Il Trottatore Settembre 2010

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Il Trottatore Settembre 2010
Pubblicazione mensile
dell’A.N.A.C.T.
(Associazione Nazionale
Allevatori del Cavallo Trottatore)
Iscrizione n. 218/204 nel
Registro del Tribunale di Roma
in data 27/05/2004
Direttore Responsabile:
Alessandro Viani
Si ricordano i sigg. allevatori che il 31 ottobre scade
il termine ultimo per il deposito presso l'ANACT della
documentazione relativa alla registrazione dei prodotti nati nel 2010.
SOMMARIO
ANNO LVIII - N° 9 - SETTEMBRE 2010
IL PUNTO SULL’ANACT
2
AREA CORSE
Capo Redattore:
Antonio Terraneo
Comitato di redazione:
Alberto Caravita
Ernesto Cazzaniga
Antonio Diana
Marco Zafferoni
Redazione:
Lucio Celletti
LOONEY ENTRA NELLA STORIA
LOONEY TUNES DERNIER-CRI DI PESO
OPAL VIKING COME LA FENICE
IL BELL'ANDREA TRICOLORE
UN MUSTANG DAVVERO SUPER
PIANETA ALLEVAMENTO
ALLEVAMENTO PIPESSO - MATTO COME UN CAVALLO
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23
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ALLEVAMENTO DI VERGIANO - CAVALLI: LA GRANDE PASSIONE
DELLA FAMIGLIA FABBRI
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VIAGGIO NELL’ANIMA DEI TARGATI GRANA
AZIENDA AGRICOLA “IL PINO” - ALLEVARE IN RIVA AL GARDA
Redazione Amministrazione:
Viale del Policlinico, 131
00161 Roma
Tel. 06 4416421
Fax 06 44164237
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E-mail: [email protected]
Fotografie di:
Archivio Anact, Fabio Abete,
Vieri Berti, Claudio Caldani,
Mauro Castelluccio,
Enzo De Nardin, Gerard Forni,
Stefano Grasso, Vanessa Manto,
Sara Zitelli, Giulio Ravenna
RICORDO
34
CIAO MASSIMO
C’ERA UNA VOLTA
MEMORIE DE “IL TROTTATORE” - CAVALLI NEL TEMPO: NAVAZZO
Spedizione in abbonamento
postale 70%
Filiale di Roma
Stampa:
Grafica Rinascimento Srl
Via Giuseppe Vaccari, 9
00194 Roma
Tel. 06 55590255
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UOMINI & CAVALLI
MIRTILLO ROSSO DONO DELLA DEA BENDATA
IL SULKY D’ORO
Progetto Grafico
e impaginazione:
Franco Bottoni Studio
[email protected]
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IL NUOVO LEONARDO DEL TROTTO
DUE PULEDRI UNA MAMMA...
MILLIONDOLLAR LUX: SEGNO DEL DESTINO
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CULTURA
IL CAVALLO IN LIBRERIA E AL CINEMA
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VITA SOCIALE
LA FESTA DELL’ALLEVATORE TORNA IN UN IPPODROMO
FINITO DI STAMPARE NEL MESE DI SETTEMBRE 2010
54
IL PUNTO SULL’ANACT
di Alessandro Viani
I
l nostro giornale deve servire a far
conoscere, a tutti, ciò che il consiglio dell’Anact delibera e naturalmente anche le strategie allevatoriali
che perseguirà. Ci siamo accorti, con
nostro grande dispiacere, che molti allevatori non sono peraltro a conoscenza di quanto effettuato e di quanto
proposto.
Per questo crediamo sia opportuno, informarvi sulle iniziative sostenute e
portate avanti dal Consiglio. Non dimentichiamo tuttavia che questa rivista da anni pubblica periodicamente
tutte le delibere intraprese ad ogni riunione.
Nel contempo tutti gli associati sono
2
invitati a trasmettere qualsiasi consiglio o proposta utile al fine di avere un
dialogo diretto con l’Associazione.
Prendiamo un esempio ancora recente:
nella riunione tenutasi a Milano il giorno 22/07 u.s., indetta per discutere sul
rinvio delle Aste, visto il grave momento dell’ippica, abbiamo avuto un paio di
interventi polemici sull’operato di questo consiglio. Chi vi scrive vuole ricordare innanzitutto che queste critiche
vengono sempre dalla parte di un piccolissimo gruppo di allevatori che tempo fa (subito dopo le elezioni dell’Anact) hanno remato contro l’Associazione per disunirla.
Per questo si ribadisce che si ritiene do-
veroso mettere a conoscenza gli associati di quello che l’Anact ha fatto e anche di quello che ha tentato di fare
senza risultato, laddove alcune nostre
richieste non sono state ancora prese
in considerazione da parte dell’UNIRE,
per vari motivi (dimenticando che gli
allevatori rappresentano l’apice della
filiera ippica e raggiungono anche il
numero più elevato all’interno delle altre associazioni del settore. Basterebbe
rileggere lo Statuto dell’Unire ai punti
2, 3 e 5 per vedere l’importanza che essi ricoprono).
Parliamo ad esempio di enucleazioni.
Ottenemmo da parte del Consiglio Unire (si era a marzo 2009) un piano di
esclusione di fattrici dal Libro Genealogico. In altra pagina riportiamo il testo
della delibera.
Esso rispondeva alla finalità di diminuire la produzione in stretta connessione
con la necessità dell’abbattimento del
numero delle corse e delle giornate concesse agli ippodromi.
Apriamo una parentesi. Questa riduzione delle corse e delle riunioni scaturiva anche dal costo eccessivo della remunerazione percepita dalle Società di
corse (citiamo due esempi: Taranto che
prende dall’Unire circa 5.000.000 Euro
all’anno, Tor di Valle oltre 6.000.000,
per non parlare delle altre Società di
corsa).
Certamente questo genere di assistenzialismo ha indotto gli ippodromi a non
intraprendere iniziative e cercare innovazioni per far confluire pubblico presso di loro, circostanza che avrebbe portato conseguentemente ad un diretto
incremento del gioco.
Abbiamo sempre affermato che quando
il montepremi nel 2004 era di
270.000.000 di Euro gli stessi ippodromi ne percepivano 80.000.000, negli
anni successivi sono sempre aumentati
fino ad arrivare ad un costo di circa
120.000.000 Euro con un montepremi
che fatica a rimanere sugli Euro
200.000.000. Chiudiamo
questa parentesi, chiedendo scusa di questi noiosi
numeri, ma è importante
che tutti ne siano a conoscenza per poter fare le opportune valutazioni.
Tornando all’enucleazione,
l’Unire approvò un regolamento che prevedeva una
spesa di Euro 3.000.000 e
sulla stessa delibera fu
stanziato nel 2009 un importo di Euro 1.000.000. La
restante cifra doveva essere
stanziata nel 2010 con una
variazione di Bilancio.
In ogni modo l’enucleazione ha raggiunto la somma
di Euro 1.650.000 con un
risparmio notevole per
l’ente. L’ANACT è stata autorizzata dall’UNIRE a emettere le cards di assegnazione che sono in mano
agli allevatori o agli stallonieri (vista la cedibilità del
buono, molti di essi l’hanno avuto in pagamento per
il costo delle monte).
Quest’estate girava, in maniera incontrollata, la falsa
voce che era stata l’Anact
ad emettere le cards di iniziativa propria, senza l’autorizzazione dell’UNIRE.
Per mettere a tacere queste
chiacchiere basta semplicemente vedere la delibera
dell’Unire che destina un
importo di 1.000.000 Euro
all’enucleazione medesima.
Ma la vera preoccupazione
è questa: l’Ente non ha disponibilità di risorse economiche. Basti pensare al
ritardo con cui vengono
pagati i premi allevatori.
D’altronde come possiamo
pensare che un ente che
incassa circa 235.000.000
Euro all’anno e ne spende
430.000.000 non possa
non avere problemi di gestione?
Se non avessimo avuto l’intervento governativo del
2009 e del 2010 avremmo
chiuso. I 300.000.000 Euro
avuti per sostegno all’ippi-
3
PROGRAMMA RITIRO FATTRICI 2009
adottato dall'Unire con delibera n. 101del 6 marzo 2009
A beneficio degli allevatori che chiederanno l’eliminazione dalla riproduzione di una
o più fattrici di loro proprietà secondo i requisiti seguenti, potrà essere riconosciuto
un buono, da utilizzarsi entro il 31/12/2010 o per l’acquisto di una puledra alle
Aste Selezionate 2010 o per l’acquisto di una fattrice ad un’ Asta pubblica di fattrici nel 2010 (vedere i requisiti in calce) oppure per il pagamento dei tassi di monta per la stagione 2009 (prodotti nati 2010), di uno stallone iscritto al Repertorio del
Ministero delle Politiche Agricole o di uno stallone funzionante all’estero in possesso dei requisiti per l’iscrizione dei prodotti al Libro Genealogico del cavallo trottatore italiano, fino ad esaurimento del fondo stanziato a tal fine
• 2.304,00 (importo netto da tassazioni) per fattrice di età pari o inferiore ad anni
14 (nate dal 1995 e anni seguenti) fino ad un massimo di n. 1000 cavalle
• 1.152,00 (importo netto da tassazioni) per fattrice di età pari o superiore ai 15
anni (nate nel 1994 o annate precedenti) fino ad un massimo di n. 500 cavalle.
Le domande dovranno pervenire all’ANACT – Viale del Policlinico 131, 00161 Roma – entro e non oltre il 30 giugno 2009.
Nel caso in cui le richieste complessive di beneficio eccedano il numero massimo
stabilito, ovvero le disponibilità di Bilancio, sarà effettuato un sorteggio per l’assegnazione dei bonus alla presenza di un funzionario UNIRE
La fattrice da ritirare dovrà inoltre avere:
• almeno un prodotto registrato negli ultimi 2 anni (2008-2009)
• passaggio di proprietà regolarmente registrato all’UNIRE a nome del richiedente
con data non successiva al 1° gennaio 2009
• la fattrice non dovrà essere coperta nel 2009
(in nessun caso potranno essere registrati prodotti nati nel 2010 da fattrici ritirate)
• la fattrice dovrà essere in regola con la destinazione finale. Laddove la regolarizzazione del documento di identificazione non sia stata effettuata, la dichiarazione di destinazione finale dovrà essere allegata alla domanda.
L’erogazione del contributo alle cavalle che hanno partorito o partoriranno un prodotto nato nel 2009 è subordinato all’iscrizione al Libro Genealogico e al rilascio del
documento di identificazione.
L’erogazione del contributo è inoltre subordinata alla consegna all’UNIRE del documento di identificazione.
I buoni sono cedibili e cumulabili. Dovranno essere consegnati all’ANACT che verificherà la completezza e regolarità della documentazione (fatture di pagamento intestate all’utilizzatore del bonus).
L’erogazione dell’importo sarà effettuata dall’UNIRE.
* * *
Requisiti per iscrizione alle sessioni selezionate delle aste 2010
• fattrici con somme vinte in corsa per Euro 100.000,00 (o dollari USA
130.000) o
• fattrici con velocità di 1.15.0 (o migliore) ed Euro 40.000,00 (o dollari USA
60.000) di somme vinte in corsa o
• fattrici madri di prodotti con velocità di 1.15.0 (o migliore) ed Euro
40.000,00 (o dollari USA 60.000) di somme vinte in corsa o
• fattrici di età massima 12 anni nel 2010 (leva 1998) nate da madri con velocità
di 1.14.0 (o migliore) o
• fattrici di età massima 12 anni nel 2010 (leva 1998) nate da madri di prodotti
con velocità di 1.14.0 (o migliore) ed Euro 70.000,00 (o dollari USA 100.000)
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ca sono serviti solo per tamponare una
situazione fallimentare. Notiamo con
rammarico che non sono stati fatti interventi importanti per poter diminuire le spese: ora come potremo salvarci
se non ci sarà un cambiamento generale e non ci saranno interventi statali?
Questa è la situazione certamente non
incoraggiante, ma reale. In questo momento il Segretario Generale dell’Unire
si preoccupa solo di pagare i premi al
traguardo per timore, in caso di ritardi,
di uno sciopero che bloccherebbe tutto
il sistema.
Per quanto riguarda la diminuzione
delle corse, a suo tempo il sottoscritto denunciava all’UNIRE l’irregolarità
degli ippodromi nell’effettuare le 9
corse perché il regolamento non lo
comprendeva se non solo in casi eccezionali; ne dovettero prendere atto e
toglierle per un minimo di 1300 corse
in meno.
Nelle stesse riunioni si era parlato anche di stalloni, per dare la possibilità a
cavalli indigeni vincitori di corse di
gruppo 2 di poter fare un limitato numero di monte pubbliche.
Ci siamo resi autori di riformare i Gran
Premi delle Aste per creare il cosiddetto grande evento, con l’augurio che nel
tempo queste corse possano prendere
ancora più importanza, quando saranno ben conosciute dai proprietari e dagli operatori ippici. Non dobbiamo peraltro trascurare che la stessa ANACT,
per mantenere l’impegno economico,
dovrà intervenire con una considerevole somma.
Abbiamo parlato più volte con il Segretario Generale in materia di programmazione delle corse per difendere e salvaguardare la redditività economica
delle corse di allevamento anche ai fini del gioco.
Un ultimo argomento: il piano delle
provvidenze. Qui sarà necessario un
ponderato studio per valutare se in futuro i possessori di sole fattrici possano usufruire in ugual misura delle
provvidenze rispetto a chi abbia un terreno e sia proprietario di un’azienda
agricola.
Questi sono solo i principali argomenti
che il Consiglio ha trattato, come si vede molti di essi sono in fase di discussione presso il nostro Ente superiore
per trovare la migliore risoluzione: sarà quindi nostra cura “riscrivervi” per
gli aggiornamenti dovuti.
AREA CORSE
di Massimo De Marco
CESENA GP CAMPIONATO EUROPEO
LOONEY
entra nella storia
Looney Tunes di dentro contiene Italiano
C
La premiazione di Tomaso Grassi a Maik Esper sul carro dei vincitori
erte notti son proprio un
vizio che non vorresti
smettere mai. Nascono
così, vengono e spereresti quasi non andassero
via. Vorresti sentirle sulla pelle, viverle addosso, fermarle per sempre perché sono quelle che ti fanno
sentire vivo, più vivo dei vivi.
Sensazioni fatte di suoni, di colori,
di facce che ti sorridono. Sensazioni che Maik Esper, 37 anni, tedesco sulla carta d’identità ma napoletano nell’animo, da venti ormai
nel nostro paese, ha vissuto in
quella che è stata senza alcun dubbio la più bella giornata lavorativa
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Una moltitudine di spettatori, il Savio come uno stadio di calcio
che la sua vita da gregario potesse
mai concedergli: una vittoria al
Campionato Europeo alla sua prima partecipazione, di quelle che
non scordi mai. Di quelle che se un
giorno dei nipotini sulle ginocchia
gli chiedessero guardando il digitale ingiallito e salvato su una chiavetta ormai consunta, ricorderà
come fosse successo l’istante prima, dovesse campare centomila
anni.
Merito di Holger Ehlert e merito
della crescita esponenziale di Looney Tunes, il cavallo cresciuto a
spizzichi di pane in quella Sicilia,
che dell’impero è ormai è tutto
tranne che provincia. Ha fatto il giro di tante scuderie nella sua vita,
Looney: da Enzo Fasciana a Mimmo Zanca, a Natale Cintura e in
ognuno ha aggiunto un tassello.
Ma è in Toscana che ha preso il volo per essere protagonista il primo
sabato di settembre nella bella
notte del Savio, 12mila spettatori
ancora capaci di esaltarsi di fronte
a una corsa dei cavalli, di fronte a
una corsa.
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C’era bisogno di un race off così,
non solo di un race off. C’era da
mettere da parte le tarantelle dello
scorso anno e rifarsi la bocca buona. Merito anche di Italiano, merito del fatto che alla finale a due sono giunti cavalli con identiche caratteristiche di passisti veloci. E
Italiano vince la prima batteria
quando si incontrano due con le
stesse voglie e lo stesso DNA il risultato non può che essere un
match all’arma bianca, quasi fossero Rocky e Apollo Creed, un pugno dopo l’altro senza mai andare
al tappeto, né l’uno né l’altro.
Che vuoi dire a Italiano, a uno che
La coppia vincente di Gelsenkirchen
Esper- Ehlert
dal giorno del successo nel Lotteria
non ha fatto altro che sciropparsi
dei gran migli al largo, aria in faccia in pista piccola, costretto dalle
proprie caratteristiche e grazie al
proprio cuore ad andare sempre il
doppio più forte degli altri per avere ragione? Che gli vuoi dire quando alla terza prova di una serata
interminabile, dopo averne corse
un paio senza ferri, si è fatto tre
curve di fuori in un chilometro iniziale in 1.11.6 e in fondo ha avuto
ancora il carattere per restare lì a
soffrire sino in fondo?
Niente. Puoi solo alzarti e applaudire, che poi è quello che ha fatto il
pubblico di Cesena, del quale si dice che è estemporaneo, che non
c’entra nulla con l’ippica, che è lì
quasi per caso ma alla fine c’è
sempre, se lo paragoni alle realtà
di che siamo costretti a vivere quotidianamente e sa capire quando lo
spettacolo e il sudore sono veri.
Non a caso in 365 giorni in premiazione si è passati dai fischi agli
applausi a scena aperta.
È stato però l’Europeo di Looney
Tunes, il terzo di Ehlert, il mentore
di Esper. L’apogeo di un percorso
che l’ha portato a far capire di essere diverso in una prova della serata conclusiva del Super Frustino,
nella quale seppe vincere sprintando da ultimo ai 600 finali con un
quarto in 27 e carabattole. Poi venne Treviso, il Gran Premio, e quella non fu una serata altrettanto godibile, piazzato sì ma senza stima.
Una storia da raccontare, insomma, di quelle che ancora il trotto e
l’ippica sanno regalare se si è capaci di ascoltarle. Basta avere il
cuore per farlo.
7
di Ezio Cipolat
IL CAMPIONATO EUROPEO DI CESENA HA LANCIATO
IN ORBITA UN NUOVO INDIGENO
LOONEY TUNES
dernier-cri di peso
Looney Tunes e Maik Esper nelle false partenze prima della race-off di Cesena
L
ooney Tunes è il quinto
rappresentante delle nostre L (classe 2005) ad
aver vinto nell’anno in
corso almeno un confronto Free For All sulle nostre piste, in una stagione in cui, per una
serie di circostanze favorevoli (pochi gli importati in circolazione, altrettanto scarno il contingente degli inviati dall’estero), gli indigeni
8
hanno sbancato in tutte le prove
open, ad esclusione del Città di
Montecatini andato al veterano
svedese Opal Viking. L’allievo di
Holger Ehlert, prevalendo su Italiano nella race-off del Campionato
Europeo di Cesena, ha fatto comunque meglio - in quanto la sua
vittoria ha uno status di Gruppo I di Leroy Giò (Padovanelle), La Dany Bar (Costa Azzurra), Libertador
Olm (Jegher) e di Look Mp (Due
Mari). Gli altri confronti di vertice
sono andati a Island Effe (Orlandi),
Italiano (Lotteria e Duomo), Ghiaccio del Nord (Repubblica), Geox
(Basilio Mattii) a Illinois (Regione
Sicilia e Città di Treviso).
Restando in ambito statistico, si
può ricordare che Looney Tunes è
l’ottavo indigeno a centrare l’Europeo, considerando però soltanto le
9
1967, m.
Famous Hanover
1991, m.
Count’s Pride
RICETTATORE
1985, f.
Song and Dance Man
INCHIESTA
2004, f. Varenne
INIZIALE
1985, f. Enguerilleto
VILLA TORLONIA
1986, f. Short Stop
LABATE
2000, f.
Park Avenue Joe
DEFÌ DE LA ROCHE
2005, m. Ganymede
LOONEY TUNES
1998, m.
Dance Marathon
NOBODY BI
BATTI BATTI
1979, f. Top Hanover
DISCUSSIONE
1972, m. Siusi
1971, f. Steno
1977, m. Bourbon
1977, f. Pro Hanover
TAMBALEO
SEMANA
LANSON
1983, m.
Contingen Fee
FINGENT BI
BASIA BI
1979, f. Barbablu
LETRILLA
1964, f. Icare IV
EVIDANIA
1966, f. Oriolo
1953, f. Buck
1959, f. Taro
1969, f. Way Ahead
ASIA MINORE
MENEGHINA
ORTODOSSIA
CHIERO
LA PALOMA
1948, f. King George
MELPOMENE
1946, f. King George
TOMBOLA
1943, f. Homer
1950, f. Hazleton
LIVENZA
BELLONA
1976, m. Ledro
MORNICO
1966, f.
Brogue Hanover
ZINGHIERA
1969, m. Ledro
URGENTE
1949, f. Lepanto
Esper esulta: Looney Tunes vince la finale su Italiano
edizioni disputate dal 1948 in poi,
l’anno in cui il gran premio di Cesena (varato nel 1927) è stato ripristinato dopo la sospensione dovuta alla guerra nel 1942. Sono comunque tredici le vittorie italiane
nel loro complesso, visto che Tornese l’ha centrato ben quattro volte (1957,1958, 1961 e 1962) mentre Birbone (1951 e 1952) e Crevalcore (1959 e 1960) in due occasioni ciascuno; oltre a Looney,
l’Europeo è andato una volta a
Bordo (1956), Top Hanover
(1974), Delfo (1976) e Ghiaccio del
Nord (2008, questi interrompendo
una striscia di 31 edizioni andate
agli esteri). Infine, quella di quest’anno è la trentaseiesima edizione della corsa, partendo sempre
dal 1948, che si risolve alla raceoff, vale a dire nella finale tra i due
diversi vincitori degli heat; e quella
risolta da Looney Tunes su Italiano
è stata anche la finale di gran lunga più veloce, 1.12.7 (con primo
chilometro in 1.11.7) contro
l’1.13.5 di Famous November (su
Attention Flamingo) dieci anni fa.
Looney Tunes, facendo ben poca
trafila (attività giovanile di buona
routine e qualche GP al primo anno d’anziano con un terzo nel Regione Sicilia e nel Città di Treviso),
con un solo grande balzo si è issato nelle posizioni di vertice del nostro trotto, confermando che quando la stoffa e buona prima o poi si
riesce a confezionare un prodotto
d’alta sartoria.
10
E la stoffa del portacolori della palermitana Scuderia delle Aquile,
allevato nel padovano da Samantha De Luca, è davvero di prima
scelta, anche se il primo approccio
lascerebbe intendere di essere in
presenza di un pedigree buono,
ma complessivamente di serie e di
stampo prettamente commerciale,
ancorato sulla paternità di Ganyméde, stallone che da noi ha eccellente riscontro (Gorniz, Iglesias,
Irina e Irving Rivarco, oltre a Enif
Rob e Nieves Vl, tra i suoi prodotti)
e con una madre, Defì de la Roche,
dal più che buon padre di fattrici
Park Avenue Joe. Ma Defì si porta
dietro una linea femminile che al
nostro trotto, in più di mezzo seco-
Un’altra immagine di Looney Tunes al Savio
lo, ha dato molto. Ma prima di entrare più specificatamente nel merito di questo aspetto, va messo
l’accento sulla presenza nella genealogia di Looney, come stalloni,
di due primaserie indigeni forse
troppo presto dimenticati. Ci riferiamo a Top Hanover (padre di
nonna Batti Batti) e di Steno (padre
della bisnonna Semana). Top Hanover, che fu il primo e sinora unico cavallo considerato italiano ad
aver preso parte a 3 anni all’Hambletonian, da anziano ha messo la
sua firma su gran parte delle più
importanti prove internazionali
del nostro calendario (Lotteria, Nazioni, Freccia d’Europa e anche
Campionato Europeo di Cesena)
tanto da passare in razza con
grande seguito, anche per il fatto
di avere come madre la grandissima Elaine Rodney. E Top Hanover
ha conteso a Sharif di Iesolo la palma di miglior razzatore indigeno
dell’epoca, perdendo nel tempo la
sfida con il caporazza dei Toniatti,
ma lasciando comunque un segno
tangibile con i Derbywinner Golden Top e Ercole Ac, con Enguerillero (per lunghi anni primatista dei
maschi indigeni) e le femmine Foscherara, Chiwa, Elen Pf e Altaseta
Sp, tanto che basta la sua presenza
per nobilitare un pedigree. Steno
ha avuto minor fortuna come razzatore, ma in pista ha dominato
nell’ambito della sua leva, vincendo Italia, Giovanardi, Nazionale,
LOONEY TUNES 5, 1.12.7
Maschio Baio, nato in Italia il 17 Aprile 2005
Allevatore: Samantha De Luca - Propr.: Sc. Delle Aquile
BUVETIER D’AUNOU
Francia 1994
4, 1.14.4
NESMILE
1.17.4
QUIOCO
PARK AVENUE JOE
3, 1.55.3
CAPRIOR 1.19
AMOURS DU MESNIL 1.20
VERMONT 1.20
GADAMES
KERJACQUES 1.19
1.15
JABEL
SPEEDY CROWN 1.57.1
3, 1.55
SOMOLLI
DELMONICA HANOVER
SPEEDY COUNT 3, 1.58.4
6, 1.50.2
DELICIOUS 3, 2.04.3
6, 1.15
3, 1.20.4
SEMANA
AYRES 3, 1.56.4
ELAINE RODNEY 1.58.3
STENO 5, 1.16.6
LETRILLA
Italiano sopravanza Looney che però replica
Derby, Europa e Continentale, una
suite che ben pochi altri campioni
italiani possono vantare.
Tornando più direttamente a Looney Tunes, il portacolori del gentleman palermitano Salvatore Bonocotta discende da Miss Woerner, americana importata dai fra-
ROSEMARY 3, 1.57.2
BEATRIX II
TOP HANOVER
ILENE'S BEST
SPEEDY CROWN 1.57.1
1.15
SPEEDY SOMOLLI
Italia 2000
DEFÌ DE LA ROCHE
3, 1.55.1
UDAMES
3, 1.18.8
GANYMEDE 5, 1.11.5
ROYAL PRESTIGE
telli Faccioli agli inizi degli Anni
Trenta, tra i cui figli figura Livenza (da Hazleton, triplice vincitore
dell’Europeo del Savio) passata in
razza nel 1942 in pieno conflitto
bellico e pertanto presentata a
stalloni di casa; comunque di qualità in quanto la cavalla faceva
parte del parco-fattrici di Lorenzo
Borasio, titolare della milanese
Scuderia Lorenteggio, formazione
allora di punta. Livenza ha prodotto soprattutto femmine (sei su
sette), quattro delle quali hanno
dato origine a linee che hanno
portato a soggetti di livello superiore, alcuni di stampo classico.
Da Tombola, il primo prodotto di
Livenza, derivano Chiero (Campo
Mirafiori) e Lanson (Inverno, Regione Sicilia); Melpomene ha invece lasciato in eredità Tambaleo,
Labate, Ricettatore (Italia e Marangoni) e Nobody Bi (Stabile), entrambi secondi nel Derby (battuti
rispettivamente da Re dei Jet e
Nevaio) nonché Iniziale (seconda
finale Campionato femminile dei 3
anni e Marangoni Filly) e proprio
Looney Tunes. Da Paloma discende la più che buona Asia Minore
che è anche la seconda madre dell’altro piazzato classico Fingent Bi
e infine da Bellona vengono Urgente e Mornico. Un bel quadro di
famiglia che dimostra l’eccellente
bontà genealogica del dernier-cri
del nostro trotto.
11
di Vieri Berti
GRAN PREMIO CITTÀ DI MONTECATINI
Opal Viking
come la Fenice
U
na delle definizioni
moderne della Fenice,
il cui mito è stato fatto
proprio da diversi
scrittori e poeti nel
corso dei secoli e modificato a seconda delle diverse vedute del
mondo dalle varie civiltà, recita così: “La Fenice è un sogno d’immortalità. È un uccello sacro associato
col sole e consacrato a Ra, il dio
solare egiziano. Assomiglia a
un’aquila reale, ha il piumaggio
che va dal rosso al blu, dalla porpora all’oro”. Ora, noi non intendiamo certo dire che il mito diventi all’improvviso realtà e che quindi, per venire ai fatti nostri, Opal
Viking abbia qualche rapporto con
il dio Ra, ma certo è che, nel Città
di Montecatini edizione 2010, questo fantastico svedese, che già tantissime volte, ma in più giovane
età, aveva colto successi nel Belpaese, ha dimostrato quantomeno
di aver fatto un piccolo patto col
diavolo… Dieci anni suonati, alle
spalle tantissime corse su tutte le
piste d’Europa (è stato secondo anche nell’edizione 2008 del Prix
d’Amerique), più velocista che fondista, Opal ha mostrato un’esuberanza e una freschezza atletica incredibile dominando con estrema
disinvoltura, da unico straniero, la
Finale della classica di Ferragosto
del Sesana, volando, a mo’… di
Fenice, in uno stupendo 1.12.
C’è da dire che, in una serata in
cui le cose sono andate benissimo
12
Un... bellicoso Nils Enqvist sgamba a inizio serata il suo Opal Viking
A fianco, ancora Opal con il suo trainer, più
in basso con Roberto Andreghetti prima
della Finale e, poi, ad un giro dal trionfo,
con al largo il diretto rivale Italiano, che ha
in scia Lana del Rio
sono a metà della seconda curva,
così, scatta la sirena e la corsa viene richiamata. Al secondo tentativo Island, che nel frattempo, benché un po’ malconcia, si è rialzata,
tornando in scuderia con le proprie gambe, accompagnata dall’applauso di una folla che aveva
atteso in silenzio di conoscere il
suo destino, non si ripresenta ma,
quel che è più importante, Opal
stavolta parte ‘cattivo’, non si fa
per il vecchio ma sempre giovanile
impianto del Sesana, che ha ospitato ben ottomila persone, anche
ad Opal ha riservato un bel regalo,
materializzatosi nella defaillance
della povera Island Effe. Cerchiamo di essere più precisi: è la seconda batteria, Island parte discretamente, ma senza riuscire a
saltare gli avversari all’interno,
con Opal che, allo stacco, si fa sorprendere da Light Kronos e, all’imbocco della curva, è scavalcato dal
rivale. A quel punto interviene Island, che tira moltissimo e, dopo
500, sfila su Light che, ben volentieri, le concede strada. Al passaggio, poi, Island sbanda verso
l’esterno e cade a terra in debito di
ossigeno o, come si dice in gergo,
‘affogata’. Quando i concorrenti
sorprendere da un Light meno incisivo che nella prima edizione e
conquista subito il comando. A
quel punto vincere diventa una
formalità per questo inesauribile
fighter che, dopo 600 in 45.5 e un
km in 1.14.6, sotto la minaccia (si
fa per dire) di Libertador Olm, allunga di fronte con un 13.9, si
svincola dal rivale con un 14.8 per
la curva finale e vola verso il traguardo sparando un 13 secco per
gli ultimi 200, il tutto, come dirà
poi Andreghetti dopo la corsa, senza essere richiesto: “Ho semplicemente mollato le guide, senza mai
fargli vedere il frustino, e lui è ripartito con un allungo che non mi
aspettavo neanche.” Alle sue spalle
13
Roberto Andreghetti mostra uno dei tanti
trofei
conquistano il pass per la finale anche Look Mp, Linda di Casei ed Irina, mentre non ce la fa Libertador,
che termina quinto in 1.13.2, beffato da Lussuria Grif che, nella prima
batteria, aveva chiuso quinta, ma
in 1.13, due decimi in meno che le
valgono l’accesso alla finale cui,
poi, però, non prenderà parte.
Già, la prima batteria… Qui si è visto un Italiano fantastico, capace di
viaggiare per due giri all’esterno e
venire a capo di Irambo Jet in
1.12.5 e, quel che è più sorprendente, sparando la frazione più veloce della corsa proprio in retta
d’arrivo, dove è terminato vitalissimo con un 13.7. Molto facile, quindi, l’assunto dell’allievo di Gaetano
Di Nardo che, nelle interviste del
dopocorsa, si dirà molto fiducioso
nel suo per l’atto conclusivo. Gli altri qualificati sono lo stesso Irambo, Lana del Rio, Lorenz Caf, che
sgabbia tardissimo e finisce a velocità doppia, e, come già detto, Lussuria. Va detto che in questa batteria Lorenz ha compromesso moltissime possibilità con un passo falso
all’imbocco della prima curva, uno
svarione che gli ha causato la perdita della scia di Irambo a favore di
Lana. Se la femmina di Santo Mollo
fosse rimasta di fuori e Lorenz secondo in scia ad Irambo si sarebbe
vista una corsa diversa, ma i se e i
ma, com’è noto, sono buoni solo
per le chiacchiere da salotto.
14
E dunque la finale vive sul match
fra Opal, il vecchio, e Italiano, il
giovane: Roberto Andreghetti e
Gaetano Di Nardo ostentano entrambi una grande fiducia, fra i
due il più tranquillo sembra il driver ravennate, galvanizzato sin
dall’inizio della serata da un entusiasta Nils Enqvist (molto folcloristica la sua discesa in pista per la
sgambatura di Opal munito di casco con annesse vistosissime corna
color gialle…), che gli aveva assicurato che Opal era molto più
avanti nella preparazione rispetto
a quando, un anno prima, aveva
preso parte al Città di Montecatini,
e poi ulteriormente convinto delle
possibilità di vittoria dopo aver testato lo svedese in batteria. Ma
Gaetano Di Nardo non si dava certo per vinto e, infatti, anche in corsa ha dimostrato di cercare con
grande coraggio il successo, nonostante lo schema, come quasi sempre accade al portacolori della Ucci-Riccitelli, fosse tutto in salita.
Lungo la corda Opal ha conquistato subito il comando con un 14, poi
ha tirato i remi in barca con un
quarto in 30.7, durante il quale è
stato raggiunto da Italiano, e qui è
cominciato un duello che ha veramente entusiasmato il pubblico:
14.2 il passaggio di fronte alle tribune, 15.1 per la penultima curva,
poi un 13.6 per la retta di fronte e
un 14.2 per la curva finale, durante la quale Opal ha dato dimostrazione di essere ancora molto fresco, mentre Italiano iniziava a perdere battute. La retta d’arrivo è
stata una passerella per Opal che,
con ultima frazione in 14.4, si è limitato a controllare il rivale, stampando un miglio in un complessivo
1.12. Un decimo in più per Italiano, che va comunque lodato quanto il vincitore per l’ennesima prestazione ‘super’ messa in campo:
se saprà continuare a mantenere
questa condizione, l’erede di Giant
Cat potrà togliersi ancora tantissime soddisfazioni.
Più indietro rispetto a quelli che
sono stati gli assoluti protagonisti
della notte di Ferragosto del Sesana, ha chiuso terza la sempre ammirevole Linda di Casei con un felicissimo Alessandro Gocciadoro
che non finiva di trovare parole di
encomio per questa sua allieva, capace, dopo tre prove affrontate per
gran parte in percorso esterno, di
venire a capo nella Finale di un
soggetto del calibro di Lana del
Rio. Quest’ultima esce da questo
ingaggio soddisfatta a metà: in
batteria ha corso senza strafare,
viaggiando per le vie brevi dopo
essere stata respinta nel lancio da
Irambo Jet, in finale le è mancato
qualcosina per riuscire a conservare il terzo. La realtà potrebbe essere che ancora Lana non è al meglio
della forma, in fondo la lontananza
dalle piste è stata lunga e possono
non essere bastati la sfida con
Chiappucci e poi il rientro torinese
per tornare la Lana dei tempi migliori, ma la verità vera, forse, è
che Lana in pista di mezzo miglio
non ci si ritrova, come testimoniano quasi tutte le sue uscite sugli
anelli a raggio ridotto. Per un giudizio più circostanziato, insomma,
è necessario aspettarla nel torinese Mirafiori. Ultimo dei premiati
Lorenz Caf, protagonista di un debutto più che dignitoso con i migliori ma anche molto in credito
con la fortuna che, nella circostanza, sembra proprio avergli voltato
le spalle.
Detto tutto questo, un cenno lo merita però ancora l’ippodromo Sesana, vestito a festa come nelle migliori giornate: tutto ha funzionato
alla perfezione, quello che poteva
essere un brutto episodio, e ci riferiamo alla rovinosa caduta, proprio di fronte al pubblico, della
sfortunata Island Effe, si è risolto
al meglio, e chi era presente può
dire davvero di avere passato una
serata da ricordare, sia dal punto
di vista sportivo che dello stare insieme in un ambiente ospitale, piacevole, che non ha fatto mancare
niente a nessuno, compresi gli
spettacolari fuochi d’artificio di fine serata. Ma d’altronde, per questo attesissimo convegno, un piccolo patto col diavolo devono averlo fatto anche gli organizzatori, visto che quei nuvoloni neri che avevano iniziato ad affacciarsi intorno
alle ventuno, si sono scaricati ben
oltre la mezzanotte a mezza, a luci
ormai spente …
di Matteo Muccichini
MONTEGIORGIO • CAMPIONATO ITALIANO GUIDATORI
Il bell'ANDREA
TRICOLORE
T
utto in un anno, tutto in
una notte, tutto in una
retta d’arrivo, tutto in
una testa. Il Campionato Italiano Guidatori
Trotto di Montegiorgio è un titolo
così, che premia chi è bravo nel
tempo lungo e sulla scelta istantanea e che si decide sempre all’ultimo metro dell’ultima corsa.
Andrea Guzzinati, il nuovo campione italiano è stato eccellente nel
2009 per guadagnarsi il diritto di
partecipare, è stato concentrato e
determinato in tutte le fasi della finale, sin alla retta d’arrivo al cardiopalma nel Premio Basilio Mattii, quando la sua Fitzgerald Bigi
con una retta travolgente gli ha
permesso di acciuffare il titolo che
pareva ormai perso.
Così la storia si è fermata su Andrea Guzzinati, un campione di stile prima che un Campione Italiano,
un driver completo e formatosi negli anni. Le sue mani, la sua freddezza nel passare dei lustri, si sono sommate a grinta e determinazione che con l’esperienza anche
internazionale gli hanno garantito
un posto stabile tra i Top Drivers
europei.
Andrea Guzzinati è diventato per
la seconda volta tricolore perché è
stato capace di interpretare il
Campionato con la giusta misura,
arrivando sempre concentrato ed
in forma all’appuntamento con il
sulky e la pista. L’ultima serata,
quella della finalissima del 22 agosto, è stata per Andrea una serata
perfetta, per aver preso punti in
Andrea Guzzinati
15
tutte e cinque le prove e dando
l’impressione di gestire sempre al
meglio la situazione. Una costanza
che gli ha permesso così di precedere Enrico Bellei, il favorito dei
favoriti, e Roberto Vecchione, l’altro antagonista che tutti aspettavano. Ma il 2010 era l’anno di Andrea Guzzinati, l’erede più orgoglioso della famiglia ferrarese che
tanto ha dato al nostro trotto.
Quello che si è visto al San Paolo è
stato un mix tra la calma di papà
Giuseppe ed il senso del palo di zio
Vittorio. Una somma di qualità che
Andrea usa sempre nel suo lavoro
di preparatore e catch driver. L’altro aspetto che non può sfuggire,
della kermesse di Montegiorgio, è
la grande partecipazione di pubblico, la mondanità, lo spettacolo e la
tradizione di un torneo che è arrivato in perfetta salute alla trentesima edizione. Al San Paolo erano in
10.000 per le corse, ma anche per
gli spettacoli di contorno, capeggiati dai Gipsy Kings che hanno
deliziato la gente, trainando poi la
gara. Un modo diverso di interpre-
16
tare la promozione, ma a vedere
dai fatti riuscito appieno. Molti giovani, molte famiglie, molta curiosità per i cavalli e per la scommessa.
Il miglior modo per dire che l’ippica può ancora vivere, soprattutto
quando c’è voglia e passione di fare le cose per bene.
Le aspiranti Miss Italia al San Paolo
GEOX
NEL “BASILIO MATTII”
CON LE MANI ALLA
CALCOLATRICE
Da tradizione a chiudere il Campionato c’era il Gran Premio Basilio Mattii, corsa ad invito che è
spesso decisivo per l’assegnazione dell’alloro, anche grazie al
punteggio maggiorato. Una corsa che vedeva in Levriero Rivarco favorito, con Bellei che da secondo in classifica già assaporava il gusto del titolo. Andrea
Guzzinati da capofila arrivava
all’epilogo con Fitzgerald Bigi,
mentre per Roberto Vecchione
la vittoria di Geox non bastava
per il titolo, ma per riscattare
una serata fino a quel punto grigia.
E Geox ha permesso un gran riscatto a Roby, con un successo di
forza e coraggio e dimostrazione
di superiorità. Geox, partito piano, ha raggiunto dopo settecento
metri il leader Levriero Rivarco,
lo ha accompagnato per poi sferrare l’attacco decisivo a metà
dell’ultima curva. Levriero e Geox hanno lottato sino a cento
metri dal palo, quando quest’ultimo ha fatto capire di avere più
motore e se n’è andato per proprio conto, a media di 1.13.2, in
tutta scioltezza. Una conferma
per il figlio di Sugarcane Hanover, e dell’intramontabile mamma classica Gitana D’Asolo, che i
Gubellini hanno preparato al
meglio per l’occasione.
Levriero Rivarco ha mantenuto
la seconda moneta, con Bellei
che fino a dieci metri dal palo è
stato campione virtuale. Negli
ultimi dieci metri si è infatti consumato il colpo di scena, poiché
la fiondata finale di Fitzgerald
ed Andrea Guzzinati è arrivata
in porto ad un’incollatura da Levriero. Con Vecchione primo,
Bellei secondo e Guzzinati terzo,
per qualche minuto sono state le
calcolatrici a tenere banco.
L’elaborazione dei dati numerici
ha quindi incoronato Guzzinati,
per solo 1,5 punti su Bellei.
UN’EMOZIONE
ESSER CAMPIONE GRAZIE
A FITZGERALD BIGI
“La cosa che più mi dà soddisfazione è di essere campione grazie
a Fitzgerald Bigi che è la cavalla a
cui sono più affezionato.” Queste le
prime parole del neo campione appena sceso dal sulky della sua femmina per la premiazione. Dichiarazioni che sottolineano il connotato di uomo di cavalli, allenatore
ancor prima di driver.
Per poi spiegare come è arrivato al
titolo: “La formula di quest’anno mi
ha dato la carica. Fino all’anno scorso c’erano i ripescaggi che potevano
demotivare noi cosiddetti big. In
questa edizione invece era vietato
sbagliare e l’ho presa come una carica particolare per arrivare in fondo.
Ringrazio la mia famiglia e tutti quelli che mi hanno aiutato anche qui a
Montegiorgio. Dagli allenatori dei
cavalli agli amici, fino naturalmente
alla mia Fitzgerald, che ha ancora
voglia di soffrire per farmi star bene.
17
di Andrea Valle
GRAN PREMIO CITTÀ DI CESENA
UN MUSTANG
DAVVERO SUPER
C
i vuole un fisico bestiale,
spesso. Averlo non basta, a volte. Deve essere
stato più o meno questo
il senso del pensiero di
Mitico Milar - ammesso che Mitico
Milar possa pensare - al termine
del Città di Cesena vinto da Mustang Grif, training di Jerry Riordan e mani di Antonio Greppi, il
secondo Gran Premio della carriera del driver toscano, il primo del
4 anni da Varenne.
Non è stato sufficiente un giro e
mezzo per terze e quarte ruote, su
una pista non proprio agevole alla
bisogna come quella da 800 metri
del Savio. Non è bastato essere ancora quello con maggior stamina
in retta d’arrivo, dopo quattro cur-
ve a prendere aria nei bronchi.
Anticipi, contro-anticipi, mica-anticipi. Di tutto e di più, giusto per
non farsi mancare niente, compreso il flop (per Mitico decisivo) dell’anticipo a un chilometro dal palo
di un Mineiro As, presto in braghe
di tela.
Non può essere però sminuito il
successo di Mustang, giunto a
metà di una stagione travagliata
così come travagliata è stata un
po’ tutta la vita agonistica, dalle
promesse di quand’era agli ordini
di Mauro Caporello al passaggio
di consegne con conseguente
cambio di colori, finito peraltro
sotto i riflettori anche di un’ indagine da parte della Guardia di Finanza, convinta che quello fosse
Antonio Greppi e Jerry Riordan con Mustang Grif in premiazione
18
stato in realtà un passaggio fittizio. Da lì il conseguente blocco
temporaneo dell’attività agonistica.
Uno stop che è costato qualche mese invernale a JJ Riordan - pronuncia all’americana senza la O,
rirdan molto stretto, se lo senti dire da loro. Mica poco. Mesi che
hanno però messo a fuoco a modino il 2010, del quale questo Città di
Cesena è l’high-light, del quale va
dato merito anche a Antonio Greppi, uno di quelli che in Inghilterra
descriverebbero come under-rated
e invece il suo in sulky lo fa sempre
bene. Oddio, sempre... spesso, via.
Non è stata serata ancora una volta per Moses Rob, uno che senza il
delirium tremens degli ultimi cento
metri avrebbe tre o quattro Gran
Premi in più in saccoccia. Il gomito
del tennista a volte costa e il braccino corto non è il massimo della
vita, se di mestiere fai il cavallo da
corsa. Peccato, un altro secondo.
Non è sfiga però poco ci manca, viste le prove indiziarie.
Madras e Melania Sf hanno fatto il
loro, lì a contatto a cercar di fare la
voce grossa in fondo, proprio mentre sui denti di quelli con le braccia
al di là dello steccato arrivava Mitico Milar, uno che meno rivede la
pista piccola meglio è, visto il motore. Prove tecniche di trasmissione e mai in corsa Mirtillo Rosso,
impalpabile nella migliore delle
valutazioni possibili Mineiro As,
anche Mambo Font Sm e Maddy
Laser non sono mai stati realmente in partita.
PIANETA ALLEVAMENTO
di Martina Nerli
Viaggio nell’anima
dei targati
GRANA
Sulla pista di Torino, Fax di Grana riesce sempre ad esprimere le proprie potenzialità
C
armelo Recupero non è
solo un gentlemen. Allevatore e proprietario dei
griffati Grana, colleziona
da anni successi meritatissimi. Un vanto dell’allevamento
italiano, una sigla prestigiosa e
chic per cavalli solidi e generosi.
20
Raggiungiamo Carmelo in una
splendida giornata di fine estate,
un ottimo caffè, e la conversazione
diventa piacevolissima.
Nasce prima l’allevatore o il
gentlemen?
“Ho iniziato a fare l’allevatore nel
1989. La passione per il mondo
delle corse c’è sempre stata, appena ho avuto qualche possibiltà economica per ‘provare’ mi sono messo in gioco. Dovessi fare un bilancio direi che non è andata male,
nel mio curriculum vanto un cavallo classico come Umbro Di Grana,
In alto: Carmelo Recupero in premiazione si
gode il successo dei suoi allievi
Al centro: Una meritatissima vittoria
In basso: Il gentlemen festeggiato da un
gruppo di ballerini cubani.
indimenticabile. Successivamente
ho voluto prendere la licenza gentlemen, non ho resistito al fascino
di andare dietro la macchina! Vivo
l’ippica a 360°, allevatore, proprietario, gentlemen, i cavalli riempiono le mie giornate ed i miei sogni.
Sicuramente faticoso ma affascinante.”
Le sue idee per un buon allevamento?
“Un luogo tranquillo, lontano da
caos e rumori. Noi siamo a Vigone,
nel cuore del torinese, una zona
perfetta anche per raggiungere comodamente gli ippodromi di Albenga e Milano. Ampi paddock
permettono ai cavalli di rigenerarsi corsa dopo corsa, mentre fattrici
e puledri si godono la tranquillità
della campagna. L’aiuto di B. Holmstrom è fondamentale, ama i cavalli e li rispetta, ho molta stima di
lui. Per la scelta degli incroci faccio
particolare attenzione alla meccanica ed al carattere, ho tre fattrici
che considero valide e, ogni anno,
tengo tutti i puledri, difficilmente li
vendo. Credo in ogni prodotto che
allevo, in ognuno vedo qualcosa di
speciale.”
I targati Grana in pista stanno ottenendo ottimi risulta ti...
“È un periodo positivo, abbiamo la
scuderia in ordine, i cavalli stanno
bene e si vede. Purtroppo non
sempre le cose sono così, i cavalli
sono alterni, improvvisamente calano di rendimento e prima di capire la causa passano mesi. Cure,
analisi ed attenzioni per riportarli
al top. Non è un lavoro semplice,
ma poi quando scendo in pista ed
il mio cavallo ha quel qualcosa in
più degli avversari che mi permette di correre da protagonista, dimentico ogni fatica e tutto diventa
magico, adrenalina ed emozioni,
un cocktail sorprendente. Marlon
21
Umbro Di Grana si stacca dagli avversari per raggiungere il palo (Tor di Valle - Berardelli 1997)
di Grana (da Umbro di Grana e Cybren Font) nei tre mesi su sette
corse ha due vittorie e tre piazzamenti, Fax di Grana (da Umbro di
Grana e Zardea Font) è un cavallo
affermato che ha già dimostrato
tanto nelle sue 85 corse in carriera, 17 vittorie e 45 piazzamenti ed
anche la sorella piena Greca di
Grana non ha deluso le aspettative, con record in carriera di 1.13.6
sul miglio ed 1.15.9 sulla doppia
distanza. Tra i più giovani Nicole
di Grana (da Umbro di Grana e Zenita King) si sta rivelando una cavalla estremamente costante, mentre Norton di Grana (da Umbro di
Grana e Zilia Axe) è ancora ‘verde’, deve crescere e maturare ma
Fax di Grana con B. Holmstrom in sulky
22
sono sicuro che nei quattro anni
può rivelarsi un cavallo estremamente potente.”
Osservando i suoi prodotti
no tiamo che so no t utti r igo r osame nte figli di Umbro di
Grana...
“Il legame che ho con Umbro è
qualcosa di straordinario che va
oltre la pista e i riflettori. Mi ha fatto sognare ben oltre le mie aspettative. Nato nel 1994 da Somollison e Daiquiri Ci, è il regalo più
bello che potessi ricevere: 81 corse
in carriera, 22 vittorie e 41 piazzamenti, 1.12.4 di record e tanti ricordi che mi fanno battere il cuore,
corse impossibili che ha stravinto
battendo il suo eterno rivale Uronometro.
Dopo un debutto forse troppo frettoloso, a fine dei tre anni l’ho affidato alla famiglia Guzzinati che ha saputo recuperarlo e presentarlo nei
gran premi al momento giusto. Tra
il 1997 ed il 1999 vive i suoi anni
d’oro dove colleziona vittorie e
piazzamenti preziosi: Derby, Premio Allevatori e Berardelli a Tor di
Valle, Città di Torino, per non dimenticare il Dante Alighieri al Sesana, una vittoria superlativa in 13.8,
lasciando ad Uronometro un ‘misero’ quarto posto. Un’estate da ricordare quella del 1998, dopo il Dante,
un lungo viaggio fino alla Favorita
per dominare nel Trinacria in 16.3
sui 2000 metri, e poi ad Agnano per
il Freccia Europa in 12.9... come
faccio a non amare un cavallo così?
Ancora oggi viene attaccato due o
tre volte alla settimana per mantenerlo tonico e poi tanto paddock. Il
suo carattere non è cambiato, affettuoso, generoso ed estremamente
buono, potrei portarmelo a casa, fa
parte della mia famiglia. I suoi figli
non mi deludono, anche Flamengo
Font (da Umbro di Grana e Annabelle Font), sulla pista di Follonica
sta vincendo con prestazioni eccezionali, non è un targato Grana ma
conferma le doti straordinarie di
Umbro come stallone.”
Uno stallone accattivante, un luogo
affascinate ed un gentlemen deteminato a portare in alto i suoi griffati Grana.
di Elisabetta Busso
AZIENDA AGRICOLA “IL PINO”
Allevare in Riva al Garda
A
Desenzano Sul Garda
è ubicato uno degli
allevamenti più conosciuti del nord Italia,
Il Pino di Carlo Pirovano. Un allevamento fondato e
che vive sulle basi della passione e
dell’esperienza di un uomo scrupoloso e tecnico, che conosce le genealogie di tutti i cavalli, alla scoperta sempre di stalloni nuovi.
Oderisi, e Crool Del Pino una sua
creazione, cavalli che gli hanno
permesso il salto di qualità così come Zazà Ok che, nel 1999, vinse il
Tutto cominciò molti
anni fa con il nonno
ed il papà, una
tradizione di famiglia
tra le zampe dei
cavalli…
Marangoni Filly. Cinque ettari immersi nel verde, tra alberi ombreggianti ed erba di buona qualità,
con l’impianto di irrigazione che
ne permette sempre la giusta umidità del terreno. Naturalmente la
farmacia sempre ben fornita, in
modo da essere pronti ad ogni evenienza.
Ma il signor Pirovano per tutto
quello che riguarda le fattrici, la
scelta degli stalloni e la cura dei
puledri, non permette a nessuno di
stargli accanto.
“Sono un ‘vecchio’ uomo di cavalli,
bazzico con loro da quando sono
nato, sia mio nonno che mio padre
erano uomini di cavalli, ad un certo punto arrivarono ad averne
Danubio Del Pino la "roccia" di Daniela Alessi con Pietro Demuru
23
Prodotti anno 2009
Pantera Del Pino - Turbo Sound e Desire’ Del Pino
Papas Del Pino - Daguet Rapide e Silla Del Pino
Pasqua Del Pino - Eldgrado Bi e Caliente Del Pino
Pelè Del Pino - Turbo Sound e Sundrocha Del Pino
Perla Del Pino - Abano As e Zizka Del Pino enucleata
Poker Del Pino - Daguet Rapide e Brezza Del Pino
Power Del Pino - Frullino Jet e Vetta Del Pino
Prost Del Pino - Frullino Jet e Fay Del Pino
Prodotti anno 2009
Femmina da Turbo Sound e Desirè Del Pino
Femmina da Abano As e Fay Del Pino
Maschio da Abano As e Daiana Del Pino
Femmina da Orlando Vici e Galaxy Del Pino
Fattrici
DESIRE’DEL PINO
SILLA DEL PINO
BREZZA DEL PINO
VETTA DEL PINO
FAY DEL PINO
DAIANA DEL PINO
GALAXY DEL PINO
120. Oggi, con i tempi che corrono,
sarebbe un’impresa impossibile.
Amo andare alla ricerca di nuove
genealogie, conosco tutti i cavalli,
italiani e non. La linea Franco
Americana la mia preferita, anzi
quella con cui ho cominciato l’incrocio con Crool Del Pino, cavallo
classico, figlio di Oderisi, il mio
primo grande prodotto. È un mestiere che ho nel DNA, non potrei
mai farne a meno, anche se a volte
lo scoraggiamento arriva, quando
ti rendi conto che le spese sono difficili da coprire, siamo arrivati al
punto che quando chiedi ad un
proprietario 6-7.000 euro per un
24
puledro si spaventa, quando magari solo la monta è costata il prezzo richiesto. Ma non nonostante
tutto vado avanti, perché ci credo e
perché è la mia vita.”
certa clientela ed una certa reputazione, posso vivere sonni un po’ più
tranquilli, anche se si fa fatica a far
tornare i conti, nonostante abbia il
90% di prodotti sotto 1.14.”
Sono anni che lei non porta
più i cavalli alle Aste. Come
mai?
“Ho scelto di selezionare un po’ la
clientela, preferisco prendere qualche euro in meno, ma sapere in che
mani vanno. Capita troppo spesso
che dei buoni puledri vengano ‘buttati’ via solo perché comprati da
gente non molto esperta. A questo
punto con gli anni mi sono fatto una
Quali sono i suoi stalloni
preferiti ?
“Come tutti gli allevatori, direi Varenne per le femmine e Daguet Rapide per i maschi. Ma del primo la
monta è troppo onerosa e non posso permettermela, sono un paio
d’anni che uso molto Abano As,
che ha una linea di sangue eccezionale, al quale non danno le fattrici che meriterebbe il giusto valo-
Sopra: Giovanni Fulici con Iride Del Pino
Al centro: Un bella veduta panoramica
dell'allevamento Il Pino
Sotto: Marco Castaldo vince ad Albenga con
Leader Del Pino
re. Così come per Turbo Sound,
per il quale vale lo stesso discorso
di Abano, stalloni poco apprezzati
che al contrario sanno dare. Quest’anno ho provato per la Galaxy
Del Pino, Orlando Vici uno stallone
nuovo francese, con alle spalle una
genealogia di qualità importante,
figlio di Quadrophenio e Irlande
Du Nord con nonno Speedy
Crown.”
Se avesse in mano la bacchetta magica come la utilizzerebbe?
“Togliendo la politica dall’Unire.
Una volta eravamo tutte persone
che sapevano quel che dicevano,
sapevano di cosa parlavano, conoscevano i problemi e li risolvevano. Ora c’è il vuoto. Passiamo
da un politico all’altro che fatante
parole e pochi fatti, e il bello è che
noi ippici non possiamo fare altro
che stare a guardare, o per lo meno è quello che facciamo. Il montepremi cala e le spese aumentano. Anche io, come altri, ho ridotto il parco fattrici. Quest’anno ne
ho enucleate tre, e ne ho coperte
sette, nel 2010 tra aborti e riassorbimenti ho avuto quattro prodotti, ma vado avanti armato di
tanto coraggio e passione, facendo sempre il mio meglio, curando
i puledri come fossero miei figli e
coccolando le madri, anche perché a mio parere il 75% del puledro lo fa la mamma dandogli lo
sprint della partenza, il papà dà il
carattere e la forza dell’arrivo.”
E allora, visto che siamo nel periodo giusto per comprare il vostro
cavallo dei sogni, fate un salto in
questo allevamento, dove ci si alza
ancora insieme al sole e si fa tardi
la sera, il signor Pirovano sarà lieto di parlarvi di ippica, ma soprattutto di quella bella di un tempo,
quelli dei gran premi, quella di Vittorio Guzzinati e William Casoli e
chissà… magari troverete un altro
Crool Del Pino.
25
di Massimo Alberti
ALLEVAMENTO PIPESSO
MATTO
come un cavallo
S
e qualche politico, magari con elegante ufficio
romano, si prendesse la
briga di visitare il territorio, con ogni probabilità presterebbe all’ippica un’attenzione molto maggiore. Basterebbe qualche visita per rendersi
facilmente conto di quanta passione, impegno quotidiano, investimenti, fatica, speranza e amore per i cavalli ci siano in Italia,
un po’ dappertutto, quasi a dispetto di un sistema globale ai limiti del collasso.
Il nostro politico potrebbe cominciare il tour direttamente dal Veneto, magari da Volpago del Montello, in provincia di Treviso. Lì
potrebbe ammirare il verde degli
undici ettari collinari, i 33 paddock e il laghetto naturale a disposizione degli 80 cavalli che vi
abitano. Potrebbe respirare l’aria
leggera e più fresca del Montello
e soprattutto potrebbe parlare
con i Pipesso che, tanti anni fa, vi
aprirono il Circolo Ippico La
Bianca, con l’intenzione di allevare trottatori da corsa.
“Tutto cominciò il 2 maggio 1984,
ricordo bene la data perché è il
giorno successivo al mio compleanno.” Chi parla è Vincenzo Pipesso che, assieme alla moglie
Bianca, fondò l’allevamento. “Arrivammo qui con 13 cavalli da
sella e altrettanti milioni di debito. Era tutto incolto, ma c’innamorammo di questo posto. Ci
rimboccammo le maniche, come
si usa dire, e, non badando alle
ore di lavoro, lo mettemmo a posto.”
Come comincia la vostra storia?
“I cavalli mi piacciono da sempre –
prosegue Vincenzo – nel 1974 partecipai al campionato italiano di rodeo arrivando quinto. L’anno prima, nel 1973, ai tempi dell’austerity, comprai una cavallina, Vena
d’Oro, da Noè Granzotto e la domenica facevamo le sfide in campagna
26
con gli amici: chi arrivava ultimo
pagava la cena a tutti. Il punto di
svolta, però, si verificò con Adara,
da Qualto, che comprammo dai
Tieppo. Fu la prima e fortunata fattrice perché, coperta da Hot Speed,
ci diede Ombro Matto che fu preso
da Wim Paal e Holger Helhert, allora appena arrivati in Italia. Con loro
vinse subito nel 1992 il Criterium
Maremmano e arrivò secondo nel
Giovanardi. Si piazzò molte volte
nelle classiche e finì quinto nel Derby, vinto da Often Lb.”
Splendide immagini dell’allevamento
Pipesso
Perché tutti i vostri cavalli
portano il suffisso ‘matto’?
“Fu Diego Raja, l’allevatore di Lemon Dra, nato a due passi da qui, a
darci l’idea ed è diventato il nostro
portafortuna.”
L’inizio con Ombro Matto e
poi?
“Possiamo ricordare Ustelle Matto
che frequentò la prima categoria
con Carlo Bottoni. Poi Save Venice,
un maschio nato qui e che rimase
da noi per una serie di circostanze.
Save Venice era un cavallo singolare
perché al sulky era meno che mediocre, ma al montato diventava un
fenomeno. Sconfisse anche i maestri francesi e vinse cinque corse
consecutive, un vero record mondiale in quella specialità. Vorrei ricordare anche Classica Matto, vincitrice di molti centrali a 3 anni, Di-
27
plomatico Matto, Mozart Matto, con
otto vittorie su 20 gare disputate, e
Nino El Matto. Particolare è anche
la vicenda di Tik Prà che a Milano
aveva perso la voglia di correre.
Venne da noi, si rigenerò nel fisico e
nella mente e fece undici vittorie a
seguire: dieci con Vecchione ed una
con mio figlio Stefano, allora allievo.
Dovette essere operato alle corde
vocali, tornò qui e fece altri sei primi
di fila, questa volta con Piero Bezzecchi.”
Dopo averlo nominato, Vincenzo cede la parola proprio al figlio Stefano,
29 anni e driver professionista, che
fa il punto sull’organizzazione del
centro. “Abbiamo un’ottantina di
cavalli di cui alcuni a pensione e una
decina li teniamo all’ippodromo di
Treviso. Siamo orgogliosi che quest’anno su 31 fattrici abbiamo avuto
altrettanti prodotti nati. Non dovrei
dirlo io, ma credo sia un segno che
abbiamo lavorato bene, oltre ad essere stati fortunati, naturalmente.
La nostra politica è allevare per correre e per questo teniamo i puledri
almeno fino alla qualifica. A tale
scopo abbiamo allestito una pista di
700 metri ed una dritta di 400 metri
in leggera salita.”
Come vi dividete il lavoro?
“Ci fa da consulente Carlo Rossi –
continua Stefano – che come preparatore riteniamo sia il numero uno
in Veneto, tuttavia la mattina di
buon’ora siamo tutti all’opera attorno ai cavalli, compresa mia sorella
Alessandra di 19 anni. Spesso guido
personalmente i nostri portacolori,
ma se il soggetto diventa davvero
buono, cedo le guide a Roberto Vecchione che, oltre ad essere un grande guidatore, per noi è un carissimo
amico.”
Uno sguardo al futuro…
“Le nostre speranze si chiamano
Orange Matto e Olimpia Cielle. Quest’ultima ha un solo piazzamento in
carriera, ma Carlo Rossi è convinto
che sia una cavalla importante. In
ogni caso, Olimpia Cielle sarà una
nostra fattrice.”
A proposito di fattrici, quali
sono le vostre migliori?
“Emera Dei, sorella di Penelope Dei,
Lady Starlight, My Love Is You, Dane Fz, Real Bi. Gradatamente stiamo inserendo fattrici giovani e ogni
anno ne acquistiamo una o due.”
Per finire, l’immancabile sogno nel
cassetto. Risponde Bianca che è
sempre rimasta defilata, ma che
forse è la vera anima dell’allevamento: “Un Matto al Derby! E che
altro?”
30
di Massimiliano Abili
ALLEVAMENTO DI VERGIANO
Cavalli: la grande passione
della famiglia Fabbri
D
a più di trent’anni i cavalli riempiono la vita
di Gianfranco Fabbri.
Una passione forte,
destinata a coinvolgere tutta la sua famiglia.
Il suo passato è segnato da cariche
importanti come la presidenza
A.N.A.C.T. e la vice presidenza
Unire, un impegno concreto e duraturo per portare in alto l’ippica.
Oggi è un allevatore di successo,
con una media di circa venti pro-
dotti ogni anno, rigorosamente di
altissimo livello.
Siamo andati a visitare il suo allevamento, un luogo decisamente
strepitoso situato a sette chilometri
dal centro di Rimini. Trenta ettari
lungo la vallata dal fiume Marecchia, suddivisi tra 15 ampi paddock, l’area scuderie con circa 30
box ed una pista tonda dove vengono effettuati i primi attacchi dei
puledri.
Troviamo ad accoglierci sua figlia
Isabella, un veterinario di successo
che segue da vicino ogni fase dell’allevamento.
Negli ultimi tre o quattro
anni avete adottato un metodo di allevamento diverso...
“Proprio così. I puledri, a circa un
anno di età, li mandiamo in Francia, dove abbiamo un luogo di fiducia. Lì vengono domati e seguiti
fino a quando rientrano in Italia
Splendide costruzioni completano l'allevamento
31
Un viale alberato conduce all'area delle
scuderie
una vera e propria riunione di famiglia, dove ognuno ha le sue preferenze ma tutti siamo d’accordo
su una cosa: il sangue FrancoAmericano. Love You, Ganymede,
Daguet Rapid risultano sempre i
più gettonati. Ricorriamo al seme
fresco quando ci sono fattrici che
hanno problemi per rimanere gravide, in ogni caso comunque effettuiamo tutto a casa io e mio marito. Contemporaneamente ci teniapronti per la qualifica. Abbiamo
voluto provare questa novità per
vari motivi, in Francia c’è una cultura ippica diversa, di conseguenza, il cavallo giovane che deve ancora formarsi, cresce diversamente. Secondo motivo il clima, dove
siamo noi in Normandia il clima è
perfetto, possiamo tenere i puledri
fuori notte e giorno, così si evitano
complicazioni dovute agli sbalzi di
temperatura tra paddock e box. Gli
spazi sono infiniti, i cavalli non sono ammassati in paddock ridotti
ma veri e propri pascoli, dove i puledri non hanno limiti di movimento. I risultati si vedono e sono la
conferma che l’idea di mio padre
era vincente.”
Come gestite i puledri fino
al primo anno di età?
“I primi sei mesi dell’anno sono
impegnativi. Io e mio marito Gustavo siamo entrambi veterinari e
ci dividiamo il lavoro. Abbiamo
venticinque fattrici da seguire, il
periodo dei parti è complesso, abbiamo scelto di abitare sopra le
scuderie per riuscire a seguire 24
ore su 24 le ore delicate del travaglio e del parto che quasi sempre
avvengono di notte. Poi iniziano i
controlli e le vaccinazioni dei puledri per accertarsi che ogni prodotto cresca sano. Contemporaneamente c’è la scelta degli stalloni
per l’inseminazione successiva,
32
Puledri nati 2010 - lettera R
FEMMINE
- 16/01 DA GANYMEDE E MAS QUE NADA
- 15/03 DA RC ROYALTY E DOLCE SUSHI
- 19/03 DA TURBO SOUND E AMAYA DEL RONCO
- 05/04 DA GANYMEDE E IMPERATRICE CAF
- 09/05 DA GANYMEDE E MACKNAPOLA
- 03/06 DA GOETMALS WOOD E GENTILE REAL
MASCHI
- 27/02 DA LOVE YOU E ILETTE
- 17/03 DA PRODIGIOUS E IMENA DIAZ
- 19/03 DA DAGUET RAPIDE E FORMA D’AZZURRA
- 23/03 DA GANYMEDE E EMPINADA
- 31/03 DA COKTAIL JET E ZIZI LA ROUGE
- 07/04 DA ANGUS HALL E FOLIE D’AMOUR
- 12/04 DA TURBO SOUND E CITARA GRICCA
- 02/05 DA DAGUET RAPIDE E ILHA BELA OAKS
- 22/05 DA GANYMEDE E IBIRAPUERA OAKS
mo sempre informati sull’andamento dei puledri in Francia, organizziamo il rientro e le partenze
della generazione successiva.
Un impegno costante che coinvolge tutta la famiglia, una passione
che ci accomuna, coinvolti da mio
padre, grande uomo di cavalli.”
Non avete una sigla...
“Abbiamo scelto di non avere una
targa ma ci distinguiamo comunque. Mio padre ama la Spagna, per
questo abbiamo tutti nomi spagnoleggianti. Questa è la nostra sigla.”
La maggior parte dei vostri
prodotti vanno in Toscana
o in Sicilia...
“Abbiamo tantissimi prodotti in
Toscana, Nada Mas (da Ganymede
e Empinada) e Otra Rubia (da Bartali Ok e Danes Rubia), entrambi
della scuderia Bellosguardo, con la
quale abbiamo un rapporto di fiducia da anni, hanno dimostrato
di essere cavalli notevoli. Manchego (da Ganymede e Diasia) nello
staff di Duccio Parenti, sta correndo molto bene. Ibicenco ( da Enjoy
Lavec e Rambla) ormai ha superato le cento corse in carriera e sta
dando molte soddisfazioni al suo
trainer Roberto Benedetti e poi
tanti altri... La Sicilia è un’altra
piazza dove i nostri prodotti si
esprimono molto bene, abbiamo
Al futuro campione piacciono ancora le coccole della mamma
un rapporto con Lo Verde che dura
da anni”.
Incuriositi dal magnifico lavoro
che lo staff Lo Verde riesce a fare
con i targati Fabbri, siamo andati
a incontrarlo. Con un buon caffè ci
facciamo raccontare questo strepitoso rapporto: “ Da più di vent’anni collaboro con l’allevamento
Fabbri. C’è un grande legame di
amicizia e di stima reciproca. I loro cavalli sono strepitosi, si nota
un netto miglioramento da quando
hanno avuto l’idea della Francia. I
cavalli vengono plasmati diversa-
Ampi pascoli ottimi per il relax di fattrici e puledri
mente, oltre alla loro struttura fisica che risulta più solida. Ho avuto
il piacere di avere il loro miglior
prodotto Cristobal Colon (da Tarass Boulba e Rambla), un gioiellino che volava. Era un cavallo completo che sapeva costruirsi la sua
corsa indipendentemente dallo
schema che veniva, partiva forte
ma girava anche di fuori. Ha partecipato a numerosi Gran Premi,
come il Lotteria nel 2004, Regione
Sicilia, Gran Premio S. Paolo a
Montegiorgio arrivando secondo
dietro a Cantor Pf con prestazione
da 1.11.9. Attualmente in corsa c’è
La Coruna (da Bartali Ok e Elegancia), che nel 2008 ha vinto a Palermo il Campionato Femminile dei
tre anni in 16.8 sui 2000 metri, No
Tiengo Miedo (da S J’S Photo e danes Rubia), Nenuca L’Andalusa
(Goetmals e Rambla), Manrique
(da Cocktail Jet e Gran Dunquesa),
un cavallo che nei centrali della
Favorita riesce sempre a farsi notare. Io cerco soltanto di mettere i
cavalli in condizione di farli esprimere, un buon allenamento è fondamentale per tirare fuori le qualità di un puledro. In questo caso,
sono aiutato da puledri eccezionali. Tutti tendiamo a migliorarci come driver mentre l’allenatore viene dimenticato, ci sono sempre
meno trainer italiani, ma dovremmo ricordarci che un cavallo ben
allenato lo guida chiunque!”
33
RICORDO
ORSI MANGELLI / LA SCOMPARSA DI MASSIMO BENASSI
Ciao Massimo
C’
è qualcosa che nessuno di noi – alla faccia
di Nostradamus e dei Maya – può prevedere: come e quando terminerà la nostra
vita. Così può capitarti di avere 47 anni, una donna da
amare, due figli da adorare, un lavoro che ti appassiona e all’improvviso, in
un battito di ciglia, non ci
sei più. Il killer si chiama
ictus: ti prende alla sprovvista, vigliaccamente. In
un istante, non sei tu che
vai per terra: è il mondo
che ti crolla addosso. I più
fortunati (il sottoscritto,
per esempio), dopo qualche ora si ritrovano paralizzati in un letto di ospedale e riusciranno a recuperare parte delle funzionalità perdute solo al termine di un calvario psicofisico che non si può raccontare; i più sfortunati,
come Massimo Benassi,
invece, non hanno neanche la possibilità di… soffrire: passano direttamente dall’altra parte della
staccionata, lasciando
dietro di loro le lacrime
dei loro cari e un dolce ricordo.
Massimo Benassi, 47 anni, sposato con Donatella
e padre di Luca, 12 anni, e
Matteo di otto, faceva
parte di questa seconda
categoria: un lampo, la
corsa in ospedale, un intervento chirurgico che
riaccende le speranze, poi
il sipario che cala definitivamente. Se n’è andato
così, sabato 31 luglio, un
34
amico del trotto, una persona perbene, un professionista serio: il martedì precedente era al Savio, poi è
tornato a casa, si è sentito male poco prima dell’alba e
quattro giorni dopo si è arreso. Aveva un ruolo di
T
rovandosi a commemorare la morte di un caro amico, Gabriele D’Annunzio, grande oratore, esordì con
queste parole:” Non avrei mai pensato di dover ricordare la tua grandezza in vita, mio caro e dolce amico,
ma la morte è spietata con chi è giovane e buono!” Mai parole furono così adatte per ricordare Massimo,
giovane, simpatico, capace e buono. Pur conoscendolo e frequentandolo da anni, non ho mai sentito nei suoi
discorsi, astiosità, critiche, cattiverie verso qualcuno. Tollerante verso tutto e con tutti, sapeva trovare la chiave
del suo pensiero improntato alla serenità e ad un suo particolare ottimismo. Generoso con gli amici, me ne parlava bonariamente e se intuiva che si poteva fare un po’ di bene o aiutare qualcuno di loro, insisteva con garbo
perché ciò fosse fatto. Era veramente buono ed accoppiava la sua notevole conoscenza dell’ippica al suo humor
pacato, riflessivo e intelligente; sapeva sempre trovare la soluzione e la mediazione a qualsiasi problema. Grande
Max – come io ti chiamavo – la notizia della tua repentina scomparsa ci ha lasciato tutti sgomenti ed increduli
e soprattutto ci ha fornito la dimensione della nostra vita: un soffio, un nonnulla, un passaggio troppo breve su
questa landa desolata.Ora ci mancherai tanto, a tutti noi, tuoi sinceri amici, ma, in special modo, mancherai ai
tuoi colleghi di lavoro, che con difficoltà proveranno a sostituirsi alla tua sapiente opera, e, in maniera assoluta,
mancherai alla tua famiglia, alla tua signora, ai tuoi adorati bambini. Chi rimane, purtroppo o per fortuna, deve
continuare il proprio cammino. Noi tutti proseguiremo nella nostra tribolata strada portandoti nel cuore e pregando per te, perché dal cielo tu ci dia conforto ed aiuto. Magari sono soltanto pie illusioni, ma anch’esse spesso
ci danno forza, come ci dà vigore e forza – ormai da un paio di millenni – quella massima ellenica che recita che
muore giovane chi è caro agli Dei. Dio ti ha chiamato a se! Forse, in questo periodo così negativo per l’ippica,
aveva bisogno anche lui di un consulente preparato e di una persona onesta e corretta, con cui disquisire di corse
e cavalli. Perdonaci, anche per queste sciocchezze! Addio Massimo.
Riccardo Bonelli
spicco all’interno dell’Allevamento Orsi Mangelli,
in qualità di coordinatore della vendita di monte,
che – non ce ne voglia nessuno – ha sempre rappresentato il punto di riferimento degli allevatori
di trotto italiani e mondiali. D’estate, quando in pista cominciano a farsi vedere i 2 anni, noi cavallari
abbiamo una sola certezza: quelli con la giubba
nerogranata sono sicuramente “da corsa”. E come
noi, semplici appassionati, la pensano i proprietari
di tutta Italia: se vogliono acquistare un puledro,
per evitare brutte sorprese una delle strade più sicure è quella che porta alle Budrie.
Dalla notte dei tempi, la Orsi Mangelli battezza i
propri prodotti seguendo di anno in anno l’ordine
alfabetico, sullo stile di quanto capita da decenni
in Francia. Da quando questo – chiamiamolo così
– vezzo è diventato legge e tutti si sono dovuti
adeguare, i mangelliani hanno mantenuto il loro
segno distintivo in una sigla – OM – che garantisce serietà a tradizione. Dietro quell’OM c’era anche il lavoro di Massimo Benassi, entrato giovane
nell’entourage Mangelli e capace di ritagliarsi un
ruolo di grande importanza fra i box di Anzola
Emilia. Una vita dedicata ai suoi grandi amori: la
moglie, i figli, le Budrie. Nel momento in cui l’ippica attraversa il peggiore periodo della sua storia,
ecco un altro motivo per piangere. Ciao, Massimo:
ci mancherai, ma non abbiamo fatto in tempo a
dirtelo…
Marco Montanari
35
C’ERA UNA VOLTA...
MEMORIE DE
________a cura di LUCIO CELLETTI - [email protected]________
Q
uesto mese ogni parola
di questa nostra memoria è dedicata a
Massimo Benassi, lo
sfortunato dirigente
della Scuderia Om, deceduto prematuramente a fine luglio, che vogliamo ricordare con grande commozione e partecipazione. Una notizia che ci ha lasciato attoniti, pietrificati, incapaci di trovare una
spiegazione sull’imprevedibilità
della vita. Un abbraccio alla signo-
ra Donatella e ai suoi figlioli, che
stanno già affrontando questo difficile nuovo percorso privi della presenza di Massimo ma forti del suo
ricordo. Con animo enormemente
rattristato da questo doloroso momento che ha caratterizzato la nostra estate ci occupiamo di uno dei
tanti derby degli anni sessanta, segnatamente della corsa vinta da
Navazzo nel 1964. Sono gli anni
d’oro dell’Allevamento di Paolo Orsi Mangelli: un tris orizzontale nel
1960 (con la tripletta Gualdo, Guiglia e Grifone), un tris verticale con
tre vittorie consecutive dal 1960 al
1962 (Gualdo, Irunda, Liri). Dopo
l’intervallo del 1963 (non vince il
mangelliano Marradi bensì Steno,
allevato dalla Scud. Kyra), tocca
ancora ad un cavallo nato e cresciuto presso gli Orsi Mangelli per
un altro grande successo.
Navazzo (da Doctor Spencer e Foreign Office) s’impone in 1.20.2 su
Quentin e Basta. Al sediolo come
CAVALLI NEL TEMPO:
NAVAZZO
per Gualdo e Liri è William Casoli (Irunda, viceversa era stata portata al
successo nel 1962 da
Gianfranco Bongiovanni). Vi invitiamo pertanto
alla lettura dell’articolo
redazionale di Primo Castelvetro che come lui
stesso dice più che effettuare una sintesi della
corsa prova ad “arzigogolare” le sensazioni vissute durante la gara.
Un disegno di qualche tempo fa
raffigurante Navazzo
36
IL DERBY
DI NAVAZZO
(da “Il Trottatore” Giugno 1964)
l “Derby” del trotto, anche se non splende di blu come gli innumerevoli derby
che si disputano ogni primavera in tutte
le parti del mondo, va acquistando anche per
i non trottofili, un suo significato e un suo fascino. Il trotto italiano sta svolgendo da anni
un suo lavoro di sperimentazione zootecnica
e di selezione che ha il suo fascino e dà i suoi
frutti ed è noto che se l’attività di un trottatore si commisurasse a quello che rende a due
e a tre anni, da tempo il nostro trotto sarebbe
il primo in Europa. Perciò ci piace vedere come ogni anno questo sia pure effimero primato si rinnovi procurandoci la soddisfazione di
una continuità che è un premio e una promessa.
Fa poi un grande piacere vedere come il pubblico dell’Urbe accorra ogni anno a dare tono e vivacità all’avvenimento.
Gli onorevoli ministri Andreotti e Tremelloni, il sottosegretario Guadalupi e numerosi
parlamentari rappresentavano l’elemento po-
I
Nel parterre di quel Derby 1964 il ministro Giulio Andreotti discute con il Presidente
dell’Unire, Alfonso Di Giovine, il Vice-Presidente della medesima, Giuseppe
Spagnolo, il Presidente dell’Encat Ivone Grassetto
litico: mancava l’on. Ferrari Aggradi, ministro dell’Agricoltura.
Presenti tutti gli esponenti degli
Enti ippici che hanno fatto gli onori di casa insieme coi dirigenti la
Società. Il “Derby” è un vertice, ed
è di tutti.
DALLA TRIBUNA:
LA CORSA
Cosa interessa di un “Derby” a uno
che ne ha visti tanti? I cavalli, gli
attori, in primo luogo che sono la
vera novità. Quindi lo svolgimento
della corsa; poi il risultato e il comportamento dei singoli attori. A
corsa finita, arzigogoralrci su.
Ecco: ora guardo i 12 concorrenti.
L’autostart li attende, ordinati e alWilliam Casoli nel dopo Derby con Navazzo
37
lineati. Ma essi cosa fanno? A un
centinaio di metri, continuando a girare su se stessi come libellule accecate e incapaci di orientamento. Poi
qualcuno si accosta e la macchina si
muove lentamente. Allora tutti si
precipitano… Tutti? No! Qualcuno
è trattenuto da un capriccetto, qualche altro fa il furbo: quando avviene
lo stacco ti metti a contare quelli che
hanno perduto l’avvio. Quattro, Cinque! Ma possibile? Ecco Teobaldo,
ecco Boston, ecco Oltraggio. Quentin, Basta e Valganna hanno avuto Il conte Paolo Orsi Mangelli festeggiato dopo la vittoria di Navazzo, stavolta nel Premio
solo qualche indecisione, ma sono Nazionale. Si felicitano il Presidente dell’Encat Ivone Grassetto ed il Presidente della Sire Ippolito
già in andatura e si lanciano dietro Fossati. Orsino Orsi Mangelli mostra i premi conquistati
ai più lesti... Girata la seconda curva Rosset che ha raggiunto Nibbiano, al passaggio lo to in 2.06, ma gli autori di queste imprese il Derby lo veaffianca. Pare che non ne possa fare a meno… Accom- dono spesso appoggiati allo steccato della pista.
pagna il leader per 600-700 metri, poi lo molla… Si fa Duemila e cento metri non sono ancora una distanza di
sotto Navazzo che raggiunge il compagno di colori al- fondo: la preparazione in base al metodo americano; prol’ingresso della retta di arrivo; da questo momento se ve ripetute sul miglio, ben graduate e ripetute, dovrebbero porre un puledro in grado di coprire la distanza del
ne va con azione superiore. Quentin, Basta e Mirmido“Derby” con un minimo scarto rispetto al rendimento sul
ne, superato Rosset seguono a brevi intervalli. Il più
miglio. Un puledro pronto a trottare un miglio in 2.08energico ed efficiente è Quentin che raggiunge Nibbia- 2.09 non dovrebbe mai essere impegnato a fondo sui
no e lo impegna. In vicinanza del traguardo Nibbiano 2100, prima del “Derby”. Chi lo fa, sbaglia. Come sbarompe e perde ogni piazzamento.
glia chi prima del Derby non controlla il rendimento del
suo puledro in corsa e anche in lavoro. Ce lo dicono gli
DOPO LA CORSA: DIVAGAZIONI
allenatori americani che consigliano di non andare mai
Il “Derby” non è una corsa che un proprietario o un al- a fondo con un cavallo pronto.
lenatore si ritrovi in calendario inatteso, quasi di sorpre- Un fantino che abbia il senso dell’andatura, vale un tesa. Da anni ha la sua data; da anni è preceduto da un ci- soro per una scuderia e per un trainer : i nostri allenatoclo di corse di selezione nelle quali i soggetti che aspi- ri hanno il cronometro: perché non servirsene con intelrano alla massima prova del trotto italiano hanno modo ligenza?
di perfezionare la loro forma e completare il loro adde- Portare al “Derby” i migliori prodotti nelle migliori condistramento. Non è così? Evidentemente chi non gradua zioni, deve essere il massimo impegno di nostri allenatori.
con intelligenza l’impiego del suo puledro, chi non ne affina l’addestramento, se lo trova svuotato e mal usabile NAVAZZO (1961) 1.19.7
Navazzo è pervenuto alla vittoria nel “Derby” dopo una
nella grande prova.
A me pare che l’entità del premio – sei volte i premi di serie di 3 successi classici: il “Giovanardi”, l’”Italia”
selezione – il valore morale della prova, dovessero con- e il “Nazionale”. Se si toglie qualche incertezza
sigliare gli allenatori a impiegare un puledro da “Derby” nell’”Italia”, gli altri suoi successi sono stati facili e
convincenti. A Tor di Valle abbiamo visto un Navazzo
sempre al controllo del cronometro.
molto bene impostato, padrone dei suoi mezzi e miglioUn tre anni, in aprile e maggio, non dovrebbe mai esserato in tutto, nel modello e nell’azione. Evidentemente
re portato a superare certi limiti. E quali sarebbero quesi è di fronte a uno di quei cavalli che occorre lasciar
sti limiti? In 2.10 (1.20.8) sul miglio; l’1.21-1.22 sulla crescere, lasciar maturare e danno il meglio di loro
distanza. Quest’anno 2 puledri che prima del “Derby” stessi solo quando hanno raggiunto un perfetto equilisono arrivati a 1.18.4 (2.06 2/5 sul miglio) Teobaldo e brio fisico e psichico. In questo ha merito anche l’alleValganna, non hanno contato nel “Derby”. Sarà una natore impegnato a mettere ordine in un organismo pocoincidenza, mi si dirà che l’1.18 non c’entra per nulla: tente ma disordinato e a lavorar di pazienza, sapendo
io credo che c’entri e insisto nella mia convinzione. E’ la attendere. Per questo costruire un derbywinner sia
storia di tutti gli anni: ho trottato in 2.05; ha passeggia- sempre un merito grande.
38
UOMINI & CAVALLI
di Alberto Cagnato
LA STORIA
MIRTILLO ROSSO
dono della dea bendata
Il campioncino acquistato da Pasquale Marconi, ex leader
delle corse su strada, basandosi soltanto sulla propria data di nascita
A
lla vigilia di un autunno che per l’ippica di
casa nostra si preannuncia caldissimo, ci
piace raccontare una
storia a lieto fine che ci rassicura
su un fatto di vitale importanza
per il settore: l’ippica non potrà
mai morire. Lo spunto ce lo ha dato un video promozionale della televisione Unire dove si nota, a bor-
do pista dell’ ippodromo di Montegiorgio, un uomo sulla quarantina
moro, ben piantato, occhi neri
pungenti, carnagione olivastra, visibilmente in preda ad una fortissima emozione tanto da non riuscire
a trattenere le lacrime. Una scena
forte che rimane impressa nella
mente e ha scatenato nel vostro
cronista una grande curiosità. Chi
era costui e perché gioiva in questo
modo? Da una breve indagine abbiamo scoperto che si tratta di Pasquale Marconi, 42 anni, abruzzese, comproprietario, insieme con
l’amico d’infanzia e socio in affari
Donato Di Girolamo, di Mirtillo
Rosso, uno dei più forti trottatori
italiani di 4 anni, vincitore del
Gran Premio Tito Giovanardi a
Modena, del ‘Nazionale’ a Milano
e, più recentemente, del ‘San Pao-
39
lo’ a Montegiorgio. Siamo andati a
trovare Pasquale Marconi nella
sua splendida villa in stile hollywoodiano sulle colline di Sant’Omero in provincia di Teramo, e
abbiamo scoperto un personaggio
dotato di una fortissima carica
umana e di un’incrollabile passione per il trotto. Una passione nata
oltre vent’anni fa con le corse di
paese su strada. Intendiamoci,
non quelle famigerate illegali, ma
disputate con tutti i crismi dell’ufficialità con tanto di permessi comunali. In un clima da Palio di Siena
il nostro Pasquale pilotava personalmente ex trottatori in occasione
di feste patronali contro avversari
di paesi vicini dai nomi pittoreschi
come Corropoli e Colonnella. Sfide
su strada sulla distanza degli 800
metri, con in palio magari un prosciutto, nulla in confronto all’enorme soddisfazione di battere i paesani rivali in un tifo da stadio. Pasquale ci sa fare molto bene con le
redini lunghe e diventa il numero
uno assoluto di questo tipo di corse, conquistando una ventina di
vittorie. Memorabile quella ottenuta a San Benedetto del Tronto, davanti allo stadio comunale, in sulky
a Macedone Red che dopo una gara entusiasmante riesce a battere
cavalli dai grandi trascorsi agonistici negli ippodromi come Bertuz
e Madrigale. Consacrato big della
specialità Pasquale, vista la sempre maggiore difficoltà di ottenere
i permessi comunali (ci volevano
anche tre mesi di attesa), alla fine
degli anni Novanta decide di smetterla con le corse su strada e di
tentare la grande avventura nel
trotto convenzionale. Raggiunta
una solida posizione finanziaria
grazie al notevole successo dell’azienda Eurocolor, specializzata
in verniciature per l’industria
creata dal nulla insieme all’inseparabile amico-socio Donato, Pasquale, mette su scuderia senza lesinare sull’acquisto di costosi puledri affidati a driver di grido come
Romolo Ossani e Lorenzo Baldi.
Per i colori della Eurocolor arrivano presto le vittorie con Elicombo,
Indy Wise, Fausto Bi, Damigella
Om, Island Swing e Lucy May (quest’ultima pure allevata personalmente). Ma i due soci sono sostanzialmente delusi dall’impatto con
l’ambiente e ritengono i risultati in
pista inferiori ai consistenti mezzi
profusi. Inoltre Pasquale è molto
deluso dal fatto che la sua domanda per diventare gentleman driver,
anche se appare incredibile, non
viene accolta a causa di regolamenti ottusi e di una mancanza di
Ci complimentiamo ancora una volta con il nostro delegato
regionale dell'Emilia Giovanni Govoni.
Dopo la figlia Manuela, questa volta è stato il figlio Michele
(per opera della consorte Jessica) a renderlo nonno per la seconda
volta.
Il 13 agosto è nato Alberto Govoni, un bel bambino cui diamo
il benvenuto con l'augurio di un avvenire radioso, nella vita e nell'ippica.
40
elasticità che grida vendetta. Siamo nel 2007 e i due soci decidono
di smettere di acquistare puledri
da 30-40mila euro (in scuderia
hanno una dozzina di elementi) e
di affidarsi totalmente alla dea
bendata. Decidono, infatti, di vendere tutti gli effettivi - fanno anche
un’ inserzione pubblicitaria su
Trotto Sportsman - e di acquistare
un puledro yearling ciascuno con
un criterio davvero singolare: saranno le loro date di nascita - 27 e
9 aprile rispettivamente - a determinare gli acquisti. Sul catalogo
delle aste vengono così individuati
Mirtillo Rosso, nato il 27 aprile, e
Magic Love, nato il 9 aprile, che
saranno acquistati a scatola chiusa
senza neanche andare a vederli.
Mirtillo Rosso, domato da Lorenzo
Baldi, qualificatosi con Romolo Ossani e diventato un campioncino
con l’impareggiabile Enrico Bellei,
vince in carriera quasi 400 mila
euro. Niente male visto che all’allevatore trevigiano Agostino Bruscagnin erano andati 10 mila euro
soltanto.
Magic Love, dal canto suo, è soltanto un routinier molto modesto,
ma obiettivamente dalla dea bendata i due soci non potevano chiedere di più.
Ne abbiamo la certezza: sino a
quando leggeremo storie come
queste l’ippica non potrà mai morire.
Veterinari incaricati U.N.I.R.E. controllo produzione 2010
REGIONE
PROVINCIA
VETERINARIO INCARICATO
TELEFONO
VALLE D’AOSTA
Aosta
UGO D’AGOSTINO
333/6291102
PIEMONTE
Novara, Vercelli, Biella, Verbania
Alessandria
Torino
Asti, Cuneo
UGO D’AGOSTINO
GILBERTO SCHELLINO
GIANCARLO RAPA
GILBERTO SCHELLINO
333/6291102
335/6234581
335/5439717
335/6234581
LIGURIA
Genova, Imperia, Savona, La Spezia
GIANCARLO RAPA
335/5439717
LOMBARDIA
Milano,
Pavia, Lodi, Cremona
Varese, Bergamo
Mantova
Sondrio
Como, Lecco
Brescia
UGO D’AGOSTINO
GIUSEPPE GRANDI
PAOLO STRAPPO
FRANCESCO FARNETI
UGO D’AGOSTINO
UGO D’AGOSTINO
RODOLFO RAZZA
333/6291102
337/203313
347/3055236
348/8753132
333/6291102
333/6291102
335/6672673
TRENTINO ALTO ADIGE
Trento, Bolzano
PAOLO CASARIN
349/0679283
FRIULI VENEZIA-GIULIA
Gorizia, Udine, Trieste
Pordenone
FABIO BOLDRIN
PAOLO CASARIN
335/7022499
349/0679283
VENETO
Treviso, Venezia
Belluno
Padova, Rovigo, Verona
Vicenza
FABIO BOLDRIN
PAOLO CASARIN
PEGORARO MARCO
DANIELE DE ZEN
335/7022499
349/0679283
338/1589769
335/8427457
EMILIA - ROMAGNA
Parma, Bologna
Ferrara, Forlì Cesena
Rimini, Ravenna, Reggio Emilia, Modena
Piacenza
GIUSEPPE CASCIO
GUSTAVO FADIGA
MARCO TAMBURINI
FRANCESCO FARNETI
335/6093020
335/5770105
335/5378697
348/8753132
MARCHE
Ancona, Pesaro Urbino
Macerata, Ascoli Piceno
FLAVIA MANCINI
DAVID BLASETTI
338/2698695
347/3583736
TOSCANA
Firenze, Siena, Prato
Grosseto, Livorno
Lucca, Massa Carrara, Pistoia
Pisa, Arezzo
SIMONE FALLACI
CLAUDIA BERSOTTI
LUCIA BENEDETTI
LUCA MORETTI
335/6244793
333/4277802
333/4066878
335/8414731
UMBRIA
Perugia, Terni
LUIGI COTTO
337/764497
LAZIO
Rieti
Viterbo, Roma
Latina
Frosinone
VALENTINA LIGUORI
LUIGI COTTO
ANTONELLA ORMANNI
FRANCESCO PUTTI
335/8056781
337/764497
333/5225878
347/5888232
ABRUZZO
Aquila, Teramo
Chieti, Pescara
DAVIDE BLASETTI
CLAUDIO SEBASTIANI
347/3583736
360/373076
MOLISE
Isernia, Campobasso
CLAUDIO SEBASTIANI
360/373076
BASILICATA
Matera, Potenza
DOMENICO CARBONARA
333/1905911
CAMPANIA
Avellino, Caserta, Salerno
Benevento
Napoli
NICOLETTA AMATO
ANTONELLA ORMANNI
FULVIO ATTONITO
335/6606263
333/5225878
339/4012184
PUGLIA
Bari, Foggia, Brindisi, Taranto
Lecce
DOMENICO CARBONARA
SALVATORE TARAS
333/1905911
339/3600424
CALABRIA
Cosenza, Catanzaro, Crotone, Reggio Calabria, Vibo Valentia
GIANLUIGI CARFI
328/6869221
SICILIA
Agrigento, Caltanissetta, Enna
Catania
Ragusa, Siracusa
Palermo, Trapani
Messina
GAETANO GRISTINA
STEFANO ILARDO
NICOLA ZOCCO
SERGIO GUTTADAURO
GIANLUIGI CARFI
339/8070677
347/7918663
338/9992866
338/8682150
328/6869221
41
di Elisabetta Marsan
Con gran successo ad Albenga è nata
una nuova manifestazione per i gentlemen
Il Sulky D’Oro
Pier Francesco Mauro vince con Nikita Bartur la prima delle tre corse
F
ra i tanti ippodromi estivi che sono andati alla
caccia di eventi per catturare l’attenzione del
pubblico in vacanza, anche l’ippodromo ligure di Albenga
si è messo in evidenza con la prima manifestazione del Sulky
D’Oro, riservata ai primi 30 gentleman della classifica nazionale, più
dieci While Card (dieci gentleman
scelti dalle società di corse). Le selezioni sono iniziate a metà giugno
con quattro corse da dove sono
usciti i primi 20 che passavano il
turno, per poi successivamente incontrarsi alla fine di luglio con al-
42
tre due prove. Erano così dieci a
disputarsi la finale del 19 agosto. Il
presidentissimo Cesare Meli, Marco Castaldo, Carmelo Recupero,
Pier Luigi Giannoni, Raffaello Ruffato, Stefano Manzato, Andrea Rubino, Pier Francesco Mauro, Donato Vigano e Fabrizio Piciano.
Su tutti prevaleva Pier Luigi Giannoni, il bravo gentleman toscano
che con il secondo posto su Nadine
Bi, la bella vittoria con il suo amatissimo Mago Merlino e il piazzamento con Lion Bot, si portava a
casa il bellissimo trofeo, un sulky
placato d’oro messo in palio dall’ippodromo dei Fiori.
Una manifestazione ben riuscita
grazie alla partecipazione e alla
passione che contraddistingue la
categoria dei puri sempre pronta a
mettersi in evidenza.
Unica contestazione nata per la
modalità della scelta delle guide,
che sicuramente il prossimo anno
vedrà la variazione del regolamento, dove se non si aveva a disposizione il cavallo di proprietà bisognava in parole povere “trovarsi” il
cavallo, questo ha fatto sì che i più
bravi, come sempre, avessero le
maggiori chance lasciando i “brocchetti” ai gentleman di minore
spessore.
A sinistra: Partenza di una delle finali
Al centro: Mago Merlino
e Pier Luigi Giannoni al passaggio
davanti alle tribune
Sotto: Premiazione finale
con Pier Luigi Giannoni, Cesare Meli,
Pier Francesco Mauro e Lucio Colletti
La serata era articolata su tre prove. La prima da un capo all’altro
vedeva trionfare Nikita Bartur con
Pier Francesco Mauro, sicuramente uno dei gentleman più bravi del
centro Italia. La sorella del diavolo
nero Gibartur, assumeva il comando della corsa per poi chiudere su
Nadine Bi e Nirvana Va con Donato Viganò. Tanta la soddisfazione
di Pier Francesco, che in premiazione aveva belle parole sia per
Marco Smorgon allenatore di Nikita e per l’organizzazione della serata con un bel contorno di pubblico.
La seconda batteria dava la gloria
a Pier Luigi Giannoni per una vittoria sudata e sospirata da tempo,
con un cavallo per lui molto speciale, con un sacco di problemi ma
con un motore eccellente, qualche
difficoltà nelle curve, e poi via verso la vittoria, anche lui con il più
classico dei coast to coast. Al secondo posto arrivava il biondino di
casa Rubino Mon Amì, con il giovane Andrea su Megeve pupilla di
Pasquale Ruggiero affidata a Fabrizio Piciano. Arrivo serratissimo
con quattro cavalli tutti su di una
linea a stretto contatto.
Non poteva tornare a casa a mani
vuote lui, il presidentissimo Cesare
Meli che con il fido Lando Correvo
vinceva il memorial Alberto Ronchi, centrale della serata e ultima
batteria del Sulky D’Oro. Secondo,
uno sfortunato Marco Castaldo che
con i ritiri dei due cavalli nelle pre-
43
Sopra: Il Presidentissimo Cesare Meli trionfa
con il suo Lando Correvo
A sinistra: Premiazione Luigi Giannoni
cedenti corse si escludeva automaticamente dalla finale. Terzo, Carmelo Recupero con Fax Di Grana
che non lo delude mai, e il quarto
posto andava a Giannoni che, per
la classifica a punti, faceva suo il
trofeo.
Onore e merito quindi a Giannoni
per il primo Sulky D’Oro, al secondo Pier Francesco Mauro che ha
preceduto Cesare Meli, il quale ha
pubblicamente ringraziato la so-
44
cietà dell’ippodromo per la bella
iniziativa che sicuramente proseguirà negli anni.
Non solo gentleman nella bella serata ma anche stelle, e non parliamo delle stelle del cielo estivo, ma
di una delle corse organizzata in
beneficenza per le vittime di Viareggio. Chiara Canzian, figlia del
bello dei Pooh Red, vinceva una
corsa che ha creato non poca ansia
al pubblico presente, e non solo,
con la fuga di Lezioso, con in sulky
la bellissima attrice nonché Miss
Italia nel mondo 2002 Barbara
Clara, che aggrappata alle guide
cercava invano di fermarlo, con
conseguente ritiro e gran spavento
per tutti. Oltre a loro prendevano
parte all’evento anche Pietro Dotto, campione del Rugby, che vestiva la prestigiosa giubba del cugino
Mauro Baroncini. Riccardo Magrin
mitica voce del ciclismo, Marco Salom regista, Maurizio Modica voce
radiofonica di radio 102, e i nostri
amici giornalisti Mirko Ascani, Rolando Luzi, Alberto Foà, coordinatore della manifestazione, e lui il
nostro caro amico Antonio Terraneo.
di Pietro Muzzi
LUCI SU VASTANO GIOVANE IPPICO A 360 GRADI
Il nuovo Leonardo
del trotto
S
e un ragazzo del 1984 è
già allevatore, proprietario e gentleman, e ci dice
testualmente: “La passione per i cavalli e per la
guida è tutto ciò che ho”, possiamo
anche starcene sicuri che il trotto
non morirà mai. Oltre i calcoli, oltre i bilanci, le scelte politiche e
quelle dei vari “palazzi”, l’ippica è
infatti spinta solo da quelli come
Leonardo Vastano, giovane rampante operatore del nostro settore
che da qualche mese si sta mettendo in mostra per il suo entusiasmo
e la sua vitalità nel mondo dell’allevamento e delle corse.
Chi non è troppo distratto lo ha visto guidare e vincere, un po’ in tutta Italia, ma Leonardo Vastano
non è l’ultimo arrivato, ha bensì
una storia dietro, quella di un ippico inevitabile.
“Sono ippico praticamente dalla
nascita, perché mio nonno, Leonardo, e mio padre erano proprietari e sono cresciuto con i cavalli.
Sin da piccolo sono rimasto incantato dalla bellezza dell’animale e
da questo mondo che ti dà una
passione che può durare una vita
intera.”
I Rek, l’allevamento alla base del lavoro
La passione i Vastano l’hanno radicata nell’allevamento di famiglia, quello dei Rek, che ha dato
diverse soddisfazioni ed è in continua evoluzione: “Abbiamo un terreno a Dragoni, vicino Caserta.
Trenta ettari tutti riservati alle fattrici ed ai puledri. Sono una ventina le mamme che ci hanno dato
buone soddisfazioni con i vari Flo-
45
riano Rek, Info Rek etc. Purtroppo
però per anni abbiamo sbagliato
strada con gli stalloni. Abbiamo
infatti puntato su cavalli di nostra
proprietà come Arkansas Om e
Merlengo Dra. Ora invece stiamo
lavorando con stalloni di fascia
medio alta e ci aspettiamo un salto
di qualità.”
Anche perché a Dragoni le cose
vengono fatte per bene, seguendo ogni particolare: “Infatti. Io
ho girato l’Italia e tra i vari allevamenti e posso dire che noi facciamo le cose per bene. Ogni cosa
è seguita con attenzione minuziosa, dalla fecondazione in sede,
alla cura per l’alimentazione, alla gestione dei puledri appena
nati. Per questo credo che, con
l’ingresso di sangue nuovo e di
qualità, il futuro sotto questo
aspetto sia roseo.”
Leonardo dal canto suo non nasconde di essere ormai più guidatore/proprietario che allevatore: “Il mio impegno è totale ed ho
sempre seguito con attenzione
tutti i passi in allevamento e la
crescita dei cavalli. Oggi però mi
sento più proprietario, e seguo
anche i cavalli in allenamento.
Però in compenso mio padre è lì,
a Dragoni, a curare personalmente ogni dettaglio.”
Dalla facoltà di Veterinaria alla pista
“Io ho sempre voluto essere guidatore. I miei però non vedevano
di buon occhio la cosa. Loro sono
stimati medici e volevano che seguissi le loro orme professionali.
Per questo mi sono iscritto a veterinaria a Parma, che devo ancora finire perché il richiamo
della pista mi ha travolto. È successo con il Campionato Universitari, che è stato il primo passo
per prendere la licenza gentleman.”
Prima corsa prima vittoria a Napoli, proprio il giorno del debutto, ed ora Vastano non si ferma
più. Trenta vittorie in appena un
anno di attività. Capolista a Montegiorgio, e una scuderia piena di
cavalli.
“Potendo guidare solo cavalli di
proprietà ho acquistato diversi
46
soggetti adatti alle corse gentleman. La mia base è Montegiorgio
dove ho stretto un rapporto con
Marcello Mattii e Dino Bandinelli. I cavalli più in vista sono: Indo
Cn che mi ha fatto vincere una
corsa emozionante a Milano il
giorno della giornata gentleman,
poi anche Garnet Lb, Nadir Bigi,
Imagination e molti altri. Ho anche dei cavalli a Milano da Ivan
Berardi come Mirabella Gianfi e
Limousine Gual, ed in Toscana
da Pietro Torkio. A Napoli invece
collaboriamo con Nicola Merola
per i puledri.”
La vittoria di Milano con Indo Cn
è una di quelle indimenticabili,
ma un ‘trottista’ di lungo corso
come Leonardo di ricordi da sottolineare ne ha a bizzeffe: “Beh,
la più bella da gentleman è stata
la vittoria a Montegiorgio. Vinsi il
centrale per distacco con Gabriel
Zs al record in carriera. Feci passerella in arrivo ed avevo i brividi. Ma adesso che ci penso, anche l’altro giorno è stato bellissimo, quando mia madre mi ha
chiamato per dirmi che sono entrato nella top ten italiana dei
gentleman in quanto a vittorie.”
E il primo cavallo della tua vita?
“Beh, Gran Maestro che è nato
come me nel 1984.”
E i cavalli migliori?
“Di cavalli buoni ne abbiamo
avuti diversi, come Merlengo
Dra, Arkansas Om, Pentouse Cr,
ma io mi ero affezionato a Cassandra Dei, che forse era inferiore ma velocissima. Se però andiamo a cercare il cavallo più
forte forse è stato Fitz Fitz Hollandia, che vinse il Gran Premio
Basilio Mattii con Luciano Bechicchi. Era allenato da Antonio
Merola. ”
Quei Merola Antonio e Nicola,
figure che Vastano vuole ringraziare in una lista lunga: “Prima
di tutto devo ringraziare mio
nonno Leonardo, che non c’è più,
e ovviamente mio padre. Prima
degli altri, un altro guidatore
scomparso che mi preme ricordare è Vincenzo Maffolini. Oggi
però uno spazio centrale ce l’hanno Marcello Mattii e Dino
Bandinelli, che hanno il merito
delle mie vittorie e mi hanno fatto appassionare e vivere il San
Paolo: l’ippodromo più bello che
c’è. Poi devo dire grazie a Jerry
Riordan, che a Noceto mi ha dato
un sacco di consigli, come anche
il fantasioso Renato Pennati.”
Vastano non finirebbe più di parlare. Del resto è giovane, ha entusiasmo ed è capace di insegnare a tanti che il trotto ha ancora
spazio per chi vuole sognare: “Io
mi sono affezionato totalmente
all’ippica. Non so se è un bene o
un male perché il futuro non è
certo e roseo. Ma non ci penso e
continuo ad investire perché sono convinto che un mondo così
bello non possa perire mai.”
di Christian Ranieri
Due puledri
una mamma...
I
n tutti i grandi allevamenti
accadono giornalmente strane vicende, alcune belle altre
meno… ma questa è la storia
degli allevamenti e voi lo sapete. Bene, questa volta una ve la
raccontiamo noi, anzi lui, Luigi
Truccone il ‘mago’ del momento,
l’uomo dell’allevamento a cinque
stelle, l’allevamento che ormai con
i targati Bar ci ha abituati bene,
sfornando annualmente fior di
campioni, per rendere l’idea basta
guardare l’arrivo del Città di Napoli, Napoleon Bar su Non Solo Bar.
Una quarantina di fattrici con rispettivi puledri per vivere ogni
giorno emozioni diverse.
Ma veniamo a noi.
Maggio di quest’anno. Tutti sappiamo che le disgrazie nei cavalli
sono dietro l’angolo, e purtroppo
questa è una di quelle occasioni
che rattristano il cuore di chi con
le fattrici ci vive quotidianamente,
non facendogli mancare niente con
tutte le attenzioni che necessitano,
per loro e per i futuri campioncini
che nasceranno, ma non sempre,
appunto, fila tutto liscio.
Cleopatra Roc, figlia di Lemon Dra,
e mamma già di Milan Roc, Nixon
Roc, Oscar Roc e Princely Roc nel
dare alla luce il suo ultimo prodotto, subisce un brutto incidente che
non stiamo descrivervi nei particolari perché è meglio…
“È stato terribile, agghiacciante,
cose che so che ogni tanto accadono ma che a me fortunatamente
non erano mai successe e spero
non mi succeda più. In breve - racconta Truccone - durante il parto
prima del redo è uscito fuori l’intestino…povera cavalla… Così ab-
La mamma con i due pseudo gemellini
biamo dovuto in qualche maniera
tirare fuori il puledro per salvare
almeno lui. Sono stati attimi terribili, tremendi, interminabili. Subito con una pompetta ho tirato il colostro della mamma, cosa fondamentale per le difese immunitarie
del puledro e gliel’ho somministrato immediatamente.”
Come accade in queste situazioni vengono fuori mille sentimenti contrastanti.
Il dolore per la mamma
persa, oltretutto in quell’orribile maniera, la gioia per
la nascita di un bel puledro
sano e la preoccupazione
per il suo allattamento.
“Non volevo dargli il biberon come
usualmente si fa perché, a mio pa-
rere, successivamente diventano
troppo confidenziali con l’uomo.
Così ho iniziato a fargli bere il latte
da una ciotola, e fortunatamente
lui lo ha accettato. Tenerissimo vederlo così piccolo è fragile a bere il
latte come un gattino.”
Due settimane più tardi
l’idea…
“Stava per partorire Belise Bar. A
quel punto ebbi un’illuminazione,
cercare di fare qualcosa che nessuno avesse mai fatto e che se mi fosse riuscita sarebbe stata una grande impresa, quasi da favola. Così,
quando mi accorsi che era quasi il
momento giusto, chiamai subito
l’uomo che mi aiuta in scuderia e
gli dissi di starmi vicino con l’orfanello, ma nascosto dalla cavalla. A
47
mio figlio Vittorio diedi il compito
di sedersi accanto a lei e di tenergli
la testa girata sino a che non gli
avessi detto di lasciargliela. Appena la cavalla spinse fuori la piccola
con la placenta, gliela strappai da
addosso, presi l’orfanello e lo ‘incravattai’ della stessa e lo sporcai
tutto, ma non solo, per paura che
non bastasse gliela legai attorno al
collo. In maniera da essere sicuro
che la tenesse addosso il più possibile e che l’odore s’impregnasse
bene. Successivamente la cavalla
spinse completamente fuori la puledra, sporcai entrambi con del carosene per confonderle un po’ le
idee. A quel punto dissi a mio figlio
di lasciargli la testa. L’espressione
della cavalla fu uno spettacolo, si
trovò accanto due puledrini, una
traballante, l’altro terrorizzato che
non capiva cosa stesse accadendo.
Una volta in piedi, ripresasi dallo
choc, annusò incuriosita entrambi,
e amorevolmente iniziò a pulire
dalla placenta l’adottivo… anche
perché l’altra era già praticamente
pulita… In quel momento capii che
ce l’avevo fatta, ero riuscito ad ingannarla, anche se non è il termine
esatto, per lei entrambi erano i suoi
figli, e sarebbero cresciuti insieme.
Un’emozione fantastica per tutti
noi, impagabile dopo il dolore per
la morte di Cleopatra. La piccolina
istintivamente si attaccò quasi su-
48
Luigi Truccone dà il latte da una ciotola all'orfanello qualche giorno dopo la nascita
bito alle mammelle della mamma,
mentre per l’altro ci volle invece un
giorno e mezzo. Inizialmente se ne
stava in un angolo del box per vedere cosa accadeva impaurito, poi
pian piano, iniziò a prendere confidenza con la mamma e la sorellina.
Bellissimo vederli dopo una settimana in paddock, uno già bell’arzillo ed anche un po’ prepotente
perché più grande della sorellina,
sicuro sulle zampe, l’altra ancora
traballante. Unica la faccia della
mamma, quando tutti e due si attaccano contemporaneamente alle
sue mammelle, con lei che poverina sgrana gli occhi. Quando accadono queste cose, mi rendo veramente conto di quanto sia bello il
nostro mestiere, fatto di tanti sacrifici ma che a volte ti appagano,
guardando una mamma che cresce
due pseudo gemellini con la tenerezza dell’ingenuità e dell’istinto
materno che gli animali hanno
sempre, anche più di noi umani.”
di Alessandra Baldi
LE FAVOLE DEL TROTTO
Milliondollar Lux
segno del destino
Milliondollar Lux e Wilhem Paal
Q
ualche sera fa ho visto
un film molto carino, è
stato il titolo ad attirare
la mia attenzione: Serendipity, ovvero una
parola magica, che infatti significa
“trovare in modo inatteso (anche se
non fortuito) ciò che non si sta cercando ma che spesso si rivela essere molto importante”, insomma
una gioia inaspettata che ti rende
felicissimo. Ed è proprio questa parola che mi è venuta in mente quando mi è stato chiesto di raccontare
la storia di Milliondollar Lux.
Una storia di casualità, destino, fato ed è stata così fin dall’inizio,
quando il proprietario, Giovanni
Catapane, studiando il catalogo
delle Aste Selezione di Settimo Milanese 2007, s’innamora della carta di questo puledro da Ganymede
e Dadaumpa Jet. Un imprevisto fa
si che non possa andare a Milano,
così incarica Agostino Castaldo di
visionare il cavallo. Agostino dice
che è bello, ma alcuni amici di Giovanni che si trovano sul posto ne
sconsigliano l’acquisto perché è
troppo piccolo, e dopo averci pen-
sato un po’ decide di comprarlo lo
stesso, e se lo aggiudica per euro
7.000,00.
Il Destino: arrivato a Napoli, Milliondollar Lux viene a breve domato, è un puledro bravo ma al contempo pieno di verve. Giovanni decide, consigliato anche dall’amico
e uomo di cavalli Antonio Diana, di
scioglierlo in paddock ed è lo stesso Antonio ad accoglierlo presso il
suo centro e ad accudirlo. Dopo tre
mesi di paddock il cavallo viene
mandato da Franco De Cristofaro,
il quale nel mese di luglio effettua
49
la qualifica e dopo un mese circa
debutta. Ma non è un debutto felice; Million sbaglia e finisce squalificato, ma dopo una settimana De
Cristofaro ripresenta il figlio di Ganimede ad Agnano e vince a media
di 1.19.9 sulla lunga distanza. Ma
è una gioia a metà, infatti l’ordine
d’arrivo è di parità! Una parità
che, vista oggi, dà molta più soddisfazione di quel 21 settembre
2008, perché Milliondollar va ad
apparigliare completamente sul
palo niente di meno che Mucho
Gams.
Il Fato: arriva la grande crisi dell’ippica e l’8 ottobre 2008 inizia lo
sciopero ad oltranza, il cavallo non
è più lui, non risponde bene ai lavori ed ha molti problemi di andatura, ed è ancora il caro amico Antonio Diana consigliare di scioglierlo in paddock. Questa volta
Giovanni se lo porta a casa, lo mette nel paddock e ne segue personalmente tutte le cure.
La Casualità: nel frattempo passano sei lunghi mesi, il cavallo fisicamente è bellissimo, e Giovanni non sa a chi darlo in affidamento, un giorno parlando con
Antonio Diana viene a sapere che,
più tardi, questo ha un appuntamento con Wim Paal e con me (io
ed Antonio siamo legati da una
amicizia che risale all’adolescenza, quando Vivaldo Baldi guidava
i cavalli di suo padre Costantino)
e lo informa che Wim, dopo la sua
esperienza lavorativa in America,
50
Wim Paal e Giovanni Scatapane
è di ritorno in Italia. E’ così che
Giovanni decide di dare il cavallo
a Wim, anche perché i primi cavalli che acquistò nel 1992, Sissi
Caf e Stima del Nord, erano entrambi allenati da Wim, e non ebbe fortuna dopo il cambio di allenatore. Conosce personalmente
Wim e diciamo pure che è amore
a prima vista, Wim va a vedere il
cavallo e, nei primi giorni di aprile 2009, viene spostato nei suoi
box a Cisterna di Latina, da precisare che è stato il primo cavallo
ad entrare nella nuova scuderia
italiana del girovago guidatore/allenatore tedesco.
La Gioia Inaspettata ma non Fortuita: dopo tre mesi rientra a Roma
e vince, al suo attivo oggi ha 18
corse, nove vittorie e sette piazzamenti, ma più che altro il recente
record della pista del Garigliano in
1.12.2. Quel giorno la felicità è immensa e nel winning circle si spre-
cano i complimenti; è vero che “il
tedesco di Germania” ha fatto un
gran lavoro, ma è anche vero che il
proprietario ha dato tutto il tempo
prima al cavallo e poi a Wim, e in
un’ippica che vive l’era del consumismo è merce rara, ma alla lunga
la fiducia ha ripagato. Dove arriverà il potente figlio di Ganymede è
difficile da dirsi ma sicuramente le
aspettative sono alte: “Million è un
cavallo straordinario, polmoni e
cuore sono eccezionali, ora che sono stati risolti i problemi di meccanica, credo che le soddisfazioni
quelle importanti arriveranno”, dichiara Wim Paal.
Giovanni Catapane fa parte di
quell’ippica che oggi è quasi sparita; per lui una corsa è un avvenimento, anche se è una corsa di
normale routine e una vittoria è
una festa! Mi ricorda molto quell’ippica che mi ha fatto innamorare quando ero bambina, che grazie
a Milliondollar Lux, posso ancora
vivere.
Assecondare il caso, trovare un
senso nelle coincidenze, rallentare, svoltare, divagare, tornare indietro, fermarsi. Lasciare insomma spazio alle cose perché accadano. Si tratta quindi di non voler
piegare la realtà alle nostre esigenze, ma piuttosto di assecondarla.
Tutti quindi possono beneficiare
della serendipity, ma perché ciò
accada è necessario avere la mente sgombra e disponibile, essere
sempre in quello stato di veglia attenta che ci permette ancora di godere delle sorprese della vita e,
quale più bella sorpresa, di un Milliondollar Lux che ti regala gioie
immense.
CULTURA
Il cavallo in libreria e al cinemdi Baarbara Sarri
Un libro:
UNA STORIA AFFASCINANTE
“LE TRE LUNE”
U
n libro davvero originale
quello di Isabella Giglio e
Michele Macchini non solo
perché scritto a quattro mani, non
solo per il titolo molto bello Le tre
lune, ma anche per il particolare
ruolo che occupa il cavallo all’interno di esso. Infatti il nostro amico quadrupede è ponte di passaggio fra un mondo e un’altro: quello
reale e quello dell’immaginario.
Un volume edito per i tipi di Albatros appartenente alla collana Nuove voci “Imago”.
Le tre lune è una storia intrisa di
fantasia che inizia in un pomeriggio autunnale durante una passeggiata a cavallo del protagonista Alfredo nei boschi dell’Oltrepò pavese: “di colpo si ritrovò a cavalcare a
un canter leggero, sciolto e cadenzato, in mezzo a un bosco assolutamente sconosciuto... era un posto
che non ricordava di aver frequentato”.
Il destriero Tequilo lo accompagna
in questa nuova dimensione nella
quale fa anche una conoscenza
femminile Lucy. Il fenomeno delle
tre lune, la fatina Dulce Serena, la
grotta del leprotto, il rifugio di
Passo Cattivo, la caverna della fata,
tengono ancorati alle pagine di
questo libro scritto con un linguaggio accattivante in un crescendo fino alla conclusione a sorpresa. Un
romanzo davvero per tutti, da leggere per godersi le avventure di Alfredo e Tequilo.
Lasciamo la parola agli autori Isabella Giglio e Michele Macchini e
scopriamo qualcosa di più
su questo volume.
Perché avete deciso
di scrivere un libro a
quattro mani? Da dove nasce la vostra
ispirazione?
Isabella - In realtà il libro nasce per gioco: inizialmente è quasi una sfida, un rimbalzarsi le mail
alla ricerca di novità,
idee ed emozioni da trasmettere e per stupire chi
legge (allora pensavamo
che i nostri lettori potessero essere le nostre famiglie). Poi, quando i capitoli aumentarono e la
storia ci riempì la testa
ed il cuore, allora si pensò alla pubblicazione.
La storia narrata ne Le tre
lune non è una trama decisa a tavolino ma un progetto che
si è evoluto poco per volta, che ha
emozionato innanzitutto noi stessi: durante la stesura del testo abbiamo riso e pianto.
Durante l’elaborazione del testo
non ci siamo resi conto che era
nettamente marcata l’impronta
maschile e femminile della scrittura, fattore che molti lettori hanno
capito.
Michele - La storia era in cantiere
nella mia testa e nel cassetto dei
progetti da troppo tempo ma serviva uno spunto in più, necessitava di
una spalla tosta, per farla decollare
fino alla pubblicazione. L’idea nasce
dalle nostre chiacchierate a tema
equestre, dagli scambi di mail e dai
botta e risposta in un forum veterinario coordinato da Isabella Giglio.
Io avevo appena pubblicato Colt Wine (sempre un cavallo...) con
www.boopen.it che aveva avuto un
positivo riscontro fra gli amici, fra
cui Isa stessa, e così ho pensato a
questa sinergia che nasce per scommessa e diventa realtà consistente
strada facendo. La storia può tranquillamente definirsi figlia del web
dati i chilometri di distanza che ci
separano fisicamente (ben 500…).
51
Il cavallo in questo romanzo
rappresenta il passaggio tra
il mondo reale e quello fantastico, è il punto di contatto con un altro emisfero,
quale dei due è il migliore?
Isabella - Il cavallo è il compagno
di avventura di Alfredo ma è anche
l’animale che le fate amano e che
usano per i loro spostamenti notturni. Per Thomas è l’amico che lo riporta da Dulce Serena. Tequilo nel
racconto rappresenta un elemento
rassicurante ma anche indispensabile. Lo si ritrova nelle due dimensioni a compiere la funzione di amico
fedele, indispensabile. Chi ama i cavalli trova in essi sguardi differenti
in base alle situazioni e quindi allo
stato d’animo.
Con la pubblicazione del romanzo io
e Michele Macchini ci siamo resi
conto che negli ultimi mesi sono
stati pubblicati diversi libri che trattano il tema della “nuova dimensione”. Forse è una necessità mentale
nel senso che è bello sognare di essere traghettati altrove per sfuggire
ai problemi attuali ma, come accade
anche ne Le tre lune, per i protagonisti c’è la reale necessità del ritorno alla quotidianità. Sembra quasi
venga raffigurato il detto “Non lasciare la strada vecchia per quella
nuova” che è poi, al contrario, quello che viene deciso in primis per
Thomas mentre in seguito…
Michele - In un certo momento il
protagonista Alfredo pensa di essere morto ma, contestualmente, di
questa nuova condizione post-mortem ne è ben felice, non la trova
male anzi, forse perché è turbato
dai dubbi esistenziali, dal mistero
dell’aldilà, dalla crudezza del mondo reale. Il fantastico diventa un
rifugio, una speranza, e quando nel
romanzo sembra certezza la cosa
piace eccome. Poi però il ritorno alla realtà coincide con l’amore e allora... Boh!! Forse è meglio il mondo fantastico rispetto al reale o
no?! Prendiamo quello che ci piace
del reale e trasferiamoci nel fantastico... forse è la soluzione. Co-
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munque il cavallo è il punto fermo
fra i due mondi, indispensabile per
noi in ogni luogo.
Cosa impara il protagonista
attraverso questo viaggio?
Isabella - Alfredo conosce sicuramente meglio se stesso e si rende
conto, come ha scritto pure Michele
Macchini, che le potenzialità di un
uomo, in caso di necessità, sono infinite. Alfredo, venditore di giornali,
si ritrova a scatenare il finimondo
grazie ad uno spavento che renderà
Tequilo un assassino. Del resto pure
Lucy, naturopata aggraziata, si ritrova ad imbracciare un fucile e a fare fuoco per salvare la pelle. Durante
il viaggio sono tanti i sentimenti
che si susseguono nel cuore di Alfredo: amicizia, odio, speranza, amore.
Michele - Non lo so. Se il viaggio
del protagonista, come è stato per
me ma credo anche per la mia “socia”, ha rappresentato il nostro piccolo excursus personale in un mondo fantasy, mi ha insegnato che,
come la si voglia pensare o come la
si voglia credere, la nostra esistenza
ha in noi molti mondi inesplorati,
belli da attraversare, scoprire. Lo si
può fare scrivendo e leggendo e farlo in due raddoppia le sensazioni e
la sfida intrinseca del proporre e
meravigliare noi stessi, per primi,
porta ad esaltare i valori fondamentali e l’essenza della vita stessa. Alfredo sicuramente ha imparato che
le sue potenzialità di uomo sono
grandissime e che il mondo reale ne
tarpa le ali ed il fantastico, il sogno,
non è così evanescente come sembra. Gli spunti li danno, entrarci ed
immedesimarsi, vivere realtà parallele completa ed appaga l’animo.
Progetti per il futuro? Raccontateci di voi.
Isabella - Progetti per il futuro:
scrivere, sicuramente. Ho rotto il
ghiaccio con Le tre lune , mio primo
romanzo, ed ho già in mente una
nuova avventura letteraria. Confesso, come Michele ben sa, che mi piacerebbe continuare il romanzo ap-
pena pubblicato, perché diversi lettori mi hanno fatto notare che alcuni personaggi sono rimasti “in sospeso” e sarebbe curioso vedere che
cosa potrebbero combinare in futuro. Devo ammettere che per me scrivere è il modo migliore per rilassarmi. Le mie giornate sono un po’
complicate, avendo un lavoro (sono
medico veterinario), una famiglia
con due bimbi di sei e otto anni che
necessitano sia di attenzioni che di
una mamma autista che li porti a fare sport e poi, per ultimo ma non
perché meno interessante, sto frequentando una scuola di agopuntura dove è fondamentale studiare sodo per andare avanti. Insomma:
penso di aver reso l’idea perché per
me è fondamentale scrivere! Il sogno nel cassetto, attuale, che sembra non essere utopistico, è il desiderio di veder trasformato il romanzo in un film, edito da CaosFilm.
Michele - In campo letterario per
ora di imminente non c’è nulla ma
comunque diverse cosette buttate là
già sono memorizzate nel mio pc.
Isabella spesso mi parla del seguito
di Tequilo (noi affettuosamente
chiamiamo così Le tre lune) che di
spunti interessanti ancora ne contiene. Ci sono personaggi che meritano di essere approfonditi e messi
in un ideale palcoscenico di fogli di
carta con una rigida copertina. Per
ora ci godiamo il successo di questo
libro che riscontra pareri favorevolissimi ed entusiastici fra i nostri
lettori, poi vedremo. Aspiriamo a
che venga letto da tantissimi e soprattutto dai bambini perché si può
considerare una favola moderna, alla quale ogni genitore si appassionerebbe nel raccontarla a suo figlio.
Io personalmente sono orgoglioso e
felice di queste due pubblicazioni.
Di Colt Wine (2008 edizioni Boopen)
ho l’aspirazione di vederne il film
con la mia personale regia: sono
modesto, vero? La cosa magari potrebbe realizzarsi proprio con Le tre
lune, con cui stiamo concorrendo
per una fiction e chissà... i sogni a
volte si realizzano, come ci insegna
Tequilo.
Un film:
“MISTER ED” IL PALOMINO
CHIACCHIERONE
M
ister Ed è una situation comedy americana prodotta
dalla Filmways (la casa produttrice ha creato anche la Famiglia Addams) che fu mandata in
onda nel 1961. Un successo strepitoso per il bellissimo palomino suo
protagonista, Mister Ed, un cavallo
capace non solo di parlare ma anche di leggere!
Il suo proprietario, l’architetto Wilbur Post (Alan Young), ne passerà
delle belle anche perché il cavallo
vuole parlare solo con lui e lo metterà spesso in situazioni divertenti,
imbarazzanti (un amico del nostro
Francis il mulo, che ne dite?). Diretto da Arthur Lubin (lo stesso di
Francis), il suo successo fu tale da
farne numerose stagioni composte
di ben 143 episodi. Mister Ed vinse
un Golden Globe nel 1963 come
“Best TV Show-Commedy”.
Titolo: Mister Ed
Data di realizzazione: 4 January
1961 (USA)
Genere: Commedia, Fantastico
Premi: Golden Globe
Produttore: Filmways
Regista: Arthur Lubin
Puntate: 143, per sei stagioni
Attori: Allan Lane, Alan Young,
Connies Hines, Edna Skinner
Rubrica a cura di
Barbara Sarri
www.barbarasarri.com
53
VITA SOCIALE
la
FESTA ALLEVATORE
IPPODROMO
dell’
torna in un
Con la nuova formula dei Gran Premi delle Aste e con l’ambizione del Consiglio dell’Anact di creare un
evento di grande importanza per le nuove generazioni, la Festa dell’allevatore 2010 non poteva non essere abbinata alle due divisioni del Gran Premio delle Aste dei due anni.
L’appuntamento è quindi per lunedì 1 novembre, festività dei Santi, presso l’Ippodromo di San Siro, nella
mega-giornata di corse milanese, imperniata anche sul Gran Premio Orsi Mangelli.
Un’occasione per ritrovarsi all’Ippodromo e chiudere il periodo milanese (cominciato con la tre giorni
delle Aste Anact) ma anche un ritorno alle origini quando le prime Feste dell’Allevatore si svolgevano
interamente in Ippodromo, come nell’Ottobre di 23 anni fa presso la stessa sede meneghina.
Momento centrale e protocollare della Festa, la premiazione delle medaglie d’oro agli allevatori per l’anno solare 2009.
Di seguito l’elenco dei premiati, secondo i seguenti parametri:
2 anni – Euro 10.000,00
3 anni – Euro 25.000,00
4 anni – Euro 50.000,00.
A. GI. AGRICOLA GIANFILIPPO SRL - MIRABELLA GIANFI
AGGIO GIANFRANCO - NICCHERO
AL.DO. SRL - NEVER ENDING VA
ALL. AZ. AGR. FABBRI LORETTA - NEL SOLE - NEWYORK
NEWYORK
ALLEV. CENTAURO SRL - NOVITA’ AC - NUMERO UNO AC
ALLEV. DEL RIO - NEVE DEL RIO
ALLEV. DEL RONCO - MUSA DEL RONCO
ALLEV. DELLA SERENISSIMA SS - MURUROA AS - NAZIONE AS
ALLEV. DELLE MURA - MARFISA DE MURA
ALLEV. DI CASEI DI GIGLIO I. E M. - MIMULUS DI CASEI
ALLEV. DI VERGIANO SRL - MANOLETE - MANRIQUE - MENTIROSO - NO PASA NADA - NO TIENGO MIEDO
ALLEV. IL GRIFONE SRL - MARCEL GRIF - MARTIN GRIF MEGAN GRIF - MUSTANG GRIF - NARCISO GRIF NATALIA GRIF - NEMBO KID GRIF
ALLEV. KRONOS SRL SOC. AGRICOLA & GUIDA ITALIA SRL MELTON KRONOS
ALLEV. LA BAMBOLACCIA SOC. AGR. SRL - NOAK LB
ALLEV. LA NUOVA SBARRA SRL - MAY ONE ANS - MY WAY ANS
- NORTON ANS
ALLEV. LE FONTANETTE SRL & SCUD. DEL BARONETTO MAGNUM FONT SM - MAMBO FONT SM - MARY SLI
FONT SM - MISS SLID FONT SM - NANDO FONT - NARRATIVA FONT
ALLEV. LE FONTANETTE SRL - MERISI FONT
ALLEV. LOLITA SRL - MARIMARI
ALLEV. DUE MAGICO - NEXT GILL MMG
ALLEV. LOUVRE & FICHAUX JEAN PAUL - MIRAGE DU LOUVRE
ALLEV. G. BIASUZZI DI GIUSEPPE BIASUZZI - LA GIOCONDA BI
- LIBERTY BI - LORRAINE BI - LOTAR BI - LOVELY BI LUCKY STRIKE BI - LUXOR BI - MAIGRET BI - MARAJA’
BI - MARION BI - MATEUS BI - MAYSUN BI - MERCEDES BI - MERCI BI - MISTRAL BI - MOON LIGHT BI MUSTANG BI - NADINE BI - NAIF BI - NIKITA B - NO
WAY BI - NOCHE BI - NORTON BI
ALLEV. LUCIANA & SCUD. MACCHIA - MOSES ROB
ALLEV. GARIGLIANO SRL - MY DREAM GAR - NEVER GAR - NO
LIMITS GAR
ALLEV. GIORGIO E GLORIA - MY LOVE DE GLORIA - NAVAYA DE
GLORIA - NERO DE GLORIA
54
ALLEV. MARRAZZA S.S. - MARLA ALLMAR - NEGLIGEE ALLMAR
ALLEV. RI.MA & DANERI PIETRO - NEVER
ALLEV. SPINETA TROTTO SAS - MAESTRALE SPIN - MERCURIO
SPIN - MISTERIOSO SPIN - NONCHALANCE SPIN - NOTTEDILUNA SPIN
ALLEV. TEAM DI AVERSANO MARIAGIUSEPPA - MISSION
ALLEV. THE CAGE - MURIEL’S CAGE - NADINE’S CAGE
ALLEV. TRIO - NADIA TRIO - NIKITA TRIO
ANDREANI MASSIMO - NAUSICA BELLA
AZ. AGR. ALLEV. BI.GI. SAS - MAHLER BIGI - MANON BIGI MEFISTO BIGI - NANNERL BIGI
AZ. AGR. ALLEV. CANF SRL - NEARCO CANF
AZ. AGR. ALLEV. FERM - MOSA FERM
AZ. AGR. BABY FARM SS - MISTER BABY - NEWTON BABY
AZ. AGR. BERNARDI GIANFRANCO - MITIA
AZ. AGR. BRAVO OLIVO - MAIER
AZ. AGR. CAPARRINI SILVANO - MADAME CAPAR - NICOLA
CAPAR
AZ. AGR. CASCINA CANTONE - MEFISTO FALU - NIRVANA FALU
AZ. AGR. CASTELLARI O. & A. - NARA CAST
AZ. AGR. CASTELLUCCIO SRL - NEARCO CAF - NELITA CAF
AZ. AGR. DAN SRL - MACARENA OK
AZ. AGR. DEIMAR - MAROZIA DEIMAR
AZ. AGR. ESSE DOPPIA - LOBOSS - MONEIRUSS - NEREIDESS
AZ. AGR. F.LLI GUARESCHI - LEMON ICE
AZ. AGR. FIENILACCIO SS - MELISSA FI
AZ. AGR. FLY FAST SRL - MAYOR FLYING
AZ. AGR. FONTE DELL’ETE - MARTINA D’ETE - MEXICO D’ETE NAPOLETANO D’ETE
AZ. AGR. GAMS - MACHO GAMS
AZ. AGR. IEMMA DANIELA & SCUD. SAMA SAS - MORRISON
AZ. AGR. IEMMA GAETANO - NIKI LAUDA LJ - NIRVANA LJ
AZ. AGR. IEMMA MARINELLA - MIRO’ LJ
AZ. AGR. IL POGGETTONE - MAGO D’ALFA - MIELE D’ALFA MISTRAL D’ALFA
AZ. AGR. LA FIORENTINA - NETWORK FIOR
AZ. AGR. LIVERANI - MINI CUB - MINNESOTHA CUB
AZ. AGR. LUNGAIANO - NUGOLA LUNG
AZ. AGR. MARIANO SPA - MAGICMAR
AZ. AGR. NICOLO’ MAZZA - MAMBA FEZ - NAPALM FEZ
AZ. AGR. OLANLAT S.N.C. - LAMBRO - AVIGLIO
AZ. AGR. PALTRINIERI PEPPINO L. - MANDRAGOLA PL
AZ. AGR. PIERBON FABIO - NEW STAR FKS
AZ. AGR. RIVARCO S.S. - NO SMOKE RIVARCO
AZ. AGR. ROTTINO S.S. - MA PERCHE’ DI RE
AZ. AGR. S. BARNABA SAS & SCUD. LA BERTOLINA - NOLDOR
BABA
AZ. AGR. SAIANO - NESPOLA LOD
AZ. AGR. SANDRA - LUCIO DI JESOLO - MATTEO DI JESOLO MAURO DI JESOLO - MINO DI JESOLO - NICOLA DI JESOLO - NOVELLA DI JESOLO
AZ. AGR. SELVA REALE - NIKE SELVAREALE
AZ. AGR. TAMBARA BENEDETTO - NUBIA BIT
AZ. AGR. TREBISONDA - NANCY’S TREB
AZ. AGR. TRUCCONE LUIGI & AZ. AGR. TUR - MASTER BARTUR
AZ. AGR. TRUCCONE LUIGI - MORDIDA BAR - NOISETTE BAR NAPOLEON BAR
AZ. AGR. TRUCCONE LUIGI & STECCA EMILIANO - NEW GINEVRA
BAR
AZ. AGR. VALLE AZZURRA - MITO DI AZZURRA
AZ.AGR.RAGAZZINI E FRANCESCONI - MOKAMBO RR
B.L.V. SRL - NIKTEHA BLV
BALDI EDOARDO & STEFANO - NARCOTIC TOMMY
BARMETTE ANSELMINA - MINNHY ANSEL
BASSO MARIA PIA - NOBILE BASS
BEHRENS KARL HERMANN - MARCELLO BE
BEHRENS PAUL - MUTWO
BENINI NICOLA - NICOLAS BIEFFE - NIKEROS BIEFFE
BERRETTI GIULIANO - MAZZINGHI VALM - NORTON VALM
BIANCHI ANDREA MAURIZIO & CALAMAI STEFANO - NEVE DI
BIANCA
BIZZARRI NAZZARIO - NATASCIA
BLU SPIRIT SRL - MATILDA HORSE
BONATI ALBERTO - MORO BON
BORSANI ALDO E CARLO SNC - NICOLO’
BRANCHINI BRUNO - MALDINI OK
BUGARI RIVALDA - NELLO CHIP RUM - NUNZIO CHIP RUM NUPERGILL RUM
CARFAGNA SERGIO - NEBRASKA - NINFEA
CASTAGNETTI SIMONE - NICETOMEETYOU
CHIANESE CRISTOFARO - MENDER
CIOCCOLONI FRANCESCO & SCUD. ROAN - MARIO EMIDI
CIRCOLO IPPICO LA BIANCA - NINO EL MATTO
CLOUDLET FARM SRL - NETZ OF CLOUDLET
CUGLINI DANIELE & SCUD. DEL COLLETTO - NAMIDIA MARK
DANERI PIETRO - MORALES - NAOMI - NORDHAL
DANNI DANIELE & AZ. AGR. VIEL ANDREA - MAROT VIEL
DANTE ANDREA - NICOLETTE DANTE
DE MARCO MARIA PIA - MISSILE FORNYS
DE MARTINO ANNAMARIA - MR SLIDE FAS
DE TOGNI SANDRO - NEREO DTS
DEL VECCHIO MARIA - NAOMI DVS
DEMURU PIETRO & GOBBATO VITO ETTORE - NEWS LETTER
DI MARCO FRANCESCO ANTONIO - NORA GIULIA
DI VINCENZO GENNARO - NAPOLETANO DVG
DIANA ANTONIO (CE) - MITICO REGAL
EREDI ERMINIO LASAGNA SS - MAVERICK LASER
FOGARIN SABRINA - MATKAN GUASIMO - MONEERA GUASIMO
GASPARI EDOARDO - MAGIA GAS - MINERVA GAS
GOVONI GIOVANNI - NOTRE DAME
GUARDIGLI LEONZIO - METEORA DEI LADY
HANSEN LISBETH YTTING - NYBORG DEI FIORI
I MELOGRANI SRL - MARSHA ALAM
IOVIENO ALFONSO - MARENGO AI
LAFORGIA ANASTASIO - NADAL
LAINATE NORD SNC - LATINA PRAV - MARTIN PRAV
LE QUERCE DEI CHIARI SNC & SCUD. ROBERT FRIEDMAN SAS NAD AL DECHIARI
LES TEMPLIERS DU LAC SRL - MARIANNE DU LAC
55
LETIZIA PASQUALE - MAGIC WATER LF - NO MORE LF
LOCATELLO ADRUSIANA - NAOMI GIELLE
LOTUS SNC - MADAM DI POGGIO - MARRY DI POGGIO
LUONGO ANTONIO - MAX GIUSTI
LUX SRL - MALE LUX - MISTERO LUX
MAGAGNIN ALBERTO & SERESIN GIOVANNI - LUCKY AGAIN
MANGIAGALLI SANDRO - MEDIOLANUM
MARELLI RINO - LOTHAR DEL RONCO - MEDEA DEL RONCO MEDULLA DEL RONCO
MARELLI RINO & ZAMBON CLAUDIO - MORRIS DEL RONCO NAXOS DEL RONCO
MEAZZI GIOVANNI - MAGIKA D’ORIO
MENGOZZI CRISTIANO - MAESTRO
MIGLIACCIO GIOACCHINO - MO VEGH IO
MORASSI LORIS - NISIO MRS
MORETTO BRESSAN MARCELLA - NEW YORK LIGHT
MOSCATI FABIO - MISTER LEMON SM - NEMON WINNER SM
MOSCATI GIAMPIERO - NAOMI BAD SM
MOSCATI SANDRO - OUIS GHIL SM
NOGARA FABRIZIO - NADAR NOF
NOLA FRANCESCO - NORDWEST DI NO
NORBIATO SILVIA & SCUD. MACCHIA - NAOS ROB
ONOFRI TERESA - NADAL WF
PATUELLI SERAFINO - NENGEL
PELLA MATTEO - MULBERRY STREET - NINTH AVENUE
PERSELLO LUCIANO - NIKITA STARLIGHT
PICCOLO LUCA - MAGO MERLINO LP
PIETRAFESSA SOC. AGR. SRL - NILO DEL RONCO
POGGETTI SERGIO - MACKROUGE OP
PORRATI ORNELLA E GIUSEPPE - LARICE
PRIDE SAS - NAXOS PRIDE
PROIETTI RITA - MATRIX RAB
PUCCI CARLO - MOZART
RE.AL.TROTTER S.S. - ERONE REAL - NEW YORK REAL - NOTTEDILUNA REAL
RENDINA FILIBERTO - MARIU’
RIGON ANTONIO - LEBEN RL
ROCCA ERNESTO - MEMOR ROC - MERCURY ROC - MONSIEUR
ROC - NIKY ROC - NOBLESSE ROC - NUCLEAR ROC
ROSSELLI FRANCESCO - NANA’ ROSS
ROSSO PIERINO - NORIANA ROSSO
S.I.R.E. SAS DI F.BERTERO & C. - MELISSA BIP
SALADINO ANTONIO UMBERTO - NERA AZZURRA
SCAGLIARINI GIANNI - NASHVILLE DANCER
SCUD. ASFINA DI ASDRUBALI ANTONIO - MACCABEO DI PALLE
SCUD. BAGNAI SNC - MIX DI COSTA
SCUD. BOLGHERI SRL - MAIS OUI - MELUN - NATURELLEMENT NE ME QUITTE PAS - NONANT LE PIN - NOUGATINE - NU
BLEU - NUAGE EN CIEL
SCUD. CUPOLONE SRL - NEBULOSA GUAL - NESTELLA GUAL
56
SCUD. DEL BARONETTO & TRIPOTI RICCARDO - MARCO MEMON
SM
SCUD. DEL BARONETTO & SCUD. VECCHIA ROMA - NIKITA SM
SCUD. DEL RINOCERONTE SNC - MONTEMAGNO DR
SCUD. EMMEBI SRL - MYSIA MB
SCUD. EMMELAROSA - MITICO MILAR - NEGRESCO MILAR
SCUD. FINAUTO SPORT SRL - MUTUCRONE
SCUD. GARDESANA SRL - NESTA EFFE - NO RIGHT EFFE
SCUD. GIOVANE ITALIA & DIANA ANTONIO (AVERSA - CE) NUMBER ONE ITALIA
SCUD. GUBELLINI EDOARDO - MELANY SONG
SCUD. HBD SRL - MAKKABEUS HBD
SCUD. LAGUNARE SAS - MANSFIELD
SCUD. LOUISIANA SRL - MADRILENO - MALUENDA - MINETTE
SCUD. NISS DI EHLERT HOLGER - LOST PHOTO
SCUD. NISS DI EHLERT HOLGER & SCUD. O.M. SRL - MCPHERSON
OM
SCUD. O.M. SRL - MADISON OM - MARISTELLA OM - MARLON
OM - MERLINO OM - NEK OM - NEVICA OM - NIELSEN
OM - NORDIKA OM
SCUD. OCRES SRL - NANCY SCO
SCUD. ROBERT FRIEDMAN SAS - MEGA LEST
SCUD. ROBERTO DI GRADI R. & MAFFEI P. SNC - SCUD. VECCHIA
TOSCANA - MANFREDI GRAD
SCUD. ROBERTO DI GRADI R. & MAFFEI P. SNC - NICOL GRAD
SCUD. SAN GIULIANO SAS DI TARGIONI R. & C. - MILONGUERO
ORS - NICKEL ORS
SCUD. SANT’ANDREA S.R.L. - MARMIO - MERCURIO
SCUD. TRE BESSI SAS - MAUI DEI BESSI
SCUD. TRE CER - MARCIANO
SCUD. UCCI RICCITELLI SRL - MCLAREN UR - NICODEMUS UR
SCUDERIA SONIA GALANTI - MARIELLES - NUITS
SEMPRINI CARLO - MINERVA SEM
SGADARI PIETRO - NAFRODITE
SMORGON MARCO - MARIAS - NARRAZIONE
SOC. AGR. ALLEV. DI ZENZALINO SRL - NIEVOZ - NIOBEZ
SOMMA ELETTRA - NAPOLEONE
T.R.G.F. DI GARITO ANTONIO ROBERTO - MENDOZA TRGF NATIONAL TRGF
TONIATTI GIACOMETTI DOMENICO - LANARIO JET - LORETO JET LUSEVERA JET - MACAONE JET - MASURIN JET - MIRELLA
JET - MONARCA JET - NABABBO JET - NAGASAKI JET NEANDER JET - NEVADA JET - NOEMI JET
TORCIERE ANTONIO - NAPO ORSO CAPO
TORINO NORD SAS - MELANDRI KYU - MODIGLIANI KYU
UCCI ANTONIO & RICCITELLI LORENZO - NOLITA UR
VANTAGGI VALTER & POLI ETTORE - MARAJA
VILLANI ORLANDO VINCENZO - NELDGRADO VIL