EDITORIALE Grandi frutti

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EDITORIALE Grandi frutti
EDITORIALE
Grandi frutti
di FILIPPO CASONATTO
Il 2009, anno del cinquantenario dalla morte di Padre Agostino Gemelli, è stato per i suoi Collegi doppiamente significativo. Particolarmente
sentito, di conseguenza, l’impegno nella stesura dei Quaderni del Ludovicianum da parte dei collegiali, che vedono pubblicati in questa forma
i loro primi sforzi di ricerca.
Una motivazione storica: nell’Anno Accademico appena concluso
si è celebrato il Convegno «Nel cuore della realtà. Agostino Gemelli e
il suo tempo». Inoltre hanno avuto luogo le celebrazioni per il Settantesimo anniversario dalla fondazione del Collegio Marianum, di pochi
anni più recente rispetto ad Augustinianum e Ludovicianum. Una duplice occasione che, facendo luce sulle premesse storiche, ha permesso
ai collegiali di meglio comprendere la natura dell’istituzione di cui fanno parte.
Una motivazione teologica: gli studenti hanno partecipato al Convegno Internazionale «John Henry Newman oggi: logos e dialogo». Il
Convegno si è rivelato una preziosissima opportunità per frequentare
il fi losofo inglese che «ci insegnò a pensare storicamente la teologia, e
proprio in tal modo a riconoscere la fede in tutti i suoi mutamenti»1. Il
cardinal Newman, illuminato dall’esempio dei Padri, seppe trasmettere
tutta la bellezza dell’esperienza cristiana quale vita comunitaria, sottolineando come la ricerca della verità non sia da concepire in senso meramente intellettuale bensì si tratti di questione storico-antropologica,
con al suo centro il dialogo con l’altro e con il suo personale percorso
di fede.
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Discorso di Sua Eminenza il Card. Joseph Ratzinger in occasione del centenario
della morte del Card. John Henry Newman, Roma, 28 aprile 1990.
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Proprio l’incontro è il senso del Collegio: esso è condivisione, nello
studio come nello vita quotidiana. Il contesto è appropriato per ricordare,
in tutta la loro attualità, le parole che Agostino Gemelli ha pronunciate a
proposito della fondazione del Marianum:
Il Marianum è un nuovo Collegio Universitario […] e si aggiunge al
Ludovicianum e all’Augustinianum, primi di una serie che deve accrescersi. Anche questo edifici sono un dono dei cattolici italiani al loro
Ateneo. Essi sono nuova dimostrazione, attraverso i sacrifici di coloro
che generosamente hanno donato, che i cattolici italiani hanno ben
compreso che uno dei modi più efficaci per cooperare allo sviluppo
della vita nazionale è proprio questo dell’educazione dei giovani. I cattolici italiani, con questa loro generosità, hanno seguita una mirabile e
costante tradizione della Chiesa cattolica.2
Ancora, sul tema caro dei Collegi :
I Collegi universitari possono dare grandi frutti, a condizione che siano retti da una disciplina universitaria che, mentre lascia al giovane
una grande libertà, in guisa ad abituarlo a farne un uso onorevole, per
altro sia inflessibile nell’esigere l’osservanza di alcuni pochi e sostanziali punti. […] Chi ricorda il grande valore di una amicizia formatasi
negli anni universitari e il beneficio avuto da un compagno migliore,
deve augurarsi che i Collegi universitari si moltiplichino perché la convivenza giova ai giovani sani, sinceri, laboriosi, sereni.3
A distanza di anni, possiamo dire che le nostre strutture si
sono mantenute, nello spirito, fedeli al mandato. Il sistema dei Collegi
dell’Università Cattolica ha contribuito sommamente alla formazione
della classe dirigente del nostro paese e non intende venir meno a tale
impegno in futuro. Essi sono espressione dello spirito di servizio: per
loro mezzo si concretizza la restituzione al territorio delle risorse pro2
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«Annuario dell’UCSC», a.a. 1938-1939, Discorso letto dal Magnifico Rettore Fr. Agostino
Gemelli O.F.M. per la festa annuale dell’Università Cattolica, il giorno 8 dicembre 1938-XVII,
Festa della Immacolata Concezione di Maria SS.
A. GEMELLI, Discorso del Magnifico Rettore, in L’Università Cattolica del Sacro Cuore nel
terzo anno di guerra. Inaugurazione del XXII anno accademico - 5 novembre 1942-XXI, Vita
e Pensiero, Milano 1942, pp. 22 sgg.
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venienti dal territorio. Questo debito, contratto negli anni ’30 in occasione del reperimento delle risorse umane ed economiche necessarie alla
realizzazione di un progetto tanto ambizioso, ha conferito vocazione
nazionale ai Collegi, in modo speculare a quanto avvenuto per l’Ateneo
dei cattolici italiani.
Non si può negare che un passato così significativo lasci una pesante eredità. Le sfide che i Collegi hanno dinnanzi sono molte, una su
tutte la maturazione da parte degli studenti di quello spirito critico tanto
più necessario in una società dell’apparire: è in tal senso che si declina
nei giorni nostri l’originaria vocazione del sistema dei Collegi, ed è in
tale direzione che si spendono gli sforzi di tutte le persone coinvolte nel
suo funzionamento.
Oltre alla consueta attenzione del Rettore Magnifico in collaborazione con la Direzione di sede, con gli Assistenti ecclesiastici e con la
Fondazione Educatt, un’importante novità è il sempre più significativo
impegno dell’Istituto Giuseppe Toniolo di studi superiori, che ha bandito quest’anno 65 borse di studio destinate a studenti meritevoli, a copertura completa delle spese di vitto e alloggio nei Collegi. Formula già
nota, come testimoniano le parole di Padre Gemelli, ma particolarmente
efficace nell’ottica della formazione integrale della persona:
Ammaestrato dall’esperienza, l’Ente fondatore e finanziatore dell’Università, l’Istituto Giuseppe Toniolo di studi superiori, ha iniziato
quest’anno un metodo nuovo: viene messo a concorso un determinato
numero di posti totalmente, dico totalmente, gratuiti. Lo studente è
ammesso mediante un concorso nazionale per titoli e per esami; può
restare nel Collegio sino al compimento degli studi alla condizione di
riportare 27/30 nella media delle prove di esami. Lo studente riceve
dai professori e dagli assistenti speciali cure anche per i propri studi;
dal Collegio riceve speciali cure per la sua formazione religiosa, morale, civile.4
«Speciali cure» che si concretizzano nel Progetto Formativo, integrato negli ultimi anni dalla sempre più fruttuosa collaborazione con le
Alte Scuole, strutture di eccellenza nella ricerca e nella didattica le quali, permettendo ai collegiali di frequentare i propri corsi, aprono in que4
Ibi, p. 23.
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sto modo la loro formazione a un confronto con la comunità scientifica
internazionale.
Va ravvisato, quindi, in filigrana agli articoli qui proposti su tematiche molto distanti, il filo rosso di una esperienza di vita comune, immutata nel nucleo centrale rispetto alle intenzioni dei fondatori. Tale esperienza
accompagnerà per la vita professionisti e studiosi formatisi nei Collegi che
Padre Gemelli ha così fortemente voluto e verso cui l’Università Cattolica
ha da sempre una attenzione particolare. Ed è proprio da questa volontà
così forte e decisa che ci sentiamo spronati nella quotidianità, per il bene
della società e della Chiesa.
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