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QUINDICINALE DI ATTUALITA’, CULTURA, SPORT E TRADIZIONI l’Altopiano La voce degli 8 Comuni www.giornalealtopiano.it ASIAGO CONCO ENEGO FOZA GALLIO LUSIANA ROANA ROTZO N. 338 - ANNO XIII - EURO 1,50 “IL PRIMO ED UNICO GIORNALE DELL’ALTOPIANO” Pagine 4-5 ASIAGO GALLIO Il PAT fermo in Regione da mesi, manca “solo” una firma Opere pubbliche per 2 milioni di euro Pag. 3 Pag. 12-13 I SAPORI DELLA TRADIZIONE SABATO 22 GENNAIO 2011 Parco Crocetta: ecco le idee per uno “Spazio per tutti” ENEGO Una Marciabianca all’insegna del raddoppio Non c’è pace per le scuole altopianesi: sono ora le medie di Cesuna ad essere messe, nuovamente, in discussione. In tempi di preiscrizioni, c’è mobilitazione alle elementari di Canove, che ospi- Pag.14 tano bambini di Treschè Conca, Cesuna, Canove e Camporovere, dove un gruppo di genitori rivendica il diritto di scegliere quale scuola far frequentare ai figli. Pagina 10 CESUNA In Val Magnaboschi non c’è più pace Pag.10 Nelle edicole il nuovo libro di Giancarlo Bortoli “Margareta e Fra’ Dolcino” Grafica Altopiano Pag.8 ROTZO Sci nordico Genitori e amministrazione insieme per una scuola sempre più qualificata Medaglia di bronzo per Davide Cantele ai Tricolori Aspiranti Pag. 9 Pag. 21 Costo 12 euro edizioni l’Altopiano 8 2 l’Altopiano Sabato 22 gennaio 2011 ATTUALITA’ Un piano di sviluppo per ricreare il polo sciistico di Cima Larici Dopo lunghe trattative, la società proprietaria della baita Val Formica e delle concessioni per gli impianti è stata rilevata da un gruppo di dieci amici, spinti dall’amore per la zona e dalla passione per la montagna. Obiettivo: valorizzare tutta l’area, sia d’inverno che d’estate Una cordata di amici che sta lavorando al progetto di riqualificazione del polo sciistico di Cima Larici, con l’intento di toglierlo dallo stato di abbandono in cui si è venuto a trovare e farlo tornare ad essere area accogliente e funzionale non solo d’inverno e non solo per sci: dopo trattative protrattesi a lungo, l’idea partita qualche anno fa dal cesunese Ivano Mosele, sta iniziando lentamente a concretizzarsi e dovrebbe portare a una riapertura degli impianti per la prossima stagione. Ma l’obiettivo del gruppo di dieci persone che ha rilevato la società Cima Larici e quindi la proprietà della Baita Val Formica con il terreno circostante e le concessioni per gli impianti sciistici che si trovano sul territorio comunale di Lusiana e Asiago, è ben più completo, come hanno avuto modo di spiegarci il presidente della nuova società, il vicentino Alessandro Bregolato e lo stesso Ivano Mosele, vicepresidente. “A farci muovere – dicono – sono fattori che si discostano dal business: prima di tutto l’amore verso la zona che consideriamo la più bella dell’altopiano, e la passione per la montagna, lo sci, le passeggiate e altre attività che vi si possono fare, in un contesto che soddisfi più persone, sempre nel rispetto della bellezza naturale dell’area. Siamo un gruppo di imprenditori, ognuno con la propria impegnativa attività, che hanno deciso di dedicare parte del proprio tempo e risorse al rilancio del luogo, offrendo un’accoglienza che dia l’opportunità a tutti di passarvi, sia d’estate che d’inverno, momenti sereni di relax e svago con la famiglia o con gli amici, facendolo però restare “cocco- lo” ovvero mantenendone la bellezza naturale, con l’aggiunta di comodità e opportunità.” L’idea, che è stata esposta recentemente alle amministrazioni comunali di Asiago e Lusiana, verrà approfondita mettendo a punto un piano di sviluppo, il cui progetto iniziale prevede la ristrutturazione completa degli impianti di risalita e della baita, che si intende fare diventare un rifugio accogliente, con possibilità di alloggio. “Quello sulla baita sarà un intervento importante di ricostruzione con tecniche attuali ed eco compatibili – continuano i due rappresen- tanti della società - in uno stile in sintonia con i luoghi di montagna, caldo ed ospitale. Guardando avanti, fra le innovazioni che vorremmo fare ci sono una pista per il fondo, uno ski park per lo snowboard e un’area giochi per bambini, che andranno ad aggiungersi ad attività che già si praticano, come le passeggiate con le ciaspole e lo sci alpinismo, sen- za che una possa creare conflitti con le altre. D’estate andranno privilegiati i percorsi da fare anche con guida, con un occhio di riguardo a quelli che sono legati alla storia, agli eventi della Grande Guerra, soprattutto in relazione al suo centenario. Ci piacerebbe dare la possibilità di visitare certi luoghi a tutti, anche a chi non è in grado di camminare mol- to, come le persone anziane, portandoli con veicoli ecologici, o magari su carri (o slitte, d’inverno) trainati da cavalli. Tutto ciò contribuirà inoltre a dare occupazione, com’è nei nostri intenti, a persone del posto.” Infine, un accenno a quello che i due definiscono, al momento, un sogno: il collegamento dei Larici con il Verena, o con un altro comprensorio, che richiederebbe investimenti importanti, che andrebbero sostenuti anche da enti pubblici. “Nell’esprimere il nostro ringraziamento ai precedenti proprietari della società che, fra le varie richieste ricevute, hanno privilegiato la nostra– concludono – ora ci auguriamo che con la collaborazione di tutti, Comuni, Comunità Montana e Regione, si possa creare uno sviluppo e un rilancio che comprenda la possibilità di sciare su più comprensori.”. Silvana Bortoli Presentato il disegno di legge regionale sul turismo Veneto L’orizzonte a cui si tende è quello di un’industria turistica che metta i soggetti pubblici e privati in grado di cooperare, attivando tutti gli strumenti necessari Pochi articoli e regole chiare: si presenta così il disegno di legge regionale sul turismo Veneto che andrà a sostituire l’attuale legge in vigore, la numero 33 del 2002, vecchia non d’età ma di certo per la struttura macchinosa. Con l’obiettivo di arrivare all’approvazione entro la fine del 2011, l’assessore regionale al Turismo Marino Finozzi ha incontrato nei giorni scorsi nella Sala Consiglio di Palazzo Nievo, sede della Provincia di Vicenza, i rappresentanti delle istituzioni e delle categorie imprenditoriali e professionali e gli operatori del settore turistico del territorio vicentino, per condividere un testo che avrà importanti ricadute a vari livelli. La risposta è stata massiccia, a dimostrazione che il settore turistico ha un gran peso nell’economia vicentina ed è destinato ad acquisirne sempre più in futuro. La proposta legislativa si ispira ad un turismo sostenibile, che vede un protagonismo dei soggetti privati, una forte spinta all’imprenditorialità, all’aggregazione tra imprese, alle modalità di riavvio moderno e sostenibile del ciclo di investimenti. L’orizzonte a cui si tende è quello di un’industria turistica moderna che metta i soggetti pubblici e privati in grado di cooperare, attivando tutti gli strumenti (finanziari, L’assessore regionale al Turismo Marino Finozzi conoscitivi, innovativi) per l’innalzamento della competitività e del PIL turistico regionale. Il Veneto – è stato detto durante la presentazione – è la prima regione turistica d’Italia e deve continuare ad esserlo grazie alla qualità della sua offerta. Ma le novità previste dal nuovo testo legislativo richiederanno un cambiamento forte per tutti: per le imprese e le loro associazioni di rappresentanza che avranno un ruolo nuovo e di maggiore responsabilità; per le Province che dovranno innovare il modo di svolgere le attività; per i Consorzi che adegueranno le proprie funzioni alle pressanti esigenze delle imprese e della commercializzazione; per la Regione che deve affrontare la sfida di essere di indirizzo sul fronte della programmazione e del coordinamento dell’intero sistema turistico veneto. “ Ferme restando le eccellenze venete come Venezia, Jesolo, il Garda –ha commentato il Presidente della Provincia Attilio Schneck- è il momento ora di puntare sui centri minori, sulle ricchezze storiche, artistiche, architettoniche, su iniziative culturali, sul patrimonio ambientale che i nostri colli e le nostre montagne racchiudono. Lo sviluppo turistico va potenziato seguendo la “linea verde” dell’ecosostenibilità, che significa anche rispetto della tradizione e dell’identità come attrattori di un turismo responsabile.”“ Il vicentino –ha sottolineato l’Assessore Provinciale al Turismo Dino Secco- ha imparato a fare squadra per il vantaggio di tutti. Oggi ci viene offerta l’occasione di essere protagonisti dello sviluppo futuro del settore turistico locale, ed è un’occasione che non vogliamo perdere. Ringrazio, a nome di tutti gli operatori del settore, l’Assessore Finozzi per avere intrapreso un percorso di condivisione nell’elaborazione della nuova legge e confermo la nostra disponibilità per un confronto costruttivo e lungimirante.” Il disegno di legge, dopo essere stato discusso con istituzioni, associazioni di categoria e operatori del turismo, sarà presentato alla Giunta Regionale per avviare l’iter di approvazione da concludersi in Consiglio entro la fine dell’anno. Giovanni Dalle Fusine 8 3 l’Altopiano Sabato 22 gennaio 2011 ATTUALITA’ PAT di Asiago, le immobiliari tentano di bloccarlo con una diffida La Regione chiamata, insieme al Comune, a risarcire agli imprenditori i “gravissimi danni” che l’adozione comporterà. Intanto il documento è stato sottoscritto dal dirigente regionale Fabris. Il Piano di assetto del territorio di Asiago è stato finalmente sottoscritto in Regione dove giaceva da mesi in attesa di una firma posta martedì 25 gennaio dal dirigente della direzione urbanistica e paesaggio della Regione Veneto Vincenzo Fabris, firma che ora consente di procedere all’adozione dello strumento. Ma cosa ha tenuto bloccato più del dovuto il documento che stabilisce i criteri per il futuro sviluppo del territorio asiaghese? A rallentare l’iter nelle ultime settimane è stata la presentazione di una diffida alla Regione, invitata ad astenersi dal sottoscrivere il PAT. “Qualora la proposta comunale sia fatta propria dalla Regione con i contenuti attuali – si legge nella diffida – la Regione sarà chiamata, insieme al Comune di Asiago, a risarcire i gravissimi danni che l’adozione del PAT cagionerà ai sottoscritti”. Le firme in calce alla diffida sono degli imprenditori Luciano Finotto, presidente del Consorzio Lottizzazione Lumera, Gianfranco Pavan, per il Consorzio Lottizazione Ebene Nord e la società IV Novembre, Valentino Barbierato dell’Alpina Immobiliare e di Roberto Rigoni per la Società Villa Rossi. “La proposta contenuta in questo PAT – spiegano gli imprenditori – non è che l’ultimo atto di una battaglia politica dell’amministrazione insediatasi nel 2004 per impedire con qualsiasi strumento l’utilizzazione edificatoria di alcune aree di nostra proprietà”. “L’approvazione del PAT comporterebbe – continuano i sottoscrittori delle diffida - che ampie aree da noi acquistate molti anni fa come edificabili con ingenti investimenti diverrebbero improvvisamente inedificabili, paralizzando tutto il settore economico di Asiago legato al settore immobiliare turistico e distruggendo le principali aziende storiche del settore. Crediamo che qui si vada ben oltre il potere pubblico di modificare motivatamente nel corso del tempo le proprie scelte generali e si sconfini nell’illecito con le conseguenti responsabilità”. “Auspichiamo – specificano poi i diffidanti – che prima della sottoscrizione sia possibile un sereno contraddittorio sulle scelte urbanistiche fra tutte le parti interessate, in nome dell’effettivo pubblico interesse e confermiamo la disponibilità di esaminare ogni possibile soluzione equa per superare le controversie”. “La mia amministrazione – ha controdedotto il sindaco Andrea Gios – non ha intentato alcuna “battaglia politica” con questi soggetti. Le motivazioni che ci hanno indotto a stralciare le aree di espansione derivano dal principio fondamentale che ha ispirato la mia amministrazione cioè la volontà di modificare la strategia di sviluppo futuro del territorio: in sintesi, il blocco della crescita delle seconde case e l’introduzione di incentivi per la realizzazione di alberghi e infrastrutture turistiche. Non c’è stato poi alcun comportamento vessatorio nei confronti dei diffidanti ai quali è sempre stato concesso il diritto di difesa. Ricordo che nei contenziosi pendenti, ad oggi non esiste alcuna sentenza definitiva sfavorevole all’amministrazione”. Ora, dopo aver sentito il parere dell’avvocatura regionale che non riscontra le responsabilità attribuite alla Regione, il PAT è stato sottoscritto. Prima della sua pubblicazione ufficiale sul BUR sono necessarie l’adozione, la pubblicazione, la raccolta delle osservazioni, l’esame delle stesse, i pareri di legge, l’approvazione della conferenza decisoria e la ratifica. Come sottolinea Fabris: “Non mancheranno altri momenti di confronto sulle scelte pianificatorie attuate”. Stefania Longhini Sapor d’acqua natìa Ricordarsi di sfiatare la botte Una donna conturbante e malefica, istriona e ammaliante, debole e fantasmagorica. Sempre all’erta per mostrare che il più delle volte basta uno sguardo zingaro a ribaltare una situazione vecchia di decenni. Fosse una donna, la trasgressione poco si discosterebbe da tali fisionomie. Il vocabolario della lingua italiana insegna che “trasgredire” significa “andare al di là, passare oltre”. Lo si usa ogni qual volta si voglia additare qualcosa che ha ecceduto i limiti ordinari e convenevoli di checchesia, ma specialmente per indicare la disobbedienza a qualcosa che era stato comandato o che indossava i panni del precetto. E’ un termine che nel suo ventre tiene un qualcosa di negativo e di infame: chi ne indossa le vesti, il più delle volte viene cacciato fuori dalle città dove abitano i perbenisti, i benpensanti e i puritani. A ben riflettere, però, la trasgressione è l’unica maniera rimasta per iniziare una ribellione, un modo concreto per esprimere il proprio dissenso. La cultura contadina ce lo insegna: non è forse vero che gli otri e le botti di vino scoppiano se non si apre di tanto in tanto lo sfiatatoio? Anche l’uomo è una botte vecchia: ogni tanto c’è bisogno che l’insensatezza, che è innata in noi, abbia la possibilità di fuoriuscire e di evaporare. Nell’antichità si era convinti che i momenti di trasgressione servissero come valvola di sicurezza: il peso imposto dal mantenimento dell’ordine e la repressione degli istinti faceva sì che ogni tanto ci fosse bisogno di questi periodi buffi perché l’intero sistema non saltasse in aria. Il manager, vestito in smoking da mattina a sera, entra a casa e indossa la tuta. Il prete (non è il caso di chi scrive), con la tonaca sempre addosso, giunto a sera veste i panni del casalingo. La modella, tirata e perfetta fuori di casa, al rientro s’abbandona alla comodità dell’informalità. Ciò che succede con il vestito succede anche con il modo di fare: bambini impeccabili nei ristoranti, a casa vestono i panni di Bertoldo. Mamme succinte di creme abbronzanti e dimagranti in ufficio, a casa tornano ad essere mamme imperfette. Per mantenere la perfezione a volta è necessario dare libero sfogo all’imperfezione. Come dire: il bello ha bisogno anche del brutto per poter continuare a splendere. Pur consapevoli che entrambi non possono vivere contemporaneamente assieme. Letta con questi occhiali, questo pezzo di storia che stiamo vivendo non appare più così brutto e nefasto. Perché – pensandoci dentro ad un momento carnevalesco – potremmo sempre attendere l’avvento del dopo. Che, come nel calendario, è quasi sempre un tempo di quaresima. Nelle festività si sgarra qualcosa, ma appena rientrati ci si caccia in palestra. Nelle vacanze si evita qualche compito, ma appena rientrati bisogna recuperare. La mattina ci si alza un po’ più tardi, ma poi il lavoro sarà maggiore in minore tempo. Però è importante sfiatare le botti, altrimenti scoppiano. Cosicché la politica trasgredisce per poter mantenere il suo ordine, la chiesa trasgredisce per mantenere la sua purezza, la società trasgredisce per rilanciare la sua velocità. A volte occorre affrancarci dal ruolo per poter ritrovare la credibilità del nostro ruolo, la libertà della nostra espressione, l’importanza della nostra immaginazione colorata. Forse per questo è nato il Carnevale: per sfiatare le botti della nostra vita e permettere loro di non scoppiare. Cum grano salis, è ovvio che il carnevale non può durare sempre, ma sfruttarlo bene ci potrebbe permettere di iniziare poi la Quaresima – dietro ogni carnevale c’è una quaresima, come dietro ogni abbuffata c’è poi una dieta – e ritrovare la voglia di giocarci la vita. Forse sarà così anche per la nostra politica. Certamente lo sarà per la nostra Chiesa: abbiamo il coraggio di re-inventare la Chiesa (nel senso di immaginarla all’opera diversamente) o siamo disposti a continuare a vivere questa dispersione ancora a lungo? La botte si sfiata per custodire il vino. Comitato Pro Trento Cittadini inascoltati dalla Stato Il coordinatore dei comitati referendari Francesco Rodeghiero E due. Dopo la mancata presentazione al Parlamento, da parte del Ministro dell’interno del risultato del referendum per il distacco dell’altopiano dalla Regione Veneto, cosa che doveva essere espletata entro sessanta giorni dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, la stessa sorte è toccata ai comuni bellunesi di Livinallongo del Col di Lana, Cortina d’Ampezzo e Colle Santa Lucia. Non solo: come nel caso dell’altopiano che ricorse alla Corte costituzionale per difendere i propri diritti costituzionali previsti dalla Costituzione Italiana, anche i Comuni bellunesi hanno dovuto ricorrere all’alta corte per far valere i propri diritti. Purtroppo con lo stesso esito. Se nel caso dell’altopiano la Corte Costituzionale sentenziò che il delegato comunale, il coordinatore dei comitati referendari Francesco Rodeghiero, non poteva ricorrere con i poteri dello Stato in quanto privato cittadino e non rappresentativo della cittadinanza, ai Comuni non è andata meglio. E questo nonostante il fatto che a cercare giustizia e difesa dei diritti costituzionali era Oscar Troi, ovvero il sindaco di colle Santa Lucia, persona, almeno secondo la Prefettura di Belluno, regolarmente e democraticamente votata dalla popolazione del Comune bellunese. In controdeduzione al ricorso del primo cittadino bellunese, la Corte Costituzionale, dichiarando inammissibile il ricorso, ha sottolineato che: 1) non può emettere atti legislativi; 2) “sotto il profilo soggettivo, deve escludersi che un ente locale possa essere riconosciuto quale potere dello Stato; né può ritenersi che tale figura, pur essendo esterna all’organizzazione dello Stato, eserciti un potere che rientri nello svolgimento di più ampie funzioni, i cui atti finali siano imputati allo Stato - autorità”. Traduzione: un ente locale, cioè un Comune, non è un potere dello Stato e quindi non può entrare in disputa tra entità dello Stato come Costituzione, Governo o Parlamento. “Ma allora chi può chiedere che i diritti dei cittadini siano rispettati dallo Stato – chiede polemicamente il coordinatore altopianese Francesco Rodeghiero – Lo Stato stesso? Il Presidente della Repubblica? La Costituzione? Mi pare che qui stiamo continuando a tirare per il naso il povero cittadino invece di provvedere per il suo benessere che è, a quanto mi risulta, il dovere di uno Stato”. Gerardo Rigoni 8 4 l’Altopiano Sabato 22 gennaio 2011 Dal Leader finanziamenti per il sostegno del turismo Per la Montagna vicentina un milione e 770 mila euro, dovranno essere impiegati per la creazione e l’offerta di prodotti e servizi turistici legati all’ambiente e al settore agroalimentare. Una concreta opportunità per il sostegno del turismo della Montagna Vicentina. Si tratta della 313 ovvero la misura economica del progetto di fondi europei Leader, suddivisa in cinque azioni ovvero interventi in grado di supportare diversi ambiti del comparto turistico e agroalimentare. A disposizione dei 44 comuni che compongono il territorio del Gal Montagna Vicentina, un milione 770 mila euro per la creazione e l’offerta di prodotti e servizi turistici legati all’ambiente e al settore agroalimentare. In percentuali variabili a secon- da della zona, verranno finanziati progetti per: la qualificazione, l’identificazione, la valorizzazione e la realizzazione di percorsi e itinerari e la certificazione ambientale Emas(azione 1, con 240 mila euro a disposzione); l’accoglienza con la realizzazione di apposite strutture e infrastrutture(azione 2, 570 mila euro); servizi per la promozione e la commercializzazione dell’offerta di turismo rurale (azione 3, 240 mila euro); informazione, con attività promozionali e pubblicitarie per incentivare la conoscenza dell’offerta di turismo rurale presso operatori e turisti (azione 4, 420 mila euro); integrazione dell’offerta turistica (azione 5, 300 mila euro). I bandi sono stati pubblicati sul BUR il 4 febbraio. Vi possono accedere, a seconda degli obiettivi, gli enti locali, gli enti parco, associazioni agrituristiche, associazioni per la gestione delle strade del vino e dei prodotti tipici, i consorzi di promozione turistica e i consorzi di associazioni Pro Loco. “Desidero sottolineare – dice il presidente del GAL Montagna Vicentina Agostino Bonomo - che nel corso degli anni, nella sua programmazione dei tre Piani di Sviluppo Locale (P.S.L.), il GAL Montagna Vicentina ha sempre creduto nella validità del turismo inteso come leva di miglioramento della competitività locale, ed è sempre riuscito a collocare delle risorse ingenti destinate a questo comparto. Gra- zie all’azione del GAL e ai finanziamenti erogati nelle precedenti edizioni possiamo tranquillamente affermare che i comparti del turismo e dell’agroalimentare - spesso e a ragione collegati tra loro - abbiano sofferto decisamente meno degli altri settori economici della nostra Montagna Vicentina. È quindi evidente che queste azioni si rivelano decisive per la realizzazione di molti progetti, che altrimenti rimarrebbero solo sulla carta, senza investimenti adeguati”. Stefania Longhini COSAP e turismo: il dibattito continua La modifica del regolamento COSAP per i mercatini di Natale e iniziative assimilate, approvata nella seduta del consiglio comunale del 6 dicembre scorso, continua a far discutere. In merito, dopo l’intervento del sindaco Andrea Gios, pubblicato sul numero del 22 gennaio scorso, ci arriva la precisazione del capogruppo di maggioranza Maurizio Rossetto, che aveva votato contro quella delibera. “Preciso – scrive Rossetto in una sua nota fattaci pervenire nei giorni scorsi - che ero favorevole ad una sua riduzione del Cosap, ma non all’esenzione totale, così come ho detto che avrei ritenuto opportuno valutare distinti trattamenti tra le attività prettamente commerciali e le iniziative volontaristiche e del settore agricolo”. “E’ una precisazione – spiega ancora Rossetto – che ritengo necessaria, anche a distanza di settimane, perché sul punto si sono alimentate facili strumentalizzazioni che portano a conclusioni non conformi a verità. Nessuno vuole la “morte” del turismo ad Asiago, ci mancherebbe. For- se, sono semplicemente diversi i punti di vista e nessuno, comunque, può ritenersi depositario di visioni infallibili”. Il capogruppo di maggioranza non si ferma però solo sulla questione Cosap, bensì allarga la riflessione sul modo e lo stile del fare turismo ad Asiago. “Per promuovere il turismo – dice - serve senz’altro concertazione tra gli assessorati, consapevoli che una buona ricettività tocca in primis i lavori pubblici, con un arredo urbano e una viabilità, anche pedonale, in continuo miglioramento, il patrimonio, con malghe costantemente manutenute e accoglienti, ecc. Ritengo, in definitiva, che promuovere il turismo non sia una questione di esclusiva compe- tenza dell’assessorato al turismo”. “Credo – conclude Rossetto – che quando si rinuncia a incassare risorse economiche come il COSAP (circa 10.000 euro l’anno, solo per i mercatini di Natale), poi non si può dire agli operatori economici e turistici e ai cittadini che le casse del Comune piangono e che mancano i soldi per le aiuole del centro o per le manutenzioni delle contrade o altre cose. E’ direi cosa ovvia che tali mancanze si ripercuotono negativamente sull’immagine turistica di Asiago. Se si verifica questo, allora dobbiamo chiederci se realmente stiamo promuovendo turismo o se, invece, facciamo l’esatto contrario”. Sanità Protesi d’anca: nessun allarme tossicità a Bassano Nessuna preoccupazione, al San Bassiano, per l’allarme diffusosi nei giorni scorsi, nella nostra Regione, riguardo ad uno specifico tipo di protesi d’anca risultato difettoso e potenzialmente pericoloso per chi ne è portatore. L’intervento di protesi d’anca con metodica francese, per cui l’Ospedale di Bassano e l’Equipe del Primario Ortopedico Enrico Sartorello sono ormai rinomati in tutto il Triveneto, viene eseguito utilizzando protesi, assolutamente sicure sia nella durata che nell’innocuità. Il Direttore Generale, Valerio Alberti, sottolinea: “Noi utilizziamo un tipo di protesi e delle procedure di intervento che danno ottimi risultati in termini di quantità di cure e qualità della vita. La tecnica usata ha van- taggi per il paziente e per l’organizzazione delle attività ospedaliere (il paziente è autosufficiente, a casa sua, nel giro di una settimana), delle prestazioni di riabilitazione (il paziente abbandona le stampelle dopo 20/30 giorni dall’intervento, anziché dopo 60). Soprattutto garantisce alla persona la ripresa (a convalescenza avvenuta) di attività fisico sportive come il camminare, il nuoto, o la bicicletta senza alcuna limitazione nello sforzo e nella durata”. Prosegue Alberti: “I nostri cittadini già operati di protesi d’anca possono sentirsi assolutamente tranquilli e chi ha in programma l’intervento, può affrontarlo con la massima serenità e sicurezza”. 8 5 l’Altopiano Sabato 22 gennaio 2011 Il “tubone” salva la stagione Con un investimento di 650 mila euro, il Kaberlaba funziona anche senza neve naturale grazie all’impianto di innevamento artificiale che pesca acqua dal depuratore Seicentocinquantamila euro. E’ la cifra che ha “salvato” l’inverno al comprensorio sciistico del Kaberlaba. E non solo. Il tubone che porta l’acqua del depuratore al bacino idrico del Kaberlaba, e che permette così l’innevamento artificiale delle 5 piste attrezzate a costi contenuti, ha salvato l’inverno anche a molti operatori perché non tutti gli ospiti, soprattutto con bambini molto piccoli, o sciatori poco esperti desiderano affrontare i grossi comprensori in altura. L’impianto è innovativo per tutto l’arco alpino. Solo poche altre località, in Svizzera e Austria, utilizzano un si- mile sistema di innevamento artificiale che ricicla le acque reflue del depuratore di Asiago. L’acqua viene costantemente monitorata da Etra e l’impianto evita che il comprensorio debba usare acqua dell’acquedotto con una grossa spesa da parte degli impiantisti, oltre che uno spreco di una risorsa prezio- sa come l’acqua potabile. I cannoni, appena chiudono gli impianti di risalita, iniziano a sparare neve. E grazie al “tubone” riescono in una notte a produrre 45 mila metri cubi di neve, tanta da innevare completamente tutte le 5 piste. Il costo dell’opera, 650 mila euro appunto, di cui 250 mila per l’impianto e Giri sui monti in motoslitta: si prepara una legge regionale La proposta di Lucia Spagnolo: “Venezia detti le norme generali, alle Comunità montane il compito di elaborare i regolamenti specifici validi per i propri territori”. Regolamentare l’uso delle motoslitte con una legge regionale. Se ne sta discutendo a Palazzo Balbi, dove, sull’argomento, si è tenuta nei giorni scorsi una riunione con i responsabili di alcune Comunità montane venete, tra le quali la Comunità montana Spettabile Reggenza dei 7 C. A parte le motoslitte usate dai proprietari della piste di sci alpino, dai gestori delle piste dello sci di fondo e i mezzi delle forze dell’ordine, la richiesta di poter scorrazzare liberamente per boschi e pascoli alpini da parte dei proprietari di motoslitta e di poter offrire anche un servizio turistico, con itinerari prestabiliti, è crescente anche in Altopiano. Questi mezzi permettono di raggiungere , senza sforzo , ogni angolo delle nostre montagne regalando la possibilità di godere di panorami stupefacenti ed unici! I proprietari dei terreni muniti di motoslitta, quindi anche i regolieri e gli aventi diritto d’uso civico, chiedono poi di poter raggiungere il terreno di proprietà anche durante la stagione invernale. Nasce allora l’esigenza di normare il traffico di questi mezzi motorizzati visto che molto spesso le strade di montagna in inverno si trasformano in piste di sci di fondo e l’accesso di altri 400 mila per i cannoni, è stato sostenuto tutto dai privati (i due sci club, le società di gestione degli impianti di risalita e 4 alberghi) salvo un contributo del Comune di Asiago. Un investimento che proprio in quest’inverno senza neve ha già mostrato tutta la sua validità. “Senza l’impianto, non potremmo sciare al Kaberlaba – commenta Mario Dal Pozzo della scuola sci Kaberlaba – Ed invece le piste sono tutte perfettamente innevate, facendo del Kaberlaba l’unica stazione sciistica a 1000 metri attualmente in funzione”. L’innevamento delle piste non solo favorisce gli alberghi, gli impianti e i maestri ma ha anche una valenza sociale se si considera che il comprensorio dà lavoro a 150 famiglie. “In più c’è l’indotto – aggiunge il presidente del comprensorio Paolo Rigoni – Ma, al di là di questi discorsi, credo sia importante sottolineare l’impegno profuso da tutti per realizzare l’impianto. Un lavoro oneroso ma che ha già dato i suoi primi frutti; oltre all’innevamento delle piste ha generato un tale entusiasmo nei soci che già si parla di nuovi investimenti per l’ammodernamento dell’area”. L’impegno si traduce in un costo di 650 mila euro sostenuto. Un esborso che ha permesso il collegamento del bacino idrico con il depuratore (pescando le ac- que che escono dal depuratore cittadino dopo essere state trattate e filtrate prima che queste vengano disperse nel Ghelpack e finire nei bacini idrici della pedemontana), tutto l’impianto di pompaggio e 8 nuovi cannoni”. “Credo si possa parlare di un successo – conclude Alex Palano della scuola sci Asiago – Successo sostenuto dai numeri; dal 9 dicembre, giorno di apertura degli impianti, abbiamo già registrato oltre 110 mila passaggi. 110 mila motivi per impegnarci sempre più nel migliorare la nostra offerta ed il comprensorio”. Gerardo Rigoni “La neve del campo sportivo di Cesuna finita sulle piste del Kaberlaba è servita a tutti” Anche i turisti ospiti della frazione roanese, che si è sentito derubata della sua bianca coltre ne hanno potuto godere. motoslitte potrebbe compromettere la sicurezza di tale importante attività sportiva. C’è poi da ricordare che per il codice stradale la motoslitta è un mezzo di trasporto che…non esiste! È un mezzo senza targa, che è possibile condurre anche senza casco, purchè non si acceda a nessuna strada pubblica nemmeno per attraversamenti rapidissimi. Per discutere e prospettare una legge regionale sull’uso delle motoslitte, su regolamenti da applicare per disciplinarne il traffico è anche necessario tener conto dei vincoli dettati dalle leggi esistenti e dai regolamenti comunali, territoriali e regolieri. Ne deriva che le problematiche sull’uso di motoslitte siano, necessariamente, diversificate da zona a zona. Una cosa è richiedere il permesso per l’Agordino o per L’Alpago, altra cosa per il Feltrino per il Longaronese o per l’Altopiano di Asiago. “La mia proposta – dice il presidente della Comunità montana dei 7 Comuni, Lucio Spagnolo - è quella di stendere una legge a “maglie larghe”, che normi le caratteristiche diffuse e condivise dell’intero territorio montano e di rimandare poi alle singole Comunità montane, sentite le categorie e i portatori d’interesse locali, l’elaborazione di specifici regolamenti validi per questo o quello specifico territorio”. Si spera che i suggerimenti, le riflessioni del tavolo e le proposte effettuate possano dunque portare ai risultati sperati, e che già dalla prossima stagione invernale si possano avere norme precise con cui regolarizzare il traffico di motoslitte. Stefania Longhini In relazione a quanto riportato a pag. 10 dello scorso numero del giornale, nell’articolo intitolato “A Cesuna la neve va…a ruba”, la società Comprensorio Turistico Kaberlaba intende chiarire che dal canto suo si è limitata a commissionare a una ditta di autotrasporti la fornitura di alcuni camion di neve, pagando regolare fattura per il servizio, senza chiedere, perché non tenuta a farlo, da dove la neve stessa provenisse. A voler replicare con altre argomentazioni è invece Mario Dal Pozzo, direttore della Scuola Sci Kaberlaba Asiago. “La neve in questione – dice – caricata sui camion e trasportata sulle piste (visto che le temperature non permettevano di produrne con i cannoni), era caduta ancora a dicembre e se non fosse stata portata al Kaberlaba, di certo sarebbe ancora lì. Invece è servita ad accontentare numerosi sciatori, anche turisti in vacanza a Cesuna, i quali si sono ritrovati, nel bel mezzo delle festività natalizie, con gli impianti chiusi e costretti a spostarsi per poter sciare. Venendo al Kaberlaba, hanno potuto ugualmente divertirsi sciando, senza dover fare lunghi spostamenti. Mi meraviglio che la questione sia stata sollevata a gran voce e che a lamentarsi siano stati operatori turistici, titolari di attività commerciali che avrebbero dovuto invece apprezzare anche il fatto che alcuni maestri della Scuola Sci di Cesuna abbiano potuto lavorare, venendo a insegnare al Kaberlaba, oltre che gli ospiti del loro paese fossero comunque rimasti soddisfatti della vacanza. Voglio infine aggiungere che, dopo aver saputo del malcontento creato da questa vicenda, ho chiamato il presidente delle sciovie di Cesuna chiedendo se voleva che la neve venisse riportata visto che nel frattempo, con il calo delle temperature, si poteva produrla con i cannoni, ma mi è stato risposto di no. Si dice sempre che è necessario eliminare i campanilismi, mi sembra che siamo ancora molto lontani da questo. Ammetto che sarebbe stato meglio chiedere ufficialmente di poter prendere la neve, ma ci sarebbe voluto più tempo, rischiando di scontentare la clientela. Agendo così di certo non intendevamo danneggiare nessuno, ma solo creare una situazione che è di fatto andata a vantaggio di tutti”. S.B. Mario Dal Pozzo, direttore della Scuola Sci Kaberlaba Asiago 8 6 l’Altopiano Sabato 22 gennaio 2011 ????????????????????????????????????? Tra Provincia e Comune di Asiago un “Patto sociale per il lavoro” Nell’ambito del progetto “Patto sociale per il lavoro vicentino” avviato dalla Provincia di Vicenza in collaborazione con Cariverona, il Comune di Asiago, uno dei primi in provincia, ha sottoscritto un accordo con la Provincia stessa volto ad attivare percorsi di supporto economico, riqualificazione e reinserimento lavorativo a favore delle persone che versano in situazioni di svantaggio sociale. A tale scopo il comune di Asiago avrà a disposizione circa 14.500 euro (la quota viene assegnata in base al numero di abitanti), ai quali si aggiunge la quota di cofinanziamento da parte del Comune, pari a circa 4.300 euro, per un totale di quasi 19 mila euro che verranno utilizzati per inserimento lavorativo attraverso la Cooperativa Sette Comuni. “Se è vero che nel nostro territorio la gente in difficoltà economica è abituata a rimboccarsi le maniche e arrangiarsi – sottolinea l’assessore ai servizi sociali Diego Rigoni – è anche vero che nel corso dell’ultimo anno sono aumentate in misura significativa le richieste di contributi economici da parte di famiglie, il cui reddito, causa la crisi economica e occupazionale, ha subito un repentino e considerevole calo. Non sono pochi i casi di utenti del nostro ufficio che hanno perso lavoro e che magari hanno a carico figli e coniuge. L’intento dell’amministrazione comunale e di attuare una politica di sostentamento economico per aiutare i nuclei familiari in difficoltà”. Il “Dipartimento di Gastronomia” dei formaggi italiani al gotha della ristorazione internazionale I consorzi per la tutela dei formaggi Asiago, Gorgonzola e Parmigiano-Reggiano hanno dato vita a un “Dipartimento di Gastronomia” comune, con il quale si sono presentati insieme al pubblico degli operatori e degli chef congressisti a Nato una decina di anni fa da un’idea del giornalista e critico gastronomico di El Pais José Carlos Capel, oggi Madrid Fusión “Madrid Fusión”, uno dei maggiori congressi gastronomici internazionali, la cui nona edizione si è svolta dal 25 al 27 gennaio. L’evento chiama a raccolta i 200 più grandi chef della cucina internazionale per presentare ai colleghi di tutto il mondo le creazioni culinarie che costituiranno le “tendenze” gastronomiche, di abbinamento, elabora- zione e somministrazione dei prossimi anni. Proprio per il suo respiro internazionale, la manifestazione rappresenta un’occasione fondamentale di comunicazione con tutti i Paesi latinoamericani di lingua spagnola e portoghese. «In un contesto di mercato maturo e sempre più competitivo, è fondamentale aggiornare la modalità di promozione dei prodotti alimentari nell’ottica di un “posizionamento” sempre più mirato», ha commentato Flavio Innocenzi, direttore del Consorzio Tutela Formaggio Asiago. «Rispetto alle fiere tradizionali, eventi come Madrid Fusión o Identità Golose – veri e propri laboratori di idee e tendenze – rappresentano un momento di contatto più mirato, con operatori particolar- mente recettivi rispetto alla proposta di qualità e di valore culturale espressa dai prodotti DOP, in grado di esaltarne le caratteristiche attraverso le loro capacità di interpretazione gastronomica», ha proseguito Innocenzi. Il formaggioAsiago è stato posto in degustazione in uno stand con Gorgonzola e Parmigiano-Reggiano, in abbinamento con selezionati prodotti della gastronomia internazionale. L’Asiago è stato inoltre presentato e degustato durante l’attesa conferenza di Roberto Brisciani ai ristoratori presenti. Brisciani è l’autore di un volume di grande successo in Spagna, dal titolo “Il segreto di un ristorante magnetico – Come fare in modo che il tuo ristorante risulti pieno mentre tutti gli altri restano vuoti”. Con questo progetto si darà lavoro a tempo determinato a due o, se il progetto viene rifinanziato, anche di più, nell’ambito della manutenzione del verde pubblico e privato e servizi di pulizia. “L’obiettivo – sottolinea ancora Rigoni – è anche quello di allargare le competenze e il giro d’attività di chi viene assunto creando in generale una possibilità per garantire il miglioramento della vita in tutti i sensi”. Chi è interessato a rispondere al bando, che si chiuderà il 28 febbraio, può avere informazioni presso l’ufficio servizi sociali al quale vanno presentate le domande e che poi provvederà alla selezione dei candidati. Stefania Longhini Viaggio in Australia della Comunità montana Il 20 marzo a Melbourne verrà presentato un volume, pensato e realizzato dalla Comunità montana di Melbourne, dal titolo “L’altopiano di Asiago:le nostre radici”. La comunità “gemella” della “Spettabile Reggenza” in terra straniera, ed il suo presidente Luciano Benetti , hanno invitato la nostra Comunità montana ed il comune di Asiago a presenziare alla cerimonia. “Da anni, – spiega il presidente della Comunità montana Lucio Spagnolo – Luciano nelle sue frequenti visite ad Asiago, mi parla di quest’opera, del fatto che è scritta interamente in inglese proprio per favorire la lettura alle “terze generazioni” dei nipoti dei nostri emigranti in Australia, che ormai parlano solamente la lingua d’Australia. Assieme abbiamo anche pensato ad una traduzione dell’opera da presentare prossimamente ad Asiago. Nel suo ultimo viaggio ad Asiago, in occasione della Rogazione del 2010, Benetti si è tanto raccomandato a noi, alla sua gente, perche potessimo festeggiare assieme questo evento così lungamente preparato ed atteso”. La Comunità montana si sta dunque organizzando garantendo la presenza di un rappresentante istituzionale. Anche il sindaco Andrea Gios e l’Assessore Giampaolo Rigoni, che è anche rappresentante della Comunità montana nell’Ente Vicentini nel mondo, saranno a Melbourne il 20 marzo. “Spero – dice Spagnolo - che anche i comuni, le associazioni e i gruppi possano unirsi per un viaggio che sarà senza dubbio significativo ed importante per far sentire ai nostri emigranti la vicinanza e l’affetto della loro terra madre”. Il “Cheese Festival” al Veneto Club di Melbourne Allestito un banchetto con le forme del formaggio del Pennar, poi assaporato da oltre centocinquanta soci presenti Lo scorso 19 dicembre a Melbourne, presso “La Baracca” del Veneto Club, si è tenuta il 1° Cheese Festival, appuntamento ideato da Gianfranco Rebeschini, originario di Roana e trasferitosi a Melbourne tre anni fa. “Da un po’ di tempo - racconta Rebeschini – pensavo a un evento gastronomico che prendesse spunto dalla Keese Fest di Roana, ho quindi esposto la mia idea a Luciano Benetti, presidente della Comunità Montana di Melbourne, che l’ha subito appoggiata. Grazie a Cesare Zanchi, importatore di prodotti italiani della Zanchi Imports che si è occupato della parte pratica risolvendo prontamente le problematiche che comporta il far viaggiare su una distanza così lunga dei prodotti freschi, siamo riusciti ad avere il formaggio sul posto nei tempi e modi ideali per poterlo far gustare in tutta la sua naturale bontà”. La scelta è caduta sulle produzioni del Caseificio Pennar Asiago, che dal canto suo si è attivato per soddisfare la richiesta giunta dall’Australia. Proprio immediatamente prima della data della festa, sono arrivate a Melbourne forme di formaggio fresco, mezzano, vecchio, stravecchio e grana, che sono state esposte con un tipico allestimento presso il locale del Veneto Club. Quindi tutti a tavola, dove si è ban- chettato con formaggio e polenta, preparata al momento dai soci del club. I gusti genuini dei formaggi sono stati molto apprezzati da tutti i commensali, in particolare dai figli degli emigranti, che pur essendo nati lontani dalla terra dei loro genitori, ne stanno scoprendo e apprezzando valori e tradizioni. Questo pasteggiare con prodotti semplici come il formaggio e la polenta, i loro profumi e sapori, hanno favorito l’affiorare di vecchi ricordi legati all’infanzia, quando, come ha raccontato qualcuno, l’estate si passava in malga a produrre il formaggio. C’è chi ha avuto modo di raccontare, catturando l’attenzione dei presenti, le varie fasi della lavorazione del formaggio. “La mia intenzione – ha spiegato Rebeschini – è quella di riuscire, nella prossima edizione della festa che visto il successo si intende sicuramente ripetere, ad allestire una dimostrazione pratica della lavorazione del latte e della trasformazione in formaggio, come viene fatto d’estate in tanti centri del nostro altopiano. Inoltre si vorrebbe allargare ad altri prodotti tipici altopianesi come miele, marmellate e salumi, questo appuntamento gastronomico, per renderlo ancor più completo”. Silvana Bortoli 8 7 l’Altopiano Sabato 22 gennaio 2011 Incontro conviviale al “Grillo Parlante” per i Circoli Auser dell’Altopiano Ogni gruppo ha esposto finalità, attività e progetti. Tra i prossimi obiettivi trovare punti di contatto fra due mondi apparentemente distanti: quello dei giovani e quello degli anziani Il 22 gennaio scorso La sala gremita dagli associati AUSER ha avuto luogo al “Grillo Parlante” un bell’evento organizzato dalle circoscrizioni Auser del territorio (Asiago, Roana, Gallio, Conco, Lusiana). Un piacevole pomeriggio di intrattenimento per gli iscritti Auser dell’Altopiano (tutti over 60 e tutti rigorosamente col foulard arancione volontariato già attivate da temdi ordinanza), con l’intervento po in tutti i Comuni a favore di di oratori, canti della corale anziani residenti sul territorio, dell’Altopiano diretta dal ma- come: ritiro di referti, ricette, estro Allegrini e la lettura di accompagnamento per prelie“Lettere dalla prima linea”, da vi, visite e terapie (anche raparte degli attori Angela dio e chemio) e visite anche Laurano e Davide Zatta. In fuori dall’Altopiano, acquisti o chiusura, un ricco buffet, of- altro tipo di incombenze, anche ferto dall’Auser provinciale e per gli anziani residenti nella di allestito dagli studenti del IV Riposo di Asiago e in Villa anno della Scuola Alberghie- Rosa. (servizio questo, per ra, presso la loro sede. Di fron- competenza territoriale, a cate ad un teatro strapieno (pre- rico del gruppo Auser di senti alcuni amministratori Asiago). A ciò si accompalocali: il Sindaco di Conco gnano le attività ricreative e Graziella Stefani e l’Asses- culturali avviate, in primis, sore ai servizi sociali di l’Università della Terza Età, Asiago Diego Rigoni), il pre- che propone con successo da sidente provinciale Mario anni, incontri di formazione ed Falisi, il vice Danilo Vieri Mario FALISI e i cinque referenti locali: Alice Pertile (Asiago); Osvaldo Berlato al posto Cesare Bolzon (Roana), Giancarlo Sartori (Gallio), Maria Covolo (Lusiana), Aldo Rodighiero (Conco - comune che ha avviato il primo circolo, 10 anni fa), hanno esposto finalità, progetti e attività. Sono state illustrate le iniziative effettuate fino al 2010 e quelle in programma per il 2011, fra cui spiccano le attività di approfondimento culturale. In tutti i 5 comuni, vengono organizzati: giochi di società, ballo, canto corale, spettacoli, cene conviviali, mostre, gite ed escursioni. Tutti i presidenti a tale proposito, auspicano che in tutti i comuni altopianesi, vengano aperti Circoli Auser. Ma ciò che di nuovo emerge dalle parole dei rappresentanti di tutte le aree, è però la volontà di trovare punti di contatto fra due mondi apparentemente distanti: quello dei giovani e quello degli anziani. Obiettivo primario è sensibilizzare e avvicinare i giovani al volontariato e creare coesione all’interno di paesi e contrade con il comune obiettivo della sussidiarietà e della solidarietà. L’Auser di Conco ad esempio, ha attivato un servizio di assistenza ai piccoli della Scuola materna, accompagnandoli nei pullmini del trasporto urbano, ma è stata anche avviata un’attività di formazione da parte dei giovani nei confronti degli anziani: insegnano loro le basi dell’informatica, per l’utilizzo di pc ed internet. Gli anziani in cambio trasmettono ai ragazzi espe- rienza, storia, vita vissuta. E’ stato pertanto messo in atto un “Progetto di solidarietà” per cui sono state raccolte 1300 vecchie foto (partecipando ad un bando regionale per 15 mila euro), che porterà alla pubblicazione di un volume e alla produzione di un DVD. Il messaggio che Rodighiero lancia a tutto l’Altopiano è che vi sono molte opportunità per accedere a bandi rivolti alla sfera della terza età e che Conco mette a disposizione di tutti gli altri, le esperienze acquisite. A Conco è stata inoltre organizzata una mostra fotografica, dal titolo emblematico: “Il legno la matematica il tempo”. Sartori di Gallio, sottolineando che la percentuale di anziani nel comune arriva al 24% della popolazione, ricorda che a Gallio è aperto quotidianamente ARCA (Centro Anziani), dalle 14,30 alle 17,30, dove si può passare il tempo in modo conviviale. Berlato di Roana, riferisce invece l’iniziativa ivi attivata: l’acquisto di 6 sedie a rotelle, da tenere a portata di mano per gli anziani in gite o incontri: “...quando sono stanchi, non devono rinunciare e fermarsi: li si fa accomodare e via!” La finalità comune espressa da tutti, è lo stare assieme, il far sentire l’anziano parte attiva della comunità in cui risiede e l’incontro al “Grillo Parlante”, ne è il segno. Beppa Rigoni Scit Uno spettacolo che ha regalato emozioni Tutti hanno mostrato alto gradimento per l’intrattenimento corale e la lettura delle lettere dal fronte, per cui val la pena spendere qualche parola. La corrispondenza originale, raccolta e pubblicata da Giorgio Marchetto, avviene tra Pietro Caprin ed Elisa Bagattin: lui partito nel 1916 per il fronte, lei sfollata dall’originaria Posina a Montecchio, con i suoceri e i due figli Ettore e Guido. La singolarità della fitta corrispondenza (500 lettere), sta nell’aver rinvenuto intatte le 270 inviate dalla moglie al marito al fronte, sul Carso. Rarissimo trovar un simile epistolario: le missive o venivano censurate, o smarrite se non andate perdute perchè era il destinatario a venir a mancare. Queste invece sono tornate a casa e ci mostrano che, se in un primo momento ciò che anima le parole del marito Pietro è la gelosia e quelle della Elisa, un giust risentimento, col passar dei mesi e degli anni la lontananza, la solitidine e l’imbarbarimento dell’azione bellica, divengono tema dominante. Pietro parla dei pidocchi, delle malattie, del freddo, della paura; Elisa dei problemi della sopravvivenza, della convivenza e a lungo, di un evento funesto: la malattia e la morte del figlio Guido, per la quale a Pietro, disperato, non viene concessa nemmeno una licenza. La corrispondenza segue tutto l’andamento della guerra: Pietro la sfanga, ma torna a casa solo nel maggio del ’19. Il rientro al paese e alla normalità sono allietati dalla nascita di molti figli: uno all’anno, come accadeva una volta. Con grande freschezza interpretativa ed immediatezza gli attori Angela Laurano e Davide Zatta, han saputo trasmettere al pubblico in sala, partecipe e commosso, l’atmosfera dei tempi andati e la drammaticità del momento storico, in una visione assolutamente diversa dai testi di storia: dal vivo. La Corale Altopiano diretta da Francesco Allegrini Una “statua dell’educatore” per il Patronato di Asiago Un’opera significativa, da porre davanti al Patronato di Asiago come particolare biglietto da visita per questo ambiente importantissimo per i nostri ragazzi e la nostra comunità. L’idea, balenata al vicario parrocchiale don Federico Meneghel oltre un anno fa, è già realtà. Si tratta di una statua in bronzo che raffigura un educatore, realizzata appositamente dagli artisti Massimo Fracaro e Mauro Bocchia del gruppo “Arteinsieme” (su boz- Realizzata da due artisti del gruppo Arteinsieme, verrà inaugurata il 27 febbraio zetto proposto dalla stesso Massimo Fracaro), con la costante supervisione della presidente del gruppo Igea Boccardo Muraro e, ovviamente, di don Federico. L’inaugurazione dell’opera, definita da chi ne ha seguito l’iter e da chi ha già potuto vederla “di grande valore artistico e simbolico”, è fissata per domenica 27 febbraio. Dopo aver partecipato alla messa delle 9.30, ci si ritroverà in Patronato dove alle 10.30 avrà inizio una breve cerimonia alla quale sono invitati tutti gli amici del Patronato. A conclusio- ne del momento inaugurale ci sarà un rinfresco per tutti. 8 8 l’Altopiano Sabato 22 gennaio 2011 Costruire e ristrutturare con un occhio all’ambiente In altopiano, il modo di costruire, oggetto di innumerevoli e inesauribili discussioni, sta cambiando. Da un tipo di edilizia anni ’70/’80, si sta passando ad un tipo di edilizia meno frenetica, più vicina alle normative ambientali e di salvaguardia territoriale al fine di costruire poco ma bene, optando per soluzioni energetiche al passo con i tempi per riscaldare acqua e ambiente. Sappiamo quanto vivere sull’Altopiano sia energeticamente caro; lo è per i residenti, già molto penalizzati, così come per i villeggianti, tanto da andare ad incidere sulla scelta di venire a passare un fine settimana nella propria “seconda casa”. Un mio vicino di casa, che da anni da Vicenza viene nel suo appartamento in Ceresara qualche fine settimana, stimava che i costi energetici giornalieri per il riscaldamento per chi viene a trascorrere il periodo natalizio si aggirano attorno ai 45 euro; questo perché gli impianti presenti nella maggioranza delle abitazioni hanno sistemi energetici che utilizzano ancora molto le fonti fossili e che architettonicamente contengono troppi ponti termici (finestre, porte, cassoni delle tapparelle, materiali di costruzione poco isolanti e che disperdono il calore interno dell’abitazione). Allora cosa succede quando un turista viene nella sua seconda casa il venerdì sera? Deve accendere il riscaldamento per portare la temperatura interna dai 12/13 gradi a 21 gradi e mantenerlo acceso ininterrottamente anche la notte perchè porte, finestre e materiali da costruzione disperdono il calore, invece di trattenerlo. Troppo caro, dunque, in termini di energia aprire le seconde case. Pensate poi vivere in altopiano tutto l’anno... L’obiettivo quindi è quello di costruire poco, con criterio e ponderazione; costruire miscelando il nuovo al vecchio, attingendo dal nostro patrimonio storico, ispirandoci alla tradizione Cimbra e usando il legno, accompagnandolo alle nuove tecnologie oggi a nostra disposizione (come il solare termico, gli impianti a pavimento per In sala multimediale riscaldare, il fotovoltaico per alle 18. Ogni venerdì produrre energia, le pompe pomeriggio di febbraio, di calore per ottimizzare l’utiper i turisti presenti per lizzo di energia, preoccuparla settimana bianca, si si di isolare spifferi e perdite tiene un incontro di di calore, studiare anche la astronomia con osserventilazione interna degli edivazioni del cielo. fici ecc). Si potrebbe pensare a un nuovo modello tecnico da utilizzare, complementare ai sistemi di L’attività di divulgazione all’Osservatorio Continuano ad Asiago gli incontri di astronomia organizzati da INAF Osservatorio Astronomico di Padova ad Asiago per il pubblico. I prossimi appuntamenti sono: ogni primo sabato del mese, incontri serali e osservazione del cielo (5 febbraio, 5 marzo, 2 aprile, 7 maggio, 4 giugno); la notte della Luna, serate di approfondimento e osservazione del nostro satellite (un martedì al mese nelle date 15 febbraio, 15 marzo, 12 aprile, 10 maggio, 7 giugno 2011). Questi incontri si terranno nella sala multimediale di località Pennar alle 21. E’ previsto poi, ogni pri- mo sabato del mese, il laboratorio di spettroscopia (particolarmente indicato per ragazzi delle scuole superiori). I prossimi incontri sono fissati nei giorni 5 febbraio, 5 marzo, 2 aprile, 7 maggio, 4 giugno. I Fanti altopianesi gemellati con i Carabinieri ferraresi Nel mese di gennaio la Sezione Fanti “Altopiano 7 Comuni” si è gemellata con la Sezione dei Carabinieri in congedo di Codigoro (FE). Alla presenza di alcuni soci, è avvenuto il patto di gemellaggio fra le sezioni delle due Associazioni d’Arma con uno scambio di gagliardetti e con poche ma penetranti parole dei due presidenti: Cav. Marco Ambrosini per la sezione Fanti e il Comm. Valerio Padovani per i Carabinieri di Codigoro. L’anno prossimo è in programma anche un incontro con la Sezione Carabinieri dell’Altopiano per estendere così amicizia e valori su cui si basano i due sodalizi. certificazione energetica più diffusi come Casaclima ed Ecodomus, che faccia del concetto di costruire poco ma bene, un vero e proprio marchio che ne certifichi il rispetto di determinati canoni tecnici e la memoria storica (il nome potrebbe essere “CasaCimbra”). Nel campo dell’edilizia, l’Altopiano ha a mio avviso due sole strade che possano continuare a portare indotto e offerta turistica all’altezza di una delle più belle località alpine, rispettando allo stesso tempo storia, natura, tradizione e territorio. La prima è sì costruire per permettere a nuovi acquirenti di acquistare proprietà sull’altopiano, ma senza speculazione edilizia, in modo lungimirante e avveduto, utilizzando materiali che si intonino maggiormente con l’ambiente dal punto di vista estetico e che siano tecnicamente all’avanguardia; la seconda strada è quella dell’investimento, ormai necessario, sulla “ristrutturazione energetica” degli immobili esistenti. A parte i già noti incentivi statali (detrazione fiscale 55%, conto energia, smaltimento amianto, tecnologie innovative), potrebbero intervenire i Comuni, come è avvenuto per esempio a Schio ( www.comune.schio.vi.it/ a2_15_IT_36235_1.html ), con formazione culturale e incentivi ad hoc ai privati cittadini, particolarmente a quelli che intendano abbassare i propri costi termici e vogliano contribuire ad abbassare il grado di inquinamento da fumi ricchi di anidride carbonica, responsabile in parte del surriscaldamento globale e di quella instabilità climatica di cui stiamo facendo esperienza in questi anni. Ritengo che una formazione adeguata dovrebbe essere data ai cittadini, ma in particolare agli amministratori condominiali e alle immobiliari che si occupano di gestione condominiale affinché possano proporre ai loro clienti (i proprietari delle seconde case e i residenti) gli investimenti utili per abbassare la spesa termica, portando negli ordini del giorno delle riunioni condominiali proprio il tema del risparmio energetico. Un altopiano innovativo che non tradisce le proprie tradizioni e la propria immagine… Una scommessa da vincere a vantaggio dei propri cittadini e dell’immagine turistica di questo territorio dall’incredibile patrimonio naturalistico. Claudio Savelli Il Bostel di Rotzo, un esempio della nostra tradizione edilizia 8 l’Altopiano Sabato 22 gennaio 2011 Digitale terrestre, se sussistono problemi di ricezione occorre far controllare l’impianto A due mesi dallo switch-off in Veneto, ovvero dal passaggio al digitale terrestre, facciamo un piccolo resoconto della situazione, assieme ai tecnici della Digital World, che al momento del cambiamento hanno fornito attraverso il nostro giornale (oltre che nei punti informativi organizzati in vari comuni) spiegazioni volte a chiarire modalità e problematiche. Qualcuno, dopo un passaggio inizialmente senza problemi, ora lamenta difficoltà di ricezione, sia di alcuni, che della quasi totalità dei canali, chiedendosene il motivo. “Il sistema – dicono – è ormai in vista dell’assestamento definitivo, e non sussistono attualmente problematiche sui ripetitori. Se ci sono problemi di ricezione, a questo punto quasi sicuramente sarà necessario intervenire sull’impianto, ovvero sull’antenna di casa, come del resto era largamente prevedibile. La gente si chiede come mai i problemi di ricezione siano sorti in un secondo tempo, dopo che, una volta installato il decoder e sintonizzati i canali, la situazione si era velocemente normalizzata. La spiegazione non è semplice da dare, anche se può sintetizzarsi nel fatto che il digitale è un sistema completamente diverso dall’analogico, più delicato. La gran parte delle antenne tv installate nelle nostre case è stata pensata per l’analogico, e quindi, dopo il passaggio al digitale, è normale che non riescano a prelevare tutti i segnali. Questo non significa che bisogna cambiarle, ma si può rendere necessario un intervento di adeguamento da parte di un tecnico, che mediante appositi strumenti possa verificare l’efficienza dell’impianto. Come abbiamo più volte avuto modo di ripetere, la ricezione può essere diversa all’interno dello stesso condominio e la soluzione va valutata individualmente, da personale esperto, che dopo aver controllato l’impianto possa, se necessario, apportarvi delle modifiche. 9 8 10 l’Altopiano Sabato 22 gennaio 2011 ROANA Iscrizioni scolastiche: i genitori rivendicano piena libertà di scelta E se la scuola fosse a Canove? “Vogliamo essere noi a poter decidere per la vita futura dei nostri figli” Pagina a cura di Silvana Bortoli Non c’è pace per le scuole altopianesi: sono ora le medie di Cesuna ad essere messe, nuovamente, in discussione. In tempi di preiscrizioni, c’è mobilitazione alle elementari di Canove, che ospitano bambini di Treschè Conca, Cesuna, Canove e Camporovere, dove un gruppo di genitori rivendica il diritto di scegliere quale scuola far frequentare ai figli. A Cesuna (“naturale” sede di proseguimento degli studi per i roanesi residenti nei paesi sopracitati) in molti preferirebbero Asiago, dove “di diritto” verrebbero accettati solo i bambini di Camporovere, frazione più vicina al capoluogo altopianese. Lo scorso anno, in una situazione analoga, alla fine la maggioranza delle iscrizioni per Asiago non venne accettata, perché, mancando i numeri, si sarebbe impedito la formazione di una prima a Cesuna, con le conseguenze che ne sarebbero derivate per il futuro dell’istituto stesso. “Non vogliamo che si chiuda la scuola di Cesuna - dicono i geni- tori - ma vogliamo essere liberi di scegliere dove mandare i nostri figli, e memori di come lo scorso anno questa libertà sia stata negata, ci siamo mossi in anticipo organizzando alcune riunioni fra genitori delle quinte elementari di Canove per comprendere quali fossero le varie volontà e riferirle poi ai sindaci di Roana e di Asiago. Nessuna macchinazione o tentativo di pilotare le scelte, solo il voler capire le reali intenzioni e muoverci poi di conseguenza per vedere rispettato quello che consideriamo un diritto primario, la libertà di scelta”. “Perché vogliamo mandare i ragazzi ad Asiago piuttosto che a Cesuna? Perché reputiamo ci possa essere uno scambio culturale che in classi con pochi alunni non esiste, perché c’è possibilità di scegliere l’offerta formativa (tempo normale o prolungato con relativo insegnamento di lingue straniere), perché gli studenti di Asiago possono godere di attività extra che a Cesuna non si fanno, e perché vogliamo essere noi genitori a poter fare le scelte che riteniamo importanti per la vita futura dei nostri figli.” Il sindaco Frigo “Bisogna rispettare la volontà dei genitori” Il dirigente scolastico Valente “Va impedito lo svuotamento di alcune scuole a favore di altre” - E fra i genitori i toni si infiammano Il sindaco di Roana Valentino Frigo, informato dai genitori dei loro timori di non poter scegliere la scuola da far frequentare ai figli, ha disposto un questionario distribuito alle famiglie dei bambini delle quinte elementari di Canove, organizzando poi un incontro con le parti interessate per rendere noti i risultati e discuterne. Dopo aver riferito che i genitori di solo 4 dei 27 bambini avevano espresso l’intenzione di iscrivere i figli a Cesuna, il sindaco, pur auspicando che la scuola media possa rimanere attiva, ha ripetuto quello che aveva già avuto modo di affermare quando si era presentata la diatriba lo scorso anno, ovvero che, a parer suo, si debba prima di tutto rispettare il volere dei genitori, senza obblighi di iscrizione. Ha dichiarato inoltre che, secondo il proprio personale modo di pensare, la soluzione di una scuola unica ad Asiago potrebbe essere la più valida per gli studenti stessi. (Salvo poi, in altre occasioni, ribadire un’ idea già espressa anche al nostro giornale mesi orsono: la costruzione di un nuovo edificio scolastico proprio a Canove, dove far convenire tutti gli studenti del Comune, garantendo loro una scelta formativa più completa). Prima che prendesse il via il dibattito, il vice sindaco Carlo Stefani ha espresso profonda amarezza per l’abbandono registrato negli ultimi anni dalle medie di Cesuna, chiedendo che i presenti esprimessero sinceramente i motivi per cui preferiscono l’iscrizione ad Asiago. Dal canto suo il dirigente scolastico Piergiorgio Valente ha riferito di non ritenere che la scelta possa essere dettata da motivi didattici, visto che nessuno è mai andato a lamentarsi, e che nelle scuole di Mezzaselva e Gallio, che con Cesuna hanno in comune quasi tutti gli insegnanti, problemi di questo tipo non si sono mai presentati. “Senza trascurare poi il fatto che, dati alla mano – ha continuato Valente - le medie dei ragazzi di Cesuna, nelle materie degli insegnanti comuni alle altre due sedi, risultano essere superiori. Il sondaggio è stato fatto a mia insaputa e senza che fossero fornite le dovute informazioni utili a ponderare la scelta, come succede ogni anno prima della consegna del modulo di iscrizione, con apposite riunioni programmate dalla scuola. Finché c’erano i numeri per formare ugualmente la classe a Cesuna è stato possibile accontentare anche chi voleva venire ad Asiago, ma ora, come succede anche altrove, si rende necessario impedire lo svuotamento di alcune scuole a favore di altre. Ne è esempio anche Vicenza, dove è stato istituito un centro unico di prenotazione per le scuole dalle materne alle medie, con regole comuni basate su precise graduatorie a cui si accede tramite Su questo argomento pubblichiamo anche una lettera nello spazio di pag. 24 riservato ai lettori, rinviando inoltre al prossimo numero del giornale altre considerazioni che al riguardo sono giunte in redazione punteggio che varia da più fattori, primo su tutti la residenza o meno nel territorio di pertinenza della scuola. E comunque ad Asiago non sarebbe possibile accogliere tutti, per mancanza di posti. Parlando non da dirigente scolastico ma come cittadino del comune di Roana, credo che per la sopravvivenza e il decoro di tutte le frazioni si possa pensare a Canove come sede della scuola elementare, a Cesuna per la scuola media e a Treschè Conca per una scuola dell’infanzia anche per i bimbi di Cesuna”. Nel terminare il proprio intervento,Valente ha voluto esporre quanto vige in materia, tra cui il fatto che non è possibile creare classi con numero di alunni superiore alla capienza dell’aula, che a rispondere è il dirigente, che prima di chiudere una scuola è necessario controllare che esista la capienza presso altre scuole, infine,che devono comunque essere fatte salve le scelte della scuola, che ha anch’essa una sua giunta che delibera le priorità e le modalità per accettare le iscrizioni”. Il dibattito che ne è seguito, nonostante l’auspicio del sindaco e del suo vice che potesse trattarsi di una discussione tranquilla e chiarificatrice, è stato caratterizzato da toni accesi e dalla mancanza di risposte precise che potessero soddisfare le varie richieste. Su tutto sono emersi asprezze e rancori, senza fare intravvedere possibilità di mediazioni o di soluzioni. Per seguire l’evolversi della situazione è necessario aspettare quanto emergerà una volta chiusi i termini per le preiscrizioni, sui dati effettivi di richiesta per una o l’altra scuola. “Vogliamo esprimere il nostro dispiacere per il clima denigratorio che si è creato nei confronti della scuola media di Cesuna, oggetto da qualche anno di critiche che reputiamo scorrette e gratuite”. C’è sconforto nelle parole di alcune mamme di Cesuna nel segnalare quella che considerano un’ingiustizia non nei confronti della scuola, ma anche del paese e dei suoi abitanti. “La scuola – spiegano - offre un’atmosfera tranquilla, sia per il luogo, in mezzo al verde, in cui è ubicato l’edificio, che per l’affiatamento che esiste fra i docenti, compresi quelli di sostegno, competenti e sensibili. Le classi con pochi alunni permettono di seguirli meglio e di godere maggiormente di valide strutture, come l’aula di computer e quella di scienze, di cui la sede è dotata. Parliamo per esperienza, visto che i nostri figli hanno già concluso o concluderanno quest’anno il ciclo delle medie, non siamo dunque neppure coinvolti direttamente nella polemica, sorta lo scorso anno e tornata recentemente d’attualità. Ma ci indignano certe iniziative e coalizioni che, volte a svilire la scuola, siamo convinti siano dettate da vecchi rancori e nuovi “disdegni”, piuttosto che da altri motivi”. Insomma, secondo i nostri interlocutori, le motivazioni che porterebbero a rifiutare Cesuna sarebbero da parte dei residenti di Treschè Conca ancora quelle relative alla vecchia storia della chiusura delle loro elementari, e da quelli di Canove una sorta di “snobismo” che farebbe preferire Asiago. Che ci siano dei pregiudizi è convinto anche Osvaldo Berlato, rappresentante dei genitori nel consiglio d’istituto delle scuole medie, che ribadisce il pensiero espresso nella riunione indetta recentemente dall’amministrazione comunale di Roana per discutere della questione. “C’è un clima errato nel territorio, sia sotto il profilo didattico che di convivenza. Non serve cercare diatribe passate, guardarsi male da un paese all’altro: i campanilismi si trasmettono con i cattivi esempi e non aiutano di certo la crescita delle generazioni future. Bisognerebbe invece cercare di instaurare rapporti d’amicizia fra genitori, e più che in polemiche spendere energie per salvare la scuola, perché dobbiamo ricordarci che, una volta chiusa, non si torna più indietro”. “Cogliamo l’occasione – concludono le mamme – per ringraziare gli insegnati e tutto il personale della nostra scuola, che non è come qualcuno la vuol far apparire. Lo confermano le ammissioni, anche pubbliche, di genitori che volevano lo scorso anno iscrivere i figli ad Asiago, e che, obbligati invece a frequentare a Cesuna, oggi dicono di trovarcisi benissimo. E allora perché si ripete questa storia , perché i genitori non vogliono far venire i figli a Cesuna? Secondo noi la risposta sta tutta in un’altra domanda: “E se la scuola fosse a Canove…?” “E’ una cosa vergognosa che possano venire “premiati “ i più furbi o i più fortunati che hanno la possibilità di spostare la residenza” “Personalmente ritengo che un cittadino italiano, che risiede in Italia e paga regolarmente le tasse, debba poter decidere liberamente dove mandare suo figlio a scuola. E’ quanto ho detto ai genitori delle frazioni di Roana che chiedono di iscrivere i loro figli alle medie di Asiago, quando hanno chiesto di incontrarmi per espormi le loro ragioni, prendendomi poi l’impegno di verificare se effettivamente ci fosse posto, come pensavo. Le stesse cose le ho ripetute al preside Valente e alla pro- fessoressa Rigoni, che però mi hanno detto che il posto non c’è”. E’quanto risponde il sindaco di Asiago Andrea Gios, da noi interpellato sulla questione. “Nel contempo – continua Gios – ho dato di- sposizione all’ufficio tecnico del Comune di verificare l’effettiva capienza dell’edificio scolastico e le eventuali possibilità di aumentarla per il prossimo anno. Una volta chiuse le preiscrizioni, se a chiedere di venire ad Asiago sono in pochi, il problema si potrà risolvere facilmente e accontentarli, altrimenti bisognerà capire se lo spazio lo si può trovare o meno. A parte i limiti fisici, non vedo alcun problema nell’accogliere studenti di altri comuni, anzi ritengo davvero ingiusto non poter portare il proprio figlio a scuola dove si vuole. E’ una cosa vergognosa poi che possa venire “premiato” chi, perché più furbo o più fortunato, usa l’escamotage di portare la residenza ad Asiago, come già accaduto”. “Il mio parere da genitore – conclude Gios – è che l’istruzione non si importante sotto il profilo della didattica, ma che debba soprattutto offrire la possibilità di crescere tramite un confronto il più vario possibile. Per mio figlio piuttosto che una classe di dieci ne preferirei una da ventotto”. 8 11 l’Altopiano Sabato 22 gennaio 2011 ROANA Rimossi i cassonetti, bisogna differenziare Ma l’abbandono dei sacchetti di rifiuti lungo le vie dimostra che c’è chi non intende adeguarsi A ben 20 mesi dall’inizio della raccolta differenziata dei rifiuti che ha interessato i residenti di Asiago,Gallio, Roana e Rotzo, in questi ultimi due comuni nei giorni scorsi il sistema è stato alfine completato, con la rimozione dei cassonetti per il secco residuo, che ora si conferisce nei press container. Seppur annunciata con largo anticipo e con ampia divulgazione di informazioni in merito, l’ultima fase della messa a punto delle modalità previste per favorire il più possibile il riciclo, è stata accolta da molti utenti con un misto di disorientamento e malcontento. Coloro che hanno dimostrato più insofferenza nel vedere sparire i cassonetti, probabilmente sono proprio quelli che fino ad oggi non si sono impegnati granché per adeguarsi alle modalità indicate, continuando a buttar via le immondizie tutte insieme, o quasi. Pratica che ha fatto spesso indispettire chi, per contro, si è sempre impegnato a differenziare diligentemente e che ora si dice soddisfatto della novità che dovrebbe obbligare tutti ad adeguarsi. Il condizionale è d’obbligo: visti i numerosi sacchetti di rifiuti lasciati lì, dove fino a qualche giorno fa c’erano i cassonetti, nono- stante le chiare indicazioni appiccicate sui bidoncini dell’umido rimasti al loro posto, non tutti sembrano disposti a farlo. Ci si augura si tratti di un fenomeno temporaneo, dovuto al fatto che qualcuno si è visto preso alla sprovvista, e che possa scomparire a breve. Dopo l’impaccio dei primi giorni, anche fra chi subito si è dimostrato impreparato, c’è chi ammette di essersi reso conto che non è poi così complicato osservare quanto richiesto. Non si nega certo che per qualcuno, come le persone anziane, non esistano delle difficoltà oggettive, probabilmen- te risolvibili con l’aiuto di familiari o di vicini, come si fa per altre incombenze. Per quanto riguarda poi i residenti nelle zone più periferiche e quindi più lontane dalle aree in cui sono collocati i press container, sono stati messi nuovi cassonetti, simili ai precedenti, ai quali però si accede con la chiave, inoltre sono state potenziate le campane per la raccolta dei materiali differenziati. Solo tra qualche tempo sarà possibile valutare se il sistema così come approntato si rivelerà idoneo, o se bisognerà convenire con chi, fin da subito, ha asserito che è del tutto inadeguato e destinato a fallire, a differenza del “porta a porta” adottato dai comuni che si sono poi attestati fra i più “ricicloni”. Infine, ora si rende ancora più necessaria la creazione di un eco- centro dove poter portare ingombranti e tutte le altre tipologie di rifiuti diversi da quelli che si possono differenziare o mettere nel secco, per evitare che la vecchia pratica di abbandonarli in bosco o località isolate si diffonda ancor di più. Silvana Bortoli La festa dei coscritti a Rotzo C’era allegria fra le strade di Rotzo nei giorni di fine dicembre, in occasione della festa di coscrizione dei diciottenni classe 1992. Giorni di freddo intenso che non hanno per niente frenato l’entusiasmo dei nostri quattro. Bandiera tricolore al vento e cappello alpino in testa, come da tradizione consolidatissima, hanno percorso le vie del paese e bussato ad ogni casa, accolti dalla gente come figli. E’ un rito che si ripete da così tanti anni da non sapere nemmeno quando è iniziato, tanto da far dire ai più anziani che la festa di coscrizione c’è sempre stata. La fortuna, e il merito, è piuttosto aver saputo tenere viva questa tradizione, che sopravvive ormai solo in pochi paesi dell’Altopiano. Il programma, sulla scia della tradizione, prevede che il primo giorno si passi per le case di Castelletto, a seguire Albaredo e il terzo giorno Rotzo. Per tutte e tre le serate, e fin quasi all’alba, la festa continuava in un locale della ex colonia di Castelletto, con musica e bibite gratis per tutti. Allegria, goliardia, esuberanza (18 anni!), ma non solo. Domenica 16 gennaio Angela, Elena, Sabrina e Giovanni hanno “salutato” la maggiore età presentandosi tutti e quattro al centro trasfusionale dell’Ospedale di Asiago per l’iscrizione all’Avis con la visita medica e le analisi di rito. Non era mai successo che una classe intera, per quanto composta solo da 4 coscritti, si presentasse in blocco per diventare donatori di sangue: non c’è che dire…tanto di cappello! Lo sport entra in classe a Rotzo Con il progetto “Educare allo sport” gli alunni vanno a scuola di sci “Educare allo sport”: è il titolo, che ne esprime bene anche la principale finalità, di un progetto proposto dalla Direzione didattica di Asiago per le scuole primarie che si è potuto avviare anche a Rotzo grazie ad una importante rete di collaborazioni. Insieme al Comune di Rotzo che ha coordinato l’iniziativa, finanziandola in parte (noleggio attrezzature e pulmino per il trasporto), ci hanno messo disponibilità e impegno il Corpo Forestale dello Stato, nella persona del comandante distrettuale Isidoro Furlan, che ha messo a disposizione il personale per accompagnare i bambini, e quindi il Centro Fondo Campolongo e la società Verena 2000, con la responsabile del noleggio, che hanno consentito l’accesso gratuito alle piste e il noleggio delle attrezzature a prezzo agevolato. Così i bambini della scuola primaria di Rotzo, dalla seconda alla quinta, nel mese di febbraio avranno come “materia scolastica” lo sci: il fondo per la seconda e la quarta ( 21 alunni in totale); la discesa per la terza e la quinta (17 alunni). Ad accompagnare i ragazzi sulle piste da fondo, nelle mattinate del 7, 16 e 24 febbraio, saranno Mirko Plebs e Carlo Dal Pozzo, mentre il gruppo di discesa sarà affidato a Stefano Sartori, con le uscite previste per i giorni 9, 17 e 25 febbraio. Sempre presenti ovviamente anche le insegnanti. “Un’iniziativa – spiega il Dirigente scolastico Francesco Tognon – importante non solo per l’educazione allo sport, ma anche per l’educazione globale alla persona che la scuola intende dare. Con questo progetto i bambini hanno la possibilità di provare vari sport per poi poter seguire la loro vera passione, senza alcuna finalità agonistica”. “Ringraziamo quanti, con i vari contributi – sottolineano gli amministratori di Rotzo hanno reso possibile la realizzazione del progetto. Una testimonianza che, quando si incontrano buona volontà e disponibilità, si può avviare una collaborazione proficua affinché anche un piccolo Comune come il nostro possa offrire ai propri ragazzi delle opportunità in più”.S.L. 8 l’Altopiano 12 Sabato 22 gennaio 2011 Non hai casa, ma hai un terreno? L’amministrazione ti lascia costruire In più il Comune metterà a disposizione alloggi di proprietà comunale o convenzionati da assegnare in locazione a prezzi calmierati. E finalmente si arriva alla consegna dei lotti Erp L’assessore Giorgio Tagliaro, amministratore “diplomato” Garantire un alloggio a tutti i cittadini e nuclei famigliari del proprio comune. E’ quanto intende fare l’amministrazione comunale di Gallio con la stipula degli atti di vendita dei lotti Erp di via Ech. 15 lotti (al costo di circa 40 mila euro) sui quali altrettante famiglie potranno edificare la propria casa (gli edifici saranno al massimo trifamiliari). “Il tema della prima casa era tra le priorità del nostro programma elettorale dopo la questione sociale e la crisi occupazionale – spiega il sindaco Pino Rossi – Ora, dopo numerose vicissitudini che hanno prolungato il momento della consegna dei lotti Erp, abbiamo trovato una soluzione per 15 famiglie di Gallio”. Problema, quello della prima casa, che il sindaco vuole “prendere per le corna” dando la possibilità a chi è in possesso di terreno di sua proprietà di edificare la propria Il giovane assessore galliese ha partecipato al percorso di formazione per 30 giovani amministratori vicentini progettato da Provincia di Vicenza e Fondazione CUOA La gavetta politica è anche una questione di studio. Così Provincia di Vicenza e Fondazione CUOA hanno progettato un percorso di formazione per 30 giovani amministratori vicentini. Gli amministratori under 35, tra cui 8 assessori e 20 consiglieri, impegnati in sei giornate d’aula da novembre a dicembre, sono stati formati dai docenti della più importante business school del Nordest, la quarta in Italia, e il 29 gennaio scorso hanno ricevuto il diploma che attesta la preparazione sui temi trattati durante il corso. Tra i trenta gno diplomati, in Altopiano così i nostri Enti rischiano di perpoliticounico o amministrativo, ad aver aderito a questa importante occasione di formazione, èdere stato alle politi-per lo sviluppo della società. Obietunl’assessore potenziale importante che giovanili del Comune di Gallio Giorgio Tagliaro. Nel programma del corso stati tivo di questo corso èsono quindi quello, prioritario, di formare giovaaffrontati temi inerenti a quadro istituzionale e funzionamento dell’ente ni che si locale, mettanoprogrammaa disposizione dei concittadini, ma anche di zione di bilancio, fonti di finanziamento e controllo, relazionespingerli con i portatori d’interesse ad essere essi stessieesempio e modello per un rinnorendicontazione sociale, public speaking, leadership. “In Italiavamento – ha commentato PierLuigi della classe politica e dirigenziale e un ringiovanimento Giacomon, Segretario Generale della Fondazione CUOA – nonitaliana.” c’è una scuola che insegni a fare i bravi amministratori. L’operazione che abbiamo messo in campo con la Provincia di Vicenza riguarda la formazione manageriale degli amministratori, che, una volta eletti, non possiedono, il più delle volte, il basket di competenze trasversali e tecnico-specialistiche necessarie per rapportarsi ad una macchina complessa come un ente pubblico. Inoltre questo progetto così lungimirante si inserisce in quell’ottica di miglioramento continuo e costante dell’efficacia della PA locale. Questa iniziativa è stata accolta con grande favore, al punto che a breve partirà anche una seconda edizione”. “Fino a qualche anno fa – ha affermato Andrea Pellizzari, Assessore Provinciale alle Politiche Giovanili – erano i partiti a formare politici e amministratori. C’era una gavetta da fare, tra manifesti da attaccare e assemblee da organizzare e si accedeva ad una carica pubblica sono aver fatto esperienza con gli “anziani”. Oggi c’è invece tanta improvvisazione e i risultati sono spesso tangibili, purtroppo, anche a livello di gestione degli Enti. I giovani che si sentono abbandonati a loro stessi non trovano stimolo ad un impe- abitazione con l’amministrazione comunale pronta ad assumere eventuali varianti agli strumenti urbanistici, per una consistenza massima di 450 metri cubi con vincolo residenziale di prima casa di 25 anni. Per chi non ha terreni propri, il Comune vorrebbe costruire o acquisire appartamenti da assegnare a riscatto, determinando il valore dell’immobile e definendo con l’assegnatario un canone di locazione importante, comprensivo di una quota mensile che renderà il bene riscattabile al termine del periodo di locazione di 20 anni. In più il Comune metterà a disposizione alloggi di proprietà comunale o convenzionati da assegnare in locazione a prezzi calmierati e variabili a seconda della fragilità sociale delle famiglie assegnatarie. Ma per capire la vera necessità di prime case il Comune chiede che chi ne abbia bisogno lo faccia presente attraverso lo strumento dell’indagine conoscitiva avviata dall’amministrazione. “Questo per avere a disposizione elementi certi per poter operare delle scelte definitive e intraprendere una politica sulla prima casa rispondente alle reali necessità dei cittadini di Gallio – conclude Rossi - Si precisa che requisito inderogabile al fine di poter usufruire delle agevolazioni indicate è essere cittadini di Gallio ed avere la reale necessità di una abitazione”. Ma il bisogno di prima casa è così impellente a Gallio e in tutto Altopiano? Da un indagine fatta dal CIPRA (ovvero la Commissione Internazionale per la Protezione delle Alpi) risulta che nella conca centrale, ovvero tra i Comuni di Roana, Asiago e Gallio, ci sono 12.619 abitanti (3.774 a Roana, 6.509 ad Asiago e 2.336 a Gallio). Questi residenti sono proprietari di 4.912 prime case ovvero una casa ogni 2,57 residenti. In pratica la necessità, se i dati sono veritieri, sarebbe veramente esigua. L’indagine segnala anche che nei tre comuni centrali, a fronte delle 12.619 prime case, ci sono 14.317 seconde case con quasi 6 mila concentrate a Roana (rapporto prima casa – seconda casa di 3,88) e oltre 4 mila a Gallio (rapporto che qui raggiunge il 4,69). Dati frutto soprattutto della speculazione scellerata nel ventennio 1981 – 2001. Quindi qualora si dovessero individuare delle case per i residenti non sarebbe più accorto il riutilizzo dell’esistente prima di nuovo consumo di territorio? Anche per rivalorizzare quelle aree turistiche cadute in molti casi nel degrado. Gerardo Rigoni Al Ristorante con ill’Altopiano Caseificio Pennar Asiago 8 13 Sabato 22 gennaio 2011 Il Residence Des Alpes, ricavato da un vecchio convento dei padri comboniani In questo nostro bi-mensile appuntamento con il Caseificio Pennar Asiago, stavolta ci scostiamo di poco dal centro di Asiago, prendendo la strada per Gallio e andando a carpire qualche idea culinaria dai cuochi del ristorante Des Alpes. L’ambiente è situato in una po- sizione panoramica leggermente rialzata rispetto alla conca asiaghese, che ne fa luogo tranquillo di relax, pur se vicinissimo alla strada principale e al centro del paese, nonché alle varie strutture sportive. Il residence con le sue unità abitative e l’annesso bar ristorante, è stato ricavato in un fabbricato che un tempo ospitava un convento dei padri comboniani di Padova, ristrutturato negli anni ’80 in uno stile tipico di montagna. Dal 1997 è la fami- glia Rigoni a gestire sia il residence che il ristorante: Ennio, Giuliana e la figlia Chiara, con la collaborazione di personale vario. “Abbiamo sempre cercato di fare il possibile – dicono – per accontentare la clientela, cercando di dare il meglio dei prodotti e dei servizi, e prestando attenzione a un’offerta che potesse soddisfare insieme le esigenze di qualità e prezzo”. Un impegno che ha portato buoni frutti, visto che il Des Alpes è riuscito a conquistarsi una numerosa clientela, sia di turisti che del posto, che hanno scelto e apprezzato la sua cucina anche per festeggiare in compagnia ricorrenze diverse, cene di classe o fra colleghi di lavoro. In cucina con gli chef Massimo e Luca La ricetta Gnocchi di patate e Pennarone Abbiamo rilevato che sono talmente numerosi i piatti per i quali i ristoratori che visitiamo usano i prodotti dei Pennar, che spesso risulta difficile proporne uno solo. Al Des Alpes hanno pensato di illustrarci un primo, gli gnocchi ripieni di Pennarone, di cui vi descriviamo la preparazione, suggerendo però anche un antipasto e un secondo piatto. Per gli gnocchi si prepara il classico impasto a base di patate, uovo e farina, e poi se ne prende un pugnetto inserendo al suo interno un pezzetto di formaggio Pennarone, modellando poi lo gnocco a forma sferica. Gli gnocchi si cuociono in acqua bollente salata fino ad affioramento e una volta scolati si padellano con burro dei Pennar fuso e aromatizzato con foglie di salvia Si servono su una composta di pomodoro affumicato, che si prepara con una salsa classica alla quale si aggiungono dei pezzetti di pancetta e del formaggio affumicato, frullando poi il tutto. Il piatto è completo con una guarnizione di fettine di pancetta croccante. Pennarone in versione “fumè” invece per l’antipasto: un fagottino croccante di pasta brick con un ripieno fatto con, oltre al formaggio, un altro prodotto di eccellenza della nostra provincia, il cavolo fiolaro di Creazzo fatto brasare. Una volta composto il fagottino, lo si passa per una decina di minuti in forno e si serve con una salsa di topinambur, un tubero il cui gusto richiama molto quello del carciofo. L’altro piatto che al Des Alpes hanno preparato per noi è un secondo, medaglioni di filetto di maiale padellati e sfiammati al brandy, con sopra una fettina sottile di Pennarone fresco, fatta fondere coprendo qualche attimo il piatto con un coperchio. I filetti vanno serviti su una salsa di peperone giallo, cotto senza farlo arrostire assieme a un po’ di porro e poi frullato. Una montagna di crepes pronte da farcire e sui fuochi numerosi pentoloni: uno è colmo di patate a pezzetti, in un altro stanno cuocendo cipolle bianche con uvetta e pinoli per preparare il “saor” per i gamberi, in un altro si sta facendo stufare abbondante cipolla di Tropea che alla fine diventerà una squisita composta da servire con la carne. Poi ci sono le patate di piccole dimensioni lasciate intere e cotte in crosta di sale, e gli ingredienti che servono per preparare alcuni piatti di cui parleremo in questa rubrica. Fra pentoloni, mestoli appesi, attrezzi vari, tutti luccicanti e in perfetto ordine, in cucina si muovono con gesti precisi e sicuri gli chef del Des Alpes, Luca Rigoni (nipote dei gestori) e Massimo Parini. In un’atmosfera che fa capire qual è l’accoglienza che si riserva a tavola ai clienti del locale, si illustrano le fasi di cottura dei piatti e si forniscono le informazioni da riportare sul giornale. E, soprattutto, si lavora per preparare il menù per i pasti degli ospiti del ristorante, che a giudicare dalle quantità sono piuttosto numerosi. La passione che viene messa nello svolgere il lavoro si percepisce dal modo con cui i cuochi illustrano ingredienti, piatti e ricette, mentre spiegano come al Des Alpes la cucina sia tutt’altro che schematica, con menù che variano spesso e soprattutto in base alla stagione. “I nostri piatti – dicono - pur impostati particolarmente su prodotti del territorio, vengono proposti con un tocco di originalità negli abbinamenti e nella presentazione. Una delle nostre specialità sono i tortelli, che nel menù non mancano mai, il cui ripieno varia sempre a seconda di quelli che sono i prodotti freschi del momento, possono essere ai porcini, carciofi, erbette, zucca, formaggi, crostacei, con relativi sughi. E poi ci sono gli gnocchi, da quello classico servito con fonduta di formaggi, a quello ripieno con formaggio Pennarone. Da nominare la tagliata, la cui particolarità è quella di venire finita in tavola, davanti al cliente che può scegliere così il grado di cottura preferito; e ancora, il maialino al latte laccato al miele con composta di cipolla di Tropea. Non mancano mai piatti a base di pesce, siano antipasti, primi o secondi; citiamo un antipasto originale: il baccalà mantecato servito come fosse un biscotto farcito, con le cialde fatte di grana dei Pennar. Squisiti e scenografici anche i dessert, uno su tutti il semifreddo al croccantino con il cioccolato caldo. “La famiglia che gestisce l’ambiente – continuano gli chef – ha sempre prediletto l’uso di prodotti locali, e questo vale soprattutto per i formaggi del Caseificio Pennar, in tutte le varietà. Sono prodotti che ci danno molta soddisfazione nelle varie preparazioni e riscuotono sempre il favore dei nostri commensali”. PENNARONE PENNAR Questo prodotto assembla le caratteristiche migliori dei formaggi dolci dell’arco alpino, il suo sapore infatti rievoca caratteristiche tipiche dell’ formaggio Asiago, del Latteria e del Fontina armoniosamente unite con sapiente maestria SERVIZIO REDAZIONALE 8 14 l’Altopiano Sabato 22 gennaio 2011 LUSIANA Due nuovi servizi per le famiglie: buono nascita e pasti caldi a domicilio L’assessorato ai servizi sociali del Comune di Lusiana ha istituito da quest’anno il “Buono nascita” per tutti i nuovi nati del Comune nell’anno 2010. Si tratta di un aiuto economico di 300 euro che verrà erogato a tutte le famiglie alla nascita di un figlio. “In questo momento di particolare difficoltà economica per le famiglie, la nascita di un figlio rappresenta un momento che richiede un impegno economico consistente soprattutto nei primi mesi - riferisce l’assessore ai servizi sociali Sabrina Passuello - è proprio alla luce di questo particolare momento che si è deciso di supportare le famiglie con un aiuto economico che di per sé è simbolico vista l’entità, ma che vuole rappresentare la particolare attenzione che la nostra amministrazione ha nei confronti dei nuovi nati e delle loro famiglie”. Un aiuto ai nuovi nati, ma un aiuto anche agli anziani che vivono soli e in una situazione di particolare marginalità. E’ stato istituito infatti da L’addio a don Lorenzo Ronzani All’età di 94 anni si è spento don Lorenzo Ronzani. Si era ritirato dopo una intensa attività pastorale che lo aveva visto parroco e arciprete per 30 anni a Cogollo del Cengio e aveva coadiuvato i parroci di Lusiana celebrando messe. Viveva con la sorella Giulia che gli faceva da perpetua, ma una volta defunta si è ritirato a Sarmeola. Durante la seconda Guerra Mondiale aveva confessato prima della fucilazione i soldati trentini che vennero gettati vivi nel Buso della Spaluga. E.Z. gennaio 2010 il servizio di consegna dei pasti caldi a domicilio alle persone anziane che non sono in grado di provvedere in maniera autonoma al pranzo e alla cena. Sempre l’assessore Passuello riferisce che con l’istituzione di questo nuovo servizio, che non era presente nel Comune di Lusiana, si vanno a completare una serie di servizi che già vengono effettuati dall’ufficio servizi sociali per poter permettere agli anziani di rimanere a vivere nella propria casa posticipando il più possibile l’inserimento in struttura. “La domiciliarità – sottolinea Passuello - è una delle azioni sulle quali stiamo investendo più risorse in quanto riteniamo che attraverso il servizio di assistenza domiciliare e adesso attraverso la consegna dei Ricordare il passato per ripudiare la guerra Al santuario “Madonna del Lazzaretto” di Campana è stata ricordata la tragica ritirata italiana a Nicolajewka, alla fine di gennaio del 1943, in Russia. Il sindaco Antonella Corradin ha rievocato quelle tragiche pagine di storia ricordando che sul suolo russo sono stati uccisi 85 mila soldati e 30 mila soldati rimasero feriti. Molti combattenti, anche lusianesi, non tornarono. Il primo cittadino ha sottolineato che il santuario del Lazzaretto può essere ritenuto un sacrario militare perché sono elencati i nomi dei caduti e dispersi in Russia e davanti al tempio è stato eretto un monumento ai caduti di tutte le guerre. Il sindaco ha accomunato ai morti in Russia gli ultimi soldati italiani, Miotto e Sanna, morti inAfghanistan. “E poiché la guerra porta solo atrocità – ha concluso la Corradin – noi ripudiamo la guerra”. E’ seguita, sulle note della banda “Ronzani” la benedizione da parte del parroco don Valentino Grigiante del monumento a cui gli alpini hanno deposto una corona di alloro. E.Z. Giovanni Battista Passuello Cavaliere dell’Ordine dei templari Il presidente della banda “Alberto Ronzani” Giovanni Battista Passuello è stato insignito del cavalierato dell’Ordine dei Templari “Poveri cavalieri di Cristo”. Passuello, bancario in pensione, è da 31 anni presidente del corpo bandistico lusianese. Si diletta come fotoamatore ed è anche un pittore dilettante che privilegia le nature morte. Dal 1983 al 1993 è stato presidente del “Ferrari club” di Lusiana; è stato membro del Consiglio della Pro Lusiana per 10 anni. E.Z. pasti caldi possiamo garantire ai nostri anziani una buona qualità di vita con la quale diventa possibile rimanere a casa anche in situazioni di non totale autosufficienza”. E’ stato possibile attivare il servizio grazie alla sinergia e al lavoro di squadra, i pasti infatti verranno confezionati presso la mensa di Santa Caterina che già fornisce quelli per la mensa dell’Istituto comprensivo mentre il trasporto verrà realizzato dalle operatrici del servizio domiciliare e dai volontari dell’Associazione “Mano d’argento”. Proprio la disponibilità di questi ultimi e la fattiva collaborazione del personale dipendente del Comune ha permesso di iniziare questo nuovo progetto superando la difficoltà principale del nostro comune che consiste nell’estensione territoriale. Hanno fatto richiesta del servizio infatti persone che vivono a Laverda, la frazione più a sud del paese, e altri che risiedono a Campomezzavia ai confini con il Comune di Asiago. Per quanti avessero necessità di usufruire del servizio di possono chiedere informazioni all’Ufficio servizi sociali del Comune di Lusiana. (E.Z.) Torneo di settino a coppie, vincono Zannoni e Pernechele Alla “Locanda bar Centrale” si è svolto un torneo di settino a 16 coppie. Ha vinto l’accoppiata formata da Giorgio Zannoni ed Eddi Pernechele di Lusiana. In seconda fila si è piazzata la coppia formata da Mariano Mosele e Sandro Stefani di Asiago. Terza fila per Marco Finco e Massimo Valente di Gallio. Nella foto, le prime coppie classificate alla “Locanda bar Centrale” di Lusiana. Bella soddisfazione in trasferta per i giovani scacchisti dell’Altopiano Sabato 22 gennaio una rappresentativa del Circolo Scacchistico Altopiano dei Sette Comuni (ragazzi con età compresa tra i 10 ed i 15 anni) ha partecipato ad un torneo di caratura provinciale tenutosi a Vicenza. Il torneo Riscacco, organizzato dal Circolo Scacchistico Vicentino Palladio, si è tenuto presso la Scuola Pertile in via Mainardi a Vicenza ed ha visto la partecipazione di ben 136 giocatori suddivisi in 3 categorie.Al torneo B (classi 2002, 2003, 2004 e 2005) il Circolo altopianese non aveva rappresentanti ma si pensa di portarne fin dalla prossima occasione. Al torneo A (classi 1999, 2000 e 2001) hanno partecipato Gianluca Broglio, Sebastien Callegari, Gioele Cufai, Federico Marolla e Lorenzo Scarsella. Il numero degli iscritti al torneo A è stato di 56 tutti provenienti dalle scuole più rinomate di Vicenza in tema di scacchi. L’affermazione degli scacchisti altopianesi è stata impressionante ed ha lasciato increduli anche noi. Primo classificato assoluto (6 vittorie su 6 gare) è risultato Lorenzo Scarsella e terzo classificato assoluto (5 vittorie su 6 gare) è risultato Sebastien Callegari che ha perso solo l’incontro con il suo amico-rivale Lorenzo. Tre vittorie sui 6 incontri giocati sia per Gianluca Broglio che per Federico Marolla mentre in giornata no l’estroso Gioele Cufai che ha vinto solo 2 dei 6 incontri disputati. Complessivamente, comunque, è mancato poco (nella classifica per scuole siamo arrivati secondi) che non portassimo a casa anche il trofeo come miglior scuola partecipante. Bisogna infatti precisare che i ragazzi menzionati sono tutti di Lusiana e frequentano l’I.C. “P. M. Pozza di Lusiana”. Nel Torneo Open abbiamo partecipato con 3 atleti: Giacomo Broglio, Corrado Graziano e Gerardo Graziano Gerardo. I risultati ottenuti dai nostri rappresentanti adolescenti sono stati un po’ meno brillanti ma comunque hanno vinto due o tre incontri dei 5 sostenuti. Anche questo è un segnale di un discreto livello raggiunto, ma siamo sicuri che per tutti e tre ci siano margini di miglioramento. Presto ci saranno altre opportunità sia in provincia sia fuori provincia e cercheremo di presentarci con delle rappresentative ancora più numerose e, se possibile, agguerrite. Inutile negare la meraviglia degli amici del Circolo Scacchistico Palladio nel vedere i risultati ottenuti dal manipolo di nostri atleti. Durante le premiazioni si sono congratulati e, scherzando, hanno riconosciuto che oltre che sugli sci i ragazzi dell’Altopiano sono bravi anche sulle scacchiere. Siamo stati invitati alle prossime iniziative (probabilmente vi è anche voglia di rivincita) e noi abbiamo accettato ben volentieri. Inoltre stiamo pensando di organizzare una iniziativa analoga, come Circolo Scacchistico Altopiano dei Sette Comuni, dopo lo svolgimento delle finali regionali dei giochi studenteschi che si terranno a Gallio l’8 aprile 2011. Non c’è che dire, questo 2011 è iniziato proprio bene e se il buongiorno si vede dal mattino…Resta da fare solo i complimenti ai ragazzi per il risultato raggiunto ed augurare loro di ottenerne ancora continuando a divertirsi e a crescere sani. Se poi la pratica del gioco degli scacchi li aiuta, come dichiarano gli esperti, anche a scuola allora “siamo proprio a cavallo”. G.S. 8 15 l’Altopiano Sabato 22 gennaio 2011 MOBILITA’ DOLCE Sistemazione e collegamento dei sentieri intorno ai paesi: “Un progetto intercomunale al quale si sta lavorando” Il coordinatore Franco Sella: “In via di completamento il percorso per raggiungere il Kaberlaba dal centro di Asiago. Credo che per luglio i lavori, con un costo contenuto, saranno terminati” Un’intesa tra Comuni, che vede l’assessore allo sport di Asiago Franco Sella quale coordinatore, per tracciare e dotare di tabellazione vari percorsi di mobilità dolce. Il progetto è quello di unire contrade, frazioni e paesi con percorsi lontani dalle auto, adatti a grandi e piccoli, sia per pedoni che per ciclisti e, in alcuni casi, anche ai cavalli. Un progetto più volte auspicato a sollecitato anche attraverso queste pagine al quale sembra si stia lavorando e il cui primo step consiste nel censire i sentieri. L’altopiano è ricchissimo di stradine, mulattiere e percorsi che si snodano in mezzo ai campi e che anticamente collegavano i centri abitati tra di loro e con le contrade. Buona parte di queste strade sono di proprietà comunale; altre invece, nonostante siano state usate da generazioni di altopianesi come vie di comunicazione, attraversano proprietà private. “Stiamo censendo parecchie vie marcandole poi con il gps – aveva illustrato ancora mesi fa Franco Sella su queste pagine io stesso quando esco a passeggiare o mentre faccio jogging ne approfitto per continuare la mappatura”. Ma a che punto siamo? Come prosegue il progetto ? Franco Sella ha avuto modo recentemente di illustrare quanto si sta facendo in consiglio comunale. “Con il primo sentiero, l’Asiago – Gallio, - afferma Sella - siamo già a buon punto per la sua definizione, ma stiamo lavorando anche su un numero cospicuo di percorsi che saranno segnati da una tabellonistica unitaria in tutti i Comuni. Inoltre ogni percorso viene valutato nelle sue caratteristiche, ovvero se è adatto a tutti oppure solo ai pedoni”. Tra le prossime vie che saranno rese accessibili ai pedoni e ciclisti c’è l’antica strada che collega il centro di Asiago con il Kaberlaba, il collegamento con il Prunno ed il più impegnativo Boscon – Cesuna - Treschè Conca. Particolarmente interessante risulta il percorso, in via di completamento, per raggiungere il Kaberlaba. Un percorso attraverso prati e contrade seguendo una delle strade più antiche di Asiago. “E’ dall’anno scorso che abbiamo iniziato il progetto delle ciclabili e delle vie pedonali – spiega Sella – Abbiamo individuato la strada principale di Asiago fino al 1919 che è parallela alla strada della Ceresara, costeggiando tutta via Morar; quella che passa davanti al campo di calcio in via Monte Ortigara e giunge fino alla contrada Morar. Una strada caduta in disuso e ritornata ad essere coltivata, ma che rimane comunale. Abbiamo quindi, insieme a proprietari dei fondi confinari alla strada, ridelimitato i confini originali fino all’incrocio con via Baracca”. “L’opera non è stata finita solo perché ci sono stati dei problemi tecnici – prosegue - Intanto è una strada che per cento anni non è quasi più stata utilizzata. Noi abbiamo ripicchettato tutta la zona, abbiamo intenzione di ripristinare le vecchie laste in pietra, in accordo anche con i proprietari dei campi adiacenti ed è già stata fatta tutta una serie di progetti dove sono stati individuati gli spazi per il deflusso delle acque piovane, il ripristino della vecchia fontana e la pianificazione dello strato di terra con la creazione di una serie di panchine e staccionate, rendendo questa strada percorribile da tutti fino ad arrivare a via Ceresara senza passare per la strada principale”. “Per quanto riguarda la parte successiva da via Morar fino ad arrivare ai Poslen abbiamo individuato il proseguimento attraverso la vecchia strada dei Poslen che è comunale – continua Sella - Stiamo però facendo anche un’altra valutazione, ovvero di realizzarla sul lato del Ghelpack, però qui dobbiamo parlare con i privati. Abbiamo comunque già individuato dove mettere tutte le tabelle con le indicazioni. Credo che per luglio i lavori saranno terminati ad un costo molto contenuto grazie all’impiego esclusivo delle maestranze comunali”. Gerardo Rigoni 8 16 l’Altopiano Sabato 22 gennaio 2011 CESUNA DUE STERCHELE DUE MEDAGLIE di Giorgio Spiller Ostarelo Sugli eventi guerreschi in Altopiano nella prima guerra mondiale esiste una vasta letteratura. È giunta l’ora di raccontare anche la storia di alcuni dei no- ex combattenti di Cesuna 1915 - 18 Emilio Sterchele (1896-1924) Il tenente Emilio Sterchele compare al centro della bella foto, che contiene novantotto ovali con le immagini dei reduci, giovani e meno giovani, e al centro quelle dei deceduti. A lui, tra tutti i Cesunesi che avevano partecipato al conflitto, spetta il posto d’onore per la medaglia d’argento. La foto è del 1928, nel pieno dell’era fascista, un’era che ad Emilio Sterchele non dispiaceva; fu difatti un entusiasta sostenitore del partito fascista dagli albori degli anni venti, di quegli anni di cui non arrivò a veder la fine, in quanto morì nel 1924 per i postumi del gas aspirato in prima linea. Laureato in lettere classiche a Padova, non potè proseguire la carriera militare per mo- stri paesani coinvolti nei due conflitti. In “I Vicentini Decorati al Valor Militare”, a cura dell’UNUCI; Unione Nazionale Ufficiali in Congedo d’Italia –Vicenza abbiamo trovato queste notizie. A Cesuna una famiglia si è particolarmente distinta nella guerra del 1915-18, quella degli Sterchele Paciuchi; due fratelli, Emilio e Angelo, ottennero rispettivamente la medaglia d’argento e di bronzo. Erano figli di Dal Maistro Catterina e GioMaria Paciuco, maestro elementare e primo presidente della Cooperativa di Consumo dal 1897, detto Cincinnato per il legame con la terra, a cui volle ritornare dopo gli incarichi civili. La casa paterna era una delle ultime in contrà della chiesa, verso il Panocio, distrutta durante il conflitto; Emilio costruì un bel villino dopo contrada Mitze e Angelo la casetta rossa sotto villa Ercego, ora Tabor, sulla strada per Magnaboschi, case tuttora esistenti. Testo di conferimento della medaglia tivi di salute e si dedicò agli impegni civili come assessore al comune di Roana. Già in trincea aveva iniziato a comporre una raccolta, intitolata poi “A tempo perso”, di quindici tra poesie e canzonette, nelle quali, oltre che inneggiare al corpo degli alpini e all’amor patrio, si dilettava a rimare sulle vicende che lo avevano coinvolto nell’amministrazione comunale di Roana e sui viaggi in rinomate locali- tà termali, per curare la malattia, dimostrando una vivace e non comune verve ironica. Emilio sposò Anna Spiller Nanda ed ebbe due figli, Arduino e Dina, riconosciuti ai fini pensionistici come vedova ed orfani di guerra, che, dopo la sua morte, raggiunsero lo zio Angelo a Torino, dove molti cesunesi si erano trasferiti in quegli anni. L’impegno condiviso nelle commemorazioni post-guerra cementò l’amicizia Tenente milizia territoriale 7° Reggimento alpini – Medaglia d’Argento - Comandante di una compagnia, la guidava arditamente attraverso una zona violentemente battuta dal fuoco nemico ed alla testa del proprio reparto slanciavasi poi con mirabile coraggio per ben tre volte all’assalto. Contrattaccato, resisteva valorosamente coi pochi superstiti, dando insuperabile esempio di fermezza e tenacia. Ferito, rimaneva sulla posizione ad impartire ordini e ad incitare i dipendenti, finchè l’attacco nemico non fu respinto. Monte Solarolo (Monte Grappa), 2428 Ottobre 1918 tra Emilio ed il fante Giobatta Titta Rigoni Stern, presidente degli ex combattenti di Asiago e padre di Mario Rigoni Stern, tanto che essi fecero poi da padrini ai rispettivi figli, Titta Stern ad Arduino ed Emilio al grande scrittore. Angelo Sterchele (1898-1974) Se Emilio dal padre ereditò la passione per gli studi, Angelo ereditò quella per l’allevamento del bestiame e la cura dei terreni di famiglia, molto estesi. Anch’egli portò nel corpo le conseguenze del conflitto, colpito dalla malaria, ma se la cavò e si sposò con Jolanda Cobelli, da cui ebbe due figli, Sergio e Lidia. Una caduta accidentale portò Sergio alla morte in giovane età. Trasferitisi a Torino, lasciarono la città sotto i bombardamenti e ritornarono a Cesuna, dove Angelo riprese la sua attività di agricoltore. Nel tragico 7 settembre 1944 la sua abitazione venne presa di mira nella rappresaglia nazifascista, che portò all’incendio di una ventina tra case e stalle. La figlia Lidia ricorda i racconti di Angelo sulla coraggiosa e fortunata azione: “Eravamo in sedici. ma facemmo un tal baccano, gridando “Savoia! Savoia!”, che sconcertammo il nemico, di forze superiori, costringendolo alla resa.” Testo di conferimento della medaglia Soldato 2° Reggimento granatieri – Medaglia di Bronzo – Partecipava volontariamente ad un reggimento di pattuglia, spintosi verso le linee di resistenza nemiche vi faceva numerosi prigionieri – Collo dell’Orso (Piave), 2 Luglio 1918. Acconciatura e trucco da sposa e da sera Trattamenti tricologici mirati Check-up della cute e del capello Extension Manicure Accessori moda Bigiotteria Via J.SCAJARO ASIAGO Telefono: 0424 463694 Giorgio Spiller Ostarelo, autore degli allestimenti scultorei e digitali, nel museo del 7° Reggimento Alpini (Sedico-BL), a cui apparteneva il prozio paterno Emilio. SPAZIO CINEGHEL L’Amministrazione Xe l’Amministrazione ‘na bela cosa Te ne capita proprio de bele Qua te ferma ‘na femena graziosa La te aspeta do isteriche zitele. Qua on operario che t’in dise su D’ogni color e d’ogni qualità, Là on consiglier che no gh’in pol più E che reclama la so libertà. Qua me aspeta ‘na grossa commision Dei operai che xè disocupà; Là de le done ‘na dimostrazion Par el sussidio che i ghe ga levà. L’un vol la strada, l’altro l’acquedoto, E questo el ponte, e quelo el simitero L’un dise: “ el Consiglier xe on muso roto” E st’altro: “ E l’assessor poco sincero” Mi senza andare in bestia co nessuno Zerco de contentarli co le bone Ma qualche volta a più de qualcheduno Ghe volaria la scuria de Lione 14 – 4 - 921 Dimissioni da Consigliere Comunale di Roana. Considerato che il malanno mio Non vuol lasciarmi e andarsene con Dio E visto che le cure d’Ospedale Non guariscono affatto da ogni male: Considerato che ogni medicina Pel povero mio corpo è una ruina, Visto che tra dottori e specialisti Io son ridotto quasi al “lumen Cristi”, Mentre oggidì per le Amministrazioni Ci vuol gente di polso e di cogl…ni. Rassegno l’onorifico mandato, Che dai miei elettor mi fu affidato, A codesto onorevole consiglio. Devotissimo ognor Sterchele Emilio Il Lamento di un itterico. Bacco, panciuto dio, vestiti a lutto. Piangete o Bolognesi mortadelle; Degli antipasti re, roseo prosciutto, Lacrime amare versa a catinelle. Addio risotto al ragù, addio tutto Ho stuol di paste al sugo e di tortelle. Tutte le vostre lacrime di strutto Versate, o di maial bistecche belle. Un che v’amava tanto, alla follia, Vi dee lasciare, inesorabilmente. Sol puro latte vuol la malattia Ad acqua minerale puzzolente. Con questa cura, orribilmente ria, Se non muoio, guarisco certamente. Karlsbad, 16-12-21 TI PRESENTO Sabato 5 febbraio ore Domenica 6 febbraio ore I 20 20 – – MIEI 22 22 Q U A L U N Q U E M E N T E Sabato 12 febbraio ore 20 – 22 Domenica 13 febbraio ore 20 – 22 PARTO COL FOLLE Sabato 19 febbraio ore 20 – 22 Domenica 20 febbraio ore 20 – 22 FEMMINE CONTRO MASCHI 8 17 l’Altopiano Sabato 22 gennaio 2011 Insieme, con coraggio, per la legalità La storia di Pino Masciari, testimone di giustizia, raccontata nel libro, scritto con la moglie Marisa, “Organizzare il coraggio – La nostra vita contro la ndrangheta” presentato ad Asiago Quattordici anni di non vita, per aver scelto la legalità, per aver detto “No”. No ai compromessi, no alla compiacenza, no alla sottomissione, no agli inciuci, no alla corruzione. Quattordici anni di non vita perché trascorsi dentro quattro mura, e non sempre le stesse, passati a nascondersi, staccato dal mondo, annullato, per aver fatto nomi e cognomi, per aver denunciato l’illegalità. Non chiamiamolo collaboratore di giustizia, non lo è. Lui non è stato né corrotto, né corruttore. Pino Masciari, calabrese di Serra San Bruno, è stato, è e resta un imprenditore onesto, che non ha piegato la testa, divenuto testimone per creare giustizia. Quella che manca non solo in Calabria, perché la mafia, la ndrangheta, la camorra sono dappertutto. Ma Pino Masciari è prima di tutto un uomo coraggioso che ha deciso di salvare ciò che nessuno gli potrà togliere: la sua integrità morale, la sua rettitudine a costo di perdere tutto il resto, compresa la libertà di vivere alla luce del sole. L’ha persa lui, l’ha persa sua moglie Marisa, non l’hanno mai avuta i loro due figli. E’ una storia forte quella che Pino e Marisa E’ pronto l’ultimo libro di Renzo Cappozzo Avventure di caccia con Zorro E sono dieci! E pensare che di solito uno dice: “Il mio sogno è scrivere un libro”. Per Renzo Cappozzo il sogno si è avverato a doppia cifra e probabilmente non sarà l’ultimo, perché di cose da dire ce ne sono tante, e per chi unisce la passione per la penna alla fantasia, gli spunti non mancano. Il suo primo romanzo “Il bosco dei castagni” è stato pubblicato nel 1998 e da allora Renzo non ha più smesso. Ha raccontato le storie della sua gente e della sua terra; le tragedie ed i lutti della guerra di liberazione, che ha avuto come teatro le montagne dell’Alto Vicentino. Dalla sua penna sono usciti i profili e le biografie dei personaggi pittoreschi che hanno segnato il passaggio dalla miseria lasciata in eredità dal conflitto, alla rinascita, ed ora vivranno per sempre, nelle pagine dei suoi libri. Per la sua ultima fatica ha scelto il mondo venatorio, e parlare di caccia in Veneto è come parlare di calcio al bar dello sport. Nella vita ci si affeziona alle persone ai luoghi e agli animali. Renzo è nato alle pendici dell’Altopiano, a Lugo di Vicenza, nel 1951, in una contrada dove si imparava prima a catturare gli uccelli e poi a fare i compiti. Si partiva dai passeri e si passava ai tordi, a beccacce lepri, e su, fino agli ungulati; lui si è fermato alla regina del bosco. Per trovare questo magnifico uccello ci vuole un ausiliario all’altezza, ed ecco apparire sulla scena il suo cane, Zorro, un campione di quelli che ti entrano nel cuore e ti accompagnano nella vita. In questo libro intitolato “Zorro, le regine e altri racconti di caccia”, edito da Grafiche Leoni, Renzo racconta le avventure di caccia con questo professore a quattro zampe, (come lo definisce lui), che è stato al suo fianco per dieci anni ed oltre ad insegnargli ad an- dare a caccia, gli dato qualche lezione di vita. Oltre alla storia di Zorro, Renzo racconta delle sue avventure di caccia alla lepre e alla volpe in Ucraina, nella zona della tragica ritirata. Della caccia alle quaglie e ai colombacci nel piccolo Stato balcanico della Bulgaria. Della Basilicata dove ha trovato gente ospitale e tante beccacce nei boschi che circondano il Vulture. Poi ha raccontato storie del capanno, delle avventure dei vecchi cacciatori della sua terra, e di un guardiacaccia, che in qualche occasione ha anteposto la coscienza alla legge. CINEMEDIE Marco Liera ad Asiago per parlare di “Finanza personale” “Finanza Personale”, il libro di Marco Liera, è stato recentemente presentato ad Asiago. Un libro nel quale il giornalista economista del “Sole 24 Ore” indica dieci regole per le famiglie italiane perché possano supporre un futuro sereno. La presentazione si è tenuta nella sala dei quadri del Municipio ed è stata organizzata dal Comune in collaborazione con il Family Banker Office asiaghese di Banca Mediolanum. Un incontro molto gradito dal pubblico visto il gran numero di presenti: tanti che la sala consigliare non aveva abbastanza posti disponibili e molti si sono dovuti accontentare di rimanere in piedi nel corridoio annesso. Dimostrazione di quanto il futuro preoccupi e come la finanza e l’economia non siano argomenti riservati agli “addetti ai lavori” ma che interessano tut- ti. “Il benessere degli italiani si basa sì sul lavoro e sul sacrificio – spiega Liera – Ma anche, e purtroppo, su circostanze irripetibili ed insostenibili come una spesa pensionistica sproporzionata rispetto ai contributi versati, un’economia sommersa pari a un quinto di quella totale, su rendimenti dei titoli di Stato a doppia cifra, sull’equo canone, su sperperi e abusi vari”. Condizioni oramai insostenibili di fronte alla più grave crisi economica dalla Grande Depressione; crisi che oggi impone una consapevolezza ed un dinamismo Masciari raccontano nel libro “Organizzare il coraggio – La nostra vita contro la ndrangheta”, una storia di quelle che non lasciano indifferenti, che muovono a pietà e indignano allo stesso tempo. Pino l’ha raccontata, lasciandosi pure andare in Da sinistra Luca Bortoli di “Occhi Aperti per costruire giustizia”, qualche momento Pino Masciari e il presidente della Comunità Montana Lucio Spagnolo (foto di Roberta Strazzabosco) alle lacrime, anche ad Asiago, in due momenti importanti: la sera del 24 ‘ndrangheta, e nel 1994 ha pre- mani non sono più nessuno”. gennaio per la cittadinanza, la sentato una denuncia e ha Sicchè nel 2004 chiede di tormattina successiva per gli stu- mandato in galera una cin- nare a casa propria, ma le autodenti delle classi quarte e quin- quantina di boss appartenenti rità glielo impediscono. L’anno te superiore (Liceo Tecnico alle famiglie più pericolose, dai dopo tuttavia le stesse autorità Commerciale e IPSIA). Due Vallelunga ai Mazzaferro, da- revocano la protezione. E lo fanno incontri organizzati dell’asso- gli Arena ai Sia. Nel 1996 la perchè, secondo loro, lui non ha ciazione “Occhi aperti per co- sua impresa dichiara fallimen- più da testimoniare in tribunale, struire Giustizia” all’interno di to, o meglio lo dichiara un tri- quando l’ultimo processo si è un percorso intitolato “I volti bunale il cui presidente verrà chiuso viceversa nel 2008. dell’in-giustizia” (con la colla- arrestato dieci anni dopo per Masciari impugna questa deborazione della libreria Giun- corruzione in atti giudiziari. Nel cisione, nel 2009 il Tar gli dà ti): “incontri e spettacoli tea- 1997 entra nel Programma di ragione, ma la sentenza non trali sui temi della Giustizia e protezione speciale, viene pre- viene mai applicata. Da qui della Legalità. Persone, storie, levato nottetempo insieme alla uno sciopero della fame e delvolti, che hanno subito l’ingiu- moglie e a due bambini in fa- la sete, l’intervento della sostizia, ma che non si sono fer- sce, comincia a peregrinare tra cietà civile, l’appoggio di mati, piegati, al dolore, alla sof- alloggi fatiscenti scelti dai suoi Napolitano. Oggi Masciari ha ferenza, alla rabbia trasfor- angeli custodi, da una città al- lasciato la Calabria e vive sotto mando queste emozioni, que- l’altra. Scrive Masciari: “Pen- scorta, ma si è ripreso un po’ della sti sentimenti in opportunità di sateci, vorrei che per un atti- sua vita, usandola per girare l’Itacrescita per il nostro Paese”. mo vi diceste: io da domani lia e per parlare soprattutto ai Pino Masciari è uno degli mattina sono in un altro posto, giovani nelle scuole e costruire “indomabili”, che ha reagito io da domani non posso più con loro una cultura della legaalle vessazioni della usare il mio nome, io da do- lità. Stefania Longhini individuale informato e meditato, in passato mai necessario. “Solo con lungimiranza finanziaria una famiglia può pensare di far fronte a spese, all’educazione dei propri figli, ad una vecchiaia serena agli imprevisti che purtroppo la vita ci riserva – ha concluso l’autore – E’ però anche vero che questa “maturità finanziaria” che gli italiani devono costituire permette di essere più padroni del proprio destino, di essere maggiormente protagonisti della propria realizzazione personale”. Gerardo Rigoni Schegge assassine Nuovo libro dello sminatore Lafirenze, “per capire la bonifica bellica” Continuare, caparbiamente, a spiegare cos’è la bonifica bellica e a documentare episodi relativi a ritrovamenti di ordigni bellici, causa oggi di numerosi tragici incidenti, è la conseguenza di una campagna di sensibilizzazione che, da anni, l’autore di questo libro, Giovanni La Firenze, indirizza contro l’indifferenza di coloro che non conoscono o rimangono inermi verso un’incognita ancora lontana dall’essere risolta. Da sempre, infatti, il rischio di una mancata bonifica è causa di numerose vittime tra la popolazione civile e il rischio, a detta degli esperti del settore, rimane altissimo e, purtroppo, sottovalutato da parte di chi dovrebbe investire, a più ampio raggio, sul- la sicurezza di tutti noi ignari dei pericoli mortali che ancora si celano dappertutto nel sottosuolo, sia in città che in campagna. La professionalità e l’abnegazione dei bonificatori, invisibili sentinelle di vita, rimangono elementi indispensabili per affrontare un problema che inspiegabilmente, restando confinato ai margini di ogni importante notizia, è sminuito nella sua portata anche quando a rischiare sono uomini che lavorano accanto a bombe e ordigni pronti ad esplodere. In questo libro l’autore, oltre a definire, in sintesi, l’importanza di una bonifica, ripercorre, filtrando anche attraverso una documentazione acquisita da internet e dal suo sito, www.biografiadiunabomba.it, le tappe episodiche passate e presenti di notizie inerenti i ritrovamenti di ordigni e relativi incidenti. All’interno della ricerca l’autore ha quindi inserito alcuni articoli di giornale che trattano lo scoppio di ordigni causati da novelli recuperanti, tra questi la disgrazia occorsa sull’Altopiano di Asiago in località Pennar a Antonio Pertile (“Toni Bomba”), nel gennaio 2008. Il volume è edito da Florestano Edizioni, costo 10,00 euro. G.D.F 8 18 l’Altopiano Sabato 22 gennaio 2011 Band altopianesi crescono - 4th Dimension Un tour da quarta dimensione Saranno il gruppo spalla dei Sonata Arctica nel loro tour europeo 2011 Inizierà il 23 di febbraio l’avventura dei 4th Dimension, gruppo altopianese che, a soli cinque anni dalla nascita, è riuscito a raggiungere importantissime mete. La band si è formata nel 2005, ma è dall’anno successivo che ha acquisito l’attuale formazione: alla batteria e alla tastiera ci sono i venticinquenni asiaghesi Massimiliano Forte e Talete Fusaro, alla chitarra e al basso troviamo due giovani ragazzi di Gallio Michele Segafredo e Stefano Pinaroli, mentre alla voce c’è Andrea Bicego, residente a Valdagno, ma altopianese di adozione. Il gruppo si è sempre dedicato al metal melodico, genere poco considerato dai media italiani, ma che ha una folta schiera di seguaci a livello europeo. Dopo aver suonato come cover band nei locali altopianesi e del vicentino, i 4th Dimension hanno sentito l’esigenza di iniziare a scrivere canzoni proprie; dalla loro passione è nata The Sun in My Life, canzone composta da Andrea e da Talete, ma arrangiata da tutto il gruppo. Con questo pezzo, i cinque giovani musicisti hanno partecipato a un concorso nazionale, classificandosi tra le prime band in gara e ottenendo di essere inseriti in una compilation, Invasione Totale 3, distribuita in migliaia di copie in Italia e Germania. Senza passare per la realizzazione di una demo, il gruppo ha continuato a comporre nuovi pezzi, fino a che Alessio Lucatti (tastierista dei Vision Divine, una delle metal band italiane più amate al mondo) si è offerto di produrre il loro album di esordio, The White Path to Rebirth (Il bianco sentiero verso la rinascita, musiche originali dei 4th Dimension, testi di Andrea Bicego), che vanta fra l’altro come ospiti due cantanti d’eccezione come Fabio Lione dei Rhapsody of Fire (la metal band italiana più famosa al mondo) e Melody Castellari (apparsa più anche su Rai 1 e figlia di Corrado Castellari, autore, tra gli altri, di Mina e di Iva Zanicchi). Il 2010 è stato un anno davvero positivo per il gruppo: in primavera-estate, i 4th Dimension erano già in studio a Livorno e Pisa per le registrazioni e, successi24.02.2011 Majestic Music Club, Bratislava Slovakia vamente, a Treviso per 25.02.2011 Petöfi Csarnok, Budapest Hungary il mastering al New Sin 26.02.2011 Cvetlicarna, Ljubljana Slovenia Studio, uno dei più im27.02.2011 Alcatraz, Milan Italy portanti studi di incisio01.03.2011 Masters of Rock Café, Zlín Czech Republic ne in Italia. Con l’anno 02.03.2011 Szene, Vienna Austria nuovo, è arrivata un’al04.03.2011 Kaminwerk, Memmingen Germany tra buona notizia: l’eti05.03.2011 HsD, Erfurt Germany chetta discografica 06.03.2011 Hof ter Lo, Antwerp Belgium Crash & Burn Records 07.03.2011 Garage, Saarbrücken Germany si è offerta di pubblica08.03.2011 Z7, Pratteln Switzerland re l’album distribuendo- Katia Ricciarelli madrina del “Cantazzurro Festival” Con l’apertura delle iscrizioni è giunto alla sua nona edizione il Cantazzurro Festival. La manifestazione canora quest’anno regalerà al suo pubblico una ventata di novità. Prima e maggiore quella di una madrina d’eccezione: il soprano Katia Ricciarelli. L’artista porterà il suo contributo di competenza e di raffinatezza all’ormai consolidata formula del concorso. Non verrà a mancare nemmeno il contributo dello “storico” coordinatore del Cantazzurro, il maestro Vince Tempera. In gara, come sempre, tre categorie di cantanti. Gli interpreti, senza limiti di età o di genere musicale; le nuove proposte e non per ultimi i giovanissimi interpreti (ragazzi tra i 10 e i 14 anni) che nel 2010 hanno portato al successo televisivo la strepitosa voce di una delle piccole partecipanti. Cantazzurro è inserito nel circuito dei Grandi Festival Italiani, una serie di concorsi distribuiti sul territorio nazionale che porteranno poi ad un’uni- ca grande finale. Le iscrizioni sono aperte all’interno del sito: www.cantazzurro.it con scadenza il 3 maggio prossimo. Allo stesso indirizzo si possono trovare tutte le informazioni riguardanti la presente e le passate edizioni del Festival. Continua infatti il patrocinio dalla Regione Veneto e dalla Provincia di Vicenza e l’appoggio di Radio Stella Fm e di Radio Asiago. Cantazzurro è inoltre partner della Fondazione Fibrosi Cistica di Vicenza. lo in tutta Europa. In contemporanea, il gruppo è stato contattato per fare da band spalla ai Sonata Arctica nel loro tour europeo 2011: un sogno che si avvera per cinque musicisti che sono cresciuti ispirandosi anche alla celeberrima band finlandese. Nonostante l’entusiasmo sia stato da subito molto forte, l’umiltà dei cinque ragazzi li ha portati ad andarci con i piedi di piombo, tanto da comunicare soltanto qualche giorno fa questo grandissimo successo, che li proietta davvero in un’altra dimensione: dai pub altopianesi ai palchi internazionali, da un pubblico di un centinaio di persone a uno ben più grande (si parla di circa 2000 ascoltatori a serata). Si tratta di undici date (che costituiscono la prima parte del tour dei Sonata Arctica) che si collocano all’interno dell’evento di quest’anno forse più importante nell’ambito del power metal sinfonico, le cui serate sono praticamente sold out. Per i ragazzi si tratta di una grossa opportunità, sia perché suoneranno con Sonata Arctica e Labyrinth (altra band che i 4th Dimension stimano da sempre) che per la conseguente possibilità di promuovere il proprio disco, entrando in contatto con ambienti in cui questo genere musicale viene tenuto in alta considerazione. Non sanno cosa aspettarsi di più: per loro questo è già un traguardo fulmineo e inaspettato. In attesa del tour (nella locandina potrete vedere le date), i 4th Dimension festeggeranno al pub Khéllar di Asiago, con una serata che si terrà il 19 febbraio, in cui si potranno trovare le magliette della band e il loro album in anteprima (la cui copertina è stata realizzata da un’importantissima artista francese, Alexandra Bach) contenente dieci canzoni metal melodico di ampio respiro, per lo più appetibili a un vasto pubblico. I cinque ragazzi, ancora increduli, ritengono che questo loro cammino possa essere un incentivo per coloro che si avvicinano alla musica, ma anche per le band locali; i sogni non sono irrealizzabili, basta crederci e impegnarsi per perseguirli e loro ne sono la prova evidente. Martina Rossi Il Concerto di S. Valentino L’Associazione Artemusica di Roana organizza per sabato 12 febbraio un “concerto di San Valentino” con musiche di Mozart, Chopin, Granados, Prokofiev, Schumann.Ad esibirsi, alle ore 21, presso la sala consiliare del Municipio di Canove, sarà il pianista Andrea Boscutti , con la partecipazione straordinaria di Federico Toffano al violoncello. Formatosi presso il Conservatorio di Udine, Andrea Boscutti si è perfezionato frequentando masterclasses tenute da celebri musicisti e seguendo corsi presso l’Accademia di Como e negli USA. Ha partecipato a vari concorsi nazionali e internazionali, piazzandosi sempre ai primi posti. Attualmente frequenta il corso accademico triennale di Pianoforte al Conservatorio di Musica “Arrigo Pedrollo” di Vicenza sotto la guida del M° Marco Tezza ed è più volte stato selezionato fra i migliori pianisti dello stesso Istituto. Ha svolto inoltre il ruolo di Maestro collaboratore nel’ opera “Maria de Buenos Aires” di Piazzolla prodotta dal Conservatorio nel 2008. Nel Andrea Boscutti 2009 risulta vincitore del concorso “Il solista con l’ Orchestra” che lo vede esibirsi insieme all’ Orchestra sinfonica del Conservatorio di Vicenza. Ha inoltre partecipato come pianista nell’ opera “Angelo Quante volte, un uomo” di Francesco D’ Ovidio che ha debuttato al Teatro Nuovo di Milano. Federico Toffano inizia la sua attività concertistica a 11 anni entrando a far parte dell’Orchestra Giovanile Vicentina e si forma presso il Conservatorio “Arrigo Pedrollo” di Vicenza, sotto la guida del maestro Giannantonio Viero. Frequenta corsi e masterclasses di perfezionamento tenuti da importanti musicisti e collabora con l’Orchestra Filarmonica di Stato di Bacau della Romania sotto la direzione di Ovidiu Balan, con l’Ensemble Guarnieri di Giorgio Fiori, con l’ensemble Il Divertimento di Piero Toso, con l’Orchestra delle Venezie di Giovanni Angeleri. Ricopre il ruolo di spalla con la SCO (Stravinskji Chamber Orchestra) diretta da Marco Tezza. Nel 2010 è risultato idoneo all’Orchestra dell’Accademia Mozart. Attualmente studia all’Accademia di Imola con Giovanni Gnocchi e Stefano Cerrato e al Centro Culturale “Antiruggine” con Mario Brunello. Come al solito, il concerto sarà ad ingresso libero e sarà seguito da un piccolo rinfresco. Nicoletta Manfrin Federico Toffano 8 19 l’Altopiano Sabato 22 gennaio 2011 LA RUBRICA DELLA MEDICINA Come sfuggire al colpo della strega… Insieme al raffreddore comune, il mal di schiena a livello lombare costituisce la ragione più comune di visita al medico di base. Più del 85% delle persone in età adulta soffriranno di mal di schiena almeno una volta nel corso della loro vita con un’incidenza massima tra i 30 e i 50 anni. I dolori lombari inoltre costituiscono una delle principali cause di assenza dal lavoro e di richieste di visite mediche e indagini diagnostiche. Se da una parte la lombalgia è molto spesso dovuta a sforzi muscolari inappropriati, quindi del tutto benigna e transitoria, dall’altra le possibili cause organiche di questa patologia sono molteplici e per tanto meritevoli di una diagnostica precisa ed accurata. L’anamnesi, cioè la raccolta delle informazioni che il medico esegue durante il colloquio con il paziente, consente di capire se vi è una correlazione tra attività lavorativa e/o sportiva e l’insorgenza della patologia. Se quindi un mal di schiena a livello lombare è insorto dopo un qualche tipo di lavoro fisico, come spaccare legna o palare neve, si può star tranquilli che si tratta di una patologia funzionale, cioè da sovraccarico muscolare e scheletrico. La visita del medico verificherà quindi la presenza di contratture muscolari paravertebrali e con opportuni farmaci in qualche giorno verranno risolte e con esse la sintomatologia dolorosa. Si parla in questo caso di lombalgia acuta, cioè di recente insorgenza e di durata inferiore al mese. In assenza di una causa scatenante e per le lombalgie croniche (durata superiore ai 3 mesi) è invece importante provvedere ad una scrupolosa diagnostica differenziale. L’esame di base è la classica radiografia standard ormai quasi affiancata di routine dalla risonanza magnetica. Quali sono le principali informazioni che comunemente vengono fornite da questi esami? In primo luogo, consentono di escludere la presenza di fratture (nell’anziano possono essere anche spontanee in assenza di traumi), di curve scoliotiche o di neoformazioni che meritano ulteriori approfondimenti. In sintesi, dalla radiografia otteniamo una panoramica generale della situazione delle vertebre e dei dischi ad essa interposti: comunemente vi è il riscontro di spondilartrosi (= artrosi delle vertebre), di appuntimenti osteofitosici (= cornetti che deformano i margini dei corpi vertebrali) e di riduzione in altezza dei dischi vertebrali (= disidratazione del disco). La risonanza magnetica invece focalizza la sua attenzione sia sulla struttura dei dischi vertebrali, evidenziando la presenza di eventuali ernie o rigonfiamenti (preludio all’ernia), sia sull’eventuale interessamento dei nervi che dal rachide (= schiena) fuoriescono per irradiare gli arti inferiori, evidenziando eventuali compressioni. Nella stragrande maggioranza dei casi questi due esami sono sufficienti per inquadrare la lombalgia e solo nel caso in cui essa sia accompagnata da irradiazione agli arti inferiori, la così detta sciatica, può essere utile completare le indagini con una elettromiografia, in grado di misurare accuratamente l’entità dello schiacciamento del nervo. Se da un lato la diagnostica della lombalgia può apparire lineare, dall’altro il suo trattamento è ben distante dall’essere ben definito e standardizzato e molto spesso richiede una cura di tipo “sartoriale”, cioè a misura di ciascun paziente. Vi sono però delle nozioni generali che possono essere valide per tutti: 1. Igiene posturale: è essenziale prevenire sovraccarichi muscolari e scheletrici ad esempio quando si svolgono attività di movimentazione carichi; utilizzare la forza delle gambe per alzare uno scatolone e non gravare sulla schiena, utilizzando anche dei bustini steccati (non la pancera della nonna!) per favorire il mantenimento di una posizione adeguata; 2. Non Aspettare: quando si avvertono i primi sintomi del mal di schiena, non attendere per vedere se passa, ma assumere subito antiinfiammatori (precedentemente prescritti dal medico); in questo modo si evita il suo acuirsi e la sua cronicizzazione, e magari pochi giorni di terapia saranno sufficienti perché receda, al contrario poi sarà necessario intraprendere terapia per un periodo di tempo maggiore. 3. Piscina: qualche ora di ammollo in una piscina (magari termale o c o n idromassaggio) daranno un sicuro ed immediato beneficio grazie all ’ a z i o n e decontratturante sulla muscolatura. Al di là di queste indicazioni poi sarà il medico a valutare la necessità di terapie fisiche come la massofisioterapia, il laser ed affini. Un discorso a parte lo merita la tanto famigerata ernia del disco. Facciamo un passo indietro. Fino a qualche decennio fa non appena veniva fatta diagnosi di ernia del disco si procedeva ad intervento chirurgico senza tanti ripensamenti: nel tempo, la dimostrazione dell’alto tasso di recidiva e l’evidenza clinica che la fisioterapia, il riposo e i medicinali portavano ad ottimi risultati clinici ha di molto ridimensionato tale tendenza. Oggi, l’intervento chirurgico per ernia del disco è indicato solo in quei limitati casi in cui l’ernia comprime in maniera irreversibile le radici dei nervi, causando non solo dolore (sciatica) all’arto inferiore, ma anche deficit di forza e di sensibilità; ciò non basta, infatti lo stesso ministero della sanità raccomanda di procedere ad intervento chirurgico solo se la durata dei sintomi è superiore alle 6 settimane e non è controllabile con nessun tipo di terapia medica o fisica. Solo la sindrome della cauda equina (= una compressione da ernia del disco intervertebrale di più radici nervose) rappresenta un’indicazione assoluta all’intervento di discectomia da effettuare urgentemente, se possibile entro 24 ore e non oltre le 48 dall’insorgenza dei sintomi: si tratta però di una sindrome poco frequente caratterizzata da anestesia completa della regione inguinale e perineale e disturbi sfinterici, sintomi cioè ben differenti dalla classica lombo sciatalgia. Nel caso in cui quindi la vostra risonanza evidenzi la presenza di ernia del disco o di rigonfiamenti (bulging), non dovete allarmarvi. Innanzitutto è un riscontro assai comune, che non necessariamente implica l’insorgenza di lombalgia o di sciatalgia, ma semplicemente nel caso in cui insorgano tali sintomi ne spiegano la causa. Il trattamento, nel caso di irradiazione agli arti inferiori prevede spesso l’utilizzo di cortisonici per via intramuscolare in associazione a complessi vitaminici che Dott. Christian Comelato stimolano la rigenerazione del Medico Chirurgo nervo strozzato dal disco. Un Specialista in Ortopedia e Traumatologia - Diploma po’ di riposo a letto ed un bustino in posturologia clinica saranno poi sufficienti. Molte Drigente medico presso volte, passato l’episodio acuto UOC Ortopedia Asiago questo non si ripresenta, menDiploma UEFA allenatore calcio a 11 tre altre volte si può ripresentare [email protected] a distanza di mesi o anni. LA RUBRICA DELL’ECONOMIA Il regime dei minimi Come si deve fare per avviare un’attività imprenditoriale in forma individuale o di lavoro autonomo? Quali sono i regimi fiscali utilizzabili a tale scopo. A questa e ad altre domande risponderemo oggi nel seguente articolo. Quando si decide di intraprende una qualsiasi attività imprenditoriale in forma individuale è necessario calibrare quale sarà il volume d’affari che si intende raggiungere. Il motivo di ciò risiede naturalmente nella scelta del regime contabile fiscale più adatto: il Legislatore consente infatti l’utilizzo di diversi regimi fiscali a seconda delle “dimensioni” dell’impresa. Il regime contabile e fiscale che tra tutti più semplice è il “regime dei minimi”. Introdotto dalla Finanziaria 2008, è naturale per quei soggetti la cui attività di impresa, artistica o professionale, sia riconducibile, in base ai requisiti prestabiliti, alla nozione di “attività minima”. Il regime può essere adottato dalle persone fisiche residenti nel territorio dello Stato esercenti attività di impresa, arti o professioni, che abbiano determinate condizioni. In particolare non si devono conseguire ricavi o compensi, ragguagliati ad anno, in misura superiore ai 30.000,00 euro, non si devono effettuare cessioni all’esportazione o operazioni assimilate alle cessioni all’esportazione, non si devono sostenere spese per lavoro dipendente o per collaboratori, non si devono erogare somme sotto forme di utili di partecipazione agli associati con apporto costituito da solo lavoro, ed infine, non si devono acquisire, anche mediante contratti di appalto e di locazione, beni strumentali di valore complessivo superiore a 15.000,00 euro da determinarsi nell’anno di entrata nel regime, e nei due precedenti. Dal regime in parola sono esclusi i non residenti che svolgono l’attività nel territorio dello Stato, i soggetti che si avvalgono di regimi speciali per la determinazione dell’imposta sul valore aggiunto, i soggetti che, in via esclusiva o prevalente, effettuano operazioni di cessione di fabbricati porzioni di fabbricato e terreni edificabili, ovvero di mezzi di trasporto nuovi, ed infine, i soggetti che pur esercitando attività imprenditoriale, artistica o professionale in forma individuale, partecipano, nel contempo, a società di persone, ad associazioni professionali, o a società a responsabilità limitata a ristretta base proprietaria che hanno optato per la trasparenza fiscale. Il reddito prodotto dai soggetti minimi è costituito dalla differenza tra l’ammontare dei ricavi o compensi percepiti nel periodo d’imposta e quello delle spese sostenute nel periodo stesso nell’esercizio. L’imputazione delle spese, dei ricavi e dei compensi al periodo d’imposta deve essere effettuata sulla base del principio di cassa, e cioè in considerazione del momento di effettiva percezione del ricavo o compenso, nonché di effettivo sostenimento del costo o della spesa. Sul reddito determinato secondo le regole illustrate si applica un’imposta sostitutiva dei redditi e delle addizionali regionali e comunali pari al 20%. Il predetto reddito, assoggettato ad imposta sostitutiva, non concorre alla formazione del reddito complessivo del contribuente. Ulteriore semplificazione è data dal fatto che i contribuenti minimi sono esenti dal pagamento dell’IRAP, dall’applicazione degli studi di settore e parametri e dalla registrazione e tenuta delle scritture contabili ai fini delle imposte sul redditi. I soggetti che applicano il regime dei contribuenti minimi non devono applicare l’Iva sulle proprie fatture di vendita: inoltre sono esonerati dagli obblighi di liquidazione e versamento dell’imposta e da gran parte degli obblighi previsti dal D.P.R. 633/1972 in merito a registrazione di fatture attive e passive, conservazione e tenuta dei registri e documenti iva, fatta eccezione per le fatture di acquisto e le bollette doganali di importazione. Non devono inoltre predisporre la dichiarazione e la comunicazione dati Iva. In capo ai contribuenti minimi permangono comunque alcuni adempimenti: tra i più significativi abbiamo l’obbligo di numerazione e conservazione delle fatture di acquisto e delle bollette doganali, l’obbligo di certificazione dei corrispettivi, e l’obbligo di annotare sulle fatture emesse che si tratta di operazione effettuata ai sensi dell’ art. 1, comma 100, della legge finanziaria per il 2008. In conclusione si deve ricordare che l’imposta applicata al reddito prodotto nella misura del 20% rappresenta un’imERRATA CORRIGE L’agevolazione fiscale ri- posta sostitutiva dell’Irpef e guardante la prima casa pertanto, se il contribuente decade quando l’acquiren- non percepisce altri redditi non te vende o dona l’abitazio- avrà modo di portare in dene prima che sia decorso trazione le spese detraibili il termine di 4 anni dalla (spese mediche, interessi sui data di acquisto della stes- mutui, ecc). sa e non 5 come erroneamente indicato nell’articolo Dott. Riccardo Mosele Dottore Commercialista e di questa rubrica dal titolo Revisore Legale dei Conti “L’acquisto della prima casa” pubblicato sul nuDott. Andrea Benetti Commercialista Esperto mero del giornale 337 di Contabile e Revisore Legale sabato 8 gennaio. dei Conti 8 20 l’Altopiano Sabato 22 gennaio 2011 Asiago Vipers. Il ritorno di Cristian Rela L’ex capitano e tecnico del Grande Slam fa il suo ritorno a casa. Basterà per risollevare le sorti dei campioni d’Italia? Era l’1 giugno 2008, giorno della conquista del quinto scudetto, quando Cristian Rela guidò per l’ultima volta i Vipers. Di lì a pochi mesi, infatti, la separazione, non senza qualche polemica. Per il tecnico del “Grande Slam” seguirono un paio di stagioni a Trieste, sponda Edera (con cui vinse una Supercoppa, proprio contro la sua ex squadra), e la chiamata in azzurro dello scorso anno. Rela, attuale c.t. della nazionale, era poi rimasto libero da impegni con i club e, dopo qualche corteggiamento inizialmente non corrisposto (in occasione della fase finale di Champions), ecco il ricongiungimento, non senza sorpresa, con il “vecchio amore”. Nel momento più difficile della stagione più complicata nella storia del club. Ma perché tornare proprio adesso? Della serie “ma chi te l’ha fatto fare”? « Troppo facile allenare i più forti e basta, no (e ride, ndr)? All’inizio della stagione avevo deciso di star fermo fino a gennaio – racconta “Ciano” – ma Fabio (Forte, il presidente e fino alla scorsa settimana anche allenatore dei Vipers, ndr) mi ha contattato dopo qualche mese. Inizialmente, però, non c’erano le condizioni. Negli ultimi tempi era tornato alla carica e con lui anche i “vecchi” della squadra ed alla fine eccomi qui. Mi faceva male vedere Asiago ridotto così ed ho accettato questa sfida perché ci credo. Resterò fino al termine della stagione, poi si vedrà. Si decide sempre in due ». E l’impatto per Rela non è stato affatto semplice. Subito il derby con Vicenza, senza capitan Sartori, Carli e, dopo pochi minuti, anche Schivo (uscito per un infortunio che lo terrà ai box per un po’, auguri Icio!) e subito una sconfitta (8-5). « Non ho certo la bacchetta magica, c’è molto da lavorare, inutile girarci attorno. In occasione del primo allenamento ho riscontrato un livello basso in termini di qualità ed intensità, nonostante l’impegno e la buona volontà non manchino, ma la squadra è messa male. Va ricostruita sotto l’aspetto fisico, mentale e della disciplina. Contro Vicenza, ad esempio, abbiamo subito troppe penalità (9), e solo una è stata “spesa bene” secondo me, incassando quattro gol. Senza dimenticare quello pesantissimo con l’uomo in più. Nel primo tempo abbiamo sbagliato tutto; mentre nel secondo c’è stata una reazione positiva, la squadra mi è piaciuta. Da lì dobbiamo ripartire, cercando di avere più testa ed essere più cinici. Non siamo più quelli di una volta, dobbiamo calarci nei panni di una “piccola” ed essere più umili. Non ci possiamo più permettere di fallire dieci occasioni da gol e neppure concedere tante penalità come l’altra sera. Dovremo lavorare su tutto, conoscerci meglio e dare tutti qualcosa in più, anche i più giovani che hanno l’occasione di dimostrare qualcosa in un’annata come questa. Spero di riuscire a motivarli, perché finora ho visto più grinta e “cattiveria” da quelli più vecchi. Il tempo stringe e le partite incombono ». Febbraio sarà un mese chiave per la Rigoni di Asiago attesa da tre gare casalinghe (Arezzo, Ferrara ed Edera Trieste) ed una trasferta delicatissima (sabato 12) ad Opicina contro il Polet Trieste. « Situazione critica, ma onestamente lo pensavo ancora prima di prendere in mano la squadra. Entrare nei playoff dev’essere il nostro unico obiettivo in questo momento. Sento e leggo che Asiago potreb- Canove Calcio - 2^ Categoria Calcio - 3^ Categoria Un finale di stagione avvincente Con i due gol in casa del Tre Ci di domenica scorsa, il Canove Calcio si conferma padrone del terzo posto del girone F di seconda categoria. Una domenica che ha visto tutti i prognostici rispettati quindi senza variazioni di classifica. Un rullo compressore il Canove che è la squadra più proficua del suo girone con ben 46 gol fatti contro i 26 subiti. Ma non solo la compagine gialloblu si rivela tra le più redditizie di tutto il campionato di seconda. Un dato di fatto che dovrebbe collocare il Canove in una zona della classifica più alta lontana dai rischi di dover prolungare il purgatorio della seconda categoria anche per il prossimo campionato ma qualche passo falso e qualche disattenzione (antichi malanni dei gialloblu quando vanno “pellegrini” in pianura) fanno sì che la squadra di mister Baù dovrà lottare fino alla fine in un campionato che si sta rivelando comunque avvincente per i giovani del settore giovanile che si stanno facendo le ossa ma al tempo divertendo. 10 partite vinte, 5 pareggiate e solo tre perse sono il bottino a 12 giornate dalla fine del campionato. Pesano soprattutto il pareggio con il Bp93 e la sconfitta con la Juventina Laghi che hanno allontanato il Canove dalla cima della classifica dove staziona il Rino Toniolo. Non riesce ai gialloblu nemmeno lo scontro diretto con la squadra thienese con il Rino Toniolo. Nonostante la capoclassifica sia stata schiacciata per lunghi periodi nella sua metà campo, il Canove non riesce a portare be diventare uno spauracchio per tutti in quella fase del campionato, ma intanto bisogna arrivarci e per me ora conta solo questo. Dev’essere il nostro obiettivo primario. Potenzialmente possiamo battere chiunque, specie sulla pista di casa; dobbiamo pensare solo a metter via punti, senza curarci degli altri, anche se, ad esser sincero, mi auguro che nessuno faccia qualche calcolo strano nel prosieguo della regular season ». L’unico calcolo che conta è che Asiago rimane ancora padrone del proprio destino, ma adesso deve provare davvero a cambiare passo, fin da questo sabato (ore 18.30), quando in via Cinque arriverà l’Arezzo dell’amico Jure Penko, esemplare guardiano della gabbia arancionero fino a pochi mesi fa. Una gara difficile (anche per le numerose defezioni), come tutte quelle che attendono Rela e soci da qui fino al termine della regular season; una gara che potrebbe essere veramente quella della svolta. Stefano Angonese a casa il bottino pieno trovando solo un 2 a 2 che aiuta solo gli avversari. Anche in Coppa il Canove sorride con una preziosa vittoria di 1 a 0 sul campo dell’Eurocalcio, capolista del girone Q, mettendo una seria ipoteca sul passaggio ai quarti di finale. Si un finale di stagione avvincente, ancor di più appena i gialloblu potranno salutare il pubblico amico dell’Armando Frigo. G.R. Classifica Seconda Categoria girone F: Toniolo Rino * punti 40; S. Anna * 37; Canove * 35; Marola *34; Lugo Calvene * 31; Bp ’93 *, Tre Ci *, Juventina Laghi e Fara S. Vitale * 28; Vallonara * 23; Spf * 21; Longa ’90 * 18; Fides * 16; Grantorto * 15; Colceresa MPM * 7; Breganze * 6. (* partite in meno) Prossimo turno (6 febbraio – ore 15): Canove – Marola Prosegue il buon momento del calcio altopianese in terza categoria, nonostante nell’ultimo turno il GLC abbia visto finire la sua striscia positiva che durava da tre giornate Gli uomini del presidente Xausa, infatti, dopo aver espugnato di misura (0-1) il campo dell’Ospedaletto, sono scivolati (3-1) su quello del Villaggio S. Lazzaro, rallentando così la corsa verso le zone medio-alte della classifica. Al momento, comunque, la via più breve per cercare di acciuffare i playoff promozione resta quella della “Coppa Bassano”, dove Schivo e compagni hanno raggiunto la semifinale (4-4 all’andata contro il Transvector) ed il 9 marzo prossimo cercheranno di staccare il pass per la finalissima che assegna il 5° posto nella griglia di partenza della post season. E appena fuori dalla zona playoff staziona l’Asiago Calcio Altopiano, che, dopo il blitz sul campo del Novoledo Villaverla, schiuma rabbia per essersi fatto rimontare (era accaduto anche contro l’Arsiero) il doppio vantaggio dal Rozzampia, penultimo del girone B. Un vero peccato, perché quei due punti in più avrebbero fatto comodo, soprattutto se si pensa che gli uomini di Lorenzi devono anche recuperare l’incontro con il New Team SS. Trinità, avversario da maneggiare con cura visto che proprio nell’ultima giornata ha inflitto il primo stop stagionale all’Arsiero. Classifica Terza Categoria girone B: Cogollo ** punti 34; Galvanauto Motta * 32; Arsiero *, Union Pedemontana * e Monte di Malo * 29; Asiago ** 28; Novoledo Villaverla * 26; New Team SS. Trinità ** 22; S. Quirico * 21; Azzurra Agno ** e Zanè * 18; Montecchio Precalcino * 17; Valli * 16; S. Tomio * 15; Rozzampia * 11; Giavenale * 8. (* le partite in meno) 8 21 l’Altopiano Sabato 22 gennaio 2011 SPORT Festa per lo “scudetto” di Sergio Rigoni Simone Carli convocato per le Universiadi Sci di fondo. Campionato Regionale categorie giovanili Medaglie per tutti! L’US Asiago Sci terza nella classifica delle società Dopo la grande impresa con la strepitosa medaglia di bronzo ai Campionati Italiani Giovani in Val di Fiemme, gli atleti dell’Unione Sportiva Asiago Sci hanno fatto man bassa di podi anche al Campionato Regionale svoltosi il 23 gennaio a Val Padola (BL). Gara affascinante e ricca di spettacolo che è stata organizzata dall’U.S. Val Padola. Le piste da fondo che si sviluppano tra distese di boschi per oltre 30 km, sono riconosciute dall’UNESCO come patrimonio naturale dell’umanità; si diramano da Val Padola in direzione Valgrande e Selvapiana e sono perfettamente battute sia per la tecnica classica che per lo skating. In una splendida giornata d’inverno, di quelle che ti fanno sentire nel pieno clima della stagione con neve ben compatta e tracciato impegnativo, la gara svoltasi in tecnica classica ha visto gli atleti dell’US Asiago Sci ottenere i buonissimi piazzamenti. Chiamate a gareggiare sono state le categorie Ragazzi, Allievi, Aspiranti e Junior. Nella categoria Ragazzi maschile, buona gara per Franco Pesavento e Sebastiano Dalle Ave che hanno chiuso rispettivamente in nona e decima posizione. Tra gli Allievi femminile, Debora Rosa, nonostante la rottura di un bastoncino, è riuscita a chiudere in seconda posizione, e confermando le sue potenzialità anche in vista dei Campionati Italiani che si svolgeranno proprio sulle piste di casa al Golf Arena di Asiago; sempre nella stessa categoria buono il decimo posto di Denise Cera e la dodicesima posizione per Brenda Pangrazio. Sul fronte maschile della categoria Allievi, Marco Mosele ha portato a casa uno splendido terzo posto. Tra gli Aspiranti sulla distanza dei 10 km il gradino più alto del podio è stato conquistato da Davide Cantele con un tempo di 26'.23.7, mentre la seconda posizione è andata a Luca Rigoni con un tempo di 27.01.0; ottima anche la prestazione di Simone Bertacco che ha chiuso quinto con un tempo di 27’55.9. Tra gli Juniores maschile si piazza in sesta posizione Marco Lobbia con un tempo di 27’23.7; tra la Juniores femminile quinta posizione per Roberta Forte. Giornata da incorniciare per l’US Asiago Sci, che con ben 4 podi ha conquistato anche il terzo posto nella classifica delle società. Le gare proseguono e gli atleti dell’Unione Sportiva Asiago Sci non finiscono di stupire ed appassionare il “fan club” di genitori, nonni, parenti, amici e simpatizzanti, che seguono i ragazzi in allenamento e in gara. Un ringraziamento grande e meritato agli allenatori Carlo Dal Pozzo eAlberto Pertile che seguono con impegno e costanza i propri atleti, e alla società US Asiago Sci nonché al presidente Sergio Vellar che si è detto soddisfatto dei risultati e della crescita sotto ogni aspetto dei ragazzi. Morena Turetta La notizia, che non t’aspetti, quella che le Fiamme Oro attendevano da ben quarantasette anni, è arrivata da Gressoney St Jean località valdostana dove, domenica 23 gennaio, si assegnavano i “tricolori” di sci nordico per quanto riguarda le staffette. Ebbene sì: dopo quasi mezzo secolo i poliziotti son finalmente tornati sul gradino più alto del podio maschile e a “lanciarli” verso questa rinascita è stato proprio un ragazzo dell’Altopiano, Sergio Rigoni, uscito dal vivaio dell’Us Asiago Sci. Con una prima frazione impeccabile ci ha messo del suo nella vittoria finale ottenuta con la collaborazione di Luca Orlandi, Dietmar Noekler e Federico Pellegrino. L’Us Asiago Sci non può che festeggiare assieme al “suo” poliziotto che già da inizio stagione stava fornendo convincenti prestazioni ma che in Valle d’Aosta, proprio al momento giusto, è riuscito a superarsi ampiamente. Un’altra bella notizia è arrivata dal mondo universitario con la convocazione di Simone Carli alle Universiadi. Per l’atleta dell’Us Asiago Sci il biglietto per Erzurum (Turchia), sede dei “giochi” 2011 riservati agli iscritti alle facoltà universitarie, è arrivato al termine di un ciclo di gare in Austria, Svizzera e, naturalmente, in Italia dove l’asiaghese è riuscito ad ottenere un paio di podi ed alcuni buoni piazzamenti. Gli azzurri convocati sono stati complessivamente sedici equamente suddivisi fra maschi e femmine. Come nazione però i posti disponibili erano sei per ciascuna delle due componenti per cui ragazze e ragazzi del selezionatore Madella si sono alternati a seconda delle proprie caratteristiche. Simone Carli ha gareggiato in supercombinata, slalom, gigante e super-g. Un altro centro per lo SKI TEAM ALTOPIANO DI ASIAGO nelle categorie ragazzi-allievi Domenica 23 gennaio si è svolta a Malga Rivetta la seconda gara di sci alpino della provincia di Vicenza che ha visto impegnati gli atleti delle categorie ragazzi-allievi. Giornata alquanto fredda ma che ha visto il regolare svolgimento del primo slalom speciale in programma questa stagione organizzato dall’ U.S. Asiago sci, da quest’anno per la categoria allievi in 2 manche, mentre per la categoria ragazzi sempre 1 sola manche. Come per la gara precedente, svoltasi al Passo Brocon, il trionfo è andato nuovamente allo “Ski Team Altopiano di Asiago”, che ha iniziato la sua prima stagione con grande entusiasmo e preparazione; al secondo posto si è piazzato il “Centro sci Vicenza” e al terzo lo “Sci Club 2000”. Per lo Ski Team Altopianese, nella categoria allievi si è piazzato al 2° posto Alberto Spagolla e per le femmine il miglior piazzamento è stato di Greta Pais al 5°; per la categoria ragazzi doppietta sul po- dio maschile con Riccardo Cantele sul gradino più alto con un ottimo tempo di manche e Gianmaria Savegnago al 2°, mentre per le femmine Serena Di Marco al 4° posto. Nella stessa giornata si è svolto lo slalom gigante per le categorie baby-cuccioli alle Melette di Gallio e per lo Ski Team Altopiano di Asiago è salita nuovamente sul gradino più alto del podio” la cucciola” Noemi Dalla Costa mentre per la categoria maschile Matteo Dalla Costa è arrivato 4°. La stagione è iniziata con ottimi auspici per lo Ski Team Altopiano di Asiago, orgoglioso di portare in alto il nome del nostro Altopiano. 8 22 l’Altopiano Sabato 22 gennaio 2011 Ai Campionati mondiali di Oslo 2011 manca ormai pochissimo, le gare di “coppa”, quelle della prima fase, si sono concluse da qualche settimana. Niente di meglio allora di un bel raduno per smaltire le fatiche e le tensioni di inizio stagione per poi presentarsi all’appuntamento iridato possibilmente in forma ottimale. E dove “rifugiarsi” allora per respirare un clima di amicizia e condivisione se non in una terra, quella altopianese, dove la disciplina si è praticata sin dal suo comparire sulla scena degli sport invernali anche se oggi sta vivendo una fase di stanca? Detto, fatto. Tre combinatisti azzurri, Armin Bauer, Alessandro Pittin e Lukas Runggaldier, tutti delle Fiamme Gialle, Giuseppe Chenetti, uno fra i tecnici dello sci di fondo di maggior valore non solo in ambito nazionale, lo skimen “slegar” Pietro Frigo ed il massaggiatore hanno trascorso un periodo di preparazione fra Asiago e le piste circostanti grazie al- La combinata nordica azzurra in altopiano Un raduno in vista dei Campionati mondiali di Oslo. La rappresentativa ha avuto modo d’incontrare gli alunni delle prime due classi delle scuole primarie di Asiago l’azione congiunta dell’ amministrazione comunale del capoluogo, dell’Us Asiago Sci e dei volontari prestatisi per rendere il soggiorno del Team Italia il più utile possibile. Su iniziativa dell’assessore allo sport Franco Sella, fra un allenamento e l’altro, la rappresentativa ha avuto modo d’incontrare gli alunni delle prime due classi delle scuole primarie di Asiago per raccontare le esperienze, suscitare interesse per la disciplina ed ascoltare dagli scolari stessi domande e curiosità entrambe puntualmente arrivate. Un’esperienza importante che prelude ad un progetto più articolato di rilancio della disciplina in altopiano per capire se vi siano margini perché ciò possa accadere riportando quindi in auge questo sport, salto dal trampolino e sci da fondo appunto “combinati” fra loro, un tempo praticato da tanti e con successo soprattutto ad Asiago e Gallio. Giuseppe Cheneti si è inoltre reso disponibile per un prezioso aggiornamento rivolto agli allenatori di fondo dell’altopiano illustrando gli ultimi responsi scientifici in materia. L’occasione è pure servita per sentire dai tre azzurri bilanci e prospettive di ciascuno. Alessandro Pittin, carnico, un anno fa prima medaglia olimpica, bronzo, nella storia della combinata nordica italiana non è molto soddisfatto di quanto raccolto sin qui: “ Ho smarrito un po’ le migliori sensazioni nel salto. In tutte le sue fasi sento di non essere ancora a posto. Sono però convinto che questo periodo privo di gare alla vigilia del “mondiale” di Oslo possa riportarmi ai miei livelli abituali. Sono quindi ottimista”. Armin Bauer si sta invece riprendendo da un infortunio al braccio sinistro: “Sto migliorando anche se non posso forzare ancora. Sono partito con una buona carica ed i risultati non si sono fatti attendere. Ora devo soltanto guarire bene poi toccherà solo a me”. Lukas Runggaldier è sorpreso del suo ruolino di marcia: “Speravo di entrare nei primi quindici in una gara di “coppa” invvece è andata ancor meglio. L’ingresso nelle Fiamma Gialle mi ha evidentemente fatto raggiungere la necessario tranquilità psicologica per cui ora riesco a lavorare meglio e, proprio per questo, spero di mantenere l’attuale condizione anche durante questi “mondiali” norvegesi ormai vicini”. Il saggio “Sepp” Chenetti crede molto nei suoi ragazzi. Al trio dei già qualificati se ne aggiungeranno un altro paio, forse tre. “Nomi e numeri usciranno dopo le ultime selezioni di questo fine settimana. Qui ad Asiago si è lavorato molto bene anche grazie al clima di collaborazione sul quale si è potuto contare. Ora per gli atleti è in programma un calo di forma per poi riprenderla, tutta, in occasione dell’appuntamento iridato. E’ un’ ope- razione un po’ rischiosa cui siamo però costretti dal calendario vuoto di gare per un tempo troppo lungo. Rimanere al topin questa situazione è praticamente impossibile per cui questa è strada obbligata. La mia fiducia in questa squadra di giovani – conclude – è tanta anche tenendo conto che l’obiettivo finale è rappresentato dalle Olimpiadi di Sochi 2014". In ogni caso dall’altopiano parte un “in bocca al lupo” di quelli “doc”. Sperando, naturalmente, che crepi. Renato Angonese Ristorante CASA ROSSA località Kaberlaba - Asiago info 0424-462017 TOMMASO LEONI BIRRERIA PIZZERIA Musica dal Vivo SABATO SABATO19 19 FEBBRAIO: FEBBRAIO: Grand Prix “Lattebusche” 2011 III^ Prova I Baby e Cuccioli alle Melette Domenica 23 Gennaio sulla pista “Meletta di Mezzo” alle Melette di Gallio si è svolta la III^ prova valida per il Circuito Provinciale “Lattebusche” di sci alpino. La manifestazione è stata organizzata dallo Sci Club Gallio. Alla Gara che impegnava i giovani atleti delle categorie Baby e Cuccioli (nati negli anni dal 2000 al 2003) nella specialità “Slalom Gigante”, hanno partecipato 170 bambini di cui 61 femmine e 109 m a s c h i i n r a p p re s e n t a n z a d e l l e 1 5 Società sportive partecipanti. Nella splendida cornice di una meraviglio- sa domenica dalle fredde temperature, ma con un cielo terso da cartolina, in uno magnifico scenario coronato dalla presenza di un pubblico numeroso e partecipe, la competizione ha ottenuto il plauso dei presenti ed i complimenti degli addetti ai lavori. Meritevole la prestazione complessiva degli atleti di casa che con un ottimo risultato collettivo permettono alla Società di conquistare il terzo gradino del podio nella classifica per Società. Un sincero ringraziamento a quanti hanno collaborato e a tutti gli Sponsor. Questi i risultati: Cat. Baby Femminile: 1^ Sara Gottardo (SC 2000 Mason); 2^ Zoe Tessarolo (Centro Sci Vicenza), 3^ Giulia Frison (Sci Club Gallio). Cat. Baby Maschile: 1^ Antonio Valente (Centro Sci Vicenza), 2^ Lorenzo Illotti (Sci Club Gallio); 3^ Riccardo Lupato (S.C. Sette Comuni). Cat. Cuccioli Femminile: 1^ Noemi Dalla Costa (Ski Team Altopiano di Asiago), 2^ Anita Muraro (U.S. Asiago Sci), 3^ Matilde Sofia Grassetto (U.S. Asiago Sci) Cat. Cuccioli Maschile: 1^ Jacopo Trulla (Centro Sci Vicenza), 2^ Christian Bonato (U.S. Asiago Sci), 3^ Mattia Frison (Sci Club Gallio). Classifica per Società: 1^ U.S. Asiago Sci, 2^ Centro Sci Vicenza, 3^ Sci Club Gallio 8 23 l’Altopiano Sabato 22 gennaio 2011 VOLLEY Sabato scorso vittorie importanti per Terza Divisione e Under 13 Il Volley Asiago Altopiano doma gli avversari Vittorie importantissime e convincenti quelle ottenute dal Volley Asiago Altopiano Sabato scorso in casa contro due avversari di alta classifica. La prima, quella della Terza Divisione FIPAV, ottenuta ai danni della prima della classe dell’Olimpia Zane’ al termine di un match combattutissimo; 3 a 2 il finale con parziali di 25:20, 24:26, 20:25, 25:18 e 15:8 che parlano chiaro: match interminabile e vissuto sul filo dell’equilibrio per quattro set, c’e’ voluto solo un superlativo tie break dell’Asiago per portare a casa una vittoria che inietta morale e fiducia alla squadra di coach Munari e, soprattutto, consente all’Asiago di rimanere agganciato al gruppetto di testa composto da Malo, Pasubio, Zane’ e Novale. A fine match abbiamo raccolto qualche impressione da alcune protagoniste della bella vittoria: “che fosse dura lo avevo messo in conto, ma così dura non me lo sarei aspettato” commenta la palleggiatrice Deborah Rigoni “un match tra i più combattuti da quando gioco a pallavolo... sul primo set vinto da noi avevo quasi quasi pensato che avremmo potuto anche vincere la partita, ma poi sul 2 a 1 per loro devo dire che quel poco di speranza era già evaporato. Nella riposo tra il terzo e il quarto set abbiamo capito che non si poteva già gettare la spugna e siamo entrate in campo con uno spirito diverso, con una forza di gruppo, con la convinzione che la partita si perde alla fine e non dopo tre set e infatti abbiamo rovesciato la situazione a nostro favore vincendo il quarto e poi facendo un tie break praticamente perfetto. Questa vittoria ci dà soprattutto morale, quel pizzico di fiducia in noi stesse che avevamo lasciato sul campo del Pasubio qualche settimana fa e che ci fa capire che, malgrado sia per noi un campionato d’esordio in federazione, possiamo essere comunque competitive.” E a queste parole si aggiungono quelle del centrale Sara Plebs:”questo per noi è un campionato difficile, lo scopriamo partita dopo partita... siamo in assoluto le più giovani, a volte ci scontriamo con squadre che hanno a referto ragazze di 25 anni, io non ne ho ancora compiuti 16. Le trasferte sono impegnative, ci è capitato di giocare anche alle venti e trenta della sera, cosa che di certo non succedeva quando facevamo l’Under 16 in AICS. Purtroppo siamo anche in po- che... siamo partite a inizio campionato che eravamo una quindicina ma poi per motivi di lavoro di alcune o di studio di altre ci ritroviamo a essere sette o otto ad ogni partita; potessimo avere un po’ più di ricambio ci consentirebbe di mantenere una maggiore lucidità nell’arco di una intera partita. Credo comunque che se continuiamo a rimanere unite e a impegnarci potremmo dare del filo da torcere un po’ a tutte”. E sempre Sabato scorso, subito dopo la gara della Terza Divisione, è stato il turno delle cugine più giovani dell’Under 13. Ottima prova anche la loro che sconfiggono per 3 a 2 le dirette concorrenti alla testa del campionato AICS: l’Union Creazzo. Partita che si era messa sui binari del match di andata con le ragazzine terribili dell’Altopiano in vantaggio per due set a zero ma che subiscono poi la rimonta del Creazzo. Questa volta però la rimonta ha avuto solo parziale successo: al 2 a 0 per l’Asiago fa seguito il pareggio del Creazzo; 2 a 2 e si va al tie break, ma e’ il grande carattere della squadra di coach Gatti, assistito in questa stagione dalla coppia Plebs-Basso, e il pubblico numeroso sui gradoni dell’IPSIA a fare il resto: tie break palpitante che si chiude con la vittoria asiaghese per un “en plein” tutto bianco-blu a sottolineare il gran lavoro che tutto il team asiaghese sta svolgendo in questa stagione. E sulla bella vittoria dell’Under 13 abbiamo il commento a caldo di coach Petronio Gatti: “pur giocando meno bene rispetto all’andata, siamo riusciti a portare a casa una importante vittoria che ci conferma in testa alla classifica. A onor del vero l’Union Creazzo, che non dimentichiamolo, fa anche il campionato di Federazione, ha dimostrato un’organizzazione di gioco superiore alla nostra, ben disposte in difesa e sempre alla ricerca di costruire un attacco efficace. Non a caso, pur perdendo, hanno fatto 5 pt totali in più rispetto a noi. Noi, al solito, abbiamo difeso bene ma non benissimo, forse ho accorciato troppo la squadra sui loro attacchi e diverse volte ci hanno colpito con palloni lunghi; abbiamo cercato di costruire sempre gli attacchi ma poi, un po’ per imprecisione e un po’ per timore di sbagliare, non siamo stati molto efficaci. Alla fine tutte coloro che hanno messo piede in campo avevano dato il 110% e non ne avevano proprio più. E la vittoria al quinto set per 15:13 è stata una piccola apoteosi che le ragazzine meritavano. Una vittoria ancora più esaltante se pensiamo che qualche ragazza era reduce da influenza e una (Barbara F.) tornata a casa dopo la partita aveva la febbre a 38,5° !!! ed aveva passato la notte precedente l’incontro insonne a vomitare ma ha voluto esserci. Fantastica. Melania B., il nostro capitano, in settimana aveva svolto un solo allenamento per un fastidioso mal di gola. Mi ha fatto piacere vedere anche un gran tifo sugli spalti, stracolmi grazie all’apporto di tantissimi familiari delle nostre atlete e di un numerosissimo gruppo di supporter creazzesi. Adesso abbiamo tre incontri alla nostra portata in cui ci sarà spazio per far giocare chi ieri ha fatto molta panchina ma tanto tifo e per ricaricare le pile (leggasi lavorare sui fondamentali) in attesa dei play off, che a questo punto non possono sfuggirci.” I prossimi impegni per il Volley Asiago Altopiano sono previsti per sabato prossimo 5 Febbraio quando all’IPSIA arrivera’la nuova capolista ASD Pallavolo Malo (incontro previsto alle ore 16:00), mentre l’Under 13 e’ attesa a Schio dall’Auxilium domenica 6 Febbraio alle ore 10:30. Volley Cesuna - Inizia il girone di ritorno Settore giovanile in pieno fermento Neppure il tempo di una breve sosta per i campionati di Prima Divisione, nei quali sono impegnate le formazioni di vertice della P.G.S. Pallavolo Cesuna, che, con le partite in programma nella settimana in corso, già inizia il girone di ritorno. Nello scrutare le rispettive classifiche ciò che balza subito agli occhi è che risulta quanto mai richiesto un cambiamento di propositi che possa dar corso ad una stagione più prolifica nei risultati; infatti, nonostante qualche segnale positivo sia comunque emerso, manca nelle formazioni altopianesi il sapore del successo che pur aveva contraddistinto i precedenti campionati. Sia il Caseificio Pennar, la squadra maschile, che La Bussola, la squadra femminile, osservano la propria classifica dalla desolante posizione di ultimo posto con la speranza di tirar fuori le soluzioni più adatte per risalire la china e non trovarsi a tu per tu con lo spettro della retrocessione. Una situazione che nasce da problematiche diverse per le due formazioni: innegabilmente dovuta all’elevato spessore tecnico delle competizioni, per quanto riguarda il settore maschile; principalmente legata a fattori motivazionali, nonché ad un sostanziale rinnovamento del nucleo di atlete, la crisi di risultati emersa nel settore femminile. Quasi a sottolineare l’analogo percorso da imboccare, il calendario prevede per entrambe le compagini due importanti sfide già nei primi turni in programma con formazioni incluse nella zona salvezza: il Caseificio Pennar, spronato dal rientro in campo di capitan De Guio, troverà sul cammino prima la Polisportiva Santa Croce nella trasferta di giovedì 3 febbraio (il resoconto sul sito www.giornalealtopiano.it), poi il Volley Bassano nella sfida in programma alle 20,30 di sabato 12 febbraio al palazzetto di Roana. Campi invertiti per La Bussola che sabato 5 febbraio alle 20,30 affronta a Roana la compagine di Torri di Quartesolo, mentre il fine settimana successivo scenderà a Rossano per il secondo turno di ritorno. Là dove i risultati contano meno, essendo più rilevante l’accumulo di esperienza per acquisire la capacità di rendere automatica l’esecuzione dei movimenti di contatto con la palla, i cosiddetti fondamentali, è il settore giovanile. Dopo la fase iniziale dedicata alla preparazione della tecnica è arrivato il momento anche per i nostri pallavolisti “in erba” di cimentarsi nei campi di gioco e confrontarsi con le altre squadre della provincia. Vale la pena di ricordare la scelta operata qualche anno fa da parte della società di iscrivere tutte le squadre unicamente ai campionati di Federazione con il fine di aumentare il livello tecnico degli atleti; ciò pur nella consapevolezza di dover pagare lo scotto di vedere affievolirsi i risultati rispetto alla precedente militanza nei campionati amatoriali quali quelli dell’AICS e CSI. Una scelta confortata dall’appoggio incondizionato della Polisportiva Comune di Roana, che, grazie all’appoggio economico di Rigoni di Asiago, Cassa Rurale ed Artigiana di Roana e Consorzio fra i Caseifici, offre la possibilità a tutti i ragazzi di trovare giovamento dalla pra- tica dello sport nelle sue varie discipline. Proprio in questi giorni ha avuto inizio il primo torneo 4x4 dedicato ai maschietti U12 i quali hanno ben colto l’occasione di mettersi in mostra regalandosi due strepitose vittorie contro le compagini di Auxilium Schio e Altair Vicenza; sicuramen- te una meritata soddisfazione per i loro allenatori Stefania Costa e Fabio Carli che li hanno accompagnati nella crescita sportiva. Dalla settimana prossima inizieranno la propria attività agonistica sia la squadra maschile che partecipa al campionato U14, che le squadre femminili di U16 e U20 le quali par- teciperanno ai rispettivi campionati di terza categoria; altro discorso, invece, per le formazioni femminili di U14 e U13 che hanno già affrontato l’emozione dell’esordio essendo impegnate la prima nel campionato di categoria e la seconda nel torneo “Braccio di Ferro”. Ilario De Guio 8 24 l’Altopiano Sabato 22 gennaio 2011 “L’iscrizione nella scuola di Cesuna La giornata della Memoria un “obbligo” non condiviso da tutti” Ausmerzen, considerazioni “a caldo” Egregio Direttore, il ministro Gelmini nella sua azione politica ha iniziato, e sostiene tuttora, una lotta contro gli sprechi dell’istruzione pubblica; ora io vorrei esporle una situazione, presente nella nostra provincia, che va in direzione diametralmente opposta. La scuola secondaria di 1°grado “Reggenza 7 Comuni” dispone di una sede centrale ad Asiago e di altre tre sedi nei paesi di Cesuna, Mezzaselva e Gallio. Le scuole di Cesuna e Mezzaselva appartengono entrambe al Comune di Roana. Negli ultimi anni sempre più genitori delle frazioni di Treschè Conca e Canove hanno scelto di iscrivere i propri figli alla sede di Asiago anziché quella di Cesuna, sia per motivi di natura personale che per considerazioni relative alla didattica. Nello scorso anno scolastico, poco prima della scadenza del termine delle iscrizioni alla classe prima, il Consiglio d’Istituto ha approvato una delibera che di fatto obbliga tutti i bambini abitanti nelle frazioni di Cesuna, Treschè Conca e Canove a frequentare la sede di Cesuna, salvaguardando, però, i bambini abitanti nella frazione di Camporovere che “per tradizione” (così è scritto testualmente nella delibera) hanno sempre frequentato la sede di Asiago. Il Dirigente Scolastico sosteneva la necessità di mantenere aperta la sede di Cesuna e per questo motivo almeno dieci bambini dovevano assolutamente iscriversi alla classe prima di Cesuna. Attualmente gli alunni presenti in tale sede sono 36 ripartiti nei tre anni. Sembra quasi che gli alunni siano diventati uno strumento per mantenere in vita una scuola, ma dovrebbe essere la scuola uno strumento a disposizione degli alunni. Vorrei ricordare che nella delibera della Giunta Regionale del Veneto n° 495 del 2/3/2010, la cui relatrice è l’assessore Donazzan, si fa riferimento alla razionalizzazione delle Direzioni e dei punti di erogazione del servizio scolastico e si afferma testualmente che “ per l’anno scolastico 2010/2011 si è provveduto a dare attuazione alle disposizioni di legge relative alle istituzioni scolastiche sottodimensionate e ai punti di erogazione del servizio con un numero insufficiente di alunni”. Alla luce di quanto scritto sopra ritengo che sussista uno spreco di denaro pubblico che grava sul Comune di Roana, in quanto proprietario dell’edificio, in termini di riscaldamento, luce, manutenzione ordinaria e straordinaria della struttura e trasporto gratuito per tutti gli alunni iscritti alla sede di Cesuna. Forse tale denaro potrebbe essere investito in una seria politica si sostegno alle famiglie di tutto il Comune sotto varie forme. Penso, inoltre, che alle famiglie degli studenti obbligati a frequentare la sede di Cesuna sia stato negato il diritto di scegliere la sede che ritenevano più consona alle proprie esigenze sia di carattere pratico sia riguardanti la qualità del sistema educativo. Ritengo, altresì, che in un mondo in cui si parla continuamente di globalizzazione, venga negata la possibilità di frequentare un ambiente più ricco sia di opportunità didattiche che di relazione con coetanei frequentanti le altre sezioni, in quanto le classi presenti nella sede di Cesuna sono formate mediamente da 10-12 alunni. In prossimità dello scadere del termine per le iscrizioni alla classe prima al nuovo anno scolastico 2011/2012, da un sondaggio effettuato dall’Amministrazione del Comune di Il Giornale pubblica le Vostre lettere! Inviatele a: Giornale dell’Altopiano e-mail: [email protected] Per favorire il lavoro della redazione sarebbe preferibile riceverle via posta elettronica. E’ comunque possibile inviarle all’indirizzo: Piazzetta delle Poste n.3 36012 Asiago Si ricorda che, per poter essere pubblicate, le lettere devono riportare sempre firma e indirizzo e numero di telefono del mittente. La redazione si riserva anche eventualmente di ridurre, modificare o non accettare eventuali testi di cattivo gusto. Roana, la quasi totalità dei genitori hanno espresso l’intenzione di iscrivere i propri figli nella sede di Asiago, mentre solo 4 famiglie alla sede di Cesuna, su un totale di 27 alunni attualmente presenti nelle classi quinte. Da un colloquio avuto recentemente con il Dirigente Scolastico è emerso che ciò non sarà assolutamente possibile perché la sede di Cesuna DEVE rimanere aperta. Tenendo conto anche del trend demografico in netto calo che sta accompagnando da qualche anno il Comune di Roana e che quindi porterà, comunque nel tempo, ad una fisiologica chiusura della sede di Cesuna, ha un valido significato obbligare la maggioranza di queste famiglie ad effettuare una scelta che non condivide? Lucia Carli In tanti abbiamo visto “ Ausmerzen “, la sconvolgente trasmissione di Paolini sulla mostruosa pianificazione dello sterminio dei malati di mente, progettata (vomitata ?) dal delirio nazista nel 1939. Vi risparmio il mio commento che sarebbe solo una sequela di aggettivi rivoltanti e non aggiungerebbe nulla a quanto hanno già scritto nobilmente i giornali sulla “ Giornata della Memoria”. Solo alcune considerazioni tratte da “Ai confini dell’anima – i Greci e la follia” di G. Guidorizzi.- Cortina Editore. Senti senti cosa ne pensavano i Greci 2500 anni fa: “Per i Greci la follia non fu solo il baratro buio della ragione, ma anche l’incontro con sfere nascoste della mente e con una dimensione dalla quale un essere umano resta escluso finché la mente non lo abbandona; non fu intesa solo come cedimento della coscienza ma anche come un mezzo per forzare i suoi limiti e dilatare la personalità. Perciò lo statuto della follia, in Grecia oscilla tra due estremi: in parte corruzione dell’anima, in parte profonda esperienza dello spirito, perché solo attraverso la follia si può giungere a esplorare l’estremo confine della natura umana…La pazzia non era un oscuro territorio tra delirio e violenza....poteva anche essere un ponte tra la mente umana e la lingua segreta degli dei....La follia per i Greci fu anche una serie di realtà diverse:malattia, e s p r e s s i o n e religiosa,istituzione culturale in una società in cui i folli non erano reclusi e isolati dato che la comunità dei sani decise di coesistere con quella degli alienati.... ..La follia è una dimensione stessa dell’essere umano perciò non può essere separata da lui e dalla società....Il folle può essere un malato ma è anche un uomo in grado di forzare i limiti della co- scienza e di gettare lo sguardo là dove gli altri non vedono e conoscere nella sua mente abissi spaventosi o estasi visionarie.... Probabilmente non è esagerato dire che la grande cultura dell’epoca classica, più che sull’orgoglio della ragione, si sia costituita sulla consapevolezza della fragilità della ragione, che può organizzare e controllare le forze oscure che l’assediano solo quando assume la coscienza della propria precarietà e insieme della sua unicità..” Mica male per i nostri” barbari” antenati. Più o meno la “cultura nazista” di 2500 anni dopo. Con vergogna e tristezza, ma con un pensiero riconoscente a Franco Basaglia che ci aveva pensato. Paolo Lorenzi Rette Case di Riposo: “Il solito copione” Anche quest’anno viene proiettato sullo schermo delle famiglie il solito film: “aumento delle rette di ospitalità nelle case di riposo”. Le Amministrazioni, coadiuvate dalle loro Direzioni, che gestiscono i posti letto extra-ospedalieri del Veneto, in alcune realtà senza i preventivi passaggi di confronto e di negoziazione con i Sindacati Pensionati e con i Comitati Ospiti - Familiari, stanno deliberando ulteriori aumenti delle rette che nel 2011 determineranno costi, a carico dei non autosufficienti, più alti rispetto all’adeguamento delle pensioni. Si rinnova anche quest’anno lo scarica barile tra i garanti della qualità e quantità dei servizi e i programmatori istituzionali degli interventi finanziari: soprattutto la Regione. Una Regione (più esplicitamente la sua Giunta) che quest’anno, per la prima volta, stando alle parole dell’Assessore alle politiche sociali, non incrementerà il valore delle impegnative di residenzialità, provocando il “contenzioso” all’interno delle case di riposo. Nel mezzo del contendere tra i Consigli di amministrazione delle case di riposo, il Governo nazionale che ha cancellato i trasferimenti statali agli Enti locali e la Giunta regionale imbrigliata nelle proprie beghe interne sulla quadratura del bilancio, vengono schiacciati i diritti delle persone e viene mortificata la dignità dei non autosufficienti e dei disabili, costretti a pagare direttamente (o impegnando i redditi dei loro familiari), pesanti quote (circa cinquanta euro il giorno) per prestazioni sociali e di rilievo sanitario, che dovrebbero, invece, rientrare tra le competenze (oneri compresi) della “rete pubblica” dei servizi sociosanitari e assistenziali. Il Sindacato si oppone all’aumento dei costi a carico degli ospiti e/o dei loro familiari, perché i soggetti con disabilità psicofisica, invalidi permanenti, come gli anziani con demenze senili o colpiti dal morbo di Alzheimer, sono “persone malate” e in quanto tali devono ricevere dalle pubbliche istituzioni tutti gli aiuti (servizi e provvidenze) necessari per evitarne la loro ghettizzazione e la loro mortificazione. La filantropia non può sostituire la solidarietà e l’equità e nemmeno può essere alternativa ai compiti e alle responsabilità degli amministratori della cosa pubblica, che hanno l’obbligo di tutelare equamente i più deboli e i più sfortunati. Per questo che necessitano, anche qui in Veneto, interventi strutturali, come: il finanziamento al fondo per la non autosufficienza e la disabilità; la definizione del nuovo piano regionale sociosanitario; la conferma e l’estensione della quattordicesima mensilità ai pensionati; il recupero del potere d’acquisto delle pensioni e delle retribuzioni; la riduzione della compartecipazione ai costi assistenziali e sanitari. Riprendendo l’argomento delle rette, non è pensabile (non è accettabile) che gli anziani non autosufficienti e i disabili vengano costantemente chiamati a reggere le sorti dei bilanci delle case di riposo, dei centri diurni, delle RSA e dei CEOD.Nell’ambito di queste preoccupazioni sindacali e sociali, la Giunta regionale e la Direzione dell’Assessorato alle politiche sociali, non possono esimersi dall’intervenire, con tutta la loro autorevolezza istituzionale, a bloccare immediatamente tutti gli aumenti dei costi a carico delle persone e nel contempo sono invitati ad attivare il “tavolo età adulta” per definire una condivisa soluzione del “problema rette”. Franco Piacentini Coordinatore Dipartimento Welfare CGIL Veneto 8 25 l’Altopiano Sabato 22 gennaio 2011 Rai: un canone, pure in aumento, che non ha ragione di esistere Con l’ultimo aumento la Rai ha superato sé stessa. Perché mentre in concorrenza con la Tv commerciale e per attirare pubblicità si auto etichetta “di tutto di più” poi però si umilia, tostamente, per ottenere l’incremento della lucrosa rendita costituita appunto dal canone. Pubblicità e canone. Così è la Rai, unica fra tutte le Tv italiane ma anche europee. Che si chiami canone, categoria privatistica di remunerazione per l’utilizzazione di cose o per servizi poco importa, in realtà un tributo e cioè un imposizione a carico dei possessori dei televisori: un tributo per definizione obbligatorio e guai a evaderlo! Ma come si giustifica un simile trattamento di privilegio. Sotto il profilo economico il canone costituisce il tipico aiuto di stato vietato dai trattati comunitari per alterazione della concorrenza, una spintarella insomma. Come tutte le Tv anche la Rai dovrebbe vivere di suo, pubblicità, vendita prodotti, asseti finanziari. Invece no, la Rai gode di uno statuto speciale all’ombra della poli- tica. Si dice che questo trattamento di favore è dovuto perché “servizio pubblico”, una locuzione impegnativa che, lì per lì, mette soggezione. Ma cosa sta a significare servizio pubblico. Senza farla lunga era quello, in tempi di monopo- l’Altopiano Sabato 8 gennaio 2011 L’Altopiano srl - Società unipersonale Sede legale: Via Iacopo Scajaro, 97 - 36012 Asiago (Vi) Redazione: Via Iacopo Scajaro, 23 - 36012 Asiago (Vi) Registrazione n. 10/02 del 04/12/2002 presso il tribunale di Bassano del Grappa Telefono servizio lettori: 348 - 3138606 Telefono servizio abbonati 338 -1460517 Telefono per inserzioni pubblicitarie 338-1460517 E-mail: [email protected] [email protected] Direttore responsabile: Stefania Longhini Segretaria di redazione: Silvana Bortoli In redazione: Stefano Angonese, Luigi Frigo Bettinado, Giovanni Dalle Fusine ,Cesare Pivotto, Giulia Panozzo, Beppa Rigoni Scit, Gerardo Rigoni, Martina Rossi, Stefania Simi, Egidio Zampese Hanno collaborato: don Marco Pozza, Virginia Gianello, Aurora Carli, Renato Angonese, Stefano Rigoni, Serena Baù, Alessandro Siviero, Antonella Stella, Alessandro Cunico, Cristiano Carli, Morena Turetta, Giacomo Scarsella, Associazione “Occhi aperti per costruire giustizia” Responsabile grafico ed impaginazione: Fabrizio Favaro Impaginazione: Davide Degiampietro Foto: Archivio Giornale - Grafica Altopiano Stampa: Centro Stampa delle Venezie Via Austria, 19/b - 35217 Padova lio televisivo fino agli anni ‘80 del secolo scorso, il compito dello Stato, di fornire informazione e di promuovere la cultura a spese della collettività che perciò veniva chiamata a contribuire con il canone-tributo. Ma, caduto il monopolio pubblico, per l’arrivo delle Tv libere nessuna riserva si giustifica più a favore della Tv di proprietà pubblica. La Rai non ha più l’esclusiva; informazione, intrattenimento e cultura li fanno anche le altre Tv; raccoglie pubblicità (fra l’altro più cara), e si assoggetta, sempre insieme alle altre Tv, al giudizio degli ascolti (e come ci tiene agli share del giorno dopo!). Dove sta dunque la differenza? Si vede allora che quell’etichetta di servizio pubblico è un, neanche tanto, comodo paravento per giustificare il canone che anche per questo è considerato il tributo più odiato dagli italiani (il 47%, secondo il rapporto Censis, non lo vuole pagare). Ma anche a voler concedere il beneficio del servizio pubblico ancora non si giustificano gli aumenti: aumenti indiscriminati sottoscritti dal ministro a piè di richiesta della Rai, senza un esame da parte della commissione parlamentare di vigilanza Rai o almeno del governo e in barba al patto di stabilità che tante difficoltà sta creando di questi tempi ai servizi ministeriali e a tutti gli Enti locali. Veramente incomprensibile il trattamento riservato alla Rai per la quale non si ha ritegno di mettere le mani nelle tasche degli italiani! Cosa non si fa per la Rai. Perché, anche a voler mantenere il canone, per noi senz’altro ingiustificato e superato, non si chiede resoconto alla Rai di come vengono spesi i denari pubblici? E se dalla Rai non si ha nulla di diverso, in meglio si intende, rispetto alle altre Tv perché non privatizzarla e comunque perché continuare a vessare il contribuente con l’aumento delle tasse, per causa del canone tv? Anche per questo i contribuenti accorrono in massa, come mai avvenuto prima d’ora, agli sportelli del CLIRT, comitato libera informazione Tv con sede in Marostica, per disdettare il canone come prevede la legge. Non solo vogliono liberarsi dall’odioso balzello ma anche dare un segnale di aperto dissenso e di disgusto verso la Rai e pure verso chi gli tiene bordone. Giovanni Bertacche Egr. Sig. Lorenzi ho letto attentamente la sua missiva e la trovo in alcuni punti polemica, in altri non dico dissacrante ma incomprensibile per chi crede. Premetto che con questa mia non voglio giudicarla ma desidero solo esprimere quello che penso dopo aver riflettuto molto sulle sue dichiarazioni. Lei afferma di essere più papista del Papa perché afferma che il suo pensiero nella Dominus Jesus è discriminante verso qualsiasi religione, sempre secondo lei è premessa del fanatismo e dell’eventuale conseguente violenza per il mancato rispetto delle convinzioni altrui ecc... ecc... Mi perdoni sig. Lorenzi ma da come scrive è una persona colta perciò non capisco come abbia travisato e malinteso le parole del S. Padre. Anche secondo me (è logico !!) c’è differenza tra “Fede Teologale” che è accoglienza della grazia della verità rivelata e credenza nelle altre religioni. Nessun libro sacro è un costrutto umano, io penso che sia nel CORANO (da lei citato) che nella BIBBIA aleggi lo Spirito di Dio che vuole guidare il suo popolo verso l’unica meta finale che è il Regno Eterno. Maria nelle varie apparizioni avvenute in diverse parti del mondo, è venuta e viene tutt’oggi (a Medjugorie) per confermarci che la verità rivelata sta nel Cristo morto, risorto e vivo in mezzo a noi. A questo proposito dice che molti pensano di essere cristiani solo perché pregano e onorano le leggi di Dio ma se essi non AMANO non possono ritenersi cristiani. Sappiamo tutti che non è facile amare con tutte le sue innumerevoli sfaccettature (perdono, devozione, comprensione, tolleranza, uguaglianza......). Sono molti poi quelli che hanno visto e non hanno creduto. La invito a venire a Medjugorie il 30 marzo chissà che la Regina della Pace gli riservi qualche sorpresa. Paola Galli I RACCONTI DEI LETTORI C’era una volta... Cappuccetto Rosso, Biancaneve, Cenerentola e altre fiabe le ho conosciute dopo che a scuola avevo imparato a leggere e con la mancetta della domenica ogni tanto mi compravo un libricino che narrava una di queste storie fantastiche. Mi ricordo che rimasi molto impressionata dalla “Bella Addormentata” perché la nonna teneva in soffitta proprio un vecchio oggetto (la “mulinela”) con tanto di fusi come quello della fiaba e quante volte l’ avevo toccato! Le storie che una volta raccontavano nonni e genitori avevano di solito come protagonisti personaggi mostruosi e cattivi. C’erano così i “Sanguinei” spiritelli maligni e dispettosi che si divertivano a fare scherzi cattivi specie se ti trovavi fuori di casa quando faceva buio e dallo spavento ti si rizzavano i capelli e il sangue andava tutto in testa. E le “Strie”? Vecchie, magre, naso adunco, occhi di brace, capelli arruffati, ghigno sdentato; loro residenza le grandi voragini che ancor oggi trovi camminando nei boschi e in cui finivano i poveretti che capitavano sotto le loro sgrinfie. Poi c’era “l’Orco” non ho mai capito com’era fatto ma di sicuro era brutto e mangiava i bambini cattivi! Quante volte sentivo dire: “Su presto putei in leto che xè qua i Sanguinei”, “Mamma mia se te si sporco, desso te fasso portar via dall’Orco”, “Daghe sempre la man ala zia che no te porta via la Stria”! E poi c’era il capo di tutti “il Diavolo” forcone in mano, coda lunga, lingua di fuoco, la sua casa era lontano, in mezzo alle montagne: che brividi passare ancora oggi accanto al “Buso del Diavolo” dove tante volte gli adulti minacciavano di spedirti se scoprivano u n a marachella o una piccola bugia. Mai qualcosa di allegro, di simpatico, un principino che ti dava il bacio della buona notte: per fortuna che essendo piccoli il sonno arrivava lo stesso. Il dubbio lecito, ora che sono grande, è che dalle pance vuote o riempite a polenta e patate, patate e polenta potevano nascere solo personaggi negativi! Diverso era quando si andava a camminare in bosco e mio papà, che per fortuna aveva da mangiare non solo polenta ma anche un pezzo di formaggio o una fetta di salame, ci narrava la storia degli “Elfi”, folletti simpatici e scherzosi che, in un tempo remoto, abitavano in pace le montagne dell’Altopiano dei sette Comuni. Poi arrivarono gli uomini e finchè furono pochi gli Elfi vissero con loro in armonia ma come aumentavano di numero, aumentava anche la loro invidia e avidità e così si videro costretti a scappare sempre più nel folto del bosco fino a che la loro regina decise con una grande magia di renderli tutti invisibili. Ed ecco che papà diceva: «Parlate piano nel bosco, non disturbate gli Elfi e se una brezza leggera passerà sulla vostra guancia, è la loro carezza di ringraziamento». «Abbiate rispetto delle piante, dei fiori, non fate i maleducati in casa di questi magici folletti e loro vi premieranno con tanti bei sogni e magari vi faranno trovare al mattino un piccolo regalo sotto il cuscino». È così che ho imparato ad amare la natura, il bosco e ancora oggi quando cammino per le mulattiere e per i tanti sentieri, molti nati durante la Grande Guerra, mi piace fantasticare e immaginare di avere gli Elfi a tenermi compagnia e a volte mi ritrovo a sorridere da sola perché qualcosa mi rende serena e contenta. Addio “Strie, Sanguinei, Orchi, Diavoli” …rimane solo un po’ di nostalgia per un’infanzia ormai lontana. Francesca Rigoni Nappa 8 26 l’Altopiano Sabato 22 gennaio 2011 Hockey Inline a cura di Giovanni Dalle Fusine Da sabato 5 a venerdì 18 febbraio 2011 Il 18 febbraio è il 49° giorno del Calendario Gregoriano, mancano 316 giorni alla fine del 2011. Sabato 5 S. Agata Domenica 6 S. Paolo Lunedì 7 S. Teodoro Martedì 8 S. Girolamo Mercoledì 9 S. Apollonia Giovedì 10 S. Arnaldo Venerdì 11 N.S. di Lourdes Sabato 12 S. Eulalia Domenica 13 S. Maura Lunedì 14 S. Valentino Martedì 15 S. Faustino Mercoledì 16 S. Giuliana Giovedì 17 S. Marianna Venerdì 18 S. Simeone Poesia di Febbraio: E’ febbraio monellaccio/ molto allegro e un po’ pagliaccio;/ ride, salta, balla, impazza,/ per le vie forte schiamazza;/ per le vie e per le sale/ accompagna il Carnevale./ Se fra i mesi suoi fratelli/ ve ne sono dei più belli,/ il più allegro e birichino,/ sempre è lui, ch’è il più piccino. Sabato 5 febbraio il sole sorge alle 7.19 e tramonta alle 17.30 14 febbraio S. Valentino e la sua storia. L’ origine della festa degli innamorati è il tentativo della Chiesa cattolica di porre termine ad un popolare rito pagano per la fertilità. Per gli antichi Romani il mese di Febbraio era considerato il periodo in cui ci si preparava all’arrivo della primavera, considerata la stagione della rinascita. Si iniziavano i riti della purificazione: le case venivano pulite, vi si spargeva il sale ed una particolare farina. Verso la metà del mese iniziavano le celebrazioni dei Lupercali (dei che tenevano i lupi lontano dai campi coltivati). Fin dal quarto secolo A. C. i romani pagani rendevano omaggio, con un singolare rito annuale, il dio Lupercus. I Luperici, l’ordine di sacerdoti addetti a questo culto, si recavano alla grotta in cui, secondo la leggenda, la lupa aveva allattato Romolo e Remo e qui compivano i sacrifici propiziatori. Lungo le strade della città veniva sparso il sangue di alcuni animali, come segno di fertilità; ma il vero e proprio rituale consisteva in una specie di Dalle ore 8.45 di sabato 5 alle ore 8.45 di sabato 12 febbraio CANOVE: Farmacia del dr. Leonardo Bosio Via Roma 33/a ENEGO: Farmacia della dr.ssa Giovanna Gabrieli – Piazza del Popolo Dalle ore 8.45 di sabato 12 alle ore 8.45 di sabato 19 febbraio ASIAGO: Farmacia chimica Bortoli sas del dr. Vittorino Ballici Molini – Piazza II° Risorgimento 23 Domenica 6 febbraio ASIAGO: LORO – Via Rendola Domenica 13 febbraio GALLIO: ERG – Via Camona lotteria dell’amore. I nomi delle donne e degli uomini che adoravano questo Dio venivano messi in un’urna e opportunamente mescolati. Quindi un bambino sceglieva a caso alcune coppie che per un intero anno avrebbero vissuto in intimità, affinché il rito della fertilità fosse concluso. L’anno successivo sarebbe poi ricominciato nuovamente con altre coppie. I padri precursori della Chiesa, determinati a mettere fine a questa pratica licenziosa, hanno cercato un santo “degli innamorati” per sostituire l’immorale Lupercus. Nel 496 d.C Papa Gelasio annullò questa festa pagana ed iniziarono il culto di San Valentino, un vescovo che era stato martirizzato circa duecento anni prima. Leggenda della rosa della riconciliazione. Un giorno San Valentino sentì passare, al di là del suo giardino, due giovani fidanzati che stavano litigando. Decise di andare loro incontro con in mano una magnifica rosa. Regalò la rosa ai due fidanzati e li pregò di riconciliarsi stringendo insieme il gambo della rosa, facendo attenzione a non pungersi e pregando affinché il Signore mantenesse vivo in eterno il loro amore. Qualche tempo dopo la giovane coppia tornò da lui per invocare la benedizione del loro matrimonio. La storia si diffuse e gli abitanti iniziarono ad andare in pellegrinaggio dal vescovo di Terni il 14 di ogni mese. Il 14 di ogni mese diventò così il giorno dedicato alle benedizioni, ma la data è stata ristretta al solo mese di febbraio perché in quel giorno del 273 San Valentino morì. Storie di santi: santa Agata, 5 febbraio. Nacque a Catania forse nel 235, morì il 5 febbraio 251. Figlia di una ricca e nobile famiglia di fede cristiana. Verso i 15 anni volle consacrarsi a Dio. Il vescovo di Catania accolse la sua richiesta e le impose il velo rosso portato dalle vergini consacrate. Il proconsole di Catania Quinziano, ebbe l’occasione di vederla, se ne invaghì, e in forza dell’editto di persecuzione dell’imperatore Decio, l’accusò di vilipendio della religione di Stato, quindi ordinò che la portassero al Palazzo pretorio. I tentativi di seduzione da parte del proconsole non ebbero alcun risultato. Furioso, l’uomo imbastì un processo contro di lei. Interrogata e torturata Agata resisteva nella sua fede: Quinziano al colmo del furore le fece anche strappare o tagliare i seni con enormi tenaglie. Ma la giovane, dopo una visione, fu guarita. Fu ordinato allora che venisse bruciata, ma un forte terremoto evitò l’esecuzione. Il proconsole fece togliere Agata dalla brace e la fece riportare agonizzante in cella, dove morì qualche ora dopo. Patronato: Pompieri, Catania, Repubblica di San Marino. Etimologia: Agata = buona, virtuosa, dal greco. Emblema: Giglio, Palma, Pinze, Seni (su di un piatto). Secondo il Martirologio Romano: sant’Agata, vergine e martire, che a Catania, ancora fanciulla, nell’imperversare della persecuzione conservò nel martirio illibato il corpo e integra la fede, offrendo la sua testimonianza per Cristo Signore. Alimentazione in febbraio: Il mese è ancora freddo, ma già proiettato verso la primavera, febbraio è il mese giusto per cominciare a liberare l’organismo dalle tossine accumulate durante l’inverno, perciò iniziamo ogni pasto con una bella insalata depurativa di finocchi, porri e rape, condita con un olio extra vergine di oliva dal sapore robusto, e un pizzico di sale. A fine mese si possono raccogliere anche sulle colline esposte al sole le prime foglie del tarassaco, piccole e tenere, non ancora divenute amare e ottime da consumare crude. Altre verdure: barbabietola, broccolo, carciofo, cardo, catalogna, carota, cavolfiore, cavolo cappuccio, cavolo verza, cavolini di Bruxelles, cicoria e cicorino, coste, crauti, erbette, finocchio, indivia, lattuga, porro, radicchio rosso, rapa, scorzonera, scorzobianca, spinaci, topinambour, valerianella, zucca. Per la frutta il consiglio è di acquistare: actinidia (kiwi), arancio, mandarino, mandarancio, limone, pompelmo, mela, pera, frutta secca. Pesci: sogliola, spigola. Anche sardina, merluzzo e sgombro sono di stagione a febbraio. Storia e Ricetta delle “fritoe” o frittelle Veneziane. Indiscussa regina dei dolci veneziani, la frittella, o meglio “ea fritoa”, si presta a vivere, con il Carnevale, il suo momento magico. Da sempre considerata il dolce nazionale della Repubblica Serenissima, gustata non solo a Venezia, ma in tutto il territorio veneto friulano, fin quasi alle porte di Milano, “ea fritoa” veniva prodotta esclusivamente dai fritoleri, che quasi a sottolineare questa loro ufficialità, nel ‘600 si costituirono in associazione. Anche se l’autentica frittella rimane comunque quella veneziana, in tutto il Veneto si diffusero ricette locali, dove troviamo quelle confezionate con frutta immersa nella pastella o con fiori o con ortaggi, in alcuni casi perfino con erbe spontanee di prato e di monte e ancora con il riso e la polenta. ARIETE Se siete davvero decisi a chiarire quello che non vi soddisfa, cominciate con una sincera autocritica sui vostri errori recenti, ponendovi rimedio. In amore la sincerità rende, anche se ha un prezzo, che vale comunque la pena di pagare. Nel lavoro potere migliorare la qualità della vita, eliminando ogni spreco di tempo e denaro, e organizzandovi meglio. TORO Vi sentite spinti alla critica, che se bene autorizzata, vi rende più autorevoli e stimati, specie nelle questioni di lavoro o di studio, e nelle finanze. Potete quindi agire con sicurezza. Se resterete ancora ancorati ai fatti che conoscete, e non alle dicerie, otterrete quello che desiderate. Nell’amore è meglio non prendere iniziative rischiose. GEMELLI Se avete voglia di cambiare qualcosa, è giunto il momento di dirlo apertamente, anche a chi non vorrebbe sentirvi. Prima di assumere un atteggiamento deciso, però, bisogna essere più che sicuri dei fatti, sui quali conviene informarsi a fondo, in tal modo le novità sono a portata di mano. L’amore potrà così rinnovarsi e darvi maggiore sicurezza. CANCRO Vi si stanno spianando di fronte numerose strade, ma voi tentennate, e rischiate così di farvi sfuggire l’occasione di esperienze più che positive. L’amore vi apre nuove prospettive da vivere con interesse, evitando però di buttarvi a capofitto in un rapporto soltanto perché è una novità. Nel lavoro siete stimati: potete farvi avanti con prudenza e buon gusto. LEONE La sensazione che qualcosa stia cambiando è più che giustificata dagli astri, ma per ora si concretizza soltanto in un vago annuncio, che dovete saper cogliere, mettendo alla prova la vostra nota capacità di andare a fondo nelle faccende complicate. L’amore e il sesso non vi mancano, ma non vi bastano: a voi il compito di capire che cosa vi serve nell’immediato. VERGINE Vi siete certo accorti della vicinanza di astri che non migliorano l’atmosfera generale e neppure il vostro umore, rendendovi più enigmatici. L’amore beneficia di una maggiore consapevolezza delle difficoltà, quindi diventa più intenso. Le amicizie, gli acquisti di lusso, gli svaghi, per il momento non vi interessano, quindi farete meglio a concentrarvi sull’essenziale. BILANCIA Siete ancora in fase ascendente, e potete prendere una iniziativa coraggiosa, con ottime possibilità di successo. Se è l’amore che vi sta più a cuore, fatevi coraggio e agite con decisione: il partner vi seguirà, stupito dalla vostra audacia. Nel lavoro e nelle finanze agite solo dopo aver verificato attentamente tutti i particolari e chiarito un dubbio. SCORPIONE Potete sfruttare una situazione favorevole per sostenere le vostre ragioni, oltre che per aiutare chi merita la vostra attenzione. Un’azione generosa a favore di chi ha bisogno del vostro aiuto vi renderà popolari anche con chi ancora non vi conosce. Nell’amore potete sfruttare il coraggio e la generosità di Marte, che si trova stabilmente nel vostro segno. SAGITTARIO I vostri romantici sogni d’amore potrebbero infrangersi sulle sponde della realtà, che non sempre corrisponde alle vostre rosee aspettative. Eviterete una delusione se saprete prendere le distanze da una situazione poco chiara, che potrebbe spingervi a nuove esperienze, certo formative, ma forse anche difficili. Nel lavoro guardatevi alle spalle. CAPRICORNO Siete più che sollecitati da combinazioni astrali che valorizzano le vostre migliori qualità, ma rischiano di farvi eccedere nelle chiacchiere: siate misurati e attenti alle reazioni provocate in chi vi interessa. Nell’amore avrete a portata di mano più di una occasione per farvi onore perfino con un partner un po’ imbronciato. ACQUARIO E’ il momento in cui tutto può aiutarvi se volete puntare in alto, scegliendo il settore nel quale desiderate un deciso miglioramento della situazione. Se si tratta dell’amore, basterà parlare sinceramente, facendo perno sui fatti per convincere il partner, se siete già in coppia, o per conquistarne uno, se siete single. Nel lavoro potete chiedere di più. PESCI Potete finalmente dar libero sfogo ai vostri sentimenti e anche ai vostri risentimenti, però vi farà bene esternare nel modo meno aggressivo possibile. In amore, seguite pure il vostro istinto, ma nel lavoro e nelle questioni finanziarie la prudenza è d’obbligo. Il consiglio di qualcuno che stimate potrà sostenervi, specialmente se vi dibattete in un amletico dubbio. Citazioni Francescane a cura della fraternità dell’Ordine Francescano Secolare di Roana “Non preoccuparti se non puoi dare ai tuoi figli il meglio di tutto... Dai il meglio di te.” anonimo 8 27 l’Altopiano Sabato 22 gennaio 2011 La Elite Viaggi con sede in Vicenza, Viale Trento 111 (telefono 0444 - 546311), organizza dall’8 al 15 aprile 2011 un tour magico a Samarcanda, la città di Tamerlano, per la via della seta in Uzbekistan. Sono in programma le visite alle città di Urgench, Khiva, Bukhara, Tashkent, la capitale, facendo la traversata del deserto di Kyzyl Kum, ai margini del grande fiume Amudarja. Per informazioni rivolgersi a Giancarlo Ghirardelli, telefono 049.3956601. Anche quest’anno l’IPA ha fatto arrivare la Befana La Befana, che tutto sa e tutto comprende, non si è certo dimenticata dei bambini, degli uomini e delle donne delle varie forze d’ordine presenti sull’altopiano. Con una giornata organizzata dalla locale sezione IPA, International Police Association, all’asilo Regina Margherita la Befana ha incontrato i bambini dei papà e mamme in divisa iscritti a questa associazione presente in ben 61 Stati sparsi nei cinque continenti con oltre 375.000 aderenti di cui circa 15. 000 solo in Italia. Dopo aver distribuito lautamente caramelle, la Befana è passata alla distribuzione dei regali. Il tutto poi accompagnato da panettone e bibite per tutti. L’Ipa propone di avvicinare fra loro gli appartenenti alle diverse forze di polizia, elevandone nel contempo il livello culturale e professionale attraverso manifestazioni di vario genere: con viaggi studio (in Italia e all’estero, fa- cendo conoscere Paesi diversi, i loro usi, i loro costumi, la loro civiltà), con le conferenze e i dibattiti (anche pubblici, onde stabilire una diversa intesa fra il pubblico e le forze dell’ordine), con incontri ed attività culturali. “Siamo grati a tutti i partecipanti – dichiara il presidente sezionale Nino La Monaca – In particolare alla Befana Bet e all’amministrazione comunale che ha voluto essere presente al momento conviviale”. G. R. I 99 anni di nonno Lino Grande festa in casa Vescovi-Ceoloni per i 99 anni di nonno Lino Ceoloni, nato il 31 gennaio 1912. Nella foto lo vediamo a sinistra in piedi, fiero e in ottime condizioni di salute, appoggiato al suo bastone e vicino alla figlia Giannamaria (alla sua destra). A Lino complimenti e tantissimi auguri anche da tutta la redazione. Un regalo speciale per un tifoso speciale! Tanti auguri per gli 80 anni di Giovanni! La sua prima, grande passione è per il Milan e il calcio in generale, ma Moreno Frigo è anche un grande tifoso dell’ Asiago Hockey, tanto che spesso va allo stadio quando la squadra gioca in casa. Moreno, che possiede l’abbonamento n. 1, è considerato uno dei portafortuna della squadra, visto che quando lui è presente, la vittoria è …quasi garantita! Allo stadio è l’ospite d’onore, l’unico ad essere accolto puntualmente in prima fila in sala vip con coca cola a pasticcini. A riservargli questo trattamento di riguardo ci pensa Stefano Alzetta, mentre recentemente è stato Andrea Anniversario Il caro nonno Giovanni Sartori di Gallio il 2 febbraio ha festeggiato il suo 80° compleanno. Gli rinnovano gli auguri i figli Enrica, Leone, Marco e Tiziano, il genero e le nuore. Un abbraccio particolare da parte dei nipoti Simone, Claudia, Cristina, Silvia, Valentina, Fabio, Luca, Filippo e la piccola Camilla. Rodeghiero ad attivarsi per offrire una nuova emozione a Moreno, andando a fargli visita a casa sua con John Tucker, all’indomani del suo ritorno ad Asiago come allenatore della squadra, e Franco Vellar. Dulcis in fundo, Moreno ha ricevuto in regalo ( graditissimo!) la maglia che fu di Rodeghiero, che dalle mani del proprietario è passata direttamente in quelle del raggiante e specialissimo tifoso, che la conserva con grande orgoglio! I coniugi Luciana e Guido Panozzo di Treschè Conca il 28 gennaio hanno festeggiato il 50° anniversario di matrimonio. Li festeggiano con tanto affetto, rinnovando gli auguri per questo felice traguardo, i figli Piero, Gianna e Antonella, la nuora, i generi e in particolare tutti i nipoti. 8 l’Altopiano Sabato 22 gennaio 2011 28