Corso di Sahaja Yoga - Sahaja Yoga ad Ostia www.sahajayogaostia.it

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Primo Corso
di
Sahaja Yoga
Prima Parte
SAHAJA YOGA
Lezione I
Chi è Shri Mataji - “Una scoperta senza precedenti” - Informazioni generali
Come alzarsi la Kundalini e darsi un Bandhan - Come equilibrare i canali
SHRI MATAJI NIRMALA DEVI
(Fondatrice e Sat Guru di Sahaja Yoga)
Shri Mataji Nirmala Devi è nata a mezzogiorno del 21 marzo 1923 a Chindwara, nel centro
dell'India, che discende direttamente dalla dinastia Shalivahan, e che in passato a lungo regnò
nello stato indiano del Maharastra. Vedendo la bellezza di questa bambina che era nata con una
luminosità senza macchia, i genitori la chiamarono Nirmala, che significa “immacolata”. Più
tardi divenne nota ai più con il nome di Shri Mataji Nirmala Devi, la venerata Madre, nata con la
completa Realizzazione del Sé, con la comprensione fin dalla più tenera età del proprio dono, e
con l’impegno di metterlo a disposizione di tutta l'umanità.
Sua madre Cornelia fu la prima donna in India a ricevere una Laurea Summa cum Laude in
Matematica. Suo padre, Shri Prasad Rao Salve, era un avvocato di successo, aveva conoscenza
di molte lingue e tra le altre cose tradusse il Corano in hindi. Insieme alla sua famiglia è stato
molto attivo nella lotta per la liberazione dell'India, e più tardi divenne membro del Central
Legislative Assembly. Vicino al Mahatma Gandhi, fu un membro dell'Assemblea costituente
dell'India e contribuì a scrivere la prima costituzione dell'India libera, avendo poi una brillante
carriera politica.
Shri Mataji fin dalla più giovane età, essendo già consapevole dei Suoi particolari poteri, ha
avuto una grande influenza spirituale sulle persone intorno a Lei. Da bambina trascorse molto
tempo nell’ashram di Gandhi. Qui il Mahatma ebbe occasione di riconoscere la sua innata
saggezza, e la consultava spesso in materia spirituale. Gandhi comprese infatti la saggezza di
questa bambina che era solito chiamare “la sua Nepali", a causa dei tratti Nepalesi del suo viso.
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La partecipazione di Shri Mataji alla lotta per la libertà fu notevole. Fu molto coraggiosa e svolse
un ruolo audace come leader giovanile. Come membro del "Movimento di liberazione dell'India"
annunciato da Gandhi nel 1942, fu persino arrestata e imprigionata con altri combattenti a causa
della sua forte partecipazione attiva. Fu infine anche espulsa dall'università. Nel 1947 si è
spostata con C.P. Srivastava, membro del Dipartimento Amministrativo Indiano, il quale sarebbe
poi diventato segretario del grande statista e primo ministro indiano Lal Bahadur Shastri. Shastri
stesso fu un modello ideale di primo ministro nella storia politica dell'India. Nel 1961 Shri
Mataji fondò in India la "Società della Gioventù per i Film", il cui scopo era quello di favorire e
propagare spettacoli sani e significativi con l'obiettivo di infondere valori nazionali, sociali e
morali nella gioventù attraverso l'intrattenimento, in particolare attraverso il potente mezzo che
sono i film. Ha anche fatto parte della commissione indiana di censura sui film.
Shri Mataji nacque con una comprensione completa del sistema nervoso umano e delle relative
corrispondenze energetiche. Per conoscere il vocabolario scientifico associato a questi soggetti,
ha studiato medicina e psicologia al Christian Medical College di Lahore.
Madre di due figlie, nonna di quattro nipoti, sostenne silenziosamente suo marito quando fu
eletto, per quattro volte consecutive, Segretario Generale dell'Organizzazione Marittima
Internazionale delle Nazioni Unite (IMO). Sir C.P. Srivastava ha ricevuto onorificenze da quasi
tutte le nazioni, compresa quella di Cavaliere della Regina d'Inghilterra (è stato il primo indiano
a ricevere tale onore dopo l'Indipendenza dell'India), ottenuta poco prima di andare in pensione.
Pur essendo consapevole della propria coscienza spirituale non sapeva però come presentarla alla
gente di questi tempi moderni. Era anche consapevole dei problemi che avevano incontrato le
personalità spirituali venute precedentemente su questa terra come Gesù, Maometto, Buddha ed
altre, specialmente nel comunicare la Verità direttamente alla gente. Mentre ponderava sui
multiformi problemi degli esseri umani, il 5 maggio 1970, su una spiaggia solitaria di Nargol
(circa 150 chilometri da Mumbai) una particolare esperienza spirituale divina ha riempito il Suo
essere. Ha così scoperto lo storico processo della Realizzazione del Sè di massa, grazie al quale
migliaia di persone hanno potuto ottenere il collegamento del proprio Spirito allo Spirito
Onnipervadente, e la relativa trasformazione interiore. Sahaja (spontaneo) Yoga (unione con il
Sé Universale) era nato.
Dopo aver constatato in prima persona come i "guru" commerciali traviavano e imbrogliavano i
veri ricercatori sulla strada della Spiritualità, ha deciso di iniziare il suo vero lavoro, che consiste
nell'insegnamento del semplice metodo per ottenere una vera pace interiore attraverso il risveglio
dell'energia spirituale che gli Hindu chiamano Kundalini, i musulmani Ruh, e che è descritto nella
Bibbia come Spirito Santo. Lo provò in primo luogo sulla gente vicino a lei, e notò la loro
trasformazione a livello fisico, mentale e spirituale. Scoprì che soltanto questo processo era la
soluzione potenziale per tutti i problemi umani e quindi decise di diffonderlo a livello di massa.
Investì il proprio tempo ed il proprio denaro per comunicare con la gente e fornire loro la chiave
del proprio potere spirituale. Quei pochi che iniziarono a percepire questo potere spirituale
(all’inizio erano solo 12), rimasero completamente sorpresi dal suo funzionamento. Una brezza
fresca fluiva sopra il loro intero corpo, particolarmente sui palmi delle mani e in cima alla testa
(intorno alla zona dell'osso della fontanella). Sebbene discutessero fra loro in modo controverso,
non potevano non credere alla propria esperienza. Seguendo le istruzioni di Shri Mataji provarono
a dare questo potere ad altri, e ciò diede loro la fede che questa era la vera esperienza spirituale
profetizzata in ogni religione.
Cominciando così con una manciata di persone in India, ed in seguito in Inghilterra
(successivamente alla nomina di suo marito alla sede centrale dell'IMO a Londra), ha lavorato
instancabilmente per diffondere questa nuova scoperta, viaggiando senza sosta in tutto il mondo,
quasi esclusivamente a proprie spese. Si è preoccupata personalmente di ciascuna delle persone
che si sono rivolte a lei per cercare una reale pace interiore. "Come una candela può accenderne
un'altra, una persona può passare questo risveglio ad un'altra".
E' in questo modo che l'insegnamento di Sahaja Yoga si è sparso in quasi tutte le nazioni del
globo. Nella sua patria, Shri Mataji viene acclamata come la più grande Santa indiana vivente,
nonchè come Incarnazione Divina. In Russia, Sahaja Yoga è stato accettato dal governo centrale,
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e le è stato assegnato il proprio rango. Shri Mataji infatti è stata eletta Membro Onorario
dell'Accademia Petrovskaya di Scienza ed Arte a S. Pietroburgo. In Romania le è stata accordata
nel 1995 una Laurea ad Honorem in Scienze Cognitive dall'Università Ecologica di Bucarest.
L'Ecoforum per la Pace, un'organizzazione bulgara riconosciuta dall'ONU, le ha accordato una
medaglia d'oro per i suoi contributi alla pace mondiale. Nel 1986 è stata eletta "Personalità
dell'anno" dalla stampa italiana. Per il Suo contributo alla pace e all'evoluzione spirituale
dell'uomo, Shri Mataji ha ottenuto riconoscimenti nei principali paesi del mondo.
Successi e riconoscimenti internazionali
Come ospite ufficiale della ex Unione Sovietica, ha permesso a più di 100.000 persone di
ottenere la Realizzazione del Sè. Ha parlato per molti anni a platee di 10.000 - 20.000 persone
nelle nazioni dell'ex Europa dell'Est ed ha riempito anno dopo anno la Royal Albert Hall a
Londra con le sue conferenze su Sahaja Yoga. Shri Mataji ha tenuto migliaia di conferenze,
moltissime interviste televisive e radiofoniche, ed è stata oggetto di centinaia di articoli da parte
della stampa mondiale. Ella è la fondatrice e unico leader di Sahaja Yoga o "Vishwa Nirmala
Dharma", un'organizzazione senza scopo di lucro presente in molti paesi del mondo.
Shri Mataji è stata riconosciuta da parecchie prestigiose istituzioni nel mondo per il suo lavoro
altruista e per gli straordinari risultati dei suoi insegnamenti spirituali. Nel 1994, il sindaco di
San Paolo ha accolto Shri Mataji all'aeroporto, presentandole le chiavi della città e ha patrocinato
tutti i suoi programmi. Nel 1995 il governo indiano ha prodotto una serie televisiva su Shri
Mataji della durata di un'ora per puntata, trasmessa sulle reti nazionali in prima serata. Durante lo
stesso anno, Shri Mataji è stata ospite ufficiale del governo cinese invitata a parlare al Congresso
Internazionale delle Donne a Pechino, dove ha dato un'impressione tale per cui è stata invitata a
ritornare dal governo cinese. È stata riconosciuta e accolta dai sindaci di parecchie città in
America del Nord (Yonkers, NY, 1994 e 1996, Los Angeles, 1993 e 1994, Colombia britannica,
1994, Cincinnati 1992, Filadelfia 1993, Berkeley, 1997). È stata oggetto di una proclamazione
del congresso degli Stati Uniti nel 1997 verbalizzata sui registri congressuali.
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Altri riconoscimenti
Medaglia delle Nazioni Unite per la Pace .
Una delle 12 persone al mondo elette come membro onorario dell'Accademia delle Arti e delle
Scienze di S. Pietroburgo .
Attribuzione a Roma del Premio Internazionale per la Pace "La Plejade" (Montecitorio, 2
maggio 1996) .
Saluto onorifico del Congresso americano (giugno 2000) .
Consegna delle chiavi della città di Brasilia .
Attestati vari da parte dei Sindaci di Vancouver e Toronto, di Sydney e Newcastle (Australia) .
Candidata due volte al “Premio Nobel per la Pace” .
Organizzazioni non governative fondate da Shri Mataji Nirmala Devi
Nella sua estrema compassione e preoccupazione di alleviare le sofferenze umane, Shri Mataji
ha fondato un buon numero di ONG (organizzazioni non governative) per risolvere i problemi
più immediati del mondo negli ultimi 25 anni. Alcune tra queste:
1. Un ospedale internazionale a Mumbai (Bombay) per dare la possibilità ai pazienti di tutto
il mondo di curarsi con i metodi di Sahaja Yoga. Questo ospedale sta fornendo buoni
risultati nel trattamento di un certo numero di malattie incurabili come cancro, epilessia,
ecc.
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2. Un centro internazionale di ricerca sul cancro a Mumbai per studiare gli effetti dei metodi
Sahaja Yoga nel trattamento di varie malattie, comprese le malattie psicosomatiche.
3. Una scuola internazionale di musica a Nagpur per promuovere musica classica.
4. Una casa di carità per i poveri a Delhi, per fornire riparo alla gente indigente e senza casa
e per aiutarli con il processo di Sahaja Yoga a trasformarsi in individui migliori.
Conclusione
Shri Mataji Nirmala Devi ha dedicato la sua vita ad innescare l'ascesa spirituale dell'umanità
attraverso la Realizzazione del Sè, sostenendo il ruolo della donna nello sviluppo spirituale, e
spingendo l'umanità a correggere gli odierni dilemmi morali. La visione di Gandhi è in via di
compimento grazie a questa grande donna, venerata come compassionevole Madre Divina dai
suoi seguaci, come "Messaggero di pace" dall'Ayatollah Rouhani, come un Avatar dell'era
moderna da Claes Nobel, (nipote di Albert Nobel e il creatore della fondazione Nobel)
Presidente dell’associazione internazionale “Terra Unita”. Shri Mataji ha giocato un
fondamentale ruolo nell’evoluzione contemporanea dell’essere umano. E’stata però innanzi tutto
una Madre (in sanscrito “Mata”), e come tale ha manifestato ai suoi figli il Potere dell’Amore
Divino, che non potendo avere prezzo, può soltanto essere donato.
Il 23 Febbraio 2011, Shri Mataji ha lasciato il suo corpo fisico, dopo più di 40 anni di ininterrotto
lavoro sui suoi figli seguaci, e sull’essere umano più in generale.
UNA SCOPERTA SENZA PRECEDENTI
di Shri Mataji Nirmala Devi - estratto
L'uomo, nella sua ricerca di gioia e di felicità, fugge dal proprio Essere, dal proprio Sè, che è la
vera fonte di ogni gioia. Si considera molto brutto e noioso perché non è in grado di stabilire un
rapporto intimo col proprio Essere. L'uomo cerca la gioia nel denaro, nelle proprietà materiali,
nel potere, nell'amore egoista ed infine nella religione, che ugualmente lo attira al di fuori di se.
Il problema è: che cosa si deve fare per interiorizzare la propria attenzione?
Questo Essere interiore che è la nostra consapevolezza è energia (io la chiamo Energia
dell'Amore Divino). Sia l'evoluzione che la manifestazione dell'energia materiale sono guidate
dalla suprema energia dell'Amore Divino. Non sappiamo quanto questa energia sia potente ed
intelligente. Il lavoro silenzioso della consapevolezza è cosi automatico, minuzioso, dinamico ed
esteso, che si finisce per considerarlo come qualcosa di assolutamente naturale. L’iniziale
manifestazione di questa energia consiste in vibrazioni silenziose, che pulsano e che dopo la
Realizzazione possiamo percepire dentro di noi. Abitualmente, dal momento che non riusciamo a
fissare la nostra attenzione su qualcosa di astratto, la nostra mente vaga nel mondo delle forme
esteriori. Ora però c'è un metodo per attingere al potere Divino. Si chiama Sahaja Yoga.
Desidero dire, fin dall'inizio, che la pratica di Sahaja Yoga è molto semplice, benché‚ il
meccanismo all'interno dell’uomo risulti alquanto complesso. Faccio un esempio: se volete
guardare la televisione non avete difficoltà; è complicato invece dare una spiegazione tecnica del
suo funzionamento. Cercherò di esporre tutto nel modo più semplice, ma devo premettere che se
volete conoscere il meccanismo nei dettagli, la cosa si complica non poco. Il modo migliore di
godersi la televisione è prima di tutto quello di accenderla. Poi si potrà apprendere il suo
funzionamento. Io sono una madre e come tale potrei dire di avervi preparato il cibo. Perché‚
dunque vi preoccupate di come è stato preparato? Se avete fame, mangiate. Se non ne avete e la
vostra è solo curiosità, che posso farci io? Non posso ne forzarvi, ne farvi venire l'appetito
parlando o facendo dei discorsi. Dipende solo da voi e dalla vostra saggezza di riuscire a
desiderare il vostro Essere Interiore.
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"Sahaja" (Saha-ja) significa innato. Tutto ciò che è innato si manifesta senza sforzo alcuno. Per
questo "Sahaja Yoga" è il nome dato al mio metodo, che è facile e spontaneo e che non richiede
ne sforzi ne tensione. E' proprio della Natura (fonte di vita, Spirito vitale o il Divino).
Per capire la vita prendiamo il caso di un essere vivente: la germinazione di un seme, ad
esempio. Il seme cresce da solo fino a diventare un albero, che fiorisce e che da frutti. Nessuno
sforzo umano può cambiare il processo di crescita di un seme in albero. Nello stesso modo,
senza sforzo, avviene il processo di crescita della nostra consapevolezza.
Quando il feto di un bambino è di due - tre mesi, il fascio di raggi della coscienza, emessi
dall'onnipresente Amore Divino, passa attraverso il suo cervello e lo illumina. Avendo il cervello
la forma di un prisma, il fascio si rifrange e si divide in quattro canali che corrispondono alle
quattro parti del sistema nervoso e che sono:
1)
sistema nervoso parasimpatico
2)
sistema nervoso simpatico di destra
3)
sistema nervoso simpatico di sinistra
4)
sistema nervoso centrale (il nostro tramite conoscitivo col mondo oggettivo di cui però,
in questo contesto, non parlerò).
1) Sistema nervoso parasimpatico
Il fascio di raggi che cade sull’osso della fontanella (la sommità del capo detta "Talu") lo penetra
nel centro, passando poi direttamente nel midollo allungato attraverso un canale chiamato
'Sushumna'. Questa energia, dopo aver lasciato una traccia sottilissima e filiforme nel midollo
allungato, si arresta, avvolta per tre volte è mezzo su se stessa, nell'osso triangolare, situato alla
base della colonna vertebrale (Muladhar). Questa energia si chiama 'Kundalini'.
L'energia filiforme passa prima dal centro del cervello (Sahasrar Brahmarandhra) e s'irradia poi
negli altri sei centri che si trovano sul suo cammino. La manifestazione di questa energia nella
Sushumna (il canale della colonna vertebrale) è chiamata sistema nervoso parasimpatico ed i
'Chakras' sono messi in evidenza da plessi all'esterno della colonna vertebrale. E' sorprendente
scoprire che il numero dei plessi e dei subplessi corrisponde esattamente al numero dei chakras.
Questo sistema nervoso è pressoché‚ sconosciuto alla medicina. Viene chiamato sistema nervoso
autonomo, sistema cioè che funziona da solo, spontaneamente. Se per esempio vogliamo
aumentare il numero dei battiti cardiaci, siamo in grado di farlo imponendo al cuore uno sforzo
(attività del sistema nervoso simpatico), ma non possiamo ridurre i battiti cardiaci (attività del
sistema nervoso parasimpatico). Il sistema nervoso è come una pompa di benzina che ci riempie
dell'Amore Divino. Non appena però un bambino nasce e gli viene tagliato il cordone
ombelicale, si viene a creare nel 'Sushumna' (il canale nel midollo spinale) una frattura, cosi
come fra i plessi solari ed il nervo vago del sistema nervoso parasimpatico. Nel pensiero indù
questo vuoto è detto 'Maya' (Bhav Sagar). In seguito, quando l'ego ed il super-ego si gonfiano
come dei palloni e coprono il nostro cervello, in cima al sistema nervoso simpatico di destra e di
sinistra, l’osso della fontanella si calcifica. Viene cosi completamente stroncata la forza vitale ed
onnipresente dell'Amore Divino. Ecco che allora l'essere umano si sente come un'entità scissa e
finisce per essere governato dalla coscienza dell'ego (Aham). E' per questo motivo che l'uomo
non conosce l’Inconscio Universale. E' l'ego a dividerlo da Esso.
2 e 3) Sistema nervoso simpatico
Il sistema nervoso simpatico è stato creato per poter utilizzare questa energia vitale. E' formato
da due parti: una sul lato destro ed una sul lato sinistro. Questi due canali, che portano l'energia
nel midollo allungato, sono conosciuti rispettivamente come Ida e Pingala. Il sistema sul lato
destro fornisce l'energia alle attività della coscienza ( attività mentale, fisica, sforzi etc.), mentre
quello sul lato sinistro (in termini scientifici si dice che è allo stato potenziale) fornisce l'energia
alla parte emotiva della psiche.
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Informazioni generali
Da tempo immemorabile, gli esseri umani sono alla ricerca della Verità, del Divino, della Natura e
di tutto ciò che può dare la comprensione dell’origine, della causa, dello scopo e della ragione
ultima della vita. La Conoscenza del Sé Universale e della sua Creazione, la Consapevolezza
Cosmica, è stata la chiave della ricerca fin dai tempi più remoti. Sahaja Yoga è un antico sistema di
yoga, ed in effetti è un dono del Creatore all’umanità, e può essere definito una "Via Divina" per
l’evoluzione dell'essere umano stesso.
Shri Mataji ci dice a proposito: “SAHAJA significa “nato con”. YOGA significa unione con il
Potere Onnipervadente dell’Amore Divino. Questo della nostra ascesa in uno stato di
consapevolezza più elevato è un argomento sottile, assolutamente valido, che può essere
provato”.
In ogni essere umano la consapevolezza ha inizio con la percezione e la comprensione di tutti gli
avvenimenti esterni ed interni a livello del sistema nervoso. Lo Yoga può essere compreso come
unione della consapevolezza individuale con la Consapevolezza Universale.
Il cosiddetto SISTEMA SOTTILE, il nostro strumento, quale ci soffermeremo nella prossima
dispensa, comprende la Kundalini, sette Chakras e tre Nadis, o canali.
Kundalini significa spira, e si riferisce ad un’energia che risiede nell’osso sacro, avvolta in tre
spire e mezzo. Ecco un commento di Shri Mataji al riguardo:
“Come è detto nelle varie Scritture, c’è un Potere Onnipervadente dell’Amore Divino, chiamato
Paramchaitanya. E’ un potere sottile, che fa tutto il lavoro vivente, e che non può essere percepito a
livello della consapevolezza umana. Per connetterci a questa Energia, che pervade ogni atomo ed
ogni molecola, usiamo il Potere del Puro Desiderio, che risiede nell’osso sacro di ogni essere
umano, ed è chiamato Kundalini. Il fatto che i Greci abbiano dato a quest’osso il nome “Osso
Sacro”, significa che nell’antichità era conosciuto il Potere Sacro e Divino della Kundalini. Quando
essa si risveglia, anche in parte, l’essere umano è connesso al Paramchaitanya, il Potere
Onnipervadente”.
Le tre Nadis, sono descritte come segue da Shri Mataji:
“Tra i tre canali, quello centrale è chiamato Sushumna Nadi, e nutre il sistema nervoso
parasimpatico. Il canale di sinistra è chiamato Ida Nadi, e nutre il sistema nervoso simpatico di
sinistra, mentre il canale di destra, chiamato Pingala Nadi, si prende cura del sistema nervoso
simpatico di destra”. I canali di destra e di sinistra s'incrociano a livello dell’Agnya Chakra. Finora
la scienza non è stata ancora in grado di prendere coscienza che i sistemi nervosi di sinistra e di
destra sono contrapposti, con funzioni completamente opposte.
Il canale di sinistra, detto anche canale lunare, è connesso alle parti destra e posteriore del cervello,
e si prende cura del nostro passato e della nostra vita emotiva. La mente subconscia riceve le
informazioni da questo canale. Aldilà della nostra mente subconscia vi è il subconscio collettivo,
che affonda le sue radici nel passato più remoto. Tutto ciò che è scomparso dal processo evolutivo è
accumulato qui.
Qualsiasi cosa od essere, estinto ed uscito quindi dal circolo evolutivo, qualsiasi cosa esca dalla
mente subconscia, va a finire in questo subconscio collettivo.
Il canale di destra, detto anche canale solare, è collegato alle parti anteriore e sinistra del cervello.
Sul lato destro c’è la mente sopraconscio, che crea il nostro futuro. Qualsiasi cosa pensiamo in
chiave futura, è registrata sul lato destro, aldilà del quale c’è il sopraconscio collettivo, nel quale si
accumula tutto ciò che è uscito dal ciclo evolutivo per troppa ambizione, aggressività o
pianificazione, sia che si tratti di piante, di animali o di personalità.
Risvegliandosi, la Kundalini, attraversa tutto il canale centrale. Essa sale fino all’apice della nostra
testa (detta in occidente area della fontanella), il Brahmarandra, e ci unisce all’energia sottile del
Potere Onnipervadente, cioè all’inconscio collettivo. Questa è la REALIZZAZIONE DEL SE’.
La brezza fresca dello Spirito Santo è percepita sulla punta delle dita e sulla testa, in
corrispondenza del Brahmarandra. Per la prima volta si percepisce l’esistenza del Potere
Onnipervadente. In questo stato si vive in tempo presente”.
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Continuando il viaggio nel nostro corpo sottile, incontriamo i sette Chakras, che rappresentano le
pietre miliari nell’evoluzione dell’essere umano. Chakra è una parola sanskrita che significa ruota,
e di seguito riportiamo una loro prima descrizione fatta da Shri Mataji:
“Il primo centro è chiamato Mooladhara Chakra, ha quattro petali (subplessi), e si trova
immediatamente sotto l’osso sacro. A livello fisico è responsabile della manifestazione del plesso
pelvico, il quale controlla tutte le nostre escrezioni, compresa l’attività sessuale. L’osso sacro
stesso, che si trova immediatamente sopra il Mooladhara Chakra, è detto Mooladhar. Quando la
Kundalini sale, queste funzioni vengono tutte abbandonate, e l’unica funzione rimanente è quella di
sostenere l’ascesa della Kundalini. Sebbene la Kundalini attraversi solo gli altri sei centri, è il
primo, il Mooladhara, che protegge la purezza e la castità della Kundalini al momento del suo
risveglio. Il Mooladhara esiste solo per la nostra innocenza, e bisogna sapere che questa innocenza
non può essere distrutta. Essa è indistruttibile, tuttavia può essere coperta da cumuli di nuvole,
dovuti a comportamenti sessuali umani pervertiti. Se pensiamo o poniamo tutto in relazione al
sesso, diventiamo orientati sul sesso, veniamo ridotti a schiavi del sesso, ed il nostro
comportamento non è più umano, diventa peggio che animale: amoreggiamenti, casalinghe che
diventano prostitute, relazioni incestuose, genitori che abusano dei loro bambini, eccetera.
Nonostante qualsiasi abbandono arbitrario delle leggi naturali, il potere del Mooladhara,
l’innocenza, rimane. Sebbene malato o addormentato, esso può essere curato e normalizzato grazie
al risveglio della Kundalini. L’innocenza è il potere che sorregge la Kundalini quando si risveglia e
va a normalizzare gli altri centri. In questo momento si diventa innocenti come un bambino. In
alcune persone si può vedere ad occhio nudo la salita della Kundalini, ogni qualvolta vi sia
un’ostruzione nei centri superiori. Ma se l’ostruzione è nel secondo o terzo Chakra, allora si potrà
vedere l’osso sacro pulsare come un cuore.
Lo Swadhistan Chakra ha sei petali, nutre a livello fisico le funzioni del plesso aortico, e ci
fornisce l’energia della creatività, del pensare e dell’essere futuristici. Inoltre esso procura energia
al cervello, trasformando le cellule di grasso in cellule cerebrali.
Il Nabhi Chakra o Manipura, ha dieci petali e si trova dietro l’ombelico. Ci dà il potere di
sostenere qualcosa dentro di noi. A livello fisico esso nutre le funzioni del plesso solare o celiaco.
L’Anahat Chakra o Hriddaya è il centro detto anche “Chakra del cuore”, ed a livello fisico nutre
le funzioni del plesso cardiaco. Esso ha dodici petali e si trova nella colonna vertebrale, dietro lo
sterno.
Fino all’età di dodici anni circa, l’Anahata Chakra, attraverso il timo, una ghiandola situata tra il
cuore ed i polmoni, produce gli anticorpi, che circoleranno in tutto il corpo, per essere pronti,
eventualmente, a combattere qualsiasi tipo di malattia. Se si è attaccati, questi anticorpi sono
informati dallo sterno stesso, che opera come una centrale d'informazione.
Il quinto centro è chiamato Vishuddhi Chakra. Esso si trova alla base del collo, ha sedici petali, ed
è responsabile della comunicazione con gli altri. A livello fisico, esso nutre le funzioni del plesso
cervicale, e gli organi interessati sono, fra gli altri, il naso, la bocca, i denti, le orecchie, e tutti gli
organi che ci permettono di parlare o comunicare.
Il sesto centro è detto Agnya Chakra, ed ha soltanto due petali. Questo centro si trova a livello del
chiasma ottico, dove s'incrociano i due nervi ottici. Nutre le ghiandole pituitaria e pineale, che a
livello fisico, corrispondono ai nostri ego e superego.
Ultimo centro è il Sahasrara Chakra, che per Sahaja Yoga è il più importante, ha mille petali, e
corrisponde all’area limbica del nostro cervello. In effetti, ci sono un migliaio di nervi in
quest’area, e se la sezionassimo, potremmo osservare queste strutture che hanno una forma simile
ad un loto di mille petali.
Prima della Realizzazione del Sé, questo centro, copre l’area limbica come un bocciolo chiuso, e
sopra ancora si trovano due strutture simili a palloni, l’ego ed il superego. Subito dopo la nostra
nascita esse si uniscono, e l’osso della fontanella si calcifica, rendendoci una personalità chiusa,
come un uovo. Al momento della nostra Realizzazione del Sé, cioè della Resurrezione, questa
personalità si schiude di nuovo, ed è questo il motivo per cui a Pasqua regaliamo le uova. Ogni
Chakra è collegato al corpo con una serie di connessioni sottili, definibili anch’esse Nadis, e nei
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testi classici si afferma che siano circa settecentoventi milioni. I Chakras esercitano la loro
influenza su tutto l’organismo. Ad esempio il Nabhi Chakra controlla tutto il sistema linfatico.
Essi influenzano e riflettono anche la nostra vita mentale ed emotiva. Si tratta di una relazione
dinamica, e quindi l’azione sottile svolta su di un Chakra può migliorare la situazione generale di
una persona, a livello fisico, emotivo, mentale, sociale o altro. Molto importante è che ogni Chakra
è collegato ad una parte della mano. Una volta raggiunto lo Yoga, le mani diventano sensibili allo
stato dei Chakras, e con la pratica s'impara facilmente ad interpretarne i segnali. I Chakras hanno
inoltre corrispondenze in vari punti della testa, delle braccia, delle gambe e dei piedi. Riportiamo
per concludere un commento di Shri Mataji sul risveglio della Kundalini: “Analogamente alla
Sushumna, la Kundalini si trova, prima della Realizzazione ad uno stato potenziale, dormiente.
Quando essa viene risvegliata, sale attraverso la Sushumna, attraversa il Void, (un’area attorno al
Nabhi che interrompe la Sushumna prima della Realizzazione), ed arriva al Brahmarandra. A
questo punto avviene lo Yoga. Senza il risveglio della Kundalini lo Yoga è impossibile. Questo
risveglio della Kundalini e l’unione finale con la Consapevolezza Superiore sono descritti dalla
parola sanskrita SAHAJA, che significa spontaneo, innato, proprio come questo Yoga. Un’analogia
usata spesso è quella della germinazione, che avviene spontaneamente quando un seme è posto
nella Madre Terra. Quando la Kundalini si alza, si può sentire facilmente la brezza fresca che esce
dall’area della fontanella, ognuno può autocertificarsi. Questa brezza fresca è manifestata dal Potere
Onnipervadente dell’Amore Divino. Ma è necessario capire che, anche dopo questo processo, la
Kundalini non è pienamente stabilizzata, non c’è ancora una connessione permanente. Ciascuno
deve lavorare per questo. Sebbene il seme germogli spontaneamente, il giardiniere deve curare il
tenero germoglio. Allo stesso modo, dobbiamo avere cura della nostra Realizzazione, almeno
all’inizio. Alcune persone arrivano in alto molto facilmente, altre devono lavorare molto, e magari
alla fine non sono ancora a posto. E’ importante perciò che ciascuno riconosca quali sono i suoi
problemi, imparando le pratiche Yoga e le nostre decodificazioni. Le punte delle dita, sono i
terminali dei nostri sistemi nervosi simpatici, di destra e di sinistra. Esse diventano illuminate,
poiché riflettono lo stato dei nostri centri sottili. In questo modo l’essere umano si eleva e non ha
più bisogno di un Guru, perché egli diventa il Maestro di se stesso, e non deve più brancolare nel
buio alla ricerca di un sostegno. La persona diventa completamente libera. Nessuno può intimidire
o manipolare un Sahaja Yogi, e questa libertà è davvero stupenda. Lentamente ognuno impara a
volare per conto suo, come un uccello, fino a diventare maestro di tutto ciò che è Divino. Dopo la
Realizzazione del Sé, la persona si solleva di molto al di sopra degli altri, ed il suo discernimento
diventa così preciso, che assolutamente nulla può far deviare la sua mente dalla retta via, a meno
che decida deliberatamente di cedere alle tentazioni, alla paura, o ad altro. Il Sahaja Yogi
stabilizzato gioisce della propria libertà e di quella degli altri, conosce i suoi poteri ed il suo Sé, e
diventa un potente santo, che conduce una vita angelica e distaccata”.
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Primi esercizi
Tutti gli esercizi che sono presentati in questo e negli altri capitoli, servono unicamente come
strumento per la meditazione. Il momento più importante è quando si è pienamente
consapevoli di se stessi e del mondo ma senza pensieri; è solo allora che siamo in
meditazione. La pratica della meditazione, giorno dopo giorno, consente di arrivare a
percepire con continuità uno stato di profondo benessere e pace nella nostra normale vita.
Quelle che consigliamo in questa dispensa e nelle successive, sono quasi esclusivamente
procedure energetiche che favoriscono la meditazione e non movimenti simbolici o rituali. È
importante indirizzare dolcemente la propria attenzione sulla parte più alta della testa (mai
fissarla sulla fronte, dove c’è l’ego), o sulle mani, sui canali e sui Chakras coinvolti: si
diventerà pian piano sempre più sensibili ai mutamenti che avvengono al nostro interno e nel
corpo fisico. Hanno particolare importanza, e acquisteranno spontaneamente evidenza, i
segnali che si manifestano sul palmo delle mani (pizzicori, sensazioni calde o fresche, senso
9
di pesantezza o di leggerezza). Shri Mataji, che guarda agli Iniziatori delle varie religioni
come fiori di un unico “Albero della Vita”, ricorda a questo proposito quanto è scritto, per
esempio, nel Corano: “…nel giorno della Resurrezione le vostre mani parleranno”. Come
sperimenteremo, esse rappresentano, ora che abbiamo ricevuto la Realizzazione, uno
strumento fondamentale per capire se stiamo procedendo nel migliore dei modi.
LA POSIZIONE DA TENERE DURANTE LA MEDITAZIONE
La posizione è mostrata nella figura, ed è quella
solitamente adottata. Tolte le scarpe, è bene sedersi per
terra, ma in modo comodo, allentando cinture o abiti
stretti. Il busto è in posizione eretta e le mani aperte. Se
la posizione procura tensioni o disagio, si può anche
restare seduti su una sedia o, sempre per terra, ci si può
disporre nella posizione del "diamante" (seduti sui
talloni). Quando si è seduti su una sedia è importante che
la pianta dei piedi sia ben poggiata su Madre Terra.
COME ALZARE LA PROPRIA KUNDALINI
Questo movimento si compie all'inizio ed alla fine della meditazione e tutte le volte che se ne
sente il bisogno. Le mani agiscono contemporaneamente con due movimenti combinati. La
mano sinistra, aperta con il palmo rivolto verso il corpo (ma leggermente inclinato verso
l'alto) scorre verticalmente seguendo il percorso della colonna vertebrale, dall'altezza
dell'osso sacro fino ad arrivare al di sopra della testa. La mano destra, contemporaneamente,
ruota in senso orario intorno alla mano sinistra. Lo sguardo segue il movimento della mano
sinistra. Quando entrambe le mani sono sopra la testa, si avvolgono l'una intorno all'altra,
descrivendo un fiocco immaginario in aria. S’incrociano le mani che poi discendono lungo il
corpo seguendo ognuna il percorso del corrispondente canale laterale (Ida e Pingala, sinistro
e destro), in modo da scaricare i canali stessi. La terza volta i nodi da chiudere sopra la testa
sono tre.
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IL BANDHAN
Il Bandhan, fascia di vibrazioni per proteggere la propria aura, si fa all'inizio ed alla fine
della meditazione, come anche prima di uscire da casa, prima di entrare in un luogo
vibratoriamente pesante o negativo.
•
La mano sinistra, resta aperta sul ginocchio con il palmo rivolto verso l'alto e la punta delle
dita preferibilmente verso la fotografia di Shri Mataji.
•
La mano destra, con la punta delle dita rivolta verso il corpo per convogliare meglio il flusso
delle vibrazioni, descrive un arco dall'anca sinistra a quella destra, e poi torna indietro
all’anca sinistra, passando sia nel movimento d’andata sia in quello di ritorno sopra la testa.
Questo movimento si ripete sette volte, tante quanti sono i Chakras principali.
•
COME AIUTARE LA PROPRIA ATTENZIONE
È possibile che, all’inizio o durante la meditazione, nella testa si affaccino molti pensieri e
che non riusciamo a farli calmare. Per entrare nello stato
meditativo, si possono usare diverse tecniche. Ne
illustriamo alcune.
a) Portare dolcemente l’attenzione a scoprire l’intera area
dei principali canali e Chakras
Si poggia per qualche minuto il palmo della mano
destra sulla sommità del capo, mentre la mano sinistra va a
toccare la base della spina dorsale. Mantenendo questa
posizione, si porta poi l’attenzione su, fino al Sahasrara. Si
riportano le mani nella normale posizione meditativa al
calmarsi dei pensieri.
b) Equilibrare fra loro il canale destro e sinistro
•
Le braccia e le mani sono l’espressione fisica dei canali sottili. Sollevando un pochino le
braccia dalle ginocchia e soppesandole, possiamo constatare, a seconda dello stato in cui
siamo, diversi “casi” vibratori, qui sotto elencati insieme con la tecnica più appropriata per
riportare equilibrio.
•
Tutte e due le mani sono silenziose (o calde, o pesanti). In questo caso, se si sta seduti a
gambe incrociate o nella posizione del loto, si poggiano le mani per terra facendo aderire
bene i palmi al pavimento; se si è seduti su una sedia, si distendono le braccia in basso, con
le dita aperte (ma non tese, per non produrre sforzo) verso il pavimento. In tutti e due i casi
11
chiediamo dentro di noi a Madre Terra di assorbire quel che ostacola lo scorrimento delle
vibrazioni.
•
Una mano è silenziosa, l’altra calda. In questo caso si può scaricare prima un canale e poi
l’altro, e lo si può fare in due modi.
•
Primo modo: si porta la mano destra all’altezza di una tempia (la tempia sinistra nel caso del
canale destro, la destra per il canale sinistro poiché, proprio all’altezza della fronte i canali
s’incrociano) e si fanno scorrere le dita vicinissime al corpo (senza però toccarlo) verso il
basso, lungo il percorso del canale che vogliamo lavorare. Di preferenza si agisce sempre
con la mano destra.
•
Secondo modo: se vogliamo lavorare il canale sinistro, lasciamo la mano sinistra aperta sul
ginocchio in posizione ricettiva, e portiamo il palmo della mano destra a toccare terra (o
distendiamo il braccio verso terra, se siamo seduti su una sedia); se vogliamo lavorare il
canale destro, lasciamo la mano destra aperta sul ginocchio in posizione ricettiva e
pieghiamo il braccio sinistro verso l’alto, con il palmo rivolto indietro verso o oltre la spalla
sinistra.
•
Una mano è silenziosa o calda, l’altra fresca. Si può scaricare il canale che
problemi con le due tecniche precedenti;
•
•
presenta
Oppure: immettervi l’energia del canale fresco (ovvero,
come anche si dice, alzare il canale fresco e abbassare
quello caldo o silenzioso). Si lascia la mano che presenta
problemi aperta sul ginocchio, le dita dell’altra mano
scorrono, dal basso verso l’alto, lungo il percorso del
canale fresco, e all’altezza della fronte (o passando sopra
la testa) scendono lungo il canale caldo o silenzioso.
Tutte e due le mani sono fresche. Questa, che è la condizione ottimale, indica che non siamo
assorbiti da emozioni né da ricordi, e che le preoccupazioni per il futuro non prevalgono sulla
giusta sicurezza che ogni problema sarà risolto, poiché “siamo lo Spirito”. Non resta che fare
ancor più amicizia col silenzio del presente, per quanto nuova o strana possa sembrare a tratti
questa condizione, e abbandonarsi al senso di pace e di gioia che lo accompagnano. È la
percezione del Divino dentro di noi, al di là dei pensieri.
Questo stato può, specialmente all’inizio, non durare a lungo. Spesso è sufficiente provare
dolcemente a riportare l’attenzione al Sahasrara perché la percezione del benessere e della
gioia ritornino. Oppure si può provare ad eseguire una delle tecniche di cui sopra, o altre che
verranno via via illustrate negli incontri successivi.
In ogni caso è bene, durante l’esecuzione di una tecnica, controllarne ogni tanto i risultati
(tra questi anche i mutamenti del nostro stato d’animo), ed eventualmente riprendere la
meditazione in posizione normale, riportando l’attenzione al Sahasrara.
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Prima Esperienza del Risveglio
della Kundalini
Madre, sono io lo Spirito? (3 volte)
Madre, sono io il maestro di me stesso? (3 volte)
Madre, per favore dammi la pura conoscenza. (6 volte)
Madre, io sono il maestro di me stesso. (10 volte)
Madre, io sono lo Spirito. (12 volte)
Madre, io non sono colpevole di nulla(16 volte)
Madre, io perdono tutti compreso me stesso
Madre, se ho fatto qualcosa contro lo Spirito,
per favore perdonami
Madre per favore, dammi lo yoga, l’unione con l’assoluto,
dammi la Realizzazione del Sé. (7 volte)
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SAHAJA YOGA
Lezione II
Com’è fatto il corpo sottile - La meditazione - Lavorare i Chakra: prime indicazioni
Un messaggio per i ricercatori
Il Sistema Sottile
CHAKRAS
1° 4° -
Mooladhara
1a
Mooladhar 2° - Swadhistan
Cuore
(Kundalini)
5° - Vishuddhi
6° -
Agnya
3° -
Nabhi
(V
-
Void)
7° - Sahasrara
CANALI
A - Ida nadi
(canale sinistro)
B - Sushumna nadi (canale centrale)
C - Pingala nadi
(canale destro)
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Il Sistema Sottile
Corrispondenze sul corpo
CHAKRAS
1° - Mooladhara
1a
Mooladhar
(Kundalini)
2° - Swadhistan
3° - Nabhi
V - Void
4° - Cuore
5° - Vishuddhi
6° - Agnya
7° - Sahasrara
CANALI
A - Pingala Nadi Canale destro
B - Sushumna Nadi Canale
centrale
C - Ida Nadi Canale sinistro
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La meditazione quotidiana
Sedete comodamente su una sedia, poggiando i piedi per terra o sul pavimento a gambe incrociate, tenendo
le mani sulle ginocchia con il palmo verso l'alto e le dita in direzione della fotografia. La fotografia deve
essere di fronte a voi con una candela accesa davanti. La fiamma ha la proprietà di neutralizzare la negatività
che è emessa dal corpo. Comincerete a sentire le Vibrazioni (energia che fluisce nelle mani e nel corpo). La
fotografia agisce come punto focale, come sorgente delle Vibrazioni stesse. Se il vostro sistema si trova in
buono stato, sentirete una brezza fresca sulle mani e all'apice del capo, oppure avvertirete, sempre sulle mani,
del calore o un formicolio in punti specifici, che indicano la presenza di problemi. Questi problemi possono
essere risolti usando le tecniche esposte negli incontri settimanali. Quando iniziate a sentirvi rilassati,
chiudete gli occhi e osservate i vostri pensieri. Non esercitate alcuno sforzo volontario per eliminare, o
fermare i pensieri. Limitatevi ad osservarli e, nel momento stesso in cui l'Energia Sottile che si alza dall'osso
sacro supera il Chakra all'altezza della fronte, automaticamente i pensieri si arresteranno e vi troverete nello
stato calmo e rilassato della consapevolezza senza pensieri. Se le palpebre sbattono mentre tenete gli occhi
chiusi, è meglio aprirli.
Tutto questo andrebbe praticato ogni mattina per circa 15/30'. La sera, invece, la stessa
meditazione va fatta tenendo i piedi a bagno in una bacinella piena d'acqua tiepida e salata (uno
o due cucchiai di sale). E' una tecnica molto efficace per eliminare la negatività attraverso
l'elemento acqua, perché, durante la meditazione, gran parte della negatività è eliminata
attraverso i piedi. Il pediluvio dovrebbe durare circa 15/20'. Alla fine dovremmo sciacquarci i
piedi con dell’acqua che preventivamente ci siamo lasciati vicino, avendo cura che tutta l’acqua
finisca nella bacinella, ed asciugarci i piedi. L'acqua della bacinella va poi gettata nel WC
perché è piena d’impurità. Per questa ragione è meglio non usare la stessa bacinella per altri
scopi. Osservando queste semplici pratiche, la meditazione mattutina per consolidare il sistema
sottile e il pediluvio della sera per ripulirlo farete rapidi progressi. È molto importante seguire
con regolarità queste pratiche. Fatele diventare parte integrante della vostra giornata, come il
mangiare o il lavarsi. La profondità della meditazione, che è il risultato di queste attività
quotidiane, vi consentirà di gioire di periodi sempre più lunghi in questo stato.
-----
-----
Nel profondo di voi stessi Dio vi sente.
Egli è la gloria di tutte le glorie,
Egli vi ama, Egli vi protegge, Egli vi guida.
Vi ha creati perché siate veramente il Suo Amore.
Ma accettatelo!
Shri Mataji Nirmala Devi
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I diagrammi che aprono questa dispensa illustrano in maniera sintetica una parte di quel che può
percepire una coscienza illuminata dopo la seconda nascita, cioè dopo il risveglio della
Kundalini. Si tratta di un vero e proprio sistema, o corpo sottile - formato da tre canali e da
sette Chakras principali (letteralmente: ruote, o vortici d’energia) - che sostiene il nostro corpo
fisico ed in più i due canali nervosi simpatici, il parasimpatico ed i sette principali plessi
nervosi. Nella condizione d’Illuminazione, questo sostentamento, grazie al risveglio
dell’Energia Kundalini (prima inattiva), che in ogni individuo riflette l’Energia della Creazione,
può essere in modo nuovo incredibilmente incentivato e diretto dalla libera coscienza del
ricercatore. Egli è infatti arrivato ad una tappa fondamentale del proprio cammino: la sua
coscienza, così come percepisce i segnali dai cinque sensi, può ora percepire le Vibrazioni
relative alle qualità spirituali ed evolutive, sue o del mondo esterno.
Il ricercatore, e torneremo su questo tema, gode così d’informazioni che gli offrono l’occasione
di diventare, in piena libertà, maestro di se stesso. La capacità di percepire Vibrazioni, talvolta
all’inizio disturbata da una comprensibile meraviglia, o da un altrettanto comprensibile dubbio,
si stabilizza con il ripetersi delle proprie esperienze e il miglioramento dei vari Chakras.
“Dobbiamo mettere lo Spirito sotto l’egida dell’atteggiamento sperimentale” ( Shri Mataji ).
Una volta ottenuto il processo di risveglio di quel seme d’Energia Divina che è la
Kundalini, possiamo percepire lo stato del nostro sistema sottile e delle qualità relative (vedi lo
schema seguente) in ogni sua componente. Le mani diventano sensibili al movimento della
Kundalini e alle interferenze che essa incontra quando attraversa i canali o i Chakras, dovute a
qualche problema fisico, o emotivo, mentale, spirituale ecc. Nello schema precedente viene
indicata la corrispondenza puntuale tra i Chakras, le dita delle mani e dei piedi e varie parti del
corpo fisico. In quello seguente il discorso viene esteso alle qualità, agli organi alle cause di
blocco (vedi pag. 6). Sulle dita, o direttamente sul corpo, possiamo percepire una pressione, un
pizzicore o una sensazione di calore che indicano un blocco di energia nel Chakra
corrispondente. Analoghe percezioni diffuse su tutto il palmo della mano o su tutto il braccio
sono sintomatiche di un appesantimento dell’intero canale. La percezione di una sensazione di
fresco indica invece un buono scorrimento dell’energia della Kundalini, ed è in genere
accompagnata da una sensazione di gioia profonda e serenità.
La brezza fresca nelle mani è il fluire dell’energia dello Spirito, grazie alla quale i vostri mali
verranno curati… Potrete alzare la Kundalini di altre persone e gioire della bellezza della natura
senza farne oggetto di pensieri o di valutazioni materiali.
Shri Mataji Nirmala Devi
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Tecniche
Cosa fare quando le Vibrazioni ci segnalano un problema? Nella dispensa precedente già
abbiamo dato indicazione di alcune delle tecniche utili per verificare e riequilibrare la
funzionalità dei canali, e delle loro qualità. I Chakras, possono essere invece così purificati:
1) Poggiando su di loro la mano destra e tenendo contemporaneamente sul ginocchio la mano
sinistra, aperta in direzione della foto di Shri Mataji. Si crea così un circuito di energia: le
Vibrazioni fresche recepite con la mano sinistra vengono convogliate sul Chakra attraverso
la mano destra. Se si vuole invece dare energia all’aspetto di destra del Chakra, si prendono
Vibrazioni con la mano destra e si mette la sinistra sul canale sinistro al livello del Chakra.
2) Un’altra tecnica consiste nel dare dei Bandhan al Chakra bloccato: la mano destra si muove
in senso orario all’altezza del centro sottile che vogliamo lavorare e le dita sfiorano il corpo
senza toccarlo. Fatto alcune volte questo movimento rotatorio, distendiamo poi il braccio e
la mano verso il basso, chiedendo a Madre Terra, silenziosamente e in modo gentile, di
assorbire le scorie energetiche, la negatività, di cui stiamo alleggerendo il Chakra. La mano
sinistra è anche qui aperta in direzione della foto di Shri Mataji.
In entrambi i casi, senza fare alcuno sforzo di concentrazione l’attenzione va dolcemente portata e
lasciata al Sahasrara - il Chakra dell’Integrazione, il Loto dai mille petali - o singolarmente a ciascun
Chakra e poi al Sahasrara. Queste tecniche di pulizia sottile devono durare il tempo necessario finché
la sensazione di blocco sul dito diventi più debole o scompaia. Vedremo presto come accompagnare
queste tecniche con l’uso degli elementi semplici: (Aria, Acqua, Terra, Fuoco, Etere) e di Mantras.
Lo schema alla pagina successiva illustra, Chakra per Chakra, le relazioni con gli organi e le funzioni
fisiche, le corrispondenze sulle mani, le qualità e le cause di blocco. Si tratta evidentemente
d’indicazioni schematiche, ma è importante coglierne il senso e il metodo. Queste corrispondenze ci
permettono di conoscere noi stessi alla luce delle Vibrazioni che percepiamo nella meditazione. Tali
indicazioni, insomma, ci danno la possibilità di avviare una profonda introspezione non più limitata
dall’intreccio dei pensieri, ma che va al di là della visione limitata del nostro ego e superego.
È il nostro Sé che parla, che invia segnali alla coscienza. Impareremo dall’esperienza come si tratti di
indicazioni oggettive verificabili sia da noi stessi, che da qualsiasi persona che abbia la Kundalini
risvegliata. Naturalmente occorre far presente che le indicazioni di blocco che percepiamo sulle mani
possono derivare sia da una situazione momentanea che da una vera e propria attitudine del nostro
carattere. Saremo noi stessi a capire l’origine del blocco: una volta acquisita una certa sensibilità alle
Vibrazioni, saremo in grado di interpretare i segnali sulle mani dalla frequenza con cui essi si
manifestano. Se infatti il blocco si manifesta occasionalmente significa che stiamo risentendo di una
situazione momentanea, contingente; se in meditazione percepiamo sulle mani e sulle dita sempre gli
stessi blocchi, vuol dire che il nostro carattere è carente della qualità relativa al Chakra
corrispondente. Senza mai sentirci colpevoli, e disposti al perdono verso tutto e tutti (anche verso noi
stessi) possiamo porci domande del tipo: “Da dove mi nasce questa tendenza? Cosa posso fare per
superarla? Cosa faccio io per cambiare?” L’importante non è tanto l’autocritica dei comportamenti,
ma scoprire la tendenza (Vritti in sanscrito) che li genera, ed esprimere l’intimo e genuino desiderio
di superarla.
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CHAKRA
QUALITÀ
Mooladhara
(plesso pelvico)
Innocenza
Eterna infanzia
Saggezza
Mooladhar
(osso sacro)
Purezza verginale
Santità della madre
Amore materno
Creatività, Estetica
Conoscenza Pura
Pensiero astratto
Attenzione Pura
Swadhistan
(plesso aortico)
Nabhi
(plesso solare)
Void
Oceano
d’illusione
Cuore
(plesso
cardiaco)
Vishuddhi
(plesso
cervicale)
Agnya
(Chiasma
ottico)
Sahasrara
(area limbica)
Dharma
(giusta
condotta)
Soddisfazione
Pace, Benessere
Sostegno
dell'evoluzione
Attenzione
Rispetto dei profeti e
del loro insegnamento.
Principio del Guru
ORGANI E
CORRISPONDENZE
FUNZIONI FISICHE
SULLA MANO
CAUSE DI BLOCCO
Organi sessuali ed
escretori
Sistema nervoso
simpatico di sinistra
Sistema nervoso
parasimpatico
Alla base del palmo
S. Squilibrio sessuale, tantrismo,
occultismo
D. costipazione
Fegato (parte bassa),
reni, milza, pancreas,
intestini
Sistema riproduttivo
Sistema nervoso
simpatico di destra
Stomaco
Fegato (parte alta)
Pancreas
Milza
Sistema linfatico
Dito alluce
S. magia, spiritismo; idee false
D. iperattività, pianificazione
continua, uso di droghe e alcool
C: stress fisico o mentale
Dito medio
s. agitazione, instabilità familiare
D. alcool, cattiva alimentazione,
problemi d’attenzione
C. problemi domestici, problemi
economici
Poco sotto il centro del Squilibrio dei sistemi simpatici
palmo
Fegato, Milza, Pancreas Tutta la zona intorno al S: tendenza ad essere influenzati,
centro del palmo
Intestini,
mancanza di autodisciplina, falsi
guru, fanatismo, comportamenti.
Sistema riproduttivo
contro l’evoluzione
Amore, Spiritualità,
Sicurezza
Gioia silenziosa
Esistenza
Vita secondo il dovere
Responsabilità
L'uomo ideale
Diplomazia divina
Dolcezza
nell’esprimersi,
Annunciare, Gioia del
Sé
Distacco dal gioco della
vita,
Fratellanza, Collettività
Perdono
Resurrezione
Super-Ego
Ego
Respirazione
Battito cardiaco
Dito mignolo
S. Trascurare lo spirito; eccessiva
attività fisica; disciplina rigida;
problemi con madre/ moglie/figlia
D. mancanza o eccesso di
responsabilità; problemi con
padre/marito/figlio
C. insicurezza, eccessi emotivi
Collo
Gola
Braccia
Bocca
Lingua
Viso
Dito indice
S. sensi di colpa; sottomissione;
mancanza di rispetto per se stessi
D. arroganza; dominazione; parlare
troppo o troppo poco, troppo forte o
troppo piano; sarcasmo
C. mancanza di rispetto verso Dio,
complessi d’inferiorità o
superiorità; fumo
Vista
Udito
Pensiero
Dito anulare
Coscienza
senza
pensieri
Integrazione
Silenzio
Vibrazioni fresche
Funzioni cerebrali
superiori
Centro del palmo
S. violenza verso se stessi,
condizionamenti
D. violenza verso gli altri,
elucubrazioni
C. sguardi o pensieri impuri, idee
false su Dio
Dubitare dell’esistenza di Dio o di
un Principio Assoluto;
Dubitare della nostra evoluzione;
Dogmatismo
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Ida Nadi
Canale lunare
Devozione, Esistenza
Desiderio Puro
Lato emozionale
Simpatico di sinistra
Intera mano sinistra
Superstizione; occultismo;
problemi con la madre, problemi
affettivi, condizionamenti
Pingala Nadi
Canale solare
Rispetto del Sé
Creatività
Lato fisico e mentale
Azione Pura
Evoluzione,
Integrazione
Simpatico di destra
Intera mano destra
Egocentrismo, problemi con il
padre, eccesso d’attività fisica e
mentale
Sushumna
Nadi
Canale
centrale
Parasimpatico
Immobilismo spirituale,
materialismo
Altro a proposito della meditazione
La meditazione non è una fuga dal mondo, ma è vivere nel mondo in totale armonia con
l'esistenza stessa. La meditazione è essere uno con l'Energia Cosmica che permea l'Universo, la stessa
che alcuni chiamano Inconscio Collettivo, altri chiamano Dio. Hanno parlato di meditazione sistemi
molto antichi quali l'Induismo, il Buddismo, lo Zen, il Cristianesimo. Qualunque sia il metodo usato,
la meditazione inizia solo quando nel sistema nervoso umano si attiva un certo processo: il risveglio
dell’Energia Sottile che sale lungo la colonna vertebrale per uscire dall'apice della testa. Questo è
invero il meccanismo attraverso il quale inizia la meditazione e, sia che si verifichi in un maestro Zen,
o in uno Yogi indù, esso è sempre lo stesso. Il risveglio della Kundalini e il Suo fuoriuscire dall'osso
della fontanella produce vari cambiamenti. A livello fisico, le pupille si dilatano, il corpo e la mente si
rilassano e si comincia a sentire una brezza fresca sulle mani e una sensazione generale di fresco in
tutto il corpo. I pensieri svaniscono e si entra in uno stato di Consapevolezza senza pensieri, uno stato
di Consapevolezza profonda non offuscata da pensieri. Lo stadio conseguente (contemporaneo o più o
meno immediatamente successivo) è quello nel quale s’inizia a sentire un flusso di gioia. Questa gioia
traboccante e spumeggiante è la gioia del Nirvana, la gioia del Sé, la gioia dello Spirito Eterno.
Quest’esperienza è stata chiamata Realizzazione del Sé, Illuminazione o Seconda Nascita. Il Suo
manifestarsi non dipende da agenti esterni. La gioia è qualcosa che appartiene a ciascuno e si verifica
in uno stato di totale pacificazione. Ogni preoccupazione esteriore svanisce nel momento in cui la
gioia colma il nostro essere con la sua luce ed il suo nettare. In questo stato si percepisce la natura
eterna e universale del nostro Sé. Ci rendiamo conto di non essere il nostro corpo, né la mente, né le
emozioni, ma che siamo invece eterna consapevolezza, il Sé senza inizio e senza fine. Quando si
percepisce il proprio Sé, si riconosce lo stesso Sé negli altri: in questo stato si sperimenta l'unità
dell'intera umanità. Il fatto di credere di essere tutti ‘fratelli e sorelle’ non è più un'operazione della
mente, ma diventa un dato di fatto. Si fa l'esperienza della totale unità e dell'interrelazione di tutta la
creazione. L'altro non esiste più perché non ci può essere un altro la dove tutto è Uno. Il
raggiungimento di quest’unità, di questo stato d’integrazione è il Mahayoga - lo Yoga Ultimo che si
verifica al culmine della crescita evolutiva umana. Sahaja Yoga è un'esperienza che avviene ora e qui
e non chissà quando, nel prossimo futuro. Molti ricercatori genuini raggiungono la Realizzazione del
Sé all’istante, altri nel volgere di qualche settimana. Al primo impatto, non sempre si manifesta in
tutto il Suo meraviglioso potenziale di gioia, di benessere e di conoscenza. Perché questo avvenga,
occorre eliminare dentro di noi scorie ed ostacoli, attraverso la meditazione quotidiana. Ma intanto la
connessione è stabilita, il meccanismo è attivato e spetta a noi affinarlo e approfondire l'esperienza.
Tutto questo, potrà apparire assai improbabile a quanti sono passati attraverso anni di discipline
spirituali o pratiche fisiche sotto la guida di qualche maestro, e a quanti conoscono la storia degli
ascetismi e degli sforzi propri della tradizione yogica. Infatti, in passato, un guru si prendeva cura di
pochissimi discepoli, e solo alcuni di loro riuscivano a raggiungere la Realizzazione del Sé nel corso
di una vita d’intense pratiche spirituali. Diventa quindi spontanea la domanda: "Com'è che avviene
cosi rapidamente?". Due sono le ragioni: in primo luogo, viviamo una condizione storica nella quale
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gli esseri umani che si sono evoluti attraverso i secoli, hanno ora raggiunto il tempo della fioritura,
nella quale molti ricercatori del passato arrivano al traguardo della loro ricerca. In secondo luogo
esiste, oggi, un Maestro - Shri Mataji Nirmala Devi - che ha il calibro spirituale per effettuare questo
risveglio di massa. Migliaia di persone hanno ricevuto la Realizzazione del Sé e sono diventate
convinti Sahaja Yogis. Qualunque sia la loro provenienza - hippies, insegnanti, avvocati, disoccupati,
operai, dottori, giardinieri, artisti - tutti avevano una cosa in comune: lo stimolo verso l'Assoluto, la
ricerca del perchè della vita e della verità ultima.
UN MESSAGGIO PER I RICERCATORI
In ogni età sono esistiti coloro che hanno cercato di penetrare attraverso la superficie della vita quotidiana
per raggiungere le dimensioni più profonde della realtà. Spesso inconsapevoli di cosa fosse questa realtà,
hanno quasi sempre disperato di poter conseguire il fine della loro ricerca. Per quanto diverso fosse il
modo di descrivere la meta che si proponevano e il cammino per giungervi, la loro ricerca è sempre stata
la stessa. Presenti in ogni epoca, questi uomini e queste donne sono definiti "ricercatori della verità".
La generazione presente si trova al culmine di tutti i tentativi del passato. Molti dei ricercatori di oggi
hanno raggiunto uno stato di vera e propria disperazione, incerti sul cammino da seguire, spesso dediti a
pratiche di culti religiosi, a uno stile di vita alternativo, o alle droghe per soddisfare la loro aspirazione
verso nuove dimensioni di vita. Altri, nella loro confusione, non sono neanche consapevoli di quello che
cercano. Sanno solo di trovarsi in uno stato di profonda insoddisfazione, qualsiasi cosa facciano. Molti
“falsi profeti” e maestri disonesti ne hanno approfittato e molti ricercatori, allettati dalla promessa di una
salvezza istantanea, si sono trovati di nuovo frustrati e disillusi. L'urgenza di questo stimolo è intensificata
anche alla disgregazione dei valori morali e spirituali della società.
Ma, nel mezzo della tempesta nella quale ci troviamo a vivere, è in atto una rivoluzione silenziosa che
lentamente cresce e si espande. Shri Mataji Nirmala Devi è in grado di offrire ai ricercatori quel
risveglio cui hanno aspirato per cosi tanto tempo. E' il divino risveglio dello spirito. E' la "Realizzazione
del Sè" promessa dalle scritture. Il nome di questo processo è "SAHAJA YOGA". "SAHAJA" significa
spontaneo e "YOGA" significa unione. L'unione spontanea della nostra consapevolezza individuale con la
realtà nascosta che abbiamo cercato di raggiungere da così tanto tempo. E' molto semplicemente, la meta
di ogni ricerca. Lo Yoga non è la pratica di qualche esercizio fisico, ne un metodo di meditazione. E' lo
stato nel quale si trova il ricercatore quando consegue l'unione con quella meta cui ha sempre aspirato.
La parola "SAHAJA" significa “nato con” , ovvero spontaneo. La meta della nostra ricerca è sempre
insita in noi, sotto forma di un'energia latente e divina. La nostra "Realizzazione del Sè" è la
germinazione di un seme riposto in noi fin dalla nascita. Ci prepariamo a questo avvenimento mantenendo
un equilibrio armonioso tra mente e cuore. Se il nostro desiderio di liberazione è profondo, sono
necessarie solo le Vibrazioni di un vero maestro perché questo risveglio avvenga. All'inizio, nella prima
fase successiva alla Realizzazione, dobbiamo avere molta cura nel sostenere il nuovo stato di
consapevolezza appena raggiunto, nutrendolo e proteggendolo proprio come si fa' con un seme appena
germogliato. Con l'aumentare della consapevolezza, acquisiamo la capacita di diagnosticare ed eliminare
gli ostacoli che si frappongono ad una crescita ulteriore, mentre la stessa consapevolezza può essere usata
per aiutare gli altri ad approfondire la loro Realizzazione. I nuovi poteri comportano nuove responsabilità
e vanno quindi usati a fin di bene e col massimo profitto.
Apprendiamo che il nostro sviluppo individuale non si può conseguire da soli, ma che rientra in un
processo collettivo fondato sul riconoscimento dell'unicità del Sè presente in ciascuno di noi. Sahaja Yoga
è cresciuto lentamente nel corso degli anni e, come ogni fenomeno naturale, si è sviluppato gradualmente
e spontaneamente senza l'intervento della nostra volontà pianificatrice, nello stesso modo in cui si è svolta
l'azione dell'uomo.
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SAHAJA YOGA
Lezione III
La Kundalini e la Realizzazione del Sè
Corrispondenze
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Numero: la Kundalini è avvolta su
se stessa in tre spire e mezza;
Simbolo: la spirale, il fuoco sacro
Nazione corrispondente: l'India;
Qualità: la castità, il puro desiderio di Dio,
la purificazione, l'ascesa spirituale;
Deità: Shri Gauri (la Vergine),
Shri Kundalini Mata (la nostra vera
Madre che può darci la seconda nascita);
Mantras: Om Twameva Sakshat,
Shri Kundalini Mata Sakshat
(oppure: Shri Kundalini Gauri Sakshat),
Shri Adi Shakti Mataji,
Shri Nirmala Devi, Namoh Namah.
La Kundalini, quando è desta, è un'energia divina estremamente mobile e, dall'osso
sacro, ascende lungo il canale centrale (Sushumna Nadi), all'interno della colonna vertebrale.
Giunge alla sommità del capo, nel Sahasrara, ove si connette con il Tutto, con l'Energia Divina
Onnipervadente, con l'Assoluto. Sulla mano, la Kundalini trova la sua corrispondenza in un punto
preciso alla base del palmo, poco sopra la localizzazione del Mooladhara chakra.
La Kundalini, poco conosciuta nella tradizione occidentale, era venerata dagli gnostici e dai templari come
Acqua Viva.
È scritto nel Nuovo Testamento (Giovanni 4, 14), Gesù disse alla Samaritana: "... chi beve dell'acqua che Io gli
darò, non avrà mai più sete; anzi l'acqua che Io gli darò, diventerà in lui una fonte d'acqua che scaturisce in vita
eterna".
È specialmente in Oriente, senza alcun dubbio, che la conoscenza della Kundalini ebbe il suo massimo sviluppo
(in Cina, è il drago che unisce la terra al cielo). Gyaneshwara un grande Santo indiano la descriveva così:
“Molto piccola e arrotolata su se stessa in tre spire e mezzo, Ella assomiglia ad un Serpente femmina la cui
testa è rivolta verso il basso…Ella è un anello lampeggiante, un bouquet di fiamme, una colonna d’oro
fino”.
Kundal, in sanscrito, significa "avvolta su Se Stessa", e la Kundalini si presenta appunto come
un serpente avvolto su se stesso in tre spire e mezzo. Essa risiede allo stato latente, nell'osso
sacro di ogni essere umano, in attesa di venire risvegliata, consentendo così all'uomo di ottenere
la Realizzazione del Sé, l'unione (Yoga) con il Tutto.
La Kundalini, secondo la tradizione indiana, è il riflesso in noi della Madre Divina, dell'Energia
Primordiale (Adi Shakti) e nella nostra tradizione, corrisponde allo Spirito Santo.
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Giovanni da Fiore, in pieno XIII° secolo, affermava che dopo l'era del Padre e del Figlio
avremmo incontrato anche quella della Madre. È naturale dedurre che assieme al Padre, per
esserci un Figlio, debba esserci anche una Madre:
Gli uomini formeranno un unico grande corpo, di cui ognuno di loro sarà una parte minuscola.
Insieme, ne formeranno il cuore. Ci sarà una lingua parlata da tutti e così,
finalmente, nascerà la grande umanità.
Perché arriverà la Donna per prendere in mano lo scettro.
Essa dominerà sui tempi futuri e detterà agli uomini ciò che pensa.
Essa, sarà la Madre del millennio che viene dopo il millennio.
Essa, dopo i giorni del diavolo, emanerà la soave dolcezza di una Madre.
Essa, dopo i giorni delle barbarie, rappresenterà la Bellezza.
Il millennio che viene dopo il millennio, si trasformerà in un periodo spensierato.
Ci si amerà, si dividerà tutto, si sognerà e i sogni diverranno realtà...
...Così, agli uomini, darà una seconda nascita.
Lo Spirito prenderà possesso della massa degli uomini che si saranno uniti nella fratellanza.
Quindi, sarà proclamata la fine delle barbarie.
La Kundalini è dunque il riflesso in noi dell'aspetto femminile della Trinità. Il Simbolo della
Kundalini è la spirale e le sue qualità sono il Puro Desiderio di Dio, la castità, la purificazione,
l'ascesa spirituale.
La Kundalini, quando si risveglia, giunge all’altezza delle ghiandole pituitaria e pineale,
ridiscende lungo i canali laterali e infine, percorrendo di nuovo verso l’alto il canale centrale,
giunge alla parte superiore del cervello, sulla sommità del capo, nel Sahasrara.
Di lì poi, dopo aver irrorato i circa mille nervi cerebrali (Sahasrara significa mille) si connette
con il Tutto, con l'Energia Divina Onnipervadente, con l'Assoluto.
Il Puro Desiderio di Dio
La Kundalini rappresenta in noi il Puro Desiderio d’ascesa e unione con Dio. Prima della
Realizzazione del Sé, questo Desiderio è ancora assopito. Per propiziare il risveglio della
Kundalini sono oggi sufficienti due condizioni: l'intervento di una persona realizzata e il nostro
desiderio di ottenere questa seconda nascita, questo Yoga. Come una candela accesa ha bisogno
di ossigeno per bruciare, così noi dobbiamo alimentarci con l'ossigeno del desiderio per far sì
che la Kundalini si desti. Essa è, in ultima analisi, Colei che ci consente di percepire l'essenza
universale ed assoluta del nostro essere, manifestando le qualità sublimi dello Spirito nella
nostra attenzione.
Shri Mataji afferma: "La Kundalini è il Desiderio di Dio. Non è soltanto il desiderio che ci
spinge verso Dio, ma il desiderio d’evoluzione che Dio stesso nutre nei nostri confronti. E il
desiderio di Dio è la Shakti, il potere del Suo Amore "….
… "La Kundalini brucia tutto ciò ché è impuro e lo riduce in ceneri. Ciò che rimane, è
l'oro puro dello Spirito in noi".
La Kundalini brucia in noi i nostri desideri inutili, le nostre errate identificazioni, le nostre idee
superflue, ciò che abbiamo di stagnante e di malato, indesiderabile e contaminato, ciò che pone
ostacoli tra consapevolezza ed il vero Sé, lo Spirito.
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Nel corso di questo processo di purificazione, è possibile che si verifichi un certo
surriscaldamento dei Chakras con emissione di calore sulle mani e sulla testa. In seguito, il
calore si trasforma in brezza fresca che percepiamo sulla sommità del capo (Sahasrara) e sulle
mani, e talvolta anche lungo la colonna vertebrale.
Il risultato dell’ascesa è comunque una gran pace interiore unita a una piacevole sensazione di
serenità e gioia, che è avvertibile anche da chi non percepisce ancora sensazioni tattili.
La Purezza Assoluta
La Kundalini è conosciuta anche come Shri Gauri (letteralmente la Vergine), quindi rappresenta la
Purezza Assoluta che non può essere contaminata da nulla, appunto perché brucia tutto ciò che è
impuro. Non assorbe la nostra negatività, la distrugge. Se mettiamo dell'oro grezzo nell'acqua,
riusciremo a lavarlo solo superficialmente, ma se lo mettiamo sul fuoco, esso si trasformerà in oro
puro. Allo stesso modo la Kundalini ci purifica integralmente dal di dentro.
L’Amore della Madre
La Kundalini ci ha seguito lungo il corso delle nostre vite precedenti registrando tutte le nostre
buone e cattive azioni ed al momento opportuno, quando siamo pronti, Essa ci offre la chiave
del Regno dei Cieli che è in noi. Shri Mataji ci dice: “Il desiderio di Dio è di aprirvi le porte
del Suo Regno. E lo deve fare per poter dare un senso alla Sua Creazione”. La Kundalini è
la Quintessenza dell'Amore Materno e sa esattamente come dare la Realizzazione al proprio
figlio. “È vostra Madre, piena di tenerezza. Siete il Suo unico figlio. Potrebbe mai nuocervi?
Non fa altro che indicarvi la strada”.
L’Energia della Creazione è l’Essenza Fondamentale presente in tutte le cose e in tutti gli
elementi. Così si presta facilmente ad essere rappresentata dalla floridezza della Madre Terra,
ma anche dall’Aria, dall’Acqua, dal Fuoco. Nel Corano, così si esprime Allah parlando di
Adamo: "Abbiamo soffiato la nostra anima in Lui". E, nella tradizione cristiana, lo Spirito si
manifesta come Vento (anche se la corretta traduzione dovrebbe essere Santa Brezza).
Il battesimo giudaico-cristiano all’origine simbolicamente ricordava l’immersione (in greco, la
lingua allora usata nella comunicazione internazionale, baptizo vuol dire immergere) nella
Grande Acqua, il tornare ad essere immersi nel liquido amniotico della Madre Primordiale,
insomma il nascere per la seconda volta, nascere allo Spirito. E della necessità della seconda
nascita Gesù parla a Niccodemo (vedi Vangelo di Giovanni). La stessa dizione di “osso della
fontanella”, che la nostra medicina conserva, è forse traccia dell’idea della Kundalini (la
Portatrice d'Acqua dell'Era dell'Acquario) che sgorga come Pura Sorgente dalla sommità del
capo, rinfrescando tutto il nostro essere. Nella stessa direzione, anche l’espressione osso sacro
sembra essere traccia di questa cultura dimenticata. Il Beato Angelico, e molti altri pittori
illuminati, rappresentano spesso, nei loro dipinti e affreschi, una fiammella che fuoriesce dal
capo degli Angeli o degli Apostoli.
Alcuni mistici cristiani, ad esempio Santa Teresa d'Avila si sono sforzati di descrivere
l'unione che avviene tra la creatura ed il suo Creatore nel momento della Realizzazione del Sé.
Tutto è chiaramente espresso nel buddismo: il Nirvana (il Satori dello Zen) è lo stato di perfetta
pace che deve essere raggiunto dalla coscienza dell'aspirante. La Kundalini, in India, è
conosciuta sin dalla più remota antichità. Assieme ai Chakras (centri d'energia) e alle Nadis
(canali d'energia) costituisce il “Tantra”, lo strumento che consente alla coscienza individuale di
purificarsi e di raggiungere lo Yoga, l'unione col Divino.
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In origine, il tantrismo era sinonimo di pura conoscenza e d’ascesi purificatrice. Splendido esempio
ne resta, tra gli altri, il " Saundaraya Lahari", in cui Shankaracharya, uno dei più ispirati Santi
dell'India, canta le lodi della Grande Madre, descrivendone con pura ammirazione filiale tutte le
molteplici qualità. Solo in seguito, nel Medio Evo, il nome di Tantra è stato completamente
stravolto nel suo significato più sacro e tradizionale con l'impiego di pratiche demoniache e
perverse, aberranti, contraddicendo ogni regola di pura spiritualità.
IL PROCESSO DI REALIZZAZIONE IN SAHAJA YOGA
La cosa più sorprendente in Sahaja Yoga è che si riceve la Realizzazione senza particolari
difficoltà, senza seguire pratiche austere, in modo del tutto naturale. Shri Mataji afferma: "I
tempi sono maturi e la Realizzazione non può essere riservata a quei pochi che abbiano
purificato i loro Chakras e distrutto ogni inutile desiderio che non sia quello di divenire uno con
Dio". In Sahaja Yoga, contrariamente ad altre forme di yoga, l’Illuminazione avviene subito,
all'inizio e Shri Mataji lo spiega nel modo seguente: "Prendiamo ad esempio una stanza sporca,
ingombra di suppellettili e senza luce. Prima, occorreva armarsi di tanta pazienza e coraggio per
riassettare la stanza nell'oscurità, a tentoni, e poteva richiedere decine d’anni o vite intere
consacrate alla purificazione. Una volta riassettata la stanza si poteva poi accendere la luce e la
Realizzazione si manifestava in tutto il Suo splendore".
Oggi, invece, la Luce viene accesa subito, grazie all'intervento di Shri Mataji che ha reso
possibile il risveglio della Kundalini a livello di massa. E questo ci consente di pulire la stanza
molto più in fretta. La Luce, nel nostro caso, è la Consapevolezza Vibratoria del nostro Essere
Sottile, grazie alla quale diveniamo i veri maestri di noi stessi e riusciamo a purificare ed
equilibrare il nostro strumento in modo spedito. Certo non conosciamo subito la Realizzazione
così come l'ha sperimentata Buddha, pur tuttavia - man mano che i nostri Chakras si purificano,
si stabilizzano in modo sempre più duraturo - sviluppiamo tutte le Qualità Divine che il sistema
sottile contiene: insomma cominciano a manifestarsi in noi i vari Aspetti dello Spirito.
La Realizzazione del Sé avviene dunque naturalmente, alla presenza di Shri Mataji o per il
tramite di una persona già realizzata. “Una candela, che non è il Fuoco, ma espressione del Suo
Principio, può accenderne un’altra, semplicemente perché anche quest’ultima è predisposta,
anzi, è fatta apposta per questo” Se il ricercatore è sincero, l'ascesa della Kundalini avverrà in
un attimo, nel brevissimo spazio che separa due pensieri. All'interno del canale centrale
(Sushumna), si trova la Brahma Nadi, il canale "riservato" a Dio, che rimane sempre intatto, in
qualunque circostanza. Esso sbocca nel Brahmarandra, sulla sommità del capo, e in esso la
Kundalini può salire senza pericolo, poiché tutto è stato previsto accuratamente per favorire la
Sua ascesa. Ogni ricercatore può quindi ottenere la propria Realizzazione, se la desidera con
sincerità. La Realizzazione del Sé si può manifestare in vari modi: il corpo si alleggerisce,
s’instaurano serenità e rilassamento mentale ed ogni tensione scompare. Si potrebbe anche
avvertire una pulsazione alla sommità del cranio, o una corrente fresca che corre lungo la
colonna vertebrale o, ancora, la brezza fresca sulla mani e sulla testa.
"Quando Essa, la (Kundalini) giunge al Sahasrara, il momento è cruciale, perché se
il Sahasrara non si apre, la Grazia non può scorrervi interiormente. Bisogna che la Grazia
scorra in voi, che scenda nelle due Nadis, Ida e Pingala"
Shri Mataji.
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SODDISFARE LA KUNDALINI E STABILIZZARE LA NOSTRA REALIZZAZIONE
La nostra Madre Kundalini può ascendere con tutta la Sua Potenza solo se il Mooladhara
Chakra che la sostiene è ben saldo e stabile. Inoltre il canale sinistro e destro devono essere ben
equilibrati; la nostra vita non deve essere né troppo attiva né letargica, e allora la Sushumna
Nadi (canale centrale) sarà pronta per consentire a Kundalini Mata (Madre) di salire con tutta la
Sua Forza.
Shri Mataji - Adi Kundalini Puja 1991Prima di tutto, penso che la cosa più importante, sia che voi capiate la vostra Kundalini, poiché la
Realizzazione del Sé significa conoscenza del Sé. E chi vi dà la conoscenza del Sé è la vostra
Kundalini perché, quando sale, mette a fuoco i problemi dei vostri chakra. Noi diciamo che essa è
puro desiderio, ma non sappiamo che cosa significhi purezza. Significa il vostro desiderio casto,
significa che la Kundalini non ha lussuria, avidità, niente di tutto questo. Questa energia è vostra
Madre. Risiede nell’osso triangolare, ed è vostra madre. Sa tutto di voi. È come un registratore. Sa
tutto di voi, ed è la conoscenza assoluta, perché è purissima. Qualsiasi Chakra tocchi, sa anche in
anticipo che cosa c’è che non va lì. Quindi, è del tutto preparata, e si adatta completamente affinché
il suo risveglio non vi provochi alcun problema: se qualche Chakra è chiuso, lei aspetta e procede
aprendolo lentamente ...
… Questa Kundalini è il riflesso dentro di voi dell’Energia Primordiale e, dentro di voi, in un essere
umano, è simile a molti fili di energia. È come una corda, e questi fili di energia sono tutti
attorcigliati insieme a formare la Kundalini. In un essere umano, questi fili sono 3 volte 7, cioè 21,
elevato alla centottesima potenza. Ma quando la vostra Kundalini sale, solo uno o due tra tutti questi
fili ascendono e attraversano l'area della fontanella - solo uno o due - perché devono passare
attraverso il canale più interno, noto come Brahma Nadi. Esso è tutto a spirale, perché la Kundalini
è una spirale e questi canali sono anch'essi come delle spirali….
…. La Kundalini, che è vostra Madre, è lì per sostenervi, per nutrirvi, per prendersi cura di voi, per
farvi crescere donandovi una personalità più elevata, più nobile, più vasta, più profonda. Noi
pensiamo che se qualcuno è istruito, abbia una personalità più elevata. Talvolta, se una persona è
ricca, pensiamo che abbia una personalità più elevata. Altre volte pensiamo che una persona che
lavora molto abbia una personalità di livello superiore. Oppure, pensiamo che una persona che fa,
diciamo, una certa confusione circa la religione, abbia una personalità più nobile. Le nostre idee su
cosa sia una personalità elevata sono errate. Le persone sono ad un livello superiore quando sono
spiritualmente evolute, altrimenti non lo sono, vanno in rovina. Nessuno le rispetta….
….. Ad un primo sguardo, un seme sembra una cosa molto normale, niente di speciale. Potrebbe
avere anche un involucro molto duro. La maggior parte dei semi è contenuta in gusci, per lo più. Se
non sono nei gusci, allora hanno almeno una guaina o qualcosa del genere. Ma non vedrete mai un
seme pendere da qualche parte su un albero. Deve avere qualche protezione, un qualcosa di duro
all'esterno. C’è uno strato duro, ma il germoglio ha la capacità di romperlo. Immaginate: un
germoglio, una cosa così delicata che solo a toccarlo potrebbe rompersi, riesce a rompere
l'involucro, il duro guscio. Come può farlo? Non è fantastico che un guscio così duro, che non
riusciamo a rompere nemmeno coi denti, possa essere facilmente aperto da un delicato germoglio?
In quel momento, ciò che accade è che il guscio non si anima, non prende vita, non fa alcun
movimento, eppure si muove e si apre. Quando quella cosa delicata cresce, allora il guscio deve
rompersi. È lo stesso per la Kundalini, che è una cosa molto delicata.
….pensiamo che occorra qualcuno di veramente tirannico per dirigere le cose. Ma guardate un
seme: è quel delicato germoglio che cresce e rompe il guscio. Allo stesso modo, quando diventiamo
veramente delicati come un germoglio e cresciamo in delicatezza, nella bellezza della compassione,
dell’amore e della conoscenza che vi rende umili, allora questi gusci si romperanno...
… Il potere della Kundalini è purezza assoluta, buon auspicio, santità, castità, rispetto di sé, puro
amore, distacco, sollecitudine, attenzione illuminata, per darvi gioia. Come ogni madre vuole che il
proprio figlio sia gioioso, e tenterà in ogni modo possibile di dare gioia ai propri figli, allo stesso
modo la Kundalini ha un solo potere, quello di donare gioia ai suoi figli. E lo fa.
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Quando parliamo della luce della Kundalini, dobbiamo capire che questa luce si diffonde all’interno
e all’esterno della vostra vita e si esprime in modo davvero meraviglioso. Tutti dicono che i sahaja
yogi hanno un aspetto molto diverso dagli altri, che c’è luminosità sui loro visi, che sembrano tanti
fiori, così rilassati, bellissime persone…
… Il potere della Kundalini, che è vostra Madre, deve ascendere, deve emergere, manifestarsi
grazie al vostro Puro Desiderio. Perciò, quando fate introspezione, in meditazione, cercate di capire
da soli perché meditate: è perché sia risvegliato in noi il Puro Desiderio di compassione e amore.
Voi siete già in meditazione, state già crescendo, la crescita è già cominciata; e crescerete così in
fretta che questo guscio, fatto di condizionamenti umani e di ego, si romperà aprendosi, e questa
piccola, minuscola cosa che si trova solamente nell'osso triangolare - immaginate, c’è uno spazio
così ristretto nell’osso triangolare - viene fuori, si manifesta e può salvare il mondo intero…
…. Il movimento della Kundalini dipende anche dal temperamento della persona, dal tipo di
desiderio che ha che la sua Kundalini salga. Innanzitutto, ci sono quelli che dubitano: non credono
nemmeno che esista la Kundalini. O, se anche ci credono, dicono che la brezza fresca potrebbe
provenire da qualche altra parte. Questo è disonesto. La Kundalini non può darvi la disonestà. Può
darvi onestà e fede nell’onestà. Vi dà fede nella bontà, fede nell'onestà, non con una predica, un
discorso o la lettura della Bibbia o altro, ma proprio facendo diventare reale l'esperienza.
Shri Mataji - Kundalini Puja 1992 ……… Anzitutto c'è molta differenza tra voi e le altre persone che hanno ottenuto la Realizzazione:
la prima grande differenza è che voi avete ottenuto questi poteri in modo sahaj, semplicemente. Gli
altri dovettero andare sull'Himalaya, stare al gelo per giorni e giorni, vivere nelle caverne, mangiare
frutta o non mangiare del tutto; ne morirono moltissimi ….
…… La differenza è grandissima: il modo in cui avete ricevuto la realizzazione, il modo in cui la
vostra Kundalini è stata risvegliata e il modo in cui potete manifestare i poteri che possedete. Per
esempio potete dare la realizzazione ad altri, curarli, sentire le loro vibrazioni; ci sono alcuni Sahaja
Yogi che possono controllare la pioggia, il sole, la luna, tutto. Alcuni Yogi possiedono poteri
grandissimi, con le loro preghiere hanno salvato la vita a molte persone.
……… Se non siete innocenti, probabilmente avete problemi con la lussuria, forse il vostro amore è
diretto verso alcune persone, solamente.
La Kundalini non agisce così: ascende, passa da tutti i chakra, non è coinvolta da niente, cerca di
curare tutti i chakra, di nutrirli, e si preoccupa solo della propria ascesa. La Kundalini ascende,
passa da tutti i chakra, non è coinvolta da niente, cerca di curare tutti i chakra, di nutrirli, e si
preoccupa solo della propria ascesa. Allo stesso modo i Sahaja Yogi non dovrebbero lasciarsi
coinvolgere in nessuna relazione di quel genere. E' possibile che avvenga comunque, non dobbiamo
diventare come i discepoli di Buddha. Per esempio, vi parlo spesso di come la linfa sale nell'albero,
giunge in varie parti dell'albero e poi evapora o torna indietro. Questo passaggio dovrebbe essere
mantenuto aperto; se questo avviene la Kundalini può salire molto facilmente, senza alcun
problema.
…….. Non serve a niente identificarsi con qualcosa a cui avete rinunciato: dall'uovo siete diventati
l'uccello, e l'uccello non si identifica più con l'uovo, non rimane fermo al suo posto ma vola via. Ora
siete diventati uccelli, non ci sono più uova. Allo stesso modo dobbiamo accettare la nostra
posizione, accettare noi stessi come anime realizzate, con fiducia in noi stessi e con la
comprensione che il fine della nostra vita è cambiato. Quando comprendete il fine della vostra vita
,in modo innato, non attraverso un processo mentale, vi sentite responsabili: voi avete ottenuto la
realizzazione per diffonderla in tutto il mondo e emancipare il mondo intero. Non appena
comprendete questo punto, vi assumete la responsabilità e la Kundalini sale
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IL RISVEGLIO DELLA KUNDALINI
In una persona normale la Kundalini dorme nell’osso sacro. Una volta svegliata, la Kundalini
si alza dal Mooladhar e sorretta dal Mooladhara Chakra si muove verso il Sahasrara, passando
attraverso gli altri 5 Chakras. Ciò è spiegato da Shri Mataji come segue:
“Durante il Risveglio della Kundalini si può vedere a volte una pulsazione. Analogamente
alla Sushumna, la Kundalini si trova normalmente in uno stato potenziale. Quando essa viene
risvegliata, essa sale attraverso la Sushumna, attraversando il Void, fino alla cima della
Sushumna. Quando la Kundalini emerge in questo punto avviene lo Yoga. Lo Yoga senza il
risveglio della Kundalini è impossibile”.
Questo evento del Risveglio della Kundalini e dell’unione finale con una consapevolezza
superiore è descritto dalla parola SAHAJA. Questa parola significa letteralmente innato, ovvero
spontaneo. Ciò implica che l’intero meccanismo è innato e viene attivato in modo spontaneo e
naturale, senza sforzi inadatti o eccessivi. Un’analogia usata spesso è quella della germinazione di
un seme. Essa avviene automaticamente se il seme viene posto nella Madre Terra.”
L’effetto del Risveglio della Kundalini può essere valutato nel modo migliore in base a
quanto Shri Mataji dice ancora a proposito:
“Quando la Kundalini si alza, si può sentire facilmente la brezza fresca che esce dall’area
della fontanella, in cima alla propria testa. Ognuno può sentirla da Sè e può autocertificarsi
questo fatto. La brezza fresca può anche essere percepita attorno alla propria persona”.
Questa brezza fresca è quella che viene manifestata dal Potere Onnipervadente dell’Amore
Divino. Per la prima volta nella vita ognuno può realizzare l’esperienza di percepire questo sottile
Potere Divino. Ma è necessario capire che, anche dopo aver percepito questo Potere, la Kundalini
non è pienamente stabilizzata. Usando un normale linguaggio meccanico possiamo dire che non è
ancora stabilita una connessione permanente. Ciascuno deve lavorare per questo. Benché il
germogliare di un seme sia spontaneo, il giardiniere deve curare il tenero germoglio. Allo stesso
modo il ricercatore deve aver cura della propria Realizzazione del Sè, soprattutto all’inizio. Alcune
persone arrivano in alto molto facilmente, altre devono lavorare anche sei o sette mesi, e magari alla
fine non sono ancora a posto. Date queste circostanze è importante che ciascuno riconosca e
comprenda quali sono i problemi, imparando il giusto sistema di decodificazione e le pratiche di
Sahaja Yoga.”
In questo modo l’essere umano si libera dai ceppi e si eleva al di sopra della schiavitù. Egli non ha
più bisogno della guida di un Guru, perchè egli diventa il Maestro di Sè stesso, e non deve più
brancolare nel buio alla ricerca di un sostegno. La persona diventa completamente libera. Nessuno
può intimidire o manipolare un Sahaja Yogi. I condizionamenti delle persone provenienti da molte
sette, organizzazioni religiose e scuole di pensiero cadono da soli. Nessuno può condizionare
un’anima realizzata dopo Sahaja Yoga. Questa libertà è veramente stupenda. Lentamente ognuno
impara a volare per conto suo come un uccello, fino a conoscere e diventare maestro di tutto ciò che
è divino. Dopo Sahaja Yoga la persona si solleva di tanto al di sopra degli altri, e il suo senso di
discriminazione diventa così perfetto, che nulla, ne i falsi guru, ne i metodi fuorvianti o “moderni”
possono far deviare la sua mente dalla retta via. Nessuno può sviare un Sahaja Yogi, a meno che lui
stesso non cada in qualche tentazione, paura o manipolazione. Il Sahaja Yogi gioisce della libertà
propria e di quella degli altri Sahaja Yogis. Egli conosce i suoi poteri e conosce Sè stesso. Egli
diventa un santo potente e libero, che conduce una vita angelica.
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All’inizio di questo evento uno comincia a sentire i problemi dei Chakras sulle punte delle dita. Egli
deve soltanto decodificare le sensazioni che prova sulla punta delle proprie dita, e deve conoscere le
pratiche che possono risolvere questi problemi. Le punte delle dita sono terminazioni nervose dei
sistemi simpatici di destra e di sinistra. Esse diventano illuminate, poichè riflettono i centri sottili.
Alcuni Yogis più esperti hanno riassunto gli effetti di Sahaja Yoga come segue:
A) Quando la Kundalini raggiunge l’Agnya Chakra la persona è seduta con gli occhi chiusi,
ma il suo non è ne uno stato di ipnosi, ne di intossicazione. La persona è pienamente consapevole di
Sè e di ciò che lo circonda e, se lo desidera, può pensare. Tuttavia essa è molto rilassata e la sua
attenzione non è distratta costantemente dal normale fluire di pensieri mondani e vulcanici.
Questo stato non è conseguito ne con uno sforzo di volontà, ne con esercizi mentali effettuati
dalla persona. Esso si manifesta spontaneamente quando la Kundalini viene risvegliata da un Sahaja
Yogi, cioè da una persona che ha già acquisito questo stato ed è esperto del meccanismo. In
questo modo la Kundalini raggiunge l’area della fontanella e comincia a emettere una brezza fresca.
Già questo sembra un miracolo: la brezza fresca comincia a uscire dalla cima della testa, come da
un condizionatore. Le pratiche sbagliate, che sono dannose a questo meccanismo, possono
provocare fenomeni bizzarri, come saltare, danzare, scuotersi, urlare, contorcersi o muovere oggetti
da una parte all’altra. L’insieme di questi eventi e manifestazioni è priva di valore e non porta alcun
beneficio al praticante. Essi rappresentano anzi l’evidenza che non c’è progresso nella crescita della
consapevolezza umana. Chiunque può saltare, urlare, contorcersi o muovere oggetti.
Al contrario, il levarsi di una brezza fresca dalla cima della testa di una persona seduta in pace
e in silenzio è il salto di qualità della sua consapevolezza, rappresenta una conquista senza
precedenti nella coscienza umana.
B) Se uno dei chakra è danneggiato, la Kundalini può trovare un’ostruzione a quel livello. In
questi casi è spesso possibile vedere a occhio nudo la Kundalini pulsare a quel livello e sentirla
mediante uno stetoscopio. Questa pulsazione può anche essere sentita a livello della fontanella. Adi
Shankaracharya ha chiamato questo fenomeno Spandakarika.
C) Quando, alzandosi, la Kundalini attraversa l’Agnya Chakra, essa rinfresca tutto il sistema,
e in particolare il liquido cerebrospinale. Ne risulta un progressivo sgonfiamento dei palloni
dell’Agnya di sinistra e di destra. Quando questo succede, la Kundalini può raggiungere la sommità
della Sushumna, il Sahasrara Chakra. A questo punto possiamo dire che è avvenuto lo Yoga. La
persona percepisce una brezza di vibrazioni fresche che fluiscono su entrambe le mani. Questo è il
medesimo fenomeno che in linguaggio mistico è descritto ad esempio come “albero della vita”, o
come “lingue di fuoco” e il salto di consapevolezza umana è descritto in vari modi da tutti i maestri
di tutte le grandi religioni. Migliaia di persone in tutto il mondo beneficiano oggi di questo dono.
Centinaia di ricercatori studiano gli effetti di Sahaja Yoga sulla letteratura, sulla politica, sulla
medicina, sul comportamento, od altro. Sahaja Yoga è il massimo, e la Kundalini è la Madre Divina
seduta nel corpo di ciascuno di noi. Essa può aiutare chiunque sia animato da vero desiderio a
raggiungere la perfezione. Ci auguriamo che tutti gli esseri umani possano beneficiare di questo
dono Divino e raggiungere il posto che spetta loro nella creazione.
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ALTRE FONTI SULLA KUNDALINI
Amritananda Upanishad
L'adepto dirige il Prana
sin nel Mooladhara.
L'aria così ispirata desta
il fuoco di giù che sonnecchiava.
Meditando sul Pranava
che non è altro che Brahma,
concentrando il pensiero
fa salire l'alito
unito al fuoco di giù
sino all'ombelico ed oltre
all'interno del corpo sottile.
In cima al corpo, sopra la testa
c'è il loto dai mille petali,
brillante come la luce del cielo.
E' lui che dà la liberazione.
Il suo nome segreto è Kailasha,
il Monte sede di Shiva.
Colui che conosce questo luogo segreto
è liberato dal Samsara (Ciclo delle rinascite).
Eccovi l'esperienza interiore:
Sushumna, la vena di Brahma
è al centro del corpo sottile.
Col suo splendore
assomiglia al sole
e alla luna piena.
Scaturisce dal centro della base
e sale diritta
sino all'apertura di Brahma.
In essa vi è energia,
come un serpente attorcigliato
su se stesso
scintillante come mille lampi
delicato come lo stelo del loto.
Quando l'adepto la scorge,
fosse solo con lo spirito,
è libero dai legami,
dai legami dell'esistenza terrena,
grazie alla purificazione
che questa visione opera nel suo essere!
Yoga Kundalini Upanishad
La potenza divina, la Kundalini,
risplende come lo stelo d'un loto appena nato.
Simile al serpente, arrotolato su se stesso,
con la coda in bocca riposa, sonnecchiante,
alla base del corpo.
"Saundarya Lahari" ( L’Oceano di Bellezza)
Poemi dedicati alla Kundalini - di Shri Adi Shankaracharya
Virinci (Brahma), dopo aver raccolto il più piccolo granello di polvere caduto dai Tuoi
piedi di loto, crea gli universi senza lasciar nulla di incompiuto. Shauri (Vishnu) li sorregge
con grande sforzo sulle sue mille teste mentre Hara (Shiva) li riduce in polvere per
cospargersene il corpo come se fosse cenere.
Ti diverti col tuo Signore nel loto dai mille petali dopo aver attraversato la terra situata
nel Mooladhara, l'acqua del Manipura (Nabhi), il fuoco dello Swadisthan, l'aria
dell'Anahata, l'etere al di sopra delle mana, tra le sopracciglia, avendo così percorso per
intero la via di Kula.
Tu riempi le nadi col ruscello di nettare che cola dai tuoi piedi e riprendi il tuo posto
dopo aver soggiornato nelle risplendenti regioni lunari; tu assumi l'aspetto del serpente
avvolto tre volte e mezzo su se stesso, poi ti addormenti nella cavità di kulakunda
(Mooladhara).
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