Il ritratto di Dorian Gray

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Il ritratto di Dorian Gray
Il ritratto di Dorian Gray
«Ora, ovunque andiate, voi incantate il mondo. Sarà sempre come oggi?... »
(Lord Henry Wotton, Il ritratto di Dorian Gray)
Il ritratto di Dorian Gray è un romanzo dello scrittore irlandese Oscar Wilde (1854-1900),
pubblicato nel 1890. Ha molti influssi culturali e letterari, a partire dal Faust1 del tedesco
Goethe.
Trama
La vicenda è ambientata a Londra nel XIX secolo: Dorian Gray, un giovane di eccezionale
bellezza, viene ritratto dal pittore Basil Hallward, che a lui si sente profondamente legato;
ma è il cinico aristocratico Lord Henry ad affascinare Dorian, soprattutto quando egli,
elogiandone la giovinezza, sostiene che la bellezza è destinata a essere consumata dal
tempo. Di fronte al proprio ritratto, Dorian proclama allora di voler rinunciare alla propria
anima in cambio dell’eterna giovinezza. Il folle desiderio diventa realtà: il peso degli anni e
dei peccati del giovane non comparirà sul suo volto, ma sull’immagine del dipinto.
Di ciò Dorian si rende drammaticamente conto quando si invaghisce di Sybil Vane, attrice di
teatro di basso rango che ha visto recitare nel Romeo e Giulietta. Se Dorian ama Sybil perché
ne apprezza le doti recitative, l’amore della ragazza è puro e sincero. Quando una sera,
anche Lord Henry e Basil si recano a teatro con il giovane per ammirare il talento artistico
della ragazza, Sybil, impegnata nel ruolo di Giulietta, si rivela una pessima attrice. Dorian si
vergogna di aver fatto perdere tempo ai suoi amici, mentre Sybil confessa al giovane che ora
che ha scoperto l’amore ha capito di non poter più recitare, dato che per lei non è più
possibile fingere di amare sul palco di un teatro. Dorian reagisce con rabbia e l’abbandona
per sempre; egli vaga per una notte per le vie di Londra e, al rientro a casa, scopre che sul
volto del ritratto è comparsa un’espressione di crudeltà. Terrorizzato, decide di non
rivedere più Lord Henry e di chiedere perdono a Sybil in una lettera appassionata. Troppo
tardi: la giovane si è già suicidata. Eppure il protagonista, consapevole di essere la causa
involontaria della morte della donna amata, non riesce a provare un vero dolore.
Nuovamente succube di Lord Henry, Dorian decide di dedicare la propria vita alla ricerca
del piacere, sfruttando senza limiti il dono dell’eterna giovinezza che gli assicura il quadro di
Basil, incurante delle regole della morale e dei giudizi della società; per questo motivo,
Dorian nasconde il ritratto che lo raffigura sempre più vecchio e degenerato in un polveroso
studio.
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In questo poema drammatico Faust, professore universitario e alchimista, per soddisfare la sua sete di
conoscenza stringe un patto con Mefistofele, il diavolo, e sarà da lui condotto alla perdizione.
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Nei diciotto anni successivi Dorian non si fa mancare nessun desiderio e nessuna
corruzione, divenendo oggetto di mille voci e pettegolezzi circa la sua condotta,
mantenendo tuttavia la beltà del suo viso e del suo corpo. Il protagonista divide la sua vita
tra le sordide taverne del porto e la buona società londinese, di cui è un punto di riferimento
nonostante gli scandali e le provocazioni che lo circondano. Dorian stesso sviluppa un
rapporto morboso con la propria immagine nel dipinto di Basil: da un lato la detesta e ne è
disgustato, ma dall’altro ne è inconsciamente attratto, tanto da non riuscire a starne troppo
lontano.
Una sera, dopo anni di lontananza, Basil si reca da Dorian, che è alla vigilia del suo
trentottesimo compleanno. Il pittore, in partenza per Parigi, riferisce al vecchio amico tutte
le dicerie sul suo conto, a cui lui non vuole credere. Ma questi gli mostra un ritratto
irriconoscibile, che porta tutti i segni della depravazione e, in un accesso d’ira, afferra un
coltello e uccide Basil.
In città tutti parlano della misteriosa scomparsa dell’artista e Dorian decide di cambiare
vita: i suoi tentativi, tuttavia, non hanno successo e l’immagine del dipinto non modifica
affatto il suo aspetto repellente. Mentre la contempla, deciso a riconquistare la purezza della
sua gioventù, Dorian ha un moto di odio e ripulsa e, con il coltello con cui ha ucciso l’amico,
colpisce il quadro per distruggerlo.
I servi della casa, sentendo un urlo straziante, forzano la porta della stanza con l’aiuto di
alcuni poliziotti. Appeso al muro c’è il ritratto di uno splendido Dorian Gray nel fiore della
sua giovinezza, mentre a terra, deformato dalle rughe, c’è il cadavere di un vecchio con un
pugnale conficcato nel cuore, che verrà identificato come Dorian solo grazie agli anelli che
porta alle dita.
Guarda su Youtube il trailer del film Dorian Gray, ispirato al romanzo di Oscar Wilde:
https://www.youtube.com/watch?v=akX6TIjatds
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L’autore
Oscar Wilde nacque a Dublino nel 1854. Recatosi per gli studi in Inghilterra, dove entrò in contatto
con la corrente letteraria del decadentismo, Wilde si distinse come conversatore brillante e dandy2:
il suo stile, il portamento e l’abbigliamento stravagante erano infatti per lui importanti tanto
quanto la sua arte e lo resero popolare sia nei salotti della capitale sia nei bassifondi che si
compiaceva di frequentare. Nel 1884 si sposò ed ebbe due figli. Nel 1890 arrivò il successo letterario
con la pubblicazione del Ritratto di Dorian Gray, suo primo e unico romanzo; grazie al riscontro
ottenuto, Wilde iniziò la carriera di commediografo: tra le sue commedie ricordiamo Un marito
ideale (1895) e L’importanza di chiamarsi Ernesto (1895). Il 1895 fu un anno cruciale poiché insieme
all’affermazione nel teatro arrivò la rovina dello scrittore, che fu arrestato con l’accusa di
omosessualità, processato e condannato a due anni di lavori forzati. La prigionia gli ispirò gli ultimi
due capolavori, La ballata del carcere di Reading e il De Profundis, opere dai toni molto più sobri e
profondi rispetto alle precedenti. Wilde morì in una stanza d’hotel, povero e solo, nel 1900, ad
appena 46 anni.
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Questo vocabolo, nato in Inghilterra nell'Ottocento, designò un gruppo di giovani dell’alta società di Londra, che
regolavano la moda ed erano arbitri dei modi di fare degli abiti della gente elegante. Il dandy è uomo raffinato ed
effeminato, ma anche ironico e sprezzante, desideroso di farsi notare soprattutto col calpestare tutte le convenzioni
sociali.
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