Monsters` Gallery
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Monsters` Gallery
Monsters’ Gallery musica di Eddy Serafini - testo di Giuseppe Calliari Prologo: In una galleria d’arte un misterioso collezionista ha raccolto e messo in esposizione alcune delle sue opere preferite: La Gioconda di Leonardo e l’Urlo di Munch. Le due opere attraggono molti visitatori e anche “oggi” la galleria viene aperta al pubblico. Suona il campanello e un gruppo di persone entra e assiste alle spiegazioni di una frenetica Guida. Quando la folla se ne va e la dimensione rappresentativa prende spazio su quella reale … … una Gioconda sensuale, vamp, e un Urlo balbettante e un po’ timido, prendono la scena presentandosi. I quadro (Il set cinematografico): Siamo improvvisamente in un set cinematografico dove un attore (la Creatura) è alle prese con un regista (Ciak) che sta girando il film “Frankenstein”. Le intenzioni di Ciak non sono certo buoni propositi: il povero attore non è altro che materia da usare per arrivare alla fama, al successo. Frankenstein prendendo coscienza del subdolo gioco, se ne va e il progetto di Ciak svanisce. II quadro (Il melodramma): Si sta rappresentando un opera lirica; è il turno della protagonista Lucy Moore, una cantante d’opera che rivive la follia amorosa di Lucia di Lammermoor somatizzandola in bulimia. Lei entra presentandosi con in mano un pacchetto di patatine. Un’esigenza irresistibile; nemmeno quando deve cantare smette di pescare dal suo “amato tesoro”. Le sue pene d’amore possono essere superate solo mangiando. Ecco che Gioconda e Urlo si sentono chiamati in causa: devono aiutare Lucy. Ma questo provoca il dramma, o per meglio dire, il delirio: da una parte Gioconda che le offre un leccalecca e ogni tipo di prelibatezza mentre dall’altra Urlo che cerca di fargli capire che sta sbagliando: “è tutto un inganno!”. La povera Lucy è attanagliata da questi due fuochi … impazzisce un’altra volta. III quadro (Il sogno): Siamo in un sogno e come in tutti i sogni le situazioni diventano surreali. Lolita, che sbuca da sotto un lenzuolo bianco, è un’adolescente che cade nelle tentazioni mondane e capace di suscitare in Urlo e Gioconda nuovi desideri e sentimenti “mostruosi”: l’amore in Urlo e la gelosia in Gioconda. Ma Lolita ormai è rapita dal modello televisivo della ragazza perfetta, da un mondo filtrato da una telecamera. IV quadro (Epilogo): Un’esuberante Miss TG invita al suo talkshow un personaggio: il misterioso gallerista dr. Word, una figura che durante tutta l’opera si intravedeva, passava di qua e di là, … insomma la sua presenza è sempre stata molto forte pur non partecipando, apparentemente, agli eventi. Durante l’intervista rivela il suo vero ruolo e il proprio “mostruoso” piano: “li chiamo col loro richiamo non si fanno aspettare, arrivano gli angosciati arrivano i nuovi Frankenstein, arrivano quelli che sentono ovunque l’urlo del mondo e si premono le mani alle tempie, arrivano quelli che cercano l’uomo perfetto futuro e combinano guai.. folli tutti tutti folli tutti mostri da radiografare, il mio mestiere è questo l’acchiappamostri appunto.” Ecco che si scopre che la galleria d’arte è in realtà la sua collezione: una ragnatela che intrappola mostri. Una vasta collezione: Gioconda e Urlo sono ormai di casa (due vecchi trofei); alcuni riescono a scappare come Frankenstein perché la sua mostruosità apparente è riscattata dal suo nobile animo; nella trappola però cade Lucy Moore per la sua pazzia; ma … ecco la nuova e importante conquista che va ad occupare la “cornice” centrale: Lolita, il mostro del presente.