A - Relazione - Comune di Villacidro
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A - Relazione - Comune di Villacidro
Comune di Villacidro – Provincia del Medio Campidano PIANO PARTICOLAREGGIATO IN ZONA “A” RELAZIONE COMUNE DI VILLACIDRO Provincia del Medio Campidano PIANO PARTICOLAREGGIATO IN ZONA “A” RELAZIONE 1 Comune di Villacidro – Provincia del Medio Campidano PIANO PARTICOLAREGGIATO IN ZONA “A” RELAZIONE 1. Cenni storici 1a - Premessa La stesura del Piano Particolareggiato di una parte consistente della zona A del Comune di Villacidro è stata preceduta da un attento studio del processo di evoluzione urbanistica subito dal centro storico e dall’individuazione delle peculiarità relative alle singole zone. Ripercorrendo le fasi storiche più salienti del centro attraverso gli scritti, la cui scarsezza è essenzialmente dovuta alla mancanza di un archivio comunale (distrutto da un incendio nel febbraio del 1950), è stato possibile individuare, rilevare e circoscrivere numerosi edifici che presentano particolari caratteristiche stilistiche, architettoniche e storiche degne di essere salvaguardate o sottoposte a vincolo conservativo. La struttura urbanistica dell’abitato di Villacidro non si è formata casualmente ma è stata condizionata dalla particolare posizione geografica e dalla coesistenza di una serie di risorse che hanno favorito l’afflusso da altre aree culturali, portatrici di nuove metodologie costruttive e di gusti stilistici-architettonici correnti. In particolare, sia nell’edilizia pubblica che in quella privata, sono stati individuati gli elementi caratteristici dei sistemi legati all’innovativa produzione industriale e quelli legati più specificatamente alla tradizione locale. In questo contesto, accanto alle aggregazioni di abitazioni edificate con criteri che appartengono ad una tipologia rurale variamente articolata, si è potuta rilevare la presenza delle nuove costruzioni realizzate con metodologie più avanzate. Tra queste si distinguono le infrastrutture destinate ai servizi sociali, ideate secondo un programma di razionalizzazione dei processi produttivi e volte a migliorare la convivenza civile. Lo studio del centro urbano ha permesso l’individuazione di alcuni fabbricati fatiscenti e disabitati, dovuta al diffuso disinteresse per la conservazione di tali beni ed all’inadeguatezza degli interventi, soprattutto nel campo dell’edilizia privata. La causa di tale abbandono è da ricercarsi in particolare nella difficoltà e talvolta nell’impossibilità di effettuare il ripristino degli edifici secondo canoni adeguati alle nuove e moderne esigenze abitative (presenza di parcheggi, adeguata rete idrica e rete fognaria ecc.), preservando nel contempo il decoro urbano. 2 Comune di Villacidro – Provincia del Medio Campidano PIANO PARTICOLAREGGIATO IN ZONA “A” RELAZIONE Tali problemi, lamentati diffusamente dai residenti, sono per lo più attribuibili alla morfologia stessa del territorio che ha costretto e costringe all’edificazione su quote differenti, realizzando una maglia altimetrica irregolare, non sempre di facile razionalizzazione. Grande rilevanza ha avuto sull’evoluzione urbana il crescente aumento demografico dei decenni passati dovuto all’insediamento di nuove attività industriali nella zona, il quale ha portato allo sviluppo di nuovi quartieri periferici e ha contribuito così allo spopolamento del centro storico relegandolo ad un ruolo sempre più marginale. Da questa situazione emerge la necessità di avviare urgentemente un piano per stabilire i precisi criteri per il recupero e la valorizzazione delle testimonianze che ancora resistono al degrado ed all’abbandono e che sono sinonimo di ricchezza culturale, sociale ed economica. 3 Comune di Villacidro – Provincia del Medio Campidano PIANO PARTICOLAREGGIATO IN ZONA “A” RELAZIONE 1b - Caratteristiche storico – geografiche, habitat naturale e forma di insediamento Villacidro è situato nella zona sud-occidentale della Sardegna, ai margini della pianura del Campidano ed alle falde del gruppo montagnoso del Linas, nella nuova provincia del Medio Campidano. Il centro abitato è immerso in un gradevole paesaggio verdeggiante: a nord-ovest una pineta si estende tra i monti Cramu e Omu, a sud-est il terreno degrada dolcemente verso la pianura del Campidano. Con uno sguardo più attento sul territorio si possono individuare le direttrici dello sviluppo urbanistico che sono evidentemente condizionate dalla morfologia irregolare del territorio, in particolar modo dalla sua natura montuosa. Lo studio del territorio dal punto di vista geologico rivela un particolare interessante: Villacidro sorge su un conoide di deiezione, il più grande fra i pochi esistenti in Sardegna, “un ampio ventaglio regolarmente inclinato verso oriente”. La parte più antica del “villaggio” ha origine in corrispondenza di una valle in cui scorre il rio Fluminera, che attraversa il centro abitato per un lungo tratto e che, per le popolazioni che lo fondarono, rappresentò una direttrice fondamentale dello sviluppo abitativo ed urbanistico. Con molta probabilità l’insediamento umano ebbe origine in epoca romana sebbene esistano testimonianze che fanno risalire la frequentazione del luogo all’età nuragica. Villacidro rappresenta un esempio di habitat rurale con connotazioni sia di tipo agro-pastorale che di tipo minerario, sviluppatosi, come altri centri simili, grazie al sostegno economico dato sia dall’attività estrattiva, sia dalla presenza di diverse altre risorse che ne hanno favorito l’aumento demografico. L’avvento dell’industria mineraria, oltre ad aver influito positivamente sulle condizioni socio-economiche della popolazione, ha influito anche sullo sviluppo urbanistico del centro storico; ciò è testimoniato dalla presenza di grandi opere pubbliche e di opere private, realizzate in più occasioni dalle maestranze impiegate nel settore minerario, messe al servizio della comunità. In tal senso, un esempio significativo, è il lungo e duro lavoro di spianamento effettuato dai minatori sulle masse rocciose del “rione alto” al fine di rendere fruibili all’insediamento anche queste zone più impervie. Le ragioni dello sviluppo economico di un centro così importante, non possono tuttavia trovare riscontro esclusivamente nella presenza dell’attività mineraria, peraltro legata ad un periodo storico circoscritto, ma devono ricercarsi nelle molteplici vicende che lo hanno 4 Comune di Villacidro – Provincia del Medio Campidano PIANO PARTICOLAREGGIATO IN ZONA “A” RELAZIONE interessato. La necessità di sottolineare tali avvenimenti è strettamente legata all’importanza degli edifici che rimangono a testimoniarne fedelmente la storia. Il territorio di Villacidro fu già frequentato in età nuragica e romana; in epoca medioevale invece il vecchio borgo, denominato Villacitri, appartenne al giudicato di Cagliari e fece parte dell’antica curatoria di Gippi, passò quindi sotto il controllo dei Pisani e, successivamente, divenne feudo aragonese. Al tempo della dominazione spagnola fu marchesato concesso ai Brondo; passato in seguito ai Bon Crespi di Valdaura, venne riscattato nel 1839. Nella seconda metà del XVII secolo, essendo rinomato per il suo clima, Villacidro fu scelto dal Vescovo di Usellus, Monsignor Giuseppe Maria Pilo, come luogo di residenza estiva e autunnale. La presenza dei prelati favorì importanti innovazioni e a testimonianza di ciò può essere citato come esempio la costruzione del camposanto, sorto a distanza dal vecchio centro storico. Villacidro, dal 1807 al 1821, fu sede di una delle 15 prefetture istituite in Sardegna dal governo Sabaudo. L’importanza di tale evento storico è stata messa in luce da Giovanni De Francesco, il quale scrisse: “La presenza di alquanti funzionari per tredici anni aveva giovato a qualche cosa”, sottolineando inoltre: “Le case abitate nel 1809 da pubblici funzionari aiutano a discernere i progressi conseguiti nelle costruzioni successive”. Secondo diverse fonti orali la sede prefettizia venne stabilita in un edificio sito nell’attuale via Tuveri al numero civico 5/11. Già nei primi decenni del XIX secolo Villacidro era già un villaggio di notevoli dimensioni, uno dei più grandi dell’isola. Già da allora era possibile distinguervi cinque rioni principali raffiguranti una “croce distesa”: a occidente il rione di Castangias, a nord il rione di Seddanus, a sud il rione di Is Lacuneddas (questi ultimi due rappresentano i bracci della croce), tra i tre suddetti, il rione Sa Mitza o Sa Frontera o della Parrocchia, infine il quinto, che si prolunga rispetto agli altri, costituisce il “rione basso” e si espande irregolarmente ad est verso la pianura campidanese, intorno alla chiesa di S.Antonio. Il fulcro del paese, fino agli anni settanta del XX secolo, era il rione denominato “Frontera”, dal nome dell’omonima piazza tuttora esistente che si estende in un’area situata ad una quota superiore rispetto a quella circostante la chiesa maggiore. Nella prima metà del XIX secolo, Frontera era la piazza più frequentata del “villaggio”, un importante luogo di scambi e di ritrovo per la comunità, essa è inoltre la più 5 Comune di Villacidro – Provincia del Medio Campidano PIANO PARTICOLAREGGIATO IN ZONA “A” RELAZIONE antica di cui si abbia notizia, insieme a quella della parrocchia principale. Denominata anche piazza Marconi ha mantenuto la fisionomia che aveva nell’ottocento: è di forma rettangolare, delimitata a sud da eleganti palazzine alle quali si accede dai gradini che fino a tempi recenti servivano come sedili pubblici. Nello stesso rione, individuato nel presente piano con il comparto 5 A3, erano presenti i maggiori edifici civili e religiosi. Tra questi si apprezza tuttora la parrocchia principale di Santa Barbara (Area S2005 - Comparto 5 A3), patrona dei minatori, con strutture seicentesce e settecentesche, tra cui spicca il campanile in stile gotico-aragonese risalente al 1500 o 1600. CAMPANILE CHIESA DI SANTA BARBARA Sul lato opposto a questo era situata la torre campanaria esistente fino ai primi decenni del XX secolo e il Monte Granitico (Area S2003 – Comparto 5 A3), la cui istituzione risale al XVII secolo. 6 Comune di Villacidro – Provincia del Medio Campidano PIANO PARTICOLAREGGIATO IN ZONA “A” RELAZIONE EX MONTE GRANATICO Il palazzo comunale (Area S2002 – Comparto 4 A2) un tempo convento dei RR.PP. Mercedari. Nella piazza S.Barbara, prospettano, a nord, l’Oratorio delle Anime purganti e a ovest la chiesa di Nostra Signora del Rosario. PALAZZO MUNICIPALE 7 Comune di Villacidro – Provincia del Medio Campidano PIANO PARTICOLAREGGIATO IN ZONA “A” RELAZIONE Nella stessa area sono ancora identificabili alcune importanti abitazioni tra cui una delle più antiche è la casa ritenuta di pertinenza del Canonico Diego Cadello. Infatti, in base alle fonti orali e alla documentazione rinvenuta, è noto che il Cardinale, titolare della prebenda della parrocchia di Santa Barbara, la fece costruire a sue spese nel XVIII secolo e nel 1769 fu acquistata da Mons. Pilo. Sono inoltre da menzionare : il magazzino, o casa granaria, adiacente alla residenza, di cui rimane la struttura originaria di notevole interesse e, sul lato nord, un vecchio pozzo. Allo stesso periodo risale la costruzione dell’imponente mole del palazzo vescovile ubicato nell’antica località denominata “Frontera de sa Mitza”, all’estremità del rione Seddanus. Fatto erigere nel 1770 da Mons. Giuseppe Maria Pilo, nell’area già occupata dal castello dei marchesi Brondo, divenne residenza dei Vescovi e, per breve tempo, sede di prefettura. Nel XIX secolo Villacidro non rimase esente dal lento processo di trasformazione urbanistica che interessò anche gli alti centri isolani: la necessità di creare o potenziare le strutture igienico-sanitarie comportò la requisizione di alcune proprietà appartenenti al clero, poi gestite dai comuni o passate ai privati. Tra queste è degna di nota la già citata casa Cadello, la chiesa o convento di San Sebastiano, che si trovava nell’omonima via a nord-ovest dell’abitato. La località veniva denominata “Cuccuru Mordegu” che designava un luogo ricco di cespugli di cisto. In questo contesto si inseriscono le importanti trasformazioni riguardanti l’ex convento dei R.R.P.P. Mercedari, opera del XVII secolo, a cui era annessa la chiesa dedicata alla Madonna della Annunziata o della Mercede. Il monastero, chiuso intorno al 1850, fu venduto con le sue adiacenze al Comune di Villacidro in data 31 gennaio 1862. Nel 1874 le vecchie strutture furono demolite quasi del tutto e, su una vasta area rettangolare, si costruì un edificio da adibire a vari usi: Municipio, Pretura, Conciliatoria. I lati est ed ovest vennero riservati alle scuole, dotate di locali igienici e aule spaziose; nel nuovo complesso erano compresi anche gli alloggi degli insegnanti. A settentrione vi era la caserma dei RR. Carabinieri, esistente fino ai primi anni del XX secolo. Il riattamento del vecchio convento consentì la concentrazione in un’unica sede dei principali uffici civili, incidendo positivamente sull’organizzazione della comunità; infatti, prima di tale acquisto il comune era obbligato a sottostare annualmente a costosissimi fitti, usufruendo di locali malsicuri, angusti e privi di comodità. Gli impiegati che giungevano nel “villaggio” risiedevano in case private assai disagevoli. 8 Comune di Villacidro – Provincia del Medio Campidano PIANO PARTICOLAREGGIATO IN ZONA “A” RELAZIONE Fra le altre emergenze monumentali del centro storico, un accenno merita l’antica fontana denominata comunemente di “zia Brunda”, ubicata nell’omonima via, in un angolo del rione Castangias; essa rappresenta una testimonianza architettonica non trascurabile che sorge in un ampio spazio circoscritto da massicci blocchi di granito disposti alla base di un parapetto, secondo un disegno irregolarmente poligonale. Il pozzo, uno dei pochi identificati in base alle fonti orali, ormai in disuso da vari decenni, esiste da quattro secoli e costituiva un importante punto di approvvigionamento idrico per la popolazione del “rione alto”; pare inoltre che fosse di pertinenza di una certa “zia Brunda”, infatti il lato est è attiguo ad una casa privata, il che fa pensare che facesse parte della stessa proprietà. 9 Comune di Villacidro – Provincia del Medio Campidano PIANO PARTICOLAREGGIATO IN ZONA “A” RELAZIONE 1c - Il cimitero come primo vero segnale di sviluppo urbano L’estensione dei vecchi limiti dell’abitato iniziò con la costruzione del camposanto comunale, iniziata nel 1836. Si trattava della più importante opera pubblica realizzata ex novo prima ancora che, secondo la nuova normativa sanitaria, si stabilisse di seppellire i defunti in luoghi lontani dai centri abitati. Il complesso venne ubicato in un’ampia area situata nel “rione basso”, a nord dell’abitato, denominata un tempo “i Colli” o “Pardu Campu Santu” che originariamente era un “ameno rialto” fiancheggiato dalla strada che conduceva a Sanluri. Il progetto fu redatto dall’architetto cagliaritano Gaetano Cima; nel disegno compositivo dell’opera, considerata un modello per i cimiteri realizzati successivamente nell’isola, traspare la volontà di adesione agli schemi della cultura ufficiale. Infatti, come sostiene l’Angius: “Il suo disegno è un’imitazione del camposanto di Torino”. Gran merito per la realizzazione di quest’opera si deve all’interessamento ed alla generosità dell’Arcivescovo Mons. Don Antonio Raimondo Tore, amministratore apostolico della Diocesi di Ales. A sue spese fece sistemare in modo regolare l’area cimiteriale provvedendo alla realizzazione della zona alberata e all’assetto stradale intorno all’edificio. Il cimitero venne inaugurato il 20 agosto 1842; precedentemente si seppelliva nei cimiteri facenti parte delle chiese di Santa Barbara e di Sant’Antonio, ma le fonti orali attestano l’esistenza di un’altra area cimiteriale nell’isolato facente parte dell’Oratorio delle Anime che, attualmente, comprende alcune abitazioni private. 10 Comune di Villacidro – Provincia del Medio Campidano PIANO PARTICOLAREGGIATO IN ZONA “A” RELAZIONE 1d - La viabilità Nei primi decenni del XIX secolo la necessità di costruire nell’isola strade e ponti, pressoché al tempo inesistenti, fu dettata dall’esigenza di accorciare le distanze fra i singoli villaggi e di risolvere i problemi causati dall’abbondanza delle acque, spesso responsabili di alluvioni 1. In questo contesto si inserisce la costruzione a Villacidro di alcuni ponti che rivestono un certo interesse per la loro connotazione strutturale. Tra questi vi è il ponte Leni denominato comunemente “Ponti Mannu”, situato sulla vecchia strada provinciale a Sud-Est dell’abitato. Esso fu costruito sicuramente prima del 1893 2 e non si esclude che sia stato realizzato intorno al 1877, anno in cui venne compiuto il tronco stradale della provinciale Villasor-Villacidro 3. Intorno al 1840 esso non esisteva ancora, infatti, nel noto Dizionario Casalis si legge: le acque abbondanti e vorticose del torrente Leni impedivano per molti giorni il passaggio ai pastori, costringendoli a sopportare una situazione alquanto gravosa 4 . La struttura eseguita con pietre da taglio regolari, in granito, denota la conoscenza dei metodi costruttivi di provenienza esterna le cui caratteristiche sono riscontrabili in opere analoghe realizzate nell’isola nello stesso periodo 5. Le pietre a vista in blocchi squadrati venivano usate quando tali costruzioni superavano i quattro metri di luce ed erano riservate, per motivi di economia, a quelle parti esteticamente più rilevanti 6 . Un altro ponte di grande utilità e importanza, oggi purtroppo scomparso, venne costruito al centro dell’abitato sulle sponde del rio Fluminera, che costeggiava il lato sud della piazza Cadoni. L’opera, realizzata anch’essa prima del 1893, è meglio nota come “Su ponti de su Vicariu”. Grazie alle fonti orali tramandate ed alla documentazione fotografica appartenente agli archivi privati è stato possibile ricostruirne, con buona approssimazione, le caratteristiche architettoniche. La struttura era costituita da solide transenne traforate in ferro che si innestavano nei pilastri di cemento, la volta dell’arco era in pietre da taglio, i muretti degli argini situati ai lati dei parapetti fungevano da sedili; questa zona dell’abitato rappresentava infatti un gradevole luogo di ritrovo della comunità 7. Sempre secondo le fonti orali il ponte non è più esistente dagli anni cinquanta o sessanta del XX secolo, ma sotto il manto stradale, eseguito in tempi recenti, è rimasta intatta la notevole struttura a piloni e volta 8. La situazione viaria del Comune di Villacidro, intorno alla metà del XIX secolo, si può rilevare in alcune carte topografiche del 1842 / 1843, conservate nell’Archivio di Stato di Cagliari. In queste mappe si possono individuare le principali vie di collegamento con i 11 Comune di Villacidro – Provincia del Medio Campidano PIANO PARTICOLAREGGIATO IN ZONA “A” RELAZIONE villaggi circostanti: a Sud-Est dell’abitato quelle per Samassi, Serramanna, Cagliari e Vallermosa; a Nord-Est quelle per Sanluri e San Gavino si originavano dalla località denominata “Pardu Campu Santu” della quale faceva parte il cimitero; a Nord la strada di Gonnosfanadiga si dipartiva dal rione Seddanus 9. I progressi inerenti la viabilità nell’isola erano stati compiuti nel corso dei lavori eseguiti tra il 1821 e il 1831 grazie alla comparsa, per la prima volta, di maestranze fornite di competenze tecnico-scientifiche provenienti da altri stati, insieme a numerose squadre di commessi e artieri. In Sardegna, peraltro, era vivamente sentita la mancanza di progettisti qualificati in grado di realizzare strutture rispondenti a esigenze di funzionalità, decoro ed economia, tali da sostituirsi alle manovalanze locali presenti allora nelle città e nei villaggi 10. A Villacidro, come in altri paesi dell’isola, l’incapacità di riuscire a fronteggiare i problemi connessi con lo sviluppo ed il progresso era dovuta, tra l’altro, ai contrasti e al malgoverno esistenti nell’ambito dell’amministrazione locale 11 . Tuttavia, intorno alla metà del XIX secolo, si stavano compiendo alcuni passi avanti. Nel 1858 fu messa in esercizio la strada Nazionale che, sfiorando l’abitato si inoltrava nei comuni detti della “Montagna” (Gonnos e Guspini). Per cercare di superare le difficoltà che presentava la nuova linea nella sua prima apertura e per supplire alla scarsezza del traffico a causa della mancanza di relazioni commerciali, il Municipio decretò un premio di “lire nuove 500” per ciascuno dei primi tre anni all’imprenditore che avrebbe stabilito una corsa di vetture per il trasporto delle persone tre volte la settimana. Nonostante si percepissero dei miglioramenti sulle condizioni di viabilità nessuno si presentò per quell’offerta. Nel 1860 il Comune rinnovò la delibera pensando di offrire la stessa possibilità per il trasporto delle lettere anziché stipendiare un corriere a cavallo. Tale esempio fu seguito anche dal Municipio di Villasor 12. Allo stesso periodo risalgono alcuni provvedimenti riguardanti la sistemazione della rete viaria interna all’abitato nell’opportuno selciamento e livellamento. Inoltre, fu approvata una delibera per lastricare e rettificare il tracciato della strada che, originandosi dallo stradone divisionale, percorreva il villaggio in tutta la sua lunghezza; in essa si prevedeva inoltre la realizzazione di una traversa che dal camposanto conducesse alla parrocchia del “rione basso”13. Come si legge nel noto Dizionario Casalis, le strade intorno alla metà del XX secolo, erano “alquanto irregolari nell’andamento e nella larghezza”14. 12 Comune di Villacidro – Provincia del Medio Campidano PIANO PARTICOLAREGGIATO IN ZONA “A” RELAZIONE Ad eccezione dei rioni situati alle falde delle due montagne, in cui per l’accidentalità e la natura rocciosa del terreno non si poteva adottare, senza difficoltà, un regolare sistema di viabilità, Villacidro alla fine del XIX secolo si presentava solcato da strade comode, spaziose e bel selciate. La principale via Roma, avendo origine dalla strada provinciale DecimoMarrubiu, percorreva nell’interno e quasi per metà il paese, sfiorava la piazza Frontera e, attraversando la Fluminera, si prolungava fino alla chiesa di Santa Barbara per congiungersi di nuovo alla strada provinciale. Esistevano altre vie interne lastricate e opportunamente allineate, fra queste quella di Seddanus o via Palazzo che costituiva una delle belle passeggiate del paese, terminando nel belvedere che tuttora prospetta nella vasta pianura del Campidano. Non meno degna di rilievo è la strada di San Sisinnio che si origina da Frontera per attraversare la contrada di Lacuneddas consentendo di accedere alle rigogliose campagne di Narti, Bassella, Villascema e San Sisinnio 15. 1 G.A. Carbonazzi, Discorso sulle operazioni stradali di Sardegna, Torino, 1832, pp.16-18, 26; G.A. Carbonazzi, Cenni sulle condizioni attuali della Sardegna e sui vari miglioramenti possibili specialmente nelle vie di comunicazione, Torino, 1849, p.25; Anonimo, Gli ingegneri, “Eco Dei Comuni Della Sardegna”, Cagliari, A.I, N.7, 19-11-1856, pp.54-55; Anonimo, Ponti e strade..., cit., pp.228-229; G. Todde, Amministrazione dei beni comunali, “Eco Dei Comuni Della Sardegna”, Cagliari, A.IV, N.2, 10-1-1861, p.10 2 P. Cugia, Nuovo itinerario..., p.196; S. Mano, Villacidro, cit., p.58; G. Dessì, Paese d’ombre, cit., p. 133 3 A. De La Marmora, Itinéraire...,cit., p.357-358. Nell’opera si evince che la nuova strada provinciale non è ancora terminata. Cfr. Anonimo, Sviluppo della viabilità in Sardegna, “Rivista Economica Della Sardegna”, Roma, A.I, 1 e 15 Luglio 1877, Fasc. XII e XIII, pp.49-55 4 V. Angius, in G. Casalis, cit., voce Cidro, p.204 5 Il centro urbano di Guspini..., cit., p.16. In quest’opera si fa riferimento al ponte denominato “Terramaistus”, costruito agli inizi del Novecento. nella strada statale che collega Gonnosfanadiga con Guspini e appartenente a quest’ultimo comune. 6 G.A. Carbonazzi, Discorso sulle operazioni stradali, cit., pp.32-33, 111-112 7 A.Piras-Pinna, Sulle malattie dominanti..., cit., p.27; S. Manno, Villacidro, cit., pp.30, 53; A. Piras-Pinna, Resoconto Statistico..., cit., p.22; G.Dessì, Paese, d’ombre, cit., pp.71-79. In quest’opera si fa riferimento alle trasformazioni riguardanti il rio Fluminera avvenute nella seconda metà del XIX secolo, grazie ad un ingegnere piemontese di nome Antonio Ferraris, inviato a Villacidro con l’incarico di sollecitare la consegna di mille cantara di legna indispensabile alle Regie fonderie della zona. Le condizioni del rio ne rendevano impossibile il guado, implicando l’interruzione di ogni attività. Il Ferraris decise allora di offrire un valido aiuto alla disagiata popolazione, adoperandosi nell’opera di arginamento del rio, che spesso straripava invadendo la piazza Cadoni, e per la costruzione di un ponte in legno nel punto in cui, successivamente, ne venne realizzato un altro in ferro denominato “ponte Ferraris”, in memoria di colui che mise la propria esperienza al servizio della comunità. In base alle fonti orali e alla documentazione reperita è possibile identificare in quest’opera il noto “Ponti de su vicariu”. Secondo le stesse fonti un altro ponte, non più esistente da alcuni decenni, denominato Ferraris si trovava sulla strada per la miniera di Canale Serci. Cfr. G. Dessì, San Silvano, cit., p. 119; G. Dessì, Come un tiepido vento, nella collana Il Castello, Palermo, 1989, p.173; M. Sardu, A.M. Fadda, Risalendo la Fluminera. cit., pp.50-51, 93, 115 8 Tali notizie sono state acquisite grazie alle numerose fonti orali, in particolare si fa riferimento alla gentile testimonianza del prof. Albino Mostallino. Cfr. L. Del Piano, Le persone..., cit., p. 185. 9 A.S.C., R. Corpo di Stato Maggiore Generale Serie Mappe, Villacidro Gutturuforru 276, Tavolette in Scala 1: 10.000: n.12 in data 20 Maggio e 19 Dicembre 1842; nn. 13-14 in data 29 Dicembre 1843. 10 G.A. Carbonazzi Discorso sulle operazioni stradali, cit., pp.8-26; Anonimo, Gli ingegneri, cit., pp.54-55 11 G. Fulgheri, Fatti di Villacidro, cit., pp. 50, 61, 86, 118. L’autore si accanisce conto l’amministrazione comunale di allora, “una combriccola che non pensa ad altro che a saccheggiare la comunità” e che opera nell’illecito. Si riferisce che il sindaco per unire due abitazioni di sua proprietà situate l’una di fronte all’altra, fece realizzare un arco notevolmente ingombrante sulla strada pubblica. G. Fulgheri, Un dibattimento nanti la corte d’appello, “Eco Dei Comuni Della Sardegna”, Cagliari, A.II, N.63, 31-12-1857, pp. 499-500. G. Fulgheri, il sindaco modello, Cagliari, 1868, pp.6-16. In quest’opera si fa riferimento agli ostacoli che si frapposero alla costruzione del ponte “Fontanedda” al cui progetto, eseguito da un ingegnere, si interessò 13 Comune di Villacidro – Provincia del Medio Campidano PIANO PARTICOLAREGGIATO IN ZONA “A” RELAZIONE l’avocato Giuseppe Fulgheri. Il ponte costruito tra le sponde del Fluminera (a nord-ovest della piazza Funtanedda, in prossimità della cabina ENEL tuttora esistente) era identificabile fino agli anni settanta del XX secolo. Attualmente è nascosto dal manto stradale. Al riguardo si veda M. Sardu, A.M. Fadda, Risalendo al Fluminera, cit, p.20. Nello sfondo della fotografia inserita nel testo si rileva l’opera in questione. 12 Anonimo, Premi di incoraggiamento, “Eco Dei Comuni Della Sardegna”, Cagliari, A.III, N.47, 22-11-1860, pp.371-372. Nell’articolo si fa riferimento ad altri premi istituiti dal Comune per avviare nuove attività, uno per lo stabilimento di un albergo ed un altro per una fabbrica di paste e pane. Tali proposte non furono accolte dalla popolazione per mancanza di mezzi e di incapacità nel mestiere. 13 Anonimo, Cronaca amministrativa, “Eco Dei Comuni Della Sardegna”, Cagliari, A.I, N.43, 29-7-1857, pp.343-344; Anonimo, Resoconto del consigliere Serafino Caput a nome della deputazione provinciale “Eco Dei Comuni Della Sardegna”, Cagliari, A.III, N.38, 20-9-1860, p.299 14 Angius, in G. Casalis, cit., ,voce Cidro, p. 195 15 S. Manno, Villacidro, cit., pp, 16, 27-28. In quest’opera si legge che la strada comunale che attraversa il borgo, fiancheggia le due piazze di Frontera e della Parrocchia con due denominazioni diverse: via Parrocchia dal “Rondò” (bella piazzetta a semicerchio, ombreggiata da grossi pini e cinta, in un lato, da sedili in pietra) fino a Frontera; da questo punto fino all’estremità del rione “basso” è denominata via Roma. La suddetta descrizione corrisponde, con buona approssimazione, a quella odierna; la piazza Rondò, tuttora esistente, in tempi recenti, ha subìto notevoli trasformazioni, tuttavia, costituisce un importante nodo stradale del rione “alto”. L’attuale via Parrocchia si origina dalla suddetta piazza per prolungarsi verso la zona “bassa”, fiancheggia il camposanto e termina nell’incrocio con la via Nazionale. Cfr. A. Piras-Pinna, Resoconto Statistico, cit., p.22; G. Dessì, Paese d’ombre cit., p.117, “...lo stradone, che ora si chiamava via Roma per voto unanime del Consiglio comunitativo, dopo il trasferimento della capitale da Firenze alla “Città eterna...”. M. Sardu, A. M. Fadda, Risalendo la Fluminera, cit., pp.31, 152, 184-185 14 Comune di Villacidro – Provincia del Medio Campidano PIANO PARTICOLAREGGIATO IN ZONA “A” RELAZIONE 1e - Architettura e urbanistica del centro di Villacidro Nell’aprile e maggio del 1889, dopo un lungo periodo di inerzia nel campo delle opere pubbliche (l’unica costruzione di grande rilevanza precedente a tale data fu l’edificazione del cimitero fuori dall’abitato), il Consiglio comunale di Villacidro deliberò un mutuo per la realizzazione di opere pubbliche sotto il titolo “Opere di bonifica in Fluminera”. Il finanziamento ed il bilancio furono approvati rispettivamente dal Comm. Bacaredda e dal notaio Marcellino Anedda1. La realizzazione dei lavori fu favorita grazie all’interesse dell’amministrazione di allora, presieduta dal sindaco Giuseppe Pinna, il cui merito fu quello di esser riuscito a dare un assestamento economico al Comune. Tuttavia non poche difficoltà si frapposero ad ostacolarne il compimento, a causa dei fastidi e ritardi di un’interminabile burocrazia, delle critiche ingiuste e delle opposizioni interne al Consiglio di amministrazione. Il complesso delle opere, che richiesero circa tre anni di lavoro, venne eseguito soprattutto per migliorare le pessime condizioni igieniche in cui viveva la popolazione; in tal senso furono di non poca utilità i consigli forniti dal medico igienista cav. Antonio PirasPinna, il quale, a buon diritto, merita di essere inserito nel novero dei benefattori di Villacidro; esso vi si stabilì nel 1886 in veste di Ufficiale sanitario comunale ed il suo impegno fu volto soprattutto a debellare la malaria di cui egli stesso rimase colpito diverse volte. Vi erano delle zone malsane e generatrici di malattie (Acquacotta, Saboddus ed altre località) che infierivano specie nella stagione estiva e autunnale. Il rigagnolo Fluminera, in cui si riversavano i rifiuti della popolazione, rappresentava un fomite continuo di esalazioni dannose e una sorgente perenne di malaria a causa del ristagno delle acque. La grave situazione fu delineata dal dott. Piras-Pinna in una relazione rivolta alle rappresentanze comunali, in cui si esprimeva l’assoluta necessità di realizzare le importanti opere di bonifica e di pubblica utilità. Alcuni lavori vennero concessi in appalto, ma gli amministratori non furono scrupolosi nel far osservare le altre misure igieniche indicate nella medesima. Tuttavia, sarebbe errato pensare che la deplorevole situazione riguardasse solo i comuni isolani, infatti in numerose parti d’Italia le popolazioni riversavano in una situazione altrettanto allarmante, dovuta soprattutto alla pessima e invalsa abitudine di far convivere nelle abitazioni anche gli animali. Le nuove opere, rispondenti a precisi criteri di razionalizzazione dei processi produttivi della comunità, prevedevano la costruzione di alcuni depositi per l’acqua potabile, 15 Comune di Villacidro – Provincia del Medio Campidano PIANO PARTICOLAREGGIATO IN ZONA “A” RELAZIONE il lavatoio e il mattatoio, diverse fontane ed abbeveratoi, il riattamento dell’ex convento dei Mercedari, l’alveamento e l’arginatura del torrente Fluminera e l’apertura o la selciatura di varie strade. Nello stesso periodo si effettuò un importante rimboschimento dei monti Cramu e Omu, circostanti l’abitato, affidato all’agronomo Raffaele Pischedda3 ; tale opera, realizzata anche grazie all’interessamento del comm. Giuseppe Todde, divenne un esempio degno di imitazione4. Secondo lo studioso De Francesco queste trasformazioni contribuirono ad incentivare l’afflusso dei villeggianti5. I lavori furono eseguiti avvalendosi di tecniche innovative e di materiali da costruzione di importazione, quali cemento e ferro, realizzati secondo nuovi procedimenti industriali che si combinavano con quelli tradizionali 6. In particolare il ferro venne usato nel XVII secolo per costruire la torre del campanile i cui materiali (chiavi di incatenamento) venivano eseguiti artigianalmente dai ferrai dell’impresa che li forgiavano col fuoco, battendoli sull’incudine secondo la forma e la misura più adatte 8. Le opere più importanti furono progettate dall’ingegnere Enrico Pani, conoscitore delle nuove tecniche di ingegneria e idraulica 9. La realizzazione degli abbeveratoi pubblici venne affidata direttamente dal sindaco al progettista incaricato, dal momento che il Comune, in quei tempi, era privo di ufficio tecnico. Quest’opera prevedeva la costruzione di dodici vasche e di un serbatoio di alimentazione sovrastante costituito da una cupola tonda interrata in parte in un giardino pensile. La struttura venne ubicata ai piedi delle fondamenta della villa del prof. Todde, sotto lo strapiombo, nel sito in cui esisteva l’antica sorgente “La Mitza”, ovvero nella piazza “Del Rio”, nell’omonima strada detta anche “Fluminera”. Nella stessa area fu costruito un altro deposito col preciso scopo di fornire agli abitanti acqua potabile esente da qualsiasi inquinamento e da destinare in parte al lavatoio ed in parte al mattatoio. Un terzo serbatoio venne realizzato in Località Castangias e collegato con regolare condotta alla vasca della piazza Zampillo sita al centro dell’abitato 10. Precedentemente la popolazione attingeva l’acqua nei vari pozzi pubblici e privati, o nelle moltissime sorgenti perenni esistenti nel villaggio, utilizzate al contempo per abbeverare il bestiame. Tutte queste fonti, contrariamente a quanto si credeva, non presentavano quella garanzia di salubrità che offriva l’acqua dei serbatoi in quanto non venivano usate le dovute precauzioni igieniche; spesso le brocche e i secchi erano il fomite responsabile 16 Comune di Villacidro – Provincia del Medio Campidano PIANO PARTICOLAREGGIATO IN ZONA “A” RELAZIONE dell’inquinamento; altre materie nocive potevano cadere nell’acqua inavvertitamente o maliziosamente determinando conseguenze sulla salute pubblica 11. L’insigne economista Giuseppe Todde, residente allora a Villacidro, mosse una dura critica alla nuova impresa, che si tradusse in un vero e proprio attacco nei confronti dell’amministrazione comunale e che sfociò in una causa civile contro il Comune. Inoltre, in alcuni articoli pubblicati sull’Unione Sarda espresse, cinicamente, il suo dissenso per le nuove opere, nel contempo mise in evidenza gli inconvenienti causati dall’irrazionalità con cui furono realizzate. Infatti, durante l’abbeveraggio veniva interdetto il passaggio di una strada larga circa tre metri; tali disagi si verificavano soprattutto durante la stagione estiva e in periodo di vendemmia in cui si aveva maggior bisogno di risorse idriche; inoltre, le donne con le loro brocche non potevano recarsi tranquillamente ad attingere l’acqua. Anche la spesa effettuata, circa 15.000 Lire, non venne ritenuta congrua a causa del dissesto finanziario del Comune. I dissensi del prof. Todde nei confronti dell’amministrazione erano giustificati dal fatto che nel corso dei lavori effettuati nella piazza Del Rio si era reso impossibile l’accesso dei carri alla casa e ai magazzini di sua proprietà. Inoltre, nello scavare il torrente, (per raccogliere le acque) e la fonte dell’abbeveratoio rasente il muro del cortile della sua abitazione, si disseccò un vecchio pozzo. Il prof. Todde, voleva conservare le risorse della sua fontana sostenendo che si trattava di acque private che in alcuni punti e solo in alcune stagioni attraversavano la via pubblica 12. Nello stesso luogo venne costruito anche il pubblico lavatoio, ubicato nell’area in cui, precedentemente, esisteva una rozza o pastorale e primitiva fonte. Per compiere l’opera si dovette realizzare una diga di contenimento al fine di rendere stagnante il fossato in cui affluivano le acque abbondantissime. Questa operazione preliminare fu eseguita durante l’estate del 1892, lavorando giorno e notte con una potente pompa azionata dal vapore. II lavatoio rappresenta la costruzione più rilevante fra quelle inserite nel progetto di razionalizzazione che interessò il centro abitato sul finire del XX secolo. Un importante opera di carattere utilitario progettata secondo i principi di igiene e di economia, perfettamente rispondenti alla destinazione civile in cui trovano applicazione ed integrazione gli ultimi ritrovati dell’arte e della tecnica (architettura, ingegneria e idraulica) 13 . Tali caratteristiche, peraltro, sono riscontrabili in un vasto repertorio di costruzioni realizzate in Europa e negli Stati Uniti tra il XIX e il XX secolo 14. 17 Comune di Villacidro – Provincia del Medio Campidano PIANO PARTICOLAREGGIATO IN ZONA “A” RELAZIONE Non si conoscono nell’isola lavatoi costituiti da un’impalcatura strutturale come quella presente nell’edificio di Villacidro, benché si abbia notizia di altre opere destinate a quest’uso15. Le stesse caratteristiche costruttive, invece, sono identificabili in alcune importanti attrezzature pubbliche realizzate in Sardegna nello stesso periodo; un esempio è il progetto per il mercato dei “commestibili” di Cagliari, non più esistente, eseguito dall’ingegnere Enrico Melis, approvato nel 1879 16. PIAZZA LAVATOIO Dal punto di vista igienico-sanitario, il lavatoio consentì di alleviare gli inconvenienti e le malattie (cloro-anemie) lamentate dalle lavandaie, soprattutto dalle donne di servizio che, durante il giorno e la notte, erano costrette ad esporsi con i piedi nell’acqua, alle inclemenze del tempo e della stagione, senza riparo di sorta 17. Progettato dall’ingegnere Enrico Pani fu dotato di 36 vasche a servizio intermittente, con la capacità ciascuna di poco più di un quarto di metro cubo e di due piccoli depositi che oltre all’acqua potevano contenere i tubi per garantirne la regolare distribuzione 18. Al carattere utilitario e funzionale si accompagna quello ornamentale: “un piccolo monumento d’arte ed eleganza con quelle sue cuspidi imbandierate che lo sormontano”, è quanto rilevò il Prof. Todde. Infatti nel processo di razionalizzazione urbana non fu trascurata la componente estetica, benchè, di fronte alla popolazione rurale stremata, fosse necessario esprimere i lavori con risparmio senza preoccuparsi del bello artistico che avrebbe comportato ulteriori spese 19. 18 Comune di Villacidro – Provincia del Medio Campidano PIANO PARTICOLAREGGIATO IN ZONA “A” RELAZIONE Lo stile moresco col quale si suole identificare il lavatoio20 trova rispondenza negli archetipi della corrente modernista de “l’Art Nouveau” che si manifestò in Europa, tra il 1890 e il 1910, in tutti i campi dell’arte e della produzione artigianale ed industriale. Tale tendenza vede, fra gli altri, l’impiego costante dei motivi stilistici derivanti dall’arte orientale; la preferenza per le composizioni fantasiose e ricche di intrecci con moduli impostati prevalentemente sulla curva; le strutture portanti degli edifici si distinguono per il notevole sviluppo in altezza 21. Il confronto diretto con la costruzione tuttora esistente consente di identificare tali caratteristiche nelle impalcature di sostegno, nelle griglie in ghisa adorne di ghirigori che si innestano fra le tettoie e nelle cuspidi imbandierate 22. Nel prospetto principale dell’edificio si distingue la fonte, un piccolo monumento d’arte scultorea; in origine era sormontato da alcune statue tra cui due sirenette, situate ai lati della struttura, eseguite dal cav. Giuseppe Sartorio, un artista piemontese al quale la Sardegna deve non pochi meriti. Egli operò a cavallo tra il XIX e il XX secolo in diverse città dell’isola e della penisola distinguendosi nella realizzazione di numerosi monumenti. La qualità dei materiali usati (marmo, pietra, bronzo, creta) e le tematiche ricorrenti nelle sue creazioni (obelischi, lapidi, stemmi, angeli, busti ecc.) consentono di stabilire che la sua opera rimane saldamente ancorata agli archetipi della cultura ufficiale, diffusi tra il XVIII e il XIX secolo. La fonte era sormontata, inoltre, da un leone e una leonessa ritenuti comunemente in marmo; in realtà, per motivi di economia, vennero realizzati in terracotta verniciata di bianco. La natura del materiale si rivelò in seguito alle abbondanti piogge responsabili dello sgretolamento. I tre bassorilievi o “mascheroni” applicati nel prospetto non previsti nel progetto iniziale, furono inseriti successivamente per celare i fori eseguiti al fine di farvi sgorgare l’acqua, il cui livello era troppo basso perché potesse giungervi. Per completare il lenocinio artistico, in prossimità della fonte, vennero messe a dimora diverse palme e dietro all’edificio due alberi di cedro. Benché nel frontespizio del monumento vi sia incisa in caratteri romani la data del 1893, nell’Agosto dello stesso anno la struttura non era ancora in funzione perchè incompleta in alcune sue parti, a causa dei ritardi nell’approvazione della perizia 23. Altra opera dalle funzioni eminentemente igieniche è il pubblico mattatoio, la cui realizzazione pose fine al pessimo uso, invalso da tempo, di macellare il bestiame dentro 19 Comune di Villacidro – Provincia del Medio Campidano PIANO PARTICOLAREGGIATO IN ZONA “A” RELAZIONE l’abitato e nei cortili delle case, lasciando esposti all’azione degli agenti esterni i residui degli animali, le cui esalazioni davano origine a veri e propri focolai d’infezione. L’edificio, demolito intorno al 1960 per aprire la nuova strada di via Isch’‘e Bidda (attuale via Repubblica), venne costruito in prossimità del rio Fluminera e della fonte pubblica denominata “Sa Mitza”, a poca distanza dal punto in cui, fino ad allora, si eseguiva la macellazione e vicinissimo al lavatoio 24. Il De Francesco considera il mattatoio di Villacidro “...il più moderno di quanti se ne scorgono in Sardegna” 25. La documentazione fotografica appartenente agli archivi privati consente di ricostruirne grosso modo la connotazione originaria. Il piccolo complesso, simile ad un fortino, era costituito da un corpo centrale, verosimilmente a pianta rettangolare, nella cui semplice facciata si evidenziavano due piccole aperture laterali ad arco; il prospetto principale era delimitato da una recinzione comprendente due guardiole con struttura a base quadrata situate simmetricamente rispetto all’ampio ingresso centrale; le coperture erano a falde inclinate con manto in coppi. L’esigenza di rinnovamento urbano trova attuazione nel progetto della piazza Zampillo o XX Settembre, già denominata piazza Cadoni, dal nome di una notabile famiglia che possedeva la casa nell’omonima area. Concepita come elemento di decoro nello spazio abitativo, venne realizzata nel punto in cui, precedentemente, esistevano dei vecchi fabbricati distrutti in seguito alla vorticosa inondazione del 1842. I ruderi costituivano un indecente luogo di ricovero per le famiglie di zingari e di persone indigenti. Trattandosi di una zona molto frequentata, situata al centro dell’abitato, in cui confluiva la popolazione per recarsi nella vicina chiesa parrocchiale, se ne rendeva necessario l’esproprio o l’acquisto per trasformarla in un ritrovo pubblico, esteticamente gradevole e confacente ai bisogni della collettività. Dopo una serie di perizie il Comune comprò la proprietà da un insigne assessore per la somma di Lire 9.000 contro le 5.000 proposte inizialmente. Vennero demolite completamente le costruzioni esistenti, al fine di ottenere, con un regolare livellamento del suolo, un’ampia piazza alberata con tigli e platani; al centro venne sistemata una grande vasca circolare con uno zampillo e quattro rubinetti che consentivano l’erogazione dell’acqua potabile; inoltre il sito fu utilizzato come pubblico mercato per la vendita dei cereali e altre derrate 27. 20 Comune di Villacidro – Provincia del Medio Campidano PIANO PARTICOLAREGGIATO IN ZONA “A” RELAZIONE Un’altra importante fontana (a pompa) denominata “Funtanedda”, costruita nello stesso periodo su progetto dell'ingegner Enrico Pani, venne ubicata nel “rione basso”, in regione detta “S’isca de bidda”, nel punto in cui esisteva una sorgente pubblica 28. La documentazione fotografica, appartenente agli archivi privati, convalidata da numerose fonti orali consente di ricostruire con buona approssimazione la fisionomia della struttura: il piccolo monumento, realizzato in cemento, fu costruito nel lato Est dell’omonima piazza Funtanedda (tuttora esistente); aveva pianta a base quadrata e una solida volumetria, a forma di chiosco, sormontata da una cupola impreziosita, intorno, da elementi scultorei (le pareti che racchiudevano la fonte erano arricchite con fregi floreali, i quali conferivano all’opera un carattere decisamente orientaleggiante. Interventi successivi trasformarono la connotazione originaria dell’elegante cupola in una copertura poligonale 29. Secondo le numerose fonti orali, l’opera venne demolita intorno al 1960 allorché si decise di costruire il nuovo mercato comunale che, peraltro, riversa in stato di abbandono da molti anni. E’ importante evidenziare che la scelta dei siti sui quali realizzare le nuove strutture non fu casuale. Infatti, benché essi appaiano slegati tra loro, li accomuna un percorso naturale rappresentato dal torrente Fluminera, insidioso e temuto, ma indispensabile fonte di approvvigionamento idrico per la comunità. L’habitat naturale, contrassegnato dalla direttrice fluviale, ha inciso notevolmente sulla configurazione dell’insediamento che permane invariata grosso modo fino alla metà del XX secolo (il lavatoio e il mattatoio erano ancora in uso negli anni ’60 del secolo scorso; allo stesso periodo, si è visto, risale la demolizione della “funtanedda”). La situazione descritta è confermata dalla lettura delle carte topografiche databili tra il 1842 e il 1940. Si rileva che la costruzione del cimitero (1836) e dell’asse ferroviario Villacidro-Isili (1910-15), in direzione nord-est, non esercitarono alcuna funzione di attrazione urbana verso queste aree le quali rimasero per lungo tempo slegate dal contesto abitativo. L’insediamento nelle zone circostanti non appare favorito neanche dalle maglie di collegamento con i centri limitrofi: strada per Sanluri, strada per S. Gavino, strada per Gonnosfanadiga. Si deduce che lo sviluppo dell’agglomerato, definito ancora “villaggio” verso il 1940, procedette abbastanza lento e compatto intorno all’antico tessuto contraddistinto dalle chiese di Santa Barbara e di Sant’Antonio. In questi due poli si configurarono le principali masse rionali (“alta” e “bassa”) la cui continuità è segnata dal rio 21 Comune di Villacidro – Provincia del Medio Campidano PIANO PARTICOLAREGGIATO IN ZONA “A” RELAZIONE Fluminera. Si riporta di seguito lo stralcio planimetrico per l’individuazione dell’area compresa tra le chiese di Santa Barbara e Sant’Antonio. VIA PINETA VIC P.zza DESSI' O OIO AT LAV VI A LA VA TO AREA CHIESA DI S.BARBARA IO RI S. VIA GIAL ETO 11A3 ISIO EF VIA 5A3 INERA O VIC RA TE ON FR ROM A 6A3 VIA CA GL 10A2 VIA ROMA VIA ROMA 8A3 BO VIA 7A2 VIA VIA ROMA GIAL ETO A GN LO AS SASS IPIO VIA CONVEN TO VIA SCUOLE MUNIC VIA ARI I ON PR VIA VIA DEL CA VIA PESCA VIA IAR I RA P.zza FRONTERA P.zza MUNICIPIO VIA GENOVA FLUM VIA ROMA VIA ROMA VIA VIA VIA PALERMO TUVE VIA NAPOLI VIA VIA GL IAR I SASSA RI 9A2 VIA VIA ANTONI A BOS O 9A2 AREA CHIESA DI S.ANTONIO VIA TIRS O VICO S. ANT ONI O VIA S. SASSA RI VIA S.A NT ON IO Come rileva lo studioso Maurice Le Lannou, ancora alla metà del novecento la più rimarchevole direttrice di sviluppo del centro procedeva verso sud-est (zona “bassa”), in linea, anche in questo caso, con quella del Fluminera. Oltre alle suddette opere citate precedentemente, l’ingegner Pani progettò una parte del muraglione facente parte del terrapieno del Municipio il cui appalto venne gestito dall’impresa Giovanni Onali di Cagliari. La costruzione non fu portata a compimento; infatti, subentrata la nuova amministrazione presieduta dal sindaco Giuseppe Piga Bolacchi, il progetto originario venne sostituito, quasi clandestinamente e forse per motivi di economia, da quello eseguito dal geometra Efisio Serra, tecnico comunale dal 1903. Il lavoro, effettuato da quest’ultimo fu preceduto da disegni, dettagli e proposte ma il muro edificato crollò per difetto di costruzione a causa dell’incompetenza del progettista; in seguito fu rifatto a secco, con calce e sabbia, dall’ingegnere Melchiorre Garau. I1 progetto dell’ingegner Pani non fu rispettato neanche nel completamento della fonte Funtanedda, infatti la grande pompa prevista nel disegno iniziale venne sostituita con un’altra più piccola non funzionante. Tali controversie sfociarono in un importante processo tra l’amministrazione comunale e coloro che ne osteggiavano l’operato; tra questi era un certo Giovanni Deidda che capeggiava la lega dei contadini socialisti 30. 22 Comune di Villacidro – Provincia del Medio Campidano PIANO PARTICOLAREGGIATO IN ZONA “A” RELAZIONE Nel corso dei notevoli lavori di bonifica del rio Fluminera si costruì un canale largo e profondo, tanto da poterne raccogliere le acque quando la corrente era scarsa, il quale venne ricoperto con una volta solida, che formava, superiormente, un piano inclinato a scaglioni sporgenti della lunghezza di metri 11 e larghezza metri 5. Questi furono adeguatamente selciati in modo che le acque sovrabbondanti vi potessero scorrere sopra, mentre l’imboccatura del canale si occludeva automaticamente con la violenza della piena; in ogni lato fu aperta una strada carreggiabile. Con la nuova opera il letto del ruscello venne allargato fino ai muri delle case vicine, ma il Comune non si preoccupò di risarcire alcuna indennità ai proprietari; a qualcuno fu tolto perfino l’accesso alla propria abitazione; qualche altro poteva entrarvi con un ponte pensile. Nella selciatura della platea e nella copertura del sottocanale, scavato lungo tutto il percorso del fiume, vennero utilizzate pietre da taglio in granito, importate da Guspini con costi notevoli. Per arginare il torrente si decise di sgomberare il letto dai grossi macigni e di piantare degli alberi che, oltre a difendere le sponde dall’erosione, ombreggiavano la via e le case attigue conferendo nel contempo un aspetto ridente al tortuoso percorso; gli antichi avevano già tentato di sistemarlo in alcuni punti mettendo a dimora dei pioppi. Con questi lavori si ottenne il vantaggio di avere una maggiore quantità d’acqua per le irrigazioni e di eliminare le esalazioni nocive causate dai rifiuti della popolazione che d’inverno davano luogo ai ristagni sfavorevoli per le buone condizioni igieniche delle vicine abitazioni; inoltre, il rio Fluminera rappresentava un serio pericolo durante le piene che favorivano lo straripamento determinando danni ingenti 31. 1 L. Del Piano, Le persone e i luoghi di “Paese d'ombre”, “Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Cagliari", vol. II, Cagliari,1987, p. 185; A. Piras-Pinna, Resoconto Statistico..., cit., p.19. In questo testo si fa riferimento a due Regi Decreti del 10 Aprile 1889, con i quali venne concesso un mutuo di L. 60.800 per la realizzazione delle opere, e ad una delibera del 25 Settembre 1887 per avviare i lavori consigliati in una relazione sanitaria, dallo stesso autore di questa monografia. Grazie ad un sussidio di L. 15.000 elargito dal Monte Granatico non fu necessario imporre nuove tasse per far fronte alle spese dell'impresa. A. Cao Cugia, Spese, opere, ed amministrazione dei comuni, "L'Unione Sarda", Cagliari, A. VI, N.26, 30-1-1894, pp. 1-2 2 F. Atzeri, Allegazione forense nella causa civile vertente nanti l’Eccellentissima Corte d’Appello, Cagliari, 1892, pp. 1-51; G.T., Spese opere ed amministrazione dei comuni, "L’Unione Sarda", Cagliari, A.VI, NN. 22-23, 25-26-1-1894, pp. 1, 1; G. De Francesco, Un Comune di montagna, cit., pp.97-98; G. Dessì, Paese d’ombre, cit., pp.286-293 3 Mongibello, In montagna, "L'Avvenire di Sardegna", Cagliari, A. XX, N.125, 26-5-1890, pp.2-3; A. Piras-Pinna, Sulle malattie dominanti a Villacidro nel 1888 e sulle misure igieniche che si dovrebbero adottare nell’interesse della salute pubblica, "Spallanzani", A.XIX, Serie I, Fasc. I e II, Roma, 1891, pp.24-37; S. Manno, Villacidro, cit., pp. 29-3 1; A. PirasPinna, Resoconto Statistico..., , cit., pp. 1-46; E. Pani, Lettera al direttore dell’Unione Sarda, "L'Unione Sarda", Cagliari, A.VI, N.21, 24-1-1894 p.2; G. Dessì, Paese d’ombre, cit., p.339. In numerose pagine dell'opera si possono cogliere riferimenti e descrizioni riguardanti le varie trasformazioni che tra la fine del XIX secolo e gli inizi del XX interessarono l’abitato. G. Dessì, S. Silvano, cit., pp. 1 19-120; L. Del Piano, Le persone...., cit., 185 4 P. Cugia, Nuovo itinerario..., cit., p. 197 5 G. De Francesco, Un Comune di montagna..., cit., p.97 23 Comune di Villacidro – Provincia del Medio Campidano PIANO PARTICOLAREGGIATO IN ZONA “A” RELAZIONE 6 G.T., Spese, opere ed amministrazione dei comuni, "L'Unione Sarda", Cagliari, A.VI, N.21, 24-1-1894, p. 1; G. Dessì, Paese d’ombre, cit., pp.289,291,293 “...Cataldi spiegava i pregi del nuovo materiale che consentiva costruzioni rapide e durature”. 8 C.S.T., II campanile di Villacidro, cit., p.3 9 Mongibello, In montagna, cit., pp.2-3; G.T., Spese, opere ed amministrazione dei comuni, “L’Unione Sarda”, Cagliari, A. VI, N.20, 23-1-1894, p.1; E. Pani, Lettera..., cit., p.2; A. Cao Cugia, Spese..., cit., pp.1-2; A. Andreini, Una monografia, un comune e un esempio, “L’Unione Sarda”, Cagliari, A.XIV, N.116, 28-4-1902, p.1; G. Dessì, Paese d’ombre, cit., pp.289-293. In quest’opera si legge che il progettista per realizzare i lavori si avvalse del contributo e dell’esperienza degli operai che lavoravano nelle miniere limitrofe e della disponibilità della popolazione che offrì manodopera e attrezzatura. 10 F. Atzeri, Allegazione forense..., cit., pp. 1,4; S. Manno, Villacidro, cit., p.30; A. Piras-Pinna, Resoconto Statistico cit., p.12-13; G.T., Spese..., cit., N.22, p.1; G. Dessì, Paese d’ombre, cit., pp.287-289. In quest'opera si legge che gli abbeveratoi, costruiti completamente in cemento, usato per la prima volta a Villacidro, furono realizzati sopra una massicciata formando un ampio semicerchio. G. De Francesco, Un comune di montagna, cit., p.97 11 V. Angius, G. Casalis, cit., voce Cidro, p.197; S. Manno, Paesaggi Sardi: Villacidro, “L’Unione Sarda”, Cagliari, A.V, N.180, 29-7-1893, pp.1-2. Nell’articolo si fa riferimento al pubblico fonte denominato “Funtana de s’arriu”, presso il quale vegetava un gigantesco limone e a cui si fa risalire l’origine del nome del borgo: Villa del Cedro, poi Villacidro; A. PirasPinna, Resoconto Statistico..., cit., p.12 12 F. Atzeri, Allegazione forense...,cit., pp.1-51; G.T., Spese..., cit., NN. 20, 21, 22, 23, pp.1 13 Mongibello, In montagna cit. pp.2-3; S. Manno, Villacidro, cit., pp.29-30; A. Piras-Pinna, Resoconto Statistico...,cit., pp.12,20; E. Pani, Lettera..., cit. p.2; G. De Francesco, Un comune di montagna, cit., p.97; G. Dessì, Paese d’ombre, cit., pp.289-293. In quest’opera si riferisce che si prevedeva di costruire il lavatoio e contemporaneamente gli abbeveratoi per cercare di contenere le spese. 14 V. Gregotti, L’Art Nouveau, cit., pp.1-32; M. Porta, Le nuove tecnologie..., cit., pp.33-64; G.C. Argan, L’Arte Moderna, cit., pp.98-106, 229-254 15 Sovrintendenza Archivistica per la Sardegna, II centro urbano di Guspini nei documenti comunali dell’800 e del ‘900, Oristano 1989, p.35. In quest'opera si può rilevare il progetto di un lavatoio pubblico scoperto, realizzato con vaschette distinte nel 1925 per il Comune di Guspini, dall’ing. cagliaritano Ezio Mereu e mai compiuto. 16 Cfr. A. Del Panta, Un architetto e la sua città, cit., pp.137-142, S. Naitza, Architettura del tardo '600..., cit., pp.365, 308309. 17 A. Piras-Pinna, Sulle malattie dominanti..., cit., pp.27, 36; S. Manno, Villacidro, cit., p.30; G. Dessì, Paese d’ombre, cit., pp.285-290. Nell’opera si legge che nel Fluminera, vi erano grandi pietre lisce di colore grigio scuro sulle quali le donne, stando immerse nell'acqua fin sopra il ginocchio, sfregavano e sbattevano i panni. 18 E.Pani, Lettera..., cit., p.2; G. Dessì, Paese d’ombre cit., p.291 19 G. T., Spese..., cit., N.20, p.1 20 A. Andreini, Una monografia..., cit., p.1 21 G.C. Argan, L’Arte Moderna, cit., pp. 229-254 22 G. T. Spese..., cit., N.20, p.1; G. Dessì, Paese d’ombre cit., p.291 23 Asrael, I nuovi marmi del cimitero, “L’Unione Sarda”, Cagliari, A.111, N.259, 2-11-1891, p.2; E. Pani, Lettera..., cit., p.2; G.T., Spese..., cit., N.23, p.1; Anonimo, Nello studio del Cav. Sartorio, “L’Unione Sarda”, Cagliari, A.VII, N.57, 28-2-1895, p.2; G.C. Argan, Storia dell’arte italiana, vol. 3, Firenze, 1980, pp.452-455, 463-472; M. Sardu., A.M. Fadda, Risalendo la Fluminera, cit., pp.296-309 24 A. Piras-Pinna, Sulle malattie, dominanti..., cit., pp.28-29; S. Manno, Villacidro, cit., p.30; A. Piras-Pinna, Resoconto Statistico..., cit., pp.19-20; G. T. Spese..., cit., N.22, p.1. Nell’articolo l’opera è paragonata ad uno “chalet svizzero”. Comune di Villacidro, Sei anni di amministrazione comunale 1954-1960, p.12. Secondo le fonti orali l’area di ubicazione del mattatoio corrisponde al lato Ovest dell’attuale piazza G. Dessì. 25 G.De Francesco, Un Comune di montagna, cit., p.97 26 Cfr. M. Sardu, A.M. Fadda, Risalendo la Fluminera, cit., pp.49,147 27 S. Manno, Villacidro, cit., p.30, 52-56; Mongibello, In montagna, cit., pp.2-3; A. Piras-Pinna, Resoconto Statistico..., cit., pp.12; Anonimo, Da Villacidro, “I1 Corriere Dell’Isola”, Cagliari, A.VII, N.42, 12-2-1913, p.2; Cipriani, Precipitano le acque di "Sa Spendula” rievocando i versi di Gabriele D’Annunzio, “L’Unione Sarda”, Cagliari, A.LXVI, N.201,27-8-1954, p.3; G. Dessì, Paese d’ombre, cit., pp.78-79, 100-101 28 S. Manno, Villacidro, cit., p.28; Anonimo, II processo di Villacidr,o “Il Corriere Dell’Isola”, Cagliari, A.I, N.97, 23-41907, p.2; Anonimo, Un processo importantissimo, “L’Unione Sarda”, Cagliari, A.XIX, N.105, 17-4-1907, pp.2-3. Nell’articolo si fa riferimento alla “Funtanedda in costruzione”. 29 M. Sardu, A.M. Fadda, Risalendo la Fluminera, cit., pp.60, 154, 181 30 Un’interessante testimonianza su questi fatti è stata offerta, per gentile concessione, dal sig. Giovanni Serra, sindaco di Villacidro dal 1946 al 1952, il quale conosce le vicende di quel periodo grazie alle fonti orali tramandate dai suoi predecessori. Il muro cui si fa riferimento, sarebbe quello situato a nord-est del terrapieno, confinante con le vecchie loggette del mercato. Cfr. Un processo importantissimo, “L’Unione Sarda”, Cagliari, A.XIX, N. 109, 21-4-1907, pp.1-2; Anonimo, Un processo importantissimo, “L’Unione Sarda”, Cagliari, A.XIX, N. 110, 22-4-1907, p.3; Anonimo, Un processo importantissimo, “L’Unione Sarda”, Cagliari, A.XIX, N. 111, 23-4-1907, pp. 2-3; Anonimo, Un processo importantissimo, “L’Unione Sarda”, Cagliari, A.XIX, N. 115, 27-4-1907, pp.2; Anonimo, Un processo importantissimo, “L’Unione Sarda”, Cagliari, A.XIX, N. 116, 28-4-1907,pp.2; 31 S. Manno, Villacidro, cit., p. 29; A. Piras-Pinna, Resoconto Statistico..., cit., p.11; G.T., Spese..., cit., N.21, p.1;G.Dessì, Paese d’ombre cit.,pp.71-79 24 Comune di Villacidro – Provincia del Medio Campidano PIANO PARTICOLAREGGIATO IN ZONA “A” RELAZIONE 1f - Tipologie abitative tradizionali Nella prima metà dell’Ottocento Villacidro è un centro ad economia eminentemente agro-pastorale. Come si evince dalle descrizioni fornite da alcuni studiosi, al tipo di attività prevalente è legata anche la connotazione delle strutture abitative. Molte di queste, costruite per lo più con pietre e fango, venivano ubicate nei granutili, il cui accesso era consentito da diversi scalini scavati in una roccia caratterizzata dalla presenza di particolari sostanze minerali (quarzo e limonite) 1. Già dalla fine del XIX secolo, come afferma Salvatore Manno, è possibile operare una distinzione tra Villacidro “antico” e Villacidro “moderno”. Villacidro antico presenta abitazioni assai modeste situate alle falde della montagna, costruite senza schema e forma architettonica, adagiate su un terreno morfologicamente irregolare costituito da rialzi e da ripidi declivi. Queste case sono appartenenti alla classe meno agiata o addirittura indigente. Generalmente presentano una camera da letto e una cucina e talvolta si riducono ad una sola camera. Sono esposte ai venti dominanti; il pavimento è per lo più in lastre di pietra scura, liscia e fredda che si inumidisce facilmente. Sono pochissimo arieggiate e illuminate nella maggior parte dei casi da una sola finestrella. Internamente gli ambienti sono anneriti dal fumo perché il focolare (sa forredda) è situato sul pavimento della cucina in un incavo rettangolare attorno al quale vengono distese alcune stuoie della rinomata fabbrica di Villacidro, su cui si assidono i membri della famiglia; il fumo, non avendo libera uscita si spande anche negli ambienti attigui. Nelle pareti della cucina si aprono generalmente due armadi a muro (accaiolus), nicchie rettangolari, utilizzati per riporvi le stoviglie di uso quotidiano. Nella modesta abitazione non manca la stanza migliore detta la “camera bella”, un ambiente quadrangolare, piccolo, basso e adeguatamente illuminato da due finestrelle che guardano a levante della strada. La spessa travatura che regge il tetto è in ginepro, grossolanamente lavorato. L’impiantito è lastricato con cura e le pareti imbiancate di fresco ispirano un’aria festosa; in fondo a questa camera linda e ordinata sta il letto matrimoniale. Altri ambienti possono far parte dell’abitazione: la stanza da pranzo o un’altra camera differente da quella “buona” in cui dormono i coniugi. Nella soffitta buia e angusta vengono riposte le provvigioni e gli arnesi campestri. Dalla cucina è possibile accedere ad un cortiletto (sa pinnixedda) in cui si tiene il pollame. In fondo al cortile, più o meno ampio, si distingue il loggiato (su stauli), situato sul fronte della casa, costituito da alcuni grossi puntoni, dalla cima 25 Comune di Villacidro – Provincia del Medio Campidano PIANO PARTICOLAREGGIATO IN ZONA “A” RELAZIONE a forcella, alti più di un metro, sui quali si dispongono delle lunghe travi di sostegno. Sopra questa struttura si ripone la legna, al di sotto vi sono le mangiatoie in pietra per gli animali. In altre abitazioni per raggiungere la camera da letto dalla cucina, occorre attraversare il cortile esponendosi a bruschi sbalzi di temperatura. Tale inconveniente era responsabile delle numerose malattie lamentate dalla popolazione durante l’inverno. Esternamente molti fabbricati si presentano solidi ma con un misero aspetto; nelle facciate scure e mal intonacate, alte circa tre metri, si distinguono le aperture contornate da una striscia di calce bianca tracciata irregolarmente. Villacidro nuovo si sviluppa nella zona pianeggiante e nei punti più declivi, in cui vi sono le case meglio costruite e progettate. Infatti queste, pur essendo apparentemente modeste, si presentano ben arieggiate e atte a preservare gli abitanti dall’azione del freddo e dell’umidità e sono inoltre meglio rispondenti alle esigenze delle famiglie. Nel cortile rustico, prospiciente le abitazioni, vengono accolti gli animali domestici. Sono pochissime in tutto il borgo le case provviste di servizi igienici, in sostituzione dei quali, in un angolo del piazzale, vengono scavati dei fossi esposti all’azione del sole e dell’aria (si noti che la stessa carenza è stata individuata anche nei comuni rurali di molte provincie italiane 2 ). Una rapida panoramica consente tuttora di rilevare che l’abitato ha mantenuto coerentemente “la irregolare e bizzarra disposizione delle case” presente alla fine del XIX secolo.3 Nonostante i rifacimenti e le ristrutturazioni effettuate negli ultimi decenni del Novecento, è ancora possibile, come dimostrano i rilevamenti eseguiti nel corso della presente ricerca, individuare alcuni esempi di architettura in grado di offrire una valida testimonianza sulla connotazione delle vecchie strutture abitative. Pertanto si rende necessario evidenziare le tipologie e le varie caratteristiche costruttive identificate nelle diverse zone del centro urbano. Nel rione “alto”, accanto a qualche modestissima casupola in pietre e fango appartenente al ceto meno abbiente, è possibile rilevare le case rurali dei medi e grandi proprietari; caratteristiche comuni a queste dimore sono l’irregolarità dell’impianto distributivo, la presenza di piccoli cortili e l’impiego degli stessi materiali costruttivi prelevati sul luogo: pietre, mattoni crudi, legname, lastre in ardesia. Fra le abitazioni situate nella parte “alta” del paese è degna di nota la casa padronale appartenente al noto sindaco Giuseppe Pinna-Curreli, nonno materno dello scrittore Giuseppe 26 Comune di Villacidro – Provincia del Medio Campidano PIANO PARTICOLAREGGIATO IN ZONA “A” RELAZIONE Dessì, il quale in numerose opere descrive l’abitazione in cui, insieme alla madre e al fratello, trascorse l’infanzia. La costruzione, realizzata nel 1873, è costituita da due piani con impianto planimetrico a forma di “U”, chiusa da un portico alto sovrastante il massiccio portone che fronteggia la cucina. Sul lato occidentale dell’abitazione si sviluppa il loggiato sul quale si aprono diverse porte e finestre; sulla destra è presente un altro portico rustico con il forno e la legnaia; il cortile è in pendenza. 4 Nella zona “bassa” dell’abitato è ancora possibile individuare alcuni esempi di case rurali più ampie, regolari e ariose rispetto a quelle situate nei rioni “alti”. Nelle strutture portanti e nelle pareti divisorie di queste dimore, costruite con materiali tradizionali, prevale l’uso dei laterizi crudi. Le pietre, in molti casi, costituiscono parte dei muri perimetrali del pianterreno sui quali poggiano i mattoni. L’analisi delle fisionomie abitative non può però svolgersi prescindendo dalle caratteristiche morfologiche del territorio, il cui andamento irregolare risulta, sotto questo punto di vista, fortemente condizionante.5 Per questo motivo la tipologia delle costruzioni rurali non è facilmente riducibile a modelli precisi come quelli proposti dagli insigni studiosi di urbanistica e architettura della Sardegna.6 Come dimostrano i grafici eseguiti sulla distribuzione delle forme rurali prevalenti nell’isola, a Villacidro predomina la casa con cortile chiuso e loggiato (lolla) diffuso nel Campidano centro-meridionale. Tuttavia, alla tipica costruzione campidanese costituita dagli ambienti giustapposti 8 si sostituisce la sovrapposizione di più vani, generalmente pianterreno e primo piano (sobariu) 9. Infatti, passando dalla soleggiata pianura alle fresche alture, le abitazioni, col variare del clima, cambiano d’aspetto e di struttura. Gli edifici si presentano raggruppati su piani sovrapposti, entro limiti angusti e saldamente abbarbicati sui pendii scoscesi; le masse architettoniche si scompongono in una pittoresca asimmetria.10 In questo contesto le case villacidresi assumono una connotazione variamente articolata, talvolta con forme notevolmente bizzarre.11 Il tipico loggiato (lolla), concepito come ambiente di soggiorno, si affaccia sul cortilegiardino; nella stessa area è possibile rilevare un altro portico rustico di servizio costituito da grezzi puntoni in granito con copertura in legno. La suddetta struttura può accogliere anche gli animali con le mangiatoie, la legnaia e il forno. Nella zona “alta” non è raro trovare il loggiato preceduto da alcuni gradini.12 27 Comune di Villacidro – Provincia del Medio Campidano PIANO PARTICOLAREGGIATO IN ZONA “A” RELAZIONE Il forno “a palla”, costituito da una volta in mattoni crudi, è situato fuori dall’abitazione vera e propria, in un ambiente coperto, nel cortile antistante o retrostante. Il forno con analoga connotazione è stato rilevato anche in altre zone del Campidano 13. Le fonti orali riferiscano che lo spazio sottostante il forno, chiamato “forreddu”, serviva per ricovero degli animali domestici. Come già accennato, i servizi igienici, pressoché inesistenti nella maggior parte dei fabbricati, venivano sostituiti con dei fossi scavati all’aperto in un angolo del cortile 14 . Sempre secondo le fonti orali su queste aree, denominate comunemente, “muntonaxiu”, si scaricavano i rifiuti delle dimore 15. Tale soluzione veniva adottata generalmente anche in altri centri del Campidano 16. All’interno dei cortili solo in qualche caso è stata individuata la presenza del pozzo situato in una parte periferica vicino alla casa 17 . La grandezza delle abitazioni è strettamente legata alle possibilità economiche della famiglia. Internamente alcuni edifici presentano caratteristiche costruttive comuni. Nelle pareti delle camere, colorate vistosamente, è possibile individuare degli incavi rettangolari (accaiolus) usati per riporvi gli utensili di uso quotidiano 18. Secondo lo studioso Vico Mossa la tradizione degli armadi a muro risale alla preistoria 19. GLI ARNESI TIPICI DELLE CUCINE Sia nelle case padronali che in quelle appartenenti ai ceti più bassi la copertura è costituita da una stuoia intessuta di canne (sa cannizzada) che ricopre le massicce travi del tetto e sulla quale si dispongono le tipiche tegole a coppo. In altri casi il canniccio presenta una manifattura eseguita con sottili canne intrecciate di notevole effetto all’interno, che si 28 Comune di Villacidro – Provincia del Medio Campidano PIANO PARTICOLAREGGIATO IN ZONA “A” RELAZIONE riallaccia ad una lunga tradizione locale 20 . La soffitta delle abitazioni veniva utilizzata per 21 riporre le provvigioni o gli arnesi . Nel corso della presente ricerca è stato possibile rilevare che numerose case villacidresi presentano una struttura paragonabile al modello cosidetto “palattu”, indicato dallo studioso Osvaldo Baldacci. Questa tipologia, diffusa in tutta l’isola, diventa caratteristica nei numerosi sottotipi. Il “palattu”, appartenente al medio e grande proprietario, è un edificio a pianta rettangolare che supera, nello sviluppo volumetrico, le modeste proporzioni della casa esclusivamente rurale; ha sempre un piano superiore, un sottotetto e una facciata che si apre sulla strada. L’ingresso, che avviene attraverso il portale, è di regola al centro o all’estremità del prospetto principale; gli ambienti laterali e sovrapposti sono simmetricamente costruiti; raramente manca la corte retrostante 22. A queste caratteristiche risponde, grosso modo, la casa padronale del senatore Antioco Loru. Tale configurazione, di cui oggi rimangono pochi esempi, coesisteva con le costruzioni più elementari e consentiva all’edificio l’affaccio diretto sulla strada 23. La suddetta abitazione, come riferisce il Mossa, rappresenta un interessante tipo di architettura che sta rapidamente scomparendo. Peraltro, riveste un’importanza storica notevole, perchè oltre ad essere stata di proprietà dell’insigne prof. Loru, titolare di Diritto romano nell’Università di Cagliari, in essa vi trascorse la giovinezza lo scrittore Giuseppe Dessì 25. Nella case padronali è degno di nota l’ingresso costituito dalla tipica porta carraia che in alcuni esempi è l’unico punto d’accesso, mentre in altri casi rappresenta l’ingresso secondario; essa costituisce un particolare non trascurabile, indicativo dello status del proprietario. Il portale è caratteristico della Sardegna centro meridionale in quanto elemento proprio della casa con corte 26 ; è costituito o da due battenti con portello laterale, inserito, in molti casi, in una struttura a due archi a tutto sesto, sui quali si dispongono le coperture in canniccio e le tegole a coppo 27 . 1 V.Angius, in G. Casalis, cit., voce Cidro, pp.195, 199: “La solita costruzione è di pietre, sì che rarissimi occorrano i laterizi crudi...”; A. Loru, Difesa..., cit., p.25. In quest’opera si legge: “... la necessità che vi è... di annettere alle case di abitazione un più o meno ampio cortile per uso del bestiame di agricoltura”. M. Pintor, Invito a Villacidro, cit., p.9; G. Dessì, La ballerina di carta,cit., pp.69-71. Nell’opera si legge: “...quì ognuno usa aggiustarsi la casa con le proprie mani con un poco di fango e sassi, rispettando il modello primitivo, che sempre si disfa e sempre si riproduce quasi naturalmente come il favo nell’alveare ...” 2 S. Manno, Villacidro, cit.; pp.17-23. A. Piras-Pinna, Resoconto Statistico..., cit., pp.14-17; G. Dessì, Lei era l’acqua, cit., p.160; G. Dessì, Paese d’ombre, cit., pp.232, 335-336 “...nel rione Castangias, che è la parte più antica del paese: piccole case di pietra e piccoli cortili irti di mucchi di rami secchi, di fasci di canne, di lunghe pertiche. Ogni casa, simile a un guscio annerito, prende luce da piccole finestre e dalla porta aperta direttamente sul cortile”. 3 S. Manno, Villacidro, cit., p.17 29 Comune di Villacidro – Provincia del Medio Campidano PIANO PARTICOLAREGGIATO IN ZONA “A” RELAZIONE 4 Benché, dopo varie sollecitazioni, non sia stata concessa la possibilità di eseguire un rilievo della casa, si è ritenuto opportuno riportare le descrizioni fornite da Giuseppe Dessì. Sita in via Roma, 88-90, si dice che sia una delle poche abitazioni a non aver subito modifiche nella struttura e nell’arredo originari; esternamente non presenta caratteristiche di rilievo. Cfr. G. Dessì, Paese d’ombre, cit., pp.277, 297; G. Dessì, La scelta, cit., pp.38-43, 53. In quest’opera l’autore riferisce che la casa era rimasta la stessa da quando ci aveva abitato bambino. G. Dessì, San Silvano, cit., pp.46, 112-113, 133. Nell’opera si legge: “...la casa degli Uras, una casa piena di gente”.....“il nonno la riceveva sotto i loggiati, d’estate”....“e d’inverno nella cucina, vasta come la piazza del Municipio”. G. Dessì, Un pezzo di luna, Cagliari, 1987, pp.77, 187; G. Dessì, Come un tiepido vento, cit., pp.173-174; G. Dessì, Diari, 1926-1931, (a cura di F. Linari), Roma, 1993, pp.187-188 5 D.Lovisato, Una pagina su Villacidro, cit., p.11 6 V. Mossa, Architettura domestica in Sardegna, Cagliari, 1957, pp.61-123; G. V. Arata, G. Biasi, Arte Sarda, Sassari, 1983, pp.107-115 7 O. Baldacci, La casa rurale, (a cura del Consiglio Nazionale delle Ricerche), 1952 pp. 185-187; M. Le Lannou, Pastori e contadini... cit., p.252 8 V. Mossa, Architettura domestica, cit., pp.73-96 9 Cfr. V. Angius, in G. Casalis, cit., voce Cidro, p. 195. “Alle spalle delle abitazioni è un cortile con loggia: nella parte anteriore un piccol recinto che dicon piazza, dove si adunano le legna pel focolare e alcuni accogliono i loro cavalli”..... “Hanno molte un piano superiore (su solaiu), e parecchie fra queste possono dirsi belline e comode secondo le ville”. 10 G.V. Arata, G. Biasi, Arte sarda, cit. pp.117-119 11 S. Manno, Villacidro, cit., p.17 12 S. Manno, Villacidro, cit., p. 19; G. Dessì, Come un tiepido vento, cit., pp.173-174; G. Dessì, La scelta, cit., pp.38-39. In alcune abitazioni del rione “alto” alla tipica “lolla” si sostituisce un belvedere con pilastri laterali che si affaccia nella pianura del Campidano. 13 O. Baldacci, La casa rurale, cit., pp.77, 81; V. Mossa, Architettura domestica, cit., pp.78-79, 114. In quest’opera si legge che i forni “a palla”, in uso da molti secoli, forse vennero introdotti nell’isola in epoca bizantina. 14 A. Piras-Pinna, Resoconto Statistico..., cit., pp.15-16. Si ha notizia che, ancor oggi, alle soglie del nuovo millennio, in alcune abitazioni, insieme ai nuovi servizi igienici, sono in uso i cosiddetti “pozzetti neri”, malsani e nocivi a causa delle infiltrazioni che contaminano le costruzioni ubicate a quote inferiori a questi. La deplorevole situazione è stata lamentata dai residenti nella vecchia località “Cuccuru Mordegu” 15 Numerose fonti orali acquisite nel corso della ricerca confermano che i rifiuti presenti in quest'area della casa venivano trasportati nei campi e utilizzati per la concimazione. 16 O. Baldacci, La casa rurale, cit., p.77 17 La presenza dei pozzi in alcune case, specie in quelle ubicate in prossimità del rio Flumiera, è attestata da numerose fonti orali secondo le quali potevano essere scavati in un angolo del cortile o sotto il rustico loggiato; talvolta erano comuni a più abitazioni. 18 S. Manno, Villacidro, cit., p.20 19 V. Mossa, Architettura domestica, cit., p.70 20 Tale manifattura è stata rilevata nelle coperture del loggiato dell’antica chiesa campestre di San Sisinnio. Riguardo questo luogo di culto si veda V. Angius, in G. Casalis, cit., voce Cidro, p.198; S. Manno Villacidro, cit., pp.35-41 21 S. Manno, Villacidro, cit., p.20 22 O. Baldacci, La casa rurale, cit., pp.115, 176, 182 23 M. Sardu, A. M. Fadda, Risalendo la Fluminera, cit., pp.73, 79, 83, 86. Un esempio di “palattu” a p.79 è rappresentato dalla già citata casa Cadoni. 24 V. Mossa, Architettura e paesaggio in Sardegna, Sassari, 1983, p.179 25 C.S.T., Un’illustre figlio della Sardegna: Antioco Loru da Villacidro, “Nuovo Cammino”, Ales, A.XIV, N.15, 17-4-1960, p.6; G. Dessì, Introduzione alla vita di Giacomo Scarbo, Vicenza, 1973, p.42; G. Dessì, La scelta, cit., pp.53-60; G. Dessì, Paese d’ombre, cit., pp.7, 228, 232. In quest’opera si legge: “La casa del senatore era un palazzetto a due piani senza alcuna pretesa architettonica, che tuttavia faceva spicco in mezzo alle rustiche case di pietra......” 26 O. Baldacci, La casa rurale, cit., pp.190-191 27 S. Manno, Villacidro, cit., p. 18; G. Dessì, La scelta, cit., p.55; G. Dessì, Come un tiepido vento, cit., pp.173-174. 28 O. Baldacci, La casa rurale, cit., p.87 30 Comune di Villacidro – Provincia del Medio Campidano PIANO PARTICOLAREGGIATO IN ZONA “A” RELAZIONE 1g - Nuova tipologia edilizia (pubblica e privata) L’impronta innovativa dei caratteri architettonici si apprezza soprattutto percorrendo le vie principali del centro storico. Le importanti trasformazioni, pur non essendo strettamente legate all’attività mineraria, sono da porsi in relazione alla presenza di varie personalità provenienti da altre aree culturali. Tra queste si ricordano l’avvocato Luigi Maury Loi, il signor Antonio Alagna e il commendatore Giuseppe Todde, entrambi di Cagliari, la cui permanenza a Villacidro è attestata dall’esistenza delle rispettive abitazioni situate nella via Roma 1. Tale strada, un tempo la principale, agli inizi del XX secolo si arricchì di notevoli costruzioni realizzate ex novo e molto ammirate per le loro caratteristiche 2. I risultati delle ricerche consentono di affermare che la nuova immagine elegante e cittadina non si è formata casualmente, ma è da porsi in rapporto alla posizione geografica del centro, diventato rinomata sede di villeggiatura per numerose famiglie cagliaritane appartenenti alla classe più agiata 3. In questo contesto trova spiegazione la presenza di alcuni edifici aventi connotazione “a mo’ di villetta” e contraddistinti da elementi particolarmente raffinati. Fra questi sono degni di nota il villino di campagna della famiglia Alagna, l’abitazione appartenente al collettore esattoriale Ottavio Scano e quella del prof. Giuseppe Todde titolare di Economia politica e Rettore all’università di Cagliari. In essa nel maggio 1882 furono ospitati gli scrittori Gabriele D’Annunzio, Edoardo Scarfoglio e Cesare Pascarella, allora giovani giornalisti giunti in Sardegna come inviati speciali del giornale “Capitan Fracassa” 4. Le nuove abitazioni, edificate solidamente con buon gusto artistico e dotate di servizi igienici5, denunciano chiaramente la conoscenza dei metodi costruttivi di provenienza estera rilevati, tra l’altro, anche in alcuni fabbricati più modesti 6. Infatti, gli stessi committenti fautori del rinnovamento, appartenenti al ceto colto, diventarono i principali importatori di maestranze specializzate informate sugli ultimi ritrovati del gusto corrente7. Tali elementi, dunque, trovano applicazione anche nell’edilizia privata realizzata ad opera di costruttori locali. I nomi di cui si ha notizia nei primi decenni del XX secolo sono quelli dei capomastri Severino Lai e Onorato Caddia, riconosciuti comunemente come i migliori “maistus”, ossia maestri nell’arte delle costruzioni 8. Il primo, di origine cagliaritana, residente a lungo a Villacidro, era noto soprattutto come decoratore, ma realizzò numerose abitazioni 9. Fra queste si distingue la casa Saba, la cui rilevanza come ha dimostrato Salvatore Naitza, è 31 Comune di Villacidro – Provincia del Medio Campidano PIANO PARTICOLAREGGIATO IN ZONA “A” RELAZIONE accentuata dagli ornati floreali in cemento presenti nella facciata principale prospiciente la via Roma . Un’altra casa indicata dallo stesso autore, costruita in materiali tradizionali con motivi floreali, di gusto vernacolo piuttosto tardo, dimostra l’influsso esercitato dalle nuove mode sulle strutture abitative 10. Le stesse tendenze si riscontrano nell’opera del capomastro Onorato Caddia, autore di importanti edifici nei quali è possibile rilevare analoghe caratteristiche stilistiche e architettoniche. Tra queste é degna di nota la palazzina del notaio cagliaritano Ignazio Murgia, rilevante nel contesto abitativo per la ricchezza di elementi decorativi. I nuovi caratteri trovano riscontro negli edifici che superano le modeste dimensioni delle case rurali (raggiungendo talvolta i tre piani), in particolare nella fisionomia delle facciate principali, al cui disegno simmetrico corrisponde la distribuzione funzionale dei vani interni, regolari e luminosi e nell’utilizzo dei nuovi materiali da costruzione (cementi floreali, ferro battuto, graniglie) che, unitamente a quelli tradizionali, si traducono in una molteplicità di elementi formali e decorativi presenti ampiamente sia all’esterno che all’interno dei fabbricati. L’esigenza di rinnovamento diffusa agli inizi del XX secolo non mancò di coinvolgere anche gli edifici con un impianto tradizionale. Le trasformazioni si identificano nella nuova connotazione della facciata principale disposta lungo il filo della strada, ingentilita, talvolta, dalla presenza di elementi inediti. Un esempio è costituito dal bow-window della casa Sollai in cui ricorrono motivi di gusto vernacolo ripresi nel loggiato. In alcune abitazioni padronali e signorili sono stati rilevati nuovi elementi decorativi rappresentati da pitture interne delle quali non sempre si è potuto individuare l’autore. Tuttavia, si ha notizia della presenza a Villacidro, durante la guerra del 1915-18, di un abile imbianchino, un internato austriaco che eseguì due quadri per la parrocchia di Santa Barbara e alcuni dipinti murali nella casa padronale del senatore Antioco Loru 11 ; di questi ultimi non rimane traccia. In questo periodo la facciata degli edifici diventa espressione del decoro sociale di chi li abita, un limite tra lo spazio privato e quello di relazione costituito dalla strada o dalla piazza; la porta carraia non è più l’elemento sufficiente per l’autorappresentazione del proprio status, benchè rimanga indispensabile accesso di servizio ed un tramite tra la dimensione familiare e quella rurale. Il dato palese si osserva soprattutto percorrendo il vecchio tessuto (via Roma, piazza Zampillo, via Parrocchia, via Vittorio Emanuele) in cui, malgrado le 32 Comune di Villacidro – Provincia del Medio Campidano PIANO PARTICOLAREGGIATO IN ZONA “A” RELAZIONE recenti trasformazioni, è ancora possibile individuare una sequenza di tipi edilizi rispondenti a caratteristiche ben precise. La compostezza e l’uniformità del prospetto principale, in molti esempi, appare interrotta dai gradini di accesso anteposti all’ingresso di rappresentanza, la cui presenza, non trascurabile, è legata, ancora una volta alla morfologia del sito di ubicazione. Evidentemente gli avvallamenti del terreno rendevano necessaria la sopraelevazione delle costruzioni rispetto al piano stradale, al fine di preservarle dall’azione dell’acqua e dell’umidità. Le nuove esigenze del traffico viario hanno imposto, in tempi recenti, la demolizione degli scalini esistenti sulla via Roma, perchè costituivano motivo di ingombro del suolo pubblico. I criteri di fabbricazione indicati finora trovano applicazione nelle costruzioni successive, databili tra il 1920 e il 1935. Nei numerosi edifici realizzati ex novo si rileva costantemente uno schema che trova rispondenza nel disegno simmetrico della facciata principale, il cui ingresso, generalmente al centro, immette nel vestibolo sul quale si aprono i vani e da cui si diparte la scala interna che conduce al piano superiore. Caratteristiche analoghe sono state rilevate nella residenza parrocchiale di Santa Barbara, edificata nell’area in cui sorgeva l’omonimo cimitero; comunicante direttamente con la chiesa, divenne di grande utilità e comodità per i parroci, costretti precedentemente a risiedere in casa d’affitto o nel palazzo vescovile. Le nuove tipologie sono di notevoli dimensioni, costituite da due o più piani, dotate di servizi igienici e particolarmente curate all’interno e all’esterno. In alcune l’elemento considerevole è rappresentato dalle decorazioni interne eseguite dal capomastro-pittore Severino Lai. Dopo un periodo stagnante nel campo dell’edilizia pubblica, con l’avvento del Fascismo venne attuata una pianificazione organica di opere a livello nazionale, infatti, con Regio Decreto del 28 Maggio 1925 il Governo stanziò fondi in misura sufficiente ad imprimere un forte impulso nel settore edile. Numerose infrastrutture vennero realizzate sotto il controllo dei Provveditorati alle Opere istituiti con la Legge del 7 Luglio 1925, ma molti lavori furono eseguiti direttamente dai Podestà dei comuni e dalle Amministrazioni Provinciali14. 33 Comune di Villacidro – Provincia del Medio Campidano PIANO PARTICOLAREGGIATO IN ZONA “A” RELAZIONE In Sardegna, alla quale venne destinato un miliardo di finanziamenti, varie opere furono eseguite per interessamento del Regio Commissario cav. Vittorio Tredici 15 . Nel programma isolano si prevedeva la realizzazione di notevoli lavori di bonifica che costituivano un presupposto urgente quanto indispensabile per migliorare la convivenza civile 16 . In questo contesto si inserisce la costituzione del grande Consorzio di Villacidro, ideato dal Podestà cav. Giardina e tracciato dall’ingegnere Granata la cui estensione superava i confini del Comune. Sotto il controllo del Consorzio furono effettuati diversi lavori come lo sbarramento del rio Leni per consentire le riserve d’acqua. Allo stesso periodo risale l’arginamento del rio Fluminera responsabile delle infezioni malariche e la realizzazione di importanti opere pubbliche fregiate col segno del littorio 17 . Fra queste si inserisce la ristrutturazione del palazzo comunale e la costruzione del pubblico mercato iniziate in seguito alla demolizione dell’antica chiesa della B.V. della Mercede avvenuta nel 1929. La richiesta di abbattimento di questa vecchia struttura fu inoltrata nel 1926 dall’amministrazione comunale e autorizzata dal Prefetto della provincia, concordemente con l’autorità ecclesiastica. Il permesso fu approvato dalla S.Congregazione del Concilio con la quale si stabilì che venisse dato un compenso corrispondente al valore dell’edificio da destinare alla parrocchia di Santa Barbara, mentre gli oggetti sacri furono concessi ai religiosi Mercedari di Bonaria in Cagliari. Dopo lunghe pratiche, l’istanza di demolizione venne accolta favorevolmente dal direttore della Soprintendenza in quanto lo stabile non rivestiva alcun interesse storicoartistico. Le procedure burocratiche furono concluse mentre era Podestà del Comune il Maggiore Achille Giardina, Vescovo della Diocesi S.E. Mons. Francesco Emanuelli e parroco della chiesa di Santa Barbara il teologo Giuseppe Diana. La perizia sulle condizioni e il valore dell’edificio fu eseguita dal capomastro Severino Lai. La chiesetta del convento cessò di esistere ma con molto vantaggio per l’estetica del palazzo e per la piazza antistante 18 . Il complesso municipale, rinnovato in molte parti, mantenne tale fisionomia fino al febbraio del 1950, anno in cui fu devastato da un grande incendio che rovinò gravemente l’intero fabbricato, causando circa dieci milioni di danni e la distruzione completa dell’archivio comunale 19. Agli inizi degli anni trenta risale anche la costruzione del muraglione sottostante il Municipio 20 e la realizzazione della lapide in omaggio ai caduti in guerra di Villacidro apposta sulla facciata principale del palazzo comunale. La pregevole opera, tuttora esistente, 34 Comune di Villacidro – Provincia del Medio Campidano PIANO PARTICOLAREGGIATO IN ZONA “A” RELAZIONE venne realizzata in occasione della celebrazione del sedicesimo anniversario dell’entrata in guerra dell’Italia, dall’ingegner Raffaele Granata. Il monumento fu scoperto il 24 maggio 1931 e benedetto dal parroco Giuseppe Diana 21. La sistemazione del complesso municipale, secondo le numerose fonti orali, si deve al capomastro locale Giovanni Mastino che operava in quegli anni 22. Allo stesso viene attribuita la costruzione, in quel periodo, del piccolo monumento della Croce situato nel belvedere di Seddanus. In quest’area la presenza di una croce denominata “Cruxi de Seddanus” è attestata fin dalla prima metà del XIX secolo, mentre un’altra si trovava in località Castangias, entrambe furono erette in ricordo di una missione 23. Nel giugno del 1931 ebbe inizio una serie di appalti di opere pubbliche che in breve tempo dovevano trasformare la “civettuola” cittadina di Villacidro in uno dei più importanti centri della provincia di Cagliari. Con i nuovi provvedimenti, attesi da anni, si volle dotare l’abitato di tutti i servizi indispensabili per la comunità, per realizzare i quali l’amministrazione vigente seppe travolgere l’inerzia e la faziosità dei partiti locali. Il nuovo programma di razionalizzazione prevedeva la sistemazione di tutte le strade interne del paese, un adeguato sistema di approvvigionamento idrico e di fognatura e la costruzione del campo sportivo il cui appalto denominato “Campo Sportivo del Littorio” venne aggiudicato ad un certo signor Mameli di Sardara. Il campo, sia per l’opportuna scelta della località che per l’incantevole panorama della pineta circostante l’abitato, divenne uno dei più belli e pittoreschi della provincia. Costruito in un’area molto ampia, fu attrezzato per tutti gli sport : campo da calcio, pista per corse e pista sollevata per corse ciclistiche. Per espressa volontà del Podestà l’opera si sarebbe dovuta portare a termine in quattro mesi in modo che l’inaugurazione avvenisse il 28 ottobre 1931 anniversario della Marcia su Roma ma, contrariamente alle aspettative, la cerimonia fu rinviata 24. Allo stesso periodo risale la realizzazione dell’acquedotto, costruito fuori dall’abitato, in località Castangias; un’opera notevole che diede nuova vita ad otto comuni e ad oltre trentamila abitanti, comportando una spesa di circa 1.200.000 Lire. L’importanza dei suddetti lavori era tale da costituire un motivo di attrazione anche per i numerosi villeggianti che allora affluivano nella graziosa cittadina. Nel marzo del 1932 il R. Provveditore alle OO. PP. della Sardegna, comm. Marino, si recò a Villacidro per rendersi conto del procedere dei lavori pubblici in esecuzione o in 35 Comune di Villacidro – Provincia del Medio Campidano PIANO PARTICOLAREGGIATO IN ZONA “A” RELAZIONE progetto. L’ospite accompagnato dall’ing. Palomba, suo capo di Gabinetto e dall’ing. Granata venne ricevuto dal Podestà e dalle altre autorità locali, i quali fecero un’esposizione dettagliata sulla necessità di nuove opere pubbliche per migliorare le condizioni dell’abitato 25. Nello stesso contesto si inserisce la costruzione dell’edificio utilizzato per le esercitazioni del tiro a segno nazionale. Le origini di tale istituzione risalgono al 1850 allorché Agostino Depretis e Simonetta Plezza fondarono la prima società di tiro a bersaglio. Dopo il 1859, Bettino Ricasoli diventò propagandista e fautore di queste associazioni che sorsero numerose in Toscana, Lombardia e Piemonte. Il 2 luglio del 1882 il Parlamento votò la legge che diede ordinamento organico all’istituzione, le cui finalità, altamente patriottiche, erano quelle di preparare la gioventù al servizio militare, far conservare la pratica delle armi a coloro che facevano parte dell’Esercito e addestrare i soci in esercitazioni libere ed in gare comunali, provinciali e nazionali. In epoca fascista esistevano circa 700 società sparse nei più piccoli comuni del territorio nazionale 26. A Villacidro l’inaugurazione della Società Mandamentale di Tiro a Segno si ebbe nel 1911; il presidente era un certo signor Migliardi; il luogo prescelto per le esercitazioni già da allora era la pittoresca valle di Castangias in cui è ubicata la costruzione realizzata negli anni venti 27 . Gli elementi architettonici comuni alle suddette costruzioni sono prevalentemente costituiti dalle solide strutture in cemento armato, distribuite simmetricamente, che conferiscono agli edifici un carattere monumentale al quale, nella maggior parte dei casi, si accompagna la mancanza di qualsiasi elemento superfluo. Caratteristiche analoghe sono state rilevate anche nei fabbricati realizzati nello stesso periodo nell’ambito dell’edilizia privata. La volontà rinnovatrice dell’epoca, che si accompagna alla messa in opera di un gran numero di attrezzature pubbliche e private (indicative, peraltro, della sentita e incessante esigenza di adeguare le forme urbane alla coabitazione civile e al vivere sociale), non trova rispondenza in una rilevante e altrettanto conforme trasformazione del vecchio assetto abitativo, appena percettibile intorno al 1940 (Villacidro agli inizi degli anni trenta non raggiungeva ancora i 7000 abitanti). Infatti lo sviluppo che si conosce attualmente è abbastanza recente, ed è da porsi in relazione con la ripresa delle industrie tradizionali e col fiorire di nuove attività 30. 36 Comune di Villacidro – Provincia del Medio Campidano PIANO PARTICOLAREGGIATO IN ZONA “A” RELAZIONE Sino ad arrivare ai nostri giorni in cui Villacidro si presenta come una cittadina di quasi 15.000 abitanti e fa parte della nuova provincia del Medio Campidano ed è il centro più popoloso della neo provincia che ha una popolazione complessiva di circa 105.000 abitanti e comprende importanti centri quali Arbus, Sanluri, S.Gavino Monreale. Per quanto riguarda il capoluogo ne sono stati istituiti due: Sanluri e Villacidro; a Sanluri vi ha sede la Presidenza della Giunta mentre e Villacidro vi ha sede il Consiglio Provinciale. 1 P.Cugia, Nuovo itinerario..., cit., p. 196; S. Manno, Villacidro, cit., p.23; A. Piras-Pinna, Resoconto Statistico..., cit., p. 17 Anonimo, Edilizia, Villacidro, “I1 Corriere Dell'Isola”, Cagliari, A. I, N.27, 31-1-1907, p.2. Nell’articolo si fa riferimento alle eleganti palazzine del cav. Emanuele Peluffo e del cav. Giuseppe Costa; della prima non rimane traccia; mentre un’abitazione nota come “casa Costa” è stata rilevata nella zona “bassa” della via Roma ai nn. 168-170. E’ fatiscente, presenta due piani e facciata simmetrica al cui centro è il portoncino principale, lateralmente, l’ampia porta carraia; al piano superiore i delicati balconcini con ringhiere in ferro battuto. Internamente si scorge la struttura delle coperture in canniccio e alcuni soffitti impreziositi da decorazioni floreali che si dice siano stati eseguiti da un internato austriaco nel 1916; si fa riferimento alla gentile testimonianza del sig. Antonio Piras (noto Ranieri). Cfr. G. Dessì, Diari, cit., pp. 188-189 “... di sera andammo in casa Costa. Non avevo mai visto tanti libri messi insieme: la libreria era una stanza abbastanza vasta dalle pareti letteralmente coperte di libri”. 3 G. De Francesco, Un Comune di montagna, cit., p.23; Anonimo, II processo di Villacidro, cit., N.97, p.2; Comune di Villacidro, Sei anni di amministrazione.... cit., p. 15 4 P. Cugia, Nuovo itinerario..., cit., p. 196; A. Andreini, Una monografia... cit., p.1; S. Cambosu, Gabriele D’Annunzio, vent’anni dopo la morte, un debito di gratitudine dei sardi verso il poeta, “L'Unione Sarda”, Cagliari, A. LXX, N.52, 1-31958, p.3. Nell’articolo si legge che il poeta D’Annunzio, in occasione di tale viaggio, oltre ad aver scritto il sonetto dedicato alla “lolla” campidanese, indicata come “l’oasi cortese”, ne compose uno contemplando la nota cascata villacidrese “Sa Spendula”. Secondo le notizie orali la poesia venne incisa su uno strato di cemento applicato in una parete rocciosa, in prossimità della stessa fonte, ma di cui non rimane traccia, essendo stata asportata ad opera di vandali. Cfr. F. Cherchi Paba, Villacidro, nella collana Quaderni storici e turistici di Sardegna, 10, Cagliari, 1969, pp.26-28. In quest’opera si riferiscono le parole con le quali lo scrittore Edoardo Scarfoglio descrisse la gita: “Ci hanno accompagnato a Villacidro, un pezzo di Svizzera sarda”. G. Dessì, Paese d’ombre, cit., p.7, 229, 298 5 A.Piras-Pinna, Resoconto Statistico.... cit., p. 17 6 E' importante evidenziare che il signor Maury, committente di una delle citate abitazioni, era di origine piemontese. 7 Secondo le fonti orali, le abitazioni indicate in queste due schede furono costruite da maestranze cagliaritane. 8 Fonti orali acquisite, gentilmente, da numerose persone che conobbero i muratori; in particolare si fa riferimento alla testimonianza della sig. Raimonda Caddia nipote del capomastro Onorato Caddia. Cfr. G. Diana, in Liber Chronicus, cit., p.5 9 Lo confermano numerose fonti orali, in particolare è degna di nota la testimonianza della sig. Ada Mocci ved. Maresu. 10 S. Naitza, Liberty in Sardegna, in Archivi del Liberty italiano, (a cura di R. Bossaglia), Milano, 1987, pp.543-544 11 G. Diana, in Liber Chronicus, cit., p.5. In quest’opera si legge che il pittore austriaco eseguì L’ultima Cena e La Comunione della Madonna; G. Dessì, La scelta, cit., pp. 59-60. 12 Anonimo, Sanluri, “L'Unione Sarda”, Cagliari, A. XXII, N.53, 23-2-1910, p.2; Anonimo, Ferrovia, automobile..., “Il Corriere Dell’Isola”, Cagliari, A. IV, N.120, 23-5-1910, p.2; Anonimo, L’intervista con l’onor. Antonio Scano, La ferrovia Villacidro-Isili-Ales, “L'Unione Sarda”, Cagliari, A. XXII, N. 198, 28-7-1910, p.l; Anonimo, La ferrovia Villacidro-lsili, “Il Corriere Dell’Isola”, Cagliari, A. IV, N. 195, 19-8-1910, p.1; Anonimo, La ferrovia Villacidro-Isili, “Il Corriere Dell’Isola”, Cagliari, A. VI, N. 38, 7-2-1912, p.3; Anonimo, La concessione della ferrovia Villacidro-Isili-Ales, “Il Corriere Dell’Isola”, Cagliari, A. VI, N.87, 28-3-1912, p.2; F. Loriga, L’apertura del nuovo tronco ferroviario Villacidro-Isili, “L'Unione Sarda”, Cagliari, A. XXVII, N. 174, 23-6-1915, p.2; Anonimo, Domani si parte per Sassari, Mussolinia e Villacidro, “L'Unione Sarda”, Cagliari, A XLIII, N. 223, 19-9-1931, p.2 M. Le Lannou, Pastori e contadini... cit., p.27 14 Anonimo, La relazione del Segretario Federale cav. Vittorio Tredici, “L'Unione Sarda”, Cagliari, A. XLI, N. 1, 1-1-1929, p.2; D. Lischi, Le opere pubbliche attuate dal Regime in una intervista con S.E Giuriati, “L'Unione Sarda”, Cagliari, A. XLI, N.63, 15-3-1929, p.4. Anonimo, I lavori pubblici del Regime dalla marcia su Roma ad oggi, “L'Unione Sarda”, Cagliari, A. XLI, N. 109, 7-5-1929, p.4; Anonimo, La grandiosa politica di lavori pubblici del Regime esposta da S.E. di Crollanza alla Camera, “L'Unione Sarda”, Cagliari, A. XLII, N. 108, 7-5-1930, p. 1. Anonirno, Le grandi opere del Regime, I rifornimenti idrici delta Sardegna, “L'Unione Sarda”, Cagliari, A. XLVI, N.19, 23-1-1934, p. 1 15 P. Marica, Vittorio Tredici parla a“L’Unione Sarda” dell’avvenire di Cagliari, “L'Unione Sarda”, Cagliari, A. XXXVI, N. 206, 27-12-1924, p.3 16 Anonimo, Le opere di bonifica in provincia di Cagliari, “L'Unione Sarda”, Cagliari, A. XLI, N. 53, 3-3-1929, p.4; a.b.c., Le prime bonifiche in Sardegna, “L'Unione Sarda”, Cagliari, A. XLII, N. 106, 4-5-1930, p.3; Anonimo, L’attività costruttrice 2 37 Comune di Villacidro – Provincia del Medio Campidano PIANO PARTICOLAREGGIATO IN ZONA “A” RELAZIONE del Regime fascista in Sardegna illustrata nei diagrammi e nelle fotografie del Provveditorato alle opere, “L'Unione Sarda”, Cagliari, A. XLIII, N. 140, 14-6-1931, p.5; Anonimo, Il foglio d’ordini del Partito, Il terzo elenco dei lavori predisposti dal Governo Fascista per fronteggiare la disoccupazione invernale, “L'Unione Sarda”, Cagliari, A. XLIII, N. 209, 3 -9-1931, p. 1; Anonimo, Dieci anni di governo fascista hanno lasciato segni indelebili nella Isola nostra, “L'Unione Sarda”, Cagliari, A. XLIV, N. 254, 23-10-1932, p. 1; Anonimo, Le grandi opere del Regime..., cit., p.I 17 B.P., Opere pubbliche dell’anno VI in Sardegna, “L'Unione Sarda”, Cagliari, A. XL, N. 289, 6-12-1928, p.2; a.b., Sardegna in cammino, Attività di bonifica in provincia di Cagliari, “L'Unione Sarda”, Cagliari, A. XLI, N. 198, 20-8-1929, p.5; Anonimo, La costituzione del Consorzio di bonifica di Villacidro, “L'Unione Sarda”, Cagliari, A. XLI, N. 198, 20-81929, p.6; Anonimo, Le realizzazioni del regime in provincia di Cagliari, “L'Unione Sarda”, Cagliari, A. XLI, N. 256, 27-101929, p.2; Anonimo, Il Consorzio di Villacidro, “L’Unione Sarda”, Cagliari, A. XLII, N.276, 19-11-1930, p.2; Anonimo, Visita del R. Provveditore alle Opere Pubbliche, “L'Unione Sarda”, Cagliari, A.XLIV, N. 60, 9-3-1932, p.4 18 A.S.B.A.A.A.S., Fasc. 7° 109° C, Cartella 5, Comune: Villacidro, (Cagliari) Chiesa della Mercede, richiesta demolizione, 1926. Nel fascicolo è inserito il nullaosta spedito dal direttore della Soprintendenza al Commissario Prefettizio di Villacidro, in data 26-7-1926, col quale si concede l’autorizzazione per la demolizione dell'edificio. Cfr. Anonimo, Pubblico mercato, “L'Unione Sarda”, A. XL, N.146, 22-6-1928, p.3; Anonimo, Le realizzazioni del regime..., cit., p.2; G. Diana, in Liber Chronicus, cit. p.5 19 Numerosissime fonti orali riferiscono che l’incendio fu di natura dolosa, un attentato contro l’amministrazione comunale presieduta dal sindaco Giovanni Serra il quale ha offerto gentilmente la sua testimonianza sulle vicende di quel periodo. Cfr. Anonimo, Devastato da un incendio il Municipio di Villacidro, “L'Unione Sarda”, Cagliari, A. LXII, N.32, 7-2-1950, p.2; Comune di Villacidro, Sei anni di amministrazione...,. cit., p.4 20 Secondo le numerose fonti orali il muro fu costruito su progetto dell'ingegner Raffaele Granata di Cagliari, noto “Lello”; per la realizzazione furono usati materiali presenti nel luogo: abbondanza di pietre prelevate dal torrente Fluminera. Tali testimonianze sono state fornite cortesemente dal signor Gennaro Murgia. Cfr. Anonimo, Visita del R. Provveditore..., “L'Unione Sarda”, Cagliari, A. XLIV, N.60, 9-3-1932, p.4 21 Anonimo, A Villacidro, “L'Unione Sarda”, Cagliari, A. XLII, N. 207, 28-5-1930, p.4; A.S.B.A.A.A.S., Fasc. 7° 109, Cartella 10, Comune: Villacidro, (Cagliari), 1931. Nel fascicolo è inserito un telegramma del Soprintendente alle antichità di Cagliari in cui il Prefetto fa richiesta per autorizzare il Comune di Villacidro all’inaugurazione della lapide ai caduti il 24 maggio 1931. Cfr. Anonimo, L’omaggio di Villacidro ai suoi caduti, “L’Unione Sarda”, Cagliari, A. XLIII, N. 125, 27-51931, p.4; Anonimo, A Villacidro, "L'Unione Sarda", Cagliari, A. XLIV, N. 128, 28-5-1932, p.4; G. Dessì, Il disertore, Introduzione di A. Dolfi, Milano, 1990, pp. 7,11, 31, 40-41, 163. In quest’opera si leggono le vicende riguardanti la storia del monumento. 22 G. Diana, in Liber Chronicus, cit., p.5 23 A.S.C., R. Corpo Di Stato Maggiore Generale Serie Mappe, Villacidro Gutturuforru, 276, Tavolette, Scala 1:10.000, nn. 12, 14 con le rispettive date: 20 Maggio e 19 Dicembre 1842, 29 Dicembre 1843. Cfr. G. Dessì, Paese d’ombre, cit., p. 182. Numerose fonti orali riferiscono che la croce di Castangias, travolta recentemente da un’alluvione, in passato era meta delle “rogazioni”, ossia delle processioni che si celebravano nel mese di maggio nei tre giorni precedenti l’Ascensione per propiziare un buon raccolto; al riguardo si confronti M. Sardu, A.M. Fadda, Risalendo la Fluminera, cit., P. I 00 24 Anonimo, Nuove opere pubbliche a Villacidro, cit., p.6. Anonimo, Visita del R. Provveditore ..., “L'Unione Sarda”, Cagliari, A. XLIV, N. 60, 9-3-1932, p.4; Anonimo, Gelsicoltura, “L'Unione Sarda”, Cagliari, A. XLIV, N. 82, 3-4-1932, p.6; Anonimo, I ferrovieri fascisti a Villacidro, “L'Unione Sarda”, Cagliari, A. XLIV, N. 142, 14-6-1932, p.4; Anonimo, Gita dopolavoristica, “L’Unione Sarda”, Cagliari, A. XLIV, N. 191, 10-8-1932, p.4; Anonimo, Attività calcistica a Villacidro: nel nostro campo sportivo, “L'Unione Sarda”, A.LXIV, N.232, 28-9-1932, p.4; Anonimo, Attività sportiva a Villacidro, “L'Unione Sarda”, Cagliari, A. XLVI, N. 17, 20-1-1934, p.4 25 Lettera dell'on. Sanna Randaccio agli elettori di Sardegna, “Il Popolo di Sardegna”, Cagliari, A.I, N. 60, 29-3-1924, p2; Anonimo, Importanti opere pubbliche interessanti la Sardegna all'esame del comitato tecnico del Provveditorato alle OO. PP., “L'Unione Sarda”, Cagliari, A. XLIII, N.99, 26-4-1931, p.3; Anonimo, Visita del R. Provveditore..., cit., p.4; Anonimo, Domenica prossima sulle pittoresche vette del Monte Linas, “L’Unione Sarda”, Cagliari, A. XLIV, N. 117, 15-5-1932, p.5; Anonimo, Sul Monte Linas domenica si è riunita l'assemblea costitutiva della sezione sarda del Club Alpino, “ L’Unione Sarda”, Cagliari, A. XLIV, N. 124,24-5-1932, p.5 26 V. Verne, Il Tiro a Segno Nazionale deve passare alle dipendenze della M. V., “L'Unione Sarda”, Cagliari, A. XXXVII, N. 90,17-4-1925, p.4 27 Anonimo, Inaugurazione della Società di Tiro a Segno, “I1 Corriere dell’Isola”, Cagliari, A.V, A.V. N.267, 4-10-1911, p.2; Anonimo, Inaugurazione della Società di Tiro a Segno, “Il Corriere dell’Isola”, Cagliari, A.V, N.281, 18-10-1911, p.2; Anonimo, Inaugurazione della Società di Tiro a Segno, “I1 Corriere dell’Isola”, Cagliari, A. V, N.289, 26-10-1911, p.2 28 A. Piras-Pinna, Resoconto Statistico.... cit., p. 17; G. Diana, in Liber Chronicus, cit., pp.8-9 29 La presenza del capomastro a Villacidro è attestata da numerosissime fonti orali. 30 Comune di Villacidro, Sei anni di amministrazione...., cit., p. 15: M. Le Lannou, Pastori e contadini...., cit., p. 27 38 Comune di Villacidro – Provincia del Medio Campidano PIANO PARTICOLAREGGIATO IN ZONA “A” RELAZIONE 2. Premessa Con il presente Piano Particolareggiato riguardante parte della Zona “A” del Comune di Villacidro, si è cercato di ridefinire la disciplina urbanistica di una parte del centro storico. Il presente piano non include tutta la zona “A”, bensì tutta la sottozona A3, gran parte della sottozona A2 e tutta l’area di Sant’Antonio già oggetto di un piano di recupero, il tutto per una superficie territoriale di circa 18.3 ha. Il Piano Particolareggiato è uno strumento urbanistico attuativo e presenta una maggiore gestibilità rispetto al Piano Urbanistico Comunale il quale detta le regole generali per lo sviluppo urbanistico del territorio comunale senza entrare nella specificità delle problematiche dei centri storici. Il più rilevante aspetto del Piano Particolareggiato, dal punto di vista della sua applicazione, è quello di dare una precisa risposta alle sempre più pressanti richieste della popolazione che potrà così vedere approvati i vari progetti di edilizia privata consistenti essenzialmente nelle richieste di ristrutturazione edilizia, ampliamento e sopraelevazione, essendo pochissime le aree libere da destinarsi a nuove costruzioni all’interno del perimetro del centro storico in oggetto. Per poter valutare a fondo le scelte progettuali operate nel tessuto urbano consolidato all’interno del centro storico, occorre premettere che la modernizzazione delle tecniche costruttive e dei materiali da costruzione, nonché degli impianti, ha determinato col passare del tempo la scomparsa di quei caratteri architettonici simbolo dell’equilibrio tra vita e ambiente arrivati sin dal passato ai giorni nostri, sicuramente incompatibili con le sopravvenute esigenze di utilizzazione degli spazi e di igiene, ma indispensabili per il mantenimento della memoria storica dei nostri centri storici. Questa memoria storica è ormai presente in maniera limitata in quanto l’adeguamento delle abitazioni ai moderni standard edilizi ha portato alla sua totale o parziale scomparsa con la perdita delle tipologie edilizie proprie del passato caratterizzanti la cultura e tradizione dei nostri centri storici. Come accaduto nella maggior parte dei Comuni della Sardegna, Villacidro ha subito notevoli trasformazioni nell’assetto urbanistico; dette trasformazioni, sono dovute alle modifiche e ristrutturazioni operate nel tempo senza preservare le caratteristiche architettoniche e tipologiche originarie dei singoli edifici e degli isolati; sono infatti numerosissimi, anche a Villacidro, i casi in cui per far posto ad anonime abitazioni sono stati demoliti edifici caratteristici della cultura e tradizioni locali, se non addirittura storici. 39 Comune di Villacidro – Provincia del Medio Campidano PIANO PARTICOLAREGGIATO IN ZONA “A” RELAZIONE Malgrado ciò rimane un buon numero di edifici antichi, di pregio, o caratteristici, a cui, nel presente piano, è stato imposto il vincolo di salvaguardia. Molti altri edifici sono stati realizzati o ristrutturati recentemente recuperando gli elementi tipici e salvaguardando le caratteristiche tipologiche proprie del passato, anch’essi sono stati inseriti nell’elenco degli edifici da salvaguardare. Buona parte degli edifici facenti parte del centro storico ha però scarso valore architettonico in quanto si tratta fabbricati di recente edificazione o perchè gli interventi di ristrutturazione operati nel tempo hanno eliminato i riferimenti storici o gli hanno pregiudicati irrimediabilmente. La pietra ha via via lasciato il posto ai blocchi di cemento o ai mattoni con intonaci e tinteggiature; i vani si sono moltiplicati e le tipologie rispondono sì ai moderni standard edilizi ed abitativi ma non hanno riferimenti storici. Il centro storico di Villacidro è caratterizzato da una notevole frammentazione; quasi sempre gli edifici sono costruiti a filo strada e i cortili sono relegati in posizione laterale ma più frequentemente sul retro, creando un filo continuo edificato per tutto lo sviluppo esterno dell’isolato. Per il centro storico di Villacidro non si può quindi parlare di una vera e propria tipologia edilizia predominante, ma si tratta di un aggregato di varie realtà edilizie, sia per la diversa epoca di costruzione o ricostruzione, sia per le differenti tipologie edilizie utilizzate e scelte in base alle esigenze familiari e ovviamente in base alla disponibilità economica dei proprietari. All’interno di tali differenze, che sono peraltro caratteristiche di quasi tutti i centri storici della Sardegna, si evidenzia anche la vasta scelta e utilizzo dei più disparati materiali da costruzione e delle diverse qualità e tipologie di finitura, è rilevante anche la presenza di edifici da completare nelle finiture (intonaci, tinteggiature, infissi, recinzioni ecc.). Queste diversità pregiudicano l’omogeneità dell’assetto urbano, infatti si nota senza soluzione di continuità la presenza di edifici a più piani ad altri ad un solo piano, di edifici nuovi con edifici vecchi, di edifici in buono stato di conservazione con altri in stato di degrado ecc. Partendo da queste considerazioni si è cercato di uniformare queste diverse realtà mediante la previsione e la scelta di materiali omogenei e caratteristici della cultura dei nostri centri storici; si è quindi privilegiato l’utilizzo di infissi esclusivamente in legno eliminando gli infissi in alluminio, P.V.C. o altri materiali estranei ai centri storici, è stata prevista l’eliminazione degli avvolgibili, la realizzazione di tetti a falde inclinate con coperture in 40 Comune di Villacidro – Provincia del Medio Campidano PIANO PARTICOLAREGGIATO IN ZONA “A” RELAZIONE tegole sarde con la completa eliminazione di tettoie in plastica, eternit o altro, il ripristino delle recinzioni in pietrame a secco, delle recinzioni e cancelli in ferro battuto, ecc. Al contempo, nei limiti dell’utilizzo dell’indice di fabbricabilità fondiaria medio di zona, si è cercato di uniformare le varie volumetrie all’interno di ogni singolo comparto ed isolato, spesso disomogenee tra loro e si è cercato di eliminare quegli edifici, o parte di essi, degradati e in contrasto con il pubblico decoro e, naturalmente, senza alcun valore storico o architettonico, prevedendo la loro demolizione parziale o totale e successiva ricostruzione o, ancora, la loro completa ristrutturazione. 41 Comune di Villacidro – Provincia del Medio Campidano PIANO PARTICOLAREGGIATO IN ZONA “A” RELAZIONE 3. Indagine e morfologia del progetto L’elaborazione del Piano Particolareggiato è un’operazione volta non solo a soddisfare le esigenze abitative della popolazione, manifestate essenzialmente attraverso la presentazione di progetti finalizzati alla richiesta di incrementi volumetrici, intesi come sopraelevazione o ampliamento, ma è anche un’operazione di recupero ambientale nel senso estetico ed architettonico e della qualità urbana, il tutto inteso come tessuto organico da ristrutturare e ridefinire; per questo durante la redazione del Piano Particolareggiato si è prestata la massima attenzione su tre aspetti fondamentali: - Il primo fa riferimento ad una qualità estrinseca dell’oggetto architettonico, intesa come qualità e decoro delle finiture esterne e soprattutto allo stato di conservazione dell’edificio nel suo complesso; in alcuni casi l’edificio non ha finiture di grande pregio, per questo vengono suggeriti interventi atti a migliorarne la qualità ed a creare un tessuto urbano omogeneo, prevedendo la nuova coloritura della facciata in sostituzione di quella fatiscente, inesistente o in contrasto con l’insieme della facciata o in contrasto con gli edifici adiacenti, la conservazione e ripristino delle murature in pietra a faccia vista, di cornici in pietra, fasce marcapiano, bassorilievi, basamenti e elementi decorativi in genere, la sostituzione degli infissi esterni in P.V.C. o alluminio con altri in legno con scurini o persiane anch’essi in legno, la sostituzione o elettrocolorazione simil legno delle serrande metalliche, l’eliminazione o lo spostamento non a vista di impianti, cavi, parabole, serbatoi idrici o altro, il mantenimento ed il ripristino delle coperture in tegole sarde, l’eliminazione delle coperture in eternit, plastica ecc. e la loro sostituzione con coperture in tegole sarde; sono stati inoltre indicati gli indirizzi generali ed i materiali da utilizzare per il completamento degli edifici non ultimati nelle finiture, il tutto cercando di operare una omogeneizzazione degli isolati. Al tempo stesso viene prescritto il mantenimento di quegli elementi caratterizzanti il centro storico per i quali si prevede il mantenimento e la valorizzazione anche in caso di interventi edilizi radicali, quali infissi in legno, cornici in stucco o pietra, coperture in tegole sarde, ecc. - Il secondo oggetto fa riferimento ad una qualità intrinseca all’oggetto architettonico e più precisamente fa riferimento alla dimensione spaziale e volumetrica degli edifici. Per arrivare a ciò è stato realizzato un accurato studio su ogni singola unità abitativa e sulle sue pertinenze, sulla sua volumetria attuale e su quella massima 42 Comune di Villacidro – Provincia del Medio Campidano PIANO PARTICOLAREGGIATO IN ZONA “A” RELAZIONE realizzabile in base all’indice fondiario medio di zona, prevedendo vari tipi di intervento che vanno dalla ristrutturazione edilizia, alla demolizione totale o parziale con successiva ricostruzione e mantenimento dei volumi esistenti, all’ampliamento ed alla sopraelevazione, alle nuove costruzioni, tutto in funzione delle dimensioni del lotto, della volumetria massima realizzabile e della densità edilizia nei lotti limitrofi. - Il terzo fa riferimento all’assenza di emergenze architettoniche particolari per quanto riguarda le abitazioni private. 43 Comune di Villacidro – Provincia del Medio Campidano PIANO PARTICOLAREGGIATO IN ZONA “A” RELAZIONE 4. Morfologia dei comparti Condizione fondamentale nella redazione del Piano Particolareggiato, è che i risultati dell’analisi e del metodo messi a punto dal progettista, possano essere concretamente gestiti sia dal punto di vista amministrativo che da quello operativo, questo tenendo conto delle culture più “vivibili” per i nostri paesi e per la tipologia edilizia ed “urbana”. Dall’indagine sulla consistenza edilizia dei vari comparti, è emersa una sostanziale omogeneità tra la sottozona A2 e la sottozona A3. La sottozona A2 ha un indice fondiario attuale di 4.20 m³/m², la sottozona A3 ha un indice fondiario attuale di 4.47 m³/m². La zona di S.Antonio ha un invece un indice fondiario attuale minore, pari a 3.56 m³/m². E’ stata quindi formulata un’ipotesi fondamentale di intervento: - la possibilità di un incremento volumetrico finalizzato alla ricerca di uno standard abitativo omogeneo attraverso l’utilizzo di un indice diverso per ogni sottozona. Infatti le tre sottozone suddette, A2, A3 e S.Antonio, si differenziano, se non tanto dal punto di vista della volumetria edificata e della densità edilizia, per epoca di costruzione : la zona A3 è la parte di più antico impianto di tutto il centro storico, la zona A2 è quella intermedia (tra la zona A3 e la zona A1) mentre la zona di S.Antonio ha caratteristiche particolari dovute alla presenza di un piano di recupero che ne ha segnato e caratterizzato l’evoluzione. La parte del centro storico oggetto del presente piano, la cui superficie territoriale è di m² 183.860, è stato suddiviso in 12 comparti d’intervento di cui sei in zona A2, cinque in zona A3 e uno a se stante denominato S.Antonio. Le superfici fondiarie e territoriali sono le seguenti: - Il comparto n.1A3 ha una superficie territoriale è di m² 1.670, quella fondiaria è di m² 1.115; - Il comparto n.2A2 ha una superficie territoriale è di m² 16.950, quella fondiaria è di m² 13.011; - Il comparto n.3A2 ha una superficie territoriale è di m² 18.040, quella fondiaria è di m² 13.639; - Il comparto n.4A2 ha una superficie territoriale è di m² 13.360, quella fondiaria è di m² 6.528; - Il comparto n.5A3 ha una superficie territoriale è di m² 20530, quella fondiaria è di m² 11.354; 44 Comune di Villacidro – Provincia del Medio Campidano PIANO PARTICOLAREGGIATO IN ZONA “A” RELAZIONE - Il comparto n.6A3 ha una superficie territoriale è di m² 12.950, quella fondiaria è di m² 9.377; - Il comparto n.7A2 ha una superficie territoriale è di m² 8.345, quella fondiaria è di m² 7.417; - Il comparto n.8A3 ha una superficie territoriale è di m² 11.860, quella fondiaria è di m² 8.386; - Il comparto n.9A2 ha una superficie territoriale è di m² 26.540, quella fondiaria è di m² 21.902; - Il comparto n.10A2 ha una superficie territoriale è di m² 19.640, quella fondiaria è di m² 15.619; - Il comparto n.11A3 ha una superficie territoriale è di m² 9.460, quella fondiaria è di m² 7.815; - Il comparto n.12 – S.Antonio ha una superficie territoriale è di m² 24.515, quella fondiaria è di m² 13.313. La sottozona A2 ha una superficie territoriale di m² 102.875 e una superficie fondiaria di m² 78.116; la sottozona A3 ha una superficie territoriale di m² 56.470 e una superficie fondiaria di m² 38.047; la sottozona di S.Antonio ha una superficie territoriale di m² 24.515 e una superficie fondiaria di m² 13.313. La notevole differenza tra la superficie fondiaria e la superficie territoriale è dovuta alla notevole frammentazione del centro storico con la presenza di una notevole superficie destinata a viabilità, ma anche perché all’interno del valore della superficie territoriale figurano le piazze, gli slarghi stradali, le aree non edificabili e le aree servizi, mentre la superficie fondiaria comprende solo le superfici residenziali edificabili. All’interno della zona “A” oggetto del piano, si trovano delle aree servizi, di seguito elencate e denominate così come riportato nel P.U.C. Le aree S2 pari a complessivi m² 6.199, sono le seguenti: - S2002 : Area palazzo comunale m² 2.560 comparto 4 A2 - S2003 : Area ex Montegranatico m² 204 comparto 5 A3 - S2004 : Area Chiesa delle Grazie m² 217 comparto 5 A3 45 Comune di Villacidro – Provincia del Medio Campidano PIANO PARTICOLAREGGIATO IN ZONA “A” RELAZIONE - S2005 : Area Chiesa Santa Barbara m² 1.778 comparto 5 A3 - S2006 : Area Chiesa delle Anime m² 280 comparto 5 A3 - S2008 : Area lavatoio m² 330 comparto 5 A3 - S2010 : Area Chiesa S.Antonio m² comparto S.Antonio 830 Le aree S3 pari a complessivi m² 1.276, sono le seguenti : - S3006 : Piazza Zampillo m² 326 comparto 5 A3 - S3018 : Piazza S.Antonio m² 950 comparto 9 A2 Le zone G pari a complessivi m² 1.995, sono le seguenti : - G01 : Ex mulino Caddia m² 221 comparto 1 A3 - G02 : Mercato piazza Municipio m² 397 comparto 4 A2 - G04 : Casa G. Dessì m² 740 comparto 8 A3 - G05 : Fondazione Mauri m² 637 comparto 8 A3 Il P.U.C. individua inoltre delle aree S4 – parcheggi pubblici all’interno dell’area oggetto dell’intervento per complessivi m² 2.651. Esse sono le seguenti : - S4009 - S4013 - S4010 - S4012 - S4014 - S4015 - S4021 - S4023 - S4016 - S4069 - S4070 - S4071 - S4073 - S4111 - S4072 - S4074 m² m² m² m² m² m² m² m² m² m² m² m² m² m² m² m² 143 183 160 315 621 55 171 166 82 182 80 95 42 34 44 166 comparto 2 A2 comparto 3 A2 comparto 4 A2 comparto 4 A2 comparto 4 A2 comparto 5 A3 comparto 5 A3 comparto 5 A3 comparto 6 A3 comparto 8 A3 comparto 8 A3 comparto 10 A2 comparto 10 A2 comparto 10 A2 comparto 11 A3 comparto 11 A3 Per quanto riguarda il numero degli edifici privati all’interno del centro storico oggetto dell’intervento, il loro numero complessivo è 815 così suddivisi: il comparto 1A3, composto da un unico isolato, comprende 10 edifici; il comparto 2A2, composto da 3 isolati, comprende 92 edifici; il comparto 3A2, composto da 6 isolati, comprende 107 edifici; il comparto 4A2, 46 Comune di Villacidro – Provincia del Medio Campidano PIANO PARTICOLAREGGIATO IN ZONA “A” RELAZIONE composto da 3 isolati, comprende 44 edifici; il comparto 5A3, composto da 8 isolati (compreso l’isolato E completamente occupato dall’area della chiesa di S.Barbara classificata S2), comprende 56 edifici; il comparto 6A3, composto da 4 isolati, comprende 56 edifici; il comparto 7A2, composto da 3 isolati, comprende 39 edifici; il comparto 8A3, composto da 5 isolati, comprende 53 edifici; il comparto 9A2, composto da 8 isolati, comprende 148 edifici; il comparto 10A2, composto da 4 isolati, comprende 98 edifici; il comparto 11A3, composto da 3 isolati, comprende 38 edifici; il comparto S.Antonio, composto da 6 isolati, comprende 74 edifici. Occorre sottolineare che il numero degli edifici indica le proprietà individuate a seguito dello studio della cartografia e dei sopralluoghi effettuati sul posto e che gli edifici, intesi come corpi fabbrica separati, sono un numero maggiore, infatti molte proprietà comprendono più fabbricati separati e articolati nello stesso lotto. Lo studio dei vari comparti ha portato alla redazione di una tavola grafica indicante lo stato di conservazione degli immobili e l’individuazione degli edifici da sottoporre a salvaguardia (tavola grafica : Planimetria Generale - Stato di Conservazione – tav. 6). Di seguito viene riportato un repertorio fotografico rappresentativo delle varie tipologie suddivise per stato di conservazione. Con la lettera “B” sono stati individuati gli edifici in buone condizioni, siano essi di nuova realizzazione o recentemente ristrutturati : 47 Comune di Villacidro – Provincia del Medio Campidano PIANO PARTICOLAREGGIATO IN ZONA “A” RELAZIONE EDIFICIO NUOVO (COMPARTO 2 A2 – ISOLATO B – EDIFICIO n.42) EDIFICIO RECENTEMENTE RISTRUTTURATO (COMPARTO 11 A3 – ISOLATO B – EDIFICIO n.11) Con la lettera “M” sono stati individuati gli edifici mediocri inteso sia come stato di conservazione, sia come tipologia o valenza architettonica : 48 Comune di Villacidro – Provincia del Medio Campidano PIANO PARTICOLAREGGIATO IN ZONA “A” RELAZIONE EDIFICIO MEDIOCRE PER TIPOLOGIA E FINITURE (COMPARTO 9 A2 – ISOLATO C – EDIFICIO n.13) EDIFICIO MEDIOCRE IN QUANTO INCOMPLETO (COMPARTO 9 A2 – ISOLATO H – EDIFICIO n.4) Con la lettera “F” sono stati individuati gli edifici fatiscenti in stato di degrado ed abbandono (essenzialmente ruderi da demolire e ricostruire) : 49 Comune di Villacidro – Provincia del Medio Campidano PIANO PARTICOLAREGGIATO IN ZONA “A” RELAZIONE EDIFICIO FATISCENTE – RUDERE (COMPARTO 1 A3 – EDIFICIO n.3) EDIFICIO FATISCENTE (COMPARTO 11 A3 – ISOLATO B - EDIFICIO n.2) Con la lettera “S” sono stati individuati gli edifici da salvaguardare per i quali gli interventi ammessi sono solo la manutenzione ordinaria, la manutenzione straordinaria e il 50 Comune di Villacidro – Provincia del Medio Campidano PIANO PARTICOLAREGGIATO IN ZONA “A” RELAZIONE risanamento conservativo. Gli edifici da salvaguardare possono essere in condizioni buone, mediocri o fatiscenti : EDIFICIO DA SALVAGUARDARE – IN STATO DI MEDIOCRE CONSERVAZIONE (COMPARTO 5 A3 – ISOL. F – EDIFICIO n.6) EDIFICIO DA SALVAGUARDARE – IN BUONO STATO DI CONSERVAZIONE (COMPARTO 5 A3 – ISOLATO A – EDIFICIO n.4) Le specifiche su ogni singolo edificio sono riportate nelle schede allegate alle Norme di Attuazione (allegati C1 – C12). 51 Comune di Villacidro – Provincia del Medio Campidano PIANO PARTICOLAREGGIATO IN ZONA “A” RELAZIONE L’analisi sullo stato di conservazione degli immobili, riguarda essenzialmente il loro aspetto esteriore in quanto è di difficile se non impossibile analisi la condizione strutturale dell’immobile, aspetto nel quale il Piano Particolareggiato entra marginalmente in quanto la risoluzione dei problemi strutturali, igienici e di abitabilità degli edifici è sempre possibile attraverso l’attuazione di interventi di manutenzione ordinaria, straordinaria e risanamento conservativo, che sono sempre ammessi. Gli edifici hanno spesso pertinenze in pessimo stato di conservazione adibite a depositi, garage ecc. Gli interventi ammessi e prescritti riportati nel piano, sono estesi anche alle pertinenze spesso dequalificanti per il decoro urbano; in altri casi ancora le prescrizioni riguardano le sole pertinenze. Per gli edifici fatiscenti, che si trovano in stato di degrado, sono stati previsti interventi di ristrutturazione e/o riqualificazione, con demolizione e ricostruzione qualora essi non siano inseriti nell’elenco degli edifici da salvaguardare. Per parte degli edifici mediocri, in particolare quelli senza una tipologia edilizia definita o inadeguata per la residenza, è stata prevista la possibilità di attuare una serie di interventi radicali di trasformazione mediante la loro ristrutturazione edilizia, eventuale demolizione e ricostruzione totale o parziale ed eventualmente ampliamento e sopraelevazione nel rispetto degli indici previsti; la maggior parte degli edifici mediocri è però classificato tale a causa della scarsa manutenzione o della scarsa qualità e disomogeneità dei materiali di finitura e quindi gli interventi previsti sono, in tal caso, quelli di rifacimento delle tinteggiature, sostituzione degli infissi, rifacimento delle coperture, completamento di parti strutturali e di finitura ecc. Infine, per gli edifici in buone condizioni non sono previsti interventi edilizi se non, in alcuni casi, interventi di sopraelevazione o ampliamento qualora l’edificato non abbia una tipologia ben definita e sempre nel rispetto dell’indice fondiario medio di zona e della densità edilizia nei lotti limitrofi. Per quanto riguarda gli edifici da salvaguardare sono consentiti interventi di restauro guidato nell’ambito dell’abaco tipologico allegato. Generalmente si tratta solo di interventi di manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria e restauro conservativo, in quanto trattasi di edifici caratterizzanti il centro storico per il loro valore storico ed architettonico. In alcuni casi è però consentito anche un intervento di ristrutturazione edilizia per la variazione del numero, ordine e dimensione delle aperture (per esempio se numericamente insufficienti, troppo piccole o per aerare i servizi ecc.), per l’adeguamento delle altezze interne, per la 52 Comune di Villacidro – Provincia del Medio Campidano PIANO PARTICOLAREGGIATO IN ZONA “A” RELAZIONE realizzazione dei servizi igienici all’interno dell’abitazione o di impianti tecnologici, per la ricostruzione di parti fatiscenti o crollate, il tutto mantenendo inalterata la tipologia edilizia in essere e utilizzando materiali analoghi a quelli esistenti. In alcuni casi il restauro guidato è accompagnato da un ampliamento e/o sopraelevazione da eseguirsi su precise indicazioni e prescrizioni dell’Ufficio Tecnico comunale e sempre nel rispetto dell’abaco tipologico e delle normative vigenti. Per la maggior parte degli edifici del centro storico che si trovano in buone condizioni, invece, non è stato previsto alcun intervento edilizio trattandosi di edifici di nuova costruzione, di recente ristrutturazione o ricostruzione. In particolare lo stato di conservazione degli edifici oggetto del piano è il seguente: - comparto 1A3 : su 10 edifici 3 sono in stato di fatiscenza, 4 sono mediocri e 3 sono in buone condizioni; - comparto 2A2 : su 93 edifici 6 sono in stato di fatiscenza, 64 sono mediocri e 23 sono in buone condizioni, di questi 6 sono da salvaguardare; - comparto 3A2 : su 107 edifici 8 sono in stato di fatiscenza, 67 sono mediocri e 32 sono in buone condizioni, di questi 11 sono da salvaguardare; - comparto 4A2 : su 44 edifici nessuno è fatiscente, 27 sono mediocri e 17 sono in buone condizioni, di questi 2 sono da salvaguardare; - comparto 5A3 : su 56 edifici 4 sono in stato di fatiscenza, 25 sono mediocri e 27 sono in buone condizioni, di questi 21 sono da salvaguardare; - comparto 6 A3 : su 56 edifici 1 è in stato di fatiscenza, 27 sono mediocri e 28 sono in buone condizioni, di questi 15 sono da salvaguardare; - comparto 7A2 : su 39 edifici 1 è in stato di fatiscenza, 27 sono mediocri e 11 sono in buone condizioni, di questi 7 sono da salvaguardare; - comparto 8A3 : su 53 edifici nessuno è fatiscente, 35 sono mediocri e 18 sono in buone condizioni, di questi 18 sono da salvaguardare; - comparto 9A2 : su 147 edifici 4 sono in stato di fatiscenza, 89 sono mediocri e 54 sono in buone condizioni, di questi 4 sono da salvaguardare; - comparto 10A2 : su 98 edifici 4 sono in stato di fatiscenza, 52 sono mediocri e 42 sono in buone condizioni, di questi 9 sono da salvaguardare; 53 Comune di Villacidro – Provincia del Medio Campidano PIANO PARTICOLAREGGIATO IN ZONA “A” RELAZIONE - comparto 11A3 : su 38 edifici 5 sono in stato di fatiscenza, 19 sono mediocri e 14 sono in buone condizioni, di questi 5 sono da salvaguardare; - comparto S.Antonio : su 74 edifici 8 sono fatiscenti, 44 sono mediocri e 22 sono in buone condizioni, di questi 8 sono da salvaguardare; Da tutto ciò si deduce che lo stato di conservazione degli immobili nella parte del centro storico oggetto dell’intervento è sostanzialmente buono infatti, su 815 unità edilizie solo 44, pari a solo il 5.5% circa, sono in stato di fatiscenza e degrado; 480, pari al 60% circa, sono mediocri soprattutto del punto di vista tipologico e delle finiture e 291, pari al 35% circa del totale, sono in buono stato di conservazione o nuove. A ciò va aggiunto che 106 unità edilizie, pari al 13% del totale, sono da salvaguardare. Considerando questi dati per comparto e tralasciando il comparto 1A3 di soli 10 edifici e le trascurabili percentuali relative alle unità immobiliari fatiscenti, constatiamo che la maggiore percentuale di edifici mediocri si trovano nel comparto di 7A2 e sono pari al 69%, poi nel comparto 8A3 con il 66% e nei comparti 3A2, 4A2, 9A2 e S.Antonio tutti con circa il 60%. Il comparto in cui figura la minore percentuale di edifici mediocri è il comparto 5A3 con il 45%. Per quanto riguarda gli edifici in buone condizioni, la percentuale più elevata è nel comparto 6A3 con il 50%, nel comparto 5A3 con il 48% e via via a seguire sino alla percentuale minima che si trova nel comparto 2A2 (25%) e nel comparto 7A2 (28%). Per quanto riguarda gli edifici da salvaguardare, la percentuale più elevata si riscontra nel comparto 5A3 con il 38% circa e nel comparto 8A3 con il 34% circa. Elevata è anche la percentuale nel comparto 6A3 (27%). La percentuale minima è nel comparto 9A2 con appena il 3%. Quindi nelle sottozone A3, ovvero nella parte di più antico impianto di tutto il centro storico di Villacidro, è più elevata la percentuale di edifici da salvaguardare e al contempo è la più alta anche la percentuale di edifici in buone condizioni frutto della politica di recupero e valorizzazione del centro storico attuata negli anni dall’Amministrazione di Villacidro; nelle sottozone A2 prevalgono gli edifici mediocri senza particolare pregio e di recente edificazione e ricostruzione ed è minima la percentuale di edifici da salvaguardare; nel comparto S.Antonio, pur prevalendo gli edifici mediocri, vi è un’alta percentuale di edifici nuovi e da salvaguardare. 54 Comune di Villacidro – Provincia del Medio Campidano PIANO PARTICOLAREGGIATO IN ZONA “A” RELAZIONE 5. Volumi residenziali Uno degli scopi principali del Piano Particolareggiato è quello di omogeneizzare le volumetrie; ciò si può concretizzare attraverso un incremento delle superfici coperte oppure; nel caso di edifici ad un solo piano o di altezza inferiore agli edifici circostanti, nella possibilità di un incremento volumetrico in senso verticale. Per gli interventi di sopraelevazione sono stati redatti i profili regolatori che indicano, con un tratto – punto di colore rosso, l’altezza massima realizzabile in caso di intervento di sopraelevazione, altezza massima intesa come linea di gronda. Per quanto riguarda i profili regolatori, si evidenzia che il tratto – punto di colore rosso indica l’altezza massima realizzabile in caso sussistano le condizioni per un incremento volumetrico in senso verticale, quale la specifica prescrizione riportata nelle schede progettuali : intervento I7. Qualora nel piano sia previsto un incremento volumetrico, l’altezza massima realizzabile sarà quella riportata nei profili regolatori, non superiore e intesa sempre come linea di gronda. Se invece nel piano non è previsto alcun incremento volumetrico ma, si dimostra di avere una superficie sufficiente per attuarlo a seguito dell’acquisizione o della dimostrazione del possesso di superfici fondiarie contigue al proprio lotto, sarà possibile sopraelevare l’edificio per l’allineamento della linea di gronda agli edifici adiacenti qualora più alti, il tutto da sottoporre al giudizio preventivo dell’Ufficio Tecnico Comunale sentita la Commissione Edilizia. Non sarà in questi casi possibile sopraelevare un edificio già allineato con gli edifici adiacenti o addirittura più alto, anche se ad un solo piano, se anche per gli edifici adiacenti non è prevista la sopraelevazione. Resta inoltre inteso che gli edifici da salvaguardare indicati nelle schede progettuali e nella tavola grafica indicazione degli interventi con la lettera “S”, non potranno essere sopraelevati o ampliati anche sussistendo lo predette condizioni, salvo i casi in cui l’intervento di sopraelevazione non sia espressamente prevista nella relativa scheda progettuale. Gli interventi di sopraelevazione qualora previsti, ovvero indicati con l’intervento I7, riguardano il corpo fabbrica principale che è quasi sempre la parte dell’edificio con una maggiore altezza mentre è permesso, qualora vi sia un certo volume ancora realizzabile, uniformare l’altezza degli altri corpi fabbrica secondari con l’edificio principale anche senza 55 Comune di Villacidro – Provincia del Medio Campidano PIANO PARTICOLAREGGIATO IN ZONA “A” RELAZIONE che sia prescritta esplicitamente la sopraelevazione. Così facendo si è cercato di uniformare il profilo delle vie mantenendo, finchè possibile, la stessa linea di gronda. Nei casi in cui, in base all’indice medio di zona e quindi alla volumetria massima realizzabile, non sia stato possibile allineare l’altezza dell’edificio a quelli circostanti, l’intento di uniformare le altezze sul fronte strada è venuto meno. Per gli interventi che comportano un incremento volumetrico, sia esso di ampliamento, sopraelevazione, demolizione e ricostruzione o nuova costruzione, l’indice fondiario massimo utilizzabile è quello medio di zona (Decreto dell’Assessore EE.LL. Finanze ed Urbanistica n. 2266/U del 20.12.1983), che è di m³/m² 4.20 per le zone A2, m³/m² 4.47 per le zone A3 e m³/m² 3.56 per il comparto di S.Antonio. Le volumetrie previste nel presente Piano Particolareggiato sono state indicate nelle schede progettuali allegate alle Norme di Attuazione (Allegati C1 – C12), nelle quali viene indicata la superficie coperta attuale, il volume attuale, l’incremento volumetrico previsto e il volume massimo realizzabile di ogni singolo edificio comprese le sue pertinenze, nonché il tipo di intervento previsto. Occorre evidenziare che al momento della presentazione dei singoli progetti, si dovranno presentare le necessarie documentazioni che dimostrino l’effettiva proprietà dell’area necessaria (in base all’indice di fabbricabilità) ad un eventuale incremento volumetrico e dovranno essere rispettare tutte le indicazioni riportate nelle schede progettuali, negli elaborati grafici e si dovranno rispettare tutte le leggi e regolamenti vigenti. Il volume previsto nelle schede è sempre ottenuto nel rispetto dell’indice di fabbricabilità fondiaria; il volume stesso, in sede di presentazione dei singoli progetti, potrà essere aumentato o diminuito in base all’effettiva proprietà di superficie fondiaria posseduta, rimanendo sempre invariata la volumetria realizzabile all’interno di ogni isolato e comparto, infatti la dimostrazione del possesso di una superficie fondiaria che porti ad un volume realizzabile superiore a quello previsto, comporterà la diminuzione del volume realizzabile in un lotto limitrofo al quale viene scorporata la superficie fondiaria ad esso attribuita ed il relativo volume. 56 Comune di Villacidro – Provincia del Medio Campidano PIANO PARTICOLAREGGIATO IN ZONA “A” RELAZIONE 6. Descrizione del piano Il presente Piano Particolareggiato è composto dalla presente Relazione, dallo Stralcio Norme di Attuazione del P.U.C., dalle Norme di Attuazione con allegate le schede progettuali e le tavole grafiche progettuali. Nello Stralcio delle Norme di Attuazione vengono riportate le norme del P.U.C. riguardanti la Zona “A”; nelle Norme di Attuazione vengono riportate le norme del P.P. integrative e con maggiori dettagli rispetto a quelle previste nel P.U.C., inoltre vengono riportate le tipologie di intervento denominate con le sigle I1 / I8 e le schede progettuali per ogni singolo edificio agli allegati C1/C12. Le schede progettuali sono 815, esse sono state redatte per ogni edificio e riportano le prescrizioni degli interventi previsti ed ammessi per ogni singola unità abitativa e sono state studiate anche in relazione alle N.T.A. del P.P.R. in modo da verificarne la coerenza con lo stesso. In esse compare: la fotografia dell’edificio (principale se è un complesso articolato nel lotto), lo stralcio planimetrico (l’isolato con la numerazione progressiva degli edifici che lo costituiscono), il numero dell’edificio, il nome della via sulla quale ricade, il tipo di intervento (ristrutturazione edilizia, ampliamento, sopraelevazione ecc.), le prescrizioni di intervento (sostituzione infissi, rifacimento tinteggiature, coperture ecc.), lo stato di conservazione dell’edificio e l’eventuale vincolo di salvaguardia, una descrizione sommaria degli interventi previsti e realizzabili e indicazione sullo stato di conservazione dell’edificio, la superficie coperta esistente, il volume esistente, l’incremento volumetrico e il volume massimo realizzabile; nei casi in cui esso coincide con il volume esistente, significa che l’indice di fondiario del lotto è già superiore o uguale a quello medio di zona oppure che l’edificio, essendo tipologicamente definito, non necessita di incrementi volumetrici o, ancora, che l’edificio è già sovradimensionato o simile per consistenza volumetrica agli edifici circostanti a cui non sono stati attribuiti incrementi volumetrici. Per quanto riguarda le prescrizioni riportate nelle schede, esse sono state suddivise in quattro categorie: - conservare e/o ripristinare – ovvero conservare particolari elementi tipici e caratterizzanti l’edificio compiendo al contempo un’operazione di recupero e restauro, o ripristinare elementi scomparsi o fatiscenti con la loro ricostruzione o ricollocamento in opera; 57 Comune di Villacidro – Provincia del Medio Campidano PIANO PARTICOLAREGGIATO IN ZONA “A” RELAZIONE - eliminare – ovvero eliminare elementi dequalificanti il centro storico come, per esempio, gli infissi non in legno, coperture in materiale plastico, eternit ecc., gli avvolgibili in plastica, rivestimenti esterni in piastrelle di ceramica, impianti a vista; - sostituire – ovvero sostituire elementi dequalificanti con altri tipici e caratterizzanti il centro storico (infissi, coperture, rivestimenti, tinteggiature in colorazioni inadeguate); - realizzare e completare – ovvero completare gli edifici sprovvisti di infissi, intonaci, tinteggiature, recinzioni ecc. Gli elementi da sottoporre a tali prescrizioni sono elencati nella tabella A allegata alle Norme di Attuazione ed alle schede di cui agli allegati C1 – C12, e riguardano soprattutto le finiture degli edifici. Le tavole grafiche sono le seguenti : - Tavola n. 1 - Stralcio del Piano Urbanistico Comunale; - Tavola n. 2 – Planimetria catastale e storico catastali; - Tavola n. 3 - Planimetria Generale – limite del piano e suddivisione comparti d’intervento e isolati – riferimento vertici profili regolatori, nella quale è indicata l’area oggetto del Piano Particolareggiato, la suddivisione e numerazione dei comparti d’intervento e degli isolati e l’indicazione dei vertici riportati nelle tavole grafiche dei profili regolatori per una loro più agevole lettura; - Tavola n. 4a / 4b / 4c - Planimetria Generale – numerazione edifici (tav. 4a comparti 1-6; tav. 4b comparti 6-11 e tav. 4c comparto S.Antonio); nella quale sono numerati progressivamente per isolato tutti gli edifici del piano individuabili grazie anche alle diverse colorazioni; - Tavola n. 5 - Planimetria Generale - indicazione numero dei piani, nella quale sono riportate le altezze (intese come numero dei piani) degli edifici e delle sue pertinenze; - Tavola n. 6 - Planimetria Generale – stato di conservazione, nella quale è riportato lo stato di conservazione degli edifici e delle loro pertinenze facenti parte del piano. Lo stato di conservazione è indicato con le lettere B – buono, M – mediocre, F - fatiscente. In questo elaborato vengono riportati con la lettera “S” gli edifici più importanti e caratteristici per i quali è prevista la salvaguardia. Ad ogni edificio può essere attribuita 58 Comune di Villacidro – Provincia del Medio Campidano PIANO PARTICOLAREGGIATO IN ZONA “A” RELAZIONE più di una lettera ovvero può essere in parte mediocre ed in parte buono (M/B), da salvaguardare ed allo stesso tempo fatiscente (A/F) ecc.; - Tavola n. 7 - Planimetria Generale – indicazione degli interventi, nella quale sono indicati gli interventi edilizi ammessi per ogni singola unità edilizia e riportati anche nelle schede progettuali (I4, I5, I6 ecc.); - Tavola n. 8 – Planimetria Generale – Planovolumetrico, nella quale sono indicate le aree libere su cui sono consentite le nuove edificazioni con l’ipotesi del sedime del nuovo fabbricato; - Tavola n. 9 - Planimetria Generale – spazi pubblici, nella quale sono indicati gli spazi pubblici (aree S e G) ricadenti all’interno del perimetro del centro storico; - Tavole dalla n. 10 alla 21b - Profili Regolatori, nei quali sono riportati i prospetti di tutti gli edifici sul fronte strada, i profili delle corti interne e con una linea tratto – punto rossa è riportata l’altezza massima realizzabile in caso di incremento volumetrico. Tale altezza è intesa come linea di gronda. 59 Comune di Villacidro – Provincia del Medio Campidano PIANO PARTICOLAREGGIATO IN ZONA “A” RELAZIONE 7. Indagine sul patrimonio edilizio esistente – dimensionamento E’ stata effettuata un’indagine diretta sul patrimonio edilizio esistente (vedasi schede progettuali); per ogni singola unità abitativa è stata calcolata, con l’ausilio dei dati del volo aerofotogrammetrico e con un’indagine sul posto, la superficie coperta, il volume attuale, l’incremento volumetrico e la volumetria complessiva di progetto. Per il calcolo degli abitanti insediabili è stato preso in considerazione il valore della volumetria attribuita a ciascun abitante nella zona “A”, riportato nel P.U.C. in vigore, pari a 209 m³/ab. Per l’ottenimento di tale dato si è partiti dal rapporto tra il valore dei volumi residenziali occupati e degli abitanti insediati; tale rapporto ha portato ad un valore di 306 m³/ab in zona A dal quale però scaturiva una popolazione nettamente superiore a quella insediata. Il valore di 209 m³/ab è stato quindi ottenuto aggiornando il rapporto tra volumetria esistente in zona A e gli abitanti ivi insediati come da rilevamento ISTAT, con un coefficiente correttivo pari a 1.4661. Tale parametro ha allineato la differenza tra le diverse metodiche di rilevamento dei volumi. Il valore di 209 m³/ab è sicuramente superiore alla media, benché non particolarmente elevato, ma ancor meno può essere preso in considerazione il valore di 100 m³/ab indicato nel D.A. 2266/U che appare più appropriato per le città non per la realtà dei centri minori come Villacidro. Le ragioni che hanno portato a tale valore, sono così giustificabili: - scarso utilizzo del patrimonio abitativo dovuto ad abitudini sociali che rendono indisponibili volumi residenziali abitativi (per esempio grandi case occupate da una sola persona o grandi case sottoccupate a seguito del trasferimento dei figli in abitazioni della periferia); - sovradimensionamento di numerose abitazioni rispetto alle effettive esigenze con la presenza di vani anche di 30/40 m², spesso inutilizzati o sottoutilizzati e la presenza di volumi una volta destinati a deposito che oggi non hanno motivo di esistere; - notevole presenza di volumi accessori quali garages, magazzini ecc. e in genere vecchi corpi fabbrica sussidiari all’attività agricola precedentemente esercitata; - presenza di numerose abitazioni con volumi articolati nei lotti; - conservazione da parte degli emigrati delle abitazioni precedentemente occupate; 60 Comune di Villacidro – Provincia del Medio Campidano PIANO PARTICOLAREGGIATO IN ZONA “A” RELAZIONE Attribuito il valore di m³ per ciascun abitante del centro storico, si può formulare l’ipotesi progettuale dell’incremento degli abitanti nella zona “A” per la verifica degli standard. Calcolo degli abitanti insediabili Volume attuale in zona “A” m³ 546.370 Nuovi volumi di progetto in zona “A” m³ 100.183 (lotti edificati) Nuovi volumi di progetto in zona “A” m³ 4.138 (lotti liberi) Incremento volumetrico totale in zona “A” m³ 104.321 da cui: m³ 104.321 / 209 m³/ab = incremento abitanti n. 499 Gli abitanti insediabili nel Comune di Villacidro, secondo i dato forniti dal Comune sono 14.900. Con le previsioni del presente Piano Particolareggiato, la popolazione insediabile viene incrementata di altre 499 unità, avremo quindi: n. abitanti insediabili (previsione P.U.C.) n. n. abitanti insediabili in zona “A” (previsione P.P.) n. n. abitanti insediabili in zona “A” (previsione P.P.) n. Totale abitanti insediabili n. 61 14.900 479 (lotti edificati) 20 (lotti liberi) 15.399 Comune di Villacidro – Provincia del Medio Campidano PIANO PARTICOLAREGGIATO IN ZONA “A” RELAZIONE 8. Verifica degli standards La dotazione minima di standards per ogni abitante insediabile, in base alle prescrizioni del D.A. 2266/U, per i Comuni di II classe (Comuni con abitanti da 10.000 a 20.000 unità), è di 18.00 m³/ab, così suddivisi: Aree S1 – Istruzione 4.50 m²/ab Aree S2 – Interesse Comune 2.00 m²/ab Aree S3 – Verde, giuoco, sport 9.00 m²/ab Aree S4 – Parcheggi 2.50 m²/ab Considerando una popolazione massima insediabile di 15.182 abitanti, la dotazione complessiva di servizi dovrà essere : ab. 15.399 x 18.00 m²/ab = 277.182 m². La dotazione complessiva di servizi previsti dal P.U.C. è di m² 298.217, superiore a quanto richiesto. In ogni caso, anche considerando l’ipotesi più sfavorevole, cioè che ad ogni 100 m³ di volumetria realizzabile in zona “A” venga attribuito un nuovo abitante avremo: m³ 104.321 / 100 m³/ab = ab 1.043 (incremento abitanti teorico) che porterebbero la popolazione insediabile a : n. abitanti insediati n. 14.900 n. abitanti insediabili in zona “A” (previsione P.P.) n. 1.043 totale abitanti insediabili n. 15.943 avremo quindi : ab 15.943 x 18.00 m²/ab = m² 286.974 sempre inferiori ai m² 298.217 previsti nel P.U.C. 62 Comune di Villacidro – Provincia del Medio Campidano PIANO PARTICOLAREGGIATO IN ZONA “A” RELAZIONE 9. Coerenza del Piano Particolareggiato con il P.P.R. Il Piano Paesaggistico Regionale di cui alla Legge Regionale 25 novembre 2004, n.8, persegue, tra le altre, le finalità di “preservare, tutelare, valorizzare e tramandare alle generazioni future l’identità ambientale, storica, culturale e insediativa del territorio sardo”. In particolare si richiede l’individuazione delle “Aree caratterizzate da edifici e manufatti di valenza storico culturale”; in tale classificazione rientrano, così come riportato all’art.48 del P.P.R. i beni cosiddetti paesaggistici ed identitari. E’ da premettere che con delibera C.C. n. del , il Centro Matrice ovvero il centro di antica e prima formazione è stato portato a coincidere con il centro storico di Villacidro così come attualmente individuato dallo strumento urbanistico generale. Infatti i di scostamenti tra il centro storico, il centro matrice del P.P.R. e le carte catastali che attestanto il centro di prima formazione e di più antico impianto, sono minimi. Ad esempio il centro storico comprende alcuni isolati ad est non inseriti nel centro matrice del P.P.R. e, al contrario, alcuni isolati a nord nord-ovest con caratteristiche e destinazione di zona B, sono stati stralciati. Altri piccoli di scostamenti sono dovuti all’attuale morfologia del territorio ed alla maggiore precisione del perimento del centro matrice individuato rispetto a quello proposto dal P.P.R., le due superfici comunque si equivalgono. Il centro storico di Villacidro è stato diviso in tre sottozone omogenee : - la sottozona A1 è la zona di più recente impianto del centro storico ed è situata ai confini esterni della zona A confinante con la zona B e altre zone; - la sottozona A2 è una zona di più antico impianto rispetto alla sottozona A1 ed è interposta tra le sottozone A1 e A3; - la sottozona A3 è la zona di primo impianto ed è posta al centro dalla zona A. Tale classificazione nasce dallo studio delle carte catastali che individuano appunto nella sottozona A3 il nucleo abitativo originario che si va via via sviluppando con la nascita delle aree oggi classificate sottozone A1 e A2. Nella redazione del Piano Particolareggiato è stata posta particolare attenzione alla salvaguardia degli edifici di pregio e di antico impianto soprattutto nella zottozona A3, su cui insistono la quasi totalità dei beni paesaggistici individuati. 63 Comune di Villacidro – Provincia del Medio Campidano PIANO PARTICOLAREGGIATO IN ZONA “A” RELAZIONE Nel centro storico di Villacidro sono stati individuati dei beni paesaggistici, così come riportati classificati nell’art.48 del P.P.R. e riportati nelle tavole grafiche del Piano Particolareggiato e nelle successive planimetrie; detti beni sono i seguenti : - S2002 – Palazzo Comunale (area S2); - S2003 – Ex Montegranatico (area S2); - S2004 – Chiesa delle Grazie (area S2); - S2005 – Chiesa Santa Barbara (area S2); - S2006 – Chiesa delle Anime (area S2); - S2008 – Lavatoio (area S2); - S2010 – Chiesa S.Antonio (area S2); - S3006 – Piazza Zampillo (area S3). Essi gravitano per la maggior parte all’interno della sottozona A3, in particolare nel comparto n.5, che è la zona di più antico impianto di tutto il centro storico; nel comparto 5A3 ricadono quindi l’ex Montegranatico, la Chiesa delle Grazie, la Chiesa di Santa Barbara, la Chiesa delle Anime, il Lavatoio e la piazza Zampillo. Il palazzo Comunale si trova nel comparto 4A2 adiacente al comparto 5A3. Spostata ad ovest, nel comparto di S.Antonio, si trova la Chiesa di S.Antonio. Il Piano Particolareggiato in zona “A”, è stato redatto valutando attentamente le problematiche di carattere urbanistico, ambientale e paesaggistico, con particolare riferimento ai beni culturali presenti e normando di conseguenza l’attività edilizia in coerenza con gli stessi beni culturali con la finalità di salvaguardarli e, al contempo, di salvaguardare l’intero centro storico e i singoli fabbricati. La finalità del Piano Particolareggiato è quindi quella di tutela e valorizzazione del paesaggio, dell’identità ambientale, storica, culturale e insediativa del territorio, il tutto coerentemente con gli indirizzi prescritti per gli insediamenti storici richiesti dalle N.T.A. del P.P.R. Come di evince dagli elaborati del Piano Particolareggiato e dalle planimetrie allegate, l’attività edilizia intesa come demolizione e ricostruzione, nuova costruzione, ampliamento e sopraelevazione, intorno ai beni paesaggistici, è stata valutata attentamente perseguendo l’intento di apportare solo le modifiche possibili compatibili. Tutti gli interventi previsti nelle 64 Comune di Villacidro – Provincia del Medio Campidano PIANO PARTICOLAREGGIATO IN ZONA “A” RELAZIONE vicinanze dei beni suddetti, sono finalizzati al miglioramento della qualità urbana ed all’eliminazione delle situazioni di degrado. Si riportano di seguito le modalità degli interventi edilizi previsti nel piano con le valutazioni che hanno portato alla modalità di intervento. Demolizioni e ricostruzioni Le demolizioni e ricostruzioni facenti capo agli interventi di ristrutturazione edilizia, sono state previste solo nei casi finalizzati ad ovviare a situazioni di estremo degrado e per l’eliminazione di edifici dequalificanti per il decoro urbano e in precarie condizioni statiche, intervento previsto dalle attuali N.T.A. del P.P.R. Gli edifici da demolire e ricostruire non rivestono alcuna importanza storico – artistica. Alle demolizioni e ricostruzioni sono quasi sempre legati interventi di incremento volumetrico soprattutto per l’adeguamento ai moderni standard abitativi ed igienici e per l’allineamento della linea di gronda agli edifici adiacenti in modo tale da non creare asimmetrie. A titolo esemplificativo si prendono come riferimento alcuni edifici posti nelle vicinanze del bene paesaggistico Chiesa di Santa Barbara (edifici n.8, 9, 10 e 11 del comparto 5A3 – isolato A). EDIFICIO COMPARTO 5A3 – ISOLATO A – n.8 65 Comune di Villacidro – Provincia del Medio Campidano PIANO PARTICOLAREGGIATO IN ZONA “A” RELAZIONE EDIFICIO COMPARTO 5A3 – ISOLATO A – n.9 Nel Piano Particolareggiato per questi edifici è contemplata la possibilità di demolizione e ricostruzione in quanto la struttura si presenta in uno stato di completa fatiscenza ed è in parte crollata; mancano inoltre quasi totalmente le coperture, non rispecchiano i canoni minimi necessari per una moderna abitabilità e, al contempo, non rientrano nella classificazione degli edifici da salvaguardare e valorizzare. La loro demolizione e ricostruzione accompagnata da interventi di ristrutturazione edilizia e incremento volumetrico, permetterà la realizzazione di più corpi di fabbrica che si inseriranno armonicamente nell’ambiente circostante sostituendo un agglomerato edilizio fatiscente e degradante anche per gli edifici limitrofi e per i beni paesaggistici posti nelle vicinanze. Un altro caso analogo è quello dell’edificio n.4 del comparto 9A2 – isolato F, che si trova a ridosso della Chiesa di S.Antonio. L’edificio, come si evince dalla foto sotto riportata è dequalificante per il decoro urbano e al suo posto è prevista la realizzazione di un edificio che si inserirà armonicamente nel tessuto urbano circostante con le caratteristiche tipiche delle case del centro storico di Villacidro. 66 Comune di Villacidro – Provincia del Medio Campidano PIANO PARTICOLAREGGIATO IN ZONA “A” RELAZIONE EDIFICIO COMPARTO 9A2 – ISOLATO F – n.4 Nelle planimetrie allegate riferite agli interventi di demolizione e ricostruzione, sono riportati con maggiore dettaglio i volumi da eliminare e l’ingombro, per quanto riguarda la vista sui prospetti, dei nuovi volumi scelti a titolo esemplificativo. Ampliamenti Gli ampliamenti sono interventi che permettono un incremento della superficie coperta degli edifici su più piani. Occorre premettere che gli edifici facenti parte del centro storico di Villacidro sono situati essenzialmente sul filo strada con una tipologia prevalentemente a schiera interrotta da portali, volumi accessori e passi carrabili. Gli ampliamenti consistono, essenzialmente, nella creazione di nuovi volumi sul retro degli edifici nel lotto di pertinenza, quindi non visibili dalla pubblica via e dai beni paesaggistici. A titolo esemplificativo si riportano alcuni esempi di ampliamenti. 67 Comune di Villacidro – Provincia del Medio Campidano PIANO PARTICOLAREGGIATO IN ZONA “A” RELAZIONE EDIFICIO COMPARTO 5A3 – ISOLATO B – n.2 L’edificio nella foto (edificio n.2 del comparto 5A3 isolato B), ha una superficie coperta di circa 50 m² e si sviluppa essenzialmente in altezza. Vista la presenza di un ampio lotto sul retro, è stata prevista la possibilità di un incremento di volume sul retro stesso. L’ampliamento non sarà quindi visibile dalla pubblica via e non altererà in alcun modo la fisionomia e l’assetto dell’isolato e della zona. Nel comparto 6A3, isolato A, si trovano gli edifici n.11 e 12; per loro è previsto un ampliamento. 68 Comune di Villacidro – Provincia del Medio Campidano PIANO PARTICOLAREGGIATO IN ZONA “A” RELAZIONE EDIFICIO COMPARTO 6A3 – ISOLATO A – n.11 EDIFICIO COMPARTO 6A3 – ISOLATO A – n.12 Essi si trovano all’interno del lotto ed il loro ampliamento, non visibile dalla pubblica via, non modificherà l’assetto dell’isolato. 69 Comune di Villacidro – Provincia del Medio Campidano PIANO PARTICOLAREGGIATO IN ZONA “A” RELAZIONE Sopraelevazioni Le sopraelevazioni consistono nell’incremento volumetrico in senso verticale; la sopraelevazione è stata concessa nei casi in cui, a fronte di una volumetria ancora sfruttabile, l’altezza dell’edificio fosse minore degli edifici adiacenti, nei casi in cui la sopraelevazione non comportasse variazioni significative dell’assetto urbano consolidato, nei casi in cui essa fosse necessaria per l’adeguamento delle altezze interne per ragioni igienico – sanitarie. Bisogna altresì considerare le notevoli variazioni altimetriche del centro urbano di Villacidro, tanto che, in alcuni casi, la previsione su un edificio di un nuovo secondo o terzo piano, ha portato ad un edificio con una linea di gronda pari o addirittura inferiore, a quella di edifici limitrofi ad un solo piano. Quindi le sopraelevazioni sono da considerarsi in un contesto generale e non solo come creazione di nuove volumetrie e incremento del numero dei piani. A tal proposito va evidenziato che il palazzo comunale, inserito tra i beni paesaggistici, si trova ad una quota superiore rispetto all’edificato circostante e quindi qualunque intervento di sopraelevazione nelle vicinanze non inficia in alcun modo la fruizione e la visibilità del bene. A titolo esemplificativo si riportano gli edifici n.2, 5 e 13 del comparto 5A3 isolato H, che si trovano sul retro del lavatoio inserito come bene paesaggistico; dal profilo regolatore il cui stralcio è riportato nelle planimetrie seguenti, nel quale la linea rossa rappresenta l’altezza di gronda progettuale, si evince che l’incremento volumetrico è finalizzato all’armonizzazione del prospetto e che, detti edifici, hanno un’altezza nettamente inferiore a quella degli edifici limitrofi. 70 Comune di Villacidro – Provincia del Medio Campidano PIANO PARTICOLAREGGIATO IN ZONA “A” RELAZIONE EDIFICIO COMPARTO 5A3 – ISOLATO H – n.13 EDIFICIO COMPARTO 6A3 – ISOLATO A – n.2 Nella zona della chiesa di S.Antonio, nell’omonimo comparto, vi sono alcuni altri esempi di sopraelevazione nei pressi di un bene paesaggistico; in particolare nell’isolato F, l’edificio n.3, rappresenta un esempio significativo di edificio per il quale è stata prevista una sopraelevazione senza l’incremento della quota della linea di gronda esistente ma solo per 71 Comune di Villacidro – Provincia del Medio Campidano PIANO PARTICOLAREGGIATO IN ZONA “A” RELAZIONE l’allineamento dell’altezza di tutte le parti dell’edificio, infatti l’edificio ha attualmente diverse quote tra il fronte e la parte arretrata con strutture sul fronte precarie e non consone al decoro del centro storico. EDIFICIO COMPARTO 9A2 – ISOLATO F – n.3 Infine si riporta l’esempio di una sopraelevazione finalizzata all’allineamento della linea di gronda agli edifici circostanti (vedasi stralcio prospetto nelle planimetrie seguenti). EDIFICIO COMPARTO 10A2 – ISOLATO D – n.3 72 Comune di Villacidro – Provincia del Medio Campidano PIANO PARTICOLAREGGIATO IN ZONA “A” RELAZIONE Nuove costruzioni Le nuove costruzioni su lotti liberi previste nel Piano Particolareggiato, sono cinque. Il numero ristretto dei lotti liberi edificabili è dovuto alla loro carenza all’interno del centro storico. Su tali aree è stato fatto un attento studio perché non contrastino con le norme del P.P.R. applicabili agli ambiti interni. Queste nuove costruzioni sono poste in una posizione che non inficia il godimento dei beni identitari e paesaggistici. Le nuove costruzioni, una volta realizzate, non saranno visibili dai beni paesaggistici, essendo schermate da altri edifici esistenti e quindi non altereranno in alcun modo la fruizione e la visibilità del bene paesaggistico stesso; la loro realizzazione è prevista e studiata per il completamento del tessuto urbano e la loro tipologia ricalcherà quella tipica del centro storico del paese. AREA SU CUI SORGERA’ LA NUOVA COSTRUZIONE N.C.1. La nuova costruzione N.C.1 sorgerà nel comparto 5A3, isolato B, in un lotto libero a se stante; è prevista a filo strada adiacente all’edificio di cui alla foto e completerà il tessuto urbano dell’isolato. La nuova costruzione non sarà visibile dai beni paesaggistici posti nelle vicinanze vista l’orografia del terreno, infatti il lotto in oggetto è posto ad una quota inferiore rispetto ai beni stessi. 73 Comune di Villacidro – Provincia del Medio Campidano PIANO PARTICOLAREGGIATO IN ZONA “A” RELAZIONE AREA SU CUI SORGERA’ LA NUOVA COSTRUZIONE N.C.2. La nuova costruzione N.C.2 sorgerà nel comparto 5A3, isolato H, ai limiti nord del centro storico, su un lotto libero laterale ad un edificio esistente; gli edifici facenti parte dell’isolato H, copriranno totalmente la vista della nuova costruzione dal bene paesaggistico posto nelle vicinanze (lavatoio). AREA SU CUI SORGERA’ LA NUOVA COSTRUZIONE N.C.5. La nuova costruzione N.C.5, sorgerà nel comparto 10A2, isolato B, e potrà comprendere più unità abitative. L’edificazione è prevista in un’area su cui insistono dei corpi di fabbrica abbandonati, quasi totalmente crollati e pericolanti. L’area appare gravemente degradata, come si evince dalla fotografia e la realizzazione di nuovi corpi fabbrica potrà 74 Comune di Villacidro – Provincia del Medio Campidano PIANO PARTICOLAREGGIATO IN ZONA “A” RELAZIONE completare il tessuto urbano ed eliminare le cause di degrado. La nuova costruzione non sarà visibile dal bene paesaggistico più prossimo (Chiesa di S.Antonio). Le altre due aree edificabili non riportate, si trovano molto distanti dai beni paesaggistici individuati e perimetrali. In linea generale occorre ancorpiù evidenziare che interventi riguardanti variazioni volumetriche nei pressi dei beni paesaggistici non ne sono stati previsti se non per ovviare a situazioni di degrado e per il completamento del tessuto urbano, il tutto dopo un attento studio. La maggior parte degli interventi comprendenti incrementi volumetrici, sono stati previsti in aree facenti parte di isolati distanti dai beni paesaggistici ed oltre una fascia di 100 metri. Gli incrementi volumetrici sono sempre coperti dagli edifici interposti tra essi e i beni paesaggistici e quindi non ne possono alterare in alcun modo la fruizione. Al contempo particolare attenzione è stata rivolta agli edifici prospettanti direttamente sui beni paesaggistici, creando tutta una serie di prescrizioni e norme per la salvaguardia e valorizzazione degli edifici di pregio, per l’eliminazione di situazioni di degrado e per eliminare i contrasti tra l’architettura e le finiture tradizionali e quelle recenti spesso di scarso pregio architettonico. Per maggiori dettagli si rimanda alle tavole del Piano Particolareggiato, alle Norme di Attuazione ed in particolar modo alle singole schede progettuali allegate alle Norme di Attuazione stesse. Si riportano di seguito delle planimetrie esemplificative sulla coerenza del Piano Particolareggiato con le N.T.A. del P.P.R. in riferimento a quanto sopra riportato. In particolare si riporta una planimetria generale con l’indicazione dei beni paesaggistici, planimetrie inerenti le ristrutturazioni edilizia, gli ampliamenti, le sopraelevazioni e le nuove costruzioni. 75 Comune di Villacidro – Provincia del Medio Campidano PIANO PARTICOLAREGGIATO IN ZONA “A” RELAZIONE 10. Beni soggetti a vincolo Nel presente Piano Particolareggiato riguardante la zona “A” del Comune di Villacidro, non vi sono beni soggetti a vincolo. 11. Piano finanziario Non essendoci beni soggetti a vincolo e oneri per l’esecuzione di opere di urbanizzazione connesse al presente piano, le spese necessarie per la redazione del piano sono nulle. 76 Comune di Villacidro – Provincia del Medio Campidano PIANO PARTICOLAREGGIATO IN ZONA “A” RELAZIONE 12. Riepilogo schede progettuali e dati del piano 12a - Volumetrie singoli edifici COMPARTO ISOLATO EDIFICIO n. 1A3 1 A3 1 A3 1 A3 1 A3 1 A3 1 A3 1 A3 1 A3 1 A3 1 A3 U U U U U U U U U U TOTALE COMPARTO 1A3 COMPARTO n. 2A2 2 A2 2 A2 2 A2 2 A2 2 A2 2 A2 2 A2 2 A2 2 A2 TOTALE ISOLATO A 2 A2 2 A2 2 A2 2 A2 2 A2 2 A2 2 A2 2 A2 2 A2 2 A2 2 A2 2 A2 2 A2 2 A2 2 A2 2 A2 2 A2 2 A2 2 A2 2 A2 2 A2 2 A2 2 A2 2 A2 2 A2 2 A2 2 A2 2 A2 2 A2 2 A2 2 A2 ISOLATO A A A A A A A A A B B B B B B B B B B B B B B B B B B B B B B B B B B B B B B B n. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 SUPERFICIE COPERTA m² 147 171 85 52 89 66 72 56 77 77 VOLUME ESISTENTE m³ 856 554 279 294 421 331 453 292 240 206 INCREMENTO VOLUMETRICO m³ 194 346 131 76 54 / / 278 380 444 VOLUME TOTALE m³ 1050 900 410 370 475 331 453 570 620 650 10 892 3.926 1.903 5.829 INCREMENTO VOLUMETRICO m³ 517 103 / / / / 497 / 90 1.207 107 169 / 266 376 / 381 / / / / / 320 / / / / / / 212 257 / 435 / 230 / / 83 474 58 / VOLUME TOTALE m³ 1270 514 675 1030 2012 608 790 676 210 7.785 552 400 593 446 1062 464 900 850 365 871 459 830 1208 580 378 494 438 449 713 520 640 402 958 815 592 699 669 490 1080 110 873 EDIFICIO n. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 9 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 SUPERFICIE COPERTA m² 137 71 85 121 179 82 52 113 27 867 94 46 106 62 156 96 111 142 63 145 91 110 168 80 63 81 82 84 107 56 85 57 103 117 95 111 80 75 122 20 133 77 VOLUME ESISTENTE m³ 753 411 675 1030 2012 608 293 676 120 6.578 445 231 593 180 686 464 519 850 365 871 459 830 888 580 378 494 438 449 713 308 383 402 523 815 362 699 669 407 606 52 873 Comune di Villacidro – Provincia del Medio Campidano PIANO PARTICOLAREGGIATO IN ZONA “A” RELAZIONE 2 A2 2 A2 2 A2 2 A2 2 A2 2 A2 2 A2 2 A2 2 A2 2 A2 2 A2 TOTALE ISOLATO B 2 A2 2 A2 2 A2 2 A2 2 A2 2 A2 2 A2 2 A2 2 A2 2 A2 2 A2 2 A2 2 A2 2 A2 2 A2 2 A2 2 A2 2 A2 2 A2 2 A2 2 A2 2 A2 2 A2 2 A2 2 A2 2 A2 2 A2 2 A2 2 A2 2 A2 2 A2 2 A2 2 A2 2 A2 2 A2 2 A2 2 A2 2 A2 2 A2 2 A2 2 A2 2 A2 TOTALE ISOLATO C B B B B B B B B B B B C C C C C C C C C C C C C C C C C C C C C C C C C C C C C C C C C C C C C C C C C C TOTALE COMPARTO 2 A2 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 42 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 42 85 160 86 94 67 139 71 23 151 93 140 4.050 96 74 77 47 61 327 142 133 84 58 70 132 85 158 133 65 80 46 136 60 150 122 179 70 84 133 158 154 66 80 382 110 126 72 37 73 95 162 81 102 237 105 4.842 287 837 534 576 321 521 462 76 663 410 840 22.059 633 338 376 437 399 2513 852 849 302 157 244 618 402 915 764 309 192 128 816 318 990 532 963 220 297 1004 936 895 347 496 2349 539 836 705 207 178 300 486 470 697 867 525 26.401 343 / / / 221 417 / 69 433 690 / 5.541 / / 124 / / / / / 244 278 176 272 108 103 158 91 442 248 / 322 / 348 / 180 303 / / / 393 / / 141 / / / 232 390 544 / / 513 / 5.610 630 837 534 576 542 938 462 145 1096 1100 840 27.600 633 338 500 437 399 2513 852 849 546 435 420 890 510 1018 922 400 634 376 816 640 990 880 963 400 600 1004 936 895 740 496 2349 680 836 705 207 410 690 1030 470 697 1380 525 32.011 92 9.759 55.038 12.358 67.396 SUPERFICIE COPERTA m² 76 51 106 101 167 VOLUME ESISTENTE m³ 513 419 965 680 1112 INCREMENTO VOLUMETRICO m³ / / / / / VOLUME TOTALE m³ 513 419 965 680 1112 COMPARTO ISOLATO EDIFICIO n. 3A2 3 A2 3 A2 3 A2 3 A2 3 A2 A A A A A n. 1 2 3 4 5 78 Comune di Villacidro – Provincia del Medio Campidano PIANO PARTICOLAREGGIATO IN ZONA “A” RELAZIONE 3 A2 3 A2 3 A2 3 A2 3 A2 3 A2 3 A2 3 A2 3 A2 3 A2 TOTALE ISOLATO A 3 A2 3 A2 3 A2 3 A2 3 A2 3 A2 3 A2 3 A2 3 A2 3 A2 3 A2 3 A2 3 A2 3 A2 3 A2 3 A2 3 A2 3 A2 3 A2 3 A2 3 A2 3 A2 3 A2 3 A2 3 A2 3 A2 3 A2 3 A2 3 A2 3 A2 3 A2 3 A2 TOTALE ISOLATO B 3 A2 3 A2 3 A2 3 A2 3 A2 3 A2 3 A2 TOTALE ISOLATO C 3 A2 3 A2 3 A2 3 A2 3 A2 3 A2 3 A2 3 A2 3 A2 3 A2 3 A2 3 A2 3 A2 3 A2 3 A2 3 A2 3 A2 A A A A A A A A A A B B B B B B B B B B B B B B B B B B B B B B B B B B B B B B B B C C C C C C C D D D D D D D D D D D D D D D D D 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 15 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 32 1 2 3 4 5 6 7 7 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 77 75 109 118 156 172 198 110 45 75 1.636 122 68 75 120 66 51 90 165 138 28 87 35 109 26 40 95 35 140 50 79 49 65 127 132 111 181 152 63 91 121 126 120 2.957 57 58 63 88 34 76 69 445 94 40 55 130 59 70 90 70 182 92 66 146 173 52 153 42 135 505 518 370 1100 1750 1174 1133 706 215 634 11.794 616 310 404 657 415 328 470 1451 841 87 541 101 432 95 137 342 84 890 220 526 282 462 574 571 721 1267 940 252 525 822 882 694 16.939 293 336 272 368 193 511 400 2.373 391 318 220 774 478 408 817 301 962 388 363 700 951 166 740 250 956 79 107 / 380 / / / / / / / 487 / 292 / 98 105 322 / / / 33 / 182 256 181 41 238 63 / 180 / / / / / / / / 148 / / / / 2.139 207 / 126 237 / 110 / 680 173 / 460 / / / / 629 / 113 / 580 / 291 245 578 / 612 518 750 1100 1750 1174 1133 706 215 634 12.281 616 602 404 755 520 650 470 1451 841 120 541 282 688 276 178 580 147 890 400 526 282 462 574 571 721 1267 940 400 525 822 882 694 19.078 500 336 398 605 193 621 400 3.053 564 318 680 774 478 408 817 930 962 501 363 1280 951 457 985 828 956 Comune di Villacidro – Provincia del Medio Campidano PIANO PARTICOLAREGGIATO IN ZONA “A” RELAZIONE 3 A2 3 A2 3 A2 3 A2 3 A2 3 A2 3 A2 3 A2 TOTALE ISOLATO D 3 A2 3 A2 3 A2 3 A2 3 A2 3 A2 3 A2 TOTALE ISOLATO E 3 A2 3 A2 3 A2 3 A2 3 A2 3 A2 3 A2 3 A2 3 A2 3 A2 3 A2 3 A2 3 A2 3 A2 3 A2 3 A2 3 A2 3 A2 3 A2 3 A2 3 A2 TOTALE ISOLATO F D D D D D D D D E E E E E E E F F F F F F F F F F F F F F F F F F F F F TOTALE COMPARTO 3 A2 18 19 20 21 22 23 24 25 25 1 2 3 4 5 6 7 7 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 21 122 118 112 80 74 64 38 67 2.324 115 147 134 59 80 177 132 844 85 101 109 31 93 134 62 82 93 116 117 198 90 25 53 28 47 75 147 95 209 1.990 806 735 727 290 407 323 190 342 13.003 713 735 670 384 410 1598 870 5.380 680 545 844 115 375 1168 377 253 510 800 419 1138 616 162 223 162 371 401 904 315 922 11.300 / 124 / 416 138 365 310 200 4.622 / 137 / / 131 / / 268 / / / 75 / / 168 489 / / 173 / 256 / 402 / / 95 / 436 558 2.652 806 859 727 706 545 688 500 542 17.625 713 872 670 384 541 1598 870 5.648 680 545 844 190 375 1168 545 742 510 800 592 1138 872 162 625 162 371 496 904 751 1480 13.952 107 10.196 60.789 10.848 71.637 VOLUME ESISTENTE m³ 410 439 575 900 1813 1022 800 687 768 558 126 332 379 464 1279 650 11.202 INCREMENTO VOLUMETRICO m³ 162 / / / / 460 / 243 / / 234 150 / / / / 1.249 VOLUME TOTALE m³ 572 439 575 900 1813 1482 800 930 768 558 360 482 379 464 1279 650 12.451 692 1152 / / 692 1152 COMPARTO ISOLATO EDIFICIO n. 4A2 4 A2 4 A2 4 A2 4 A2 4 A2 4 A2 4 A2 4 A2 4 A2 4 A2 4 A2 4 A2 4 A2 4 A2 4 A2 4 A2 TOTALE ISOLATO A A A A A A A A A A A A A A A A A n. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 16 SUPERFICIE COPERTA m² 80 71 100 112 306 169 123 110 123 100 45 76 78 80 147 91 1.811 4 A2 4 A2 B B 1 2 136 128 80 Comune di Villacidro – Provincia del Medio Campidano PIANO PARTICOLAREGGIATO IN ZONA “A” RELAZIONE 4 A2 4 A2 4 A2 4 A2 4 A2 4 A2 4 A2 4 A2 4 A2 4 A2 4 A2 TOTALE ISOLATO B 4 A2 4 A2 4 A2 4 A2 4 A2 4 A2 4 A2 4 A2 4 A2 4 A2 4 A2 4 A2 4 A2 4 A2 4 A2 TOTALE ISOLATO C B B B B B B B B B B B C C C C C C C C C C C C C C C TOTALE COMPARTO 4 A2 COMPARTO n. 5A3 5 A3 5 A3 5 A3 5 A3 5 A3 5 A3 5 A3 5 A3 5 A3 5 A3 5 A3 5 A3 TOTALE ISOL. A 5 A3 5 A3 5 A3 5 A3 5 A3 5 A3 5 A3 5 A3 5 A3 5 A3 5 A3 TOTALE ISOL. B 5 A3 5 A3 5 A3 5 A3 5 A3 TOTALE ISOL. C 5 A3 ISOLATO A A A A A A A A A A A A B B B B B B B B B B B C C C C C D 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 13 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 15 104 146 80 74 159 51 35 92 110 68 101 1.284 77 98 72 128 106 98 170 85 210 141 147 107 152 195 117 1.903 761 955 381 634 847 141 272 389 688 720 678 8.310 572 846 628 832 853 670 1510 451 1736 788 777 490 942 1552 493 13.140 / / / / 173 332 56 325 138 / / 1.024 109 / / / / 317 / / / / / 269 / / 204 0.00 761 955 381 634 1020 473 328 714 826 720 678 9.334 681 846 628 832 853 987 1510 451 1736 788 777 759 942 1552 697 13.140 44 4.998 32.652 3.172 35.824 EDIFICIO SUPERF. COPERTA m² 211 192 103 216 156 118 199 211 196 89 70 64 1.825 197 46 173 110 105 94 89 72 76 82 188 1.232 102 185 90 88 107 572 86 n. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 12 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 11 1 2 3 4 5 5 1 81 VOLUME ESIST. m³ 1923 1311 703 2160 1248 566 896 896 920 276 280 244 11.423 1217 368 1067 770 901 826 351 311 547 328 1018 7.704 636 1211 533 810 467 3.657 570 INCREMENTO VOLUMET. m³ / / / / / / 552 432 358 779 423 511 3.055 / 146 / / / / 147 497 686 246 / 1.722 / / / / / 0.00 / VOLUME TOTALE m³ 1923 1311 703 2160 1248 566 1448 1328 1278 1055 703 755 14.478 1217 514 1067 770 901 826 498 808 1233 574 1018 9.426 636 1211 533 810 467 3.657 570 Comune di Villacidro – Provincia del Medio Campidano PIANO PARTICOLAREGGIATO IN ZONA “A” RELAZIONE 5 A3 5 A3 5 A3 TOTALE ISOL. D TOTALE ISOL. E 5 A3 5 A3 5 A3 5 A3 5 A3 5 A3 5 A3 5 A3 TOTALE ISOL. F 5 A3 5 A3 5 A3 TOTALE ISOL. G 5 A3 5 A3 5 A3 5 A3 5 A3 5 A3 5 A3 5 A3 5 A3 5 A3 5 A3 5 A3 5 A3 TOTALE ISOL. H D D D 2 3 4 4 F F F F F F F F G G G H H H H H H H H H H H H H TOTALE COMPARTO 5 A3 175 1025 / 162 819 / 68 380 / 491 2.794 0.00 AREA S2005 – AREA CHIESA DI SANTA BARBARA 1 137 1158 / 2 370 2320 / 3 155 1606 / 4 242 2460 / 5 287 2094 / 6 116 708 / 7 67 214 201 8 88 807 / 8 1.462 11.367 201 1 150 972 / 2 220 1540 / 3 131 658 / 3 501 3.170 0.00 1 119 546 339 2 83 450 246 3 93 562 / 4 79 546 / 5 102 560 352 6 194 1083 251 7 188 1078 / 8 145 680 / 9 258 1739 / 10 276 1898 / 11 138 823 / 12 178 1312 / 13 113 460 549 13 1.966 11.737 1.737 1158 2320 1606 2460 2094 708 415 807 11.568 972 1540 658 3.170 885 696 562 546 912 1334 1078 680 1739 1898 823 1312 1009 13.474 56 8.049 58.567 VOLUME ESISTENTE m³ 1328 905 1352 1026 582 487 298 553 1080 690 616 418 9.335 INCREMENTO VOLUMETRICO m³ / / / / / 140 68 / / / 448 298 954 VOLUME TOTALE m³ 1328 905 1352 1026 582 627 366 553 1080 690 1064 716 10.289 1360 851 316 1078 810 1822 6.237 985 418 210 478 345 914 774 / 134 / / / / 134 / / 203 / 228 / / 1360 985 316 1078 810 1822 6.371 985 418 413 478 573 914 774 51.852 COMPARTO ISOLATO EDIFICIO n. 6A3 6 A3 6 A3 6 A3 6 A3 6 A3 6 A3 6 A3 6 A3 6 A3 6 A3 6 A3 6 A3 TOTALE ISOLATO A A A A A A A A A A A A A n. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 12 SUPERFICIE COPERTA m² 173 125 134 176 81 68 53 82 112 101 112 77 1.294 1 2 3 4 5 6 6 1 2 3 4 5 6 7 185 138 51 186 123 142 825 176 65 35 76 76 102 121 6 A3 6 A3 6 A3 6 A3 6 A3 6 A3 TOTALE ISOLATO B 6 A3 6 A3 6 A3 6 A3 6 A3 6 A3 6 A3 B B B B B B C C C C C C C 82 6.715 1025 819 380 2.794 Comune di Villacidro – Provincia del Medio Campidano PIANO PARTICOLAREGGIATO IN ZONA “A” RELAZIONE 6 A3 6 A3 6 A3 6 A3 6 A3 6 A3 6 A3 6 A3 6 A3 6 A3 TOTALE ISOLATO C 6 A3 6 A3 6 A3 6 A3 6 A3 6 A3 6 A3 6 A3 6 A3 6 A3 6 A3 6 A3 6 A3 6 A3 6 A3 6 A3 6 A3 6 A3 6 A3 6 A3 6 A3 TOTALE ISOLATO D C C C C C C C C C C D D D D D D D D D D D D D D D D D D D D D TOTALE COMPARTO 6 A3 COMPARTO n. 7A2 7 A2 7 A2 7 A2 7 A2 7 A2 7 A2 7 A2 7 A2 7 A2 7 A2 7 A2 7 A2 TOTALE ISOLATO A 7 A2 7 A2 7 A2 7 A2 7 A2 7 A2 7 A2 7 A2 7 A2 7 A2 7 A2 7 A2 7 A2 7 A2 ISOLATO A A A A A A A A A A A A B B B B B B B B B B B B B B 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 17 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 21 73 179 303 167 121 143 178 74 166 236 2.291 72 123 20 38 311 131 139 102 180 151 123 91 145 171 209 53 48 35 74 40 67 2.323 441 1092 2197 924 670 1080 1614 580 1112 890 14.724 514 977 120 220 2047 1280 1335 570 1171 760 850 345 921 765 1185 259 158 245 500 176 224 14.622 682 / / / 113 / / / / 740 1.966 / / 160 420 / / / 300 / 692 / 265 / 349 / 258 57 / / / 602 3.103 1123 1092 2197 924 783 1080 1614 580 1112 1630 16.690 514 977 280 680 2047 1280 1335 870 1171 1452 850 610 921 1114 1185 517 215 245 500 176 826 17.795 56 6.733 44.918 6.157 51.075 EDIFICIO SUPERFICIE COPERTA m² 140 111 27 148 65 74 16 79 154 119 28 297 1.258 295 52 207 55 43 166 132 25 90 171 41 115 53 352 VOLUME ESISTENTE m³ 910 650 176 1120 239 399 97 395 1001 686 140 1842 7.655 2044 194 856 316 207 735 645 86 462 860 76 496 297 2363 INCREMENTO VOLUMETRICO m³ / 140 / 360 297 / / 187 / 157 40 / 1.181 / 142 354 / / 355 320 476 123 / 449 384 / / VOLUME TOTALE m³ 910 790 176 1480 536 399 97 582 1001 843 180 1842 8.836 2044 336 1210 316 207 1090 965 562 585 860 525 880 297 2363 n. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 12 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 83 Comune di Villacidro – Provincia del Medio Campidano PIANO PARTICOLAREGGIATO IN ZONA “A” RELAZIONE 7 A2 7 A2 7 A2 7 A2 7 A2 7 A2 7 A2 7 A2 TOTALE ISOLATO B 7 A2 7 A2 7 A2 7 A2 7 A2 TOTALE ISOLATO C B B B B B B B B C C C C C TOTALE COMPARTO 7 A2 COMPARTO n. 8A3 8 A3 8 A3 8 A3 8 A3 8 A3 8 A3 8 A3 TOTALE ISOLATO A 8 A3 8 A3 8 A3 8 A3 8 A3 8 A3 8 A3 8 A3 8 A3 8 A3 TOTALE ISOLATO B 8 A3 8 A3 8 A3 8 A3 8 A3 8 A3 TOTALE ISOLATO C 8 A3 8 A3 8 A3 8 A3 8 A3 8 A3 8 A3 8 A3 8 A3 8 A3 8 A3 8 A3 8 A3 8 A3 8 A3 8 A3 8 A3 8 A3 8 A3 ISOLATO A A A A A A A B B B B B B B B B B C C C C C C D D D D D D D D D D D D D D D D D D D 15 16 17 18 19 20 21 22 22 1 2 3 4 5 5 66 139 73 116 136 93 160 163 2.743 124 96 97 95 358 770 321 849 324 460 674 512 823 471 14.071 800 615 340 555 1876 4.186 109 / 146 360 246 / 120 979 4.563 30 255 680 / 424 1.389 430 849 470 820 920 512 943 1450 18.634 830 870 1020 555 2300 5.575 39 4.771 25.912 7.133 33.045 EDIFICIO SUPERFICIE COPERTA m² 102 99 115 134 61 102 86 699 234 56 96 76 46 350 99 181 80 135 1.353 94 55 46 43 82 50 370 75 88 47 134 204 286 200 165 214 97 133 68 95 42 116 64 109 78 40 VOLUME ESISTENTE m³ 764 740 972 778 366 306 580 4.506 1726 394 600 395 381 2127 700 1081 508 778 8.690 903 480 384 315 330 410 2.822 548 598 356 750 944 1490 1245 742 890 576 675 364 626 218 593 208 577 660 218 INCREMENTO VOLUMETRICO m³ / / / / / 2018 1650 3.668 / 156 / / / / 212 / / / 368 / / / / 125 / 125 / / / / 666 / / / / / / / / 137 / 176 468 / / VOLUME TOTALE m³ 764 740 972 778 366 2324 2230 8.174 1726 550 600 395 381 2127 912 1081 508 778 9.058 903 480 384 315 455 410 2.947 548 598 356 750 1610 1490 1245 742 890 576 675 364 626 355 593 384 1045 660 218 n. 1 2 3 4 5 6 7 7 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 10 1 2 3 4 5 6 6 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 84 Comune di Villacidro – Provincia del Medio Campidano PIANO PARTICOLAREGGIATO IN ZONA “A” RELAZIONE 8 A3 8 A3 8 A3 8 A3 8 A3 8 A3 8 A3 TOTALE ISOLATO D 8 A3 8 A3 8 A3 8 A3 TOTALE ISOLATO E D D D D D D D E E E E TOTALE COMARTO 8 A3 COMPARTO n. 9A2 9 A2 9 A2 9 A2 9 A2 9 A2 9 A2 9 A2 9 A2 9 A2 9 A2 9 A2 9 A2 9 A2 9 A2 9 A2 9 A2 9 A2 9 A2 9 A2 9 A2 9 A2 9 A2 9 A2 9 A2 TOTALE ISOLATO A 9 A2 9 A2 9 A2 9 A2 9 A2 9 A2 9 A2 9 A2 9 A2 9 A2 9 A2 9 A2 9 A2 9 A2 9 A2 9 A2 9 A2 9 A2 9 A2 9 A2 9 A2 ISOLATO A A A A A A A A A A A A A A A A A A A A A A A A B B B B B B B B B B B B B B B B B B B B B 20 21 22 23 24 25 26 26 1 2 3 4 4 72 46 157 50 35 144 140 2.899 179 54 84 48 365 528 372 1088 325 204 1154 1090 17.039 626 189 718 362 1.895 / / / / 81 / / 1.528 537 96 / / 633 528 372 1088 325 285 1154 1090 18.567 1163 285 718 362 2.528 53 5.686 34.952 6.322 41.274 EDIFICIO SUPERFICIE COPERTA m² 115 127 122 23 214 42 62 26 27 73 31 72 34 82 138 95 60 33 75 63 65 42 175 61 1.857 204 99 278 30 107 42 70 54 131 118 42 38 101 198 108 86 98 181 160 43 44 VOLUME ESISTENTE m³ 367 685 622 150 717 257 341 195 145 886 140 457 173 541 1173 668 298 172 438 268 259 194 70 118 10.089 1004 514 1151 227 792 274 219 480 1121 456 294 190 548 1010 324 362 803 1105 909 282 126 INCREMENTO VOLUMETRICO m³ 363 605 1498 730 963 / / / / / / / / / / / / / / / 36 16 75 557 4.768 / / 329 213 / / 181 90 / / / / 120 860 324 / / / 815 / 264 VOLUME TOTALE m³ 730 1290 2120 880 1680 257 341 195 145 886 140 457 173 541 1173 668 298 172 438 268 295 210 145 675 14.857 1004 514 1480 440 792 274 400 570 1121 456 294 190 668 1870 648 362 803 1105 1724 282 390 n. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 24 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 85 Comune di Villacidro – Provincia del Medio Campidano PIANO PARTICOLAREGGIATO IN ZONA “A” RELAZIONE 9 A2 9 A2 9 A2 9 A2 TOTALE ISOLATO B 9 A2 9 A2 9 A2 9 A2 9 A2 9 A2 9 A2 9 A2 9 A2 9 A2 9 A2 9 A2 9 A2 9 A2 9 A2 9 A2 9 A2 9 A2 9 A2 9 A2 9 A2 9 A2 TOTALE ISOLATO C 9 A2 9 A2 9 A2 9 A2 9 A2 9 A2 9 A2 9 A2 9 A2 9 A2 TOTALE ISOLATO D 9 A2 9 A2 9 A2 9 A2 9 A2 9 A2 9 A2 9 A2 9 A2 9 A2 9 A2 9 A2 9 A2 9 A2 9 A2 9 A2 9 A2 9 A2 9 A2 9 A2 9 A2 9 A2 TOTALE ISOLATO E 9 A2 9 A2 9 A2 9 A2 9 A2 9 A2 9 A2 B B B B C C C C C C C C C C C C C C C C C C C C C C D D D D D D D D D D E E E E E E E E E E E E E E E E E E E E E E F F F F F F F 22 23 24 25 24 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 22 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 10 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 22 1 2 3 4 5 6 7 64 62 30 108 2.492 48 40 101 63 215 128 143 54 170 70 154 83 120 64 146 125 108 90 86 87 233 74 2.402 76 68 88 64 204 142 71 67 65 104 949 40 35 50 59 48 90 64 83 44 42 48 50 81 152 73 65 185 40 124 121 131 170 1.795 203 214 100 96 128 33 234 490 477 195 756 14.109 336 230 606 338 1490 780 987 187 1275 539 1024 658 744 288 706 817 440 468 605 524 1355 443 14.840 216 222 417 224 1605 1128 340 179 288 572 5.191 201 107 291 354 192 424 344 453 242 134 302 272 452 501 511 455 1252 173 840 632 976 870 9.978 892 1712 451 380 960 253 1427 86 / 79 / / 3.275 / 71 / 208 / 165 / 933 / / / / / / 454 393 490 / / / / 250 2.964 494 698 173 256 / / 320 358 195 728 3.222 119 138 189 216 188 / 209 193 / 186 / / 138 489 / / / / / / / 300 2.365 431 / 195 184 / / / 490 556 195 756 17.384 336 301 606 546 1490 945 987 1120 1275 539 1024 658 744 288 1160 1210 930 468 605 524 1355 693 17.804 710 920 590 480 1605 1128 660 537 483 1300 8.413 320 245 480 570 380 424 553 6465 242 320 302 272 590 990 511 455 1252 173 840 632 976 1170 12.343 1323 1712 646 564 960 253 1427 Comune di Villacidro – Provincia del Medio Campidano PIANO PARTICOLAREGGIATO IN ZONA “A” RELAZIONE 9 A2 9 A2 9 A2 9 A2 9 A2 9 A2 9 A2 9 A2 9 A2 9 A2 9 A2 9 A2 9 A2 9 A2 9 A2 9 A2 9 A2 9 A2 9 A2 9 A2 9 A2 9 A2 9 A2 9 A2 9 A2 9 A2 9 A2 TOTALE ISOLATO F 9 A2 9 A2 9 A2 9 A2 9 A2 9 A2 TOTALE ISOLATO G 9 A2 9 A2 9 A2 9 A2 TOTALE ISOLATO H F F F F F F F F F F F F F F F F F F F F F F F F F F F G G G G G G H H H H TOTALE COMPARTO 9 A2 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 1 2 3 4 5 6 6 1 2 3 4 4 128 328 196 137 149 188 62 46 58 131 91 105 51 127 81 51 82 122 100 59 85 92 27 50 13 40 130 3.737 157 190 118 120 132 90 807 134 122 135 166 557 820 1778 1095 630 845 1106 300 217 384 1087 464 369 332 654 405 143 256 693 363 374 672 540 81 300 39 140 975 21.137 838 1492 1155 700 1028 947 6.160 1018 1098 1176 1649 4.941 / / / 610 709 / / 38 / / 376 575 / / / 580 504 154 480 / / / / / 251 474 / 5.561 / / / / / / 0.00 / / / / 0.00 820 1778 1095 1240 1554 1106 300 255 384 1087 840 944 332 654 405 723 760 847 843 374 672 540 81 300 290 614 975 26.698 838 1492 1155 700 1028 947 6.160 1018 1098 1176 1649 4.941 150 14.596 86.445 22.155 108.600 SUPERFICIE COPERTA m² 30 69 59 31 132 217 17 35 129 154 91 149 54 69 46 49 181 96 28 104 VOLUME ESISTENTE m³ 165 380 180 126 871 940 40 193 858 847 558 864 349 462 479 523 1253 536 184 728 INCREMENTO VOLUMETRICO m³ / / 177 75 / / 360 / / 553 / / / / / / / 304 / / VOLUME TOTALE m³ 165 380 357 201 871 940 400 193 858 1400 558 864 349 462 479 523 1253 840 184 728 COMPARTO ISOLATO EDIFICIO n. 10A2 10 A2 10 A2 10 A2 10 A2 10 A2 10 A2 10 A2 10 A2 10 A2 10 A2 10 A2 10 A2 10 A2 10 A2 10 A2 10 A2 10 A2 10 A2 10 A2 10 A2 A A A A A A A A A A A A A A A A A A A A n. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 87 Comune di Villacidro – Provincia del Medio Campidano PIANO PARTICOLAREGGIATO IN ZONA “A” RELAZIONE 10 A2 10 A2 10 A2 10 A2 10 A2 10 A2 10 A2 10 A2 10 A2 10 A2 10 A2 10 A2 10 A2 10 A2 10 A2 10 A2 10 A2 10 A2 TOTALE ISOLATO A 10 A2 10 A2 10 A2 10 A2 10 A2 10 A2 10 A2 10 A2 10 A2 10 A2 10 A2 10 A2 10 A2 10 A2 10 A2 10 A2 10 A2 TOTALE ISOLATO B 10 A2 10 A2 10 A2 10 A2 10 A2 10 A2 10 A2 10 A2 10 A2 10 A2 10 A2 10 A2 10 A2 10 A2 10 A2 10 A2 10 A2 10 A2 10 A2 10 A2 10 A2 10 A2 10 A2 TOTALE ISOLATO C 10 A2 10 A2 10 A2 10 A2 10 A2 10 A2 10 A2 10 A2 A A A A A A A A A A A A A A A A A A B B B B B B B B B B B B B B B B B C C C C C C C C C C C C C C C C C C C C C C C D D D D D D D D 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 38 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 17 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 23 1 2 3 4 5 6 7 8 25 100 98 142 85 127 107 85 30 160 59 97 49 183 47 90 41 56 3.321 74 140 50 204 170 80 85 130 94 146 199 191 78 89 214 186 97 2.227 140 233 178 90 69 46 105 95 129 116 139 122 60 174 118 74 99 269 212 90 86 142 123 2.909 151 64 38 126 156 72 22 127 138 530 573 1207 278 457 437 672 217 1200 378 679 368 1464 177 578 283 435 20.607 646 980 160 871 1125 443 467 1084 238 1045 2038 1016 641 762 1092 1067 834 14.509 873 1680 995 728 414 240 563 539 818 663 834 854 395 1131 649 395 544 1585 1378 588 871 1021 1107 18.865 813 504 168 920 858 490 74 762 88 182 / / 200 622 320 270 373 300 / 115 / / / 141 / / / 3.992 / / 50 389 / 118 308 116 374 / / 444 / / 808 200 / 2.806 / / 247 / / / / / / 257 / / / / / 270 140 / 322 / / / / 1.236 247 / 352 / 182 / 21 / 320 530 573 1407 900 777 707 1045 517 1200 493 679 368 1464 318 578 283 435 24.599 646 980 210 1260 1125 560 775 1200 612 1045 2038 1460 641 762 1900 1267 834 17.315 873 1680 1242 728 414 240 563 539 818 920 834 854 395 1131 649 665 684 1585 1700 588 871 1021 1107 20.101 1060 504 520 920 1040 490 95 762 Comune di Villacidro – Provincia del Medio Campidano PIANO PARTICOLAREGGIATO IN ZONA “A” RELAZIONE 10 A2 10 A2 10 A2 10 A2 10 A2 10 A2 10 A2 10 A2 10 A2 10 A2 10 A2 10 A2 TOTALE ISOLATO D D D D D D D D D D D D D TOTALE COMPARTO 10 A2 COMPARTO n. 11A3 11 A3 11 A3 11 A3 11 A3 TOTALE ISOLATO A 11 A3 11 A3 11 A3 11 A3 11 A3 11 A3 11 A3 11 A3 11 A3 11 A3 11 A3 11 A3 11 A3 11 A3 11 A3 TOTALE ISOLATO B 11 A3 11 A3 11 A3 11 A3 11 A3 11 A3 11 A3 11 A3 11 A3 11 A3 11 A3 11 A3 11 A3 11 A3 11 A3 11 A3 11 A3 11 A3 11 A3 TOTALE ISOLATO C TOTALE COMPARTO 11 A3 ISOLATO A A A A B B B B B B B B B B B B B B B C C C C C C C C C C C C C C C C C C C 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 20 244 191 197 94 116 45 45 128 61 120 71 123 2.191 1614 1146 1129 564 812 315 360 896 354 744 390 996 13.909 / / / / / 411 / / / / 355 / 1.568 1614 1146 1129 564 812 726 360 896 354 744 745 996 15.477 98 10.648 67.890 9.602 77.492 EDIFICIO n. 1 2 3 4 4 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 15 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 19 SUPERFICIE COPERTA m² 242 106 150 167 665 97 142 220 198 68 84 133 141 203 288 131 165 82 280 140 2.372 64 153 161 83 111 136 192 112 240 136 223 179 74 179 153 126 136 86 36 2.580 VOLUME ESISTENTE m³ 1388 658 870 752 3.668 672 454 1478 1148 410 504 765 900 2322 1072 882 730 442 980 873 13.632 263 1382 700 531 542 591 1237 434 1718 1100 1607 1384 854 995 1256 1242 771 414 174 17.195 INCREMENTO VOLUMETRICO m³ / / / / 0.00 120 846 / / 325 461 255 / / 968 / / / 1450 / 4.425 235 / 200 / / / / 549 / / / / / / / / / / / 984 VOLUME TOTALE m³ 1388 658 870 752 3.668 792 1300 1478 1148 735 965 1020 900 2322 2040 882 730 442 2430 873 18.057 498 1382 900 531 542 591 1237 983 1718 1100 1607 1384 854 995 1256 1242 771 414 174 18.179 38 5.617 34.495 5.409 39.904 89 Comune di Villacidro – Provincia del Medio Campidano PIANO PARTICOLAREGGIATO IN ZONA “A” RELAZIONE COMPARTO S.ANTONIO S.ANTONIO S.ANTONIO S.ANTONIO S.ANTONIO S.ANTONIO S.ANTONIO S.ANTONIO S.ANTONIO S.ANTONIO S.ANTONIO TOTALE ISOLATO A S.ANTONIO S.ANTONIO S.ANTONIO S.ANTONIO S.ANTONIO S.ANTONIO S.ANTONIO TOTALE ISOLATO B S.ANTONIO S.ANTONIO S.ANTONIO S.ANTONIO S.ANTONIO S.ANTONIO S.ANTONIO S.ANTONIO S.ANTONIO S.ANTONIO S.ANTONIO S.ANTONIO S.ANTONIO S.ANTONIO S.ANTONIO S.ANTONIO S.ANTONIO S.ANTONIO S.ANTONIO S.ANTONIO TOTALE ISOLATO C S.ANTONIO S.ANTONIO S.ANTONIO S.ANTONIO S.ANTONIO S.ANTONIO S.ANTONIO TOTALE ISOLATO D S.ANTONIO S.ANTONIO S.ANTONIO S.ANTONIO S.ANTONIO S.ANTONIO S.ANTONIO S.ANTONIO S.ANTONIO S.ANTONIO S.ANTONIO S.ANTONIO S.ANTONIO S.ANTONIO S.ANTONIO S.ANTONIO S.ANTONIO ISOLATO A A A A A A A A A A B B B B B B B C C C C C C C C C C C C C C C C C C C C D D D D D D D E E E E E E E E E E E E E E E E E EDIFICIO n. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 10 1 2 3 4 5 6 7 7 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 20 1 2 3 4 5 6 7 7 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 SUPERFICIE COPERTA m² 72 126 188 270 117 79 52 162 66 95 1.227 136 140 99 145 120 37 124 801 70 103 36 55 65 107 63 73 49 72 20 31 142 136 31 112 38 110 148 127 1.588 53 80 51 155 90 24 74 527 162 72 65 108 57 143 176 100 212 35 54 82 80 61 78 132 65 90 VOLUME ESISTENTE m³ 412 882 1410 1755 680 300 312 1215 462 760 8.188 1224 1120 742 942 780 230 1054 6.092 420 670 234 358 358 321 158 328 318 360 70 108 923 952 217 892 266 495 814 889 9.151 345 280 331 1318 450 156 518 3.398 972 462 390 864 342 972 1056 480 1060 112 351 574 480 244 312 858 488 INCREMENTO VOLUMETRICO m³ 618 / / / 292 686 156 / / / 1.752 245 / 298 / 200 90 / 833 475 / / / 130 737 220 380 112 230 50 / / / / / / 915 466 / 3.715 / / / / / / / 0.00 / / 144 / / / / 260 / 268 / / / 286 / / / VOLUME TOTALE m³ 1030 882 1410 1755 972 986 468 1215 462 760 9.940 1469 1120 1040 942 980 320 1054 6.925 895 670 234 358 488 1058 378 708 430 590 120 108 923 952 217 892 266 1410 1280 889 12.866 345 280 331 1318 450 156 518 3.398 972 462 5347 864 342 972 1056 740 1060 380 351 574 480 530 312 858 488 Comune di Villacidro – Provincia del Medio Campidano PIANO PARTICOLAREGGIATO IN ZONA “A” RELAZIONE S.ANTONIO S.ANTONIO TOTALE ISOLATO E S.ANTONIO S.ANTONIO S.ANTONIO S.ANTONIO S.ANTONIO S.ANTONIO S.ANTONIO S.ANTONIO S.ANTONIO S.ANTONIO S.ANTONIO TOTALE ISOLATO F E E F F F F F F F F F F F TOTALE COMPARTO S.ANTONIO 18 19 19 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 11 56 40 1.778 202 120 103 101 105 137 132 82 112 114 135 1.343 336 172 10.525 1414 1020 721 808 840 1205 858 574 840 855 1012 10.147 / 128 1.086 / / 215 172 160 245 / 231 / / / 1.023 336 300 11.611 1414 1020 936 980 1000 1450 858 805 840 855 1012 11.170 74 7.264 47.501 8.409 55.910 12b - Volumetrie per isolati e comparti COMPARTO ISOLATO n. 1 A3 1 A3 2 A2 2 A2 2A2 2 A2 3 A2 3 A2 3 A2 3 A2 3 A2 3 A2 3 A2 4 A2 4 A2 4 A2 4 A2 5 A3 5 A3 5 A3 5 A3 5 A3 5 A3 5 A3 5 A3 5 A3 6 A3 6 A3 6 A3 6 A3 6 A3 7 A2 7 A2 7 A2 7 A2 8 A3 8 A3 8 A3 8 A3 8 A3 8 A3 U TOTALE A B C TOTALE A B C D E F TOTALE A B C TOTALE A B C D E F G H TOTALE A B C D TOTALE A B C TOTALE A B C D E TOTALE EDIFICI n. 10 10 9 42 42 93 15 32 7 25 7 21 107 16 13 15 44 12 11 5 4 8 3 13 56 12 6 17 21 56 12 22 5 39 7 10 6 26 4 53 SUPERFICIE VOLUME INCREMENTO VOLUME TOTALE COPERTA ESISTENTE VOLUMETRICO m² m³ m³ m³ 892 3.926 1.903 5.829 892 3.926 1.903 5.829 867 6.578 1.207 7.785 4.050 22.059 5.541 27.600 4.842 26.401 5.610 32.011 9.759 55.038 12.358 67.396 1.636 11.794 487 12.281 2.957 16.939 2.139 19.078 445 2.373 680 3.053 2.324 13.003 4.622 17.625 844 5.380 268 5.648 1.990 11.300 2.652 13.952 10.196 60.789 10.848 71.637 1.811 11.202 1.249 12.451 1.284 8.310 1.024 9.334 1.903 13.140 899 14.039 4.998 32.652 3.172 35.824 1.825 11.423 3.055 14.478 1.232 7.704 1.722 9.426 572 3.657 0.00 3.657 491 2.794 0.00 2.794 AREA S2005 – AREA CHIESA DI SANTA BARBARA 1.462 11.367 201 11.568 501 3.170 0.00 3.170 1.966 11.737 1.737 13.474 8.049 51.852 6.715 58.567 1.294 9.335 954 10.289 825 6.237 134 6.371 2.291 14.724 1.966 16.690 2.323 14.622 3.130 17.725 6.733 44.918 6.157 51.075 1.258 7.655 1.181 8.836 2.743 14.071 4.563 18.634 770 4.186 1.389 5.575 4.771 25.912 7.133 33.045 699 4.506 3.668 8.174 1.353 8.690 368 9.058 370 2.822 125 2.947 2.899 17.039 1.528 18.567 365 1.895 633 2.528 5.686 34.952 6.322 41.274 91 Comune di Villacidro – Provincia del Medio Campidano PIANO PARTICOLAREGGIATO IN ZONA “A” RELAZIONE 9 A2 9 A2 9 A2 9 A2 9 A2 9 A2 9 A2 9 A2 9 A2 10 A2 10 A2 10 A2 10 A2 10 A2 11 A3 11 A3 11 A3 11 A3 S. ANTONIO S. ANTONIO S. ANTONIO S. ANTONIO S. ANTONIO S. ANTONIO S. ANTONIO A B C D E F G H TOTALE A B C D TOTALE A B C TOTALE A B C D E F TOTALE TOTALE GENERALE 26 24 22 10 22 35 6 4 149 38 17 23 20 98 4 15 19 38 10 7 20 7 19 11 74 1.857 2.492 2.402 949 1.795 3.737 807 557 14.596 3.321 2.227 2.909 2.191 10.648 665 2.372 2.580 5.617 1.227 801 1.588 527 1.778 1.343 7.264 10.089 14.109 14.840 5.191 9.978 21.137 6.160 4.941 86.445 20.607 14.509 18.865 13.909 67.890 3.668 13.632 17.195 34.495 8.188 6.092 9.151 3.398 10.525 10.147 47.501 4.768 3.275 2.964 3.222 2.365 5.561 0.00 0.00 22.155 3.992 2.806 1.236 1.568 9.602 0.00 4.425 984 5.409 1.752 833 3.715 0.00 958 1.086 8.409 14.857 17.384 17.804 8.413 12.343 26.698 6.160 4.941 108.600 24.599 17.315 20.101 15.477 77.492 3.668 18.057 18.179 39.904 9.940 6.925 12.866 3.398 11.611 11.170 55.910 817 89.209 546.370 100.183 646.553 12c - Tabella riepilogativa delle volumetrie totali (senza le nuove costruzioni su aree libere) COMPARTO EDIFICI VOLUME ESISTENTE m³ 3.926 55.038 60.789 32.652 51.852 44.918 25.912 34.952 86.445 67.890 34.495 47.501 INCREMENTO VOLUMETRICO m³ 1.903 12.358 10.848 3.172 6.715 6.157 7.133 6.322 22.155 9.602 5.409 8.409 VOLUME TOTALE m³ n. 10 93 107 44 56 56 39 53 149 98 38 74 SUPERFICIE COPERTA m² 892 9.759 10.196 4.998 8.049 6.733 4.771 5.686 14.596 10.648 5.617 7.264 n. 1 A3 2 A2 3 A2 4 A2 5 A3 6 A3 7 A2 8 A3 9 A2 10 A2 11 A3 12 S.ANTONIO TOTALE 817 89.209 546.370 100.183 646.553 92 5.829 67.396 71.637 35.824 58.567 51.075 33.045 41.274 108.600 77.492 39.904 55.910 Comune di Villacidro – Provincia del Medio Campidano PIANO PARTICOLAREGGIATO IN ZONA “A” RELAZIONE 12d - Nuove volumetrie su aree libere COMPARTO EDIFICI VOLUME ESISTENTE m³ INCREMENTO VOLUMETRICO m³ VOLUME TOTALE m³ n. SUPERFICIE COPERTA m² n. 1 A3 2 A2 3 A2 4 A2 5 A3 5 A3 6 A3 7 A2 8 A3 9 A2 9 A2 10 A2 11 A3 12 S.ANTONIO 1 1 130 115 0.00 0.00 961 867 961 867 1 1 1 95 90 150 0.00 0.00 0.00 651 609 1.050 651 609 1.050 TOTALE 5 580 0.00 4.138 4.138 12e - Tabella riepilogativa delle volumetrie totali comprese nuove costruzioni su aree libere COMPARTO EDIFICI VOLUME ESISTENTE m³ 3.926 55.038 60.789 32.652 51.852 44.918 25.912 34.952 86.445 67.890 34.495 47.501 INCREMENTO VOLUMETRICO m³ 1.903 12.358 10.848 3.172 8.543 6.157 7.133 6.322 23.415 10.652 5.409 8.409 VOLUME TOTALE m³ n. 10 93 107 44 58 56 39 53 151 99 38 74 SUPERFICIE COPERTA m² 892 9.759 10.196 4.998 8.294 6.733 4.771 5.686 14.781 10.798 5.617 7.264 n. 1 A3 2 A2 3 A2 4 A2 5 A3 6 A3 7 A2 8 A3 9 A2 10 A2 11 A3 12 S.ANTONIO TOTALE 822 89.789 546.370 104.321 650.691 93 5.829 67.396 71.637 35.824 60.395 51.075 33.045 41.274 108.960 78.542 39.904 55.910 Comune di Villacidro – Provincia del Medio Campidano PIANO PARTICOLAREGGIATO IN ZONA “A” RELAZIONE 12f - Superficie territoriale e fondiaria attuale Superficie territoriale e fondiaria COMPARTO n. SUPERFICIE TERRITORIALE m² SUPERFICIE FONDIARIA m² 1 A3 1.670 1.115 2 A2 16.950 13.011 3 A2 18.040 13.639 4 A2 13.360 6.528 5 A3 20.530 11.354 6 A3 12.950 9.377 7 A2 8.345 7.417 8 A3 11.860 8.386 9 A2 26.540 21.902 10 A2 19.640 15.619 11 A3 9.460 7.815 S. ANTONIO 24.515 13.313 TOTALE 183.860 129.476 94 Comune di Villacidro – Provincia del Medio Campidano PIANO PARTICOLAREGGIATO IN ZONA “A” RELAZIONE 12g - Indice territoriale attuale e di progetto Indice territoriale attuale COMPARTO n. VOLUME ATTUALE m³ 3.926 55.038 60.789 32.652 51.852 44.918 25.912 34.952 86.445 67.890 34.495 47.501 328.726 170.143 47.501 SUPERFICIE TERRITORIALE m² 1.670 16.950 18.040 13.360 20.530 12.950 8.345 11.860 26.540 19.640 9.460 24.515 102.875 56.470 24.515 INDICE TERRITORIALE m³/m² 2.35 3.25 3.37 2.44 2.53 3.47 3.11 2.95 3.25 3.46 3.65 1.94 3.19 3.01 1.94 1 A3 2 A2 3 A2 4 A2 5 A3 6 A3 7 A2 8 A3 9 A2 10 A2 11 A3 12 S.ANTONIO TOTALE A2 TOTALE A3 TOT. S.ANTONIO TOTALE GENERALE 546.370 183.860 2.97 Indice territoriale di progetto comprese nuove costruzioni su lotti liberi COMPARTO n. 1 A3 2 A2 3 A2 4 A2 5 A3 6 A3 7 A2 8 A3 9 A2 10 A2 11 A3 12 S.ANTONIO TOTALE A2 TOTALE A3 TOT. S.ANTONIO VOLUME DI PROGETTO m³ 5.829 67.396 71.637 35.824 60.395 51.075 33.045 41.274 109.860 78.542 39.904 55.910 396.304 198.477 55.910 SUPERFICIE TERRITORIALE m² 1.670 16.950 18.040 13.360 20.530 12.950 8.345 11.860 26.540 19.640 9.460 24.515 102.875 56.470 24.515 INDICE TERRITORIALE m³/m² 3.49 3.97 3.97 2.68 2.94 3.94 3.96 3.48 4.14 4.00 4.22 2.28 3.85 3.51 2.28 TOTALE GENERALE 650.691 183.860 3.54 95 Comune di Villacidro – Provincia del Medio Campidano PIANO PARTICOLAREGGIATO IN ZONA “A” RELAZIONE 12h - Indice fondiario attuale e di progetto Indice fondiario attuale COMPARTO n. VOLUME ATTUALE m³ 3.926 55.038 60.789 32.652 51.852 44.918 25.912 34.952 86.445 67.890 34.495 47.501 328.726 170.143 47.501 SUPERFICIE FONDIARIA m² 1.115 13.011 13.639 6.528 11.354 9.377 7.417 8.386 21.902 15.619 7.815 13.313 78.116 38.047 13.313 INDICE FONDIARIO m³/m² 3.52 4.23 4.46 5.00 4.57 4.79 3.49 4.17 3.93 4.35 4.41 3.57 4.20 4.47 3.56 1 A3 2 A2 3 A2 4 A2 5 A3 6 A3 7 A2 8 A3 9 A2 10 A2 11 A3 12 S.ANTONIO TOTALE A2 TOTALE A3 TOT. S.ANTONIO TOTALE GENERALE 546.370 129.476 4.22 Indice fondiario di progetto comprese nuove costruzioni siu lotti liberi COMPARTO n. 1 A3 2 A2 3 A2 4 A2 5 A3 6 A3 7 A2 8 A3 9 A2 10 A2 11 A3 12 S.ANTONIO TOTALE A2 TOTALE A3 TOT. S.ANTONIO VOLUME DI PROGETTO m³ 5.829 67.396 71.637 35.824 60.395 51.075 33.045 41.274 109.860 78.542 39.904 55.910 396.304 198.477 55.910 SUPERFICIE FONDIARIA m² 1.115 13.011 13.639 6.528 11.354 9.377 7.417 8.386 21.902 15.619 7.815 13.313 78.116 38.047 13.313 INDICE FONDIARIO m³/m² 5.23 5.18 5.25 5.49 5.32 5.45 4.45 4.92 5.02 5.03 5.11 4.20 5.07 5.22 4.20 TOTALE GENERALE 650.691 129.476 5.02 96 Comune di Villacidro – Provincia del Medio Campidano PIANO PARTICOLAREGGIATO IN ZONA “A” RELAZIONE 13. Tabella dati urbanistici - Superficie fondiaria m² 129.476 - Superficie viabilità, parcheggi e spazi pubblici m² 54.384 - Superficie territoriale m² 183.860 - Volume attuale privati m³ 546.370 - Incremento volumetrico (lotti edificati e lotti liberi) m³ 104.321 - Volume totale privati m³ 650.691 - Indice territoriale attuale e di progetto m³/m² 2.97 3.54 - Indice fondiario attuale e di progetto m³/m² 4.22 5.02 - Abitanti presenti (dati P.U.C.) n. 14.900 n. 499 n. 15.399 - Incremento abitanti in funzione della previsione del presente P.P. - Totale abitanti insediabili In conclusione avremo che la volumetria complessiva, secondo le previsioni del presente piano, passa dai m³ 546.370 ai m³ 650.691 con un incremento di m³ 100.183 nei lotti edificati e m³ 4.138 nei lotti liberi, per un totale di m³ 104.160 pari al 19.0% circa. L’indice territoriale passa da 3.19 m³/m² a 3.85 m³/m² nelle sottozone A2, da 3.01 m³/m² a 3.51 m³/m² nelle sottozone A3 e da 1.94 m³/m² a 2.28 m³/m² nel comparto di S.Antonio. Complessivamente l’indice territoriale passa da 2.97 m³/m² a 3.54 m³/m². L’indice fondiario passa da 4.20 m³/m² a m³/m² 5.07 nelle sottozone A2, da 4.47 m³/m² a 5.22 m³/m² nelle sottozone A3 e da m³/² 3.56 a m³/m² 4.20 nel comparto di S.Antonio. Complessivamente l’indice fondiario passa da m³/m² 4.22 a m³/m² 5.02. Infine il numero massimo di nuovi abitanti insediabili nella zona A sarà 499, dui cui 479 derivanti dagli incrementi volumetrici sui lotti edificati e 20 dall’incremento volumetrico sui lotti liberi, per un totale complessivo di 15.399 abitanti. 97 Comune di Villacidro – Provincia del Medio Campidano PIANO PARTICOLAREGGIATO IN ZONA “A” RELAZIONE Indice 1. Cenni Storici pag. 2 pag. 2 pag 4 1c – Il cimitero come primo vero segnale di sviluppo urbano pag 10 1d – La viabilità pag 11 1e – Architettura e urbanistica del centro di Villacidro pag 15 1f – Tipologie abitative tradizionali pag 25 1g – Nuova tipologia edilizia (pubblica e privata) pag. 31 2. Premessa pag. 39 3. Indagine e morfologia del progetto pag. 42 4. Morfologia dei comparti pag. 44 5. Volumi residenziali pag. 55 6. Descrizione del piano pag. 57 pag. 60 8. Verifica degli standards pag. 62 9. Coerenza del Piano Particolareggiato con il P.P.R. pag. 63 10. Beni soggetti a vincolo pag. 76 11. Piano finanziario pag. 76 12. Riepilogo delle schede progettuali e dati del piano pag. 77 12a - Volumetrie singoli edifici pag. 77 12b - Volumetrie per isolati e comparti pag. 91 12c - Tabella riepilogativa delle volumetrie totali pag. 92 12d – Nuove volumetrie su aree libere pag. 93 pag. 93 12f - Superficie territoriale e fondiaria attuale pag. 94 12g - Indice territoriale attuale e di progetto pag. 95 12h - Indice fondiario attuale e di progetto pag. 96 pag. 97 1a – Premessa 1b – Caratteristiche storico-geografiche, habitat naturale e forma di insediamento 7. Indagine sul patrimonio edilizio esistente – dimensionamento – calcolo abitanti insediabili 12e – Tabella riepilogativa delle volumetrie totali comprese nuove costruzioni su aree libere 13. Tabella dati urbanistici 98