NEWSLETTER - Atlas Copco
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NEWSLETTER Anno 4 n.4 | Giugno 2014 Atlas Copco Italia News Il meglio del vuoto Per un’azienda leader nel settore dell’aria compressa come Atlas Copco, l’acquisizione del Gruppo Edwards rappresenta la via per entrare nel mondo delle soluzioni per il vuoto che, come l’aria compressa, è presente quasi ovunque nei processi produttivi. Il Gruppo inglese Edwards viene fondato nel 1919, a Londra, dal fisico inglese F.D. Edwards, per commercializzare le pompe per il vuoto che Mr Edwards importa dalla Germania fino allo scoppio della seconda guerra mondiale... pag. 15 Edwards: vuoto e dintorni Le acquisizioni rappresentano un obiettivo strategico di fondo del Gruppo Atlas Copco. Un indirizzo che più di altri evidenzia l’orientamento verso cui sono orientate le nostre scelte future ancora più difficili da assumere, oggi, in ragione della difficile situazione economica internazionale. Ma non è solo una questione di mercato, le scelte di Atlas Copco sono determinate anche dal S Z S Zoom Quali sono le figure professionali più richieste dalla green economy? Ce lo rivela InfoJobs. it, che nel 2009 ha lanciato il primo canale... Servizi Eseguire la manutenzione rispettando gli intervalli corretti assicura perfomance produttive all’impianto di aria compressa... Sociale Fondata in Svezia nel 1984 dai dipendenti Atlas Copco, Water for All, l’Associazione umanitaria legata al Gruppo svedese, può contare oggi... pag. 5 pag. 10 pag. 13 riconoscimento nel nuovo partner di valori comuni, un modo d’essere ricco di contenuti etici, in linea con la “produttività sostenibile” Atlas. Potremmo anche dire che chi diventa Atlas Copco lo era già. La scelta è completata dall’ovvio bisogno di profittabilità e dall’affinità o complementarietà del prodotto alle proposte Atlas Copco esistenti. Quindi prodotti eccellenti, posizioni leader, affidabilità, valori etici questo è il profilo del partner acquisibile … questo è il profilo di Edwards, l’importante acquisizione maturata alla fine dello scorso anno. Il Gruppo multinazionale inglese è leader del vuoto, l’altra faccia della luna per un leader dell’aria compressa … “vuoto e pieno” che si incontrano innumerevoli volte nella ricca gamma di operazioni di cui si nutre la produzione industriale. E poi i semiconduttori, una grande opportunità di crescita. Ne parliamo meglio all’interno (pagina 15), dove incontriamo anche Marinella Varallo, Amministratore Delegato della sede italiana del Gruppo. Giovanni Valent Manuale dell’aria compressa In questo numero la 4a Dispensa. Potrete completare la raccolta con le successive uscite sempre abbinate alla newsletter Atlas Copco - Divisione Compressori Incontri di GRUPPO | AtlasCopcoNEWSLETTER | 2 giugno 2014 “5 Pilastri” per il futuro La nostra sostenibilità e la garanzia di una crescita redditizia dipendono da “5 pilastri” che noi abbiamo definito come cruciali per la nostra strategia. Parliamo di Presenza, Innovazione, Servizi, Eccellenza operativa e Risorse Umane. I nostri successi futuri dipenderanno dalla nostra capacità di gestire al meglio queste aree strategiche. La Presenza è il primo pilastro a garanzia della nostra crescita. E’ necessario che noi siamo sempre più presenti là dove operano i nostri clienti reali e anche quelli potenziali. Questo signi- fica espandere le nostre attività in nuove aree di mercato e ciò comporta il potenziamento della forza vendita in mercati maturi attualmente ben performanti come quello degli Stati Uniti e nelle area produttive a essi collegate. L’acquisizione del Gruppo Edwards, che farà di Atlas Copco una realtà leader nelle soluzioni per il vuoto, è un esempio perfetto. L’Innovazione è al centro delle attenzioni Atlas Copco sin dalla sua Fondazione nel 1873. Newsweek: ATLAS COPCO TRA LE TOP TEN NEL RANKING DELLA SOSTENIBILITÀ GLOBALE Atlas Copco è settima nella speciale “Classifica Verde” di Newsweek, il più prestigioso ranking mondiale su sostenibilità e impatto ambientale nelle aziende corporate. Il settimanale americano Newsweek promuove l’iniziativa in collaborazione con Global Knights Capital. La maggior parte degli indicatori utilizzati proviene dal Professional Service di Bloomberg. “Questa classifica è una prova del buon lavoro svolto da Atlas Copco a sostegno della sostenibilità - afferma Mala Chakraborti, Vice Presidente per la Responsabilità Aziendale del Gruppo svedese. Integrando le nostre attività con temi su sicurezza, salute e ambiente alimentiamo valori a lungo termine per il business. Di questo dobbiamo ringraziare soprattutto i nostri collaboratori che, con il loro impegno, garantiscono la massima crescita sostenibile e profittevole possibile. http://www.newsweek.com/green/top-10-green-companies-world Perché è così importante? Le ragioni sono diverse. Permette a noi e ai nostri clienti di risparmiare, per esempio quando l’utilizzo delle macchine richiede meno energia. Genera una crescita organica e rende più facile ai nostri team di vendita e marketing - e francamente più divertente - lanciare i nuovi prodotti. L’innovazione influenza anche il rapporto prezzo/qualità dei prodotti. Noi possiamo essere orgogliosi del fatto che Forbes, il celebre business magazine statunitense, ci colloca tra le prime 100 società innovative del Mondo. Ma non possiamo dare per scontato questo ruolo di leadership nel campo dell’innovazione. Il mondo intorno a noi si evolve costantemente e noi dobbiamo impegnarci molto per restare all’avanguardia. I nostri Servizi hanno fatto grandi progressi dalla riorganizzazione del 2011 Incontri di GRUPPO | AtlasCopcoNEWSLETTER | 3 giugno 2014 che determinò la creazione e la destinazione di una divisione service per ogni business area. Progressivamente, in questi ultimi anni è sensibilmente aumentato il numero dei tecnici dedicati ai servizi. Ma restano ancora molte sfide da vincere. Virtualmente noi dovremmo essere in grado di verificare periodicamente tutte le apparecchiature che vendiamo. Dobbiamo dimostrare a un crescente numero di imprenditori che acquistano le nostre macchine che possono veramente contare su un buon Servizio - dopotutto noi conosciamo le nostre macchine meglio di chiunque altro. Questa è una opportunità tanto per i clienti quanto per noi. Dobbiamo anche essere in grado di garantire ai clienti di tutti i 178 Paesi in cui siamo presenti nel Mondo un accesso affidabile ai pezzi di ricambio e un’assistenza tecnica disponibile all’intervento anche in aree difficili da raggiungere e con breve preavviso. Bisogna ricordare che il servizio significa molto più che la gestione della manutenzione delle macchine e la sostituzione del pezzo di ricambio: ci permette di interagire frequentemente con i clienti, aumenta la possibilità di collocare nuove apparecchiature, definire nuovi metodi di collaborazione, sempre più rivolta alla partnership, e ci da importanti indicazioni sui bisogni dei clienti dai quali trarre suggerimenti preziosi per la realizzazione di nuovi prodotti innovativi. L’Eccellenza operativa può essere raggiunta ovunque. Il montaggio è stato reso più efficiente e flessibile grazie all’applicazione della filosofia “Lean” grazie alla quale i clienti che operano in tutto il mondo possono migliorare l’organizzazione del posto di lavoro. Eccellenza operativa significa anche capacità di garantire il lavoro in un ambiente sicuro e talvolta eccellenza operativa vuol dire trasferire la produzione in luoghi più idonei. Dobbiamo costantemente adeguare ATLAS COPCO TRA LE COMPAGNIE PIÙ ETICHE AL MONDO il nostro vestito affinché sia conforme al nostro peso. Naturalmente noi non siamo nulla senza le nostre eccellenti Risorse Umane. Non dobbiamo limitarci a sviluppare le loro abilità ma è necessario cercare il modo di renderle più efficienti riducendone i tempi di intervento. Per essere vincenti la sfida è quella di rendere i nostri dipendenti un poco più veloci rispetto ai loro colleghi che operano nelle aziende concorrenti. Molte aziende si ispirano a questi “5 Pilastri” e ne hanno una interpretazione personale ma la parte fondamentale della prova sta nella capacità di realizzarli. L’impegno Atlas Copco è quello di farlo al meglio delle sue possibilità in tutti i luoghi in cui opera. Ronnie Leten Presidente e CEO Atlas Copco L’Ethinsphere Institute ha riconosciuto Atlas Copco, fornitore leader di soluzioni per la produttività sostenibile, come una delle Compagnie più etiche del mondo. Presentata al Global Ethics Summit di New York, la lista include le Compagnie che hanno dimostrato di primeggiare in etica, sostenibilità, responsabilità e conduzione aziendale. L’etica è al centro del modo di fare business di Atlas Copco e si manifesta in diversi atteggiamenti come la tolleranza zero del Gruppo contro la corruzione. Nella sua lotta contro la corruzione Atlas Copco usa politiche, procedure, formazione e monitoraggio. Un altro settore in cui l’etica gioca un ruolo centrale sono gli acquisti. Per promuovere etica e diritti umani, i fornitori sono selezionati sulla base di sicurezza, salute, ambiente e altri valori etici. “Noi formiamo costantemente i nostri dipendenti a pensare eticamente e a sviluppare il business in modo sostenibile a lungo termine.afferma Hakan Osvald, Vice-Presidente Generale Senior del Consiglio Atlas Copco – noi siamo convinti che questa sia la cosa giusta per promuovere un buon modo di fare affari”. Atlas Copco è firmatario del UN Global Compact, un’iniziativa politica per le imprese che si sono impegnate ad allineare le loro operazioni e strategie a dieci principi universalmente accettati nelle aree di diritti umani, lavoro, ambiente e anticorruzione. EVENTI | AtlasCopcoNEWSLETTER | 4 giugno 2014 Le aziende svedesi si confrontano sul mercato italiano I rappresentanti di importanti aziende svedesi si sono riuniti a Milano presso la sede di Assosvezia. Per fare il punto sulla situazione del mercato italiano. A questo tema è stato dedicato l’incontro di apertura di un ciclo di iniziative promosse dalla Camera e volto ad offrire alle aziende svedesi in Italia un Forum dove incontrarsi, confrontarsi e condividere le proprie esperienze, nell’ottica di elaborare idee e possibili soluzioni a problematiche che spesso sono comuni alle aziende. Presenti all’incontro Alfa Laval, Atlas Copco, IKEA, Maquet - Getinge Group, Mercuri International, SSAB,TeliaSonera International Carrier, Sandvik, StenaTechnoworld, STS e VolvoTrucks. Rispondendo all’agenda di questo primo meeting ai manager sono state proposte due domande: “Operando sul mercato italiano, come è stato il vostro 2013?” e “Quali sono le opportunità e le sfide che l’Italia presenta oggi?”. La maggior parte delle aziende hanno dato testimonianza di un 2013 ai livelli del 2008, anno d’inizio della crisi economica. Soprattutto le aziende operanti nel settore industriale hanno vissuto un anno difficile dovuto al forte rallentamento del mercato interno, con pochi investimenti infrastrutturali e un consumo sempre in calo. Inoltre l’accesso al credito e le tempistiche di pagamento in Italia risultano molto difficili, come nel caso estremo dei 250 giorni per chi lavora con la pubblica amministrazione. Nei clienti delle aziende svedesi non mancano idee e progetti ma in Italia il credito alle PMI è difficilmente ottenibile. Nonostante ciò non sono mancati esempi controcorrente di investimento, di acquisizione di nuove aziende e di assunzione di personale. Chi vive soltanto del mercato interno ha sofferto molto l’anno scorso, mentre le aziende con clienti esteri hanno ottenuto risultati più soddisfacenti. Durante i primi mesi del 2014 le aziende svedesi intervistate hanno avvertito una leggera ripresa e hanno dichiarato di guardare con un cauto ottimismo al futuro. Le sfide che le aziende svedesi affrontano oggi in Italia sono diverse: riuscire a superare le difficoltà interpretative delle regole vigenti che sono alla base del grande peso burocratico che affligge il dinamismo economico del Paese. La situazione fortemente penalizzata del lavoro giovanile che bisognerebbe cercare di recuperare attraverso un maggiore slancio verso l’assunzione dei giovani stessi. È inoltre necessaria una forte spinta per aumentare i consumi in Italia. L’incontro si è concluso con le risposte alla domanda: “se l’azienda per cui lavorate fosse vostra sareste disposti ad investire in Italia oggi?”. La risposta è stata unanimemente positiva. In particolare Roberto Rota, General Manager Divisione Utensili Industriali Atlas Copco Italia, conferma la visione positiva sullo sviluppo dell’Azienda Italia “che ha l’opportunità di poter riconquistare le posizioni precedenti la crisi potendo contare sulle competenze delle aziende italiane con effetti soprattutto sui mercati esteri ma anche su quello interno. In questo senso si conferma la necessità e l’urgenza delle riforme per incoraggiarne gli investimenti a medio e lungo termine e per garantire loro la possibilità di operare nella libera competizione ma in un mercato stabile e delineato, con regole certe… nel tempo”. ZOOM | AtlasCopcoNEWSLETTER | 5 giugno 2014 Green jobs: le professioni più richieste della green economy Quali sono le figure professionali più richieste dalla green economy? Ce lo rivela InfoJobs.it, che nel 2009 Top categorie Vendite 34,8 % Operai, produzione, qualità 20,6 % Ingegneria 15,2 % Commercio al dettaglio, GDO, retail 5,9 % Sanità 4,5 % Acquisti, logistica, magazzino 4,3 % Amministrazione, contabilità, segreteria 3,1 % Professioni e mestieri 2,8 % Da un articolo pubblicato il 3 aprile 2014 su www.greenbiz.it a firma Marta Albè ha lanciato il primo canale tematico dedicato ai Green Jobs e alla ricerca di operatori in ambito ambientale. Le figure più richieste dalle aziende includono ingegneri ambientali, energy manager e agenti per eolico, fotovoltaico e energie rinnovabili. Negli ultimi 5 anni la richiesta dei profili green è per le richieste. Arrivando al dettaglio delle richieste tra le figure più cercate dalle aziende green troviamo addetti alle vendite, operai per la produzione e la qualità e ingegneri. Queste professioni rappresentano il 70% delle richieste complessive del settore green sul territorio nazionale, con particolare riferimento a ingegneri ambientali ed energy manager. Nel 45% dei casi è richiesto un diploma di maturità, mentre per il 13% delle ricerche non viene segnalato alcun titolo di studio specifico, in quanto sono le stesse aziende a offrire ai propri collaboratori dei percorsi formativi specifici. Soltanto nel 10,7% dei casi è necessaria la laurea breve e nel 18,7% quella specialistica. L’ultimo rapporto InfoJobs per il 2013, rivela che, con un interessante 2,1%, il settore delle energie rinnovabili e dell’ambiente rappresenta una delle principali aree verso cui sono pervenute offerte di lavoro. Si tratta di un dato in crescita e da non sottovalutare, sebbene il primato venga mantenuto dai settori IT e telecomunicazioni che si confermano leader con il 26% e il 24% delle offerte. cresciuta al ritmo del 10% annuo, con un’ulteriore accelerazione nel primo trimestre del 2014. Il green job rappresenta una grande opportunità per i giovani, anche senza esperienza, e per i diplomati. A dispetto di uno scenario economico incerto, cresce la sensibilità delle aziende verso lo sviluppo sostenibile e la ricerca di figure professionali che sappiano contribuire al rinnovamento della loro immagine. L’offerta più consistente viene dalle regioni del Nord Italia. Prima fra tutte la Lombardia (28,3%), seguita da Veneto (14,7%) e Piemonte (10,5%). Nel Sud si distingue la Puglia, con il 2,1%. Scendendo al livello provinciale, Milano guida la classifica Profili più cercati con il 13,5%, seguita Agente fotovoltaico da Roma (8,8%%), Torino (4,8%), Padova Agente eolico Agente energie rinnovabili (3,8%), Bologna e Vicenza (3,6%), Energy mamager mentre sono PescaIngeniere ambientale ra (1,7%), con Bari Manutentore impianti fotovoltaici e Napoli (1,4%) le prime province delle Montatore impianti regioni del centro Supervisore parco fotovoltaico sud che emergono Tecnico di laboratorio Progettista di impianti PRODOTTI | AtlasCopcoNEWSLETTER | 6 giugno 2014 Fino a 37 kW i nuovi GA VSD+ La nuova gamma di compressori GA VSD+ a vite a iniezione d’olio, presentata nell’aprile 2013, è stata portata fino alla potenza di 37 kW. Questa importante svolta nell’innovazione dei compressori a vite a iniezione d’olio a velocità variabile (VSD) ha ottenuto l’immediato gradimento del mercato grazie alla capacità di consentire un importante risparmio energetico nella media del 50%, un miglioramento prestazionale che garantisce un 13% in più di portata d’aria e un ingombro ridotto della metà rispetto ai modelli precedenti. UN ALBERO IN BURKINA FASO PER OGNI GA VSD+ VENDUTO Bert Derom, Vice Presidente Marketing della Divisione Industrial Air sottolinea: “negli ultimi mesi abbiamo notevolmente incrementato le vendite dei nostri compressori a velocità variabile. Con l’introduzione della nuova gamma di compressori GA VSD+ portati da 18 a 37 kW avremo ancora migliori risultati, maggiore risparmio energetico e, in generale, un significativo minor impatto sull’ambiente. Crediamo che il futuro dei compressori sia al 100% nella tecnologia a velocità variabile”. La gamma fino a 15 kW presentata nell’aprile 2013 ha già realizzato un notevole incremento in quella che Atlas Copco chiama “VSD ratio” ovvero il numero relativo di compressori a velocità variabile richiesti rispetto al numero totale di compressori venduti. L’ampliamento della gamma fino a 37 kW ha l’obiettivo di incrementare questa percentuale a vantaggio non solo del cliente ma, più in generale, dell’ambiente. Lanciati nell’aprile 2013 e portati recentemente alla potenza di 37 kW, i compressori innovativi GA VSD+, capaci di garantire un risparmio energetico nella misura media del 50%, hanno ottenuto un ottimo riscontro di mercato. Proprio in ragione del forte apporto al risparmio energetico, a partire dallo scorso mese di ottobre, Atlas Copco ha deciso di associare la vendita del GA VSD+ al progetto “We Forest”, impegnandosi a piantare un albero in Burkina Faso per ogni compressore venduto. Più precisamente la zona interessata al progetto “We Forest” è il Sahel, nel nordest del Paese africano. L’intervento si propone di rigenerare la foresta nativa e invertire il declino delle biodiversità che interessano la riserva faunistica di Ansongo-Menaka, promuovendo un’economia locale sostenibile. Allo scadere del tempo concordato (30 aprile 2014) gli alberi piantati grazie all’attività Atlas Copco erano poco meno di 250 mila, un risultato che ha incoraggiato la prosecuzione dell’intervento prorogato fino alla fine dell’anno in corso. Atlas Copco ha organizzato le sue sedi nazionali in sette gruppi dando a ogni raggruppamento il nome di un albero. L’Italia è stata inserita nel gruppo della Quercia che alla fine del mese di aprile è risultato il più prolifico per numero di macchine vendute, più di 47 mila, e quindi di alberi piantati. All’interno del suo Gruppo l’Italia si è particolarmente distinta, collocandosi al primo posto per attività prodotta. PRODOTTI | AtlasCopcoNEWSLETTER | 7 giugno 2014 Compressore “scroll” oil-free I compressori volumetrici oil free con tecnologia scroll da 1 a 22 kW sono destinati a piccoli laboratori, cliniche, ospedali, università, e più in generale ad applicazioni che necessitano di basse portate ma altissima qualità dell’aria. Affidabili, compatti e silenziosi i compressori SF sfruttando una tecnologia innovativa offrono la massima efficienza energetica, senza scendere a compromessi sulla qualità. La gamma SF è composta da 2 macrofamiglie: compressori MONOstadio e compressori MULTIstadio. In questa sede mettiamo a fuoco la soluzione MONOstadio: alta gamma SF+ da 2 a 6 kW. Caratteristiche principali: • pannello elettronico per facilitare le operazioni; • motore elettrico con efficienza IE3; • design semplificato per favorire la manutenzione; • ventilazione incrementata per aumentare l’affidabilità; La gestione del compressore è affidata al sistema Elektronikon®, un sistema a microprocessore progettato e realizzato da Atlas Copco per la gestione ottimale delle centrali di compressione aria. Il pannello MKV svolge le funzioni di controllo, regolazione e protezione di tutte le operazioni dell’unità. A differenza della gamma elettropneumatica, l’elettronica permette inoltre di effettuare il monitoraggio da remoto della macchina attraverso l’installazione della smartbox (per monitoraggio Mobile – email). Il motore di azionamento del compressore è di tipo asincrono trifase con rotore a gabbia di scoiattolo. Tutti i motori sono classificati IE3 (efficienza premium in accordo IEC 60034-2-1-2007) e hanno grado di protezione IP55. Il compressore SF+ può essere montato a terra o su serbatoio (versione SF TM) per ottimizzare gli spazi dell’ingombro in sala compressori. Il serbatoio ha capacità di 30, 270 o 500 litri e comprende la valvola di scarico manuale. La versione “FF” (Full Feature) integra un essiccatore frigorifero nel corpo macchina: questo asporta l’umidità dall’aria compressa fino a un valore del punto di rugiada in pressione di +3°C, scaricando automaticamente la condensa prodotta. Altra novità della nuova gamma la taglia da 6 kW MONOstadio, creata per migliorare l’efficienza attraverso la riduzione delle dimensioni e l’aumento della competitività rispetto al precedente modello del 2008. PRODOTTI | AtlasCopcoNEWSLETTER | 8 giugno 2014 Alta Pressione - HX/HN compressori per aria di processo e gas industriali Development of a specific range of high pressure 40 bar compressors dedicated to PET applications Antonio Stefanile Product Marketing Manager - High Pressure Piston Compressors 2012 www.atlascopco.it Obtained ISO 8573-1 class zero certification by the TÜV for high pressure compressors Development of a 4 stage highpressure compressor range with associating screw blower in first stage with piston compressor 2014 Pioneers in market with 2 stage aircooled compressors. Also develops Compressors powered by Diesel engines. Integrates the Atlas Copco group. Will soon become competence centre and product company for high pressure piston compressors for air and gaz 2008 Wins grand prix and gold medal in Universal exhibition in Paris in developing machines with twin seat valves allowing oil-free operation. Pionneers in Europe for the development of oil-free balanced oppossed reciprocating compressors with PTFE rings up to 2000 HP and 400 bars 1989 Large development of engineered gas compressors HX/ HN (ammonia, coke oven, hydrocarbons) to meet the boosting demand of chemical and petrochemical plants 1954 Vantaggi per il cliente Oil-free - Grazie agli anelli in PTFE dei pistoni e pacchi di tenuta, le camere di compressione sono prive di olio. I compressori HX/HN rappresentano la soluzione giusta quando il gas compresso è a contatto con il prodotto finale. Risparmio energetico - La tecnologia a pistoni alternativi assicura un’eccellente efficienza volumetrica e un funzionamento a bassi consumi in termini energetici. Flessibilità - Una vasta gamma di sistemi di regolazione consente di regolare la portata del gas in base all’utilizzo reale della macchina: ciò avviene mediante regolazione graduale (apertura della valvola), valvola di bypass, azionamento a velocità variabile, oppure mediante una combinazione di tutte queste soluzioni. Alta affidabilità - La bassa velocità lineare del pistone e le basse temperature interstadio aiutano a proteggere i componenti interni delle macchine. Il design orizzontale permette di avere bassi livelli di vibrazione/ pulsazione garantendo una maggiore affidabilità. Il design è derivato dalle API 618. Adattabilità alle singole applicazioni - È possibile adattare i componenti e i materiali interni della macchina in base ai requisiti richiesti dalla composizione del gas o alle diverse temperature di ingresso. È inoltre possibile adattare gli alloggiamenti per attrezzature a noleggio o per pacchetti completi inclusi essiccatori, filtri e pannelli di controllo. I compressori HX/HN possono lavorare in ambienti aggressivi: all’aperto, al chiuso, nelle raffinerie, nel deserto (temperature di ingresso elevate) e in luoghi sabbiosi. Facilità di manutenzione - Design orizzontale, comodo e sicuro per gli operatori, intervalli di assistenza prolungati (fino a 8000 ore/anno senza interventi di assistenza). 1997 time (24/24), prevedono costi di manutenzione minimi e intervalli di revisione prolungati, lavorano in modo estremamente efficiente e conveniente anche in condizioni ambientali difficili. 1930 Crépelle develops steam engines and reciprocating machines 1929 Innovates in building horizontal steam engines. Wins Gold medal in Universal exhibition 1900 1837 1967 Il curriculum esperienziale di Atlas Copco (1873) nel campo dell’alta pressione si avvale della prestigiosa esperienza di altri gloriosi marchi che vantano un’anzianità di servizio ancora più significativa di quella della Casa svedese: la francese Crépelle (1837) pioniera nella tecnologia dei pistoni oil-free all’inizio degli anni ’60, nel Gruppo Atlas Copco dal 1997 per la compressione dell’aria di processo e gas industriali e la svizzera GreenField (1844), acquisita nel 2007, all’origine Sulzer Burckhardt, particolarmente forte nei compressori a pistoni lubrificati a olio per alta pressione fino a 350 bar per la compressione di aria, azoto, gas naturale, biogas trattato, idrogeno, gas nobili e altri gas industriali. In virtù di questo patrimonio garantito da questa virtuosa trilogia patrimonio mondiale della storia dell’alta pressione, i nuovi compressori HX/HN oilfree a pistoni alternativi (30-560 kW) di Atlas Copco si presentano estremamente affidabili per le soluzioni destinate ad aria, azoto, anidride carbonica, monossido di carbonio, metano, idrogeno ed argon. Progettati per l’impiego industriale full Launch of a gas screw compressor for the biogas and methane market CASE HISTORY | AtlasCopcoNEWSLETTER | 9 giugno 2014 Il surpressore HX Atlas Copco per CO2 alla S.P. Spa Il surpressore HX Atlas Copco riduce i costi energetici e garantisce un funzionamento sicuro ed affidabile, preservando la qualità degli alimenti Giugno 2014, Cinisello Balsamo, Italia - Per garantire la qualità e la sicurezza dei suoi prodotti a base di riso, la S.P. Spa utilizza il surpressore HX Atlas Copco per comprimere e riciclare la CO2 durante la fase di recupero del suo processo di disinfestazione. L’azienda italiana S.P. Spa è uno dei maggiori produttori al mondo sia di riso organico e preconfezionato che di pasta artigianale. Utilizza i più elevati standard qualitativi ed i suoi impianti sono conformi alle norme HACCP, ISO9001, IFS, BRC e ad altre importanti certificazioni. La sicurezza dei prodotti alimentari è da sempre la priorità assoluta per l’azienda. La S.P. Spa è una delle prime aziende italiane a trattare il suo riso con l’innovativo trattamento di disinfestazione dal CO2 in grado di garantire una qualità ottimale. Pertanto, è la prima in Italia a recuperare e riciclare il CO2 utilizzato durante il processo. Il trattamento mediante anidride carbonica avviene durante la conservazione del riso preconfezionato in serbatoi alla pressione di 25 bar(e), mantenendola per uno specifico periodo di tempo. Una volta terminato questo processo nel primo serbatoio pressurizzato, il CO2 viene trasferito ad un secondo serbatoio vuoto fino a quando la pressione viene bilanciata. Invece di essere rilasciata nell’atmosfera, la restante CO2 ancora presente nel primo serbatoio può essere recuperata e trasferita alla pressione richiesta nel secondo serbatoio. Questo processo può essere ripetuto ottenendo un significativo recupero di CO2. Per recuperare la CO2, la S.P. Spa utilizza un surpressore alternativo a pistoni oil-free della serie HX, che offre un funzionamento a costi ridotti ed interventi di manutenzione minimi. Giovanni Ingino, Project Manager della S.P. Spa, coadiuvato per la parte progettuale e di processo dall’ing. Paolo Filippini di Atelier du Logiciel Srl, società di progettazione ed automazione industriale che ha curato anche la messa in servizio dell’impianto, afferma: “Avevamo bisogno di un surpressore oil-free per salvaguardare la qualità del nostro prodotto ed avere una grande flessibilità di utilizzo nel processo di compressione. Il surpressore HX oil-free ci garantiva l’integrità del gas compresso durante la fase di recupero adattandosi perfettamente al compito con una pressione d’ingresso variabile tra 2 e 7 bar(e) e 25 bar(e) in uscita. E’ stata davvero la giusta scelta per noi.” Una serie di sistemi di regolazione adattano il flusso in base al reale utilizzo della macchina. La bassa velocità dei pistoni del surpressore HX e le basse temperature fra gli stadi preserva e protegge le parti interne della macchina determinando una elevata affidabilità. La tecnologia di compressione alternativa a pistoni assicura una eccellente efficienza volumetrica ed un notevole risparmio energetico. Il design con cilindri orizzontali opposti riduce notevolmente le vibrazioni. La compressione di anidride carbonica richiede una grande esperienza. Le parti interne hanno bisogno di essere adattate alla composizione del gas ed in particolare al contenuto d’acqua. “Atlas Copco ha l’esperienza nel trattamento di anidride carbonica umida e secca, ed è questa un’ottima base per garantire qualità e sicurezza nelle operazioni, dice Antonio Stefanile, Product Marketing Manager, Atlas Copco Italia. L’interazione tra il cliente e l’essere in grado di fornire la giusta soluzione che soddisfi il nostro cliente, alla lunga premia. Grazie ai nostri team di vendita e assistenza postvendita, possiamo garantire un’assistenza di qualità sempre e per lungo tempo”. www.spspa.it giugno 2014 SERVIZI | AtlasCopcoNEWSLETTER | 10 Garanzia Estesa con Manutenzione Extra Energy Cost 5% 4% 3% 2% 1% 0% Eseguire la manutenzione rispettando gli intervalli corretti assicura perfomance produttive all’impianto di aria compressa. I Piani di Manutenzione Atlas Copco garantiscono la piena realizzazione di questi risultati attraverso l’esecuzione di tutte le attività di manutenzione appropriate nei tempi e nei modi più corretti a costi certi. Atlas Copco Compressor Technique Service Italia completa la proposta con il Piano “Garanzia Estesa con Manutenzione Preventiva”, applicabile a tutte le nuove unità Atlas Copco. L’offerta prevede manutenzioni ordinarie preventive eseguite da personale tecnico Atlas Copco trainizzato e certificato, comprensive di parti di ricambio e olio originali, spese di viaggio, trasporto e manodopera, controllo diagnostico di temperatura e vibrazioni e relativa analisi dei risultati, avviamento gratuito e garanzia estesa a 3 anni su stadi, motore elettrico e inverter (per unità VSD). L’adesione a questo speciale Accordo di Manutenzione prevede anche l’avviamento gratuito del compressore. 1000150020002500300035004000 Maintenance Delay L’aria è gratuita, l’aria compressa no Tieni sotto controllo la tua bolletta. Riduci il tuo spreco energetico. DI TUTTI I COSTI SOSTENUTI PER UN COMPRESSORE NELL’ARCO DEL SUO CICLO DI VITA, IL 70% È DOVUTO AL CONSUMO DI ENERGIA. IN UN TIPICO STABILIMENTO INDUSTRIALE, L’ARIA COMPRESSA INCIDE FINO AL 40% SUI CONSUMI ENERGETICI TOTALI. FORTUNATAMENTE, ESISTE UN MODO PER RIDIMENSIONARE IL PROBLEMA. MIGLIORANDO L’EFFICIENZA ENERGETICA PUOI RISPARMIARE FINO AL 30%. calcola i margini di risparmio legati al tuo costo di esercizio Info: http://ctenergysavings.atlascopco.com/it/ Campagna Informativa Atlas Copco rivolta alla sensibilizzazione verso gli sprechi energetici in sala compressori e alle soluzioni (dalle più semplici e immediate, alle più tecnologiche e durature) adottabili per ottenere interessanti margini di miglioramento, con conseguenti tagli alla bolletta energetica. giugno 2014 SERVIZI | AtlasCopcoNEWSLETTER | 11 Nuovi raccordi Press-Fit Airnet La nuova linea di raccordi AIRnet della serie PF (PressFit), a regime sostituirà i raccordi serie Classic per i diametri da 20, 25, 40 e 50 mm. Queste nuove proposte rappresentano un netto miglioramento qualitativo: i raccordi sono più leggeri (+45% rispetto al modello Classic) grazie al materiale più evoluto e resistente con elevato contenuto di fibra di vetro, più semplici (risparmio mano d’opera mediamente del 50% rispetto alle tubazioni in acciaio zincato) Nuovo Energy Recovery Box per compressori lubrificati Atlas Copco propone la nuova linea di Energy Recovery Box per compressori lubrificati. e veloci da usare (+85%); mantengono prezzi almeno altrettanto competitivi: sono perfettamente retro-compatibili con la vecchia serie AIRnet “Classic” - stessi diametri dei tubi, possono andare tranquillamente fianco a fianco sullo stesso impianto; garantiscono una migliore tenuta del vuoto (13 millibar) che li rende particolarmente competitivi su questa tipologia di impianti. La nuova serie PF è già disponibile per i diametri 40 e 50 mm, mentre sostituirà a breve nelle consegne i raccordi della serie Classic per i diametri 20 e 25 mm. Restano disponibili i raccordi da 63, 80 e 100 mm in alluminio. Nella seconda metà dell’anno sarà infine introdotta anche la linea AIRnet a 6” (158 mm), che andrà a completare la gamma di tubazioni in alluminio con il miglior rapporto qualità / prezzo sul mercato. I nuovi sistemi esterni di recupero del calore prodotto dai compressori risultano più compatti grazie all’ottimizzazione del design interno che rende facile l’inserimento anche in sale compressori con problemi di spazio. Oltre allo scambiatore standard in acciaio inox, a prova di corrosione, la nuova linea offre anche l’opzione più economica dello scambiatore in rame brasato / ottonato. E’ ancora disponibile l’opzione Energy Counter con controllore elettronico collegato a sensori di flusso e temperatura che consentono al cliente il rilevamento del calore recuperato e, quindi, del risparmio conseguito, anche da remoto, mediante tutte le opzioni di connettività tipiche dell’evoluto controllore MkV. I nuovi modelli sono decisamente più competitivi e, in molti casi, consentono il recupero dell’investimento del cliente in un orizzonte temporale molto inferiore ad un anno. giugno 2014 RASSEGNA STAMPA | AtlasCopcoNEWSLETTER | 12 Rassegna stampa è uno spazio dedicato a un articolo, un servizio radiotelevisivo, una testimonianza proveniente dal web su cui ci sembra interessante fermare la giusta attenzione, insieme. AMBIENTE Scienza / Green - Panorama 13/09/2013 Ambiente ECCO LE 10 CITTÀ PIÙ SOSTENIBILI DEL MONDO Consegnati i City climate leadership awards alle metropoli che si sono distinte per i loro progetti verdi. Nessuna italiana neanche tra i finalisti Stanno eliminando i rifiuti, di progettando infrastrutture intelMarta Buonadonna ligenti, ottimizzando il sistema dei trasporti urbani, abbattendo le emissioni di CO2, passando foto all’energia verde, migliorando Copenaghen, la qualità dell’aria e molto altro capitale danese, è ancora. Il contributo che le meuna delle città più tropoli possono dare alla lotta “verdi” del pianeta contro i cambiamenti climatici (Credit: e al passaggio a un’economia verde e a fonti energetiche rinJONATHAN novabili è enorme. Ecco perché NACKSTRAND/ i progetti che puntano in queAFP/Getty Images) sta direzione vanno premiati, per fare in modo che le buone pratiche siano conosciute e magari copiate anche da città di dimensioni più ridotte. Sono stati appena consegnati i City climate leadership awards, organizzati da Siemens e dalle 40 città del Cities Climate leadership group. Le dieci città premiate si sono distinte ciascuna per il proprio impegno in un settore specifico con lo scopo di ridurre i consumi energetici, limitare le emissioni e muoversi in direzione di una maggiore sostenibilità. I progetti in lizza erano 37, presentati da 29 città. Tra i progetti finalisti che non sono stati premiati dalla giuria indipendente,composta da esperti, architetti, ex-sindaci e rappresentanti della Banca Mondiale, gli internauti potranno votare il loro preferito, in vista dell’assegnazione del premio Citizens’ choice. Ma quali sono le metropoli più virtuose e in che cosa si sono distinte? Vediamole una per una. San Francisco ha vinto nella categoria Gestione dei rifiuti grazie al suo ambizioso ma riuscito programma Zero Waste, che punta a eliminare del tutto i rifiuti in città entro il 2020. Creando una cultura del riciclo e del riuso la città ha già ottenuto risultati straordinari portando il riciclo dei materiali alla soglia dell’80%. Singapore vince nella categoria Infrastruttura cittadina intelligente grazie al suo sistema di trasporti smart che ha reso Singapore una delle grandi metropoli meno congestionate al mondo, nonostante la popolazione urbana sia in aumento e lo spazio fisico a disposizione molto limitato. Un uso spinto della tecnologia (gps sui taxi che raccolgono e mandano in tempo reale dati sul traffico, sistemi di pagamento elettronico dinamici con i quali il prezzo per circolare in determinate zone della città varia a seconda del traffico) aiuta ad affrontare le sfide di una città in continua crescita. A Copenaghen si misurano le emissioni per studiare i modi migliori per tagliarle, Bogotà ha potenziato il proprio sistema di trasporto pubblico, sfruttando anche veicoli elettrici e ibridi. Nei suoi piani c’è l’intenzione di tagliare le emissioni dei taxi con un grosso risparmio economico e un ottimo guadagno ambientale.Tokyo vince il premio per la finanza grazie al suo progetto di Cap-and-Trade, il primo al mondo ad essere realizzato a livello urbano, del resto parliamo di una città che ha 36 milioni di abitanti, più di molte nazioni. Monaco di Baviera si è aggiudicata il premio Energia verde per il suo piano di arrivare entro il 2025 a coprire l’intero fabbisogno energetico della città solo con energia da fonti rinnovabili. Sarebbe la prima città al mondo sopra il milione di abitanti a riuscire nell’impresa e l’obiettivo, lungi dall’essere irraggiungibile, è già in vista. Per l’Adattamento ai cambiamenti climatici vince NewYork, che ha imparato la lezione dell’uragano Sandy e iniziato a fare sforzi decisi per rendere la città più resistente agli eventi climatici estremi. Rio de Janeiro si segnala nella categoria delle Comunità sostenibili, per il suo progetto di rivitalizzazione urbana di tutte le favelas entro il 2020. Melbourne costruisce in base al criterio dell’efficienza energetica, mentre con il progetto ProAire Città del Messico si aggiudica la vittoria nella categoria Qualità dell’aria. Nel 1992 era la città più inquinata del mondo, vent’anni dopo, grazie a una forte implementazione del trasporto pubblico, al bikesharing e alla pedonalizzazione di alcune aree della città, inquinamento ed emissioni hanno subito un vistoso calo. Tra i molti progetti finalisti in lizza per il premio Citizens’ choice compaiono altre metropoli come Berlino, Shanghai, Amsterdam, Stoccolma, Lagos, Londra, Barcellona, Los Angeles, Oslo, Parigi. Ma delle tre città italiane che fanno parte del gruppo C40, Milano, Roma e Venezia, purtroppo non c’è traccia. SOCIALE | AtlasCopcoNEWSLETTER | 13 giugno 2014 WATER FOR ALL ITALIA DIVENTA UN’ASSOCIAZIONE Fondata in Svezia nel 1984 dai dipendenti Atlas Copco, Water for All, l’Associazione umanitaria legata al Gruppo svedese, può contare oggi sull’adesione di 26 Paesi con l’intuibile obiettivo, allo scadere di questi suoi primi trent’anni di attività, di arrivare a trenta entro il 2014. In Italia Water for All è arrivata nel 2006 e la sua attività è coordinata da Federica Cagnoni che, proprio quest’anno, intende portare a termine l’azione più significativa di W4A Italia: l’atto Pakistan: 4 aule per bambini disabili di registrazione che le consentirà una maggiore elasticità tanto nella raccolta quanto nella destinazione dei fondi finalizzati alla soddisfazione dell’obiettivo statutario: consentire a tutti l’accesso all’acqua potabile. Il raggiungimento ideale di questo traguardo salverebbe ogni giorno, nel mondo, la vita a 5.500 bambini. Federica, quali azioni hanno contraddistinto l’attività di Water For All Italia in questi suoi primi otto anni di attività? “Con il partner AMREF Italia, dal 2007 al 2011 in Kenya (Makueni, Kitui,..) e in Uganda (Gulu, Kitgum) abbiamo contribuito alla costruzione di 6 pozzi e relative tubature, portando benefici a più di 2000 persone. Dal dicembre 2012 abbiamo aperto l’iniziativa a tutte le compagnie del Gruppo, che ci hanno permesso di incrementare notevolmente le donazioni. Nel 2012 abbiamo lavorato a un progetto finalizzato nel corso del 2013: la messa in protezione di una sorgente naturale favorendo l’accesso all’acqua potabile a 150 famiglie e ad una scuola con 277 studenti, permettendo loro di avere maggior tempo da dedicare ad attività agricolo/economiche. L’intervento è stato realizzato in Kenya nella località Kimana, Divisione Limana nel distretto Oloitokitok della contea Kajiado. Nel 2013, nonostante le numerose difficoltà, siamo riusciti a devolvere ad AMREF una somma altrettanto importante, con la quale garantiremo la protezione di un’altra sorgente”. In occasione del trentesimo compleanno è stato prodotto un nuovo video storico che, attraverso un’intervista ai fondatori, spiega la nostra attività. La realtà Water For All rappresenta un esempio tangibile del comune sentire che vive all’interno di Atlas Copco tra l’azienda e i suoi dipendenti, un atteggiamento a cui non si sottraggono le altre Società del Gruppo che esprimono il loro senso di appartenenza nei fatti con la loro attiva adesione a Water for All che in Italia può così contare anche sull’apporto concreto di MultiAir, Blm, Abac, Ceccato e Stonetec. Atlas Copco Pakistan sta sostenendo con contributi e sponsorizzazioni la realizzazione di quattro aule scolastiche e tutti i servizi ad esse collegati a favore della “Marghzar Welfare Society”, una realtà fondata nel 2004 e attiva nel Mughalpura Campus di Lahore. La maggior parte dei bambini ospiti soffre di difficoltà di apprendimento, menomazioni dell’apparato auditivo e lievi ritardi mentali. Questo intervento rientra nel processo di sviluppo del nuovo campus di “Lala Rukh Scholl for Special Children” che coinvolge 120 studenti compresi nelle patologie indicate. La partecipazione di Atlas Copco a questa importante iniziativa rafforzerà i suoi legami con la società locale e sarà importante per garantire un’educazione migliore ai bambini pachistani che hanno bisogno di attenzioni speciali. giugno 2014 MONDO | AtlasCopcoNEWSLETTER | 14 Piccoli assaggi dalle tradizioni culinarie dei Paesi in cui Atlas Copco è presente. Siamo in Ucraina per contribuire alla realizzazione della rete stradale avviata in occasione degli europei di calcio 2012. UCRAINA • “Holubtsi” Gli Holubtsi, involtini di cavolo, sono una ricetta d’inverno tipica della cucina ucraina che spesso viene servita accompagnata da salsa di pomodoro. Ingredienti: • 1 da circa 2 Kg Cavolo • 1 Cipolle • 2 cucchiai Olio di oliva extravergine • 1/2 Kg Polpa di manzo • 200 g Carne di maiale • 400 g Riso cotto • 300 g Passata di pomodoro • q.b. Sale • q.b. Pepe inteneriscano. Sfogliate il cavolo mettendo da parte circa una ventina di foglie. Tritate il cavolo rimasto. Prendete la cipolla, tritatela finemente e fatela rosolare in una padella contenente 2 cucchiai di olio di oliva extravergine. Aggiungete la carne macinata, il riso, che avrete lessato in abbondante acqua salata, regolate di sale e di pepe. Mescolate accuratamente Preparazione: Prendete il cavolo e mettetelo a sbollentare in una pentola contenente abbondante acqua salata, lasciandolo cuocere per circa 3 minuti in modo che le foglie si 10 svedesi pronti per Marte Insieme a circa altri 1000 candidati, dieci svedesi stanno aspettando l’esito più importante della loro vita. Più di 200.000 persone hanno fatto richiesta di trasferirsi su Marte e ora il progetto olandese Mars One dovrà scegliere un gruppo di 40 partecipanti, che avranno il compito di colonizzare il pianeta rosso. Le prime 4 colonie partiranno nel 2024, senza biglietto di ritorno. Katarina Stark, candidata svedese di Ösmo, afferma: “Ovviamente sono spaventata ma la voglia di avventura è più grande della paura”. Quando i primi immigrati avranno messo piede sul suolo marziano, ogni due anni arriveranno nuovi coloni per espandere la colonia. Dalla Terra si potrà seguire la vita su Marte in tv. Il progetto Mars One costerà miliardi di dollari e sarà sovvenzionato da donazioni private. per ben amalgamare e fate cuocere per una decina di minuti. Prendete una cucchiaiata di preparato di carne e mettetelo su ciascuna foglia di cavolo, poi arrotolatela, ripiegate i bordi e fermate con uno stuzzicadenti. In una teglia riempite il fondo con metà del cavolo tritato, poi deponete gli involtini e ricopriteli con il cavolo tritato rimanente. Miscelate la passata di pomodoro con dell’acqua, mescolate il composto fino a quando diventa omogeneo. Versatelo sugli involtini di cavolo, poi coprite con un coperchio e portate ad ebollizione. Abbassate la fiamma e lasciate sobbollire per circa un’ora e un quarto, poi servite. Atlas Copco Italia News Newsletter mensile di informazione Anno 4 - n. 4 Testata registrata presso il Tribunale di Monza n. 2020 30 maggio 2011 Editore Atlas Copco Italia via F.lli Gracchi 39, 20092 Cinisello Balsamo (MI) Direttore Edoardo Angelucci Direttore Responsabile Fulvio Quarella Redazione Atlas Copco Italia via F.lli Gracchi 39, 20092 Cinisello Balsamo (MI) Stampa Edizioni GR Grafica MarCoRelations.it Hanno collaborato C. Baraldini, F. Cagnoni, D. Donini, I. Fassi, P. Montrasio, G. Papagna, R. Rota, G. Sereni, A. Stefanile, A. Trezzi, G. Valent, M. Varallo. Eolico: contratto Google-Eolus Vind La società svedese Eolus Vind ha firmato un accordo con il colosso americano Google per un accordo decennale in virtù del quale acquisterà l’energia elettrica prodotta da 29 turbine eoliche collocate in 4 diversi campi nel sud della Svezia. L’energia prodotta servirà per alimentare il data center di Google situato in Finlandia. I campi eolici potranno produrre 59 megawatt, e le turbine verranno fornite dalla compagnia danese Vestas, il progetto dovrebbe iniziare già nel vicino 2015. Questo è il secondo contratto che Google mette a segno in Svezia, nel giugno scorso aveva già acquistato dalla compagnia svedese 02 dieci anni di elettricità prodotta in Lapponia da 24 pale eoliche della potenza di 72 megawatt. ACQUISIZIONI | AtlasCopcoNEWSLETTER | 15 giugno 2014 Edwards, il meglio del vuoto Per un’azienda leader nel settore dell’aria compressa come Atlas Copco, l’acquisizione del Gruppo Edwards rappresenta la via per entrare nel mondo delle soluzioni per il vuoto che, come l’aria compressa, è presente quasi ovunque nei processi produttivi. Il Gruppo inglese Edwards viene fondato nel 1919, a Londra, dal fisico inglese F.D. Edwards, per commercializzare le pompe per il vuoto che Mr Edwards importa dalla Germania fino allo scoppio della seconda guerra mondiale. Da allora comincia a produrle in proprio con l’appoggio del Governo britannico che ne riconosce l’importante asset bellico. Nel 1953 la Compagnia viene trasferita a Crawley (West Sussex) e nel 1968, alla morte del suo fondatore, viene acquistata dal Gruppo BOC. La Edwards inizia a svilupparsi a livello internazionale e guarda soprattutto all’Asia. L’evoluzione della produzione di dispositivi di microelettronica, (semiconduttori) dà grande importanza alla tecnologia del vuoto che crea le condizioni di pulizia assoluta richieste. Edwards riduce il rischio di contaminazione e incrementa notevolmente la produttività con la pompa a vuoto a secco Drystar (1984). Nel 1997 Edwards diventa BOC Edwards integrando il business del “vuoto” con i gas speciali per la produzione di semiconduttori. Nel 2006 la tedesca Linde AG acquista il Gruppo BOC concentrandosi sul core business gas industriali. Edwards viene rivenduta l’anno successivo al netto dei gas alla Private Equity CCMP / Unitas, mentre tutto il settore farmaceutico basato sulla produzione di liofilizzatori passa all’italiana IMA di Bologna. In questi ultimi anni Edwards continua a COMINCIANO DALL’ITALIA I PRIMI PASSI NEL MONDO Dr. Marinella Varallo Global Market Sector Manager - Industrial & Process immettere sul mercato nuove soluzioni per il vuoto e per l’abbattimento gas allo scarico delle pompe da vuoto basati su tecnologie innovative e sull’ampia esperienza applicativa e nel frattempo riorganizza la produzione spostandola più vicino al cliente finale. Le pompe a vuoto per il settore Industriale e ricerca vengono realizzate nel cuore dell’ Europa, in Repubblica Ceca, mentre le pompe per il mercato semiconduttori vengono prodotte in Sud Corea. Viene consolidata in Giappone la produzione di pompe turbomolecolari magnetiche e in Inghilterra di sistemi di abbattimento gas principalmente utilizzati nei settori semiconduttori e solare. Multinazionale come Atlas Copco, con profonde radici nel tempo, anche il Gruppo Edwards fonda il suo cammino sui valori etici e sin dalle origini fa della Sicurezza il suo fondamentale, il segno distintivo della sua credibilità. La prima sister company di quella che sarebbe diventata la multinazionale Edwards viene fondata in Italia, a Milano, nel 1955 con il nome “Edwards Alto Vuoto Spa” e vive la sua fase topica a cavallo tra gli anni ’70 e ’80 quando dispone di più di 120 dipendenti destinati alla produzione di liofilizzatori industriali rivolta al settore farmaceutico (antibiotici e derivati del sangue). Il graduale spostamento di questa produzione allo stabilimento di Tonawanda, nei pressi delle cascate del Niagara, nello Stato di New York (USA), all’inizio degli anni ‘90 riporta l’attenzione della sede italiana sulla commercializzazione di pompe a vuoto. Con l’acquisizione i contatti fra Atlas Copco Italia e la sede Edwards di Trezzano sul Naviglio, alle porte di Milano, si sono inevitabilmente orientati verso un destino condiviso di cui sono testimoni Marinella Varallo, AD Edwards Vacuum Italia e Giovanni Valent, Direttore Generale Divisione Compressori Atlas Copco Italia. “Come dice il nostro nome il core Edwards è il vuoto che è pesantemente presente in tutti i processi industriali - sottolinea Marinella Varallo. La nostra proposta al mercato interessa tecnologie tradizionali ad olio ma soprattutto tecnologie innovative a secco di cui Edwards è stata pioniere in tutti i mercati: semiconduttori, industriale e chimico farmaceutico. Siamo attenti anche al settore della ricerca, in particolare alle università e ai centri di ricerca nazionali e per questo ci affidiamo a “5 Pascal”, distributore esclusivo Edwards per la ricerca sotto la guida di Joris Cinquetti“. “In attesa che la nuova alleanza assuma contorni operativi più definiti - precisa Marinella Varallo - nella proposta dei prodotti si seguirà una politica multibrand prevedendo soltanto pochissimi casi di passaggio di marchio” “La scelta etica del Gruppo è da sempre attenta alla sicurezza, sui prodotti certo, sui processi assolutamente… a cominciare da noi: comportarsi in modo sicuro è diventato parte del nostro essere non solo in ambito lavorativo ma anche nella vita privata. - sottolinea Marinella Varallo. Quanto potete risparmiare? Atlas Copco estende la nuova gamma di compressori a vite lubrificata con inverter della serie VSD+ fino a 37 kW! Forte dei suoi 140 anni di esperienza, Atlas Copco ha creato il compressore del futuro. Il GAVSD+ è il compressore a vite ad iniezione d’olio con tecnologia Variable Speed Drive che porterà enormi benefici all’industria. Qualunque sia la vostra esigenza, il GAVSD+ permette un risparmio energetico ineguagliato e una affidabilità 24/7. √ Portata incrementata del 13% √ Risparmio energetico migliore del 50% √ Funzionamento silenzioso con 62 dB(A) √ Dimensioni cappotta ridotte del 55% √ Affidabilità testata sul campo Volete saperne di più e calcolare il vostro risparmio energetico? Fate un test su www.atlascopco.com/gavsdplus Quarto fascicolo della raccolta “Manuale dell’aria compressa” da staccare e conservare 2:3 2:4 2.1.3 Compressori a pistone non lubrificati I compressori a pistone non lubrificati hanno gli anelli del pistone in PTFE o in carbonio (grafite); alternativamente la camicia del pistone e la parete del cilindro possono essere rigate come nei compressori a labirinto. Le macchine più grosse sono dotate di testa a croce e di guarnizioni sugli spinotti degli stantuffi, di un elemento intermedio ventilato per evitare che l’olio sia trasferito dal basamento nella camera di compressione. I compressori più piccoli spesso hanno un basamento con cuscinetti provvisti di schermi stagni con durata a vita. 2.1.4 Compressori a membrana I compressori a membrana costituiscono un altro gruppo. La membrana è azionata meccanicamente o idraulicamente. I compressori a membrana meccanica sono usati per piccole portate e per basse pressioni o come pompe a vuoto. I compressori a membrana idraulica sono usati per alte pressioni. 2.1.5 Compressori a vite Un compressore a pistone con un sistema di valvole che consta di due dischi a valvola in acciaio inossidabile. Quando il pistone si sposta verso il basso ed aspira aria nel cilindro il disco più grandeè sufficientemente flessibile da piegarsi verso il basso per consentire all’aria di passare. Quando il pistone si sposta verso l’alto, il disco grande si piega verso l’alto e fa tenuta contro la sede. Allora la flessibilità del disco consente all’aria compressa di essere spinta con forza attraverso il foro della sede della valvola. 1. Testa a croce 2. Cuscinetto di guida 3. Raschiaolio 4. Anello lanciaolio 5. Premistoppa 6. Disco valvola Compressore a pistone, non lubrificato, a doppio effetto, con tenuta a labirinto, dotato di testa a croce. 2:5 Compressore a membrana a comando meccanico, nel quale il movimento della membrana è trasmesso da un comune albero a gomito con una biella che è collegata alla membrana. Il principio di un compressore volumetrico rotativo con pistone avente la forma di una vite è stato sviluppato negli anni 1960, quando era richiesto un compressore rotativo con una grande portata e flusso stabile in condizioni variabili. Le parti principali dell’elemento compressore a vite sono i rotori, uno maschio e l’altro femmina, che ingranano fra loro mentre il volume compreso fra di essi e la parete della camera di compressione diminuisce. Ogni elemento compressore a vite ha un rapporto di compressione fisso ed integrato, che dipende dalla sua lunghezza, dal passo della vite e dalla forma della bocca di mandata. Per ottenere il migliore rendimento, il rapporto di compressione deve essere adattato alla pressione di lavoro richiesta. Il compressore a vite non è dotato di valvole e non ha forze meccaniche che causano sbilanciamenti. Ciò significa che può funzionare ad alta velocità di rotazione e combina una grande portata con piccole dimensioni esterne. Una forza assiale, che dipende dalla differenza di pressione fra l’aspirazione e la mandata, deve essere sopportata dai cuscinetti. La vite, che originariamente era simmetrica, successivamente è stata sviluppata con diversi profili elicoidali asimmetrici. 13 2:6 Qui è illustrato come l’aria è compressa in un compressore a vite. Nella figura 1 l’aria riempie lo spazio tra i due rotori, ma ad ogni giro lo spazio diminuisce sempre più. 2:7 Un elemento compressore a vite lubrificato con olio. 2:8 14 Uno stadio di un compressore a vite senza lubrificazione. I rotoli, maschio e femmina, sono racchiusi in un basamento, che, in questo caso, è raffreddato ad acqua. Il rotore sul davanti, con quattro lobi, è il rotore maschio ed è collegato alla scatola degli ingranaggi. Il rotore più distante, con sei lobi è il rotore femmina ed è supportato dall’ingranaggio sincronizzatore che si vede a sinistra. 2.1.5.1 Compressori a vite non lubrificati I primi compressori a vite avevano un profilo simmetrico e non usavano alcun liquido nella camera di compressione, pertanto erano chiamati compressori a vite non lubrificati o a secco. Alla fine degli anni 1960 è stato introdotto un compressore a vite senza lubrificazione con un profilo della vite asimmetrico. Il risultato del nuovo profilo del rotore fu un rendimento notevolmente migliore, grazie alla riduzione delle perdite interne. Una coppia di ingranaggi esterni viene usata nei compressori a vite non lubrificati per sincronizzare i rotori che ruotano in sensi opposti. Poiché i rotori non entrano in contatto fra di loro ne’ con la parete del loro alloggiamento, non è più richiesta alcuna particolare lubrificazione nella camera di compressione. Di conseguenza l’aria compressa è assolutamente priva di olio. I rotori ed il loro alloggiamento sono lavorati con grande precisione per rendere minima la perdita di aria che dal lato in pressione ritorna verso l’aspirazione. Il rapporto di compressione integrato è limitato dalla differenza di temperatura tra l’aspirazione o la mandata. Questo è il motivo per il quale i compressori a vite non lubrificati sono frequentemente costruiti con più stadi. 2.1.5.2 Compressori a vite con iniezione di liquido Un compressore a vite con iniezione di liquido è raffreddato e lubrificato dal liquido che viene iniettato nella camera di iniezione e spesso anche nei cuscinetti del compressore. Le sue funzioni sono il raffreddamento e la lubrificazione dell’elemento compressore e la riduzione della perdita dell’aria che ritorna nell’aspirazione. Oggi l’olio è il liquido più comunemente usato per le sue buone proprietà lubrificanti, comunque sono usati anche altri liquidi, per esempio l’acqua. Gli elementi compressori con iniezione di liquido possono essere co-struiti per alti rapporti di compressione, perché uno stadio di compressione è normalmente sufficiente per pressioni fino a 13 bar. Inoltre la piccola perdita di ritorno dell’elemento compressore significa che i compressori a vite relativamente piccoli hanno un buon rendimento. 2:9 la mandata sono effettuate radialmente in parti opposte della camera di compressione, il che consente l’impiego di una sistemazione più semplice dei cuscinetti e migliora le proprietà di riempimento. I due rotori sono sincronizzati per mezzo di una coppia di ingranaggi. Il rapporto di compressione massimo ottenibile con un compressore a camme non lubrificato è 4,5. Di conseguenza per pressioni più alte sono necessarie varie fasi. 2.1.7 Compressori a spirale Il compressore a spirale è un tipo di compressore volumetrico rotativo non lubrificato, cioè esso comprime una specifica quantità di aria in un volume che diminuisce continuamente. L’elemento compressore consiste di una spirale fissa sistemata nell’alloggiamento dell’elemento e di una spirale dotata di movimento orbitale azionata dal motore. Le spirali sono sfasate di 180° in modo da formare delle sacche d’aria di volume variabile. Ciò garantisce agli elementi una stabilità radiale. Le perdite di aria sono ridotte al minimo in quanto la differenza di pressione nelle sacche d’aria è minore della differenza di pressione tra l’aspirazione e la mandata. La spirale in movimento è azionata da un albero a gomito a corsa breve e gira eccentricamente attorno al centro della spirale fissa (movimento orbitale). L’aspirazione è posta sulla parte alta del corpo dell’elemento. Quando la spirale rotante gira in senso antiorario l’aria è aspirata ed è imprigionata in una delle sacche d’aria e progressivamente compressa verso il centro dove sono situate la mandata ed una valvola di nonritorno. Il ciclo di compressione progredisce per 2,5 giri, il che di fatto fornisce una portata costante e senza pulsazioni. Questo processo è relativamente silenzioso e privo di vibrazioni in quanto è difficile che l’elemento compressore abbia la minima variazione di coppia come succede, per esempio, con il compressore a pistone. Compressore a vite con iniezione di olio. 2:10 Compressore a vite con non lubrificato. 2:11 2.1.6 Compressore a camme L’elemento compressore di un compressore a camme è composto di due rotori dei quali uno ruota in senso contrario all’altro in una camera di compressione. Il processo di compressione consiste di aspirazione, compressione e mandata. Durante la fase di aspirazione l’aria è aspirata nella camera di compressione fino a quando i rotori interrompono l’aspirazione. Durante la fase di compressione l’aria aspirata si trova nella camera di compressione, che diventa sempre più piccola durante la rotazione dei rotori. La mandata è bloccata durante la compressione da uno dei due rotori, mentre l’aspirazione è aperta per aspirare nuova 2:12 2.1.8 Compressore a palette Rotoni di un compressore a camme. aria nella parte opposta della camera di compressione. La mandata ha luogo quando uno dei rotori apre la bocca di mandata e l’aria compressa è spinta fuori dalla camera di compressione. L’aspirazione e Il principio di funzionamento dei compressori a palette è lo stesso di molti motori ad aria compressa. Le palette sono normalmente fabbricate utilizzando leghe speciali fuse e moltissimi compressori sono lubrificati con olio. Un rotore con palette scorrevoli radialmente è montato dentro un alloggiamento che ha la funzione di statore. Quando il rotore ruota le palette sono spinte contro la parete dello statore dalla forza centrifuga. L’aria è aspirata quando la distanza tra rotore e statore va crescendo. L’aria è imprigionata in diverse sacche i cui volumi diminuiscono con la rotazione. L’aria è scaricata quando 15 2:13 Sezione trasversale di un compressore a spirali. di compressione diminuisce man mano che la rotazione continua. Di conseguenza, la compressione av-viene vincendo la contro-pressione e di conseguenza si ottiene un basso rendimento ed un alto livello di rumore. Due rotori identici, disposti ortogonalmente l’uno rispetto all’altro, ruotano in sensi opposti dentro un alloggiamento cilindrico chiuso alle due estremità da superfici piane. I rotori sono sincronizzati da una coppia di ruote dentate. Normalmente le soffianti sono raffreddate ad aria e non sono lubrificate. Il basso rendimento limita le soffianti ad applicazioni a bassa pressione con compressione in un solo stadio, anche se sono disponibili versioni a due e tre stadi. Le soffianti sono frequentemente usate come pompe a vuoto e per trasporto pneumatico. 2:17 2:14 Principio di funzionamento di un compressore a spirali. 2:15 le palette passano in corrispondenza della bocca di mandata. 2.1.9 Compressore ad anello liquido 16 Il compressore ad anello liquido è del tipo volumetrico con rapporto di compressione fisso di progetto. Il rotore ha delle palette fisse ed è montato eccentricamente nella carcassa, che è parzialmente riempita di un liquido. La ruota a palette spinge il liquido in rotazione dentro la carcassa del compressore formando un anello di liquido attorno alla parete interna della carcassa stessa per mezzo della forza centrifuga. L’anello liquido viene a trovarsi eccentrico rispetto al rotore in quanto la carcassa del compressore ha una forma ovale. Il volume tra due palette varia ciclicamente. Il compressore è normalmente progettato con due camere di compressione simmetriche ed opposte per evitare una spinta radiale sui cuscinetti. Il raffreddamento all’interno di un compressore ad anello liquido è diret- to, grazie al contatto tra il liquido e l’aria e di conseguenza l’aumento di temperatura dell’aria compressa è molto piccolo. Comunque sono alte le perdite per attrito viscoso tra la carcassa e le palette. L’aria diventa satura del liquido del compressore, che normalmente è acqua. Possono essere usati anche altri liquidi, per esempio per assorbire uno specifico costituente del gas che deve essere compresso o per proteggere il compressore dalla corrosione quando vengono compressi gas corrosivi. 2.1.10 Soffianti La soffiante non è un compressore volumetrico perché funziona senza compressione interna. Quando la camera di compressione arriva in corrispondenza della mandata, l’aria compressa affluisce dal lato pressione. E’ qui che ha inizio la compressione, quando il volume della camera 2:16 Principio di funzionamento di una soffiante