Campo de` fiori 77:1
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Campo de` fiori 77:1
Milena Miconi al Teatro dei Satiri I Fóòls in scena con Impossibili La finta realtà di Facebook 14° Mini Festival “Città di Viterbo” Antonio Poli il tenore viterbese 2 Campo de’ fiori SOMMARIO Editoriale: Il miracolo di Natale.................................3 L’intervista: Norma Martelli.......................................4-5 Ennio Drovandi.........................................7 Curriculum vitae: Maria Teresa Di Bari.................................8 Procuste ed altri galantuomini...........11 Roma che se n’è andata: Roma e Caravaggio............................12-13 Cinema News: Crime d’amour........................................14 Pari Opportunità.................................15 Suonare Suonare: Cast in Bronze...................................16-17 Ecologia e ambiente: Acqua un bene da tutelare......................18 Il Cerchio Invisibile stupisce Castrocaro...........................................19 L’ortesi plantare .................................21 Presentazione ufficiale del libro: “Il Bullismo. Come riconoscerlo e combatterlo............................. .........................22 Le guide di Campo de’ fiori: Sant’Agata Feltria...................................24 Come eravamo: Natale, Natale, un altro Natale.................25 Una “Fabrica” di ricordi: La neve di Natale....................................26 Ass. Artistica IVNA: Katia Aiello........................................28-29 Un Pugnalone alle Canarie.................................................30 Del Concepimento e della Vita...........32 La Cassa di Risparmio di Civita Castellana ..........................................33 Civitonici Illustri: L’Abate Ludovico Soderini........................34 Il mondo del Jazz: George Vitelle-Papa Jack Laine................36 L’angolo Bon Ton Una visita di Babbo Natale......................37 Epicondilite..........................................38 La storia della previdenza sociale in Italia ...................................................39 Nuovo successo per il giovane Maestro Enrico Mazzoni....................................40 Piazza Marcantoni..........................................41 Ancora un saluto a Don Mario............42 Il Fumetto: Rapaci....................................................43 Nel cuore.............................................44 Le storie di Max: Fiorella Mannoia.....................................45 Un’auto tutta nuova per l’ATAMO......46 Oroscopo..............................................47 Agenda ................................................48 Da Fabrica di Roma con amore .........49 Messaggi.........................................51-51 I nostri amici ......................................52 Album dei ricordi.........54-55-56-57-58-59 Annunci gratuiti ............................60-61 Selezione Offerte Immobiliari.......63-64 Foto di copertina concessa da Madonna del Botticelli VISITATE LA NOSTRA PAGINA DI FACEBOOK E RICHIEDETECI L’AMICIZIA!!!! VI TERREMO AGGIORNATI SULLE NOVITA’ DI CAMPO DE’ FIORI! LA RIVISTA CHE AMATE DI PIU’ Campo de’ fiori di Sandro Anselmi _t Äâvx wxÄÄËtÇ|Åt Da che esiste, l’uomo ha sempre lottato per ottenere la vita eterna, e perciò ha condotto la sua esperienza terrena esplorando tutte le strade per elevarsi, per tendere alla perfezione spirituale. Il rispetto delle regole sociali, il coltivare virtù quali la carità, il perdono, la misericordia, la riconoscenza, e l’adorazione di un Essere superiore sono, da sempre, gli strumenti per ciò. Oggi, però, viviamo giorni dove tutto muove al mantinente, dove tutto debba finire durante questa vita, e tutto si possa trovare in questo mondo. Tutto possiamo avere e consumare, ed ogni liceità è consentita pur di appagare il nostro corpo! Cade anche l’ultima morale paghi della posizione migliore raggiunta, e la lotta per il finto potere riempie il nostro tempo. Non possiamo peccare così! Laviamo i nostri peccati per cercare la pace e la gioia vera, quella che è nello spirito e non nei sensi, e non muore mai! Combattiamo strenuamente la nostra battaglia per preservare lo spirito che abita in noi, per salvarlo dallo squallore del materialismo ed alimentarlo della luce dell’anima. L’energia vibrante ed infinita dello spirito, prevale la caducità del corpo che lo alberga, ed allora viviamo questa vita per conservarne la purezza e tramandarla ai figli che verranno!!! L’anima non muore. 3 Campo de’ fiori 4 Al Teatro dei Satiri con Pane e befana MILENA MICONI Non riesco sempre a conciliare il lavoro con il fare la mamma. Ma sono due cose che amo tantissimo e ce la metto tutta! livello di programmazione ed è una bella gratificazione per me che ho fatto tanto teatro e nel frattempo ho avuto una nuova bambina”. Come ti sei trovata a lavorare con un collega di fiction come Falaguasta? “Con Marco è stata una bella scoperta professionale! Lo conoscevo da tempo, ma non c’era mai stata occasione di lavorare insieme e, da un paio di anni, collaboriamo insieme. Lui è autore apprezzatissimo, oltre che attore di questa commedia, e ci divertiamo tutti quanti moltissimo, perché questa compagnia – Bona la Prima – lavora insieme da tantissimi anni. Inserirsi in questo gruppo è stato facilissimo. Ci divertiamo e divertiamo il pubblico”. Nuovo numero e nuovo anno e per iniziare bene la nuova stagione non potevamo far altro che parlare di un’ artista completa, che è ritornata a recitare in uno dei teatri storici di Roma proprio a Gennaio e, proprio con un testo propostole da Marco Falaguasta, arguto autore, regista e attore romano. Pane e Befane al Teatro de’ Servi vede una splendida Milena Miconi interpretare una befana molto particolare… Finalmente si torna a teatro! “Si, devo dire che sono molto contenta di essere tornata a lavorare in questo teatro dove, qualche anno fa, ero stata per interpretare “Lo scatolone”. Siamo poi in uno dei teatri più interessanti di Roma anche a Milena nasce artisticamente negli anni Novanta quando, dopo aver studiato recitazione, inizia la carriera come modella ed attrice di fotoromanzi. Debutta in teatro con lo spettacolo “Atti unici” di Neil Simon, regia di Antonio Serrano, a cui fanno seguito “Se ne cadette o’ Teatro” e “Attenti al buffone” di Bruno Colella, “I tre moschettieri” con la regia di Pino Ammendola e Nicola Pistoia, “La voglia matta” diretta da Attilio Corsini e “Il giorno della civetta” di Fabrizio Catalano. Il debutto sul grande schermo risale al 1997 con “Finalmente soli” di Umberto Marino e “Fuochi d’artificio” di Leonardo Pieraccioni, mentre nel 2000 inizia la sua partecipazione su Canale 5 con il Bagaglino nel varietà “Buffoni” diretta da Pier Francesco Pingitore con Pippo Franco , Leo Gullotta e Oreste Lionello, a cui seguono “Saloon” (2001) e “Buffoni e Piacioni”, “Burini e Cocottes” di Castellacci & Pingitore con Oreste Lionello, Martufello e Manlio Dovì . Per la televisione interpreta “Un posto al sole” (1997), “S.P.Q.R.” (1998), “Don Matteo” (varie edizioni 1999-2006), “Carabinieri 23”(2003/2004), “Una famiglia in giallo” (2005), “Gente di Mare 2” (2007), “Terapia d’urgenza” (2008). Televisione e Teatro qual è la differenza? “Una domanda a cui non posso rispondere. La differenza è sostanziale, tutte e due unite dalla passione per l’interpretazione. Quello che distingue la televisione dal teatro è che facciamo la stessa cosa, lavorando diversamente. A teatro ho la possibilità di stare davanti al pubblico, ed ogni sera è una recitazione diversa, senza la possibilità di ripetere in caso di errore, la televisione ha lo stesso scopo, ma hai davanti Campo de’ fiori 5 pubblico reclama la star. Siamo costretti a salutare Milena Miconi, attrice e mamma, che è tornata insieme al nuovo anno più in forma che mai. Sandro Alessi una telecamera e la possibilità di fermarti e poter ripetere la scena. C’e’ comunque un amore per questo mestiere che ti spinge a farlo sempre, anche quando diventa un po’ più difficile. Difficile è mantenere poi il successo, ma se tu ami il pubblico ed il tuo lavoro, lo fai sempre meglio. Gestire il lavoro diventa ancora più complicato avendo due bambine con età diverse. Ma sono due cose che amo tantissimo e perciò riesco a fare la mamma e lavorare”. Lo spettacolo sta per iniziare ed il Sandro Alessi e Milena Miconi Flash mob Laura Pausini: che successo! Migliaia di fan in Piazza di Spagna per ballare sulle note della sua musica Chiedi a un pausiniano cos’è un’emozione, ti risponderà: “Laura Pausini”, chiedigli dove viverla e ti dirà: “A un suo concerto”, e poi chiedigli cosa farebbe per lei...”TUTTO”. In questo tutto c’è compreso anche il flash mob di domenica 5 dicembre a Roma. Ebbene, si gente, il 5 dicembre si è svolto il secondo flash mob in onore alla Divina.Gli organizzatori sono gli stessi del primo, svoltosi a Milano il 4 settembre c.a. ma questa volta l’emozione è stata doppia, poichè Laura sapeva di questo evento e gli ha dato la sua benedizione. Per testimoniare ciò, ha scritto su twitter:oggi flashmob a Roma! Vi penso. E noi pausiniani di tutta Italia, ci siamo ritrovati alle 15 in piazza di Spagna a Roma a ballare per la nostra pluripremiata Laura.La musica partiva dopo un breve preambolo di Laura Pausini che augurava a tutti buon natale e chiudeva con la frase del suo libro: Non fare quello che ti dicono, fai quello che sei! Io canto. Sulle note di Surrender e Se fuè gli improvvisati ballerini, precedentemente ben preparati da bravissimi professionisti, si sono cimentati in uno spettacolo stupefacente da lasciare tutti i passanti, diventati astanti, a bocca aperta. Io, personalmente, sono stato colui che ha “schiacciato play” e ha fatto partire questo turbinio di gioia e amore per la Divina. Questo flash mob è stato meraviglioso anche per lo scopo benefico che ha avuto di propagandare un’associazione di volontariato “diamo una mano” o D1M che nasce con Trevor del film “Un sogno per domani”, dove il professore dà un tema: pensare ad un modo per cambiare il mondo e metterlo in pratica. Il piccolo Trevor ha un’idea: <<aiutare le persone senza chiedere nulla in cambio. Queste persone devono poi “passare il favore” ed aiutare altre persone… e così via!>>. Chi non c’erà può immaginare a fatica quello che è stato, ma può comunque commuoversi(come succede a me che però c’ero) cercando su youtube: FLASHMOB LAURA PAUSINI ROMA ORIGINAL VIDEO. Per chi è invece fan, o comunque vuole essere sempre aggiornato sugli avvenimenti di, e per Laura, si iscriva in facebook al gruppo Laura Pausini Official Facebook oppure al gruppo giornalmente aggiornato di Benedetta Pa...usini. Emilio Innocenzi Emilio Innocenzi (al centro), pausiniano sfegatato, e i due organizzatori del flash mob Campo de’ fiori 6 i F ls sono tornati in scena con Impossibili Incoraggiati dal consenso dei mesi scorsi, i Fóòls, con il patrocinio dell’ Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico”, sono tornati in scena con Impossibili, affabulazione tragicomica per un coro di attori che cantano in un atto di Rosa Masciopinto e Giovanna Mori, in arte Opera Comique, con Valeria Berdini, Giulia Nervi, Luigi Orfeo, Stefano Sartore, Martina Spalvieri, Jessica Ugatti, in arte I Fóòls. Adattamento e regia Rosa Masciopinto, Vocalità Lee Colbert, Costumi Francesco Bucciarelli, Assistenti Daniele Davì Teodora Grano - Francesco Zinnamosca. www.impossibili.altervista.org/impossibili/home.html Un coro di sei attori interpretano un Lui e una Lei che camminano in una notte metropolitana rincorrendo una stella che li aiuti ad uscire dalla loro malinconia. La luce azzurrina dei televisori accesi non li aiuta a orientarsi. Si perdono. Ci si perde in molti e per diversi motivi: Lei e Lui si ritrovano a far parte di una folla di soli che cercano e si cercano in un’Italia che - come tutti gli anni - vive di eventi calcistici e raduni religiosi, di appuntamenti televisivi, di manifestazioni di piazza, di incontri via cavo. Trovare la loro stella sarà impossibile? Il viaggio si compie sulle note di Monteverdi, passando per i canti anarchici e le melodie di Casadei, gli omaggi a Murolo e Celentano, in polifonie a cappella cantate rigorosamente dal vivo. I Fóòls sono una giovane compagnia tea- trale composta da attori, autori e registi, tutti ex allievi di Rosa Masciopinto. Diplomati all’Accademia Silvio D’Amico, hanno la caratteristica di gestire in totale autonomia la direzione artistica e organizzativa del caffèteatro Sala Pintor. “Impossibili”, testo scritto da Opera Comique nel 1995 - nella loro affiatatissima interpretazione rivela ancora la sua attualità politica e stilistica, sempre in bilico tra virtuosismo e poesia . Con loro, in veste di maestro di coro, Lee Colbert, musicista e vocalist argentina, collaboratrice della Stage Orchestra di Moni Ovadia. Campo de’ fiori 7 Curriculum vitae Ilaria D’Alberti laria d’Alberti, giovane attrice romana, inizia a recitare a 12 anni in un corso di recitazione della scuola che frequentava – l’istituto Nazareth di Roma – e recita, per seguire un compagno di classe di cui era innamorata, nello spettacolo di fine anno. Da quel momento accade il miracolo : sboccia immediatamente l’amore per il palcoscenico. Nel 1988 entra a far parte di una compagnia teatrale amatoriale guidata dal regista Goffredo Tofani e viene scelta come protagonista in un’opera ispirata alla storia di “Jack lo Squartatore” in scena al teatro “Delle Muse”. Guidata da Tofani, regista recentemente scomparso, viene premiata come migliore attrice protagonista e I viene iniziata al teatro dialettale romano lavorando accanto a Tonino Tosto, insieme al quale lavorò in alcuni spettacoli di piazza tra Roma Marino ed Ostia per diverse edizioni di Roma Estate. Contemporaneamente si avvicina al mondo della Commedia Brillante lavorando con i registi Michele Lombardi, Marco Zadra e Salvatore Scirè con il quale ha lavorato nel 2010 nel “Se il Maniaco viene a cena…” recitando anche come attrice drammatica con Renato Capitani in “E dopo la violazione” e Vito Bruschini nello spettacolo “Sotto un cielo di bombe” in collaborazione con la Rai e l’Istituto Luce. L’ultima passione è quella del Noir : dopo un primo lavoro realizzato a Milano con il titolo “Lampi di tenebra” con testi di Poe e Lovercraft, lo scorso anno ha realizzato, diretto ed interpretato “Jazz Noir”, spettacolo che fonde monologhi insanguinati con musica Jazz. Racconta Ilaria che un giorno di profonda crisi incontrò in una libreria Gigi Proietti e dopo mille esitazioni riuscì a parlargli e da lui ricevette la forza di andare avanti “… perché nel mestiere dell’attore si cresce solo con la pratica e solo con questa si arriva in alto…”. Da allora è iniziata la scalata al successo. Sandro Alessi I colori esplosivi del pittore Sarandrea al L L’artista Pietro Sarandrea, qui ritratto accanto alla sua opera “Profondità marina”, ha partecipato con successo alla mostra collettiva GLI ARTISTI PER IL LAGO DI VICO presso la Galleria “Irtus”, Via San Martino, 12 Sutri (VT). Il quadro che ha presentato è un lavoro del 2006 che si è inserito bene nel tema della mostra; composto istintivamente, senza nessun progetto conscio, descrive in modo informale un’attività sottomarina. Con il colore blu dominante e il rosso acceso, che ricorda i coralli, porta il fruitore ad immergersi nella vastità marina. Al centro compare, sempre rossa, una forma che assomiglia a una medusa, Un insieme, insomma, affascinante e riposante. Campo de’ fiori 8 La finta realtà di facebook L’altro mondo, l’altra vita Tre anni fa, anche in Italia è scoppiata la moda di Facebook, il social network più diffuso al mondo che ha dato vita a nuove forme di dipendenza. Non è infatti la sola condivisione di pensieri, foto e video ad attirare l’attenzione di Paolo Bombara degli utenti ma anche le cosiddette applicazioni che hanno fatto la loro comparsa piano piano, inducendo le persone a passare più tempo possibile connesse alle pagine del social network. Le prime applicazioni, banali ed elementari, consentivano - e consentono tutt’ora - di spedire semplicemente “oggetti” virtuali agli altri utenti che vengono avvisati con una notifica: caffè, baci, abbracci, drinks, cuccioli, cuori, dolci, strumenti musicali e quant’altro. Quanti più di questi regalini spedisci agli amici, tanto più nuovi e prestigiosi saranno gli oggetti da regalare ed ai quali potrai accedere (esempio: dopo cinque caffé, puoi inviare un cappuccino), in modo da far entrare l’utente in un assurdo circolo vizioso, secondo il quale una persona manda sempre più notifiche per poter mandare altre notifiche, con lo snervante risultato che il destinatario si trova tempestato di avvisi ai quali comincia a diventare insofferente. Sono poi apparse quelle applicazioni che funzionano come vere e proprie interviste, domande casuali che riguardano gli utenti della propria friendlist, la lista dei contatti. Sulla bacheca viene notificata anche la risposta dell’intervistato: “Vuoi bene a Mario Rossi? – Marco ha risposto: sì” oppure: “Baceresti mai Maria Bianchi? – Giuseppe ha risposto: forse”. Per alcuni è un modo innocente per superare la timidezza o far capire ad un amico o un’amica le proprie intenzioni, con l’inconveniente di dover trascorrere ore ed ore nella speranza di far generare dal sistema la giusta combinazione tra una domanda e il nome della persona che si vuole coinvolgere. Da questo tipo di applicazioni sono nate poi le evoluzioni più subdole, del tipo “Andresti mai a letto con Paolo? Scopri cos’ha risposto Valentina” facendo leva sulla curiosità dell’utente, costretto a rispondere ad una miriade di domande su altre persone per sbloccare due o tre risposte che lo riguardano. Ovviamente, è disponibile l’opzione che permette di saltare tutto il procedimento con un sistema molto semplice: pagando. Parallelamente sono comparsi i primi Social Games e i colossi del settore, PlayFish e Zynga, che in tempi di crisi, risultano invece tra le società con il bilancio economico tra i più fiorenti del 2010, grazie a milioni di utenti connessi quotidianamente (si vocifera addirittura che il solo Farmville possa contare sulla stratosferica cifra di 83 milioni di giocatori mensili). Ma dovete farvene una ragione: il vero obiettivo di queste applicazioni non è quello di insegnarvi a crescere nel vostro campo margherite più belle della fattoria del vicino, di insaponare e “addobbare” il proprio animale domestico meglio della gattina della collega, o di servire sushi a colazione ai clienti del proprio “restaurant”, bensì di creare dipendenza negli utenti. Farmville, il classico gioco del contadino ideato da Zynga, è forse l’appli- cazione più amata e odiata di Facebook. Il contadino ha a disposizione uno spazio da coltivare, arare e seminare, spendendo tempo e soldi virtuali. Solo dopo aver pazientemente aspettato il periodo necessario, si può mietere il sospirato raccolto (prima che marcisca!), per poi venderlo e guadagnare altri soldi virtuali. Il procedimento dona all’utente punti esperienza che, accumulati col tempo, possono sbloccare coltivazioni più remunerative, attrezzi più adeguati, espansioni della propria area di lavoro. Ovviamente, a seconda del tipo di coltivazione che si intende intraprendere, i tempi di maturazione sono diversi, così come i guadagni, quindi l’utente è sempre più spinto a sperimentare piantagioni diverse, per capire quale può essere la strategia migliore per ottenere un guadagno (virtuale) più alto. Alcuni upgrades (progressi) necessitano inoltre di un certo numero di neighbours, ossia di utenti “vicini di casa” dalla propria friendlist, che utilizzano la stessa applicazione: questo è una trovata della Zynga Campo de’ fiori per far sì che il “credo di Farmville” si possa espandere anche a chi non l’ha mai provato. Inoltre, come in quasi tutte le altre applicazioni, spendendo un certo numero di euro (quelli veri…) si possono ottenere vantaggi esclusivi. Chi, invece, non ha mai provato il gioco tende a detestarlo con tutte le forze, per colpa delle decine e decine di richieste di chi, ormai assuefatto, cerca disperatamente un nuovo “vicino” di fattoria per poter ampliare la propria. Ormai si è perso il conto delle pagine create su Facebook intitolate “Odio Farmville”, a testimonianza di quanto questo semplice giochino invadente abbia diviso in due il popolo online. Una nuova applicazione (sempre di Zynga), che ha preso piede negli ultimi tempi, è Cityville, che calca le orme di Sim City, un vecchio successo degli anni ’90. Con Cityville è possibile fondare la propria città, costruire edifici, ampliarli in lungo e in largo - e perché no? - anche verso l’alto e nel sottosuolo. È anche possibile creare una rete commerciale in franchising che coinvolge le città gestite dagli utenti presenti nella propria friendlist, in modo da aumentare i guadagni virtuali. Importante è anche l’aspetto commerciale del gioco: bisogna infatti gestire un sistema di produzione di risorse (simile a quello di Farmville) per poi controllarne il trasporto e l’esportazione tramite aerei, navi e altri mezzi, oltre ad importare e vendere nella propria città prodotti esotici. Zynga offre numerose altre applicazioni di successo: Mafia Wars, gioco testuale dove il proprio personaggio guadagna soldi ed esperienza servendo la malavita; Cafè World, simulatore di ristorazione; Pet Ville, imitazione meno popolare di Pet Society (di cui parleremo più avanti); Treasure Island, il gioco dell’isola del tesoro e così via. Di Playfish, l’altro colosso del social gaming, peraltro di proprietà della famosa EA Games, è obbligatorio citare, appunto, Pet Society, una delle applicazioni più popolari e longeve tra gli utenti di Facebook. In Pet Society si può creare il proprio animale domestico – il “Pet” – e modificarne a proprio piacimento l’aspetto, non dimenticando mai di prendersene cura: è necessario difatti nutrirlo e lavarlo ogni giorno per far sì che sia sempre contento. Tranquilli: a differenza del famigerato Tamagotchi, che tanto faceva piangere i bambini asiatici, il nostro Pet non potrà mai morire. L’animaletto possiede una casa da arredare, e altre interessanti fonti di intrattenimento, dalla pesca alle corse, dalle visite al caffè agli scavi archeologici. Importante, anche in questo caso, è l’aspetto economico: per modificare il proprio Pet, o migliorare l’arredamento della casa, sono necessari dei soldi virtuali che si guadagnano con le attività o facendo visita ai Pet degli amici. Più il Pet si diverte, più guadagna punti esperienza utili per ottenere upgrades (nuove stanze, spazzole, palloni, corde per saltare, saponette più prestigiose e così via). Anche qui è possibile spendere soldi reali per ottenere pezzi unici di arredamento, vestiti più stravaganti, o acquistare stanze più grandi. Altro gioco popolare della Playfish è Restaurant City, da cui è stato ispirato, per non dire copiato, Cafè World (di Zynga): questi due giochi simulano la gestione di un ristorante con tutti i suoi annessi e connessi. Altre famose applicazioni della Playfish sono Hotel City, dove si gestisce un Hotel; Word Challenge, intrigante gioco di anagrammi; Country Story, simile a 9 Farmville; Bowling Buddies, simpatico gioco di bowling; Who Has the Biggest Brain, una serie di quesiti logici per definire il proprio livello di intelligenza. Un gioco molto in auge negli ultimi tempi è anche Kingdom of Camelot, ambientato nel medioevo, sulle orme del celebre Travian, che ha tenuto inchiodati online milioni di appassionati. Come già detto, tutti questi game puntano ad assuefare l’utente facendo leva sul desiderio di apparire “migliore” o “più avanti” rispetto agli amici giocatori. Ma viene da chiedersi quanto valga la pena perdere tempo a spazzolare un gatto virtuale, quando i rifugi di animali randagi nel mondo reale hanno costantemente bisogno di volontari, arare un campo di pixel, quando coltivare una vera rosa sul balcone può riservare soddisfazioni molto maggiori, rischiando inoltre di compromettere il rendimento lavorativo e scolastico. Se proprio non riuscite a resistere alla tentazione, forse è meglio cimentarsi con “La sfida delle che città”, richiede di individuare sulla cartina la giusta ubicazione delle città: almeno, oltre ad arricchire il vostro bagaglio culturale potrebbe suscitare in voi la voglia di fare un bel viaggio. Senza computer. Campo de’ fiori 11 Grande Cipolla! (...e le cinque leggi della stupidità!) E’ difficile che un vero genio sia apprezzato in patria. E’ stato questo il destino anche di Carlo Maria Cipolla, storico e sociologo morto alla fine del millennio appena trascorso. I suoi libri erano pubblicati in Paolo Balzamo lingua inglese, francese Responsabile o spagnola e solo dopo Formazione tradotti in ed Informazione decenni italiano. Ha insegnato Centri Ottici Lisi alla Sorbonna di Parigi & Bartolomei www.lisi- barto- ed alla Californiana Berkeley University. La lomei.com sua genialità lo portò a scrivere oltre ai trattati di storia economica, anche ad enunciare le 5 leggi della stupidità: 1. Ci sono molti più stupidi in circolazione di quanto si possa pensare. 2. La probabilità che uno sia stupido è indipendente da qualsiasi altra sua caratteristica. 3. Uno stupido causa danni agli altri senza realizzare alcun vantaggio per sé o addirittura subendo un danno. 4. I non stupidi sottovalutano sempre il potenziale nocivo degli stupidi. 5. I non stupidi dimenticano costantemente che trattare o associarsi con individui stupidi costituisce infallibilmente un costoso errore. Lo stupido è la persona più pericolosa che esista. Se creiamo un grafico con l’asse x, che rappresenta il vantaggio (o svantaggio) che una persona ottiene dalle proprie azioni e con l’asse y che rappresenta il beneficio (o danno) causato ad altri dalle azioni di quella persona, potremo dividere le persone in quattro categorie: Intelligenti (in alto a destra): • fanno il proprio vantaggio e quello degli altri Sprovveduti (in alto a sinistra): • danneggiano sé stessi e avvantaggiano gli altri • Banditi (in danneggiano gli altri Stupidi (in • danneggiano gli altri basso a destra): per trarne vantaggio basso a sinistra): e sé stessi Una azienda commerciale ha come scopo il lucro, se quindi il suo operato non le provoca vantaggi, ossia se si comporta da sprovveduta o da stupida, le porte del fallimento sono spalancate e la sua presenza sul mercato è senz’altro precaria. Tante attività commerciali che appaiono e scompaiono come meteore dimostrano questo comportamento. Allora una impresa deve deciderre se comportarsi da bandito, mirando al proprio interesse, anche a scapito della clientela, oppure se trovare un modo intelligente di comportarsi, facendo il proprio interesse assieme a quello del cliente. Cito un proverbio arabo “la prima volta che mi inganni è colpa tua, ma la seconda è colpa mia...” Se questo è vero (e come negarlo?), un’azienda che si comporta da bandito, alla fine si troverà senza più clienti, perché nessuno ama farsi ingannare due volte. La scelta, quindi, è obbligata: se una azienda è sana e vuole sopravvivere a lungo, non può che comportarsi in modo intelligente: perseguire l’interesse del cliente è la strategia migliore, anzi l’unica valida, per perseguire di conseguenza i propri interessi! E’ per questo motivo, per una precisa scelta di strategia commerciale, e non per vanagloria, che nel grafico il marchio dei Centri Ottici Lisi & Bartolomei è posizionato in alto a destra: la strategia che abbiamo scelto è quella del massimo vantaggio per il cliente, perché è l’unica che può portare salute e vantaggi all’azienda. Tutti i nostri collaboratori sono preparati ad essere consulenti del benessere visivo del cliente, ossia preparati ad ascoltare i suoi problemi visivi per trovare la soluzione più idonea, caso per caso. Solo il cliente soddisfatto tornerà da noi, e per questo mettiamo al primo posto la sua massima soddisfazione, non il nostro massimo guadagno. Non solo, ma cerchiamo di riservare al cliente che entra sempre e solo per stringere la solita vitarella, la stessa importanza che nutriamo nei confronti di chi fa un acquisto di diverse centinaia di euro.... Siamo furbi, vero? Hasta la vista! P.S. Se qualcuno volesse approfondire, consiglierei il sito. Ma se poi volesse cambiare le cose ricordi che «Neanche gli Dei possono nulla contro la stupidità umana.» (Friedrich Schiller) s.v.b.e.e.v. Campo de’ fiori 12 Roma che se n’è andata: luoghi, figure, personaggi Roma e Caravaggio l’amore della città per uno straordinario pittore ... continua dal numero 76 Grazie a Prospero Orsi, meglio noto come Prosperino delle Grottesche, pittore con il quale stringe una buona amicizia, Michelangelo conosce il di Riccardo Consoli Cardinal Francesco Maria Del Monte, suo primo protettore, uomo di grandissima cultura e appassionato d’arte che, attratto dalla sua particolare pittura, acquista alcuni quadri; Michelangelo entra al suo servizio rimanendovi per circa tre anni ed è in quel periodo che il Cardinale Del Monte: “ … ridusse in buono stato Michelangelo e lo sollevò dandogli luogo onorato in casa fra i gentiluomini … “. Il suo ingresso nel palazzo del Cardinale corrisponde ad un totale cambiamento di ambiente che influisce molto sulla sua pittura, tanto da orientarlo verso nuovi interessi fino a quel momento del tutto sconosciuti, come gli strumenti musicali; dipinge il ritratto di uno dei musici, un giovanissimo castrato, che suona brani splendidi ed inebrianti, è il dipinto del Suonatore di liuto. La fama del pittore comincia a decollare nell’ambito dei più importanti salotti della nobiltà romana letteralmente scossa da quella rivoluzionaria pittura. Grazie alle molte commissioni e illuminato dai consigli dell’influente Cardinale, Michelangelo Merisi diventa Caravaggio; egli abbandona le tele di piccole dimensioni ed i singoli ritratti, si dedica alla realizzazione di opere complesse con più personaggi che, interagendo fra di loro, descrivono un episodio specifico all’interno di un’ambientazione, in pochi anni diviene il mito vivente per un’intera generazione di pittori. Teste e volti, contrasti violenti tra luce e ombra, peccato e tenebre, follia e redenzione della divinità che riscatta l’uomo, sono la sua ispirazione, la grandiosità e la perfezione della sua pittura ben presto fa il giro di Roma, ma la sua vita è fatta da due realtà contrastanti tra loro: una raffinata, aristocratica, gioviale, lussuosa e un’altra sordida, brutale, sanguinaria, veste abiti sfarzosi di seta e di broccato degni di un principe, ma li indossa senza cambiarli mai fino ad averli consunti e laceri. Una sera viene fermato a Piazza del Popolo armato di spada, gli chiedono di mostrare il porto d’armi, risponde con offese arroganti ed oscene e viene sbattuto in carcere. Caravaggio ha un carattere litigioso e arrogante. Un giorno, volendo gustare i carciofi di cui è follemente goloso, si reca in un osteria, ne chiede un piatto, l’oste gli porta quattro carciofi: due al burro e due all’olio; quando il pittore chiede quali fossero i due al burro e i due all’olio, alla risposta dell’oste: Odorali!, in un attimo, gli sbatte il piatto in faccia. L’oste si presenta al Bargello di Roma con la faccia ricoperta di sangue, con alcuni frammenti della stoviglia in testa e con il corpo unto di grasso. E’ un vero tipaccio, ma è anche l’unico pittore che dipinge dal vero perché, questa la sua opinione, la realtà è sporca, non è degna di essere riscattata dalla sua sordida natura, la realtà non ha nulla che la elevi e la purifichi affinchè possa assurgere a quel valore ideale a cui aspira la pittura. Recentemente Roma ha dedicato una eccezionale mostra a Caravaggio presso il Palazzo delle Scuderie del Quirinale. Questo edificio, costruito nell’arco di un decennio, fra il 1722 e il 1732, poggia sui resti del grandioso tempio romano di Serapide e delimita, con il Palazzo del Quirinale e quello della Consulta, lo straordinario spazio urbano al centro del quale è posta la Fontana dei Dioscuri e l’Obelisco rinvenuto nell’ottocento nei pressi del Mausoleo di Augusto. Dal Palazzo è possibile osservare un panorama mozzafiato che spazia dall’Altare della Patria, alle Cupole delle chiese, in lontananza si scorge quella San Pietro; dai tetti delle case dei Rioni del centro storico, al verde del Gianicolo, di Monte Mario e del Pincio, sono centinaia le curiosità che si possono scoprire o riconoscere osservando Roma da questo privilegiato punto Campo de’ fiori celebrazione dei quattrocento anni dalla data della sua morte. Dai Musei più importanti del mondo sono arrivate le opere forse più famose di Michelangelo Merisi: dal Bacco degli Uffizi, ai Musici del Metropolitan Museum, dalla Cena di Emmaus della di vista. Gli architetti che lavorarono alla realizzazione di questo Palazzo, mai avrebbero potuto immaginare che quei locali di servizio collocati al piano terra per ospitare carrozze e cavalli potessero un giorno accogliere i più grandi capolavori dell’arte; questo insolito passaggio da Rimessa a Galleria s’è compiuto esattamente dieci anni fa nell’ambito del recupero dell’edificio. Sono stati esposti trenta capolavori di Caravaggio, una eccezionale mostra per la 13 National Gallery di Londra, alla Deposizione della Pinacoteca Vaticana e poi, ancora, l’Annunciazione di Nancy e il Ragazzo con il canestro di frutta; un confronto tra opere simili o con stesso tema, come quello tra il Suonatore di liuto dell’Ermitage e l’Amore vincitore dalla Gemaldegalerie di Berlino, o ancora le tre versioni del San Giovanni Battista. Tutto ciò in onore di Michelangelo Merisi detto Caravaggio, una icona senza tempo del pittore maledetto e della sua ineguagliabile arte. 14 Campo de’ fiori CINEMA NEWS MEGAMIND Usa, 2010. Genere: animazione; regia: Tom McGrath; sceneggiatura: Alan Schoolcraft, Brent Simons; montaggio: Michael Andrews; musica: Lorne Balfe, Hans Zimmer; di produzione: DreamMaria Cristina Works Animation, Caponi Pacific Data Images distribuzione: Universal (PDI); Pictures; durata: 95 minuti. La città di Metro City è troppo piccola per Metro Man e Megamind. Come lo Yin e lo Yang perpetua un bilanciamento continuo atto a promuovere lo sviluppo normale delle cose, lo stesso occorre tra l’eroe Metro Man e il malefico Megamind: l’eccesso del primo disturba il secondo, e viceversa. Tuttavia l’ambiguità apparentemente infinita di questa dialettica, cessa di colpo nel momento in cui il bluastro villain polarizza le energie filantropiche di Metro Man, neutralizzandolo. A questo punto l’architettura estrinseca della dualità e del perfetto equilibrio crolla sotto il peso diuna mente così scellerata. Tale è la situazione almeno finché sulla scena non appare colui che si arroga il titolo supremo di principio di ogni atrocità. Sarà l’origine di una possibile conversione di Megamind? Per paradosso sembrerebbe proprio di sì. Dopo Cattivissimo Me, è giunto il momento di accogliere un nuovo criminale nella schiera dei protagonisti dei cartoon, che – al pari dei vari Rapunzel-L’intreccio della torre, Animals United e Le avventure di Sammy – si presenta con un ammaliante look in 3D, edito dalla DreamWorks di Steven Spielberg. È proprio il caso di dire che in Megamind la major di Shrek rispecchia l’aritmica alternanza di oscillazioni presenti tra bene e male, una rotazione posta alla base di pressoché tutti i DC comics: a tal senso, basti vedere le dina- miche immanenti che vedono coinvolti negli scontri Batman, da un lato e Joker dall’altro. D’altronde, lo stesso Christopher Nolan lo aveva già mostrato nella sua trasposizione per il grande schermo della graphic novel Il cavaliere oscuro. Fin qui nulla di nuovo allora, se non fosse che il regista Tom McGrath (ha esordito nel 2005 con Madagascar) riesce a infondere quel classico “tocco in più” a un’opera non proprio originalissima, almeno sulla carta. Innumerevoli citazioni filmiche si trovano un po’ ovunque in Megamind, sebbene la migliore sia quella di Marlon Brando papà del supereroe di Krypton nel lungometraggio firmato da Richard Donner. Ottima la colonna sonora in puro stile rock’n’roll al 100%, che spazia da hit come Welcome to the Jungle dei Guns‘n’Roses a Highway to hell degli AC/DC fino all’india- volata song Bad to the Bone dei The Destroyers. Inoltre, nella versione originale, la voce dei vari attanti è affidata a interpreti dello spessore di Will Ferrell, Jonah Hill, David Cross, Brad Pitt, Tina Fey (nel ruolodella giornalista televisiva tutto pepe Roxanne Ritchi) e Ben Stiller, quest’ultimo anche produttore esecutivo insieme a Guillermo Del Toro e Justin Theroux. Campo de’ fiori 15 CASSAZIONE: IL GIUDICE DI PACE PUO’ INCREMENTARE D’UFFICIO LE SANZIONI (CHE A LORO VOLTA NEL 2011 AUMENTANO DEL 2.4 %) Anno nuovo, nuovi aumenti. Dal primo gennaio gli importi delle sanzioni amministrative per violazioni al Codice della Strada subiscono un incremento del dell’Avv. Ilaria 2,4 %. Becchetti Il Decreto Ministeriale 22 dicembre 2010, infatti, ha disposto l’adeguamento dell’entità delle suddette sanzioni agli indici Istat sul costo della vita. Così, secondo le tabelle stilate nel decreto, ove era prevista la sanzione da 23 euro a 92 euro, la stessa deve intendersi sostituita con quella da 24 euro a 94 euro e così via discorrendo. Questo è solo l’ultimo degli aumenti riguardanti le multe. Negli ultimi 10 anni, infatti, le contravvenzioni, secondo una stima di Contribuenti.it – Associazione contribuenti Italiani - hanno subito un incremento dell’1,275%. Percentuale che fa dell’Italia la vera regina in Europa quanto ad aumenti delle multe. Per fortuna resta sempre salva la possibili- tà di ricorrere al giudice di Pace, verrebbe da dire. Attenzione, anche qui c’è una novità. Le Sezioni Unite della Cassazione hanno riconosciuto al magistrato ordinario il potere di applicare, in caso di rigetto del ricorso, una sanzione superiore rispetto a quella comminata nel verbale impugnato. E ciò anche d’ufficio cioè pure laddove l’Amministrazione opposta non abbia fatto una specifica richiesta in tal senso. Il caso riguarda un automobilista che si è visto rigettare il ricorso avverso una multa ed al contempo elevare la misura della sanzione originariamente irrogata. La Cassazione, interrogata sulla questione, ha affermato il principio secondo il quale il giudice di pace potrà d’ora in poi infliggere una sanzione superiore a quella comminata nel verbale impugnato. La Suprema Corte si rifà all’ordinanza 23/2009 della Corte Costituzionale ove quest’ultima sottolinea la possibilità spettante al giudice di pace di determinare, anche in misura pari al minimo edittale, l’entità della sanzione irrogabile in caso di rigetto del ricorso. La Corte, con tale affermazione, ha ritenuto, allora, la possibilità per il giudicante di determinare, in base al di lui libero convincimento, l’entità della sanzione in una misura compresa tra il minimo ed il massimo edittale, in quanto non si spiegherebbe, in caso contrario, il motivo per cui il libero convincimento potrebbe attuarsi solo in bonam partem. Come a dire: se, nell’ambito del libero convincimento di cui gode, il giudice di pace può ridurre l’entità della sanzione, allora potrà senz’altro anche aumentarla (sempre nei limiti del massimo edittale). Impresa della Squadra Scout Volpi- Volo nel reparto pediatria di Belcolle Il 20 dicembre 2010 noi, squadriglia Volpi del Reparto Scout AGESCI Viterbo 4, ci siamo recate all’ospedale “Belcolle” per compiere una visita ai bambini ricoverati nel reparto pediatria e passare un pomeriggio con loro. Arrivati là, li abbiamo trovati che, nonostante fossero in ospedale, erano pronti a divertirsi. Con un po’ d’inventiva, spirito di iniziativa e tanta allegria, abbiamo convinto i piccoli a uscire dalle loro stanze per giocare tutti assieme in una stanzetta coloratissima e piena di giochi. A mano a mano che arrivavano sempre più bambini, incuriositi dal suono delle chitarre e dai canti, ci siamo spostati nel corridoio mettendo su una bella orchestrina, composta da un paio di ragazze che suonavano la chitarra e tutti gli altri piccoli che si arrangiavano nel suonare vari strumenti, come una bellissima batteria messa su con cartoni di giocattoli. Abbiamo addobbato un piccolo albero con degli angioletti composti da noi, quelli che avanzavano li regalavamo ai bambini. Abbiamo lasciato anche vari piccoli regali, come videocassette, libri e quant’altro, che poi abbiamo consegnato al team di Arte Terapia, che ringraziamo. I piccoli si sono divertiti e questa è la cosa fondamentale. Ovviamente anche noi abbiamo vissuto un’esperienza diversa e assolutamente formativa. Per questo ringraziamo il Primario per aver autorizzato quest’ attività, le infermiere del reparto, in particolare la caposala Cecilia, che ci è stata di grande aiuto e la sig.ra Maria Paola Angelini, per la sua speciale collaborazione; come già detto, ringraziamo poi il team di Arte Terapia. Scoutismo è … avventura, … nuove esperienze, … spirito di iniziativa, … scoutismo è molte cose. Scoutismo è anche una giornata come questa. Marina Generali e la Sq. Volpi Campo de’ fiori 16 di Carlo Cattani Cast In Bronze Le campane “On the road” di Frank Della Penna (2^ parte) Ding ding ding ding ding ding…..l’intervallo “festaiolo” è finito e le 35 e più campane di “ CAST IN BRONZE” tornano fra noi ! Panettoni e torroni , cotechini e tortellini ,pandori e croccanti , toglietevi davanti ! Si dia nuovamente “corda” al Maestro Frank Della Penna ,insigne “carilloneur” Statunitense dalle origini Italiane , unico a trainare per le “highways” degli States uno strumento antico e pesante per uno spettacolo davvero affascinante incentrato sul suono delle campane del suo carillon ambulante !VROOOM ……. Carlo : Frank , gradito il pandoro ? Non trovi che ha una forma per te familiare ….a campana? Torniamo seri: senti … Frank: il mio lavoro a tempo pieno da quasi quindici anni…mi guadagno da vivere suonando e vendendo i miei CD e DVD. Carlo:hai acquisito riconoscimenti particolari? Frank: Sono stato il primo e unico (credo) “Master Carillonneur” Statunitense uscito direttamente dalla “French Carillon School” in Francia nel 1976 .Mentre studiavo in Europa nei ’70 ,ho vinto diversi concorsi di carillon …..purtroppo questo settore musicale qui negli States ha poca visibilità Carlo: qual’ è uno dei tuoi concerti che ricordi in particolare? Frank:dunque….ho effettuato molti concerti …agli inizii ho suonato carillon installati all’interno di campanili ; successivamente, con il mio “carillon itinerante” …beh, si , senz’altro , il concerto che ricordo con maggior emozione è quello tenuto in Central Park a New York per Papa Giovanni Paolo II nel 1995. Carlo:Hai suonato in Europa? Frank: Si , a seguito dei miei studi in l'ultimo cd di Cast In Bronze è "BIG TIME" Francia dal 74 al 76 ,ho avuto occasione di suonare molte volte in Olanda,Belgio, Francia. Carlo:che difficoltà hai nel proporre concerti della tua musica? Frank: E’ difficoltoso piazzare una performance di CAST IN BRONZE , in quanto pochissimi conoscono il carillon. ….è uno strumento medievale che suona forte ed è alquanto ingombrante ….all’inizio risulta difficile spiegare agli organizzatori di eventi che non hanno mai visto lo strumento cosa si può ottenere dal punto di vista musicale e di spettacolo …..ma ho pazienza e se sono qui è perché li ho convinti …sul rimorchio….ehm…volevo dire sul campo!!! Carlo: Quanti concerti esegui nel corso dell’anno? Frank: circa 400 concerti della durata, in media, di 30 minuti…partecipo a molti festivals sparsi un po’ dovunque negli States, per la maggior parte al sabato e alla domenica ,ma capita anche di essere ospite di eventi che durano più di una settimana e , quindi , di suonare più volte al giorno per l’intera durata della manifestazione …..spesso mi esibisco all’aperto, viste le caratteristiche in fatto di dimensioni e volume di suono del carillon. Carlo: come ti presenti nei luoghi dove suoni e hai un’equipe che ti assiste? Frank: guido personalmente il “truck” al quale è agganciato il rimorchio che trasporta il carillon. Lo strumento non ha bisogno di essere coperto e così capita che tutti mi vedano e …sentano arrivare con il suono delle campane che aleggia intorno al camion …. in verità…mi sento un po’ osservato …. le campane sono fisse e il suono è prodotto dal movimento dei batacchi . Una volta che ho raggiunto il posto , sgancio il rimorchio,allestisco la scena,predispongo il look e controllo lo strumento per il mio show. Spesso mi aiuta mia moglie Anne , talvolta una mano me la danno i miei figli oppure qualcuno dell’organizzazione dell’evento al quale partecipo…..i bambini sono sempre particolarmente interessati e mi domandano di come ho costruito il carillon , delle campane……del look. Carlo:Come ci si sente ad essere l’unico musicista di carillon itinerante nel tuo Paese? Frank: Sento di avere ricevuto un dono e ho bisogno di condividerlo con quante più persone possibile….è difficile essere “on the road” per lunghi periodi , lontano dalla mia famiglia…. ma è la mia passione e mi comprendono. Carlo:dove sono realizzate le campane che compongono il tuo carillon? le campane sono state tutte realizzate in una fonderia in Arle-le-Rixtel in Olanda, poi montate sul telaio dello strumento e il Campo de’ fiori tutto spedito negli Stati Uniti molti anni fa .Infine ,il carillon è stato montato su di un rimorchio che traino con il “truck”. Carlo : chi cura la manutenzione del carillon ? Frank: faccio tutto personalmente, ingrassando i collegamenti e cambiando tiranti , bullonerie e battenti quando è necessario . La maggior parte dei carillons installati nei campanili hanno contratti di manutenzione con delle società che fabbricano e commercializzano campane come la Verdin Company di Cincinnati, Ohio, Meeks e Watson. Schulmerich in Sellersville, Pennsylvania , la Petit e Fritsen dall’Olanda e Paccard dalla Francia. Carlo: i carillon sono tutti uguali? Frank: No,ogni carillon è diverso….dipende dal numero e dalle dimensioni delle loro campane e, si badi, le trascrizioni musicali devono essere realizzate per ogni tipo di carillon Carlo: penso ad un chitarrista o ad un batterista e agli imprevisti che possono verificarsi per i loro strumenti, come ,ad esempio, la rottura delle corde o lo sfondamento di una pelle : cosa può accedere di inaspettato per il carillon? Frank: Se ho ben capito la tua domanda , per me si potrebbe verificare la rottura di un tirante ,lo sganciamento di un battente,una campana può danneggiarsi... ciò 17 può determinarsi per scarsa manutenzione raccolta in chiesa , ecc . Il mio luogo ideoppure per accidentalità . La manutenale per suonare è in ogni città che vuole zione è necessaria per mantenere un carsaperne di più delle campane.Per essere illon in buone condizioni di esercizio . più circostanziati…. un luogo all’aperto, di Come ti dicevo prima, mi occupo personalnotte, con migliaia di persone intente ad mente della cura del mio carillon itinerascoltare e guardare….si , sarebbe il mio ante! posto e orario ideale per suonare.Ma la tua Carlo: mi dai qualche informazione sul domanda capita “a puntino” perché ,il procedimento di registrazione del carillon prossimo 3 di dicembre , inaugurerò il nei tuoi cd ? primo carillon mobile dotato di 35 camFrank : registro le “campane” in un magpane interamente assemblato negli States azzino…. a tarda notte e, poi , aggiungo ,con campane provenienti dall’Europa ; mi gli altri strumenti che sono stati registrati esibirò in una serie di concerti nel parco in uno studio. Ci lavorò un po’ ma ogni della città di Longwood /Pennsylvania dal volta migliorano i risultati. 3 al 9 dicembre 2010 ,città nella quale ho Carlo: non hai mai pensato o ti è debuttato 20 anni fa con il mio primo carstato chiesto di insegnare la tecniillon mobile. ca del carillon? Carlo: contatti con altri suonatori di carFrank : Certo, mi è stato chiesto illon nel resto del mondo ? molte volte e ,in passato , ho Frank: sì, con un piccolo gruppo di perinsegnato, quando avevo il ruolo sone che suonano il carillon ….cerco di di Maestro di carillonneur presso il mantenere i contatti…. la maggior parte Washington Memorial Chapel a di loro non capiscono quello che faccio, ma Valley Forge, Pennsylvania. Ora io sono determinato nella mia “missione” , che sono frequentemente in viagquella di condividere il carillon con quante gio , non posso mantenere impegpiù persone possibile….. perché io suono ni di insegnamento e così a coloro ….a terra ,tra la gente, sono visibile… e ho che sono interessati allo studio del una buona occasione per informare il carillon fornisco le referenze di pubblico sul carillon. altri stimati professori Carlo :colCarlo: per congedarci , cosa vuoi aggiunlabori con altri musicisti? gere per i lettori di “CAMPO DE’ FIORI”? Frank:musicisti e qualche volta Frank: caro Carlo le tue domande mi suono dal vivo con l’aiuto di alcuhanno riguardato “ a tutto tondo” …..vorni di loro. Tuttavia, a causa dei rei solo dire che la mia passione per il carcosti di viaggi e soggiorni , di soliillon coincide praticamente con la mia vita to suono da solo impiegando e ,all’età di 60 , il mio desiderio è quello di delle basi registrate sulle quali mi trovare occasioni sempre più importanti “appoggio” con il carillon. per condividere la cultura del carillon con Carlo: mai pensato di venire a quante più persone possibili nel mondo suonare in Italia e sei mai stato ….. io continuo a cercare nuove vie per contattato per questo? seguire il mio sogno, mentre sono ancora Frank:mi piacerebbe venire in qui sulla terra! Italia !!! Sono stato in Italia due www.castinbronze.com(alcune foto che volte ma per turismo .Come si ritraggono Frank Della Penna/Cast In diceva ,i miei nonni sono nati lì ,in Bronze sono di Mr. Kim R. Hill) Abruzzo, quindi, ovviamente, mi piacerebbe “condividere” questo Carlo Cattani ©/gennaio 2011 strumento con i miei antenati ! Non sono mai stato contattato da nessuno in Italia, ma ,per favore, FATELO ! Carlo : Un “luogo ideale” per un tuo spettacolo? Frank: Il carillon è stato creato per “condividere” le campane con la gente dei villaggi , per scandire il tempo , per comunicare la gioia in occasione di nascite e matrimoni e il dolore e l’emergenza in caso di funerali e guerre, per chiamare la gente a Cast In Bonze nella notte di Longwood Gardens,3/12/2010 Campo de’ fiori 18 Ecologia e Ambiente I rifiuti possono diventare opportunità di lavoro Nella nostra società si producono quantitativi enormi di rifiuti di varie tipologie, creando non pochi problemi per lo smaltimento. Per alcuni di questi ridi Giovanni tengo che si possaFrancola no intraprendere politiche più incisive al fine di trasformarli in opportunità occupazionali. Come Consigliere Provinciale, ho presentato in Provincia una mia mozione riguardante la lavorazione e lo smaltimento del PFU “pneumatici di fine uso”. Prima di passare alla proposta da me espressa, desidero riportare alcuni dati su questo tipo di rifiuto speciale, per rendere meglio tutta la situazione che ruota attorno a questa realtà. Il traffico illecito dei rifiuti speciali come il PFU, è uno dei traffici che vede coinvolte quasi tutte le regioni italiane; ogni anno, stando ad un rapporto di Legambiente, spariscono nel nulla più di 100 mila tonnellate di pneumatici. Dal 2005 in Italia sono state individuate ben 1049 discariche illegali, la Puglia è la prima regione con il numero di discariche più elevato con ben 230 siti, segue la Calabria con 159, la Campania con 141, il Lazio con 77 e il Piemonte con 37 siti. Spesso questo tipo di smaltimento illegale del PFU è perpetrato non solo dalle Ecomafie ma anche da alcuni operatori del settore che creano piccole discariche per risparmiare sui costi di smaltimento. A questo c’è da aggiungere perdite economiche elevatissime da parte dello Stato Italiano di circa 143 milioni di euro ogni anno, suddivisi: 140 milioni “mancato versamento dell’IVA sulle vendite e 3 milioni di euro sullo smaltimento. Senza considerare tutte le perdite in funzione a regime ridotto per via della fuori uscita del PFU dal ciclo legale che ammontano a circa 150 milioni di euro l’anno a danno degli impianti di trattamento. Per concludere poi ci sono i costi a carico dei contribuenti per la bonifica di tutte le discariche abusive che si può quantificare attorno ai 400 milioni di euro solo per la messa in sicurezza di quelle sequestrate da 2005 al 2010. Nella provincia di Viterbo si ha un quantitativo significativo di questa materia prima. Gli operatori del settore: gommisti, meccanici autotrasportatori, interessati direttamente o indirettamente, si rivolgono per lo smaltimento a diverse aziende preposte a questo tipo di raccolta e conferimento sostenendo elevati costi, infatti il prezzo di smaltimento di pneumatici di fine uso è di circa 20 centesimi di euro al chilogrammo e prevede un’ area adeguata al conferimento, con precise caratteristiche strutturali. In passato molti pneumatici di fine uso sono stati abbandonati anche sul territorio della Tuscia, creando non pochi rischi per l’ambiente e per tutto habitat. In pratica la mozione propone di avviare la costituzione di un Consorzio nella nostra Provincia tra gli operatori del settore, riguardante appunto la lavorazione di pneumatici di fine uso e la realizzazione sul territorio di impianti per la produzione di “granulato e polverino di gomma”. La costituzione di un consorzio, a mio avviso, consentirebbe di pagare un prezzo inferiore per lo smaltimento di tale rifiuto da parte di tutti gli operatori consorziati, e si avrebbe un sostanziale conferimento di materia prima da riutilizzare. Infatti la produzione di granulato e polverino di gomma prevede la riutilizzazione in vari settori: polverino per suole, granulato per tappeti, polverino per lastre, granulato per piastrelle, granulato per pavimenti, polverino per gomme piene, granulato per insoronizzazione, campi di bocce, calcetto ecc. Come si può vedere la lavorazione “puramente meccanica che non modifica in alcun modo le condizioni ambientali” di questa materia prima, porterebbe ulteriori benefici: una significativa diminuzione di produzione di gomma vergine, creando così anche ulteriori opportunità in termini occupazionali sul nostro territorio. Campo de’ fiori 21 REALIZZAZIONE ACCURATA DI UN PLANTARE CAD-CAM L’ortesi plantare ha subito negli ultimi anni una notevole evoluzione. Oggi, per la sua realizzazione, sono infatti disponibili materiali diversificati in relazione alle esigenze del singolo, alle utilizzazioni specialistiche ed alle caratteristiche correttive. Tuttavia, grandi passi sono stati compiuti anche dai sistemi di valutazione attraverso i quali, da una quantificazione statica delle forze di carico sulla superficie di appoggio, si è passati ad una valutazione dinamica, con l’ausilio di programmi computerizzati. In questo modo si è arrivati ad una migliore interpretazione dei difetti biomeccanici e, di conseguenza, alla realizzazione di un’ortesi maggiormente adeguata alle esigenze del singolo. L’interpretazione dei difetti sopra citati rimane tuttavia il momento più delicato, in quanto il risultato non è dato da una semplice equazione matematica di univoco significato interpretativo. Al di là del responso della macchina, occorre infatti saper individuare gli eventuali compensi dovuti ad anomalie presenti a livello di schiena, anca, ginocchio. Per questo motivo la lettura di un esame computerizzato e l’estrapolazione delle conclusioni devono essere sempre effettuate da un medico specialista preparato. Soltanto grazie ad una visione a 360 gradi del problema è possibile realizzare un plantare che non porti ad effetti collaterali indesiderati. Parliamo ora della realizzazione accurata di un plantare moderno. Il CENTRO ORTOPEDICO FLAMINIO, nei suoi venticinque anni di attività, ha sempre cercato di ottimizzare la qualità dei suoi prodotti con materiali e macchinari di ultima generazione, fino a presentarare a tutt’oggi anche il sistema CAD-CAM per la realizzazione della suddetta ortesi. Da una rappresentazione tridimensionale dell’anatomia del piede, che considera anche la deformazione delle parti molli sotto carico per mezzo di una pedana digitalizzatrice(fig.1), troviamo il punto di par- tenza per poter esaminare il progetto del correttivo. Con il computer e il programma CAD-CAM possiamo dunque intervenire e inserire nel progetto le modifiche adatte per poter compensare la patologia in questione. Attraverso questa rappresentazione tridimensionale CAD (fig 2) si può effettuare un’esecuzione la quale si realizza per mezzo di una fresa computerizzata CAM (fig 3). Il grande vantaggio di questa tecnica, a parte la precisione dell’intervento correttivo, è la possibilità di mantenere in memoria il progetto e quindi ottenere, in qualsiasi momento, copie delle ortesi assolutamente fedeli. Il plantare è realizzato in ÈVA, un materiale di ottima resistenza e anallergico. Inoltre possono essere scelte densità diverse di tali materiali in relazione all’utilizzo specifico. Per usi particolari sono adottabili anche altri materiali a duplice (fig4) o triplice densità (fig5) che garantiscono la massima tenuta in condizioni di estrema sollecitazione. livello metatarsale (gialla), un’ area anteriore a bassa portanza per un miglior effetto antitraumatico al livello delle articolazioni metatarso falangee (verde). Con l’ occasione il CENTRO ORTOPEDICO FLAMINIO vuole ringraziare tutti coloro che hanno creduto in noi in questi 25 anni di attività e ci hanno consentito di affinare le nostre conoscenze nel settore della tecnica ortopedica. Il plantare a 2 densità è caratterizzato da un’ aria interna ad elevata portanza studiata per sostenere al meglio la volta longitudinale mediale e, controllare il movimento di pronazione del piede ed eventuali effetti correlati, come un’eccessiva intrarotazione della tibia. L’area centrale ha lo scopo di ammortizzare l’ impatto con il terreno e favorire un effetto antitraumatico anteriormente in corrispondenza delle teste metatarsali. Il plantare a 3 densità nasce essenzialmente per lo sportivo dove il carico applicato al piede è spesso esasperato. Il plantare è costituito da un’ area posteriore a media portanza allo scopo di assorbire al meglio l’ impatto con il terreno (blu) , un’area con portanza elevata per contrastare al meglio gli effetti del movimento di pronazione, e fornire un valido sostegno al Fig. 1 Dott. Daniele Cervoni Laureato in Tecniche Ortopediche Per maggiori informazioni o appuntamenti: Centro Ortopedico Flaminio Tel. 0761.517744 Cell. 339.1816523 Fig. 3 Fig. 2 Fig. 4 Fig. 5 Campo de’ fiori 22 14° MINI FESTIVAL “CITTÀ I VINCITORI: DI VITERBO” BEATRICE PICCIOLO, DESIRÈE GIOVE E MARIA PAOLUCCI. A MICHELA CONTI IL PREMIO DELLA STAMPA DI CAMPO DE’ FIORI. Solito “tutto esaurito” – domenica scorsa, 12 dicembre 2010 – al Teatro San Leonardo di Viterbo, dove si è svolta la serata finale della 14° edizione del Mini Festival “Città di Viterbo”, kermesse musicale per concorrenti tra i 6 ed i 18 anni (divisi in tre categorie), che l’Associazione “Omniarts” ha organizzato con il patrocinio ed il contributo della Provincia di Viterbo e dei Comuni di Viterbo, Civita Castellana e Ronciglione, e che ha fatto parte degli eventi di promozione della solidarietà portati avanti da “Viterbo con Amore”. Dopo aver fatto un lavoro mica da ridere, la giuria di qualità – presieduta dal giovane tenore viterbese Antonio Poli – ha emesso, con lucidità e competenza, i seguenti “verdetti”: Cat. 6-10 anni: 1°- Beatrice Piciollo (10 anni, Bagnoregio), con il brano “E’ una storia sai” (G. Paoli); 2°- Sofia Piccini (9 anni, Blera), con il brano “Ad un passo dai miei sogni” (Karima); 3°- Michela Conti (10 anni, Morlupo), con il brano “Amor mio” (Mina). Cat. 11-14 anni: 1°- Desirée Giove (11 anni, Faleria), con il brano “Come foglie” (M. Ayane); 2°- Gianmarco Piccini (13 anni, Blera), con il brano “Tracce di te” (F. Renga); 3°- Giulia Anesini (13 anni, Viterbo), con il brano “The power of love” (C. Dion). Cat. 15-18 anni: 1°- Maria Paolucci (16 anni, Domusnovas), con il brano “At last” (E. James); 2°- Francesco Pietroni (17 anni, Viterbo), con il brano “Halleluja” (L. Cohen); 3°- Chiara Fersini (18 anni, Viterbo), con il brano “Oggi sono io” (A. Britti). I due organizzatori (Pierluigi Alberti e Paolo Moricoli) hanno, come sempre, assegnato il loro Premio Speciale. Quest’anno è stato un premio al coraggio – per aver scelto una canzone (“Telefono azzurro”, di F. Concato) assolutamente anomala per un concorso canoro, ma per averla interpretata in maniera emozionata ed emozionante – ed è andato a Davide Valeri (13 anni, Villa San Giovanni in Tuscia), già vincitore di due Mini Festival. La redazione del mensile Campo de’ fiori ha, inoltre, assegnato il suo premio speciale a Michela Conti (10 anni, Morlupo). Comprensibilmente, data la fascia d’età interessata, le ragazze sono state protagoniste dal punto di vista numerico, ma i pochi ragazzi si sono difesi alla grande… Le “piccole” sono state impeccabili nel cantare i brani scelti… Nella categoria “intermedia” i primi quattro classificati (i tre sopra indicati, più Davide Valeri) sono stati racchiusi in un margine di… 4 punti (su un massimo assegnabile di 300): peggio che il Mondiale di Formula 1!... Tra i grandi erano almeno in sei ad aver legittime ambizioni di vittoria, ma la prestazione canora della vincitrice ha messo d’accordo tutti… Giorgio Sdinami e Gianfranco Pirroni, da anni nostri grandi amici, hanno raccontato la loro esperienza di autori al Festival “Un bosco per Kyoto”, culminato nel novembre scorso al Teatro Ariston di San Remo, in cui ha avuto gran rilievo il loro brano “Basta un passaparola”, cantato dal “nostro” Gianmarco Piccini. Per conto dell’Accademia Kronos (organizzatrice del concorso), hanno dato ampia disponibilità a partecipare all’edizione 2011 per i ragazzi/e del Mini Festival. Hanno preso parte allo spettacolo, per dar fiato ai concorrenti ed alla giuria, “vecchie glorie” e amici del Mini Festival, come Federico Live, Chiara Saveri e Riccardo Scorsino. Gradito ospite è stato il bravissimo, giovane Mago StefanClod (16 anni, di Tuscania), intermezzo ideale per la nostra musica, e che non mancheremo di invitare ovunque canteremo. Infine, Antonello Giovanni Budano ha dimostrato perché fa da “angelo custode” dei giovani cantanti durante il concorso, cantando alcuni brani della sua produzione cantautorale, accompagnato da una versione ridotta ed acustica della Costa Le voincitrici della categoria 6-10 anni I vincitori della categoria 11-14 anni I vincitori della categoria 15-18 anni Volpara, band di cui è leader e voce solista. La serata è stata presentata, al solito, da Pierluigi Alberti con la supervisione di Paolo Moricoli. Due parole le merita la giuria, quest’anno Campo de’ fiori 23 una sala di registrazione professionale. Ringraziamo di cuore gli sponsor che hanno reso possibile la manifestazione: Flaminia Ceramiche, Gruppo Servizi Ambientali, Veteres, P.S.A., Opel Ciminauto, Siderplast, Pizzeria Il Monastero e Porter Tavern. Arrivederci all’anno prossimo… a meno di sorprese molto presto! p. Ass. OMNIARTS Paolo Moricoli Tutti i partecipanti del XIV° Mini Festival Città di Viterbo piccola (5 elementi) ma competentissima. Ai tre che hanno partecipato alle semi finali – Fabio Barili (chitarrista e compositore), Guido Maria Landucci (conduttore radiofonico e critico musicale) e Ludwika Montemari (pianista solista) – si sono aggiunti Mariano Horal (manager dei maggiori cantanti lirici europei, da Pavarotti a scendere, già giudice di innumerevoli concorsi canori) e, infine, il “nostro” Antonio Poli che, dopo aver parlato del suo ruolo tenorile nel Nabucco – nel marzo prossimo, a Roma, diretto da Riccardo Muti – ha annunciato, un po’ a sorpresa che, a soli 24 anni, sarà protagonista del prossimo Concerto di Capodanno, dal Teatro “La Fenice” di Venezia, trasmesso in Eurovisione su RAI 1. Ai primi tre classificati di ogni categoria è andato il trofeo con l’esclusivo logo del Mini Festival “Città di Viterbo”; Tuscia in Jazz, invece, darà ai primi tre classificati della cat. 3 la possibilità di partecipare, gratuitamente, ai suoi stage formativi estivi. Il primo della categoria dei “grandi” potrà, inoltre, incidere un CD demo in Sopra: Pierluigi Alberti e Paolo Moricoli, organizzatori nonchè presentatori del Festival, consegnano il loro Premio Speciale a Davide Valeri. A sx: Paolo Moricoli e la piccola Michela Conti, alla quale è stato assegnato il Premio della Stampa offerto dalla nostra rivitsa Campo de’ fiori. “Gli Angeli di Lorenzo” consegnano la nuova ambulanza Orgoglio dei volontari della CRI, a disposizione della popolazione di Corchiano Proprio un bel regalo di Natale quello che l’Associazione “Gli Angeli di Lorenzo” è riuscita a fare alla comunità di Corchiano. E’ stato infatti brillantemente raggiunto l’obiettivo che, da poco più di un anno, l’associazione, costituitasi, lo ricordiamo, a seguito della tragica scomparsa del piccolo Lorenzo Barzellotti, per volontà dei famigliari della vittima, si era prefissata: l’acquisto di una ambulanza a disposizione dei cittadini, non essendovi, in loco, alcun tipo di presidio di primo soccorso. Il mezzo, nuovissimo e all’avanguardia, ha fatto il suo ingresso in Piazza del Bersagliere l’8 Dicembre, alla presenza non solo del sindaco Dott. Bengasi Battisti e del presidente dell’associazione Avv. Renato Fratini, ma anche dei rappresentanti dei maggiori benefattori: l’associazione Viterbo con Amore e la Carivit. Schierati al centro della piazza, con la loro divisa rossa, i numerosi volontari di Corchiano, che in questi mesi sono stati a lungo preparati dai responsabilità della CRI sez. di Civita Castellana, per poter svolgere sapientemente il loro compito. L’ambulanza ha già preso regolarmente servizio durante le rappresentazioni del presepe vivente ed i volontari sono ora solo in attesa di ultimare la propria sede. E.B 24 ia Campo de’ fiori eltr F a t Aga t n a S Le guide di Campo de’ fiori ...continua dal n. 76 scuole superiori di ginnasio, successivamente prigione mandamentale, in seguito Torno, allora, a descriPretura ed infine civile abitazione. vervi i monumenti che Scendendo, prima di arrivare alla piazza ho avuto il piacere di centrale, è d’obbligo una visita alla Chiesa visitare durante quella Collegiata, riedificata dal Conte Raniero splendida gita a Sant’ Cavalca nell’anno Mille, come precisa una Agata Feltria, guariscrizione posta sul lato destro della navadandoli con un pizzico ta, sui resti di un preesistente sacello intidi nostalgia visto che tolato all’omonima Vergine e Martire di Ermelinda anche quest’anno il Catanese. Numerosi furono i cambiamenti Benedetti Natale è ormai passaarchitettonici che subì nei secoli. In partito. colar modo dopo la frana del 1561, ITINERARIO TURISTICO Lucrezia Vitelli, Guardando il piccolo borgo moglie di Aurelio dalla vallata bassa, appena Fregoso, allora si arriva, colpisce subito la conte di Sant’ Rocca che si staglia sul Agata, ne modifipunto più alto dello sperone cò l’assetto facenroccioso dove si è sviluppato do aprire la porta il borgo originario. Incerta è d’entrata nell’inla data esatta di costruzione terno del ricodella rocca, ma sicuramente struito paese, così antecedente alla seconda come la troviamo Rocca Fragosa metà dell’XI secolo, quando i oggi. L’interno è conti di Bertinoro ristrutturarono ed diviso in tre navate, con sei cappelle, ampliarono l’edificio. Estinta tale famiglia, ognuna contenenti affreschi e gruppi sculnel 1177 tornò agli arcivescovi Ravennati e torei di epoche diverse. poi passò ai Faggiolani, ai Guidi, ai Tarlati, Scendendo nella piazza principale del ai Brancaleoni, ai Malatesta ed ai paese, Piazza Garibaldi, si trova il grazioso Montefeltro. Proprio Federico da Monteatro intitolato al maestro Angelo Marini. tefeltro, nel 1474, la fece restaurare dalNel 1605 Orazio Fregoso fece costruire in l’architetto militare senese Francesco di capo alla piazza, a spese del popolo e del Giorgio Martini. Nel frattempo Agostino Rettorato, il “Palazzone”, attuale sede Giovanni Fregoso sposava la figlia di municipale. Il Teatro fu ricavato pochi anni Federico, Gentile Feltria, ottenendo in dote più tardi ed era composto della sola platea i territori santagatesi. Nel 1506, poi, e del solo palcoscenico. Nel 1723 ebbe iniOttaviano Fregoso venne infeudato da zio l’edificazione del primo ordine di palchi Guidubaldo I della contea di Sant’Agata ad opera della Società Condomini, e fu Feltria per tre generazioni, come segno di completata fra il 1743 ed il 1753 da riconoscenza dei servizi militari svolti in Giovanni Vannucci, che realizzò il secondo difesa del Ducato d’Urbino contro Cesare e il terzo ordine di palchi. La struttura della Borgia. Questa famiglia trasformò la rocca Cavea, delle colonne portanti e del palco è in residenza signorile, sicuramente molto completamente in legno. Le balconate del grande, data che testimonianze scritte racsecondo e terzo ordine sono decorate con contano che tra il 1631 e il 1632, la famitempera e raffigurano drappi e trine. Sul glia ospitò i Cardinali Antonio e Taddeo proscenio vi sono medaglioni contenenti Barberini, con il loro numeroso seguito. dipinti ad olio raffiguranti: Angelo Mariani, Nel 1715, come evidenzia un Vincenzo Monti, Carlo epigrafe incisa sul portale, la Goldoni, Vittorio Alfieri, rocca, dopo essere tornata Metastasio. Sul soffitto sotto il dominio della Chiesa, della platea, agli angoli, vi venne restaurata a spese della sono altri quattro medaReverenda Camera Apostolica, glioni, raffiguranti gradi per opera di Pietro e Marino personaggi della storia Severi, santagatesi di nascita, locale. Il sipario del proal servizio di Papa Clemente XI. scenio è costituito da un Negli utlimi due secoli, poi, dipinto di Sant’Agata ebbe destinazioni diverse: dapFeltria, dovuto a un paeprima Convento dei Frati Minori saggista dell’Ottocento, il Conventualiche che vi costruiFaentino Romolo Liverani rono accanto la piccola chiesa che tanto operò tra Il soffitto e la balconata dedicata a San Francesco della Marche e Romagna. superiore del teatro Rosa, poi divenne sede per L’attività teatrale fu sem- pre di gran tono. Il 22 Maggio 1986, la Società Condomini ha ceduto al Comune questo teatro. Nel 1993 il grande Vittorio Gasman ha scelto questo teatro per il suo Recital della Divina Commedia trasmesso da rai TV. Nel 1994 sono iniziati i lavori di restauro della struttura, terminati nel 2002, che hanno riportato il teatro Mariani all’antico splendore. Un vero gioiellino, da lasciare i visitatori a bocca aperta. Nel piccolo centro romagnolo si sono poi concentrati diversi conventi: quello di San Girolamo, all’interno del quale si trova anche la Chiesa della Beata Vergine delle Grazie, definita la più bella di tutto il borgo. Il Convento delle suore Clarisse e quello delle suore Dorotee, posti l’uno di fronte all’altro, che ospitavano, per l’occasione, dei bellissimi presepi statici. Ed infine il convento dei Frati Cappuccini, risalente al 1575 ed oggi casa di preghiera e di accoglienza per fedeli e visitatori. Da non dimenticare una simpatica e singolare fontana: la fontana della lumaca, dalla caratteristica forma di questo animale. La fontana a forma di lumaca TRADIZIONI E FESTE Da ben ventisette anni a Sant’Agata si svolge la rinomata e prestigiosa Fiera Nazionale del Tartufo, essendo esso uno dei prodotti tipici locali, di cui il sottosuolo santagatese è molto ricco. La fiera si svolge durante tutto il mese di Ottobre. Ogni domenica, infatti, numerosi appassionati si ritrovano a passeggiare per le vie del paese gustando il sapore e l’odore di questo pregiato cibo. A solo un mese di distanza, poi, inizia il periodo natalizio e da ormai quindici anni Sant’Agata è stato nominato il paese del natale. Anche in questo caso frotte di bancarelle, tutte le domeniche del mese di Dicembre, affollano la cittadina, offrendo ai visitatori curiosi tante idee regalo per questa splendida festa. E se nel periodo invernale a farla da padrone sono queste due radicate manifestazioni, il periodo estivo è ancor più ricco di feste varie, animate da musiche e balli che non fanno di certo annoiare gli abitanti e che attirano l’attenzione dei paesi limitrofi. Campo de’ fiori Come eravamo 25 CHE BELLO LEGGERE UN LIBRO E’ vero che il progresso non si può bloccare, che la tecnologia ha ormai raggiunto vertici difficilmente superabili, per offrire all’uomo strumenti atti a migliorare la sua esistenza, ma quando vedo che è stato di Alessandro Soli inventato addirittura “L’ ipod-book” in parole povere “il leggere un libro” o quant’altro, sul telefonino, allora permettetemi un piccolo “voltastomaco”. Ognuno è libero di fare come vuole, gestire la propria cultura come meglio crede, toccando lo scorrimento di quel prezioso oggetto che ha sul palmo della mano, ormai divenuto “status simbol” delle nuove generazioni. Che volete, io sono all’antica, è vero leggo poco, sicuramente dovrei farlo di più, ma lasciatemi almeno la gioia di sentire tra i polpastrelli la consistenza della carta del libro-libro, quello vero, quello che fin da piccoli eravamo abituati a leggere, prima a scuola, per dovere, poi crescendo, per piacere. Non posso tradire la mia mensile rubrica del “Come eravamo”, penso perciò che queste mie riflessioni, calzino a pennello. Quante volte leggendo un libro, abbiamo piegato il margine in alto della pagina, facendo un’orecchietta a triangolo, segnalibro improvvisato, marchio facilmente individuabile, per la prossima ripresa della lettura. Quante volte al termine di una giornata, quando la televisione terminava le sue trasmissioni in ore ancora decenti, coricandoci abbiamo ripreso il “nostro libro-libro!”, e ci siamo rituffati in quella storia, scritta per noi da un nostro simile, magari per farci riflettere e sognare e, perché no, per farci cadere dolcemente tra le braccia di Morfeo. Si può ancora fare, anzi si deve ancora fare, si deve fare ancora di più. Il mio è un invito alla lettura, di qualunque genere essa sia, pur che si faccia. Non sono un editore, non sto facendo propaganda a librerie o biblioteche, sto semplicemente esprimendo il mio punto di vista. E poi la gioia, la piccola soddisfazione che si prova quando si arriva all’ultima pagina, quando senti di aver compiuto una piccola, piccolissima impresa. Quasi non te ne accorgi, se il libro ti è piaciuto, viceversa, tiri quasi un sospiro di sollievo, come una liberazione, se ti sei letto “un mattone” (permettetemi la rima, a me tanto cara). A questo punto non me ne vogliano “i tecnologici”, che a modo loro riescono a leggere libri a caratteri bianchi su schermi neri, che voltano pagina a mo’ di impronta digitale, che mostrano al vicino “ quell’ io ce l’ ho e tu no “. Vuoi mettere quel caratteristico profumo di stampa che solo la carta impressa sa dare, ai voglia ad annusare l’ ipod che è inodore e ti gela pure il naso, tant’è freddo! Campo de’ fiori 26 Una “Fabrica” di ricordi Personaggi, storie ed immagini di Fabrica di Roma L’ultima locomotiva…… ‘o ciuff ciuff N ei primi del ‘900 le Ferrovie dello Stato inauguravano la linea Orte – Civitavecchia. La realizzazione della tratta era stata complessa e, per livellare il di Sandro Anselmi tracciato, s’erano spianate colline, scavate gallerie e realizzati ponti (il più ardito quello di ferro a Ronciglione, divenuto anche set cinematografico per la sua spettacolarità). L’impegno della manodopera locale, aveva portato, poi, un po’ di benessere alle povere famiglie dei contadini che avevano prestato volentieri le braccia più forti alla realizzazione dell’opera. La ferrovia attraversava molti paesi e, partendo da Orte fino a Capranica, questi erano: Bagnolo, Gallese, Corchiano, Fabrica di Roma, Caprarola, Ronciglione, Madonna del Piano. Quando arrivava fino a Civitavecchia molti la usavano per andare al mare ed anch’io ricordo di esserci andato con i miei, come pure per andare al Carnevale di Ronciglione. Mi ricordo ancora le carrozze piene di gente ed il fumo acre della locomotiva che rientrava dai finestrini… La tratta Capranica – Civitavecchia, venne smessa negli anni ’60 e, nonostante l’ingente stanziamento di trecento miliardi delle vecchie lire, speso per migliorarla, essa non fu più riattivata. La linea Orte – Capranica, era transitata da ben diciotto treni al giorno, a partire dalle La stazione oggi ore 4,20 del mattino (che io prendevo per andare all’università), all’ultimo delle 22,15. Di questi ve ne erano due merci che provenivano da Orte carichi di materie prime per le ceramiche di Civita Castellana, arrivate fin dalla Germania, e tanti altri prodotti per le industrie locali. Anche gli stabilimeLa stazione di Fabrica di Roma, nei primi anni del ‘900 nti Torre erano clienti assidui della ferrovia per la spedii passaggi a livello vennero elettrificati ed i zione delle nocciole. casellanti, che per tanto tempo hanno Vi era una compagnia di facchini (La svolto il loro lavoro prezioso e puntuale, Carovana) che era in servizio permanente, vennero pian piano messi a riposo. formata da Franco Mazzasette, Vittorio Negli anni ’90, però, le ditte di trasporti Torricelli, Enzo Pazielli, Sandro Mecarelli e preferirono andare a caricare direttamente Ivo Ciceroni. a Civitavecchia (?), calò drasticamente Molti gli assistenti che vi hanno prestato anche il numero dei pendolari per la ormai servizio quali Filippo Sberna, Sandra scarsa richiesta di manodopera dalla capiMaggi, Enzo Peruzzi, Leonello Agostini, tale ed il transito di treni si ridusse a quatausiliari come Ivo Carosi ed Adriano tro al giorno. Così, nel 1993 la ferrovia fu Capotondi e titolari come Alberto chiusa definitivamente. Mancinelli che abitava, con la famiglia, al Si era detto che sarebbe stata ripristinata piano superiore. con l’apertura dell’ aereoporto di Viterbo, La stazione di Fabrica di Roma aveva due ma le ultime vicende hanno allontanato peculiarità: la ricchezza d’acqua dovuta definitivamente questa possibilità. all’approvvigionamento diretto dalla fonte dei Salvani che riempiva costantemente il Fra i tanti pendolari che andavano a Roma serbatoio da mille quintali, per lavoro o per studio, c’ero anch’io, e ed il raccordo su rotaia con quante corse per rincorrere quel treno che la ferrovia della Roma Nord, arrivava veloce nella notte, quante volte poco distante. sono salito in corsa dallo sportello della Tutti i materiali, infatti, che Littorina, che era già ripartita…… dovevano essere usati dalla Sonni profondi accompagnavano spesso il Roma Nord per la manutennostro lungo viaggio, da svegliarsi quando zione della linea, venivano s’era già all’arrivo. Nando e Graziella immessi nella loro rete ferPolidori, Enzo Carofei, Doriano Pedica… roviaria dalla stazione di quanti compagni di viaggio. Fabrica di Roma. Quei treni che, a partire dal ciuff ciuff ad Negli anni ’90 vennero sostiarrivare agli ibridi meccano-elettrici, hanno tuite le vecchie traverse di scandito le ore di lavoro dei contadini che, legno con quelle di cemennei campi, senza orologio, si regolavano to, e così pure il binario che con le loro corse, oggi sono solo nei ricorpassò da 36 a 60 (unità di, e la vecchia stazione fa la guardia ai identificativa della portata binari vuoti, arruginiti dal tempo che cormassima), che è la stessa rono verso un orizzonte senza meta. della linea direttissima. Tutti Campo de’ fiori 28 Associazione Artistica Ivna ANGELO BINI UMANESIMO ECONOMICO, LETTERARIO O POETICO ? Se vi capitasse di identificare il romanzo di Bini in una sorta conoscere Angelo di Poesia raccontata con parole che rimBini, sapreste che è balzano al ritmo delle corse, dei giochi, un uomo munito di delle voci di quell’ambiente libero, piace“souplesse”, eleganza volmente selvaggio, ma nel quale si coglie e disinvoltura, che ha il riflesso di appartenenza alla Terra dei scritto molte poesie, Makarenko che vivono immersi in un un racconto e diversi mondo svincolato dalla meccanizzazione, saggi scientifici in ecomodulato dal suono della Terra dei fiori. nomia, in particolare Nel romanzo non è assente la Poesia che della Prof.ssa sulla storia della ragiopermette all’autore di esprimere concetti Maria Cristina neria…Si sa, però, la complessi. Bigarelli lingua batte dove il Bini poeta appare in tutta la sua flessibilidente duole ed i sogni corrono lungo il filo tà di essere compiuto enunciando poche della passione e così Bini rincorre i suoi parole, alla maniera di Don Milani. I sentisogni scrivendo un racconto dal titolo “The menti sono la fonte di ispirazione della Flower’s Sound” nel quale gli ambienti del prosa ritmata che, partendo dal vago desiSud America sono descritti in modo miraderio di analizzare, enuncia anche situabilmente realistico senza averli mai visti al zioni politico-sociali senza ridondanze perpari di Salgari , che abilsonali, ma volendo mente descrisse degli soltanto dire che ambienti mai visitati. quel problema esiAppassionato degli scritti ste e “stop”! di Fidel Castro sulla guerL’importanza che riglia cubana e delle vicenAngelo Bini accorde di Che Guevara in da all’approfondiBolivia, è riuscito con mento personale destrezza a ricostruire una della letteratura storia alquanto singolare italiana, nel senso facendo “incarnare” il più spumeggiante ruolo di “terzomondista” ed emozionante ad una ragazza Ameridel termine, fa sì cana, nata a Houston. che possa abbanIl Romanzo, che profondadonarsi alle promente entrò subito in sinfonde e sistematitonia con Libero Bigiaretti che avventure coe con Bompiani, sviluppa il me riparo, difesa filone socio-politico in uno scenario sfarzodell’alto concetto storico-letterario di so e fantastico in un bell’ intervallo poeti, romanzieri e saggisti nell’area italiaambientato in Siberia, zona nella quale na. La sua è una vera e propria formaziovive un popolo, che non esiste, che Angelo ne personale che coinvolge l’ “anima umaBini immagina essere appartenente alla nistica” attraverso la biografia stessa dei Catena degli Anaonskie e che stanzia in grandi autori, che compenetra la storia forma circolare sul territorio siberiano. della letteratura. Immagina una grande vallata dove questo Il senso terreno viene attribuito alle lettupopolo, in simbiosi con il cavallo, compie re da lui affrontate nel corso degli anni libere corse, grandi feste, facengiovanili e non, che ben do respirare al lettore l’aria fredevidenziano una formada di quei luoghi e le “desertizione di base economiche” atmosfere particolarmente co-sociale di respiro finePorgo il pensiero. incolte, essenzialmente ospitali, mente umanistico. Bini A te. comuni ai popoli oriundi di formazione tecnicodell’Afganistan, narrando giochi scientifica indotta e Tu e corse senza vincoli, quasi imposta da volontà al chinar del viso senza meta…ambiente e storia esterna alla sua indole, con arrangiamento immaginati sviluppa alla scuola raccogli due gocce di dall’autore più di trenta anni fà, superiore gli studi della mare. scritti e raccolti nel 1981. “The ragioneria e dell’econoVerde. Flower’s Sound” è il titolo che fa mia, discipline con molta Luce Il sorriso che sorge Se un pensiero ti precede lo ascolti, se manca lo crei. Spirito di verità Ispirazione alla vita. Ti alzi e gioisci a raccoglier le stelle. Serviranno a poco ma ornerai almeno di diademi l’anima tua così assente e silenziosa. L’impegno ... una cometa nella notte incantata e fugace? Oppur tu per l’altrui libertà? Tu stella già sei. Diademi gli occhi tuoi. Sorge, come il sole, il tuo sorriso. Dirada le lievi oscurità del giorno. Illumina l’anima ... sorprende il cuore. Sai donare ... ancora. tecnica di base, che sembrano inizialmente allontanarlo dalla sua intima passione, in realtà saranno il mezzo per avvicinarlo, poiché essendo cartesiane serviranno a descrivere lo svolgimento dei fatti e “stop”! L’ autore stesso le definirà discipline più umanistiche che scientifiche, poiché attengono alla società; teoria suffragata da alcune correnti di pensiero economico che determinano e intravedono osservazioni ed analisi finanziarie che si muovono con agilità e competenza nei “luoghi” di uno stile: allora l’economia umanistica è come la poesia, la letteratura che si aggira smarrita, come il “flaneur”, il giramondo di Campo de’ fiori Baudelaire nelle vie parigine, scrutando, però, questa volta non con distacco e indifferenza, ma con l’occhio del Vate di cui Angelo Bini è dotato, con l’animo profondo, sentendo le problematiche che si levano dalle labbra dell’uomo che hanno le loro radici nelle antiche Chiese Metropolitane della ragione sociale, nell’etica variopinta, nei principi e nei valori socio-globali di plurimillenaria tradizione umana…ecco allora che Bini, non trovando niente di deterministico e di matematico, in uno slancio naturalmente e istintivamente biologico, intuitivamente alchimico e poetico, dichiara che “l’economia è come la letteratura”, perché l’approccio con il fenomeno economico è di tipo letterarioumanistico, restituendo così a questo ambito un’anima sociale, non più inaridita da dati e date, segni e sogni angosciosi, da linee e da leggi, ma arricchite dalla mente dell’uomo che cerca di interpretare la natura, la realtà, la società in un modo derivante dall’umanesimo, cioè dalla mente dell’economista stesso. E’ per questo che in Economia, come in Poesia non esiste la verità, ognuno ha un suo punto di vista soggettivo, che si schiera, si oppone nell’ampio panorama della contemporaneità. Fermarsi alle regole matematiche sarebbe affievolire la trasmissione del flusso autentico dell’evoluzione economica, così come oggi per Bini Poeta, paladino del verso leo- 29 pardiano, sarebbe troppo vincolante scrivere i suoi pensieri con paroTuona forte mentre il temporale investe ogni angolo delle le regolamentate nostre terre. dalla metrica. Il La luce folgorante illumina l’aria resa cupa e nera dalle verso libero per nuvole minacciose e furenti che avanzano in cielo. Angelo Bini ben Il vento spazza via le foglie secche che non vanno a posarsi identifica il suo negli anfratti ma volteggiano impazzite e piega con violenza poetare che scai pali che sostengono le viti. turisce dalla passione di esprimere Ora, prive di una guida, volteggiano su se stesse e si il dato sentimenagitano come consunte da un tormento interiore. tale come esaltaCadono i rami secchi degli alberi. zione dei sentiGli uccelli, con le piume arruffate dal vento, si rifugiano menti di ispiraziodentro le fitte mori. ne “a pronta preLa campagna, nel suo aspetto invernale, è sconvolta e rotto sa”. il suo silenzio. Qualsiasi voce, La pioggia crea ruscelli tempestosi che tracciano nel terreno profumo, immagiferite profonde. ne, suono, ricordo possono essere Il contadino guarda il cupo orizzonte. colti e sensibilTace. mente fissati sul Si chiude in sé. foglio…per non La terra già l’attende, ha bisogno di cure, ha fiducia nella perderli, per non pazienza sua, nel suo nuovo furore dimenticarli, ma soprattutto per rileggerli e plasmare con essi un’idea, una un’altra fase, spaziando così nell’animo forma di pensiero coadiuvato dal cuore. alla scoperta dell’ inconosciuto…in un Un cuore, quello di Bini, che si immerge silenzio che non determina soltanto uno nel misticismo, nel sentimentale-affettivo stato, ma spalanca le porte ad un luogo, il e poi in una “escalation” socio-politica limbo delle voci, dei suoni, dei profumi, dei supera ogni volta una fase, approda in ricordi… Bufera Un opera lirica di grande respiro Bomarzo di Alberto Ginestra: a quando - l A queste latitudini poco dirà il nome di ALBERTO GINESTRA, che, invece, in Argentina è considerato uno dei maggiori musicisti del XX secolo. Ma allora perché lo vogliamo ricordare proprio qui, nel di Secondiano Zeroli viterbese? Semplicemente perchè il maestro Ginestra compose, nel 1967, l’opera lirica “Bomarzo”, dedicata al celebre “Parco dei Mostri”, che ha dato una notorietà internazionale al paesino della Tuscia. E a questa notorietà ha contribuito non poco, proprio il musicista argentino, che riuscì ad organizzare, nello stesso anno della sua composizione, una spettacolare esecuzione al “Lisner Auditorium” di Washington. L’opera venne poi allestita in molti altri teatri del mondo, come il “Metropolitan” di New York o il “Covent Garden” di Londra, ma mai fu possibile metterla in scena in Italia. Le ragioni sono essenzialmente due: la prima è che l’opera presenta un impianto scenico masto- dontico e di conseguenza molto costoso, la seconda è che la trama del libretto venne immediatamente “bollata” come immorale nei contenuti e scabrosa nella forma. Adesso, però, a quarantaquattro anni dalla sua stesura, non crediamo che la seconda ragione rappresenti più un ostacolo serio al suo eventuale allestimento. Resta certo la prima ragione, quella economica, molto difficile da superare, prova ne sia che una trentina di anni fa, l’Ente Provinciale del Turismo di Viterbo cercò, invano, di far inserire l’opera nel cartellone del “Festival dei Due Mondi” di Spoleto, e in quello del “Teatro dell’Opera” di Roma. Nei mesi scorsi, la figlia del musicista, morto nel 1983, GEORGINA GINESTRA , è stata bene accolta dalle autorità della provincia e chissà, se nel corso della visita, sia stato toccato il “dolente tasto” del possibile allestimento dell’opera lirica? Per il “Parco dei Mostri” sarebbe un’ulteriore spinta di conoscenza, per l’intera provincia un impulso formidabile, che darebbe un po’ di ossigeno al beccheggiante turismo provinciale. Certo, in tempi, come questi, di tagli e di risparmi è un po’ azzardato prevedere qualcosa di buono in questo campo, ma se vogliamo invertire la rotta, è proprio dalla cultura e dalla musica che dobbiamo ripartire. L’attesa comincia e lo sperare non costa niente. 30 Campo de’ fiori La storia di Bl a i n i u q r a T Mi chiamo Claudio Bondi,sono il responsabile del settore medico (Settore Life) per l Onlus Semi di Pace International, un’ associazione di volontariato attiva in vari paesi del mondo. (www.semidipace.org) Siamo appena tornati dalla terza missione sanitaria (le prime due sono state effettuate a ottobre dell’anno scorso e a febbraio di quest’anno) in Burundi, dove siamo stati tutta la metà di ottobre, come di consueto l’ospedale di riferimento è quello di Bururi, un ospedale in una zona del sud del Burundi,ci siamo attivati per dare assistenza specialistica nel settore oculistico dando vita a quello che abbiamo chiamato “Progetto Luce” che ha tre priorità: permettere a tutta la popolazione della zona e dei villaggi vicini di poter avere un controllo gratuito della vista e, se necessario, la prescrizione ed il confezionamento di occhiali correttivi; monitoraggio dei pazienti affetti da cataratta, tracoma ed oncocercosi;formazione di medici ed infermieri in loco. Visitando un ospedale e camminando per i corridoi o i giardini malconci e sporchi, si notano donne e bambini che sembra aspettino da chissà quanto tempo. Sono in attesa, in attesa di essere “rilasciate” loro stesse o il loro marito. Qui se non si paga la visita o la degenza, medica si rimane “ostaggi” del sistema; vieni obbligato a restare in ospedale fino a quando qualcuno non paga la parcella del medico che ti ha visitato. Nel frattempo non importa se vivi o muori o se tua moglie e tuo figlio sono la fuori alla pioggia o nel fango, quello che importa è che visto che sei stato visitato o tuo figlio è stato visitato, per tornare a casa devi pagare. Per reperire poi uno specialista che possa controllare la vista e farsi prescrivere degli occhiali correttivi, dalle regioni più periferiche si debbono fare anche centinaia di chilometri e la percentuale di popolazione che può permetterselo è esigua. Dopo i primi due giorni passati ad allestire l’ambulatorio e la sala operatoria con il materiale stoccato nei locali della Curia Vescovile che avevamo portato nelle missioni precedenti e lasciato in loco, iniziamo a lavorare. Vengono visitate 434 persone e prescritti 35 paia di occhiali a bambini che porteremo il prossimo anno, ed operati 52 pazienti di cataratta. Tra tutte le difficoltà che giornalmente si incontrano, non esistono interventi di routi- Affetto da cataratta congenita ed oparato Dott. Bondi e dalla sua equipe, in Burundi ne, lavorare in queste condizioni non è semplicissimo, anche le cose più banali rendono i nostri interventi a volte molto faticosi e ”movimentati” quando, per esempio, l’energia elettrica se ne va nel bel mezzo di un intervento chirurgico e bisogna correre ad accendere il generatore; oppure quando anche questo si ferma perché un impiegato dell’ospedale lo spegne per risparmiare carburante. 52 pazienti operati tutti con la loro drammatica storia alle spalle, storie diverse che hanno un unico comune denominatore, i pazienti non vedono. Voglio raccontare quella di questo bellissimo bambino,che è rimasto ne cuore di tutti noi e che credo rappresenti bene il senso delle nostre azioni di volontariato. Questa è la Storia di Blaise Niyonyshu: un bimbo di tre anni originario del Burundi. Nella lingua locale,il Kirundi, il cognome non è scelto a caso o con leggerezza,ma assume un profondo significato,in quanto è legato ad un fatto, ad un avvenimento, o ad una speranza, e il capofamiglia lo assegna al bambino alla nascita, nel caso di Blaise il suo nome significa “Colui che tutto può”. Affetto da cataratta congenita ad entrambi gli occhi, Blaise è completamente cieco, quando lo visitiamo ci sente parlare in una lingua a lui sconosciuta, si vede che ha paura ed è frastornato, la mamma allora gli spiega, che noi siamo Buzungu, che nella loro lingua significa semplicemente “Uomini Bianchi”. Decidiamo di poterlo operare: monitor elettrocardiografico e saturimetro sono parte dell’attrezzatura che abbiamo portato quest’anno, ad integrare quella già portata nelle precedenti due missioni. Con la preziosa collaborazione di Sami, anestesista Egiziano presso l’ospedale di Bururi, viene addormentato ed intubato L’intervento procede senza intoppi, viene operato l’occhio destro ed inserito un cristallino artificiale di 20,50 diottrie. Blaise è sveglio, anche se un pochino intimidito e impaurito dopo l’intervento e per l’ambiente che non conosce, è per lui tutto nuovo, compresi questi medici “Buzungu” che ora finalmente vede! Nonostante il fatto che siamo diversi, in quanto bianchi e parlanti una lingua a lui strana, inizia a fare i primi sorrisi. I giorni dopo l’intervento procedono senza intoppi. I controlli sono tutti più che soddisfacenti. Siamo soddisfatti felici ed emozionati. Starà con noi in ospedale per tre giorni, contrariamente agli altri operati che tornano a casa il giorno seguente. Noi intanto, continuiamo con le nostre attività chirurgiche. Nei giorni seguenti ci accertiamo con un enorme contentezza che Blaise vede bene dall’ occhio operato. Lo rivediamo dopo una settimana, sorridente con indosso i vestitini che gli abbiamo rega- lato e gli occhiali che per i primi mesi lo proteggeranno dai raggi del sole. E finalmente sorride. Chissà se un giorno la speranza di un padre che ha chiamato il figlio “Colui che tutto può” non venga esaudita e quest’uomo,diventato grande, possa fare grandi cose anche grazie a Semi di Pace Intenational. Fino ad oggi tra il centro di sanità di Buta e l’ospedale regionale di Bururi sono state effettuate più di 1000 consultazioni oculistiche e 101 interventi chirurgici di cataratta. I dovuti ringraziamenti: L’equipe che ha permesso tutto questo da sinistra: Orietta, Vincenzo, Emilia, Bernard, Claudio, Chimena. Alla signora Ministro della Sanità Pubblica del Burundi Hon. Dr Sabine Ntakarutimana per averci autorizzato ad operare e messo a disposizione i locali dell’ospedale di Bururi. A sua Eccellenza Mons. Venant Bacinoni, Vescovo della diocesi di Bururi per la fattiva collaborazione A Sami, anestesista egiziano dell’ospedale di Bururri A Stefano Girelli, comandante della caserma dei carabinieri di Tarquinia e a tutti i suoi collaboratori che ci hanno permesso di fornire occhiali da sole a tutti i pazienti operati. Alla Madre Superiora Generale della Congregazione Discepole di Cristo, Suor Ildegonda e a tutte le consorelle che hanno collaborato come interpreti. A Monsignor Leonidas, Don Firmini e Suor Maria Goretti che ogni volta di più ci confermano la loro amicizia e vicinanza. A tutti i volontari dell’associazione che hanno collaborato alla buona riuscita della missione. Il responsabile settore LIFE Claudio BONDI www.semidipace.org Offerte libere: c/c bancario n. 281 intestato a Semi di Pace International Onlus Settore Life IBAN IT97S0706773290000000000281 Banca della Tuscia Credito Cooperativo Agenzia Tarquinia Causale del versamento: Oculistica Burundi c/c postale n. 98730732 intestato a Semi di Pace International Onlus Settore Life 32 Campo de’ fiori Preservare l’innocenza dei giovani Nei paesi occidentali, dove il consumismo regna sovrano, sfruttando specialmente l’immagine, insieme all’assenza di un’etica, di regole fossero anche tribali, dove la trasgressione sembra proporsi come indice di modernità e di del Prof. Massimo libertà, i giovani tenMarsicola dono a perdere la loro innocenza in età sempre più precoce. Sono assaltati da una miriade di stimolazioni tutte volte a far loro guadagnare , prima possibile, l’età adulta. Quasi che fosse liberatorio, questo traguardo. Nessuno si preoccupa di custodire l’innocenza dei bimbi, di considerarla, anzi, un valore aggiunto, proprio perché si vive in una società smaliziata, dove l’innocenza è venuta a mancare del tutto. Ciò evoca l’immagine poco fiabesca di streghe e stregoni che danzano instancabili allo scopo di attirare a sé gli ultimi buoni rimasti. Dà l’idea di una società corrotta e corrosa dai vizi, alla quale non resta altro da fare che coinvolgere financo i bambini. In effetti, le cronache degli ultimi anni attestano che quanto sto dicendo è ancora, probabilmente, una tesi di basso profilo, una sottovalutazione del problema. E’ noto, del resto, che chi è incapace di fare il bene, vuole attrarre al male tutti quelli che incontra. Ma rivolgendomi agli adulti dico di cambiare vita. Dico di purificarsi. E anziché continuare a fare il male suggerisco di cominciare a fare il bene. Si ricominci con piccoli ma nuovi gesti quotidiani; si rinnovi così la propria vita senza cercare palcoscenici o improbabili notorietà e plausi. E si comprenda quanto importante possa essere cercare di dare una buona educazione ai giovani che, in tutta evidenza, costituiscono la più grande risorsa a disposizione della nostra società. E’ un dovere preservarli nella loro innocenza ed educarli ad essere uomini e donne, cittadini responsabili, capaci di prendere in mano, da subito, il proprio destino. Che, voglio ricordarlo, è quello di passare dalla condizione di vizio del ‘fatto di terra’, alla condizione di virtuoso propria del cielo (M. Marsicola, L’età della terra e l’età del cielo, 2004). Viene il sospetto che le trasgressioni giovanili siano diventate, più che altro, una sorta di metro, di unità di misura per misurare il grado di cecità degli adulti, messa da queste, ripetutamente alla prova. Campo de’ fiori 33 IL NOSTRO TRICOLORE Quest’anno si festeggiano i 150 trascorsi dall’unificazione dell’Italia. In questo secolo e mezzo la nostra nazione è molto cambiata,sono cambiati i modelli di riferimento ma il nostro di Francesca Pelinga tricolore è sempre li pronto a rappresentarci e a ricordarci coloro che combatterono e morirono per un Italia forte ed unita e sotto il quale ci sentiamo tutti uguali . Per questo vorrei ricordare brevemente la sua storia:nell’antica Roma l’esercito durante le battaglie si muoveva dietro al “labaro”, bandiera imperiale costituita da una insegna rossa posta all’estremità di un asta. Il culto dell’insegna era forte tanto che si estendeva anche a stendardi e vessilli di legioni e coorti e durante l’impero di Augusto quello piu importante raffigurava un aquila, perdere il vessillo durante una battaglia era considerato un disonore. Durante il Cristianesimo prima di una battaglia le insegne venivano benedette,dall’uso di benedire a quello di fare una croce sulla bandiera il passo fu breve. Con la nascita dei Comuni ogni famiglia importante e ogni fazione politica aveva il suo emblema da esibire. Nel 1500 il cavaliere che portava la bandiera sul campo era l’alfiere , il suo compito era di stare in prima linea ed innalzare le insegne del proprio schieramento per infondere coraggio ai soldati. I colori della nostra bandiera, che sono una variante della bandiera della rivoluzione francese, fecero la loro comparsa nel 1794 grazie a due studenti patrioti dell’università di Bologna Luigi Zamboni, bolognese, e Giovambattista De Rolandis, originario della provincia di Asti, che unirono il bianco e il rosso delle rispettive città al verde colore della speranza. Si erano prefissi di organizzare una rivoluzione per ridare al Comune di Bologna l’antica indipendenza perduta con la sudditan- za agli Stati della Chiesa. La sommossa, nella notte del 13 dicembre, fallì e i due studenti furono scoperti e catturati dalla polizia pontificia, insieme ad altri cittadini. Avviato il processo, il 19 agosto 1795, Luigi Zam-boni fu trovato morto nella cella denominata “Inferno” dove era rinchiuso insieme con due criminali, che lo avrebbero strangolato per ordine espresso della polizia. L’altro studente Giovanni Battista De Rolandis fu condannato a morte ed impiccato il 23 aprile 1796. Napoleone quando il 15 maggio 1796 entrò a Milano impose che le coorti della Le-gione lombarda del-la Repubblica Transpadana avessero uno stendardo tricolore, verde, bianco, rosso, non era però ancora una bandiera nazionale. Nell’ottobre dello stesso anno il tricolore assunse il titolo di bandiera rivoluzionaria italiana ed il suo verde, proclamato colore nazionale, divenne per i patrioti simbolo di speranza per un migliore avvenire. L’anno dopo quando Napoleone occupò l’Emilia Romagna dette vita alla Repubblica Cispadana (il 7 gennaio 1797) e i tre colori ne divennero il vessillo. Il modello era quello francese ma le strisce erano orizzontali e al centro c’erano le iniziali ”R” e “C” più una faretra con 4 frecce a simboleggiare l’unione fra le città di Reggio Emilia, Bologna, Ferrara e Modena. Con la Repubblica Cisalpina del 1797, nel 1798 le strisce prima orizzontali divennero verticali. Nel 1802 ci fu un nuovo cambiamento,la Cisalpina divenne Repubblica Italiana e la bandiera cambiò di nuovo e divenne quadrata a fondo rosso, nel quale era inserito un rombo a fondo bianco in cui era inserito, a sua volta, un quadrato a fondo verde. Nel 1804 Napoleone fu incoronato imperatore dai francesi; divenne, nel 1805, anche re d’Italia la bandiera cambiò nuovamente, bianca al centro delimitata da quattro triangoli di cui due verdi e due rossi e durò fine al 1814 caduta di Napoleone. Poi dopo il Congresso di Vienna il tricolore sparì, riapparve nel 1831 quando divenne il vessillo della Giovane Italia di Giuseppe Mazzini. Carlo Alberto di Savoia combattè con il tricolore sovrastato da una corona, la prima guerra d’indipendenza, e il 17 marzo 1861 divenne la bandiera del Regno d’Italia. Nel 1944 Mussolini con la Repubblica Sociale Italiana sostituì la corona con un’ aquila. Il 2 giugno 1946 l’Italia divene Repubblica e optò per il tricolore semplice senza stemmi, ma l’azzurro, simbolo dei Savoia, è rimasto nella nostra tradizione: è infatti il colore della nostra nazionale. Mi sembra doveroso anche parlare del nostro inno che fu scritto nel 1847 dal giovane Mameli, ventenne genovese, studente, patriotta, e fu musicato a Torino da un altro genovese, Michele Novaro. Esso, subito divenne il canto più amato durante il Risorgimento e lo fu anche negli anni a venire. Giuseppe Verdi, nel suo Inno delle Nazioni del 1862, affidò proprio al Canto degli Italiani e non alla Marcia Reale, il compito di simboleggiare la nostra Patria, fu quindi naturale che il 12 ottobre 1946 divenisse l’inno nazionale della Repubblica Italiana. Campo de’ fiori 34 IL MURO DI VIA DEL FORTE del Prof. Architetto Enea Cisbani Stemma del palazzo Andosilla in piazza di Massa Ribadiamo l’oggetto della nostra ricerca: nel 1854 l’antica piazza di Massa - l’attuale piazza dei Martiri delle Fosse Ardeatine - venne praticamente chiusa con un alto muro collocato su via del Forte e sbarrando, nel contempo, l’accesso da via del Governo Vecchio, al fine di poter ricavare un giardino di vaste dimensioni a servizio e ad uso diretto del palazzo Andosilla che venne trasformato in seminario diocesano. Il palazzo era di proprietà dell’omonima amministrazione, fondata a Civita Castellana nel 1834 per amministrare i numerosi beni, scudi - case - terreni, donati dalla marchesa Orsola Andosilla al comune di Civita Castellana e concesso nel 1853 in locazione alla diocesi civitonica quale nuova sede del seminario cittadino. La stessa via del Governo Vecchio venne a trovarsi, dunque, praticamente chiusa e con un unico accesso diretto da piazza del Duomo e un altro secondario da una via limitrofa. Gli stessi abitanti della via si trovarono, allora, in una situazione di estremo disagio e costretti a vivere in un contesto urbano angusto e soffocante. Una situazione che venne aggravata nel 1856 da una epidemia di colera, una delle tante che in quel secolo funestarono Civita Castellana. Prima di addentrarci nella trattazione della complessa vicenda dagli imprevisti risvolti giuridici come vedremo nel proseguo della nostra trattazione, è essenziale descrivere la conformazione attuale della piazza, una delle più antiche del nostro centro. È di forma trapezoidale, delimitata a nord da via del Forte, via di Porta Rupe e via di Borguccio; ad est, da fabbricati di abita- zione risalenti al sec.XVI; a sud e ovest, dall’imponente massa architettonica di palazzo Andosilla la cui proprietà, eccettuate alcune unità immobiliari, è dell’amministrazione comunale. Il palazzo in esame è stato completamente ristrutturato nel XVII sec. inglobando precedenti strutture architettoniche del ‘500 e modificando totalmente l’antico edificio appartenuto alla famiglia Petroni, di cui l’ultimo proprietario fu il conte Alessandro, prima del definitivo passaggio alla famiglia Andosilla. Nel 1898, il lato delle scuderie, oggi adibito all’ufficio relazioni con il pubblico del comune, venne completamente modificato sopraelevando la struttura di alcuni piani per adibirlo a sede delle scuole comunali. Nel 1924, il geometra civitonico Ugo Favalli redige il piano di restauro dell’intero organismo e in particolare dell’ultimo piano che venne adibito a case di abitazione per ospitare le numerose famiglie indigenti del tempo. La vicenda del muro di via del Forte, ha inizio il 25 settembre 1725, quando il vescovo Giovanni Francesco Tenderini elesse quattro deputati con il compito di studiare la creazione del Seminario di Civita Castellana e del relativo finanziamento attraverso l’imposizione di una tassa del 3% calcolata sui cespiti delle entrate correnti di alcuni organismi pubblici e religiosi. Il vescovo non ebbe però la consolazione di vederne l’apertura, in quanto nel 1739 passò a miglior vita e il seminario locale non era stato ancora aperto. Il problema ancora irrisolto era quello di trovare una sede adatta con annesso giardino e cortile, ritenuto fondamentale nell’organizzazione dei servizi e delle attività di un seminario. Il diretto successore, il vescovo mons. Bernardino Vari, concluse l’opera del Tenderini e nel 1744 fece allora restaurare il palazzo Soderini in via Panico, avendolo ricevuto in donazione dall’abate Ludovico Soderini. Il 14 maggio 1746, dopo alterne e fortunose vicende, il seminario venne aperto e rimase in funzione nella sede di via Panico fino al 1749, quando il comune di Gallese citò in giudizio al tribunale del- l’immunità ecclesiastica il vescovo di Civita Castellana per aver assegnato al mantenimento del seminario una rendita, peraltro assai modesta, prelevandola dall’eredità Gargani, un ricco possidente gallesino. I gallesini vinsero la causa e il nostro seminario venne chiuso. Nel 1758, la sacra congregazione dè Vescovi e regolari, ordina al vescovo Sante Lanucci di riaprire il seminario e grazie alle donazioni del popolo civitonico e avvalendosi dell’assegnazione di alcune rendite, il seminario venne riaperto il 6 novembre del 1759. La vita del seminario fu dura e contrassegnata dalla sfortuna, tanto che nel 1789, venne nuovamente chiuso, anche a causa degli avvenimenti politici del tempo. Nel 1802, il palazzo Soderini, sede del seminario, venne completamente devastato e saccheggiato dalle truppe Francesi e trafugata la ricca biblioteca dell’abate Soderini, nonché numerosi dipinti che vennero portati in Francia, dove attualmente si trovano. Fu riaperto dal vescovo De Dominicis nel 1814, ma subito chiuso. Finchè il 19 aprile 1816, avvenne la svolta. Quel giorno, infatti, in Roma con atto notarile rogato dal notaio Vincenzo Falaschi e con editto Apostolico, furono concessi al Vescovo di Civita Castellana tutti i locali dell’ex convento dei frati conventuali di San Francesco nell’attuale piazza Matteotti, allora soppresso dall’ordine Francescano. Il vescovo Fortunato Maria Ercolani, potè allora riaprire il seminario sempre nell’originaria sede di palazzo Soderini. La vicenda del muro, come vedete, è assai complessa e intricata e proprio per questo bisogna ritornare indietro ancora di qualche anno, esattamente al 9 novembre 1810, quando il delegato del prefetto francese De Tournon, inviato da Roma, insieme agli artigiani civitonici, il capomastro Luigi Paolelli e il falegname Ermenegildo Pasquetti, si recano presso l’ex convento francescano di piazza Matteotti per ................... Continua al prossimo numero Campo de’ fiori 35 Antonio Poli: il giovane tenore viterbese protagonista del Concerto di Capodanno C’è voluto impegno, costanza, determinazione, talento (soprattutto!) ma – incrociamo le dita – finalmente ci siamo! Antonio Poli, viterbese di 24 anni, è stato protagonista del “Concerto di Capodanno”, dal Teatro “La Fenice” di Venezia! E’ stato l’ultimo della serie di tre concerti (30 e 31 dicembre 2010 e, ovviamente, 1 gennaio 2011) che hanno avuto luogo nella “Serenissima” e che sono culminati in quello che è stato trasmesso su RAI 1, in Eurovisione, dalle ore 12,20 il primo giorno dell’anno e che, da sempre, è una delle trasmissioni televisive più seguite ed apprezzate, in Italia ed all’estero. Antonio è stato l’unico tenore presente ad esibirsi sotto la direzione di Daniel Harding ed ha interpretato diverse arie della migliore tradizione lirica italiana. Un concerto ed un repertorio, quindi, non per i soli “puristi”, ma rivolto a tutto il folto pubblico del Capodanno e che, probabilmente, avranno più influenza sulla futura, radiosa (speriamo!), carriera di Antonio. Il 2011, infatti, si preannuncia denso di avvenimenti importanti, e se il buongiorno si vede dal mattino… Il 12 marzo Antonio debutterà, con il M° Muti, all’Opera di Roma, nel “Nabucco” di Verdi: sette recite a Roma e una a San Pietroburgo. Ancora diretto dal grande M° Muti, sarà poi la volta del prestigioso Festival di Salisburgo, nel “Macbeth”, sempre di Verdi. Nel mese di settembre si tornerà al Teatro “La Fenice” per il “Don Giovanni” di Mozart e poi… sono in ballo altre cose, almeno, della stessa importanza! Il passato di Antonio si chiama Mini Festival “Città di Viterbo”, concorso canoro da lui vinto nel 1998 e di cui è, attualmente, Presidente di Giuria. Antonio canta, infatti, da quando aveva 12 anni (era il 1998…): era un po’ meno alto, un po’ più “paffuto”, ma aveva già una voce che spaccava… si capiva subito che non ce n’erano molti come lui! Dopo le tempeste – ormonali e vocali – dell’adolescenza, e anni di studio di canto lirico, la sua più grande intuizione è stata quella di andare a cantare all’estero, dove ha ottenuto contratti sempre più importanti ed imparato a farlo anche in altre lingue! Dal 2008 Antonio canta nei teatri operistici di mezza Europa ed in America: Amburgo, Amsterdam, Berlino, Brema, Dresda, Graz, Montreal, Nizza, Salisburgo, Toronto, Valencia, Varsavia, Vienna, in rigoroso ordine alfabetico! Siamo solo all’inizio, no? p. Ass. OMNIARTS Paolo Moricoli Concerto “Natale senza confini” Il giorno 19 Dicembre 2010 alle ore 15:00 si è svolto a Civita Castellana nel Duomo dei Cosmati, il concerto “NATALE SENZA CONFINI” presentato dalla Scuola dell’Infanzia Gramsci, una scuola multicolore e quindi sensibile ai problemi dei bambini del terzo mondo, infatti il ricavato del concerto è stato devoluto in beneficenza all’associazione “IVAN ROSSI” per sovvenzionare gli studi dei bambini del Burkina Faso a cui bastano soltanto 50 € per andare a scuola un intero anno. Lo spettacolo è stato realizzato dall’insegnante di musica Daniela Settequattrini con le responsabili del progetto Francesca Pelinga e Cecilia Mancini e con la collaborazione delle insegnanti del plesso. Si sono inoltre esibiti all’organo il maestro Filadelfio Cordiali e il soprano Daniela Settequattrini Ma il momento culminante della manifestazione si è avuto con la canzone IL MONDO CHE VORREI di LAURA PAUSINI accompagnata da un video realizzato dall’insegnante Francesca Pelinga che ha molto commosso gli spettatori e la mamma di Ivan Rossi , che alla fine dello spettacolo ha ringraziato vivamente i genitori e le insegnanti. Il concerto si è concluso con due canzoni africane : WAKA WAKA e WAVIN’FLAG le cui coreografie sono state create dalle maestre di danza Francesca e Sara Antonelli. Alla manifestazione erano presenti il sindaco di Civita Castellana Gianluca Angelelli, il vice sindaco Danilo Corazza, l’assessore all’Istruzione Enrico Profili e l’assessore ai servizi sociali Letizia Gasperini , la docente Carla Fornaiolo come rappresentante del Dirigente Scolastico Alfonso Francocci. I bambini e le insegnanti dirette dall’insegnante Settequattrini hanno augurato a tutti Buon Natale con la. Canzone Oh Happy Day. Dopo il concerto in Piazza del Comune è arrivato Babbo Natale e la Befana che hanno distribuito caramelle e dolciumi vari a tutti i bambini della scuola dell’ infanzia, e a quelli presenti nella piazza di Civita Castellana. Emanuele Topino 36 Lo Swing porta il Jazz nelle case di tutti gli americani e quindi di tutto il mondo, poiché si identifica con la musica da ballo e diventa la naturale colonna sonora dell’America che si avvia ad essere la nazione guida del mondo occidentale. Il rovescio della medaglia è, però, costituito dal fatto che, per ottenere tutto ciò, il Jazz deve concedere molto al gusto del pubblico, dimenticando le sanguigne passioni della sua tradizione, la baldanza delle sue marce, la coraggiosa denuncia di talune situazioni. In breve, dimentica quanto di più suggestivo ed autentico aveva nel suo DNA ai tempi di New Orleans e del Blues. Ma tant’è, il nuovo corso piace a molti, perché consente di vendere dischi e firmare contratti economicamente molto validi. Sono però molti i musicisti che rimpiangono le vere qualità del Jazz e si adoperano contro l’imperante commercializzazione, a costo di diventare impopolari e guadagnare pochi dollari. Alcuni nomi: Charlie Parker, destinato a diventare il genio del Jazz moderno, Max Roach, Thelonious Monk, Miles Davis, ma soprattutto tale John Birks che, con il nome d’arte di Dizzy Gillespie, si impone con la sua musica apparentemente bizzarra nonché come personaggio, essendo egli capace di irridere apertamente il pubblico, di voltare le spalle alla platea, di presentarsi sul palcoscenico con cappello, cappotto e grandi occhiali scuri; è come se dicesse a chi lo ascolta: “ … attenzione, io suono perché mi va di suonare e, quindi, suono la musica che preferisco senza minimamente preoccuparmi dei vostri gusti … ”. Campo de’ fiori Siamo di fronte ad una formula coraggiosa e spregiudicata che colpisce immediatamente tutti, una piccola rivoluzione che in poco tempo accomuna tutti i musicisti e che, successivamente, coinvolge anche il pubblico. Dizzy Gillespie nasce a Cheraw nella Carolina del Sud, ultimo di nove figli di un modesto muratore di nome James che il sabato suona il pianoforte in qualche formazione locale e che muore allorquando Dizzy aveva appena dieci anni e non aveva ancora manifestato alcun segno di interessamento per la tromba mentre, potendo disporre di parecchi strumenti musicali presenti nella casa paterna, da bambino aveva provato a suonare il pianoforte. Nel 1930, appena tredicenne, prova con il trombone, ma essendo le sue braccia troppo piccole per imbracciarlo, ripiega sulla tromba e, avendo avuto modo di ascoltare alla radio un programma musicale trasmesso dal Savoy di New York, durante il quale si esibiva il suo idolo Roy Eldridge, decide di diventare suonatore di Jazz con questo strumento. Nel 1935, terminata la scuola ed essendo intervenuto il trasferimento della famiglia a Filadelfia in Pensilvania, John Birks, che proprio in questa città adotta il nome d’arte di Dizzy Gillespie, suona la tromba in formazioni locali, imita Louis Armstrong e, ascoltandoli alla radio, impara tutti gli assolo del suo idolo Roy Eldridge. Nel 1937 conosce una ragazza di nome Lorraine che nel 1940 diventerà sua moglie e con la quale resterà legato per tutta la vita. Essendo caratterialmente un “bastiancontrario” fatica molto a trovare lavoro nelle grandi orchestre Swing, non gli piacciono i luoghi comuni ed è portato a sfruttare le sue eccezionali doti tecniche; le grandi orchestre fanno a gara per levarselo dai piedi, ma lui risorge sempre, è il miglior trombettista del momento e quando, nei primi anni quaranta del secolo scorso, si unisce al saxofonista Charlie Parker, trova la strada giusta da percorrere. Egli definisce la sua musica Be-Pop. Le sue battute sono talmente singolari e bizzarre da colpire chiunque lo ascolti. Tra gli anni 1945 - 1950 diviene un simbolo del Jazz, oltre che uno spirito rivoluzionario e indipendente, e si impone sia alla guida di piccole formazioni nelle quali militano molti giovani rivoluzionari del Jazz, sia in grandi orchestre con le quali esegue anche musica cubana e africana, contribuendo ad introdurla tra il pubblico tradizionale americano. Quando nel 1993 muore a Englewood nel New Jersey, è amato ed ammirato da tutti poiché è riuscito ad influenzare intere generazioni di suonatori di tromba che, ovunque, hanno cercato di imitare il suo inconfondibile stile, preludio a quello che sarà identificato con il nome di Cool Jazz Jazz freddo. Campo de’ fiori 37 L’angolo del Bon Ton Orario e menø della fe In questo nostro nuovo appuntamento continueremo il discorso che abbiamo lasciato in sospeso prima della pausa natalizia, ci occuperemo dell’orario in cui svolgere la festa dopo la celebrazione di Letizia Chilelli del matrimonio e di cosa servire, appunto, in base al momento della giornata in cui si incontreranno parenti ed amici. Colazione Questa soluzione verrà preferita dopo una celebrazione effettuata al mattino, molto presto, per esempio se si decide di sposarsi in una bella e piacevole mattinata (non più tardi delle 8) primaverile o estiva. L’orario consigliato per il servizio della colazione sarà intorno alle 9/10, appena subito dopo la cerimonia, potrà essere effettuata seduti o al buffet, si potrà scegliere di realizzarla nel giardino della propria casa, se lo spazio lo consente o su una bella terrazza con vista panoramica. Verranno serviti: pasticcini, biscotti, pane con tanti tipi di miele e marmellate, spremute, yogurt, caffè, brioches, frutta e crostate. La torta sarà poco elaborata, per il brindisi, sarà meglio evitare alcolici. Brunch Questa è una soluzione attuabile solo e soltanto se le persone che vi partecipano saranno tutte sul posto, altrimenti il tutto risulterebbe scomodo, anche perché il brunch (una via di mezzo tra colazione e pranzo) verrà servito intorno alle 11-12, arrivare in ritardo, significherebbe non mangiare. Anche qui potremmo decidere di farci servire seduti o di organizzare un buffet. Il menù sarà composto da pizze e torte salate, insalate, salumi, formaggi, insalate di riso e di pasta.. verranno preferibilmente scelti cibi da prendere con le mani. Verranno servite bibite alcoliche e analcoliche. In questo caso la torta verrà servita con lo spumante Il banchetto nuziale Il pranzo nuziale sarà servito intorno alle 12/13 e le soluzioni per la disposizione dei posti saranno quelle che vi ho suggerito negli scorsi articoli, infatti tutto dipenderà dalla location in cui si deciderà di organiz- zare il tutto. La regola comunque più importante è quella in cui il tavolo degli sposi non dovrà mai essere collocato in modo tale che la coppia festeggiata dia le spalle ai propri ospiti. Per l’assegnazione dei posti è buona norma affidarsi ai segnaposti o ai cosiddetti “tavoli a tema” (per esempio i nomi dei vari tipi di fiori) dove verranno segnalati i nomi e i cognomi delle persone che si siederanno in un tavolo o in un altro. Il menù che verrà servito dipenderà dal posto in cui ci si trova (è inutile fare tutto a base di pesce in montagna!) e dalla stagione in cui si deciderà di celebrare il matrimonio; di norma però ci si attiene a queste regole: - aperitivo che verrà servito in piedi, prima di accomodarsi ai tavoli; - antipasto; - due primi piatti (delicati), che non verranno serviti però nello stesso piatto; - quando possibile una portata di pesce con contorno di verdure; - sorbetto (non solo al limone, ma anche al mandarino, arancia); - piatto caldo di carne (bianca o rossa) servito anch’esso con verdure o con ortaggi; - degustazione di formaggi serviti su di un tagliere (ottimo da provare è formaggio e miele); - frutta servita in coppa; gelato con gusti delicati o una mousse; - torta. Importantissimi saranno gli abbinamenti cibo-vino: -gli antipasti saranno serviti con il Prosecco; - i primi piatti si accompagneranno con vini bianchi leggeri; - il pesce verrà servito con un vino bianco secco; - le carni bianche saranno degustate con un vino rosato o rosso giovane; - carni rosse e cacciagione si sposeranno benissimo con rossi corposi e strutturati; - spumante dolce o moscato con la torta. Il buffet Il buffet è raccomandabile per il pomeriggio inoltrato, di norma alle 18 o anche alle 22 (per cerimonie celebrate tardi). Le pietanze verranno disposte sul tavolo, ci si servirà da soli e poi si tornerà a sedersi, quindi questo implica che tutte le persone presenti devono avere necessariamente un posto dove sedersi ed appog- giare il proprio piatto, altra soluzione potrebbe essere quella di servire comunque almeno un primo al tavolo. I cibi da servire saranno antipasti vari, primi e secondi (caldi o freddi), con una grande varietà di verdure crude e cotte, il tutto dovrà necessariamente essere mangiato con facilità, meglio quindi evitare i cibi troppo elaborati da tagliare con il coltello. Anche qui bibite per tutti i gusti. Cocktail Un alternativa al buffet potrebbe essere il cocktail, soprattutto se il matrimonio non è troppo formale. In generale si allestisce tutto intorno alle 18 o alle 20 ( o anticiparlo anche intorno alle 12 o alle 14). Qui, la cena sarà rigorosamente in piedi, con un buffet salato che consisterà in molti antipasti ed un primo. Grande scelta di vini e di cocktail analcolici. Questa soluzione è una buona alternativa alla cena. La cena La cena verrà servita intorno alle 20, massimo 21. Qui l’atmosfera sarà raffinata e soprattutto di classe, tutti saranno seduti, al massimo ci sarà un buffet come aperitivo. Le regole sono quelle ricordate per il banchetto, ma le pietanze saranno molto più leggere. La parola d’ordine sarà sobrietà. (Fonte: sposimarche.it; nozzeitalia.com) Campo de’ fiori 38 SPINA CALCANEARE Cos Ł , quali sintomi produce e come s E’ una patologia non rara, anzi, si incontra spesso a studio, non ai livelli della lombalgia e cervicalgia, ma ha la sua buona percentuale. La maggior parte dei pazienti affetti da spina calcaneare del Dottor presentano zoppia Patrizio Lazzarini con un mancato fisioterapista appoggio sul tallone colpito, questo se non curato in tempo, può provocare problemi posturali a monte, ovvero, disturbi al bacino, alla lombare, e indirettamente, tramite compensi, alla cervicale, quindi curare in tempo questa patologia è fondamentale… La Spina o Sperone calcaneare è una neoformazione benigna di osso nella zona inferiore del tallone. E’ più facile che si formi a livello mediale del calcagno piuttosto che laterale. La spina calcaneare in sé non è dolorosa, esattamente come gli osteofiti che si formano nelle articolazioni artrosiche, inoltre il suo sviluppo è molto lento, almeno una decina di anni. Questa spina è causata dall’infiammazione dell’inserzione della fascia plantare sul tallone con conseguente deposito di sali di calcio. A lungo termine questo accumulo di sali di ossidato di calcio a livello del tallone porta alla formazione della Spina calcaneare. Le cause dell’infiammazione della fascia plantare possono essere reumatologiche ( artrite reumatoide, gotta), di tipo posturale ( piede cavo, piatto, retropiede valgo), o altro (sovrappeso, scarpe antinfortunistiche al lavoro, infatti anche la calzatura può causare lo sperone calcaneare). Quali sono i sintomi? La Spina è una formazione ossea con la punta verso le dita, si trova generalmente nella parte infero-mediale del calcagno, il dolore si avverte in questa zona ed è di tipo puntiforme. Durante la giornata i pazienti soffrono di più al mattino scendendo dal letto, dopo essere stati seduti per molto tempo oppure la sera dopo aver camminato molto o essere stati molto in piedi. Il dolore viene avvertito come una fitta molto intensa che obbliga a zoppicare, ma in circa mezz’ora sparisce, per ripresentarsi alla fine di una giornata di lavoro. Le scarpe antinfortunistiche, eleganti o con i tacchi possono intensificare i sintomi. Va sottolineato che molti soggetti hanno la sperone calcaneare, ma sono asintomatici, si stima una percentuale intorno al 30%. Qual’è la terapia più adatta? E’ consigliabile il riposo soprattutto per gli sportivi che tendono ad aggravare l’infiammazione. L’ANGOLO DEL PROF. Per eliminare il dolore la terapia migliore è un ciclo di Ultrasuoni perchè penetrano più in profondità, massaggi oltre ad esercizi di stretching. Per evitare recidive è necessario cambiare le scarpe che hanno provocato la formazione dello sperone o inserire dei plantari che sostengano la volta longitudinale per correggere l’iperpronazione del piede. Generalmente dopo un ciclo di terapie non si avvertono più i sintomi, ma nei casi più resistenti sono necessarie alcune sedute di Onde d’Urto oppure, in alternativa, si può procedere con un infiltrazione di farmaci a base di cortisone, anche se possono esserci effetti indesiderati come l’indebolimento dei tessuti molli sotto al calcagno. L’intervento chirurgico di osteotomia con asportazione della spina calcaneare è l’ultima opzione. A cura di Patrizia Caprioli. Mini-spazio dedicato a siti, portali, risorse in rete (gratis!) da poter usufruire come supporto didattico per gli insegnanti interessati a dare sempre nuovi input ai loro piccoli studenti. Il Divertinglese: http://www.ild.rai.it/ Progetto diretto all’apprendimento della lingua inglese da parte degli alunni delle scuole elementari, all’aggiornamento continuo degli insegnanti d’inglese della scuola primaria e secondaria, nonché all’apprendimento dell’italiano per i bambini stranieri. Previa registrazione gratuita. Vbscuola.it: http://www.vbscuola.it Progetti e risorse per l’uso attivo del computer a scuola. www.campodefiori.biz Campo de’ fiori 39 La storia della Previdenza Sociale in Italia terza parte La Cassa Nazionale per le Assicurazioni sociali continuò a funzionare nello stesso modo fino al 1933. Nel 1927 venne approvata la legge quadro del di Arnaldo Ricci [email protected] 21/04/ 1927 meglio conosciuta come “Carta del Lavoro”. Questa legge fu il pilastro principale della legiferazione successiva, fino alla fine della seconda guerra mondiale, in materia di lavoro e previdenza. Ormai si stava consolidando la politica corporativa del fascismo e nel 1933, sempre rispettando le rogatorie della “Carta del Lavoro”, vennero riprogettate le due casse assicurative, come precedentemente detto, già esistenti fin dal 1898. Quella della previdenza cambiò nome e divenne Istituto Nazionale Fascista della Previdenza Sociale, acronimo INFPS; l’altra, riguardante le assicurazioni contro gli infortuni sul lavoro, divenne istituto Nazionale Fascista contro gli infortuni sul lavoro, acronimo INFAIL. La grossa novità fu che i due istituti furono considerati enti di diritto pubblico, cioè i contributi dei lavoratori pagati durante l’arco della vita lavorativa, erano gestiti, con una garanzia di pagamento delle pensioni future nettamente più ampia, rispetto a quella precedente; in effetti, un ente di diritto pubblico è come se fosse lo stato. Anche la dislocazione sul territorio fu resa più omogenea. Furono istituite sedi in tutti i capoluoghi di provincia, oltre quella nazionale ubicata a Roma; laddove le strutture edilizie vennero considerate non adatte ad ospitare gli uffici, ne vennero costruite delle nuove, con architettura molto simile fra loro; la procedura gestionale ed amministrativa venne ulteriormente standardizzata. L’organizzazione dell’INFPS, sia amministrativa che logistica, ridisegnata dopo la fine della CNAS nel 1933, è rimasta nell’impianto generale, la stessa fino ai giorni nostri; per ovvie ragioni è sparita la “F” nel suo acronimo ( subito dopo la caduta del fascismo avvenuta il 25/07/1943 ) divenendo INPS e non più modificata. Nel 1939 furono assegnate all’INFPS anche le gestioni previdenziali contro la tubercolosi, la disoccupazione e gli assegni familiari; sempre nello stesso anno fu introdotta dalla legge anche la pensione di reversibilità, anche questa gestione affidata sempre all’ INFPS e nel contempo fu abbassata la soglia di pensionamento di vecchiaia, da 65 a 60 per gli uomini e da 60 a 55 per le donne. Con i provvedimenti del 1939 la distanza che ci separava, sempre in materia di previdenza dei lavoratori dai paesi nord europei, si accorciò notevolmente. Fino al 1945 non vi furono più grosse novità nel settore previdenziale ( da tenere presente che la guerra aveva congelato, e messo da parte gran parte delle questioni sociali) esse invece vi furono in merito all’ assistenza malattie per lavoratori aziende private. Foto del libretto di un assicurato presso la CNAS istituita nel 1919 Venne costituito, tramite la legge 138 del 11/01/1943 un nuovo ente di diritto pubblico denominato INAM ( Istituto Nazionale per le Assicurazioni Malattie ). La nascita dell’ INAM è considerata una tappa importante nel cammino dello stato sociale ( welfare state ) perché questo ente raggruppò, in una unica organizzazione, decine di casse mutue malattie precedentemente esistenti. Prima della nascita dell’ INAM, ogni categoria contrattuale aveva la sua Cassa Mutua ( in questo discorso è da tenere presente che si parla sempre di lavoratori del settore privato ); esisteva quella dei ceramisti, quella dei metalmeccanici, quella dei tessili, quella dei chimici etc…etc…; fra le varie casse vi poteva essere anche differenza di trattamento per il lavoratore. L’ultima sede INAM di Civita Castellana era in via XXV aprile, dove attualmente risiedono importanti uffici dell’ Asl; a quella sede facevano capo anche i comuni limitrofi. La dicitura Cassa Mutua è rimasta talmente radicata nel linguaggio comune della gente che ancora oggi nel 2010, ho sentito dire da un civitonico anziano, mentre salutava un amico, incontrato in via Vincenzo Ferretti: “…….famme sbrigà…cò dannà….a fa a fila….ladda mutua……”; ben 67 anni dopo che la cassa mutua era stata sostituita dall’ INAM ed a sua volta, ben 32 anni dopo che la stessa fu sostituita dall’ SSN, ancora viene chiamata “…..a mutua….” ! Non c’è da meravigliarsi, perché è palese che le abitudini ed il linguaggio corrente , cambiano molto più lentamente rispetto al succedersi degli eventi! Molti italiani criticano l’SSN nato nel 1978 ( quando fu abolita l’ INAM ) ma chi si è recato in altre nazioni, per turismo o per lavoro, sa bene che esso è alla pari se non superiore, per ampiezza di prestazioni erogate, a quello esistente nei paesi più evoluti del mondo. Voglio ricordare che quando iniziò a funzionare l’ SSN Italiano, i cittadini non pagavano alcun ticket suscitando l’ ammirazione di altre nazioni. Nel 2000, in una seduta dell’ OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) che nel linguaggio internazionale, cioè l’inglese, viene chiamata WHO (World Healt Organization) fu ufficialmente affermato che il servizio sanitario italiano era secondo solo a quello francese, a livello mondiale. Attualmente, si può ragionevolmente dire , per quanto riguarda la sanità che l’uniformità di trattamento fra cittadini è stata pienamente raggiunta. L’ INAM che pure fu un gran passo avanti, aveva raggruppato l’assistenza malattie solo per i lavoratori dipendenti privati; tutti gli altri venivano assistiti da una miriade di altri enti che mi rimane impossibile enunciarli per ragioni di spazio! Agli altri enti facevano capo: dipendenti pubblici ministeriali civili e militari, artigiani, commercianti, professionisti, ferrovieri, elettrici, telefonici, postelegrafonici, dipendenti degli enti locali, bancari non privati, dipendenti di enti di diritto pubblico…. etc..etc…etc…. Fine della terza parte ……..continua con la quarta….. Campo de’ fiori 40 orie t s e L Max di Riccardo Fogli Per amore della Pravo abbandonò i Phoo, ma roconquistò il successo Andiamo a riscoprire in questo numero le origini musicali di una nostra vecchia conoscenza, che abbiamo avuto il privilegio di intervistare in passato. Si tratta del cantante di Sandro Anselmi Riccardo Fogli, che esordì ed arrivò al grande pubblico grazie ad uno dei gruppi più amati della storia musicale italiana: i Phoo. Riccardo, rispetto a tutti gli altri componenti del gruppo, era sicuramente il più amato dalle ragazzine, ma fu poi proprio l’amore a portarlo ad una scelta decisiva, che lo allontanò dal mitico gruppo. Fogli si innamorò, infatti, della giovanissima ed accattivante Patty Pravo, e decise di seguirla presso la sua etichetta romana, la RCA. Dovette iniziare, così, un percorso completamente nuovo, da solista, e per farlo scelse una strada totalmente diversa da quella che fino ad allora aveva percorso con i Phoo: si propone autore ed interprete, per alcuni versi più “rockettaro”, per altri più progressivo, di un nuovo genere appena nascente. Anche il suo aspetto fisico deve essere adeguato a questo cambiamento: capelli lunghi sulle spalle e un abbigliamento più rockers, ben diverso dall’aspetto di bravo ragazzo della porta accanto, che aveva fatto innamorare mamme e ragazzine. E’ il 1973 e arriva il suo primo 33 giri, dal tito- lo Ciao amore come stai, prodotto da Sergio Bardotti, al quale fa seguito un quarantacinque giri, che riprende due brani di quel primo album: Due regali e Oh Mary. Il singolo scelto però non fa scalpore e la RCA, solo due mesi dopo, edita un secondo quarantacinque giri, composto da Strana Donna e La prima notte senza lei, anch’esse tratte da quel primo album masenza successo. L’anno successivo, Riccardo non si arrende e partecipa al Festival di Sanremo, ma anche questa esperienza sembra essere poco felice. Il brano da lui presentato, infatti, Complici, composto da Luigi Lopez e Carla Vastarini, viene scartato dalla giuria e non accede alla finale. Così non va e Riccardo cerca di dare una svolta alla sua carriera, affidandosi a Vittorio De Scalzi, musicista dei New Trolls. Nasce il pezzo Amico sei un gigante, che Riccardo propone alla sua etichetta. La RCA, però, non convinta assolutamente dal brano, stampa il disco in bassissima tiratura. L’unione con De Scalzi, comunque prosegue e nel ’75 lanciano Guardami… lato principale del nuovo singolo che contiene anche Gente perbene, versione italiana di un brano di John Denver. Ma per assaporare nuovamente il successo, quello vero, Riccardo deve fare un grosso passo indietro e tornare al genere da sempre suonato dai Phoo, ed a riportarlo su quella strada sarà Giancarlo Lucariello, che decide di occuparsi del cantante. Fogli deve lasciare la RCA e firma un nuovo contratto con la CBS, stessa casa discografica dei Phoo. Il primo nuovo brano prodotto da Fogli per questa etichetta è Mondo, lanciata al Festivalbar del ‘75, nella “Sezione Verde” . Per Fogli inizia finalmente la risalita, che culminerà con la celebre Storie di tutti i giorni, vincitrice del Festival di Sanremo dell’ ’82. Se andiamo a guardare a fondo nella sua carriera, pochi sono stati i brani effettivamente di grande successo di Riccardo Fogli, ma quei pochi lo hanno reso comunque grande ed anche oggi, ogni volta che li ascoltiamo non possiamo fare a meno di cantarli a squarciagola. Campo de’ fiori “Il Fumetto” LETTERATURA PER IMMAGINI CHE EMOZIONA Le Portrade de Petit Cossette di Asuka Katsura Edito da Starcomics, 2 volumi – conclusa Angosciante e misterioso. Eiri Kurahashi è uno studente delle belle arti che conduce una vita tranquilla, fino a quando non inizia ad avere delle visioni di una ragazzina vissuta duecento anni addietro. Lo spirito, che si di rivela essere Cossette, Daniele Vessella chiede al ragazzo di distruggere tutti gli oggetti che hanno visto la sua morte poiché il loro rancore porterà sventura a chi li possiede. Ma Eiri si innamora di Cossette, fino a raggiungere l’apice della follia. I personaggi sono caratterizzati in modo egregio e formano un puzzle gothic horror, dove il lettore è già a conoscenza degli avvenimenti passati, ma questo non fa che aumentare la curiosità sul futuro di Eiri e Cossette portando la suspance a livelli straordinari, nell’attesa dell’epilogo. La trama è ben sviluppata, rendendo graziosa ed elegante la protagonista, per non parlare della sua storia di fondo, e successivamente anche quella di Kurahashi che all’inizio sembra un personaggio finito nella serie per puro caso, ma che poi si rivelerà esser di vitale importanza. Un punto di forza di quest’opera è sicuramente il disegno: molto funzionale nel descrivere le scene più drammatiche e il disagio della gente che percepiscono una realtà distorta per colpa degli oggetti maledetti. Il tratto non è mai netto, ma composto da tante linee né precise né chiuse, infondendo ai personaggi e agli sfondi un senso di movimento e di indefinito alla narrazione, accrescendo così l’atmosfera oscura della storia. Le tavole giocano infatti sui bianchi e sui neri, le pieghe di un abito, le ombre su un muro… tutto sembra nascondere una possibile minaccia. *Le 1er cycle ?? Lascio l’indirizzo del mio blog: http://danielevessella.blogspot.com/ Protegge i tuoi valori Silvia Malatesta - Via S. Felicissima, 25 01033 Civita Castellana (VT) Tel.0761.599444 Fax 0761.599369 [email protected] 41 Campo de’ fiori 42 L ang Piccoli poeti di Corchiano Partecipano al concorso nazionale La classe III°A, della scuola Dott.Carlo Urbani di Corchiano, durante lo scorso anno scolastico (2009-2010), ha partecipato ad un laboratorio organizzato dalla professoressa Rita Narduzzi nelle ore scolastiche pomeridiane, che ha avuto come risultato un libretto-raccolta di tutte le poesie prodotte durante l’anno. La professoressa successivamente ha deciso di iscriverci ad un concorso nazionale “Il Federiciano” (sezione “ I Germogli”), promosso dalla casa editrice Aletti, in collaborazione con il comune di Rocca Imperiale (CS), “la città della poesia”, selezionando per ognuno di noi una poesia del libretto. Sono risultati vincitori otto alunni dei diciassette partecipanti della nostra classe. I testi scelti degli studenti vincitori sono stati pubblicati in un’antologia che è disponibile nelle librerie dall’otto dicembre 2010. Lo stesso giorno nel comune di Rocca Imperiale si è tenuta la cerimonia di presentazione dell’antologia “Nuovi Orizzonti”, con la consegna degli attestati di partecipazione a tutti gli autori vincitori. Tra le poesie selezionate la commissione ha scelto quella di Nicola Matteucci “L’albero e il mare”, che verrà esposta permanentemente su una tela del pittore Silvio Sangiorgi, nella sala consiliare del comune di Rocca Imperiale. IL CALIFFONE Corri, corri ca liffone imbizz arrito tu che hai attr aversato prat erie e hai scalato montagne ma nemmeno una volta ti sei ferito hai combattut o con il freddo e con il caldo ma hai saputo sopravvivere. Oggi sei qui pe r chiedermi di venire con te in una nuova avventura come farebber o due cari am ici. FRANCESCO MENICOCCI NGENTE A I P E C I L A S IL e, salice piangent Parla, parla conosco, che se non ti ti io ascolto an cia verdi, ac br tue grandi sono sotto le i tua figlia. come se foss o parlare, tu l de Alla fine to tranquilla. mi addormen LERA VERONICA PI Riportiamo di seguito i testi delle poesie vincitrici: LA PRIMAVERA Il Federiciano mavera sboccio. Quando penso alla pri attere. mavera coloro il mio car Quando penso alla pri primavera ingrigisco. Quando non penso alla in me. primavera mi richiudo Quando non penso alla re nsa Mi vien quindi da pe altro… alla primavera i. che è in ognuno di no zzo pa rzo ma Infatti comincia a . are sol o gn giu e finisce a Con la primavera tutti sbocciamo e ci apriamo. MATTEO MENICACCI IVENTI GLI ESSEReIè scVura La nott come il volo llo. di un pipistre Il mare ia sonora è una conchigl a. ut m ma minoso lu è e Il limon come il sole amonto. che brilla al tr Il cielo affamato. è uno squalo e è L’albero verd a rb l’e e com piena di brina. GELUCCI ELEONORA AN TASMA L’ALBERO FssAa N albero Bussa, bu fantasma apro la porta ce ia mi impauris e la sua frenes lo bi si un e è com la sua parola e. gg ru st di i m ie che le orecch nte a albero giga rt po lla da ci Es esia. en fr a con la tu e non tornare ONI N ER MIRKO e ottengono un o IL MONDO La notte silenziosa come un pesce, il mare trasparente come il vetro, il sole rotondo come una mela invernale, il cielo grande come un elefante, l’albero alto come una casa. Ma tutto questo appartiene al mondo. ALESSIO TELLI IL MIO MARE Il mio mare è blu come la notte felice che gioca con le stelle spumeggiante come lo spumante che fa le bolle a ritmo di gioi a freddo come un abbraccio di “malinquie tudine” rumoroso com e il cuore che ba tte in tempest a. Il mare è tutto niente è il respiro di sentimenti eterni. GIORGIA CORB UCCI ECCO… Ecco, un albero triste, che con difficoltà cerca un tesoro perduto, tra le scure acque di un fiume. Ecco, una mamma nuvola entrare nella piccola po rta del mio cuore, impaziente di aiutarmi . Ecco, un fiume silenzioso, innamorato, perso nell’aria gelida de lla notte. Ecco, il sole lucente aiutare una piccola ste lla, che ha perso il suo sog no. FRANCESCA ROSSI 43 Campo de’ fiori golo del Tante sono le poesie che ci giungono in redazione ogni mese, inviate da voi lettori, che vi dilettate a comporle. Questa arte antichissima aiuta ad esprimere i propri sentimenti e gli stati d’animo e, a volte, risulta essere più facile, spontanea e naturale del semplice parlare o scrivere in prosa. In questo numero, oltre a quelle dei ragazzi delle scuola media di Corchiano, vi proponiamo altri componimenti di nostre nuove e vecchie conoscenze. Inviatecene ancora tanti altri per emozionarci insieme a voi... I MIEI TESORI A Sant’Antonio Abate LO GUARDO MENTRE GIOCA E ASCOLTO LA SUA VOCINA FIOCA, CHE CON UN PO’ DI TIMIDEZZA CANTA UNA CANZONE CON DOLCEZZA. CON LE MANINE SEMPRE IN MOVIMENTO, CERCA, DISFA, S’ARRAMPICA PER DARMI UNO SPAVENTO. MA QUANDO FINALMENTE LO GUARDO DORMIRE MI RENDO CONTO CHE PER ME E’ IL PIU’ BEL FIORE. SE PURE A VOLTE SONO ARRABBIATA, DOPO AVERGLI DATO UNA SCULACCIATA, L’HO STRETTO AL PETTO E CONSOLATO TANTO PERCHE’ MI STRINGE IL CUORE SENTIRE IL SUO PIANTO. NON SO’ QUANTIFICARE L’AMORE CHE PROVO E CHE SENTO, LUI E’ IL MIO SOLE LA MIA ACQUA IL VENTO. E’ SICURAMENTE IL CAPOLAVORO DELLA MIA VITA, LO AMO LO ADORO CON GIOIA INFINITA. IL PRIMO GIORNO DI SCUOLA CON IL GREMBIULINO, TEMEVO PIANGESSE IL MIO PULCINO, MA COME UN OMETTO CON FARE SICURO, HA VARCATO IL CANCELLO A MUSO DURO. TANTE PREOCCUPAZIONI MI HA PROCURATO, TANTE ALTRE SODDISFAZIONI MI HA REGALATO, A VOLTE E’ PIU’ MATURO DELLA SUA ETA’ CI GUARDIAMO, CI SORRIDIAMO CON COMPLICITA’. QUANDO NEL SUO LETTO NON VUOLE STARE LO SGRIDO CON FERMEZZA MA NON RIESCO A DORMIRE, VORREI TENERLO CON ME IN OGNI MOMENTO ANCHE SE A VOLTE E’ UN VERO TORMENTO. IL CORDONE TRA NOI E’ ESISTENTE ED INVISIBILE, L’AMORE CHE CI UNISCE E’ INDISTRUTTIBILE, SPESSO LO RIMPROVERO ALTRE LO SCULACCIO, TENGO CON FERMEZZA POI MI DISPIACCIO. MILLE E MILLE VOLTE AVEVO IMMAGINATO, TENERTI TRA LE BRACCIA COSA SAREBBE STATO, MA NESSUNA IMMAGINAZIONE PUO’ ESSERE PIU’ VERA DI UNA VITA VISSUTA ORA PER ORA. IL PRIMO BACIO TRA NOI SCAMBIATO, HAI ALZATO UN SOPRACCIGLIO ED ERI APPENA NATO E MENTRE TI ALLATTAVO E AL SENO STAVI, CON GLI OCCHI VISPI MI GUARDAVI MI STUDIAVI. SEI NATO IN UN GIORNO DI PRIMAVERA MA SUBITO IN CASA E’ ARRIVATA LA BUFERA. NOVE ANNI SONO PASSATI CON GIOIE E DOLORI, TU E TUO PADRE SIETE I MIEI AMORI. MI ARRABBIO O SORRIDO, DIPENDE DAL MOMENTO, SIETE UN DOLCE PENSIERO OPPURE IL MIO TORMENTO. LE GIORNATE CON VOI SONO A VOLTE BELLE ALTRE BRUTTE, LA COSA CERTA è CHE VOGLIO VIVERLE TUTTE......... Prodiga dei tuoi insegnamenti cristiani si è organizzata in modo che: tutti i giorni dell’anno in corso, e tutti quelli a venire, tu, o Sant’Antonio, sia onorato in tutte le famiglie di questa zona, con preghiere a te rivolte con costanza e tanta fede cristiana. LAURA... A te che hai donato ai poveri spogliandoti delle tue ricchezze. A te, Sant’Antonio, che in nome di Dio Padre hai lottato per scacciare i demoni, che ti facevano soffrire con continue torture. Tu che per essere più vicino a Dio Padre, ti isoli vivendo in posti malsani, dove vivono vipere e strani animali, sopportando ancora le massime sofferenze. Tu che hai guarito e guarisci ammalati,che ti supplicano in ogni parte del mondo cristiano. Tu che sei Grande. Tu, che finalmente esci dal tuo isolamento, e trovi seguaci, con i quali, per la loro fede cristiana, riesci a formare conventi, dove si prodigano alla preghiera ed all’aiuto delle popolazioni patite di fede e di fame. Questa congregazione ti supplica di guarire, da qualsiasi malattia, i bisognosi della nostra zona, specialmente i sofferenti dell’herpes Zoster o fuoco di Sant’Antonio, che colpisce le cellule nervose e che è frequente. Sant’Antonio fa’ che i nostri figli crescano sani e pieni di fede cristiana in modo che, quando Lui vorrà, li accoglierà tra le sue braccia. Noi ti preghiamo sicuri che tu possa intercedere con Dio Padre, perché illumini la nostra mente, che ci porti a rimanere costantemente in questa vita terrena, fedeli a Lui in attesa di una vita eterna. E che innanzitutto ci porti a conoscenza che, senza di Lui, l’unico e assoluto, l’ uomo finisce nel nulla. Rimanendo solo polvere senza anima. Antonino Palladino Campo de’ fiori 44 `tÜ|tv{|tÜt? t atàtÄx ÅÉÄàÉ Ñ|∞ w| âÇ Ü|vÉÜwÉAAA Era un anno fa. Rimanemmo attoniti, increduli ed oggi ancora ci chiediamo se dover piangere per la scomparsa ingiusta di una ragazza tanto preziosa sulla terra, o dover sorridere perché è apparsa una nuova stella luminosissima in cielo, un angelo in più in Paradiso, che di lassù continua a far tanto, guidando sapientemente la mamma Gertrude ed il papà Paolo, che hanno preso il suo posto. Proprio a te che avevi tanta voglia di vivere, è stata tolta la vita. Una rosa rossa ed una spiga dorata ci sono state regalate per l’anniversario della tua scomparsa, in chiesa, per ricordarti, ma nessuno si è dimenticato di te, sei rimasta nel cuore di tutti e poi, un gruppo di palloncini colorati con un biglietto al seguito sono stati lanciati in aria, verso te. Chissà chi lo avrà trovato e letto! Io percorro quella strada che ha segnato la tua fine, due o anche quattro volte al giorno, e non possono non rivolgerti una preghiera, un saluto, un ricordo. E poi, proprio in questo primo Natale senza te, nelle tante iniziative svoltesi a Corchiano, sei stata spesso presente. Durante il concerto della Corale San Biagio, Marco Pasquetti ti ha dedicato il brano To where you are e tuo padre ha voluto darci una bella testimonianza, leggendo questa piccola lettera che alcune bambine hanno lasciato nella tua cappella, sempre pulita curata e profumata. Un gesto che non ha bisogno di commenti, ma che vuol dire davvero tanto! E poi, proprio quei bambini a cui tanto tenevi, hanno voluto farti ascoltare la loro voce, con quel piccolo concerto dedicato a te il 5 gennaio, organizzato oltre che dei tuoi genitori e da tuo fratello Andrea, da Eleonora Spiriti, Alessia Pagani, Stefania Marini e Marco Pasquetti. Anche all’ interno della piccola mostra allestita da Ferruccio Raffaele Nocente, dedicata agli angeli, di tanti materiali, forme e colori diversi, c’era una tua foto, il posto ideale. Ed un’altra grande soddisfazione, nonostante il dolore incolmabile per la tua scomparsa, i tuoi l’hanno ricevuta dall’ Ospedale viterbese di Belcolle, grazie ai tuoi organi donati, che hanno permesso a qualcun altro di poter condurre una vita migliore per il tempo che ci è concesso. Lascio però spazio a quello che tua madre stessa ha voluto scrivere per te. Ermelinda Benedetti Lo zaino, in coro con Chiara Circa due mesi fa Marco mi dice: “Gè, che ne pensi di un coro con i bambini?”. Cercavamo insieme qualcosa di bello e divertente, per far conoscere ai bambini di Corchiano cosa rappresenta la Bottega delle Buone Pratiche , con il suo slogan” Pensare Globale Agire Locale” . E’ giusto che anche i bambini in molti modi possano partecipare alla vita quotidiana del paese, attraverso piccole pratiche. In futuro abbiamo pensato avranno nel loro zaino buoni ricordi buone esperienze da tirare fuori, così dopo averne parlato, il progetto, come per magia, è uscito fuori da solo, dal nostro zaino Marco, io e Paolo, abbiamo capito che il titolo del progetto doveva essere lo Zaino,ma lo zaino di chi, per contenere cosa, sentiamo un turbinio di stelle che ballano e cantano, dentro il nostro cuore, il titolo è arrivato decidiamo che si chiamerà, “Lo Zaino In Coro Con Chiara”. Lo Zaino di Giovanni Claudio ,Michele ,Alessandra, Chiara, e tantissimi altri bambini che hanno aderito all’iniziativa . Il progetto nasce per imparare ad amare la musica, ma riesce ad entrare nell’anima di ognuno di noi, guardando dentro un mondo sconfinato, sentiamo che il nostro modo di vivere è stare insieme, per costruire uno stile di vita, che condivida valori importanti, come la famiglia, l’amicizia, l’amore per il territorio, la pace, la solidarietà che ci rende felici di poter dire in questo progetto ci sono anch’ io. Insieme con i nostri bambini abbiamo imparato a dare vita ad un cammino importante che ci ha visto vicini per due mesi. Non sono mancati sorrisi, qualche bisticcio, qualche momento in cui ci è Campo de’ fiori 45 sembrato tutto da rifare, ma anche tante risate. Pensare globale ed agire locale ,dentro queste parole vogliamo trovare le canzoni, per dare vita allo spettacolo ,i temi scelti sono quattro, la famiglia, l’amicizia, la natura e l’ambiente, la solidarietà. Sono state scelte canzoni bellissime, molto impegnative, i bambini hanno dovuto lavorare molto , ed il maestro anche; qualche volta alla fine delle prove lo vedevo bianco bianco, ma scoppiavamo a ridere tutti. Finalmente arriva il 5 gennaio 2011 giorno della rappresentazione del coro, I bambini presentano lo spettacolo ai loro genitori ed amici,. E’ l’ultima sera delle prove, siamo tutti molto agitati, pieni di emozione. Tutto è pronto, il palco, il proiettore , i suoni, il fotografo, la sala è gremita, ecco ci siamo , viene presentata la prima canzone, eseguita in modo straordinario,e così le altre, i bambini avranno applausi a non finire, anche la nostra presentatrice è molto brava, dopo ogni presentazione mi viene vicina,la sento tremare come una fogliolina, per l’emozione, il cuore mi si riempie di gioia e lacrime, anni prima avevo abbracciato e rassicurato un’altra ragazza che tremava come lei,”La nostra Chiara”.lo spettacolo è giunto quasi alla fine, la sala è piena di gioia, di emozione e di tanti baci e abbracci , che non possiamo e non vogliamo trattenere, i bambini sono stati meravigliosi. Il nostro viaggio insieme è appena iniziato ed ha acceso una scintilla nuova, continuerà. Grazie a tutti i bambini, ai loro genitori,a tutto il comune, grazie in particolare ad Oliviera per la sua pazienza, anche se aveva i capelli dritti, grazie di cuore a Marco,Eleonora, Alessia e Andrea. Buon viaggio a tutti con tanto affetto, Geltrude. Gli occhi di Chiara vedono La solidariet ridona la vista razie ai medici, agli assistenti e ai collaboratori della sezione Donazione organi e tessuti ASL Viterbo. G E’ il giorno 07 Dicembre 2010, siamo stati invitati presso l’Ospedale Belcolle di Viterbo per ricevere il diploma di benemerenza a Mariachiara per la donazione delle sue cornee. Quando arriviamo in Ospedale, siamo molto agitati, sentiamo un profondo dolore, considerando che la nostra Mariachiara se ne è andata proprio in questi giorni. Entrando riconosciamo subito i familiari di altri donatori, che sono li per lo stesso evento, hanno tutti lo stesso dolore in faccia. Ci accoglie la signora Rosella, dicendoci che tra poco inizierà la cerimonia. Davanti a noi ci sono medici e collaboratori che hanno un compito difficile, parlarci di chi non c’è più, spiegandoci a cosa è servito il dono dei nostri cari. “ I vostri cari- dice il dott. Fernando Ricci- hanno sentito che con il loro gesto potevano nel momento più importante della loro vita, donare vita. Io li ritengo degli eroi, perché senza motivo, ma solo per amore, hanno scelto, con consapevolezza, di essere al servizio dei più deboli”. Guardandoci ci dice ancora “ Voi non potete immaginare la gioia delle persone che tornano ad una vita nuova, l’amore che conservano per chi li ha aiutati, li fa sentire loro fratelli. Vi ringrazio a nome di tutte le persone che si sono salvate e che hanno ricevuto il dono con il cuore in mano. In modo particolare Vi ringrazio personalmente-prosegue un emozionato dottor Ricci-, comunicandovi che tutti gli organi donati dai vostri cari sono stati trapiantati con esito positivo”. Con le belle e profonde parole che sono seguite io e la mia famiglia li presente, eravamo con Mariachiara, ci sorridevamo a abbracciavamo. Sentivamo tutto il calore di quando le parole sono vere e arrivano dirette al CUORE. La sensazione di sofferenza non la sentivamo più, con gli occhi e con le mani ci cercavamo con tutti i presenti per dirci grazie di essere qui. La tensione aveva ceduto il posto alla condivisione per essere stati compresi, amati e rispettati. Grazie della Vostra riconoscenza, grazie di averci fatto partecipi di un evento così importante, sentiamo una profonda ammirazione per il lavoro che svolgete al servizio di chi soffre. Le vostre parole sono entrate in noi e noi le sapremo trasmettere a molti altri, sarà un passa parola affinchè si formi una coscienza civica ancora più forte. Grazie di CUORE al dott. Fernando Ricci, al dott. Cimariello, alla signora Rosella, alla signora Stefani. Con affetto i genitori e i fratelli di Mariachiara Segato Campo de’ fiori 46 Natale di solidarie Tante le iniziative delle associazioni di Civita Castellana. L ATA Terminato il ciclo delle festività natalizie (con i tre capisaldi Natale-CapodannoEpifania) e travalicato il solstizio d’inverno, tutti tornano al “lavoro usato”. Le scuole hanno riaperto i battenti e le vacanze sono diventate ormai un ricordo. Ora l’attività si intensifica: nei prossimi giorni interrogazioni e verifiche per la valutazione trimestrale metteranno a dura prova le menti dei giovani studenti. Ma non possiamo esimerci di fare una riflessione a posteriori sul Natale, non lo possiamo soprattutto noi che facciamo parte del volontariato. Per noi è tempo di bilancio: verificare l’esito delle attività svolte e definire il programma di quelle da svolgere nei mesi che verranno. I propositi sono tanti, anche se difficoltà non mancano. Comunque il Natale non è solo una festa “consumistica” con cene e pranzi interminabili, con spese pazze e sprechi ingiustificati: per le persone di buona volontà è essenzialmente festa di pace, di solidarietà e di amicizia. La Nascita Santa trasmette come messaggio fondamentale l’invito ad un rinnovamento delle coscienze, ad un impegno forte e condiviso, per alleviare le sofferenze degli emarginati e dei poveri. Ecco, la nostra riflessione ci porta a sottolineare le numerose iniziative che le Associazioni di volontariato hanno attuato durante il periodo natalizio, sia in varie parti d’Italia, sia qui a Civita Castellana. Per quanto concerne l’ATAMO, è stata ripetuta, in collaborazione con il Centro Anziani di Piazza Matteotti, la simpatica esperienza che lo scorso anno ha riscosso un buon successo. Nei giorni 19 e 20 Dicembre è stato allestito in Piazza del Comune un piccolo stand, nel quale sono stati offerti ai cittadini manufatti preparati dalle signore del Centro e dell’ATAMO, confezioni di dolci tradizionali di produzione casalinga, simpatici oggetti realizzati artigianalmente. L’intraprendente gruppo di volontarie ha avuto un bel da fare per magnificare la genuinità e l’originalità dei prodotti. Intenzionate ad incrementare il risultato conseguito nei due giorni, hanno protratto la manifestazione fin oltre l’Epifania, trasferendosi all’interno del suggestivo ambiente che ospitava la mostra dei presepi artigianali ed artistici organizzata dalla Pro-loco. La generosità dei cittadini ha saputo compensare l’impegno profuso: alla fine, euro su euro, il gruzzolo è salito oltre i 1. 250,00 €, con grande soddisfazione delle infaticabili signore. La somma, d’intesa con il preseidente del Centro Anziani di Piazza Matteotti, sig. Arnaldo Picchetto, verrà interamente utilizzato per fronteggiare le iniziative che l’ATAMO quotidianamente svolge. Giornata Mondiale del Rene a Civita Castellana 10 Marzo 2011 Un’adeguata prevenzione delle malattie renali, si realizza con il precoce riconoscimento dei primi segni: l’ipertensione e la proteinuria. Sono ambedue fattori che danneggiano gravemente i reni, senza dare disturbi e passando, per questo, inosservati. Eppure oggi siamo in grado di correggere entrambi, prevenendo il danno renale irreversibile, purchè vengano riconosciuti in tempo. Approfittate di questa opportunità partecipando alla GIORNATA MONDIALE PER IL RENE “Prevenzione delle malattie Renali”, che si terrà a Civita Castellana il 10 Marzo, per un controllo gratuito. Per maggiori informazioni sull’iniziativa potete chiamare il Centro Dialisi dell’ospedale Andosilla di Civita Castellana al numero 0761.592202 Natale di allegria i ragazzi disabi Il 20 Dicembre sono emigrati nella nuova sede in Località San Giovanni con la gioia partecipata di tutte le famiglie e degli operatori. Noi di Campo de’ fiori abbiamo regalato loro il calendario 2011 che è appeso, con orgoglio, nelle case di molti nostri cari amici. Campo de’ fiori 47 Oroscopo di Gennaio ARIETE Trascorsa la prima settimana di dubbi residui, la fortuna e la fiducia tornano a presentarsi alla vostra porta. Le relazioni acquisteranno tono, entusiasmo e voglia di esistere. Il mese si prospetta ottimo per la vostra salute e benessere, persisterà qualche malessere a ossa e ginocchia. Fare sport è l’ideale. TORO I vostri sentimenti verranno rinfrancati e questo vi aiuterà a vivere le emozioni come nuove, superando la fase depressiva degli ultimi tempi. Venere contribuisce a migliorare il tono psicofisico e l’umore. Cercate di mantenere la mente positiva perché questo aiuterà anche il fisico stressato. Un abbigliamento più accattivante vi aiuterà. GEMELLI Venere è arrivata in opposizione, ma Marte rimetterà le cose a posto, ridandovi la grinta necessaria per conquistare l’inconquistabile. Il vostro cuore ha bisogno di una sistemazione sicura, ma qualche discussione e un’insoddisfazione passeggera si manifestano ancora, soprattutto in coppia. L’energia psicofisica sarà al top. CANCRO Accontentatevi di ciò che avete e non fate il passo più lungo della gamba, vedrete che i sentimenti torneranno a farsi sentire come piace a voi. I single sono soggetti ad incontri dall’attrazione molto potente. Riacquisterete una buona forma fisica e mentale, e qualche giorno di vacanza potrebbe aiutarvi a distogliere la mente dai soliti problemi. LEONE Le relazioni sono a rischio litigi e rotture improvvise. Cercate di mantenere un buon equilibrio nei sentimenti, evitando confronti troppo duri e aggressività eccessiva. Da fine mese le cose migliorano sensibilmente. Gennaio si mostra abbastanza positivo per il fisico e la mente, anche se con qualche tensione di troppo, siate più pazienti. VERGINE Non è tempo di presentarsi leggeri e indecisi, ma convincenti e adattabili. I vostri desideri troveranno terreno fertile in questo inizio del nuovo anno. Provate ad ascoltare il mondo che si muove attorno a voi. Inizio mese buono per il benessere psicofisico. Non mancherà, però qualche turbamento che non vi permetterà di prendere decisioni. BILANCIA Mese piuttosto tranquillo. Riflettete bene sulla vostra vita affettiva, aspettando di prendere decisioni. Non restate a casa a leccarvi le ferite procurate da chi non si dimostra ammirevole: a volte è meglio guardare altrove. Le passioni si infiammano a fine mese. Gennaio sarà alquanto variabile sul piano del benessere psicofisico. SCORPIONE Siete tentati di dare ancora molto agli altri, pensando che il donare sia una strada a doppio senso, ma non sempre è così. Permane qualche problema di incomunicabilità e incomprensioni in casa e sul lavoro, che potrebbe minare il benessere psicofisico. La vostra pazienza ha un limite. Cercate di resistete. by Cosmo SAGITTARIO Sarete protetti e amati e quasi viziati dalle circostanze sentimentali favorevoli. Inizierà un periodo decisamente positivo per il vostro benessere psicofisico. Fate attenzione alla linea, optando per una dieta depurante per il fegato. Il movimento deve tornar a far parte delle vostre abitudini. CAPRICORNO Giungeranno chiamate da amori lontani e riavvicinamenti possibili. Ma siete troppo concentrati su altre cose della vostra vita, che al momento appaiono più importanti. Le nuove coppie sperano nella convivenza e nel cambio di casa, ma valutate a fondo la sincerità del rapporto. Una bella carica vi spingerà, però, oltre i vostri limiti psicofisici. ACQUARIO Questo mese vi restituirà le gioie, che avevate perso negli ultimi tempi. La vita amorosa riprende il suo ritmo armonico; la voglia di vincere sui rivali vi permetterà a riprendervi ciò che credevate perduto. E’ il momento di rimettere a posto qualche malessere, grazie all’ottimismo ritrovato. L’umore positivo vi aiuterà a vedere la vita in rosa. PESCI Siete stanchi, affaticati, avete discusso con molte persone a causa di una cocente delusione; in famiglia i conti non tornano, ma la situazione migliorerà, se saprete destreggiarvi con grinta nelle vicende amorose. Buttate via ciò che non vi serve più; alleggeritevi del carico e iniziate una dieta, che può farvi solo del bene. Campo de’ fiori 48 AGENDA Tutti gli appuntamenti più importanti Al via la 3° edizione del Concorso Internazionale “Giornalisti del Mediterraneo”. Al via la 3° edizione del concorso Internazionale “Giornalisti del Mediterraneo”. Il premio, organizzato dall’Associazione “Terra del Mediterraneo”, è in partnership con Europuglia, portale di promozione delle attività e dei progetti del Servizio Mediterraneo della Regione Puglia, e con il patrocinio della Rai-Segretariato Sociale; dell’Assessorato al Mediterraneo, Cultura e Fausto Biloslavo vincitore del 2° Turismo della Regione Puglia; Provincia di Bari; edizione Comune di Bari e Corpo Consolare di Puglia, Basilicata e Molise, nonché, di Università italiane, Centri Culturali e Istituzioni regionali, nazionali e internazionali. Il concorso si articolerà in quattro sezioni: Economia e politica internazionale; Donne e integrazione sociale; Carceri e diritti umanitari; Turismo religioso e promozione del territorio. E’ possibile scaricare il bando dal sito www.terradelmediterraneo.it o chiedere informazioni chiamando il numero 346/82.62.198. I lavori dovranno prevenire entro e non oltre il 12 aprile 2011. Dunque, prende forma la 3° edizione dopo l’exploit della sua 1° edizione nel 2009, con oltre 100 giornalisti provenienti dall’Italia, dall’Albania, dal Portogallo, dalla Turchia e dalla Romania, e quella del 2010 che annovera, tra candidati e vincitori, giornalisti delle più importanti testate nazionali ed internazionali quali Panorama, Ansa, Rai News24, La7, Rete4, TGR Rai, Il Messaggero, La Stampa e le Scuole di Giornalismo di Perugia e Torino. Nell’ambito della manifestazione, riceveranno il Premio “Caravella del Mediterraneo” i giornalisti Gino Falleri, segretario aggiunto della Federazione Nazionale della Stampa; Giuseppe De Tomaso, direttore responsabile della Gazzetta del Mezzogiorno; Padre Gianfranco Grieco, già inviato de “L’Osservatore Romano” al seguito di Paolo VI e di Giovanni Paolo II e direttore responsabile della rivista “Familia et Vita”. Premio alla Memoria a Pietro Virgintino, giornalista del Resto del Carlino e critico cinematografico. PROGETTO PASTORALE DIOCESANO “MOSAICO DI PIETRE VIVE” “Stringendovi a lui, pietra viva, rigettata dagli uomini, ma scelta e preziosa davanti a Dio, anche voi venite impiegati come pietre vive per la costruzione di un edificio spirituale, per un sacerdozio santo, per offrire sacrifici spirituali graditi a Dio, per mezzo di Gesù Cristo” (1 Pt 2, 4-5) I vari incontri programmati saranno tenuti dal Vescovo Diocesano S. E. Mons. Romano Rossi Mercoledì 26 gennaio “Mosaico di pietre vive”. Vicaria Cassia - Ronciglione. Parr. S. Maria della Pace (ore 20.00). Giovedì 27 gennaio “Mosaico di pietre vive”. Vicaria Teverina - Orte Scalo. Parr. SS. Giuseppe e Marco (ore 20.00). Venerdì 28 gennaio. “Mosaico di pietre vive”. Vicaria Soratte - Civitella S. Paolo. Monastero S. Scolastica (ore 20.00). Lunedì 31 gennaio “Mosaico di pietre vive”. Vicaria Flaminia - Campagnano di Roma. Nuovo Centro parr. (ore 20.00). Martedì 1° febbraio “Mosaico di pietre vive”. Vicaria Faleritana - Civita Castellana. Parrocchia S. Giuseppe Operaio (ore 20.00). Lunedì 7 febbraio “Mosaico di pietre vive”. Vicaria del Lago - Bracciano. Oratorio (ore 20.00). SOSTENETE CAMPO DE’ FIORI CON IL VOSTRO ABBONAMENTO CARTOLINA DI ABBONAMENTO ANNUALE SI desidero abbonarmi a : Campo de’ fiori (12 numeri) a € 25,00 I miei dati Nome___ ____ __________________________________ Cognome______________________________________________ data di nascita_______________________Città________________________________________________________Prov._______ ______________________________________________________________Telefono____________________________________ Desidero regalare l’abbonamento a: Campo de’ fiori (12 numeri) a € 25,00 Il regalo è per: Nome_______________________________Cognome________________________________________________________________ _data di nascita_________________________Città____________________________________________________Prov.________ Via_________________________________________________________________Telefono________________________________ effettuerò il pagamento con c/c postale n. 42315580 intestato alla Associazione Accademia Internazionale D’Italia - P.za della Liberazione n. 2 - Civita Castellana Data______________Firma__________________________________ Autorizzo il trattamento dei miei dati personali secondo quanto disposto dalla legge n. 675 del 31.12.1996 in materia di “Tutela dei dati personali”. Titolare del trattamento dei dati è Campo de’ fiori - P.za della Liberazione,2 - 01033 Civita Castellana (VT) Data______________Firma__________________________________ Per abbonarti puoi spedire questa cartolina a Campo de’ fiori - P.za della Liberazione, 2 - 01033 Civita Castellana (VT) o puoi trasmetterla per fax allo 0761 . 513117 Campo de’ fiori 49 . . . . e r o m a n o c a m o R i d a c i r b a Da F Prosegue l’elenco dei soprannomi fabrichesi, lavoro certosino, come già detto, di un nostro affezionatissimo lettore. Ripartiamo dalla N e ci fermiamo alla P, che è una delle lettere che conta più soprannomi. N Nasò Nerò Ninì P Pechetto Preciso Picotto Piattella Pennello Pennella Ponchi Paggiò Pisiello Palefierro Paino Pozzetto Pippandrillo Pretore Peppellomo Pezzuto Pomidorina Puzzetta Petatella Pagnottella Peperone Pilomma Pasqualaccio Pistolò Pucciaca Picherano Palummella Paiolo Parrucco Paccaciccia Pennacchino Padana Pummidoro Saggezza popolare by - Ponente dell’inverno, sembra il diavolo dell’inferno -Chi se la prese campò un mese, chi non se la prese campò un mese e poi crepò - Dalla terra viene la robba e a chi la lavora gli viene la gobba - Quando la vedova se rimarita vuol dire che la sua pena non è finita - Se l’uomo fosse indovino, non sarebbe mai poverino - Sino a che hai l’ultimo dente in bocca, non sai la sorte che ti tocca continua... Pittori di Fabrica di Roma riuniti in mostra Il primo evento che riuniva piccoli artisti della pittura a Fabrica di Roma si è avuto lo scorso anno in occasione delle feste patronali di San Matteo in via Madonna della Stradella, con straordinaria partecipazione sia degli artisti che del pubblico, organizzato da Giorgio Marcelli, Pietro Sciosci e Paolo Fantelli. Si è voluto ripetere lo stesso evento a Natale, dal 24 dicembre al 6 gennaio 2011 in collaborazione con il parroco Don Chicco nel salone parrocchiale. “Natale ad Arte” è il titolo dell’Esposizione che oltre ai quadri ha esposto una “Mostra di bilance” di Roberto Felicetti, stampe in ceramica di Giorgio Cogoni e mostra di Presepi. L’evento sarà ripetuto negli anni a venire e sicuramente miglioreremo la manifestazione. Un ringraziamento a Don Chicco, agli artisti e al numeroso pubblico intervenuto. Giorgio Marcelli Campo de’ fiori 50 La Redazione di Campo de’ fiori si associa agli auguri Tanti, tanti auguri alla nostra piccola Principessa Giorgia Palamides, che il 5 Gennaio ha compiuto il suo primo anno! Grazie per la gioia che ci regali ogni giorno! Grazie di esistere! Bacini, bacioni, bacetti da nonno Gianni e nonna Ada Tanti auguri a Rita e Claudia che l’11 ed il 13 Gennaio hanno compiuto gli anni A Matteo… Per i tuoi 18 anni e per tutta la vita, tutti noi mamma, papà, Saretta, nonna Palmira, nonna Teresa, gli zii, le zie, i cugini, e gli amici, ti auguriamo il meglio del meglio perché te lo meriti!!!! P.S. non cambiare mai, sei meraviglioso! t.v.u.m.d.b. Il 6 Dicembre scorso il piccolo Edoardo Vettori di Ronciglione ha compiuto 6 anni. Agli auguri dei genitori, Maurizio e Caterina, dei nonni paterni, Stefano e Edda, quelli materni, Mario e Franca, si aggiungono anche quelli delle zie e zii e dei parenti tutti. Tanti tanti auguri per la sua prima candelina, al piccolo Riccardo Berni di Rubiera (RE), da zia Teresa e zio Giovanni Tanti auguri a Alessio De Luca per i suoi 15 anni, da papà Mauro, mamma Rita e Daniele Caro Adriano, nonostante questo compleanno, gli anni per te non passano... ti ringraziamo per aver festeggiuato con noi il tuo .......ntesimo compleanno. Auguri da tutti noi.... Congratulazioni ai nostri talenti - Andrea, Giuseppe (Gibo), Jacopo, Matteo, Riccardo - per l’impegno e la bravura da 1° Classificato per il 3° concorso Presepi 2010 promosso dalla Parrocchia San Giovanni Battista in Laterano di Fabrica di Roma, dai vostri genitori ed amici. Tanti auguri ad Adriano di Caprarola per il suo compleanno dal figlio, la figlia, la nuora, il genero, i nipoti e tutti quegli che gli vogliono bene Campo de’ fiori Tanti auguri alla nostra piccola principessa Beatrice Spoletini che il 3 Febbraio compie il suo primo anno di vita, da nonna Elvira, nonno Annibale, zia Daniela, zio Luca, zio Alessio ed i cuginetti Christian e Mirko. 51 Tanti auguri di buon compleanno ad Annibale Rosati di Corchiano che il 5 Febbraio compie i suoi 60 anni, dalla moglie, le figlie, i generi ed i nipotini!!! Tantissimi auguri di buon compleanno a Cecilia Anselmi che compie gli anni l’11 Febbraio, dalla mamma, il papà, il fraTanti auguri al piccolo telli Tantissimi auguri alla Andrea Colamedici, che Federico, nostra piccola Giulia compie 1 anno il 21 Gennaio, Simmini che compie 2 anni! tutti i parenti dai genitori, il fratellino e dalla redaTi amiamo tanto, dai Alessandro, i nonni, gli zii zione di Campo de’ fiori. genitori, gli ziii e i nonni ed il cuginetto Federico. L’ULTIMA NATA ALL’OSPEDALE ANDOSILLA Il giorno 21 Dicembre 2010, è nata nel reparto di maternità dell’Ospedale civitonico la piccola Chiara, che sarà l’ultima a poter registrare sulla Carta d’Identità, come luogo di nascita, Civita Castellana. Infatti la chiusura di questo reparto ha seguito la sorte di tanti altri che, per anni, sono stati al servizio della salute dei cittadini locali e non, che hanno dovuto accettare con rammarico le decisioni venute dall’alto, anche se opinabili! I principi elementari di economia, infatti, hanno insegnato che per poter far fronte ad una crisi la soluzione migliore è, paradossalmente, quella di inventarsi perfino posti inutili (Grande Depressione 1929 – teoria del Keynes) perché i salari percepiti, una volta spesi, servono a riavviare i consumi. Qui, dove le strutture esistono e sono addirittura state recentemente ammodernate, era ancora più logico, per il principio esposto, proseguire l’attività. Considerazioni a parte, tanti auguri alla piccola Chiara dal papà Luca, da mamma Alessandra ed i nonni Antonio, Maria, Renzo, Santina e tutti gli zii. Campo de’ fiori 52 Una canetta vispa e allegra si aggirava per le vie di Fabrica di Roma (VT), Lazio. Non senza difficoltà siamo riusciti a prenderla e a ripararla in un gabbiotto di emergenza. mentre è buonissima in luoghi chiusi, appena è sulla strada è ingestibile, corre di qua e di là, spaventatissima. Speravamo di trovare un “vecchio” padrone, ma nessuno ce l’ha reclamata. In casa è un bijoux, soprattutto con i bambini... Le ragalate una casa? Taglia medio Piccola, sotto i 6 mesi...quindi ancora da educare. Tel. 3335375465 GIGI E’ UNO DEI CANI PIU’ BELLI E PIU’ BUONI CHE ABBIAMO MAI INCONTRATO.... NON HA NEANCHE UN ANNO, E SONO GIA’ 6 MESI CHE VIVE RECLUSO IN UN BOX... FINO A POCO FA ERA IN COMPAGNIA DI WHISKY, CHE E’ STATO ADOTTATO...E DA QUEL GIORNO, GIGI HA SMESSO DI VIVERE... SI STA LASCIANDO MORIRE... PERCHE’ DI NOSTALGIA SI PUO’ MORIRE... E’ DI TAGLIA MEDIO/GRANDE, BUONISSIMO, ADATTO A FAMIGLIE CON BIMBI. ADOTTABILE AL CENTRO E AL NORD. SI AFFIDA SOLO SE DISPOSTI A CONTROLLI PRE/POST AFFIDO. Tel.339/1123663 KYRA KYRA E’ NATA CIRCA 8 MESI FA’ DA MAMMA PASTORE TEDESCO PURA, ABBANDONATA NELLE CAMPAGNE VITERBESI. BELLISSIMA, SIMIL PASTORE BELGA. VACCINATA,STERLIZZATA...MA SI TROVA A DOVER DIVIDERE UN TRISTE BOX INSIEME ALLA SUA MAMMA. NON PUO’ E NON DEVE CRESCERE IN UN BOX..... NON HA COMMESSO NESSUN REATO - Taglia MEDIO/GRANDE. VERRA’ AFFIDATA SOLO SE DISPONIBILI A CONTROLLI PRE AFFIDO E SE DISPOSTI A MANTENERE CONTATTI NEL TEMPO CON NOI VOLONTARIE. KYRA SI TROVA a Civita Castellana (VT). Tel. 339/1123663 Dolcissima cucciola meticcia, taglia media, 2 mesi, sverminata e col primo vaccino eseguito. Abbandonata al freddo e alle intemperie. Si trova in provincia di Viterbo, ma si affida ovunque. Adozione sono con firma del modulo, disponibilità a controlli pre e post affido, sterilizzazione obbligatoria. Tel. 3391123663 - 3476040758 SMARRITI!!!! Jago e Mattia, due cagnolini meticci, senza collare, si sono persi il 1 Gennaio 2011. Chi li avesse visti o ha informazioni, ci può chiamare ai numeri 333.6720518 - 339.5936734. Aiutateci a ritrovali....Grazie! Tel. 339.1123663 EZIO, L’ULTIMO ARRIVATO... UNO SCRICCIOLO DI NEANCHE 10 KG, UN SEGUGETTO FANTASTICO...DUE OCCHIONI CHE TRAPASSANO L’ANIMA. E’ STATO TROVATO NELLE CAMPAGNE DI CIVITA CASTELLANA (VT). SPAESATO, TREMANTE, AFFAMATO... CON IL TERRORE NEGLI OCCHI... AVRA’ CIRCA 6/7 MESI...MA DEVE GIA’ AVERNE PASSATE TANTE... SICURO ABBANDONO DA PARTE DI UN CACCIATORE SENZA CUORE.. PERCHE’ AD EZIO LA CACCIA NON PIACE... LUI AMA LE COCCOLE EZIO VERRA’ AFFIDATO CHIPPATO, VACCINATO, SOLO SE DISPOSTI A CONTROLLI PRE/POST AFFIDO E A FIRMARE NOSTRO MODULO AFFIDO. Tel. 339/1123663 LOLA E’ UNA BELLISSIMA CUCCIOLA MAREMMANA, 7/8 MESI,ABBANDONATA A META’ OTTOBRE IN UNA DISCARICA... HA UN CARATTERE MERAVIGLIOSO,DOLCISSIMA CON GLI UMANI,GIOCOSA CON I SUOI SIMILI. VA AL GUINZAGLIO TRANQUILLAMENTE E SALE IN MACCHINA CON ALTRETTANTA TRANQUILLITA’. ORA SI TROVA IN UNA PENSIONE....MA DA LI’ DEVE ASSOLUTAMENTE USCIRE. LOLA E’ VACCINATA E STERILIZZATA. SI TROVA IN PROVINCIA DI VITERBO. ADOTTABILE SOLO AL CENTRO E AL NORD. SI RICHIEDONO CONTROLLI PRE/POST AFFIDO E FIRMA NOSTRO MODULO AFFIDO. RITA 339/1123663 Campo de’ fiori Roma com’era Roma, anni ‘50. Uno degli ultimi filobus in circolazione per le vie della Capitale, esattamente il numero 106, in una Via Francesco Crispi ancora non sovraffollata dal traffico e libera dallo smog. Visita il nostro sito www.campodefiori.biz 53 54 Campo de’ fiori Album d Campo de’ fiori Civita Castellana – Dicembre 1985. In piedi da sx: Orfeo Paolelli, Franco Panese, Marco Ortenzi, Roberto Pomanti. In basso da sx: Andrea Di Giambartolomei, Sergio Caracuta, Franco Bertolozzi, Mauro Federici (Gensy), Moreno Bobboni. Campo de’ fiori Civita Castellana - anni '40. foto della Sig.ra Laura Argelli Campo de’ fiori dei ricordi Campo de’ fiori Civita Castellana - anno scolastico 1958. Foto della Sig.ra Simona Perazzoni. Campo de’ fiori Civita Castellana - Festa da ballo anni '50. Foto della Sig.ra Miriam Vincenti 55 Campo de’ fiori 56 Album d Campo de’ fiori Ottobre 1977 - Vallelunga . Foto ricordo insieme a Lella Lombardi campionessa automobilistica. Da sx: Gisella Anselmi, Piero Soldini, Eraldo Biondini, Sandro Angori, Lella Lombardi, Giuseppe Marcelli, Sandro Francola, Marcella Marcelli, Maria Marconi, Graziella Anselmi. Campo de’ fiori Fabrica di Roma - Torneo dei Rioni. Giugno 1967. Squadra vincitrice “Piazza”. In piedi da sx: Bruno Cecchetto, Traiano Gulino, Renzo Martinozzi, Adriano Capotondi, Fabrizio Ciaffardini, Paolo Anselmi. In basso da sx: Remo Ferrelli, ..., Luciano Anselmi, Carlo Ciaffardini, Rolando Polidori, Francesco Alessandrini Campo de’ fiori 57 dei ricordi Campo de’ fiori Fabrica di Roma - anno 1971. Classe V elementare. In piedi da sx: Serenella Ermini, Mirella Soldini, Catia Maurizi, Maestra Rosalia Ansaldi, Anna Lucia Testa, Caterina Polidori, Mirella Marcelli. In basso da sx: Francesco Rapiti, Mauro Ceccarelli, Pietro Tabacchini, Severino Antinori, Maurizio Morini. Campo de’ fiori Fabrica di Roma - anno scolastico 1974-’75. Scuola media, classe III sez. A. In piedi da sx: Tito Ricciarelli, Mara D’Antonangelo, Francesco Cencelli, Marisa Baldassi, Anna Rita Borghesi, Attilio Puleggi, Loredana Bedini, Prof. Girolamo D’Eramo, Luisella Bultrini,..., Renato Baldassi. In basso da sx: Carlo Drogo, Terenzio Mecarelli, ..., Francesco Rapiti, Patrizia Angeletti, Anna Lucia Testa, Severino Antinori. Campo de’ fiori 58 Album d Campo de’ fiori Corchiano 1964. Classe I. Prima fila da sx: Maria Fioretti, Bruna De Angelis, Antonia Arringoli, Gelsira Agostini, Lidia Ciocchetti, Carla Profili. Seconda fila da sx: Franca Magrini, Maria Teresa Strassera, Mara Alessi, Annunziata…, Anna Rosa Capitoni, Rosetta Platia. Terza Fila da sx: Vanda Ceccarelli, Pia Achilli, Patrizia Forti, Stefania Piergentili. 6 5 7 4 9 8 3 Corchiano anno scolastico 1967. 10 14 1 2 13 15 12 11 Campo de’ fiori 1. Giorgia Urbani, 2. Gertrude Clericetti, 3.Franca Crescenzi, 4.Ercole Achilli, 5. Amedeo Zucchella, 6. Enzo Troncarelli, 7. Federico Benedetti, 8. Sandro Pilera, 9. Giueppina Monfeli, 10. Nilla Telli, 11. Paolo De Carolis, 12. Lucia Petrucci, 13. Maria Ciocchetti, 14. Anna Laura Lucchesi, 15. Loredana Barzellotti Campo de’ fiori 59 dei ricordi Campo de’ fiori 13 7 8 9 10 11 12 6 5 1 2 3 4 1996 Gita a Sorrento dei Ceramisti della Ceramica Primula di Civita Castellana. 1) Daniela Adagio, 2) Mariella Perini, 3) Marco Mascarucci, 4) Sesto, 5) Antonio Campanella, 6) Amalia, 7) Paola, 8) Assunta Aleandri, 9) Daniele, 10) Marina Fantera, 11) Alessandra Sacchetti, 12) Cristina Campanella, 13) Marco Manocchio Campo de’ fiori Bolsena - 1960. Prima Comunione. Da sx: Laurina, Rosa Torretta, Simonetta Vittorini, Natalina Mecaroni e Bernardino Vittorini . Campo de’ fiori 60 Annunci LAVORO CERCO - Autista 27enne ottima presenza disponibile per privati e ditte per viaggi in città, e fuori, collocabile anche in altre mansioni. 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Tel. 388.6512785 - PROFESSORE di chitarra elettrica impartisce ripetizioni private a aspiranti chitarristi. Roberto Cencelli 334.7931710 - SIGNORA 34ENNE italiana, cerca urgente lavoro (pulizie, assistenza anziani, contadina), anche in giorni festivi. Tel. 338.4697588 -SOCIETA’ MULTISERVIZI a Civita Castellana cerca ragazzo/uomo, con esperienza e/o scuola metalmeccanica e/o elettrauto. Tel 349.3044832. -LAUREATA in matematica ed abilitata al insegnamento inpartisce ripetizioni di matematica e fisica per scuole media inferiori e superiori. zona Civita Castellana. cell 3398540427". - AUTO E VEICOLI CON FERMO AMMINISTRATIVO O USATI. Acquisto. 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