Origini degli anime :quando nascono, come

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Origini degli anime :quando nascono, come
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1.1 Origini degli anime :quando nascono, come vengono realizzati
Il cinema di animazione giapponese ha inizio ufficialmente nel 1917.In quell'anno,
infatti,viene proiettato il primo filmato in animazione ,interamente realizzato in
Giappone.Si tratta di Imokawa Muzuko Genkanban no maki (Il portinaio Imokawa
Muzuko) di Shimokawa Hekoten(1892-1973), vero e proprio esperimento che l'autore vignettista del giornale satirico Tōkyō Puck -realizza da autodidatta "inventandosi"le
tecniche dell'animazione, usando quale unica fonte di ispirazione la visione dei
produzioni animate americane. Cominciano, quindi, ad affacciarsi nei cinematografi
cortometraggi in animazione, che restano però in secondo piano rispetto a quelli
americani2, soprattutto disneyani. Nel 1930 Entotsuya Pero( Lo spazzacamino Pero),
incentrato sul movimento operaio, riscuote un certo successo. Nel 1932 la nuova svolta
viene dal primo cartone animato giapponese sonoro (in ritardo di cinque anni rispetto
agli Stati Uniti).Realizzato da Masaoka Kenzo (1898-?) Chikara to onna no yo no naka
(Quello che conta al mondo sono il potere e le donne )è una sorta di commedia
familiare con tradimenti.
Nello stesso anno è da segnalare anche Suzumibune (La barca turistica ), un
cortometraggio a sfondo erotico che viene però subito censurato e sequestrato per poi
essere riscoperto nel 1945.Questi pochi esempi sono sufficienti per mostrare come già ai
loro primordi i sensa eiga2 ("linee disegnate"- così erano chiamati i primi cartoni
animati in Giappone prima che subentrasse il termine anime-potessero essere diretti a
qualsiasi pubblico ed incentrati sugli argomenti più svariati. Il primo mediometraggio in
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Il termine anime è un neologismo giapponese introdotto fra il termine degli anni Settanta e l’inizio degli
anni Ottanta , in concomitanza del cosiddetto anime boom (cui ovviamente dà il nome ) e derivato
dall’inglese animation (=animazione);il termine si riferisce ai disegni animati nipponici, soprattutto quelli
televisivi e quelli realizzati per il mercato dell’home video , ma negli ultimi anni interessa anche
l’animazione cinematografica o interattiva. In Italia vi sono dubbi riguardo all’accento: c’è chi opta per
<<ànime >> e chi per <<anìme>>(la maggior parte degli esperti con l’ausilio di parlanti madrelingua
optano comunque per il primo caso);qui si è optato per l’omissione dell’accento e per una semplice
sottolineatura in corsivo.
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I prodotti di animazione americani vengono chiamati cartoons, letteralmente “cartoni”, intesi come
disegni per affreschi o mosaici .Per estensione “disegni animati”.
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Il termine sensa eiga (dal giapponese eiga=film;sensa=linee disegnate)fa riferimento ai primi film
realizzati attraverso i disegni animati.
animazione Momotaro no umiwashi (Momotaro l' aquila dei mari), arriverà invece
nelle sale solo nel 1943.
Sarà seguito nel 1944 dal lungometraggio Momotaro umi no shinpei (Momotaroil divino
marinaio) ancora una volta in ritardo rispetto agli Usa, il cui primo lungometraggio
Snow White and the seven dwarfs (Biancaneve e i sette nani )di Walt Disney è datato
1937.Entrambi i film di Momotaro sono firmati da Seo Mitsuyo (1911), ex assistente di
Masaoka Kenzo, e si rifanno ad un personaggio mitologico giapponese.
Momotaro, nella tradizione, è un fanciullo divino nato da una pesca gigante e destinato
a sconfiggere gli oni4 (demoni giapponesi) mentre in questi sensa eiga combatte contro i
nuovi demoni affrontati dai giapponesi: le truppe statunitensi. La propaganda militare
ha dunque messo le mani sulla nascente industria legata al cinema di animazione ma ciò
ebbe anche esiti positivi. Infatti dal 1937 il Ministero dell'Esercito ed il Ministero della
Marina militare giapponesi iniziano a commissionare cortometraggi animati (così come
fanno gli americani dall'altra parte dell'oceano)dando così il primo forte impulso alla
nascita di studi locali sull'argomento. La guerra , come tutti sappiamo ebbe esiti tragici,
ma già nel 1945 gli animatori giapponesi sono pronti a riprendere il lavoro.
Circa cento professionisti si riuniscono nella Shin Nihon Doga ("Le immagini in
movimento del Nuovo Giappone")- della quale fa parte anche Masaoka Kenzo - che
chiuderà però i battenti nel 1951, a causa di gravi problemi economici e di salute dello
stesso Masaoka.Nel frattempo è fallita anche la Nihon Manga Eiga ( Il cinema
giapponese che si ispira ai manga ).Alcuni animatori resistono alle mille difficoltà e
fondano la Nichido Eiga , che riesce a realizzare alcune opere per la casa di produzione
cinematografica Toei (tra cui il lungometraggio Hakujaden, (la leggenda del serpente
bianco), prima che quest'ultima la assorba cambiando il nome in Toei Doga o Toei
Animation. E' nato il primo gigante dell'animazione nipponica, che comincerà a
produrre un film animato all'anno per poi allargarsi negli anni settanta fino a realizzare
migliaia di ore di film e serial televisivi.
Questa rivoluzione fu dovuta soprattutto all'arrivo della televisione in Giappone negli
anni '50 ed alla sua completa diffusione negli anni '60.
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Gli oni sono demoni protagonisti di molte leggende e del folclore giapponesi. Spesso vengono
raffigurati con corna e con abiti ricavati dalle pelli di tigri; gli oni sono spesso malvagi ma a volte anche
protettivi. Negli anime Lum o Lamù in Urusei Yatsura è un oni venuto dallo Spazio.
Infatti, è proprio il primo Gennaio 1963 sulla Fuji Television che parte la prima serie
televisiva in animazione Tetsuwan Atomu (Atomu dal braccio di ferro).
Si tratta di una serie destinata a durare ben 210 episodi, a cadenza settimanale (termina
il 31 Dicembre 1966), in bianco e nero e della durata di trenta minuti ognuno.
A produrla è la Mushi Production casa produttrice fondata da Tezuka Osamu (19281989)che di Tetsuwan Atomu era anche l'autore del manga (mangaka) nato nel 1952.
Cresciuto guardando i cartoni animati di Walt Disney, questo prolifico autore che in
seguito si guadagna l'appellativo di Manga no kamisama (Dio dei manga), è arrivato al
successo nel 1947 col Shintakarajima (La nuova isola del tesoro ), manga disegnato
su
testi
di
Shichima Sakai - un
veterano dell'animazione - ed in cui ha riversato
tutta la propria passione per il fumetto e per il cinema d'animazione , a cui si è ispirato
per la tecnica narrativa , decisamente cinematografica.
Il passaggio di Tezuka al cinema d'animazione risulta quindi ovvio ed il principale
artefice è il collega Sakamoto Yusaku, animatore proveniente dalla Toei e tra i fondatori
della Mushi Production.
Tetsuwan Atomu è un robot creato ad immagine e somiglianza di un ragazzino del
futuro , che perde la vita in un incidente d'auto. Consapevole della propria diversità, e
talvolta oggetto di pregiudizi, il piccolo robot dai sentimenti decisamente umani si
impegna in una lotta a favore del bene e degli esseri umani, affrontando una
lunghissima serie di avventure fantascientifiche. Si tratta ,quindi di un personaggio
ideale per una trasposizione animata :umanità, avventura, fantascienza ed un disegno
che sembra nato per il movimento, ne fanno sin dal principio una carta vincente.
Tezuka appoggia subito il progetto e si dedica in prima persona alla sua realizzazione.
Immediatamente cominciano le difficoltà. Innanzitutto, il noto autore, troppo impegnato
con i manga5 , non riesce a seguire la serie animata come vorrebbe.
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Il termine manga (dal giapponese man=fluttuante;ga=immagine) fu coniato da Hokusai
Katsushika,artista ukiyo-e nel 1814, per denominare la sua raccolta di stampe “Hokusai manga”.Famoso
per le molteplici rappresentazioni del Monte Fuji , in questa raccolta Hokusai raccolse i suoi schizzi ,
disegni in bianco e nero,caricature. Col passare del tempo, in particolare nel dopoguerra con questo
termine venne usato per indicare i fumetti.I manga in Giappone vengono letti da lettori di tutte le età e
sono quasi sempre pubblicati sottoforma di episodi sulle riviste e se abbastanza famosi,raccolti in libri .I
generi maggiori includono gli shōnen (per ragazzi), gli shōjo(per le ragazze),i seinen (per gli uomini
giovani),i redisu(per le giovani donne) ed i seijin (manga per adulti, soprattutto di contenuto erotico). La
nascita del fumetto giapponese risale alla fine de XIX secolo , quando quotidiani e riviste iniziarono a
pubblicare prima una vignetta ed in seguito più vignette che rappresentavano in modo umoristico e
satirico la politica , i costumi, la vita quotidiana.Negli anni ’20 e ’30 i libri di racconti a fumetti vennero
In secondo luogo, il numero di disegni necessari per una puntata è altissimo.
Tenendo conto che in un comune film dal vivo un secondo contiene 24 fotogrammi e
che mediamente un cartoon per essere fluido deve contenere 12 disegni (ovvero con un
disegno si "coprono"due fotogrammi; i cartoni animati della Disney raggiungono 15
disegni al secondo), per una trentina di minuti di Tetsuwan Atomu sarebbero necessari
21.600 disegni , più gli sfondi su cui far muovere i personaggi .
Una cifra spropositata, a cui la Mushi si rende presto conto di non poter far fronte
.Sakamoto Yusaku opta per una scelta drastica, ridurre notevolmente il numero di
disegni, arrivando ad una media di 5 disegni al secondo ed abbassandola ulteriormente,
riciclando intere sequenze (ad es. quelle in cui Atomu prende il volo; infatti, basta
riutilizzare la stessa sequenza cambiandole lo sfondo).
In questo modo i movimenti divengono più rigidi, i personaggi sembrano muoversi a
scatti. Attenzione però perché
si sta parlando di valori medi; è quindi possibile
utilizzare pochissimi disegni , magari uno soltanto per qualche secondo d'animazione
per poi utilizzare quelli "risparmiati "in una sequenza che richiede maggiore dinamismo.
Ma come si può ridurre il numero dei disegni? Semplicemente cambiando le tecniche
narrative .
I personaggi dei vecchi serial giapponesi si paralizzano stupiti, spalancano la bocca,
sgranano gli occhi e mantengono lo sguardo immobile, trasformano la carenza di
disegni in codice linguistico. Allo stesso modo Sakamoto impara ad usare la camera in
modo diverso: zoomando o muovendola lateralmente su un disegno crea una parziale
illusione di movimento anche con una sola immagine a disposizione.
Sakamoto ha inventato "l'animazione limitata," anzi l'ha perfezionata.
Ad inventarla, infatti, sono gli americani Hanna e Barbera, che la chiamano "semianimazione" e sono meno drastici nel suo utilizzo.
I giapponesi però sono più creativi. Infatti, mentre la semi- animazione americana ha
uno stile "teatrale", ovvero sfrutta personaggi che si muovono lateralmente su uno
sfondo fisso (ad es. Fred e Barney dei Flinstones, che parlano ripetutamente, visti di
profilo, sempre sullo stesso sfondo e col solo movimento delle labbra), gli animatori
popolari, in particolare le storie d’avventura e le raccolte per ragazzi.Il fumetto più rappresentativo di quel
periodo è Norakuro di Tagawa Suiho , il cui protagonista era un cane arruolato nell’ esercito.Negli anni
giapponesi usano uno stile "prospettico"; i personaggi degli anime si muovono
perpendicolarmente allo schermo, grazie all'uso sapiente della camera (in realtà è solo
lei a muoversi). A tutto ciò si aggiungono col tempo altri espedienti come un buon uso
della voce fuori campo, l'uso del rallenty nelle scene di pathos, ecc..
Tezuka6 e Sakamoto segnano con Tetsuwan Atomu la via per l'animazione televisiva
successiva. Nel Gennaio del 1963 la TCJ (piccolo studio televisivo precedentemente
specializzato in spot pubblicitari), la Toei e molte altre case produttrici producono tra il
1963 ed il 1983 circa 350 serie animate. La maggior parte di queste ultime giunge anche
in Italia alla fine degli anni '70.Al proposito bisogna sottolineare che nessuna di esse è
realizzata con l'ausilio del computer. Infatti all' epoca, la computer animation era ancora
troppo costosa ed arretrata; inoltre, la manodopera giapponese era decisamente
economica. La produzione di un anime segue quindi le fasi comuni di tutti i cartoni
animati nel mondo: esse consistono principalmente nella scelta di un soggetto che viene
successivamente trasformato in uno story-board, ossia in una sceneggiatura disegnata
mentre contemporaneamente vengono studiati ambienti e personaggi (questo compito è
affidato al character designer). Il lay-out dà la versione definitiva, fornendo più in
dettaglio le inquadrature e gli spostamenti della macchina da presa. A questo punto si
inseriscono i disegni.
Gli scenografi realizzano i fondali su carta, mentre gli animatori disegnano i personaggi
su fogli di acetato (cel) che poi andranno montati sugli sfondi. I disegni iniziali e finali
sono affidati agli animatori più esperti , mentre i disegni intermedi sono compito degli
intercalatori.
’60 venne pubblicato Tetsuwan Atomu di Tezuka Osamu che fu il primo cartone animato ad essere
trasmesso in televisione nel 1963.
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Grande ammiratore di Walt Disney Tezuka Osamu (1928-1989) viene ricordato dai giapponesi come
Manga no kamisama (Dio dei manga) per le numerose serie da lui ideate. I suoi manga, spesso trasposti
in anime di successo influenzarono grandemente nel dopoguerra lo sviluppo psicologico dei giovani
giapponesi, traumatizzati dagli orrori della guerra e delle bombe atomiche. Per quanto riguarda i fumetti
,inaugurò un nuovo stile e creò dei legami con i generi della letteratura e del cinema. Anche per quel che
riguarda l’ animazione egli lasciò un’impronta profonda; creò infatti “Tetsuwan Atomu”, primo anime per
la televisione ,di cui ciascun episodio aveva la durata di 30 minuti. I lavori di Tezuka furono esportati
negli Stati Uniti, in Europa ed Asia stimolando ovunque l’immaginazione di tutti i bambini .I film di
Tezuka non furono solo per bambini ma anche per adulti .Negli ultimi anni della sua vita ricevette molti
premi per la sua carriera e per la sperimentazione nei campi in cui fu maestro. In tutte le sue opere il tema
principale è il medesimo: la sacralità della vita umana.
Lavorò senza sosta creando alcuni dei gioielli dell’ animazione giapponese tra cui ricordiamo: Fushigina
Melmo(1972), Jungle taitei (1967),Zero man(1968),Ribon no kishi,(1966),Aoi toriton (1971) Jetter
marusu”(1977).
Nel 1965 si arriva al perfezionamento dell'opera attraverso il colore.
La prima serie a godere della quadricromia fu Super Jetter, ma dal 1969 tutte le serie lo
utilizzano.
Il computer, in questa fase copre la funzione di archiviare le serie, così numerose, le
immagini per poterle riutilizzare in seguito. Allo stesso tempo, si cerca di rendere
sempre più economica la produzione degli acetati; la colorazione, l'operazione più
semplice in assoluto, viene addirittura affidata esternamente a studenti e massaie,
desiderose di arrotondare il proprio bilancio familiare. In futuro, questa consuetudine
porterà ad appaltare colorazione ed intercalazione a studi asiatici , la cui manodopera è
più economica di quella giapponese.
Dal 1983 fanno la loro comparsa nel campo dell'animazione gli O.A.V. ( Original Anime
Video), ossia quegli anime pensati direttamente per il mercato delle videocassette
(in Giappone dei laser-disc, dove questo strumento ha reso da tempo obsolete le comuni
videocassette).Questi particolari prodotti permettono allo spettatore di godersi il proprio
anime tranquillamente a casa, senza interruzioni pubblicitarie e consentono ai produttori
un budget più alto e quindi un'animazione migliore rispetto alle serie televisive.