Il senso religioso nella letteratura
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Il senso religioso nella letteratura
ARES NEWS Il senso religioso nella letteratura Il quaderno di questo numero di Studi cattolici propone un articolo di Alessandro D’Avenia sulla dostoevskijana capacità salvifica della bellezza. Ebbene, il numero di febbraio del mensile Rogate ergo ha recensito il saggo di Giovanni Fighera che s’intitola proprio: La bellezza salverà il mondo (Edizioni Ares, Milano 2009, pp. 272, euro 16), rilevando come «attraversando la storia dell’estetica con analisi puntuale e rigorosa il libro giunga alla conclusione – coraggiosa – che la bellezza dell’arte è superata dalla bellezza della santità dei santi, quindi dell’essere umano, che di Dio è immagine». La seconda edizione appena edita del volume di Fighera «Che cos’è dunque la felicità, mio caro amico?» (Edizioni Ares, Milano 20152, pp. 248, euro 14) è stata recensita da Andrea Vannicelli sul numero della Croce del 24 febbraio, evidenziando come da esso emerga «un altro Leopardi» ri- 238 spetto a quello pessimista più celebre, ossia un poeta che ha «l’intuizione dell’esistenza di una felicità infinita, di un Ideale che dà senso al vivere», che «capisce che nell’esistenza, più che abbandonarsi ad amori volgari, occorre ricercare l’amore vero, quello che tocca il cuore». Nella poesia Alla sua donna questo Ideale coincide con la Bellezza concepita quasi come un’Idea platonica e in un passo dello Zibaldone Leopardi «afferma che le sue idee si completano con il cristianesimo», di cui avverte la profonda ragionevolezza. Queste riflessioni leopardiane vengono «completate grazie al confronto con altri grandi autori della tradizione letteraria, che Fighera ha saputo rileggere con rara competenza ed eccezionale capacità interpretativa». Il libro è recensito anche su Tempi del 18 febbraio, che cita un passo della prefazione di mons. Luigi Negri nel quale si rileva come Fighera abbia «saputo leggere con profondità, utilizzando come ermeneutica della letteratura la domanda religiosa che anima il cuore dell’uomo e la grande, definitiva risposta che Dio ha dato». Lo stesso settimanale il 19 febbraio ha pubblicato un capitolo di un altro volume di Fighera, Tra i banchi di scuola. Un’avventura sempre nuova (Edizioni Ares, Milano 2014, pp. 208, euro 14,80), presentando anche l’incontro con l’autore del 20 febbraio presso l’auditorium delle scuole del Comune di Sulbiate, organizzato dall’Associazione Centro Culturale «Le Radici» di Sulbiate con la partecipazione del Centro Culturale di Carnate, delle associazioni «Benedetto XVI» di Cornate d’Adda, «Lumen Gentium» di Pozzo d’Adda e «Dimensione Cultura – pensare per agire» di Ronco Briantino. Il libro è stato menzionato anche sul settimanale Vita trentina dell’8 febbraio. Pregare... in ucraino Ancora una volta le Edizioni Ares acquisiscono una certa «visibilità» internazionale. Nel novembre 2014 è stata, infatti, pubblicata la traduzione ucraina del libro di Mauro Leonardi Mezz’ora di orazione (Edizioni Ares, Milano 2003, pp. 176, euro 13), che segue quella polacca del 2013. Inoltre, il 24 febbraio l’agenzia Aceprensa ha pubblicato in traduzione spagnola un estratto dell’intervista di Cesare Cavalleri, direttore delle Edizioni Ares, con la scrittrice Susanna Tamaro edita su Studi cattolici 646 (dicembre 2014). La conversazione, occasionata dalla pubblicazione del nuovo libro della Tamaro, Salta, Bart! (Giunti Junior, Firenze 2014, pp. 236, euro 14), rivela, dice l’agenzia, «un volto meno noto della scrittrice italiana, quello di autrice di libri per bambini». Dei «classici» c’è sempre bisogno Restando in àmbito letterario, sulla rivista Il Veltro è recentemente stata pubblicata una recensione al saggio di Raffaele Vacca, Il finito nella luce dell’infinito. Percorsi di lettura attualizzata (Edizioni Ares, Milano 2013, pp. 192, euro 12,90), in cui si nota che «quest’opera rivela la viva attenzione del suo autore per una memoria letteraria sempre attuale e sempre attualizzata, che parla al lettore con signorilità e competenza, aprendo la mente e illuminando l’anima di una luce mediterranea, calda e senza tempo». Il volume è stato recensito anche su Città di Vita di aprile 2014, sottolineando che «è tutto una proposta morale, un potente magnete etico, culturale e spirituale. Vacca interpella la tradizione per illuminare il presente, per guadagnare il più possibile dal passato e realiz- zare in noi e attorno a noi le leggi dello spirito che Dio ci ha dato». Il saggio è stato menzionato da Giovanni Fighera in un articolo dedicato ai classici sulla Nuova Bussola Quotidiana del 25 luglio 2014 ed è stato recensito sull’Informatore Popolare del 27 luglio, che ha contrapposto l’importanza che Vacca attribuisce ai classici «nel rispondere ai problemi fondamentali dell’esistenza, in quanto contengono il senso dell’eterno e del sublime», al declino del Ginnasio e del Liceo classico nella scuola italiana, che sembra irreversibile. Un’altra recensione è stata edita il 22 giugno sulla Nuova Stagione, osservando il testo sullo sfondo della biografia del suo autore, radicata nell’isola di Capri. Dai profumi e dalla luce dell’isola scaturisce, a parere di Gianni Di Santo, «la serenità solare» del saggio di Vacca, lontano da qualsiasi «sfoggio di erudizione», unita a «un’amicizia e speranza nell’umanità che non ha paura di dialogare con la contemporaneità» (Il Segno del 4 aprile). Alcuni brani tratti dal libro sono stati letti da Annalisa Astarita, Vincenzo De Gregorio e Maria Celeste Schettino il 13 agosto scorso nella chiesa parrocchiale di Santa Sofia in Anacapri, in occasione della XXXVII Edizione dell’«Incontro d’agosto». La marcia «trionfale» di Péguy Il libro di Roberto Gabellini L’ultima marcia del tenente Péguy (Edizioni Ares, Milano 2014, pp. 168, euro 14) continua a ricevere molto apprezzamento dalla stampa. Oltre a essere stato segnalato sul sito Archiviostorico.info il 7 novembre e sulle riviste Fiere e Cittànuova di dicembre 2014, è stato recensito da Alessandro Zaccuri su Avvenire del 14 novembre, rilevando la ricchezza di apparati che accompagna il testo e come, «ricostruita con precisione filologica, l’erratica marcia della com- pagnia di cui Péguy è al comando diventi l’occasione per riconsiderare l’esistenza di una figura oggi più che mai centrale nella cultura francese ed europea». Il 9 dicembre, sul sito Rimini2.0 Alfiero Mariotti lo ha considerato un esempio della «commedia cristiana dei puri di cuore, che canta la gloria dell’uomo nella spogliazione quotidiana, nella scoperta che essere e fare sono tutto un ricevere, un lasciarsi amare». E la poesia di Gabellini ha il «ritmo fresco del pudore dei bambini, sempre pronti a lasciarsi sorprendere dalla grazia». L’«Invito alla lettura» di Alessandro Rivali è stato pubblicato sulla Provincia di Como del 14 dicembre. Il libro è stato recensito anche sulla Voce di Romagna del 23 novembre e sul quindicinale diocesano Il Ponte del 1° febbraio da Sara Castellani, che lo definisce «un viaggio attraverso il dolore e il senso della vita, in cui un ruolo predominante è svolto dalla Grazia, che irrompe nella storia, capovolgendo tutto quello che è stato ordinatamente pensato e sistemato dall’essere umano. Una lettura densa di significato che permette ai lettori di ripercorre attraverso la poesia l’itinerario mentis in Deum del socialista francese, che non poté non aderire al fascino del cristianesimo». Matteo Andolfo 239