Ferrara e Bologna

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Ferrara e Bologna
ASSOCIAZIONE Gli Stelliniani
Piazza I Maggio, 26 – 33100 Udine
Liceo Ginnasio “Jacopo Stellini”
Codice fiscale 01924890302
Orario di Segreteria: mercoledì, ore 17:00 - 18:30
previo appuntamento telefonico
Tel. 347/9241345 (lunedì-venerdì, ore 18:00 - 19:30)
Sito web: www.stelliniani.it
E-mail: [email protected]
Viaggio culturale
a
Ferrara e Bologna
in occasione delle mostre
Matisse, la figura, la forza della linea, l’emozione del colore
Ferrara, Palazzo dei Diamanti
e
La ragazza con l’orecchino di perla. Il mito della Golden Age.
Da Vermeer a Rembrandt capolavori dal Mauritshuis
Bologna, Palazzo Fava
Data: 1° maggio 2014
Numero dei partecipanti: minimo 25 persone, massimo 28
Guida alle mostre: interne
Pullman della Ditta Autoservizi D’Orlando di Tolmezzo
Quota di partecipazione:
Soci:
€ 70,00
Non soci: € 90,00
La quota indicata comprende:
 il viaggio in pullman GT
 la prenotazione, l’ingresso e le guide per la visita delle due mostre
La quota indicata non comprende:
 il pranzo
Gli interessati sono pregati di contattare, entro venerdì 31 gennaio, per l’iscrizione e il
versamento della quota, la prof.ssa Elettra Patti (telefono cellulare 347 9241345), organizzatrice
del viaggio.
PROGRAMMA
Ore 6:55
Ritrovo dei partecipanti davanti al Liceo ‘Jacopo Stellini’ di Udine (Piazza I
Maggio, 26) e partenza immediata per Ferrara in pullman GT
Sosta di cortesia lungo l’autostrada
Ore 10:45
Visita guidata della mostra Matisse, la figura…
Ore 12:30
Partenza per Bologna
Ore 14:00/16:00
Pranzo libero e passeggiata autonoma per il centro di Bologna
Ore 16:15
Incontro dei partecipanti a Palazzo Fava
Ore 16:30/17:45
Visita della mostra La ragazza con l’orecchino di perla
Ore 18:00
Partenza per Udine con rientro previsto verso le ore 21:00
Sosta di cortesia lungo l’autostrada
***
L’Associazione degli ‘Stelliniani’ propone questo viaggio a Ferrara e Bologna per visitare due
mostre davvero imperdibili.
La prima, che è intitolata Matisse, la figura, la forza della linea, l’emozione del colore ed è
organizzata da Fondazione Ferrara Arte per la cura di Isabelle Monod-Fontaine, rimarrà esposta a
Ferrara, Palazzo dei Diamanti, dal 22 febbraio al 15 giugno 2014.
Quel che più mi interessa non è né la natura morta, né il paesaggio, ma la figura. La figura mi
permette ben più degli altri temi di esprimere il sentimento, diciamo religioso, che ho della vita.
Henri Matisse, 1908
Il genio di Matisse ha cambiato il corso dell’arte del Novecento, imprimendo la sua visione
nuova a ogni genere artistico. Nessuno di questi, però, l’ha affascinato quanto la rappresentazione
della figura, soprattutto femminile, al punto da impegnarlo per l’intero arco della sua carriera in una
ricerca incessante attraverso tutte le tecniche. A questo tema fondamentale è ispirata la mostra che
Palazzo dei Diamanti dedica a un gigante della storia dell’arte moderna.
Oltre cento dipinti, sculture e opere su carta racconteranno l’avventura creativa grazie alla quale
Matisse ha dato forma tangibile all’emozione risvegliata dai suoi modelli e al piacere stesso di
ritrarli. Un’esplosione di gioiosa vitalità accende le icone giovanili, raggianti di colori puri, e fa
danzare l’arabesco dei corpi nei capolavori della prima maturità. Lo stesso slancio percorre le opere
dell’ultima fase, dove gli oggetti e l’ambiente sembrano risonare dell’energia emanata dalla figura.
A nutrire l’immaginario dell’artista è soprattutto la presenza della modella nel suo studio. Ora è
catturato dal mistero del suo volto, che rivive in ritratti dal fascino magnetico, ora si lascia sedurre
dai riflessi di luce sulla sua figura e sugli arredi esotici che la circondano, dando vita ad immagini
che sono un inno alla bellezza e all’arte. Al pari di Picasso, Matisse si è ispirato al più antico dei
temi artistici, quello della figura, e ne ha sovvertito la rappresentazione tradizionale: con semplici
sagome colorate ha composto sinfonie di forme quasi astratte che si espandono in uno spazio
infinito. Queste creazioni incarnano l’essenza dell’arte di Matisse, capace con pochi segni di toccare
le corde più profonde dell’animo umano e di infondere un sentimento di perfetta armonia,
esercitando una straordinaria influenza sugli artisti del suo tempo e delle generazioni a venire.
***
La seconda mostra, intitolata La ragazza con l’orecchino di perla. Il mito della Golden Age. Da
Vermeer a Rembrandt capolavori dal Mauritshuis, aprirà i battenti a Bologna il prossimo 8
febbraio e ospiterà 37 opere di qualità eccelsa.
È la prima volta che il celebre capolavoro del maestro di Delft viene esposto in Italia.
L’occasione straordinaria è il restauro del museo ‘Mauritshuis’ dell’Aia, dove il dipinto è
normalmente conservato.
La chiusura prolungata ha permesso di organizzare una sorta di tournée dei tesori del museo, che
ha toccato il Giappone e gli Stati Uniti. Prima del rientro nella sua sede museale, ecco dunque
l’unica esposizione europea della piccola tela, divenuta ormai un’icona dell’arte. Secondo Marco
Goldin, l’organizzatore della mostra, la fama di questa pittura è seconda solo a quella della
Gioconda. Il soggetto rappresenta una fanciulla volta di tre quarti. Colpisce in particolar modo
l’espressione languida e lo sguardo ammaliante della giovane modella (secondo alcuni carica anche
di un innocente erotismo).
La suggestiva leggenda che circonda questo quadro, colorando con una punta di sentimentalismo
la biografia di un grande pittore del quale si sa tuttora ben poco e che ha lasciato appena una
trentina di dipinti, tutti di piccole dimensioni, è stata rievocata per la letteratura nel 1986 dal libro
della scrittrice Marta Morazzoni La ragazza col turbante (tradotto in nove lingue), e nel 1999 dal
romanzo della scrittrice Tracy Chevalier La ragazza con l'orecchino di perla, al quale si è ispirato il
film omonimo uscito nel 2003 e interpretato dall’attrice Scarlett Johansson.
Oltre al capolavoro di Vermeer (presente anche con il dipinto Diana e le sue ninfe), si potranno
ammirare quattro meravigliosi quadri di Rembrandt e dipinti di altri maestri della pittura olandese
del '600, da Hals a Ter Borch, da Claesz a Van Goyen, da Van Honthorst a Hobbema, da Van
Ruisdael a Steen.