Giunsero a Cafarnao e subito Gesù, entrato nella sinagoga

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Giunsero a Cafarnao e subito Gesù, entrato nella sinagoga
Relazione INCONTRO CASA DI CURA TONIOLO
14 DICEMBRE 2011
IN ASCOLTO DEL VANGELO SECONDO MARCO
DON STEFANO MARIA SAVOIA
MARCO 1, 21-28
Giunsero a Cafarnao e subito Gesù, entrato nella sinagoga, insegnava. Ed
erano stupiti del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che
ha autorità, e non come gli scribi. Ed ecco, nella loro sinagoga vi era un
uomo posseduto da uno spirito impuro e cominciò a gridare, dicendo: <<Che
vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo
di Dio! >>. E Gesù gli ordinò severamente: << Taci! Esci da lui! >>.
E lo spirito impuro, straziandolo e gridando forte, uscì da lui. Tutti furono
presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: << Che mai è questo? Un
insegnamento nuovo, dato con autorità. Comanda persino agli spiriti impuri e
gli obbediscono! >>. La sua fama si diffuse subito dovunque, in tutta la
regione della Galilea.
Con questo racconto, solitamente definito come la giornata di Cafarnao, Marco
inizia la narrazione del ministero pubblico di Gesù che è caratterizzato, sin
dall'inizio, dall'urgenza di Gesù di annunciare la Parola di Dio.
“Giunsero a Cafarnao e subito Gesù, entrato nella sinagoga, insegnava”
In effetti l'avverbio subito percorre il testo di Marco per ben 7 volte! E'
interessante notare che la parola subito viene dal greco euthys che significa
“immediatamente”. Quindi Gesù viene verso la gente “subito” con slancio
amoroso come colui che folgorato da un compito non si perde in ciance o a destra
o a manca. L'annuncio della Parola di Dio è urgente, non può aspettare! E'
l'urgenza di annunciare una occasione bella da non perdere e da vivere in
pienezza! E' una parola che rende sperimentabile il Padre!
E' sabato e Gesù, prendendo parte all'incontro festivo della sinagoga, coglie subito
l'opportunità di insegnare. Gesù quindi insegnava, era un maestro. E' un maestro
che si erge non col potere dell'autorità, ma con l'autorità dell'autorevolezza che
non gli viene dalla Legge, dalla conoscenza dei testi o dalla tradizione ma insegna
perchè Lui compie la Legge! Lui trova riposo in ciò che insegna:
“Mio cibo è fare la volontà del Padre mio e compiere la sua opera” (Gv 4,
34)
Mentre gli scribi insegnano citando i dottori, Gesù parla a partire dalla sua
esperienza di Dio. L'autorità di Gesù non consiste in una capacità minuziosa di
spiegazione. Si tratta piuttosto dell'autorevolezza di Colui che è venuto, mandato
da Dio, a portare un insegnamento nuovo cioè definitivo-eterno. Cristo rende
presente Dio, questa è la novità! E questa presenza/potenza è ora definitiva e
sempre accessibile soprattutto per coloro che vogliono diventare nuove creature.
La parola di Gesù è una parola efficace, che opera la liberazione dell'uomo. Tant'è
vero che lo spirito impuro, presente nell'uomo che ascolta Gesù, è costretto a
manifestarsi. Non può più nascondersi o camuffarsi. Quando Gesù parla con
autorità e l'uomo ascolta, sorge nella coscienza dell'uomo una grande luce ma
istantaneamente un grande tormento perchè lo spirito impuro nascosto dentro di
lui sa molto bene cosa inaugura la venuta del regno di Dio: la pace che debella il
male! Ecco allora che sbrocca:
<< Cosa vuoi da noi, Gesù di Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu
sei:
il santo di Dio! >>
Che bella professione di fede: “ TU SEI IL SANTO DI DIO! ”. E' solo una fede di
sole parole però! Da un lato lo spirito impuro dice di credere, confessa una grande
verità che Cristo è il figlio di Dio, ma dall'altro lo rifiuta. Si tratta, in verità, di
un'aperta contraddizione che vive anche dentro di noi quando percepiamo Dio
come un rivale della nostra felicità e un predatore della libertà. Quando crederemo
che ciò che Cristo è venuto a scombinare è solo la convivenza con la nostra
mediocrità? Quando crederemo che Cristo è l'unico che ha il potere di fare un vero
discernimento tanto da comandare no all'uomo ma al solo spirito impuro di
andarsene?
“ E Gesù gli ordinò severamente: << Taci! Esci da lui! >>
Mettendo a tacere la sua falsa professione di fede, Gesù non discute, ordina; non
entra in dialogo con lo spirito ma comanda con autorità! Perchè la “parola” di Dio
“ ...è viva ed efficace e più tagliente di ogni spada a doppio taglio
essa penetra fino all'intimo dell'anima e dello spirito, delle giunture e delle midolla e discerne i sentimenti e i pensieri del cuore ”
(Eb 4, 12 )
La Parola distingue ciò che viene dallo spirito e ciò che viene dalla carne. E in
questo caso viene espulso ciò che viene dalla carne provocando grandissima
sofferenza nell'uomo; sofferenza che ha il suo simbolo nel grido con il quale lo
spirito impuro lascia, dopo averlo sconquassato, l'uomo oramai libero! Talvolta
anche noi dovremmo espellere ciò che ci paralizza, ovvero le nostre presunzioni. E
più delle nostre debolezze! Perchè mentre le debolezze le riconosciamo tanto da
vergognarcene le presunzioni sono talmente cristallizzate e solidificate che
cercano di “tutelarsi” per non essere smascherate. Ecco allora che il nostro spirito
impuro va portato da Gesù;
“ …..portatelo da me! …. Tutto è possibile a chi crede! >>. Subito il padre del
ragazzo
ad alta voce disse:<< Io credo, ma tu aiuta la mia incredulità >> ”
( Mc 9, 19)
“ Tutto posso in Colui che può tutto ”
( Fil 4, 13 )
Solo così ricominceremo a respirare finalmente liberati e restituiti a noi stessi!!
Carmela Morrone