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Formato A4 (normale) - magazine
ANNO I - NUMERO 12 - LUGLIO 2007 - MENSILE GRATUITO DI BILIARDO - www.biliardoweb.com
NE RESTERA’ SOLTANTO UNO!
Attesissima poule finale al Palais di Saint Vincent: chi sarà il campione italiano 2006-2007?
di Enzo Olivo
Gustavo Zito
Andrea Quarta
Daniele Montereali
Paolo Marcolin
Crocefisso Maggio
Crocefisso Maggio
Daniele Montereali
Paolo Marcolin
Gianni Bombardi
Riccardo Belluta
Michelangelo Aniello
Riccardo Belluta
Andrea Quarta
Gianni Bombardi
Gustavo Zito
Michelangelo Aniello
CARAMBOLA
POOL
INTERVISTA
WORLD CUP DI CARAMBOLA
A CORFU’
POOL ITALIANO: SI CHIUDE LA
STAGIONE AGONISTICA
FIBIS: UN LUNGO PROCESSO
DI RINNOVAMENTO
di Roberto Garofalo
di Francesco Tomati
di Paola Luzzi
Caudron torna alla
vittoria
Bilanci,
considerazioni e
uno sguardo
al futuro
Intervista al
Responsabile
Nazionale Sez. Stecca:
Claudio Bono
Si è chiusa, anche
quest’anno,
la
stagione agonistica
del pool in Italia. Come sempre, negli
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ultimi tempi, due ...
In vista della nuova
stagione agonistica, la
redazione di BiliardoWeb, è andata a
trovare il Responsabile Nazionale
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della Sezione Stecca…
La
t radi zion al e
tappa della prova
era
prevista
in
Grecia, a Volos, ma
è stata spostata
nell'isola di Corfù dall'11 al 17
Giugno. Si incomincia.. SEGUE A PAG. 17
BW Magazine
IN
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QUESTO NUMERO DI
PAG 2
BW MAGAZINE:
Ne resterà soltanto uno
Dopo la prova di Mirabella tutto è pronto per il gran finale
di Enzo Olivo
a pagina 3
di Paola Luzzi
a pagina 7
di Fabio Margutti
a pagina 21
di Roberto Garofalo
a pagina 6
di Roberto Garofalo
a pagina 17
di Roberto Garofalo
a pagina 25
di Roberto Garofalo
a pagina 26
di Francesco Tomati
a pagina 15
di Enrico Galli
a pagina 12
di Enrico Galli
a pagina 19
F.I.BI.S.: Un lungo lavoro di rinnovamento
Intervista a Claudio Bono, Responsabile Nazionale Sezione Stecca
Le Traiettorie del Biliardo - TECNICA
Lezione n°8: Mappare un biliardo
Firenze: seconda prova di tre sponde
Secondo ed ultimo appuntamento per le qualificazioni di Saint Vincent
World Cup di 3 Sponde a Corfù
Caudron torna al successo
Le 76 figure di Weingartner - parte 10
Prosegue il percorso di allenamento alla carambola: figure 49-52
3 sponde - Position Play - parte 6
Anche a 3 sponde la costruzione della serie è fondamentale: miglioriamola!
Pool italiano: si chiude la stagione agonistica
Bilanci, considerazioni e uno sguardo al futuro
Un anno di Snooker
Rivisitiamo la stagione 2006/2007, per scoprire cosa ci riserverà quella che sta per iniziare
Alla scoperta del «Pianeta Snooker»
Prima parte: lo snooker è un gioco affascinante dai mille segreti.
Proviamo a svelarne qualcuno
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NE RESTERA’ SOLTANTO UNO
Dopo la prova di Mirabella tutto è pronto per il gran finale
Con la conclusione della 7a prova del
circuito BTP la classifica generale ha
definitivamente annunciato i protagonisti che si contenderanno il titolo di
Campione Italiano per la stagione agonistica 2006/2007.
Non vi era sicuramente modo migliore
per anticipare il gran finale.
Il tabellone di Mirabella Eclano, infatti, non ha risparmiato colpi di scena
con continui cambi di posizione in
classifica ad ogni incontro concluso.
A rischiare l'eliminazione più di tutti è
stato Crocefisso Maggio, che perdeva
inaspettatamente al primo turno contro
Paolo Marcolin, vincitore della 4°
prova BTP di Fiumicino
Giangregorio, fermandosi a quota 246
punti in classifica e dando possibilità
di recupero a più di un pretendente.
Il primo salvataggio per il brindisino è
stata l'uscita di scena di Salvatore
Mannone che mancava la qualificazione proprio a causa della sconfitta nei
quarti per mano di Silvano Cicuti.
Come in molti avevano previsto anche
Andrea Quarta, in ottima forma dopo
le vittorie nelle gare nazionali di Chiaravalle e Biella, cominciava la rimonta
avendo la meglio su Bellocchio, Bombardi e Marcolin.
In semifinale Quarta, oramai qualificato, veniva opposto a Cicuti, matematicamente nei primi 8 in caso di vittoria
ancora ai danni di Maggio. Nessun
calcolo da parte del giovane pugliese
che vinceva per 3 a 1 prima su Cicuti e
successivamente su Belluta in una
finale che contava solo per delineare le
posizioni di vertice senza variare i nomi dei primi 8.
Da giovedì 5 luglio, quindi, la stagione
agonistica 2006/2007 vivrà l'atto conclusivo nella consueta sede di Saint
Vincent.
A sette giorni dall'inizio, precisamente
il 12, i riflettori saranno puntati sull'evento più importante di tutta la manifestazione con la disputa della poule finale che terminerà con la proclamazione del nuovo Campione Italiano.
I protagonisti dello scontro per l'aggiudicazione del titolo sono, in rigoroso
Michelangelo Aniello, due secondi
piazzamenti per lui nella stagione
ordine di classifica: Paolo Marcolin,
Daniele Montereali, Andrea Quarta,
Riccardo Belluta, Michelangelo Aniello, Gustavo Zito, Gianni Bombardi e Crocefisso Maggio.
Rispetto agli anni passati la prima novità arriva subito dal cambiamento
della formula per la disputa della
poule: i classici due gironi lasciano il
posto agli incontri ad eliminazione
diretta disputati al meglio dei 7 set ai
60 punti , con accoppiamenti decisi in
base alle posizioni di arrivo in graduatoria.
Regolamento alla mano il tabellone
finale sarà questo:
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Crocefisso Maggio, vincitore a
Chianciano (SI) e a Modena
Sicuramente anche quest'anno lo spettacolo non si farà attendere, con scontri ad
altissimo tasso tecnico tra giocatori ormai da anni abituati a calcare le scene
più importanti del panorama biliardistico
uniti a nuovi campioni come Montereali
e Marcolin che in questa stagione hanno
saputo capitalizzare al meglio il loro
periodo di forma; il romano trionfando
nel classico Grand Prix di novembre e
nella tappa di Rho ed il varesino conquistando il gradino più alto del podio nella
prova di Fiumicino, oltre a vari piazzamenti che gli hanno consentito di occupare la leadership provvisoria in classifica.
Pare molto difficle, in questa edizione
più che mai, esprimere un pronostico sul
nome del possibile vincitore: tutti , chi
Riccardo Belluta, secondo posto a
Spadafora (ME) e Mirabella (AV)
più chi meno, hanno sicuramente le carte
in regola per poter predominare. Interessante comunque potersi soffermare su
alcuni dati statistici per meglio conoscere il cammino durante la stagione
degli 8 qualificati.
Scontri Diretti
Gianni Bombardi,
secondo alla 3° prova Btp di Rho(MI)
Per prima cosa diamo uno sguardo agli
scontri diretti che si sono disputati tra gli
8 finalisti nel corso della stagione:
(vedi tabella in alto) Per ogni incontro
del primo turno c'è un precedente in
questa stagione: Maggio vinse a Chianciano su Marcolin per 3 a 1 così come
Montereali nella finale della 3° prova a
Rho su Bombardi.
Tra Aniello e Belluta si registra il 3 a 0 a
favore del Campione in carica nei quarti
di finale della seconda prova di Cecca-
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Vittorie totali
Analizzando la stagione in base al numero di incontri vinti le posizioni in
classifica cambiano sostanzialmente:
Daniele Montereali, grazie al successo
nel Grand Prix, conquista la vetta di
questa particolare classifica, con 23 vittorie totali, seguito da Andrea Quarta e
Crocefisso Maggio. Per trovare il leader
dell'attuale classifica Paolo Marcolin
bisogna scorrere l'elenco fino alla quarta
posizione, grazie alle 16 vittorie all'atti-
Daniele Monterali, primo al Grand
Prix Goriziana e a Rho (MI)
Andrea Quarta, vincitore
dell’ultima prova di Mirabella (AV)
no, mentre Zito riuscì ad avere la meglio
su Quarta per 3 a 1 nella prova di Modena.
Osservando con più attenzione, anche in
base ai possibili accoppiamenti in semifinale, da notare nella parte bassa del
tabellone le 2 vittorie di Andrea Quarta
su Gianni Bombardi, possibili avversari
in caso di vittoria al primo turno, ed il
successo di Montereali sullo stesso
Quarta al Grand Prix.
Nella parte alta del tabellone è Maggio a
farla da padrone con il successo per 3 a
0 ai danni di Aniello nella finale della
prova di Chianciano, oltre alla vittoria su
Marcolin citata in precedenza.
Maggio, inoltre, è l'unico giocatore tra
gli 8 che non ha patito sconfitte negli
scontri diretti con gli altri pretendenti.
pre, con la continua partecipazione fin
dal 2002.
Ma anche Quarta ed Aniello, seppur più
giovani, non sfigurano staccando il biglietto per le finali per la quarta volta
consecutiva.
Bombardi si conferma dopo le finali
della passata stagione e con un totale di
3 presenze negli ultimi 5 anni, così come
Maggio e Belluta, che rientrano dopo un
anno di astinenza.
Infine le liete sorprese di quest'anno
Marcolin e Montereali, alla loro prima
apparizione tra i "magnifici 8". Da sottolineare, ad onor del vero, la sfortuna
patita dal romano nella passata stagione
che perdeva l'ottava posizione in classifica per soli due punti.
Dopo queste considerazioni nessun risultato pare essere scontato.
A conferma di ciò anche la recente storia
delle finali del 2006, quando il super
favorito di allora Andrea Quarta, con
all'attivo ben 3 vittorie nelle ultime prove del circuito dovette arrendersi all'exploit di Michelangelo Aniello, artefice
di una stagione sottotono ma capace di
rendere al massimo nei momenti decisivi. Con la nuova formula degli scontri
diretti non ci sarà occasione di recupero:
chi in quei giorni avrà anche un pizzico
di fortuna in più sarà sicuramente avvantaggiato.
La sfida tra i campioni da anni al top
come Zito, Maggio, Bombardi e Belluta
ed i giovani talenti Marcolin, Quarta,
Montereali ed Aniello è oramai alle porte.
Non ci resta che aspettare l'inizio degli
incontri: l'unica certezza è che ne vedremo delle belle.
di Enzo Olivo
vo a pari merito con Belluta.
Quest'anno, però, il circuito è stato caratterizzato anche dalle note vicende che
hanno portato alla lunga squalifica di
Maggio, che non avendo potuto partecipare a ben 3 prove parte sicuramente
svantaggiato in questa graduatoria. Per
rendere più equo il risultato potremo
affidarci ad un ulteriore classifica, che
tenga conto delle vittorie conquistate in
percentuale agli incontri disputati.
In questo caso il brindisino raggiunge il
1° posto con 17 vittorie su 21
(escludendo gli incontri nei gironi eliminatori della prova di Modena) ed una
percentuale di successo che supera la
soglia dell'80%.
Molto più distaccati tutti gli altri, con
Marcolin in seconda posizione che ottiene una media di successi che sfiora il
70% (16 su 23).
Livellati intorno al 65 % tutti gli altri
finalisti.
Storico
Gustavo Zito, vincitore della
2° prova BTP di Ceccano (FR)
Interessante, infine, ricordare le partecipazioni negli anni passati per gli 8 finalisti di questa edizione.
Zito ancora una volta conferma la costanza che lo contraddistingue da sem-
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FIRENZE, SECONDA PROVA DI 3 SPONDE
Secondo e ultimo appuntamento per le qualificazioni di Saint Vincent
più di uno di media; a punteggio
pieno
accedono
agli ottavi solo altri
due, Rufini e Cuomo.
Le medie sono
buone: Consagno e
Liporesi si posizionano intorno a
0.750, e Galli, vera
piacevole sorpresa
nei gironi eliminatori, raggiunge lo
0,651.
Negli ottavi incomincia il calo progressivo di Sebastiano Ruocco: solo
0.606 con Frabetti.
Bene invece Vitiello e De Biasi, con
media vicinissima
Daniele De Biasi, di Treviso, è il vincitore
all'uno.
della seconda prova di qualificazione
Esce di scena Liporesi, che contro De
Biasi gioca bene, ma è superato nel
Dopo la prova di Latina del Maggio
finale di partita: è comunque sua la
scorso, eccoci alla seconda ed ultima
migliore media generale di tutto il tortappa per i giocatori delle zone Nord e
neo (0.726).
Centro-Sud.
La partecipazione, stavolta, è ridotta
nel numero di partecipanti e bisognerebbe analizzarne meglio la causa.
Anche il secondo classificato di Latina,
De Franceschi, è qui assente, e pertanto, per lui, la speranza di poter comunque rientrare nei sei qualificati per
S.Vincent è molto debole. Per contro,
si sono iscritti alla prova Peppino
Consagno e Daniele De Biasi, entrambi assenti, per diversi motivi, al primo
appuntamento.
Sono proprio loro che accedono alle
due semifinali che, come vedremo,
riserveranno delle sorprese piacevoli.
Erano 20 gli iscritti, ed era stato possibile costituire 5 gironi da 4 giocatori,
ma un partecipante ha dovuto cancellare l'iscrizione all'ultimo momento
( furto della macchina con cui doveva
raggiungere Firenze !). Così, si è giocato con 4 gironi da 4 e un girone sbilanciato, con 3 giocatori.
Comincia benissimo Ruocco, vincitore
della prima prova, con due vittorie a
Nei quarti, Ruocco si riprende e annienta il povero Vitiello, che invece
proprio nel precedente torneo di Latina
aveva messo in difficoltà l'avversario.
De Biasi vince di un solo punto su
Mollo, e Consagno la spunta su Garofalo. Galli riconferma le sue medie e
guadagna la semifinale con un bel
0.625 e una serie di 6, che rimarrà la
migliore di tutto il torneo.
Le due semifinali sembrano divise per
regioni: Campania e nord Italia; infatti,
Ruocco è contro Consagno, mentre
sull'altro tavolo vi sono De Biasi (TV)
contro Galli (BO).
La partita più attesa è sicuramente la
prima, ma delude fortemente le aspettative di tutti i presenti: vince Ruocco,
ma al limite delle 40 riprese, e Consagno fa solo 10 punti; le medie sono
0.350 e 0.250. Oscuri meccanismi psicologici sembrano entrati in campo per
i due... Chissà! De Biasi, invece, gioca
bene, 0.800, contro un Galli già ampiamente soddisfatto della sua prestazione
globale. La finale tra Ruocco e De
Biasi indica il primo nelle previsioni
per la vittoria; ma Ruocco, a cominciare dalla metà della precedente partita
contro Consagno, sembra aver perso
tutto lo smalto e la maestria del suo
gioco calibrato e sensibile. Daniele, al
contrario, imposta una gara perfetta,
guadagna punti su punti, alcuni dei
quali eseguiti con grande maestria, e
lascia Ruocco a sole 11 carambole.
Bravo Daniele!
Unico rammarico, per lui, quello di non
poter accedere all'assoluto di S.Vincent
per aver saltato la prova di Latina. Va
via contento ugualmente. La sua gioia,
comunque, si completa appena due
giorni dopo, al momento di scrivere
questa cronaca: Rufini rinuncia all'assoluto per motivi di lavoro e lascia così
il posto al primo dei non qualificati, per
l'appunto De Biasi.
Un torneo che ha lasciato, fatte qualche
piccole eccezioni, tutti contenti per la
propria prestazione; oltre al già citato
Enrico Galli, vera rivelazione della
gara, anche Riccardo D'Atri ha compiuto un bel passo in avanti per risultati
e media, quest'ultima essenziale parametro di riferimento per misurare il
proprio iter biliardistico.
Da notare il continuo miglioramento
anche del romano Gastone Frabetti ed
il ritorno alle gare, dopo anni di assenza, del triestino Pierpaolo Vattovani.
La gara è stata diretta, senza la minima
sbavatura, dal responsabile sezione
carambola per la zona centro-nord,
Franco Careddu; anche stavolta, come nelle altre gare della stagione in
corso, ha sacrificato la sua voglia di
giocare per supervisionare il campionato; bravo e grazie da parte di tutti i partecipanti!
Ecco di seguito i 6 giocatori, ordinati
per media generale, che andranno
all'assoluto di S.Vincent:
1. Ruocco Sebastiano - 0.770
2. De Biasi Daniele - 0.638
3. Garofalo Roberto - 0.569
4. Vitiello Nello - 0.548
5. Galli Enrico - 0.507
6. Mollo Ennio - 0.434
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F.I.Bi.S.: UN LUNGO LAVORO DI RINNOVAMENTO
Intervista a Claudio Bono, Responsabile Nazionale Sezione Stecca
In vista della nuova stagione agonistica, la redazione di Biliardoweb, è andata a trovare il Responsabile Nazionale
della Sezione Stecca della F.I.Bi.S,
Claudio Bono, che ci ha gentilmente
rilasciato questa intervista. Claudio
Bono nasce il 1 Ottobre del 1958 a
Brescia, città dove attualmente risiede
e svolge la sua attività lavorativa di
rappresentanza per un’azienda del posto.
Claudio qualche anno fa ha deciso di
dedicarsi anima e corpo al biliardo, non
tanto a quello giocato, ma mettendo
tutte le sue energie, la sua esperienza, e
la sua volontà in quell’attività che sta
alla base di tutto: l’organizzazione.
Da diversi anni ricopre la carica di Responsabile Nazionale Sezione Stecca e
ci racconta, in questa intervista, i progetti, le aspettative, e le speranze della
Federazione.
progetti della Federazione per l'imminente futuro e quelli a lunga scadenza?
«Andrea Mancino, da qualche anno
nuovo Presidente Federale, ha intrapreso il suo mandato portando
all’interno del Consiglio Federazione
una serie di progetti che mi trovano in
assoluto accordo, in primis il corso di
formazione dei dirigenti regionali e
provinciali, che si è tenuto a Formia i
primi giorni di quest’anno, con lo scopo di fornire ai dirigenti stessi tutte le
informazioni utili e necessarie per ope-
BW: Quanti tesserati raccoglie la
Federazione in Italia nelle diverse
specialità?
«La Federazione raccoglie circa 20.000
giocatori suddivisi nelle varie specialità: stecca, carambola, pool e boccette; oltre a queste vanno conteggiate le
tessere di 4° categoria ossia quelle riservate agli amatori, che non fanno
gare e che rappresentano un numero
abbastanza considerevole. Per quanto
riguarda la sezione “stecca” il numero è
costante ogni anno, mentre per le
“boccette” e il “pool” i dati degli ultimi
anni sono stati abbastanza discontinui
anche se, per l’anno prossimo, prevediamo un incremento della sezione
“boccette”, con il recupero di numerosi
tesserati di alcune zone d’italia e anche
della sezione “pool” grazie all’accordo
che stiamo raggiungendo in questo
periodo con l’IPF. La regione con il
numero più alto di tesserati è la Lombardia.
E’ stato deliberato dal Consiglio Federale che dall’anno prossimo, le numeriche dei tesserati, verranno pubblicate
sulla rivista della Federazione
“Biliardo Più” mese per mese, divise
per sezioni e territorialità.»
BW: Si è tenuto pochi giorni fa il
Consiglio Nazionale. Quali sono i
Claudio Bono durante la premiazione
della prova BTP di Chianciano (SI)
rare con i C.S.B. locali al fine di realizzare le famose Società Sportive sulle
quali contiamo molto per
l’avvicinamento al Coni. Oltre ad esporre e chiarire il programma sportivo
della Federazione, il corso di formazione è servito soprattutto a spiegare ai
collaboratori territoriali l’importanza
della crescita e della struttura delle
Società Sportive, dei benefici fiscali
che le leggi sullo sport prevedono per
queste società, ed è stato dato, inoltre,
un grosso apporto tecnico amministrativo grazie anche alla presenza di Andrea Mancino che, essendo dottore
commercialista, ha informato tutti i
partecipanti sulla parte fiscaleamministrativa delle società sportive;
di rilevante importanza anche la presenza di un membro della giunta del
Coni che ha spiegato a tutti i partecipanti l’importanza di avere una Federazione unita e che lavori in parallelo e
secondo le direttive del Coni stesso.
Altro punto sul quale si è discusso molto a Formia ma che fa anche parte dei
nuovi progetti della Federazione, che
per me è fondamentale e che non è
ancora stato ben recepito dalle nostre
società sportive, è la promozione del
biliardo: è un aspetto determinante per
lo sviluppo del nostro sport che si rende necessario per garantire, al prossimo
ricambio generazionale, un futuro al
nostro sport mantenendo e cercando di
incrementare le numeriche dei giocatori
e degli appassionati.
Per rendere tutto questo istituzionale,
secondo il nostro avviso, c’è un passaggio fondamentale: quello di avere degli
Istruttori Federali con regolare patentino emesso dalla Federazione e qui
prendiamo in considerazione il discorso del Corso Istruttori tenutosi l’anno
scorso a Saint Vincent in collaborazione con Pietro Croci, consigliere federale, che vedrà, più avanti, uno sviluppo
di tale iniziativa anche in altre località
italiane (centro-sud) proprio per incrementare il numero degli abilitati
all’insegnamento; naturalmente
un’iniziativa di questo tipo ha visto
Saint Vincent come sede ideale per
poter contenere al massimo i costi del
corso stesso e inoltre presentava disponibilità degli spazi e degli istruttori
stessi intervenuti al Palais in occasione
dei Campionati Italiani di Biliardo, ma
ci sono situazioni che si prestano, e
sulle quali stiamo lavorando, al centrosud come ad esempio il Centro di preparazione Olimpica del Coni
dell’Acqua Acetosa (RM) o Formia
stessa. Naturalmente servono location
strategiche che permettano un facile
raggruppamento di istruttori e allievi e
questo non solo per la sezione “stecca”
visto che, a partire dall’anno prossimo
saranno previsti corsi istruttori anche
nelle altre discipline.
Sempre per quanto riguarda la promozione del biliardo, in occasione dei
prossimi Giochi della Gioventù, abbiamo in ballo la firma di un protocollo di
intesa con il Ministero della Pubblica
Istruzione, peraltro promosso dal Coni
stesso, che comprende l’introduzione
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Bono premia Montereali in occasione della 3° prova BTP di Rho (MI)
del biliardo nelle scuole, altro progetto promosso da Mancino e sostenuto
dall’intero Consiglio Federale.
E’ naturale che dobbiamo offrire ad
un’istituzione pubblica quale il Ministero della Pubblica Istruzione una serie di persone che siano in grado di
poter entrare nelle scuole come
“Istruttori Federali qualificati”, come
succede per tutti gli altri sport e da qui
l’importanza del corso istruttori.
Due parole le voglio spendere anche
per il primo Campus Giovanile, altro
progetto promosso dalla Federazione
che si terrà nei prossimi giorni a Formia, in una struttura dove si sono allenati i più importanti rappresentati
dell’atletica leggera italiana (sul sito
FIBiS tutte le informazioni). Un progetto importante, sperimentale, che ci
metterà un po’ di tempo per essere
“digerito” ma sul quale contiamo molto, che ha uno scopo molteplice: essere
un momento di aggregazione giovanile
dove i ragazzi possono fare dell’attività
psico-fisica coadiuvati da validi istruttori e insegnanti abbinandola
all’insegnamento del biliardo.
E per ultimo, ma non certo per importanza, vorrei sottolineare un’altra importante iniziativa della C.F.U.G.
(commissione federale ufficiali di gara)
con in testa il presidente Raffaele Di
Gennaro in collaborazione con i re-
sponsabili delle varie sezioni: il Corso
per Arbitri e Direttori di gara. La
parte relativa agli arbitri è stata curata
lo scorso anno, sempre in questo periodo in occasione dei Campionati Italiani
2006 a Saint Vincent, e quest’anno,
sempre nella stessa sede, si terrà il corso di formazione per direttori di gara;
devo dire che entrambi i corsi ci hanno
dato molta soddisfazione in termine di
numeriche di iscritti e di apprezzamenti
espressi dagli stessi sulla qualità dei
corsi»
BW: IPF e FIBiS, accordo raggiunto?
«L’unione FIBiS e IPF è una cosa sulla
quale lavoriamo da molto tempo. Le
divisioni che ci sono
state in passato e che
io ho vissuto in prima persona, non
hanno mai portato a
niente di positivo,
molti pensano che
più concorrenza c’è
e meglio è perché
tutti sono spronati a
far meglio; io e Andrea Mancino non
siamo di questo avviso, anzi: le divisioni hanno sempre e
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solo portato a dei frazionamenti inutili
che, a loro volta, hanno lasciato lungo
il percorso di mesi e anni dei
“cadaveri” in termine di numeriche di
tesserati. Un esempio tra tanti il Veneto
che ha sempre contato un numero interessantissimo di giocatori e che in questo momento ha un attività limitata a
numeriche ridotte, indipendentemente
dalle Associazioni che seguono
l’attività nella zona, e questo è avvenuto in altre regioni italiane.
Ci sono stati, recentemente dei contatti
tra la Federazione e l’IPF attraverso il
direttore sportivo dell’IPF stessa, il Sig.
Vanja Jogan culminati con la partecipazione agli ultimi due Consigli Federali di Gardin (Presidente della IPF,
ndr) e Jogan stesso, nei quali si è discusso in termini di comunione di intenti sportivi e di riunificazione
dell’attività sportiva nazionale del pool
senza nessuna promessa economica da
entrambe le parti. Ci sono quindi i presupposti per pensare, a breve termine,
ad un nuovo programma comune per la
gestione e lo sviluppo del pool in Italia.»
BW:Da qualche tempo sta emergendo in Italia una nuova disciplina
sportiva: lo snooker. Cosa ne pensa
la Federazione? C’è qualche iniziativa in questa direzione?
La Federazione segue con attenzione
questa nuova disciplina che si sta lentamente sviluppando in Italia grazie anche alle molteplici ore di snooker offerte da Eurosport.
Purtroppo, al momento, in Italia esistono pochissimi tavoli dove praticare
questo affascinante sport e gli appassionati sono tuttora un numero esiguo;
con alcuni di loro ho avviato personalmente dei contatti tramite alcuni siti
internet che seguono questa disciplina.
Le condizioni attuali non ci permettono
quindi di pensare all’organizzazione di
BW Magazine
manifestazioni di questo tipo ma ci
auguriamo, viste anche le richieste di
alcuni di aumentare sul territorio il
numero di biliardi da snooker, vista la
continua crescita mediatica di questo
sport, e visto il crescente interesse per
questa nuova disciplina che in un prossimo futuro ci sia la possibilità di organizzare una sezione apposita con
un’attività di rilievo sul territorio.
BW: Si vocifera molto sul biliardo
con le buche, come stanno davvero le
cose? Cambieranno i biliardi in Italia nei prossimi anni?
«Alcuni anni fa, ancora durante il mandato di presidenza dell’avvocato Emanuele Principi, era stata avanzata da
parte di un gruppo di giocatori e di
alcuni dirigenti l’idea di un nuovo biliardo ed è stata istituita una commissione atta a seguire questo progetto.
Successivamente è stato realizzato un
prototipo, è stato testato ed è stato presentato al Consiglio Federale un resoconto finale.
Durante il Consiglio Federale, nella
delibera ufficiale, il presidente Andrea
Mancino ha fatto un intervento molto
chiaro in cui viene specificato che il
“nuovo biliardo” verrà preso in considerazione solo per una nuova specialità che niente ha a che fare con l’attuale
disciplina dei 5 birilli; tanto è vero che,
sempre nella stessa delibera, viene specificato che tutte le competizioni a livello nazionale e internazionale continueranno ad essere giocati sul biliardo
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internazionale; quindi non è prevista
nessuna sostituzione.
Tutto questo alla luce del fatto che ci
siamo resi conto che in passato è stato
commesso un grave errore: nel passaggio dal vecchio biliardo al biliardo internazionale non si è tenuto conto di
quella grande numerica di tesserati, sia
per la stecca che per le boccette, che ha
continuato a giocare sui vecchi biliardi.
In alcune zone come la Liguria, Lazio e
Sicilia ad esempio, esistono ancora
molti di questi biliardi dove i giocatori
non hanno possibilità di competizione
istituzionale. Anche per il pool ad esempio, cito un campionato a squadre
che si svolge tutt’ora nel Lazio che si
gioca ancora sui biliardi vecchi con le
buche che comprende un numero molto
interessante di giocatori.
Il “nuovo biliardo” sarà molto diverso
dal vecchio biliardo con le buche, ricordo, per chi volesse vederlo, che a
Saint Vincent, in occasione delle Finali
dei Campionati Italiani, sarà in esposizione il primo modello realizzato.
Fermo restando che l’attività sportiva
continuerà a svolgersi con le modalità
attuali, dalla prossima stagione sarà la
Serie A a sperimentare la nuova specialità biliardistica, atto dovuto al lungo e duro lavoro della commissione
istituita dalla Federazione.»
BW: Come è visto il nostro gioco nel
resto del mondo? Si pratica? In quali
nazioni maggiormente? Pensi che si
possa esportare ulteriormente? E
come?
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«Francia, Svizzera, Danimarca Germania e Olanda si sono mosse rispetto agli
anni passati e con la nascita della Commissione Tecnica Europea per i 5 birilli
si sono impegnate notevolmente per lo
sviluppo della nostra specialità al loro
interno.
Per quanto riguarda il resto del mondo
il gioco all’Italiana è diviso tra Argentina, dove peraltro continuano a giocare
sul loro biliardo e viene chiamata specialità “casino”, e Uruguay.
Dal mio personale punto di vista la
bellezza del gioco del biliardo è anche,
in alcuni casi, il suo peggior difetto: in
ogni Nazione si sono sviluppate delle
specialità che rispecchiano l’identità
del Paese stesso e che vengono giocate
su biliardi diversi. Ad esempio in Russia stanno giocando molto alla Piramide Russa che è un gioco poco conosciuto da noi ma molto affascinante e
questo succede in ogni Paese dove c’è
una cultura biliardistica.
Questo frazionamento di specialità, che
è la cosa più bella del biliardo è anche
un po’ la croce del biliardo stesso anche a livello internazionale: magari
sappiamo chi è il campione mondiale
di Pool o di Carambola ma non conosciamo il nome del campione di Piramide Russa o di Casino. La crescita
internazionale di uno sport è dovuta
anche al fatto che si pratica ovunque
con le stesse regole, con lo stesso attrezzo e sullo stesso campo, cosa che
per il biliardo è praticamente impossibile.»
BW: Cosa manca secondo te al biliardo per tornare ai livelli di 15 anni
fa, ai tempi di TELE+ per intenderci?
Claudio Bono e Andrea Mancino “impegnati” sul panno verde
«Io penso che i tempi di TELE+ siano
stati un momento molto positivo per il
biliardo, ma al tempo stesso si è camminato con un passo troppo lungo rispetto alle possibilità del nostro sport.
Non voglio dilungarmi nei dettagli ma
è evidente che nel momento in cui le
trasmissioni tv dovevano essere supportate anche da sponsor reali che poi
non ci sono stati… è crollato tutto.
Alla luce di questo io credo che ci sia
stato anche qualche danno diretto di
grossa entità per il biliardo: a seguito di
quel periodo ne sono arrivati altri veramente bui con delle grosse spaccature
ed è stato duro, e lo è tuttora, per la
Federazione recuperare i pezzi.
Cosa manca al biliardo? Un sacco di
cose: bisogna lavorare per la creazione
delle società sportive che ci permettono
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di arrivare al Coni e quindi farci entrare
come Federazione Ufficiale nel Coni
stesso per poter partecipare alla divisione della parte economica che spetta a
tutte le Federazioni riconosciute; è un
processo lungo che richiede anni di
affiliazione, di esami dei bilanci preventivi e consuntivi (i nostri bilanci
vengono costantemente esaminati da
dei revisori del Coni all’interno della
Federazione).
I progetti che stiamo portando avanti
sono stati molto apprezzati dal Coni
che ci onorerà, settimana
prossima, con un riconoscimento ufficiale per il
lavoro che stiamo svolgendo.
Bisogna inoltre rilanciare l’immagine della Federazione sul territorio
nazionale e non solo: per
fare questo ci siamo affidati a dei professionisti
del settore sportivo che
seguono altre discipline
come il tennis e il rugby,
tanto per fare un esempio, e una volta raggiunto questo obiettivo cercheremo delle risorse
economiche che, a mio
avviso, devono essere
completamente al di
fuori del settore biliardistico.
Ci aspetta un percorso
lungo sul quale confidiamo per il rilancio
dell’attività biliardistica
in Italia e non solo.»
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l’organizzazione dell’attività sportiva
nazionale sul territorio lasciando alla
Federazione la gestione contabile, la
normativa, il tesseramento, la gestione
delle sezioni, la collaborazione con le
delegazioni regionali e provinciale che
collaborano sul territorio con le società
sportive.
La New Project è la società che ha il
mandato da parte della Federazione per
gestire l’attività di vertice del biliardo
in Italia che da qualche anno a questa
parte è incrementata notevolmente,
PAG 10
a causa delle necessità televisive, come
è stato per esempio per la pallavolo che
ha eliminato il cambio palla, ci sono
una marea di tiri in più rispetto agli
anni addietro, e la forza del giocatore
sta nell’eseguire il tiro che ha una percentuale di sicurezza e di riuscita maggiore.
Sulle basi di quanto ho anticipato posso
dirti che ammiro molto Gustavo Zito
per tecnica, impostazione e soluzione
di gioco ma al tempo stesso ammiro la
caparbietà e la grinta di Crocefisso
Maggio nell’azzardare tiri
che nessun altro osa tentare.
Sono anche particolarmente legato sia per il
gioco sia come persona a
Vitale Nocerino, e anche
se è passato molto tempo
ogni volta che entro al
Palais di Saint Vincent mi
viene automatico tornare
con la memoria a questo
giocatore che ha dato tanto al biliardo, come del
resto anche a Riccardo
Masini, due persone che
sono state importantissime per me e per il biliardo.»
BW: Ci fai il tuo personale pronostico sulla
poule finale?
«E’ difficile fare pronostici su questa poule anche
in funzione della nuova
formula di gioco, scontro
diretto invece del girone
all’italiana. Le ultime
BW: FIBiS e New Proprove del campionato
ject, ci spieghi che ruoevidenziano la forma di
lo ha la New Project e
due giocatori in particolacome collabora con
re: Maggio e Quarta. Fervoi?
Modena: Claudio Bono premia Giovanni Triunfo
mo restando che non mi
«Il rapporto Fibis - New
dispiacerebbe un nome nuobasta pensare che io ho assistito, al mio
Project inizia due Consigli Federali
vo, giovane (sorride...), visto che, a
arrivo in Federazione, a delle prove del
addietro. Preciso che noi siamo entrati
mio avviso, rappresenta un
campionato professionistico che racconella Federazione trovandoci nelle mabell’esempio di giusto atteggiamento e
glievano un numero davvero esiguo di
ni una struttura che presentava debiti
modo di porsi sul biliardo.»
iscritti, mentre oggi ci vediamo talvolta
molto elevati e abbiamo dovuto lavoracostretti a limitare il numero degli ire molto per riportarla in attivo, prima
BW: Come sei diventato Respansabiscritti alle prove BTP.»
con Principi e ora con Mancino. La
le Nazionale? Quale è stata la tua
Federazione presentava una struttura
carriera all'interno della FIBiS? E'
centrale troppo onerosa rispetto alle
BW: Hai un giocatore preferito?
la tua principale occupazione?
entrate che avevamo, a partire dalla
«Il mio giocatore ideale è senz’altro un
sede, dal numero degli impiegati e dal«La mia vita è sempre stata circondata
insieme di diversi giocatori ma voglio
la gestione interna di tutta l’attività
da hobbies e passioni sportive, ho inifare una premessa: il biliardo è cambiasportiva. Si è pensato allora di alleggeziato da bambino con lo sci e il rugby
to molto negli ultimi anni come tanti
rire la struttura affidando ad una socieanche a livello agonistico e poi, una
altri sport, si è velocizzato molto anche
tà esterna la gestione e
volta finito il servizio militare mi sono
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dedicato al rally con una squadra privata partecipando a manifestazioni a carattere nazionale che mi vedeva, oltre
che nel ruolo di navigatore, anche in
quello di organizzatore che è un aspetto
che mi ha sempre affascinato molto.
Già allora mi ero avvicinato al biliardo
ma solamente a livello di “partitella
con gli amici”.
Purtroppo durante le prove del rally di
Lecce ho avuto un grave incidente che
mi ha costretto a lasciare questo bellissimo sport al quale ero molto affezionato e mi sono avvicinato al mondo del
biliardo. Tramite un CSB come tutti,
ho conosciuto un giocatore molto forte,
un certo Mingardi che si allenava
spesso con Gustavo Torregiani e ho
passato molto tempo seduto al biliardo
2 a guardare, osservare, imparare finchè un giorno, il Mingardi stesso mi
disse “dai gnaro, prendi su la stecca e
vai al biliardo 2” e proprio su quel biliardo ho iniziato ad imparare l’arte del
biliardo ed appassionarmi è stato facile.
Il CSB2 dove giocavo abitudinariamente mi ha chiesto in seguito di organizzare alcune manifestazioni; la più
importante, dopo il Mondiale di Ferrara, è stata una gara Nazionale che ha
visto la partecipazione di circa 600
iscritti con la presenza di tutti i giocatori di spicco. Da qui è partita la mia collaborazione a livello regionale con
Francesco Dai con il quale abbiamo
riorganizzato il calendario regionale
delle manifestazioni e nel frattempo mi
occupavo dell’attività provinciale di
Brescia durante il periodo della spaccatura che aveva visto la fuoriuscita di
molti giocatori d’eccellenza dalla Federazione e la nascita della Biliardo Pro.
Proprio in questo lasso di tempo mi è
stato chiesto dalla Federazione se volevo ricoprire l’incarico di Responsabile
Nazionale della Sezione Stecca, ruolo
che ho accettato con molto entusiasmo
affiancato da un gruppo di collaboratori
di fiducia tra i quali Gabrio Volante,
Ulisse Calzi e Raffaele di Gennaro, e
con l’impegno da parte dei dirigenti
federali che non ci sarebbero state pressioni politiche sul nostro operato. La
necessità impellente era quella di riconquistare la fiducia della base riorganizzando una serie di regole ferme e precise che permettessero a tutti i tesserati,
di qualsiasi categoria essi fossero, di
poter praticare il biliardo nel rispetto
delle normative, e per fare questo abbiamo riorganizzato le categorie, le
prove di qualificazione, e tutto l’assetto
tecnico sportivo della sezione. Dopo
questo periodo di lavoro nel quale la
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Bono, ai Campionati Italiani di Saint Vincent, premia Cinzia Ianne
mia carica era avvenuta per affidamento d’incarico, sono stato riconfermato
alla presidenza della Sezione Stecca
con regolari elezioni sia nel mandato di
Principi che in quello di Mancino.
Non è sicuramente la mia principale
occupazione, ne è l’occupazione principale di nessun dirigente della FIBiS.»
BW: C'è chi sostiene che il numero
dei Nazionali e dei Nazionali-Pro è
eccessivo, che sarebbe meglio una
soluzione che preveda un minor numero di giocatori d'eccellenza con
remunerazioni più elevate soprattutto per la categoria dei Nazionali che
al momento non usufruisce di nessun
vantaggio se non quello della testa di
serie. Cosa ne pensi?
«Quando io sono arrivato alla sezione
Stecca oltre alle numeriche che tu hai
citato c’erano anche un’ottantina di
Master, non eravamo in possesso di
classifiche attendibili per poter fare una
cernita tanto è vero che per i primi anni
abbiamo mantenuto la categoria fermo
restando il progetto di ridistribuire i
giocatori fino all’eliminazione completa della categoria stessa.
Ricordo che la FIBiS è una Federazione dilettantistica dove non può essere,
per statuto, considerata la figura del
“professionista” infatti nelle nostre
classifiche la categoria di eccellenza
figurano come Nazionali-Pro.
L’attuale struttura del campionato
B.T.P. che prevede che per la fine della
stagione i primi 20 della classifica, di
qualsiasi categoria essi siano, diventino
le teste di serie del campionato successivo, garantisce il rispetto delle varie
categorie esistenti. Diminuire ancora le
numeriche delle categorie significherebbe creare uno squilibrio interno soprattutto per quanto riguarda la prima
categoria, con il conseguente aumento
sproporzionato delle seconde categorie.
Sono situazioni che sulla carta potrebbero presentarsi efficaci e positive ma
che poi, nella pratica, si scontrano con
delle realtà ben diverse.
Per quanto riguarda la remunerazione
dei giocatori d’eccellenza, come dirigente penso che questo non sia compito
della Federazione. In nessuna Federazione che io conosca succede questo,
nemmeno in quelle che prendono i milioni di euro dal Coni per l’attività
sportiva; i contributi del Coni vengono
riversati nell’attività extra-nazionale
magari dando valore ad un risultato di
una Nazionale in una competizione
internazionale, o per l’attività sportiva
in generale.»
BW: Il biliardo femminile è limitato
a pochissime donne in Italia, c'è
qualche iniziativa al momento per
cercare di incrementare il numero
delle giocatrici?
«La Federazione ha sempre cercato di
portare avanti l’attività femminile, anche nei momenti di profonda crisi della
categoria stessa. Il fatto che poche ragazze si avvicinino al mondo del biliardo credo si da imputare, spesso, a come
sono strutturati i nostri CSB e mi auguro che cambi questo tipo di mentalità.
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Quando noi parliamo di iniziative dirette ai giovani, campus giovanile, biliardo nelle scuole, non faccio alcuna differenza di genere. Mi auguro che queste attività servano anche per incrementare il numero delle ragazze che si possono avvicinare al nostro sport. C’è
anche da considerare il fatto che il biliardo è uno sport difficile che richiede
molti sacrifici e il fatto che i giovani
d’oggi hanno mille interessi e mille
opportunità rende ancor più difficile
l’avvicinamento al biliardo stesso.
Per quanto riguarda invece la categoria
delle Nazionali Femminili, e questo ci
tengo a dirlo, ho riscontrato personalmente, ma anche a detta di molti Nazionali-Pro che hanno potuto in questi
ultimi due anni osservare da vicino le
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vostre prestazioni, visto che le gare
femminili si tengono in concomitanza
con il B.T.P., che il livello generale è
molto cresciuto e questa è una cosa
molto importante.»
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del calendario ufficiale che avverrà
dopo il mese di agosto.»
BW: B.T.P. 2007-2008, puoi darci
qualche anticipazione?
BW: Claudio non mi resta che ringraziarti per la disponibilità che ci
hai accordato, avrei ancora mille
domande da farti ma per il momento
mi fermo qui…
«Il B.T.P. dell’anno prossimo si svolgerà con le stesse modalità degli anni
scorsi quindi 7 prove suddivise sul territorio nazionale. La prima prova sarà
verso la fine di Ottobre a San Giovanni Rotondo; a seguire verrà disputato
come di consueto il Gran Premio di
goriziana a Saint Vincent e, nel mese di
dicembre, il Gran Premio città di San
Remo. Per il resto vi rimando all’uscita
«Cara Paola, ora basta con le domande!
Lo sai benissimo che due appassionati
come noi potrebbero andare avanti per
ore e ore… va a finire che questa intervista non la finiamo nemmeno per
l’uscita del magazine!
Ne approfitto per salutare tutti gli utenti
di biliardoweb, e per augurare buon
Saint Vincent a tutti.»
di Paola Luzzi
UN ANNO DI SNOOKER
Rivisitiamo la stagione 2006/2007, per scoprire cosa ci riserverà quella che sta per iniziare
La stagione 2006/2007 di snooker
che ci siamo appena lasciati alle
spalle è stata davvero molto interessante, offrendo numerosissimi spunti
di cronaca. La prima cosa che ci piace sottolineare è lo straordinario successo che questo gioco sta riscuotendo anche nel nostro Paese: questo lo
si deve in buona parte alla capillare
copertura televisiva offerta
dall’emittente Eurosport, che in
occasione di ogni torneo importante
confeziona un prodotto di altissima
qualità; un ruolo importante è sicuramente quello di Maurizio Cavalli, le
cui preziose telecronache accompagnano per mano anche lo spettatore
inesperto, facendolo appassionare a
un gioco complesso come lo snooker.
Ma in generale, negli ultimi anni,
questo sport sta dilagando a livello
mondiale, uscendo ben al di fuori dei
confini britannici anche ai massimi
livelli. Basti pensare che nell’ultima
stagione, su un totale di sette tornei
validi per la classifica, due sono stati
vinti da un australiano e uno da un
cinese. E che dal calendario appena
presentato, all’ormai classico China
Open si affiancherà lo Shanghai
Open, che aprirà la stagione
2007/2008 a metà agosto; il bacino
orientale è quello in più rapida crescita (sia nello snooker che in altre
specialità come il pool e la carambola), e non è difficile pronosticare una
nutrita presenza di
giocatori del sol
levante ai vertici
delle
classifiche
degli anni a venire.
Ma
passiamo
all’analisi
delle
vicende
sportive
cui abbiamo assistito negli ultimi 12
mesi.
Ding Junhui è stato il più veloce a
partire dai blocchi,
facendo suo il Northern
Ireland
John Higgins, campione del mondo e n°1 in classifica
Trophy con una
qualità di gioco e
10-3 che ha lasciato segni profondi
una sicurezza tali da farlo etichettare
nel ragazzo cinese: da quel giorno in
su queste pagine come un «possibile
avanti solo brutte sconfitte per lui,
futuro dominatore assoluto della spetra cui un altro pesantissimo 10-2 al
cialità». Il ragazzo ha confermato le
mondiale contro lo stesso Ronnie.
sue qualità negli appuntamenti sucNon crediamo che una battuta
cessivi, ma proprio il suo secondo
d’arresto come questa possa condiapice della stagione, la finale al Mazionare il futuro di Junhui (che resta
sters di Wembley, segna una svolta,
potenzialmente brillantissimo, spepurtroppo per lui in negativo: la ricialmente in prospettiva a medio
vincita con Ronnie O’Sullivan ritermine), e lo attendiamo di nuovo ai
chiama quasi alla memoria lo storico
mass im i
l iv el li
sin
match di pugilato tra Alì e Foreman
dall’appuntamento «di casa» il mese
a Kinshasa, quando una folla urlante
prossimo, con un anno in più
trascinò il grandissimo Alì verso un
d’esperienza sulle spalle. Il tempo
trionfo che non si credeva possibile.
gioca senza dubbio a suo favore…
Il pubblico inglese ha infatti accomUna stagione che ha segnato anche
pagnato ai limiti della scorrettezza
alterne fortune per i «senatori» del
un ispiratissimo O’Sullivan verso un
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concentrazione.
Molto meglio vanno le
cose agli altri due, John
Higgins
e
Ronnie
O’Sullivan: lo scozzese
non riesce a ripetere la
brillante stagione dell’anno
passato, collezionando nella prima parte un solo ottimo risultato (la semifinale
allo UK Championship,
persa in una straordinaria
sfida con Peter Ebdon), ma
si riscatta alla grande portando a casa la tanto agognata seconda affermazione a Sheffield: è lui il campione del mondo in carica,
e si toglie anche la soddisfazione di occupare il
primo posto in classifica
Ronnie O’Sullivan: genio e sregolatezza
ufficiale. Vedremo se tutto
ciò gli sarà di stimolo, o
piuttosto non gli provochi un calo da
gioco. Quello che appare più di tutti
appagamento…
in declino è il leggendario Stephen
Hendry: un solo ottimo torneo per
lui (finalista allo Uk Championship),
Stagione piuttosto solida, quella di
ma anche tante delusioni e soprattutRonnie O’Sullivan: manca soltanto
to la chiara sensazione, vedendolo
una volta l’obiettivo dei quarti di
giocare, che la sicurezza nei suoi
finale, ma il suo unico trionfo della
mezzi sia crollata rispetto ai suoi
stagione (quello di Wembley), pur
anni migliori. Non vede più negli
facendo parte del Grande Slam non
occhi dei suoi avversari la rassegnagli porta punti in classifica, e così si
zione a una sconfitta inevitabile, e
deve accontentare del quinto posto a
lui stesso si rende conto di non avere
fine anno. Due i momenti bui
più le qualità che gli hanno consentidell’annata (non sarebbe Ronnie,
to di scavare un baratro tra sé e gli
altrimenti…): la sconfitta al primo
avversari negli anni ’90, rivoluzioturno della Malta Cup
nando il modo di intendere e di gio(svogliatissimo contro Holt) e socare lo snooker. I suoi numerosissimi
prattutto il quarto di finale dello
tifosi sperano ancora che la sua clasUK Championship contro il grande
se sopraffina torni ad affiorare in
rivale Hendry. E’ stato il «caso» delfuturo, e come loro tutti gli appassiola stagione e vale la pena soffermarnati di questo sport non vorrebbero
cisi ancora un istante: in quella partimai assistere al declino del più granta (al meglio dei 17 frame), Hendry
de di tutti i tempi.
parte alla grande e si porta rapidamente 4-0. Ronnie dà segnali di riChe dire invece dei tre «gemelli»
presa e vince la quinta partita, portandosi poi in serie sulle rosse nella
(così chiamati perché tutti di classe
sesta. Avanti di 24 punti, sbaglia un
1975) che hanno detronizzato il
posizionamento e si rialza… andangrande scozzese a fine anni ’90?
do a stringere la mano ad avversario
Quello che se la passa peggio è
e arbitro! Forfait, partita finita, sconsenz’altro Mark Williams: dopo
certo generale. Le vere motivazioni
alcuni segni di ripresa l’anno scorso,
di questo gesto non sono mai state
quando vinse il China Open,
chiarite pubblicamente, ma quella
quest’anno il gallese ha nel carniere
che è certa è la sentenza emessa dalsoltanto due partite vinte, oltre al
la commissione disciplinare del cirsuccesso nella Pot Black Cup, tornecuito mondiale, che ha condannato
o-esibizione di un giorno solo che in
O’Sullivan a una multa di 21.000
verità ha ben poca rilevanza tecnicosterline. Ronnie, croce e delizia dei
agonistica. Pare aver di nuovo smarsuoi tifosi, è il vero personaggio
rito le motivazioni, e la sua mancanza di sicurezza nel gioco testimonia
trainante di questo sport, e forse
le sue difficoltà nel mantenere la
questo lo si deve anche alle sue in-
PAG 13
temperanze e alla fragilità del suo
carattere, che si traduce in una spettacolare genialità quando si trova al
tavolo.
Sempre restando tra i grandi
«vecchi» dello snooker, meritano
una menzione particolare Peter Ebdon, il cui straordinario successo
allo UK Championship corona la
carriera di un grande professionista,
e il leggendario Steve Davis, sei volte campione del mondo, che malgrado una stagione senza acuti raggiunge l’obiettivo che perseguiva da tempo, ovvero restare tra i primi 16 della
classifica al compimento del 50°
anno di età. Un’impresa straordinaria
in uno sport in rapidissima evoluzione come lo snooker, che testimonia
indiscutibilmente la classe di questo
grande campione. Certo non ci si
possono più aspettare da lui risultati
di eccellenza assoluta, ma vederlo
all’opera è sempre un grande piacere
per chiunque ami questo gioco.
Proprio vecchio non è, ma merita
uno spazio anche il campione del
mondo uscente Graeme Dott. L'inizio della stagione lo ha visto piuttosto a disagio nell'indossare questi
panni, ma le cose sono andate migliorando strada facendo, al punto
che lo scozzese si è presentato a
Sheffield reduce da un eccezionale
successo al China Open (dove ha
giocato in modo strepitoso) e un primo posto in classifica provvisoria
che sembravano potergli dare gran-
Il leggendario Stephen Hendry,
ormai sul viale del tramonto
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nella prossima stagione riuscirà a confermare le grandi
doti messe in mostra
quest'anno, durante
il quale tra l'altro ha
siglato uno spettacolare 147 (al Grand
Prix di Aberdeen).
PAG 14
del terzo posto, dopo una drammatica 33esima partita che l'ha visto perdente contro l'amico Selby nella semifinale di Sheffield.
E proprio con Mark Selby concludiamo questo nostro excursus: il ragazzo di Leicester ha sfiorato un'impresa a dir poco clamorosa: dopo
essersi aggiudicato la scorsa estate il
titolo mondiale di Palla 8
(all'inglese), ha raggiunto anche la
finale del mondiale di snooker! Nessuno era mai riuscito a detenere contemporaneamente questi due titoli, e
solo un grande Higgins è riuscito a
frenare il talento e la spontaneità del
giovane inglese, ora 11° al mondo e
quindi esentato dai turni di qualificazione per la prossima stagione. Vedremo come se la saprà cavare ora
che è considerato da tutti un campione...
Sempre tra i giovanissimi, si è messo
in luce a fine stagione anche il quotatisL’australiano Robertson, vincitore di due prove
simo Judd Trump,
vero enfant prodige
dissima fiducia. Scioccante, alla luce
del circuito juniores e che ora si afdi tutto ciò, la sua sconfitta al primo
faccia al professionismo: notevole la
turno (contro McCulloch) che dà
sua qualificazione per il tabellone
forza ai detrattori dello scozzese, i
finale del mondiale di Sheffield, doquali non hanno mai visto in lui un
ve ha tenuto testa per buona parte del
fuoriclasse di razza. E' comunque il
match all'ex detentore del titolo
n° 2 del mondo, e sa di dover ancora
Murphy. Un po' di
dimostrare qualcosa al mondo dello
esperienza in più e
snooker. Ci riuscirà?
lo
vedremo
Ma veniamo ora ai giovani, veri prosenz'altro ai vertici di questo gioco:
tagonisti di questa stagione. Si è già
il suo talento pudetto di Junhui, da tutti pronosticato
rissimo è fuori
come un futuro campionissimo, ma i
discussione.
suoi colleghi non sono certo stati a
Ci sono poi tre
guardare... a cominciare da Jamie
ragazzi che si troCope, il quale è riuscito ad accedere
vano in una fase
al tabellone principale in soli 3 torleggermente più
nei, ma non si può dire che abbia
avanzata
della
sprecato le chance guadagnate: a
loro carriera, e
parte una sconfitta al primo turno del
che erano attesi
Welsh Open, è approdato addirittura
alla conferma di
in finale nelle altre due occasioni,
ciò che di buono
cedendo rispettivamente a Robertson
Mark Selby, ha sfiorato un’impresa storica
avevano messo in
e a Dott. Questi risultati gli sono
mostra in passato. Cominciamo da
Termina qui questa breve rivisitaziovalsi un bel balzo in avanti in classine di una anno di snooker che pofica fino al 22° posto, vedremo se
Neil Robertson, ormai da anni ai
tremmo definire «di transizione»:
margini dei top 10, che finalmente si
è consacrato tra i grandi di questa
alcuni dei nomi ormai leggendari di
specialità vincendo ben due prove
questo gioco hanno offerto ancora
valide per la classifica (l'unico a riuprestazioni di rilievo e hanno difeso
scire nell'impresa), e chiudendo l'anle loro posizioni di alta classifica, ma
no al settimo posto. Ha tutte le qualila «nuova ondata» dei giovani
tà per salire ancora, e anche il look
(inglesi e non, ci piace ricordarlo)
per sostituire nei cuori dei tifosi (e
avanza con sempre maggiore forza, e
delle tifose!) l'indimenticabile Paul
il passaggio del testimone sembra
Hunter.
ormai vicino... sarà la stagione alle
L'ex campione del mondo Shaun
porte (si inizia a Shanghai il 6 agosto) a sancirlo in via definitiva? Lo
Murphy inanella una stagione molto
scopriremo molto presto, come semimportante per lui, atteso a una prova
pre accompagnati dall'amico Mauridi maturità dopo un titolo mondiale
zio Cavalli e dalle sue telecronache,
conquistato inaspettatamente (e forse
e come sempre negli articoli di analianche un po' casualmente secondo
si che troverete su queste pagine. Un
alcuni). Vince un torneo (la Malta
arrivederci ai prossimi numeri a tutti
Cup), si piazza bene in quasi tutti gli
gli appassionati di snooker!
altri appuntamenti clou della stagione
e
lotta
fino
all'ultimo
per
il
primaSteve Davis, 50 anni compiuti
to nella classifica di fine anno... si
e ancora tra i top 16
deve per questa volta accontentare
di Enrico Galli
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POOL ITALIANO: SI CHIUDE LA STAGIONE AGONISTICA
Bilanci, considerazioni e uno sguardo al futuro.
Si è chiusa, anche quest’anno, la stagione agonistica del pool in Italia. Come sempre, negli ultimi tempi, due
federazioni distinte e due circuiti differenti, di conseguenza titoli italiani doppi e, forse, un po’ di confusione in chi
segue la disciplina da semplice appassionato, senza avere un’opinione e
nemmeno notizie tanto approfondite
riguardo alla «politica» della specialità.
Non saremo certo noi, seppur in buona
fede, a dirimere i dubbi di eventuali
indecisi sul tesseramento nella prossima annata, in quanto, è bene puntualizzarlo, essendo chi scrive tesserato (per
forza di cose) per una delle due
«parrocchie», preferiamo lasciare ai
giocatori la possibilità di informarsi per
conto proprio, magari tramite i due siti
ufficiali delle federazioni:
www.federbiliardo.com e
www.itpoolfed.it (entro breve anche
www.fibis.it ).
Tutto doppio quindi, si diceva, ed allora prendiamoci i lati positivi di questa
situazione e raddoppiamo anche le notizie, le coppe, le partite e le soddisfazioni di chi, indipendentemente dalla
«sigla», ha combattuto tutto l’anno ed
ha visto premiato il proprio impegno e
la propria passione per uno sport
Alessandro Torrenti,
campione I.P.F.di serie A
(quello, davvero, senza sigle...) che conferma di essere in netta ascesa sul territorio nazionale e sempre più
competitivo a livello europeo.
Andiamo in ordine rigorosamente cronologico e cominciamo con la Federbiliardo, che ha tenuto le
proprie finali nazionali a
Latina il 9 e 10 giugno. Anche quest’anno, come quello passato, i migliori giocatori di ogni categoria si sono disputati i titoli nazionali
in tre tabelloni distinti, uno
per specialità, che hanno
incoronato i campioni di
palla 8, palla 9 e pool continuo, nonché il campione
italiano assoluto. E si è ripetuto, per la serie A, il dominio di Bruno Muratore,
attuale numero 13
d’Europa, che si è aggiudicato come nel 2006 il titolo
assoluto, «condito» dai
Fabio Petroni
trionfi di specialità nel palla
vincitore della finale unificate I.P.F-F.i.bi.s.
9 e nel pool continuo.
Al «cannibale» romano,
Slam in serie C, aggiudicandosi sia
alfiere e proprietario della sala
l’assoluto che le tre specialità.
«Number Nine», è sfuggito l’en plein
solo grazie alla performance del fogLa forte Valentina Romeo è la camgiano Mauro Castriota, vincitore del
pionessa italiana femminile, un succestitolo di palla 8. Ai piedi del podio,
so meritato per chi ha collezionato forseppur non «decorato» da medaglie
se qualche medaglia d’argento di tropd’oro, il sempre più costante Vittorio
po negli anni passati, mentre Gianni
De Falco, quinto agli ultimi Europei di
Campagnolo si conferma il migliore
palla 9, che difenderà con Muratore e
tra i Seniores.
Fabio Petroni i colori azzurri ai prossiIl «futuro», invece, è nelle mani di Lomi Mondiali nelle Filippine.
ris Clerico, che vince tutto nei Pulcini,
e di Francesco Favari campione assoPer quanto riguarda la serie B, il titolo
luto e di pool continuo nella categoria
assoluto è appannaggio di Andrea MiJuniores. Ad Adriano Verde e Simone
gnani, mentre nelle specialità il pool
Capponi rispettivamente i titoli Juniocontinuo va ad Angelo Salzano di Nares di palla 8 e palla 9.
poli, il palla 9 al romano Simone
Il Canevaro Club di Verona si aggiuCiammella (entrambi con esperienze
dica, infine, il titolo nazionale a squaeuropee) e il palla 8 al tanto impronundre, staccando così il biglietto per il
ciabile quanto bravo Altinerlielmas.
campionato europeo per club, una sorta
di Champions League del tavolo verde.
Un altro giovane che ha recentemente
Come sempre, le più vive congratulaesordito in campo internazionale e che
zioni da parte di Biliardoweb Magazine
ha fatto buon uso di questa esperienza è
ai freschi campioni e, naturamente, un
Jacopo Raucci, che ha fatto il Grande
BW Magazine
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copertura televisiva e una
maggiore popolarità, sia
l’anno buono per la definitiva esplosione di questa
specialità così praticata in
tutto il mondo. E, ne siamo
certi, non sarà una sola
federazione a beneficiarne,
ma tutti coloro che, delle
palle in buca, ne fanno una
vita, una passione o un
semplice passatempo di
qualità.
«in bocca al lupo» a chi ci
riproverà l’anno prossimo.
Passiamo all’IPF, che,
raggiunto il sodalizio con
la Fibis, ha disputato a
San Severino Marche le
proprie finali sotto i riflettori della Rai ed assicurerà alla federazione che già
si occupa di stecca, carambola e boccette, la
ripresa dell’attività agonistica nel settore pool per
l’anno venturo.
A proposito, ci piace notare
un raggio di sole in uno
scenario apparentemente
Pronostici rispettati anche
poco chiaro: a settembre si
in questa circostanza, dosvolgerà la World Cup of
ve il favorito numero uno
Pool, il campionato del
Fabio Petroni non si è
mondo di doppio. Per regofatto pregare per conferlamento, ogni nazione
marsi campione, a spese
(europea) deve schierare la
di un Gabriele Cimmino
coppia composta dai due
che, al rientro dopo qualBruno Muratore, campione assoluto della serie A
giocatori con la migliore
che anno di pausa dalle
e Manfredi Scribani, presidente della Federbiliardo
classifica EPBF. L’Italia si
gare, è tornato in fretta su
presenterà agguerrita come
standard molto alti.
mai all’appuntamento, rappresentata
La formula delle finali IPF-Fibis preveUn altro forte romano, Alessandro
non solo da due «top 15», ma addirittudeva un tabellone unico e la scelta della
Torrenti, anche lui «trevigiano»
ra, forse unica compagine della kerspecialità diritto di chi aveva terminato
d’adozione, vince il titolo di serie A
messe, si permetterà di mandare in
la «regular season» in posizione di
battendo il siciliano-parmense Enzo
campo la bellezza di «due» Campioni
classifica migliore. È stato così che i
Foggia in una finale a senso unico.
Italiani Assoluti, Fabio Petroni e Bruno
telespettatori di Raisat si sono potuti
Muratore.
godere partite di tutti e tre i giochi, con
Torrenti, che non è entrato nei primi 16
Che sia un primo passo verso la luce?
la finale a palla 8, vinta da Petroni 8-4
del ranking a causa di impegni agonisu Cimmino e la semifinale tra lo stesstici negli Stati Uniti, si consola così
so genovese e Giorgio Margola a pool
con un titolo pur sempre importante.
di Tomati Francesco
continuo tra le performances più brilCampione di serie B, con un combattulanti.
to 7-5 sul triestino Percos, il rumeno di
Verona Andrei Sularea (Joker Club).
Il romano David Pascasi completa il
La squadra campione d’Italia, un mese
quadro dei semifinalisti e il bottino
prima, era risultata essere il Mari Club
«quasi» pieno del Mari Club di CrocetB (Petroni, Margola, Torrenti), in un
ta del Montello (TV), che si aggiudica
derby di finale con il Mari Club C
l’oro e due bronzi.
(Michelotto, Maimone, Tomati).
Da segnalare l’ottima copertura televisiva della gara, con il nuovo telecronista Rai Enrico Cattaneo ben coadiuvato dai commenti tecnici di giocatori
professionisti come Moreno Kraljevic e
Giorgio Margola in grado, crediamo, di
rendere la specialità del pool di più
immediata comprensione anche da parte dei non addetti.
Gianni Campagnolo,
Campione Seniores
Con le congratulazioni di rito a Fabio
Petroni e agli altri vincitori e
l’incoraggiamento per il futuro agli
sconfitti, ci sentiamo di augurare a tutto
il movimento, specie con le ultime novità federali, di poter crescere come gli
appassionati, che lo hanno tenuto in
vita nei momenti più bui, meritano.
Non si sa mai che il prossimo, con la
Valentina Romeo,
Campionessa Italiana
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WORLD CUP DI 3 SPONDE A CORFU’
Caudron torna al successo
una media di 2.090 e serie di 11; a
fargli compagnia, con media oltre il
due, solamente Forthomme, Jaspers
e Sayginer. L'avversario di Zanetti,
l'olandese Van Erp, oppone una
strenua resistenza a Marco e perde
3-2 con una media di 1.812!
La tradizionale tappa della prova
era prevista in Grecia, a Volos, ma
è stata spostata nell'isola di Corfù
dall'11 al 17 Giugno.
Si incomincia, come al solito, con
le prime qualificazioni, giocatori
soprattutto greci, e medie ancora
basse, intorno a 0.550. Solo un partecipante danese, Fuglsang, raggiunge 0.900.
Nella seconda tranche di qualificazioni troviamo alcuni italiani: Roberto Grande, Daniele De Biasi e
Domenico Mingiardi; per i primi
due niente da fare, De Biasi perde i
suoi due incontri e riesce a vincere
solo due set; Roberto Grande invece
non entra mai in partita e non strappa nemmeno un set ai suoi avversari.
Strepitoso invece il catanese Mimmo Mingiardi che vince il suo girone a punteggio pieno battendo due
concorrenti greci, il primo per due
set ad uno ed il secondo con un secco 2-0; la media di 0.945 è la migliore di tutto il gruppo dei primi di
ogni girone e la serie di 8 è invece
la seconda dopo il 9 di Apostoleas.
Pertanto Mingiardi si qualifica per
la fase successiva; nella prima partita col greco Papaoikonomou pre-
Il belga Caudron torna alla vittoria
vale la voglia di vincere di entrambi
e la difesa la fa da padrona: Mimmo
perde 2-0 con brutta media (0.567)
ma anche il greco non va oltre
0.789; Mimmo si riscatta subito
vincendo 2-0 con il turco Peker con
una ottima media di 1.153; si piazza
quindi secondo nel suo girone perdendo per un soffio l'accesso alla
fase successiva: peccato perché avrebbe sicuramente ben figurato
anche nel prosieguo della gara. Anche Paolo Niceforo non passa il
turno ed è così eliminato con una
media piuttosto bassa.
Negli ottavi a Zanetti tocca ancora
Dick Jaspers; il duello è ormai aperto da tempo e ancora una volta
l'olandese ha la meglio su Marco e
vince con un secco 3-0, ma il netto
punteggio è fuorviante: se vediamo
il tabellone ci accorgiamo che Marco ha perduto ben due volte 15 a 14
e nel rimanente set con 13 punti!
Ancora rammarico per noi. Gli altri
fortissimi procedono abbastanza
agevolmente con il solo Sayginer
oltre il 2 di media e Daniel Sanchez
che fatica con il greco Kokkoris (32 e basse medie). Nei quarti il belga De Jaeger, che nelle fasi precedenti si era qualificato vincendo a
quasi due di media, stavolta con
Blomdahl è travolto 3-0 ed una media di appena 0.500; Caudron vince
3-1 col connazionale Forthomme,
Sanchez elimina De Backer e nella
partita più attesa, il turco Sayginer
ha la meglio su Jaspers (3-2 e quasi
due di media per Semih).
Siamo all'ultima qualificazione prima del «torneo principale»; qui ci
sono due altri italiani, Mancini e
Sciacca: torneo da dimenticare, purtroppo, per Giorgio Mancini che
non entra nel gioco e lascia tutti i
set ai suoi due avversari; bassa la
media (0.606) e la serie massima,
appena 3. Un po' meglio per Emilio
Sciacca che perde 2-1 entrambi gli
incontri ma salva la media.
Marco Zanetti, altissima la sua
media generale: 1.746
I vincenti delle varie qualificazioni
si incontrano con i migliori trespondisti al mondo; nei sedicesimi partono bene tutti i big. Anche Marco
Zanetti comincia benissimo con
Semih Sayginer,
secondo posto per lui nel torneo
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Nelle semifinali quindi di fronte
Blomdahl e Caudron e nell'altro
tavolo Sayginer contro Sanchez.
Caudron vince 3-1 con lo svedese
in una partita di altissimo valore
tecnico: i primi due set il belga li
chiude in 6 riprese; nel terzo set
Blomdahl chiude in 2 colpi con serie di 15; finisce il match Caudron
vincendo il suo terzo set in 8 riprese
e media di 2.142 contro quella dello
svedese di 1.800.
Leggermente più sottotono la semifinale tra Sanchez e Sayginer: stavolta il turco non si lascia vincere
dalla tensione e guadagna un 3-1
con media di 1.342 contro quella di
Sanchez di appena 1.027.
Ancora il fuoriclasse belga in finale. Dopo le recenti amarezze per
non aver guadagnato il primo posto
(con De Bruijn al mondiale di 1
sponda e con Merckx al recentissimo Campionato Europeo) stavolta
sembra quella buona, osservandone
il sicuro progredire nei turni precedenti. Nelle due prime prove della
coppa del mondo 2007 era stato
escluso dalle semifinali e, ricordiamo, queste sono state vinte entrambe da Blomdahl. Sayginer invece
era riuscito a guadagnare la semifinale nell'ultima prova in Turchia
ma era stato poi messo fuori da
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PAG 18
Sanchez.
I due finalisti erano stati di fronte
per l'ultima volte nel campionato
europeo di Antalya del 2006: in
quell'occasione Sayginer aveva vinto con Sanchez (come qui a Corfù)
in semifinale, mentre Caudron veniva dalla vittoria con Jaspers; in finale prevalse Caudron per 3-2 in un
match molto equilibrato. Stavolta
invece la vittoria di Frederic Caudron è sicuramente più netta: 3-1; i
primi due set al belga, entrambi in
sole 6 riprese; il terzo set al turco e
infine il quarto e decisivo set, chiuso in 5 colpi con Sayginer a soli 2
punti. E' la rivincita covata da tempo e tra una settimana si riparte con
la quarta prova in Portogallo.
La migliore media generale è
quella di Van Erp (1.812); la serie
più alta di Blomdahl, 15. Zanetti
come al solito svetta per media ma
la classifica lo punisce oltre ogni
limite; 1.746 al 15° posto mentre tra
i primi quattro, solo Caudron è appena sopra la sua media (1.755) e
gli altri lo seguono, anche a debita
distanza.
di Roberto Garofalo
Torbjorn Blomdahl, sua la miglior
serie del torneo: 15
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ALLA SCOPERTA DEL «PIANETA SNOOKER»
Prima parte: lo snooker è un gioco affascinante dai mille segreti. Proviamo a svelarne qualcuno...
In questi ultimi anni, grazie soprattutto alla massiccia programmazione di
Eurosport (che offre agli abbonati la
diretta di tutti i tornei più importanti
della stagione), sta dilagando una vera
e propria snooker-mania anche nel
nostro paese. Anche i non appassionati
di biliardo non possono che restare
affascinati dall'atmosfera unica che si
respira nelle arene dei grandi tornei,
dall'enorme tavolo verde, dagli arbitri
in guanti bianchi… e ovviamente dalle
prodezze dei maestri della stecca che
si destreggiano con incredibile abilità
tra le bilie.
Gioco affascinante dicevamo, reso tale
anche dall'apprezzatissima telecronaca
di Maurizio Cavalli: discreta, competente, sempre coinvolgente. Ma anche
un gioco non particolarmente intuitivo
per il neofita, che si trova di fronte a
una serie di situazioni non facili da
interpretare se messe a confronto con
gli altri giochi più seguiti (birilli, pool). Con questa serie di articoli cercheremo di mettere a fuoco alcuni dei
«segreti» fondamentali di questa specialità, cercando da una parte di incuriosire i più distratti, dall'altra di ren-
dere più ampia e completa la comprensione del gioco a coloro che vi si
stanno avvicinando da poco, e incontrano alcune difficoltà a farne propri i
meccanismi.
Materiali di gioco
Tavolo e bilie
Il piano di gioco è di circa 3.60x1.80m
(le misure regolamentari sono cambiate diverse volte negli anni, attualmente
sono qualche centimetro in meno), e si
gioca con bilie di 52mm di diametro.
Come si vede in figura, il layout iniziale prevede 15 bilie rosse poste a
triangolo, del valore di 1 punto ciascuna, e 6 bilie colorate: la gialla (2 punti), la verde (3 punti), la marrone (4
punti), la blu (5 punti), la rosa (6 punti) e la nera (7 punti), oltre alla bianca
(la bilia battente).
Stecca e supporti
Un classico tiro di apertura
I giocatori di snooker sono stati gli
ultimi in ordine di tempo ad abbandonare la stecca in un pezzo unico: fino
agli anni '70 le stecche smontabili non
sono apparse sulla scena, e la transizione si è completata soltanto pochi
anni fa.
La stecca da snooker è tipicamente in
frassino (dalle tipiche e ben visibili
venature), con ghiera in ottone e
cuoietto di diametro assai ridotto
(10mm o anche meno) e a volte
«debordante», accorgimento adottato
da alcuni giocatori per migliorare il
grip a stecca bassa sulle bilie sotto
sponda.
Viste le ragguardevoli dimensioni del
tavolo, la prolunga da avvitare sul
calcio della stecca cui sono ormai abituati anche i nostri giocatori spesso è
insufficiente a raggiungere comodamente la bilia. I giocatori di snooker
imparano quindi a utilizzare con grande maestria vari tipi di ponticelli meccanici, che andiamo ora a illustrare:
- Il «rest»: è l'attrezzo utilizzato con
più frequenza (a volte in combinazione con una prolunga: si parla in questo
caso di «long rest»). Quasi sempre si
presenta con una testa a forma di croce, quindi diversa rispetto al sagomato
in plastica che siamo soliti vedere nelle nostre sale. E' utilizzato per tutti i
tiri lontani da raggiungere, ma senza
particolari impedimenti di altre bilie.
- Lo «spider»: di sagoma più elaborata e soprattutto rialzata, si rende necessario quando la bianca va attaccata
dall'alto verso il basso per l'interferenza di una o più bilie davanti ad essa.
Per situazioni particolarmente critiche,
in cui è necessario sorvolare un gran
numero di bilie, si può ricorrere
all'«extended spider» (vedi figura).
- Il «collo di cigno»: una sorta di via
di mezzo tra lo spider e l'extended
spider, con una sola fessura per l'appoggio della stecca; in rari casi lo si
vede usato in combinazione con un
secondo attrezzo (di solito il rest) per
simulare le funzioni dell'extended
spider.
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rompere il frame, oppure è il giocatore
stesso a «concedere». Tuttavia, l'arbitro non interromperà mai il giocatore
durante una serie, anche se il punteggio accumulato gli assicura la vittoria:
la cosiddetta «ripulitura del tavolo» fa
parte dello spettacolo, ed è un elemento psicologico importante (fa guadagnare fiducia al giocatore in serie, e
tiene «freddo» il braccio dell'avversario che resta seduto).
Qual è il punteggio massimo ottenibile da un giocatore in un frame?
A) il «rest» - B) lo «spider» C) il «collo di cigno» - D) l'«extended spider»
Il tiro di apertura
Svolgimento della partita
Contrariamente a quanto succede in
buona parte delle specialità del pool,
dove il giocatore chiamato a eseguire
il primo tiro cerca di «spaccare» il
triangolo delle bilie molto violentemente allo scopo di imbucarne il più
possibile, nello snooker il tiro di apertura è sempre un tiro di difesa (a onor
del vero Quentin Hann, giocatore australiano ora fuori dal circuito, di tanto
in tanto tentava la spaccata anche a
snooker, ma era un caso isolato).
Lo scopo del gioco è imbucare in alternanza una bilia rossa, poi una colorata (il colore è a scelta del giocatore e
va dichiarato, mentre la buca non deve
essere dichiarata), poi di nuovo una
rossa e così via. Le bilie rosse imbucate restano fuori dal gioco, mentre le
colorate vengono rimesse sul loro
«spot» dall'arbitro ogni volta che cadono in buca. Quando le bilie rosse
terminano, il giocatore inizia la serie
finale sui colori (che non vengono più
riposizionati), partendo da quello di
minor valore (la gialla) e procedendo
in sequenza fino alla nera finale.
Il giocatore di turno può spostare la
bilia bianca in qualsiasi punto della
«D», l'area semicircolare ai cui vertici
vengono posizionate la gialla e la verde; da qui dovrà eseguire un tiro sulle
rosse, cercando di «aprire» il meno
possibile il gioco e riportando la bianca vicino alla sponda corta di partenza, meglio ancora se in copertura tramite i colori del baulk (la zona delimitata dalla linea tracciata parallelamente alla sponda corta di partenza).
Nel tiro di apertura, così come nelle
schermaglie difensive che in genere lo
seguono, la principale tattica di difesa
è quella della distanza: le enormi dimensioni del tavolo (e quelle invece
assai ristrette delle buche) rendono
molto rischioso un tentativo di imbucata a distanza che non garantisca una
copertura in caso di errore.
Ecco perché raramente si vedono imbucate a tutto biliardo, e quando ciò
accade in genere il giocatore tenta
comunque di riportare la bianca nel
baulk, per non lasciare gioco facile
all'avversario: è quello che gli inglesi
chiamano «shot to nothing».
Quando finisce un frame?
Una delle cose che spiazzano il neofita, abituato a giochi in cui l'obiettivo
da raggiungere è molto chiaro
(imbucare la palla n°8, o raggiungere
un certo limite di punteggio), è l'individuazione della fine di un frame di
snooker. Di fatto, non esiste un punteggio raggiunto il quale la partita
viene automaticamente dichiarata conclusa, ma allo stesso tempo non è necessario che tutte le bilie vengano imbucate perché ciò accada.
In linea teorica, finché restano sul
tavolo almeno 2 bilie, il giocatore in
svantaggio potrebbe operare delle difese tali da indurre in penalità il suo
avversario un numero indefinito di
volte, e recuperare così i punti che li
separano. In pratica, quando uno dei
giocatori per rimontare necessita di un
numero eccessivo di snooker (la difesa che fa incorrere l'avversario in penalità, e che dà il nome al gioco), l'arbitro decide a sua discrezione di inter-
Se escludiamo i punti provenienti da
falli dell'avversario, la «serie massima» per eccellenza nello snooker è di
147 punti. Essa prevede l'alternanza di
15 rosse e 15 nere (la colorata di maggior valore in campo), e la serie finale
sui colori. E' un'impresa che riesce
pochissime volte in un anno, e nei
tornei importanti viene messo in palio
un premio speciale per chi la dovesse
ottenere. Al mondiale di Sheffield (il
torneo più importante dell'anno, che
chiude la stagione), il giocatore che
realizza un 147 porta a casa un assegno di ben 147.000 sterline (circa
215.000 euro)!
In realtà, qualora si verificasse una
particolare situazione in campo (una
free ball con le bilie ancora tutte sul
tavolo), il giocatore avrebbe la possibilità di realizzare una serie
«supermassima» di 155. Questa eventualità (che studieremo meglio quando
parleremo della free ball) non si è mai
verificata in torneo, anche se molti
testimoni affermano di aver visto una
serie da 155 realizzata da Jamie Cope
in allenamento.
La serie «supermassima» più alta
omologata ufficialmente è un 148 siglato da Jamie Burnett.
Chiudiamo qui questa prima parte del
nostro «viaggio» alla scoperta dei segreti dello snooker. Nelle prossime
puntate andremo più a fondo nei meandri del regolamento e vedremo quali
sono le opzioni del giocatore quando
l'avversario commette un fallo, in cosa
consiste la regola della free ball e tante altre curiosità che possono aiutarvi
a godere appieno dello spettacolo offerto da una partita di snooker. Invito
chi volesse fare qualche domanda specifica a contattarci tramite l'apposito
modulo.
Buon snooker a tutti!
di Enrico Galli
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LE TRAIETTORIE DEL BILIARDO: PT 8
Lezione n°8: mappare un biliardo
Finalmente, dopo un anno di lezioni,
siamo giunti al completamento di quella che sarà la base teorica dei nostri
studi ed approfondimenti.
Finora abbiamo affrontato delle traiettorie puramente ideali su cui costruire
un piano di riferimento generale. Queste diagonali sono figlie di un principio
iniziatore essendo originate o dirette
sempre verso un punto esterno al biliardo, al quale abbiamo per tale motivo
dato il nome di CentroMultiplo.
Come già detto in precedenti lezioni
ogni punto dello spazio può essere
concepito come un CentroMultiplo.
Quelli che abbiamo incontrato fino ad
ora sono i Centri Multipli Fondamentali, essendo posizionati lungo la semiretta principale.
Per proseguire con ulteriori considerazioni è bene ricapitolare quanto studiato fin qui, introducendo anche un nuo-
vo concetto: la mappatura di un biliardo.
LA MAPPATURA DEL BILIARDO
Lungo la semiretta (o asse) fondamentale sono stati disposti dei punti, i CentriMultipli, che intervallati ad equidistanza l’uno dall’altro, costituiscono il
nostro costante ed invariabile riferimento teorico-pratico.
Senza ripercorrere nuovamente i concetti di fisica, più o meno esposti nelle
diverse precedenti lezioni, siamo giunti
alla conclusione di come mirando un
CentroMultiplo da una qualunque posizione su un generico biliardo sia possibile combinare il fattore RotazioneEffetto al fine di ottenere un regolare
Arrivo. La nostra formula sarà quindi:
CentroMultiplo -->
Effetto --> Arrivo.
Rotazione-
In questo modo possiamo creare una
mappatura virtuale del nostro generico
biliardo riferita ad uno specifico tiro.
Con il termine mappatura s’intende
circoscrivere una zona, quanto più piccola e precisa possibile, che mirata da
diverse angolazioni determina sempre
lo stesso arrivo sul biliardo normale.
Una mappatura è l’insieme dei CentriMultipli che con la stessa Rotazione-Effetto determinano sempre lo
stesso Arrivo.
Il massimo della correlazione si ha
quando la mappatura è costituita da un
unico e solo CentroMultiplo.
Per fare chiarezza è doveroso disegnare
le mappature, facendo prezioso uso dei
colori, assegnando ad ognuno di questi
un tipo di Rotazione-Effetto. Pertanto
nello spazio esterno si ottengono delle
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zone di mappatura colorate, riferite ad
un tiro particolare, proprie di ogni biliardo.
Ad esempio in azzurro chiaro (che si
riferisce al 2/3 d’effetto, il zonale B4)
sono evidenziabili le mappature degli
arrivi sul panno in 3ª sponda usando il
2/3 d’effetto. Queste zone si trovano
lungo l’asse dei Centri Multipli Fondamentale. Poiché qui la correlazione è
massima, la mappatura corrisponde ad
un unico CentroMultiplo, e l’area colorata è molto ristretta.
Praticamente questo equivale a dire
che mirando da qualunque punto del
biliardo quelle aree, con l’effetto B4, si
arriverà sempre sullo stesso punto del
panno in 3ª sponda.
Un altro esempio è quello di localizzare l’arrivo al birillo rosso con 2/3
d’effetto. Avevate mai provato a prolungare le diagonali di un 3 sponde con
2/3 d’effetto che portano al birillo rosso? Queste convergono sempre verso
una zona, che da oggi chiameremo
CentroMultiplo del 3 sponde al birillo
rosso con 2/3 d’effetto (effetto zonale
B4).
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Poiché anche qui la correlazione è quasi massima la mappatura è molto ristretta. Anche questo si traduce come
un’approssimazione della mappatura
ad un unico e solo CentroMultiplo.
Per logica (e praticamente) poco più su
e leggermente più spostato c’è anche la
mappatura del 3 sponde al birillo rosso
con effetto minore, 1/3 (effetto zonale
D2). Qui essendo minore la correlazione la mappatura è leggermente più
slargata e tende ad inglobare più di un
unico CentroMultiplo.
Concludendo: più le mappature sono
piccole (a combaciare con un unico
CentroMultiplo) e più indicano dove
la correlazione è maggiore. La correlazione infatti è maggiore se mirando con una particolare rotazioneeffetto quella mappatura da qualunque punto del biliardo si ottiene sempre lo stesso arrivo.
L’IMPRONTA DIGITALE
Si sa che nella vita quotidiana ognuno
di noi ha delle particolarità che lo con-
PAG 22
traddistinguono dagli altri. Anche un
biliardo si contraddistingue per un insieme di caratteristiche ed aspetti che
forgiano la sua essenza. Non a caso ho
scelto il termine mappatura, proprio in
riferimento all’impronta genomica
caratteristica di ogni essere vivente.
Questo vuol dire che ogni biliardo ha
un’anima, e sta a noi capirla ed interpretarla.
L’insieme delle mappature di un
biliardo costituisce la sua impronta
digitale, unica per ogni tipico biliardo. Questo marchio esprime le piccole
e grandi differenze esistenti tra un biliardo e l’altro: quello che rientra di
più, quello che rientra di meno, quello
che stringe, quello che allarga…, termini troppo generici che possono essere più facilmente decifrati esplicando
le diverse mappature di quel biliardo:
le sue reazioni rispetto agli stessi, invariati, immodificabili, CentriMultipli.
Un esempio semplice e classico per
chiarire meglio il concetto è confrontare le differenti mappature di un biliardo con caratteristiche:
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· generiche,
· da nuovo,
· da battuto.
Il risultato finale è individuabile velocemente attraverso la successiva figura che
rappresenta la sovrapposizione delle
mappature delle precedenti figure; quindi un confronto tra le impronte digitali,
ognuna colorata diversamente per ogni
tipo di biliardo differente.
Già nella precedente lezione avevo implicitamente introdotto il concetto di
mappatura attraverso il confronto delle
mezze-garuffe su biliardi con caratteristiche differenti, ma ho preferito non
approfondire immediatamente
l’argomento. [Consiglio quindi di rivedere l’ultima figura della lezione n°7]
Nel confronto delle altre mappature è
sicuramente evidente la differenza eclatante di quelle per giocare strisci di battuta se paragonate a quelle sovrapposte e
ristrette per eseguire tiri di 3 sponde al
birillo rosso con 2/3 d'effetto. Questo è
anche un indice di quanto uno tiro possa
variare da un tavolo ad un altro.
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Vorrei far riflettere il lettore che le mappature di un biliardo possono variare
oltre che in periodi a lungo termine
(come le settimane necessarie per il
cambiamento delle caratteristiche del
biliardo da nuovo a battuto), anche più
brevemente, nel giro di poche ore, dal
pomeriggio alla sera, se il clima è più o
meno umido, se la temperatura del panno sale o scende, se le condizioni di gioco subiscono variazioni (tracce di sudore, gesso o borotalco che col tempo si
depositano sul panno), ecc…
Per terminare vorrei anche aggiungere
che quando determiniamo una mappatura questa è il risultato di tutte le componenti di quel particolare tiro. Infatti per
uno stesso tiro, con stesse diagonali,
possiamo ottenere arrivi differenti per
l'influenza di importanti parametri fisici
come la forza, la sbracciata, ecc…
Ogni cambiamento di arrivo è indice di
mappature differenti. Quindi sarebbe
corretto riportare per ogni mappatura
oltre all'effetto anche le condizioni del
tiro. E' chiaro che le mappature proposte
in queste prime lezioni si riferiscono
sempre a tiri accompagnati, con forze
PAG 23
modeste.
Dal confronto di due mappature che
differiscono per una sola componente è
possibile anche capire quanto quel fattore sia importante e determinante. Se ad
esempio una delle due mappature si allarga vuol dire che quel fattore fa perdere di correlazione al sistema ed è quindi
da non sottovalutare.
di Fabio Margutti
Nelle prossime lezioni
In futuro dovremmo necessariamente
tornare sul discorso della mappatura di
un biliardo per capire l’enorme potenzialità ai fini delle applicazioni pratiche.
Capiremo quindi come si ricava un valido sistema di riferimento e quali possono
essere le operazioni per ottimizzarlo al
meglio, sfruttando le massime correlazioni possibili. Prima però dobbiamo
completare la trattazione delle traiettorie
del biliardo, a 360°. Quindi nelle prossime lezioni introdurremo il mio sistema
dei Biliardi Virtuali.
Come sempre, vi aspetto numerosi. Nel
frattempo auguro un buon Saint Vincent
a tutti.
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LE 76 FIGURE DI WEINGARTNER - PT 10
Prosegue il percorso di allenamento al gioco di serie
di Roberto Garofalo
Decima parte del percorso di allenamento al gioco di serie: altre 4 figure fondamentali per il bagaglio tecnico di ogni carambolista, ma pur sempre utili a chiunque voglia perfezionare il controllo delle bilie sul tavolo.
Figura 49
Figure 49-52, gruppo 13:
Tiri di una sponda.
Figura 50
FIGURA 49
Punteggio: 4 punti
Posizione iniziale: Biglia 1: 1 biglia
dalla sponda lunga e dalla biglia 2
Biglia 2: 1 biglia dalla sponda lunga e
mezza losanga dalla corta
Biglia 3: angolo basso a dx
Suggerimenti: Prendere la 2 in finezza, colpo veloce e corto in retrò.
FIGURA 50
Figura 51
Punteggio: 5 punti
Posizione iniziale: Biglia 1: due biglie
dalla corta, sulla linea centrale.
Biglia 2: una biglia dalla corta sulla
linea del 1° diamante. Biglia 3: in angolo a dx in alto
Suggerimenti: Colpire la 1 sopra il
centro, effetto a dx; mezza biglia la 2,
colpo allungato ma veloce; la 1 precede
sempre la 2 nella sua traiettoria, alla
stessa distanza.
FIGURA 51
Punteggio: 5 punti
Posizione iniziale: Biglia 1: sulla corta
al diamante centrale. Biglia 2: incrocio
linea 47 con 1° losanga della lunga
Biglia 3: angolo basso dx
Suggerimenti: Prendere tre quarti di 2
con effetto a sin e colpo veloce e
allungato.
FIGURA 52
Punteggio: 9 punti
Posizione iniziale: Biglia 1: sulla lunga a 3,5 losanghe. Biglia 2: sulla lunga
a 1,5 losanghe. Biglia 3: a 2,5 losanghe, sotto la 1
Suggerimenti: La posizione della 1
obbliga a colpirla sopra il centro, con
probabile effetto scostamento al contatto con la 2; per evitare ciò, colpire la 2
lentamente, senza effetto.
Figura 52
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3 SPONDE: Position Play - pt. 6
Anche a 3 sponde la costruzione della serie è fondamentale: miglioriamola
Proseguono in parallelo le rubriche sui giochi di serie «puri» e sulla costruzione della serie nel gioco delle 3 sponde. Come abitudine iniziamo dalle soluzioni dei due «enigmi» lasciati lo scorso numero come esercizio, per poi presentare due nuove posizioni
da studiare per il mese prossimo. Buon allenamento!
Soluzione Figura 11
Soluzione Figura 10
Esecuzione: La numero 2 deve finire nell’angolo basso a sinistra; per ottenere quindi un buon piazzamento, la 1 deve spingere la 3 verso il centro del tavolo; l'esecuzione è abbastanza facile.
E ora le figure 12 e 13, che lasciamo ai lettori come esercizio per il prossimo mese.
Buon allenamento a tutti!
di Roberto Garofalo
FIGURA 12
FIGURA 13
Esecuzione: In questo caso l'arrivo
sulla 3 deve essere misurato; quindi
tiro lento con attenzione al percorso
della 2.
Vi presenta 2 nuove rubriche:
Risultati
Tutti i risultati dei tornei più
importanti nelle varie specialità,
con possibilità di ricerca per
nome o per torneo
Sezione video
Le migliori esecuzioni dei vostri
beniamini realizzate dalla nostra
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