Saluto al Santo Padre Francesco

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Saluto al Santo Padre Francesco
Roma – Sala Nervi 9 dicembre 2016 - Saluto al Santo Padre Francesco
Santo Padre, Le dico grazie per questo nostro incontro, per averci accolto in questi
giorni di Avvento, per il dono e la consegna dell’albero di Natale che viene dalla
nostra terra trentina e che ora si erge in piazza San Pietro, accanto al presepe.
Siamo lieti che il Governatorato dello Stato della Città del Vaticano abbia accolto
ancora una volta l’omaggio di una comunità delle nostre valli.
Conosciamo l’albero come simbolo straordinario di vita, antico e trasversale alle
culture. Dal Giardino dell’Eden a quello del Golgota esso ospita l’Amore di Dio.
Il Bambino di Betlemme ci rivela una nuova onnipotenza, figlia dell’abbassarsi, del
farsi piccolo, del regalare spazio.
La mangiatoia ci consegna con meraviglia un Dio nuovo, un Dio che si contrae
perché l’uomo possa trovare spazio. Un Dio che senza imbarazzo entra nel mondo
dalla porta di servizio, abita nel nascondimento la vita degli uomini, si fa compagno
di chi è affaticato, di chi non ha più nome né dignità. E’ questo Dio che sale sul legno
della croce e lo trasforma in Albero della Vita. Questo Dio dona agli uomini la
possibilità di percorrere la stessa strada, di diventare, nel silenzio del dono e del
servizio, luce e calore per le donne e gli uomini del nostro tempo.
Con gioia vogliamo assieme a Lei Santo Padre contemplare nel grande albero che le
doniamo la bellezza del percorso di vita che Gesù di Nazareth ci offre.
L’albero invita a vigilare e custodire - come Lei ha richiamato nell’Enciclica Laudato
si’ - quello stupendo dono che Dio ci ha fatto con tante bellezze naturali, patrimonio
della nostra terra.
A nome della Chiesa e della comunità trentina, le dico nuovamente: “grazie”!
+ Arcivescovo Lauro