Sui passi della misericordia una Porta Santa ad Aschaffenburg

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Sui passi della misericordia una Porta Santa ad Aschaffenburg
Anno XVII n.3 • Luglio-Settembre 2016
Notiziario trimestrale della Fraternità Francescana di Betania
Poste Italiane.spa - Sped. in A.P. - Art. 2 comma 20/c legge 662/96 - Tassa Pagata/Tax Perceu - Aut. DCO/DCBA/138/2002 del 04/03 2002
U
Sui passi
della misericordia
una Porta Santa
ad Aschaffenburg
na delle immagini con cui san Paolo paragona la
vita della Chiesa è quella dell’edificio spirituale (cfr.
Ef 2,20-21). Ora, qualsiasi opera in muratura poggia
su delle fondamenta ed ha un’architrave che ne sorregge il
peso sopra un’apertura che, per esempio, può essere una
porta. Papa Francesco scrive al n. 10 della Bolla di indizione
del Giubileo Misericordiae Vultus (MV) che “l’architrave che
sorregge la vita della Chiesa è la misericordia”. Se quindi
la vita della Chiesa viene vista come un edificio, esso ha
anche una porta, la Porta Santa: la sua apertura e la sua
chiusura segnano l’inizio e la conclusione di un Anno Santo.
Per tradizione, la Porta Santa è quella della Basilica di san
Pietro ma papa Francesco offre nella Misericordiae Vultus
qualcosa di nuovo: ogni Vescovo, nella sua diocesi, ha la
facoltà di designare una o più Porte Sante, in modo che
la grazia di quest’anno giubilare possa raggiungere tutti gli
uomini.
Il 13 dicembre scorso una Porta Santa è stata aperta dal Vescovo ausiliare della diocesi di Würzburg, Sua Ecc.za Mons.
Urlich Boom, nella chiesa della nostra fraternità di Aschaffenburg. È, questa, una grazia molto grande che ci rende
protagonisti e nello stesso tempo spettatori pieni di stupore
per un evento così significativo per la storia della Chiesa e
per la vita di ogni fedele.
La simbologia della porta è ricca di significati, essa rappresenta un passaggio: dal non credere alla fede, dal peccato
alla redenzione, dalla vita alla morte. Gesù dice che egli è
la porta e gli uomini devono passare attraverso di lui per
arrivare al Padre. La porta è la via per la salvezza e lungo
quest’anno la Porta Santa “sarà una Porta della Misericordia, dove chiunque entrerà potrà sperimentare l’amore di
Dio che consola, che perdona e dona speranza” (MV 3). È
questo ciò che sta avvenendo. Molte sono le persone che,
mosse dal desiderio di ritornare al Signore, si stanno riavvicinando al sacramento della Riconciliazione riscoprendo il
cammino di una nuova condotta di vita, fatta di sacramenti
e di preghiera.
Alla Porta Santa è legata la possibilità di lucrare l’indulgenza
e, in un paese come la Germania dove la questione delle
indulgenze ha lasciato una profonda ferita di divisione all’interno della Chiesa, temevamo che potessero sorgere a riguardo tante discussioni. Invece, questa si è rivelata un’occasione per liberare l’indulgenza dai retaggi del passato e
quindi capire meglio ciò che è: dono della Misericordia di
Dio che libera il peccatore perdonato da ogni residuo delle
conseguenze del peccato.
In questi mesi tanti sono stati i gruppi che si sono recati in
pellegrinaggio nella nostra “Kapuzinerkirche” per passare
attraverso la Porta Santa, lucrare l’indulgenza e conoscere il
nostro carisma, la nostra Fraternità. Betania sta diventando
per la gente di Aschaffenburg la “Casa della Misericordia”.
fra Maurizio Luparello FFB
Apertura Porta Santa ad Aschaffenburg . X Convegno Loreto . Ricordando p. Pancrazio
Dicono della Porta Santa...
Wie erlebst du die Heilige Pforte in der Kapuziner Kirche?
Come stai vivendo la presenza della Porta Santa nella nostra fraternità?
Passando per la Porta Santa nel giorno della sua apertura solenne siamo stati benedetti dal Vescovo. Subito mi sono sentita amata e anche “purificata” ed è sorto
spontaneo in me il desiderio di vivere nella pace e nella gioia anche quelle relazioni
che risultano più “difficili”.
Oltrepasso la Porta Santa quasi ogni giorno ora con maggiore ora con minor consapevolezza. Le brevi meditazioni poste a sinistra della porta mi aiutano a focalizzare quanto sia infinita la Misericordia di Dio che abbraccia ogni creatura e
comprendo come la grazia del perdono, che mi viene concesso, debba essere
trasmessa anche attraverso di me.
Christiane Schützdeller-Löh
Ogni volta che oltrepasso la Porta Santa sono consapevole di essere particolarmente privilegiata nel poter compiere ogni giorno questi passi. Mi piace che dopo
ogni S. Messa si dicano le preghiere per lucrare l’indulgenza e che si ricordi che
tutti necessitiamo della Misericordia divina!
Heide Kordes
Quando oltrepasso la Porta Santa mi ricordo della Misericordia del Padre. La Porta
è anche un ammonimento: siamo peccatori, sempre bisognosi della sua Misericordia. Così la Porta Santa mi indica la via della Misericordia: la Confessione e
l’Eucaristia. Mi ricorda, inoltre, di compiere le opere di misericordia corporali e
spirituali verso il prossimo.
Günter Kordes
Nel febbraio di quest’anno è stato diagnosticato a mia madre un tumore inguaribile al cervello. Di fronte ai rapidi progressi della malattia non osai pregare per
chiedere la sua guarigione ma perchè potesse morire in grazia di Dio. Ogni volta
che siamo passate insieme per la Porta Santa l’ho affidata a Dio nella preghiera.
Alla fine di aprile mia mamma è deceduta e credo fermamente che Dio abbia fatto qualcosa di ancor più grande: averle perdonato i peccati. È sicuramente una
grande grazia morire nell’anno della Misericordia. In questo senso, accanto alla
sofferenza per questo lutto, sperimento anche una grande gratitudine.
Marion Neumann
Stupore, gioia e gratitudine. Questi sentimenti sono espressione di come vivo la
presenza della Porta Santa nella nostra fraternità. Tutto parte da lui: Gesù spalanca le sue braccia ed il suo cuore per accoglierci ogni giorno. È Lui che viene a
cercarci nella nostra quotidianità, fatta di gioie e dolori, per donarsi e donare. E in
questo scambio tra grazia e peccato scaturisce il mio grazie e il mio “sì” sulla scia
di Maria Vergine.
sor. Antonella Roncaglia FFB
Quando qualcuno ci dice “Mi sei entrato/a nel cuore!” l’effetto che provoca in noi
è quello della meraviglia, del sentirsi amati e onorati perché ci ha aperto le porte
della parte più nobile e intima di sé. Quello che si vive quando si ha la grazia ogni
giorno di poter entrare per la Porta Santa è proprio questo: Cristo mi fa entrare nel
suo cuore per donarmi la sua Misericordia e per imparare a donarla.
sor. Cinzia Ciliesa FFB
Cambiando le nostre abitudini
La presenza di una Porta Santa nella nostra chiesa è un’esperienza
che mai avrei pensato di fare nella mia vita. Ricordo ancora il tremore
e l’emozione che mi pervase il 13 dicembre scorso nel momento in
cui il Vescovo l’aprì. Poi, quando la sera mi accorsi che la settimana
seguente avrei avuto il turno dell’apertura della chiesa, ebbi un attimo
di timore e un sentimento di indegnità: mi toccò profondamente. Dopo
il Vescovo sarei stata io la prima persona a riaprire quella Porta. Veramente questa Porta non è più una normalissima porta: ha cambiato il
modo di affrontare la nostra giornata. Ogni giorno viviamo la grazia di
poterla attraversare cambiando la nostra vecchia abitudine di arrivare
comodamente dal convento in chiesa attraverso la sacrestia. Per noi è
un momento importante in cui rinnoviamo al Signore la nostra richiesta
di donarci la sua infinita Misericordia.
Inoltre, adesso, la nostra S. Messa si conclude sempre con la recita
delle preghiere necessarie per lucrare l’indulgenza e i fedeli arrivano a
tutte le ore dandoci la possibilità di accoglierli. In questi mesi ho trovato
un nesso profondo tra la Misericordia e l’accoglienza: Dio mi accoglie
perché è misericordioso. La gente viene qui per incontrarLo e noi dobbiamo rispecchiare il più fedelmente possibile questa sua Misericordia
infinita accogliendo tutti come li accoglierebbe Lui.
sor. Nancy Tomasini FFB
Una porta, mille modi per oltrepassarla
Trovarsi dinanzi ad una Porta Santa è un’esperienza spirituale molto
forte: si può avere accesso all’infinita Misericordia di Dio, facendo un
adeguato pellegrinaggio, avendo il cuore contrito, l’anima ripulita dal
sacramento della Riconciliazione, recitando le giuste preghiere ma, soprattutto, passando attraverso una Porta, scelta, aperta e santificata
dalla Chiesa. Passare attraverso la Porta: un gesto così semplice ma
che arriva dritto al cuore di Dio. Questo gesto, infatti, è un momento,
un’occasione che non capita spesso nella propria vita, forse una sola
volta, probabilmente l’ultima. Ogni persona pensa, riflette in quel momento e vuole viverlo a modo proprio, secondo il rapporto che ha con
Dio. In tutti questi mesi ne abbiamo visti tanti di fedeli, alcuni occasionali, altri abituali ma tutti, davanti a quella Porta Santa, esprimono
la propria devozione personale a Dio. C’è per esempio chi, già dal parcheggio della macchina o comunque negli ultimi metri, si raccoglie nel
proprio silenzio e si avvicina mestamente alla Porta; è capitato anche
di vedere qualcuno fare l’ultimo pezzo in ginocchio o con le lacrime
agli occhi. A questi si contrappone chi, dopo una breve scrutatina alla
tabella con scritte le condizioni per lucrare l’indulgenza ed aver fissato
con lo sguardo per un attimo la meta, si immerge il prima possibile nel
passaggio. C’è anche chi, arrivato davanti alla Porta, prima di entrare,
recita un Rosario o delle preghiere devozionali spontanee; si è visto
qualcuno che si è attaccato alla Porta con le mani, baciarla oppure poggiare tutto il corpo e il viso quasi a voler abbracciare Dio stesso. Ci sono
altri che, arrivando davanti ad essa, hanno quasi paura di toccarla, la
sfiorano, quasi l’accarezzano mettendo in luce tutto il proprio timore
verso Colui che è Amore. Inoltre è stato veramente toccante vedere
gruppi di fedeli o di bambini oltrepassare quella Porta tenendosi per
mano.
Ognuno ha un modo tutto suo di attraversare la Porta Santa, personale,
intimo, ma tutti, comunque, hanno lo stesso obiettivo comune: nutrirsi
della Misericordia di Dio.
fra Giuseppe Siciliani FFB
Nell’anno del Giubileo della Misericordia il Vescovo ausiliare della diocesi di Würzburg
apre una Porta Santa nella nostra fraternità di Aschaffenburg
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Umiltà via per l’unità nella vita di
p. Pancrazio
È con trepidazione e timore che affronto questo argomento ma non dedicherò tanto tempo a mostrare
perché l’umiltà sia la via dell’unità; cercherò, invece,
di trovare dei punti concreti nella vita di p. Pancrazio
per mostrare come questa virtù sia cresciuta in lui.
Il primo punto attraverso il quale ha fatto crescere
in sé l’umiltà è stata la disponibilità a fare qualsiasi
lavoro: la pulizia della Santa Casa, il refettorio, la
cucina, il servizio di accoglienza alla portineria e lo
studio. Disponiamoci a fare qualsiasi cosa sia necessaria per la vita della nostra famiglia, della nostra
Fraternità: questo è il primo punto. Legato a questo
c’è un risvolto interiore, non è semplicemente fare
quello che è necessario ma farlo bene e per amore
di Dio.
Il secondo punto è quello di non cercare più il proprio
interesse, spesso invece noi lo mettiamo al primo
posto e lì nascono divisioni e competizioni. Invece
p. Pancrazio ci ha insegnato a rinunciare sempre di
più a ciò che ci piaceva: noi possiamo avere un solo
motivo di scelta nella vita o scegliamo di servire il
nostro interesse o la volontà di Dio. P. Pancrazio ha
fatto un lavoro progressivo su di sé per non cercare
quello che gli piaceva quello che gli andava bene…
ed anche lui, quando qualche amico voleva fargli un
regalo, non chiedeva mai per sé ma per i fratelli e le
sorelle della Fraternità.
Un ulteriore aspetto che abbiamo sempre visto in
p. Pancrazio nel suo cammino di umiltà è che si è
sempre messo dietro a qualcuno; non ha mai detto: “Io ho fondato, io ho fatto questa preghiera e il
Signore mi ha dato questa grazia”. Era uno stile che
rivelava la profonda consapevolezza di essere poca
cosa. L’unica cosa di cui p. Pancrazio diceva di avere
la paternità era il suo peccato:“Ciò che c’è di buono
viene da Dio da noi viene solo il peccato”.
Ancora, p. Pancrazio si è sempre detto avaro di complimenti, per sè e per gli altri; ognuno era libero
di avvicinarsi o allontanarsi; non è stata una figura
invadente: la strada che ha seguito è stata quella di
promuovere gli altri facendoli crescere.
E qui giungiamo all’ultimo punto con cui ha coronato
gli ultimi anni della sua vita: il farsi da parte. P. Pancrazio ci ha sempre insegnato che, quando l’uomo
vuole apparire, Dio scompare. Vederci prendere delle decisioni che lui non avrebbe preso - soprattutto
nella gestione della Fraternità - e non dire niente,
pur avendo la possibilità di farlo, è stata una virtù
conquistata a fatica e con grande perseveranza.
Chiediamo, allora, per intercessione di p. Pancrazio,
di poter fare questi passi semplici e concreti, cadendo e rialzandoci, perché l’umiltà si acquisisce anche
cadendo tante volte e avendo il coraggio di rialzarsi
sempre.
dall’insegnamento di fra Paolo Crivelli,
superiore generale FFB
Dieci anni di Convegno:
una responsabilità condivisa,
sotto il manto di Maria
Chi si ricorda il primo Convegno dei Familiari? Un
invito ad andare negli archivi della nostra memoria e
riportare in superfice quanto vissuto. Tranquilli, non
vuole essere una cronistoria, non abbiamo a portata
di mano sufficiente materiale storico, se non quello
degli archivi del nostro cuore. Chiunque legga
queste righe avrà una serie di ricordi che possono essere messi a disposizione per ricostruire
questi anni, per fare memoria di quello che abbiamo
condiviso e che ci ha arricchito. Perché ogni anno
partire da Roma, Rovigo, Partanna, Pordenone, Lugano, Bari… per raggiungere Loreto? Chiamata speciale o semplice bisogno di “ricaricare le pile”? Forse entrambe le cose, o forse anche consapevolezza
di un tempo di grazia particolare. Concretamente
si tratta di giornate di preghiera e preparazione al
rinnovo della “Consacrazione a Gesù per mezzo di
Maria” secondo il Montfort. Chi vi partecipa? L’intera Fraternità, consacrati e laici. Chi ha concepito questa iniziativa? La consuetudine di andare
annualmente a Loreto per la Consacrazione
a Maria è precedente alla nascita
della Fraternità: p. Pancrazio vi riuniva i suoi figli spirituali, amici e
appartenenti ai gruppi di preghiera Ancilla Domini. Anche in seguito
alla fondazione della Fraternità questo
appuntamento è rimasto un momento significativo della nostra spiritualità.
Con lo svilupparsi dei gruppi di preghiera, l’aumento di laici che,
frequentando la Fraternità, si sono sentiti chiamati
a cammini più impegnativi,
si è visto nel Convegno un
momento forte per riunire
la Fraternità. Nel 2007, è
stato celebrato il Giubi-
leo dei Familiari di Betania con la presentazione dello
Statuto. Da allora, nella forma la struttura non ha
subito evidenti variazioni ma nella sostanza c’è una
modificazione interiore che è espressione di ciò che
è la Fraternità. Da Convegno dei Gruppi di preghiera GAD e Oblati, è divenuto Convegno dei Familiari
FFB. I Familiari stanno crescendo numericamente e
la loro identità si sta delineando. Sempre più sono
impegnati in iniziative di servizio e apostolato.
Chi, inoltre, quest’anno non è rimasto toccato dalle
testimonianze dei Giovani di Betania e dall’entusiasmo che hanno trasmesso al concerto-preghiera?
Che gioia vedere riuniti insieme a pregare bambini,
giovani, adulti, famiglie e consacrati!
Vogliamo affidare alla Madonna questo cammino insieme che è una meravigliosa responsabilità condivisa, per essere sempre più uniti a Dio e tra noi.
sor. Paola Barbabella e sor. Sara Farci FFB
Nella vita di p. Pancrazio...la disponibilità a fare qualsiasi lavoro,
non cercare il proprio interesse, non voler apparire, non voler
legare a sé le persone.
Perchè
tutti
siano
una sola cosa
(Gv 17,21)
dal 23 al 25 aprile si è tenuto a loreto
il x convegno dei familiari ffb
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Ripercorrendo le tappe di questa loro storia
“Giovani al ritmo di Dio”:
dietro le quinte del concerto
Era la primavera del 2005 quando fra Alberto Onofri, che in seguito diventò
primo responsabile nazionale dei GdB, ci raccontò della bella esperienza che
stavano iniziando a fare alcuni ragazzi, figli delle famiglie delle Marche che
facevano parte di un gruppo di preghiera legato alla Fraternità. Questi giovani
erano seguiti da vicino da una coppia di fidanzati, Paolo e Anna, che li accompagnavano proponendo loro attività e giochi.
Dal racconto fra Alberto passò alla proposta: “Perché non facciamo anche noi,
qui a Cella, un’esperienza simile? Perché non invitiamo i ragazzi che vengono
a Messa a far parte di qualcosa di più grande? Sì, un gruppo… i Ragazzi di Betania… e voi potreste collaborare: c’è bisogno anche di una testimonianza di
vita da parte dei laici...”.
E così, ancora fidanzati, incuriositi dal tipo di esperienza che ci aspettava ed
entusiasti di metterci al servizio di Dio, di questi giovani e della Fraternità che
era la nostra “famiglia”, iniziammo a collaborare.
Il primo “esperimento” di campo nazionale fu nell’estate 2005, a Cella: un
primo ritrovo con i ragazzi, tutti di età compresa tra gli 11 e i 17 anni, che iniziavano ad aderire a questa proposta. Pregammo, giocammo e si andò persino
a fare un’escursione di due giorni negli Appennini parmensi.
Inizialmente il nome del gruppo era “Ragazzi di Betania” ma in seguito p. Pancrazio decise di coniare un nome definitivo: Giovani di
Betania, “GdB”.
Nell’estate 2006, per volontà di p. Pancrazio, il campo si tenne a Frontignano
insieme con le famiglie; i primi campi invernali, invece, sempre in concomitanza con l’Epifania, erano presso la fraternità di Roma, con appuntamento fisso
all’Angelus del Santo Padre che, nel 2007, nominò i GdB nei saluti finali; dagli
anni successivi i campi invernali si tennero principalmente a Loreto.
Col tempo e le esigenze legate al numero crescente e alle diverse
età, i campi sono stati differenziati per accogliere in strutture diverse i GdB delle medie, delle superiori, e i cosiddetti “over 18”;
anche queste etichette cambiarono nel tempo e oggi questi tre
gruppi sono conosciuti con i nomi di “Marta”, “Maria” e “Lazzaro”.
Oggi i gruppi GdB accolgono giovani di un età compresa tra gli 11
e i 26 anni che hanno desiderio di incontrare Gesù e fare discernimento sulla propria vita: ciò che differenzia questo gruppo da altri
sono, tra le altre attività, il Santo Rosario, la S. Messa, la preghiera
di Lode e l’Adorazione eucaristica, momenti fondamentali per incontrare “la Verità”.
Ringraziamo continuamente il Signore per i doni e le grazie che questa chiamata ci sta riservando e preghiamo perché arrivino nuovi animatori laici, figure preziose che accompagnano i fratelli e le sorelle consacrate in questo
importantissimo servizio.
La proposta di organizzare un concerto-preghiera
al Convegno di Loreto per festeggiare il Decennale dei Giovani di Betania ci è stata lanciata da
sor. Francesca Entisciò e sor. Barbara Padovano
la sera del 5 gennaio al campo invernale di San
Giovanni Rotondo.
In poche parole, tutti i giovani, da tutte le
case, avrebbero dovuto unire le forze: cantanti, musicisti, presentatori, ballerini...
Ognuno portando il suo contributo.
Un solo limite: la distanza.
Sono stato scelto fin da subito per fare da “coordinatore” e così, verso la fine di febbraio,
abbiamo iniziato a condividere tra noi idee e
progetti. Con mia grande sorpresa tantissime
persone si sono presto dimostrate disponibili e
pronte a collaborare. Ancor prima del risultato
finale del concerto posso dire che la preparazione è stata un successo: è stata un’opportunità
per conoscerci meglio, abbiamo creato unità
condividendo i nostri talenti e le nostre esperienze, donando ognuno qualcosa di sé.
Purtroppo non è stato possibile trovarci prima
per fare le prove generali, così, lasciando a
ognuno la propria parte da studiare, ci siamo
dati appuntamento a sabato 23 aprile a Loreto.
Durante il pomeriggio abbiamo aggiustato gli
ultimi dettagli e poi… tutti sul palco!
Il concerto è iniziato dopo un bellissimo video
che riportava in breve questi dieci anni di cammino. Saliti sul palco mi sono accorto che la
sala era piena di gente, l’atmosfera era perfetta! Personalmente posso dire che vedere più di
quaranta ragazzi, provenienti da tutta Italia, cantare e suonare insieme è stata un’emozione bellissima, e anche la partecipazione del pubblico ha dato tanto calore alla
serata. Abbiamo pregato insieme sentendoci davvero fraternità, dando voce a una
realtà, quella dei GdB, che a piccoli passi
sta crescendo, diventando molto di più che
un semplice gruppo di giovani.
Federico e Federica Neri, Oblati
Marco Boni, GdB
Un
convegno
dal
cuore GIOVANE
I Gdb in concerto per festeggiare i primi dieci anni del loro cammino
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Padre Pancrazio: nella Chiesa
testimone di zelo apostolico
“Cos’è per te l’unità?” e
“Che esperienza di unità stai
facendo in questo Convegno?”
L’unità è essere un cuor solo e un’anima sola, proprio
come Gesù ha detto nel suo testamento e su cui p.
Pancrazio ha tanto puntato. L’unità è vivere superando
le diversità, affrontandole non come dei muri di separazione ma come una ricchezza che porta alla complementarietà. Questo essere qui, il nostro stare insieme
è bello proprio perché ognuno dà un colore diverso a
questo bel dipinto che è l’unità.
fra Gregorio Merendino FFB
L’unità è un insieme di cuori
che ragionano nella sequela di
Gesù. Questo Convegno per
me è un ritrovarmi a casa, un
ritrovare la gioia dello stare
insieme, condividendo insieme l’esperienza di Gesù.
Mariangela, gruppo GAD
S. Pancrazio Modena
l’unità in modo molto forte perché questi dieci anni di
cammino GdB ci hanno unito ancora di più. Quando
noi GdB ci vediamo dopo i vari mesi che ognuno passa
a casa sua l’unità si sente sempre molto di più rispetto
all’unità che ci può essere con gli amici di tutti i giorni
o con gli amici del liceo.
Rachele, GdB Loreto
L’unità è vedere le altre persone più importanti di
te stesso e poter quindi accoglierle nella tua vita. In
questo modo si ha la possibilità di conoscere quella
persona che, apparentemente, potrebbe sembrarti
qualcuno da cui stare lontano e così scoprirne la ricchezza perché fatta a immagine
e somiglianza di Dio e Dio non
sgarra! Quindi l’unità è riuscire
a vedere tutte le persone con
questi occhi…
Luigi, Oblato San Quirino
I partecipanti al
Convegno alle prese
con un’inaspettata
intervista flash
L’unità è una parola che sembra semplice però è difficile da vivere. Personalmente non mi sento unita con
tutti, perché l’unità per me è qualcosa che ci fa essere
in un certo senso universali, intimi e totalmente uniti
a Lui ed io, come persona, non vivo pienamente tutto
questo. Certamente in questo Convegno la grazia che
chiedo è proprio quella di poter vivere l’unità in queste
sfumature che sono bellissime, che danno dolcezza e
serenità alla persona; sono sicura che con l’aiuto del
Signore e con la preghiera, che è l’arma vincente, ci
riuscirò!
Gianna, Oblata Terlizzi
L’unità per me è camminare come un corpo solo anche
quando ci sono differenze. In questo Convegno sento
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Perchè
tutti
siano
una sola cosa
L’unità per me è un principio
di Paradiso sulla Terra perché
l’unità totale sarà in Cielo. In
questo Convegno sto vivendo l’unità come un impegno non solo personale ma comunitario: camminare
tutti insieme verso il Signore. Questo si realizza nelle
piccole cose della vita ed è questo che voglio portare
con me: vivere nella mia vita personale quello che ci
hanno comunicato in questo Convegno.
sor. Severina Torre FFB
L’unità è la fraternità: essere fratelli uniti con lo stesso
scopo verso Gesù. L’esperienza che stiamo facendo in
questo Convegno è immensamente stupenda; in questi giorni tutta questa assemblea era una voce unica,
eravamo un solo corpo e una sola anima, questa è
unità!
Antonio e Mara, Pordenone
Il cardinale Poletto ricorda così il nostro amato fondatore...
Testona di Moncalieri, 4 Gennaio 2016
Carissimo fra Paolo,
mi è stata comunicata dalla Fraternità di Rovio la notizia della scomparsa, quasi improvvisa, del vostro Fondatore e amatissimo Padre Pancrazio.
Desidero, attraverso di lei, esprimere a tutta la fraternità la mia sincera e commossa partecipazione al dolore
che la morte di Padre Pancrazio lascia nel cuore di quanti l’hanno conosciuto, anche se la certezza della fede
che ci rende sicuri che è arrivato alla contemplazione definitiva di Dio ci è di conforto, perché sappiamo che
dal Paradiso la sua paternità sarà ancora più efficace per ciascuno di voi e per tutta la vostra bella Famiglia di
consacrati e consacrate al Signore.
Personalmente ho conosciuto Padre Pancrazio quando venni a Terlizzi, da lui invitato a presiedere l’Eucaristia nell’occasione dei suoi ottant’anni. Volle anche che tenessi a tutta la vostra grande Famiglia religiosa
una lezione-meditazione sul valore della Vita Consacrata. Da allora ci siamo sempre tenuti in contatto con
telefonate o con lo scambio di auguri nelle feste più importanti. Anche nel Natale appena trascorso ho ricevuto il suo biglietto augurale. Conservo nel cuore il grande esempio di fede, di preghiera e di umiltà che mi
ha sempre dato e so che la sua fedeltà alla preghiera notturna prevista dalle vostre Costituzioni, non è mai
venuta meno fino agli ultimi giorni della sua vita.
Figlio Spirituale di San Pio da Pietrelcina, Padre Pancrazio è stato, in un certo senso, il discepolo fedele che ha
camminato nel solco della sua santità. Domani, giorno del suo funerale, mi unirò a tutti voi celebrando qui,
nella mia Cappella, la Santa Messa in suo suffragio ed anche per chiedere l’intercessione della sua preghiera
per me e per voi, che dovete continuare nella Chiesa la sua testimonianza di zelo apostolico. Sono sicuro che
ora dal Paradiso sarà ancora più presente a tutti voi e, spero, anche a me che ho avuto la gioia di godere qui
in terra della sua amicizia, dono che conservo come grazia preziosa nel mio cuore.
Con un saluto ed un augurio particolare a Lei, fra Paolo, e a tutti i fratelli e sorelle della Fraternità desidero
chiederle di sentirmi vicino con il mio affetto, la mia preghiera e la mia stima.
Vi benedico tutti di cuore.
* Severino Card. Poletto Arcivescovo emerito di Torino
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NEWS
dalle
CASE
per il Giubileo che si sono fermati da noi: in particolare
sabato 23 aprile abbiamo ospitato 280 ragazzi e bambini
provenienti dalla diocesi di Treviso.
Approfittando della temperatura mite alcune case-anziani
hanno portato i loro ospiti presso di noi per momenti di
convivialità di preghiera e di festa.
Rovio
Il 4 aprile il nostro Vescovo sua
Ecc.za Mons. Valerio Lazzeri
con i sacerdoti del vicariato del
Mendrisiotto ha scelto la nostra
fraternità per una giornata di
ritiro spirituale: il Vescovo ha
tenuto una meditazione invi-
tando i sacerdoti a riflettere sul cantico evangelico del Benedictus.
In questi mesi abbiamo ospitato e accolto diversi gruppi; in
particolare il 4 giugno il gruppo del RnS di Pregassona ha
vissuto una giornata di preghiera molto intensa al termine
della quale alcuni hanno ricevuto la preghiera di effusione.
Infine la nostra fraternità ha invitato don Marco Bove, sacerdote della Diocesi di Milano e impegnato nella formazione del clero, a tenere alcune giornate di Lectio Divina.
Le registrazioni di questi momenti di preghiera sono disponibili sul sito della fraternità di Rovio.
V
grande
Patrona del Brasile: questa statua ci ha donato consolazione e il ricordo della Madonna di Loreto, a motivo delle sue
fattezze.
Rodrigo, un giovane brasiliano che fin dall’apertura della nostra casa lavora con noi, appartenente alla chiesa evangelica, ha ricevuto i sacramenti dell’Eucaristia e della Confermazione nella nostra fraternità e si prepara ora al sacramento
del Matrimonio.
Avendo come obiettivo il seguire e far crescere spiritualmente i dipendenti del nostro asilo si è svolto in fraternità
il primo ritiro spirituale dal tema: “Vita fraterna, relazioni e
P
Misericordia”.
artanna
L’8 febbraio fra Marcello Lanzini ha ricevuto a Roma
riservati alla Sede Apostolica.
entusiasmo
Francescana”
ha
consecutivo, presso il santuario della città dedicato
alla Madonna di Lourdes,
l’annuale consacrazione a Maria. L’evento è stato per tutta
la fraternità un importante momento di festa e di ringraziamento al Signore anche per l’aumento del numero dei
componenti e per la crescita sempre più fervorosa dell’apostolato laico degli associati.
Alla fine del mese di maggio la nostra fraternità ha ospitato
il dott. Alberto D’Auria, che ha tenuto una conferenza dal
titolo “Potere terapeutico del perdono”, presentato come
una delle forze, oggi, più rivoluzionarie, controcorrente e
costruttive che si possano mettere in campo per migliorare
l’esistenza di ognuno di noi.
ertighe
In questi mesi primaverili abbiamo accolto vari
gruppi parrocchiali di bambini e genitori per i ritiri in prepa-
razione al sacramento della Riconciliazione e per la prima
Comunione. Numerosi sono anche i pullman diretti a Roma
10
giorno la Madonna pellegrina di Nossa Senhora Aparecida,
è stata così conferita l’autorità di perdonare anche i peccati
celebrato per il terzo anno
V
co, Sua Ecc.za Mons. Guido Zendron, ci ha portato per un
tus, n. 18), richiesto dalla diocesi di Mazara del Vallo e gli
l’Associazione dei volontari
“Betania
Il Vescovo della diocesi di Paulo Alfonso e nostro ami-
il mandato “Missionari della Misericordia” (Misericordiae vul-
erona
Con
S
alvador
S
in un’ottica educativa verso i più giovani. Inoltre, dal 10 al
T
12 maggio abbiamo ospitato i fratelli e sorelle della Com-
di condivisione e di insegnamenti, vissuto con grande
missione Nuove Tecnologie per il primo meeting dal titolo
partecipazione da parte nostra e da parte del nostro
“Educazione e Formazione”. La parte formativa è stata af-
Vescovo che ha voluto conoscerci, interessandosi al
fidata allo stesso Matteo Maria Giordano.
nostro carisma, alle nostre attività e alle nostre Case.
Sabato 28 e domenica 29 maggio, con l’apporto del dott.
Abbiamo avuto la gioia di condividere con Mons. Cor-
Stefano Roncali e di fra Leandro Cioverchia, abbiamo trat-
nacchia anche la Mensa Eucaristica e quella fraterna.
tato l’importante tematica del perdono, sotto l’aspetto spi-
Nel mese di giugno abbiamo invitato Sua Em.za Card.
rituale, psicologico ed esperienziale: ricevere il perdono di
Edoardo Menichelli, Arcivescovo di Ancona, che ha
Dio, perdonare gli altri e se stessi.
tenuto una conferenza sulla Esortazione apostolica
an Quirino
Domenica 17 aprile il dott. Matteo Maria Giordano
(media-educator) ha tenuto un incontro di formazione sulla relazione tra Rete e Fede, sui mezzi di comunicazione,
sul ruolo delle nuove tecnologie nella vita dell’uomo d’oggi
C
ella di Noceto
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Matutina” di Verona, ci hanno contattato per
proporci di compiere lavori di ristrutturazione e in cambio ci hanno chiesto di aiutarli a vivere giorni di spiritualità. Pertanto, tra marzo e aprile, in tre turni, le squadre di
Verona hanno rinnovato i bagni delle camere degli ospiti
sostituendo le vecchie vasche da bagno con le docce. Li
ringraziamo per la loro generosità e amicizia.
Già a marzo il papà di fra Francesco Carratù, con due suoi
collaboratori, ha compiuto lo stesso lavoro nel reparto delle
sorelle perpetue. A loro tutta la nostra riconoscenza.
Ringraziamo Dio per la Provvidenza che ci ha elargito e
vediamo in tutto questo l’assistenza del nostro amato fondatore.
poi il Consiglio Direttivo. È stato un momento ricco
post-sinodale “Amoris laetitia” sull’amore nella famiglia. A questo evento hanno partecipato anche il nostro vescovo e il Sindaco di Terlizzi.
Speciale
ha condiviso con noi l’esperienza del proprio carisma “Fare
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famiglia intorno al parroco”. Sempre in aprile fra Lorenzo
Trevisanello ha partecipato all’incontro dei superiori francescani presso la comunità dei Frati Minori Conventuali
di Parma. In maggio, la nuova comunità di Maria Stella
del Mattino, situata presso il Santuario della Madonna del
Rosario di Fontanellato, è venuta nella nostra casa per
condividere la sua esperienza di vita religiosa; sempre in
maggio, con i Saveriani, abbiamo vissuto un momento formativo dal titolo “La misteità nella Vita Consacrata”, guidato da sor. Orietta Vagni
e fra Luigi La Carubba; al
termine è seguito un momento di convivialità.
è stata presieduta da Sua Ecc.za Mons. Domenico Mogavero
A gennaio i volontari dell’associazione “Stella
pomeriggio, incontrando prima la fraternità tutta e
diocesi di Parma. In aprile, la Piccola Comunità Apostolica
so. La funzione religiosa, che si è svolta nella sua abitazione,
oma
to visita alla nostra fraternità trascorrendo con noi il
munione con alcuni ordini religiosi che hanno sede nella
ca del 75° anniversario di sacerdozio di Mons. Calogero Rus-
senza del sindaco Nicolò Catania e dei tanti fedeli.
Nel mese di marzo il nostro nuovo Pasto-
re, Sua Ecc.za Mons. Domenico Cornacchia, ha fat-
La fraternità ha vissuto diversi momenti di co-
L’8 marzo la fraternità ha animato la Celebrazione eucaristi-
e concelebrata dai numerosi sacerdoti della diocesi, alla pre-
erlizzi
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oreto
In maggio si è svolto il ritiro diocesano dell’Usmi,
presso il “Centro Giovanni Paolo II” di Montorso: il nostro
fra Roberto Fusco ha tenuto un’interessante catechesi dal
tema “Vita Consacrata, scuola di Misericordia” mentre l’Arcivescovo Mons. Giovanni Tonucci ha presieduto la Celebrazione eucaristica.
Alla vigilia dell’Ascensione abbiamo partecipato, nella piazza del santuario di Loreto, ad un momento di preghiera: ha
avuto luogo l’Adorazione eucaristica presieduta dal nostro
Arcivescovo con l’animazione guidata da Salvatore Martinez e da da don Guido Pietrogrande, rispettivamente presidente nazionale del Rinnovamento nello Spirito e consigliere spirituale nazionale, e supportati dalla corale.
Infine abbiamo vissuto la veglia di Pentecoste partecipando
in Basilica alla S. Messa, animata dai movimenti ecclesiali
della Prelatura; abbiamo poi proseguito nella nostra fraternità con la preghiera e un momento di festa.
Appuntamenti
D
al 31 luglio all’8 agosto, presso Frontignano di Ussita
(MC), si terrà il consueto ritiro vacanza organizzato dalla Fraternità; il tema di quest’anno sarà: “Era perduto ed
è stato ritrovato”. Per informazioni e prenotazioni rivolgersi
alla sig.ra Franca Mannetta: Tel 0733 – 81 36 54 / 349 81
63 648.
D
omenica 4 settembre presso la Casa Madre di Terlizzi si
svolgerà la cerimonia dell’ingresso in noviziato di alcuni
fratelli e sorelle; sabato 10 settembre avrà luogo la professione temporanea; domenica 25 settembre quella perpetua. Infine sabato 8 ottobre avranno luogo le ordinazioni
diaconali di alcuni nostri fratelli.
Eventi
M
artedì 24 maggio presso la cappella della Casa Madre
di Terlizzi, il Vescovo della diocesi Sua Ecc.za Domenico Cornacchia ha conferito il ministero del lettorato a fra
Giuseppe Antonio Fabiani, fra Gregorio Merendino, fra Luigi Calderoni e fra Paolo Rizza; quello dell’accolitato a fra
Arcangelo Ferente, fra Francesco Zanoni, fra Simone Maria
Robbiani e fra Tommaso Magnarello.
Il giorno 2 luglio sono stati ordinati sacerdoti i nostri fratelli fra Alessio Brizzi e fra Daniele Siciliani.
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Terlizzi - Casa Madre e Curia Generalizia
Via Pasquale Fiore, 143 - 70038 Terlizzi (BA)
tel. 080-3517712 . 3517653 . fax 3517806
[email protected]
San Quirino
Via Aprilis, 23 - 33080 San Quirino (PN)
tel. 0434-91409 . fax 1851038
[email protected]
Rovio - Svizzera
Via San Felice - 6821 Rovio - Ticino (CH)
tel./fax +41-916306540
[email protected]
Cella di Noceto
Via San Pio da Pietrelcina, 3 - 43015 Cella di Noceto (PR)
tel. 0521-624582 . 624052 . fax 629314
[email protected]
Roma
Via M.D. Brun Barbantini, 151 - 00123 Roma
tel. 06-30311636 . 30361295 . fax 83394136
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Partanna
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91028 Partanna (TP) tel./fax 0924-49665
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Monte San Savino
Santuario Madonna delle Vertighe - Loc. Vertighe 634 52048
Monte San Savino (AR) tel. 0575-849326 . fax 955298
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Aschaffenburg
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25 giugno 2016