TANTO VA LA GATTA AL LARDO…

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TANTO VA LA GATTA AL LARDO…
WEEKLY MEMO N. 21
19 MAGGIO 2014
TANTO VA LA GATTA AL LARDO…
Il lungo periodo di benigno torpore dei mercati sembra giunto al termine, almeno sui mercati periferici
europei. Di norma le statistiche sul prodotto interno lordo, essendo rese note con ovvio ritardo rispetto al
periodo di riferimento e spesso soggette a consistenti revisioni, soprattutto negli Stati Uniti, non
influenzano più di tanto il perpetuo moto dei mercati. Esito diverso quello di giovedì scorso, dopo il rilascio
dei dati sulla crescita del prodotto interno lordo nel primo trimestre per l’Eurozona e i singoli paesi membri.
Italia, Portogallo e Olanda hanno segnato ancora una volta una crescita negativa, contrariamente alle
aspettative prevalenti. La Francia si è fermata sullo zero. Si tratta, una volta di più, di percentuali da prefisso
telefonico e di differenze microscopiche rispetto alle attese prevalenti ma tali da rafforzare i timori, mai
sopiti, di un’Europa ormai preda delle forze della deflazione.
Con un ulteriore elemento di preoccupazione
da segnalare alla vigilia delle elezioni europee: la
dinamica divergente dell’economia tedesca che
con un + 0,8% di crescita trimestrale, doppia il
livello previsto dagli analisti. Segnali economici
apparentemente incoerenti rispetto alla
convergenza accelerata dei tassi e alla
compressione degli spread che ha caratterizzato
la prima parte del 2014. E’ seguita la più classica
delle giornate di “risk off”, con il bund tedesco
tornato sui massimi storici, un violento scrollone
sui mercati azionari della periferia e, per la
prima volta da mesi, un’impennata dello spread btp-bund di trenta punti base, da 150 a 180, con tassi sul
decennale italiano tornati sopra il 3%. Va osservato (si veda il grafico a fianco) che già da qualche tempo
l’indice di piazza Affari, sempre condizionato dall’andamento dei titoli finanziari, mostrava evidenti segnali
di debolezza assoluta e relativa rispetto a quello tedesco. Le prossime settimane, nelle quali l’Europa
tornerà al centro del mirino, ci diranno se i movimenti degli ultimi giorni rappresentano un fisiologico
storno degli andamenti precedenti, sicuramente condizionati da corpose rotazioni settoriali a livello globale
più che da un convincente miglioramento dei fondamentali, o i primi segnali di un più meditato
ripensamento di prospettive. In linea di massima pensiamo che la prima ipotesi sia la più probabile. Per
due motivi. Da una parte difficilmente l’esito delle prossime elezioni del parlamento europeo sarà tale da
influenzare più di tanto l’andamento dei mercati. Il previsto successo elettorale della variegata compagnia
dei movimenti nazionalisti e eurofobici non dovrebbe superare livelli di guardia, superiori al 25% dei seggi.
Dall’altra la Banca Centrale Europea sembra avere ben in pugno le aspettative e ha già fatto chiaramente
capire che è pronta a proporre nuovi interventi di immissione diretta o indiretta di liquidità già a partire da
giugno. Ovviamente gli operatori danno per scontati o estremamente probabili questi esiti, già
parzialmente anticipati dai recenti movimenti sulle curve dei tassi, depotenziandone quindi, ex ante, gli
eventuali effetti successivi; rimane però la consapevolezza che sarà ben tirata la rete di sicurezza che
dovrebbe impedire un consolidarsi di aspettative pessimistiche sui mercati.
A livello globale l’ottava appena trascorsa ha confermato, una volta di più, come le aspettative di consenso
prevalenti al giro di boa dell’anno fossero, come troppo spesso accade, destinate ad essere frustrate. Il bear
market previsto per le obbligazioni non si è materializzato. Al contrario, negli ultimi giorni i tassi americani e
tedeschi hanno toccato i minimi dell’anno. Per quanto riguarda i mercati azionari, se è vero che l’indice S&P
500 ha toccato nuovi massimi lo scorso mercoledì, rimane il fatto che i movimenti settoriali interni ai listini
vedono una ripresa dei settori difensivi a scapito di quelli sensibili alla crescita economica. Infine, contro le
aspettative prevalenti continua il recupero degli asset dei paesi emergenti, trainati in settimana dalla borsa
indiana, sostenuta dall’esito elettorale. Sembra che il 2014 sia un anno che non premia gli eccessi, che non
lasci troppo spazio a velleitarie euforie o eccessivo pessimismo, caratterizzato da una sobria moderazione.
Ora potrebbe essere arrivato il momento di valutare con più sobrietà il livello atteso dei tassi d’interesse,
tornato su livelli che incorporano una visione troppo buia delle prospettive di ripresa ciclica. Niente di
eclatante ma almeno un mezzo punto percentuale di risalita dei tassi decennali in America e Europa va
messo in conto.
Andamento settimanale dei mercati
%7d
%30d
Last
%Chng
Chng
Chng
%Yr Chng
US Dollar Index Future - JUN14
80,107
0,1
0,2
0,3
-0,1
EUR/USD Euro/US Dollar
1,369
-0,0
-0,4
-0,8
-0,3
EUR/CHF Euro/Swiss Franc
1,222
-0,0
0,2
0,2
-0,5
101,569
0,0
-0,3
-0,8
-3,5
EUR/GBP Euro/British Pound
0,815
0,0
-0,2
-1,0
-1,9
AUD/USD Australian Dollar/US Dollar
0,937
0,0
0,1
0,4
5,1
EUR/AUD Euro/Australian Dollar
1,461
-0,1
-0,5
-1,3
-5,2
EUR/CAD Euro/Canadian Dollar
1,487
0,1
-0,8
-2,3
1,9
USD/CNH US Dollar/Chinese Offshore Renminbi
6,230
-0,0
0,0
0,1
2,9
USD/BRL US Dollar/Brazilian Real
2,210
0,0
-0,3
-1,1
-6,4
USD/RUB US Dollar/Russian Ruble
34,744
0,1
-1,3
-2,4
5,7
USD/TRY US Dollar/Turkish Lira
2,096
0,3
0,8
-1,3
-2,3
USD/ZAR US Dollar/South African Rand
10,330
-0,1
-0,1
-1,5
-1,4
Euro-Bund Future - JUN14
146,3
-0,3
1,0
1,5
5,1
2-Year T-Note Future - JUN14
110,1
0,0
0,1
0,1
0,2
10-Year T-Note Future - JUN14
125,8
-0,1
0,7
1,2
2,3
JGB 10-Year Future - JUN14
145,3
0,0
0,1
0,2
1,4
Long-Term Euro-BTP Future - JUN14
124,1
0,0
-0,9
0,5
8,1
iShares 7-10 Year Treasury Bond ETF
103,5
-0,2
0,7
1,7
4,3
iShares 20 Year Treasury Bond ETF
113,5
-0,3
2,1
3,2
11,5
iShares TIPS Bond ETF
115,0
-0,1
0,9
1,7
4,6
Name
USD/JPY US Dollar/Japanese Yen
iShares iBoxx $ High Yield Corporate Bond ETF
iShares J,P. Morgan USD Emerging Markets Bond
ETF
ISHARES EM MKT LOCAL GOVT BOND UCITS
ETF
94,6
0,2
0,4
0,5
1,9
113,9
-0,1
0,3
1,6
5,3
62,7
0,7
0,9
3,0
6,1
SPOT GOLD (ALSO LOCO LONDON GOLD)
1293,1
-0,3
0,3
-0,1
7,3
iShares Silver Trust
18,6
-0,7
1,0
-1,4
-0,5
ICE - Brent Crude Oil Future - JUL14
Light Sweet Crude Oil (WTI) Future - Combined JUN14
109,7
0,5
1,7
0,1
-1,0
102,0
0,5
2,5
-1,7
3,7
PowerShares DB Commodity Index Trac
26,3
0,1
0,7
-1,4
2,4
Copper Future (Combined) - MAY14
3,2
-0,0
3,6
3,1
-8,0
Materials Select Sector SPDR
47,9
0,4
0,3
0,8
3,6
iShares MSCI ACWI Index Fund
59,0
0,4
0,5
1,3
2,5
Dow Jones Industrial Average
16491,3
0,3
-0,6
0,4
-0,5
Dow Jones Transportation Average
7845,9
0,8
1,6
3,4
6,0
S&P 500
1877,9
0,4
-0,0
0,8
1,6
S&P 500 Future - Combined - JUN14
1875,0
0,4
0,1
1,2
1,8
NASDAQ 100 Future - JUN14
3583,0
0,6
1,0
2,3
-0,0
iShares Russell 2000 ETF
109,6
0,6
-0,4
-3,0
-5,0
SPDR Select Sector Fund - Technology
36,7
0,6
1,0
1,8
2,6
SPDR Select Sector Fund - Financial
21,7
0,1
-0,8
-0,5
-0,5
VSTOXX Mini Future - MAY14
17,1
-5,0
-5,3
-8,6
0,6
EURO STOXX 50 Index Future - JUN14
3161,0
0,7
0,2
2,1
1,7
STOXX Europe 50 Index Future - JUN14
3020,0
0,7
1,7
4,6
4,4
FTSE 100
6855,8
0,2
0,6
3,5
1,6
DAX PERFORMANCE-INDEX
9629,1
-0,3
0,5
2,3
0,8
CAC 40
4456,3
0,3
-0,5
0,6
3,7
MIB
20648,6
1,1
-3,5
-4,5
8,9
FTSE Italia All-Share Banks
14679,7
2,1
-5,6
-10,0
17,0
IBEX 35
10478,7
1,1
-0,1
1,8
5,7
ESTX BANKS PR.EUR
147,5
1,2
-2,7
-3,9
4,3
TOPIX FIRST SECTION
1159,1
-1,6
-0,6
-1,2
-11,0
Hang Seng Index
22712,9
-0,1
3,9
-0,2
-2,6
KOSPI Composite Index
2013,4
0,2
2,9
0,5
0,1
iShares MSCI Emerging Index Fund
42,9
1,3
3,2
2,2
2,7
ISHARES MSCI EMERG MKTS UCITS ETF (INC)
29,4
1,5
3,1
3,4
3,9
Guggenheim BRIC ETF
34,2
1,1
2,4
3,6
-1,2
iShares FTSE China 25 Index Fund
36,0
1,1
4,0
0,4
-6,3
SSE Composite Index
2026,5
0,1
0,8
-3,4
-4,2
RTS Index
1262,0
0,7
2,4
7,6
-12,5
S&P BSE 100 INDEX
7259,9
1,4
5,6
6,8
14,8
49,3
0,6
1,5
3,8
10,3
iShares MSCI Brazil Capped Index Fund