23-32 - La Gazzetta del Medio Campidano
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PDF Compressor Pro 22 1 aprile 2016 GUSPINI. PROGETTO COMUNALE Riqualificare Monte Santa Margherita dopo gli incendi estivi I l progetto “Monte Santa Margherita” nasce in seguito alla distruzione provocata dai diversi incendi che si sono susseguiti la scorsa estate nel territorio comunale e che hanno destato preoccupazione per gli ingenti danni dal punto di vista ecologico, sociale e umano. «La difesa delle aree boschive, quale bene comune, è strettamente legata alla qualità dei rapporti tra uomo e ambiente, per questo ci è sembrato doveroso, come Amministrazione, attuare azioni di sensibilizzazione sull’importanza del patrimonio boschivo, a partire dalle scuole e coinvolgendo i cittadini attraverso le associazioni», afferma Marta Sanna, consigliera comunale con delega all’ambiente. Il 25 e il 26 febbraio è stata realizzata la prima fase del progetto, attraverso lezioni frontali, che ha visto partecipi 145 alunni della scuola primaria facenti parte dei plessi Grazia Deledda e Is Boinargius. Le attività di informazione, formazione ed educazione ambientale, tenute dal Ceas del Comune, gestito dall’associazione Legambiente di Guspini, sono state mirate a promuovere la consapevolezza che uomini e piante appartengono ad uno stesso ambiente e nessuno dei due può fare a meno dell’altro. «Durante le attività in aula più volte è stato ribadito che le piante sono esseri viventi fondamentali per la vita sulla terra, in quanto forniscono ossigeno attraverso la fotosintesi clorofilliana e assorbono anidride carbonica, uno dei più pericolosi gas serra, responsabile dei cambiamenti climatici», aggiunge Marta Sanna. Grazie al supporto del CFVA e dell’Ente Foreste,- prosegue Marta Sanna - che ci ha fornito gratuitamente oltre 200 piante delle specie Quercus ilex e Quercus suber, il 5 marzo si è svolta una giornata di piantumazione nel Monte Santa Margherita che ha visto protagoniste 14 associazioni quali Legambiente, Gentilis, Anteas, Gruppo Archeologico Neapolis, Marinai d’Italia, XConoscere XFare, Age- ARBUS sci Guspini1, Associazione per il Parco Geominerario della Sardegna, Liberamente noi, Unione ciclistica Guspini, Sa Mena, Elafos, Cambas de linna e il Tennis Guspini con numerosi piccoli allievi che hanno animato la giornata, ciascuno dei quali, con tanta cura, ha messo a dimora la propria piantina. L’obiettivo è quello di contribuire a ricreare la naturale copertura boschiva, quale rifugio per numerose specie animali, che in origine era costituita proprio da lecci e sughere, per prevenire fenomeni di dissesto idrogeologico e tutelare la biodiversità. Non dimentichiamoci che la Sardegna è un hotspot di biodiversità e ciascuno di noi ha il dovere di difenderla e conservarla». L’evento di chiusura del progetto si terrà sabato 2 aprile alle 15 nella struttura sportiva del “Tennis Guspini”, Località Sa Tella, e vedrà impegnate le associazioni in una seconda giornata di piantumazione nell’area antistante i campi da tennis. (r. m. c.) SAMASSI Un convegno sulla figura femminile con approfondimenti su alcune tematiche Sorprendente e partecipata prima edizione per il convegno sulla figura femminile organizzato dal triennio dell’Istituto Alberghiero e dall’ Associazione di Volontariato “Angeli nel Cuore” di Arbus in occasione della Festa della Donna. «Grazie di cuore a ragazzi, insegnanti, professionisti ed esperti - ha puntualizzato il presidente degli Angeli Adele Frau - intervenuti nel corso della mattinata e del dibattito che è seguito all’esposizione della psicologa Alice Bandino e della scrittrice Iride Peis. Le frasi, i pensieri e le poesie, raccolte dall’associazione nel corso della settimana del 25 Novembre e lette dagli studenti, hanno messo in luce problemi e tematiche proprie del mondo femminile, con particolare attenzione alla piaga della violenza sulle donne». Storie di amori malati, pericolosi, inascoltati o taciuti raccontati ai ragazzi nell’aula magna dell’Istituto Turi- Una giornata particolare ricca di eventi dedicati al ruolo importante della donna stico e impreziositi dal parere professionale della psicologa Alice Bandino, che nel corso suo intervento “ Donne, che danno!... Danno per chi?” ha messo in luce il dramma della violenza e del ricatto psicologico che spesso sottendono a diverse relazioni familiari e affettive. Presente al convegno anche Iride Peis, autrice del romanzo “Voci di donna nella collina di Genna Serapis”, che attraverso fotografie, ricordi e testimo- nianze ha svelato ai presenti luci e miserie delle vite delle donne che, tra Ottocento e Novecento, contribuirono a rendere grande la miniera di Montevecchio. E poi musica, video, letture, fotografie: «Nulla di tutto ciò sarebbe stato possibile senza il grande impegno dei ragazzi dell’ Alberghiero, sensibili e partecipi. Oggi ha concluso Adele Frau - il nostro applauso va senza dubbio a loro». Francesca Virdis Domenica 20 marzo nei locali della Fattoria Didattica “Tanca de Soli” si è svolto un interessante evento che ha visto come protagoniste le donne. Un percorso didattico dal titolo: “La donna raccontata attraverso la poesia, l’arte figurativa, la musica e le problematiche”, una giornata all’insegna del buon cibo e della buona musica che i partecipanti hanno ampiamente apprezzato. La Tanca de Soli è una fattoria didattica a conduzione familiare che si presenta agli ospiti come uno splendido agriturismo immerso nel verde delle campagne samassesi. Per l’occasione si è registrato il pienone e dalle 13 in poi si è dato il via ad un aperitivo, mentre, le psicologhe Elena Calorio e Roberta Bono hanno presentato il libro “Ti amo (da farti) morire”; pubblicazione curata dall’Associazione Donna Ceteris, un’organizzazione no profit che si occupa dei diritti delle donne e della loro protezione contro le violenze. Elena e Roberta hanno ricordato come sia importante denunciare sempre maltrattamenti e violenze e hanno spiegato come l’Associazione di cui fanno parte sia di fondamentale im- portanza per l’assistenza e tutela delle donne.A seguire il pranzo tipico campidanese preparato dalla Tanca de Soli, tutto realizzato con prodotti di produzione propria e caratterizzato dalla genuinità e freschezza. Dopo prima e seconda portata, giunti ormai al dessert, si è passati alla poesia con i versi di Marisa Perria, Elvira Trudu e Rosaria Spano, le tre insegnanti samassesi hanno esposto delle poesie aventi come protagonista la donna e i suoi diritti; è stata la musica a concludere la serata con la voce meravigliosa di Stefania Secci e l’accompagnamento di Fabrizio Lai e Giacomo Deiana. Un concerto di fado portoghese, la tipica musica popolare del Portogallo, che ha allietato i presenti che si solo lasciati trasportare dalle note e dai versi molto volentieri e hanno avuto l’occasione di conoscere una cultura diversa ma allo stesso neanche troppo lontana da quella sarda. Da annoverare anche la mostra di pittura di Fernanda Musio, dai colori vividi e i soggetti tipicamente rurali. Carola Onnis PDF Compressor Pro 1 aprile 2016 Peste e corna di Edmunduburdu LE TECNICHE DEL SUICIDIO Q uello che non ho sono le tue parole, cantava De Andrè, ma erano altri tempi. Ora parole ce ne sono in abbondanza, tanto da intontirci, e continuano a produrle troppi politici di tendenze diverse, tanto per ricordare che anche loro esistono. Certo, sarebbe bello se parlassero non per propagandare se stessi ma per la crescita, non solo materiale, del popolo che li ha eletti. I partiti sono allo sfacelo perché le proposte che i vari esponenti avanzano non riguardano incontri e mediazioni, ma critiche di diversa lungimiranza. Trovano cori unisoni solo quando c’è da condannare un rappresentante del partito avverso (ma mai del proprio) che si è distinto in ruberie. I cocci sono difficili da ricomporre e si attingono aiuti dove è possibile, non sempre con esiti soddisfacenti. Per parlare del Pd, Renzi comincia a perdere la pazienza e teme che i dissidenti preparino qualche colpo maligno: Bersani, D’Alema, Speranza, Cofferati, Bassolino e tanti altri criticano, e con strategie e programmi diversi c’è chi guarda in direzione di un nuovo progetto di sinistra, forse di un nuovo partito come è già accaduto in passato. Le teste diversamente pensanti rispetto a quella del premier, e pure tra loro stesse, sono presenti in particolare nelle città dove sono imminenti le elezioni. Quasi il quadro di un caotico traffico d’auto che si ostacolano a vicenda mentre il camion di Renzi tenta ostinatamente di procedere scansando le buche. Nessuno può dire che il Renzi che governa faccia cose perfette e nessuno può negare che tenti di smuovere le acque, ma quando le critiche sono tanto ostinate da diventare solo e soltanto opposizione si rischia caos e immobilismo. Un modo come un altro per mancare gli obiettivi e in qualche caso per dare ossigeno alle truppe berlusconiane, salviniane o pentastellate che, in quanto a incapacità di dialogo, non sono da meno e fioccano accuse, apprezzamenti sprezzanti e pure talora qualche insulto. Succede in questi tempi anche negli Usa, dove Obama ha lamentato l’arroganza, la volgarità e la violenza espresse da Trump, concorrente alla campagna presidenziale, che urla parole prive di rispetto e buon senso ma che fanno seguito presso arrabbiati e sempliciotti. Trump, che anche i repubblicani non vogliono più tra le proprie file e che invoca più armi e più barriere. Trump, a cui non basta- IL COMMENTO no i miliardi che possiede e vorrebbe avere anche il controllo dello stato. Sarebbe bello vivere dove regnano armonia e dialogo, ma sulla terra mancano i paradisi e ogni giorno subiamo arroganza e sopraffazione che a loro volta generano delinquenza o reazioni estreme. Dittatori, avventurieri, droghe, petroli, soldi, corruzione, interessi strategici, indottrinamenti paranoici e delinquenziali operano imponendo con la violenza e le stragi il loro potere, e altri che mandano armi e addestratori o bombardano quelli che riescono a identificare come nemici o terroristi, e case e città distrutte, senza acqua, elettricità e pane, e la gente che scappa sperando in qualcosa di meglio. Viaggi della speranza gestiti da scafisti sanguisughe con il beneplacito di governanti interessati a sbarazzarsi di quanti arrivano nei loro stati e spesso utilizzati per creare problemi in quei paesi dove quanti scappano troveranno una qualche ospitalità. Tendopoli straripanti, barriere tra stati e stati per impedirne il passaggio, e un’Europa impotente dinanzi a quei flussi che litiga sulla ripartizione delle accoglienze e assicura a un Erdogan tre miliardi iniziali per trattenere e gestire i migranti nel proprio territorio, con la prospettiva di dargliene ancora altri tre. Un Erdogan che non accetta oppositori né organi di stampa che critichino le sue scelte e che ai curdi pare preferisca i terroristi dell’Isis. E poi più a nord un’Europa dell’est che eleva muri e barricate contro questi arrivi e che, dato che da quella dell’ovest riceve molto più di quanto dà, c’è da chiedersi se questa è partecipazione a una comunità o semplicemente volgare convenienza. Un’Europa dei doveri che vacilla e dei diritti calpestati da autoritarismi e soluzioni estreme, e un’Europa di burocrati inconcludenti sui problemi seri e che perde tempo a decidere sulla dimensione delle vongole. Sembra il ritratto dei nostri politici locali. Però, vedendo la sfilata in bici a Milano delle donne che protestano contro un imam che le vorrebbe chiuse in casa, o una cantante di origine iraniana che va a The voice e toglie il velo per contestare certe imposizioni dall’alto, e ancora tante altre donne che si ribellano agli andazzi pseudo-religiosi patriarcali e violenti, un po’ di speranza nel futuro ci ritorna. 23 LETTERA GRAZIE, DON CARLO Giovedì 17 marzo è stata celebrata da don Carlo Rotondo, nel Duomo di San Leonardo, la “Messa per il precetto pasquale dei giovani e degli atleti”. «Fratelli e sorelle, forza Cagliari!!» è così che don Carlo ha voluto dare inizio alla predica presentandosi agli sportivi serramannesi diretto e pieno d’amore per lo sport (e per il Cagliari). La funzione religiosa è stata dedicata ad un medico sportivo del nostro paese ma, ovviamente, il pensiero non poteva che andare al piccolo Luca della San Francesco di Quartu Sant’Elena, la cui triste vicenda accaduta martedì 15 in un campetto da calcio, la conosciamo tutti. Don Carlo è stato un prete missionario, fondatore dell’unico Cagliari Club africano e di una Polisportiva che include vari settori come il calcio, la pallavolo, il tennis tavolo, la pallacanestro e, trovandosi in Kenia, non può mancare lo sport per eccellenza: l’atletica leggera. «Giocate sempre all’attacco, ma per farlo dovete amare(..) e soprattutto rivolto ai più piccoli- se praticate uno sport individuale ricordatevi che dietro di voi ci sono tante persone, perciò non sarete mai puri individualisti e mai soli». La Polisportiva Atletica Serramanna ringrazia don Giuseppe Pes, parrocco della Parrocchia di San Leonardo, che ha organizzato per il secondo anno consecutivo questo incontro, ringrazia don Carlo Rotondo per le sue parole e le mamme dei nostri atleti che hanno preparato i doni per l’offertorio ed hanno collaborato nell’organizzazione del rinfresco finale assieme ai volontari della parrocchia. L’augurio è di ritrovarci sempre più numerosi anche il prossimo anno. Viva lo sport!! Fabrizia Carboni Serramanna di Rinaldo Ruggeri I PARTITI SENZA LEGGE Ritengo necessario riprendere il problema della legge sui partiti che ho già sollevato, dalle pagine della Gazzetta, scrivendo quanto segue: “Un parto difficile, la legge sui partiti non vuole nascere. Coloro che detengono il potere nei partiti, i segretari, la ostacolano, vogliono impedire alle minoranze interne di esercitare i loro diritti. Oggi nei partiti le voci minoritarie vengono ghettizzate, quando non espulse.” Le primarie del Partito Democratico a Napoli, e le vicende che le hanno determinate, pongono con urgenza la necessità di una legge che regoli la vita dei partiti. I fatti di Napoli non sono sporadici, basti ricordare, in materia di primarie, vicende simili accadute, ad esempio, a Genova a Cofferati. Non sono mancate, anche in periferia, contestazioni che hanno riguardato la scelta dei sindaci. Questo genere di anomalie non riguardano solo il PD, ormai è prassi consolidata in quasi tutti i partiti, che si pratichino o no le primarie. Le ultime vicende di Cinque Stelle, tra espulsioni e dimissioni, lo testimoniano. Le irregolarità nei partiti riguardano non solo la vita esterna, ma, soprattutto, la vita interna. Non basta uno statuto, anche se confezionato bene, a gestire la vita interna se ad esercitare questo compito sono i probiviri, espressione della maggioranza del partito. La legge sui partiti è necessaria perché deve essere un’istituzione esterna ad essi a dirimere le controversie. Ci vuole una terzietà di giudizio che oggi non esiste nei partiti, perché le maggioranze si arrogano il diritto di calpestare le sensibilità differenti. Chi detiene la maggioranza nei partiti ha il diritto di governarli ma non ha il diritto di affossare le minoranze. Spesso le maggioranze sono animate dalla voglia di strafare e non comprendono che un collettivo plurale, come i partiti, vive e si sviluppa se al suo interno ha una diversità di voci. Un partito deve includere e non escludere. Come si sosteneva in passato, è valido il concetto: unità nella diversità. Se si è onesti intellettualmente bisogna ammettere che, nei partiti o nelle coalizioni, esistono minoranze che ci marciano. Succede, non so quanto di sovente, che certe minoranze, se sono determinanti nelle scelte, ricattino le maggioranze spesso per questioni poco nobili. A volte si creano minoranze di comodo, non ispirate da visoni politiche differenti ma da spregiudicati arrivismi. Gli esempi anche in questo caso si sprecano. Il lavoro delle minoranze all’interno dei partiti, per affermarsi come maggioranze nelle condizioni attuali, è difficile. Non sempre si hanno risultati tangibili nell’immediato, spesso i tempi per affermare i propri convincimenti sono molto lunghi. In alcuni militanti subentra lo scoramento e si cercano scorciatoie che non approdano a niente. Si cercano altri partiti, dove, a livello diverso, si presentano le medesime contraddizioni, tra il vecchio e il nuovo o tra maggioranza e minoranza. Quando ci si scontra con un muro di gomma, a volte, la volontà di lottare viene meno, subentra il pessimismo, l’abbandono e il ritiro a vita privata. Nelle condizioni attuali i partiti respingono i militanti. Infatti, nei paesi le sezioni, là dove esistono, sono circoli per pochi intimi, visto l’esiguo numero di iscritti. Ciò che spaventa e che non si coglie, a sinistra, è il pericolo per la democrazia in questa morte lenta dei partiti. Quasi tutti sono preoccupati, a livello dirigenziale, per la carriera personale, tutto è finalizzato a ciò e si disinteressano della vita del partito. Una legge che ne regoli la vita interna ed esterna è ritenuta superflua, anzi, in alcuni è vissuta come un ostacolo alla propria carriera. Certamente la legge sui partiti non risolve la crisi della politica, ma regola e permette una militanza più democratica. Una nai de olia Pasca ca est sa dì de sa Resuretzioni no ti scarèscias de fai una meditatzioni pensa a chi no tenit cos’e papai e ne mancu unu logu po crocai a chini oi est malàdiu in s’ospidali a chi est lotendi tristu cun dd’unu mali in su metris is Polìticus in TV funt certendi e impari a pustis aligusta funt papendi fueddendi de paxi cun bombas e cannonis fadendi finta de agiudai cussas Natzionis. Ma su celu est prenu de crobus nieddus ca ora de fai, chene tropus fueddus. Gigi Tatti PDF Compressor Pro 24 1 aprile 2016 di Giovanni Luigi Zedda IL MIO PUNTO DI VISTA di Antonio Loru I GIOVANI OGGI, TUTTI IL TELEFONINO DI ULTIMA GENERAZIONE MA POCHI DIGNITÀ! La cultura non è un vestito: la cultura è un organo interno. (Anonimo, di località sconosciuta, di periodo incerto) Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch’io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo? (Antonio Gramsci, politico, filosofo, intellettuale organico comunista, Ales 1891, Roma 1937) Non basta mettere la maglietta col testone di Antonio Gramsci, per essere protagonisti del nostro tempo e della nostra vita, come non basta il poster o la maglietta del Che per avere il suo spirito indomito, per essere come lui ammalati di giustizia, dedicare la vita alla cura del suo esatto contrario, il male dell’ingiustizia, in qualsiasi parte del mondo venga perpetrata. La tragedia di questi nostri strani giorni è che questa non appare neanche tale, si presenta, viene vissuta nella forma nazionalpopolare, (non nel senso alto e profondo gramsciano, ma alla Pippo Baudo) della farsa, quasi fosse, come nell’aforisma marxiano, in ritorno in questa forma teatrale di ciò che in precedenza era già stato vissuto come tragedia. Ma non è affatto così, basta uno sguardo un po’ più attento per capire che non è così. E si deve guardare con attenzione a partire dagli attori, perché le rappresentazioni, tutte quante, siano tragiche, comiche, grottesche, liriche o sinfoniche hanno i loro autori, i loro interpreti, consapevoli o ignari, peggio ancora, comparse ignare e ignave, della storia. Guardate-li negli occhi, i giovani d’oggi. E per giovani intendo quella fascia d’età, (orribile locuzione sociologica), che va dai quindici, oggi purtroppo, fino ai quaranta, e in qualche caso più, anni. Guardate il latte dove navigano i loro cuori, le loro anime, il buio interstellare dove pare si sia persa l’intelligenza delle cose. Guardate il mondo falso in cui vivono, guardate l’assenza di verità dalle loro vite, la paura di incontrarla un giorno, la verità, anche solo, certo solo per sbaglio, il terrore al solo pensiero di poter fare questa esperienza, l’esperienza della loro condizione di assenza, da protagonisti veri, nel teatro della storia. Guardate-li invece gli occhi dei giovani, dei bambini, delle ragazze, dei ragazzi che dall’Asia, dall’Africa, dal Vicino e dal Medio Oriente, dall’Europa orientale, arrivano da noi: è immediatamente evidente che i loro corpi sono abitati da anime, volontà, intelligenze e sentimenti, tutte cose che appaiono assenti se si sbircia nei vostri, ragazzi di un Occidente post-industriale, numericamente povero di giovani fintamente ricchi, ma in possesso solo di oggetti, know-how, griffe, droghe, per sopportare la vacuità di un’esistenza che non lascia traccia del proprio passaggio, che non viene fuori, (ex-sistere vuol dire venire fuori), alla luce del tempo, della storia. Guardatele le immagini, ferme o in movimento, degli eroi risorgimentali, dei protagonisti della storia del Novecento, dei ribelli che hanno rivoltato il mondo, dando Dimmi cosa leggi un po’ di giustizia, speranza, un modello di dignità agli ultimi della terra, ai con-dannati del lavoro regolato dall’inumano capitalismo: nei loro occhi c’è vampa, fuoco, ardente desiderio, speranza, coraggio. Come Freud ha insegnato, si cresce liberandosi dall’ombra imbarazzante del padre, dalla cultura dei padri, dalle loro istituzioni, magari costruendo le vostre in forma materna. Ma anche questo lo dovete decidere voi. Perché una vita diversa è sempre possibile. Come? Questo lo dovete decidere solo voi, potete affermar-lo solo voi. Comunque sia, dando testimonianza. Certo bisogna sollevar-si, puntare i piedi, rizzare la schiena, alzare la testa, per poter vedere in quegli occhi, gli occhi dei vostri coetanei senegalesi, arabi, algerini, orientali, centro e sudamericani, alti su teste alte, poste su corpi ritti, con la gioia e l’orgoglio dei bambini che hanno finalmente conquistato la posizione eretta, e liberato le mani al solo impegno di artefare il mondo, a partire dal dis-velamento del vecchio mondo, delle sue millenarie fandonie. Guardate-vi, giovani occidentali, dentro voi stessi. Perché è ora di finirla di lamentarvi di un mondo che non vi piace, non può piacervi, lo dice chiaramente, al di là delle parole, il valore che state dando alla vita. Gli eroi dell’Ottocento, che campeggiano dalle pagine dei libri di storia, quelli del Novecento, che ammiccano dalle vostre magliette, quando hanno rivoltato il mondo non avevano più di 18, 20, 25 anni! Marco Travaglio in questi giorni, porta in giro per l’Italia uno spettacolo che vediamo quotidianamente nel nostro improbabile Belpaese, inconsapevolmente messo in scena da milioni di individui, un cast che ogni giorno, contravvenendo al significato profondo, radicale, di questa parola, rappresenta le oscenità, le nefandezze, le turpitudini, le gesta di quell’accozzaglia incongruente che ci ostiniamo a chiamare popolo italiano. In questi giorni è in libreria anche un suo libro. Spettacolo e libro si chiamano Slurp! Se potete andate a vedere lo spettacolo, e leggete il libro. È per voi, e a voi ed è di voi che si parla. Ognuno è fabbro del proprio destino, almeno a partire dai diciotto anni. Certo, … il maglio e l’incudine, … roba pesante, … i calli alle mani, … il mal di schiena, … alzarsi presto la mattina, anche dopo aver fatto tardi la notte, e non stare a sentire fino a pomeriggio inoltrato il lezzo del proprio culo da sotto le coperte. Si può dire senza teme d’esagerazione che questo mondo in cui vi abbiamo gettato fa schifo. Se vi piace non c’è problema! Ma se non vi piace, e non lo rivoltate, non ne costruite uno migliore, se anzi continuate a baciar mani e anelli, addirittura a chiedere agli stessi che con tutta la potenza del loro apparato ideologico vi hanno creato questa, attuale, realtà, di aiutarvi a costruirne una migliore, più vivibile, se continuerete a idolatrare i vertici di queste forze dell’oscurità e dell’ignoranza, allora la responsabilità è e sarà tutta vostra, giovani dai 18 ai 40 anni, e anche più. OGGI PARLIAMO DI... LA SOLITUDINE DEL SATIRO Settembre 1957. Il successo alla moda si ottiene con la pubblicità e si paga con la prostituzione alla folla. […] Il successo ottenuto col merito e pagato con l’indifferenza annoia il grosso pubblico e, da qualche tempo in qua, anche gli altri. Oggi una signora elegante, […] diceva, parlando di una rivista musicale a cui ha assistito: Divertentissima. Mi sono p… sotto dalle risate, e non abbassa nemmeno la voce, tanto siamo a via Veneto. Il signore che l’accompagna soggiunge garbato e con l’aria di chi si tiene al corrente: Ma cara, si faccia fare la psicanalisi delle urine. Una società simile non ha più bisogno di niente: sa quel tanto che basta per ritenersi colta e alla moda: e ha una certa fiducia nella volgarità come forza di difesa contro tutto ciò che supera i suoi propri interessi. (Ennio Flaiano, La solitudine del satiro, I Grandi Classici dell’Umorismo, Il Sole 24 Ore, pag. 262) Ennio Flaiano (Pescara 1910 - Roma 1972), scrittore, giornalista, critico teatrale e cinematografico collaborò con Fellini alla sceneggiatura dei Vitelloni, della Dolce vita e di Otto e mezzo. L’esordio come scrittore risale al 1947 anno in cui pubblico Tempo di uccidere, suo unico vero romanzo, (dal quale il grande Giuliano Montaldo, nel 1989 ha tratto il suo omonimo film, ndr). Scrisse soprattutto testi teatrali e racconti, e la novella Melampus, dal quale nel 1972 fu tratto il film La cagna di Marco Ferreri, interpretato da Catherine Deneuve e Marcello Mastroianni. (Ennio Flaiano, La solitudine del satiro, Il Sole 24 Ore, terza di copertina) Forse davvero bisognerà ripartire da questi ingegni misantropi, se davvero vogliamo ancora un po’ di bene a quella strana cosa che chiamiamo uomo, e buttare decisamente dentro la latrina della storia i professionisti della condivisione del nulla, del niente, gli apostoli della nondivisività, del vuoto pneumatico che hanno dentro le teche craniche al posto del cervello, insipidi e insipienti cani da guardia di un sistema brutale, che anche attraverso la bolsaggine di filosofie vuote, di dozzinali produzioni presunte artistiche, stanno mandando in maleodorante pappa, testa, cuore, fegato e altre stoviglie atte a crear il futuro di quella realtà che chiamiamo umanità. Forse da La solitudine del satiro, possiamo imparare a disprezzare non l’uomo ma la mancanza di coraggio di essere uomini per davvero, l’amore per il rischio, la consapevolezza, che se davvero vogliamo dare qualcosa agli altri, dobbiamo fare i conti con noi stessi, dobbiamo stare tutto il tempo che serve, soli con noi stessi, lontani dal chiacchiericcio del mondo, dalle sue frasi fatte, per realizzare quanto sono fatte male, per liberarci dal quotidiano, martellante lavoro di costruzione antropologica della mediocritas, che di aureo non ha davvero niente, cui il sistema burattinaio ci sottopone con i suoi burattini di successo mediatico, ciarloni che non sono altro. Oggi abbiamo troppi insider, e di outsider come Flaiano, Pasolini, Achille Campanile, Leo Longanesi, Massimo Fini, Marco Travaglio …., che abbiamo un disperato bisogno. Per amore dell’uomo. Buona lettura. Ennio Flaiano, La solitudine del satiro, Adelphi, MI, 1996, ora anche in I Grandi Classici dell’Umorismo, Il Sole 24 Ore, MI, 2015. Collinas Rappresentazione della Passione di Cristo Foto Luciano Tuveri PDF Compressor Pro 1 aprile 2016 EMOTIVAMENTE 25 OCCHIO ALLA VISTA di Alice Bandino psicologa a cura del Dottor Giorgio Mattana specialista oculista [email protected] www.oculista-giorgiomattana.com EMOZIONI E RELAZIONI AI TEMPI DI INTERNET Un lettore mi parla di una relazione sentimentale nata online e ormai giunta al termine ma che lui non riesce a concludere del tutto a causa degli stimoli sempre presenti che lo spingono, quasi ossessivamente, a compiere ricerche compulsive sull’amata tramite FB, WhatsApp, Instagram e tutto quello che può dargli un feedback immediato sulle emozioni (e le frequentazioni), di lei. Alcuni studenti da poco mi hanno citato uno scrittore austriaco per spiegarmi la profondità degli approcci ai tempi di Internet:”Scrivere è come baciare, solo senza labbra. Scrivere è baciare con la mente”. Molto aulica come citazione se non fosse che le comunicazioni chat hanno spesso poche parole e una successione di emoticon: un baciare moderno sì, ma decisamente a spizzichi e bocconi! Il risultato della tensione emotiva del lettore è amplificata dall’utilizzo delle tecnologie pur sapendo di non essere più ricambiato. Il risultato viene descritto dal lettore come negativo e deludente, le emozioni di tristezza, sorpresa, disgusto, rabbia, ansia si alternano in base ai risultati delle ricerche online. Uno stato, una canzone, una foto o una citazione condivisa, vengono vissuti con perenne malessere che lo spinge a chiudersi in luoghi con connessione internet, per evitare di perdersi qualche aggiornamento o una nuova relazione in “agguato”. Anche il sonno viene turbato da frequenti risvegli notturni per controllare eventuali messaggi in chat. L’esacerbazione di queste emozioni negative col tempo possono sfociare in una “dipendenza affettiva” che psicologi e ricercatori americani studiano da più di trenta anni e che, anche in Italia (da qualche anno), viene osservata dai clinici che si occupano di dipendenze. Non si tratta di una dipendenza da uso/abuso di sostanze chimiche e fa parte delle New Addictions, come la dipendenza da Internet, dallo shopping, dal lavoro, dal sesso, dal cibo e dal gioco d’azzardo, tutti comportamenti che invalidano col tempo la vita della persona affetta e le sue relazioni. Le emozioni provate sono quelle che portano all’ebbrezza del piacere per l’altro, alla tolleranza dell’annullarsi per chi raramente ricambia, e all’astinenza nell’assenza fisica dell’amato/a. Lo psicologo può aiutare a raggiungere consapevolezza delle proprie fragilità per poi iniziare un percorso che rafforzi la propria autostima per riuscire a migliorare la propria vita. LA MACULOPATIA ESSUDATIVA N el mondo occidentale la maculopatia essudativa è la causa principale della perdita della vista sino alla cecità e la Sardegna è in linea in questo triste primato, complice anche dell’alto numero di pazienti diabetici presenti nell’isola. La maculopatia essudativa è una grave malattia degli occhi caratterizzata dalla crescita di vasi sanguigni anomali al di sotto della zona più nobile della retina deputata alla visione distinta, che si chiama macula. La causa di questa malattia è riconducibile ad una piccola molecola, chiamata VEGF o fattore di crescita, che normalmente viene prodotta dal nostro organismo per normali processi fisiologici, quali l’accrescimento, la guarigione delle ferite, la gravidanza. Nell’età adulta, o nel diabete o nelle trombosi dell’occhio, un eccesso di VEGF scatena nella macula un’esagerata produzione di neovasi con pareti deboli che perdono liquido e sangue, provocando una disorganizzazione della macula sino alla sua distruzione. Il principale sintomo è il progressivo abbassamento della vista, con visione distorta. La visione per la lettura è la prima ad essere compromessa. Il disturbo visivo è causato dalla età senile (il rischio aumenta dopo i 70 anni), dall’elevata miopia anche in età giovane, dalla retinopatia diabetica, dall’uveite e da trombosi venose. Una visita dallo specialista oculista, col controllo del fondo dell’occhio, mette in evidenza la malattia nei casi conclamati. L’esame OCT e la fluorangiografia re- L’ISOLA IN CUCINA tinica completano la diagnosi e stabiliscono modi e tempi della terapia. Sono due esami fondamentali ed indispensabili per diagnosticare le primissime fasi, ossia quando i disturbi visivi sono minimi. Nella maculopatia senile e miopica, con dei cicli (minimo tre) di piccole iniezioni intravitreali (indolori per il paziente), si ha la possibilità di posizionare dentro l’occhio farmaci chiamati antiVEGF, che attaccano ed inibiscono i neovasi. Presa in tempo, la malattia viene bloccata, i danni limitati ed il paziente ha la vista salva. Nella maculopatie diabetica, da uveite e trombosi, dove invece la componente edemigena è più presente, è più indicata un’iniezione intravitreale di cortisone che ha uno spiccato effetto antiedema con un più efficace riassorbimento del liquido trasudato. In Sardegna, oltre ai reparti ospedalieri oculistici, un paziente del Medio Campidano può soddisfare la sua esigenza di cura nel Reparto di Oculistica della Casa di Cura “Madonna del Rimedio” di Oristano da me diretto. Io ed i miei collaboratori infatti abbiamo prodotto uno sforzo organizzativo che, nonostante l’elevato prezzo del farmaco, ci ha permesso di eseguire in questi ultimi cinque anni oltre 4000 iniezioni intravitreali, riducendo i tempi di attesa per l’intero ciclo di iniezione e allineandoci alle migliori realtà sarde e nazionali. In questo modo abbiamo soddisfatto interamente la domanda interna per la provincia di Oristano e siamo diventati un riferimento per le altre province. di Roberto Loddi de Santu ’Engiu Murriabi DRUCCIS DE SCRÓCCIA A SA SESTESA Tante sono le ricette che si preparano in Sardegna e tante di queste hanno origini da altre culture, da quelle genovesi, piemontesi, siciliane a quelle che appartengono al periodo del dominio spagnolo (dal 1479 fino alla morte di Giovanni II di Aragona, IX Re di Sardegna), mantenute fino ai giorni nostri e is druccis de scroccia, druccis de pasta in cortza, druccis de pasta’e accotza o “pasta di mandorle in camicia”, pare sia una di quelle ricette. Si tratta di un dolce per l’appunto molto antico e tradizionale da cerimonia della cittadina di Sestu, così come di Quartucciu e Sinnai in provincia di Cagliari. Questa ricetta richiede una particolare lavorazione e viene proposta nella ricorrenza pasquale, in occasione dell’offertorio (offerenda, antiphona ad offerendum), nelle ordinazioni sacerdotali e nelle cerimonie religiose, quali battesimi, comunioni, cresime e matrimoni. Is druccis de scroccia o drucis de scrocia (forse il nome deriva da stroscia che in ligure vuol dire spezzare, come dire spezzare un dolce friabile, ma è solo una supposizione). La versione che fa testo è quella dei sestesi, perché in sardo scrocia o scróccia (scróciu – croxiu – croxu di ou – tega) significa guscio, quindi dato che il dolce si prepara utilizzando degli stampi di legno is mollus (forme intagliate su degli assi di legno di castagno o ciliegio e, per una strana coincidenza, anche i modelli di carta dei calzolai e dei sarti si chiamano scrocia). Rari da trovare sul mercato e, chi li possiede li cura gelosamente come una reliquia, tenendoli ben puliti e, a parere delle massaie pasticcere, più gli stampi si usano e più i dolci diventano traslucidi di un bel colore bianco. Is druccis de scróccia si presume abbiano preso il nome dal ripieno avvolto dentro a un guscio come se fosse quello di un uovo, da qui per l’appunto il nome scrocia o scrócia, perciò, is drucis de scroccia che tradotto in italiano significa i dolci nel guscio o in camicia (probabilmente per il fatto che l’involucro di pasta è di un colore bianco candido come una camicia, per l’appunto). Inutile dire che questi superlativi dolci sono introvabili in commercio, ma per fortuna ci sono ancora (poche) dolciaie appassionate che con abile maestria li preparano (solo su ordinazione) ancora come un tempo e, se vi dovesse capitare di riceverli in occasione di una festa comandata come dono, beh… ritenetevi fortunati, anche se Pasqua viene sempre solo una volta all’anno. Va ricordato che i dolci una volta non erano inclusi nel menu giornaliero delle famiglie, ma in quelli delle feste o in quelli delle grandi occasioni. Per esempio, personalmente ricordo che, quando si festeggiava un matrimonio, la festa avveniva in casa assieme ai parenti più stretti e, prima di servire il pranzo, era usanza fare su cumbidu (una sorta di aperitivo a base di vernaccia, di malvasia e moscatello muscadeddu). A seguire, portate di liquori dolci di fattura casalinga, quali il villacidro, l’anice, l’amaretto e tanti altri ancora per gli amici, oltre agli stessi invitati al pranzo. Chi serviva le portate, manco a dirlo, erano le fanciulle di casa, che con grande impegno si prestavano a eseguire l’insolita mansione. Le portate, oltre che quelle a base di vini e liquori si susseguivano con altre a base di dolci, in primis erano i druccis de scroccia, amaretti, gueffus, pirichittus, pistoccus de cappa, anicini e via discorrendo. I festeggiamenti potevano durare anche parecchi giorni, con menu più o meno sfarzosi, il tutto contornato da buona musica e balli… naturalmente in base alla disponibilità finanziaria. Ingredienti Per il ripieno: kg 1 di farina di mandorle (tritate con l’apposita macchinetta), kg 1 di zucchero comune, 4 cucchiai di acqua di fonte, 1 cucchiaio di acqua fior d’arancio, mezzo bicchiere di liquore tipo anice o villacidro bianco, la scorza di un limone giallo non trattato grattugiata, un cucchiaino raso di vanillina. Per la pasta di zucchero: kg 1 di zucchero al velo, 1 cucchiaio di gomma adragante o gomma da draganto (è un addensante vegetale e la trovi nei negozi specializzati in prodotti per pasticceria o in farmacia ma proviene dall’Iran che è il maggior produttore al mondo, conosciuta anche con il nome di “gomma da tragacanto” in polvere), una cucchiaiata di acqua fior d’arancio, foglietti di lamina d’oro (s’indoru) per pasticceria q.b. Preparazione Un paio di giorni prima, metti ad ammollare la gomma dragante con l’acqua fior d’arancio e lo zucchero al velo. Trascorso questo tempo, poni sul fuoco una pesante pentola d’acciaio e tuffaci all’interno lo zucchero con l’acqua, la vanillina, la scorza del limone, l’acqua fior d’arancio, la farina di mandorle e il liquore preferito; mescola accuratamente il tutto e lascialo asciugare un pochino a fiamma moderata. Fatto, allontana il recipiente dal fuoco e lascia raffreddare il composto. Nel mentre, con la pasta di zucchero prepara una sfoglia sottile, che utilizzerai per foderare lo stampo di legno (su mollu) facendolo aderire delicatamente e uniformemente allo stampo, poi preleva parte dell’impasto di mandorle e zucchero e premilo dolcemente nell’incavo dello stampo, quindi ricoprilo con un altro pezzo di sfoglia di glassa. Terminata questa operazione, prendi lo stampo e scaravoltalo attentamente sul piano di lavoro, dopodiché con l’aiuto di una rotella merlata ritaglia il dolce tutt’intorno, evitando gesti maldestri affinché non si laceri. Prosegui in questo modo, fino al termine degli ingredienti. Una volta che i dolci si saranno asciugati, decorali con s’indoru (lamine o polvere d’oro per alimenti) a tua fantasia; queste decorazioni si utilizzano soprattutto nei dolci di mandorle avvolti nella pasta di zucchero e si trovano nei negozi specializzati in prodotti per pasticceria. Vino consigliato: Moscato di Sardegna, dal sapore delicato, fruttato, tipico e dolce. PDF Compressor Pro 26 1 aprile 2016 Sport Marco Sardu «Q uando ci si immerge nei fondali marini il nostro scopo non è scendere il più profondamente possibile, ma solo ed esclusivamente essere parte integrante dell’ambiente marino, dove le sensazioni e le emozioni hanno un ruolo prioritario rispetto all’ambiente stesso. Infatti ci immergiamo in apnea per guardarci dentro e conoscerci nel profondo dell’animo in quanto la magia dell’acqua e il silenzio profondo dell’apnea ci consentono di amplificare la comunione con noi stessi». A parlare così è Marco Sardu, sessantenne, arburese doc, tutto casa, lavoro… e mare con il quale convive ormai in perfetta simbiosi da quasi mezzo secolo. Il mare è nel suo Dna, da sempre come tradizione famigliare vuole nel rispetto dell’eredità lasciata da papà Geranio, che verosimilmente ne segue performance e percorso da lassù. All’origine fu solo passione per l’esplorazione dei fondali marini, adesso con l’iscrizione avvenuta nell’aprile 2015 alla Air Sub Apnea Competition Asd di Cagliari, società sportiva operante prevalentemente nei mari di Villasimius e Capitana e nelle piscine di Monserrato e Sestu, inizia per l’atleta arburese una nuova avventura. Una sfida che lo porta rapidamente a confrontarsi, sotto l’egida della Fipsas - Federazione Italiana Pesca Sportiva Attività Subacquea cui fanno capo in Italia 3500 società con un numero impressionanti di iscritti, ben 345.000, quinta federazione italiana per numero di affiliata al Coni - con i migliori specialisti di una disciplina Andrea Laureti, Marco Sardu, Alessia Zecchini Squadra Air Sub Competition Sinnai Com’è profondo il mare: immersione in apnea con Marco Sardu che solo in Sardegna, stranamente, con sole 5 società presenti, sembrerebbe d’elite. Disciplina per immersioni in apnea con attrezzi (pinne) o senza, praticabile da un’età minima di 14 anni, che suddivide l’attività che praticamente dura tutto l’anno indoor, quindi in piscina nel periodo invernale, e out nei restanti mesi. Disciplina che richiede grande idoneità fisica ma anche grande equilibrio e capacità mentali. «Durante i corsi di apnea si insegnano le metodologie di training autogeno e yoga necessarie per la concentrazione e la respirazione, propedeutiche a superare i momenti di stress che si presentano durante le apnee», racconta Marco Sardu che, dopo alcuni stage e grazie alla grande professionalità dei numerosi qualificati istruttori che ruotano intorno al mondo dell’immersione (impegnati a migliorare le performance degli atleti ma anche veicolo per pura ricerca scientifica), ha subito messo le cose in chiaro andando a toccare nella massima tranquillità e sicurezza nella piscina Y40 di Montegrotto (PD), la più profonda del mondo, i 42 metri di profondità. Ottimo il risultato ottenuto sempre indoor anche al Campionato Italiano svoltosi a Cremona il 20 dicembre scorso nel percorso orizzontale dove ha superato la distanza dei 75 metri, risultato di rilievo che è valso all’atleta arburese la promozione nella seconda categoria nazionale. Marco Sardu vuole però bruciare le tappe verso traguardi di maggiore prestigio. I prossimi impegni rigorosamente annotati nella GONNOSFANADIGA sua agenda personale parlano chiaro: «Nell’immediato l’obiettivo temporale sono i 125 metri da raggiungere nei prossimi due impegni (2 aprile e 8 maggio) che mi permetterebbero il passaggio in élite, la categoria nazionale più alta in questa disciplina». Nel frattempo attraverso l’organizzazione di numerosi stage prosegue incessante in Sardegna l’attività promozionale e divulgativa di questa particolare e affascinante disciplina l’ultimo dei quali, tenutosi a gennaio a Cagliari, ha visto la partecipazione della campionessa del mondo di apnea Alessia Zecchini, che con l’ausilio di Andrea Laureti, allenatore federale della nazionale italiana, ha illustrato la tecnica mentale e le fasi di preparazione precedenti le prestazioni agonistiche. Gianni Vacca VILLANOVAFORRU Federico Isu, giovane promettente arbitro di calcio Federico Isu, oggi giovane di 21 anni, arbitro della Federazione Italiana Giuoco Calcio, appartenente alla Sezione di Cagliari, aveva 16 anni quando decise di tuffarsi alla scoperta di un differente modo di vivere il calcio. Superato il corso, che porta alla conoscenza applicata del regolamento, inizia a muovere i suoi primi passi nei campi di provincia e nelle categorie giovanili. Oggi fa parte dell’organico a disposizione del Comitato Regionale Arbitri (CRA) Sardegna, e dirige gare di prima categoria in tutta la Sardegna. «La mia è prima di tutto una grande passione, - afferma Federico - scendere in campo non è che l’atto finale di una serie di momenti che caratterizzano la vita di un arbitro. Dietro c’è il grande studio di un regolamento in continuo cambiamento, ci sono gli allenamenti, i raduni, le prove atletiche e quelle tecniche, le riunioni associative, la preparazione scrupolosa di ogni singola gara che si va a dirigere. La mia settimana inizia il lunedì sera, quando arriva la designazione della gara che dovrò dirigere la domenica successiva. Il segreto è prepararla nei minimi particolari, curando la propria preparazione e cercando di studiare quanto più possibile le due squadre e l’ambiente, in modo da potersi divertire sapendo di non lasciare veramente nulla al caso. Non è tutto rose e fiori, ci sono dei momenti difficili, giornate storte, ambienti ostici, gare più impegnative rispetto ad altre, gare che improvvisamente diventano pro- blematiche per un episodio casuale. È proprio con queste situazioni che si forma il carattere di un giovane arbitro: dalle difficoltà è bello poter uscire a testa alta, consapevoli di aver dato sempre il massimo, ma pronti a fare autocritica ed eventualmente correggersi successivamente in ciò che si è sbagliato con l’intento di migliorare». Federico non parla di prospettive della sua carriera nell’ambito arbitrale, non nel campo regionale, tantomeno in ambito nazionale, è tuttavia innegabile che a 21 anni ci siano l’ambizione e la voglia di poter fare sempre di più, non potrebbe accadere diversamente. E confessa di essere convinto che il ruolo arbitrale, sotto quest’aspetto, differenzi radicalmente il ruolo dei calciatori da quello degli arbitri: ai direttori di gara non può venir meno, neppure temporaneamente, l’entusiasmo per il proprio ruolo. Francesco Zurru Camminare insieme immersi nella natura Con l’obiettivo di avvicinare le persone al trekking, la polisportiva Villanovaforru Asd sta realizzando il progetto “Camminiamo insieme”, costituito da cinque escursioni nei paesaggi del territorio, di cui tre già eseguite alla Giara di Siddi, sul monte Fortuna a Collinas e sui monti di Piscina Irgas a Villacidro. Immersi nella natura e attrezzati di scarpe apposite, i partecipanti vengono guidati dall’associazione sportiva villanovaforrese in percorsi classificati come medi. «L’idea è quella di far conoscere innanzitutto il territorio della Marmilla - dicono gli organizzatori - poi di spostarci anche in luoghi più distanti, avvicinando i cittadini a questa attività fisica, soprattutto per chi non l’ha mai provata». Entusiasmante l’ultimo appuntamento sulle montagne villacidresi, dove ventuno partecipanti hanno camminato per ore su un percorso in salita e discesa a 680 metri di altitudine». Marisa Putzolu PDF Compressor Pro 27 1 aprile 2016 VILLAMAR UNIONE CICLISTICA GUSPINI Franco Siddu: un ex pugile di grande talento Il suo nome è Franco Siddu, è di Villamar e durante la sua adolescenza si è trasferito in Toscana dove si è affermato come pugile professionista, uno sport con poca tradizione nel nostro territorio. Oggi fa il ristoratore e ci racconta la sua carriera fatta di successi e qualche rimpianto, ma anche un amore, quello per il suo paese natio, che non ha mai dimenticato. Chi è Franco Siddu? Ho 62 anni e sono un ex pugile professionista. A sedici anni mi sono trasferito a Firenze dove tuttora abito. Sono sempre stato piuttosto vivace e da giovane non mi tiravo indietro per fare a botte in strada. Per questa mia “predisposizione” e attraverso un mio amico mi sono avvicinato al mondo della boxe: non avevo mai fatto sport prima di allora, mi sono allenato con costanza e da lì è partito tutto. Quanto ha influito ll suo carattere sulla scelta di diventare pugile? Tantissimo. Non mi tiravo indietro ai tempi delle botte in strada come non lo facevo sul ring. Nei miei incontri non ho mai amato i tatticismi, attaccavo dall’inizio alla fine. Una carriera, la sua, di tutto rispetto. Ho fatto parte della nazionale e, nel 1975, a Cagliari ho vinto i campionati italiani dilettantistici pesi leggeri. È stata una soddisfazione enorme. Avevo innata la voglia di non arrendermi mai, nonostante i miei genitori non fossero d’accordo sul fatto che io praticassi questo sport. Poi è arrivato al professionismo. Avevo vinto tanti incontri, alcuni anche all’estero. Avrei dovuto partecipare alle Olimpiadi di Montreal nel 1976, ma la competizione era riservata ai dilettanti. Proprio quell’anno mi arrivò un’offerta per diventare professionista. Accettai. Sapevo che con quella scelta avrei perso il treno olimpico. Tanti sacrifici, ma anche numerose soddisfazioni. Vinsi quindici match da professionista, qualcuno anche per KO. Sfidai grandi avversari, su tutti l’allora campione europeo René Martin che misi al tappeto. Negli anni ‘70 la boxe era altra cosa rispetto a oggi: c’era un solo campione italiano, uno d’Europa e uno del Mondo. Oggi esistono tante federazioni, un po’ tutti sono campioni di qualcosa. Inoltre oggi i guantoni sono costruiti con ma- teriali che attutiscono i colpi mentre allora i pugni li sentivi come fossero colpi di martello. Tanti suoi compaesani la ricordano per gli incontri con Paciullo: match trasmessi alla TV. Combattei con Paciullo per la corona di campione italiano professionista. Il match, lo dico senza presunzione, era mio. Poi mi diede una testata sleale e giocò con qualche colpo d’astuzia. Vinse di pochi punti. A fine incontro io e il mio staff eravamo furibondi, non meritavo quella sconfitta. Paciullo, per placare gli animi, mi concesse la rivincita che si disputò a Palermo un anno dopo. Anche lì feci un grande match, le prime dieci riprese furono mie, poi, negli ultimi due round, non avevo più benzina. Paciullo, da grande tattiscista qual era, si difese e vinse nuovamente per una manciata di punti. Rimpianti? Sono diventato padre di due gemelli e, mentre mia moglie lavorava, li portavo in palestra con me. Anche da professionista ho continuato a lavorare nella ristorazione, gli introiti del pugilato non mi permettevano certo una vita agiata. Nel 1982 decisi quindi di mollare. Nella boxe anche la componente fortuna gioca un ruolo essenziale. Da professionista fai uno o due incontri all’anno, se ci arrivi nella giornata sbagliata puoi mandare in fumo il lavoro di tanti anni. Avevo battuto grandi pugili. Il mio unico rimpianto è quello di non aver avuto in alcune situazioni la dea bendata dalla mia parte: chissà, forse con maggior fortuna avrei potuto vincere di più. Oggi cosa fa Franco Siddu? Tuttora mi alleno nonostante non sia più un giovanotto. Sono proprietario di un ristorante a Firenze che si chiama “Il vicolo” ,in ricordo della mia fanciullezza a Villamar. Infatti, proprio in un vicolo del paese, conosciuto come “sa strada de sa mongia”, mi divertivo, vista la mia vivacità, a rompere le lampadine dei lampioni che mi sono rimasti impressi per la loro forma. Nel mio ristorante ho riprodotto quei lampioni. Torno spesso e con piacere a Villamar. In primavera pubblicherò un libro sulla mia carriera: spero di poterlo far conoscere anche ai miei compaesani. Simone Muscas Samassi: Marcialonga del carciofo La Marcialonga del Carciofo è giunta quest’anno alla trentottesima edizione e associata al 30° Memorial Giovani Val di Fiemme ha visto la partecipazione di numerosi atleti. Gli iscritti sono stati quasi 750, divisi tra 350 agonisti e circa 400 non agonisti. Il circuito di gara è ormai lo stesso da tre anni e l’Acli Mariano Scano prevede di mantenerlo anche nelle prossime edizioni visti gli apprezzamenti generali di partecipanti e spettatori, che si ritrovano immersi nell’ambiente campestre samassese e hanno la possibilità di godere oltre al sapore della sana competizione della natura che li circonda. Per la competitiva femminile la vittoria è andata a Claudia Pinna del Cus Cagliari, seconda si è classificata Cinzia Meloni dell’Atletica San Gavino e a seguire il terzo posto è stato di Antonella Altea di Dolianova. Tra gli uomini hanno conquistato il podio Giuseppe Mura dell’Esperia Cagliari al primo posto, Abdelkader Oualid del Cagliari Marathon Club al secondo posto e al terzo è salita nuovamente l’Esperia con Gabriele Motzo. Il Trofeo Mariano Scano assegnato al primo sm35 è stato vinto, invece, da Stefano Floris dell’Esperia Cagliari. L’edizione del 2016 è stata un successo anche grazie alle condizioni atmosferiche favorevoli che hanno contribuito ad attirare la mole di partecipanti e spettatori che si è registrata domenica, ma la buona riuscita della manifestazione non sarebbe stata possibile senza il grande impegno dei giovani soci dell’Acli Mariano Scano, che con grande volontà si sono prodigati affinché gli atleti partecipanti alla gara si trovassero a proprio agio e grazie ai loro sforzi nessuno è rimasto deluso. Carola Onnis Mtb: buoni i risultati di inizio stagione Sul fronte della mountain-bike buoni risultati nelle prime due gare regionali di Sassari e Olbia con diversi piazzamenti nelle categorie Esordienti e Allievi. Ad Olbia vittoria assoluta e miglior tempo di gara per l’allievo di 2° anno Gabriele Porta e ottimo 4° posto per il compagno di squadra Mattia Gabriele Porta Fois, mentre tra gli allievi di 1° anno un sudato 2° posto per Lorenzo Montis. Nella categoria più giovane, tra gli Esordienti 1° anno si è distinto fra tutti Alessio Porta conquistando il secondo gradino del podio. (r.m.c.) PDF Compressor Pro 28 1 aprile 2016 VILLACIDRO. VINCE IL BELGA JIM THIJS Elisabetta Curridori Emanuele Aru Triathlon Cross 2016 trionfa Elisabetta Curridori L a terza tappa del circuito regionale di “Triathlon Cross 2016”, organizzata dalla società “Villacidro Triathlon”, riporta sulla diga del rio Leni la specialità dell’Off Road ed è subito successo di partecipanti con un podio maschile e la prima piazza femminile interamente di Villacidro. Il circuito cross conclude la prima fase dedicata ai duathlon ed ora il nuovo appuntamento è il 22 maggio a Cagliari per la nuova fase dei triathlon cross. LA GARA Già dalla mattina presto il clima decisamente primaverile ed un colpo d’occhio del campo gara faceva presagire una grande giornata di sport: oltre 100 ai nastri di partenza (83 uomini, 13 donne e 4 staffette). Da subito il Belga Jim Thijs (che si è trasferito da oltre un anno a Villacidro e ama sentirsi di casa) vuole far vedere che si allena quotidianamente nelle montagne villacidresi: imposta un ritmo molto alto in corsa, facendo selezione fra i migliori; lo seguono solo Giovanni Curridori, Daniele Fraoni e Emanuele Aru, mentre Fabrizio Baralla rimane staccato accusando l’insufficiente recupero dopo la durissima gara di Berchidda della settimana precedente. In bici Jim aumenta il distacco dagli avversari, specie in discesa e nei tratti che oramai conosce meglio dei biker locali (ha anche imparato il nome in Sardo delle località più conosciute dagli appassionati). A questo punto la gara viene profondamente segnata dalla frazione di bici e le posizioni rimangono invariate sino al traguardo. ORGANIZZATO DALLA TRIONFO PER VILLACIDRO Alla fine si registra un podio maschile tutto Villacidrese con il secondo posto di Giovanni Curridori (quest’anno tesserato con la società pugliese Nadir On The Road) e terzo il giovane Emanuele Aru, che si presenta da Campione Sardo di specialità. Al quarto Daniele Fraoni del Triathlon Team SS che si conferma ad altissimi livelli nella specialità, quinto e sesto la coppia del Blue Tribune Carlo Zucca e Giorgio Lecca, sempre a ridosso dei primi in tutte le gare del circuito Cross ed in splendida forma. LE DONNE Nella categoria femminile vince come al solito l’atleta del Villacidro Triathlon Elisabetta Curridori, seconda Valentina Sgaravato del Free Triathlon, terza l’atleta del Tri Sinnai Giorgia Mura, seguono le atlete del Blue Tribune Tatiana Ferrari, Nicoletta Rassu e Federica Meloni. Il percorso è risultato molto gradito dagli atleti con difficoltà tecniche mai eccessive sia in corsa con continui cambi di direzione e gradini, sia in mountain bike con sentieri molto panoramici e piacevoli. PASTA PARTY Menzione finale per il pasta party finale che, grazie alla meravigliosa giornata di sole, dopo tante giornate di pioggia e freddo, si è potuto svolgere all’aperto e festeggiare così nel migliore dei modi il ritorno delle gare a Villacidro sulla diga del Rio Leni. Gian Luigi Pittau DINAMO SARDARA “Biciclettiamo” con gli alunni della scuola primaria Nell’ambito delle attività dedicate ai bambini della scuola primaria di Sardara, fino al prossimo 28 maggio ogni sabato mattina nelle vie e piazze del paese la società sportiva Dinamo Sardara conduce il laboratorio “Biciclettiamo”, in collaborazione con la volontaria del servizio civile locale Rossella Sestu di Uras, alcuni papà appassionati del bike e l’assessore ai servizi sociali Simona Ibba. L’iniziativa propedeutica ha lo scopo di preparare i ragazzi alle escursioni che si terranno in estate. «Da semplici percorsi all’interno del contesto urbano – spiega il presidente dell’associazione sportiva Gabriele Luca Piano – si proseguirà con percorsi più articolati nelle strade campestri. Questo laboratorio sarà anche occasione per sensibilizzare i bambini alle regole della strada e all’uso di un mezzo di trasporto alternativo». Cronistoria Dinamo Sardara Sono circa 200 gli atleti amatoriali affiliati alla Dinamo Sardara, nata nel 2000 con due squadre calcistiche, Over e Open, come risposta al desiderio di alcuni cittadini di partecipare a campionati sportivi amatoriali. Dieci anni dopo entra a far parte dell’organico la ginnastica dolce tutta al femminile che ancora oggi coinvolge circa quaranta donne di età compresa tra i 25 e 60 anni. Nel 2011 l’associazione si amplia con la nascita del basket che inizialmente interessa giovani tra i 12 e i 16 anni partecipanti ai campionati Csi e ai vari tornei nel Medio Campidano, poi tre anni dopo con la partecipazione di 15 bambine tra i 10 e i 14 anni. In continua crescita, nel 2012 vengono coinvolti circa 20 appassionati della mountain bike e il ciclismo entra a far parte dell’associazione sardarese, impegnata a organizzare escursioni, manifestazioni ed eventi a tema in collaborazione con altri enti sportivi e culturali dell’isola. Da circa due anni la Bike accoglie all’interno del gruppo anche ragazzi dai sette anni in su. E lo scorso settembre sono entrate a far parte anche due squadre di pallavolo, una femminile che svolge un campionato di terza divisione e una mista che svolge un campionato amatoriale. «La Dinamo è un’associazione sportiva molto vitale e presente sul territorio – dichiara Gabriele Luca Piano – che opera a fini sportivi, ricreativi e culturali per l’esclusivo soddisfacimento di interessi collettivi, collaborando con gran parte delle associazioni locali per l’organizzazione di eventi come il carnevale, la sagra del grano, la festa de su binu nou. Abbiamo scelto inoltre di agevolare i più piccoli escludendoli dal versamento di qualsiasi onere economico per partecipare agli allenamenti o per l’iscrizione ai campionati. Per la stessa ragione, collaboriamo in forma volontaria e gratuita, cercando fonti di sostentamento alternative per l’autofinanziamento, come l’organizzazione di eventi e il supporto di sponsor». Marisa Putzolu SERRAMANNA In 540 al Solo WomenRun Dopo il grande successo di partecipazione registrato nel 2015, “Le palestrate di Dany” si aggiudicano per il secondo anno consecutivo il premio come gruppo più numeroso iscritto alla manifestazione “SoloWomenRun” tenutasi a Cagliari il 6 marzo scorso. Daniela Tocco, allenatrice del gruppo Atletica di Serramanna, insieme a Paola Morelli e Berny Lampis, cofondatrici e promotrici dell’associazione culturale “Passu Passu”, anche per il 2016 hanno promosso ed incentivato la partecipazione alla manifestazione sportiva organizzata dal gruppo Bavisela di Trieste in collaborazione con il Comune di Cagliari, denominata “SoloWomenRun”, interamente a scopo benefico, per le donne in favore delle donne. Su oltre 3700 iscritte, il gruppo di Serramanna si è aggiudicato il riconoscimento come gruppo più numeroso con ben 540 iscritte, «Considerate le significative adesioni ottenute nel 2015- ricorda Daniela Tocco - per l’edizione 2016 ci siamo date l’obiettivo di incrementare la partecipazione con numeri maggiori, non immaginavamo di ottenere un simile risultato». Un importante traguardo che testimonia la grande voglia di aggregazione e partecipazione e la grande solidarietà di cui sono capaci le serramannesi. Il coordinamento di un gruppo così numeroso è stato possibile grazie alla collaborazione di tante referenti, ciascuna portavoce e incaricata di raccogliere le adesioni e comunicare ogni informazione utile e sicuramente grazie al passaparola. È indubbio che la buona riuscita della prima edizione abbia motivato alla partecipazione anche nel 2016, tanto che tutte le iscritte dell’anno precedente hanno confermato la propria presenza per il secondo anno portando con se nuove amiche e conoscenti». Gli elementi caratterizzanti per l’edizione appena conclusa sono stati due: la possibilità di presentare a concorso dei progetti che fossero rivolti alle donne e alle famiglie e l’aver portato una testimonianza di solidarietà indossando un pon pon rosso. Il gruppo, così numeroso, aveva bisogno di un elemento di riconoscimento, che fosse semplice e di facile realizzazione, pertanto le promotrici hanno invitato le iscritte a realizzare un pon pon rosso da indossare al polso che, come ricorda Paola «si è rivelato un simbolo importante, oltre ad essere stato divertente e motivante realizzarlo, è servito per riconoscerci e ritrovarci tutte insieme» in quella immensa onda rosa che ha corso e passeggiato nel nuovo lungomare del Poetto a Cagliari. La significativa adesione non è passata inosservata neanche agli organizzatori della Bavisela di Trieste che durante la conferenza stampa hanno invitato il gruppo a partecipare alla “SoloWomenRun” che si terrà a Trieste il 30 prile prossimo. Un gruppo si sta organizzando per presenziare oltremare all’appuntamento conclusivo e tornare in terra sarda con una testimonianza di solidarietà in più da raccontare. Elena Fadda PDF Compressor Pro 1 aprile 2016 29 SAN GAVINO. PROGETTO “STAND UP!” D ov e e qu a n d o d on a r e dalle ore 8.00 alle 12.00 Arbus Piazza Mercato.................................sabato 2 aprile Furtei Piazza Municipio..............................sabato 23 aprile Gonnosfanadiga Via Mameli 1..................sabato 30 aprile Torneo interscolastico multidisciplinare Lo scorso 8 marzo nella scuola secondaria di San Gavino Monreale si è conclusa la fase di presentazione di “Stand Up!”, il progetto ludico-sportivo realizzato dal comitato provinciale del Centro sportivo italiano (CSI) che coinvolge gli studenti del Medio Campidano e delle province di Cagliari e Carbonia-Iglesias in un torneo interscolastico multidisciplinare. Durante il talk show di presentazione sono state illustrate le regole dei vari giochi in programma e le finalità dell’iniziativa, che promuove la conoscenza dei diritti dei ragazzi nello sport. Come ausilio, è stato consegnato ai ragazzi un manuale contenente le linee guida del progetto, il regolamento generale e le sei discipline sportive (basket, calcio-tennis, dodgeball, hockey, volano e pallavolo) da praticarsi con regole semplificate ad hoc. Il torneo prevede la formazione di squadre miste e si svilupperà in tre fasi: il minicam- pionato (fase di classe) che si disputerà durante l’ora di lezione di attività motoria; fase di istituto con la quale si selezioneranno le squadre finaliste; e fase regionale, prevista per il prossimo maggio, che assegnerà il titolo alla squadra vincitrice. Gli studenti partecipanti inoltre svolgeranno attività posturale a cura del tecnico ortopedico Giulio Incerpi. Alla presentazione hanno partecipato il sindaco del paese ospitante Carlo Tomasi e il docente Efisio Setzu, i presidenti del CSI Medio Campidano e Cagliari Mario Farci e Maurizio Siddi, il sindaco Giuseppe Garau, l’assessore Raimondo Pisu e la dirigente scolastica Susanna Onnis di Sardara, e la dirigente della scuola secondaria Maria Rita Aru accompagnata dai docenti Rita Maria Speranza Cara e Giancarlo Usai di Guspini. Marisa Putzolu Dario Frau Guspini Via Don Minzoni 107.....................sabato 16 aprile Samassi Piazza Italia............................domenica 19 giugno Sanluri Piazza Porta Nuova........................sabato 23 aprile San Gavino Ospedale ................martedì - giovedì - sabato Sardara Via Oristano..............................sabato 28 maggio Serramanna Poliamb. C.so Europa......domenica 10 aprile Serrenti Via A. Gramsci........................domenica 17 aprile Siddi- Pauli Arbarei Piazza Europa... ...sabato 4 giugno Tuili Locali ex scuola media.....................sabato 11 giugno Villacidro Via Guido Rossa ........................sabato 2 aprile Villamar Via Roma 207.................................sabato 9 aprile Villanovafranca Piazza Martiri...............sabato 11 giugno In questa rubrica ospitiamo foto e messaggi di auguri per compleanni, anniversari di matrimonio, riunioni conviviali, nozze, nascite, battesimi, cresime, prime comunioni, lauree e ricorrenze varie da festeggiare. Le foto a colori, accompagnate da un testo, possono essere inviate all’indirizzo e-mail [email protected] GUSPINI 5 APRILE 2016 GUSPINI 28 MARZO 2016 A Silvana Carta A Silvia Buon Com pleanno Compleanno Tantissimi auguri di Buon Compleanno per i tuoi 11 anni da parte di mamma, diddi, nonni e zii Sar Saraa P ontis Con affetto, un abbraccio, ti vogliamo bene. Alessandro e Mauro GUSPINI 3 APRILE 2016 Nozze di Diamante Luigi Usai e Margherita Manca Cari nonni, oggi sono ben sessanta anni di matrimonio. Vi auguriamo di proseguire così ancora per tanti anni e di continuare ad affrontare ogni circostanza della vostra vita assieme. Tantissimi Auguri per i vostri primi 60 anni di matrimonio da tutta la famiglia ha conseguito la laurea in Scienze dell’Educazione e Formazione Abbiamo sempre creduto nelle tue potenzialità e oggi ne abbiamo avuto la conferma. Tanti auguri e un abbraccio pieno di stima da parte di Renata, zio Mondino, Cinzia, Roberto, Veronica, Giacomo, Diego, Ambra e Giulia. PDF Compressor Pro 30 1 1 aprile 2016 AZIENDE Vero affare vendo a Villacidro zona centrale pastificio pasticceria. Tel. 070 9316061. (11/15) Cerco azienda agricola zootecnica, circa 30 ettari nel Medio Campidano. Potete contattarmi al 348 0447995. (18/15) Vendo attività commerciale avviata di ristorazione, bar, pub a San Gavino. 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Tel. 388 0916554. (18/15) 51enne, già inserita, svolgo anche lavoro con la legge 104, cerco lavoro per due volte alla settimana per pulizie o compagnia a Serramanna. Astenersi perditempo. tel. 347.9420090. (16/15) Laureando in ingegneriameccanica impartisce ripetizioni di matematica, fisica e chimica a studenti delle scuole medie e superiori. Tel. 345 1770710. (20/15) Maturanda disponibile per lezioni di inglese. Appassionata alla lingua e cultura inglese. Già superato l’esame B2 della Cambridge University. Prezzi modici. Per contattare chiamare al 349 6296322. (06/15) 42enne offresi come colf e baby sitteer a ore o fissa, volantinaggio, telefonista, in zona Cagliari e Medio Campidano. tel. 339 1840556. (22/15) Pizzaiolo 30 anni, puntuale, serio, esperto pizze tonde e forno a legna cerca lavoro in zona Medio Campidano. Telefonare al 347 5615418.(04/15) Azienda leader nel commercio di caffè cerca consulenti pubblicitari nella zona del Medio Campidano. Fisso garantito più provvigioni. 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(20/15) Ragazza 24enne con esperienza come badante e compagnia anziani, cerca lavoro o per pulizie domestiche o per compagnia anziani e assistenza a ore, possibilmente durante il giorno, cercasi o ad Arbus o nei paesi vicini. Per info 347 1731589. (20/15) 5 CASE AFFITTO Affittasi casa al mare vicinanze Portixeddu panoramica 6 posti letto , vista spaziosa di verde e mare. Tel. 070 9798014. (04/16) Arbus affittasi locale ad uso commerciale di mq 107 in Via Libertà 123. Quattro vetrine, climatizzato. Tel. 070 9759058. (18/15) Barumini affittasi locale indipendente, mq 60, adatto a ufficio, studio, salone; due bagni e antibagni. Tel. 349 3727088 (04716). Gonnosfanadiga affittasi appartamento nuovo arredato. Tel. 335 6226924. (04/16) Affittasi a Gonnosfanadiga locale pluriuso di mq. 120, piano terra adatto a sala riunioni, mostre, conferenze, manifestazioni varie, anche per un solo giorno. Per info tel. 335 6226924. 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Per informazioni tel. 3477130137. (18/15) Sardara. Cerco casa per acquisto. Telefonare 349 5777358. (04/16) Vendesi casa in via Cagliari n78 a Sardara, composta da 8 vani piano terra, primo piano, prezzo 100.000 euro trattabili . Chiamare al n. 3474818985. (07/16) PDF Compressor Pro Serrenti centro. Vendesi locale commerciale da ristrutturare di mq 330. Unico. mt29x11,50 x 3,50 di altezza. 500 euro a metro quadro. Tel. 070 9388196 Salvatore o 370 1107036. (10/15) Villacidro, vendesi locale commerciale, mq 185 con parcheggio m. 25. Zona centrale. tel. 348 0456251. (12/15) Vendesi località marina di Arbus casa di 150 mq, immersa nel verde con circa 18.000 mq terreno circostante, ottima vista a mare. Tel. 3478227537. (18/15) Vendesi villa immersa nel verde 18.000 mq di terreno, 150 mq di coperto su 2 piani, 3 camere letto, cucina, salone 32 mq, veranda anteriore e posteriore a 300 mt dal mare Gutturu ’e Flumini. Prezzo trattabile 250.000 euro. Tel. 347 8227537. (07/16) 7 TERRENI Vendesi terreno in località Gutturu e Flumini (Terra Arrubia), ha 1,30, prezzo trattabile. tel. 070 9758932. (11/15) Arbus Vendesi terreno area fabbricabile in località forru de Semucu di circa 800 mq, a 15 euro il mq; per informazioni telefonare 340 2789615. (22/15) Gonnosfanadiga Vendo località Mobezza terreno con n. 7 piante olivo prezzo da concordare. Cell. 347 1925097. (12/15) Guspini Vendesi terreno edificabile lotto 300 mq ingresso strada privata sito nella via Dossetti fianco Artst. Prezzo interessante. tel. 349 3197582. (04/16) Guspini Vendesi terereno vicino case loc. Filixi mq 1.000 circa. Tel. 349 3190438. (19/15) Guspini Vendo terreno agricolo con circa 100 piante di olivo + 5.000 metri di terreno. Euro 16.000. Tel. 339 7353054. (19/15) Guspini Vendesi terreno edificabile in via Azuni 30. 45 mila euro trattabili. Telefonare allo 070 971473, ora pranzo.(15/15) Pabillonis Vendesi terreno con 131 alberi eucaliptus, zona via Guspini. 1.300 euro trattabili. Tel. 3465106400. (06/16) San Gavino Vendesi uliveto 7.000 mq pressi strada provinciale per Sanluri. Vendesi terreno 3.000 mq parte edificabile e parte agricolo in località Nuraci .Ottimo affare cell. 349 7505910. (05/15) San Gavino Vendo are 43 terreno irriguo località Cumbas, un lato già recintato. Tel. 349 2101124(11/15) San Gavino Località Sibbixedda vendesi terreno irriguo 3.000 mq. 5.000 euro trattabili. Tel. 349 2638693 (05/ 16) San Gavino Vendo vicino paese 36 are irrigue con frutteto. Ricovero attrezzi (3 locali). Tel. 349 2101124. (03/15) Sanluri Vendesi terreno agricolo Sanluri- Loc. Mori Uragonnus fronte Abbanoa, mq 8.000. Ottimo investimento. Tel. 347 2407110. (05/15) Sanluri Vendesi terreno agricolo 700 mt dal paese. Ettari 3,55 , ottimo affare. Tel. 347 2407110. (05/15) Sanluri Vendesi terreno agricolo strada Sanluri-San Gavino. Ottima posizione. Affare. Tel. 347 2407110. (05/15). Villacidro. Vendesi terreno con scantinato di circa 80mq con impianto fognario già realizzato. Prezzo 55.000 euro. Per informazioni chiamare al 338 7472615. (07/15) Villacidro Vendesi terreno zona Corte Margiani, 63 piante olive produttive, are 29,45. Tel. 349 4450441. (05/15) Villacidro vendesi terreno edificabile in via Emilio Lussu (centro storico) di circa 800 metri quadri con annessi 2000 metri quadri di terreno agricolo. Prezzo 85.000 euro. tel. 328 7044466. (01/15) Vendo uliveto con 50 piante zona Guspini a 100 metri dal paese. Tel. 348 2845518. (19/ 15) Villanovaforru Terreno 540 mq, edificabile, lottizzato. Accesso da via Argiolas e dalla circonvallazione (viale degli Oleandri). Contatto: Ibba Ugo 070 9300166. (03/16) Pabillonis Vendesi terreno agricolo 3.000 mq, in Via Villacidro a 600 metri dal campo sportivo, servito da irrigazione del Consorzio di bonifica, 3.000 euro trattabili. Per informazioni 347 2420940.(07/16) Villacidro vendesi terreno località Ruinas. Agrumeto circa 1 ettaro compreso un capannone uso porcilaia con varie attrezzature, prezzo interessante.Tel. 340 2497524; ore pasti 070 932442, 360719004. (07/16) Pabillonis Vendesi terreno agricolo 220 metri quadri 1.800 euro trattabili. Zona Sa Funtana. tel. 346 5106400. (06/16) Vendesi oliveto in loc. “Sa Terredda” strada per San Gavino - Gonnosfanadiga. 150 piante circa. Tel. 338 3133956. (07/16) Gazzett@ffari San Gavino vendo stufa a pellet (Vulcania) un anno di vita, prezzo 1.000 euro trattabili. Cel. 347 1925097(Antonio). (12/15) Vendesi macchina da falegname con pialla, spessore, bucatrice, topì con sega circolare, squadratrice e altri accessori, oltre a troncatrice, filafrese e varie attrezzature per lavori diversi. Prezzo trattabile. Telefonare ore pasti allo 070 970330. (05/16) Villacidro vendo n. 4 anatre mute, tre femmine un maschio, selezionate bianche per riproduzione età 1 anno e mezzo. Euro 40. Tel. 340 1022903. (19/15) Vendo cinquanta poltroncine per bar, telaio cromato, scocca colore aragosta, sei tavolini 80x80. Telefonare 3427767108. (21/15) Vendesi vino bianco e rosso di Collinas. Ottima qualità e prezzo. Tel. 340 0575720. (21/15) Vendo estirpatore 5 ancore per vigneto 500 euro. Vendo contenitore gasolio lt. 1.200 - 200 euro. Serranda buia con motorino alt. m.2,50 - 200 euro. Tel. 342 7767108. (05/ 16) 8 VARIE Vendesi barca resina mt. 4,50 + motore cc. 25 anno 2001 + carrello permuto. Tel. 339 7353054. (19/15) Vendo lavapiatti acciaio inox, 200 euro. Tel. 3427767108. (21/15) Vendo Digital Photo Frame a 70 euro. Cell. 345 2929370. (02/16) Vendo botte diserbo, litri 400, 800 euro. Tel. 3427767108. (21/15) Vendo scarponi da trekking (mai uati) n. 42 marca “Asolo”. Euro 80,00 Tel. Maurizio (ore pasti) 345 1187374. (05/16) Vendo tenda militare (prezzo da concordare). Cell. 347 1925097. (22/15) Vendesi poltrona elettrica reclinabile, ottimo prezzo. 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Per l’occasione si proietterà il documentario “Green lies Il volto sporco dell’energia pulita”, a cui seguirà un dibattito su tematiche relative all’avvento delle energie rinnovabili e - oltre al Referendum sulle trivelle - sul vincolo, che dura ormai da decenni, di una produzione energetica basata sui combustibili fossili. Per l’occasione interverranno rappresentanti dell’Arci, di Legambiente Sardegna e il parlamentare di Sel-Sinistra Italiana Michele Piras. Nella consapevolezza che le rinnovabili potranno davvero essere una rivoluzione energetica e culturale, solo se diverranno un mezzo a portata di tutti e non un beneficio per pochi… Il 17 Aprile #sivotaSì al Referendum sulle trivelle UNO SPRECO CONTRO LA PARTECIPAZIONE La scelta del governo di non accorpare il Referendum alle elezioni amministrative costerà alle casse dello Stato circa 350 milioni di euro. Vogliono sfavorire la partecipazione democratica, dobbiamo fare di tutto per impedirglielo. NEMMENO UN POSTO DI LAVORO IN PIÚ Chi dice che le trivellazioni porteranno nuovi posti di lavoro racconta una falsità. Le piattaforme petrolifere sono ad alta intensità di capitali (costano tantissimo), ma bassissima di lavoro. Dove ci sono le trivelle, il saldo tra nuova occupazione e quella preesistente è negativo. MA QUALE INDIPENDENZA ENERGETICA, ANZI! I nostri mari ospitano quantità minime di gas e petrolio: le riserve di petrolio equivalgono a circa 7-8 settimane di consumo nazionale, quelle di gas 6 mesi. I combustibili poi apparterranno alle multinazionali, che potrebbero decidere di non destinarli all’Italia, ma di venderli all’estero. L’ECOSISTEMA IN PERICOLO, PER NON PARLARE DI TURISMO C’è un rischio incidenti. Il Mediterraneo è un grande lago: per estrarre poche gocce di petrolio, metteremmo in pericolo le coste, la flora e la fauna marina. Le piattaforme petrolifere davanti ai nostri litorali penalizzeranno il turismo, che da solo vale il 10% di Pil del Paese. QUINDI, A CHE SERVONO LE TRIVELLE? Se non portano posti di lavoro né soldi allo Stato, non garantiscono l’indipendenza energetica, non combattono i cambiamenti climatici, mettono a rischio ecosistema, turismo, pesca e commercio, a cosa servono? Semplice. A garantire guadagni alle multinazionali petroliere. L’ALTERNATIVA Votare Sì non serve solo a fermare le trivelle, ma a chiedere politiche di messa in sicurezza del territorio e investimenti nelle energie rinnovabili. Vogliamo tutelare l’ambiente e la salute delle persone, creare nuovi posti di lavoro e non regalare l’Italia ai petrolieri stranieri. Il Comitato per il SI La Gazzett@ffari BONUS ANNUNCIO GRATUITO E-mail: [email protected] Fax 0709785036 via Matteotti, 28 09036 - Guspini Scrivere in stampatello. Max 15 parole Testo.................................................................... ........................................................................... ........................................................................... ................................................................................. ........................................................................... ............................................................................ Cognome e nome........................................................ Indirizzo............................................................. Cap..................Città............................................ Prov..................... Tel......................................... Documento n°. .......................... del.................. Cod. Fiscale èèèèèèèèèèèèèèèè Dichiaro sotto la mia responsabilità di non rilasciare false dichiarazioni, di non operare come professionista nel campo dell’oggetto del presente annuncio. Acconsento al trattamento dei dati, d. lgs 196/2003. Firma.................................................................. PDF Compressor Pro 32 1 aprile 2016