In viaggio con Gellindo Ghiandedoro

Transcript

In viaggio con Gellindo Ghiandedoro
 In viaggio
con Gellindo
Ghiandedoro
ITINERARIO E FOTOGRAFIE DI SILVIA VERNACCINI
Tra i marmi di Castione
e i boschi di “marroni”
Altopiano di BrentOnico:
Castione e Sano
L’Altopiano di Brentonico risulta assai
interessante sotto il
profilo geo-morfologico; oltre agli aspetti
legati al carsismo (i
karren, campi carreggiati di Saccone e
Corné), vanno ricor-
Palazzo del centro storico di Castione.
www.risparmiolandia.it
In viaggio con Gellindo Ghiandedoro
dati i calcari rossi
ricchi di ammoniti del
Monte Giovo (a Brentonico è visitabile il
Museo del fossile),
ma soprattutto le
cave di marmo di Castione. Queste, sfruttate dal XVI al XVIII
secolo, rimasero in
parte attive fin verso
la metà del Novecento, tanto che la loro
impronta ha segnato
molti abitati dell’altopiano (cornici delle finestre, portali, fontane). Le potete andare
a vedere imboccando
la strada asfaltata
che da Castione va a
Brentonico: al bivio
a destra, superato il
centro raccolta materiali, scorgete sulla
sinistra alcune cave
ormai riempite e altre
con i segni dei tagli
nella roccia dai caratteristici e tenui colori
verde, giallo, arancio.
Essendo un marmo
piuttosto tenero nella
scala della durezza,
e quindi facilmente
lavorabile, Castione
è diventata dunque
una piccola borgata
nota per le scuole di
“maestri tagliapietra”,
che in epoca barocca
s’imposero nel Nord
www.risparmiolandia.it
Italia e in Austria.
Dalla bottega di Sebastiano e Cristoforo
Benedetti e del loro
padre Giacomo, uscirono valenti scultori
come Teodoro Benedetti (oltre a scultore, era anche proprietario delle cave e
mercante di marmi, il
che gli garantiva una
rendita economica e
la possibilità di aprire
numerosi cantieri)
e Giuseppe Antonio
Sartori.
La casa della famiglia
Benedetti, segnata
da una corte con
poggioli in pietra e
ringhiere in ferro
battuto (purtroppo
piuttosto trascurata),
è individuabile nella contrada a nord,
detta “ai Franzesi”,
mentre sul versante
opposto si apre la
contrada “Vies”; in
fondo a via Cavour
bella la casa col portale datato 1728 e
l’agnello scolpito sul
concio. L’insieme del
paese lo godete dal
sagrato della chiesa
di San Clemente che,
sul portale meridioElementi decorativi in pietra
abbelliscono ancora oggi l’abitato di Castione.
In viaggio con Gellindo Ghiandedoro
nale, reca la data
1564; notevole, al
suo interno, oltre ai
tre altari in marmo di
cui il maggiore realizzato proprio dalla
bottega dei Benedetti, la bella fonte
battesimale in marmi
colorati. Nel Seicento
lavoravano in paese
ben 300 scalpellini;
vivevano in case in
pietra e in legno,
molte delle quali
andarono distrutte
durante i bombardamenti della Prima
guerra mondiale: qui
erano schierati gli
Scorcio su Castione agli inizi del
Novecento..
Italiani mentre sul
fronte opposto, in Val
di Gresta, gli Austriaci. Ancora oggi,
arando i loro campi gli
abitanti raccontano
di trovare proiettili e
altri oggetti bellici.
Oltre alle cave di
marmo a contraddistinguere Castione sono i boschi di
marroni: il marrone
di Brentònico è la
castagna dalla pezzatura più grossa
in Trentino. Fino al
primo dopoguerra il
castagno ha rappresentato per le popolazioni montane una
fonte alimentare pari
al mais e alla patata,
grazie alla ricchezza
di fibra alimentare e
ai sali minerali contenuti nel suo frutto: la
castagna. Inoltre, in
aggiunta alle castagne le piante fornivano legname e tannino, sostanza impiegata come medicinale e
quale colorante.
Dopo un periodo di
abbandono di questa
coltura, dovuto a un
sopraggiunto benessere economico, oggi
si sta assistendo alla
ripresa della castanicoltura, sorretta
dalla costituzione
del Consorzio Tutela
Castagno del Trentino e dall’Associazio-
www.risparmiolandia.it
ne Castagnicoltori
Trentini.
Partite dunque da
Castione (520 m),
raccolta fra l’omonimo dosso e il Monte
Giovo; riempite le
vostre borracce alla
fontana della piazza
dove un tempo andavano le donne a
lavare i panni e prendete la strada che
passa sotto la chiesa.
Superate l’edificio
con l’antico portale
che apre sulla corte
interna e continuate
su asfalto tra i vigneti; alzando lo sguardo
incontrate i paesi
della Val di Gresta –
Manzano, Nomesino,
Valle San Felice – affacciati sul versante
opposto. Giunti a un
bivio con capitello si
tiene la destra (a sinistra il tracciato scende a Loppio), sempre
su asfalto, con alcuni
tratti un po’ ripidi
e in mezz’ora siete
a Sano, frazione di
Mori (3 km).
Qui, raggiunta la
piazzetta, vale la
pena la deviazione
per la Grotta del
Colombo, una cavità
naturale nella parete
rocciosa del Doss
In viaggio con Gellindo Ghiandedoro
Castión che raggiungete scendendo
lungo la strada comunale che porta in
valle (0.15 ore). Così
com’è non vi dirà nulla, ma parlano i pannelli informativi. Venne scoperta dal noto
archeologo roveretano Pao­­lo Orsi nel
1881, che attribuì la
sua fre­quen­­ta­zione
a una fase precoce
dell’antica Età del
bronzo (fine III millennio a.C.); secondo
le consuetudini di
allora venne usata
anche come luogo
di sepoltura. Presso
il Museo Civico di
Rove­reto trovate
esposti i suoi reperti
come un bras­sard in
pietra (placca posta a
difesa dei polsi degli
arcieri), un pendaglio
in osso, un’ac­cetta in
pietra levigata e molti
altri.
Dopo la sosta nell’area di sosta attrezzata risalite a Sano e
prendete la stradina
sempre asfaltata con
le indicazioni Crosano F14 per bike
che sale tra vigneti e
campi fiancheggiata
da muretti alti. Dopo
un po’ lasciate il bivio
a sinistra dello sterrato per Crosano e
continuate in salita
entrando nella “zona
del castagno”. Giunti
alla chiesetta di San
Rocco, ampliata come
voto di ringraziamento nel 1836, al suo
In totale questa passeggiata vi richiede 1.30 ore
Sano, Azienda Agricola
Manfredi Fabio (vendita prodotti)
Brentònico, APT di Rovereto e della Vallagarina: tel. 0464 395149
www.visitrovereto.it
Associazione tutela
Marroni di Castione:
info@ marronicastione.it
www.risparmiolandia.it
interno un bel altare
castionese (chiusa).
Pochi minuti e si è di
nuovo a Castione.
Vecchia cava di marmo a Castione dismessa da tempo.
In viaggio con Gellindo Ghiandedoro
Sopra, a sinistra: stradine
strette nel borgo di Castione.
A destra: un altare in marmo di
bottega castionese nella chiesa
parrocchiale di San Clemente.
Sotto: la Grotta del Colombo di
Mori, nei pressi di Sano.
www.risparmiolandia.it