Estratti completi del libro vigna in tasca in formato pdf
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Estratti completi del libro vigna in tasca in formato pdf
209 Agli inventori del formato tascabile alle alle tasche sufficientemente ampie da contenere un libro Nonostante questo libro non fosse ne un manuale, ne un trattato; nonostante non affrontasse in maniera organica nessun argomento inerente la viticoltura; è andato molto bene. E’ stato apprezzato da molti, e ci siamo trovati nella necessità di farne una ristampa o una seconda edizione. Di fronte a questa incombenza abbiamo pensato che fosse doveroso non solo aggiornare, ma migliorare laddove il tascabile era stato carente o incompleto. Ecco perchè abbiamo deciso per la stampa a colori di tutto il volume. Ecco perchè abbiamo aggiunto delle pagine. Ecco perchè è stata creata la sezione inerente le erbe infestanti Ecco perchè all’elenco degli insetti presenti in vigneto abbiamo abbinato una galleria fotografica per il riconoscimento. E molto altro ancora. Ma lasciamo a voi scoprire tutte le differenze. Si ringraziano per la collaborazione: Progetto grafico, impaginazione e composizione elettronica: Vit.En. Redazione: Daniela Bussi Le figure senza altre indicazioni fanno parte dell’archivio Vit.En. Stampa Geda - (Torino) Alberto Alma Paolo Baroncelli Giuseppe Bordone Marco Borroni Maurizio Boselli Giovanni Bosio Giovanni Campagna Severina Cancellier Gaetano Ciolfi Mario Colapietra Claudio Corradi Piero Cravedi Rino Credi Osvaldo Failla Giuliana Gay Clara Grasso Andrea Gualco Alessandro Guarnone Federico Lessio Franco Mannini Gianluigi Marenco Giulio Moiraghi Gianluca Mordenti Laura Mugnai Gabriele Rapparini Anna Schneider Annamaria Vercesi Umberto Malossini Viola Massobrio Luca Mazzon Marta Morando Francesco Pavan Mario Pecile Patrizia Picotti Mauro Pizzuto Gabriele Posenato Gabriele Rapparini Italo Roncador Eugenio Sartori Giancarlo Scalabrelli Federico Spanna Marco Stefanini Gianfranco Tempesta Paolo Valagussa Un ringraziamento particolare a Francesco Venturi per le bellissime foto Copyright 2009 by Edizioni Vit.En. Calosso - Asti (Italy) 1a Edizione: Giugno 2007 2a Edizione: Febbraio 2009 ISBN 978-88-86055-20-8 Proprietà letteraria riservata: printed in Italy. Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta, memorizzata o trasmessa in alcun modo o forma, sia essa elettronica, fotocopiata, ciclostilata, senza il permesso scritto dell'editore. Indice Indice 5 Tappe storiche 6 Dati statistici sulla viticoltura mondiale 16 Dati climatici nel tempo 26 I portinnesti della vite 32 Varietà di vite coltivate in Italia 40 Vitigni autoctoni non ancora ammessi alla coltura 48 I cloni della vite 50 Il terreno 86 Dati sulla meccanizzazione viticola 92 Costi di impianto e di gestione del vigneto 94 Essenze erbacee presenti in vigneto 100 Agrofarmaci impiegati in viticoltura 116 Elenco delle malattie della vite in Italia 132 Sintomi anomali della vite 139 Cenni di morfologia viticola 192 Le fasi fenologiche della vite 196 Riviste di viticoltura 198 Libri per approfondimenti 200 Glossario 202 TAPPE STORICHE DELLA VITICOLTURA I mezzi (chimici, meccanici, biologici), le tecniche, le varietà e i cloni di vite, le conoscenze sui parassiti e sulla difesa e tutto quanto circonda la filiera viticola sono il frutto di una enorme quantità di studi, idee, sperimentazioni, intuizioni. Quanto segue sono alcune delle tappe principali che hanno caratterizzato il percorso storico della vite, sicuramente la pianta più amata, indagata e descritta. Saremo grati a chi vorrà segnalare errori e omissioni scrivendo a: [email protected] 2000 a. C. - La potatura della vite è già nota nell’antica Grecia 1570 a. C. - Mosè, nel libro del Deuteronomio (XXVII, 39) proibisce di piantare le diverse varietà di uva frammiste nella stessa vigna e consiglia il piantamento in colli ubertosi dopo aver tolto i sassi 1122 a. C. - Un codice ufficiale cinese, ChongKing, contiene istruzioni concernenti la vite, indirizzate ai Mandarini, custodi dei giardini imperiali 700 a. C. - Nel libro di Isaia vengono citate alcune pratiche di viticoltura e vinificazione degli Ebrei V sec. a. C. - Sofocle chiama l’Italia terra di predilezione del dio Bacco e riconosce all’Italia il primato come mercato vinicolo nel mondo Viticoltura etrusca - Piante disposte distanti, maritate agli alberi o appoggiate a sostegni alti Viticoltura greca - Piante abbastanza fitte, allevate basse senza sostegni o con corti sostegni inerti Epoca romana - L’impiego dei salici per la vite era già conosciuto sia per produrre pali (Salix alba o salice comune), che per ottenere legacci (Salix viminalis), alla coltivazione e preparazione dei quali era addetto il salictarius 234 - 149 a. C. - Catone nel suo “Libro dell’agricoltura” dedica quasi un quarto dei 162 capitoli alla vite e al vino e parla della potatura della vite 200 a. C. - Ateneo di Alessandria ci informa che i vini dell’Italia meridionale e centrale erano ben conosciuti e distinti 82 - 37 a. C. - Anche Varrone accenna alla potatura e dedica alla vite i capitoli 23 e 69 del Libro I nel suo celebre trattato 77 - 78 a. C. - Plinio il Vecchio dedica i capitoli XII e XIV della sua “Storia Naturale” alla vite e al vino 42 d. C. - L.G.M. Columella redige un ampio trattato di agricoltura documentando nei libri III e IV l’alta perfezione raggiunta dalla viticoltura romana; parla della potatura in modo sistematico, introducendo principi tecnici validi tutt’ora 92 d. C. - Domiziano, in un suo famoso editto, blocca l’impianto dei vigneti per evitare che le terre migliori vengano occupate da questa coltura, sottraendole alla produzione di cereali di cui v’era penuria. La costrizione non risulta gradita e viene poco rispettata 280 - L’imperatore Probo abroga l’editto di Domiziano e favorisce i nuovi impianti in Gallia e lungo il Danubio impegnando, talvolta, perfino l’esercito per allestire nuovi vigneti IV sec. - Trattato di agricoltura di Palladio con ampie trattazioni di viticoltura 650 - Editto di Rotari in cui si comminavano pene severe a chi rubava più di 3 grappoli d’uva o pali per viti 1000 - A seguito dell’instabilità politica e delle scorrerie dei barbari, la superficie destinata a vite si riduce drasticamente, rimanendo confinata in ambienti protetti, quali i monasteri benedettini e cistercensi 1100 - Prime trafilerie per la produzione di fili di ferro. La trafilatura è invece molto più antica, essendo noti reperti archeologici con fili di rame e oro anche molto sottili, realizzati oltre 5.000 anni fa 1241 - Bela IV introduce in Ungheria maglioli di vitigni italiani 1303 - Trattato del bolognese Piero de Crescenzi in cui 45 capitoli del Libro IV sono dedicati alla coltura della vite con notizie sui vitigni del tempo 1498 - Di ritorno dal terzo viaggio in America Colombo portò alla regina Isabella il prodotto di viti indigene trovate a Cuba 1550 - Carlo V decreta un premio cospicuo a chi 10 11 12 13 14 15 1998 - Commercializzazione di cyprodinil + fludioxonil antibotritico 1998 - 99 - La CEE ammette nuovi impianti, comunque limitati a zone che hanno dimostrato di avere una produzione insufficiente rispetto alle richieste 1999 - Commercializzazione di quinoxyfen, antioidico Fine XX secolo - La ricerca sempre più convinta della qualità ha portato alla individuazione di un giusto compromesso tra esigenze della meccanizzazione ed esigenze fisiologiche delle viti, il tutto visto in funzione del terreno, delle forme di allevamento e degli indirizzi produttivi. Generalmente, si ricorre meno a sesti troppo larghi o troppo stretti 2000 - Attrezzi quali il piantapali e lo stendifili, sono comuni non solo presso terzisti, ma anche in aziende di medie dimensioni 2000 - Commercializzazione di fenexamid, fungicida antibotritico 2000 - Diffusione dell’impianto dei vigneti a macchina 2000 e seguenti - Diverse zone viticole del nostro Paese dispongono di lavori di zonazione, condotti da Istituti universitari e di ricerca, spesso in collaborazione con professionisti, organizzazioni di settore, ecc. I risultati sono quasi sempre utili ed interessanti 2000 - In Italia, in un secolo, la superficie a vigneto è scesa da 1.900.000 ettari a meno di 800.000, mentre la produzione è passata da 3540 a 55-60 milioni di ettolitri 2000 - Commercializzazione di famoxate, antiperonosporico appartenente al gruppo dei QoI 2001 - Commercializzazione di trifloxystrobin, antioidico con un’importante azione collaterale antibotritica 2002 - Commercializzazione di iprovalicarb, antiperonosporico 2003 - Commercializzazione di thiamethoxam, insetticida aficida 2004 - Commercializzazione di spinosad, insetticida di origine naturale 2004 - Commercializzazione di fenamidone, antiperonosporico appartenente al gruppo dei QoI 2005 - Commercializzazione di un nuovo antioidico a base spiroxamina 2005 - Commercializzazione di zoxamide, antiperonosporico 2005 - Commercializzazione di pyraclostrobin, antiperonosporico 2005 - Commercializzazione di cyazofamid, fungicida della famiglia dei cianoimidazoli 2006 - Commercializzazione di boscalid, antibotritico con effetti collaterali antioidici 2006 - Commercializzazione di metossifenozide, insetticida per i lepidotteri 2007 - Commercializzazione di meptyldinocap, antioidico di contatto 2007 - Commercializzazione di proquinazid, antiodico 2007 - Commercializzazione di bupirimate, antioidico 2007 - Commercializzazione di spirodiclofen, acaricida della famiglia dei chetoenoli 2007 - Commercializzazione di kiralaxil, fungicida che sostituisce il benalaxil 2007 - Commercializzazione di benthiavalicarb, fungicida della famiglia ammino acidi amido carbammati 2008 - Presso l’Istituto di San Michele all’Adige è stato decifrato il codice genetico della vite. Si tratta di una prima versione della sequenza del Dna della vite, composto di 19 cromosomi contenenti circa 500 milioni di nucleotidi 2008 - Innovazioni nel campo delle vendemmiatrici: la ditta Olmi ha brevettato un sistema di dischi stabilizzatori idraulici che limitano lo scivolamento a valle del mezzo, consentendo di operare con pendenze trasversali fino al 35% 2008 - Presso l’Università di Firenze si sperimenta una nuova testata di raccolta per vendemmiatrici più piccole ed agili 2009 - Commercializzazione di fluopicolide, fungicida della famiglia delle acyl-picolidi 2009 - Commercializzazione di mandipropamid, fungicida della famiglia delle mandelammidi 2009-Commercializzazione di valiphenal, antiperonosporico VITICOLTURA16 17MONDIALE 18 Evoluzione della superficie vitata nel mondo x 1000 Ha (Fonte OIV) 19 Produzione di uva nel mondo x 1000 q (Fonte OIV) *Superficie in produz. x 1,075 20 Europa e 21 Mediterraneo 22 Evoluzione della superficie vitata in Europa x 1000 Ha (Fonte OIV) 23 Produzione di uva in Europa x 1000 q (Fonte OIV) 24 Evoluzione della superficie vitata negli ultimi quarant’anni in Italia x 1000 Ha (Fonte ISTAT) 25 15 0 il numero rappresenta la produzione espressa in q/ha 16 0 115 80 50 80 10 0 11 0 45 13 0 115 90 90 80 80 35 70 14 0 65 13 0 10.000 ettari vitati: uva nera da vino uva bianca da vino uva da tavola Milioni di q 10 8 6 Produzione regionale di uva in funzione della denominazione del vino Vino tavola I.G.T. VQPRD 4 2 Ab ru Ba zzo sili ca Ca ta lab Ca ria m Em pan ilia ia R Fri om. uli V.G . La zio Li Lo guria mb ard Ma ia rch e Mo l i Pie se mo nte Pu g Sa lia rde gn a Sic ilia T Tre osca nti na no A. A Um . Va bria lle d’A o Ve ne to 0 26 dati climatici nel tempo A cura di Federico Spanna Regione Piemonte - Settore Fitosanitario - Sez. Agrometeorologia - [email protected] Le diverse regioni italiane presentano scenari climatici estremamente diversificati e variabili nel tempo e nello spazio. A seconda degli areali si distinguono regimi termo-pluviometrici caratterizzati da profonde differenze sia in termini quantitativi sia in termini di distribuzione dei fenomeni nel corso dell’anno. La vite è indubbiamente una delle colture che ha saputo adattarsi meglio ai diversi climi dell’Italia ed alle variazioni che si sono presentate nel corso dei secoli. La troviamo pertanto, pur con tutte le sue differenze varietali, in aree con valori termici medi e con distribuzione stagionale delle precipitazioni molto differenti. Esaminando la storia climatica anche solo degli ultimi 50 anni, in tre areali vitivinicoli italiani, è evidente come in ogni situazione si siano riscontrate oscillazioni nei valori termo-pluviometrici annui anche di notevole entità intorno al valore medio. In particolare a livello pluviometrico sono osservabili degli andamenti che evidenziano dei massimi e dei minimi riferiti a particolari periodi più piovosi o più siccitosi. A livello termico la variabilità interannuale si presenta assai elevata senza una reale periodicità. Se scendessimo poi nei valori mensili o stagionali queste differenze aumenterebbero e porrebbero in evidenza una serie consistente di anomalie frequenti derivate dal verificarsi di condizioni climatiche “non normali” spesso di segno opposto. Come sappiamo le serie sono utilizzate oggi per definire eventuali tendenze climatiche in atto. E’ un discorso su cui occorre fare molta attenzione perché un esame superficiale dei dati potrebbe portare a conclusioni affrettate, e fuorvianti. In particolare l’uso degli strumenti statistici atti a definire le tendenze, se applicati a periodicità diverse porta a conclusioni talora anche opposte. E’ evidente come gli ultimi anni abbiano evidenziato un andamento generalizzato all’incremento delle temperature, ma da certe serie appare evidente come tale tendenza sia determinata da una discontinuità verificatasi intorno alla metà degli anni 80 che ha seguito una fase culminata negli anni 70 di recrudescenza, nella quale invece si parlava di raffreddamento del clima. Pertanto è importante valutare criticamente sia le analisi delle serie storiche sia e soprattutto le proiezioni future che, gioco forza, si basano sui dati del passato. L’aumento esponenziale delle conoscenze e degli strumenti venutisi a creare negli ultimi anni consente oggi di approfondire molti aspetti legati all’influenza che le condizioni climatiche esercitano sullo sviluppo del complesso biotico costituente l’ecosistema vigneto. La ricerca e la spiegazione di queste relazioni è una delle sfide che l’agrometeorologia si pone nel tentativo di predisporre strumenti in grado di ottenere il miglior risultato produttivo anche in un contesto di spiccata variabilità climatica. I dati climatici di Albugnano sono stati forniti dal CNR-IMA di Torino. I dati di Castelfranco Veneto sono stati forniti da ARPAV - U.O. di Agro-Biometeorologia - Teolo (PD). I dati di Marsala sono stati forniti da Regione Siciliana, Assessorato Agricoltura e Foreste, SIAS. 27 28 29 30 31 EVENTI CLIMATICI MEMORABILI DEL PASSATO Periodi di lunga siccità, gelate catastrofiche, inverni eccezionalmente miti, sono sempre occorsi, come si può desumere dalle citazioni sottoelencate, tratte da testi di fine ‘800 di Domenico Ragona. 32 I PORTINNESTI DELLA VITE L’ammissione alla coltura dei portinnesti è in Italia regolata a livello nazionale. Nel Catalogo redatto dal MAF, aggiornato al 2008, se ne contano 38 fra cui i viticoltori possono scegliere. In realtà quelli effettivamente utilizzati su larga scala sono molti meno e di essi, cercheremo di dare una breve ma significativa descrizione nelle prossime pagine evidenziandone i caratteri principali. La descrizione completa anche dei portinnesti meno utilizzati e la bibliografia sono disponibili sul nostro sito www.viten.net 33 Suddivisione percentuale dei portinnesti Fonte: Tempesta ( MIVA ) M. Fiorilo ( ENOTRIA) kober 5 BB (20 %) 125 AA (2 %) 1103 P (26 %) 161.49 C (1 %) SO4 (16 %) 41 B (1 %) 140 Ru (11 %) 3309 C (1 %) 420 A (6 %) 34 EM (1 %) 779 P (5 %) 101-14 (1 %) 775 P (3 %) Teleki 5C (1 %) 110 R (2 %) Altri (3 %) 157.11 C (2 %) Caratteristiche dei principali portinnesti ammessi alla coltura (da Fregoni, modificato) 34 Portinnesti della vite: KOBER 5BB Incrocio: Vitis Berlandieri x Vitis Riparia costituito da Kober, Ispettore della viticoltura austriaca che, in un grande vivaio presso Vienna, intraprese un lavoro di selezione riuscendo a isolare, tra il 1893 ed il 1896, alcuni pregevoli portinnesti, tra cui il 5BB. Il lavoro era partito da piante di Teleki 5, ottenute dall’ungherese Sigsmund Teleki da un incrocio Berlandieri x Riparia. Descrizione ampelografica - fiore: femminile tomentosità foglia: vellutata forma foglia: orbicolata lobatura foglia: intera seno peziolare: ad U grandezza foglia: grande dentatura foglia: poco evidente tomentosità germoglio: setoloso colore nodi: violaceo Adattabilità - terreni argillosi: media compatti: media acidi: media salini: scarsa superficiali: scarsa profondi: buona con scheletro prevalente: buona calcarei: resistenza media (fino al 20-22% di calcare attivo) - umidità prolungata (asfittici): media - siccità prolungata: scarsa con Regina, Perla di Csaba, Delizia di Vaprio, Panse precoce, Moscato di Terracina (Pàstena, 1976); Cannonau, Carmenère, Garganega, Inzolia (Regina), Lambrusco grasparossa (Moretti et al., 2005) - vigoria alla marza: buona - emissione polloni: media - suscettibilità alle virosi: piuttosto sensibile Resistenza alle malattie - fillossera: buona - Agrobacterium tumefaciens: media - nematodi: buona Sensibilità alle carenze - sensibile alla carenza di Ca - predisposizione all’apoplessia: molto sensibile Altre caratteristiche Distribuzione geografica - apparato radicale: fascicolato, sviluppato e profondo, ben distribuito - radicazione: discreta, rapida - ristoppio: media adattabilità - attecchimento in vivaio: ottimo - affinità d'innesto: non presenta problemi di affinità eccetto che Utilizzato maggiormente al Nord e al Centro Italia; incontrò il generale interesse dei vivaisti e dei viticoltori, per poi subire una riduzione negli anni 95 – 2000. Oggi è in ripresa. Interazione varietà-portinnesto e influenze sull’uva Tende a dare produzioni abbondan- ti e discreto grado zuccherino, ma con acidità titolabile elevata (Gily, 1997). In terreni fertili predispone ad attacchi botritici e può causare ritardi di maturazione. Alla carenza idrica risponde con produzioni limitate e di scarsa qualità (Lavezzi et al., 1993). Per le varietà a bacca rossa, i buoni risultati che fornisce con Barbera (Bovio et al., 1988) e Cabernet Sauvignon (Peterlunger et al., 1998), anche da un punto di vista qualitativo non sempre vengono confermati in altre cultivar che spesso lamentano un’elevata resa specie in terreni fertili, non sempre accompagnata dalla qualità attesa (es. Dolcetto e Grignolino). I vitigni bianchi per contro sembrano non avere eccessive controindicazioni, pare anzi esaltare le qualità del Sauvignon (Peterlunger et al., 1998), mentre su Moscato è ricercato perché si ottengono mosti più ricchi in linalolo (Bottero et al., 1999). Favorisce la rapida messa a frutto del vigneto (Moretti et al., 2005). All’impianto offre una buona ripresa, anche se messo a dimora con forcella, privato di quasi tutto l’apparato radicale (Lavezzaro et al., 2007). Consigliabile per terreni 35 36 37 38 39 40 Varietà di vite coltivate in Italia Riportiamo alcune statistiche relative ai principali vitigni coltivati nel nostro Paese. In seguito viene fornito l’elenco delle varietà ammesse alla coltivazione in Italia. I dati sono ricavati dal Registro Nazionale delle Varietà di Vite, aggiornato al 2005. 41 42 REGISTRO NAZIONALE DELLE VARIETÀ DI VITE (D.P.R. 24 dicembre 1969, n° 1164) SEZIONE I – vitigni ad uve da vino Cod Denominazione varietà 001 Abbuoto N. 347 Abrusco N. 266 Aglianico Del Vulture N. 002 Aglianico N. 003 004 005 006 007 Aglianicone N. Albana B. Albanello B. Albaranzeuli Bianco B. Albaranzeuli Nero N. 008 Albarola B. 267 Albarossa N. 009 Aleatico N. 011 Alicante Bouschet N. 010 Alicante N. 315 012 013 014 015 016 017 018 413 020 019 021 022 373 023 024 Alionza B. Ancellotta N. Ansonica B. Arneis B. Arvesiniadu B. Asprinio Bianco B. Avana’ N. Avarengo N. Baratuciat B. Barbera Bianca B. Barbera N. Barbera Sarda N. Barsaglina N. Becuet N. Bellone B. Bervedino B. 025 Biancame B. 026 027 028 029 030 Bianchetta Genovese B. Bianchetta Trevigiana B. Bianco D’alessano B. Biancolella B. Biancone B. 032 Bombino Bianco B. 033 034 035 348 326 036 037 Bombino Nero N. Bonamico N. Bonarda N. Bonda N. Boschera B. Bosco B. Bovale Grande N. 038 039 040 268 Bovale N. Bracciola Nera N. Brachetto N. Bric N. Sinonimi Glianica, Glianico, Ellanico, Ellenico (26) Bianchetta Genovese B. Cod Denominazione varietà 269 042 043 044 045 046 047 048 049 314 050 Bussanello B. Cabernet Franc N. Cabernet Sauvignon N. Caddiu N. Cagnulari N. Calabrese N. Caloria N. Canaiolo Bianco B. Canaiolo Nero N. Canaiolo Rosa Rs. Canina Nera N. 051 Cannonau N. (51) Cannonau, (236) Tocai Rosso N., Cannonao, Garnacha Tinta, Granaccia, Grenache, Guarnaccia, Gamay(1) Lancellotta Inzolia , Insolia 053 Carica L’asino B. 052 Caricagiola N. 054 Carignano N. 336 Carmenere N. 055 365 369 056 398 057 058 Cacchione (244) Trebbiano Toscano B., Bianchello (8) Albarola B. Janculillo, Janculella Ottenese, Bombino*, Bonvino* Bombino*, Bonvino* Uva Rara (2) Bovale Di Spagna, Bovale* Bovaleddu 059 405 378 060 061 298 270 379 391 062 388 390 063 064 065 066 067 406 414 068 304 271 069 070 328 272 071 349 072 Carricante B. Casavecchia N. Casetta N. Castiglione N. Catalanesca B. Catanese Nero N. Catarratto Bianco Comune B. Catarratto Bianco Lucido B. Cavrara N. Centesimino N. Cesanese Comune N. Cesanese D’affile N. Chardonnay B. Chasselas Dorato B. Chatus N. Chenin B. Ciliegiolo N. Cividin B. Cjanorie N. Clairette B. Cococciola B. Coda Di Volpe Bianca B. Colombana Nera N. Colorino N. Corbina N. Cordenossa N. Corinto Nero N. Cornallin Rs. Cornarea N. Cortese B. Corvina N. Corvinone N. Cove’ B. Croatina N. Crovassa N. Damaschino B. Sinonimi Cabernet* Cabernet* Cagniulari Nero D’avola Drupeggio, Canaiolo * (10) Alicante N., (236) Tocai, Rosso N., Garnacha Tinta, Granaccia, Grenache, Cannonao, Gamay(1) Cabernet Nostrano, Cabernet Italiano*, Cabernet* Catarratto* Catarratto* Cesanese* Morettone Coda Di Volpe Corbinella Bianca Fernanda (3) Cruina Bonarda (4) 43 44 45 46 47 48 Vitigni Autoctoni LOCALI non ancora ammessi alla coltura I vitigni autoctoni rappresentano per la vitivinicoltura italiana una ricchezza unica, sia da un punto di vista culturale che economico. L’interesse per le varietà di nicchia è negli ultimi anni cresciuto moltissimo, anche per la necessità di differenziarsi da una produzione di massa con la quale non possiamo e non dobbiamo competere. Una di- stinzione netta fra vitigni autoctoni considerati minori, non sempre è così immediato. Trovandoci di fronte ad una scelta, abbiamo deciso in questa sede di classificare come minori quelle varietà non ancora iscritte nel Catalogo Nazionale. Essendo un argomento in continuo divenire è probabile che vi siano alcuni errori o imprecisioni, delle quali ci scusia- mo, e saremmo ben lieti di ospitare sul nostro sito qualsiasi appunto o correzione il lettore voglia proporre. Nel redigere questo elenco ci siamo avvalsi della gentile collaborazione di alcuni esperti che cogliamo l’occasione di ringraziare: Anna Schneider, Osvaldo Failla, Severina Cancellier, Gaetano Ciolfi. 49 50 I CLONI DELLA VITE L’elenco e le caratteristiche dei cloni sono tratti dalle riviste “Vignevini” n°12 del 2007, pag. 62-89, n° 1-2, pag. 70-94 e n° 3 pag. 81-91 del 2008, per gentile concessione de “Il Sole 24 ore”. Si è fatto riferimento inoltre al “Catalogo dei Cloni di Vite” dell’Unione Italiana Vini Editrice, in collaborazione con Enovitis del 2007. Sono state aggiunte considerazioni e suggerimenti di alcuni costitutori citati nei ringraziamenti a pagina 4: Coordinatore: GIANCARLO MORETTI, Istituto Sperimentale Viticoltura, Conegliano (TV) PRAZ G., RIGAZIO L.: Institut Agricole Régional, Aosta; MANNINI F.: CNR Istituto di Virologia Vegetale - Sez. Viticoltura, Grugliasco (TO); BONGIOLATTI N.: Fondazione Fojanini di Studi Superiori, Sondrio; BRANCADORO L., VALENTI L.: Dip. Prod.Vegetali, Sez. Colt.i Arboreee - Fac. Agraria, Università Studi Milano; RAIFER B.: Centro Sper.Agraria e For. Land/U. Forstwirtschaftliches Versuchszentrum - Laimburg, Vadena/Pfatten (BZ); MALOSSINI U.: Istituto Agrario S. Michele a/A (TN); BOSELLI M.: Dip. Scienze, tecnologie e Mercati vite e vino, S. Floriano (VR) ANGELINI U.: Libero Professionista, Verona; COSTACURTA A., CANCELLIER S.: CRA Centro Ricercha Viticoltura, Conegliano (TV); TEMPESTA G.: Vivaio Enotria, Cavasagra di Vedelego (TV); SARTORI E., ANACLERIO F.: Vivai Cooperativi Rauscedo, Rauscedo (PN); COLUSSI G., MUCIGNAT D.: Centro Regionale Vitivinicolo Friuli V.G., Udine; FABBRO A.: Ersa agricola s.p.a., Az. Pantianicco, Beano di Codroipo (UD); ZAMBONI M.: Istituto Coltivazioni Arboree - Fac. Agraria, Università Cattolica “Sacro Cuore”, Piacenza; INTRIERI C., SILVESTRONI O.: Dipartimento Colture Arboree, Università Studi Bologna; NIGRO G.: C.R.P.V., Faenza (Ra); PIAIA M.: Ufficio Gestione Risorse Ambientali ed Agricole, San Marino (RSM); TOCCHETTI G.: Libero Professionista, Due Carrare (PD); BANDINELLI R.: Dipartimento Ortoflorofrutticoltura, Università Studi Firenze; BERTUCCIOLI M.: Dipartimento Biologia Agraria, Università Studi Firenze; GIANNOZZI L.: Consorzio Chianti, Firenze; SCALABRELLI G.: Dip. Coltivazione e Difesa Specie Legnose, Sez. Coltivazione Arboree, Università Studi Pisa; EGGER E., STORCHI P.: CRA - Centro Ricerca Viticoltura, Arezzo; CARTECHINI A.: Dipartimento Arboricoltura e Protezione Piante, Università Studi Perugia San Pietro; CIOLFI G., GAROFOLO A.: CRA - Istituto Sperimentale per l’Enologia, Velletri (RM); SEGHETTI L.: Ist. Tec. Agrario “C. Ulpiani”, Ascoli Piceno; VIRGILI S.: ASSAM - Regione Marche, Ancona; MANZO M.: Regione Campania, Assessorato Agricoltura, SeSIRCA, Napoli; MOIO L.: Dipartimento Scienza degli Alimenti, Università Studi Napoli “Federico II”; ODOARDI M.: Agenzia Regionale per i Servizi di Sviluppo Agricolo in Abruzzo, Avezzano (AQ); RUSSO G.: Istituto Coltivazioni Arboree, Università Studi Bari; LIUZZI V.A.: Istituto Tecnologia Agro-Alimentari, Università Studi Bari; GRANATA G.: Istituto Patologia Vegetale, Università Studi Catania; GRAVIANO O.: Consorzio Interprovinciale Frutticoltura, Cagliari; DEIDDA P.: Istituto Coltivazioni Arboree, Università Studi Sassari; PROTA U.: Istituto Patologia Vegetale, Università Studi Sassari; ELENCO DEI COSTITUTORI CON LE RISPETTIVE SIGLE DI IDENTIFICAZIONE Camera Commercio Industria Artigianato e Agricoltura, Alessandria: AL; Centro Studio Miglioramento Genetico della Vite (ora Istituto di Virologia Vegetale - Sez. Viticoltura), CNR, Torino: AO, AL, AT, CN e CVT; Centro Selezione Vite c/o Ist. Tecn. Agr. “C. ULPIANI”, Ascoli P.: AP, CSV; Centro Sper. Agraria e Forestale/Land - U.Forstwirtschaftliches Versuchszentrum-Laimburg, Vadena/Pfatten (BZ): Lb; Consorzio Agrario Siena: CH; Consorzio Chianti, Agenzia Regionale Sviluppo e Innovazione Settore Agricolo-Forestale-Regione Toscana, Dipartimento Coltivazione e Difesa Specie Legnose, Sezione Patologia Vegetale - Università Pisa: C, Futuro; Consorzio lnterprovinciale Frutticoltura di Cagliari: CFC; 51 CRA - Istituto sperimentale Enologia - Sez. Operativa Periferica Velletri: A; CRA - Istituto sperimentale per la Patologia Vegetale - Roma: A; Dipartimento Ortoflorofrutticoltura Università Firenze ed altri Enti: Dip.to Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche Università Firenze: U.S. FI PI con le sigle: BRO, BS, F-A, MBD, Mp, N, Np, P, SS; Agriserv-Dip.to Coltivazione e Difesa specie Legnose - Sez. Patologia Vegetale - Università Pisa: Agri; Dip.to Biotecnologie Agrarie Università Firenze, Dip.to Difesa e Coltivazione specie Legnose - Sez. Patologia Vegetale e Sez. Coltivazioni Arboree - Università Pisa, Consorzio Vino Chianti Classico, Agenzia Regionale Sviluppo e Innovazione Settore Agricolo-Forestale-Regione Toscana: CCL, RO; Dip.to Difesa e Coltivazione specie Legnose – Sez. Patologia Vegetale-Università Pisa, Tenuta Col d’Orcia: CDO; Dip.to Difesa e Coltivazione specie Legnose - Sez. Patologia Vegetale-Università Pisa, Progetto Agricoltura s.r.l.: P.A.; Vivai Cooperativi di Rauscedo, Consorzio della denominazione “San Gimignano”, Agenzia Regionale Sviluppo e Innovazione Settore Agricolo-Forestale-Regione Toscana: UFI R CS, GIMIGNANO; Provincia di Grosseto - Dip. attività produttive, lavoro e società Settore sviluppo rurale e attività produttive, Dip. Coltivazioni e Difesa delle Specie Legnose, Univ. Pisa; Dip. Ortoflorofrutticoltura, Univ. Firenze; CRA - Centro Ricerca Viticoltura, Conegliano; Istituto Agrario San Michele a/A: Cosa, Marem, Sirena, Settefinestre, Sileno; Dipartimento Arboricoltura, Botanica e Patologia Vegetale, Dipartimento Scienza Alimenti Università Napoli, Regione Campania SeSIRCA: AV, BN; Dipartimento Coltivazione e Difesa specie Legnose, Sez. Patologia Vegetale Università Pisa, Dip.to Scienza e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche Università Firenze: U.S. PI FI e le sigle: CENAIA, MONTALCINO, MUGELLO, NIPOZZANO, PECCIOLI, S. LUCE, S. LUCIA; Dipartimento Protezione delle Piante dalle Malattie, Istituti Coltivazione Arboree e Tecnologia Agro-Alimentare, Fac. Agraria Università Bari: UBA; Dipartimento Protezione delle Piante dalle Malattie, Istituti Coltivazione Arboree e Tecnologia Agro-Alimentare, Fac. Agraria Università Bari ed altri Enti; Agenzia Regionale per i Servizi di Sviluppo Agricolo-Abruzzo: - RA; Dipartimento Produzioni Vegetali. Sez. Coltivazioni Arboree Università Studi Milano ed altri Enti: Consorzio Tutela Vini DOC “Verdiccchio dei Castelli di Jesi”: UNIMI-CASTELLI di JESI VL VR; Az. Val di Maggio A. Caprai s.r.l.:UNIMI-CAPRAI; Vitis Rauscedo Soc. Coop. Agricola: UNIM1-VITIS; ASSAM - Marche: UNIMI-VV; Ente Regionale Sviluppo Agricoltura Friuli Venezia Giulia: ERSA FVG; Fondazione Fojanini di Studi Superiori Regione Lombardia Dir. Generale Agricoltura: Chi, P, R; Institut Agricole Régional di Aosta: IAR; Istituto Agrario di San Michele a/A: SMA, ISMA; in collaborazione con altri Enti: Istituto Sperimentale per la Viticoltura Conegliano: SMA - ISV; Istituto Coltivazioni Arboree Fac. Agraria Università Studi Milano: B, BM, BS, DD, LL, NF, V; Istituto Patologia Vegetale Fac. Agraria Università Studi Milano: MI; Istituti Coltivazione Arboree (ora Di.Pro. Ve. Sez. Coltivazioni Arboree) - Patologia Vegetale Università Studi Milano ed altri Enti: Ist. Tecnico Agrario di S. Michele a/A, Regione Toscana, Villa Banfi s.r.l.: BF, Janus, Tin; Centro Vitivinicolo Prov.le Brescia: - BRIXIA, ERPT, MIDA, STWA; Centro Vitivinicolo Prov.le Brescia-Regione Lombardia: CVP, MIRA; Istituto Coltivazioni Arboree Fac. Agraria Università Cattolica Sacro Cuore Piacenza: PC; Istituto Coltivazioni Arboree (ora Dip.to Colture Arboree) Fac. Agraria Università Bologna: T, CAB; Istituto Coltivazioni Arboree (ora Dip. to Arboricoltura e Protezione Piante) Fac. Agraria Università Perugia: ICA-PG; Istituto Coltivazioni Arboree - Patologia Vegetale Fac. Agraria Università Sassari: CAP VS; Istituto Patologia Vegetale Fac. Agraria Università Catania, Cantina Sperimentale Milazzo, Cantina Sperimentale Noto: AM, Bis, CS, DF, FC, NF, NV; Istituto Sper. per la Viticoltura Conegliano (ora CRA - Centro Ricerca Viticoltura): ISV; Istituto Sperimentale per la Viticoltura Conegliano e altri Enti (ISV): Angelini U.: - Angelini; Camera di Commercio di Vicenza: CVI; Camera Commercio IndustriaArtigianato edAgricoltura di Lecce: sn-Cle; Centro Regionale Vitivinicolo Friuli V.G.: -F; Centro Selezione Vite c/o ITAS “C. ULPIANI”, Ascoli P,: - CSV; Comitato Vitivinicolo Veronese: – CV; Dip.to Arboricoltura e Protezione Piante, Università Studi, Perugia, Agenzia Regionale Umbra per lo Sviluppo e l’Innovazione in Agricoltura, Perugia: -ICA-PG; Ente Sviluppo Agricoltura Veneto (ora Regione Veneto - Veneto Agricoltura): -ESAV, -V; Istituto di Virologia Vegetale - Sez. Viticoltura, CNR, Torino e altri Enti: MartiniRossi: Martini Rossi CVT; Tocchetti G. (ora Vitis Rauscedo Soc. Coop. Agr. ed altri Enti): FEDIT - CSG, - CH; Tocchetti G. ed altri Enti: FEDIT ESAVE (ora CRPV); Ufficio Gestione Risorse Ambientali ed Agricole - Repubblica San Marino: B, CN, CR, M, R, RL; Vivai Cooperativi di Rauscedo: Rauscedo, VCR; Vivaio Enotria s.s. – C.I.V.V. Ampelos: TEA, Ampelos TEA; Vivaio Enotria s.s. - C.I.V.V. Ampelos e altri Enti: Dalmonte Guido e Vittorio s.s. Soc. Agr.: D; Dip. Coltiv. e Difesa Specie Legnose - Sez. Patologia Vegetale Univ. Pisa: Ampelos TEA; Vivai Cooperativi di Padergnone, Longobardi A. : VCP-VL; Consorzio Italiano Vivaisti Viticoli Ampelos con altri Enti: Vivai Cooperativi di Padergnone: Ampelos VCP; Vivaio Enotria s.s., Vivai Cooperativi di Padergnone: Ampelos EVA; 52 Clone Caratteri Viticoli Vigoria Produzione Fertilità Attitudini Enologiche Resistenza Per. Oid. Bot. Alcol Acidità Corpo Note Attitudine Aglianico n. alta ampiezza; aromi liberi; per VCR 2 (biotipo 1,37 sostenuta ottima ++ + struttura lungo invecchiamento Taurasi) 1995 alta intensità; aromi liberi per VCR 7 (biotipo alcolico acidulo strutturato 1,41 + ++ lungo invecchiamento Taurasi) 1994 ottima antociani e stabilità colore elevaVCR 13 (biotipo 1,51 sostenuta struttura ++ ti; adatto a tagli con VCR 7 e 2 Taurasi) 1996 alta intensità; aromi liberi; inVCR 23 (biotipo 1,51 buona strutturato + + vecchiamento prolungato Taurasi) 1999 ottima VCR 103 (biotipo 1,40 sostenuta ottimo livello antocianico ++ + struttura Taurasi) 2005 per vini anche relativamente VCR 106 (biotipo 1,42 sostenuta strutturato ++ + giovani Taurasi) 2005 VCR 109 (biotipo 1,44 sostenuta strutturato per vini fruttati e giovani ++ + Taurasi) 2005 ottima polifenoli, antociani e tannini toVCR 111 (biotipo 1,40 sostenuta struttura ++ + tali elevati; alti aromi glicosidati Taurasi) 2003 AV 02 (biotipo 1,42 acidulo strutturato intenso profilo aromatico Taurasi) 1999 AV 05 (biotipo 1,40 strutturato complesso profilo aromatico Taurasi) 1999 AV 09 (biotipo 1,23 robusto ottimo dopo 3 anni Taurasi) 1999 UNIMI-VITIS-AGT 1,21 fresco strutturato VV 421 2005 UNIMI-VITIS-AGTB 1,47 fresco strutturato VV 411 2005 buona buona ampiezza e intensità aromi gliVCR 11 (biotipo 1,51 contenuta - alcolicità struttura cosidati; da invecchiamento Vulture) 1997 struttura dà vini particolarmente fruttati e VCR 14 (biotipo 1,51 consistente speziati; medio invecchiamento Vulture) 1997 U.Vitis-AGV VV 401 1,31 strutturato (b.Vulture) 2005 U.Vitis-AGV VV 404 1,38 strutturato (b.Vulture) 2005 Ampelos TEA 22 1,50 fresco strutturato medio-lungo invecchiamento (b. Taburno) 2008 Ampelos TEA 23 1,55 strutturato ricco di note speziate (b. Taburno) 2008 In generale i cloni si caratterizzano per bassa produttività e vigoria contenuta eccetto VCR 106 e VCR 109 che si distinguono per grappoli più grandi e maggiore vegetazione Albana b. Rauscedo 4 (b. Serra) 1969 1,29 -- ++ VCR 21 1994 1,08 + + ++ AL 7 T 1976 0,87 + + -- buona leggero fruttato alcolico acidità duratura buona struttura adatto per vini frizzanti e per appassimento alcolico buona fine adatto per vini amabili buona struttura buona struttura si presta all’appassimento AL 14 T 1976 0,91 + + +- alcolico buona AL 17 T 1977 1,17 + alcolico buona AL 18 T 2008 1,05 non si presta ad appassimento; adatto a vini fermi e secchi LEGENDA xxxx il numero in blu accanto al nome del clone si riferisce all’anno di omologazione VIGORIA: Elevata Buona Media Scarsa PRODUZIONE: Elevata Buona Media Scarsa TAGLIA GRAPPOLO: Grande ATTITUDINI ENOLOGICHE: Medio Piccolo Adatto all’invecchiamento Resistenza (alle malattie) Per. = peronospora; Oid. = oidio; Bot. = botrite Di pronta beva Per spumantizzazione 53 54 55 56 57 58 59 60 61 62 63 64 65 Clone Caratteri Viticoli Vigoria Attitudini Enologiche Resistenza Produzione Fertilità Per. Oid. Bot. Alcol Acidità Corpo Note Attitudine Malvasia Bianca Lunga b. Cenaia 2 1976 1,17 - alcolico MBD-F7-A2-11 1978 1,45 - + basso FEDIT 26 CH 1990 1,36 - + FEDIT 27 CH 1990 1,35 - + Rauscedo 2 1969 1,22 + + VCR 10 1995 0,79 - UBA-RA MV 9 2002 1,08 da uvaggio scarsa acidulo sostenuta strutturato Malvasia Istriana b. adatto come passito per la produzione di vin santo adatto come passito per la produzione di vin santo in uvaggio dà struttura e sapidità; tende a ossidarsi; tenue profumo migliora gli uvaggi e tende a non ossidarsi; molto profumata strutturato migliora l’uvaggio ottima struttura VCR 4 1995 1,25 + VCR 113 2006 1,55 + + strutturato VCR 114 2006 1,56 + strutturato VCR 115 2006 1,56 + ottima struttura adatto all’invecchiamento; leggermente aromatico per vini fruttati con sentori moscati ottimo il taglio con VCR 113; per vini giovani ottimo il taglio con VCR 4; anche per l’invecchiamento ERSA-FVG 120 2002 1,39 strutturato da consumarsi fresco ERSA-FVG 121 2002 1,31 strutturato ERSA-FVG 122 2008 1,87 media struttura si presta alla produzione di vini da evoluzione per vini giovani o di media evoluzione ERSA-FVG 123 2008 1,89 corposo da media evoluzione buona + Merlese n. 1,00 + + ++ strutturato breve invecchiamento; all’uvaggio porta struttura e colore MAM-PA 1 1,38 + + - strutturato VCR 432 2008 1,52 ++ in uvaggio col Chianti migliora colore e profumo raramente in purezza, per lo più in uvaggi SMA-ISV 222 1992 1,35 - alcolico strutturato SMA-ISV 237 1992 1,56 - alcolico strutturato Rauscedo 2 1969 0,64 + + + VCR 12 2000 1,30 ISV-CV 87 1980 1,19 ISV-CV 100 1980 1,31 CAB 1 Mammolo n. fresco strutturato Manzoni Bianco b. Molinara n. ISV-CV 3 1991 ++ adatto all’uvaggio da uvaggio; profumo delicato e leggero vino rosato, di pronta beva + + in miscela con altri cloni ISV aggiunge alcolicità 66 67 68 69 70 71 72 73 74 75 76 77 78 79 80 81 82 83 84 85 86 Il terreno Vengono riportate alcune sintetiche informazioni riguardanti il terreno, le relative analisi e gli elementi nutritivi, in buona parte tratte dal volume “Biovitienologia ... o no?” edizioni VitEn Suddivisione percentuale dei vigneti italiani in funzione della pendenza, con distinzione tra Nord, Centro e Sud a fine XX secolo. Negli ultimi cento anni è notevole lo spostamento della viticoltura verso sud e verso i terreni pianeggianti. (da Vigna Nuova - Edizioni VitEn) 87 Il terreno di alcune zone viticole rinomate (da Vigna Nuova - Edizioni VitEn) 88 Effetti degli elementi nutritivi sulla vite, sull’uva e sul vino Analisi del terreno fisico - chimiche Analisi fogliare 89 Procedura per il campionamento Appezzamento con estensione massima di tre ettari 1 2 5 D 3 4 A B C E F G N.B. contenitori e attrezzature devono essere esenti da residui di concimi o fitofarmaci Parametri che individuano il tipo di terreno (da Vigna Nuova - Edizioni VitEn) 90 ANALISI CHIMICHE DEL TERRENO Costo delle analisi chimiche del terreno e fogliari (i valori possono variare in modo consistente a seconda del metodo) Risulati di analisi ottenute dallo stesso laboratorio su terreni provenienti da diverse regioni. Per gentile concessione di Demetra - Pescia (PT) - www.demetralab.it 91 Dotazione del terreno in macro e micro-elementi (mg/kg) e sostanza organica (%) 92 DATI SULLA MECCANICA VITICOLA La meccanizzazione è ormai l’aspetto principale per quanto riguarda la lavorazione del vigneto. Le informazioni in merito sono soggette ad una rapidissima evoluzione e, in ogni caso, sono ben disponibili presso costruttori e rivenditori. In questa sede ci limiteremo ad accennare a qualche dato tecnico riferito in particolare alla vendemmia meccanica. Pendenze massime di sicurezza per le lavorazioni in vigneto Pendenza longitudinale (%) Trattore a 2 ruote motrici 30 Trattore a 4 ruote motrici Trattore cingolato Pendenza trasversale (%) Larghezze capezzagne (m) 30 2 - 5* 50 40 2 - 5* 70 50 - 60 2 - 5* Vendemmiatrici trainate 40 30 5 - 8* Vendemmiatrici semoventi 40 30 5 - 7* (*) La larghezza della capezzagna varia in funzione di numerosi parametri tra i quali: pendenza, larghezza dei filari, attrezzo portato o trainato dalla trattrice. Inoltre si deve valutare se, in fase di inversione, si accettano una o più manovre, oppure, soluzione ottimale, si può girare senza dover invertire la marcia. Larghezza delle trattrici da vigneto Trattore a quattro ruote motrici Minimo 0,98 Trattore cingolato (m) Massimo 1,70 0,95 (m) 1,70 Vendemmia meccanica Condizioni operative Oltre alle pendenze e alle dimensioni delle capezzagne già indicate, occorono sostegni adeguati, in grado di sopportare le percussioni degli organi scuotitori. I pali sono adatti nell’ordine decrescente che segue: ferro, plastica riciclata con anima in ferro, legno, cemento precompresso con spigoli arrotondati, cemento precompresso, cemento vibrato. Quest’ultimo presenta, di solito, gravi difficoltà. Non ci sono problemi per i fili, purchè siano integri. Per gli accessori è determinante che non sporgano oltre lo spessore del palo e non si sgancino cadendo nella tramoggia. Alcune caratteristiche di vendemmiatrici semoventi New Holland Sesti filari (m) VN 0,95 - 1,50 Alt. scavallamento (m) Largh. macchina (m) 1,6 2,80 Pot. motore (CV) Alt. min. raccolta (m) 128 - 175 0,25 VM 1,4 - 1,8 1,65 3,00 128 0,25 VL 1,8 e oltre 3,00 - 2,65 3,00 128 - 175 0,25 VX 2,2 e oltre 3,00 3,00 175 0,25 Alma 1,60 e oltre 2,70 2,50 100-150 0,20 A seconda dei tipi di terreno le macchine possono montare pneumatici di diversa larghezza: 480, 540 e 600 mm. Percorribilità su strade: fino a 3,30 m di larghezza le macchine possono circolare spostandosi come una normale mietitrebbia. Per trasporti a distanza su camion si tratta di un carico speciale da effettuarsi secondo le norme della circolazione stradale. 93 94 Costi d’impianto e di gestione del vigneto Costo indicativo dei drenaggi Tipo tubazione Cemento Flessibile doppia parete HD PE Flessibile rivest. con geotessile Costo indicativo di livellamenti e scasso Diam. mm Costo/m 50 9,00-10,00 75 90 110 75 90 110 Costo indicativo di alcuni sostegni 1,02-115 1,32-140 1,80-190 1,53-160 1,98-2,10 2,70-2,90 Descrizione Macchina modalità Euro Scasso Aratura 0,13-0,16 Ripper 0,09-0,11 Miniescavatore 40 - 45 ora Escavatore 20 t 70 - 75 ora Escavatore 25-35 t 75 - 90 ora Livellamento Cingolato 150 CV 65 - 75 ora 95 Costo indicativo della messa in opera di sostegni e barbatelle Caratteristiche dei principali fili per vigneto Caratt. filo “Crapal Optimum” TOP 50 Costi indicativi per l’estirpo 96 Tabelle per la gestione dei costi d’impianto e di conduzione del vigneto Il computer consente di effettuare calcoli veloci e ripetuti. Necessita però di un programma, anche semplicemente un foglio di calcolo appositamente predisposto, allo scopo di ridurre al minimo le voci imputate ed avere indicati tutti i dati richiesti. Ad esempio con il foglio di excel riportato molto rimpicciolito sulla destra si possono calcolare istantaneamente tutti i costi d’impianto. Questo piccolo programma risulta particolarmente utile per coloro che devono seguire diversi vigneti in fase d’impianto (preventivi, variazioni in corso d’opera, consuntivi). Disponendo di diversi fogli già compilati con tipologie diverse di sostegni basta imputare il sesto d’impianto e la superficie per aggiornare istantaneamente tutti i dati. Per la gestione delle lavorazioni e dei trattamenti possono invece utilizzarsi i fogli sotto riportati come esempio. Qualsiasi esperto può realizzare un programma di questo tipo. Sono solo richiesti tempi lunghi per portarlo ad un livello di funzionalità ottimale. Per maggiori informazioni sul CD che contiene tutti questi programmi e sul costo: www.viten.net o [email protected] 97 98 Costo di gestione nei primi due anni improduttivi (euro/Ha) (da Corazzina, modificato) Costo di gestione di un vigneto in produzione (euro/Ha) (da Corazzina, modificato) Annotazioni 99 Programma per la gestione dei trattamenti 100 essenze erbacee Famiglia: Amaranthaceae Specie: Amaranthus retroflexus (L.) Nome comune: Amaranto comune Cod: AMARE Epoca di emergenza: primavera-estate Fioritura: maggio-ottobre Portamento: eretto Apparato radicale: radice fittonante Foglia: ovale, olivastra, con margine ondulato Fiore: a spighe formanti una pannocchia Colore del fiore: rosa, bianco Frutti: capsula deiscente Altezza: 80-100 cm Ciclo: annuale Riproduzione: per seme Commento: nel nostro Paese è presente sino a 1200 m di altezza; specie nitrofila, ama i terreni permeabili; alcune popolazioni resistono alle triazine Famiglia: Cariofillaceae Specie: Stellaria media (L.) Nome comune: Centocchio Comune Cod: STEME Epoca di emergenza: autunno-primavera Fioritura: primavera-autunno Portamento: prostrato Apparato radicale: radice fittonante Foglia: ovale e appuntita all’apice Fiore: a stella con 5 sepali e 5 petali Colore del fiore: bianco Frutti: capsula piriforme Altezza: 30 cm Ciclo: annuale Riproduzione: per seme Commento: cresce anche all’ombra. Con l’umidità può emettere radici avventizie dai nodi; resiste al freddo, può ospitare il nematode Xiphinema Famiglia: Chenopodiaceae Specie: Chenopodium album (L.) Nome comune: farinaccio comune Cod: CHEAL Epoca di emergenza: tarda primavera-estate Fioritura: giugno-ottobre Portamento: eretto Apparato radicale: radice fittonante Foglia: romboidale e dentata Fiore: in pannocchie Colore del fiore: verdastro Frutti: acheni Altezza: 150 cm Ciclo: annuale Riproduzione: per seme Commento: specie nitrofila, frequente nei terreni lavorati, può ospitare il nematode Xiphinema index. Alcune popolazioni resistono alle triazine 101 presenti in vigna 102 103 104 105 106 107 108 109 110 111 112 113 114 115 Abbiamo intitolato questo capitolo “Essenze erbacee presenti in vigna” in quanto i termini “infestanti” o “malerbe”, sicuramente giustificati in passato per la fatica che richiedeva il loro controllo, oggi ci sembravano inopportuni. Infatti, l’inerbimento controllato, adesso attuabile con sistemi meccanici efficienti e relativamente economici, può considerarsi la salvezza del vigneto dall’erosione per tutti i terreni declivi (figura a fianco). Ma questo è solo il beneficio più appariscente: la maggiore portanza del terreno, il mantenimento di una struttura aerata anche in profondità, l’apporto di sostanza organica, lo stimolo determinante per la vita microbica del terreno, il migliore trattenimento dell’acqua piovana, la facilità di transito per tutti gli interventi manuali e meccanici che derivano da questa gestione del terreno sono ormai dati di fatto imprescindibili. Speriamo che le lavorazioni superficiali ripetute anche 7-8 volte all’anno con rotovator e il diserbo totale con prodotti residuali attuati negli anni 1965-80 restino un brutto ricordo di tecniche da dimenticare. Certo, le erbe che si sviluppano nel vigneto comportano anche qualche inconveniente: il lavoro ed il costo per controllarle, la possibilità di ospitare qualche inquilino poco desiderabile per la vite (nematodi, vettori di virosi, ecc.), una competizione idrica e nutrizionale che, però, solo in qualche caso è problematica e, comunque, risolvibile con una lavorazione occasionale o, più semplicemente , con un una trinciatura raso terra che conserva la vitalità delle erbe, ma ne limita quasi del tutto l’attività. Le erbe sono utili al punto che, se quelle spontanee mancano o sono insufficienti, si può procedere alla semina di essenze ormai sperimentate da anni ed adatte al vigneto. Tra queste citiamo i generi Bromus, Dactylis, Festuca, Lolium, Medicago e Trifolium. Per la tecnica del sovescio sono utili, sempre per esempio, le specie Lupinus spp., Trifolium incarnatun, Vicia sativa e V. pannoica. Occorre ricordare che ogni specie ha il suo habitat ideale, per cui prima della semina è fondamentale studiare l’ambiente e di conseguenza decidere il tipo di essenza o il miscuglio. La semina è talvolta necessaria al nuovo impianto quando le lavorazioni profonde dello scasso hanno ripulito il suolo, rendendolo particolarmente esposto all’erosione. Le sperimentazioni sono però abbanstanza concordi nel registrare, col passar degli anni, la prevalenza di essenze comuni in quella zona, che finiscono per far prevalere la loro vitalità anche sulle specie seminate. Quando in un vigneto le erbe si sviluppano regolarmente significa che, anche se abbiamo apportato piccole quantità di concimi chimici, agrofarmaci e diserbanti (limitati al sottofila) quel terreno è vivo, vitale e si manterrà tale in futuro. Per le specie non descritte consigliamo di consultare il libro “Erbe infestanti delle colture agrarie” di G.Campagna e G.Rapparini - Ediz. L’Informatore Agrario (2008). Altra bibliografia consultabile: Rapparini G. - 2008 - Per diserbare fruttiferi e vite fondamentale il glifosate. L’Informatore Agrario, 41, 52-60. ColugnatiG., Cattarossi G., Crespan G. - 2006 - L’inerbimento nel vigneto moderno. L’Informatore Agrario, 10, 53-66. L’edera, le felci e i rovi (foto sotto) possono, occasionalmente, essere presenti in vigneto creando un notevole ostacolo alla coltivazione 116 Agrofarmaci impiegati in viticoltura I dati sono tratti da WinBDF Banca Dati Fitofarmaci di Ecospì srl Milano, aggiornati a febbraio 2009: database professionale di tutti i fitofarmaci autorizzati in Italia, disponibile nella versione per personal computer e palmare. Per maggiori informazioni e aggiornamenti: www.winbdf.it. Si ringrazia il Dr Marco Borroni per la gentile collaborazione. I nomi di alcuni prodotti sono stati abbreviati, conservandone la specificità. Ci scusiamo per eventuali errori. Nell’elenco che segue, per ogni principio attivo è indicato il nome commerciale che lo contiene, che verrà ripetuto altre volte quando si tratta di miscele con più principi attivi. Sul nostro sito www.viten.net, da questo stesso database, sono invece elencati i prodotti commerciali ed i corrispondenti principi attivi contenuti. Legenda delle formulazioni AE = areosol CS = sospensione acquosa di microcapsule DC = concentrato dispersibile DF = microgranuli idrodispersibili DP = polvere secca E = emulsione EC = emulsione concentrata EO = emulsione acqua/olio EW = emulsione olio/acqua FL = pasta liquida GR = prodotto granulare L = liquido, soluzione (ind. generica) LE= liquido emulsionabile ME = microincapsulato disperso MG = prodotto microgranulare MS = liquido microincapsulato PT = pellet SC = sospensione concentrata SE = suspo emulsione SG = granuli solubili in H2O SL = liquido (concentrato) solubile in acqua SP = polvere solubile in acqua TB = compresse solubili in acqua WG = granuli dispersibili in acqua WP = polvere bagnabile Legenda delle classi tossicologiche T+ = Molto tossico T = Tossico Principi attivi e prodotti comm. p.a. g/l o kg Ditta Xn = Nocivo Xi = Irritante Formu- Classe No lazione tossic. regis. ACARICIDI Abamectina Verde-vertimec (Ip) 18 VERDE-BIO Vertimec (Ip) 18 VERDE-BIO Vertimec E.c. 18 SYNGENTA Zamir 18 18 CHIMIBERG Acrinatrina Orytis (Ip) 75 VERDE-BIO Rufast E-flo 75 AGRIMIX Rufast E-flo 75 CHEMINOVA Rufast E-flo 75 ZAPI Bifentrin Armada Flow 20 TECNITERRA Bif 20 AGRIMIX Bify Flo 20 VERDE-BIO Brigata Flo 20 SIPCAM Bullo 20 AGROWIN Bullo 20 CHEMIA Colt 20 TERRANALISI Eternity 20 NUFARM Nissorun Tandem 20 CERTIS Orpel Fls 20 SCAM Spaikil Double 25 SCAM Vale Sc 20 ITAL-AGRO Wudang 20 ROCCA FRUTTA Zip 20 COMPO Zip 20 CHIMIBERG Clofentezine Agristop 500 AGRIMPORT EC EC EC EC Xn N Xn N Xn N Xn N 14417 14416 08795 13927 EW EW EW EW N N N N 14149 09668 09668 09668 SC SC SC SC SC SC SC SC SC SC SC SC SC SC SC --------N N N ----- 12119 12758 13436 08545 13142 13412 13533 12187 11776 13558 12523 12718 12265 12198 12198 SC -- 07766 Principi attivi e prodotti comm. Apollo Sc Apor 500 Apor 500 Diamond Niagara Preneste Spaikil Double Virens Sc Dicofol A.k. 20 Acar Combi Acar Combi Acared 40 S Acarkill Combi Acarnet E.c. Afd 25 Akarmix 16-2 Aracnol Combi Aracnol D Bakar Plus Dicocid Dicofox Golemix Kiran Ec Mitigan Ragnostop Combi Spaikil Kt Tekel K Uppercut N = Pericoloso per l’ambiente p.a. g/l o kg Ditta Formu- Classe No lazione tossic. regis. 500 500 500 500 500 500 100 500 MAKHTESHIM CHEMIA TERRANALISI AGROWIN ROCCA FRUTTA NUFARM SCAM EUROPHYTO SC SC SC SC SC SC SC SC -Xi N Xi N Xi N Xi Xi N Xi N 07541 11189 11189 10767 10274 10467 12523 11324 230 160 160 340 160 180 240 160 170 197 230 230 160 160 180 180 160 160 160 160 TERRANALISI EUROPHYTO COMPO TERRANALISI SIVAM SEPRAN CIFO TECNITERRA CHIMIBERG CHIMIBERG NUFARM CHEMIA CHEMIA CIFO AGRISYSTEM MAKHTESHIM AGRIMIX SCAM GOWAN TERRANALISI EC EC EC EC EC LE WP EC EC EC LE LE EC EC EC LE EC LE EC EC T+ N Xi N Xi N Xn N Xi N Xi N 12991 12777 12777 01151 13078 04810 10309 12672 13770 11961 13034 12630 12967 13422 12549 12108 12653 13573 12612 12751 Xi N Xi N Xi N Xi N Xi N Xi N Xi N Xi N Xi N Xi N Xi N Xi N Xi N 117 118 119 120 Principi attivi e prodotti comm. p.a. g/l o kg Ditta Formu- Classe No lazione tossic. regis. FUNGICIDI Ampelomyces Quisqualis Aq 10 Wg 580 INTRACHEM Azoxystrobin Quadris 250 SYNGENTA Universalis 94 SYNGENTA Bacillus Subtilis Serenade Wp 21 INTRACHEM Benalaxil Carlit 25 ISAGRO ITALIA Eucrit R 40 SIAPA Fantic M Nc 40 ISAGRO ITALIA Galben R 4-33 40 ISAGRO ITALIA Galben R 4-33 Blu 40 ISAGRO ITALIA Input N 25 SIAPA Sirdate R 40 DU PONT Tairel M 8-65 80 SIPCAM Tairel R 4-33 40 SIPCAM Tairel R 4-33 Blu 40 SIPCAM Benalaxil-m Fantic F Wg 38 ISAGRO ITALIA Fantic M Blu 40 ISAGRO ITALIA Sidecar M Blu 40 SIPCAM Stadio M 40 DU PONT Bentiavalicarb Valbon 18 CERTIS Vincare 18 MAKHTESHIM Bentonite Bentozol 60 0 DAL CIN Sulfurene 0 MORMINO Boscalid Cantus 500 BASF Collis 200 BASF Bupirimate Nimrod 250 Ew 250 MAKHTESHIM Cimoxanil Aksum 300 ROCCA FRUTTA Aliado 4-40 Cm 40 Q. MASSO’ Arpel Triplo 25 SCAM Arpel Triplo Blu 25 SCAM Asco 23 230 AGRIMIX Asco 45 Wg 450 AGRIMIX Axis 45 Wg 455 GREEN RA Biki 40 AGROQUALITA’ Bioxan 300 CHEMIA Cimoram 40 SCAM Cimoram Blu 40 SCAM Cimostar Duo 40 CERTIS Cimostar Wg 450 CERTIS Cimoter 30 Wp 300 TERRANALISI Cimoter 30 Wp 300 MANICA Cimoter 4-40 40 TERRANALISI WG -- 11786 SC SC N Xn N 09210 12879 WP Xi 12628 WP WP WP WP WP WP WP WP WP WP Xi N Xi N Xi N Xi N Xi N Xi N Xi N Xi N Xi N Xi N 09978 13894 13542 09171 05758 12144 13090 06477 13657 06479 WG WP WP WP Xn N Xi N Xi N Xi N 12873 12870 13545 13544 WG WG Xn N Xn N 12262 11948 WP DP Xi Xi 10375 01903 WG SC N Xn N 12862 12866 EW Xi N 13771 WP WP WP WP WP WG WG WP WP WP WP WP WG WP WP WP Xi N Xi N Xi N Xi N Xi N Xi N Xi N 14031 10028 12208 05154 09417 13899 12094 09060 11621 08105 12996 10645 12548 11817 11817 11284 Xn N Xi N Xi N Xn N Xn N Xi N Xi N Xi N Principi attivi e prodotti comm. p.a. g/l o kg Ditta Cimoter Extra Cimox 25 Wp Cimozeb Cixil 45 Wg Combiram Pb Cuprofix C Disperss Cuproxamil 320 Curame 35 Wg Curame 4-40 Curax Curzate Curzate Combi Curzate M Curzate M Df Bianco Curzate R Curzate R Bianco Curzeb Wg Cymotec M440 Cymoxan 45 Wg Cymoxan M Cymoxan R Cyproc Wdg Cytoram Combi Ditioman Equation Pro Faser Fungiman Combi Galatas Combi R Galatas Combi R Galatas Plus Krug Kuki Weinbau Kur 30 Pb Lariem Cr 4-38 Lariem Cr Wdg Lariem Duo Mancy 44 Maxanil Micexanil Micexanil Bianco Moxan - M Moxyl 20 Wp Nautile Dg Orovit R 4-38 Orovit Triplo Ossiram Combi Wp Ossiram Combi Wp Oxacim Oxford Oxford Cop R6 Erresei Triplo S Blu Racimil 42 250 40 450 20 40 30 37 42 200 200 50 40 40 42 42 40 40 450 40 42 400 20 200 300 40 40 20 20 35 450 100 300 40 40 40 40 40 40 40 40 200 50 40 25 20 20 300 200 42 22 42 TERRANALISI SCAM SCAM VERDE-BIO MANICA CEREXAGRI SOCOA Trading MANICA MANICA CHEMIA DU PONT DU PONT DU PONT DU PONT DU PONT DU PONT MANICA TECNITERRA NUFARM NUFARM NUFARM GUABER EUROPHYTO AGRIM DU PONT AGROWIN CEREXAGRI CHEMIA GREEN RA NUFARM AGROWIN AGRIMIX AGRIBIO AGRISYSTEM AGRISYSTEM AGRISYSTEM CHEMIA MORMINO SIPCAM SIPCAM PROCHIMAG ISAGRO ITALIA CEREXAGRI SIVAM SIVAM TERRANALISI SEPRAN EUROPHYTO MAKHTESHIM MAKHTESHIM BAYER TECNITERRA Formu- Classe No lazione tossic. regis. WP WP WP WG WP WG WP DF WP WP WP WP WP WG WP WP WG WP WG WP WP DF WP WP WG WP WP WP WP SC WG DF WP WP DF WP WP WP WP WP WP WP WG WP WP WP WP WP WP WP WP WP Xn N Xi N Xi N Xn N Xi N Xi N NT Xi N Xi N Xi N N Xn N Xi N Xi N Xi N Xi N Xi N Xi N Xi N Xi N Xi N Xn N Xi N Xi N Xn N Xi N Xi N Xi N Xi N Xi N Xi N -Xn N Xi N Xi N Xi N Xi N Xi N Xi N Xi N Xi N Xi N Xi N Xi N Xi N Xi N Xi N Xi N Xi N Xi N Xi Xn N 13243 08875 08106 14213 13108 11637 10402 13150 12979 14209 03553 06926 03555 08443 03532 08299 11490 10677 10948 09089 09760 10347 13125 08760 10119 11666 08909 09958 09958 14184 11147 13343 11112 14212 13102 12044 14075 08529 07057 09070 09548 12933 10187 10267 12364 09636 09636 11846 12934 12932 12912 09516 121 122 123 124 125 126 127 128 129 130 131 132 Elenco delle principali malattie DELla vite in italia Principali malattie virali e loro agenti A cura del prof. Rino Credi DiSTA (Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agroambientali) Patologia Vegetale Alma Mater Studiorum-Università di Bologna VIROSI DI PRIMARIA IMPORTANZA FITOPLASMOSI . 133 Principali malattie causate da batteri Tumore batterico: Agrobacterium tumefaciens (Smith e Townsend) Conn Necrosi batterica: Xylophilus ampelinus Panaagoulos (Willems et al.) Principali malattie causate da miceti 134 Principali acari e insetti di interesse viticolo in Italia A cura del prof. Alberto Alma, Di.Va.P.R.A., Entomologia e Zoologia applicate all’Ambiente “Carlo Vidano”, Facoltà di Agraria, Università degli Studi di Torino Tetranychus urticae Ragnetto rosso bimaculato Eotetranychus carpini Ragnetto giallo della vite Eriophyidae Panonychus ulmi Ragnetto rosso della vite Tetranychidae ACARI Calepitrimerus vitis Ragnetto dell’acariosi INSETTI Colomerus vitis Ragnetto dell’erinosi 135 136 137 Limitatori naturali di interesse viticolo A cura del dott. Enrico Domenico Marchesini - AGREA Centro Studi 138 139 SINTOMI ANOMALI DELLA VITE I viticoltori amano vedere le loro viti sane, rigogliose, produttive. Per ottenere questi risultati impegnano tempo e denaro per coltivare il terreno e nutrirlo, gestire la chioma, difendere i vigneti dai parassiti, raccogliere il prodotto. Però, non è così semplice ottenere i risultati migliori, anche perché la vite, per quanto rustica, adattabile e poco esigente, non è in grado di dichiarare lo stato in cui si trova. Sta quindi al viticoltore “scrutarla” con attenzione e competenza per individuare, al loro sorgere, gli eventuali problemi. Ma questa è la difficoltà maggiore: diagnosticare con esattezza ogni manifestazione per evitare interventi errati, inutili o deleteri. Se, ad esempio, dopo una somministrazione di boro, non capisco che i sintomi evidenziati dalla pianta non sono più di carenza, bensì di eccesso (sintomi molto simili) posso rifare un apporto di questo elemento peggiorando la situazione. Oppure se vedo malformazioni primaverili sulle foglie che interpreto come danno da diserbante del vicino e invece sono tripidi, posso fare una brutta figura con il confinante e non risolvere il problema dell’attacco degli insetti. Se addebito a carenze sintomi di origine virale posso provvedere con inutili somministrazioni e, ovviamente, conservare i danni. O, ancora, come ci è capitato in passato, vedere un agricoltore trattare ripetutamente quattro filari secondo lui colpiti da un attacco precocissimo di botrite... quando invece a colpire era stato il fulmine. Le immagini che seguono, realizzate in 35 anni di scarpinate nei vigneti, pur nella loro incompletezza vorrebbero indicare i sintomi anomali più comuni che si possono riscontrare in vigneto, per rimediare con sollecitudine quando si può, o evitare interventi quando inutili o inadatti. Per facilitare anche il confronto fra sintomi simili, messi volutamente vicini, in un ideale percorso cadenzato dalle stagioni, ad iniziare dall’inverno, i sintomi dovuti a malattie sono posizionati su uno Sfondo giallo quelli dovuti a carenze su uno Sfondo verde quelli dovuti a sintomi diversi su uno Sfondo rosa Sul sito www.viten.net sono già disponibili numerose immagini di sintomi anomali su vite. La raccolta potrà essere arricchita con foto corredate con una didascalia che potrete inviare a [email protected]. Verrà sempre citata la fonte. 140 141 142 143 144 Nella foto grande e nel particolare vite con vistosi sintomi di giallume infettivo, virosi del complesso dell’arricciamento. Le piante infette rimangono tali per tutta la vita e, se vengono propagate, mantengono questa virosi nella progenie. Talvolta l’infezione si estende alle piante vicine, mentre in altre situazioni rimangono un caso isolato anche per decenni. Manifestazioni di acariosi a seguito di attacchi precoci di Calepitrimerus vitis. Eventuali interventi di difesa dovranno ricorrere ad acaricidi. Ingiallimenti dovuti a scolorazione perinervale, virosi del complesso dell’arricciamento, che si comporta come il giallume infettivo, ma con sintomi meno evidenti. 145 Nella foto in alto e in quelle a destra manifestazioni delle malformazioni infettive (appiattimenti, biforcazioni, internodi accorciati e/o a zig-zag). Non ci sono cure, ma solo la possibilità di utilizzare materiale sano in fase di impianto e di sostituzione delle fallanze. La somministrazione di diserbanti disseccanti (tipo diquat + paraquat) in presenza di una leggera brezza o commettendo l’errore di impiegare pressioni elevate che nebulizzano il getto possono causare ingiallimenti diffusi sulle piante. Se la concentrazione del diserbante non è elevata, il danno è limitato. 146 Anche se nella foto soprastante si vedono diversi “sigari” sulla stessa vite il fatto è piuttosto insolito; normalmente il sigaraio causa danni limitati che non giustificano trattamenti insetticidi specifici. Nelle foto piccole si possono osservare i due insetti in fase di rifinitura del lavoro fatto per riparare le uova deposte (nel particolare). Quando la foglia secca le larvette sono ormai fuoriuscite. I sintomi sulla foglia causati da Lygocoris spinolae, si osservano più facilmente vicino a boschi o incolti. Quasi mai necessitano di interventi di difesa con insetticidi. Danni dello scrivano o Bromio della vite, solitamente occasionali e assolutamente non dannosi. Problemi maggiori sono stati segnalati in passato in Francia. 147 Danni precoci causati da tripidi (Drepanothrips reuteri) su giovani foglie. Talvolta le manifestazioni si possono, a prima vista, confondere con sintomi da diserbanti ormonici. Classica manifestazione di danno da glifosate. I sintomi si possono rilevare anche a tempi lunghi dalla somministrazione dell’erbicida, in particolare su piante giovani. Deformazione del lembo fogliare di origine virale dovuta a virosi delle malformazioni infettive. Malformazioni fogliari causate da deriva di diserbanti ormonici impiegati in vigneto o in vicini campi di grano. 148 149 150 151 152 153 154 155 156 157 158 159 160 161 162 163 164 165 166 167 168 169 170 171 172 173 174 175 176 177 178 179 180 181 182 183 184 185 186 Particolare di rachide colpito da botrite. Nella figura a sinistra marciume nobile, dovuto alla Botrytis cinerea che rimane infavata e non manifesta la muffa. Il passaggio tra questa forma e la muffa grigia (figura a destra) è molto facile, con le conseguenze ben note. Nel particolare altri funghi insediatisi sugli acini. Disseccamento del rachide su Riesling. Acini fessurati. Grappolo in maturazione con evidenti sintomi di un attacco precoce di perosnospora. 187 Presenza contemporanea di botrite e marciume acido, malattie che Grappolo totalmente danneggiato dal marciume acido, di cui sono note le conseguenze enologiche. spesso seguono gli attacchi di oidio e tignole (nella foto piccola). Quando l’oidio attacca i grappoli con questa intensità ... non è più un problema la predisposizione ad altre malattie o alterazioni. 188 189 190 191 192 Cenni di morfologia viticola Branche Arms, Branches Bras, Branches Tronco Trunk Tronc Ritidomi Rhytidomes Rhytidomes Radice Root Racine Cordone permanente Cordon, branch Cordon, branche Ceppo Grape vine Souche, pied de vigne Tronco Trunk Tronc Punto d’innesto Grafting point Point de greffe Ceppo Grape vine Souche, pied de vigne Radici profonde Deep roots Racines en profondeur Radici avventizie alla base della talea Secondary roots at the stock basis Racines adventices à la base de la bouture Fusto Stem Tige Radici avventizie alla base della talea Secondary roots at the stock basis Racines adventices à la base de la bouture Ceppo contorto Crabbed trunk Tronc tordu Vite nata da seme Grape vine from seed Plantule issue de semis Angolo geotropico Geotropic angle Angle de géotropisme Radici aeree Aerial roots Racines aériennes Radichetta primaria Primary root Racine primordiale 193 194 195 196 197 LE FASI FENOLOGICHE DELLA VITE RIVISTE DI VITICOLTURA Una breve carrellata di periodici scientifici italiani che trattano di viticoltura. Contattateci per segnalarci altre riviste (cartacee e digitali); verrano segnalate sul sito WWW.VITEN.NET 198 199 200 Libri per approfondimenti ANGELINI R. - 2007 - La vite e il vino - Bayer Cropscience, AUTORI VARI - 1997 - Vitigni del Piemonte - Regione Piemonte, Torino AUTORI VARI - 2003 - Dodici anni di rilievi climatici presso il centro sperimentale vitivinicolo "Tenuta Cannona" - Regione Piemonte, Torino AUTORI VARI - 2003 - I 40 anni del Simei - Unione Italiana Vini, Milano AUTORI VARI - 2004 - Viticoltura ed enologia biologica - Il Sole 24 Ore Edagricole, Bologna AUTORI VARI - 2004 - Linee guida per il settore vivaistico viticolo: disciplinare di produzione e sistema di gestione per la qualità - Provincia di Asti AUTORI VARI - 2004 - Recupero, conservazione e valorizzazione del germoplasma viticolo veneto Veneto Agricoltura, Legnaro AUTORI VARI - 2004 - Studio sull’adattabilità di nuovi vitigni in Piemonte - Regione Piemonte AUTORI VARI - 2005 - Gli speciali PhytoMagazine: Meccanizzazione vigneto, Rame, Viticoltura da Tavola - Phytoline, Affi (VR) AUTORI VARI - 2005 - Gli specialisti della vite e del vino - Unione Italiana Vini, Milano AUTORI VARI - 2006 - I vitigni autoctoni del Gambero Rosso - Gambero Rosso, Roma AUTORI VARI - 2006 - Lepidotteri dei fruttiferi e della vite - L’Informatore Agrario, Verona AUTORI VARI - 2006 - Vitigni del Piemonte (2006) - Regione Piemonte AUTORI VARI - 2007 - Manuale di difesa fitosanitaria della vite - Ist. Agrario di San Michele All’Adige (TN) AUTORI VARI - 2008 - Catalogo dei cloni di vite - Unione Italiana Vini, Milano AUTORI VARI - Principali malattie ed insetti della vite - SafeCrop Centre, San Michele all’Adige (TN) BALDINI E., INTRIERI C. - 2005 - Viticoltura meccanizzata - Il Sole 24 Ore Edagricole, Bologna BALSARI P. - 2004 - Miglioramento dell'efficienza di distribuzione delle macchine irroratrici in viticoltura - DEIAFA, Torino BALSARI P., SCIENZA A. - 2003 - Forme di allevamento della vite e modalità di distribuzione dei fitofarmaci - L'Informatore Agrario, Verona BENUZZI M., VACANTE V. - 2004 - Difesa Fitosanitaria in agricoltura biologica - Il Sole 24 Ore Edagricole, Bologna BERTAMINI M., CAMPOSTRINI F., DE MICHELI L., FALCETTI M., IACONO F., PORRO D., STEFANINI M., SCIENZA A. - 1992 - L'impianto del vigneto: elementi di palificazione - Istituto agrario di S.Michele all'Adige, Trento BLOUIN J., GUIMBERTEAU G. - 2003 - Maturità e maturazione dell'uva - Enoone - Unione Italiana Vini, Milano CALO’ A., SCIENZA A., COSTACURTA A. - 2006 - Vitigni d’Italia - Il Sole 24 Ore Edagricole, Bologna CAMPAGNA G, RAPPARINI G. - 2008 - Erbe infestanti delle colture agrarie - Edizioni L’Informatore Agrario CAVIGLIA P. - 2005 - Manuale di diritto vitivinicolo - Il Sole 24 Ore Edagricole, Bologna CESARI A., DI MARCO S., CALZARANO F. - 2005 - Presenza del “Mal dell’Esca” nell’area viticola della provincia di Teramo - Media Edizioni, Mosciano S/A (TE) COLAPIETRA M. - 2004 - L’uva da tavola di Rutignano: tra passato e presente - Ist.Sperimentale per la Viticoltura, Turi (BA) 201 CORAZZINA E. - 2007 - La coltivazione della vite - L'Informatore Agrario, Verona CORDEAU J. – 2005 – Creazione di un vigneto – Enoone, Reggio Emilia EYNARD I., DALMASSO G. - 1990 - Viticoltura moderna - Hoepli, Milano FREGONI M. - 1980 - Nutrizione e fertilizzazione della vite - Il Sole 24 Ore Edagricole, Bologna FREGONI M. - 1998 - Viticoltura di qualità - L'Informatore Agrario, Verona FREGONI M., SCHUSTER D., PAOLETTI A. - 2003 - Terroir zonazione viticoltura - L'Informatore Agrario, Verona FREGONI M. - 2005 - Viticoltura di qualità - Phytoline, Affi (VR) MANZONI L. - 1971 - Anatomia della vite - Scarpis, Conegliano Veneto (TV) MARENGHI M. - 2005 - Manuale di viticoltura - Il Sole 24 Ore Edagricole, Bologna MARRO M. - Guida per l’impianto del vigneto - Edagricole, Bologna MORANDO A. - 1994 - Materiali e tecniche per l'impianto del vigneto - Vit.En., Calosso (AT) MORANDO A. - 2001 - Vigna nuova - Vit.En., Calosso (AT) MORANDO A. - 2005 - Bio viti enologia…o no? - Vit.En., Calosso (AT) NIEDERBACHER A. - 2006 - Le cifre della vite e del vino in Italia, nell’UE e nel mondo - Unione Italiana Vini, Milano PONTI I., POLLINI A., LAFFI F. - 2003 - Vite - L'Informatore Agrario, Verona RUSSO R., VIERI M. - 2003 - Macchine irroratrici agricole: controlli e tarature per una maggiore efficienza e sicurezza di impiego - ARSIA, Firenze SARACCO C., GAY EYNARD G., CASTINO M., GOZZELLINO A. - 2003 - Manuale pratico del viticoltore e del cantiniere - Il Sole 24 Ore, Bologna SARACCO C., MONCHIERO M. - 2004 - Guida del viticoltore - Il Sole 24 Ore Edagricole, Bologna SCANDELLO P., SCANDELLO G. - 2004 - Irrigazione sostenibile - La buona pratica irrigua - L'Informatore Agrario, Verona SCHIAPPARELLI A., REGGIORI F., RAMA F., PONTI G. - 2004 - Feromoni e trappole: guida per un corretto impiego in frutticoltura e viticoltura - L'Informatore Agrario, Verona SCIENZA A., FAILLA O., TONINATO L, CARDETTA A., FABRIZIO C., PASTORE R., LANATI D. - 2004 - Dizionario dei vitigni antichi minori italiani Ci. Vin, Siena SCIENZA A., PASTORE R. - 2004 - Lo chardonnay storia cultura e vocazione di un nobile vitigno nel Trentino e nel mondo - Cantina La-Vis, Lavis (TN) TRAPANI N. - 2004 - Coltura e tecnica di coltivazione della vite - Unione Italiana Vini, Milano VALLI R., MEGLIORALDI S., CORRADI C., VINGIONE M. - 2004 - Manuale di viticoltura reggiana - Consorzio Fitosanitario Provinciale di Reggio Emilia, Reggio Emilia Su www.viten.net è disponibile un elenco di libri che trattano di viticoltura ed enologia. Per segnalare libri relativi a questi argomenti: [email protected] 202 glossario Acari: sottoclasse degli aracnidi molto grande. Alcuni acari sono dannosi alla vite (pag. 134, 141, 143, 144, 181) Acaricida: insetticida per la difesa delle piante (pag. 116) Accartocciamento fogliare: virosi della vite diffusa in tutto il mondo, determinata da virus floematici tubuliformi. Viene trasmesso tramite materiale di propagazione infetto o vettori quali coccidi e pseudococcidi (pag. 178, 182) Acciaio inox: acciaio ad alto tenore di cromo e nichel che conferiscono la massima resistenza agli agenti atmosferici corrosivi Accrescimento dei germogli: fase di sviluppo che inizia al germogliamento e termina con l’agostamento (pag. 197) Accrescimento della bacca: sviluppo degli acini appena formati fino alle dimensioni della maturazione (pag. 197) Acidi organici: detti anche carbossilici, si dividono in fissi (tartarico, malico, citrico, lattico, succinico) e volatili (acetico) Acidità: in una soluzione acquosa è il grado di concentrazione degli ioni idrogeno. Vedi anche pH (pag. 33, 89) Acido abscissico: ormone della crescita delle piante Acido citrico: è presente in piccole percentuali nel mosto e nel vino contribuendo all’acidità totale e all’equilibrio dei vini Acido gibberellico: sostanza organica che stimola lo sviluppo fisiologico della pianta. Irrorazioni con gibberelline possono aver lo scopo di allungare i grappoli per renderli più spargoli e quindi meno aggredibili dai marciumi Acido malico: costituente naturale del succo dell’uva, conferisce al vino un sapore acerbo che diminuisce fino a scomparire con la fermentazione malolattica Acido tartarico: è l’acido caratteristico dell’uva, presente in pochissimi altri vegetali Acinellatura (dolce, verde): sviluppo ridotto degli acini dovuto a una cattiva fecondazione (pag. 165, 170) Acino: bacca polposa contenente i semi (vinaccioli) (pag. 195) Acqua impiegata: riferita normalmente alla quantità di acqua utilizzata per veicolare gli agrofarmaci nei trattamenti al vigneto Acqua infiltrata: quantità di acqua di precipitazione e/o irrigazione che riesce a penetrare nel suolo rendendosi disponibile per l’assimilazione da parte delle radici Acrotonia: si verifica quando i germogli inseriti sulla cima del tralcio si sviluppano più di quelli alla base. L’acrotonia dipende dall’inclinazione del ramo e può essere attenuata con la potatura e la legatura dei capi a frutto Adattamento varietale: capacità delle piante di adattarsi alle diverse condizioni ambientali, differente da varietà a varietà all’interno della stessa specie Adesività: riferita ai fitofarmaci misura la capacità di adesione alla vegetazione trattata Affastellato: disposizione aggrovigliata e disomogenea dei rami e della vegetazione delle piante dovuta a uno sviluppo serrato Affinità di innesto: compatibilità tra portinnesto e marza Affrancamento: emissione di radici dal punto di innesto, da parte della marza Agente abiotico: evento, manifestazione non vivente in grado di provocare alterazioni sulla pianta Agevolatrice: macchina in grado di aiutare una operazione manuale Agostamento: è la fase di maturazione dei tralci che da verdi diventano marroni (in Italia mediamente tra luglio e agosto), cioè lignificano. Una completa lignificazione dei tralci è un fattore determinante per la resistenza al freddo invernale e per la ripresa vegetativa in primavera Agrobacterium tumefaciens: è un batterio del suolo avente la caratteristica di trasformare geneticamente quelle piante che presentano delle ferite, condizione nella quale la pianta rilascia sostanze, come siringone ed acetosiringone, capaci di richiamare il batterio. Sulla vite le manifestazioni prendono il nome di rogna e si hanno a seguito di gelate invernali molto forti (pag. 141) Agrofarmaci: sostanze attive per la difesa delle piante al fine di incrementare il rendimento delle produzioni agricole (pag 116) Agrometeorologia: la scienza che studia le interazioni dei fattori meteorologici ed idrologici con l’ecosistema agricolo-forestale e con l’agricoltura intesa nel suo senso più ampio AIA (acido indolacetico): fitormone del gruppo delle auxine che promuove l’allungamento dello stelo e, insieme ad altri fitormoni, ha un ruolo importante in molte attività delle piante. Le auxine sono dei derivati del triptofano e sono prodotte soprattutto negli apici vegetativi e nelle foglie giovani Alberata aversana: sistema di viticoltura antico (fin dai tempi angioini), molto particolare, in quanto le viti, dette maritate, si appoggiano ai pioppi, innalzandosi anche oltre i 10-15 metri di altezza Alberata casertana: meno alta dell’aversana, ma simile Alberata emiliana: un tempo molto diffusa., ora reperto museale. Le viti sono coltivate in file intervallate da campi, maritate a piante di diverso tipo Alberello: forma di allevamento della vite molto basso, con potatura corta, diffuso nel Sud Europa e Nord Africa Alcoli terpenici: alcoli molto volatili tra i quali, per esempio, il linalolo, il nerolo ed il geraniolo; tipici dei vini bianchi provenienti da uve aromatiche (Moscato, Malvasia ecc.), sono presenti anche in vini bianchi provenienti da uve neutre (Riesling renano per es.), nei quali concorrono a determinare l’aroma fruttato e varietale Allegagione: in seguito alla fecondazione, inizio della formazione del frutto per moltiplicazione cellulare (pag. 197) Allessatura: imbrunimento e ammollimento delle parti verdi vegetali, come da scottatura in acqua (pag. 142) Allevamento a cesto: per le viti nate da seme in prove di nuove varietà nate da seme Allevamento strisciante: coltivazione della vite aderente al suolo, ad esempio per evitare danni da vento Alluminio: l’alluminio pesa circa un terzo dell’acciaio o del rame; è malleabile, duttile e può essere lavorato facilmente; ha una eccellente resistenza alla corrosione e durata. Inoltre non è magnetico, non fa scintille, ed è il secondo metallo per malleabilità e sesto per duttilità. Può essere impiegato per realizzare diversi accessori per il vigneto Allungamento del grappolo: fase di crescita del frutto. Si può indurre un allungamento voluto con l’impiego di gibberelline Alterno: disposizione alternata delle foglie sui lati opposti di un ramo, a diversi livelli. È la disposizione tipica della vite 203 204 205 206 207 208 209 210 211 di Bologna dal prof. Intrieri e coll., che ha l’obiettivo di facilitare la meccanizzazione di tutte le operazioni colturali. In Italia è molto diffusa in Pianura Padana, dove si contano oltre 10.000 ettari, distribuiti fra le province di Modena, Bologna, Ferrara, Treviso e Verona Gemma: struttura embrionale dalla quale si sviluppano le diverse parti della pianta (fusto, rami, foglie, fiori); le gemme sono spesso racchiuse da foglie ridotte o specializzate chiamate perule (pag. 193) Gemma ascellare: posta all’ascella del picciolo fogliare Gemma di controcchio: gemma secondaria (ve ne sono più d’una) posta a lato della principale, in grado di svilupparsi assieme a questa (germogli doppi) o per sostituire il tralcio principale danneggiato (pag. 193) Gemma dormiente: situata nel ceppo può rimanere attiva più anni senza germogliare. Dà origine ai succhioni, in viticoltura erroneamente ma, comunemente, chiamati polloni Gemma ibernante: gemma del capo a frutto che si sviluppa al germogliamento (pag. 193) Gemma primaria: è la principale del “sistema gemma” e, di solito, quella più fertile (pag. 193) Gemma pronta: gemma che si sviluppa poco dopo la sua formazione dando origine alle femminelle (pag. 193) Gemme cieche: gemme che per motivi diversi non si sviluppano Gemme della corona: gemme di controcchio (pag. 193) Gemme latenti: gemme dormienti (pag. 193) Gemme miste: le gemme della vite sono miste in quanto originano sempre un germoglio sul quale possono essere inseriti uno o più grappoli Gemme secondarie e terziarie: adiacenti alla principale si sviluppano quando la principale è stata danneggiata (pag. 193) Gemme/ceppo: numero di gemme per pianta Gene: unità fondamentale, fisica e funzionale, dell’ eredità che trasmette le informazioni da una generazione alla successiva Genere: categoria tassonomica che raggruppa specie vicine filogeneticamente Genetica: termine coniato da William Bateson nel 1906 per indicare lo studio della genesi delle forme degli esseri viventi Genoma: tutte le sequenze di acido nucleico che costituiscono il patrimonio genetico completo di un organismo Genotipo: costituzione genica di un individuo, o più specificamente gli alleli presenti ad ogni particolare locus Geraniolo: terpene delle uve, che si sviluppa nei processi di maturazione. Particolarmente accentuato all’analisi sensoriale per alcune cultivar (Malvasia) Germinazione del seme: sviluppo del seme Germogli: fusto, dotato di foglie, non ancora lignificato. Si sviluppa dalle gemme ed è costituito da 10-12 internodi già formati, miniaturizzati nella gemma, e da un altro gruppo variabile di internodi che si formano dopo il germogliamento. Il periodo di sviluppo del germoglio dura 30-60 giorni, tra la primavera e l’inizio dell’estate. Nel corso dell’estate il germoglio lignifica dalla base (agostamento) diventando tralcio (pag. 194) Germogliamento delle gemme: emissione del germoglio (pag. 197) Giacitura: orientamento di uno strato roccioso rispetto al nord e alla verticale, espresso con opportuni parametri che ne deli- neano la posizione nello spazio. La misura delle giaciture è essenziale per la produzione di carte geologiche Gibberellina: ormoni della crescita delle piante. In particolare inducono alla germinazione del seme e all’accrescimento del fusto Gineceo: l’insieme degli organi femminili di un fiore Girapoggio: tecnica di sistemazione del terreno che consiste nel disporre i filari di vite lungo le curve di livello. Utilizzato in passato in Piemonte e Toscana, oltre a delineare un paesaggio esteticamente piacevole, il girapoggio assicura una maggiore tenuta del terreno all’erosione e alle frane. L’altra faccia della medaglia è che mal si presta alla meccanizzazione Glucidi: componenti del vino (chiamati zuccheri), a funzione mista, costituiti da fruttosio e glucosio Goccia a goccia: sistema di irrigazione studiato in particolare dagli israeliani che consente di economizzare al massimo l’acqua Gocciolatore: dispositivo per erogare l’acqua Grado zuccherino: è il livello di concentrazione degli zuccheri in un liquido. Per i mosti il grado zuccherino si misura in gradi Babo o in Brix, con metodi semplici basati sulla densità o, in modo più preciso con opportune analisi chimiche Graminacee: famiglia di vegetali alla quale appartengono diverse specie che in vigneto vengono considerate infestanti (pag. 100) Grandine: si genera dai cumulonembi temporaleschi ed è costituita da granuli di ghiaccio di dimensioni che vanno da quelle di un chicco di caffè a quelle di un grosso frutto. La grandine si può manifestare in tutta la stagione dei temporali, che va mediamente da marzo a novembre, ma i problemi maggiori li porta nel periodo estivo (pag. 158, 175, 184) Granulometria: metodo di misurazione della ripartizione percentuale delle particelle minerali che costituiscono un suolo in funzione del loro diametro. La frazione costituita da particelle con diametro inferiore a 2 mm è denominata “terra fina”, che a sua volta si divide in “sabbia” se il diametro è compreso tra 2 e 0,02 mm, “limo” se è tra 0,02 e 0,002 mm, “argilla” se inferiore a 0,002 mm. La frazione costituita da particelle con diametro superiore a 2 mm, rappresenta invece lo scheletro del suolo. La misurazione granulometrica serve a definire la tessitura del suolo (pag. 89) Grappolo: infiorescenza della vite che, dopo l’allegagione, si trasformerà in grappolo d’uva, costituito da un peduncolo, da un asse centrale e secondario, da pedicelli che sostengono gli acini (pag. 194, 195) Grass-mülch: tecnica di gestione del terreno tramite ripetuti sfalci dell’erba, lasciata sul terreno con effetto pacciamante Graticci: incroci larghi di stecche di legno o intrecci stretti di vimini, destinati a ricevere i grappoli d’uva per l’essicazione o la sovramaturazione Guyot: sistema di allevamento della vite diffuso un po’ ovunque, con alcune differenze nella legatura, più o meno inclinata, e nella lunghezza del tralcio di potatura Guyot capovolto (ad archetto): con tralcio legato curvo Guyot classico: con capo a frutto orizzontale Guyot doppio: con due tralci disposti dalla stessa parte Guyot doppio bilaterale: con tralci legati a destra e sinistra Guyot sovrapposto o palmetta: due o tre palchi Guyot inseriti sullo stesso ceppo 212 213 214 215 216 217 218 219 220 221 222 223 208