FAQs Apparecchi a Pressione

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FAQs Apparecchi a Pressione
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AGENZIA REGIONALE PER LA PROTEZIONE AMBIENTALE
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FAQ
Le domande più frequenti
… sugli apparecchi a pressione
PED
1. Che cos’è la PED?
Si applica alla progettazione, alla fabbricazione e alla valutazione di conformità
delle apparecchiature a pressione sottoposte ad una pressione massima ammissibile
superiore a 0.5 bar (apparecchiature, tubazioni, accessori di sicurezza, accessori a
pressione ivi compresi gli elementi annessi a parti pressurizzate quali flange,
raccordi, manicotti, ecc). Gli apparecchi sono classificati in diverse categorie
(categoria I, II, III e IV) a seconda della relativa pressione massima ammessa, del
loro volume e del fluido per il quale sono stati designati.
Non si applica a condotte (nemmeno a condotte per petrolio e gas al di fuori delle
aree industriali), reti idriche, apparecchiature per veicoli, articoli ad uso nucleare,
motori, attrezzature usate nellʹesplorazione ed estrazione di petrolio, gas o
geotermica,...
È la Direttiva europea entrata in vigore il 29 maggio 2002 che armonizza le
legislazioni del settore e sostituisce tutti i Regolamenti Nazionali pre-esistenti. A
partire da questa data possono essere immesse sul mercato solamente le
apparecchiature che soddisfano i requisiti PED e che sono contrassegnate dal
marchio ʺCEʺ.
2. Cosa viene richiesto per i tubi senza saldatura?
I tubi senza saldatura vengono definiti dalla PED come ʺmaterialiʺ. Il marchio ʺCEʺ
non è applicabile in quanto viene richiesto solo per le apparecchiature a pressione.
I tubi devono essere adatti per tali applicazioni. Per questo motivo il produttore di
apparecchiature a pressione deve definire i criteri di certificazione e le
caratteristiche necessarie a soddisfare i requisiti essenziali della PED, che in ogni
caso comprendono la tenacità e l’allungamento. ʺQualora non siano richiesti altri
valori…un allungamento dopo la rottura pari almeno al 14% e …una resilienza
ISOV di almeno 27J, ad una temperatura al massimo pari a 20°C, ma non superiore
alla temperatura minima di esercizio previsto.ʺ
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3. Quali standard possono essere utilizzati per la PED?
La serie delle norme EN10216 pubblicate dal CEN (Comitato Europeo per la
Standardizzazione) nel giugno 2002. Esse sono allineate alla PED, specificano i
criteri di prova, le caratteristiche per la resilienza e contengono i requisiti per le
necessarie verifiche e certificazioni. Sono in fase di pubblicazione in ogni Paese
europeo e sostituiscono tutti i corrispondenti standard nazionali pre-esistenti (UNI,
DIN, NF, …).
La Commissione sta attualmente valutando la loro pubblicazione sulla Gazzetta
Ufficiale Europea come Standard Armonizzati. Sono il sistema più semplice per
conformarsi alla PED.
Le specifiche tecniche ASTM ed altri standard per ʺil settore delle apparecchiature a
pressioneʺ non sono direttamente utilizzabili. Devono essere specificati i requisiti
supplementari per permettere la conformità con i requisiti essenziali (es. tenacità,
controlli e certificazioni) con un conseguente aumento dei costi.
Un ʺPassato d’Uso Sicuroʺ non può di per sé sostituire la necessità di tali requisiti
supplementari.
Non vengono presi in considerazione i tubi prodotti secondo gli standard con
campi di applicazione diversi da quello per ʺimpieghi a pressioneʺ (es. API).
Tenaris può fornire materiali ordinati ʺsecondo le norme EN10216ʺ oppure
ʺsecondo altri standard con l’aggiunta di requisiti supplementari obbligatori per la
PEDʺ; ciononostante il riferimento alla EN10216 riduce al minimo ogni possibile
inconveniente per i distributori e gli utilizzatori finali.
4. Chi è il produttore delle apparecchiature?
È la ʺfiguraʺ (produttore di apparecchiature a pressione o il suo rappresentante
legale nominato all’interno della Comunità) che è responsabile in toto
dell’apparecchiatura e della sua piena conformità ai requisiti della PED.
È responsabile del progetto, della scelta dei materiali adatti, della fabbricazione,
della valutazione e della dichiarazione di conformità e dell’applicazione del
marchio ʺCEʺ.
A seconda della categoria dell’apparecchiatura, il responsabile deve nominare un
ʺEnte Notificatoʺ per eseguire le procedure che si riferiscono alle valutazioni di
conformità.
5. Quali sono i criteri per la scelta dei materiali?
Il produttore delle apparecchiature deve scegliere dei materiali che soddisfino uno
dei seguenti requisiti:
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• conformità con una norma armonizzata – serie EN10216 quando pubblicate sulla
Gazzetta Ufficiale come standard armonizzati;
• essere coperti da un’Approvazione Europea dei Materiali (EAM) – ad oggi nessun
tubo d’acciaio è coperto da un EAM. La stessa situazione è prevista anche per il
futuro;
• una Valutazione Particolare dei Materiali (PMA) – può essere effettuata dallo
stesso produttore
dell’apparecchiatura per le categorie I e II. Deve essere effettuata da un ʺEnte
Notificatoʺ per le categorie III e IV. I materiali conformi agli standard nazionali
(UNI. DIN, NF…ASTM) devono essere preventivamente integrati con le necessarie
caratteristiche in modo da soddisfare i requisiti essenziali (es. duttilità) per poi
essere sottoposti a questa Valutazione.
6. Quali sono i certificati corretti?
ʺIl produttore delle apparecchiature deve adottare delle appropriate misure per
assicurare che il materiale utilizzato sia conforme alla specifica richiestaʺ.
Al fine di soddisfare questo requisito, la PED – Annesso 1, 4.3 – considera il caso di
un ʺfabbricante di materiali che ha un sistema di garanzia qualità appropriato
certificato da un organismo competente stabilito nella Comunità e che è stato
oggetto di una valutazione specifica per i materialiʺ.
Tenaris opera in accordo con un Sistema di Gestione della Qualità ISO 9001
certificato dalla LRQA conformemente a tali requisiti.
Un certificato di ispezione tipo 3.1.B, che dichiara anche la conformità dei materiali
con i requisiti dell’ordine, è considerato adeguato quando i materiali sono acquistati
da un produttore così certificato.
Il certificato del Sistema di Gestione della Qualità ISO 9001 non è di per sé
sufficiente a garantire la conformità dei materiali.
Non è permesso che tubi forniti con un rapporto di conformità del tipo 2.2 siano
utilizzati in accordo alla PED per le categorie II, III, IV.
7. Chi è il produttore del materiale?
Il produttore del materiale ha la responsabilità di produrre e fornire i materiali
conformemente allʹordine del cliente ed alla certificazione richiesta.
Il produttore del materiale non ha alcun controllo sulla progettazione e
sull’adeguatezza dei materiali forniti rispetto al loro effettivo uso e alle loro
condizioni di applicazione.
Non gli può essere richiesto di attestare direttamente la conformità dei suoi prodotti
alla PED.
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Tenaris è un produttore di materiali.
8. Qual è il modo corretto per formalizzare un ordine d’acquisto?
Ordini richiedenti ʺmateriali conformi a qualsiasi specifica più PEDʺ sono
incompatibili con la Direttiva, ed in quanto tali devono essere notificati al cliente.
Formulazione corretta:
• materiali ordinati secondo le norme EN10216
La serie EN10216 già contiene tutti i requisiti necessari (es. tenacità ed
allungamento) previsti dalla PED;
• materiali ordinati secondo altre specifiche (es. UNI, DIN, NF...ASTM)
Tali materiali non possono essere sempre utilizzati in accordo alla PED e dei
requisiti supplementari (con relativi costi) sono di solito necessari. I materiali di
Tenaris sono forniti con un certificato di controllo specifico tipo 3.1.B, che include la
dichiarazione di conformità ai requisiti dell’ordine e che dichiara come ʺlo
stabilimento operi in accordo ad un Sistema di Gestione della Qualità certificato
come da Annesso 1, Sezione 4.3 della PEDʺ.
9. Quali sono i requisiti per i Distributori?
Materiali provenienti da stockisti devono essere accompagnati da documenti
d’ispezione (certificati) emessi dal produttore dei materiali. I certificati emessi dal
produttore non possono essere modificati.
Ai distributori è solo permesso attestare la conformità dei materiali venduti
mediante il documento d’ispezione emesso dal produttore dei materiali stessi. Non
è permessa la riqualificazione dei materiali.
10. E riguardo ai tubi saldati?
I tubi saldati non sono considerati ʺmaterialiʺ ma ʺcomponentiʺ in quanto
contengono zone saldate.
Per le categorie III e IV, le saldature ed i corrispondenti controlli non distruttivi
devono essere condotti in accordo a procedure stabilite ed effettuati da personale
qualificato approvato da un organismo competente riconosciuto.
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MODIFICHE IMPIANTO
11. La sostituzione di una attrezzatura con una nuova, marcata CE ai sensi della PED,
quali attività comporta su di un impianto vecchio (pre-PED) e su di un impianto
nuovo (Direttiva PED)?
La sostituzione di un’attrezzatura con una nuova marcata CE, in un impianto predirettiva PED, non comporta nessuna attività di marcatura CE sull’impianto.
La sostituzione di una attrezzatura con una nuova marcata CE, in un impianto postdirettiva PED (cioè già marcato CE), non comporta nessuna attività di ri-marcatura
dell’impianto se non è stata variata la Categoria.
Secondo l’Articolo 19, del Decreto legislativo n° 93/2000, entro un anno dall’entrata
in vigore del presente Decreto, dovranno essere adottate prescrizioni volte ad
assicurare la permanenza dei requisiti di sicurezza, in occasione dell’utilizzazione
delle attrezzature a pressione e degli insiemi, compresi quelli in servizio alla data
del 29-05-02. La Bozza di Decreto è allo studio del Ministero delle Attività
produttive.
12. Se la modifica è volta all’aumento della sicurezza, come ci si deve comportare?
Non esiste una risposta ufficiale; si possono fare delle analogie con quanto si fa nel
campo della Direttiva Macchine e cioè non è necessaria una nuova marcatura solo
se si aumenta il livello di sicurezza dell’attrezzatura/insieme.
13. Se un Utente, per il suo impianto già in esercizio alla data del 29 maggio 2002
(data di entrata in vigore obbligatoria della Direttiva PED per la sola costruzione
e prima messa in servizio di attrezzature a pressione), ha necessità di sostituire
una tubazione collegante due recipienti in esercizio, come deve comportarsi?
L’Utente, nel sostituire una tubazione collegante due recipienti già in esercizio alla
data del 29 maggio 2002 (perciò non marcati CE ma soggetti ancora alla normativa
nazionale di costruzione e di esercizio), non va a costituire un insieme secondo la
Direttiva PED, per cui i due recipienti possono continuare ad essere utilizzati
normalmente; però la tubazione nuova da installare è una “attrezzatura a
pressione” e deve essere costruita e valutata secondo la Direttiva PED, (anche se è
l’Utente che la costruisce, il quale, in tal caso, deve assumere la figura del
fabbricante).
E’ da tenere presente che, se in una tubazione già esistente e collegante due
recipienti vengono riparati alcuni tratti o vengono sostituite alcune membrature
(spessori di tubi corrosi, flange, accessori a pressione, ecc..) senza modificare il
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progetto originario, tali operazioni si configurano come “riparazioni di attrezzature
a pressione preesistenti alla data del 29 maggio 2002” e pertanto seguono la
normativa nazionale previgente di costruzione, riparazione e modifica di
apparecchi a pressione.
riparati alcuni tratti o vengono sostituite alcune membrature (spessori di tubi
corrosi, flange, accessori a pressione, ecc..) senza modificare il progetto originario,
tali operazioni si configurano come “riparazioni di attrezzature a pressione
preesistenti alla data del 29 maggio 2002” e pertanto seguono la normativa
nazionale previgente di costruzione, riparazione e modifica di apparecchi a
pressione.
14. Sostituzioni, riparazioni o modifiche di un’attrezzatura a pressione in esercizio,
sono oggetto della PED?
1. La completa sostituzione di una parte dell’attrezzatura a pressione con una
nuova è oggetto della PED
2. Le riparazioni non sono oggetto della PED ma di legislazioni nazionali (ove
esistano) 3. Un’Attrezzatura a pressione che ha subito importanti modifiche tali da
cambiare le caratteristiche originali, lo scopo e/o il tipo dopo essere stata posta in
servizio, deve essere considerata come un nuovo prodotto oggetto della Direttiva
La Direttiva si applica solo in fase di prima immissione sul mercato e messa in
esercizio. (Linea Guida Nuovo Approccio).
NOTA:
Secondo la Lettera Circolare del 17 Luglio 2002 dell’ISPESL, Dipartimento Omologazione e
Certificazione, con Oggetto: “Riparazioni e modifiche di apparecchi a pressione costruiti secondo la
normativa nazionale”:
<omissis> le riparazioni e/o modifiche di apparecchi a pressione costruiti secondo la normativa
nazionale previgente all’entrata in vigore della Direttiva 97/23/CE, possono essere eseguite in
accordo alla normativa secondo la quale gli apparecchi stessi sono stati costruiti.
E’ da ricordare che il suddetto documento è una circolare, quindi soggetta ad interpretazione.
15. Quando una modifica di un sistema di tubazioni, non è oggetto della PED?
Quando il contenuto, lo scopo principale e il sistema di sicurezza rimangono
essenzialmente gli stessi, la modifica del sistema di tubazione esistente si può
considerare non importante e quindi non è coperta dalla PED.
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APPARECCHI ALIMENTATI A GAS
16. In cosa consiste la marcatura CE di conformità?
La marcatura CE di conformità consiste nelle lettere CE aventi dimensione minima
mm
5.
Marcature specifiche aggiuntive riguardano lʹanno in cui è stata apposta la
marcatura CE, anno di cui si riportano le ultime 2 cifre, ed il rendimento energetico
della caldaia per il quale si contrassegnano lʹapparecchio con un simbolo costituito
da una o più stelle a 5 punte (1 stella, per un rendimento di almeno lʹ84%, 4 stelle
per un rendimento non inferiore al 93%).
17. Una caldaia alimentata a gas rientra nella direttiva 92/42/CEE ʺrequisiti di
rendimentoʺ o nella direttiva 90/336/CEE ʺapparecchi a GASʺ?
Evidentemente la caldaia indicata rientra nellʹambito di applicazione di entrambe le
direttive e quindi deve rispettare i requisiti essenziali di tutte e due. Inoltre per
quanto riguarda lʹimpianto elettrico devono essere rispettati i requisiti delle
direttive 73/23/CEE ʺbassa tensioneʺ e 89/336/CEE ʺcompatibilità elettromagneticaʺ
18. LʹArt. 1 della Direttiva prevede lʹesclusione dallʹambito di applicazione della
Direttiva stessa degli ʺapparecchi destinati specificamente ad essere utilizzati in
processi industriali in stabilimenti industrialiʺ. Che significa? Un forno
alimentato a GAS impiegato in una pasticceria per produrre biscotti da vendere
al pubblico è escluso o no?
Lʹesclusione, così come indicato dallʹArt. 1, punto 2, può indurre in qualche
equivoco. Un forno per trattamenti termici di giunti saldati certamente non è
incluso nellʹambito di applicazione della direttiva 90/336/CEE, una caldaina murale
per produzione di acqua calda per uso domestico, certamente lo è.
Il forno per biscotti, se non inserito in un ciclo di produzione industriale ma
utilizzato a livello artigianale, può essere ricompreso tra gli apparecchi a gas tenuti
a rispettare i requisiti essenziali della direttiva.
19. La ʺDirettiva GASʺ prevede (Art. 10) lʹeffettuazione di verifiche di vigilanza
miranti a verificare la conformità degli apparechhi e dei dispositivi alle
prescrizioni della direttiva stessa. Cʹè una qualche differenza con le verifiche
periodiche effettuate sul Sistema Qualità di cui eventualmente lʹazienda fosse
dotata?
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Le due cose anche se attengono ad ambiti diversi sostanzialmente possono
integrarsi.
La vigilanza (cogente) prevista dalla direttiva mira a garantire che il prodotto sia
conforme ai dettati della direttiva stessa; la sorveglianza periodica per un eventuale
Sistema Qualità serve a controllare la conformità del sistema aziendale ad una
normativa
(ISO
9000)
viceversa
del
tutto
volontaria.
In realtà unʹazienda con un buon S.Q. è chiaramente predisposta a superare con
esito favorevole lʹesame per la vigilanza sul prodotto secondo direttiva; è del tutto
evidente per altro che lʹesame del prodotto deve assicurare la conformità dello
stesso ai requisiti essenziali di sicurezza di cui allʹAll. 1.
20. Che cosa si intende per requisiti essenziali?
Nella PED non figurano specifiche prescrizioni tecniche, ma solo regole di carattere
generale, indispensabili per il raggiungimento della sicurezza, tramite il controllo
della costruzione e la valutazione della analisi dei rischi, effettuata dal Fabbricante,
connessi allʹ uso, alla manutenzione e alla installazione della attrezzatura (Allegato I
della PED)
21. Come si valuta il rischio per le attrezzature?
La PED, in funzione delle caratteristiche progettuali di ciascuna attrezzatura
(pressione, volume/DN, temperatura e natura del fluido) le suddivide in 9 tabelle di
valutazione e, complessivamente, in 4 categorie di rischio crescente.
Per ciascuna categoria è prevista la applicazione di un modulo (o insieme di
moduli) che consentono di valutare la conformità alle norme dellʹ attrezzatura.
22. Che cosa si intende per valutazione della conformità?
Prima dellʹimmissione sul mercato, lʹattrezzatura è sottoposta ad una valutazione
della conformità, intesa a verificare che, sia la fase della progettazione che quella
della costruzione, rispondano alle procedure previste per i moduli prescelti dal
Fabbricante.
23. Che cosa si intende per insieme di attrezzature?
Per insieme si intende un gruppo di più componenti assemblati, dal fabbricante o
da una società incaricata che si assume la responsabilità della conformità alla
Direttiva, in modo da costituire un ʺunicumʺ integrato e funzionale.
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Compito dell’ON è:
- certificare ciascun componente e/o insieme
- valutare la congruità della costituzione del gruppo
24. Che cosa si intende per ʺaccessorio di sicurezzaʺ?
Per accessorio di sicurezza si intende il dispositivo destinato alla protezione delle
attrezzature a pressione contro il superamento dei limiti ammissibili quali: valvole
di sicurezza, dischi di rottura, ecc.
25. Cosa sʹintende per insieme ʺcaldaiaʺ
Per insieme ʺcaldaiaʺ si intendono tutte le parti in pressione a partire dallʹentrata
dellʹacqua di alimentazione fino allʹuscita del vapore o dellʹacqua calda, valvole
comprese. In mancanza di valvola di uscita si prende in considerazione la prima
connessione (saldatura circonferenziale sulla tubazione o flangia) a valle del
collettore. In aggiunta occorre includere gli accessori di sicurezza e le tubazioni che
riguardano i servizi della caldaia (drenaggio, spillatura, ecc.)
RECIPIENTI A PRESSIONE SEMPLICI
26. Quale normativa europea regolamenta i recipienti a pressione semplice ?
I recipienti a pressione semplice sono quegli apparecchi a pressione la cui prima
regolamentazione è stata varata con la Direttiva 87/404/CEE, recepita in Italia con il
D.Lgs 311/91
27. Cosa sʹintende per recipienti a pressione semplice?
Sono quei recipienti in pressione, fabbricati in serie, soggetti ad una pressione
interna relativa superiore a 0,5 bar con un massimo di 30 bar, destinati a contenere
aria o azoto, non destinati ad essere esposti alla fiamma ed aventi le caratteristiche
di cui allʹart.1 commi a/b/c/d della Dir. 87/404/CEE e del D.Lgs 311/91.
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28. Quali sono gli obblighi del costruttore in fase di fabbricazione?
Il Fornitore deve predisporre, prima della marcatura CE, la documentazione tecnica
relativa alla fabbricazione raccolta in un dossier denominato ʺDossier di
documentazione finaleʺ comprendente:
a) Informazioni generali
•
•
•
•
nome e marchio di fabbrica del costruttore
luogo dove avviene la costruzione
certificati di qualità dei procedimenti di saldature e dei saldatori o operatori
addetti alla saldatura
resoconto dei controlli e delle prove effettuati
b) Informazioni specifiche, tra cui:
•
•
•
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•
•
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•
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•
•
•
•
numero di fabbrica dei recipienti
numero dellʹattestato dellʹesame di tipo e/o dellʹattestato di idoneità rilasciato
dallʹOrganismo
diametro dei recipienti in mm
capacità dei recipienti in litri
pressione max di esercizio in bar
temperatura max di esercizio in °C
temperatura min. di esercizio in °C
pressione di prova idraulica (o pneumatica) in bar
elenco dei disegni costruttivi
anno di fabbricazione
dimensioni del lotto
documenti di controllo dei materiali utilizzati nella fabbricazione delle parti
sottoposte a pressione
data della prova idraulica con la firma dellʹispettore dellʹOrganismo di
Certificazione
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