documento Fenix e Paciotti

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documento Fenix e Paciotti
www.fenix.mc.it - www.cesare-paciotti.com
Le PMI locali
hanno bisogno di soluzioni globali
I
PREMESSA
n un mondo sempre più
piccolo, la dimensione
locale di un'impresa presenta spesso connotazioni che travalicano i limiti territoriali aprendo la strada a sfide e
opportunità che un tempo erano
caratteristiche esclusive delle grandi realtà multinazionali. Di riflesso lo stesso accade a chi segue
quelle stesse imprese con i propri
prodotti e servizi, rendendo ancora più essenziale poter disporre
della soluzione giusta al momento giusto.
Nel nostro Paese esistono comparti produttivi di eccellenza che,
nei momenti di incertezza economica, sanno mantenere la rotta
che permette di superare le acque
agitate del mercato non venendo
mai meno ai punti di riferimento
che li contraddistinguono. È il
caso del settore calzaturiero, uno
dei massimi portabandiera del
made in Italy nel mondo, che
trova la sua principale espressione per numero di aziende nel
distretto marchigiano situato a
cavallo tra le province di Ascoli
Piceno e Macerata. Qui la vocazione all'esportazione si coniuga
con una fortissima propensione al
segmento medio-alto del mercato,
risultando nell'85% dell'intera produzione destinato a una clientela
attenta ed esigente, e con una
reazione alla congiuntura in atto
che passa attraverso un'accelerazione mirata degli investimenti da
parte degli oltre 4.400 operatori
presenti sul territorio. Come
accade in altri segmenti trainanti
per l'economia italiana, le PMI
operanti in questo settore guardano ben oltre i confini locali
perseguendo una prospettiva nazionale e internazionale che richiede conseguentemente risposte
adeguate da parte dell'intera filiera dei fornitori innescando un
circolo virtuoso di crescita competitiva.
FENIX E CESARE PACIOTTI
Le opportunità che un tale
contesto offre a un provider di
servizi IT sono decisamente interessanti, a patto di essere sempre
in grado di proporre la soluzione
più adeguata in maniera organica
rispetto al mix di esigenze del
cliente. Lo sa bene Mario Tonti,
titolare di Fenix snc, una società
di consulenza informatica che ha
sede proprio a Civitanova Marche, nel cuore del distretto calzaturiero marchigiano e zona deputata in particolare alla produzione della scarpa da donna. Fenix è
una struttura di recente costituzione che nasce proprio per riorganizzare un patrimonio di competenze ultraventicinquennali in-
torno alla continua evoluzione
delle necessità di consulenza e
sviluppo software della propria
clientela, composta per lo più da
PMI locali e alcuni enti pubblici.
Tra le aziende seguite da Fenix si trova un marchio di grande notorietà come quello di Cesare Paciotti, stilista che ha saputo trasformare il calzaturificio
di famiglia in un'icona del lusso
italiano da 140 milioni di euro di
fatturato annuo e 250 dipendenti,
presente in Italia e all'estero, in
particolare nelle città del boom
economico cinese, con propri punti vendita monomarca, boutique
in franchising e ovviamente una
vasta rete distributiva presso negozi multimarca. Nonostante le
dimensioni, Paciotti Spa rimane
un'azienda a carattere familiare
che preferisce esternalizzare a
fornitori di comprovata esperienza funzioni pur strategiche come
quelle di una vera e propria
divisione IT.
“Fenix è la figura di riferimento di Paciotti per tutto quello che
riguarda l'informatica”, dichiara
Tonti. “Sviluppo del portale applicativo aziendale, amministrazione
dell'ambiente, gestione del parco
hardware: seguiamo ogni cosa con
la stessa cura, completezza e visione di una struttura interna”.
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LA CONSULENZA IT CHE
PERSEGUE VALORE…
L'ambiente posto sotto la responsabilità di Fenix fa perno su
un blade IBM con storage in fibra
nel quale risiedono tre server Linux e un server Windows cui fanno capo circa un centinaio di postazioni client localmente installate e un'altra trentina di computer dislocati nelle filiali, negli
showroom e nei punti vendita
Paciotti. Il parco PC, storicamente basato su Windows XP, è
in fase di progressiva migrazione
verso il più moderno Windows 7
in concomitanza con la sostituzione delle macchine giunte al
termine del loro ciclo di vita
standard. Questo non significa
tuttavia la dismissione definitiva
del vecchio hardware; secondo
una tendenza che sta via via
diffondendosi in molte aziende, i
PC trovano infatti una ricollocazione diversa, come spiega Mario
Tonti: “Circa il 10% delle postazioni di lavoro Windows è costituito in realtà da PC ricondizionati
con soli 128 MB di memoria RAM
che eseguono il boot di Linux da
rete per poi caricare in remoto il
desktop Windows dall'apposito terminal server via RDP. È in pratica
il concetto di thin client rivisitato in
funzione dei normali personal computer, una soluzione davvero eccezionale in termini di manutenzione
e salvaguardia dell'investimento
hardware”. Tuttavia non si tratta
ancora di un punto di arrivo: “Abbiamo già stabilito un ulteriore
passo avanti in direzione della virtualizzazione dei desktop affinché
ciascun utilizzatore possa ricevere
sempre dal server il proprio ambiente con le proprie applicazioni
personali, con ulteriori benefici in
termini di gestione e riduzione dei
costi. Questo progetto si affianca
alla valutazione che stiamo attualmente compiendo in collaborazione
con IBM per virtualizzare anche
i server fisici e l'intero ambiente
client”, prosegue Tonti, dimostrando tutte le potenzialità che
può offrire la consulenza IT
quando viene lasciata libera di
perseguire valore.
Mario Tonti
Titolare di Fenix
…E GARANTISCE SICUREZZA
Un altro cardine dell'infrastruttura IT di Paciotti Spa è
naturalmente rappresentato dalla
sicurezza. L'economia sommersa
legata a malware, virus e attacchi
informatici non conosce infatti
alcuna crisi e, anzi, progredisce a
ritmi sempre più rapidi potendosi
avvalere di strumenti di crescente
sofisticazione. Anche in questo
caso non si può parlare di una
dimensione esclusivamente locale
degli attacchi, che colpiscono
ovunque nel mondo con la medesima facilità e che si stanno
man mano specializzando su
obiettivi mirati. Di conseguenza,
per un brand noto a livello internazionale diventa ancora più
essenziale garantirsi una tutela
priva di punti deboli: e questo
significa saper bilanciare con
precisione le esigenze di protezione con la capacità di evitare
appesantimenti tali da mettere a
rischio l'agilità operativa dell'intero ambiente informatico.
“La protezione dell'intero contesto IT di Paciotti era un tempo
affidata a un software molto noto
che tuttavia ci creava qualche grattacapo per la complessità del suo
ambiente di gestione remota”,
ricorda Mario Tonti. “Avremmo potuto anche convivere con questo
difetto, che del resto restava nascosto
agli occhi del cliente riguardando
solamente la funzione tecnica affidata a noi. Il problema era però
aggravato dal crescente rallentamento che il pacchetto di sicurezza
provocava a ogni aggiornamento
rendendo le postazioni desktop
sempre meno utilizzabili a causa di
un ingombro che poteva arrivare
anche a 250 MB di memoria RAM.
Poi, improvvisamente, presso un altro nostro cliente abbiamo verificato
come il rilevamento di un virus
relativamente obsoleto potesse provocare la messa in quarantena di
tutti i file eseguibili presenti nella
cartella di sistema di Windows,
portando di fatto all'inutilizzabilità
dei computer e alla conseguente
necessità di formattare gli hard
disk per installare nuovamente il sistema operativo da zero - un'eventualità che non potevamo assolutamente prendere in considerazione
per un ambiente come quello di
Paciotti”.
Per creare un'infrastruttura di
sicurezza completa di gestione
degli aggiornamenti e controllo
remoto dei client che garantisse la
massima trasparenza e leggerezza
possibile sui desktop, Avira,
distribuito in Italia da Achab, è
stata la scelta pressoché naturale. “Una volta installato Avira Server Security abbiamo ottenuto una
protezione completa del server e
dei desktop Windows senza le penalità prestazionali che la soluzione precedente ci imponeva”, prosegue Tonti. “Dal nostro punto di
vista ci siamo ritrovati con un sistema molto più semplice e razionale da gestire, mentre gli utenti
non soffrono più dei rallentamenti
che sempre più spesso influivano
sul loro lavoro. Anche gli aggiornamenti non hanno mai creato
situazioni di difficoltà e nei tre
anni finora trascorsi dall'installazione di Avira l'intero ambiente
ha continuato a respingere con
successo attacchi di ogni genere
restando pressoché invisibile agli
occhi degli utenti. E questo fornisce secondo me la misura della
validità di Avira, dato che l'antivirus migliore è sempre quello che
non ti accorgi di possedere”.
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