la nobile e sacra luce dorata - Centro Tibetano Buddismo Napoli

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la nobile e sacra luce dorata - Centro Tibetano Buddismo Napoli
Discorso del Grande Veicolo,
chiamato
LA NOBILE E SACRA LUCE DORATA,
Il re della raccolta di sutra
© Je Tzong Khapa Edizioni
Istituto Lama Tzong Khapa
Associato alla Fondazione per Presrvazione della Tradizione Mahayana
CAPITOLO I
L’INTRODUZIONE
Mi prostro davanti a tutti i buddha del passato, del presente e a quelli che non sono ancora apparsi;
davanti ai bodhisattva, ai realizzatori solitari e ai nobili uditori1 .
Così udii:
una volta il Buddha si trovava sul Picco dell’avvoltoio
assorto nella profondità della sfera dei fenomeni;
quando restando così il Tataghata2
davanti ai supremi bodhisattva3,
puri e immacolati,
espose il re della raccolta di sutra4,
estremamente profondo da ascoltare
e profondo da contemplare.
Questo è il sutra de La Sacra Luce Dorata, che qui esporrò.
È stato benedetto dall’ispirazione dei buddha
delle quattro direzioni:
Imperturbabile nell’est,
Gioia del Pinnacolo nel sud,
Luce infinita nell’ovest,
e Suono del Tamburo nel nord.
Esporrò la spiegazione sacra e di auspicio
che distrugge tutte le mancanze,
consuma le cattive azioni,
concede ogni felicità
ed elimina ogni sofferenza;
questa benedizione, meravigliosamente adorna di tutte le glorie,
è il fondamento stesso dell’onniscienza.
Quegli esseri dalle facoltà deteriorate,
quelli che si trovano al termine della propria vita o debilitati,
quelli caduti in disgrazia,
quelli abbandonati dagli dèi,
quelli odiati dalle proprie famiglie ed esseri amati,
quelli sfruttati nel lavoro, ecc.,
quelli che vivono in conflitto gli uni contro gli altri,
quelli che soffrono per mancanza di mezzi,
quelli che vivono nella tristezza e nel dolore,
nella paura e nella povertà,
quelli afflitti dagli astri e dalle maledizioni,
quelli tormentati da innumerevoli demoni,
quelli che a causa delle loro sfortune
hanno incubi nel sonno,
tutti loro, ben puliti e in ordine,
devono ascoltare questo sacro discorso.
Chi con una mente virtuosa,
pulito, ben vestito, e abbellito da piacevoli ornamenti,
ascolti questo sutra,
che è l’attività dei buddha profondi,
la magnificenza del sutra,
farà sì che si calmino sempre i mali
di tutti questi esseri
e le loro insopportabili sofferenze.
Gli stessi protettori del mondo,
accompagnati dal potere di moltitudini di generali
e da molti milioni di spiriti maligni5,
gli daranno protezione.
Melodiosa: la grande divinità,
quella che abita nel Nairanana,
Ladra, l’orca dei demoni,
Stabile, la dea della terra,
il signore del regno di Brahma, il signore degli dèi,
il signore dei naga, che posseggono grande forza,
il signore degli spiriti dall’aspetto umano e il signore dei titani,
così come il signore di chi plana nel cielo,
tutti loro, con i loro accompagnatori, le loro montature e la loro forza,
si riuniranno in questo luogo,
e giorno e notte, senza distrazione
lo proteggeranno.
Questo sutra, è l’attività profonda
e il segreto di tutti i buddha,
difficile da incontrare durante milioni di eoni,
ed è ciò che esporrò con chiarezza.
Coloro che lo ascoltino,
coloro che agevoleranno l’altrui ascolto,
ne gioiscano
o gli rendano omaggio,
tutti loro saranno, per milioni di eoni, oggetto di venerazione
da parte di dèi, naga6,
umani, spiriti dall’aspetto umano,
titani e numerosi spiriti maligni.
Quegli esseri che mancano di meriti
ne creeranno in quantità illimitata,
inimmaginabile
e impossibile da calcolare.
Saranno sostenuti con fermezza
dai buddha completamente illuminati delle dieci direzioni,
e dalla profonda attività
dei bodhisattva.
Pulito, ben vestito,
profumato
e con pensieri d’amore,
onora questo sutra senza distrazione.
Ascolta questo sacro sutra
con un pensiero immacolato,
totalmente aperto
e con una mente fervente.
Chi ascolti questo sutra
diventerà uno dei migliori tra gli esseri umani,
otterrà una vita umana eccellente
e godrà di abbondanti beni per tutta la sua durata.
Coloro che odano
questa famosa esposizione,
purificheranno la radice della virtù
e saranno elogiati da moltitudini di buddha.
Questo è il primo capitolo de La Sacra Luce Dorata, il re della raccolta di sutra, chiamato
‘L’introduzione’.
CAPITOLO II
LA DURATA DELLA VITA DEL TATAGHATA
Una volta, in una certa occasione, nella grande città di Rajghir, viveva il bodhisattva chiamato
Culmine di Bellezza, un grande essere che aveva venerato i conquistatori del passato, aveva
generato virtuose radici e riverito centomilamilioni di buddha, il quale ebbe questo pensiero:
“Quali sono le cause e quali le condizioni per cui una persona come il Conquistatore, il Saggio dei
Sakya, viva solo ottant’anni?”
Stava pensando in questo modo alla breve durata della vita del Buddha. E proseguì riflettendo così:
“Il Conquistatore disse queste parole:
‘La longevità proviene da due cause e da due condizioni: astenersi dall’uccidere e offrire cibo con
generosità’.
Ma allora il Conquistatore, il Saggio dei Sakya, non solo si astenne dall’uccidere per innumerevoli
centinaia di milioni di eoni, ma seguì anche scrupolosamente il sentiero delle dieci azioni virtuose1,
diede da mangiare ai bisognosi e inoltre offrì oggetti esterni e interni. Se giunse perfino a soddisfare
gli esseri affamati con la carne, il sangue, le ossa e addirittura il midollo del proprio corpo, che
bisogno c’è di menzionare altri alimenti?”
Così scorreva il suo pensiero.
Mentre questo essere puro manteneva la mente assorta nel Buddha e così pensava, la sua casa, per il
potere del Tathagata, divenne grande e spaziosa, fatta di lapislazzuli e adorna di una grande varietà
di gioielli celestiali. Il suo colore fu trasformato dal Tataghata e impregnato di un profumo di
incenso superiore a quello degli dèi. Nelle quattro direzioni della casa sorsero quattro troni fatti di
gioielli celestiali, sopra ai quali apparvero ben disposti cuscini arricchiti con preziosi tessuti dai
colori divini. Sui troni apparvero anche fiori di loto adorni di una moltitudine di pietre preziose. Il
suo colore fu trasformato dal Tathagata.
Su questi fiori di loto apparvero quattro buddha conquistatori: ad est il Tataghata Imperturbabile, a
sud il Tataghata Gioia del Pinnacolo, ad ovest il Tathagata Vita Infinita e a nord il Tataghata Suono
del Tamburo.
Immediatamente dopo che apparvero questi buddha conquistatori sui troni sostenuti da leoni, in
quel momento, la grande città di Rajghir si vide avvolta da un immenso splendore che illuminava
anche le tremila grandi migliaia di mondi2, la sfera dei mondi delle dieci direzioni e tante sfere di
mondi delle dieci direzioni quanti i granelli di sabbia che si trovano sulle rive del fiume Gange.
Cadde inoltre una pioggia di fiori celestiali e si udì una musica divina di melodiosi cimbali. Per il
potere di Buddha tutti gli esseri senzienti di questa sfera delle tremila grandi migliaia di mondi, si
colmarono di piacere divino. Quelli che avevano facoltà sensoriali incomplete, le ottennero piene: i
ciechi dalla nascita poterono vedere e i sordi udire. I malati mentali recuperarono la ragione. Gli
esseri con una mente distratta ottennero la capacità di non distrarsi. Chi era nudo trovò indumenti
per vestirsi. Gli affamati furono saziati. Gli assetati calmarono la loro sete. Quelli tormentati dalla
malattia recuperarono la salute. Tutti quelli afflitti da una tara fisica ottennero un corpo perfetto.
Nel mondo si produsse una grande quantità di favolosi miracoli.
Quando il bodhisattva Culmine di Bellezza vide i buddha conquistatori rimase affascinato.
Compiaciuto e pieno di fede sentì grande gioia e sperimentò una grande felicità. In questo stato di
gioia e beatitudine mentale, si pose a un lato degli eccellenti buddha conquistatori con le mani
giunte in preghiera e rimase assorto in essi. Cosciente delle qualità del Conquistatore, il Saggio dei
Sakya, e nel dubbio riguardo alla durata della sua vita, pensava:
“Com’è possibile che qualcuno come il Conquistatore, il Saggio dei Sakya, viva solamente ottant’
anni? Perché ebbe una vita così breve?”
Pensava e rifletteva questo pensiero:
“Com’è possibile?”
In quel momento, i buddha conquistatori, a conoscenza dei suoi pensieri, così si rivolsero al
bodhisttva Culmine di Bellezza:
“Figlio di nobile lignaggio, non pensare che la durata della vita del Conquistatore, il Saggio dei
Sakya, sia breve. La ragione è, figlio di nobile lignaggio, che a parte i tataghata, i distruttori del
nemico, i buddha che hanno raggiunto l’illuminazione completa e perfetta, non c’è nessuno al
mondo, neanche gli dèi o altre creature, compreso il demonio, Brahma, i santi e i saggi, gli dèi, gli
uomini e i titani, che sia in grado di conoscere completamente la durata della vita del Conquistatore,
il Tathagata, il Saggio dei Sakya”.
Immediatamente dopo le spiegazioni dei buddha conquistatori sulla durata della vita del Tataghata,
in quel momento, per il potere del Buddha, si riunirono i figli degli dèi che dimorano nel reame del
desiderio, quelli che dimorano nel reame della forma, i naga, gli spiriti maligni, gli spiriti che si
alimentano di aromi, i titani, quelli che planano nel cielo, gli spiriti dall’aspetto umano, i grandi
rettili e molte centinaia di migliaia di milioni di bodhisattva, e si radunarono nella casa del
bodhisattva Culmine di Bellezza.
Allora, davanti a tutta l’assemblea, i conquistatori recitarono i versi del sutra che espone la durata
della vita del Conquistatore, il Saggio dei Sakya:
“È possibile contare
tutte le gocce d’acqua che ci sono nell’oceano,
ma nessuno è capace di calcolare
la durata della vita del Saggio dei Sakya.
È possibile contare
gli atomi di tutte le montagne eccellenti,
ma nessuno è capace di calcolare
la durata della vita del Saggio dei Sakya.
È possibile calcolare
perfino le più piccole particelle
che si trovano nella terra,
ma nessuno può misurare la durata della vita del Vittorioso.
Se qualcuno desiderasse misurare lo spazio,
sarebbe possibile farlo,
ma la durata della vita del Saggio dei Sakya
non c’è nessuno che sia capace di calcolarla.
Possiamo parlare degli eoni durante i quali
i buddha perfetti restano nell’esistenza:
centinaia di milioni di eoni,
ma è impossibile misurare la durata della vita del Vittorioso.
Dal momento che la sua causa
e condizione possiede due aspetti:
abbandonare la crudeltà dannosa
e offrire generosamente alimenti;
per questo motivo non si può misurare il limite
della vita di questo grande Essere.
Come in tutto ciò che è incalcolabile
non si può parlare di un numero certo di eoni,
per questo non avere dubbi,
non nutrire neanche la più piccola esitazione,
perché la misura del limite della vita del Vittorioso
è qualcosa che non si può giungere a conoscere”.
In quell’occasione nell’assemblea vi era un maestro che insegna le scritture, un bramino chiamato
Coundinia che, accompagnato da migliaia di bramini, presentò i suoi rispetti al Conquistatore.
Nell’apprendere la notizia del grande completo nirvana del Tathagata, cadde immediatamente
prostrato ai piedi del Conquistatore supplicandolo:
“Il Conquistatore è buono con tutti gli esseri, possiede la grande compassione, desidera avere il
bene, è per tutti gli esseri come i genitori; è uguale all’ineguagliabile e risplende come la luna; con
una saggezza e una conoscenza simile allo splendore del sole. A te, che guardi a tutti gli esseri
come a Rahula3, ti supplico di concedermi un desiderio”.
Il Conquistatore rimase in silenzio.
Allora, per il potere del Buddha, il giovane lichavi4, conosciuto da tutti come Tutto il Mondo
Gioisce Vedendolo, sicuro di sé, parlò in questo modo al bramino Coundinia, il maestro che insegna
le scritture:
“Perché tu, grande bramino, supplichi il Conquistatore di concederti un desiderio? Te lo esaudirò io
questo desiderio”.
Il bramino disse:
“Giovane lichavi, per mostrare il mio rispetto al Conquistatore e poter venerare le sue reliquie,
desidero ottenerne una piccola parte, anche se piccola come di un grano di senape. Poiché si dice
che venerando direttamente questa reliquia, anche così piccola, si otterrà definitivamente lo stato
del signore degli dèi del regno dei trentatré5. Ah, giovane lichavi! Il sutra La Sacra Luce Dorata è
difficile da comprendere per gli uditori e i realizzatori solitari. Ascolta con attenzione la voce che
espone il sutra La Sacra Luce Dorata, che possiede le caratteristiche e le virtù di qualcosa tanto
difficile da sondare. Ah, giovane lichavi!, siccome il sutra La Sacra Luce Dorata è tanto difficile da
conoscere e da capire, noi, bramini di provincia, vorremmo ottenere e portare via in una custodia
una reliquia, anche solo delle dimensioni di un grano di senape, poiché fa ottenere rapidamente agli
esseri senzienti lo stato del signore degli dèi del regno dei trentatré. Ah, giovane lichavi!
Supplichiamo una reliqua del Tataghata. Forse non vuoi che, portando questa reliquia conservata in
una custodia, gli esseri senzienti ottengano lo stato del signore degli dèi del regno dei trentatré? Ah,
giovane lichavi! Noi esprimiamo questo desiderio”.
Allora, il giovane lichavi Tutto il Mondo Gioisce Vedendolo, recitò questi versi al maestro che
insegna la scrittura, il bramino Coundinia:
“Quando nella corrente del fiume Gange
nasceranno fiori
e il corvo diventerà rosso,
quando il cuculo si muterà nel colore della conchiglia,
la rosa dia i frutti della palma
e la palma dia boccioli di mango,
allora apparirà la reliquia
della dimensione di un seme di senape.
Quando con i peli della tartaruga
si sarà tessuto un magnifico mantello
che protegga dal freddo dell’inverno,
allora apparirà la reliquia.
Quando con zampe di mosca
si costruirà tutto un edificio
solido e stabile,
allora apparirà la reliquia.
Quando alle sanguisughe
spunteranno i denti,
bianchi, grandi e affilati,
allora apparirà la reliquia.
Quando per salire al cielo
si fabbricherà una buona scala
con le corna della lepre,
allora apparirà la reliquia.
Quando, salendo per questa scala,
i topi si mangeranno la luna
e molesteranno Rahula,
allora apparirà la reliquia.
Quando le mosche che volano per il mercato,
berranno birra in boccali di porcellana
e andranno ad abitare in magioni,
allora apparirà la reliquia.
Quando l’asino sarà felice
e avrà le labbra rosse come il frutto della bimba6,
e sarà molto abile nel canto e nella danza,
allora apparirà la reliquia.
Quando il gufo e il corvo
in un luogo isolato
si stimeranno e vivranno in armonia,
allora apparirà la reliquia.
Quando le foglie della palasa7
si trasformeranno in un parasole adorno di tre tipi di gioielli
e proteggeranno dalla pioggia,
allora apparirà la reliquia.
Quando una grande nave
con i suoi remi e le sue vele
navigherà per una pianura,
allora apparirà la reliquia.
Quando il gufo volerà
portando nel suo becco
la montagna Incenso che fa sorgere la Fede,
allora apparirà la reliquia”.
Il maestro che insegna le scritture, il bramino Coundinia, dopo aver ascoltato questi versi, parlò di
nuovo a Tutto il Mondo Gioisce Vedendolo, il giovane lichavi, con le seguenti parole:
“Eccellente! Eccellente! Supremo giovane,
figlio dei vittoriosi e grande oratore
che possiedi coraggio e abilità,
hai ottenuto la sacra profezia
e sei nato come signore del mondo.
Come la grandezza stessa del Tatagata
è inconcepibile,
ascolta, principe, questa spiegazione graduale:
La terra del buddha è inimmaginabile,
i tatagata sono incomparabili,
tutti i buddha sono sempre benevoli,
sorgono dalla purezza
e sono del medesimo colore,
questa è la realtà del Buddha.
Il Conquistatore non è stato creato,
il Tataghata è non nato.
Il suo corpo è duro come il diamante
e dà insegnamenti attraverso il Corpo di Emanazione8.
La reliquia che menziona il grande bramino,
sebbene sia della grandezza di un seme di senape, è qualcosa che non esiste,
come possono esserci reliquie
se nel suo corpo non ci sono né ossa né sangue?
Egli ci lascia come metodo le reliquie,
per beneficiare gli esseri senzienti.
Il Buddha completo, il Corpo di Verità9,
il Tatagata, la sfera della realtà,
e qualunque attività di insegnamento del Dharma
sono il corpo del conquistatore.
Poiché ascoltai ciò e ne ero a conoscenza,
espressi questo desiderio
per chiarire la verità
rispetto a questa profezia”.
Allora, trentaduemila figli degli dèi, dopo aver ascoltato questa profonda esposizione della durata
della vita del Tataghata, generarono la mente dell’illuminazione insuperabile, perfetta e completa, e
con le menti pervase da una gioia intensa, intonarono all’unisono questi versi:
“Buddha non entra nel nirvana.
Il Dharma non degenera.
Insegna il completo nirvana,
per sviluppare totalmente gli esseri senzienti.
Buddha, il Conquistatore, è inconcepibile,
il Tataghata, dal corpo eterno,
si manifesta in diverse forme
per beneficiare gli esseri senzienti”.
Allora, il bodhisattva Culmine di Bellezza, dopo aver ascoltato da questi buddha conquistatori e da
questi due esseri santi l’esposizione sulla durata della vita del Conquistatore, il Saggio dei Sakya,
compiaciuto e fervente, con grande gioia e beatitudine, sentì allegria, una profonda gioia, e lo
invase una grande devozione e una grande felicità.
Nel momento di esporre questi insegnamenti sulla durata della vita del Tataghata, innumerevoli e
incalcolabili esseri senzienti generarono la mente dell’illuminazione insuperabile, perfetta e
completa. Dopo di ciò i tataghata scomparvero.
Questo è il secondo capitolo de La Sacra Luce Dorata, il re della raccolta di sutra, chiamato ‘La
durata della vita del Tataghata’.
CAPITOLO III
IL SOGNO
Più tardi, il bodhisattva Culmine di Bellezza mentre dormiva, fece il seguente sogno:
Vide un tamburo dorato che pareva un mandala1 del sole il cui splendore lo illuminava tutto. In
tutte le direzioni vi erano innumerevoli, incalcolabili buddha conquistatori che stavano seduti sui
troni di lapislazzuli riccamente adornati, sotto begli alberi, accompagnati da una assemblea di
centinaia di migliaia di discepoli, situati di fronte a loro e a quelli che insegnavano il Dharma.
Allora vide una persona, dall’aspetto di un bramino, che suonava il tamburo e dal cui suono ascoltò
sorgere versi di insegnamento. Quando il bodhisattva Culmine di Bellezza, si svegliò ricordò quei
versi e quindi, al sorgere del sole evocandoli, partì dalla grande città di Rajighir. Insieme a migliaia
di creature si recò al Picco dell’Avvoltoio; arrivato alla presenza del Conquistatore, si inchinò ai
suoi piedi, girò tre volte intorno a lui e si sedette a un lato. In seguito il bodhisattva Culmine di
Bellezza, unendo le mani in preghiera verso il Conquistatore, recitò i versi dell’insegnamento che
aveva ascoltato dal suono del tamburo durante il sogno.
Questo è il terzo capitolo de La Sacra Luce Dorata, il re della raccolta di sutra, chiamato ‘Il sogno’.
CAPITOLO IV
LA CONFESSIONE
Una notte in cui tutto era tranquillo
feci un sogno:
vidi un grande e bel tamburo
che inondava tutto di luce dorata;
radioso come il sole,
riempiva tutto di chiarezza
illuminando completamente le dieci direzioni.
Da ogni parte, sotto un prezioso albero,
sopra troni di lapislazzuli riccamente adorni
vidi che vi sedevano i buddha,
davanti a una grande assemblea
di molte centinaia di migliaia di discepoli.
Vidi qualcuno, che pareva un bramino,
suonare con forza il tamburo,
e al suonarlo
si udirono questi versi:
«Che il suono del grande tamburo de La Sacra Luce Dorata
in questi tre mondi di tremila migliaia di mondi,
calmi tutte le sofferenze degli sfortunati,
la sofferenza della morte e la sofferenza della povertà.
Che il suono di questo grande tamburo
pacifichi tutta la confusione del mondo,
e che gli esseri senzienti si separino dalla paura e vivano liberi dal timore, nel medesimo modo in
cui il ‘Signore dei Saggi’1, libero dal timore, dissipò la paura.
Così come nell’esistenza ciclica2 l’onnisciente Signore dei Saggi
possiede tutte le nobili virtù,
che tutti gli esseri ottengano le virtù della concentrazione,
i rami dell’illuminazione3 e un oceano di qualità.
Che per questo suono del grande tamburo
tutti gli esseri posseggano la voce di Brahma,
e raggiungano l’illuminazione suprema e sacra di un buddha.
Che la ruota del Dharma propaghi la virtù
e permanga per innumerevoli eoni.
Che per il beneficio degli erranti4 si insegni il Dharma
che distrugge le afflizioni ed elimina la sofferenza.
Che si pacifichino l’attaccamento, l’odio e l’ignoranza,
e che quegli esseri che vivono in luoghi sfortunati
dove i loro scheletrici corpi ardono intensamente nel fuoco,
ascoltino il proclama del grande tamburo
e odano le parole «Rendo omaggio al Buddha».
Che tutti gli esseri ricordino le nascite
di cento vite e migliaia di milioni di nascite,
e sempre coscienti del Signore dei Saggi
ascoltino ampiamente la sua parola.
Che per il suono del grande tamburo
che sempre accompagna i buddha,
si abbandonino completamente le cattive azioni.
Che si portino a compimento le azioni virtuose
e qualunque siano le preghiere e le speranze degli uomini, dèi e altre creature,
che queste, per il suono del grande tamburo,
si realizzino tutte.
Che si estinguano completamente tutti i fuochi
degli esseri nati negli insopportabili inferni,
il cui corpo arde senza sosta nelle fiamme del fuoco
e privi di protezione vagano nel dolore.
Che per il suono del grande tamburo
si pacifichino tutte le sofferenze
nel mondo degli inferni, degli spiriti e degli umani,
e così per qualsiasi altra intensa e insopportabile sofferenza degli esseri.
Che io mi trasformi in protettore,
aiuto e sostegno supremo
per coloro che sono privi di un sostegno, per coloro che non ricevono aiuto alcuno
e per chi non ha protezione.
O Buddha! I migliori tra quelli che camminano su due gambe5,
tutti voi che abitate i mondi delle dieci direzioni,
con mente colma di amore e compassione
vi supplico di prestarmi la vostra attenzione.
Qualunque siano le azioni negative, estremamente gravi,
da me compiute nel passato,
le confesso tutte
davanti a coloro che possiedono i dieci poteri6.
Gli errori che io abbia commesso
non prendendomi cura dei miei genitori,
non prendendomi cura dei buddha,
non applicandomi alla virtù;
gli errori che io abbia commesso
per l’arroganza della ricchezza,
per la superbia del lignaggio e dei possedimenti,
per il disdegno e la boria della gioventù;
gli errori che io abbia commesso
per pensieri, parole
e azioni malevole,
per non riconoscere la malvagità;
gli errori che io abbia commesso
lasciandomi trascinare da una mente immatura
avendo un’attitudine offuscata e ignorante,
influenzato da cattive compagnie;
con il pensiero confuso dalle afflizioni,
sotto il potere del desiderio per il gioco,
influenzato dalla tristezza o dalla malattia,
e per essere insoddisfatto delle ricchezze;
gli errori che io abbia commesso
per aver frequentato compagnie ignobili,
per invidia, disonestà, avarizia,
per le pretese e per le miserie della povertà;
gli errori che io abbia commesso
cadendo nell’indigenza,
allo sfumare delle mie speranze
o al trovarmi senza ricchezza;
gli errori che io abbia commesso
spinto da una mente ingannevole,
sotto il potere del desiderio e dell’ira,
o afflitto dalla fame o dalla sete;
gli errori che io abbia commesso
per il cibo o le bevande,
le donne, i possedimenti o i vestiti,
o tormentato da differenti afflizioni.
Perciò, in questo modo,
con il corpo, la parola e la mente,
ho accumulato i tre tipi di azioni negative
e le confesso tutte.
Confesso allo stesso modo
qualunque mancanza di rispetto
verso i buddha, verso gli insegnamenti,
e verso gli uditori.
Confesso inoltre tutte
le mancanze di rispetto
verso i realizzatori solitari
e verso i bodhisattva.
Così come confesso anche
tutte le mancanze di rispetto
verso chi insegna il sacro Dharma
e verso il Dharma stesso.
Confesso che continuamente,
a causa della mia ignoranza,
ho disprezzato il sacro Dharma
e sono stato irrispettoso con i miei genitori.
Confesso l’oscuramento dell’inettitudine, dell’immaturità,
del desiderio, dell’odio, dell’ignoranza,
dell’orgoglio e dell’arroganza;
li confesso tutti.
Venero coloro che possiedono i dieci poteri
nei mondi delle dieci direzioni7,
e libererò dalle loro sofferenze
tutti gli esseri senzienti.
Che io possa stabilire nel decimo stadio8
gli incalcolabili esseri senzienti
e che, dopo essere stati in esso,
raggiungano tutti lo stato del Tataghata.
Lavorerò per milioni di eoni
anche soltanto per un unico essere senziente,
fino ad ottenere il potere di liberare tutti loro
dall’oceano della sofferenza.
La Sacra Luce Dorata
purifica tutte le azioni,
ci insegna il profondo
e sostiene in questo modo gli esseri senzienti.
Chi per mille eoni
abbia commesso errori estremamente gravi,
li purificherà tutti
confessandoli con sincerità una volta.
Che io, dopo aver eliminato rapidamente e completamente
le oscurazioni del karma
con questa confessione,
per la virtù de La Sacra Luce Dorata
possa dimorare nel decimo stadio,
nella decima e suprema origine dei gioielli.
Che io manifesti le qualità del Buddha
e mi liberi dall’oceano dell’esistenza.
Che io raggiunga l’onniscienza
per la corrente dell’oceano dei buddha,
per il profondo oceano di qualità
e le infinite virtù di Buddha.
Che io ottenga centinaia di migliaia di samadhi9,
forme inconcepibili,
i poteri e le forze10, i rami dell’illuminazione
e i dieci sacri poteri.
Con il vostro cuore, oh Buddha!
Vi supplico, guardate sempre verso di me,
e con la compassione della vostra mente
vi chiedo di proteggermi dagli errori.
Io, per gli errori commessi
durante centinaia di eoni nel passato,
soffro con una mente oppressa,
caduta nel bisogno e abbattuta dal dolore.
Devo temere le azioni negative
che sempre fanno diventare la mia mente inferiore,
e non importa ciò che io faccia:
niente mi farà felice.
A tutti voi, buddha, che possedete compassione
ed eliminate la paura degli erranti,
vi supplico, proteggetemi completamente dal male
e liberatemi dai timori.
Per l’impurità delle mie afflizioni
sono stato abbandonato dai tataghata;
supplico i buddha
di lavarmi con l’acqua della compassione.
Confesso tutti i miei errori:
quelli commessi nel passato
e quelli del presente.
Li confesso tutti.
Prometto d’ora in avanti di non compiere
alcuna azione negativa,
né di occultare
alcun errore commesso.
Le tre azioni11 del corpo
le quattro della parola
e le tre della mente,
le confesso tutte.
Ciò che ho compiuto con il corpo, le azioni della parola
e i pensieri della mente,
queste dieci azioni
le confesso tutte.
Abbandonerò le dieci azioni non virtuose
e praticherò le dieci virtù12,
dimorerò nei dieci stadi
e raggiungerò i dieci supremi poteri.
Le azioni negative che ho commesso
portano indesiderabili risultati;
mi presento davanti ai buddha
e le confesso tutte.
Qualunque siano le azioni virtuose:
di questo Continente Tzambu
o quelli di altri mondi,
per tutte loro gioisco.
Che per la radice della virtù
di qualunque merito io abbia realizzato
con il corpo, la parola e la mente,
possa io giungere alla suprema illuminazione.
Di fronte a coloro che possiedono i dieci poteri13 ineguagliabili
confesso ciascuno dei miei errori,
le azioni negative estremamente gravi commesse
a causa di una mente immatura, oppressa dal vagare nell’esistenza.
Confesso tutte le negatività che io abbia accumulato
incalzato dalla nascita e dall’esistenza,
sospinto dal mondo, spinto da una mente incostante
e da diversi tipi di ansietà nel comportamento del corpo.
E confesso anche le stupide azioni immature che ho commesso
spinto dalle afflizioni,
spinto dalle cattive compagnie,
spinto dall’esistenza e dal desiderio,
spinto dall’odio e dall’ignoranza,
spinto dal riposo, dal tempo e dall’acquistare meriti.
Alla presenza diretta degli incomparabili vittoriosi,
confesso tutti e ciascuno di questi errori.
Di fronte ai buddha, che splendono come una montagna dorata simile alla Montagna Eccellente14,
le cui virtù sono come un oceano, mi prostro.
Mi rifugio in questi buddha
e mi inchino con riverenza davanti a tutti loro.
Sei luce dorata, dal colore dorato dell’oro puro,
i cui occhi sono dell’immacolato e perfetto lapislazzuli,
Buddha, origine del famoso e brillante splendore del sole,
con i raggi della luce della tua compassione dissipi le ombre dell’oscurità.
Perfetta bellezza, con gli arti immacolati e grande bontà,
Buddha, impregni tutto come i dorati e immacolati raggi del sole.
Oh Saggio!, che al pari della luce della luna,
allevi gli esseri senzienti che ardono come fuoco nelle dolorose fiamme delle afflizioni.
Il tuo corpo è adorno dei trentadue segni supremi15,
e le tue membra completamente ornate con i buoni segni dell’esempio16;
lo splendore e la gloria dei tuoi meriti dissipa come una luce
le oscurità dei tre mondi e in questo modo sei somigliante al sole.
Immensa purezza, lapislazzuli di variegati colori,
rosse membra come il colore rame dell’alba, come l’argento e il cristallo,
riccamente ornato con molteplici qualità che brillano come la luce,
oh Grande Saggio, bello al pari del sole,
prosciuga con gli abbondanti raggi del sole del Tataghata,
l’oceano di sofferenza, di grande forza e assoluta crudeltà,
di coloro che sono caduti nel fiume della miseria, l’immenso fiume dell’esistenza ciclica,
le cui violente correnti agitano la sua piena di tristezza, dolore e morte.
Mi prostro davanti a te Buddha, che brilli con il dorato corpo,
con membra dorate e risplendenti;
sei fonte di saggezza, supremo nei tre mondi,
e il tuo corpo è adornato con i segni più belli.
Come l’acqua dell’oceano che è immensa,
come le particelle della terra che sono infinite,
come il numero delle pietre della Montagna Eccellente che è incalcolabile,
e come i confini dello spazio che sono illimitati,
così sono le infinite virtù del Buddha,
e non vi è nessuno tra gli esseri senzienti capace di conoscerle
né è possibile trovare la loro fine
anche se le si pesa e calcola per molti eoni.
L’acqua misurata con la punta di un capello,
le pietre, le montagne e l’oceano,
possono contarsi in un determinato numero di eoni,
ma non è possibile conoscere il limite delle virtù del Buddha.
Che tutti gli esseri senzienti giungano a possedere
le virtù del Buddha, il suo colore, la sua voce melodiosa e la sua rinomanza,
gli ornamenti del suo corpo, emblemi della virtù,
e siano ornati con gli ottanta segni esemplari.
Che per queste mie azioni virtuose
nel mondo, io mi converta in un buddha senza dimora,
insegni il Dharma per il beneficio dei migratori,
liberi gli esseri senzienti dalle loro innumerevoli sofferenze,
vinca i potenti e feroci demoni,
faccia girare la virtù della ruota del Dharma,
resti per inconcepibili eoni
e colmi di soddisfazione gli esseri con l’acqua del nettare.
Così come i vittoriosi del passato giunsero al culmine,
possa io completare le sei perfezioni17 insuperabili,
distruggere le afflizioni e disperdere la sofferenza;
che io pacifichi il desiderio, l’odio e l’ignoranza,
e ricordi sempre le mie nascite,
cento nascite, migliaia di milioni di nascite;
che io resti sempre cosciente del Signore dei Saggi
e ascolti ampiamente la sua parola.
Che per queste mie azioni virtuose,
io incontri sempre la compagnia dei buddha,
abbandoni completamente le azioni negative
e porti nella pratica le qualità che sono origine della virtù.
Che si pacifichi la sofferenza di tutti i mondi
in quei luoghi dove abitano le creature,
e che gli esseri con organi difettosi o membra danneggiate
ottengano immediatamente un corpo perfetto.
Che tutti gli infermi, deboli o convalescenti,
gli indifesi delle dieci direzioni,
si liberino rapidamente dalle malattie
e godano di salute, forza ed energia.
Che chi è minacciato di morte dal re, i banditi o malfattori,
gli sfortunati, chi affetto da centinaia di sofferenze
e gli esseri che sono caduti in disgrazia,
si liberino di tutti questi pesi e da centinaia di paure e sventure.
Che i tormentati dalla schiavitù e dai maltrattamenti,
quelli che abitano in luoghi di povertà,
quelli che sono confusi da migliaia di afflizioni,
costantemente nella paura e afflitti da differenti pene,
si liberino tutti dalle loro catene
e che i maltrattati si vedano liberi dalle loro sfortune.
Che chi sta per morire ottenga la vita,
gli sfortunati si liberino dai loro timori
e gli esseri tormentati dalla fame e dalla sete
trovino abbondanza di alimenti e di bevande.
Che i ciechi vedano le svariate forme
e i sordi ascoltino suoni gradevoli.
Che ottengano gli ignudi abbondanti vestiti
e i poveri trovino tesori.
Che possedendo grandi varietà di ricchezze, grano e gioielli
tutti gli esseri siano felici.
Che nessuno soffra per una sensazione dolorosa.
Che tutti gli esseri abbiano un aspetto attraente,
un bel corpo e siano fortunati.
Che godano sempre e completamente di ogni benessere.
Che si realizzino immediatamente i loro pensieri
riguardo al cibo, bevande, ricchezze e meriti, non appena questi appaiono nella loro mente.
Che i tamburi, tamburelli, violini e chitarre,
sorgenti, stagni, piscine e laghi
con loti d’oro e loti utpala
cibo, bevande, vestiti, gioielli e ricchezze,
ornamenti d’oro, pietre preziose e lapislazzuli,
al solo pensarli diventino realtà.
Che in nessuna parte del mondo si oda la parola ‘sofferenza’,
che non si veda nemmeno un essere in condizioni sfavorevoli.
Che tutti, con una splendida apparenza
ed eccellenti condizioni, siano radianti di luce.
Che qualsiasi oggetto eccellente esista nel mondo degli umani
appaia al solo desiderarlo,
che tutti i pensieri, nello stesso istante in cui si producono,
diventino realtà come frutto dei meriti18.
Che incenso, ghirlande, unguenti,
vestiti, cosmetici e svariati fiori
crescano da magici alberi nei tre tempi,19
e che gli esseri li prendano e ne godano.
Che tutti gli incalcolabili tataghata,
che hanno la mente della suprema illuminazione, gli uditori
e il puro Dharma, immacolato e stabile,
siano venerati nelle dieci direzioni.
Che io abbandoni tutti i destini inferiori,
trascenda gli otto impedimenti 20,
ottenga la suprema di tutte le libertà
e abbia sempre la compagnia dei buddha.
Che io possa sempre nascere in lignaggi elevati,
godere di ricchezze e di tesori di gioielli,
che per molti eoni io sia adornato
da eccellente compagnia, fama, corpo e costituzione.
Che tutte le donne nascano sempre come uomini,
avendo coraggio, intrepidezza, destrezza e chiarezza.
Che sempre agiscano con lo scopo di raggiungere l’illuminazione
praticando le sei perfezioni.
Che io possa vedere nelle dieci direzioni sotto un prezioso albero
il Buddha maestosamente seduto
sopra un trono di lapislazzuli adornato di gioielli,
e che possa anche ascoltarlo insegnare il Dharma.
Che tutto ciò che ho creato con le mie azioni negative,
l’oppressione dell’esistenza creata nel passato
e qualsiasi risultato spiacevole dovuto ai miei errori,
si estingua senza eccezione.
Che gli esseri incatenati all’esistenza,
intrappolati dal laccio del samsara21,
siano liberati dai loro vincoli per mano della saggezza
e si vedano rapidamente liberi dalle loro sofferenze.
Mi rallegro di tutti gli esseri
che in questo mondo di Tzambu
e in altre sfere dei mondi
portano a termine la profonda pratica di numerose virtù.
Che i meriti ottenuti al sentire gioia
per quanto realizzato con il corpo, la parola e la mente,
diano come risultato la realizzazione dei miei desideri
e io ottenga l’illuminazione insuperabile e pura.
Colui che costantemente e senza contaminazione
reciti queste parole di gioia, elogio e venerazione
con una mente immacolata,
si libererà dai destini sfortunati per sessanta eoni.
Per aver lodato con le mani giunte i vittoriosi
attraverso la declamazione di questi versi,
si ricorderanno le nascite di tutte le vite
tanto se si è nati come donna, come bramino o di stirpe reale.
Il re degli uomini, che venera continuamente
chi possiede tutti i marchi nel suo corpo
e infinite virtù e meriti,
giungerà a essere come lui e avrà questi stessi segni e virtù.
Quelli alle cui orecchie giunge questa confessione,
creeranno per ciò una virtù che non sarà quella di onorare un buddha,
non due, non quattro, non cinque né dieci;
la virtù creata sarà molto maggiore che quella di onorare mille buddha.
Questo è il quarto capitolo de La Sacra Luce Dorata, il re della raccolta di sutra, chiamato ‘La
confessione’.
CAPITOLO V
LA SORGENTE DEI FIORI DI LOTO
Allora, il Conquistatore parlò così alla dea del lignaggio Riunione della Purezza Illuminata:
«Dea del lignaggio, una volta e in una certa occasione il re Potere della Mano Dorata
elogiò direttamente i buddha conquistatori del passato, del presente e del futuro con questa lode a
tutti i tataghata, chiamata ‘Sorgente dei fiori di loto’:
«Davanti ai vittoriosi che sono apparsi nel passato
e a quelli che abitano nei mondi delle dieci direzioni,
davanti a loro mi prostro
e porgo loro elogi.
Saggio, pacifico, completamente calmo e totalmente puro,
il tuo corpo brilla intensamente del colore dell’oro,
proclami la parola del Buddha in tutte le melodie
e la divulghi ampiamente con la divina voce di Brahma.
Al tuo capo, come un loto azzurro, un’ape e un pavone,
il pelo è ritto, blu marino come la ghiandaia.
I tuoi denti sono bianchi come la neve e la conchiglia
e rilucono sempre della bellezza dell’oro,
i tuoi occhi sono allungati, di un immacolato blu intenso,
come un loto blu completamente sbocciato;
la tua lingua è grande ed eccelsa, del colore del loto,
radiante come il loto, simile alla gemma del loto.
Il capello del tesoro1 del tuo volto è somigliante al loto e alla conchiglia,
del colore del lapislazzuli e si attorciglia verso destra.
La luna2 del Saggio è raffinata e simile alla luna calante,
l’ombelico del tuo corpo è come un favo candido,
sopra la tua bocca il naso appare sempre elegante,
soffice, del colore del rame, come l’oro del fiume Sal3.
Il supremo sapore di tutti i vittoriosi è sempre raffinato,
sacro, eccellente e superiore.
Da ciascuno dei tuoi pori nasce un solo capello,
che si curva verso destra,
irradia luce di color blu marino, è brillante e ritto,
di un bel verde come quello del collo attraente del pavone reale.
Alla nascita, lo splendore del tuo corpo
colmò tutti i mondi delle dieci direzioni,
pacificò innumerevoli sofferenze dei tre mondi
e compiacque gli esseri con ogni tipo di gioia.
Coloro che vanno nell’inferno, nel regno animale,
nel regno degli spiriti affamati, nei luoghi degli dèi e degli umani,
tutti questi esseri Egli colmò di gioia,
portando la pace nei destini degli sfortunati.
Il tuo corpo è radiante come l’oro raffinato,
di un bel colore e luminoso come l’oro,
il tuo volto, Oh Sugata4! è una luna completamente nitida,
la tua bocca disegna un sorriso bello e immacolato.
Le tue estremità sono morbide come quelle di un neonato,
la tua presenza è imponente come quella del leone,
le tue braccia sono molto lunghe
e sembrano le radici pendenti dell’albero sala5 dondolate dal vento.
Il tuo corpo, impeccabile e magnifico, oh Signore dei Saggi!
risplende a un braccio di distanza, ed emana raggi di una luce
intensa come quella di mille soli
che risplende con forza negli infiniti regni.
La tua luce oh Buddha! con il suo splendore,
svilisce la lucentezza
di incalcolabili soli e lune
nelle centinaia di migliaia di innumerevoli regni.
Il tuo sole, oh Buddha!, è la guida del mondo,
e le tue centinaia di migliaia di soli,
toccando innumerevoli regni
fanno sì che gli esseri vedano il sole del Tataghata.
Il tuo corpo possiede centomila meriti
ed è riccamente adorno di tutte le virtù;
le tue braccia, oh Vittorioso! sono simili alla proboscide del re degli elefanti,
e la luce delle tue mani e dei tuoi piedi è bella e senza macchia.
Davanti a tutti i buddha del passato, tanti quante le particelle sottili che si possono trovare
negli atomi che vi sono sulla terra,
e davanti a tutti i buddha del futuro
e del presente,
davanti a questi vittoriosi, con grande devozione
di parola, corpo e mente, offro fiori,
incenso e centinaia di elogi,
e mi prostro a loro con una mente virtuosa.
Anche se io avessi cento lingue, neppure in migliaia di eoni
sarei in grado di esprimere le qualità del Buddha,
le numerose e svariate qualità del Vittorioso,
che sono l’essenza suprema della virtù.
Neppure con mille lingue sarebbe possibile
esprimere anche solo una piccola parte delle qualità di un solo vittorioso,
come potrei io esprimere con cento lingue
le qualità di tutti loro?
Se tutti i mondi, inclusi gli dèi, si trasformassero in un oceano,
e l’acqua coprisse addirittura la cima dell’esistenza6,
sarebbe possibile misurare la sua profondità con la punta di un capello,
mentre è impossibile misurare una sola delle qualità del Sugata.
Che qualunque risultato eccellente accumulato con questi meriti,
per avere lodato tutti i vittoriosi
con grande devozione di corpo, parola e mente,
serva agli esseri per giungere ad ottenere lo stato del Vittorioso».
Elogiati i buddha in questo modo,
il re pronunciò la seguente preghiera:
«Che, nel futuro, durante innumerevoli eoni,
in qualunque luogo io nasca,
possa io vedere un tamburo come questo nei sogni
e in essi ascoltare una confessione come questa.
Che io possa trovare in tutti gli stati di nascita
un elogio ai vittoriosi come questo ‘Re delle sorgenti dei fiori di loto’.
Che io possa ascoltare in sogno
e altresì spiegare durante il giorno
le incomparabili e incalcolabili qualità del Buddha,
così difficili da trovare in migliaia di eoni.
Che io possa liberare gli esseri senzienti dall’oceano della sofferenza,
completare le sei perfezioni,
ottenere a tempo debito l’insuperabile illuminazione
e non avere alcuna interruzione nel mio regno.
Che per il risultato di maturazione7 derivante dall’aver offerto il tamburo
e per la causa di aver inoltre lodato tutti i buddha,
possa io vedere direttamente il potente Saggio dei Sakya
e lì stesso ottenere la profezia8.
Che anche questi miei figli,
Potere del Braccio d’Oro e Luce Dorata,
ottengano lì entrambi
la profezia dell’insuperabile illuminazione.
Che nel futuro io sia
protezione, compagnia e sostegno
per coloro che sono privi di focolare e di appoggio,
per coloro che non hanno rifugio e per i bisognosi.
Che io elimini l’origine di tutte le sofferenze
e mi trasformi nella fonte di tutte le virtù.
Che negli eoni futuri io goda dell’illuminazione
tanto quanto il tempo trascorso nel passato,
e che tramite la confessione de La Sacra Luce Dorata
si prosciughi l’oceano dei miei errori,
si estingua l’oceano delle mie azioni
e si distrugga l’oceano delle mie afflizioni.
Che io completi l’oceano dei miei meriti,
che la sacra chiarezza della saggezza immacolata
purifichi completamente l’oceano della mia saggezza
e mi trasformi nell’oceano di tutte le virtù.
Che io completi le preziose qualità dell’illuminazione,
che per la forza della confessione de La Sacra Luce Dorata
i miei meriti brillino intensamente
e purifichi interamente lo splendore della mia illuminazione.
Che la sacra chiarezza della saggezza immacolata
brilli attraverso la luce del mio corpo;
che incrementi il fulgore dei meriti
e giunga a eccellere nei tre mondi.
Che io possegga sempre la forza dei meriti
e negli eoni futuri goda dell’illuminazione
che è liberatrice dall’oceano della sofferenza
e come l’oceano di tutti i piaceri.
Che nel futuro la mia terra pura9
consegua tutte le qualità infinite e speciali
delle terre pure di tutti i buddha
che sono esistite nei tre mondi, fin dall’inizio del tempo».
Questo è il quinto capitolo de La Sacra Luce Dorata, il re della raccolta di sutra, chiamato ‘La
sorgente dei fiori di loto’, un elogio a tutti i tataghata del passato, del presente e del futuro.
CAPITOLO VI
VACUITÀ
Il Conquistatore in quel momento pronunciò questi versi:
«Altri inconcepibili sutra
spiegano ampiamente i fenomeni del vuoto;
per ciò, in questo sutra supremo e sacro,
spiegherò brevemente questo discorso sui fenomeni del vuoto.
Poiché gli esseri con una mente debole e nell’ignoranza
sono incapaci di conoscere tutti i fenomeni,
questo sutra sacro e supremo
espone brevemente il discorso sui fenomeni del vuoto.
Per tutti gli esseri, quali che siano le loro conoscenze,
per il potere della compassione e affinché essi possano emergere1
attraverso diversi metodi, modi e cause,
si spiega questo discorso supremo, sacro e potente.
Questo corpo è come un villaggio disabitato,
gli organi dei sensi sono come un esercito e come un ladro;
è possibile che tutti loro abitino nello stesso villaggio
ma non si conoscano tra loro.
L’organo della vista corre dietro alle forme visibili,
l’organo dell’udito si svaga con i suoni,
l’organo dell’olfatto è catturato dalla varietà degli odori,
l’organo del gusto si precipita sempre verso i sapori,
l’organo del corpo insegue i contatti
e l’organo della mente si occupa dei fenomeni;
questi sei organi
si coinvolgono rispettivamente nei propri oggetti.
La mente è fluttuante come un’illusione,
e i sei organi si occupano pienamente dei propri oggetti
perché, così come una persona corre per un villaggio deserto
e funziona così come un esercito e un ladro,
così la mente rimane unita ai sei oggetti
e conosce attraverso gli organi che si coinvolgono nel loro oggetto;
questo è il modo in cui la mente si relaziona con i sei oggetti
e li percepisce attraverso gli organi coinvolti ciascuno nel proprio oggetto.
Tra le forme, i suoni, gli odori,
i sapori, le sensazioni del tatto e i fenomeni,
fra i sei organi fluttua la mente,
che si posa in essi come un uccello.
Quando la mente rimane in uno degli organi,
quest’ultimo permette la funzione di conoscere;
il corpo né si muove né agisce,
manca di qualunque essenza e sorge a causa di condizioni.
Non è reale, ma appare unicamente per concettualizzazione,
è come una macchina da lavoro in una città disabitata;
la terra, il fuoco, l’acqua e l’aria,
dipendendo da altri fattori, restano nell’uno o nell’altro2 luogo.
Per esempio, come i serpenti velenosi in una cesta
sempre in conflitto gli uni con gli altri,
così sono questi quattro serpenti degli elementi:
due di essi salgono e gli altri due scendono.
A due a due e nelle direzioni cardinali e intermedie,
questi serpenti degli elementi si consumano completamente.
I serpenti della terra e dell’acqua
si consumano verso il basso;
i serpenti del fuoco e dell’aria
salgono verso il cielo.
Per le azioni realizzate nel passato,
che rimasero tutte custodite nella mente e nella coscienza,
si nasce nell’esistenza corrispondente all’azione creata
sotto forma di dèi, umani o nei tre stati sfortunati.
Al consumarsi della flemma, del vento e della bile,
il corpo, pieno di orina ed escrementi,
è buttato nel cimitero come un pezzo di legno
e si trasforma in un ripugnante mucchio di vermi.
Oh dea! Osserva questi fenomeni.
Qui gli esseri, le persone
e i fenomeni sono tutti vuoti;
appaiono per la condizione dell’ignoranza.
Questi grandi elementi non sono una grande originazione,
sorti dalla non originazione, sono non originati;
poiché sono sorti e non sono originati,
per questo io li chiamo la grande originazione.
Ciò che non esiste e che mai è esistito
appare per la condizione dell’ignoranza
e questa ignoranza non è qualcosa che esista.
In questo modo io spiego l’ignoranza.
I fattori di composizione3, la coscienza, il nome e la forma,
le sei sorgenti, il contatto, la sensazione,
il desiderio,4 l’afferrarsi e l’esistenza,
la nascita, l’invecchiamento e la morte, la tristezza, il dolore,
le inimmaginabili sofferenze dell’esistenza ciclica,
qualunque sia la situazione in questa ruota dell’esistenza,
essa è originata dalla non originazione; è non originata
ed errata. Quando mentalmente si analizza
e si taglia la visione dell’io,
la spada della saggezza libera dalla rete delle afflizioni.
Osserva che la realtà degli aggregati si trasforma nel vuoto
e raggiungi le vaste qualità dell’illuminazione.
Io apro la porta della città del nettare
e mostro anche a tutti il recipiente dell’essenza del nettare.
Io sono entrato nel luogo dove è la città del nettare,
ho ottenuto la soddisfazione con l’essenza del nettare;
ho colpito il sacro grande tamburo del Dharma;
ho anche soffiato la conchiglia suprema del Dharma;
ho acceso l’incomparabile lampada del Dharma;
ho fatto sì che cadesse la pioggia benedetta del Dharma;
ho vinto il nemico supremo delle afflizioni;
ho innalzato il sacro stendardo del Dharma;
ho totalmente liberato gli esseri dall’oceano dell’esistenza
e ho chiuso il passaggio ai tre stati sfortunati.
Gli esseri tormentati dal fuoco delle afflizioni,
quelli che mancavano di sostegno e i bisognosi di compagnia,
rimasero soddisfatti dalla fresca essenza del nettare
che pacifica il calore del fuoco delle afflizioni nelle creature.
Poiché io, nel passato, nel corso di numerosi eoni
feci offerte a inimmaginabili guide;
nell’intensa ricerca del Corpo di Verità
praticai l’austerità e mi diressi all’illuminazione;
donai le mie braccia, i miei occhi, le mie gambe,
la mia parte suprema5, il mio figlio prediletto e mia figlia,
ricchezze, pietre preziose, gioielli, oro,
lapislazzuli e altre gemme.
Se si tagliassero tutte le piante della terra,
tutti gli alberi dei tre mondi,
tutte le erbe, le radici
e tutti i boschi,
e si macinasse tutto ciò fino a trasformarlo in polvere,
in finissime particelle,
e si raccogliesse in una montagna di polvere
che si innalzasse fino al cielo,
sarebbe possibile dividerla in tre parti.
Se tutta la conoscenza di tutti gli esseri
la possedesse una sola persona,
qualcuno dalla saggezza eccellente,
il migliore fra tutti gli esseri,
questi avrebbe la capacità di contare
gli atomi che ci sono nella terra
e l’inconcepibile sfera delle particelle
di tutti i tremila mondi,
contando le particelle di polvere di questa sabbia;
però sarebbe incapace di conoscere la saggezza del Vittorioso.
Ciò che la saggezza trascendentale del grande Saggio
percepisce in un solo istante,
è impossibile da calcolare
neanche in molti milioni di eoni.
Questo è il sesto capitolo de La Sacra Luce Dorata, il re della raccolta di sutra chiamato ‘Vacuità’.
CAPITOLO VII
I QUATTRO GRANDI RE
Allora il grande re Figlio dell’Erudito, il grande re Guardiano del Distretto, il grande re Creatore di
Nobiltà e il grande re Occhio Infermo si alzarono dai loro posti, posero il mantello sulle spalle e
flettendo il ginocchio destro al suolo giunsero le mani in preghiera verso il Conquistatore
parlandogli così:
«Venerabile Conquistatore, questo sutra La Sacra Luce Dorata, il re della raccolta di sutra, è stato
predicato, osservato e ponderato da tutti i tataghata; completamente adottato da tutte le assemblee di
bodhisattva; venerato e lodato da tutte le assemblee di dèi; glorificato da tutte le assemblee dei
signori degli dèi e diffusamente elogiato con offerte e lodi da tutti i protettori del mondo. Questo
sutra risplende in tutte le residenze degli dèi; concede la felicità suprema a tutti gli esseri; consuma
totalmente la sofferenza degli esseri nati nell’inferno o come animali e del regno del signore della
morte1; taglia il flusso di tutte le paure; respinge energicamente tutti gli eserciti nemici; calma
completamente ogni dolore e le sofferenze della solitudine; disperde le cattive influenze degli astri;
pacifica in modo supremo; calma completamente la tristezza, le afflizioni e i differenti tipi di
avversità e distrugge totalmente centinaia di migliaia di disgrazie.
Venerabile Conquistatore, quando questo sutra La Sacra Luce Dorata, il re della raccolta di sutra, si
espone estesamente e correttamente nel mezzo di una assemblea, al sentire questa essenza del
nettare del Dharma, noi, i quattro grandi re insieme con le nostre truppe e sudditi, diffondiamo il
grande splendore del nostro corpo divino. Inoltre in noi sorge l’entusiasmo, il potere, la forza ed
entra nel nostro corpo lo splendore, la gloria e l’eccellenza.
Venerabile Conquistatore, noi, i quattro grandi re, dimoriamo nel Dharma, proclamiamo il Dharma,
siamo re del Dharma, e tramite Esso, Venerabile Conquistatore, governiamo dèi, naga, spiriti
maligni, titani, e coloro che planano nel cielo, coloro che si alimentano di odori, gli spiriti
dall’aspetto umano e i grandi rettili. Impediamo a innumerevoli orde di demoni privi di
compassione di rubare l’energia agli altri.
Venerabile Conquistatore, noi, i quattro grandi re, sostenuti da ventotto grandi generali di spiriti
maligni e dai loro eserciti di centinaia di migliaia, con il perfetto occhio divino superiore all’umano,
continuamente vigiliamo tutti i mondi, gli aiutiamo e proteggiamo completamente. Venerabile
Conquistatore, per questa ragione, noi, i quattro grandi re, siamo chiamati ‘Protettori del mondo’.
Venerabile Conquistatore, in questo mondo, qualora un paese fosse attaccato da un esercito nemico
che intendesse distruggerlo, fosse danneggiato per la siccità o affetto da malattie, da centinaia di
diverse calamità, o migliaia o centinaia di migliaia di calamità, venerabile Conquistatore, noi, i
quattro grandi re, esorteremo i monaci che conoscono il sutra La Sacra Luce Dorata, il re della
raccolta di sutra, a esporlo e a predicare il Dharma.
Venerabile Conquistatore, quando noi, i quattro grandi re, con emanazioni magiche e benedizioni,
rendiamo omaggio a questi monaci che predicano il Dharma, in qualunque luogo vadano, in
ciascuno di questi posti insegneranno ampiamente e perfettamente questa Sacra Luce Dorata, il re
della raccolta di sutra e pacificheranno completamente centinaia di diverse disgrazie, le migliaia di
disgrazie che accadano in quei luoghi.
Venerabile Conquistatore, in qualunque territorio di un re degli uomini vadano questi monaci che
sostengono la potente raccolta di sutra e predicano il Dharma, in quei luoghi sarà altresì accettata La
Sacra Luce Dorata, il re della raccolta di sutra.
Venerabile Conquistatore, quando un re degli uomini che ha ascoltato attentamente La Sacra Luce
Dorata, il re della raccolta di sutra, dia a questi monaci che sostengono la potente raccolta di sutra,
protezione contro tutti gli avversari proteggendoli, sostenendoli e difendendoli, venerabile
Conquistatore, noi, i quattro grandi re, daremo protezione completa agli esseri che abitano in tutto il
territorio di questo re degli uomini, proteggendoli, sostenendoli, difendendoli e dando loro pace e
benessere.
Venerabile Conquistatore, quando un re degli uomini compiaccia la persona che sostiene la potente
raccolta di sutra, che sia monaco o monaca, uomo o donna con voti laici, procurandogli tutte le
comodità, venerabile Conquistatore, noi, i quattro grandi re, attraverso tutti i tipi di oggetti di
benessere, daremo felicità ed eccellenti beni a tutti gli esseri che abitano nel territorio di questo re
degli uomini.
Venerabile Conquistatore, quando un re degli uomini, soddisfi, rispetti, veneri e faccia offerte a
questo monaco o monaca, uomo o donna con voti laici, che conosce la potente raccolta di sutra, noi,
i quattro grandi re, faremo sì che questo re degli uomini sia più soddisfatto, rispettato e venerato di
tutti gli altri re, che riceva più offerte e che sia molto elogiato in ogni luogo».
Allora, il Conquistatore disse ai quattro grandi re:
«Eccellente! Oh quattro grandi re! Eccellente! Eccellente! Voi, grandi re, in verità vi siete
impegnati nel favorire i vittoriosi del passato, avete piantato le radici della virtù, avete venerato
molte centinaia di migliaia di milioni di buddha e per aver proclamato il Dharma siete stati re di dèi
e di uomini. Avete avuto veramente il pensiero di beneficiare tutti gli esseri durante molto tempo,
avete posseduto la gioia e il pensiero amorevole, avete mantenuto l’attitudine altruistica di agire per
il beneficio e la felicità di tutti gli esseri, eliminando tutto quello che non è di beneficio, diligenti nel
portare la felicità completa a tutti gli esseri. Voi, i quattro grandi re, proteggete completamente quei
re degli uomini che con entusiasmo onorano e venerano questa Sacra Luce Dorata, il re della
raccolta di sutra; date loro completa protezione, sostegno e appoggio; che godano di pace e
benessere costanti. E così, il modo corretto di praticare il Dharma dei buddha conquistatori del
passato, del presente e del futuro, sarà sempre protetto da voi quattro, i grandi re accompagnati da
truppe, sudditi e centinaia di migliaia di spiriti maligni. Esso sarà altresì completamente protetto e
sostenuto. E così, voi quattro, i grandi re accompagnati da truppe, sudditi e centinaia di migliaia di
spiriti maligni, uscirete vittoriosi dalla battaglia tra dèi e titani, nella quale i titani saranno sconfitti.
In questo modo saranno sottomessi tutti gli eserciti dei nemici de La Sacra Luce Dorata, il re della
raccolta di sutra. Con questo proposito, proteggete totalmente quei monaci o monache, uomini o
donne con voti laici che conoscono il re della raccolta di sutra, aiutandoli in tutto, appoggiandoli e
proteggendoli completamente; date loro pace e benessere.»
Allora, il grande re Figlio dell’Erudito, il grande re Guardiano del Distretto, il grande re Creatore di
Nobiltà e il grande re Occhio Infermo, si alzarono dai loro posti, posero il mantello sulla spalla e
flettendo il ginocchio destro al suolo giunsero le mani in preghiera verso il Conquistatore e così gli
parlarono:
«Venerabile Conquistatore, nel futuro, in qualunque luogo si trovi La Sacra Luce Dorata, il re della
raccolta di sutra, sia esso villaggio, città, regione, distretto, provincia o palazzo, qualunque re degli
uomini che governi attraverso il trattato reale Impegno dei signori degli dèi, che ascolta
continuamente La Sacra Luce Dorata, il re della raccolta di sutra, lo rispetti e lo veneri, che rispetti,
veneri, riverisca e compia offerte ai monaci, monache, uomini e donne con voti laici che conoscono
questo discorso re della raccolta di sutra, l’essenza del nettare di questo fiume di ascolto del
Dharma, provocherà l’espandersi del grande splendore dei nostri corpi divini, e noi, i quattro grandi
re, insieme con i nostri sudditi e molte centinaia di migliaia di spiriti maligni, otterremo inoltre
entusiasmo, forza, un grande potere, e si incrementerà il nostro splendore, gloria ed eccellenza.
Venerabile Conquistatore, noi, i quattro grandi re, con truppe, sudditi e numerose centinaia di
migliaia di spiriti maligni, rendendo il nostro corpo invisibile, andremo lì dove si trovi La Sacra
Luce Dorata, il re della raccolta di sutra, nel presente e nel futuro, sia esso villaggio, città, regione,
distretto, provincia o palazzo. Proteggeremo completamente coloro che ascoltino, rispettino e
venerino questa Sacra Luce Dorata, il re della raccolta di sutra. Daremo loro totale protezione,
sostegno e difesa, elimineremo le loro interferenze e daremo pace e benessere a loro, così come a
tutto il seguito del palazzo reale, alle province e a tutto il paese. Questi luoghi diverranno
completamente liberi da tutti i tipi di paure, mali e agitazioni. Gli eserciti nemici saranno respinti.
Venerabile Conquistatore, quel re degli uomini che ascolti, rispetti e veneri questa Sacra Luce
Dorata, il re della raccolta di sutra, e che abbia come vicino un altro re nemico, quando quest’ultimo
pensi:
‘«Invaderò quel paese con le quattro braccia del mio esercito per distruggerlo completamente.»’
In quella occasione e in quel momento, per il potere dello splendore de La Sacra Luce Dorata, il re
della raccolta di sutra, questo re nemico confinante entrerà in guerra con altri re, e il suo stesso
paese si riempirà di confusione, nel suo regno si verificheranno inoltre innumerevoli disordini, il
paese si troverà per di più a far fronte a calamità planetarie e malattie, e soffrirà ogni tipo di miseria.
Venerabile Conquistatore, nel paese di quel re nemico vicino si verificheranno centinaia di
differenti disgrazie e miserie come le precedenti.
Venerabile Conquistatore, gli eserciti di quattro divisioni di quel re nemico confinante, quando
escano dal loro paese per fronteggiare le truppe nemiche allo scopo di raggiungere e distruggere
completamente il paese dove dimora La Sacra Luce Dorata, il re della raccolta di sutra, noi, i
quattro grandi re, insieme con le nostre truppe, sudditi e numerose centinaia di migliaia di spiriti
maligni, rendendo i nostri corpi invisibili raggiungeremo quel luogo; faremo sì che essi si ritirino
dal luogo in cui si trovano; causeremo loro numerose perdite e li sconfiggeremo. Perciò, se questi
eserciti non saranno in grado di raggiungere il paese tanto meno saranno capaci di distruggerlo.»
Allora, il Conquistatore disse:
«Eccellente! Oh, quattro grandi re! Eccellente! Eccellente! Voi siete particolarmente ammirevoli
perché avete praticato la perfezione per centinaia di migliaia di milioni di innumerevoli eoni. Con il
proposito della completa illuminazione, perfetta e insuperabile, proteggete interamente quei re degli
uomini che ascoltino, rispettino e venerino La Sacra Luce Dorata, il re della raccolta di sutra;
aiutateli, sosteneteli e difendeteli completamente; eliminate le loro interferenze e date loro pace e
benessere. Proteggete inoltre i palazzi e la corte di questi re, le loro città, province e paesi; date loro
totale aiuto, sostegno e difesa; eliminate le loro interferenze e concedete loro pace e benessere.
Liberate totalmente questi paesi da tutti i timori, mali e confusioni. Respingete gli eserciti nemici,
sforzatevi nel far sì che in tutto il continente Tzambu2 questi re degli uomini non litighino, non si
offendano, non discutano e non vi sia divisione tra loro.
Grandi re, insieme alle vostre truppe e sudditi, voi quattro, in questo continente Tzambu, quando
nelle ottantaquattromila città gli ottantaquattromila re siano felici nei rispettivi paesi; siano
soddisfatti come sovrani del regno; non si danneggino reciprocamente per la quantità delle loro
ricchezze; non si odino l’uno con l’altro; siano compiaciuti dalla grandezza della loro vita regale nel
regno ottenuto in accordo alle proprie azioni accumulate nel passato; non si terrorizzino
reciprocamente né si combattano con lo scopo di distruggere il paese; quando nelle
ottantaquattromila città di questo continente Tzambu gli ottantaquattromila governanti si amino tra
loro, abbiano un attitudine di amore e di solidarietà essendo felici ciascuno nel proprio paese, senza
litigare, senza offendersi, senza discutere e senza che vi sia divisione, allora, voi quattro, i grandi re,
con le vostre truppe e sudditi vi espanderete in questo continente Tzambu, saranno anni buoni, ci
sarà felicità, ci saranno molti esseri, sarà pieno di uomini e la terra sarà un luogo attraente. Le
stagioni, i mesi, i cambi di luna e gli anni trascorreranno tutti in modo corretto. I pianeti, le
costellazioni, la luna e il sole si muoveranno in armonia durante il giorno e la notte. Le piogge
cadranno nel momento appropiato per la terra. Gli esseri che abitano in tutto il continente Tzambu
godranno di tutte le ricchezze e raccolti, il loro benessere aumenterà e sparirà l’invidia,
diventeranno generosi, seguiranno il sentiero delle dieci azioni virtuose e la maggioranza nascerà
nel mondo degli stati fortunati, nei regni superiori. Le residenze celestiali saranno piene di dèi e di
figli di dèi.
Oh grandi re! quando un re degli uomini che ascolti, rispetti e veneri La Sacra Luce Dorata, il re
della raccolta di sutra, rispetti, veneri e tratti cortesemente quelle persone che conoscono questo
discorso, siano essi monaci o monache, uomini o donne con voti laici, e presenti loro offerte; e
quando, per invocare la vostra compassione, oh quattro grandi re! con le vostre truppe, sudditi e
molte centinaia di migliaia di spiriti maligni ascolti costantemente questa Sacra Luce Dorata, il re
della raccolta di sutra, per l’essenza del nettare del Dharma, questa corrente dell’ascolto di Dharma
farà sì che i vostri corpi si riempiano di soddisfazione. Si incrementerà lo splendore dei vostri corpi
celestiali. E per di più apparirà in voi l’entusiasmo, il potere e la forza. Si espanderà completamente
la vostra magnificenza, gloria ed eccellenza. Questo re degli uomini presenterà abbondanti, estese
ed inconcepibili offerte a me, il Tataghata, il Distruttore del nemico, il Buddha perfetto e
completamente illuminato, il Saggio dei Sakya. E anche presenterà abbondanti ed estese offerte di
inconcepibili oggetti a numerose centinaia di migliaia di milioni di tataghata del passato, del
presente e del futuro. Per questo, quel re degli uomini godrà di una grande protezione, sarà
totalmente appoggiato, protetto, sostenuto e aiutato in tutto; sarà libero da interferenze e godrà di
pace e benessere. La regina, i figli del re, tutto il seguito della regina e tutta la corte del palazzo
godranno di grande protezione, saranno completamente difesi, sostenuti, aiutati, liberi da
interferenze e godranno di pace e benessere. Anche tutte le divinità del palazzo reale possiederanno
grande splendore e potere, inconcepibile gioia fisica e mentale, e godranno di ogni tipo di piacere.
Le regioni e le città del paese saranno totalmente protette e aiutate, libere da ogni male, libere da
nemici, non saranno minacciate da eserciti nemici e saranno libere da calamità e da rivolte.»
Dopo che (il Buddha) ebbe parlato in questo modo, il grande re Figlio dell’Erudito, il grande re
Guardiano del Distretto, il grande re Creatore di Nobiltà e il grande re Occhio Infermo si rivolsero
così al Conquistatore:
«Venerabile Conquistatore, quel re degli umani che desideri ascoltare La Sacra Luce Dorata, il re
della raccolta di sutra, che aneli per se stesso grande protezione; e la cerchi tanto per la regina
quanto per i suoi figli e figlie e per tutto il seguito della regina; che desideri per tutta la corte del
palazzo reale una grande pace e prosperità, inconcepibile, suprema, speciale e ineguagliabile; che
aspiri a che il proprio potere reale in questa vita si accresca in modo inimmaginabile e che lo stesso
re divenga inconcepibile; che voglia essere appoggiato da una quantità di meriti incalcolabili; che
cerchi protezione e sicurezza completa per tutti i suoi territori; affinché questi si vedano liberi dai
mali; affinché non abbiano nemici e non vengano invasi da eserciti ostili e non vi siano malattie né
agitazioni, venerabile Conquistatore, questo re degli uomini, deve ascoltare La Sacra Luce Dorata,
il re della raccolta di sutra con una mente libera da distrazioni, con rispetto e venerazione.
Per ascoltare La Sacra Luce Dorata, il re della raccolta di sutra, il re degli uomini deve dirigersi al
miglior palazzo reale. Ivi giunto deve profumarlo con diversi aromi e adornarlo con fiori. Lì deve
porre un trono del Dharma, alto e ben adornato con differenti paramenti. Deve decorare
adeguatamente il luogo con parasoli, stendardi e bandiere. Deve lavare il suo corpo, vestirsi con
abiti nuovi, eleganti e profumati, e adornarsi di gioielli. Il re deve disporre per sé un seggio più
basso e dopo esserci si seduto, deve essere libero da arroganza e non sentire attaccamento per la
grandezza della vita regale. Deve ascoltare questa Sacra Luce Dorata, il re della raccolta di sutra,
con una mente libera da orgoglio, vanità e arroganza, e deve vedere come suo maestro il monaco
che espone il Dharma.
Questo re degli uomini, in quel momento e in quella occasione, deve avere un attitudine di affetto e
bontà verso la regina, i figli e figlie e tutto il seguito della regina. Deve rivolgersi alla regina e ai
suoi figli e figlie con parole piacevoli e così anche a tutto il seguito della regina. Deve porre varie
offerte per ascoltare il Dharma, sentirsi compiaciuto con una felicità inimmaginabile ed
incomparabile e una gioia straordinaria. I suoi sensi devono essere gioiosi pensando che ha ottenuto
qualcosa di meraviglioso, deve essere felice sentendosi grandemente fortunato e andare all’incontro
di colui che predica il Dharma con una intensa gioia».
Dopo aver parlato in questo modo, il Conquistatore, rivolgendosi ai quattro grandi re, pronunciò
queste parole:
«Grandi re, in quella occasione e in quel momento, il re degli uomini deve vestire abiti nuovi ed
eleganti, e andare vestito interamente di bianco. Adornato elegantemente con diversi ornamenti,
reggendo un parasole bianco e uscendo dal palazzo reale accompagnato dalle forze reali, in pompa
magna e con i diversi simboli di auspicio deve dirigersi incontro a colui che espone il Dharma. La
ragione di ciò è che quanti passi darà questo re degli uomini, tante centinaia di migliaia di milioni di
eoni di esistenza ciclica egli distruggerà, e altrettante centinaia di migliaia di milioni di volte otterrà
il rango di re che gira la ruota del Dharma. Tanti sono i passi che darà di tante volte si
accresceranno in modo inimmaginabile la grandezza e il potere del suo regno. Godrà per centinaia
di migliaia di milioni di eoni di palazzi divini in luoghi ampi e spaziosi costruiti con sette tipi
diversi di pietre preziose. Otterrà molte centinaia di migliaia di volte il lignaggio di re degli uomini
e il grande splendore degli dèi. Raggiungerà in tutte le sue vite potere, grandezza, longevità e
regnerà per molto tempo. Avrà coraggio, verrà ricordato, possederà fama, grande eloquenza, sarà
degno di lodi e procurerà benessere al mondo con tutti i suoi dèi, uomini e semidei. Godrà di grandi
piaceri divini e umani. Possederà grande forza e un corpo dotato di grande potere. Sarà attraente,
bello da contemplarsi e godrà di un eccellente costituzione. In tutte le sue vite si incontrerà con il
Tataghata, con amici virtuosi e sarà completamente sostenuto da una incalcolabile quantità di
meriti.
Oh grandi re! consapevole di tutti i benefici di queste qualità, questo re degli uomini si dirigerà
incontro a colui che espone il Dharma da una, cento, mille leghe di distanza, vedendo colui che
espone il Dharma come suo maestro. Il re deve pensare:
‘«Oggi il Tataghata, il Distruttore del nemico, il Buddha completamente illuminato, il Saggio dei
Sakya è entrato in questo palazzo reale ed è invitato alla mia tavola. Oggi ascolterò il Dharma del
Tataghata, il Distruttore del nemico, il Buddha completamente illuminato, il Saggio dei Sakya, che
è diverso da tutte le altre dottrine del mondo. Oggi, per aver ascoltato questo Dharma, otterrò
l’irreversibile stato nel sentiero verso l’insuperabile, perfetta e completa illuminazione. Oggi
compiacerò molte centinaia di migliaia di milioni di tataghata e presenterò grandi, estese e
inconcepibili offerte ai buddha conquistatori del passato, del presente e del futuro. Oggi reciderò
completamente il fiume di sofferenza degli esseri che sono nati nell’inferno, come animali o nel
mondo del signore della morte. Oggi pianterò il seme della radice virtuosa per ottenere molte
centinaia di migliaia di milioni di volte il corpo del re dei signori del regno di Brahma, molte
centinaia di migliaia di milioni di volte il corpo dello stesso Indra e molte centinaia di migliaia di
milioni di volte il corpo del re che gira la ruota del Dharma. Oggi otterrò la liberazione completa
dell’esistenza ciclica per molte centinaia di migliaia di milioni di eoni e una montagna di meriti
incalcolabile, insuperabile, estesa, ampia e inimmaginabile. Oggi darò grande protezione a tutto il
seguito della regina, causerò una pace e una felicità inconcepibili, supreme, speciali e insuperabili a
questo palazzo reale. Oggi darò completa protezione a tutto il paese, che sarà totalmente sicuro,
senza mali né nemici né invasioni di eserciti ostili, senza essere colpito da malattie o agitazioni.»’
«Oh, grandi re! se questo re degli uomini, con questo rispetto verso il sacro Dharma, onora,
considera come insuperabile, venera e compie offerte al monaco o monaca, uomo o donna con voti
laici che sostiene La Sacra Luce Dorata, il re della raccolta di sutra, e compie le migliori offerte a
voi quattro, i grandi re, insieme con le vostre truppe, sudditi, assemblee di divinità e molte centinaia
di migliaia di spiriti maligni, questo re degli uomini incrementerà in un modo inconcepibile in
questa vita i meriti, la virtù, il potere e la grandezza della vita regale. Possederà un inconcepibile
splendore reale. Sarà adorno di gloria, eccellenza e splendore, e sconfiggerà completamente tutti gli
oppositori e tutti i suoi nemici in accordo al Dharma.»
Dopo aver detto ciò, i quattro grandi re, rivolgendosi al Conquistatore così gli parlarono:
«Venerabile Conquistatore, un re degli uomini con un rispetto per il Dharma simile a questo, che
ascolti La Sacra Luce Dorata, il re della raccolta di sutra, lo onori, lo consideri insuperabile, lo
veneri e compia offerte al monaco o monaca, uomo o donna con voti laici che conosce il re della
raccolta di sutra; che pulisca minuziosamente il palazzo per noi, i grandi re, profumandolo con
diversi tipi di fragranze, e ascoltando il Dharma insieme a noi, i quattro grandi re, offra una parte
della radice di virtù per se stesso e per tutte le divinità che insieme a lui ascoltano il Dharma,
Venerabile Conquistatore, quando il monaco che insegna il Dharma si diriga al suo seggio, questo
re deve bruciare incensi assortiti per noi, i quattro grandi re e quando li bruci come offerta a La
Sacra Luce Dorata, il re della raccolta di sutra, da questa varietà di incensi appariranno ondeggianti
volute di diversi profumi, e al bruciare di questi, in quello stesso istante, sopra lo spazio delle
quattro residenze dei grandi dèi, appariranno parasoli di ondeggianti volute di incenso e si percepirà
un intenso aroma. Apparirà uno splendore dorato che sarà anche lo splendore delle nostre residenze.
Venerabile Conquistatore, in queste ondeggianti volute di diversi profumi ed incensi appariranno in
un istante: Brahma, il signore degli attraenti umani; Indra, re degli dèi; Melodiosa, la grande
divinità; Stabile, la grande dea; Conoscenza Perfetta, il grande generale di spiriti maligni e gli altri
ventotto grandi generali; Gran Potente, il figlio degli dèi; Vajrapani e Gioiello Eccellente, grandi
generali di spiriti maligni; Ladra, accompagnata dal seguito dei suoi cinquecento figli; Senza Calore
e Oceano, grandi re dei naga; tutti questi e le loro rispettive residenze, appariranno lì di fronte e
resteranno nelle ondeggianti volute dei diversi profumi e incensi e si percepirà un intenso aroma.
Dentro le residenze, brillerà uno splendore dorato che le illuminerà tutte».
Dopo aver pronunciato queste parole, il Conquistatore rispose così ai quattro re:
«Oh, grandi re! non solamente appariranno parasoli dentro le ondeggianti volute di differenti
profumi ed incensi in ciascuna delle vostre case, poiché, quando questo re degli uomini, con il
proposito di venerare La Sacra Luce Dorata, il re della raccolta di sutra, bruci i diversi incensi,
tenendo l’incensiere in mano, saliranno da lui intensi aromi e in quello stesso istante, nelle
residenze degli dèi, dei naga, degli spiriti maligni, di coloro che si alimentano di aromi, dei titani, di
coloro che planano nel cielo, degli spiriti dall’aspetto umano, e dei grandi rettili che abitano in tutte
le sfere delle tremila migliaia di mondi, nelle centinaia di milioni di lune, nelle centinaia di milioni
di soli, nelle centinaia di milioni di grandi oceani, nelle centinaia di milioni della regina delle
montagne; la Montagna Eccellente, nelle centinaia di milioni di orizzonti della regina delle
montagne e nei grandi orizzonti, e nelle centinaia di milioni di sfere dei mondi dei quattro grandi
continenti si percepirà un forte aroma di incenso; e lo percepiranno anche centinaia di milioni di
deità delle montagne dei quattro grandi regni, centinaia di milioni di dèi del regno dei trentatré,
perfino centinaia di milioni di dèi che hanno raggiunto lo stato di assenza di discriminazione e
assenza di non discriminazione, e nelle centinaia di milioni di montagne di dèi del regno dei
trentatré di tutte le sfere dei mondi delle tremila grandi migliaia si percepirà anche lì un forte aroma
di incenso. Nelle loro residenze apparirà uno splendore come quello di una luce dorata che
illuminerà le case degli dèi.
Oh, grandi re! Nello stesso modo in cui restano i parasoli di ondeggianti profumi e vari incensi nello
spazio sopra tutte le dimore degli dèi nelle sfere di tremila migliaia di mondi, con il proposito di
venerare La Sacra Luce Dorata, il re della raccolta di sutra, nel momento in cui il re degli uomini
bruci i diversi incensi, per il potere della grandezza di questo sutra, appariranno gli aromi di vari
profumi e incensi. Nello stesso istante, nello spazio sopra molte centinaia di migliaia di miliardi di
conquistatori, numerosi come i granelli di sabbia delle rive del fiume Gange, nelle centinaia di
migliaia di miliardi di terre di buddha, altrettanto numerose e nelle molte sfere dei mondi delle dieci
direzioni, sorgeranno parasoli di ondeggianti profumi e vari incensi. E molte centinaia di migliaia di
miliardi di buddha percepiranno il loro forte aroma. Apparirà uno splendore di colore dorato che
illuminerà molte centinaia di migliaia di miliardi di terre di buddha, numerose come i granelli di
sabbia delle rive del fiume Gange.
Oh, grandi re!, nel momento in cui si verifichino questi miracoli, molte centinaia di migliaia di
miliardi di conquistatori, numerosi come i granelli di sabbia delle rive del fiume Gange, penseranno
a questa persona che insegna il Dharma e approveranno:
‘«Eccellente, eccellente, oh puro di cuore! Il fatto che tu, puro di cuore, accetti di esporre
estesamente e perfettamente La Sacra Luce Dorata, il re della raccolta di sutra, che possiede questo
aspetto profondo e inconcepibili benefici, è eccellente, eccellente. Se gli esseri senzienti, al solo
ascolto de La Sacra Luce Dorata, il re della raccolta di sutra, accumulano una radice di virtù che
non è affatto piccola, che necessità c’è di menzionare quelli che la memorizzano, la sostengono, la
spiegano, la leggono, la perfezionano in tutti i suoi aspetti o la insegnano in forma ampia e corretta
ai loro discepoli? La ragione di ciò, oh puro di cuore, è che nel momento in cui ascoltano La Sacra
Luce Dorata, il re della raccolta di sutra, molte centinaia di migliaia di miliardi di bodhisattva
raggiungono lo stato irreversibile nel sentiero verso l’illuminazione perfetta e completa’».
«Allora, nelle dieci direzioni, in molte centinaia di migliaia di miliardi di campi di buddha,
numerosi come i granelli di sabbia che ci sono sulle rive del fiume Gange, molte centinaia di
migliaia di miliardi di conquistatori che permangono nei rispettivi campi di buddha, in quella
occasione e in quel momento, con identiche parole, identica voce e identico suono parleranno in
questo modo al monaco che espone il Dharma che è seduto sul trono:
«’Nel futuro, tu, puro di cuore, raggiungerai l’essenza dell’illuminazione. Tu, puro di cuore, una
volta raggiunta la suprema essenza dell’illuminazione restando sotto il re degli alberi, sarai molto
superiore a tutti gli esseri dei tre mondi, insegnerai molte centinaia di migliaia di miliardi di
pratiche e discipline che sono al di là della portata di tutti gli esseri e le cui benedizioni sono
difficili da ottenere anche per chi ha sviluppato il potere delle pratiche ascetiche. Tu, puro di cuore,
adornerai in modo eccellente l’essenza dell’illuminazione. Tu, puro di cuore, proteggerai
completamente tutte le sfere delle tremila grandi migliaia di mondi. Quando sarai sotto il re degli
alberi, nel momento in cui le inimmaginabili orde del demonio si manifesteranno nelle forme più
terrificanti possibili, tu, puro di cuore, vincerai le diverse forme spaventose. E quando tu sia giunto
perfettamente alla suprema essenza dell’illuminazione, tu, puro di cuore, raggiungerai
l’illuminazione insuperabile, perfetta e completa, e otterrai il risveglio totale che non ha pari che è
la pace assoluta, immateriale e profonda. Tu, puro di cuore, rimanendo fermo nell’essenza del
seggio indistruttibile, farai girare i dodici aspetti3 del Dharma supremo, profondo e incomparabile
che è lodato da tutti coloro che girano la ruota del Dharma. Tu, puro di cuore, toccherai
l’ineguagliabile tamburo del Dharma, farai suonare l’incomparabile conchiglia del Dharma, isserai
il grande stendardo del Dharma, accenderai l’insuperabile lampada del Dharma e farai sì che cada
l’ineguagliabile pioggia del Dharma. Tu, puro di cuore, vincerai molte migliaia di volte il nemico
delle afflizioni, libererai dall’oceano della grande paura e dell’intenso terrore molte centinaia di
migliaia di miliardi di esseri senzienti. Tu, puro di cuore, libererai completamente dalla ruota
dell’esistenza ciclica molte centinaia di migliaia di miliardi di esseri senzienti e compiacerai molte
centinaia di migliaia di miliardi di buddha»’.
Una volta pronunciate queste parole, i quattro grandi re risposero così al Conquistatore:
«Venerabile Conquistatore, il re degli uomini, nel vedere i benefici che si ottengono in questa vita e
nelle vite future da La Sacra Luce Dorata, il re della raccolta di sutra, genererà la radice di virtù in
relazione a centomila buddha, consapevole di possedere una quantità incalcolabile di meriti. Noi, i
quattro grandi re, motivati da compassione, con le nostre truppe, sudditi e molte centinaia di
migliaia di spiriti maligni, nelle nostre rispettive residenze, esortati dai parasoli di ondeggianti
profumi e vari incensi, renderemo invisibili i nostri corpi e con il proposito di ascoltare il Dharma,
raggiungeremo il palazzo reale di questo re degli uomini, nel quale tutto è stato ben spazzato e
pulito fino all’ultimo angolo, profumato con diversi aromi e adornato con differenti ornamenti.
Brahma, signore del mondo degli uomini; Indra, il re degli dèi; Melodiosa e Gloriosa, grandi
divinità; Stabile, dea della terra; Conoscenza Perfetta, il grande generale di spiriti maligni e gli altri
ventotto grandi generali; Gran Potente, il figlio degli dèi; Vajrapani e Gioiello Eccellente, grandi
generali di spiriti maligni; Ladra, accompagnata dal seguito dei suoi cinquecento figli; Senza Calore
e Oceano, re dei naga e molte centinaia di migliaia di miliardi di dèi si renderanno invisibili e con il
proposito di ascoltare il Dharma si dirigeranno al palazzo del re degli uomini, che è stato in modo
eccelso adornato e dove si è disposto un trono elevato per colui che espone il Dharma, ben adornato
con differenti ornamenti e collocato in un luogo coperto di fiori.
Venerabile Conquistatore, noi, i quattro grandi re, accompagnati dalle nostre truppe e sudditi, e in
armonia con le centinaia di migliaia di spiriti maligni, nel momento in cui saremo soddisfatti
dall’essenza del nettare del Dharma in questa grande azione di generosità, la generosità
dell’insuperabile Dharma di questo re degli uomini accompagnato dal maestro spirituale che fa in
modo che si ottenga la virtù, gli daremo protezione completa, completo rifugio, sostegno e difesa, e
gli daremo pace e prosperità. Proteggeremo completamente il palazzo di questo re, la sua città e il
suo paese, dandogli un completo rifugio, sostegno e difesa, e procurandogli pace e prosperità.
Elimineremo le interferenze. Libereremo completamente il paese da tutti i timori, disastri, malattie e
rivolte.
Venerabile Conquistatore, se qualche re degli uomini nel cui paese appaia questa La Sacra Luce
Dorata, il re della raccolta di sutra, non la rispetta, né la considera come insuperabile, né la venera,
né compie offerte ai monaci o a monache, uomi o donne con voti laici che sostengono La Sacra
Luce Dorata, il re della raccolta di sutra, noi, i quattro grandi re e molte centinaia di migliaia di
miliardi di spiriti maligni non saremo compiaciuti ascoltando il Dharma né godremo dell’essenza
del nettare del Dharma. Non saremo venerati, lo splendore dei nostri corpi divini non aumenterà,
non genereremo entusiasmo, né forza, né potere, e lo splendore, la gloria e la grandezza dei nostri
corpi non aumenteranno.
Venerabile Conquistatore, noi, i quattro grandi re, accompagnati dalle nostre truppe, sudditi e
centinaia di migliaia di miliardi di spiriti maligni abbandoneremo quel paese.
Venerabile Conquistatore, se noi abbandoniamo il paese, anche tutti gli dèi che abitano lì lo
abbandoneranno, e se gli dèi abbandonano il paese, in quel luogo si verificheranno diverse
agitazioni, ci saranno innumerevoli discordie a corte, ci saranno dispute, rancori e discordia tra gli
abitanti del paese, che si compieranno e si estenderanno. Ci saranno negative influenze planetarie e
diverse malattie; cadranno meteoriti da diverse direzioni; i pianeti e le costellazioni saranno in
disarmonia; nei mesi invernali il sole brillerà come in estate e si avranno eclissi di sole e di luna.
Benché il sole e la luna restino nel cielo, avranno costanti interferenze da Rahula e di quando in
quando ci saranno vortici nel cielo con i colori dell’arcobaleno. Ci saranno terremoti, i pozzi della
terra emetteranno suoni, soffieranno venti con violenza e ci saranno piogge torrenziali. Il paese sarà
colpito dalla fame, sarà distrutto da eserciti nemici, cadrà in rovina, gli esseri saranno tormentati da
numerose afflizioni e tutto il paese degenererà nella disgrazia.
Venerabile Conquistatore, se noi, i quattro grandi re, insieme con le nostre truppe, sudditi e molte
centinaia di migliaia di spiriti maligni, gli dèi e i naga che abitano in questo paese lo abbandoniamo,
in questo luogo accadranno centinaia di differenti mali come quelli menzionati e migliaia di
differenti calamità.
Venerabile Conquistatore, quel re degli uomini che desideri grande protezione per se stesso; che
voglia godere di numerosi piaceri regali per molto tempo; che cerchi di avere una mente
compiaciuta da ogni tipo di godimento; che aneli alla felicità per tutti gli esseri che abitano nel
paese; che desideri sconfiggere tutti gli eserciti nemici e proteggere completamente tutto il paese
per molto tempo; che voglia trasformarsi in re del Dharma e liberare completamente il paese da tutti
i timori, mali, malattie e rivolte, Venerabile Conquistatore, questo re degli uomini, senza alcun
dubbio, deve ascoltare La Sacra Luce Dorata, il re della raccolta di sutra. Deve onorare, considerare
insuperabile, venerare e fare offerte al monaco, monaca, uomo o donna con voti laici che sostiene
La Sacra Luce Dorata, il re della raccolta di sutra. Noi, i quattro grandi re, insieme con le nostre
truppe e sudditi, ci compiaceremo della radice virtuosa accumulata per l’ascolto del Dharma e
dell’essenza del nettare del Dharma e lo splendore dei nostri corpi divini si espanderà.
La ragione di ciò è, venerabile Conquistatore, che il re degli uomini, senza dubitare, deve ascoltare
La Sacra Luce Dorata, il re della raccolta di sutra, poiché, venerabile Conquistatore: qualunque
siano i trattati, tanto quelli mondani tanto quelli che stanno al di là del mondo, insegnati dal signore
del regno di Brahma; qualunque siano i differenti trattati che insegna Indra, il signore degli dèi; e
qualunque siano i trattati, tanto quelli mondani tanto quelli che stanno al di là del mondo, insegnati
dai diversi tipi di saggi che posseggono le cinque classi di chiaroveggenza con il proposito di
beneficiare gli esseri senzienti, questa Sacra Luce Dorata, il re della raccolta di sutra, è molto
superiore, speciale e molto più elevata che tutti essi, è spiegata, ampiamente e perfettamente dal
Tataghata, che è supremo, speciale e molto più elevato di centinaia di migliaia di signori del regno
di Brahma, di molte centinaia di migliaia di miliardi di Indra e di tutte le centinaia di migliaia di
miliardi di saggi che posseggono le cinque classi di chiaroveggenza con il proposito di beneficiare
gli esseri senzienti.
Affinché in tutto il mondo, il re degli uomini porti a compimento correttamente il suo governo;
affinché tutti gli esseri siano felici; per proteggere e difendere completamente il suo paese e restare
libero da mali e da nemici; per poter sconfiggere gli eserciti nemici; affinché non ci siano malattie
né rivolte nelle regioni; affinché, attraverso il Dharma, non ci siano confusioni né oppressioni in
tutto il paese; affinché i re degli uomini, ciascuno nel proprio paese, brillino e risplendano come una
grande lampada del Dharma; affinché tutte le dimore celestiali si riempiano di dèi e di figli degli
dèi; affinché noi, i quattro grandi re insieme con le nostre truppe, sudditi e molte centinaia di
migliaia di spiriti maligni e tutte le assemblee di dèi che abitano il mondo, siamo venerati e
compiaciuti; affinché si espanda il grande splendore dei nostri corpi celestiali; affinché nei nostri
corpi appaia un grande entusiasmo, forza e potere, e si manifestino in essi lo splendore, la gloria e
l’eccellenza; affinché in tutto il mondo gli anni siano propizi, ci sia benessere ed esso sia pieno di
esseri umani e altre creature; affinché gli esseri di tutto il mondo siano felici e godano di grandi
varietà di piaceri; affinché tutti gli esseri godano abbondantemente della felicità di dèi e uomini per
molte centinaia di migliaia di miliardi di eoni; affinché vivano in compagnia dei buddha
conquistatori e nel futuro raggiungano l’illuminazione insuperabile, perfetta e completa; per tutti
questi propositi, il Conquistatore, il Tataghata, il Buddha perfetto e completo, le cui benedizioni
posseggono il potere della grande compassione che è molto superiore a quella di centinaia di
migliaia di miliardi di brahma, la cui saggezza insuperabile è molto superiore alla conoscenza
divina di centinaia di migliaia di miliardi di indra e le cui benedizioni sono molto superiori a quelle
delle molte centinaia di migliaia di miliardi di saggi che possiedono le cinque chiaroveggenze con il
proposito di beneficiare tutti gli esseri, insegnò in modo perfetto e vasto in questo mondo La Sacra
Luce Dorata, il re della raccolta di sutra.
Nel continente Tzambu, il Tataghata, il Distruttore del nemico, il Buddha perfetto e completo,
mostra in modo chiaro e preciso ne La Sacra Luce Dorata, il re della raccolta di sutra, quale è
l’attitudine che deve avere un re degli uomini, quali sono i trattati regali e le attività di governo, così
come il modo di rendere felici tutti gli esseri.
Venerabile Conquistatore, per tutte queste cause e ragioni, il re degli uomini, senza dubitare, deve
ascoltare, venerare e adorare rispettosamente La Sacra Luce Dorata, il re della raccolta di sutra.»
Dopo aver parlato in questo modo, il Conquistatore, rivolgendosi ai quattro grandi re così disse:
«Per tutto ciò, voi, i quattro grandi re, con le vostre truppe e sudditi, senza il minimo dubbio dovete
sentirvi molto compiaciuti nel dare completa protezione al re degli uomini che ascolti, rispetti,
veneri e adori La Sacra Luce Dorata, il re della raccolta di sutra. Oh, grandi re!, quei monaci o
monache, uomo o donna con voti laici che conoscano il re della raccolta di sutra, sono protetti dalle
attività di Buddha, e portano a compimento nel mondo, inclusi dèi, uomini e titani, insegnando in
modo perfetto ed estesa La Sacra Luce Dorata, il re della raccolta di sutra, per ciò, voi, i quattro
grandi re, capiti quel che capiti, dovete proteggere, liberare da mali, malattie o confusioni, e dare
felicità mentale ai monaci o monache, uomini o donne con voti laici che sostengono il re della
raccolta di sutra, dovete proteggerli, difenderli, appoggiarli, sostenerli totalmente e dare loro pace e
benessere.»
Allora il grande re Figlio dell’Erudito, il grande re Guardiano del Distretto, il grande re Creatore di
Nobiltà e il grande re Occhio Infermo, si alzarono dai loro posti, si posero il mantello sulla spalla e
appoggiando il ginocchio destro al suolo con le mani giunte verso il Conquistatore recitarono
insieme questi versi di lode:
«Vittorioso, corpo di luna immacolata,
Vittorioso, luce dallo splendore di mille soli,
Vittorioso, occhi di loto immacolato,
Vittorioso, denti puri della radice del loto.
Le virtù del Vittorioso sono come un oceano,
che è fonte di innumerevoli gioielli,
il Conquistatore è un oceano traboccante di acqua di saggezza,
traboccante di centinaia di migliaia di samadhi.
Nei piedi del Conquistatore è disegnata la ruota
con il cerchio esterno e con mille raggi,
le sue estremità sono adorne di una membrana,
che nei suoi piedi è come quella dell’airone reale.
Il Conquistatore è come una montagna d’oro,
la migliore delle montagne di puro oro,
con tutte le qualità, come la Montagna Eccellente.
Mi prostro davanti al Buddha, il re delle montagne.
Il Tataghata è come la luna piena,
ed è anche simile allo spazio,
come un illusione e un miraggio. Senza attaccamento
mi prostro davanti all’immacolato Vittorioso.»
Allora, il Conquistatore parlò ai quattro grandi re con questi versi:
«Voi, protettori del mondo,
guardate con un entusiasmo molto stabile
La Sacra Luce Dorata dai dieci poteri,
questo discorso supremo, re della raccolta di sutra.
In questo modo, questo sutra profondo ed estremamente raro
resterà per molto tempo nel continente Tzambu
facendo felici tutti gli esseri,
procurando loro beneficio e benessere.
In questo modo, nei mondi delle tremila grandi migliaia
si pacificheranno tutte le sofferenze
degli stati sfortunati
e i tormenti degli esseri negli inferni.
E altre sì, tutti i re che abitano
questo continente Tzambu,
generando una intensa gioia
proteggeranno i loro paesi attraverso il Dharma.
Attraverso di esso si avrà felicità nel continente Tzambu,
gli anni saranno molto propizi, ci sarà allegria
e in tutto il mondo
gli esseri senzienti saranno felici.
Quei governanti degli uomini
che abbiano in considerazione il proprio paese, il proprio benessere
e le ricchezze del proprio regno
devono ascoltare questo discorso re della raccolta di sutra.
Questo è il re della raccolta di sutra che attrae la suprema virtù,
elimina completamente gli avversari,
genera la virtù che respinge gli eserciti nemici
e disperde i timori della miseria.
Così come il bellissimo albero che esaudisce i desideri
è la fonte di tutte le qualità nella casa in cui si trova,
nello stesso modo devono apprezzare questo re della raccolta di sutra
quei re che desiderino ottenere le virtù.
Come la persona che bruciata dal calore
allevia la sua sete trovando acqua fresca,
così deve vedere il supremo discorso della raccolta di sutra
il re che sia assetato di virtù.
Colui che sostiene sul palmo della mano il prezioso vaso
dal quale sorgono tutti i gioielli,
i governanti degli uomini devono vedere la suprema Luce Dorata,
l’eccelso discorso della raccolta di sutra in questo stesso modo.
È l’oggetto di venerazione delle assemblee di dèi,
davanti al re della raccolta di sutra si prostrano i signori degli dèi,
ed è totalmente protetto dai quattro protettori del mondo
con i loro grandi poteri miracolosi.
I buddha che abitano nelle dieci direzioni
osservano costantemente questo discorso,
e quando si espone il re della raccolta di sutra
essi concedono la loro lode dicendo: eccellente!
Centinaia di migliaia di milioni di spiriti maligni
proteggeranno il luogo dalle dieci direzioni,
e con grande allegria e un grande rispetto
ascolteranno il re della raccolta di sutra.
Nelle inimmaginabili assemblee degli dèi
che risiedono nel continente Tzambu,
tutti questi supremi esseri divini ascoltano con grande godimento
il re della raccolta di sutra.
Per il fatto di ascoltare questi insegnamenti di Dharma
si espande ed accresce intensamente
il grande splendore del corpo degli dèi,
ottenendo grandezza, potere ed entusiasmo».
Allora, i quattro grandi re, nell’ascoltare questi versi del Conquistatore, rimasero meravigliati,
affascinati e colmi di gioia. Per la forza di questi insegnamenti del Dharma, in quell’istante,
versarono lacrime, i loro corpi si alzarono e le loro estremità tremarono. Sperimentando un
inconcepibile allegria, gioia e benessere mentale sparsero fiori mandarawa4 davanti al
Conquistatore. Dopo aver offerto i fiori, si alzarono dai loro posti, posero le loro vesti sulla spalla e
flettendo il ginocchio destro al suolo, con le mani giunte in preghiera, rivolgendosi al Conquistatore
gli parlarono così:
«Venerabile Conquistatore, noi, i quattro grandi re, accompagnati ciascuno da cinquecento spiriti
maligni, saremo sempre insieme al monaco che predica il Dharma allo scopo di proteggerlo e
difenderlo completamente».
Questo è il settimo capitolo de La Sacra Luce Dorata, il re della raccolta di sutra, chiamato ‘I
quattro grandi re’.
CAPITOLO VIII
MELODIOSA, LA GRANDE DIVINITÀ
Allora, Melodiosa, la grande divinità, ponendosi il manto sopra la spalla e flettendo il ginocchio
destro al suolo, unì le sue mani in preghiera verso il Conquistatore e gli parlò in questo modo:
«Venerabile Conquistatore, anch’io, Melodiosa, la grande divinità, affinché le parole del monaco
che espone il Dharma siano più belle, farò sì che egli sviluppi fiducia in se stesso, gli concederò un
mantra, conferirò precisione a tutte le sue parole e farò che brilli con il grande splendore della
saggezza. Io farò sì che questo monaco che espone il Dharma trovi il suono, la parola o la lettera
precisa per qualunque lettera o parola de La Sacra Luce Dorata, il re della raccolta di sutra, che si
sia perduta o dimenticata. Allo scopo di beneficiare gli esseri che hanno generato la radice della
virtù in relazione a centinaia di migliaia di conquistatori, gli concederò un mantra, che farà sì che
La Sacra Luce Dorata, il re della raccolta di sutra, rimanga per molto tempo nel continente Tzambu
e non scompaia rapidamente: affinché molti esseri, nell’ascoltare La Sacra Luce Dorata, il re della
raccolta di sutra, conseguano una saggezza penetrante, inconcepibile e inimmaginabile e ottengano
condizioni di vita eccellenti in questa esistenza; per beneficiarli nelle loro vite e affinché siano
sostenuti da incalcolabili meriti: affinché possano incontrare differenti metodi, ottenere l’erudizione
in tutte le scienze e una eccellente abilità nelle diversi arti. E affinché non dimentichino.
Con il proposito di aiutare il monaco che insegna il Dharma e gli esseri che lo ascoltano, esporrò la
pratica del bagno con mantra e medicine, pratica che pacifica completamente le influenze negative
di pianeti, costellazioni, della nascita e della morte; che pacifica tutti i mali derivanti da dispute,
agitazioni, litigi, caos e incubi; i mali creati da Colui che è causa di Errori, per maledizioni e
zombi1.
Per quei saggi che desiderano praticare il bagno, queste sono le medicine2 e il mantra:
Shudak, Kiuwang , Usu, Shañang, Shami, Shirisha, Wangpö-lak, Kelwache, Ñamshing-tsa, Agaru,
Srivesta, Sartsi, Gugul, Rasa, Shalaki, Dotrek-loma, Gyapö, Tsenden, Dongrö, Kiwang, Rurta,
Gurgum, Lakang, Yungkar, Chimo, Sukmel, Nalada, Nagakesar y Ushira. In un momento
astrologicamente appropiato bisogna macinare questi ingredienti fino a convertirli in una polvere
omogenea, e a seguire si benedice recitando cento volte il seguente mantra:
TAYATA, SUTRITE TRAMTA KAMALANI LADZIN KARTE, TAMKARATE, INDRA
DZALI, SHAKA DREVA SHEDRE, AVARTAKSIKE, NA KUTRAKU, KABILA KABILA
MATI, SILAMATI, SANDHI DHUDHU MAMABATI, SHIRI SHIRI, SATYA STITE SOHA
In un mandala di sterco di vacca3,
nel quale si sono sparsi petali di fiori,
si deposita il dolce succo
in recipienti d’oro e argento.
Si devono collocare, a sostenere i recipienti,
quattro uomini
vestiti di armatura
e quattro giovani donne molto ben abbigliate.
È necessario bruciare costantemente incenso,
suonare i cinque strumenti musicali
e adornare le dee
con parasoli, stendardi e bandiere,
porre specchi nei buchi,
frecce, lance e proiettili,
e, una volta segnati i confini
compiere la pratica all’interno di questi.
Restando nei confini,
si comincia a recitare il mantra:
SEDAYA TEDAN, ARAKE, NAYANE, MILE, GUILE, KIKILE SOHA
HAY QUE bisogna fare il bagno in un luogo appartato dal Conquistatore e recitare il seguente
mantra per purificare il bagno:
TAYATA, SAGATE, BIGATE, BIGATA BATI SOHA
Che proteggano la vita le costellazioni
che si trovano nelle dieci direzioni.
Che si pacifichino gli innumerevoli timori,
i mali causati dall’influenze planetarie,
le paure che sorgono dal karma degli aggregati
e le agitazioni causate dai demoni.
TAYATA, SHAME, BISHAME SOHA, SAGATE, BIGATE SOHA, SUKATINATE SOHA,
SAGARA SAM BUDAYA SOHA, SKANDA MATAYA SOHA, NILA KATRAYA SOHA,
APARADZITA BIRYAYA SOHA, TIMABATA SAMBUDAYA SOHA, ANIMILA
BAKATRAYA SOHA, NAMO BAGAVATE, BRAHMANE, NAMA SARASVATI DEVI
SIDYAM TUMANTRAPADA, DAM BRAHMANU MANYATU SOHA
«Per proteggere il monaco che espone il Dharma e beneficiare coloro che ascoltano gli
insegnamenti e coloro che li annotano, nel compiere questa pratica del bagno, io stessa mi
presenterò lì. E insieme alle assemblee di dèi calmerò tutte le malattie del luogo, sia esso un
villaggio, una città, un distretto o un tempio. Pacificherò completamente le cattive influenze
planetarie, dispute, conflitti, afflizioni astrologiche, brutti sogni e tutti i mali prodotti da Colui che è
causa di errori, dalle maledizioni e dagli zombi; affinché colui che conosce il re della raccolta di
sutra, sia esso monaco o monaca, uomo o donna con voti laici, goda di buona salute, sviluppi
rinuncia all’esistenza ciclica, ottenga lo stato irreversibile nel sentiero verso l’illuminazione
insuperabile, perfetta e completa, e manifesti rapidamente il risveglio totale».
Allora, il Conquistatore disse a Melodiosa, la grande divinità:
«Oh, Melodiosa, grande divinità! che benefici e fai felici molti esseri, questa spiegazione che hai
dato sulle parole del mantra e sulla medicina è eccellente!, eccellente!»
Melodiosa, la divinità, dopo essersi prostrata ai piedi del Conquistatore, si collocò a un lato.
Dopo, il maestro che insegna le scritture, il brahmino Coundinia, esortò così Melodiosa, la divinità:
«Melodiosa, grande divinità, degna di riverenza e di grande forza,
tu concedi il risultato supremo in tutti i mondi e possiedi grandi virtù,
risiedi sulla cima, sei adorna di attraenti vestiti di seta
e, abbigliata con delicate sete, resti su di una sola gamba.
Tutti gli dèi riuniti ti chiesero:
sciogli la tua lingua e pronuncia parole virtuose per gli esseri.»
SEDAYA TEDAN, MURE, TSIRE, ABADZE, ABADZAWATE, TIKALE, MIGULE,
PIKALABATI, MAGUSHI, MARITSE, SAMATI, DASHAMATI, AGRI MAGRI, TARA,
TSITARA, TSAPATI, TSITSIRI, SHIRI MIRI, MARITSI, PRANAYE, LOKADSYESHE,
LOKAPRIYE, SIDIPRITE, BIMAMUKI SHUTSIKARI, APRATIHATE, APRATEHAHA,
BUDE, NAMUTSI, NAMUTSI, MAHADEVI PRATIGRIHANA MASKARAM
Fa che la mia mente sia illimitata, che ottenga il risultato del mantra che porta la conoscenza dei
testi, dei versi del tantra, dei canestri delle scritture, dell’eloquenza ecc.
TAYATA, MAHAPRABAWA, HILI HILI, MILI MILI
Che per la forza della conquistatrice Melodiosa, la grande divinità, possa io vincere tutto.
KARATE KEYURE, KEYURAWATI, HILI MILI, HILI MILI, HILI HILI
Per la verità del Buddha, per la verità del Dharma, per la verità del Sangha, per la verità del Signore
degli dèi e per la verità del Dio dell’Acqua invoco la grande dea. Per la verità di tutti coloro che
sono sinceri nel mondo e la verità delle loro parole, invoco la grande dea.
TAYATA, HILI HILI, HILI MILI, TILI MILI
Possa io vincere tutto. Mi prostro davanti alla Conquistatrice Melodiosa, la grande divinità.
Concedimi il risultato delle parole del mantra segreto, SOHA.
Allora il maestro che insegna le scritture, il brahmino Coundinia recitò questi versi di elogio a
Melodiosa, la grande divinità:
«Ascoltatemi voi tutti: le assemblee di demoni,
il mondo con i suoi dèi, coloro che si alimentano di aromi e il signore degli dèi.
Io lodo il bel viso della migliore delle divinità,
colei che è la suprema delle dee sacre.
Sei adorna dei rami del sapere grazie a un cumulo di virtù,
Oh, Melodiosa! i cui ampi occhi risplendono di meriti,
saggezza immacolata d’immense virtù;
sei come una grande varietà di gioielli; per la brama di vederti
elogio specialmente le tue supreme qualità.
Fai che i santi ottengano il risultato supremo,
il mantra perfetto e le virtù.
Sei la più grande purezza e lo splendore del loto,
l’occhio supremo e la perfetta visione,
l’origine e la visione della virtù,
l’ornamento di inconcepibili qualità.
Come la luna sei luce immacolata.
Sei sorgente di saggezza, la perfetta attenzione,
il supremo leone che cavalca sopra gli uomini,
dotata di otto braccia,
risplendente come la luna piena,
di voce melodiosa e attraente,
detentrice della saggezza profonda.
Sei la santità degli esseri che porta al risultato supremo,
venerata dagli dèi e dai re dei titani;
sei il tema di conversazione di tutte le assemblee di dèi e titani,
e l’oggetto costante di venerazione di moltitudini di spiriti, SOHA.
Mi prostro davanti a te, dea.
Supplico che tu mi conceda tutte le qualità straordinarie
e il risultato di realizzare tutti i propositi.
Proteggimi sempre dalle orde di nemici.
Questi versi con tutte le loro lettere
devono essere recitati in modo completo all’alzarsi,
e si otterrà così ricchezza e l’abbondanza desiderata,
i risultati e una immensa virtù.
Questo è l’ottavo capitolo de La Sacra Luce Dorata, il re della raccolta di sutra, chiamato
‘Melodiosa’.
CAPITOLO IX
GLORIOSA, LA GRANDE DIVINITÀ
Allora, Gloriosa, la grande divinità, parlò in questo modo al Conquistatore:
«Venerabile Conquistatore, anch’io, Gloriosa la grande divinità, accada quel che accada, farò sì che
il monaco che insegna il Dharma trovi soddisfatte tutte le sue necessità, non manchi di nulla, che la
sua mente sia in tutta la sua pienezza e sia felice giorno e notte; che conosca perfettamente, con una
corretta comprensione e reciti con precisione, ciascuna delle lettere e delle parole de La Sacra Luce
Dorata, il re della raccolta di sutra.
Per il beneficio degli esseri che hanno generato la radice di virtù in relazione a centinaia di migliaia
di buddha, farò sì che La Sacra Luce Dorata, il re della raccolta di sutra, resti molto tempo nel
continente Tzambu, che non scompaia rapidamente; che gli esseri ascoltino questo sutra; che
godano della felicità di dèi e uomini per molte centinaia di migliaia di miliardi di eoni; che non ci
sia fame e gli anni siano prosperi; che gli esseri siano felici e godano di tutte le comodità; che siano
in compagnia dei tataghata; che nel futuro raggiungano l’illuminazione insuperabile, perfetta e
completa; che cessino immediatamente tutte le sofferenze degli esseri che abitano negli inferni, nel
regno animale e nel mondo del signore della morte e per ciò farò sì che il monaco che insegna il
Dharma riceva vestiti, cibo, giaciglio, medicine e tutto il necessario.»
Gloriosa, la grande divinità, generò la radice di virtù davanti al Tataghata, il Distruttore del nemico,
il Buddha perfetto e completo chiamato Fiore del Gioiello Prezioso, Oceano di Virtù di
Lapislazzuli, Glorioso di Splendore Dorato, Montagna d’Oro dal Colore Attraente, e per ciò, ora, in
qualsiasi direzione a cui io pensi, alla quale io guardi o verso la quale io mi diriga, in quella
direzione, molte centinaia di migliaia di miliardi di esseri ottengono la felicità godendo di ogni tipo
di benessere, senza mancare di cibo, bevande, ricchezza, raccolti, bestiame, oro, gioielli, pietre
preziose, lapislazzuli, conchiglie, cristalli, corallo, argento e altri oggetti. Questi esseri godono di
ogni tipo di possedimento.
Per il potere di Gloriosa, la grande divinità, si deve venerare questo tataghata e gli si deve offrire
incenso, fiori e profumi. Quando si reciti tre volte il nome della Gloriosa, la grande divinità, mentre
si offrono incenso, profumi, fiori e cibo di diversi sapori, si otterrà un raccolto molto abbondante. È
necessario recitare queste parole:
«Il nettare della terra si espande per la campagna,
gli dèi sono felici in ogni momento,
gli dèi dei frutti, raccolti, ortaggi, alberi e piante
fanno crescere meravigliosi raccolti».
Gloriosa, la grande divinità, si prenderà cura di quegli esseri che pronuncino il nome de La Sacra
Luce Dorata, il re della raccolta di sutra, e farà sì che godano di grande gloria.
Ella risiede in una sacra dimora costruita con sette tipi di pietre preziose, chiamata Stendardo
Dorato, che si trova nel bosco Luce del Fiore dei Meriti, nei dintorni del palazzo Pelo Irto.
Chiunque desideri accrescere i suoi raccolti deve ben pulire la propria casa, lavarsi, vestirsi di abiti
bianchi e profumare i propri vestiti con squisite fragranze; prostrarsi davanti al Tataghata,
Distruttore del nemico, il Buddha perfetto e completo chiamato Fiore del Gioiello Prezioso, Oceano
di Virtù di Lapislazzuli, Glorioso di Splendore Dorato, Montagna d’Oro dal Colore Attraente, e
recitare il suo nome tre volte. Con l’aiuto di Gloriosa, la grande divinità, deve venerare il tataghata,
offrendogli fiori, profumi, incenso e gustoso cibo dai diversi sapori; recitare tre volte il nome de La
Sacra Luce Dorata, il re della raccolta di sutra, e inoltre il pronunciamento della verità1. E venerare
con offerte di fiori, profumi e cibo gustoso dai diversi sapori, Gloriosa, la grande divinità, la quale,
per il potere de La Sacra Luce Dorata, il re della raccolta di sutra, in quel momento penserà a questa
casa e farà sì che i suoi raccolti si moltiplichino. Se si desidera invocare la Gloriosa, la grande
divinità, si devono ricordare questi mantra segreti di conoscenza:
«Mi prostro davanti a tutti i buddha del passato, del presente e del futuro; mi prostro davanti a tutti i
buddha e bodhisattva; mi prostro davanti ai bodhisattva come Maitreya ecc.»
Dopo essersi prostrati davanti a loro si deve recitare:
«Che questi mantra si compiano in me».
SADYATE DANA, PRATIPURA NAGARE, SAMANTA DARSHANE, MAHA VIHARA
GATE, SAMANTA, BEDANA GATE, MAHAKARYI PRATI PRABANE, SATA ARTA
SAMANTA NUPRAPURE, AYANA DARMATA MAHABOGUINE, MAHAMAITRE
UPASAMHIHE, HETESHI, SAMTRA HITE TESAMARA TANUPALANI
Queste sono le parole uniche del mantra segreto della realtà, che concedono l’iniziazione della
corona; sono le parole dal significato infallibile che portano il risultato della purezza della realtà.
Che si realizzino rapidamente i desideri degli uomini ordinari, che con una radice di virtù libera da
errori, recitano questo mantra e lo conservano per sette anni osservando gli otto precetti e, con il
proposito di conseguire la saggezza trascendentale per se stessi e per tutti gli esseri, offrano fiori e
profumi a tutti i buddha al mattino e alla sera.
In un tempio o in un eremitaggio, una volta ben pulito il posto, si deve costruire un mandala con
escremento di vacca, offrire incenso e profumi, stendere cuscini puliti e sedersi dopo aver sparso
petali di fiori al suolo. La divina Gloriosa in quello stesso istante accorrerà in quello spazio e lì
resterà. A partire da allora, quel luogo di quel villaggio, paese, città, distretto, tempio o eremitaggio
si vedrà libero da ostacoli e privazioni. Abbonderà in bestiame, oro, gioielli, ricchezze, raccolti e
ogni oggetto necessario. Vi sarà benessere e si godrà di tutte le comodità. Della radice di virtù che si
crei, si deve offrire la parte migliore alla Gloriosa, la grande divinità. In questo modo, fintanto che
la persona vivrà, la dea resterà lì. Non mancherà di nulla e si realizzeranno tutti i suoi desideri.
Questo è il nono capitolo de La Sacra Luce Dorata, il re della raccolta di sutra, chiamato ‘Gloriosa,
la grande divinità’.
CAPITOLO X
STABILE, DEA DELLA TERRA
Mi prostro davanti al Conquistatore, il Tataghata Possessore del Gioiello del Pinnacolo. Mi prostro
davanti al Conquistatore, il Tataghata Splendore Immacolato, Culmine della Chiarezza del Gioiello
di Luce Dorata. Mi prostro davanti al Tataghata Splendore Dorato, Bandiera d’Oro di Tzambu.
Mi prostro davanti al Tataghata Essenza di Splendore Dorato. Mi prostro davanti al Tataghata
Essenza dello splendore della Luce di Cento Soli. Mi prostro davanti al Tataghata Parasole Fonte
d’Oro e Gioielli. Mi prostro davanti al Tataghata Pinnacolo della Luce Radiante del Fiore d’Oro. Mi
prostro davanti al Tataghata Grande Lampada. Mi prostro davanti al Tataghata Gioiello del
Pinnacolo.
Il Bodhisattva Culmine di Bellezza, il Bodhisattva Sacra Luce Dorata, il Bodhisattva Essenza
d’Oro, il Bodhisattva Colui che Sempre Piange il Bodhisattva Dharma Superiore, a est il Tataghata
Imperturbabile, a sud il Tataghata Gioiello del Pinnacolo, a ovest il Tataghata Vita Infinita, a nord il
Tataghata Suono del Tamburo: la persona che memorizzi, legga o ricordi i nomi di questi tataghata
e bodhisattva de La Sacra Luce Dorata, il re della raccolta di sutra, ricorderà sempre le sue vite
passate.
Stabile la dea della terra, parlò in questo modo al Conquistatore:
«Venerabile Conquistatore, io, Stabile, la dea della terra, ora o in futuro, mi dirigerò sempre verso
quel luogo dove permanga La Sacra Luce Dorata, il re della raccolta di sutra, sia esso villaggio,
città, distretto, provincia, monastero, bosco di montagna o palazzo. E dovunque si esponga
estesamente e perfettamente La Sacra Luce Dorata, il re della raccolta di sutra, nel posto dove si sia
preparato il trono per il monaco che insegna il Dharma e, seduto su questo trono, egli insegni in
modo esteso e perfetto La Sacra Luce Dorata, il re della raccolta di sutra, anch’io Stabile, la dea
della terra, mi recherò in quel luogo. Rendendo il mio corpo invisibile, mi porrò sotto il trono e
sosterrò con la mia testa, la parte sacra del mio corpo, le piante dei piedi del monaco che insegna il
Dharma. Anch’io mi sento soddisfatta, sono rispettata e venerata perfettamente all’ascoltare e al
godere dell’essenza del nettare del Dharma. Perciò, da questo mucchio di terra di sessantottomila
leghe fino alla base indistruttibile, si accrescerà l’essenza della terra e mi si renderà perfetto
omaggio. Nella superficie e fino ai limiti dell’oceano, farò anche sì che questo mandala di terra sia
umido, impregnato dell’olio dell’essenza della terra e sia molto fertile. In tutto il continente
Tzambu, boschi, erbe e piante medicinali cresceranno con vigore. I giardini, i boschi, tutti gli alberi,
le foglie, i fiori, i frutti e i differenti raccolti, tutti essi cresceranno con grande forza. Possiederanno
squisiti aromi, eccellenti oli, deliziosi sapori, saranno molto attraenti alla vista e di grande
dimensione. Gli esseri che prendano le diverse bevande e alimenti dalle piante, otterranno di
aumentare la durata della loro vita, la forza, il vigore e la salute del loro corpo. Possiederanno
splendore, forza, buon colorito e forme attraenti, con il ché porteranno a termine centinaia di
migliaia di scopi che li hanno portati su questa terra; avranno entusiasmo, si sforzeranno e agiranno
con potere.
Venerabile Conquistatore, per questa causa, in tutto il continente Tzambu ci sarà pace, buoni
raccolti, prosperità e benessere. Sarà pieno di esseri umani. Tutti gli esseri del continente Tzambu
saranno felici, godranno di una grande varietà di piaceri e possiederanno splendore, forza, buona
costituzione e salute.
Affinché egli insegni La Sacra Luce Dorata, il re della raccolta di sutra, si dirigeranno al monaco o
monaca, uomo o donna con voti laici, che conosce il re della raccolta di sutra e che si trova sul trono
del Dharma e lì, con una mente gioiosa, per beneficiare e fare felici tutti gli esseri, lo
supplicheranno di esporre in modo esteso e corretto La Sacra Luce Dorata, il re della raccolta di
sutra. La ragione di ciò è, venerabile Conquistatore, che quando si espone La Sacra Luce Dorata, il
re della raccolta di sutra, io, Stabile, la dea della terra, e i miei assistenti, noi ci colmiamo di
splendore e di forza. Nel nostro corpo appare il potere, l’entusiasmo e una grande energia, lo
splendore, la gloria e l’eccellenza.
Venerabile Conquistatore, quando io, Stabile, la dea della terra, ottengo soddisfazione da questa
essenza di nettare del Dharma e conseguo così grande splendore, forza, entusiasmo, potere ed
energia, si incrementa allora l’essenza della terra di questa grande estensione di settemila leghe nel
continente Tzambu che diventa molto fertile. Venerabile Conquistatore, tutti gli esseri che la
abitano si rinforzano, godono di grande prosperità e ottengono grandezza. E, inoltre, godono di
grande varietà di ricchezze e vivono felici. Tutti loro possiedono in abbondanza grande varietà di
cibo, bevande, abiti, letti, residenze, case, palazzi, giardini, fiumi, stagni, fonti, sorgenti, laghi e
vasche. Godono di tutte queste risorse e gioiscono dei prodotti della terra. Per questa ragione tutti
questi esseri devono essermi riconoscenti e senza dubbio alcuno devono onorare, ascoltare,
rispettare, considerare insuperabile, venerare e fare offerte a La Sacra Luce Dorata, il re della
raccolta di sutra.
Venerabile Conquistatore, genti di diversi lignaggi e paesi si dirigeranno a sentire colui che insegna
il Dharma; lì giunti ascolteranno La Sacra Luce Dorata, il re della raccolta di sutra, e quando
ognuno ritornerà nel proprio villaggio, paese o città dopo averlo ascoltato, si diranno, nello loro
case, l’un l’altro:
«Oggi abbiamo ascoltato il Dharma in profondità, abbiamo accumulato una quantità
inimmaginabile di meriti. Per aver ascoltato il Dharma oggi, abbiamo compiaciuto molte centinaia
di migliaia di miliardi di tataghata, ci siamo liberati completamente dagli inferni, dal nascere come
animali, dal nascere nel mondo del signore della morte o come spiriti affamati. Per avere ascoltato il
Dharma oggi, otterremo in futuro nascite come dèi e come uomini per molte centinaia di migliaia di
vite».
Se queste persone che abitano in differenti focolari parlano ad altri de La Sacra Luce Dorata, il re
della raccolta di sutra, anche solo citando un esempio o un capitolo, una delle vite anteriori del
Buddha, il nome di un bodhisattva, il nome di un tataghata, o una sola strofa di quattro versi; o
fanno sì che altri esseri ascoltino una sola frase o unicamente il titolo de La Sacra Luce Dorata, il re
della raccolta di sutra, chiunque siano questi esseri e in qualunque direzione si trovino, se parlano di
un solo insegnamento della raccolta di sutra, o lo ascoltano, o lo commentano, venerabile
Conquistatore, in tutti quei luoghi vi sarà fertilità e splendore. Per il beneficio di tutti gli esseri,
appariranno colà diversi nettari della terra, tutti i suoi prodotti aumenteranno, si moltiplicheranno,
saranno molto abbondanti e gli esseri godranno di felicità. Avranno grande ricchezze, grandi gioie,
saranno generosi e avranno fede nei Tre Gioielli.»
Detto questo, il Conquistatore parlò così a Stabile, la dea della terra:
«Dea della terra, qualunque essere che ascolti anche un solo verso de La Sacra Luce Dorata, il re
della raccolta di sutra, al momento della morte, quando abbandonerà il mondo degli uomini, nascerà
come un dio nel monte celeste del regno dei trentatré. Qualunque essere che, con il proposito di
venerare La Sacra Luce Dorata, il re della raccolta di sutra, adorni correttamente un luogo, anche
solo coprendolo con un parasole, una bandiera o un pezzo di stoffa, questo luogo, Dea della terra,
sarà sempre adorno, si trasformerà in una dimora celestiale con i sette tipi di dèi del regno del
desiderio, costruita con sette classi di gioielli e adorna di tutti gli ornamenti. Nel momento della
morte, quando questi esseri abbandonano questo mondo nasceranno in queste dimore celestiali, vi
nasceranno per sette volte in ciascuna e godranno inconcepibilmente della gioia degli dei».
Allora, Stabile, la dea della terra, parlò in questo modo al Conquistatore:
«Venerabile Conquistatore, io, Stabile, la dea della terra, resterò sotto il trono quando il monaco che
insegna il Dharma vi sarà seduto, in qualsiasi direzione si trovi. Accada quel che accada,
rendendomi invisibile sosterrò sul mio capo, la parte sacra del mio corpo, i piedi del monaco che
insegna il Dharma, affinché La Sacra Luce Dorata, il re della raccolta di sutra, permanga molto
tempo nel continente Tzambu e non scompaia rapidamente; affinché si beneficino gli esseri che
hanno generato la radice della virtù in relazione a centinaia di migliaia di buddha e ascoltino La
Sacra Luce Dorata, il re della raccolta di sutra; affinché, nel futuro, godano inconcepibilmente della
felicità di dèi e umani per centinaia di migliaia di miliardi di eoni, siano accompagnati dai tataghata,
raggiungano l’illuminazione incomparabile, perfetta e completa ed eliminino totalmente le
sofferenze degli esseri nati negli inferni, come animali o nel mondo del signore della morte».
Questo è il decimo capitolo de La Sacra Luce Dorata, il re della raccolta di sutra, chiamato ‘Stabile,
la dea della terra’.
CAPITOLO XI
PERFETTA CONOSCENZA
Allora Perfetta Conoscenza, il grande generale di spiriti maligni e altri ventotto grandi generali, si
alzarono dai loro posti, posero le loro vesti sopra la spalla, fletterono il ginocchio destro al suolo e
unendo le mani in preghiera verso il Conquistatore, gli parlarono in questo modo:
“Venerabile Conquistatore, nel presente e nel futuro, ovunque si trovi La Sacra Luce Dorata, il re
della raccolta di sutra, sia esso villaggio, città, distretto, provincia, luogo solitario, montagna di
piante medicinali o palazzo, io, Perfetta Conoscenza, il grande generale di spiriti maligni e questi
ventotto grandi generali, lì ci recheremo, e rendendoci invisibili, ci prenderemo cura del monaco
che insegna il Dharma, facendo sì che egli sia completamente protetto, sostenuto, difeso, libero da
ostacoli e che goda di pace e benessere. E, ogni uomo o donna, bambino o bambina che ascolti il
Dharma, anche solo una strofa di quattro versi o un frase; chiunque ascolti e ricordi anche solo il
nome di un bodhisattva o di un tataghata de La Sacra Luce Dorata e perfino ascolti e ricordi anche
solo il nome di questo sacro sutra, anche tutti loro saranno totalmente appoggiati, rispettati,
sostenuti, difesi, liberi da ostacoli e godranno di pace e benessere. E altrettanto per le loro famiglie,
case, villaggi, città, distretti, eremitaggi o palazzi.
Venerabile Conquistatore, la ragione per cui sono chiamato Perfetta Conoscenza, il grande generale
di spiriti maligni, è perché io analizzo completamente tutti i fenomeni e sono consapevole di essi. Io
percepisco direttamente la loro esistenza convenzionale, la loro esistenza ultima e le loro diverse
categorie. Tutti i fenomeni, venerabile Conquistatore, appaiono in un modo inimmaginabile alla mia
saggezza trascendentale e sono incredibilmente percepiti da essa, la cui chiarezza, portata e capacità
sono inconcepibili. Poiché io analizzo perfettamente tutti i fenomeni, li investigo, li osservo e sono
perfettamente consapevole di essi, per questo sono chiamato Perfetta Conoscenza, il grande
generale di spiriti maligni.
Venerabile Conquistatore, affinché la parole del monaco che insegna il Dharma siano più belle, farò
che egli abbia fiducia in se stesso, che mentre espone il Dharma non senta stanchezza fisica, che il
suo corpo sia gioioso e che sperimenti una grande felicità. Farò brillare tutti i pori del suo corpo;
che appaia in lui la forza, il potere e un grande entusiasmo; che lo splendore della sua saggezza sia
inconcepibile; che si rinforzi la sua attenzione e che possegga grande benessere per il beneficio di
quegli esseri che hanno generato la radice della virtù in relazione a migliaia di buddha; affinché La
Sacra Luce Dorata, il re della raccolta di sutra, resti in questo continente Tzambu per molto tempo,
non scompaia rapidamente e gli esseri possano ascoltarla e ottenere un’inconcepibile
accumulazione di saggezza; affinché posseggano conoscenza, acquisiscano grande quantità di
meriti e possano godere inconcepibilmente della felicità di dèi e umani per centinaia di migliaia di
miliardi di eoni; affinché siano accompagnati dai tataghata e nel futuro raggiungano l’illuminazione
insuperabile, perfetta e completa; affinché cessino tutte le sofferenze degli esseri negli inferni, di chi
è nato animale e di chi abita nel mondo del signore della morte.
Questo è l’undicesimo capitolo de La Sacra Luce Dorata, il re della raccolta di sutra, chiamato
‘Perfetta Conoscenza’.
CAPITOLO XII
IL TRATTATO: ‘IMPEGNO DEI SIGNORI DEGLI DÈI’
Mi prostro davanti al Conquistatore, il Tataghata, il Distruttore del nemico, il Buddha perfetto e
completo Fiore del Gioiello Prezioso, Oceano di Virtù di Lapislazzuli, Glorioso di Splendore
Dorato, Montagna d’Oro dal Colore Attraente. Mi prostro davanti al Saggio dei Sakya, colui che fa
brillare questa lampada del Dharma, il conquistatore, il tataghata, il distruttore del nemico, il
buddha perfetto e completo, il cui corpo è adornato con molte centinaia di migliaia di miliardi di
virtù. Mi prostro davanti a Gloriosa, la grande divinità, il seme delle virtù e l’eccellenza di
innumerevoli buoni auspici. Mi prostro davanti a Melodiosa, la grande divinità, sintesi delle
incalcolabili qualità della saggezza.
Una volta, in un certo momento, il re Culmine dei Potenti parlò in questo modo a suo figlio, il re
Culmine di Bellezza, poco dopo che questi era stato incoronato e quando era ancora nuovo alla
regalità:
“Figlio, nel passato, poco tempo dopo la mia incoronazione, una volta ricevetti da mio padre,
Culmine del Supremo Potere, il trattato regale chiamato Impegno dei signori degli dèi. Per
ventimila anni ho governato per mezzo di questo trattato regale e nemmeno per un istante il mio
pensiero è stato contrario a quello del Dharma.
Figlio, se desideri sapere in che cosa consiste questo trattato regale ascolta con attenzione”.
E allora, in quel preciso momento, la dea del lignaggio insegnò ampiamente e perfettamente al re
Culmine di Bellezza, figlio del re Culmine dei Potenti, il trattato regale Impegno dei signori degli
dèi attraverso questi versi:
“Spiegherò il trattato regale
che beneficia tutti gli esseri,
elimina tutti i dubbi
e distrugge tutti gli errori.
Ascolta con le mani giunte in preghiera
tutti gli impegni dei signori celestiali,
ciò che compiace le menti
di tutti e di ciascuno degli dèi.
Nella regina delle montagne che è fonte di diamanti,
durante una riunione dei signori degli dèi,
si alzarono i protettori del mondo
per domandare al potente Brahma:
“Oh Brahma, tu sei il dio principale,
tu possiedi il potere sugli dèi,
tu sei colui che chiarisce i nostri dubbi,
ti supplichiamo di risolvere il nostro quesito.
Quel re nato come umano
perché lo si chiama dio?
Per quale ragione un re
è chiamato figlio degli dèi?
Come è che un dio,
nato in questo mondo degli uomini,
si considera umano, e tra gli uomini
esercita la funzione di governare?”
Tale domanda formularono
i protettori del mondo al potente Brahma,
e Brahma, il principale tra gli dèi
parlò loro in questo modo:
“Oh protettori del mondo
che ora così mi domandate!
Per il beneficio di tutti gli esseri
vi mostrerò questo sacro trattato.
Spiegherò qual è la ragione per cui,
coloro che sono nati come umani,
hanno una nascita regale
e sono i governanti dei propri paesi.
Per le benedizioni dei signori degli dèi
entrano nel ventre della madre:
prima sono benedetti dagli dèi
e dopo si introducono nel ventre.
Nel nascere nel regno degli uomini
si trasformano in signori degli uomini,
e dal momento che sono nati dagli dèi
sono chiamati figli degli dèi.
Dicendogli: “Tu sei il figlio di tutti gli dèi”
gli dèi del regno dei trentatré
gli concedono la fortuna di essere re
ed egli appare come il signore degli uomini
per porre termine alle azioni negative,
eliminare ciò che è contrario al Dharma,
esortare gli esseri alle buone azioni
e condurli ai regni celestiali.
Il signore degli uomini, evita sempre le azioni negative
sia con gli uomini,
con gli dèi, con coloro che si alimentano di aromi,
con quelli di bassa casta o con i cannibali.
Il signore degli uomini è come un padre
per coloro che realizzano azioni positive
ed è benedetto dal re degli dèi
per mostrare il risultato di maturazione.
È benedetto dal re degli dèi
per mostrare il risultato di maturazione
delle buone azioni
e delle cattive azioni di questa vita.
Quando il re permette
che nel suo paese si commettano ingiustizie
e non castiga adeguatamente
i malvagi;
quando tollera le cattive azioni, allora
ciò che è contrario al Dharma si moltiplica,
le liti e gli inganni
si verificano ancora e ancora nel paese,
e gli dèi si agitano
nella loro residenza del regno dei trentatré.
Quando il re permette
che nel suo paese si commettano ingiustizie,
la falsità non ha fine
e il regno è distrutto dalla violenza,
il paese è raso al suolo
dall’invasione di eserciti nemici
che distruggono le ricchezze e le tradizioni.
E per quanto si siano accumulate ricchezze,
se le strapperanno gli uno agli altri
a causa di molti tipi di falsità.
Se il re non compie
le azioni che deve,
distruggerà il proprio paese
come un potente elefante distrugge uno stagno.
Soffieranno venti d’uragano,
si produrranno piogge disastrose,
avranno luogo eclissi di sole e di luna
e le costellazioni non saranno in armonia.
Se il re neglige i suoi obblighi,
le sementi, le conchiglie, i fiori e i frutti
non matureranno correttamente
e vi sarà fame.
Se il re permette
che nel suo paese si commettano ingiustizie,
gli dèi, nella loro residenza,
saranno scontenti.
Quando tutti i re degli dèi,
parleranno l’uno con l’altro, si diranno:
“Questo re è privo del Dharma
e resta dalla parte che è contraria al Dharma”.
Questo re, prima che passi molto tempo,
farà agitare gli dèi,
e per l’agitarsi degli dèi
il suo paese sarà distrutto.
E nel paese apparirà ciò che è contrario al Dharma,
gli affari si rovineranno
e sorgeranno in ogni luogo
inganni, litigi e malattie.
Il signore degli dèi sarà furioso,
gli dèi disprezzeranno il paese
che verrà distrutto,
e il re si vedrà immerso nell’afflizione.
Sarà separato dagli esseri cari,
dai suoi fratelli o figli,
o sarà separato dalla sua amata moglie
o sua figlia morirà.
Ci saranno piogge di meteoriti,
appariranno falsi soli,
vi saranno invasioni di eserciti nemici
e molta fame.
Il generale e l’elefante
saranno sconfitti e moriranno,
e dopo, anche i cammelli
saranno sconfitti e moriranno.
Si strapperanno gli uni agli altri
le proprietà, i beni e le ricchezze.
Ci saranno lotte armate
da una ragione all’altra.
Per ogni luogo
sorgeranno discordi, litigi e inganni.
Nelle province appariranno possessioni di spiriti
e insopportabili malattie.
Oltre a ciò, le persone più distinte
saranno private del Dharma,
e anche il seguito e i ministri
ne saranno privi.
Si venereranno
le persone che mancano del Dharma,
e gli esseri che lo posseggono
saranno costantemente maltrattati e discriminati.
Quando le persone prive del Dharma
discriminano quelli che lo possiedono, maltrattandoli,
allora l’acqua, gli astri e il vento
saranno completamente alterati.
Quando si rispetta chi è privo del Dharma
tre cose saranno completamente distrutte:
l’essenza del Puro Dharma,
la costituzione delle persone e il nettare della terra.
Quando si rispettano i malvagi
e si disprezzano i santi,
accadranno queste tre cose:
morte, fulmini e fame.
Sparirà inoltre
il sapore e il bell’aspetto dei frutti e dei raccolti,
e in tutte le regioni
gli esseri patiranno molte malattie.
In quei luoghi in cui ci siamo
frutti dolci e grandi,
questi diventeranno piccoli,
amari e piccanti.
Gli oggetti di divertimento,
concepiti per il gioco, il ridere e il piacere
perderanno il loro fascino diventando sgradevoli
e ci sarà grande confusione causata da centinaia di afflizioni.
I raccolti e i frutti
perderanno il loro olio e succo
a causa di ciò, il corpo, gli elementi e gli organi
non avranno soddisfazione.
Gli esseri avranno una cattiva costituzione,
poca energia, saranno emaciati,
e per quanti alimenti assumano,
non ne troveranno alcun beneficio.
Inoltre, perderanno
la forza, il potere e l’entusiasmo.
Da ogni luogo appariranno
esseri depressi.
Tormentati da grande varietà di sofferenze
gli esseri sperimenteranno molte malattie,
ci saranno afflizioni di pianeti e costellazioni
causate da diversi spiriti maligni.
Il re, essendo privo del Dharma
starà dalla parte della malvagità
e i tre regni saranno distrutti
nei mandala dei tre mondi.
Quando il re, da parte sua,
permette le cattive azioni,
molte disgrazie come queste
accadono in tutto il paese.
Se, benedetto dagli dèi
con il proposito di governare,
il re non lo fa
e permette le cattive azioni,
gli esseri che compiono quelle buone
nascono come dèi nei regni celestiali
e coloro che portano a compimento quelle cattive nascono come spiriti affamati,
esseri infernali e come animali.
Quando il re permette le cattive azioni
nei suoi territori,
per la sua cattiveria decade
dal regno celeste dei trentatré.
Se il re non svolge la sua funzione di governare,
neanche i suoi figli lo faranno,
e i suoi antenati, i re degli dèi,
faranno sì che il paese cada in disgrazia.
Quando, a causa d’insopportabili agitazioni,
il paese si trova terrorizzato,
i signori degli dèi
benedicono il re della terra degli uomini.
È re
per pacificare le azioni negative,
per esortare le buone azioni
e per fare maturare gli esseri in questa vita.
È chiamato re
con il proposito di mostrare la differenza
tra le buone e le cattive azioni
e il loro risultato di maturazione.
Per il proprio beneficio, per il beneficio degli altri
e per il beneficio del Dharma nel suo paese,
è stato benedetto dalle assemblee degli dèi
ed è anche la loro gioia.
Deve dare perfino la propria vita e la regalità
per sottomettere i malvagi
tra la gente del regno
e per il beneficio del Dharma nel suo paese.
Tollerare ciò che è contrario al Dharma
e trascurare la vigilanza
è ciò che distrugge completamente il suo regno.
E non c’è nulla di peggio.
Quando la malvagità si verifica
e coloro che la compiono non vengono corretti,
appariranno disgrazie
estremamente insopportabili.
Il paese sarà totalmente distrutto
così come gli elefanti distruggono un grande stagno;
i signori degli dèi monteranno in collera
e le sue dimore saranno distrutte.
Tutte le cose del regno
diverranno inappropriate,
per ciò, coloro che commettono errori
devono essere gradualmente corretti.
Si deve proteggere il paese per mezzo del Dharma,
non operare in un modo contrario ad esso,
dare perfino la propria vita
e mai agire con rancore.
Verso tutte le persone del regno,
siano essi familiari o meno,
il re deve avere la medesima attitudine
ed evitare la parzialità.
Quando agisce in accordo con il Dharma
egli è noto nei tre mondi
e nelle residenze del regno dei trentatré
i signori degli dèi sono compiaciuti e pensano:
Questo è mio figlio, che nel continente Tzambu
regna e governa con il Dharma,
lo insegna in questo paese
e sostiene gli esseri nelle azioni corrette.
Attraverso delle sue corrette azioni, il re
conduce gli esseri fino a qui,
e riempie le dimore celestiali
di dèi e figli di dèi.
Nel paese del Dharma, grazie agli insegnamenti
i re sono felici,
e i signori degli dèi, molto compiaciuti,
proteggono il re degli uomini.
Il sole, la luna e le costellazioni
si muovono armonicamente,
il vento soffia al momento opportuno
e le piogge cadono nei tempi propizi.
Nelle dimore celestiali,
così come nei paesi, gli anni sono favorevoli,
e i regni celestiali
si riempiono di dèi e figli di dèi.
Pertanto, il re
sacrificando la propria vita
otterrà la felicità nel mondo,
però non deve abbandonare il Dharma dei Tre Gioielli;
in accordo a questo deve confidare
in coloro che sono adorni di buone qualità,
deve essere sempre gradevole con le persone
e abbandonare il male in ogni momento.
Deve proteggere il paese attraverso il Dharma,
praticarlo correttamente,
esortare gli esseri a fare ciò che è corretto
e a evitare le azioni dannose.
Quando si corregge adeguatamente
chi commette cattive azioni,
gli anni nel paese saranno favorevoli,
il re brillerà con grande splendore,
godrà di celebrità
e tutti i suoi sudditi saranno felicemente protetti”.
Questo è il dodicesimo capitolo de La Sacra Luce Dorata, il re della raccolta di sutra, chiamato
‘Trattato sull’impegno dei signori degli dèi’.
CAPITOLO XIII
IL RE ‘BEN APPARSO’
Quando mi trasformai nel re che gira la ruota
mi separai dalle terre e dall’oceano,
e offrii ai vittoriosi del passato anche
i quattro continenti pieni di gioielli.
Per ottenere il Corpo di Verità,
di tutte le cose attraenti del passato
non ve n’è alcuna a cui non abbia rinunciato,
ho dato perfino la mia vita per molti eoni.
Nel passato, innumerevoli eoni fa,
quando il sugata Preziosa Ushnisha1
mostrò il modo di entrare nel nirvana,
vi fu un re chiamato Ben Apparso,
possessore della ruota2, signore dei quattro continenti
e maestro della terra fino ai limiti dell’oceano.
Mentre questo santo re dormiva
nel palazzo chiamato Protezione del Potere Reale,
fece un sogno nel quale ascoltò le qualità di Buddha.
In quello vide il maestro del Dharma Cumulo di Gioielli,
dall’aspetto radiante,
che esponeva con chiarezza il ‘re della raccolta di sutra’.
Quando si svegliò dal sogno
tutto il suo corpo era infuso di gioia.
Felice, uscì dal palazzo
e si diresse là dove si trovava il supremo Sangha di uditori.
Presentò i suoi rispetti agli uditori del Vittorioso
e disse: “In questa comunità di nobili esseri,
chi è il virtuoso monaco chiamato Cumulo di Gioielli?”,
e andava chiedendo a tutti di questo maestro del Dharma.
In quel momento, Cumulo di Gioielli
si trovava all’interno di una caverna
meditando sul re della raccolta di sutra,
recitando in uno stato di grande beatitudine.
Mostrarono allora al re
Cumulo di Gioielli il monaco che espone il Dharma,
il quale, radiante di splendore, gloria ed eccellenza,
si trovava all’interno di una caverna.
Lì, Cumulo di Gioielli, colui che espone il Dharma,
manteneva il profondo oggetto di interesse del re
praticando La Sacra Luce Dorata,
insegnando costantemente il ‘re della raccolta di sutra’.
Prostrandosi ai piedi di Cumulo di Gioielli,
il re Ben Apparso così parlò:
“Oh tu, dal volto simile alla luna piena! Ti supplico di spiegarmi
La Sacra Luce Dorata, il re della raccolta di sutra”.
Nel momento in cui Cumulo di Gioielli accettò
la richiesta del Re Ben Apparso,
in tutti i mondi delle tre migliaia,
gli dèi si colmarono di gioia.
Allora, il signore degli uomini,
in un luogo puro e molto speciale
dove l’acqua era cristallina, diffuse profumi,
sparse petali di fiori e collocò un trono;
pose su di esso un parasole, stendardi di vittoria
e l’adornò con molte migliaia di broccati di seta.
Il re sparse sul trono
una grande varietà di polveri di sandalo,
e dèi, naga, titani, spiriti dall’aspetto umano,
signori di spiriti maligni, coloro che planano nel cielo e i grandi rettili,
mandarono una pioggia di fiori celesti mandarawa
che cadde direttamente sopra il trono.
Quando apparve Cumulo di Gioielli,
migliaia di miliardi di dèi, desiderosi del Dharma,
si riunirono in numero inconcepibile
e sparsero fiori dell’albero Sala.
Cumulo di Gioielli, colui che espone il Dharma,
dopo aver ben lavato il proprio corpo ed essersi vestito con abiti puliti,
al giungere vicino al trono,
unendo le palme delle mani si prostrò davanti ad esso.
I signori degli dèi, gli dèi e le dee,
riempirono lo spazio con una pioggia di fiori mandarawa,
e fecero suonare una squisita melodia
con centinaia di migliaia di strumenti musicali.
Cumulo di Gioielli, il monaco che espone il Dharma,
pensando alle incommensurabili
migliaia di milioni di buddha delle dieci direzioni,
salì e si sedette sul trono.
Motivato dalla compassione verso tutti gli esseri
e rendendo ancor più puro questo sentimento nella propria mente,
in quell’occasione insegnò questo sutra
al re Ben Apparso.
Dopo essersi prostrato con le palme giunte, il re
mostrò la sua gioia con un discorso;
per la forza del Dharma i suoi occhi versarono lacrime
e il corpo si vide inondato di gioia.
Per fare offerte a questo sutra,
il re Ben Apparso, in quel momento,
alzando il gioiello prezioso che esaudisce i desideri,
pronunciò questa preghiera per il beneficio degli esseri:
“Che nel continente Tzambu cada oggi una grande pioggia
di ornamenti lavorati con sette gioielli
e di tutte le ricchezze che portano felicità
agli esseri di questo mondo”.
In quel momento caddero nei quattro continenti
sette tipi di pietre preziose,
braccialetti, collane pendenti stupende,
e anche cibo, bevande e vestiti.
Quando il re Ben Apparso
vide che cadeva questa grande pioggia di ornamenti lavorati,
offrì i quattro continenti colmi di pietre preziose
all’ordine del ‘Gioiello della Corona’.
Io, il tataghata Saggio dei Sakya,
fui il re chiamato Ben Apparso,
e mi separai totalmente in quell’occasione
da questa terra, con i quattro continenti pieni di gioielli.
Cumulo di Gioielli, il monaco che espone il Dharma,
colui che insegnò questo sutra in quell’occasione
al re Ben Apparso,
era il tataghata Imperturbabile.
Io ascoltai allora questo sutra,
gioiendo di ogni sua singola parola,
e per questo stesso karma positivo,
per aver ascoltato il Dharma e averne gioito,
ottenni questo corpo attraente, bello da contemplare,
del colore dell’oro e con i marchi di centinaia di meriti,
che produce gioia a migliaia di milioni di dèi
e alla cui vista gli esseri ottengono sempre un corpo felice.
Per novantanovemila milioni di eoni
fui il re che gira la ruota,
e nel corso di moltissime centinaia di migliaia di eoni
fui sovrano del regno.
Per inconcepibili eoni fui Indra
e il signore del regno di Brahma,
non vi è alcun modo di misurare
i dieci insondabili poteri che io ottenni.
Con incalcolabili montagne di meriti come queste,
per aver ascoltato il Dharma e aver provato gioia,
ottenni l’illuminazione così come desideravo
e anche il sacro Corpo di Verità.
Questo è il tredicesimo capitolo de La Sacra Luce Dorata, il re della raccolta di sutra, chiamato ‘Il
re Ben Apparso’.
CAPITOLO XIV
L’IMPEGNO DEGLI SPIRITI MALIGNI: LA COMPLETA PROTEZIONE
Memorabile dea, quel figlio o figlia del lignaggio che, spinto dalla fede, desideri fare offerte di ogni
tipo di beni, straordinariamente estese e inimmaginabilmente vaste ai buddha conquistatori del
passato, del presente e del futuro, e desideri conoscere perfettamente la profonda sfera dell’attività
illuminata dei buddha conquistatori, deve recarsi nel luogo, sia esso un tempio o un eremitaggio,
dove si insegna in modo esteso e perfetto La Sacra Luce Dorata, il re della raccolta di sutra, e
ascoltare, libero da dubbi e con una mente priva di distrazioni, questo sacro sutra.
Allora il Conquistatore, per chiarire il significato di queste parole, recitò in quel momento i seguenti
versi:
“Chi desideri fare inconcepibili offerte
a tutti i buddha
e voglia conoscere perfettamente la profondità
della sfera di attività dei conquistatori,
deve dirigersi in quel luogo,
sia esso tempio o eremitaggio,
dove si insegna questo sacro sutra,
La Sacra Luce Dorata.
Questo straordinario sutra
è un oceano illimitato di virtù
che libera tutti gli esseri
dalla grande immensità della sofferenza.
Vedere l’inizio di questo sutra,
la sua parte centrale e il finale,
la sua estrema profondità
è qualcosa che non ha paragoni.
Qualunque sia la quantità degli atomi
del fiume Gange, della terra,
dell’oceano e dello spazio,
non ha paragoni.
Entrare nella sfera del Dharma
è il modo in cui entrare.
Nello stupa1 del Dharma stesso,
profondo e molto stabile,
nel centro
vedrai il vittorioso Saggio dei Sakya
insegnare questo sutra
con voce melodiosa,
godendo della gioia
di dèi e umani
per incalcolabili e inconcepibili
migliaia di milioni di eoni.
Colui che ascolti questo sutra
consapevole dell’inconcepibile montagna
di meriti che ottiene da ciò,
conoscerà, in quel momento, il suo significato.
Colui che per aver ascoltato questo sutra sia in grado di
attraversare cento leghe di un terreno
pieno di bocche di fuoco,
e sopportare grandi tormenti,
nel momento stesso in cui giunga
al tempio o a qualunque sia il luogo deputato,
vedrà estinti i suoi errori
e tutti i presagi di brutti sogni,
le influenze astrologiche negative
e perfino gli innumerevoli demoni e spiriti malvagi,
nello stesso momento in cui giunga lì
se ne andranno tutti in un altro luogo.
In quel luogo deve preparare
un trono simile a quello del loto,
proprio come i re dei naga
lo mostrano nei sogni.
Sedendosi su di esso
deve leggere le parole
che insegnano con chiarezza questo sutra
e comprenderle completamente.
E anche quando egli ne discenda
e si rechi in altro luogo,
in quello stesso trono
appariranno emanazioni miracolose.
Lì si manifesterà alcune volte
il corpo di chi insegna il Dharma,
a volte apparirà il corpo di Buddha,
altre volte un bodhisattva,
si manifesteranno in questo trono
a volte Samantabhadra2,
a volte il corpo di Manjushri,
altre volte il corpo di Maitreya.
A volte ci sarà solo uno splendore di luce,
altre volte appariranno divinità
che si manifesteranno per un istante
e poi scompariranno.
Vedere un Budddha è qualcosa di eccellente,
significa che si avvereranno tutti i desideri
e che i raccolti e i segni d’auspicio saranno molto buoni;
l’emanazione di Buddha è il segno di ciò.
Porta la vittoria, la gloria e la fama,
elimina gli avversari,
distrugge totalmente le orde di oppressori,
vince i nemici nel combattimento,
pacifica i brutti sogni,
distrugge completamente tutte le mancanze,
elimina completamente gli errori
e procura la vittoria nelle battaglie.
La fama si estenderà completamente
per tutto il continente Tzambu,
e tutti gli avversari
saranno totalmente sconfitti.
Si distruggerà sempre il nemico,
si abbandoneranno tutte le mancanze,
si vincerà sul fronte della battaglia
e, liberi da rivali, si otterrà la gioia suprema.
Il signore Brahma, il signore del regno dei trentatré,
e i protettori del mondo,
Vajrapani, il signore degli spiriti maligni,
il vittorioso Vishnu, Conoscenza Perfetta,
Senza Calore, re dei naga,
anche Oceano,
il signore degli spiriti dall’aspetto umano, il signore dei titani,
il re di coloro che planano nel cielo,
tutti loro e molti più,
tutti questi dèi
fanno continuamente offerte
all’inconcepibile reliquiario del Dharma.
Questi supremi re degli dèi
al vedere gli esseri che mostrano rispetto,
sentono un’intensa gioia
e si prendono cura di tutti loro.
Tutti questi supremi dèi
si dicono l’un l’altro:
“Guardate a coloro
che accumulano meriti, gloria e splendore.
Queste persone qui riunite,
che hanno purificato la radice della virtù,
sono qui convenute
con il proposito di ascoltare il profondo sutra.
Con un’inconcepibile fede
venerano lo stupa del Dharma,
nel mondo possiedono la compassione
e beneficiano gli esseri.
Essi, grazie ai Dharma profondi,
sono il recipiente che contiene il sapore del puro Dharma,
penetrano la sfera del Dharma
e in questo modo vi sono completamente immersi.
Essi, per avere ascoltato la pura virtù
de La Sacra Luce Dorata
venerano centinaia di migliaia
di buddha del passato”.
Per questa radice di virtù,
coloro che ascoltano il sutra
saranno completamente protetti
da tutti questi re degli dèi:
da Melodiosa,
dalla divina Gloriosa, da Figlio dell’Uditore,
dai quattro re
e da centinaia di migliaia di spiriti maligni,
che con la loro grande forza e poteri miracolosi
li proteggeranno completamente da tutto
nelle quattro direzioni.
Il Signore degli Dèi3, la Luna, il signore della morte,
il dio del vento e il dio dell’acqua,
Colui che causa siccità, Yuksel, Melodiosa,
Colui che mangia offerte bruciate,
tutti questi protettori del mondo
che con la loro grande forza schiacciano il nemico,
li proteggeranno
senza distrazione giorno e notte.
I due potenti signori di spiriti maligni,
Figlio del distacco, Grande Potente,
Perfetta Conoscenza e altri,
insieme con i ventotto generali
e centinaia di migliaia di spiriti maligni
che posseggono grande forza e poteri miracolosi,
li proteggeranno
da tutte le paure e timori.
Vajrapani, signore di spiriti maligni,
con altri cinquecento
e tutti i bodhisattva
li proteggeranno.
Gioiello eccellente, signore di spiriti maligni,
così come Traboccante Bontà,
Creatore della Paura, Luogo Inospitale,
Colei dal Colore Arancio e Bianca e Gialla,
ciascuno di questi signori di spiriti maligni
accompagnati da altri cinquecento,
si trasformeranno nei protettori
di coloro che ascoltano questo sutra.
Vari tipi, il mangiatore di aromi,
Vincitore dei Vittoriosi il re dei vincitori,
Gola Ingioiellata, Gola Stabile
e Signore della Pioggia,
Kampoyi, Mahakala
e Capelli Dorati,
Detsen e Zampa di Capra,
anche Grande Eone,
Colui che porta il Mango e Protettore del Dharma,
Scimmia e anche Ritorcitore,
Pelo d’Ago, Parente del Sole,
e Prezioso Capello,
Sostenitore del Grande Mango e Senza Proprietà,
Supremo Desiderio e Sandalo,
Grande Potere, Montagna Innevata
e la stessa Montagna della Gioia,
questi, che hanno grande potere, che opprimono il nemico
e possiedono poteri miracolosi, tutti loro
proteggeranno quelli
che apprezzino questo sutra.
Senza Calore, il signore dei naga,
e anche Oceano,
Petalo di Ela e Colui che Dà e Prende,
Caro e Molto Caro,
e centinaia di migliaia di naga,
con grande forza e poteri miracolosi
li proteggeranno
da tutte le paure e timori.
Poderoso, Rahu e Mitong,
Tagsangri e Suprema Gioia,
Eccellente Frescura e Roccia Rugosa,
e altri signori dei titani,
centinaia di migliaia di titani,
con grande forza e poteri miracolosi
li proteggeranno
quando si trovino nella paura e nei timori.
Anche Ladra, l’orca dei diavoli,
e i suoi cinquecento figli,
li proteggeranno
nella veglia, nel sonno e quando siano intossicati.
Tartara, Feroce
e La Feroce dei Maligni,
Colei che porta una lancia e Denti Allineati,
tutte loro dotate di poteri miracolosi,
le quali con grande forza opprimono i propri nemici
e rubano lo splendore a tutti gli esseri,
anch’esse li proteggeranno
nelle quattro direzioni.
Inconcepibili divinità
come Melodiosa,
la divina Gloriosa e altre,
e anche tutte le dee,
la dea della terra,
e tutti gli dèi
dei raccolti, dei frutti e dei boschi,
quelli che abitano nei giardini, sugli alberi, negli stupa,
e nel vento,
con una mente gioiosa
proteggeranno
quelli che apprezzano questo sutra.
Gli esseri godranno
di vita, salute ed energia,
e saranno sempre adorni di grandezza,
dignità, meriti e splendore.
Pacificheranno tutte le cattive influenze
dei pianeti e costellazioni,
e calmeranno tutti
gli infortuni, disgrazie e incubi.
Perfino la stessa dea della terra,
che possiede profondità e grande forza,
si sentirà soddisfatta del sapore del re dei sutra,
La Sacra Luce Dorata.
Il nettare della terra si diffonderà
sessantottomila volte
cento leghe
fino a toccare il luogo della base indistruttibile.
E dopo essersi addentrato il nettare verso il basso
impregnando completamente cento leghe,
esso tornerà a salire nuovamente
e inumidirà la superficie della terra.
Per il potere dell’ascoltare questo sutra,
tutti questi dèi
si compiaceranno del sapore
de La Sacra Luce Dorata;
diventeranno risplendenti,
possiederanno grande potere
e si sentiranno gioiosi e soddisfatti.
In tutto il continente Tzambu,
gli dèi dei frutti, dei raccolti e dei boschi,
godranno di una grande varietà di sapori
e sperimenteranno una felicità immensa.
Compiaciuti del sapore del sutra
faranno crescere con vigore
tutti i frutti e i raccolti,
differenti varietà di fiori,
frutti e alberi diversi.
Tutti gli alberi da frutta,
i giardini e i boschi,
daranno in abbondanza bei fiori
dai differenti aromi.
Faranno sì che appaiano sulla terra
boschi e prati
con fiori di ogni tipo
e grande varietà di frutti.
Innumerevoli fanciulle dei naga
pervase di gioia
si riuniranno di fronte agli stagni
in tutto il continente Tzambu.
E ci sarà una grande quantità di ninfee bianche e fiori di loto
in tutti gli stagni,
appariranno loti azzurri
e anche fiori di loto bianchi.
Non ci sarà fumo nel cielo
né esso sarà coperto da nubi,
non vi sarà nebbia né polvere
e in tutte le direzioni la luce sarà chiara e molto intensa;
sarà adornato da un tessuto di luci,
da migliaia di raggi del sole,
sarà straordinariamente bello
e avrà una brillante chiarezza.
Nella sua preziosa e celestiale magione d’oro
del continente Tzambu
perfino il potente sole, figlio degli dèi,
sarà totalmente compiaciuto da questo sutra;
con grande allegria
brillerà sul continente Tzambu,
illuminando intensamente tutto
con una rete di infiniti raggi di luce.
Non appena albeggi
manderà il suo fascio di raggi di luce
facendo sì che si dischiudano orgogliosi fiori di loto
in tutti gli stagni.
In tutto il continente Tzambu
matureranno completamente
i frutti, i fiori e le medicine,
e tutte le terre saranno piacevoli.
Allora, anche la luna e il sole
avranno uno straordinario splendore,
i pianeti e le stelle saranno in perfetta armonia
e i venti soffieranno favorevolmente.
In tutto il continente Tzambu
gli anni saranno sempre prosperi,
e là dove si trovi questo sutra
quello stesso luogo sarà particolarmente straordinario”.
Questo è il quattordicesimo capitolo de La Sacra Luce Dorata, il re della raccolta di sutra, chiamato
‘L’impegno degli spiriti maligni: la completa protezione’.
CAPITOLO XV
LA PROFEZIA DEI DIECIMILA FIGLI DEGLI DÈI
Quando il Conquistatore ebbe parlato in questo modo, la dea del lignaggio Riunione della Purezza
Illuminata gli si rivolse con queste parole:
“Venerabile Conquistatore, qual è la causa e qual è la condizione, qual è la purificazione della
radice di virtù e in base a quale campo di meriti si è maturata l’accumulazione affinché questi
diecimila figli di dèi, come Brillante Re di Straordinario Splendore ecc., siano venuti ora dalla loro
residenza nel regno dei trentatré, dopo aver ascoltato la profezia dell’illuminazione dei tre sacri
esseri, per ascoltare il Dharma del Conquistatore?”
“Nel futuro, quando saranno passati innumerevoli, incalcolabili centinaia di migliaia di miliardi di
eoni, nel mondo chiamato Splendore Dorato questo sacro essere, il bodhisattva Culmine di
Bellezza, otterrà il risveglio totale, l’illuminazione insuperabile, perfetta e completa, manifestandosi
nel mondo come il Tataghata, il Distruttore del nemico, il Buddha completamente illuminato,
possessore di saggezza e dignità, il Sugata, conoscitore del mondo, guida degli esseri che devono
essere instradati, maestro insuperabile di dèi e uomini, il Buddha Conquistatore chiamato Parasole
che Concede Oro e Gioielli”.
Quando il Dharma puro sparirà dopo il completo nirvana del Conquistatore, il Tataghata,
Distruttore del nemico, il Buddha totalmente illuminato Parasole che Concede Oro e Gioielli, e
saranno scomparsi tutti i suoi insegnamenti, questo bambino, Pinnacolo d’Argento, come un
immacolato stendardo della vittoria nella sfera del mondo, sostituirà quel tataghata e si manifesterà
nel mondo come il Tataghata, Distruttore del nemico, il Buddha totalmente illuminato chiamato
Luce Dorata dello Stendardo della Vittoria d’Oro di Tzambu”.
Quando il Tataghata, Distruttore del nemico, il Buddha completamente illuminato Luce Dorata
dello Stendardo della Vittoria d’Oro di Tzambu entrerà nel nirvana completo e i suoi insegnamenti
si saranno totalmente estinti, questo bambino, Luce d’Argento, come un puro stendardo immacolato
della vittoria nella sfera del mondo, sostituirà quel tataghata risvegliandosi totalmente
nell’illuminazione insuperabile, perfetta e completa. Apparirà nel mondo come il Tataghata,
Distruttore del nemico, il Buddha completamente illuminato, possessore di saggezza e dignità, il
Sugata, conoscitore del mondo, guida degli esseri che devono essere instradati, maestro insuperabile
di dèi e uomini, il Buddha Conquistatore chiamato Essenza dello Splendore Dorato di Centinaia di
Raggi d’Oro”.
Con queste parole, il Conquistatore ha profetizzato l’illuminazione insuperabile, perfetta e completa
di tutti loro.
Venerabile Conquistatore, questi diecimila figli degli dèi, come Brillante Re di Straordinario
Splendore, ecc., non hanno portato a termine le estese azioni dei bodhisattva, non si ha notizia che
nel passato si siano addestrati nelle sei perfezioni né che abbiano donato completamente le loro
braccia, gambe, occhi, la parte sacra del loro corpo: la testa, i propri figli, sposa e figlie. Non si ha
notizie che nel passato abbiano fatto dono di ricchezza, grano, bestiame, oro, gioielli, pietre
preziose, lapislazzuli, conchiglie, cristalli, corallo, argento, polvere d’oro e gioielli, nemmeno di
cibo, bevande, cavalcature, abiti, abitazioni, tenute, palazzi, giardini e stagni. Né che abbiano
totalmente donato elefanti, mucche, cavalli, servitori e servitrici”.
Nel passato, per innumerevoli centinaia di migliaia di miliardi di eoni, fino a ottenere dai buddha
conquistatori la profezia del nome del tataghata1, le incalcolabili centinaia di migliaia di miliardi di
bodhisattva fecero offerte di tutte le loro proprietà, presentarono un’inconcepibile varietà di offerte
a innumerevoli centinaia di migliaia di miliardi di tataghata. Si separarono completamente da tutti
gli oggetti che si possono donare, le loro braccia, gambe, occhi, la parte sacra del corpo: la testa;
donarono altresì i propri figli, sposa e figlie. Consegnarono allo stesso modo ricchezze, grani,
bestiame, oro, gioielli, pietre preziose, lapislazzuli, conchiglie, cristalli, corallo, argento e polvere
d’oro. Diedero anche cibo, bevande, abiti, abitazioni, seggi, proprietà, palazzi, giardini, parchi,
laghi, stagni, elefanti, mucche, cavalli, servitori e servitrici, fino a giungere a completare
gradualmente la pratica delle sei perfezioni e godere dopo di ciò centinaia di migliaia di piaceri. Se
è così, oh Venerabile Conquistatore!, qual è la causa e quale la ragione, qual è la purificazione della
radice di virtù per la quale a questi diecimila figli degli dèi come Brillante Re di Straordinario
Splendore ecc., che sono giunti allo scopo di ascoltare il Dharma, il Conquistatore ha profetizzato la
loro illuminazione insuperabile, perfetta e completa dicendo:
“Nel futuro, quando siano trascorse innumerevoli centinaia di migliaia di miliardi di eoni, nella
sfera del mondo chiamata Colui che tiene alto lo Stendardo della Vittoria del Potente Albero Sala,
in quello stesso luogo e da uno stesso lignaggio, da una stessa famiglia e con lo stesso nome,
otterranno in relazione a ciò il risveglio totale dell’illuminazione insuperabile, perfetta e completa.
Al loro trasformarsi in conquistatori, appariranno nel mondo diecimila buddha con il nome di Volto
Splendente con il Profumo di Utpala, possessori di saggezza e dignità, sugata, conoscitori del
mondo, guide degli esseri che devono essere instradati, maestri insuperabili di dèi e umani”.
Dopo aver così parlato, il Conquistatore si rivolse alla dea del lignaggio Riunione della Purezza
Illuminata con queste parole:
“Dea del lignaggio, rispetto a questi diecimila figli degli dèi come Brillante Re di Straordinario
Splendore ecc., c’è una causa, c’è una ragione e c’è una purificazione della radice della virtù per la
quale sono venuti ora dal regno dei trentatré per ascoltare il Dharma. Dea del lignaggio, nel
momento di ascoltare la profezia dell’illuminazione di questi tre sacri esseri, in quello stesso istante
essi hanno sviluppato ammirazione, gioia e fede verso La Sacra Luce Dorata, il re della raccolta di
sutra, e unicamente per ciò le loro menti sono diventate completamente pure come l’immacolato
lapislazzuli. Le loro menti immacolate sono diventate profonde, estremamente ampie ed estese
come lo spazio, generando un’incalcolabile accumulazione di meriti.
Questi diecimila figli degli dèi come Brillante Re di Straordinario Splendore ecc., nel momento in
cui hanno ascoltato La Sacra Luce Dorata, il re della raccolta di sutra, hanno sviluppato una fede e
un rispetto straordinari. Soltanto per ciò le loro menti sono diventate assolutamente pure come
l’immacolato lapislazzuli, e in questo modo hanno ottenuto lo stadio della profezia.
Per questa accumulazione di virtù nell’ascoltare il Dharma e per la forza delle preghiere del passato,
dea del lignaggio, questidiecimila figli degli dèi come Brillante Re di Straordinario Splendore ecc.,
hanno ottenuto ora lo stadio della profezia dell’illuminazione insuperabile, perfetta e completa”.
Questo è il quindicesimo capitolo de La Sacra Luce Dorata, il re della raccolta di sutra, chiamato
‘La profezia dei diecimila figli degli dèi’.
CAPITOLO XVI
PACIFICAZIONE DELLE MALATTIE
Dea del lignaggio, nel passato, una quantità inimmaginabile e incalcolabile di innumerevoli eoni fa,
una volta e in un certo momento apparve nel mondo il Tataghata, Distruttore del nemico, il Buddha
completamente illuminato, possessore di saggezza e dignità, il Sugata, conoscitore del mondo,
guida di coloro che devono essere instradati, maestro insuperabile di dèi e uomini, il Buddha
Conquistatore chiamato Possessore della Preziosa Ushnisha.
In quell’occasione e in quel momento, Dea del lignaggio, dopo il nirvana completo del Tataghata,
Distruttore del nemico, il Buddha perfetto e completo Possessore della Preziosa Ushnisha, il sacro
Dharma scomparve, e dopo essersi estinto, Dea del lignaggio, vi fu un re chiamato Luce del Signore
degli Dèi che possedeva il Dharma, governava attraverso di esso e non mai agiva contro di esso; un
re che considerava tutti gli esseri come i suoi genitori.
In quell’occasione e in quel momento, nel paese del re Luce del Signore degli Dèi c’era un
commerciante chiamato Colui che porta una Scimmia, era medico, guaritore, grande conoscitore
degli elementi e possessore del lignaggio degli otto rami della medicina.
Oh Dea del lignaggio, questo commerciante aveva un figlio chiamato Versatore d’Acqua, attraente,
di grande bellezza, di aspetto nobile ed eccellente, erudito in una grande varietà di trattati, che
comprendeva perfettamente tutti i testi e possedeva una straordinaria conoscenza della scrittura, del
calcolo, della matematica e dell’astrologia.
In quell’occasione e in quel momento, nel paese del re Luce del Signore degli Dèi vi erano molte
centinaia di migliaia di esseri affetti da diverse malattie, tormentati da numerose sofferenze, che
pativano angosciose sensazioni di dolori terribili e insopportabili sofferenze.
Versatore d’Acqua, il figlio del commerciante, sviluppò una mente di grande compassione verso
queste centinaia di migliaia di esseri affetti da tante malattie e tormentati da numerose sofferenze.
Pensò:
“Tutte queste centinaia di migliaia di esseri sono affetti da tante malattie, tormentati da numerose
sofferenze, e patiscono angosciose sensazioni di dolori terribili e insopportabili sofferenze. Mio
padre, il commerciante Colui che porta una Scimmia, è medico, guaritore, grande conoscitore degli
elementi e possiede il lignaggio degli otto rami della medicina, però è molto anziano, di età
avanzata, è decaduto fisicamente, si trova alla fine dei suoi giorni, si appoggia a un bastone e
cammina tremante. Non è in grado di andare nei villaggi, città, distretti, province, zone limitrofe o
palazzi reali. Andrò a vedere mio padre, Colui che porta una Scimmia, e a domandargli riguardo
alla conoscenza degli elementi per curare le malattie, con il proposito di guarire completamente tutti
gli esseri affetti da tante centinaia di migliaia di diverse infermità e tormentose sofferenze;
dopodiché mi recherò nei villaggi, città, province, regioni limitrofe e palazzi reali, e li libererò
completamente da tutte le loro malattie e infermità”.
Dea del lignaggio, in quell’occasione e in quel momento, Versatore d’Acqua, il figlio del
commerciante, andò a trovare suo padre Colui che porta una Scimmia. Al giungere in sua presenza,
si prostrò ponendo la testa ai piedi di suo padre, con le mani giunte in segno di rispetto si pose a un
lato, e con questi versi gli domandò come ottenere la conoscenza degli elementi:
“Perché la percezione dei poteri cambia
e gli elementi si trasformano completamente?
In quale momento appaiono nel corpo
le diverse malattie?
Come si ottiene il benessere
attraverso la dieta, tenendo conto del momento propizio o meno,
e qual è il cibo che non causa danno
all’interno del corpo?
Quale deve essere il trattamento
per guarire le malattie
causate dall’aria, dalla bile,
dal flemma, o per l’associazione di queste?
Nelle sofferenze degli umani,
quando agisce il vento?
Quando agisce la bile?
Il flemma quando agisce?”
Allora il commerciante, Colui che porta una Scimmia, con i seguenti versi insegnò a suo figlio
Versatore d’Acqua come ottenere la conoscenza degli elementi:1
“Devi sapere che ci sono tre mesi d’estate, tre mesi d’autunno, tre mesi d’inverno e tre di primavera.
In questa sequenza di mesi vi sono sei periodi,
e un anno si dice abbia dodici mesi.
Devi sapere che gli intervalli si raccolgono di tre in tre;
e ogni due mesi è il momento del legno,
il cibo e la bevanda si digeriscono in accordo con ciò,
e il medico mostra gli elementi e il momento più opportuno.
I poteri e gli elementi
si succedono nell’arco dell’anno;
quando i poteri cambiano completamente,
appariranno differenti malattie nel corpo.
Il medico deve conoscere i quattro periodi di tre mesi,
gli intervalli, i sei periodi,
ed essere esperto nei sei elementi.
In estate sorgono le malattie dovute ad eccesso di vento,
quando giunge l’autunno si attiva la bile,
le infermità per eccesso di flemma compaiono in primavera,
e durante l’inverno la combinazione dei tre,
per ciò, il cibo, le bevande e la medicina, si devono assumere nell’ordine:
in estate i sapori grassi, caldi, salati e acidi,
in autunno il dolce, grasso e leggermente fresco,
in inverno, il dolce, grasso e acido,
durante la primavera l’amaro e il caldo.
Il flemma è attivo principalmente dopo mangiato,
la bile lo è durante la digestione
e il vento dopo la digestione,
in questo modo avviene il movimento dei tre elementi.
Le malattie del vento si curano attraverso il nettare,
quelle della bile si eliminano con medicine purganti,
le infermità combinate si curano con l’equilibrio dei tre,
e quelle della flemma si trattano con sostane che provocano il vomito.
Devi ricordare in quali occasioni si verifica eccesso di vento, di bile, della combinazione dei tre o
eccesso di flemma.
Secondo la stagione, secondo l’elemento e secondo il corpo,
devono prendersi le rispettive medicine, cibi o bevande”.
Allora, Versatore d’Acqua, il figlio del commerciante, con queste sole domande e questa
esposizione della conoscenza degli elementi, comprese gli otto rami della medicina.
Dea del lignaggio, in quell’occasione e in quel momento Versatore d’Acqua, il figlio del
commerciante, andò per tutto il paese del re Luce del Signore degli Dèi, per villaggi, città, distretti,
province, zone limitrofe e palazzi reali, guarendo tutti gli esseri affetti da tante centinaia di migliaia
di differenti malattie e tormentati da numerose infermità.
Si presentava dicendo:
“Io sono medico e vi guarirò completamente da tutte le vostre malattie’.
Dea del lignaggio, quando Versatore d’Acqua, il figlio del commerciante, pronunciava quelle
parole, al sentirle molte centinaia di migliaia di esseri provavano grande felicità. All’udire la sua
voce erano invasi da immensa allegria, felicità e da una straordinaria gioia mentale. In
quell’occasione e in quel momento, molte centinaia di migliaia di esseri affetti da tante infermità e
tormenti per numerose sofferenze ,guarirono completamente, recuperarono la salute e tornarono ad
avere forza, energia ed entusiasmo come prima.
Tra le numerose centinaia di migliaia di esseri affetti e tormentati da tante malattie e infermità, tutti
quelli che soffrivano di una malattia molto grave andarono a trovare Versatore d’Acqua, il figlio del
commerciante e, dopo che questi somministrò loro le rispettive medicine, guarirono totalmente le
loro malattie. Alleviati dalla malattia, recuperarono la salute e tornarono ad avere forza, energia ed
entusiasmo come prima.
Dea del lignaggio, in quell’occasione e in quel momento nei villaggi, città, distretti, province, zone
limitrofe e palazzi reali del regno di Luce del Signore degli Dèi, tutte le centinaia di migliaia di
esseri affetti e tormentati da tante malattie e infermità furono completamente guariti da Versatore
d’Acqua, il figlio del commerciante.
Questo è il sedicesimo capitolo de La Sacra Luce Dorata, il re della raccolta di sutra, chiamato
‘Pacificazione delle malattie’.
CAPITOLO XVII
VERSATORE D’ACQUA SOTTOMETTE I PESCI
Inoltre, dea del lignaggio, dopo che Versatore d’Acqua, il figlio del commerciante, ebbe guarito
tutti gli esseri nel paese del re Luce del Signore degli Dèi, diminuirono le malattie e il popolo
godette di benessere ed energia come precedentemente.
Tutti gli esseri di quel paese erano felici, agivano sempre con allegria e affetto, praticavano la
generosità e compivano azioni meritorie. Lodavano espansivamente Versatore d’Acqua, il figlio del
commerciante, dicendo:
“Viva Versatore d’Acqua, il figlio del commerciante, viva! È sicuramente un bodhisattva! È il re
dei medici! È colui che cura le malattie di tutti gli esseri! È colui che conosce gli otto rami della
medicina!”
Dea del lignaggio, Versatore d’Acqua, il figlio del commerciante, aveva una sposa chiamata
Essenza del Loto d’Acqua che ebbe due figli: uno si chiamava Vestito d’Acqua e l’altro Essenza
d’Acqua. Allora, Versatore d’Acqua viaggiava con i suoi due figli per i villaggi, città, distretti,
province, zone limitrofe e palazzi reali.
Una volta, dea del lignaggio, quando Versatore d’Acqua, il figlio del commerciante, giunse a luogo
deserto, vide delle iene, lupi, volpi, avvoltoi e corvi, che correvano verso uno stagno; allora egli
pensò:
“Perché queste iene, lupi, uccelli si dirigono tutti verso quello stagno?”
E di seguito pensò:
“Andrò nella stessa direzione verso cui si dirigono le iene, lupi, volpi, avvoltoi e corvi”.
Allora, Dea del lignaggio, Versatore d’Acqua, il figlio del commerciante, andò in quella direzione e
giunse a un luogo solitario dove si trovava lo stagno.
In quel grande stagno c’era spazio per diecimila pesci ed egli vide che c’erano molte migliaia di
pesci che mancavano d’acqua, il che gli fece sviluppare una grande compassione verso di loro. In
quel momento vide una dea che mostrava la metà del proprio corpo che saliva dal tronco di un
albero.
La dea così parlò:
“Eccellente, Eccellente, figlio di nobile lignaggio! Poiché ti chiami Versatore d’Acqua, da’ acqua a
questi pesci. Ti chiamano Versatore d’Acqua per due ragioni: una, per il fatto che porti acqua, e
l’altra per il fatto che la dai. Agisci dunque d’accordo con il significato del tuo nome”.
“Versatore d’Acqua le domandò:
“Dea, quanti pesci ci sono qui?”
“Ce ne sono diecimila” rispose ella.
Allora, Dea del lignaggio, Versatore d’Acqua, il figlio del commerciante, sviluppò una suprema
compassione dal più profondo del proprio cuore. In quel momento, nel grande stagno di quel luogo
solitario non rimaneva che una minima quantità d’acqua, e per questo motivo i diecimila pesci si
trovavano sulla soglia della morte, scuotendosi agitati.
Dea del lignaggio, allora, Versatore d’Acqua, il figlio del commerciante, corse in tutte le direzioni;
ovunque egli andasse, i diecimila pesci lo guardavano, e questo gli faceva sentire molta pena per
loro. Andò in cerca d’acqua nelle quattro direzioni ma non la trovò, e guardando da tutte le parti
vide che non molto lontano dallo stagno c’erano dei grandi alberi. Vi si arrampicò, tagliò i rami, li
caricò e li portò verso il grande stagno. Con i rami fece un tetto che dava ombra rinfrescante ai
diecimila pesci.
Allora, Dea del lignaggio, Versatore d’Acqua, il figlio del commerciante, cercò il modo di portare
acqua in quello stagno. Si domandava: “Da dove verrà l’acqua?” e correva nelle quattro direzioni
senza trovarla. Andò di corsa lungo il letto di un fiume e vide che lo stagno riceveva l’acqua da un
grande fiume chiamato Venuta D’Acqua. Un essere malvagio aveva fatto sì che il fiume si
precipitasse per un grande dirupo impedendo che seguisse il suo corso, nulla importandogli se a
causa di ciò l’acqua non arrivasse a quei diecimila pesci. Al vedere questo, pensò:
“Se perfino mille uomini non sarebbero in grado di far sì che il fiume tornasse a fluire nel suo alveo,
come potrebbe farlo qualcuno come me? E con questi pensieri fece ritorno”.
Allora, Dea del lignaggio, Versatore d’Acqua, il figlio del commerciante, andò con molta fretta a
vedere il re Luce del Signore degli Dèi; al giungere lì, chinò la sua testa ai piedi del re, si collocò a
un lato e gli spiegò così la situazione:
“In tutti i villaggi, città, e distretti di Vostra Divina Maestà ho liberato gli esseri dall’epidemia delle
malattie. Giunsi a uno stagno chiamato Luogo Solitario nel quale abitano diecimila pesci, che a
causa della scarsità d’acqua sono tormentati dal sole di mezzogiorno. Anche se sono nati nel regno
animale, poiché desidero salvare le loro vite come se si trattasse di esseri umani, supplico la Vostra
Divina Maestà di concedermi venti elefanti”.
Il re Luce del Signore degli Dèi ordinò ai suoi ministri:
“Date venti elefanti al grande re dei medici”.
I ministri dissero:
“Per beneficiare e fare felici gli esseri, andate dove si trovano gli elefanti divini, i grandi esseri, e
prendetene venti”.
Dea del lignaggio, allora Versatore d’Acqua, il figlio del commerciante, e i suoi figli Vestito
d’Acqua ed Essenza d’Acqua, portarono con sé venti elefanti e presero anche cento otri di pelle di
bue che tenevano le guide degli elefanti; si diressero nel luogo dove precipitava la corrente del
fiume Venuta d’Acqua, riempirono gli otri e li caricarono sul dorso degli elefanti. Accorsero
rapidamente allo stagno che si trova in un luogo isolato, versandovi lì l’acqua che trasportavano gli
elefanti. Dopo aver completamente riempito lo stagno andarono nelle quattro direzioni e, in
qualunque luogo andasse Versatore d’Acqua, il figlio del commerciante, i diecimila pesci correvano
fino lì.
Allora, Dea del lignaggio, Versatore d’Acqua, il figlio del commerciante pensò:
“Per quale ragione questi diecimila pesci mi corrono dietro?”
E pensò anche:
“Questi diecimila pesci mi chiedono cibo perché sono tormentati dal fuoco della fame; io darò loro
cibo”.
Allora, Dea del lignaggio, Versatore d’Acqua, il figlio del commerciante, si rivolse a suo figlio
Vestito d’Acqua in questo modo:
“Figlio, monta sul più veloce degli elefanti, dirigiti velocemente alla mia casa e dì a tuo nonno:
‘Oh nonno, Versatore D’Acqua dice di raccogliere tutto il cibo che c’è in casa, sia quello dei
genitori, che quello dei fratelli, sorelle, servitori, servitrici e lavoranti, e che quando tu l’abbia
raccolto tutto, lo consegni a Vestito d’Acqua affinché questi lo carichi sull’elefante e se lo porti via
velocemente’”.
Allora suo figlio, Vestito d’Acqua, montò sull’elefante, partì a tutta velocità e giunto a casa sua
trasmise il messaggio in ogni dettaglio. Raccolse il cibo, lo caricò tutto sul dorso dell’elefante, vi
montò sopra e andò verso lo stagno che si trovava in un luogo solitario.
Quando Versatore d’Acqua vide suo figlio Vestito d’Acqua, sentì una grande allegria. Prese il cibo
che trasportava, lo spezzò e lo sparse per lo stagno saziando in tal modo i diecimila pesci.
In quel momento pensò: “Ho udito che in altri tempi, in un luogo solitario, un monaco leggeva testi
del Grande Veicolo1 che dicevano che chiunque nel momento della morte oda il nome del tataghata
Preziosa Ushnisha, nascerà nel mondo dei regni fortunati. Spiegherò a questi diecimila pesci il
profondo Dharma dell’originazione dipendente2 e insegnerò loro a recitare loro anche il nome del
Tataghata, il Distruttore del nemico, il Buddha perfetto e completo Preziosa Ushnisha”.
In quel momento gli esseri del continente Tzambu avevano due tipi di visione: alcuni aspiravano
direttamente al Grande Veicolo e altri lo rigettavano.
Allora, Versatore d’Acqua, il figlio del commerciante, affondò i piedi nel lago fino all’altezza della
ginocchia e pronunciò queste parole:
“Mi prostro davanti al Conquistatore, il Tataghata, Distruttore del nemico, il Buddha perfetto e
completo Preziosa Ushnisha. Nel passato, il tataghata Preziosa Ushnisha, quando realizzava le
azioni del bodhisattva, fece la seguente preghiera: ‘Che, nelle dieci direzioni, la coscienza di
chiunque ascolti il mio nome al momento della morte, vada nell’istante del morire a una rinascita
fortunata come gli dèi del regno dei trentatré”’.
Dopodiché Versatore d’Acqua, il figlio del commerciante, espose il Dharma in questo modo a
quegli esseri nati come animali:
“Così è. Poiché ciò esiste, accade ciò. Poiché questo è nato, nasce questo. Così è: per la condizione
dell’ignoranza, i fattori di composizione. Dalla condizione dei fattori di composizione, la coscienza.
Dalla condizione della coscienza, il nome e la forma. Dalla condizione del nome e della forma, le
sei sorgenti. Dalla condizione delle sei sorgenti, il contatto. Dalla condizione del contatto, le
sensazioni. Dalla condizione delle sensazioni, il desiderio. Dalla condizione del desiderio,
l’afferrarsi. Dalla condizione dell’afferrarsi, l’esistenza. Dalla condizione dell’esistenza, la nascita.
Dalla condizione della nascita si verifica l’invecchiamento e la morte, la tristezza, le lamentazioni,
la sofferenza, l’infelicità e le confusioni. È unicamente così che si verifica questo grande cumulo di
sofferenza. Così è: con l’eliminazione dell’ignoranza si eliminano i fattori di composizione… fino
a: è unicamente così che si elimina questo grande cumulo di sofferenza”.
Dea del lignaggio, in quell’occasione e in quel momento Versatore d’Acqua, il figlio del
commerciante, dopo aver pronunciato queste parole di Dharma a quegli esseri nati come animali, se
ne andò a casa accompagnato dai suoi figli Vestito d’Acqua ed Essenza d’Acqua.
In un’altra occasione, Versatore d’Acqua, il figlio del commerciante, dopo aver preso parte a un
banchetto, si trovava sdraiato sul letto, ubriaco a causa dell’alcool; in quell’occasione e in quel
momento si verificò un grande presagio. Al termine di quella notte giunse il momento della morte
per i diecimila pesci, che ebbero una rinascita così fortunata come quella di dèi nel regno dei
trentatré.
Immediatamente dopo essere nati così pensarono:
“Qual è l’azione virtuosa che è stata la causa per cui noi siamo nati tra gli dèi del regno dei
trentatré?”
E anche:
“Noi eravamo quei diecimila pesci nel regno Tzambu, e dopo essere nati come animali, Versatore
d’Acqua, il figlio del commerciante, ci colmò di soddisfazione donandoci abbondante acqua e il
migliore dei cibi; ci insegnò il profondo Dharma dell’originazione dipendente e recitò anche il
nome del tataghata, distruttore del nemico, il perfetto e completo buddha Preziosa Ushnisha. Per
questa virtuosa causa e per questa condizione noi siamo nati qui tra gli dèi. Rechiamoci alla
presenza di Versatore d’Acqua, il figlio del commerciante, e una volta lì gli renderemo omaggio”.
Allora questi diecimila figli degli dèi svanirono dal regno dei trentatré e si presentarono nella casa
di Versatore d’Acqua, il figlio del commerciante, che in quel momento si trovava sdraiato sul letto.
I figli degli dèi posero diecimila collane di perle vicino al suo capo, diecimila collane di perle ai
suoi piedi, diecimila collane di perle alla sua destra e diecimila collane di perle alla sua sinistra.
Fecero cadere una grande pioggia di fiori mandarawa che coprì il suolo fino all’altezza delle
ginocchia. Fecero anche suonare una musica di piatti divini che svegliò tutte le persone del
continente Tzambu, e anche Versatore d’Acqua, il figlio del commerciante.
Allora, i diecimila figli degli dèi si alzarono nello spazio e fecero cadere una pioggia di fiori
mandarawa nel paese del re Luce del Signore degli Dèi e in altri luoghi. Si diressero allo stagno che
si trova in un luogo solitario, fecero cadere un’intensa pioggia di fiori mandarawa sopra il grande
stagno, sparirono da lì e ritornarono nel regno celeste. Lì si divertirono e godettero dei cinque
oggetti dei sensi, gioirono di ogni tipo di piacere, di grande splendore e fortuna.
Quando albeggiò nel continente Tzambu, il re Luce del Signore degli dèi vide che erano accaduti
tutti questi presagi e domandò agli astrologi e ai grandi ministri:
“Perché ieri notte accaddero questi presagi?”
A queste parole i ministri risposero:
“Oh Divina Maestà, dovete sapere che nella casa di Versatore d’Acqua, il figlio del commerciante,
apparvero quarantamila collane di perle e cadde altresì una pioggia di fiori mandarawa”.
Il re Luce del Signore degli Dèi disse ai suoi ministri:
“Andate e chiamate cortesemente Versatore d’Acqua, il figlio del commerciante”.
Gli astrologi e i grandi ministri si recarono alla casa di Versatore d’Acqua, e giunti in sua presenza
gli parlarono così:
“Il re Luce del Signore degli Dèi vi chiama”.
Versatore d’Acqua, il figlio del commerciante, accompagnato dai grandi ministri si recò in persona
alla presenza del re Luce del Signore degli Dèi. Il re gli disse:
“Versatore d’Acqua, figlio, ieri notte accaddero tali presagi, tu sai che presagi sono questi?”
Allora Versatore d’Acqua, il figlio del commerciante, parlò in questo modo al re Luce del Signore
degli Dèi:
“Io ve lo dirò, divina maestà. Certamente fu perché giunse l’ora della morte per quei diecimila
pesci”.
Disse il re: “Come lo sai?”
Rispose Versatore d’Acqua: “Divina Maestà, mandiamo Vestito d’Acqua allo stagno per vedere se i
diecimila pesci sono morti o meno”.
“Che così venga fatto,” disse il re.
Allora Versatore d’Acqua, il figlio del commerciante, disse a suo figlio Vestito d’Acqua:
“Figlio, vai a vedere se i diecimila pesci dello stagno che si trova in un luogo solitario sono morti o
no”.
Allora suo figlio, Vestito d’Acqua, si diresse rapidamente allo stagno che si trova in un luogo
solitario, e lì giunto verificò che per i diecimila pesci era giunta l’ora della morte e che era caduta
una grande pioggia di fiori mandarawa. Ritornò e informò suo padre:
“Arrivò per loro l’ora della morte”.
Quando Versatore d’Acqua, il figlio del commerciante, ascoltò queste parole di suo figlio Vestito
d’Acqua, si recò alla presenza del re Luce del Signore degli Dèi e gli raccontò la storia
dettagliatamente:
“Oh Divina Maestà, dovete sapere che per i diecimila pesci giunse l’ora della morte e che essi sono
nati tra gli dèi del regno dei trentatré. Per ciò e per mio proprio potere accaddero questa notte questi
virtuosi presagi. Anche in casa mia apparvero quarantamila collane di perle e ci fu una pioggia di
fiori Mandarawa”.
Allora, il re, felice e compiaciuto si rallegrò per tutto questo.
In seguito, il Conquistatore disse queste parole a Riunione della Purezza Illuminata, la dea del
lignaggio:
“Non credere, Dea del lignaggio, che in quell’occasione e in quel momento il re chiamato Luce del
Signore degli Dèi fosse un’altra persona, perché il Sakya che porta il bastone era in quell’occasione
e in quel momento il re Luce del Signore degli Dèi; il re Alimento Puro era il commerciante
chiamato Colui che porta una Scimmia; io ero il figlio del commerciante chiamato Versatore
d’Acqua; la figlia dei Sakya Colei che si Nutre di Terra, era Essenza del Loto d’Acqua, la sposa di
Versatore d’Acqua, il figlio del commerciante; Rahula era il figlio chiamato Vestito d’Acqua e
Ananda era Essenza d’Acqua”.
“Non credere, Dea del lignaggio, che in quell’occasione e in quel momento i diecimila pesci fossero
altri esseri, perché questi diecimila figli degli dèi come Brillante Re di Straordinario Splendore ecc.,
in quell’occasione e in quel momento erano i diecimila pesci che io compiacqui con acqua e il cibo
migliori; inoltre, insegnai loro il profondo Dharma dell’originazione dipendente e recitai loro il
nome del Tataghata, Distruttore del nemico, il Budhha perfetto e completo Preziosa Ushnisha.
Questa azione virtuosa è la causa per la quale sono venuti qui insieme a me e hanno ottenuto ora la
profezia dell’illuminazione insuperabile, perfetta e completa. Per avere ascoltato il Dharma
rispettosamente, con gioia, felicità e allegria suprema, tutti loro hanno ottenuto anche quella che
viene chiamata profezia del nome”.
“Non credere Dea del lignaggio, che in quell’occasione e in quel momento la dea dell’albero fosse
un’altra persona, perché in quell’occasione e in quel momento tu eri la dea dell’albero”.
“Dea del lignaggio, in questo modo, mentre io giravo nella ruota dell’esistenza ciclica, feci
maturare così l’illuminazione in molti esseri, e devi sapere che tutti loro otterranno la profezia
dell’illuminazione insuperabile, perfetta e completa”.
Questo è il diciassettesimo capitolo de La Sacra Luce Dorata, il re della raccolta di sutra, chiamato
‘La storia di come Versatore d’Acqua sottomette i pesci’.
CAPITOLO XVIII
OFFERTA DEL CORPO ALLA TIGRE
Dea del lignaggio, il bodhisattva, oltre a tutto ciò, per il beneficio altrui dona addirittura il proprio
corpo. E lo fa in questo modo:
Andava il Conquistatore, accompagnato da mille monaci, da un distretto all’altro attraverso la
regione di Galen, emanando raggi di luce di centinaia di differenti qualità, vaste e immacolate, nella
terra e nei regni celesti; vedeva attraverso la saggezza libera da ostruzioni e stupiva gli altri con il
suo potere. Al giungere in un bosco vide un prato di erba verde, soffice e scura, un luogo profumato
dal delizioso aroma di una grande varietà di fiori.
Al vederlo, il Conquistatore disse al venerabile Ananda:
«Ananda, questo luogo è bello e contiene le condizioni ideali per dare un insegnamento; disponi il
seggio del Tataghata».
Quindi lo preparò nel modo in cui il Conquistatore aveva chiesto, e gli parlò così:
«Il seggio è pronto, principale e supremo Conquistatore
che concedi agli uomini il più grande dei risultati e liberi dalle catene dell’esistenza.
Siediti e, per il beneficio degli uomini,
concedici il sacro nettare della tua parola».
Il Conquistatore, dopo aver preso posto, così parlò ai monaci:
«Oh monaci, desiderate vedere le ossa di un bodhisattva che portò a compimento un’azione difficile
a realizzarsi?»
Quando ebbe così parlato, i monaci dissero al Conquistatore:
«È il giusto momento perché possiamo vedere le ossa
del sacro saggio, l’essenza del supremo essere,
che contengono innumerevoli virtù di intelligenza, gioia, memoria, pazienza, grande entusiasmo,
calma, disciplina e allegria. Spiegaci questo per bene».
Allora il Conquistatore, che possiede una ruota di mille raggi nelle palme delle mani, soffici come il
bocciolo del fiore di loto, colpì con la mano direttamente la terra, che in quel preciso momento
tremò in sei differenti modi, e da essa scaturì uno stupa fatto di pietre preziose, oro e argento.
Il Conquistatore disse al venerabile Ananda:
«Ananda, apri questo stupa».
Ananda eseguì le istruzioni del Conquistatore; aprì lo stupa, e vide che vi era un reliquiario d’oro,
avvolto in una coperta ricamata d’oro e pietre preziose. Al vederlo, parlò così al Conquistatore:
«Conquistatore, c’è un reliquiario d’oro».
Il Conquistatore gli disse:
«Apri tutti questi sette reliquiari.
Dopo averli aperti tutti, vide che le ossa si erano conservate del colore della neve somiglianti a
bianche ninfee.
Al vederle, così parlò al Conquistatore:
«Conquistatore, ci sono queste ossa».
Disse il Conquistatore:
«Ananda, portami le ossa del grande essere».
Allora Ananda raccolse le ossa e le offrì al Conquistatore che le prese in mano, le mostrò ai monaci
e disse:
«Queste ossa sono di un eccellente santo dalle qualità supreme,
somma intelligenza, disciplina, concentrazione, pazienza e rinomanza,
che intelligentemente lavorò in ogni istante per l’illuminazione
con allegria, fermezza e aspirazione, gioiendo sempre per la generosità».
Allora il Conquistatore disse ai monaci:
«Oh monaci, rendete omaggio alle ossa del Bodhisattva, completamente impregnate di moralità e
virtù: il campo supremo di meriti estremamente difficile da trovare».
I monaci, colmi di fervore, unirono le palme delle mani e si prostrarono davanti alle ossa.
Il venerabile Ananda, con le mani giunte in segno di rispetto, si rivolse in questo modo al
Conquistatore:
«Conquistatore, se il Tataghata, che è al di sopra di tutto ciò che riguarda il mondo, è degno di
essere venerato da tutti gli esseri, a che scopo offrire prostrazioni alle ossa e non al Tataghata?»
Allora il Conquistatore rispose così al venerabile Ananda:
«È grazie a queste ossa, Ananda, che io ottenni rapidamente l’illuminazione insuperabile, perfetta e
completa, lo stato perfetto di un buddha. Nel passato, Ananda, in tempi remoti vi fu un re chiamato
Grande Carro che godeva di immenso potere, possedeva molti cavalli e sottometteva i suoi nemici
con insuperabile forza. Questo re aveva tre figli: Grande Voce, Grande Dio e Grande Essere, che
sembravano giovani dèi.
Quando il re si trovava per svago in una zona di boschi, i giovani principi, che amavano la foresta,
nel correre in cerca di fiori da un lato all’altro, si separarono dai propri assistenti, se ne andarono
addentrandosi nei dodici strati della grande foresta isolata da tutto.
Grande Voce disse ai suoi fratelli:
«Andiamo via perché temo che potremmo venire attaccati dalle belve e morire».
Grande Dio gli rispose:
«Io non ho paura, la sola cosa che mi preoccupa è di dovermi separare dagli esseri amati».
A suo volta, Grande Essere dichiarò:
«In questo bosco solitario lodato dai saggi
io non ho paura. Non siate preoccupati.
Credo che incontrerò qualcosa di molto significativo, straordinario, supremo, il che fa sì che il mio
cuore si riempia di gioia».
I giovani principi, vagando nel folto di questi dodici strati, videro una tigre che aveva partorito da
sette giorni ed era attorniata dai suoi cinque cuccioli; sfinita dalla mancanza di cibo e acqua, si
trovava senza forze e con il corpo emaciato.
Nel vederla, Grande Voce esclamò:
«Che pena! Questo animale stremato ha avuto i cuccioli sei o sette giorni fa; se non trova cibo
divorerà le sue stesse creature o morirà di fame».
Grande Essere domandò:
«Che cosa mangia questo animale stremato?»
«Carne fresca e sangue caldo è il cibo di tigri, orsi e leoni», rispose Grande Voce.
Disse Grande Essere:
«Questo animale stremato, tormentato dalla fame e dalla sete, con un corpo a cui rimane ormai poca
vita, sarà incapace di trovare di cui mangiare in questo luogo a causa della sua debolezza, chi è
disposto a dare il proprio corpo per salvargli la vita?»
«Ah! Dare il proprio corpo è qualcosa di molto difficile», rispose Grande Voce.
E aggiunse Grande Essere:
«Sì, è difficile per gente come noi, molto poco coraggiosa e con grande attaccamento al corpo e alla
vita; però per i santi, che donano la loro vita agli altri e si sforzano nel beneficiarli, non lo è. E
inoltre:
Gli esseri superiori, che sorgono dall’amore e dalla compassione,
preferiscono ottenere un corpo qui sulla terra piuttosto che nei regni celesti,
e per proteggere la vita degli altri, con una mente armoniosa e felice
lo fanno centinaia di volte senza esitare».
Allora i giovani principi diventarono molto tristi e se ne andarono preoccupati senza smettere di
guardare la tigre.
Quindi Grande Essere pensò:
«È giunto il momento di offrire completamente il mio corpo, poiché:
è transitorio e perituro; alla fine si disintegra e finisce in disgrazia.
Questo corpo putrido, per quanto io me ne prenda cura con cibo, bevande, riposo
e ogni sorta di lussi e comodità per molto tempo,
non smetterà di essere quello che era e tutto sarà inutile.
Inoltre esso, come ogni cosa, finisce per essere un mucchio di impurità, non lo alimenterò ma lo
utilizzerò adesso per qualcosa di buono; diventerà la grande barca che mi porterà ad attraversare
l’oceano della nascita e della morte.
Neanche il corpo ha alcuna essenza: è come la schiuma. Si riempie di centinaia di vermi e si
trasforma in un rifiuto. Per separarmi da esso, che è come il riso, e per centinaia di esistenze è pieno
di urina ed escrementi, otterrò l’immacolato Corpo di Verità che tutto abbraccia, colmo di centinaia
di virtù, senza tristezza, immutabile, senza aggregati, senza contaminazione e con le qualità della
concentrazione, ecc.».
Dopo essersi così determinato, con il cuore pieno di suprema compassione, si separò dai suoi due
fratelli dicendo:
«Entrerò nei dodici strati della foresta con uno speciale proposito».
Allora, Grande Essere, il giovane principe, tornò a quel luogo del bosco fin dove si trovava la tigre,
pose i suoi vestiti sul ramo di un albero e pronunciò questa preghiera:
«Per il beneficio dei migratori desidero conseguire la pace dell’incomparabile illuminazione;
con saggezza e immutabile compassione donerò il corpo, cosa che risulta così difficile agli altri.
Possa io conseguire senza indugio l’illuminazione, libera di difetti e meta dei figli dei vittoriosi!
Io libererò i tre mondi dal terrificante oceano dell’esistenza».
Allora, Grande Essere si gettò al suolo davanti alla tigre, ma questa non fece nulla al Bodhisattva
che era colmo di amore.
Il Bodhisattva pensò:
«Che pena, non ne è in grado perché è troppo debole».
Si alzò. Con compassionevole intelligenza cercò un coltello, che però non trovò da nessuna parte.
Allora prese un robusto ramo di bambù di cento anni, si tagliò la gola e cadde davanti alla tigre.
Nel preciso momento in cui il Bodhisattva cadde al suolo, la terra tremò in sei modi come una barca
sballottata dall’acqua in una tempesta, e perfino il sole cessò di splendere come in una eclissi.
Sopraggiunse anche una pioggia di fiori mista a incenso e profumi celestiali.
Un dio, attonito, lodò il Bodhisattva in questo modo:
«Oh intelligente e pieno di bontà, poiché la tua compassione abbraccia qui tutti gli esseri,
per aver offerto qui il tuo corpo, sublime signore degli uomini,
senza indugio e senza sforzo qui otterrai la pace completa,
il supremo stato di pace, che è libero dalle fatiche della nascita e della morte».
Allora la tigre cominciò a leccare il sangue che ricopriva il corpo del Bodhisatta, e in pochi istanti
divorò la sua carne e il suo sangue lasciando solo le ossa.
Grande Voce al sentire la terra tremare, così parlò a Grande Dio:
«Fino ai limiti degli oceani delle dieci direzioni
trema la terra, la luce del sole si oscura,
cade una pioggia di fiori e il mio cuore si agita;
ho paura che mio fratello abbia immolato il suo corpo».
Grande Dio disse:
«Per le sue parole piene di compassione
e per la crudeltà della tigre, tormentata dalla fame e dal dolore,
che vedeva i propri cuccioli come cibo,
anch’io ho paura».
Allora i due giovani principi sentirono una grande angoscia e, con gli occhi pieni di lacrime,
ritornarono lungo il sentiero fino a giungere di fronte alla tigre. Videro i vestiti appesi al bambù, le
ossa rotte e sparse, macchiate di sangue, e capelli da tutte le parti. Al vederlo persero i sensi e
caddero bocconi sopra le ossa. Dopo un po’, quando ripresero conoscenza, si alzarono e, agitando le
braccia, gridarono pieni d’angoscia:
«Ahimè! Il nostro amato fratello! Il re
e nostra madre, che amava tanto i propri figli,
diranno: «Dove lasciaste lui, dagli occhi allungati come un loto?»
chiedendoci del nostro fratello minore.
Ahi noi! che in questo bel luogo
siamo vivi, e meglio sarebbe che non fosse così.
Noi, che abbiamo perso Grande Essere,
come potremo guardare i nostri genitori?»
Allora i due principi se ne andarono piangendo, lamentandosi sconsolati.
I loro assistenti correvano da ogni parte cercandoli, e incontrandosi si chiedevano l’un l’altro:
«Dov’è il principe? Dov’è il principe?»
In quel momento la regina, che stava riposando, sognò di separarsi da un essere caro, che le
tagliavano i seni e le strappavano i denti; che reggeva tre colombe spaventate e una di esse le veniva
strappata da un falco.
Quando la terra tremò, il cuore della regina si angosciò e svegliandosi abbattuta disse:
«Perché trema colei che sostiene le creature ed è vestita degli oceani?
Il sole, nel perdere la sua luce, mostra la tristezza del mio cuore.
Il mio corpo è abbattuto; i miei occhi si smarriscono; ho sognato che mi tagliavano i seni.
Che la virtù possa accompagnare i miei figli, che sono andati nel bosco a divertirsi!»
Mentre pensava in questo modo, entrò una domestica con il cuore pieno di angoscia e parlò così alla
regina:
«Maestà, gli assistenti che sono andati in cerca dei principi, dicono che il tuo amato figlio è
scomparso».
Nello stesso istante in cui udiva queste parole, il cuore della regina cominciò a palpitare agitato, i
suoi occhi e il volto si riempirono di lacrime. Andò alla presenza del re e disse:
«Ho udito che il nostro amato figlio è scomparso».
Il re, anch’egli con il cuore agitato e come impazzito si lamentò:
«Ahimè! Separarmi dal mio amato figlio!».
Il re parlò così per consolare la regina:
«Non essere triste, farò tutto il possibile per ritrovare il principe».
Allora cominciarono a riunirsi in gruppi per andare a cercarlo. Non passò molto tempo quando il re
vide da lontano che arrivavano i due giovani principi e disse:
«Arrivano i giovani, ma non sono tutti,
Ahimè!, che sofferenza quando dicono che stai per separarti da tuo figlio!
La felicità di trovare un figlio non è così grande
come il dolore di perderlo.
Fortunato chi nel mondo non ha figli
o muore lasciandoli in vita».
La regina, oppressa da una grande angoscia lanciò un lamento insopportabile, come il cammello
quando è colpito al ventre.
«Se i figli, accompagnati dai loro assistenti,
dopo essere entrati nel bosco fiorito
tornano ora senza il piccolo, il mio virtuoso bambino,
dove sarà colui che è il mio cuore?»
Quando i due giunsero, il re domandò ai suoi figli:
«Dov’è il piccolo?»
A questa domanda, i giovani, abbattuti dalla tristezza, con gli occhi inondati dalle lacrime, restarono
in silenzio con la gola, le labbra, la bocca e i denti paralizzati.
La regina aggiunse:
«Dov’è il piccolo? Dov’è il mio amato bambino?
Il mio cuore è sul punto di andare a pezzi,
il mio corpo soffre per un insopportabile tormento
e non sono neppure in grado di pensare. Rispondetemi velocemente».
Tornati in sé, i due giovani raccontarono nei dettagli l’accaduto.
Dopo aver ascoltato il loro racconto, il re e la regina persero i sensi.
Dopo un po’ ripresero conoscenza e si diressero verso il luogo piangendo e lamentandosi
amaramente.
Quando il re e la regina videro le ossa senza più carne, sangue e organi, i capelli sparsi d’intorno,
caddero al suolo come alberi spezzati dal vento. Gli assistenti e i ministri al vedere quanto accadeva
loro cercarono di rianimarli, bagnando i loro corpi con acqua ed essenza di sandalo. Dopo un po’ il
re si riprese e, alzatosi, pronunciò con la voce spezzata queste parole:
«Ahimè!, il mio adorabile figlio, così bello!
Perché ha dovuto andarsene così presto tra le mani del Signore della morte?
Perché tu, Signore della morte, non sei venuto prima a prendere me?
Per me non c’è peggiore sofferenza di questa».
Così la regina, dopo aver ripreso conoscenza, con i capelli spettinati e percuotendosi il petto con
entrambe le mani, come il pesce fuori dall’acqua che si dibatte sulla terra, come la bufala che ha
perduto il proprio figlio e come la cammella che è stata separata dalla sua creatura, disse con voce
lamentosa:
«Ahimè! Questo loto, il mio figlio adorabile e amato,
chi lo ha fatto a pezzi e disperso sul suolo?
Il mio figlio amato dagli occhi belli come la luna,
chi è questo mio nemico che oggi lo ha fatto a pezzi qui?
Ahimè! Com’è possibile che il mio corpo non si frantumi ora
nel vedere in questo luogo la morte del mio eccellente figlio?
Vedere tale sofferenza senza esplodere!
Il mio cuore è sicuramente di ferro.
Poiché oggi sognai che qualcuno mi tagliava i seni con una spada,
e strappava anche i miei denti, oggi il mio amato figlio è improvvisamente scomparso.
Nello stesso modo in cui un falco mi strappò una delle tre colombe che reggevo,
il Signore della morte si è portato via oggi uno dei tre figli che stavano con me.
Ahimè! Questa è la conseguenza di quel brutto sogno».
Il re e la regina si lamentarono, con voce colma di dolore; quindi, insieme a un grande numero di
persone che le accompagnavano, si tolsero tutti i gioielli e li presentarono come offerta alle ossa del
loro figlio, che lasciarono in quello stesso luogo.
Non credere, Ananda, che in quell’occasione e in quel momento il giovane principe chiamato
Grande Essere fosse un’altra persona, perché io stesso in quell’occasione e in quel momento ero il
giovane principe.
Ananda, se quando io non ero completamente libero da attaccamento, odio e ignoranza, beneficiavo
tutti i migratori, alleviando la sofferenza degli esseri degli inferni, ecc., che cosa si può dire ora che
ho conseguito l’illuminazione completa e perfetta che è libera da ogni errore? Per beneficiare anche
uno solo degli esseri, rimasi con gioia per eoni come un essere degli inferni, e in quel modo mi
liberai completamente dall’esistenza ciclica. Io, l’essenza degli esseri, beneficiai tutti i migratori
con molte azioni diverse e molto difficili da compiersi per gli altri.
Allora, il Conquistatore recitò questi versi:
«Quando con grande fervore ricercavo la suprema illuminazione,
offrii numerose volte il mio corpo per molti eoni.
Così, quando fui re o principe,
lo donai completamente in questo modo.
Nel ricordare le vite passate:
compare un re chiamato Grande Carro
che aveva un figlio molto generoso
un santo chiamato Grande Essere.
Quest’ultimo aveva due fratelli
Grande Voce e Grande Dio;
i tre si diressero nel folto del bosco
e videro una tigre tormentata dalla fame
verso la quale il supremo essere sentì compassione:
«Questa tigre, torturata dalla fame e dalla sete,
è sul punto di mangiarsi i propri cuccioli,
io le offrirò il mio corpo».
Grande Essere, il figlio di Grande Carro,
vide la tigre affamata
e provò compassione; per salvare i suoi cuccioli
saltò dal pendio della montagna.
Tremò la terra e anche le sue montagne,
stormi di uccelli si dispersero,
gli animali del bosco e del mondo erano spaventati,
piombò una profonda oscurità.
I suoi due fratelli
lo cercarono per il grande bosco
e, non trovando il Grande Essere,
con il cuore afflitto e una grande tristezza
vagarono disorientati per la foresta
cercando il loro fratello,
correndo nel folto con il volto coperto di lacrime.
Quando Grande Voce e Grande Dio,
i due giovani principi,
trovarono indebolita la tigre,
all’avvicinarvisi, videro
che la madre e i suoi cuccioli
avevano il muso insanguinato,
e capelli,
pezzi d’ossa
e gocce di sangue
sparsi sul suolo.
I due giovani principi
al vedere questo luogo insanguinato
caddero svenuti;
rimasero lì privi di sensi
con il corpo coperto dalla polvere,
senza memoria e colmi di afflizione.
Gli assistenti
piangevano sconsolati e oppressi dalla tristezza,
e quando lì giunti li videro,
presero a lamentarsi muovendo le braccia.
Nel momento in cui cadde il Bodhisattva,
la regina, la madre dell’essere più amabile,
si trovava felice nel palazzo
insieme con cinquecento fanciulle.
Dai suoi capezzoli
uscì latte misto a sangue,
che coprì il suo corpo e le sue estremità
procurandole un dolore simile a punture di aghi.
Il suo cuore fu invaso dall’angoscia;
e ferita dalla paura di perdere il proprio figlio,
corse davanti al re.
Infelice e tormentata dalla tristezza,
con voce afflitta
così parlò al re Grande Carro:
«Re, signore degli uomini, ascoltami:
il mio corpo è sfinito dal fuoco della tristezza;
dalla cima dei miei due capezzoli
si versa latte misto a sangue
e mi sento come se mi stessero conficcando in tutto il corpo degli aghi
che arrivano fino al mio cuore.
Poiché un presagio come questo
annuncia che non vedrò più i miei amati figli,
ti supplico per la mia vita di essere compassionevole
e di ricercare i miei figli.
Oggi ho fatto un sogno
in cui c’erano tre giovani colombe;
erano da me sorrette
forti e belle,
quando apparve un falco
che una piccola colombella mi strappò.
A causa di un tale sogno
il mio cuore è oppresso dalla tristezza,
la mia mente tormentata dal dolore,
e sono sul punto di perdere la vita.
Oh compassionevole, ti supplico per la mia vita
di cercare i miei figli».
La suprema regina, dopo aver così parlato,
cadde svenuta al suolo
restando del tutto incosciente,
con la mente vuota e senza memoria.
Tutte le ragazze,
al vedere la regina caduta al suolo
e lì incosciente,
piangevano e si lamentavano pietosamente.
Immediatamente il re
si sentì oppresso dalla paura di perdere suo figlio,
e mandò i ministri e il suo seguito
a cercare i giovani principi.
La gente di tutta la città
usciva di casa piangendo
e con il volto coperto di lacrime,
e chiedeva per la strada del Bodhisattva:
«È vivo o è morto?
Dov’è andato Grande Essere?
Vedremo ancora, oggi,
colui che è bello e affascinante?»
Rapidamente si passarono le spiacevoli notizie che,
creature illusorie senza numero, segretamente
o con suoni feroci,
sparsero per la regione con il vento della tristezza.
Il re Grande Carro si alzò
intristito, e piangendo
asperse con acqua
la regina che si trovava incosciente al suolo.
La bagnò con l’acqua
fino a farle riprendere conoscenza.
«Nostro figlio è vivo o morto?»,
chiese depressa.
Il re Grande Carro
tranquillizzò così la regina:
«I ministri e i loro accompagnatori
sono andati in cerca dei principi;
non essere depressa
né con il cuore triste».
In questo modo, Grande Carro,
dopo aver consolato la regina,
uscì dal palazzo reale
attorniato dai ministri,
piangendo, oppresso dalla tristezza,
sconsolato e con il corpo senza forze.
Uscivano dalla grande città
centinaia di persone
che correvano piangendo
per cercare i principi.
Nel vedere comparire il re
gli andarono tutti dietro.
Quando Grande Carro
uscì dalla città,
guardò con i suoi occhi addolorati verso l’orizzonte
con il desiderio di scorgere il suo caro figlio.
Vide che veniva un uomo
con la testa rasata e gli arti insanguinati;
il corpo era coperto di polvere
e il volto bagnato dalle lacrime.
Un’angoscia insopportabile
inondò il cuore di Grande Carro;
cominciò a piangere, il suo volto si colmò di lacrime
e alzò le braccia in segno di dolore.
Allora, venne da lontano un altro ministro
che si avvicinava rapidamente,
e giunto in presenza del re,
parlò in questo modo:
«Signore degli uomini, non essere triste,
i tuoi cari figli stanno arrivando;
prima che passi molto tempo vedrai apparire in questo luogo
i tuoi figli eccellenti e amati».
Il re avanzò un poco sul sentiero
e arrivò un secondo ministro,
coperto di polvere e con i vestiti sporchi,
che con il viso coperto di lacrime gli parlò così:
«Oh grande re, i tuoi due figli
sono totalmente abbattuti dal fuoco dell’afflizione.
Manca il migliore dei tuoi figli,
Grande Essere, che è stato travolto dall’impermanenza.
Nel vedere una tigre che aveva partorito da poco
sul punto di mangiarsi i propri figli,
il giovane Grande Essere
generò la mente dell’illuminazione, intrisa di grande compassione
e fece supreme preghiere per l’illuminazione:
‘Io libererò tutti gli esseri senzienti,
e nel futuro realizzerò
il mio intenso desiderio di conseguire la profonda illuminazione’.
Grande Essere saltò dal dirupo della montagna.
Tormentata dalla fame, la tigre si alzò,
e in pochi istanti lasciò il suo corpo senza carne,
rimanendo del principe niente più delle ossa».
All’udire queste terribili parole
il re Grande Carro svenne,
cadde al suolo e rimase incosciente,
sfinito dall’insopportabile fuoco della tristezza.
Il seguito e i ministri, con voci lamentose,
piangendo, oppressi dalla tristezza,
lo aspergevano d’acqua mentre agitavano le braccia per il dolore.
Un terzo ministro parlò così al re:
«Oggi ho incontrato i due giovani
nella foresta, incoscienti,
svenuti a terra;
gli abbiamo gettato acqua
fino a che, ripresa conoscenza, si alzarono.
Vedendo che tutto nelle quattro direzioni ardeva,
si alzarono per un momento e caddero nuovamente al suolo.
Con terribili lamenti, con voce angosciosa
e agitando continuamente le braccia,
elogiavano il proprio fratello».
Il re, con mente abbattuta,
oppresso dal dolore per la perdita del figlio, confuso
e tormentato dalla tristezza, emise spaventosi lamenti.
In seguito il re pensò:
«Il mio caro e adorabile figlio,
Grande Essere, è stato travolto dall’impermanenza.
Gli altri due miei figli
forse moriranno sfiniti dal fuoco della tristezza.
Velocemente andrò
incontro ai miei cari figli,
darò loro una cavalcatura veloce
e li porterò al palazzo reale in città.
Il cuore della madre che li diede alla luce
forse scoppierà per il fuoco del dolore;
quando vedrà i suoi due figli si calmerà,
e in questo modo eviterò che possa perdere la vita».
Il re, accompagnato dal gruppo dei ministri,
montò su un elefante e andò a incontrarsi con i propri figli.
Vide che essi venivano sul sentiero ripetendo il nome del loro fratello,
piangendo sconsolati con voci lamentose.
Il re prese i piccoli,
piangendo li condusse a casa,
e rapidamente, con molta fretta,
li portò davanti alla regina.
Io, il Tataghata, il Saggio dei Sakya,
resi felice la tigre nel passato,
quando fui l’eccellente Grande Essere,
il figlio del re Grande Carro.
Il signore dei re, l’eccellente Alimento Puro
era il re chiamato Grande Carro.
La regina era l’eccellente regina Maya
Grande Voce era Maitreya,
e il principe Grande Dio
era allora il giovane Manjushri.
La tigre era La Grande Signora delle Creature
e i cuccioli di tigre erano i cinque monaci.
Il re Grande Carro e la regina si lamentarono sconsolati, si spogliarono di tutti gli ornamenti che
insieme a un numeroso gruppo di persone offrirono davanti alle ossa del loro figlio e, dopo aver
costruito questo stupa con sette tipi di pietre preziose, seppellirono in quello stesso luogo le ossa di
Grande Essere.
Quando Grande Essere offrì il suo corpo alla tigre fece la seguente preghiera:
«Che per questa azione di offrire il corpo, nel futuro, per un numero incalcolabile di eoni, io possa
portare a compimento le azioni di un buddha per il beneficio degli esseri senzienti».
Quando espose questi insegnamenti, un numero incalcolabile di esseri, sia dèi, che uomini,
generarono la mente dell’illuminazione insuperabile, perfetta e completa. Questo stupa è la causa e
la condizione di questo insegnamento e resta interrato in questo luogo per le benedizioni dei
buddha.
Questo è il diciottesimo capitolo de La Sacra Luce Dorata, il re della raccolta di sutra, chiamato
‘Offerta del corpo alla tigre’.
CAPITOLO XIX
LA LODE DI TUTTI I BODHISATTVA
Allora, centinaia di migliaia di bodhisattva si presentarono davanti al tataghata Parasole Fonte
d’Oro e Gioielli, dopo aver chinato la testa ai suoi piedi, si posero di lato, e con le mani giunte in
preghiera recitarono questi versi di lode:
“Il colore del corpo del Vittorioso è come l’oro raffinato,
è come un’enorme montagna d’oro,
brilla con lo stesso splendore dell’oro.
Il Saggio è un loto bianco di colore dorato.
Il suo corpo è adorno dei marchi supremi,
e decorato da tutti i segni esemplari,
splende con bellezza come la luce dorata
ed è di una pace immacolata, come la regina fra le montagne.
La voce del Conquistatore è la voce del pavone reale e dell’usignolo,
la voce di Brahma, l’intonazione melodiosa di Brahma,
il ruggito del leone, il fragore del tuono,
le sessanta classi di suoni, la voce immacolata.
Il Conquistatore possiede tutte le virtù, è come l’Eccellente Montagna,
è adorno di una brillante luce completamente pura,
di marchi di centinaia di meriti
e di un oceano di saggezza immacolata e suprema.
È il sommo compassionevole che beneficia gli esseri,
il migliore di coloro che portano felicità nel mondo;
il Vittorioso è chi insegna i sacri significati
e introduce gli esseri alla felicità del nirvana.
Poiché insegna il nettare del Dharma, il Conquistatore
concede la gioia dell’immortalità;
poiché è il luogo della gioia, l’origine di tutta la felicità,
porta gli esseri nella città dell’immortalità.
Il Conquistatore redime i migratori dal dolore,
libera le creature dall’oceano della sofferenza,
le introduce sul sentiero della pace
e concede loro tutta la felicità.
Non è possibile trovare nulla che possa compararsi a Te,
oceano di saggezza, che possiedi tutte le virtù che possano esistere.
Non c’è tra i migratori né tra gli dèi colui che sia capace
di mostrare una sola goccia delle virtù
che per molte centinaia di migliaia di milioni di eoni
sorgono dalle qualità del tuo oceano di saggezza,
dalla tua compassione verso tutti coloro che sono attaccati alla vita,
dalla forza del tuo amore, dal metodo e dall’entusiasmo.
Ho preso solo una piccola goccia di questo oceano di virtù
e molto brevemente in questo modo le ho espresse;
che per il merito che ho accumulato per ciò
conseguano gli esseri la suprema illuminazione”.
Questo è il diciannovesimo capitolo de La Sacra Luce Dorata, il re della raccolta di sutra, chiamato
‘La lode di tutti i bodhisattva’.
CAPITOLO XX
LODE A TUTTI I TATAGHATA
Allora il bodisattva Culmine di Bellezza si alzò dal suo posto, si sistemò il manto sulla spalla, pose
il ginocchio destro al suolo e, rivolgendosi al Conquistatore con le mani giunte in preghiera, recitò
questi versi di lode:
“Oh Saggio, tu possiedi i marchi di centinaia di meriti
e ti adornano le qualità della bellezza di migliaia di glorie;
con grande splendore mostri la pace suprema
e irradi luce pari a quella di mille soli.
Emani innumerevoli raggi luminosi che riempiono tutto di luce,
come un gioiello brilli di diversi colori:
azzurro, bianco, luce dorata, lapislazzuli
e il colore della luce ramata e cristallina dell’albeggiare.
Superiore all’Eccellente Montagna, la potente montagna indistruttibile,
ti manifesti in milioni di universi,
pacifichi insopportabili sofferenze
e dai soddisfazione agli esseri con la suprema gioia.
Bello è da contemplare il chiarore del tuo aspetto e del tuo corpo,
non si è mai sazi di guardarlo, le creature gioiscono nel vederti,
prezioso come i colori del pavone reale sono i tuoi capelli,
come una luce popolata da innumerevoli api.
Ti adornano le virtù della pura compassione,
dell’accumulazione di sacri meriti, della concentrazione e dell’amore.
Possiedi i buoni segni esemplari e differenti colori,
gli attributi del samadhi e i rami dell’illuminazione.
Tu aiuti e soddisfi completamente,
concedi felicità, sei la fonte di tutte le gioie,
possiedi innumerevoli virtù profonde,
ti manifesti in milioni di universi
e sei decorato da una luce simile allo splendore del fuoco.
Come il mandala completo del sole nel cielo
e l’Eccellente Montagna con tutte le virtù,
brilli nelle orbite dei mondi.
Bianco come lo yogurt di mucca, la ninfea bianca, la luna,
il colore della neve e la bianchezza perfetta,
il rosario dei tuoi denti abbellisce il tuo volto
come gli aironi reali in cielo.
Il contorno del tuo pacifico volto è come la luna,
nel suo centro, una spirale che gira verso destra:
il capello di lapislazzuli radiante di bianca luce,
bello come il sole al suo zenit”.
Questo è il ventesimo capitolo de La Sacra Luce Dorata, il re della raccolta di sutra, chiamato ‘Lode
a tutti i tataghata’.
CAPITOLO XXI
CONCLUSIONE
Allora, la dea del lignaggio Riunione della Purezza Illuminata, in quell’occasione, con questi versi
lodò il Conquistatore:
“Mi prostro davanti al Buddha, colui che possiede la mente perfetta,
la sicurezza del Dharma perfetto,
la mente libera dal cammino erroneo,
la mente perfetta che conosce l’esistenza e la non esistenza.
Ah! Lo splendore illimitato del Buddha!
Ah! È come l’oceano e come la migliore delle montagne!
Ah, l’attività illimitata del Buddha,
estremamente rara come il fiore Udumbrara!1
Ah! Com’è grande la compassione del Tataghata
che pronunciò perfettamente un sutra sacro come questo
per aiutare tutti gli esseri,
il sole degli uomini, il pinnacolo del lignaggio dei Sakya!
Il Tataghata, il Saggio dei Sakya, ha i sensi in pace.
La sua pace è sacra. Risiede nella città della pace.
Nel profondo samadhi e in una pace libera da impurità,
il Vittorioso dimora nella sfera delle attività dei buddha.
E così, il corpo degli uditori è vuoto,
il corpo mostrato dai migliori tra coloro che hanno due gambe è anch’esso vuoto,
tutti i fenomeni sono vuoti per natura, tuttavia
gli esseri senzienti non percepiscono il vuoto stesso.
Continuamente penso al Vittorioso;
per vederlo sono sempre inquieta,
e per contemplare il sole del Buddha completo
faccio preghiere in ogni momento.
Con il mio ginocchio sempre al suolo,
ardo dalla sete del corpo del Vittorioso,
imploro la sua guida con voce addolorata,
immensamente assetata di vedere il Sughata.
Il fuoco del desiderio arde in me in ogni momento,
ti supplico: dammi sempre l’acqua fresca del poterti vedere;
con sete smisurata di vedere il tuo corpo
ti chiedo di rinfrescarmi con la tua compassione.
Oh Guida, ti supplico di avere compassione di me,
concedimi di poter vedere il corpo della pace2:
vedere te che proteggi i migratori inclusi gli dèi,
e vedere così che il corpo degli uditori è vuoto.
Tutti gli esseri sono della stessa natura di un sogno,
come lo spazio, della natura stessa dello spazio,
come un’illusione, un miraggio o il riflesso della luna nell’acqua.
Oh Guida, tu possiedi il grande vuoto.
Allora il Conquisatore si alzò dal suo posto e con la voce di Brahma disse: “Eccellente, Dea del
Lignaggio!, sei stata eccellente!”
Dopo che il Conquistatore ebbe così parlato, tutta l’assemblea colà riunita: la dea del lignaggio
Raccolta della purezza Illuminata, la grande divinità Melodiosa e tutte le figlie degli dèi, la grande
divinità Gloriosa e l’assemblea di dèe, i re degli dèi come Figlio dell’Erudito ecc., gli dèi, uomini e
titani, anche il mondo, includendo quelli che si alimentano di aromi, si rallegrarono e lodarono le
parole del Conquistatore.
Questo è il ventunesimo capitolo de La Sacra Luce Dorata, il re della raccolta di sutra, chiamato
‘Conclusione’.
YE DHARMA HETU PRABAWA HETUN TESHAN TATAGATO YA BADAT TESHAN
TSAYO NIRODA EWAM BADI MAHA SRAMANA3