COMUNE DI CALCI
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COMUNE DI CALCI
COMUNE DI CALCI (Prov. di Pisa) IL COMUNE DI CALCI SI RIVOLGE AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA PER CAPIRE PERCHÉ VIVERE A CALCI SIA COSI PENALIZZATO DAI TRASFERIMENTI STATALI Venerdì 2 ottobre 2015 IL CONTESTO In un momento di trasferimenti statali ridotti del 49,5% (come certificato dalla Corte dei Conti) la «perequazione» tra territori dovrebbe essere garantita dai Comuni “più ricchi” attraverso il Fondo di Solidarietà Comunale (in breve FSC), introdotto dalla Legge di Stabilità 2013 (L. 228 del 24 Dicembre 2012). Ogni territorio versa al «fondo di solidarietà comunale» il 38,23% dell’IMU generata dall’aliquota standard di competenza dei Comuni e in questo modo si costruisce un bacino, ripartito con modalità fissate con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri. Per il 2015 il bacino è pari a 4,7 miliardi di euro. Qui si incontra il primo problema, di carattere generale, perché i tagli hanno finito per colpire anche il Fondo, con il risultato che quest’anno solo 4,3 miliardi di euro vengono redistribuiti fra i Comuni, e circa 400 milioni finiscono direttamente allo Stato. LA SITUAZIONE DI CALCI Dai dati pubblici riferiti all’entità dei trasferimenti statali ai comuni, emergono delle profonde differenze, anche tra territori contigui, che non trovano spiegazione alcuna alla luce degli attuali rapporti economici tra enti locali e tra enti locali e stato. Storicamente i trasferimenti dello Stato verso il nostro Comune erano inferiori alla metà della media nazionale e regionale, 102 euro per abitante contro i 207 della media. La riduzione dei trasferimenti con tagli orizzontali, che ha certamente danneggiato tutti i Comuni, ha però pressoché azzerato il contributo per il nostro Comune (allegati) con conseguenze negative sulla possibilità di erogare servizi ed effettuare spese per investimenti. A tale ingiustizia “storica”, per effetto delle nuove normative, ed in modo particolare per le modalità di costituzione del “Fondo di solidarietà” in entrata ed uscita, per il nostro Comune la situazione si è ulteriormente, drammaticamente aggravata, senza che venissero concessi strumenti per colmare tali carenze. In conclusione, il nostro Comune nel 2015 riceverà poco più di 55.000 euro di trasferimenti statali, dei quali circa 7.600 euro “in entrata dal fondo di solidarietà” (nel 2014 erano stati oltre 127.000 euro), mentre dovrà contribuire allo stesso fondo per circa 433.800 euro che corrisponde all’incirca all’importo del 2014. Inoltre, dal confronto sull’entità dei valori di ridistribuzione del fondo di solidarietà dei Comuni ci siamo imbattuti in differenze abnormi e per noi incomprensibili. Tabella di confronto con quanto succede agli altri comuni limitrofi Abitanti (al 31.12.2013) Calci 6.494 Fondo di solidarietà in entrata 2015 (€) 7.616,99 Incedenza FSC procapite (€) 1,17 Media Comuni della Provincia di Pisa 41,58 Media Comuni dell’area pisana 53,11 Media dei Comuni che confinano con Calci (Monte Pisano) 52,86 Quindi, per ogni abitante, Calci nel 2015 riceverà 1,17 euro dal FSC, contro i 41,58 euro della media pro capite della nostra Provincia. Ancora più penalizzante il confronto con i comuni del Monte Pisano e dell’Area Pisana (Pisa, Cascina, San Giuliano Terme, Vecchiano, Vicopisano, Calci) con la quale sosteniamo da anni politiche comuni su servizi socio sanitari, scuola, pianificazione urbanistica, protezione civile ed antincendio boschivo, ripartendo i costi sulla base del numero degli abitanti. Il Comune di Calci ha quindi deciso di scrivere al Presidente della Repubblica per capire perché ciò avvenga, dal momento che questa situazione impone all’Amministrazione serie difficoltà sia a programmare il bilancio di parte corrente che, soprattutto, ad affrontare spese d’investimento importanti e strategiche. Una situazione ulteriormente aggravata da ulteriori meccanismi di finanza pubblica assurdi come l’impedimento imposto di fatto dal “Patto di stabilità” a contrarre mutui per un Comune con le nostre caratteristiche d’indebitamento (indebitamento all’1,51% contro l’8% massimo previsto dalla legge). Il Comune chiede aiuto al Presidente per capire se ciò che penalizza Calci sia frutto di un errore “storico” originato da scelte politiche fatte decenni fa su una situazione di interdipendenza economica tra territori completamente diversa dalla attuale o se piuttosto si tratti di scelte politiche attuali e consapevoli. Calci chiede anche che il problema, probabilmente comune anche ad altre amministrazioni locali, sia affrontato quanto prima per effettuare le dovute verifiche e per apportare urgenti correzioni, anche nel principio di quanto affermato dall’art. 53 della nostra Costituzione.