
culto di San Valentino, un vescovo che era stato martirizzato
circa duecento anni prima.
Leggenda della rosa della riconciliazione. Un giorno San
Valentino sentì passare, al di là del suo giardino, due giovani
fidanzati che stavano litigando. Decise di andare loro incontro con in mano una magnifica rosa. Regalò la rosa ai due
fidanzati e li pregò di riconciliarsi stringendo insieme il gambo della rosa, facendo attenzione a non pungersi e pregando
affinché il Signore mantenesse vivo in eterno il loro amore.
Qualche tempo dopo la giovane coppia tornò da lui per invocare la benedizione del loro matrimonio. La storia si diffuse e
gli abitanti iniziarono ad andare in pellegrinaggio dal vescovo
di Terni il 14 di ogni mese. Il 14 di ogni mese diventò così il
giorno dedicato alle benedizioni, ma la data è stata ristretta al
solo mese di febbraio perché in quel giorno del 273 San
Valentino morì.
Storie di santi: santa Agata, 5 febbraio. Nacque a Catania forse nel 235, morì il 5 febbraio 251. Figlia di una ricca e
nobile famiglia di fede cristiana. Verso i 15 anni volle consacrarsi a Dio. Il vescovo di Catania accolse la sua richiesta e
le impose il velo rosso portato dalle vergini consacrate. Il
proconsole di Catania Quinziano, ebbe l’occasione di vederla, se ne invaghì, e in forza dell’editto di persecuzione dell’imperatore Decio, l’accusò di vilipendio della religione di Stato, quindi ordinò che la portassero al Palazzo pretorio. I tentativi di seduzione da parte del
proconsole non ebbero alcun risultato. Furioso, l’uomo
imbastì un processo contro di lei. Interrogata e torturata Agata resisteva nella sua fede: Quinziano al colmo del furore le fece anche strappare o tagliare i seni con
enormi tenaglie. Ma la giovane, dopo una visione, fu guarita. Fu ordinato allora che venisse bruciata, ma un forte
terremoto evitò l’esecuzione. Il proconsole fece togliere
Agata dalla brace e la fece riportare agonizzante in cella,
dove morì qualche ora dopo. Patronato: Pompieri, Catania,
Repubblica di San Marino. Etimologia: Agata = buona, virtuosa, dal greco. Emblema: Giglio, Palma, Pinze, Seni (su di
un piatto). Secondo il Martirologio Romano: sant’Agata, vergine e martire, che a Catania, ancora fanciulla, nell’imperversare della persecuzione conservò nel martirio illibato il
corpo e integra la fede, offrendo la sua testimonianza per
Cristo Signore.
Alimentazione in febbraio: Il mese è ancora freddo, ma
già proiettato verso la primavera, febbraio è il mese giusto
per cominciare a liberare l’organismo dalle tossine accumulate durante l’inverno, perciò iniziamo ogni pasto con una
bella insalata depurativa di finocchi, porri e rape, condita con
un olio extra vergine di oliva dal sapore robusto, e un pizzico
di sale. A fine mese si possono raccogliere anche sulle colline esposte al sole le prime foglie del tarassaco, piccole e
tenere, non ancora divenute amare e ottime da consumare
crude. Altre verdure: barbabietola, broccolo, carciofo, cardo,
catalogna, carota, cavolfiore, cavolo cappuccio, cavolo verza,
cavolini di Bruxelles, cicoria e cicorino, coste, crauti, erbette,
finocchio, indivia, lattuga, porro, radicchio rosso, rapa,
scorzonera, scorzobianca, spinaci, topinambour, valerianella,
zucca. Per la frutta il consiglio è di acquistare: actinidia (kiwi),
arancio, mandarino, mandarancio, limone, pompelmo, mela,
pera, frutta secca. Pesci: sogliola, spigola. Anche sardina,
merluzzo e sgombro sono di stagione a febbraio.
Storia e Ricetta delle “fritoe” o frittelle Veneziane. Indiscussa regina dei dolci veneziani, la frittella, o meglio “ea
fritoa”, si presta a vivere, con il Carnevale, il suo momento
magico. Da sempre considerata il dolce nazionale della Repubblica Serenissima, gustata non solo a Venezia, ma in tutto il
territorio veneto friulano, fin quasi alle porte di Milano, “ea fritoa”
veniva prodotta esclusivamente dai fritoleri, che quasi a sottolineare questa loro ufficialità, nel ‘600 si costituirono in associazione. Anche se l’autentica frittella rimane comunque quella
veneziana, in tutto il Veneto si diffusero ricette locali, dove troviamo quelle confezionate con frutta immersa nella pastella o
con fiori o con ortaggi, in alcuni casi perfino con erbe spontanee
di prato e di monte e ancora con il riso e la polenta.
ARIETE
Se siete davvero decisi a chiarire quello che
non vi soddisfa, cominciate con una sincera
autocritica sui vostri errori recenti, ponendovi rimedio. In amore
la sincerità rende, anche se ha un prezzo, che vale comunque la
pena di pagare. Nel lavoro potere migliorare la qualità della vita,
eliminando ogni spreco di tempo e denaro, e organizzandovi
meglio.
TORO
Vi sentite spinti alla critica, che se bene autorizzata, vi rende più
autorevoli e stimati, specie nelle questioni di lavoro o di studio,
e nelle finanze. Potete quindi agire con sicurezza. Se resterete
ancora ancorati ai fatti che conoscete, e non alle dicerie, otterrete
quello che desiderate. Nell’amore è meglio non prendere iniziative rischiose.
GEMELLI
Se avete voglia di cambiare qualcosa, è giunto il momento di
dirlo apertamente, anche a chi non vorrebbe sentirvi. Prima di
assumere un atteggiamento deciso, però, bisogna essere più
che sicuri dei fatti, sui quali conviene informarsi a fondo, in tal
modo le novità sono a portata di mano. L’amore potrà così rinnovarsi e darvi maggiore sicurezza.
CANCRO
Vi si stanno spianando di fronte numerose strade, ma voi tentennate, e rischiate così di farvi sfuggire l’occasione di esperienze
più che positive. L’amore vi apre nuove prospettive da vivere
con interesse, evitando però di buttarvi a capofitto in un rapporto soltanto perché è una novità. Nel lavoro siete stimati: potete
farvi avanti con prudenza e buon gusto.
LEONE
La sensazione che qualcosa stia cambiando è più che giustificata dagli astri, ma per ora si concretizza soltanto in un vago annuncio, che dovete saper cogliere, mettendo alla prova la vostra
nota capacità di andare a fondo nelle faccende complicate. L’amore e il sesso non vi mancano, ma non vi bastano: a voi il compito
di capire che cosa vi serve nell’immediato.
VERGINE
Vi siete certo accorti della vicinanza di astri che non migliorano
l’atmosfera generale e neppure il vostro umore, rendendovi più
enigmatici. L’amore beneficia di una maggiore consapevolezza
delle difficoltà, quindi diventa più intenso. Le amicizie, gli acquisti di lusso, gli svaghi, per il momento non vi interessano, quindi
farete meglio a concentrarvi sull’essenziale.
BILANCIA
Siete ancora in fase ascendente, e potete prendere una iniziativa
coraggiosa, con ottime possibilità di successo. Se è l’amore che
vi sta più a cuore, fatevi coraggio e agite con decisione: il partner
vi seguirà, stupito dalla vostra audacia. Nel lavoro e nelle finanze
agite solo dopo aver verificato attentamente tutti i particolari e
chiarito un dubbio.
SCORPIONE
Potete sfruttare una situazione favorevole per sostenere le vostre ragioni, oltre che per aiutare chi merita la vostra attenzione.
Un’azione generosa a favore di chi ha bisogno del vostro aiuto
vi renderà popolari anche con chi ancora non vi conosce. Nell’amore potete sfruttare il coraggio e la generosità di Marte, che
si trova stabilmente nel vostro segno.
SAGITTARIO
I vostri romantici sogni d’amore potrebbero infrangersi sulle
sponde della realtà, che non sempre corrisponde alle vostre rosee aspettative. Eviterete una delusione se saprete prendere le
distanze da una situazione poco chiara, che potrebbe spingervi
a nuove esperienze, certo formative, ma forse anche difficili. Nel
lavoro guardatevi alle spalle.
CAPRICORNO
Siete più che sollecitati da combinazioni astrali che valorizzano
le vostre migliori qualità, ma rischiano di farvi eccedere nelle
chiacchiere: siate misurati e attenti alle reazioni provocate in chi
vi interessa. Nell’amore avrete a portata di mano più di una occasione per farvi onore perfino con un partner un po’ imbronciato.
ACQUARIO
E’ il momento in cui tutto può aiutarvi se volete puntare in alto,
scegliendo il settore nel quale desiderate un deciso miglioramento della situazione. Se si tratta dell’amore, basterà parlare
sinceramente, facendo perno sui fatti per convincere il partner,
se siete già in coppia, o per conquistarne uno, se siete single. Nel
lavoro potete chiedere di più.
PESCI
Potete finalmente dar libero sfogo ai vostri sentimenti e anche ai
vostri risentimenti, però vi farà bene esternare nel modo meno
aggressivo possibile. In amore, seguite pure il vostro istinto, ma
nel lavoro e nelle questioni finanziarie la prudenza è d’obbligo. Il
consiglio di qualcuno che stimate potrà sostenervi, specialmente se vi dibattete in un amletico dubbio.
Citazioni Francescane
a cura della fraternità dell’Ordine Francescano Secolare di Roana
“Non preoccuparti se
non puoi dare ai tuoi figli
il meglio di tutto...
Dai il meglio di te.”
anonimo
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l’Altopiano
Sabato 22 gennaio 2011
La Elite Viaggi con sede in Vicenza, Viale Trento 111 (telefono 0444 - 546311), organizza dall’8 al 15
aprile 2011 un tour magico a Samarcanda, la città di Tamerlano, per la via della seta in Uzbekistan.
Sono in programma le visite alle città di Urgench, Khiva, Bukhara, Tashkent, la capitale, facendo la
traversata del deserto di Kyzyl Kum, ai margini del grande fiume Amudarja.
Per informazioni rivolgersi a Giancarlo Ghirardelli, telefono 049.3956601.
Anche quest’anno l’IPA ha fatto arrivare la Befana
La Befana, che tutto sa e tutto
comprende, non si è certo dimenticata dei bambini, degli uomini e
delle donne delle varie forze d’ordine presenti sull’altopiano. Con una
giornata organizzata dalla locale sezione IPA, International Police
Association, all’asilo Regina Margherita la Befana ha incontrato i
bambini dei papà e mamme in divisa iscritti a questa associazione presente in ben 61 Stati sparsi nei cinque continenti con oltre 375.000
aderenti di cui circa 15. 000 solo
in Italia. Dopo aver distribuito
lautamente caramelle, la Befana
è passata alla distribuzione dei
regali. Il tutto poi accompagnato
da panettone e bibite per tutti.
L’Ipa propone di avvicinare fra
loro gli appartenenti alle diverse
forze di polizia, elevandone nel
contempo il livello culturale e
professionale attraverso manifestazioni di vario genere: con viaggi studio (in Italia e all’estero, fa-
cendo conoscere Paesi diversi, i
loro usi, i loro costumi, la loro civiltà), con le conferenze e i dibattiti (anche pubblici, onde stabilire una diversa intesa fra il pubblico e le forze dell’ordine), con incontri ed attività culturali. “Siamo
grati a tutti i partecipanti – dichiara
il presidente sezionale Nino La
Monaca – In particolare alla Befana Bet e all’amministrazione comunale che ha voluto essere presente
al momento conviviale”. G. R.
I 99 anni di nonno Lino
Grande festa in casa Vescovi-Ceoloni per i 99 anni
di nonno Lino Ceoloni, nato il 31 gennaio 1912. Nella foto lo vediamo a sinistra in piedi, fiero e
in ottime condizioni di salute, appoggiato al suo bastone e vicino alla figlia Giannamaria (alla
sua destra). A Lino complimenti e tantissimi auguri anche da tutta la redazione.
Un regalo speciale per un tifoso speciale!
Tanti auguri per gli 80 anni di Giovanni!
La sua prima, grande passione è per il Milan e il calcio in generale, ma
Moreno Frigo è anche un
grande tifoso dell’ Asiago
Hockey, tanto che spesso
va allo stadio quando la
squadra gioca in casa.
Moreno, che possiede
l’abbonamento n. 1, è considerato uno dei portafortuna della squadra, visto
che quando lui è presente, la vittoria è …quasi garantita! Allo stadio è l’ospite d’onore, l’unico ad essere accolto puntualmente
in prima fila in sala vip con
coca cola a pasticcini. A riservargli questo trattamento di riguardo ci pensa Stefano Alzetta, mentre recentemente è stato Andrea
Anniversario
Il caro nonno Giovanni Sartori di Gallio il 2 febbraio ha festeggiato
il suo 80° compleanno. Gli rinnovano gli auguri i figli Enrica, Leone,
Marco e Tiziano, il genero e le nuore.
Un abbraccio particolare da parte dei nipoti Simone, Claudia,
Cristina, Silvia, Valentina, Fabio, Luca, Filippo e la piccola Camilla.
Rodeghiero ad attivarsi per
offrire una nuova emozione
a Moreno, andando a fargli
visita a casa sua con John
Tucker, all’indomani del suo
ritorno ad Asiago come allenatore della squadra, e Franco Vellar. Dulcis in fundo,
Moreno ha ricevuto in regalo ( graditissimo!) la maglia
che fu di Rodeghiero, che
dalle mani del proprietario è
passata direttamente in quelle del raggiante e specialissimo tifoso, che la conserva
con grande orgoglio!
I coniugi Luciana e Guido
Panozzo di Treschè Conca il
28 gennaio hanno festeggiato il 50° anniversario di matrimonio. Li festeggiano con
tanto affetto, rinnovando gli
auguri per questo felice traguardo, i figli Piero, Gianna
e Antonella, la nuora, i generi e in particolare tutti i nipoti.
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l’Altopiano
Sabato 22 gennaio 2011
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