Un marito ideale - Teatro Stabile di Genova

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Un marito ideale - Teatro Stabile di Genova
Duse
La scrittura brillante di Oscar Wilde indaga tra le
pieghe del perbenismo dell’Inghilterra vittoriana e,
nel fuoco di fila di dialoghi che insieme scintillano
e graffiano le convenzioni sociali, offre materia in
abbondanza a uno spettacolo insieme piacevole e
attuale, che sa essere allo stesso tempo classico
e contemporaneo.
Dal 4 novembre all’8 novembre
Un marito
ideale
Oscar Wilde
regia di Roberto Valerio
Per saperne di più
leggere
vedere
ascoltare
Oscar Wilde
di Richard Ellmann (Mondadori)
Un marito ideale (1947)
di Alexander Korda
Il genio (l’importanza di essere Oscar Wilde)
di Marlene Kuntz
Emma
di Jane Austen (Mondadori)
Un marito ideale (1999)
di Oliver Parker
Oscar Wilde’s De Profundis
di Paul Dale-Vickers
Dieci secoli di teatro inglese
di Masolino d’Amico (Mondadori)
Il garofano verde (1960)
di Ken Hughes
The Importance of Being Earnest
di Charlie Mole
Sir Robert Chiltern è un giovane e stimatissimo uomo politico, conIl
testo
siderato da sua moglie un “marito ideale”; ma nel suo passato c’è
qualcosa che lo tormenta. All’inizio della sua carriera, infatti, Sir Robert si è arricchito
vendendo un segreto di stato a un nobile austriaco e il suo atto disonesto, taciuto alla
moglie, è a conoscenza di Mrs. Cheveley, ex compagna di scuola di Lady Chiltern, che ora
lo minaccia di rendere pubblica una lettera che può smascherarlo se egli non sostiene un
suo progetto speculativo presso la Camera dei Lords. Che fare? Sir Robert rifiuta di piegarsi al ricatto, con il risultato però che viene messo in moto un meccanismo di sotterfugi,
bugie e colpi di scena. Per evitare lo scandalo, Sir Robert giunge al punto di rinunciare alla
vita politica; ma poi l’amicizia e l’amore, conditi con un pizzico d’ipocrisia sociale, finiscono
col trionfare.
In Un marito ideale Oscar Wilde riesce a fondere
Lo
spettacolo
una trama seria con la leggerezza della sua scrittura. Il tema centrale è il problema della corruzione politica e dell’integrità dei governanti:
un tema drammaticamente presente ancora oggi nella nostra società. Ne deriva uno spettacolo che scarnificando il testo all’osso, si propone di mettere la lente di ingrandimento
su interrogativi di sconcertante attualità: è possibile una politica senza compromessi? La
questione morale è un fatto privato o pubblico? Esiste ancora un limite oltrepassato il quale si prova vergogna delle proprie azioni? Al tema pubblico della politica se ne aggiunge
poi un altro di carattere privato: un marito, per essere “ideale”, deve anche impersonare la
perfezione morale? Essere incapace di qualsiasi debolezza e indifferente a qualsiasi tentazione? E se l’uomo potesse arrivare a tanta perfezione, il sentimento della moglie sarebbe
ancora l’amore o diverrebbe piuttosto venerazione degna di un essere celestiale? Ma il
marito è un uomo: ha egli bisogno di questa venerazione, o di un amore che lo circondi,
che lo comprenda, che lo conforti, lo sorregga? Tutti i personaggi, ancorati alla loro eleganza, si muovono per spazi angosciosi dove s’annidano duelli, ricatti e compromessi. «Ogni
uomo ambizioso deve combattere il proprio secolo con le sue stesse armi» scrive Oscar
Wilde. Le armi che l’autore irlandese impugna per combattere il perbenismo e l’ipocrisia
della sua epoca sono proprio quelle del teatro di genere allora in voga, per un pubblico che
vuole solo divertirsi con soggetti di ambientazione borghese, e, così facendo Wilde dà vita
a una commedia che fa esplodere le convenzioni sociali dell’Inghilterra vittoriana con il
suo formidabile gusto per la battuta caustica, l’aforisma fulminante, il dialogo frizzante, il
nonsense, il paradosso, il virtuosismo verbale, gettando via in un soffio tutto il vecchiume
e la polverosa ipocrisia di un’epoca passata.
L’autore
Il 3 gennaio 1895, al Royal Theatre di Londra va in scena la nuova
commedia, An ideal Husband, di Oscar Wilde (1854-1900), noto
in tutti i salotti per il suo straordinario talento di conversatore, famoso per lo scalpore
suscitato dalla pubblicazione cinque anni prima del romanzo Il ritratto di Dorian Gray, incontrastato padrone delle scene londinesi con i suoi “society dramas”: Il ventaglio di Lady
Windemere, Una donna di nessuna importanza e L’importanza di chiamarsi Ernesto che
sarebbe stata allestita il mese successivo. Soltanto cinque mesi dopo Wilde viene condannato ai lavori forzati per la sua omosessualità. Una volta uscito di galera darà alle stampe
la Ballata del Carcere di Reading e l’autobiografico De profundis. Oscar Wilde morirà due
anni dopo a Parigi in totale solitudine.
produzione
Compagnia Orsini
adattamento
Roberto Valerio
interpreti
Roberto Valerio
Valentina Sperlì
Pietro Buontempo
Alarico Salaroli
Chiara Degani
Luca Damiani
scene e costumi
Carlo Sala
luci
Nando Frigerio
SOCI ISTITUZIONALI
COMUNE DI GENOVA
si ringrazia
Liguria
REGIONE LIGURIA