COMPIANTO DEI MENDICANTI ARABI DELLA CASBA E DELLA

Transcript

COMPIANTO DEI MENDICANTI ARABI DELLA CASBA E DELLA
COMPIANTO DEI MENDICANTI ARABI DELLA CASBA
E DELLA PICCOLA YASMINA UCCISA DAL PADRE
Reading dal poema di Ismaël Aït Djafer
Gianluca Paciucci voce recitante
Adriana Giacchetti voce recitante percussioni canto
GIOVEDÌ 13 GIUGNO 2013 ORE 18.30
Casa del Popolo “Antonio Gramsci”
Via Ponziana 14 – 1° piano ­ Trieste
Ingresso libero
Il Compianto dei mendicanti arabi della casba e della piccola Yasmina uccisa dal padre, scritto nel 1951 dal poeta algerino Ismaël Aït Djafer e tradotto per la prima volta in italiano da Dominique Gianviti e Gianluca Paciucci, parte da un fatto di cronaca: dal dramma quotidiano, e quasi banale, d’una bambina assassinata dal padre, e lancia un veemente atto di accusa contro il colonialismo, la povertà, la fame, la prevaricazione. Voci recitanti, canto e percussioni si intrecciano per dare fisicità al lungo grido di dolore del poeta.
Un lungo grido di dolore che ben si presta alla lettura condivisa. Poesia ad alta voce, seguendo Franco Fortini, e presenza della voce, come scrisse Paul Zumthor, per dare alla scrittura corpi che esplorino quanto vive oltre i confini della pagina e vengano da questa esplorati, e dai corpi del pubblico. Versi e canti come varchi per quando “la verità abbandonerà il campo dei vincitori” (Simone Weil).
Adriana Giacchetti – quindici anni di attività professionale nel terzo settore (psichiatria, disabilità minori, servizi pari opportunità). Attività in ambito teatrale: collaborazioni con Velemir Teatro, Accademia della Follia, Fabbrica delle Bucce e l'attrice Roberta Biagiarelli (accompagnamento musicale); fondatrice di Luna e L'Altra Teatro, assieme all'attrice Francesca Varsori. Attività in ambito musicale: percussionista nella formazione musicale “Gres unidos do berimbau” (poliritmia afrobrasiliana); cantante e percussionista nella Maxmaber Orkestar (musica klezmer e balcanica); lezioni/concerto di storia sociale italiana attraverso il canto popolare e sociale; cantante nella formazione “vocerìa” (canto sociale italiano).
Gianluca Paciucci – insegnante di Lettere dal 1985, ha lavorato e lavora come operatore culturale tra Rieti, Nizza e ora a Trieste. Dal 2002 al 2006 è stato responsabile dell’Ufficio cultura presso l’Ambasciata d’Italia a Sarajevo. In questa veste è stato tra i creatori degli “Incontri internazionali di Poesia” e ha curato una guida storico‐turistica della capitale bosniaca. Ha pubblicato tre volumi di poesie: “Fonte fosca” 1990, “Omissioni” 2004 e “Erose forze d’eros” 2009. È redattore del periodico Guerre&Pace, per cui ha curato monografici su “Il ritorno del sacro”, “Donne e guerre” e “Estreme destre in Europa”. Cantante nella formazione “vocerìa” (canto sociale italiano).
Ismaël Aït Djafer (Algeri, 1929 – Parigi, 1995) poeta e intellettuale algerino. Dopo il 1945 si distinse per articoli e interventi in numerose riviste, e si fece conoscere anche come caricaturista. Turbato da un grave fatto di cronaca, e dalla situazione sociale e politica algerina, scrisse e pubblicò grazie a una colletta il poema La Complainte des mendiants arabes de la Casbah et de la petite Yasmina tuée par son père (1951). L’opera fu ripubblicata nel 1954, in Francia, nella rivista diretta da Jean‐Paul Sartre “Les Temps modernes”, grazie all’impegno di Francis Jeanson e poi ebbe numerose riedizioni (la più recente presso le Editions Bouchène, Alger 1987 e Paris 2002, con la prefazione di Kateb Yacine) e traduzioni (tra cui quella di Jack Hirschman nel 2004). Prima dell’inizio dell’insurrezione del 1954, si era avvicinato all’Union Démocratique du Manifeste Algérien, movimento fondato nel 1946 da Ferhat Abbas. Tra il 1958 e il 1962, Aït Djafer visse in Germania e Svezia; rientrato in Algeria per lavorare nella pubblica amministrazione, nel 1965 dovette prendere la via dell’esilio dopo il colpo di Stato attuato da Houari Boumédiène. A Parigi visse gli ultimi trent’anni della sua vita. Oltre a La Complainte, Aït Djafer ha lasciato almeno due altre importanti opere: Cri [Grido], pubblicata nel 1995‐’96 nel n° 10 della rivista Passerelles, e Poèmes écrits en prison non méritée [Poesie scritte in una prigione immeritata], scoperta da Mohammed Aït Djafer, fratello del poeta, e pubblicata nel 1998 presso le Editions Rafael de Surtis. Queste due opere, come La Complainte, sono vigorosi pamphlet di rivolta contro la fame, la tortura e l’ingiustizia.