taccuino di vita artistica dell`associazione italiana acquerellisti

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taccuino di vita artistica dell`associazione italiana acquerellisti
L’AC
QUE
REL
LO
TACCUINO
DI VITA ARTISTICA
DELL’ASSOCIAZIONE
ITALIANA
ACQUERELLISTI
n°11
ottobre 2015
L’editoriale
di Simonetta Chierici
Milano Settembre 2015
Direttore responsabile
Simonetta Chierici
Redazione
Giovanni Carabelli
Rosalba Perucchini
Luigi Zucchero
Grafica e impaginazione
Riccardo De Checchi
Rosalba Perucchini
Fotografie
Autori vari
I e IV di copertina
Acquerelli di Aurelio Pedrazzini
Cascata in Croazia
Controluce sul lago
Indirizzo
A.I.A.
Associazione
Italiana Acquerellisti
Via Ciardi n° 25
20148 Milano
Cell. +39 3405757322
www.acquerello-aia.it
Carissimi soci
Ci ritroviamo al consueto appuntamento con il nostro giornale,
con il quale ho l’occasione di fare il punto per il 2015 delle
iniziative realizzate e di quelle future.
In questo numero
L’editoriale .................................................................................... pag.
Fabriano in acquerello ......................................................... pag.
Verona: I colori dell’acqua ................................................ pag.
Polonia: Mostra a Kazimierz Dolny ............................ pag.
Le nostre interviste ................................................................ pag.
I pomeriggi culturali .............................................................. pag.
Llança: convegno ECWS ................................................... pag.
Parlano di noi ............................................................................. pag.
/associazioneitalianaacquerellisti
C.F. 97129090151
sponsor ufficiale AIA
Aurelio Pedrazzini
con Anna Pavesi
intervista di
Rosalba Perucchini
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In questi mesi sono state effettuate importanti esperienze sia in Italia che all’estero,
che hanno consolidato i nostri rapporti con le Associazioni di acquerellisti straneri
con intensi scambi culturali, tecnici e di amicizia.
Nel mese di maggio si è tenuta a Verona la mostra dei soci , organizzata dall’AIA
con la sponsorizzazione del Comune di Verona, cui hanno partecipato anche
le Associazioni tedesca DAG e francese SFA.
Si sono svolte in stretta successione le mostre internazionali di Fabriano
e di Kazimierz Dolny ( Polonia) a cui abbiamo partecipato con una numerosissima
rappresentanza dei soci AIA.
Si è partecipato anche a 2 altre mostre internazionali in Colombia e nei Paesi
Baschi con la presenza di alcuni soci selezionati.
Ci attende ora la mostra ECWS a Llança a settembre, in cui pure saranno presenti
nostri soci e che vedrà un convegno delle Associazioni europee di cui
è coordinatore il nostro Vicepresidente, Cristina Bracaloni.
In ottobre si terrà presso la nostra sede il workshop del maestro belga
Xavier Swolfs ed in novembre si celebrerà la tradizionale Giornata mondiale
dell’Acquerello per la divulgazione di questa tecnica che noi tutti amiamo.
Questo anno è stato caratterizzato da una forte richiesta di partecipazione ed
attività condivise, in particolare da parte dei soci che risiedono in Regioni lontane
da Milano. Il Direttivo si è impegnato in questo senso per favorire una grande
presenza dei soci nelle iniziative che ci sono state proposte da altre Associazioni
ed Enti; lo stesso si sta adoperando inoltre per rendere più forti i legami con i soci
lontani, anche costruendo occasioni e modalità di partecipazione che favoriscano
la loro presenza ed il loro contributo. Esistono infatti importanti realtà di lavoro
e studio dell’Acquerello, promosso e divulgato dai nostri soci in alcune regioni,
che devono essere sostenute dalla Associazione con supporti organizzativi
e con lo scambio di esperienze tecniche.
Poiché gli aspetti organizzativi diventano sempre più consistenti sarà necessario
che la base di collaborazione con il Direttivo si ampli con il coinvolgimento di altri
soci, rendendo la vita associativa più condivisa. Sono benvenuti i volontari anche
per realizzare brevi progetti e iniziative o nei momenti caldi delle spedizioni
e di organizzazione delle mostre.
Sul fronte della comunicazione abbiamo consolidato i nostri canali realizzando
un nuovo sito ed una pagina Facebook, che contribuiscono ad una migliore
divulgazione delle iniziative e allo scambio di informazioni tra i soci.
Buon lavoro a tutti
Il Presidente
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FabrianoinAcquerello
Esposizione dal 23 aprile al 18 maggio 2015
di Franca Coppadoro
La manifestazione FabrianoinAcquerello
2015 che si è svolta a Fabriano
dal 23 al 26 aprile, è stata un evento
di grande portata, con la partecipazione
di acquerellisti provenienti da 26 nazioni
del mondo.
Alcuni artisti, rappresentanti della propria nazione,
sono stati invitati dal comitato organizzatore a fare
una dimostrazione, in una sede stabilita, dipingendo
dal vivo un acquerello, a propria scelta.
In ogni dimostrazione erano presenti acquerellisti
che lavoravano contemporaneamente e
potevano essere seguiti “in diretta” dagli altri partecipanti alla manifestazione, anche su uno schermo.
è stato molto interessante poter vedere diverse metodologie e tecniche, legate sicuramente alla personalità e creatività del singolo, ma anche alla cultura
e tradizione del paese di provenienza.
Gli artisti scelti per l’Italia sono stati Maria Angela
Colombo, come rappresentante dell’Associazione
Italiana Acquerellisti” e Angelo Gorlini, come rappresentante di “ Acquerello la Scuola di Gorlini”.
La mattina del 24 aprile Colombo e Gorlini, nell’ora
a loro disposizione, hanno fatto la loro dimostrazione insieme all’artista serbo Endre Penavàc nella
Biblioteca Multimediale Romualdo Sassi.
I due esponenti dell’acquerello italiano hanno dimostrato, pur nella abilità tecnica scontata per entrambi, una grande diversità di approccio e risoluzione
del soggetto che ciascuno dei due ha scelto di
dipingere.
Maria Angela Colombo ha dipinto una splendida
natura morta con bottiglie di diverse dimensioni e
forme, dai colori tenui ma incisivi, sui toni del giallo,
grigio, blu, di grande effetto, con un bel gioco di luci
e ombre. La ottima fusione dei colori non ha impedito la resa degli oggetti che risultano ben distinti gli
uni dagli altri. è un soggetto che dà una emozione
intensa, corposa, introspettiva, data dall’impatto
delle forme risolte con colori sciolti e fusi con molta
acqua e dove il blu delle ombre mette in risalto le
sagome degli oggetti.
Angelo Gorlini, con una tecnica molto personale, ha
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Nella pagina di sinistra, lo spazio espositivo, le dimostrazioni
di Angelo Gorlini e Maria Angela Colombo.
Sopra foto di gruppo AIA nella piazza del Comune ai piedi
della fontana Sturinalto, sotto opere realizzate durante le
dimostrazioni di Colombo e Gorlini .
rappresentato la sua opera su un foglio tenuto in
verticale, di grandi dimensioni, catturando l’attenzione dei presenti che potevano seguire bene il quadro durante tutta la sua esecuzione. Ha dipinto una
stazione ferroviaria, con toni scuri e zone di luce, di
grande impatto emotivo, caratterizzata dalla volta
della stazione, risolta con poche pennellate ad arco,
con pennello di grandi dimensioni e grande sicurezza di movimento. Sempre con colore scuro, ma con
pennello più piccolo, ha inserito poi persone e treni
nella parte sottostante, dando dinamicità al tutto.
Gorlini ha eseguito anche un altro quadro, il Duomo
di Milano, sempre nei toni del grigio, più tenue nei
colori, anch’esso caratterizzato dalla immediatezza
e libertà di risoluzione.
I due artisti hanno rappresentato egregiamente l’Italia e hanno destato molto interesse e consensi da
parte del pubblico e degli artisti degli altri paesi.
La manifestazione di Fabriano di quest’anno ha
visto la partecipazione di artisti provenienti da tutto
il mondo, anche da nazioni poco conosciute dal
punto di vista acquerellistico, dando ai partecipanti
l’opportunità di avere tra di loro contatti diretti, confronti di opinioni, di tecniche e di materiali
è stata sicuramente una occasione preziosa per
divulgare questa arte, occasione a cui hanno
aderito con entusiasmo acquerellisti dalle provenienze più diverse, non solo con le opere (è stato
stampato un voluminoso catalogo), ma anche di
persona.
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FabrianoinAcquerello
Esposizione dal 23 aprile al 18 maggio 2015
di Mirella Raggi
Eccomi arrivata a Fabriano, mi attendono
interessanti programmi artistici che mi
porteranno a grandi emozioni.
La cittadina è a misura d’uomo, calda, accogliente e ricca
di monumenti architettonici. Si respira una grande vivacità
per la presenza di giovani artisti, anche se non espositori,
giunti a Fabriano per essere contagiati dalla creatività
artistica degli intervenuti.
Al mattino iniziano le dimostrazioni, ci sono gli italiani:
Angelo Gorlini e Colombo, molto bravi!
Io sono stata incaricata di descrivere le dimostrazioni
degli artisti stranieri. Purtroppo le dimostrazioni sono in
contemporanea e non c’è tempo per vedere tutti.
Le varie mostre a carattere nazionale sono ospitate in sedi
prestigiose, sono altamente qualificate e
ci danno un respiro artistico che penetra
nelle ossa.
Tutti quelli che si incontrano sono persone
semplici e serene, penso che tutti gli
acquerellisti abbiano questa caratteristica:
animo gentile e comunicativo.
L’ultimo giorno delle manifestazioni
vede gran parte degli artisti intervenuti
dipingere nella piazza principale sopra
una lunga striscia di carta. Ognuno di
essi rappresenta un punto della piazza
creando un’unione di cuori, di colori
e di grande forza creativa.
I colori dell’acqua
Verona dal 16 al 31 maggio 2015
di Gianna Brugnatelli
Art Advisor
#salviamolasalabirolli
Acquerello
a più mani
lungo
15 metri
Dimostrazione dell’artista serbo PENOVAC – Il gatto
La preparazione del foglio è stata fondamentale, attraverso vari passaggi di
bagnature, ha ottenuto una carta molto morbida prima di iniziare a dipingere.
• Asciugando il piano di appoggio con Scottex, inizia a preparare il colore:
sembra una miscela scura tendente all’indaco e azzurro scuro, tracciando
sul foglio una linea ellittica non completamente chiusa in alto a destra, (dove
elaborerà successivamente la testa del gatto)
• Carica il pennello con la stessa tinta con molto colore e premendolo lo
scarica al centro dell’ellisse
• Con manovre lente cerca di espandere il colore dal centro per farlo fondere
con la linea ellittica
• Ripete nuovamente la precedente manovra e chiude con il colore la parte interrotta a destra in alto con una curva
convessa suggerendo così la parte posteriore della testa del gatto
• Come effetto, la figura del gatto risulta più intensa di colore al centro
• Continua con movimenti rotatori e lenti a distribuire il colore dal centro verso l’esterno
• Si intravvede la carta morbida quasi come una carta assorbente
• L’artista interviene nuovamente, con il pennello carico di colore scuro, sulla linea elissoidale già precedentemente
tracciata e scarica al centro della figura ulteriore colore premendo il pennello
• Riprende poi il solito movimento rotatorio per spandere il colore dal centro al nuovo contorno ellittico
• Con un pennello piccolo accenna con due piccoli tocchi le orecchie del gatto e controlla continuamente la forma
che corregge e alleggerisce con carta morbida
• Il risultato finale è un gatto accovacciato visto di spalle la cui forma risulta morbida e si possono intravvedere delle
parti del pelo più illuminate verso l’esterno, quasi un effetto di controluce
• L’artista ha realizzato la figura del gatto con una tecnica impeccabile, che mette in risalto il volume dell’animale.
Foto di gruppo AIA a Verona e il giorno dell’inaugurazione
da sinistra: il consigliere comunale Giorgio Pasetto,
il consigliere della 1a circoscrizione Antonio Zerman
la presidente Daniela Druidi, Simonetta Chierici
e il Presidente della commissione cultura Luciano Zampieri
Sorprendente l’interesse suscitato
dalla Mostra “I colori dell’acqua”
organizzata dall’AIA con il Patrocinio
del Comune di Verona e inaugurata
sabato 16 maggio a Verona presso
la Sala Birolli.
La lodevole iniziativa si è svolta in una sede particolarmente
adatta al tema degli acquerelli esposti.
Ampi locali luminosi, restaurati con cura, si aprono su
di un ampio spazio con piante e fiori non lontano
dallo scorrere impetuoso dell’Adige.
Questo progetto espositivo si snoda lungo 95 opere,
fra gli autori, tre tedeschi, tre francesi e tre spagnoli.
Artisti noti e meno noti in ambito internazionale,
tutti dotati di talento e sensibilità.
è stato un vero piacere osservare gli acquerellisti e gli ospiti,
Salviamo la sala Birolli dalla sua chiusura, uno dei pochi
spazi espositivi di Verona
in parte veronesi e in parte venuti da Milano,
conversare amichevolmente seduti nel bel
cortile soleggiato. I commenti lusinghieri sulle
opere si alternavano ai brindisi in un gradevole
clima di simpatia reciproca.
Non ci resta che augurare che le prossime
manifestazioni ottengano lo stesso meritato
successo e che nuovi talenti possano emergere per arricchire e stimolare
il dibattito culturale.
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I colori dell’acqua
Verona - 23 maggio 2015
Dimostrazione di Luigi Onofri
I colori dell’acqua
Verona - 30 maggio 2015
Dimostrazione di Sergio Uberti
di Paola Maccacaro
di Cristina Bracaloni
Non era iniziata benissimo:
cielo grigio, previsioni
di pioggia che si sono
puntualmente realizzate, ma è
sicuramente volta al meglio la
giornata di Sabato 23 Maggio.
Partiti da Milano Centrale io, Marta
Scaringi e Giovanni Carabelli alla volta
della Sala Birolli a Verona per assistere alla dimostrazione dal vivo del
nostro socio e maestro Luigi Onofri.
Lì già ci attendeva un nutrito gruppo
di pubblico che stava divorando con
gli occhi il primo acquerello di Luigi,
un bagnato su bagnato sui toni caldi
dell’ocra, un colpo da maestro.
Raccolti gli applausi Luigi inizia subito
il secondo acquerello (un bellissimo
tramonto sulla neve) sempre bagnato
su bagnato, con toni freddi e caldi sapientemente dosati e mischiati.
Abbiamo consumato la pausa pranzo
insieme a Luigi ed al nostro socio e
maestro veronese Sergio Uberti (che
ha effettuato la dimostrazione il Sabato successivo) alternando ilarità
a riflessioni più profonde sulla vita
associativa che verranno certamente
elaborate dal Direttivo e condivise.
Nel pomeriggio la produzione di acquerelli è continuata con ampia soddisfazione dei presenti. Alcuni hanno
chiesto informazioni sull’associazione
ed espresso apprezzamenti per la
mostra e, naturalmente, per la dimostrazione. Esprimo un particolare ringraziamento alla Signora Antonia (non
conosco il cognome) che, pur non
socia, si è offerta spontaneamente
di scattare foto e presenziare al desk
dell’AIA per il Sabato successivo.
Un gradito gesto di disponibilità.
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Demo di Sergio Uberti
Demo di Luigi Onofri
Chi dice che le “vecchie accademie d’arte”
non esistono più, non ha ancora avuto
il piacere di imbattersi in Sergio Uberti
dove nella realizzazione di uno dei suoi acquerelli si
intuisce “la gioia del fare pittorico”.
La dimostrazione alla quale ho assistito con mio grande
piacere alla Sala Birolli mi è entrata nel cuore e lì è
rimasta. Attorno ad una cattedra dove trovare posto
in prima fila è stato difficile, l’occhio mi è scivolato su
una tavolozza ordinata nella scelta dei pigmenti colorati.
Sguardo basso e severo sul suo dipinto ma voce calda
e ben disposta alla comunicatività, nella descrizione
delle varie fasi della realizzazione dello scorcio scelto ha
coinvolto me come gli altri “allievi” tanto da farmi riuscire
ad immedesimarmi come fossi pittrice io stessa; maestria
della tecnica del disegno dalle quale si palesa la sua
formazione di architetto unita alla composizione artistica
“che meglio l’occhio coglie” insieme a pennellate sicure
di colori accesi che lasciano “del vero” la trasparenza
dell’acqua... ecco il dipinto di Sergio Uberti!
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POLONIA: Mostra a Kazimierz Dolny
dall’11 aprile al 14 giugno 2015
di Augusta Magni
Le tipiche case di Kazimierz Dolny
Ma che bravi i nostri amici polacchi!
Sulla Vistola, nella caratteristica località di
vacanze di Kazimierz Dolny (che in italiano significa
Casimiro di sotto), come sappiamo si è tenuta una Mostra
internazionale di Acquerello, organizzata dall’Associazione
polacca. I Paesi invitati ad esporre e presenti con oltre un
centinaio di quadri, in totale, sono stati: Polonia, Italia e
Germania.
Un consistente numero di soci AIA è stato presente alla
chiusura della manifestazione che, iniziata ad aprile, si è
conclusa il 14 giugno scorso, sfruttando l’occasione per
visitare alcune città della Polonia.
A Varsavia, città di transito comoda per raggiungere Kazimierz, si è ritrovata una parte del gruppo che ha poi raggiunto gli altri, arrivati qualche giorno prima, nell’amena e
storica località. In totale, con gli accompagnatori, eravamo
una ventina di persone, fra cui diversi membri del Direttivo
e la Presidente Simonetta Chierici.
Questa ridente località, il cui nome suona poco elegante se
pronunciato all’italiana, con le tipiche case dai tetti spioventi, stupisce i visitatori per la sua vivacità, il suo clima caldo,
per niente polacco come invece ci si aspetterebbe. Kazimierz Dolny è famosa per essere da tempo meta preferita
di artisti, in particolare di pittori. Nella sua piazza principale
e nelle vie adiacenti si nota subito un susseguirsi di Gallerie
che offrono dipinti di ogni genere raffiguranti scorci della
località: del fiume che la lambisce, dei resti del castello me-
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dievale, della bella Cattedrale ai piedi della
collina delle tre croci che sovrasta l’abitato.
Una concentrazione di offerta pittorica difficilmente riscontrabile altrove.
Calorosa come il clima l’accoglienza
dell’Associazione polacca, capeggiata dal
Presidente Ryszard Rogala, personaggio
inconfondibile come il suo famoso cappello
che porta quasi incollato in testa.
Lo spazio espositivo era situato nel Museo
cittadino: un’antica dimora nella pittoresca
piazza principale, modernamente ristrutturata all’interno, che viene concessa solo
per importanti esposizioni (così ci ha detto
un albergatore locale). Al piano sottostante
ospita il “Museo degli argenti” con pezzi
di pregiata lavorazione, al piano terra un
moderno bar con ottimo caffè espresso e il
bookshop mentre, al primo piano, si apre la
bella e ampia sala espositiva.
Dopo l’arrivo e i vari saluti, subito la visita
alla Mostra per ammirare sia i dipinti AIA, sia
gli altri e, come ha detto Simonetta: “il livello
dei lavori è molto elevato”.
Durante il soggiorno, molte attività turistiche
ci hanno riempito la giornata: dalla visita alla
bella chiesa alla salita alla collina delle croci,
dalla visita al cimitero ebraico alla piacevole
gita in barca sulla Vistola in un paesaggio
molto verde e rilassante. E poi l’immancabile mercatino del sabato con vecchi oggetti
e l’ambra tipica dei Paesi baltici. Inoltre
buon cibo locale nei numerosi ristorantini in
compagnia di Ryszard, ottimo conoscitore
del luogo e padrone di casa.
Una curiosità da segnalare è stata la
sorpresa che i giovani polacchi, allievi di
Ryszard, hanno realizzato per la chiusura
della manifestazione: un grande dipinto a
più mani raffigurante uno scorcio di
Kazimierz che, a occhio, poteva essere
di circa 3 metri per oltre 1 metro di altezza. Realizzato con grande abilità pittorica,
di forte impatto e molto armonioso nonostante più persone ci avessero lavorato.
Partendo dall’alto, foto di gruppo all’entrata del Muzeum Nadwiślańskie, lo spazio espositivo, Anet Duncan e la Coordinatrice ECWS
C. Bracaloni, Il Presidente Ryszard Rogala presenta l’opera eseguita a più mani, premiazione dell’estemporanea
è stato poi esposto nella sala del rinfresco, a chiusura
della mostra, momento nel quale sono stati premiati i
pittori che hanno partecipato ai workshop “en plein air”,
in cui i nostri si sono distinti. Dopo un caloroso discorso
di Ryszard, in presenza di tutti i partecipanti, è seguito
l’intervento della nostra Presidente, con ringraziamenti
reciproci a chiusura della manifestazione.
E la sera, tutti a cena per il momento più conviviale della
giornata. Oltre una settantina di persone di diverse nazionalità (presenti anche due giovani giapponesi e la nostra
amica e artista Anet Duncan che è arrivata dalla Spagna- ve
la ricordate a Maccagno?), si sono ritrovate attorno a una
lunga e vociante tavolata, allestita con cura per gustare un
ricco menu tipico, alla luce di grandi candelabri. Ma nessuno pensi a una fresca serata perché il caldo era di tipo me-
diterraneo! Brindisi di saluto e promesse
di incontri.
è stata un’esperienza positiva nel cuore
della Polonia più vera, poco frequentata
dal turismo internazionale che ha fatto da
scenario alla meritevole manifestazione
che l’Associazione polacca ci ha regalato. Un grazie speciale a Ryszard Rogala
il quale, in pochi anni, ha fatto tesoro di
quanto appreso nelle sue frequentazioni
alle manifestazioni AIA in Italia.
Questa Mostra 2015, è stata solo l’inizio di
un programma futuro che ci vedrà ancora
ospiti a KRAKÓW-Cracovia. Così ci è stato promesso.
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Le nostre interviste
Intervista a Aurelio Pedrazzini
di Rosalba Perucchini
Caro Aurelio, come Socio Fondatore della
nostra Associazione, è un grande onore
condividere insieme a te momenti di vita
associativa che dal 1974 ci accompagnano
in questo lungo percorso.
I tuoi figli hanno già descritto la tua vita vissuta per l’arte
e con l’arte, insieme a tua moglie ANNA PAVESI, pubblicando una commovente ed entusiasmante biografia dal
titolo “TINTE UNITE”
Ti va se iniziamo dal 6 dicembre 1974 quando fu fondata
la nostra Associazione?
Si, certo. Mi piace l’idea di pensare alla formazione dell’Aia
perché è stata una tappa fondamentale della nostra vita,
mia e di Anna.
I componenti del Direttivo, erano pezzi da novanta ed
ognuno di loro lasciò un seme.
Sarebbe bello che tu ci raccontassi un aneddoto che
ancor oggi ricordi con piacere.
Il primo contatto è stato ad una mostra mercato in Via
Brera; ci siamo incontrati per caso e, tra una chiacchiera e
l’altra, qualcuno ha lanciato l’idea di fare un’associazione di
acquarellisti. Il primo incontro è avvenuto in Via De Sanctis,
in una trattoria, e, davanti ad un buon piatto e del buon vino
c’è stato qualcuno che, poiché conosceva Aldo Raimondi,
ha proposto di chiedere a lui di fare il presidente.
Gli incontri si sono poi susseguiti; nello studio di Raimondi,
all’Accademia di Brera, dove Raimondi insegnava, e,
quando Anna divenne Presidente, ci incontravamo a
casa nostra. Ricordo che in quelle occasioni dovevamo
premunirci di comprare almeno una bottiglia di whisky
perché William Raser, uno dei soci fondatori, da vero
americano intercalava le chiacchiere con generose sorsate.
Ho un piacevole ricordo degli incontri e, ovviamente, le
conoscenze si sono poi trasformate in amicizie.
Dopo ANTONELLO ZECCA, ALDO RAIMONDI e SERGIO
COLLIVA, dal 1980 ANNA PAVESI divenne Presidente
dell’AIA fino al 1993 e, fino al 1997, se non commetto
errori, tu occupasti la carica di Tesoriere, il tutto dando
continuità, stimolo e arricchimento all’Associazione.
Quale fu la molla che fece partire quell’avventura?
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“Suonatore di sax” a destra “Controluce nella gola”
Dopo che Raimondi ebbe proposto
Anna per la presidenza, ovviamente con
il consenso di tutto il direttivo in quanto
Anna era già un’acquarellista affermata ed
apprezzata, a me venne affidata la carica
di Tesoriere che io accettai per poter
partecipare alla vita associativa, nonostante
in quel periodo la mia attività fosse rivolta
unicamente alla pittura ad olio.
Senza dubbio non facile il vostro impegno artistico, quanto rubava spazio alla
vostra grande famiglia e quando trovavate il tempo per dipingere?
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questo nuovo acquerello; non dico che
fosse più tranquilla (questo era impossibile)
ma, con un’esperienza come quella
precedente del Cardinal Ferrari, si sentiva
sicuramente più all’altezza.
Non ho avuto modo di conoscere la grande acquerellista ANNA PAVESI, come
penso molti dei nuovi Soci, ma il suo ricordo nelle letture e testimonianze rendono sempre viva la sua presenza. Quali
emozioni ti portano ad ANNA?
(Ride…..e poi piange) Quando sono a
letto e guardo il suo autoritratto penso alla
vecchiaia che avremmo potuto fare insieme,
ma poi penso che per lei la vita era davvero
un’avventura difficile da affrontare e forse
non sarebbe poi stata così felice.
La nostra vita insieme è stata difficoltosa
perché la scelta di un’attività del genere ed
una famiglia numerosa sono state una dura
prova, ma il rapporto con Anna si e’ sempre
mantenuto forte e radicato; eravamo in
sintonia di desideri sia riguardo all’attività
sia riguardo ai figli. Ancora adesso, la
presenza costante e l’affetto dei miei
quattro figli mi fa sentire Anna più vicino.
“Cavalli della Camargue”
Lo ricordo come un periodo alquanto concitato; per
mantenere la famiglia accettavamo lavori commerciali
e questo ci portava via la maggior parte del tempo, ma
avevamo il vantaggio di lavorare entrambi in casa e quindi
la vita lavorativa e famigliare si potevano conciliare: poi,
avvenute le consegne e messi a letto i figli, ci dedicavamo
finalmente alla pittura.
Nel 1965 presso il Gruppo Artistico Lucania (ora Centro
Artistico Culturale Milanese) fu inaugurata la prima vostra Mostra Personale. Non è da tutti , che una coppia
oltre alla vita famigliare, condivida anche la vista artistica. Come avete scelto le vostre opere?
All’inizio, sia io che Anna, ci dedicavamo alla pittura ad
olio e la prima esposizione è stata esclusivamente di opere
ad olio. Comunque era la prima mostra, eravamo alle
prime armi ed abbiamo esposto tutto quello che eravamo
riusciti a produrre tra una pappa, un cambio di pannolini e
una pennellata sulle ceramiche. Poi, negli anni a seguire,
Anna decise di dedicarsi all’acquerello; in realtà era da
tempo che desiderava trovare una sua specificità nella
pittura per poter continuare ad esporre insieme senza però
confonderci l’uno nell’altra e l’occasione gliela diede una
mostra di Raimondi che la entusiasmò a tal punto da farle
scegliere l’acquarello come forma di espressione personale.
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Ed ora parliamo anche di te e del tuo lavoro, ti ho conosciuto acquistando un libro
della Fabbri Editori dove tu presentavi e
spiegavi la tecnica ad olio. Quello che più
mi colpì era la realizzazione con la spatola, dove i tuoi quadri esprimevano vita e
movimento. Quando ti sei avvicinato alla
tecnica dell’acquerello?
Anna Pavesi e Aurelio Pedrazzini ricevutii dal Papa
Giovanni Paolo II
Ho letto nella biografia, che ANNA dipinse per la CURIA DEL DUOMO di MILANO,
un acquerello di grande formato, mi puoi
spiegare come l’ho realizzò?
Per non ripetere ciò che è già stato
descritto nella biografia dirò solamente che
la mia prima difficoltà, dopo aver cercato di
tranquillizzare Anna, è stata quella di riuscire
a trovare una tela di 4 metri per 3 senza
dover fare cuciture. È stato Colliva, uno dei
soci fondatori, che mi ha aiutato a trovarla
indirizzandomi al laboratorio scenografico
del teatro La Scala. Da lì in poi è stato
“Portale del Duomo di Milano”
tutto in….salita. Ricordo la strana sensazione di fronte alle
dimensioni del quadro: durante la lavorazione sembrava
enorme, quando poi fu esposto in piazza San Pietro a
Roma pareva un francobollo.
Successivamente anche nel 1994 per la beatificazione di
GIANNA BERETTA MOLLA la sua opera ad acquerello fu
esposta in Piazza S. Pietro. Potresti condividere con noi
quell’ importante evento?
Anche in quell’occasione si sono ripetute più o meno le
stesse difficoltà dal punto di vista dell’esecuzione. Quello
che era cambiato era il vissuto di Anna nei confronti di
Dopo la morte di Anna, per sentirmi
più unito a lei, ho deciso di dedicarmi
all’acquarello, ma avevo anche il forte
desiderio di mantenere i contatti e la
partecipazione alla vita dell’AIA.
Il tuo sorriso ed i tuoi abbracci accolgono le persone che entrano nel tuo studio, dove si può trovare una atmosfera
di serenità. Oltre a questo cosa pensi di
trasmettere alle persone che desiderano
avvicinarsi e/o completarsi con la pittura
e che cosa tu ricevi in cambio?
L’idea di trasmettere le mie conoscenze e le
mie abilità mi rende orgoglioso; quando poi
vedo i risultati e le persone se ne vanno via
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Il verde è un colore con una gamma inesauribile di sfumature. Quali sono le tonalità che prediligi, visto che nelle tue opere
è il colore predominante?
Non ho mai comprato il verde perché quello
in commercio non mi piace. Lavoro con
i blu, in particolare il blu di Prussia, ed i
gialli. Così posso creare tutte le sfumature
e le intensità che mi servono per quel
determinato paesaggio.
Anche i tuoi paesaggi urbani sono intriganti e quelli dedicati alla tua città, Milano, sono una vera testimonianza. Trattandosi di architettura, molti di noi cancellano i tratti in matita tu cosa ne pensi ?
Non mi pongo questo problema perché
il disegno, per me, serve solo per dare
distinzione al colore, ma non è mai
predominante, quindi anche se rimane va
bene, può anzi essere una scelta personale.
Io però solitamente lo cancello.
Ci sarebbero tante altre domande da fare, la
tua spontaneità ti da la possibilità di aggiungere qualcosa che non ti ho chiesto ...
“Milano, Galleria Vittorio Emanuele”
contente è una grande soddisfazione. Oltretutto il continuo
contatto e scambio con altre persone che hanno la stessa
mia passione, mi aiuta a vivere una vecchiaia di relazione
dove posso continuare a sentirmi utile.
Tu ami realizzare cascate d’acqua, come imposti la stesura di questo soggetto?
Con l’acqua!(ride).
Mi piace lottare con l’acqua perché rendere la sua forza
e il suo scorrere su un foglio di carta e con il pennello mi
da una grande soddisfazione. Cerco spesso immagini
di cascate e i miei figli, sapendolo, quando ne trovano
qualcuna me la inviano o le catturano per me durante i loro
viaggi.
Con i tuoi giochi d’acqua oltre alla trasparenza riesci
a creare movimento ed azione, che colori usi abitualmente?
Per lo più il bianco della carta e il blu cobalto per le ombre.
Ma soprattutto sfrutto il bianco della carta.
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Il disegno e la pittura sono stati per la mia
vita una scelta ben precisa e, guardando
indietro mi rendo conto che è stata la
strada che mi ha portato a conoscere Anna
ed è la stessa strada che mi sta aiutando
ancora adesso nella mia vecchiaia. Come
avere rimpianti?
Per raccontare la tua storia e quella di ANNA
non sono sufficienti queste poche righe, gli
innumerevoli ritratti, le nature morte, i meravigliosi fiori che avete realizzato, sono opere
che vivono e parlano di questa arte e la troviamo non solo entrando nella tua casa, ma nelle
case di molte persone che sanno apprezzare
questa difficile tecnica, meravigliosa e sincera.
Vorrei concludere, con un grande grazie per
quello che hai saputo dare insieme ad ANNA
a tutti noi, in questo lungo percorso.
Una continuità d’amore per la pittura ad acqua, condivisione che dovrà essere ancor più
tangibile per far si che questa tecnica con il
suo linguaggio generoso porti un’unione di
scambi arricchendo sempre più l’acquerello.
A nome di tutti ….un grande abbraccio
I pomeriggi culturali
L’appuntamento di marzo 2015
di Filippo Simone Pubblicista freelance
Una giornata d’inizio primavera nella sede
dell’Associazione Italiana Acquerellisti, un
giorno ideale per dipingere ma anche per ritrovarsi
fra esperti, appassionati e neofiti, in un ampio ed
accogliente locale in cui conoscersi, confrontarsi, assistere
ad una proiezione, provare nuovi colori e pennelli.
Ho conosciuto da pochi mesi l’universo dell’acquerello e
subito ne sono stato affascinato, dai primi timidi tentativi di
dipingere sotto la saggia guida di Rosalba Perucchini alla
scoperta dei lavori degli altri autori. Il pomeriggio all’Associazione è stato un appuntamento importante, ho avuto
il privilegio di scoprire la bravura e la simpatia dell’acquerellista giapponese Keiko Tanabe attraverso il filmato di
una sua prova pratica, ma il tutto per me è cominciato ore
prima.
Alle 14 la gente ha cominciato ad arrivare, e nel frattempo
ho ammirato, armato di occhi avidi e fotocamera capiente,
le pareti del salone, i lavori degli associati: un repertorio di
stili e colori da lasciare senza fiato.
Oltre cento dipinti, tutti contenenti scintille d’originalità e
motivi di fascino: vi invito ad approfittare di eventuali aperture al pubblico per poterli guardare da vicino, per lasciarvi
avvolgere dalle impressioni che vi regalano. Impressioni
e sensazioni come una chiazza di blu di una brughiera
notturna e nebbiosa, una donna ricoperta da gocce d’ombra nera che sembrano tatuaggi di fango, una finestra
semiaperta che cela una vaga ombra umana. Una finestra
coloratissima aperta sul Natale. Un puzzle puntiforme che
sembra racchiudere l’immensità dell’universo.
Dopo la proiezione ci siamo spostati nell’angolo studio,
dove un gruppo di soci ha potuto provare dei nuovissimi marker, donati dalla Colart della W&N, pennarelli ad
MG. Fernandez - R.Montrasi - F.Tessera provano i prodotti Colart
Presentazione di Miki Canzi e proiezione filmato su
Keiko Tanabe
acquerello comodi da portare in giro per
realizzare bozze di dipinto ovunque l’ispirazione ci colga, per poi proseguire il lavoro
a casa o in studio riprendendo ed arricchendo i colori. è stato divertente guardare
il diverso approccio dei partecipanti, dal
più tradizionalista e quindi scettico, all’entusiasta che in un’ora ha realizzato diversi
bozzetti tutti interessanti.
In definitiva, un’occasione artistica e conviviale pienamente riuscita, tanto da far desiderare che possano esserci più occasioni
di ritrovarsi per alimentare la passione e
l’unione, e aprire ad occhi nuovi ed entusiasti come sono stati i miei, che possano
diffondere la bellezza e l’amore che sta
dentro un’arte gentile e profonda come il
dipingere ad acquerello.
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I pomeriggi culturali
L’appuntamento di Aprile 2015
“HOI PEPE…,
QUE NOCHE !!!!”
di Luigi Zucchero
di Emanuela Albertella
Ho ancora negli occhi
la luce del caldo sole
della Costa Brava e
sento ancora le voci
degli amici spagnoli che
salutano con tanta gioia
... OLA’!!... e con un forte
Sabato, 11 Aprile abbiamo
avuto il piacere di ospitare,
in occasione del 50o anniversario
della loro fondazione, il GRUPPO
ARTISTICO ROSETUM al quale
siamo legati da un rapporto
di collaborazione che si è
sviluppata in questi ultimi anni.
Dopo un breve saluto della nostra
Presidente Simonetta Chierici, ho
passato la parola a Pietro Fornari che
ricopre la carica di Presidente del GAR
da molti anni, il quale ha descritto le
attività culturali che hanno portato
questa Associazione al raggiungimento
di importanti e prestigiosi traguardi
nell’arco di tutti questi anni.
L’occasione di questo incontro è stata
soprattutto la presentazione del catalogo
riservato ai soci, proprio per questa
ricorrenza. è seguita poi la proiezione
delle immagini delle opere di ognuno
commentate dallo stesso Fornari con
dovizia di particolari riguardanti gli autori.
Rinnoviamo gli auguri al Presidente,
a tutto il Direttivo e soci del GAR
ringraziandoli di averci dato questa
piacevole opportunità d’incontro.
Grazie anche ai nostri Soci intervenuti e
auspichiamo che in occasione di futuri
“Pomeriggi Culturali” ci sia sempre più
interesse e soprattutto partecipazione !
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Partendo dall’alto, I soci presso la sala espositiva e
Pietro Fornari Presidente GAR con la Presidente AIA
S.Chierici - G. Carabelli e Luigi Zucchero
abbraccio ti fanno sentire come
se li avessi lasciati solo pochi
giorni prima ...
La magia di questi bellissimi incontri che superano le barriere di
lingue diverse, di storie diverse,
di esperienze di vita diverse ma
con nel cuore un’unica e grande
passione, è straordinaria!
Non pensavo di tornare da
questo convegno così arricchita di entusiasmo, di gioia, di
voglia di ..”riprendere il cammino”… per questo emozionante
viaggio fatto solo di acqua e
di colore …ma in compagnia di
tanti simpatici amici.
Già, perché da qualche anno le vicende della vita, a volte
tristi e a volte felici, ma tutte sempre molto impegnative, mi
avevano fatto un po’ allontanare dall’acquerello che è stato
per me tanto importante in passato …
Ecco allora la sorpresa di ritrovare l’allegria, l’affetto di tanti
amici conosciuti in passato e di altri nuovi con cui si è subito
“entrati in sintonia”… come il gruppetto dei polacchi con il
suo presidente Riccardo: due occhi azzurri pieni di entusiasmo ed un sorriso contagioso, con la voglia di condividere le
nuove, interessanti idee per il loro prossimo Convegno ( nel
2018 o addirittura nel 2017…), gli amici francesi che hanno
già pronto l’invito per il convegno che organizzeranno il
prossimo autunno 2016… e tutti i cari amici spagnoli conosciuti in quasi 20 anni di vita nell’A.I.A..
E poi l’emozione di essere proprio lì, a Llançà, nella piazzetta
dove il grande Lozano dipingeva allegro con ciò che aveva intorno a sé, sui tavolini del bar, davanti al Museo da lui stesso creato tanti anni prima (quale lungimiranza e passione per l’acquerello !!!) lasciando a bocca aperta tutti quelli che gli erano intorno,
rapiti dalla velocità e dalla maestria che dimostrava intingendo il
pennello ora in una tazzina di caffè, ora in un bicchiere di vino ...
Io quella volta non c’ero, avevo solo avuto la possibilità di
vedere un filmato fatto dagli amici italiani allora presenti, ma
J.Martinez Lozano, Workshop in Llança,
cena di gala con Anette Duncan
avevo comunque avuto la fortuna di conoscere il Maestro, in occasione del Convegno
organizzato dall’A.I.A. a Cannobio, nel 2000,
e di apprezzare così, oltre che il suo straordinario modo di dipingere, anche la sua
contagiosa allegria, la sua simpatia, la sua
capacità di trasmettere entusiasmo e gioia di
vivere ...” Hoi Pepe…, que noche !! “… era
solito esclamare divertito al mattino.
Ricordo che in quei giorni era sempre accompagnato da un suo amico inseparabile
amico pittore (ed allora ancora allievo) Rafael
Borràs e dal suo timido nipote sedicenne.
Ora quel suo nipote, diventato uomo, è l’attuale Presidente del “Museo de la Acuarela
(primo Museo del genere, fondato dal nonno
nel 1989) aprendo con un breve discorso,
l’inaugurazione dell’interessante Mostra Internazionale, a lui sono seguiti anche brevi interventi di saluto del Presidente dell’Associazione Catalana, del Sindaco di Llanca e della
Coordinatrice dell’ECWS, la nostra Cristina
Bracaloni.
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Notizie
dall’ECWS
di Cristina Bracaloni
Coordinatrice ECWS
Si è svolto a Llanca (Catalogna) il
18 Simposio dell’ECWS organizzato
dall’associazione Catalana AAC.
L’evento ha coinciso che le celebrazioni dei 150
anni dell’associazione, un traguardo considerevole
considerate le traversie che ogni associazione incontra
nel suo percorso ma che ci trasmette un messaggio
importante: la determinazione a restare uniti.
In senso orario: Luigi Onofri, Emanuela Albertella, Cristina De Maria,
Anna Castiglioni, Emmanuele Cammarano, Piera Frasson.
La A.A.C. (Associazione Catalana) festeggiava in questa
occasione anche l’anniversario dei 150 anni della sua fondazione ed il suo dinamico e coinvolgente presidente Josè
Espinosa ha saputo organizzare una settimana ricca sia di
interessanti workshop, sia di visite guidate a Barcellona, a
Cadaquès e a Figueras, dando l’opportunità di poter visitare
luoghi di particolare interesse culturale: il museo Picasso, la
Sagrada Familia, la casa di Dalì ed il suo Museo.
Particolarmente interessanti e inusuali sono stati alcuni
workshop in notturna, dove soprattutto la grande creatività
spagnola ha saputo attingere risorse con colori e spunti
originali, e se si pensa poi che a ciò si è voluto associare ”in
simultanea” un’ottima degustazione di vini locali, potete ben
immaginare il successo delle proposte…..
I “seminari” organizzati durante le giornate sono stati tenuti
da Maestri prestigiosi : Rosa Permanyer, Joan Coch, Jordà
Vitò e Anet Duncan, le dimostrazioni invece hanno avuto
come protagonisti altri pittori di grande livello artistico : Pedro
Orozco e Pinzells Escoda , ciò ha dato, a chi ha voluto partecipare, oltre che a un grande divertimento, la possibilità di
arricchire e perfezionare il proprio personale livello tecnico.
Particolarmente interessanti sono state inoltre le performance
“tridimensionali” ideate dalla pittrice spagnola Teresa Jordà Vitò.
E per finire in bellezza … una particolarissima “cena di gala“… dove l’invito a presentarsi rigorosamente vestiti di bianco (…” como el papel…“, cioè come il bianco della carta per
acquerello...), si è rivelata una originale e simpatica serata
che ha oltretutto soddisfatto anche i palati più esigenti per il
ricco succedersi di piatti tipici e vini prelibati.
Unica nota non del tutto positiva, la presenza di pochi giovani
artisti, cosa che si può giustificare con molteplici cause, ma
che comunque resta a mio avviso un argomento di riflessione e di approfondimento per tutti; anche la presenza dello
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sparuto gruppo di italiani, è stata per me una
piccola delusione, perché mi sarei aspettata,
come di solito succede in queste occasioni,
un numero maggiore di presenze italiane:
perdere occasioni come queste è veramente
un peccato, in tutti i sensi...
Comunque il nostro piccolo gruppo, composto da otto italiani, dalla nostra Vice-Presidente Cristina Bracaloni, dal suo simpatico
marito Arturo, dalle nostre allegre socie di
Alessandria: Mariangela Fonzega, Maria Teresa Bortotto, Coletta Cascione e da Carla,
una loro amica, più la sottoscritta con mio
marito Paolo, ha fatto la sua bella figura sia
di presenza, che di contenuti...
Cosa è rimasto alla fine? Senz’altro un po’
di tristezza per il termine di queste belle ed
intense giornate, con i suoi splendidi paesaggi ricchi di scorci suggestivi con un mare
stupendo, ma anche da una grande gioia
per aver vissuto una vera e propria “ full immersion” nella passione che ci accomuna,
facendo riaffiorare in me, una nuova e più fresca voglia di impegno e di stimolo che vorrei
trasferire a chi leggerà queste mie righe...
Da ultimo, un consiglio a tutti i Soci Italiani,
quello di partecipare sempre più numerosi
alle future occasioni di incontri (internazionali,
nazionali o di paese...) che, come quest’ ultimo convegno, si rivelano preziose occasioni
di arricchimento tecnico, culturale ed umano,
facendoli inoltre trasformare in vere e proprie
“feste dell’acquerello”.
La mostra è stata allestita nel Museo dell’Acquerello
J. Martinez Lozano, grande artista ed ex Presidente
dell’associazione, emozionante visitarlo.
Il Simposio e’ stato coinvolgente ed ha raggiunto appieno il suo scopo: riunire e far socializzare persone
accomunate dallo stesso interesse, far conoscere la
cultura del paese ospitante.
Tutto e’ stato perfetto, spontaneo e arricchente. Unico
neo, dal mio punto di vista, la scarsa partecipazione dei
soci AIA inclusi i soci selezionati ad esporre con l’eccezione di Emanuela Albertella e delle socie alessandrine
(sempre presenti!) menzionate nell’articolo precedente.
Un ringraziamento doveroso va alla squadra dell’AAC
composta da Eduardo Lozano, nipote di Lozano e direttore del Museo, Jose’ A. Espinosa, Presidente dell’
AAC, Anet Duncan, Rosa Permanyer, Cinta Agell, Joan
Audi Codina e Candace Coughlin Maine.
Il prossimo appuntamento è ad Avignone dove l’associazione francese SFA organizza il simposio dal 16 al
20 novembre 2016, la mostra sara’ allestita presso il
bellissimo Chiostro di St Louis. Avignone e’ nel cuore
della Provenza, e’ ricca di storia e di cultura e ospita il
Palazzo dei Papi: il mio augurio è di vedervi numerosi.
Parlano di noi
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