Partition Magic 7

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Partition Magic 7
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Concetti fondamentali
In questo documento vengono illustrati alcuni concetti fondamentali sul
partizionamento di dischi rigidi. In alcune sezioni sono inclusi suggerimenti per
l’utilizzo di prodotti della PowerQuest.
•
Cos’è un disco rigido?
•
Cosa significa formattare un disco?
•
File system
•
Partizioni
•
Avvio di un computer
•
Gestione delle partizioni
•
Come liberare spazio su disco prima di ingrandire una partizione FAT
•
Partizioni nascoste
•
Le lettere di unità
•
Limite del cilindro 1.024 del BIOS
•
Limite del codice di avvio a 2 GB
•
Modifica delle impostazioni della modalità LBA del BIOS
•
Ripristino dei file di sistema
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Cos’è un disco rigido?
Un disco rigido o unità è la parte del computer responsabile della memorizzazione a
lungo termine delle informazioni. A differenza della memoria volatile (cui spesso si fa
riferimento come RAM) che perde le informazioni memorizzate una volta che il computer
viene spento, un disco rigido memorizza le informazioni in modo permanente,
consentendo di salvare programmi, file ed altri dati. I dischi rigidi hanno inoltre capacità
di memorizzazione molto superiori alla RAM, infatti possono attualmente contenere più
di 40 GB di spazio per la memorizzazione.
Componenti di base di un disco rigido
Un disco rigido è composto da quattro parti basilari: piatti, un albero, testine di
lettura/scrittura e componenti elettronici integrati.
Figura 1: Componenti di base di un disco rigido
2
•
I piatti sono dischi rigidi di metallo o di plastica. Entrambi i lati del piatto sono
ricoperti da un sottile strato di ossido di ferro o di altro materiale magnetizzabile.
•
I piatti sono montati su un asse centrale o albero, che fa ruotare tutti i piatti alla stessa
velocità.
•
Le testine di lettura/scrittura sono montate su bracci che si estendono su entrambe
le superfici, superiore ed inferiore, di ogni disco. Vi è almeno una testina di
lettura/scrittura per ogni lato di ciascun piatto. I bracci si muovono unitamente in
avanti e all’indietro tra il centro ed i bordi esterni del piatto; questo movimento,
insieme alla rotazione del piatto, consente alle testine di lettura/scrittura di accedere
a tutte le aree del piatto.
•
I componenti elettronici integrati traducono i comandi dal computer e spostano le
testine di lettura/scrittura su aree specifiche dei piatti, leggendo e/o scrivendo i dati
necessari.
Concetti fondamentali
In che modo i dati vengono memorizzati e richiamati?
I computer registrano i dati sui dischi rigidi sotto forma di serie di bit binari. Ogni bit
viene memorizzato come carica magnetica (positiva o negativa) sul rivestimento di ossido
del piatto di un disco.
Quando un computer salva i dati, li invia al disco rigido sotto forma di serie di bit. Quando
il disco riceve i bit, utilizza le testine di lettura/scrittura per registrarli magneticamente
o “scriverli” sui piatti. I bit di dati non vengono necessariamente memorizzati in
successione; ad esempio, i dati in un file possono essere scritti in aree diverse di piatti
diversi.
Quando il computer richiede i dati memorizzati sul disco, i piatti ruotano e le testine di
lettura/scrittura si spostano in avanti e all’indietro sulle aree di dati specificate. Le testine
di lettura/scrittura leggono i dati mediante la determinazione del campo magnetico di ogni
bit, positivo o negativo, quindi trasmettono le informazioni al computer.
Le testine di lettura/scrittura possono accedere a qualsiasi area dei piatti in qualsiasi
momento, consentendo di accedere ai dati in modo casuale (invece che sequenziale, come
per un nastro magnetico). Grazie a questa possibilità di accesso casuale dei dischi rigidi,
essi in genere sono in grado di accedere ai dati in pochi millesimi di secondo.
Cosa significa formattare un disco?
I computer devono essere in grado di accedere alle informazioni necessarie a comando;
in ogni caso, anche il più piccolo disco rigido può memorizzare milioni e milioni di bit.
In che modo il computer sa dove cercare le informazioni necessarie? Per risolvere questo
problema, i dischi rigidi sono organizzati in divisioni singole, identificabili, che
consentono al computer di trovare in modo semplice una particolare sequenza di bit.
La forma più semplice di organizzazione del disco viene chiamata formattazione.
La formattazione prepara il disco rigido in modo che i file possano essere scritti sui piatti
e quindi richiamati rapidamente quando necessario. I dischi rigidi devono essere
formattati in due modi: fisicamente e logicamente.
Formattazione fisica del disco
Prima di poter essere formattato logicamente, un disco rigido deve essere formattato
fisicamente. La formattazione fisica di un disco rigido (denominata anche formattazione
di basso livello) viene in genere eseguita dal costruttore.
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La formattazione fisica (illustrata nella Figura 2 riportata di seguito) divide i piatti del
disco rigido negli elementi fisici di base: tracce, settori e cilindri. Questi elementi
definiscono il modo in cui i dati vengono registrati fisicamente e letti.
Figura 2: Formattazione fisica di un disco rigido standard
•
Le tracce sono percorsi circolari concentrici scritti su ogni lato di un piatto, come
quelli su un disco audio o su un CD. Le tracce vengono identificate da un numero,
a partire dalla traccia zero fino al bordo più esterno.
•
Le tracce sono divise in aree più piccole o settori, utilizzati per memorizzare una
quantità fissa di dati. I settori vengono in genere formattati per contenere 512 byte
di dati (in un byte vi sono otto bit).
•
Un cilindro è composto da una serie di tracce che si trovano alla stessa distanza
dall’albero su entrambi i lati di tutti i piatti. Ad esempio, la traccia tre su ogni lato
di ciascun piatto si trova alla stessa distanza dall’albero. Immaginando queste tracce
collegate in senso verticale, la serie va a costituire la forma di un cilindro.
L’hardware ed il software del computer utilizzano spesso i cilindri. Quando i dati
sono scritti nei cilindri, è possibile accedervi senza dover spostare le testine di
lettura/scrittura. Dal momento che il movimento della testina è lento se paragonato
alla rotazione del disco ed al passaggio tra le testine, i cilindri riducono di molto il
tempo di accesso ai dati.
Dopo che un disco viene formattato fisicamente, le proprietà magnetiche del rivestimento
del piatto possono deteriorarsi gradualmente. Di conseguenza, diventa sempre più difficile
per le testine di lettura/scrittura leggere o scrivere i dati nei settori danneggiati del piatto.
I settori che non possono più essere utilizzati per contenere i dati vengono denominati
settori danneggiati. Fortunatamente, la qualità dei dischi moderni è tale che i settori
danneggiati sono rari. Inoltre, molti dei computer moderni possono determinare quando
un settore è danneggiato, e, se ciò accade, il computer semplicemente contrassegna il
settore come danneggiato (in modo che non verrà più utilizzato) e quindi utilizza
un settore alternativo.
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Concetti fondamentali
Formattazione logica del disco
Dopo che un disco fisico è stato formattato fisicamente, deve essere anche formattato
logicamente. La formattazione logica inserisce un file system sul disco, consentendo a un
sistema operativo (DOS, OS/2, Windows o Linux) di utilizzare lo spazio disponibile su
disco per memorizzare e richiamare i file. I vari sistemi operativi (SO) utilizzano file
system diversi, quindi la formattazione logica dipende dal SO che si intende installare.
Per ulteriori informazioni sui file system, vedere la sezione “File system” a pagina 5.
La formattazione dell’intero disco rigido con un file system limita necessariamente il
numero ed i tipi di SO che è possibile installare sul disco. Fortunatamente, esiste una
soluzione a questo problema. Prima di formattare un disco logicamente, questo può essere
diviso in partizioni. Ogni partizione può quindi essere formattata con un file system
diverso, il che consente di installare più SO. La divisione del disco rigido in partizioni
consente inoltre di utilizzare lo spazio su disco in modo più efficiente.
Per ulteriori informazioni sulle partizioni, vedere la sezione “Partizioni” a pagina 9.
File system
Tutti i file system consistono in strutture necessarie per la memorizzazione e la gestione
dei dati. Queste strutture in genere includono un record di avvio del sistema operativo,
directory e file. Un file system esegue inoltre tre funzioni principali: 1) tiene traccia dello
spazio assegnato e di quello libero, 2) gestisce le directory ed i nomi file e 3) tiene traccia
del punto in cui è fisicamente memorizzato ogni file sul disco.
I vari sistemi operativi utilizzano diversi file system. Alcuni SO possono riconoscere solo
un file system, mentre altri SO possono riconoscerne vari. Di seguito vengono riportati
alcuni dei più comuni file system:
•
•
•
•
•
FAT (File Allocation Table)
FAT32 (File Allocation Table 32)
NTFS (New Technology File System)
NetWare File System
Linux Ext2 e Linux Swap
FAT
Il file system FAT viene utilizzato da DOS, Windows 3.x e Windows 95 (nella
maggior parte delle installazioni). Il file system FAT è inoltre accessibile da
Windows 98/Me/NT/2000 e da OS/2.
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Il file system FAT è caratterizzato dall’utilizzo di una tabella di assegnazione file (FAT)
e dai cluster. La FAT è il cuore del file system; per sicurezza, la FAT viene duplicata per
proteggere i dati che contiene dall’eliminazione o dal danneggiamento casuali. I cluster
sono la più piccola unità del sistema FAT per la memorizzazione dei dati; un cluster
consiste di un numero fisso di settori del disco. La FAT registra i cluster utilizzati, quelli
non utilizzati e dove si trovano i file all’interno dei cluster.
Il file system FAT supporta dischi o partizioni fino a 2 GB, ma consente solo un massimo
di 65.525 cluster. Quindi, indipendentemente dalle dimensioni del disco rigido o della
partizione, il numero di settori in un cluster deve essere grande abbastanza da poter
includere tutto lo spazio disponibile in 65.525 cluster. Quanto maggiore è lo spazio
disponibile, tanto maggiori devono essere le dimensioni dei cluster.
SUGGERIMENTO:
In generale, cluster grandi tendono a sprecare più spazio di quelli
piccoli. Per ulteriori informazioni sulla gestione delle dimensioni
dei cluster, vedere “Come utilizzare in modo efficiente lo spazio
su disco” (pagina 14).
Il file system FAT utilizza anche una directory radice. Questa directory presenta un
numero massimo di voci consentite e deve trovarsi in un punto specifico del disco o della
partizione. I SO che utilizzano il file system FAT rappresentano la directory radice con la
barra retroversa (\) ed inizialmente visualizzano questa directory all’avvio.
La directory radice memorizza le informazioni relativa a ciascuna sottodirectory e a
ciascun file sotto forma di singole voci di directory. Ad esempio, una voce della directory
di un file contiene informazioni quali il nome file, le dimensioni del file, una registrazione
della data e dell’ora che indica l’ultima modifica al file, il numero di cluster iniziali (quale
cluster contiene la prima parte del file) e gli attributi del file (ovvero nascosto o sistema).
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SUGGERIMENTO:
È possibile utilizzare l’opzione Ridimensiona radice di
PartitionMagic o VolumeManager per cambiare le dimensioni
(numero di voci radice) disponibili in una directory radice FAT,
entro i limiti predefiniti. Per ulteriori informazioni, consultare il
manuale per l’utente o fare riferimento alla Guida in linea.
SUGGERIMENTO:
Tutte le funzionalità di PartitionMagic, Drive Image, BootMagic
e VolumeManager possono essere utilizzate su un disco o una
partizione FAT.
Concetti fondamentali
FAT32
Il file system FAT32 può essere utilizzato con Windows 95 OEM Service Release 2
(versione 4.00.950B), Windows 98, Windows Me e Windows 2000. DOS, Windows 3.x,
Windows NT 3.51/4.0, le versioni di Windows 95 e OS/2 non riconoscono il file system
FAT32 e non sono in grado di avviare il computer o utilizzare i file presenti in un disco o
una partizione di tale tipo.
FAT32 è un miglioramento del file system FAT e si basa sulle voci della tabella di
assegnazione file a 32 bit, piuttosto che sulle voci a 16 bit utilizzate dal file system FAT.
Come risultato, FAT32 supporta dischi più grandi o partizioni di maggiori dimensioni
(fino a 2 terabyte).
Il file system FAT32 utilizza cluster più piccoli del file system FAT, ha record di avvio
duplicati ed una directory radice che può essere di qualsiasi dimensione e può trovarsi in
qualsiasi punto del disco o della partizione.
Su un disco o partizione FAT32 è possibile utilizzare tutte le funzionalità di
PartitionMagic, Drive Image, BootMagic e VolumeManager tranne Ridimensiona radice,
che non è necessaria.
NTFS
Il file system NTFS (New Technology File System) è accessibile soltanto da
Windows NT/2000. Poiché NTFS utilizza un’elevata quantità di spazio per le strutture
di sistema, si consiglia di non utilizzare tale file system con i dischi di capacità inferiore
a 400 MB.
La struttura del sistema centrale del file system NTFS è la tabella file master (MFT).
NTFS conserva più copie della parte critica della tabella file master come protezione
contro il danneggiamento o la perdita di dati.
Come FAT e FAT32, NTFS utilizza i cluster per memorizzare i file di dati; in ogni caso,
la dimensione dei cluster non dipende dalle dimensioni del disco o della partizione.
È possibile specificare dimensioni di cluster pari a 512 byte, senza tener conto delle
dimensioni della partizione che può essere di 500 MB o di 5 GB. L’utilizzo di cluster
piccoli non solo riduce la quantità di spazio sprecato su disco, ma riduce anche la
frammentazione dei file, una condizione in cui i file sono suddivisi in molti cluster non
contigui che rallenta l’accesso al file. Grazie alla possibilità di utilizzare cluster piccoli,
NTFS fornisce ottime prestazioni su grosse unità.
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Infine il file system NTFS consente di apportare correzioni rapide, ossia un processo
attraverso il quale i settori danneggiati vengono automaticamente rilevati e contrassegnati
in modo da non essere più utilizzati.
SUGGERIMENTO:
Con NTFS possono essere utilizzate tutte le funzionalità di
PartitionMagic, Drive Image e VolumeManager, tranne quelle
specifiche per i file system FAT e FAT32:
• Ridimensionamento radice
• Modifica dimensioni cluster
• Conversioni limitate. È possibile convertire il file system NTFS in
FAT o FAT32, nonché la partizione logica in primaria e viceversa.
• Esecuzione nuovo test settori danneggiati
SUGGERIMENTO:
VolumeManager è in grado di accedere solo alle partizioni in
Windows 2000 individuate sui dischi di base. Al momento non è
possibile gestire i dischi dinamici di Windows 2000 con
VolumeManager. Per ulteriori informazioni sui dischi di base e
dinamici, fare riferimento alla documentazione di Windows 2000.
NetWare File System
Il sistema operativo NetWare della Novell utilizza il NetWare File System, che è stato
sviluppato specificamente per essere utilizzato dai server NetWare.
PartitionMagic e VolumeManager identificano le partizioni NetWare 3.x o 4.x,
consentendo di vedere le informazioni relative a queste partizioni. Tutte le altre
funzionalità di PartitionMagic e VolumeManager, in ogni caso, non possono essere
utilizzate con il NetWare File System.
SUGGERIMENTO:
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Se è necessario spostare, ridimensionare, copiare o gestire in
qualsiasi altro modo le partizioni NetWare, è possibile utilizzare
ServerMagic per NetWare della PowerQuest.
Concetti fondamentali
Linux Ext2 e Linux Swap
I file system Linux Ext2 e Linux Swap sono stati sviluppati per il SO Linux (una versione
freeware di UNIX). Il file system Linux Ext2 supporta dimensioni del disco o delle
partizioni massime di 4 terabyte.
SUGGERIMENTO:
Con Linux Ext2 e Linux Swap è possibile utilizzare tutte le
funzionalità di PartitionMagic, Drive Image, BootMagic e
VolumeManager ad eccezione di quelle riportate di seguito:
• Linux Swap non presenta ID di volume pertanto l’operazione di
etichettatura non è disponibile.
• La funzione Mostra/Rendi visibili non funzionerà né in Linux Ext2
che in Linux Swap.
Partizioni
Dopo la formattazione fisica, un disco può essere diviso in sezioni fisiche o partizioni
separate. Ogni partizione funziona come unità singola e può essere formattata
logicamente con il file system desiderato. Una volta formattata logicamente, la partizione
del disco viene denominata volume.
Come parte dell’operazione di formattazione, all’utente viene richiesto di dare un nome
alla partizione, denominato “etichetta di volume”. Questo nome aiuta ad identificare
facilmente il volume.
Perché utilizzare le partizioni multiple?
Molti dischi rigidi sono formattati come una singola, grande partizione. Questa
impostazione, però, non sempre garantisce il miglior utilizzo possibile dello spazio o delle
risorse del disco. L’alternativa è di dividere il disco rigido in partizioni. Usando partizioni
multiple, è possibile:
•
•
•
•
Installare più di un SO sul disco rigido
Utilizzare nel modo più efficiente lo spazio disponibile su disco
Rendere i file il più sicuri possibile
Separare fisicamente i dati in modo da poter facilmente trovare i file ed eseguire il
backup dei dati
Nelle seguenti sezioni le partizioni vengono illustrate più dettagliatamente, aiutando a
creare e ad utilizzare le partizioni per ottenere il massimo dal disco rigido.
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Tipi di partizioni
Esistono tre tipi di partizioni: primaria, estesa e logica. Le partizioni primarie ed estese
sono le divisioni principali del disco; un disco rigido può contenere fino a quattro
partizioni primarie o tre partizioni primarie ed una partizione estesa. La partizione estesa
può essere ulteriormente divisa in diverse partizioni logiche.
La figura che segue mostra un disco rigido che contiene quattro partizioni principali:
tre partizioni primarie ed una partizione estesa. La partizione estesa è stata ulteriormente
divisa in due partizioni logiche. Ogni partizione primaria è stata formattata per utilizzare
un file system diverso (FAT, NTFS e HPFS). Le due partizioni logiche sono state
entrambe formattate per utilizzare il file system FAT.
Figura 3: Disco rigido partizionato e formattato
Sebbene la figura 3 mostri tutte le partizioni su un lato di un solo piatto, nell’utilizzo reale
le partizioni sono probabilmente suddivise sui lati di più piatti.
Partizioni primarie
Una partizione primaria può contenere un sistema operativo insieme a vari file di dati (ad
esempio file di programma o file utente). Prima di installare un SO, la partizione primaria
deve essere formattata logicamente con un file system compatibile.
Se sul disco rigido vi sono partizioni primarie multiple, può essere attiva e visibile solo una
partizione primaria alla volta. La partizione attiva è la partizione dalla quale viene avviato il
SO quando si accende il computer. Le partizioni primarie non attive sono nascoste, impedendo
in tal modo l’accesso ai dati che contengono. Così, ai dati in una partizione primaria può
accedere (per tutti gli usi pratici) solo il SO installato su quella partizione.
Se si pensa di installare più di un sistema operativo sul disco rigido, è probabilmente
necessario creare partizioni primarie multiple in quanto la maggior parte dei sistemi
operativi può essere avviata solo da una partizione primaria.
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Concetti fondamentali
Partizioni estese
La partizione estesa rappresenta un modo di aggirare il limite arbitrario di quattro partizioni.
Una partizione estesa è essenzialmente un contenitore in cui è possibile dividere
ulteriormente lo spazio fisico su disco creando un numero illimitato di partizioni logiche.
Una partizione estesa non contiene direttamente i dati. È necessario creare partizioni
logiche all’interno di una partizione estesa per memorizzare i dati. Una volta create, le
partizioni logiche devono essere formattate logicamente, ma ognuna può utilizzare un
diverso file system.
Partizioni logiche
Le partizioni logiche possono esistere solo all’interno di una partizione estesa e sono
progettate in modo da contenere solo file di dati e SO che possono essere avviati da una
partizione logica (OS/2, Linux e Windows NT).
Avvio di un computer
Il modo in cui un computer viene avviato da un disco rigido dipende dal modo in cui il
disco rigido è diviso in partizioni e dal sistema operativo che viene avviato.
Il processo di avvio di base
Quando si accende il computer, l’unità di elaborazione centrale (CPU) prende il controllo.
La CPU esegue immediatamente le istruzioni del BIOS ROM del computer, un
programma che contiene le procedure di avvio. L’ultima parte delle istruzioni del BIOS
contiene la routine di avvio. Questa routine è programmata per leggere il record di avvio
principale (MBR) dal primo settore del primo disco rigido fisico.
Figura 4: Disco rigido con record di avvio principale e tre record
di avvio delle partizioni (specifici del SO)
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Il MBR contiene un programma di avvio principale ed una tabella delle partizioni che
descrive tutte le partizioni del disco rigido. La routine di avvio del BIOS esegue il
programma di avvio principale che continua l’avvio. Il programma di avvio principale
ricerca nella tabella delle partizioni per vedere quale partizione primaria è attiva. Se vi
è una sola partizione primaria, viene caricato il SO di quella partizione e viene messo
in funzione.
Se il disco rigido presenta più di una partizione primaria, ogni partizione avviabile
presenta il proprio record di avvio memorizzato nel primo settore. Questo record di avvio
conserva un programma di avvio progettato per avviare in modo specifico il SO installato
in quella partizione. Questo record di avvio specifico del SO viene in genere scritto nella
partizione quando la partizione viene formattata logicamente ma può anche essere
aggiunto in un secondo momento con un’utilità specifica del sistema operativo (ad
esempio, l’utilità DOS SYS).
Dopo aver identificato la partizione attiva, il programma di avvio principale esegue il
programma di avvio della partizione. A sua volta, il programma di avvio carica i file
necessari del SO ed avvia il SO.
Informazioni per l’avvio specifiche del sistema operativo
La maggior parte dei sistemi operativi, inclusi DOS e Windows 3.x/95/98/Me/NT/2000,
dipendono dalla partizione primaria attiva quando eseguono l’avvio da un disco rigido.
In ogni caso, diversi sistemi operativi dipendono dalla partizione primaria attiva in
modi diversi.
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•
DOS, Windows 3.x e Windows 95/98 devono essere avviati da una partizione
primaria attiva sul primo disco rigido.
•
Windows NT/2000 può essere avviato da una partizione logica purché il programma
di avvio di tali sistemi operativi sia inserito nella partizione primaria attiva del primo
disco rigido.
•
OS/2 può essere avviato da una partizione logica, tuttavia la partizione estesa che
contiene la partizione logica deve essere compresa nei primi 2 GB del disco rigido.
In aggiunta, per installare OS/2, l’utilità Boot Manager fornita con OS/2 deve essere
presente sul disco rigido.
Concetti fondamentali
Gestione delle partizioni
Nelle sezioni che seguono vengono illustrati i concetti e le operazioni di gestione delle
partizioni del disco.
Impostazione di una partizione primaria attiva (di avvio)
Quando si creano partizioni primarie multiple per mantenere più sistemi operativi,
è necessario indicare al computer da quale partizione primaria eseguire l’avvio.
La partizione primaria dalla quale viene avviato il computer viene denominata attiva.
Se non vi è alcuna partizione primaria attiva sul primo disco rigido fisico, non sarà
possibile avviare il computer dal disco rigido.
AVVERTENZA:
Prima di creare una partizione primaria attiva, assicurarsi che sia una
partizione avviabile. Le partizioni avviabili sono formattate
logicamente e vi sono installati i file necessari del SO. Le partizioni
senza SO non possono essere avviate.
SUGGERIMENTO:
L’opzione Imposta attiva di PartitionMagic, VolumeManager e
Drive Image consente di scegliere in modo semplice la partizione
primaria che si desidera rendere attiva. Per ulteriori informazioni,
consultare il manuale per l’utente specifico del prodotto o fare
riferimento alla Guida in linea.
Ottimizzazione delle partizioni logiche
La creazione di una partizione estesa e la successiva divisione in partizioni logiche
consentono di:
•
Accedere agli stessi file da più SO.
•
Utilizzare in modo efficiente lo spazio su disco.
•
Semplificare l’accesso ai file e migliorarne la sicurezza.
Questi tre aspetti verranno illustrati in dettagli nelle sezioni riportate di seguito.
Come accedere agli stessi file da SO multipli
Le partizioni logiche multiple non devono essere nascoste come le partizioni primarie.
È possibile avere più partizioni logiche visibili contemporaneamente. Quindi, è possibile
accedere ai dati memorizzati in una partizione logica da SO multipli installati in
partizioni primarie o logiche diverse, se quella partizione logica utilizza un file system
che il SO riconosce.
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Ad esempio, fare riferimento alla figura del disco rigido suddiviso in partizioni riportata
di seguito. Dal momento che DOS/Windows, Windows NT ed OS/2 riconoscono tutti le
partizioni FAT, ognuna di queste tre partizioni primarie può essere attiva ed ancora in
grado di riconoscere ed utilizzare i file salvati in ognuna delle partizioni logiche.
Figura 5: È possibile accedere a entrambe le partizioni FAT logiche
da uno dei SO delle partizioni primarie
Come utilizzare in modo efficiente lo spazio su disco
Se il disco rigido installato è grande e si desidera utilizzare il file system FAT su tutto o
sulla maggior parte del disco, è possibile impedire lo spreco di spazio utilizzando varie
partizioni FAT piccole.
Tutti i dati delle partizioni FAT sono memorizzati in unità di allocazione denominate
cluster. Ogni cluster è formato da un numero fisso di settori.
Il file system FAT supporta dischi o partizioni fino a 2 GB, ma consente solo un massimo
di 65.525 cluster. Quindi, indipendentemente dalle dimensioni del disco rigido o della
partizione, il numero di settori in un cluster deve essere grande abbastanza da poter
includere tutto lo spazio disponibile in 65.525 cluster. Quanto maggiore è lo spazio
disponibile, tanto maggiori devono essere le dimensioni dei cluster.
In ogni caso, usando dimensioni di cluster grandi si spreca spazio su disco. Anche se un
file di dati (o l’ultima parte di un file di dati) è molto più piccola delle dimensioni del
cluster, il computer deve sempre utilizzare un cluster intero per memorizzare i dati.
Il resto dello spazio del cluster non viene utilizzato.
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Concetti fondamentali
La seguente tabella mostra le dimensioni minime del cluster e lo spazio in genere sprecato
per le varie dimensioni di partizione.
Dimensioni
partizione
Dimensioni cluster
minime necessarie
% Spazio sprecato
(approssimativo)
16-127 MB
2 KB
2%
128-255 MB
4 KB
4%
256-511 MB
8 KB
10%
512-1.023 MB
16 KB
25%
1.024-2.047 MB
32 KB
40%
2.048-4.096 MB
64 KB
50%
I cluster da 64 KB sono disponibili solo in Windows NT e Windows 2000. Gli altri
sistemi operativi non possono utilizzare cluster da 64 KB indipendentemente dalle
dimensioni della partizione.
È possibile impedire lo spreco di spazio su disco utilizzando partizioni più piccole, in
quanto le partizioni più piccole utilizzano dimensioni di cluster più piccole. Ad esempio,
una partizione da 1.024 MB presenta dimensioni di cluster di 32 KB. Se in questa
partizione è stato salvato un file da 2 KB, per salvare il file deve essere utilizzato un intero
cluster da 32 KB, sprecando 30 KB di spazio. Ma, se si divide lo spazio di
memorizzazione in partizioni da 120 MB, le partizioni utilizzano solo cluster da 2 KB.
Quando si salva lo stesso file da 2 KB, il file rientra praticamente in un cluster da 2 KB,
senza sprecare spazio.
SUGGERIMENTO:
Se si hanno partizioni FAT grandi, primarie o logiche, lo spazio
sprecato su disco può essere recuperato ridimensionandole con
l’opzione Ridimensiona cluster di PartitionMagic o
VolumeManager. Tutto lo spazio recuperato può quindi essere
diviso in altre partizioni più piccole. Per ulteriori informazioni,
consultare il manuale per l’utente specifico del prodotto o fare
riferimento alla Guida in linea.
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Come semplificare l’accesso ai file e migliorarne la sicurezza
Se si ha un disco rigido grande, inserendo tutti i file e le sottodirectory in una directory
radice si ottiene rapidamente una struttura di directory grande e complessa. Quanto più
grande e complessa è la directory radice, tanto più difficile risulta tenere traccia dei file.
L’organizzazione può diventare difficile, obbligando a lunghe ricerche tra directory e
sottodirectory solo per trovare i file desiderati.
L’utilizzo intelligente delle partizioni logiche può aiutare ad evitare questo problema.
Basta separare i file in gruppi, memorizzando ogni gruppo in una singola partizione
logica. Quando è necessario un particolare gruppo di file, è possibile passare facilmente
alla partizione logica corrispondente. La complessità della struttura delle directory è
ridotta al minimo, consentendo così di accedere ai file desiderati molto più rapidamente.
Inoltre è possibile utilizzare partizioni aggiuntive per migliorare la sicurezza dei file
delicati. Ad esempio, se si desidera limitare l’accesso ad un particolare gruppo di file,
è possibile memorizzare quei file su una partizione logica e quindi nascondere quella
partizione all’accesso.
SUGGERIMENTO:
Per ulteriori informazioni su come nascondere partizioni,
consultare il manuale per l’utente specifico del prodotto o fare
riferimento alla Guida in linea.
Se si utilizzano più SO, è possibile anche formattare le partizioni di dati logici con il file
system del SO che fornisce le migliori funzioni di sicurezza. Il SO può quindi essere
utilizzato per limitare l’accesso alla partizione di dati.
Le partizioni logiche possono essere utilizzate anche per memorizzare copie aggiuntive
dei file importanti. Ad esempio, se si inseriscono delle copie dei file importanti su una
partizione logica FAT, a questa partizione si può accedere da qualsiasi SO che riconosca la
FAT. Se un SO si blocca o risulta danneggiato, è possibile avviare un altro SO ed avere
ancora accesso ai file importanti.
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Concetti fondamentali
Come liberare spazio su disco prima di ingrandire
una partizione FAT
SUGGERIMENTO:
Se si desidera ingrandire una partizione FAT usando l’opzione
Ridimensiona di Drive Image, PartitionMagic o
VolumeManager, è necessario innanzitutto comprendere che la
partizione risultante può richiedere dimensioni di cluster
superiori. In generale, dimensioni di cluster superiori causano una
maggiore percentuale di spazio sprecato nella partizione.
Quando si ridimensiona una partizione, è necessario assegnare dello spazio per ogni
aumento delle dimensioni di cluster richiesto. Quindi, all’interno della partizione vi deve
essere dello spazio disponibile non utilizzato. Se la partizione è quasi piena, è possibile che
non vi sia spazio sufficiente per ridimensionare la partizione. In tal caso, è possibile creare
spazio non utilizzato eliminando i file dalla partizione oppure spostando i file in un’altra
partizione.
Nella seguente tabella viene riportata la quantità approssimativa di spazio non utilizzato
necessario per ridimensionare una partizione entro gli intervalli di dimensioni elencati.
La quantità reale di spazio necessario può variare in base al numero ed alle dimensioni
dei file nella partizione.
Dimensioni
partizione
(in questo intervallo)
Dimensioni
cluster
necessarie
% Spazio
sprecato
Spazio libero
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ridimensionamento
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PowerQuest Corporation
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Partizioni nascoste
PartitionMagic, Drive Image, BootMagic e VolumeManager consentono di nascondere
una partizione e renderla invisibile al SO. Quando si nasconde una partizione, a quella
partizione non viene assegnata una lettera di unità durante l’avvio del SO. Quindi,
la partizione risulta invisibile al SO con tutte le applicazioni collegate. Alle partizioni
successive che sono ancora visibili al SO viene assegnata una nuova lettera di unità.
Nascondere una partizione è utile quando è necessario proteggere dati riservati da altri
utenti oppure se si desidera impedire ad altri di eliminare inavvertitamente file critici.
È possibile nascondere qualsiasi partizione primaria o logica FAT, FAT32 o NTFS.
Naturalmente, PartitionMagic, Drive Image, BootMagic e VolumeManager consentono
anche di rendere visibili tutte le partizioni nascoste. Se una partizione viene resa visibile,
il SO avviato può rilevare la partizione e quindi assegnarle una lettera di unità. Una volta
che una partizione è visibile, alle partizioni successive viene ancora assegnata una nuova
lettera di unità.
Le partizioni nascoste in Windows 2000 si comportano in modo diverso rispetto ad altri
sistemi operativi Microsoft. Pur utilizzando PartitionMagic e VolumeManager per
nascondere una partizione in Windows 2000 e rimuovere l’assegnazione della lettera di
unità, è ancora possibile accedere alla partizione e riassegnare una lettera di unità con
Gestione dischi.
IMPORTANTE:
Le partizioni possono essere rilevate solo dai SO che riconoscono il file
system della partizione. Rendendo visibile una partizione con un tipo di
file non riconosciuto non rende la partizione visibile al SO.
AVVERTENZA:
È necessario fare attenzione quando si rendono visibili le partizioni
primarie. In generale, è opportuno non creare due partizioni primarie
visibili contemporaneamente in quanto ciò può causare perdita di dati
in alcuni SO.
Per istruzioni specifiche su come nascondere e rendere visibili partizioni, consultare il
manuale per l’utente specifico del prodotto o fare riferimento alla Guida in linea.
Le lettere di unità
Quando si avvia un SO, tale SO assegna lettere di unità (ad esempio, C:, D:, E: e così via)
alle partizioni primaria e logica su ogni disco rigido. Queste lettere di unità vengono
utilizzate dall’utente, dal sistema e da tutte le applicazioni per fare riferimento ai file nella
partizione.
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Concetti fondamentali
Il SO può modificare le assegnazioni delle lettere di unità se si aggiunge o si rimuove un
secondo disco rigido. Le assegnazioni delle lettere di unità possono essere modificate se si
aggiunge, rimuove o copia una partizione di un disco, si riformatta una partizione con un
file system diverso oppure si avvia un SO diverso. Queste modifiche alle lettere di unità
possono a volte invalidare parti della configurazione del sistema. Ad esempio, le
applicazioni che sono programmate per ricercare i file di avvio su un’unità specifica è
possibile che non vengano più avviate.
Per evitare modifiche alla configurazione e/o correggere problemi di configurazione, è
necessario comprendere quanto segue:
•
•
•
•
Come il sistema operativo assegna le lettere di unità
Problemi causati dalle modifiche alle lettere di unità
Divisione in partizioni per evitare modifiche alle lettere di unità
Correzione dei problemi di configurazione causati da modifiche alle lettere di unità
Questi quattro aspetti verranno illustrati in dettagli nelle sezioni riportate di seguito.
Come il sistema operativo assegna le lettere di unità
DOS, Windows 3.x, Windows 95/98/Me e OS/2
Questi SO assegnano le lettere di unità in una sequenza fissa che non può essere
modificata. Di seguito viene riportata la sequenza:
•
Il SO inizia assegnando una lettera di unità alla prima partizione primaria che
riconosce sul primo disco rigido del sistema. Il SO quindi assegna le lettere di unità
alla prima partizione primaria riconosciuta su ciascun disco rigido successivo.
Ad esempio, se nel sistema vi sono tre dischi rigidi. Quando si avvia il SO, questo
assegna la lettera C: alla partizione primaria attiva sul primo disco rigido. La lettera di
unità D: viene assegnata alla prima partizione primaria che il SO riconosce sul
secondo disco rigido e la lettera di unità E: viene allo stesso modo assegnata alla
prima partizione primaria sul terzo disco.
Se si hanno più partizioni primarie visibili su un singolo disco rigido, il SO assegna la
lettera di unità alla partizione attiva. Se non è attiva nessuna partizione, la lettera di
unità viene assegnata alla prima partizione primaria visibile riconosciuta dal SO.
AVVERTENZA:
La creazione di partizioni primarie multiple visibili sulla stessa unità può
causare perdita di dati in DOS, Windows 3.x, Windows 95/98/Me e OS/2.
PowerQuest Corporation
19
•
In seguito, a tutte le partizioni logiche riconosciute dal SO vengono assegnate lettere
di unità, a partire dalle partizioni logiche sul primo disco rigido e procedendo in
ordine. Ad esempio, si supponga di avere due dischi rigidi sul sistema, ognuno con
una partizione primaria e due partizioni logiche. Il SO innanzitutto assegna C: e D:
alle due partizioni primarie, quindi assegna le lettere di unità E: e F: alla prima ed alla
seconda partizione logica sul primo disco rigido. Le lettere di unità G: e H: vengono
assegnate alle due partizioni logiche sul secondo disco.
•
Il SO quindi assegna lettere di unità a tutte le partizioni primarie visibili rimanenti, a
partire da quelle sul primo disco rigido. Il SO procede con tutte le partizioni primarie
visibili sul secondo disco, quindi con il terzo disco e così via.
•
Infine, viene assegnata una lettera di unità al CD-ROM e agli altri tipi di supporti
rimovibili.
Dal momento che il SO segue sempre questa sequenza per assegnare le lettere di unità,
l’aggiunta o la rimozione di un secondo disco rigido può causare modifiche alle assegnazioni
delle lettere di unità. Allo stesso modo, le lettere di unità possono cambiare se si aggiunge,
rimuove o copia una partizione su disco, si riformata una partizione con un file system
diverso o si avvia un altro SO.
Windows NT/2000
Quando Windows NT/2000 viene installato per la prima volta, assegna le lettere di unità
nello stesso modo descritto in precedenza. Una volta assegnate, tuttavia, le lettere di unità
possono ancora essere cambiate. Le lettere di unità non divengono permanenti a meno che
non si modifichi l’assegnazione predefinita di una lettera di unità oppure sul sistema non
sia stato eseguito almeno una volta PartitionMagic o VolumeManager.
Se si desidera riassegnare o rimuovere una lettera di unità in Windows NT/2000, è
possibile utilizzare PartitionMagic , VolumeManager o l’utilità di amministrazione dischi
di Windows NT/2000.
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Concetti fondamentali
Scenari relativi alle lettere di unità
Per illustrare in che modo vengono assegnate le lettere di unità, tenere in considerazione i
seguenti scenari.
Scenario 1
Un computer con un disco rigido, sul quale è installato Windows 95. Di seguito viene
illustrata la divisione in partizioni del disco (Figura 6).
Figura 6: Computer con un unico disco rigido contenente una partizione primaria e due logiche
Il disco viene suddiviso in partizione primaria e da una partizione estesa che contiene due
partizioni logiche. La partizione primaria viene formattata con il file system FAT con
Windows 95 installato. La prima partizione logica viene formattata con il file system FAT,
che Windows 95 riconosce, ma la seconda partizione logica viene formattata con NTFS,
un file system che Windows 95 non riconosce.
Su questo disco, Windows 95 assegna la lettera di unità C: alla partizione primaria e
la lettera di unità D: alla prima partizione logica. Non assegna una lettera di unità alla
seconda partizione logica in quanto non riconosce il file system su quell’unità.
PowerQuest Corporation
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Scenario 2
Ora considerare un computer identico a quello del primo scenario in cui è stato installato
un secondo disco rigido.
Figura 7: Computer con due dischi rigidi avviato da Windows 95
Il primo disco rigido viene diviso in partizioni esattamente allo stesso modo del primo
esempio. Presenta gli stessi file system sulle partizioni e Windows 95 viene installato
sulla singola partizione primaria.
Anche il secondo disco rigido presenta una partizione primaria ed una partizione estesa;
però, la partizione estesa contiene tre partizioni logiche. Non vi è alcun SO installato
sulla partizione primaria FAT del secondo disco rigido. La prima partizione logica è una
partizione NTFS con Windows NT installato. Le due partizioni logiche rimanenti sono
partizioni FAT.
Quando viene avviato il computer da Windows 95, la lettera di unità C: alla partizione
primaria attiva sul primo disco rigido. In seguito, Windows 95 assegna la lettera D: alla
prima partizione primaria riconosciuta sul secondo disco rigido (ovvero, la partizione
primaria FAT). Windows 95 quindi assegna le lettere di unità a ciascuna partizione logica
che riconosce. Assegna pertanto la lettera di unità E: alla prima partizione logica FAT sul
primo disco ma salta la seconda partizione logica in quanto Windows 95 non riconosce il
file system NTFS. Sul secondo disco, salta la prima partizione logica NTFS, assegna la
lettera di unità F: alla seconda partizione logica (una partizione FAT) ed assegna la lettera
di unità G: alla terza partizione logica (anch’essa una partizione FAT).
22
Concetti fondamentali
In questo secondo scenario, è importante notare che la lettera di unità assegnata alla prima
partizione logica sul primo disco rigido è cambiata, anche se il computer è stato avviato
con lo stesso SO del primo esempio e la divisione in partizioni del primo disco non è stata
modificata. Il cambiamento della lettera di unità è il risultato dell’installazione di una
seconda unità sul computer, Windows 95 deve assegnare una lettera di unità (D:) alla
prima partizione primaria riconosciuta su quella seconda unità prima di assegnarne una
alla prima partizione logica sulla prima unità.
Scenario 3
Nell’ultimo esempio, considerare in che modo vengono assegnate le lettere di unità sullo
stesso computer, con i medesimi dischi rigidi e partizioni utilizzati nello scenario
precedente; questa volta, però, il computer (Figura 8) viene avviato con una versione di
Windows NT appena installata (installata nella prima partizione logica sul secondo disco).
Figura 8: Computer con due dischi rigidi avviato da Windows NT
Innanzitutto, dal momento che Windows NT riconosce il file system FAT, assegna la
lettera di unità C: alla partizione primaria sul primo disco rigido. La lettera D: viene
assegnata alla partizione primaria sul secondo disco rigido, che è anche FAT. Windows
NT quindi assegna le lettere di unità ad ogni partizione logica in ordine, in quanto tutte
queste partizioni contengono file system che Windows NT riconosce (FAT o NTFS). Sul
primo disco, Windows NT assegna E: alla prima partizione logica ed F: alla seconda
partizione logica. Windows NT quindi assegna G: alla prima partizione logica sul secondo
disco rigido, H: alla seconda partizione logica ed I: all’ultima partizione logica.
PowerQuest Corporation
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È importante notare in questo esempio che le lettere di unità assegnate alle partizioni
logiche sono diverse da quelle assegnate nell’esempio due, anche se il numero di dischi
rigidi e di partizioni è esattamente lo stesso. La sola differenza è che il computer è stato
avviato con una nuova installazione di Windows NT, che ha riconosciuto il file system su
tutte le partizioni ed ha quindi assegnato loro tutte le lettere.
SUGGERIMENTO:
Quando Windows NT/2000 viene installato per la prima volta,
assegna le lettere di unità nello stesso modo descritto in
precedenza. Una volta assegnate, tuttavia, le lettere di unità
possono ancora essere cambiate. Le lettere di unità non
divengono permanenti a meno che non si modifichi
l’assegnazione predefinita di una lettera di unità oppure sul
sistema non sia stato eseguito almeno una volta PartitionMagic
o VolumeManager. Per ulteriori informazioni, vedere la sezione
“Come il sistema operativo assegna le lettere di unità” a
pagina 19.
Le modifiche alle lettere di unità possono verificarsi per ragioni diverse da quelle
illustrate negli scenari sopra riportati. Anche aggiungere, eliminare, nascondere/rendere
visibile o riformattare una partizione può causare modifiche nell’assegnazione delle
lettere di unità.
Problemi causati dalle modifiche alle lettere di unità
Le modifiche alle lettere di unità del computer possono disabilitare le configurazioni delle
applicazioni. Ad esempio, si supponga di installare vari programmi in una partizione
logica con la lettera di unità D:. Si decide di creare icone per questi programmi, in modo
da poterli avviare da Windows 95. Ogni volta che si fa doppio clic su un’icona, Windows
ricerca nell’unità D: per trovare e lanciare il programma corrispondente. Se la lettera di
unità per la partizione logica cambia, però le icone non puntano più alla partizione
corretta. Quando si fa doppio clic su un’icona, Windows 95 continua a ricercare sull’unità
D: i file di programma, anche se D: ora identifica una partizione diversa.
Se si modifica la lettera di unità di una partizione vengono modificate tutte le
configurazioni di sistema che si basano sulla lettera di unità originale della partizione.
Ad esempio, i comandi basati su una lettera di unità immessi nei file AUTOEXEC.BAT,
CONFIG.SYS, WIN.INI, SYSTEM.INI o in altri file di sistema possono essere invalidati
dalle modifiche alle lettera di unità. Allo stesso modo, le voci del registro di
Windows 95/98 che includono i riferimenti alle lettere di unità possono diventare
inoperativi in caso di modifica delle lettere.
24
Concetti fondamentali
Divisione in partizioni per evitare modifiche alle lettere di unità
L’utilizzo delle seguenti strategie di divisione in partizioni può aiutare ad
evitare modifiche indesiderate alle lettere di unità quando si utilizzano DOS,
Windows 3.x/95/98/Me ed OS/2.
Come impedire modifiche causate dall’aggiunta di partizioni primarie
Per evitare modifiche delle assegnazioni delle lettere di unità causate dall’aggiunta di una
partizione primaria, aggiungere partizioni primarie solo a quei dischi rigidi che
presentano già almeno una partizione primaria. Le partizioni primarie aggiuntive possono
essere nascoste, mantenendo così solo una partizione primaria visibile su ogni unità.
Anche se non sempre è possibile, questa strategia impedisce modifiche alle assegnazioni
delle lettere delle partizioni.
Come impedire modifiche causate dall'aggiunta di partizioni logiche
Ogni volta che è possibile, aggiungere una nuova partizione logica come ultima partizione
logica sull’ultima disco rigido. Questa operazione assicura che le assegnazioni delle
lettere di unità per tutte le partizioni esistenti restino uguali. Se la partizione deve essere
aggiunta ad un disco rigido diverso dall’ultimo, tentare di aggiungerla come ultima
partizione logica sul disco di destinazione. Le assegnazioni delle lettere di unità per le
partizioni logiche su quel disco restano invariate, come anche le lettere di unità per ogni
disco rigido precedente; invece, a tutte le partizioni logiche sulle unità disco successivo
vengono assegnate nuove lettere di unità.
SUGGERIMENTO:
Se è presente spazio non assegnato tra le partizioni esistenti su un
disco rigido, spostare tutte le partizioni a sinistra fino a quando
tutto lo spazio non assegnato non si trovi all’estremità destra del
disco. È quindi possibile utilizzare questo spazio per creare una
nuova partizione logica alla fine del disco.
Per ulteriori informazioni su come spostare partizioni, consultare il manuale per l’utente
di PartitionMagic o VolumeManager o fare riferimento alla Guida in linea.
Come impedire modifiche causate dall’avvio di un diverso SO
Molte modifiche di lettere di unità possono essere impedite avviando da diversi sistemi
operativi. Se si hanno partizioni formattate con file system riconosciuti solo da uno o due
SO, è sufficiente inserirle dopo le partizioni con i file system riconosciuti da tutti i SO.
PowerQuest Corporation
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Ad esempio, si supponga di utilizzare sia DOS che Windows NT. Alcune delle partizioni
sono partizioni FAT, mentre altre sono partizioni NTFS. Dal momento che DOS e
Windows NT riconoscono le partizioni FAT, posizionare per prime queste partizioni sulle
unità disco. Le partizioni NTFS possono quindi essere posizionate alla fine delle unità.
A questo punto, ogni volta che si esegue l’avvio, le lettere di unità assegnate alle
partizioni FAT rimangono uguali, senza tener conto se l’avvio è stato eseguito con DOS
o con Windows NT.
Le partizioni FAT vengono riconosciute dalla maggior parte di SO. Si raccomanda quindi
di inserire tutte le partizioni FAT prima delle partizioni FAT32, NTFS o HPFS.
Correzione dei problemi di configurazione causati da modifiche
alle lettere di unità
È possibile correggere i problemi di configurazione delle applicazioni causati dalle
modifiche alle lettere di unità con l’utilità DriveMapper di PartitionMagic. DriveMapper
sostituisce rapidamente e automaticamente tutti i riferimenti alle lettere di unità non validi
(riassegnati) con la lettera di unità della partizione appena assegnata. Per ulteriori
informazioni su come utilizzare DriveMapper, consultare il manuale per l’utente di
PartitionMagic o fare riferimento alla Guida in linea.
Dal momento che Windows NT/2000 non riassegna le lettere di unità una volta che le ha
assegnate, DriveMapper in genere non è necessario con Windows NT/2000.
Dopo aver creato o eliminato una partizione, il SO a volte non riesce ad assegnare una
lettera di unità al CD-ROM dopo il riavvio. In tal caso, consultare la sezione relativa alla
risoluzione dei problemi del manuale per l’utente del prodotto oppure fare riferimento alla
Guida in linea.
Limite del cilindro 1.024 del BIOS
È possibile utilizzare in modo sicuro PartitionMagic o VolumeManager per dividere in
partizioni qualsiasi unità, senza tener conto del numero di cilindri ull’unità. Infatti, per
impedire di eseguire operazioni sulla partizione che potrebbero causare problemi, i
prodotti si attengono al limite del cilindro 1.024 del BIOS sui sistemi, laddove richiesto.
Il limite del cilindro 1.024 del BIOS riguarda il sistema solo se:
•
Si dispone di un disco rigido con capacità superiori a 504 MB.
•
Il disco rigido è stato prodotto prima del 1994 (circa).
•
Il BIOS nel sistema non ha estensioni INT 13 BIOS interne.
È inoltre possibile che si verifichino dei problemi se il disco rigido è più grande di 8 GB.
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Concetti fondamentali
Se il sistema presenta queste caratteristiche e si utilizza solo il DOS, né l’utilità FDISK di
DOS né qualsiasi prodotto della PowerQuest consentono di vedere cilindri oltre il 1.024,
né di includerli in una partizione. Lo spazio oltre il cilindro 1.024 resta sempre invisibile.
Anche se il limite del cilindro 1.024 del BIOS si applica al sistema, è tuttavia possibile
utilizzare PartitionMagic senza problemi. Il solo caso in cui si possono verificare dei
problemi è se si verificano contemporaneamente tutti i seguenti casi:
•
vengono utilizzati contemporaneamente il DOS ed un altro SO;
•
l’altro SO può vedere ed utilizzare lo spazio su disco oltre il cilindro 1.024 del disco;
•
si utilizza PartitionMagic o l’utilità FDISK dell’altro SO per creare una partizione che
si estende oltre il cilindro 1.024;
•
viene quindi eseguito l’eseguibile di PartitionMagic per DOS.
Quando si esegue l’eseguibile PartitionMagic per DOS, la partizione appena creata che si
estende oltre il limite del cilindro 1.024 può essere o meno visibile. Anche se è possibile
vedere la partizione, non è possibile utilizzare l’eseguibile di PartitionMagic per DOS per
eseguire una qualsiasi operazione su quella partizione. Questa restrizione si applica sia
alla partizione primaria che alle partizioni estese che contengono spazio oltre il cilindro
1.024. Se una partizione estesa eccede il limite del cilindro, non è possibile eseguire
operazioni su nessuna delle partizioni logiche contenute, anche se la partizione logica
stessa non si estende oltre il cilindro 1.024.
SUGGERIMENTO:
Se si utilizza il DOS, ma il sistema presenta estensioni INT 13 del
BIOS, PartitionMagic consente di vedere i cilindri oltre il limite
1.024 e di eseguire operazioni su partizioni che si estendono oltre
questo limite.
Limite del codice di avvio a 2 GB
Un codice di avvio del SO è memorizzato sia nel record di avvio principale (MBR)
che nel record di avvio della partizione, consentendo di avviare in modo corretto il SO.
In alcuni SO, in ogni caso, questo codice di avvio è scritto in modo che impone
inavvertitamente un limite alla posizione del record di avvio della partizione e dei file
necessari per avviare il SO.
PowerQuest Corporation
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DOS (versioni 6.x e precedenti), Windows NT (versioni 4.0 e precedenti) e
Windows 2000 sono entrambi interessati da questo limite del codice di avvio. Quando si
avviano questi tre sistemi operativi, è necessario calcolare l’indirizzo il settore della
testina del cilindro (CHS) del settore del codice di avvio iniziale per richiamare le
informazioni sul settore e caricare ed eseguire la parte successiva del processo di avvio.
Il valore CHS per il settore necessario viene calcolato nel modo seguente:
Numero settore / Settori per traccia
A causa del modo in cui è scritto il codice di avvio, il prodotto di questo calcolo deve
rientrare in un registro a 16 bit. Il valore più grande che può essere contenuto in un
registro a 16 bit è 64 K. Se il numero è superiore a 64 KB, il numero viene troncato e
risulta in un valore errato che distorce i calcoli rimanenti. Il processo di avvio non riesce
a caricare e ad eseguire il settore necessario, impedendo in tal modo l’avvio del SO.
La maggior parte dei dischi rigidi presentano 63 settori per traccia, creando un limite del
codice di avvio di 64 KB a 2 GB.
Se il disco rigido è più vecchio o utilizza il software di overlay dell’unità, questo limite
può essere inferiore.
Se una partizione inizia o si estende oltre questo limite, il valore CHS del settore del
codice di avvio della partizione non può essere calcolato in modo corretto, quindi la
partizione ed il relativo SO non possono essere avviati.
Lo stesso limite si applica al file IO.SYS di DOS ed al file NTLDR.EXE di Windows NT.
Se uno di questi file viene installato o spostato oltre il limite del codice di avvio di 64 KB,
il SO corrispondente non viene avviato.
IMPORTANTE:
Per essere avviato in modo corretto, DOS richiede che i primi tre settori
di IO.SYS si trovino al di sotto del limite del codice di avvio di 2 GB.
Sia il file IO.SYS che il file NTLDR.EXE sono in genere posizionati vicino alla parte
iniziale della partizione in cui sono installati. Quando si ridimensionano le partizioni
usando PartitionMagic, Drive Image e VolumeManager, quest’area della partizione può
essere svuotata per fare spazio a strutture di FAT o di un altro file system più grandi.
È quindi possibile che IO.SYS o NTLDR.EXE vengano spostati oltre il limite di 2 GB,
impedendo in tal modo l’avvio del SO.
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Concetti fondamentali
Modifica delle impostazioni della modalità LBA
del BIOS
AVVERTENZA:
Non cambiare mai la modalità LBA del BIOS di sistema quando ci
sono dati sul disco rigido. Modificando queste impostazioni possono
verificarsi perdite o danni ai dati.
La maggior parte dei moderni BIOS di sistema supportano l’LBA (Logical Block
Addressing). L’impostazione della modalità LBA, abilitata o disabilitata, determina
in che modo il computer converte gli indirizzi CHS logici. Se si cambia questa
impostazione, lo spostamento risultante dei valori CHS può danneggiare tutti i file e
le partizioni dei dischi rigidi.
Se è necessario modificare le impostazioni della modalità LBA nel BIOS di sistema,
innanzitutto eseguire un backup di tutti i dati sui dischi rigidi. Contattare il supporto
tecnico del produttore del BIOS e del disco per assicurarsi di poter procedere con
sicurezza.
Ripristino dei file di sistema
Quando si utilizza PartitionMagic o VolumeManager per creare o modificare le partizioni
del computer, questi prodotti apportano le modifiche necessarie ai file di sistema,
consentendo al computer di riconoscere la partizione nuova o modificata. Dal momento
che questi file sono modificati, tutte le copie di backup di sistema eseguite in precedenza
non sono più valide. Il ripristino dei file di sistema da una copia di backup creata prima di
utilizzare PartitionMagic o VolumeManager può causare problemi.
SUGGERIMENTO:
Ogni volta che si apportano modifiche utilizzando
PartitionMagic, Drive Image, BootMagic o VolumeManager,
assicurarsi di creare nuove copie di backup per i file di sistema.
Non utilizzare mai un backup precedente per ripristinare i
seguenti file: BOOT.INI, BOOT.DOS, BOOT.OS2,
BOOTSECT.DOS, BOOTSECT.W95 o BOOTSECT.W98.
PartitionMagic e VolumeManager modificano solo i file di sistema. Pertanto è possibile
utilizzare i backup precedenti per ripristinare i file utente.
PowerQuest Corporation
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