Brochure Acari

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Guida pratica
per il paziente
10.06 - 7282 - Gi&Gi Srl
Informazioni sull’allergene
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Da sempre è ben noto il potere allerg iz
cui composizione risulta alquanto ete ro
abitazioni esiste tutta una serie di all e
presenti ovunque.
Gli acari sono responsabili di allergie
respiratorie come rinite ed asma e
sono considerati allergeni perenni.
Vivono in ambienti caldo-umidi a
stretto contatto con l’uomo nutrendosi principalmente di derivati epidermici. Sono una delle maggiori
fonti di al-lergeni all’interno delle
nostre case.
ZOOLOGIA
Gli acari
Come i crostacei, gli insetti o i millepiedi, anche gli acari sono artropodi:
appartengono alla classe degli aracnidi.
Gli acari, come li conosciamo, appartengono all’ordine degli astigmata che è
composto da quattro famiglie particolarmente implicate nelle allergie respiratorie: gli acaridae, i glycyphagidae, i tyroglyphydae e i pyroglyphidae. I
Dermatophagoides, detti “acari domestici”, si trovano nelle nostre case, invece gli
acaridae e i glycyphagidae si trovano in molti alimenti, in particolare fieno e grano,
di cui si nutrono(1).
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g izzante della polvere domestica la
e rogenea. All’interno delle nostre
ll ergeni invisibili ad occhio nudo ma
Classificazione degli acari*
Phylum
Arthropoda
Subphylum
Chelicerata
Classe
Arachnida
Ordine
Acarina
Astigmata
Sottordine
Glycyphagidæ
Pyroglyphidæ
Famiglia
Sottofamiglia Dermatophagoidinæ
Genere
Dermatophagoides
Specie
D. pteronyssinus
D. farinæ
Tyroglyphidæ
Acaridæ
Pyroglyphinæ
Euroglyphus
Euroglyphus maynei Lepidoglyphus destructor Tyrophagus
Pyroglyphus africanus Glyciphagus domesticus putrescentiæ
Blomia tropicalis
* Principali generi e specie.
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Acarus siro
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Il loro ciclo vitale
Gli acari vivono in media 3 mesi. Nel momento del loro sviluppo, durante il
primo mese di vita, passano attraverso diversi stadi (uovo, larva, ninfa,
adulto) e ad ogni stadio subiscono una vera metamorfosi.
Nello stadio adulto, la testa e il
torace sono uniti all’addome e
si distingue solo la testa. Hanno
quattro paia di zampe e sono
ricoperti da un guscio che, a
seconda della specie, è liscio o
striato.
Nel corso della loro breve vita, gli acari si accoppiano una o due volte.
La fecondità varia da una specie all’altra, la femmina di Dermatophagoides
pteronyssinus depone da 20 a 80 uova, invece il Dermatophagoides farinae
può arrivare a deporne fino a 300 in 3 mesi.
La riproduzione e lo sviluppo degli acari possono tuttavia variare grazie ad
un certo numero di fattori sui quali è possibile intervenire per limitare la loro
proliferazione. La temperatura, l’umidità ambientale e l’alimentazione giocano un ruolo cruciale.
Il loro habitat
Gli acari non possono ingerire acqua direttamente. Il loro apporto nutritivo
proviene da ingestioni solide, dal metabolismo degli zuccheri e dei grassi e
soprattutto dall’assorbimento del vapore acqueo.
Per mantenere il bilancio idrico, gli acari sono quindi particolarmente sensibili all’umidità relativa dell’aria.
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Le necessità sono differenti a seconda delle specie: il D. farinae, che è più
diffuso in natura, richiede un’umidità relativa del 50%-60% mentre il D.
pteronyssinus, che è più allergenizzante, richiede il 70%-80%.
L’abbassamento dell’umidità ne provoca la morte per disidratazione, mentre
l’incremento favorisce lo sviluppo delle muffe che sono il loro nutrimento.
Tuttavia gli acari possono sopravvivere anche in ambienti ostili, costituendo
delle zone microclimatiche favorevoli.
L’umidità è correlata alla temperatura ambientale per cui
anche gli acari domestici ne
risultano sensibili.
Una temperatura superiore a
20-25 gradi è una condizione
ottimale per il loro sviluppo(2).
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La loro alimentazione
Anche sul piano alimentare, gli acari danno prova di grande variabilità.
Possono nutrirsi di altri insetti (predatori), di piante (fitofagi), di muffe e
funghi (micofagi), di batteri (batteriofagi) e di materiale in decomposizione
(saprofagi). Gli acari della polvere mangiano residui di pelle
umana, in particolare forfora,
peli e unghie, peli di animali
domestici, resti alimentari e
muffe che, come è noto, aiutano il loro processo digestivo.
Il loro rapporto con l’ambiente umano
Le popolazioni di acari si concentrano quindi nelle zone che presentano le
condizioni ottimali di umidità, temperatura e nutrimento.
La presenza umana e/o animale favorisce il loro sviluppo.
Gli acari sono presenti in
grande quantità nelle
camere da letto e in particolare nei materassi e
nei cuscini, nei mobili
imbottiti come divani e
poltrone, nei tappeti e
nella moquette negli
ambienti riscaldati.
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Il miglioramento degli ambienti abitativi, che generalmente hanno una
temperatura e un’umidità stabile durante tutto l’anno, ha minimizzato l’impatto delle variazioni climatiche stagionali.
Il riscaldamento del terreno e l’isolamento degli ambienti domestici, ha portato beneficio non solo agli uomini ma anche agli acari.
D’altro canto, anche l’utilizzo sempre più frequente di tessuti sintetici e lavabili a temperature inferiori a 60°, ha favorito la loro proliferazione.
EPIDEMOLOGIA
Una maggiore fonte di allergeni domestici
Questi piccoli animali sarebbero totalmente ignorati se i loro corpi e le
loro deiezioni non costituissero una grossa causa di allergie domestiche
che riguardano larga parte della popolazione.
La sensibilizzazione della popolazione agli allergeni Dermatophagoides
pteronyssinus (Der p) e Dermatophagoides farinae (Der f) è di circa il 19%(3)
nel primo caso e del 13-21%(4) nel secondo.
Queste cifre sono ancora più importanti quando vengono rapportate ai
soggetti che già presentano asma e rinite allergica, con una sensibilizzazione al Der p che può colpire il 50% della popolazione esaminata(5).
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ALLERGIE CROCIATE
Quando l’acaro rende allergici alla lumaca
Gli allergeni dei Dermatophagoides presentano omologie immuno-chimiche con gli allergeni di altri acari, in particolare quelli presenti negli alimenti; Acarus siro e Tyrophagus putrescentiae presentano allergeni simili al
Dermatophagoides.
Possono dunque risultare allergie crociate tra queste famiglie di acari ma
anche fra altri antropodi come gli scarafaggi, i crostacei (il granchio, l’aragosta), i molluschi (vongole, cozze, lumache)(6).
SINTOMATOLOGIA
Rinite, congiuntivite, eczema…
Il ruolo degli acari nello sviluppo delle malattie allergiche respiratorie è
molto conosciuto. Sono causa di rinite, di congiuntivite ed eczema.
…soprattutto asma
L’asma rimane uno dei sintomi più comunemente riscontrati.
La sensibilizzazione agli acari costituisce un fattore di rischio per la comparsa di asma. A differenza dei pollini, che rappresentano il fattore di
rischio principale per la rinite, le allergie agli acari hanno la caratteristica
di durare tutto l’anno e l’esposizione a questi allergeni è spesso legata alla
comparsa di asma(7). In effetti, un’esposizione ripetuta a concentrazioni
anche minime di allergeni di acari, sembrerebbe indurre e poi mante-
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nere una iper-reattività bronchiale (8, 9,10). In ogni caso, il rischio di sviluppare asma è tanto più elevato quanto più il carico allergenico è alto.
Il miglioramento delle nostre condizioni di vita favorisce la comparsa delle
patologie allergiche, proprio perché l’ambiente umano corrisponde a quello
ideale per lo sviluppo degli acari.
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TRATTAMENTO
La prevenzione ambientale
La prima azione da prevedere in caso di allergia agli acari è il loro allontanamento. Per questo servono pochi ma importanti accorgimenti per ottenere un primo risultato:
moquettes, mobili imbottiti, tapezzerie di velluto, tende,
• Evitare
pupazzi imbottiti, peluches... e lavare tutto regolarmente.
• Lavare la biancheria (federe e lenzuola) a 60°C tutte le settimane.
• Abbassare il tasso di umidità.
• Dotare il materasso di una fodera antiacari di qualità.
il riscaldamento ad aria forzata che ha il difetto di disperdere
• Evitare
la polvere nell’aria.
• Sbattere la biancheria e i vestiti fuori dalla camera da letto.
• Spolverare regolarmente i mobili con un panno umido.
una volta alla settimana l’aspirapolvere con idonei filtri anti• Passare
acaro ovunque, compresi materassi e poltrone.
gli acaricidi uccidono ma non eliminano gli acari, e gli allergeni
• Nota:
contenuti nei residui e nelle feci degli acari stessi.
L’acaricida resta attivo solo in superficie e la durata della sua efficacia
resta limitata da 3 a 6 mesi.
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Diagnosi
Lo specialita eseguirà la diagnosi dell’allergia basandosi su:
• una accurata anamnesi (sintomi, storia clinica e condizioni di vita).
• i risultati dei test cutanei. Questi test vengono effettuati sulla cute dell’avambraccio con una goccia di estratto dell’allergene sospetto e identificano il o gli allergeni responsabili. Questi allergeni provocano una
reazione locale, un ponfo con eritema, nel soggetto sensibile.
• test biologici (dosaggio delle Immunoglobuline E) potranno essere
eseguiti, come complemento, per confermare la diagnosi.
Trattamento dell’allergia agli acari
• I trattamenti farmacologici sono utilizzati come primo step per ridurre
i sintomi e trattare l’infiammazione allergica.
• La desensibilizzazione (o vaccino anti/allergico) è un trattamento di
fondo che permette al paziente allergico di tollerare progressivamente
l’allergene responsabile dei sintomi clinici attraverso la somministrazione di dosi crescenti dell’allergene stesso ad intervalli ravvicinati
durante il trattamento iniziale, poi a intervalli regolari nella fase di
mantenimento.
Il vaccino riduce di molto il consumo di farmaci concomitanti e migliora la
qualità di vita dei pazienti che lo assumono(11).
La desensibilizzazione può essere somministrata in due modalità:
• Per via sublinguale: IN GOCCE
Il paziente pone le gocce di allergene sotto la lingua. Il trattamento
viene eseguito a domicilio secondo le indicazioni dello specialista.
• Per via sottocutanea: CON INIEZIONI
Le iniezioni vengono effettuate nell’ambulatorio del medico inizialmente tutte le settimane, poi tutti i mesi nella fase di mantenimento.
In entrambi i casi il trattamento di desensibilizzazione deve essere
seguito per un periodo da 3 a 5 anni per essere pienamente efficace.
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BIBLIOGRAFIA
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Colpire l’allergia all’origine
www.stallergenes.it
Viale Certosa, 191 (ang. Via Tibullo, 2) - 20151 Milano - Tel. 02.33454 - Fax 02.33454303
10.06 - 7282 - Gi&Gi Srl
11. R. Ariano et al. Quality of life in allergic rhinitis and impact of high-dose
sublingual immunotherapy: a real-life study. Clin Exp Allergy Reviews:
vol.6; issue 3; June 2006.