Piano eco-fin - Facoltà di Economia

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Piano eco-fin - Facoltà di Economia
Il piano economico-finanziario
Luca Buccoliero – Marco Meneguzzo Università Bocconi Milano
Ruolo e inquadramento dello strumento
Il piano economico-finanziario (PEF) costituisce una parte
di un più ampio strumento di formalizzazione di un’idea
“imprenditoriale”: il piano strategico (o business plan).
Come il termine stesso evoca, il PEF dovrebbe offrire
valide indicazioni su:
• fattibilità economica e
• fattibilità finanziaria
dell’intrapresa prospettata dai promotori.
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Le componenti di un business plan
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Analisi di mercato
Piano di marketing
Piano tecnico produttivo
Piano organizzativo
Piano degli investimenti
Piano economico-finanziario
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Analisi di mercato
Rappresenta l’output finale di un’attività di ricerca
finalizzata a prendere conoscenza della DOMANDA
(clienti) e dell’OFFERTA (concorrenti) con cui la
realizzazione dell’idea imprenditoriale si troverebbe a
fare i conti. Questo non solo in termini attuali
(dimensioni correnti), ma anche prospettici (prospettive
di sviluppo).
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Piano di marketing
Definisce la strategia di mercato su cui l’intrapresa conta
di basare il proprio successo:
• marketing mix: price, product, place, promotion
• collocamento rispetto alla concorrenza
• piano delle vendite (q.ta di mercato, volumi, ecc.)
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Piano tecnico-produttivo
Stabilisce le scelte di carattere tecnologico e del processo
produttivo coerentemente con le opzioni individuate nel
piano di marketing:
• make or buy
• tecnologie produttive da adottare
• professionalità e competenze specialistiche da acquisire
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Piano organizzativo e piano degli
investimenti
Sulla base delle scelte fatte nel piano di marketing ed in
quello tecnico-produttivo, si definiscono i requisiti che si
ritengono necessari per il successo dell’iniziativa in
termini di:
• struttura organizzativa e risorse umane nel piano
organizzativo;
• investimenti tecnico-produttivi e di comunicazione nel
piano degli investimenti.
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Piano economico-finanziario
A questo punto il PEF deve offrire un quadro di sintesi
chiaro e coerente sulla sostenibilità dei valori generati
dalle scelte formalizzate nei precedenti punti, in termini
di:
• equilibrio finanziario (budget di cassa);
• equilibrio economico-patrimoniale (conto economico e
stato patrimoniale).
In altri termini, si cerca di misurare l’impatto economicofinanziario dell’iniziativa analizzandone la fattibilità e la
congruità rispetto agli obiettivi strategici. Rappresenta
dunque la base per la richiesta di finanziamenti.
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Piano economico-finanziario (cont.)
Il PEF, richiamando e precisando (in termini economicofinanziari) le informazioni presenti in tutti gli altri
documenti del business plan, si compone generalmente
di diverse parti:
• piano degli investimenti;
• piano delle fonti di finanziamento;
• conti economici previsionali;
• stati patrimoniali previsionali;
• budget dei flussi di cassa.
NB: può capitare che due o più parti siano sintetizzate in un
unico documento.
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Piano degli investimenti e delle fonti
di finanziamento
Il piano degli investimenti richiama investimenti
cosiddetti “strumentali” che possono comportare un
rilevante sforzo nell’economia dell’iniziativa. In ragione
di ciò è richiesto un piano che stabilisca accuratamente
con quali fonti si intenda far fronte ai relativi oneri:
• Capitale di rischio (o fonti interne);
• Finanziamenti ottenuti dai promotori dell’iniziativa o
da persone che con essi hanno relazioni informali
(prestiti di famigliari, amici, ecc.);
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Fonti “intermedie”
• Contributi a fondo perso (cofinanziamenti UE,
donazioni, ecc.);
Piano degli investimenti e delle fonti
di finanziamento (cont.)
Indebitamento (o fonti esterne), tra cui:
ƒ
Debito commerciale (c.d. “debiti verso fornitori”);
Indebitamento finanziario a breve termine (scoperto
di c/c bancario, ecc.);
ƒ
Indebitamento finanziario a lungo termine (mutui,
ecc.), magari agevolato;
ƒ
ƒ
Leasing.
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Conti economici e stati patrimoniali
previsonali
VOCI DEL CONTO ECONOMICO
Valore assoluto
FATTURATO (o RICAVI)
Valore %
VOCI DELLO STATO PATRIMONIALE
+ Rimanenze iniziali
ATTIVITA'
+ Acquisti
- Rimanenze finali
IMMOBILIZZAZIONI:
Immobilizzazioni materiali:
- Impianti e macchinari
- Attrezzature
- Autoveicoli
- Mobili e arredi
- Macchine ufficio
Immobilizzazioni immateriali:
- Licenze commerciali
- Brevetti
- Software
- Spese costituzione società
Immobilizzazioni finanziarie:
- Cauzioni (per affitto, telefono ecc.)
= CONSUMI
Personale di produzione (costo variabile)
Forza motrice (costo variabile)
Altre spese variabili di produzione
Provvigioni (costo variabile)
Trasporti (costo variabile)
Altre spese variabili di vendita
ATTIVO CIRCOLANTE:
- Scorte (o rimanenze) finali di magazzino
- Crediti verso clienti
- Altri crediti a breve termine
- Liquidità
= MARGINE DI CONTRIBUZIONE
Ammortamenti (costi fissi)
Altri costi del personale (costi fissi)
TOTALE ATTIVITA'
Altri costi fissi di produzione
PASSIVITA'
Altri costi fissi di vendita
PATRIMONIO NETTO:
- Capitale sociale
- Riserve (utili non distribuiti)
- Utile o perdita di esercizio
- Contributi a fondo perduto in conto capitale
Spese di amministrazione (costi fissi)
Compensi ai soci (costi fissi)
= RISULTATO OPERATIVO
Contributi a fondo perduto in conto esercizio
Oneri finanziari
= RISULTATO LORDO (ante imposte)
DEBITI (o FONTI ESTERNE DI FINANZIAMENTO):
- Debiti verso dipendenti per TFR
- Mutui
- Debiti verso banche a breve termine
- Debiti verso fornitori
- Prestiti da soci
- Altri debiti
TOTALE PASSIVITA'
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Anno ...
Anno ...
Budget dei flussi di cassa (cont.)
Il documento serve alla programmazione e al controllo
della liquidità dell’azienda, consentendo di prevedere
eventuali momenti di “tensione” finanziaria per poter
programmare di conseguenza le azioni da intraprendere
per farvi fronte.
Contiene la stima di tutte le entrate e di tutte le uscite,
anno per anno (a volte anche mensili). I dati previsti per
ciascun periodo, una volta che questo sia trascorso,
vengono sostituiti con quelli effettivi: in questo modo si
aggiornare i saldi dei periodi successivi a vantaggio
dell’adeguamento della programmazione alla situazione
più prossima al reale.
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Budget dei flussi di cassa (cont.)
Parametri:
• dilazioni
• tassi
• tariffe
• prezzi
•…
Piano delle
fonti di
finanziamento
Piano di
marketing
Budget dei flussi di cassa
Piano degli
investimenti
Conto
Economico
previsionale
Stato
Patrimoniale
previsionale
Piano
organizzativo
Piano tecnicoproduttivo
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Budget dei flussi di cassa (cont.)
FLUSSI DI CASSA PREVISTI
1
2
3
....
n
TOTALE
ENTRATE:
- Saldo iniziale di cassa (versamento soci)
- Da clienti
- Da finanziamenti agevolati
- Da contributi a fondo perduto in conto capitale
TOTALE ENTRATE
USCITE:
- Spese di costituzione della società
- Cauzione affitto
- Allacciamenti ENEL ecc.
- Ristrutturazione locali
- Mobili e macchine ufficio
- Software
- Affitti passivi e relative spese
- Spese viaggio
- Collaboratori esterni
- Utenze diverse
- Commercialista
- Cancelleria e stampati
- Tasse varie (comunali ecc.)
- Pubblicità
- Compensi a soci
- Interessi passivi
- Altre uscite di cassa
TOTALE USCITE
SALDO 1 (differ. tra tot. Entrate e tot. Uscite)
FIDO BANCARIO (Movimenti)
SALDO 2 (dopo i movimenti del fido bancario)
SALDO DEL FIDO BANCARIO
Sulla base di queste informazioni si può risalire ad indicatori
di sintesi (es. break even point, payback period, VAN, TIR)
riguardo alla solidità finanziaria dell’iniziativa.
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Considerazioni finali
Il PEF contiene, inoltre, dettagliate spiegazioni
riguardo alle tecniche ed alle eventuali ipotesi
utilizzate per redigere i documenti che lo
compongono, in modo da consentire di emettere
un fondato giudizio sull’attendibilità dei
risultati da esso posti in evidenza circa la
sostenibilità dell’iniziativa economica.
Per una simulazione di PEF si può vedere:
http://www.nuovolavoro.it/pub/simulazione.php#null
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