Altiero Spinelli

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Altiero Spinelli
Commissione di Formazione alla politica 2013/14
I padri fondatori dell’Europa
ALTIERO SPINELLI
A cura di Giuseppe Rizzo
La Vita
Aliero Spinelli nasce a Roma il 31 Agosto 1907. Trascorre i primi anni della sua vita in Sud
America con la famiglia, dove il padre Carlo è vice console del Regno d’Italia. Nel 1912
rientra a Roma e qui frequenta le elementari, medie, Liceo ginnasio statale. Negli ultimi
anni di scuola inizia ad occuparsi di politica, condizionato dalle idee socialiste del padre.
Tuttavia, dopo la fondazione del partito comunista, Spinelli decise di militare in questo
partito, divenendo rapidamente segretario interregionale della gioventù comunista. Nel
1924 si iscrive alla Facoltà di Giurisprudenza di Roma “La Sapienza" e partecipa alla lotta
clandestina contro il fascismo. Nel 1927 fu arrestato a Milano e tradotto a Roma per
essere processato. Viene condannato a 16 anni e 8 mesi per cospirazione contro i poteri
dello Stato. Trascorre un anno a “Regina Coeli” e viene poi trasferito a Lucca, dove resterà
per tre anni, quindi a Viterbo e Civitavecchia.
Spinelli approfitta del periodo di prigionia per dedicarsi allo studio delle lingue, delle
scienze ma soprattutto storia e filosofia, giungendo a maturare, meditando sulle opere di
Hegel e Kant, un sostanziale distacco dalle tesi dogmatiche del partito comunista di allora
e nel 1934 viene espulso dal partito comunista.
Avendo beneficiato di due amnistie in occasione dell’anniversario della Marcia su Roma e
in occasione di un matrimonio in casa Savoia, Spinelli, anziché essere liberato, subisce
un’ulteriore condanna a cinque anni di confino, in quanto considerato uno dei capi
riconosciuti del partito comunista. Quindi viene tradotto prima a Ponza e poi
definitivamente sull’isola di Ventotene.
Durante gli anni del confino Spinelli fa gli incontri più importanti della sua vita: conosce
Eugenio Colorni, Ernesto Rossi e Ursula Hirshmann (che diverrà sua moglie)
Sull’isola di Ventotene, nella primavera del 1941, redige insieme ad Ernesto Rossi il
“Manifesto per un Europa libera e Unita”, noto come il “Manifesto di Ventotene”, il
documento fondamentale del federalismo europeo.
Caduto il fascismo viene liberato il 19 Agosto 1943 e dopo dieci giorni fonda a Milano,
insieme a Ernesto Rossi, il Movimento Federalista Europeo, di cui sarà segretario fino al
1962.
Dopo la nascita del movimento Spinelli viaggia per l’Europa al fine di porre le basi per
l’internazionalizzazione del Movimento.
Rientrato in Italia prende parte alla Resistenza dalla fine del ’44 al gennaio del 1945, nelle
formazioni del partito d’Azione. Finita la guerra, l’azione di Spinelli e del Movimento
federalista Europeo risultò determinante nell’azione del governo di Alcide De Gasperi per
la creazione della CED (Comunità europea di Difesa) e per l’elaborazione da parte
dell’Assemblea allargata della C.E.C.A., dello statuto della Comunità Politica Europea. Ma
il progetto non andò in porto. Dopo aver abbandonato il Movimento federalista nel 1962,
nel 1970 viene nominato membro della Commissione esecutiva della C.E.E., che tenta di
trasformare nel vero motore politico del processo di integrazione europea.
Eletto Deputato al parlamento Italiano nel giugno 1976, come indipendente nelle liste del
PCI e nello stesso anno viene nominato al Parlamento Europeo.
Nel 1979 viene riconfermato sia il mandato al Parlamento Italiano, sia quello al Parlamento
Europeo (per la prima volta eletto a suffragio Universale diretto). Al Parlamento Europeo fu
promotore di un progetto di riforma Istituzionale che portò alla formulazione di un Trattato
dell’Unione Europea da lui elaborato e approvato a larghissima maggioranza dal
Parlamento Europeo nel 1984.
Muore a Roma il 23 Maggio 1986
Pensiero sull’Europa
Altiero Spinelli figura tra i padri fondatori dell’Unione Europea,per il suo pensiero
lungimirante e per la vasta cultura che mise al servizio di questa idea. Sicuramente l’idea
di un’Europa unita non era nuova: vi erano state diverse correnti federaliste già nella
seconda metà del 700 (Kant, Hegel, Cattaneo, Proudhon, Mazzini): idee che trovarono
difficoltà nella realizzazione concreta. Spinelli, invece, cercò di disegnare, insieme con i
compagni di prigionia Ernesto Rossi ed Eugenio Colorni una costruzione possibile;
Vivendo le sciagure dei due conflitti mondiali, che secondo Spinelli erano l’epilogo di
antagonismi fra Stati nazionali e di conflittualità di carattere politico ed economico, egli era
convinto che un’ Europa unita sarebbe stata possibile solo se si fosse messo un limite alle
sovranità nazionali e soltanto se si fosse trovato il modo di mettere insieme delle
sovranità, delle funzioni e dei poteri per esercitarli a livello sovranazionale si sarebbero
potute superare le contraddizioni e gli orrori del passato. Ed è proprio questo che Altiero
Spinelli scrive nel “Manifesto per un’Europa libera e unita” nella primavera del 1941. Con
la caduta del fascismo Spinelli fonda insieme a Ernesto Rossi il “M.F.E. - Movimento
Federalista Europeo,” di cui fu segretario fino al 1962. “ iL’esercizio fondamentale del MFE
era quello di mobilitare le forze politiche e i movimenti federalisti degli altri Paesi europei
per realizzare l’unificazione appoggiandosi sulle forze popolari”.1
Nonostante i risultati ottenuti, ossia l’adesione di altri Paesi europei alle tesi del Manifesto,
Spinelli si rese conto che non era possibile realizzare il progetto di cui aveva scritto in
quell’opera. L’azione doveva partire per un’altra direzione.
Con la fine del secondo conflitto mondiale, avviandosi le prime trattative per un processo
di integrazione Europea, Spinelli riteneva necessaria la composizione di un’Assemblea
costituente Europea con il compito di deliberare il testo della Costituzione Federale
Europea; ma anche questa idea appariva utopistica, in quanto il processo di integrazione
andava in tutt’altra direzione, ossia un’integrazione economica dell’Europa occidentale che
portò successivamente alla nascita della C.E.C.A (1952) e alla Cee ( 1957).
Nonostante la delusione per gli insuccessi ottenuti continuò con ostinazione e
determinazione a perseguire il suo obiettivo principale: Costituzione Federale europea.
Nel 1970 viene nominato membro della Commissione CEE. Divenuto membro della
commissione esecutiva, pensava che la commissione potesse avere un ruolo
determinante per accelerare il processo dell’integrazione europea. Il suo scopo principale
rimaneva l’attribuzione di un ruolo costituente del Parlamento europeo, connesso con la
sua elezione diretta.
Avendo constatato che la Commissione non poteva assumere un ruolo di guida per la
Federazione Europea, pensava che il Parlamento Europeo fosse stato in grado di
assumerlo e nel 1976 viene nominato membro del Parlamento Europeo. Nel 1979 fu eletto
al Parlamento Europeo (le cui elezioni furono le prime a suffragio universale diretto) e
l’evento fu considerato dai federalisti come preannuncio di un processo che avrebbe
portato all’unione politica.
Agli inizi degli anni ‘80 si avvertì l’esigenza di avviare riforme istituzionali in seno alla
Comunità a causa dell’arresto del processo di integrazione e della crescente
burocratizzazione della comunità e Spinelli fu incaricato di presiedere la commissione di
1
A.Molnar, “ Federalismo Europeo di Altiero Spinelli”.
elaborare una riforma istituzionale della comunità, che produrrà il Trattato dell’Unione
Europea. Il trattato rafforzava i poteri del Parlamento in materia legislativa e finanziaria e
subordinava ad esso la Commissione Europea. Nel suo discorso al Parlamento europeo, a
seguito dell’approvazione, Spinelli disse: “Giunto alla fine di un capitolo e all’inizio di un
nuovo capitolo che probabilmente sarà portato a termine da altri, e riflettendo sul lavoro
che ho cercato di fare qui, devo dire che, se le idee contenute in questo testo e nella
risoluzione non fossero esistite nella mente di una grande maggioranza di questo
Parlamento, non sarei riuscito a mettervele. Mi sono limitato a esercitare, come Socrate,
l’arte della maieutica. Sono stato l’ostretica che ha aiutato il Parlamento a dare alla luce
questo bambino. Adesso bisogna farlo vivere.”
Bibliografia
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