NewsLetter Giugno
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NewsLetter Giugno
Newsletter – Giugno 2008 ● Articolo del mese “UN POSTO A TAVOLA PER TUTTI” (di Marinella Correggia - da AltrEconomia Maggio 2008) L'aumento record nel costo dei cereali ha riportato nell'agenda politica la lotta alla fame nel mondo. Per affrontare il problema della redistribuzione del cibo è necessaria una rivoluzione alimentare globale, ma anche una lotta agli speculatori di Borsa, colpevole dell'aumento dei prezzi. “ Se adesso, in presenza di raccolti globalmente buoni, i tumulti per il pane percorrono il mondo, i prezzi degli alimenti sono alle stelle e gli stock alimentari sono ai minimi storici, cosa succederà quando i raccolti saranno meno abbondanti dal momento che i climatologi prevedono grandi riduzioni nei Paesi poveri, quando dunque alla crisi da aumento della domanda si sommerà una crisi sul lato dell'offerta?”. La catastrofica domanda se l'è posta il quotidiano inglese The Independent davanti ai moderni moti per il pane. In Africa subsahariana come in quella del Nord, in Asia come in America latina, i tumulti sono provocati dagli alti prezzi degli alimenti di base come frumento, balzato da 160 dollari alla tonnellata nel 2003 a 480, e il riso, passato in cinque anni da 300 dollari la tonnellata a quasi 900.La fame è la tragedia più antica del mondo, dolore psicofisico e malattia invalidante forse incomprensibile alle pance e alle teste di chi va a dormire, si sveglia, lavora e studia sazio. Se i prezzi alti sono indice di scarsità, essi ci obbiligano a riformulare la classica domanda: c'è, ci sarà cibo per tutti sul pianeta? “E' una domanda davvero molto teorica” risponde Kostas Stamoulis, economista della Fao. “Certo, a dividere aritmeticamente la quantità di cibo prodotta per il numero degli abitanti umani della Terra, ognuno goderebbe di unadieta adeguata. Ma non c'è un'enorme tavola imbadita con tutti intorno. Il problema è l'accesso, e ovviamente i prezzi elevati lo ostacolano: centinaia di milioni di persone vivono con meno di un dollaro al giorno e ne spendono il 70-80% per mangiare, per loro anche il centesimo fa la differenza. E non credo che si tornerà ai prezzi reali bassissimi del passato- anche se si potranno ridimensionare quelli altissimi a cui siamo arrivati ora perchè ci sono fattori reali nuovi che pesano”. Quali, visto che, come sottolinea il sindacato agricolo internazionale Via Campesina “non c'è crisi di produzione , la produzione di cereali è stata elevata nel 2007”? Spiega Stamoulis: “Intanto è cambiata la struttura della domanda. Le classi medie e urbane di Cina, India e altri Paesi emergenti chiedono più carne e più prodotti animali. La terra viene dunque convertita alla produzione di mangim, ma occorrono 8,5 chili di cereali e leguminose per farne uno di carne bovina, e 5-7 per un chilo di carne di maiale. C'è poi la richiesta crescente di agrocarburanti, la cui produzione è sussidiata. Sul lato dell'offerta sono aumentati i costi di produzione e trasporto con il caro petrolio, e se è vero che nel 2007 i raccolti globali sono stati al livello dell'annata d'oro 2004, negli anni precedenti c'erano però state notevoli perdite per condizioni climatiche sfavorevoli da parte di Paesi grossi esportatori, cosi il recupero di quest'anno non è basato a reintegrare le scorte mondiali di cereali che erano arrivate ai livelli più bassi degli ultimi 25 anni”. Invece per Antonio Onorati, presidente di Crocevia, organizzazione che da 50 anni realizza progetti nel campo della sovranità alimentare, le speculazioni finanziarie giocano parecchio. “E' sbagliato credere che i prezzi elevati di oggi dipendano dal rapporto quantitativo fra domanda e offerta. Non c'è diminuzione delle terre coltivate, non c'è diminuzione delle rese, non c'è scarsità di produzione agricola, cresciuta parallelamente alla domanda. E' invece vero che sempre più produzioni diventano mangimi o agrocarburanti. Diciamo, allora, che le impennate negli acquisti di questo tipo vengono sopratutto dall'Europa. In ogni caso, è un fattore centrale nel fenomeno prezzi la trasformazione del cibo in merce, anzi in prodotto finanziario:con la crisi immobiliare negli Usa e la liberazione di liquidità ovuta ai prezzi elevati del petrolio, i grandi fondi investono sulle derrate alimentari e più prezzi sono volatili, più si può speculare”. Per questo c'è stato un crollo pianificato degli stock di derrate, “mentre quando si governa pubblicamente l'offerta e si mantengono le riserve, il regime dei prezzi è più stabile”. Un altro aspetto del problema alimentare per Onorati è il “mito del mercato mondiale di prodotti agricoli: non è vero che determina la disponibilità globale di cibo. Nel 2007 è stato oggetto di sambi internazionali solo l'11% del prodotto totale. Il 90% degli alimenti è coltivato localmente da piccoli produttori e per il consumo locale”. Eì vero, però, che esistono nette colpe dell'Occidente, che con le sovvenzioni alle sue dipendenti dalle importazioni ( i loro surplus agricoli erano spariti già alla fine degli anni 80), “trascurando l'agricoltura nazionale e gli agricoltori più poveri, che poi sono il 70% degli affamati” sottolinea Via Campesina (viacampesina.org).Dunque che fare, per il cibo per tutti oggi e domani, oltre ad affrontare la crisi climatica? Per Stamoulis, i governi devono continuare con le politiche avviate in questa emergenza per limitare l'impatto dei prezzi internazionali sui mercati alimentari interni: sussidi al consumo e aiuti alimentari internazionali, restrizioni alle esportazioni, controllo dei prezzi, e poi “ di fronte al previsto aumento della popolazione, concentrato nelle città del Sud del mondo, i Paesi in via di sviluppo possono produrre molto di più ma occorrono politiche internazionali e investimenti pubblici in favore dei contadini più vulnerabili, affinchè aumentino la produzione di alimenti, traendo vantaggi dai prezzi che rimarranno elevati”. In effetti, per decenni i sindacati contadini hanno chiesto prezzi agricoli al produttore più equi, cioè meno risibili.Ma affinchè la nuova situazione favorisca gli agricoltori anziché agri-business e speculatori, Via Campesina e Crocevia chiedono di riconoscere che “un'agricoltura ecologica e basata sui piccoli produttori può nutrire il mondo se si promuove la sovranità alimentare, puntando sulla produzione locale per il consumo locale e favorendo l'accesso alla terra, rifiutando la conversione ad agrocarburanti e gli organismi geneticamente modificati, controllando e le importazioni alimentari e ristabilendo le riserve nazionali per vincere la speculazione. UN'ALTRA ALIMENTAZIONE Per decenni, e fino quasi a pochi mesi fa, la tematica della competizione globale fra cibo e mangimi come importante causa di fame, malnutrizione e distribuzione di risorse naturali è stata pressochè ignorata perfino dal mondo delle organizzazioni non governative, per non dire dei governi. Quando alla Fao, forniva i dati ma non prendeva alcun provvedimento. Così, cimque anni fa la compagna internazionale Global Hunger Alliance e la compagna italiana”Contro la fame un'altra alimentazione è possibile”(www.unaltraalimentazione.org) hanno deciso di rivolgere precise richieste di azione a governi del Nord e del Sud del mondo, all'Unione europea,all'Onu e ai cittadini del Nord del mondo. Adesso l'assurdità di questo grande macello è arrivata sulle bocche di tutti, ma le azioni intraprese sono relative. La Campagna rinnoverà le proprie proposte in occasione dei prossimi vertici della Fao (a Roma dal 3 al 5 giugno 2008). La Campagna chiede “il varo di un Progetto globale” che nei paesi occidentali: ● ● ● ● ● Agisca sui consumi alimentari dei Paesi ricchi (con la promozione della diminuzione del consumo di prodotti animali) Cambi la politica agraria (disincentivando gli allevamenti intesivi e quindi le importazioni di mangime per nutrirli, riconvertendo la produzione verso proteine vegetali biologiche), e riorienti i progetti nei Paesi poveri e nei Paesi in via di sviluppo (Pvs) Riduca la superficie destinata alla produzione ed esportazione di cereali e soia per gli allevamenti Promuova progetti di coltivazioni vegetali ricche di proteine e altri nutrienti Disencentivi la delocalizzazione zootecnica inquinante verso il Sud e il trend al raddoppio del consumo di carne nei Pvs. ● Prodotto del mese Dai pistilli rossi del fiore di crocus sativus, pianta floreale delle iridiacee, si ricava lo zafferano, in arabo sahafarn, asfor, giallo. Questa preziosa spezia (sono necessari più di 150.000 fiori per 1 Kg di prodotto) proviene dalla provincia di Tarroudant, zona vocata a Sud Ovest del Marocco. In queste terre montagnose semiaride opera la cooperativa Taliouine che coinvolge 11 produttori nella raccolta totalmente manuale, nella selezione, essiccazione e confezionamento primario dello zafferano. Tra le più pregiate qualità, questo zafferano valorizza l'identità e le tradizioni dei popoli berberi di questa regione. Nella coltivazione non vengono impiegate sostanze di sintesi, solo l'acqua e la pazienza dei coltivatori e dei loro familiari, le donne sopratutto contribuiscono alla produzione. Lo zafferano di Taliouine contiene soltanto pistilli rossi, la parte più pregiata e profumata del fiore. Dalle analisi effettuate, tra l'altro, è classificato tra i migliori sul mercato, in quanto a contenuo e intensità di safranale, sostanza che gli conferisce il sapore caratteristico. Una confezione da 1 gr è sufficiente infatti a preparare 25 risotti. Sarà sufficiente immergere in acqua tiepida o in latte caldo qualche filamento prima di utilizzarlo. ● Ricetta del mese SORBETTO ALLO YOGURT E ZAFFERANO Ingredienti per 6 persone 350 g di yogurt fresco intero 150 ml di ricotta fresca dolce 2 cucchiai di mandorle sgusciate e tritate 3 cucchiai di zucchero di canna 1 cucchiaino di semi di cardamomo (da ridurre in polvere) 20-30 stimmi di zafferano 2 cucchiai di latte tiepido per guarnire una macinata di noce moscata alcuni pistacchi triturati Pestate i semi di cardomomo e lasciate in ammollo in poco latte tiepido gli stimmi di zafferano. Semplicemente mescolate e sbattete, a mano o con una frusta, tutti gli ingredienti per alcuni minuti in un recipiente, fino a ottenere una consistenza cremosa e vellutata. Sistemate la crema in coppette o bicchieri e guarnite con una macinata di noce e qualche pistacchio. Lasciate riposare in frigo per almeno mezz'ora e tiratelo fuori 5 minuti prima di servire. ● Libro del mese Ecco una nuova guida dedicata alla mobilità sostenibile. Obiettivo: spostarsi ottimizzando tempi, costi e rispetto per l'ambiente. In pratiche schede, le indicazioni utili per bambini, anziani, professionisti, studenti, disabili. Alla ricerca di nuove strade - dal car sharing alle centrali della mobilità - per viaggiare in modo più leggero. Andrea Poggio è vicedirettore generale di Legambiente. Responsabile del "Premio all'innovazione amica dell'ambiente" e della campagna "Puliamo il mondo", nel 2001 ha avviato a Milano il primo servizio di car sharing italiano. Fondatore del mensile La nuova ecologia, ha pubblicato i libri Ambientalismo (Editrice Bibliografica, 1996) e Vivi con stile (Terre di mezzo Editore, 2007). in collaborazione con Legambiente, Euro 12,00 ● Cd del mese Continuiamo a proporvi i fantastici Cd dell'etichetta Putumayo ! Nelle nostre botteghe potrete trovare un ampio assortimento di ritmi da tutto il mondo per tutti i gusti, a soli 15 euro! Alcuni titoli? Turkish groove, Acoustic Africa, Women of the world, Latin reggae, Brazilian Lounge.. Potete anche ascoltarli in anteprima al Bandera Florida ! ● Flash dalla cooperativa Vi ricordiamo i prossimi imperdibili appuntamenti!!! Lunedi 9 giugno c/o Cinema Teatro di Mirano Ore 20 : 45 Entrata libera “Moolade” un film di S. Ousmane Senegal 2004 – Premiato al Festival di Cannes 2004 Giovedi 12 giugno c/o Arena Civica di Olmo di Martellago durante la manifestazione Arenatianchetu dalle ore 21 “Massaggi, suoni e profumi dal Mondo” dimostrazioni gratuite di massaggi Shiatsu, Cranio sacrale, Reiki..una serata di puro relax in compagnia dell'Associazione PachaMama. Lunedi 16 giugno c/o Cinema Teatro di Mirano Ore 20 : 45 Entrata libera “Keita, l'eredità del griot” un film di D. Kouyaté Burkina Faso 1995 FESTA DEI POPOLI a Scorzè con Karibu Sabato 28 giugno : Cena e concerto Senegalese!! Domenica 29 giugno : Festa dei popoli