seconda - Istituto Comprensivo Valle dei Laghi

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seconda - Istituto Comprensivo Valle dei Laghi
Mamma, tu e papà come siete
riusciti a farmi nascere?
Le domande dei bambini, le risposte degli adulti
Conversazioni attorno all’affettività e alla sessualità raccontate
ai bambini
Educhiamoci ad educare 2013/2014
dott.ssa Serena Olivieri
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20/11/2013
Accogliere la domanda
Ascoltare, ascoltarsi e provare a metterci nei
panni dei bambini, per sentire la loro voce e
orientare in base ad essa tutte le riflessioni che
ne deriveranno
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Area della normalità
conversazioni sui genitali o sulla riproduzione
con i propri compagni o amici di età simile alla propria;
giochi esplorativi tra pari (“mostrami il tuo che io ti mostro il
mio”);
gioco del dottore;
masturbazione occasionale senza alcuna simulazione di
penetrazione;
comportamenti seduttivi di natura imitativa (baciarsi, flirtare);
parole 'sporche' o scherzi che infrangono le regole o norme
condivise dal gruppo di riferimento, che più bambini compiono
insieme per sperimentare la trasgressione della regola
all’interno del sistema di protezione offerto dall’appartenenza
al gruppo.
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Domande, tipologia
Domande che richiedono informazioni o che sono
associate ad una generica curiosità del bambino
scaturita dalla sua quotidianità. Solitamente si tratta di
domande molto dirette, basate sulla naturale curiosità
dei bambini. Possono essere di carattere specifico o
riguardare temi più ampi.
Mamma, anche tu hai il pisellino?
Perché Jacopo fa la pipì in piedi?
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Domande basate sulla paura che al
bambino o a qualche persona molto vicina a
lui possa succedere qualcosa di brutto o di
pericoloso per la sua salute
Esempi:
Ma se un bambino ha il cordone ombelicale intorno al
collo come fanno i dottori a liberarlo?
I pedofili è più facili trovarli in città o in un paese?
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Domande in cui i bambini provano a proporre loro
soluzioni originali a problemi di cui hanno sentito
parlare o che hanno sperimentato in prima persona
nell’area della sessualità
Perché quando tocchi tanto il pene si allunga e se
quando non lo tocchi per due minuti riviene come
prima?
Ma allora le prostitute sarebbero incinte ogni mese?
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per sondare le reazioni degli adulti
Si tratta di domande solitamente basate sulla sensibilità del bambino e vengono
spesso effettuate non tanto per conoscere la risposta quanto per sondare la
reazione che l’adulto presenta al bambino, nel momento in cui lo stesso gli fa una
domanda di questa natura. Spesso sono di natura provocatoria, imbarazzante e
richiedono una risposta calma, realistica ed onesta da parte dell’adulto
Esempi:
Cosa sono le seghe e i pompini?
Perché certe cose non sapete spiegarcele?
Ma non avete vergogna di parlare del pene e della vagina?
Perché i nostri genitori non ci parlano delle parti basse?
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06/11/2013
Come rispondere alle domande
Cerca di comprendere cosa realmente il bambino ti sta
chiedendo e l’eventuale significato nascosto del suo
interrogativo. Una prima mossa utile di fronte a interrogativi
molto espliciti e che magari ci appaiono lontano dagli
interessi reali del bambini è chiedergli: «Dove hai sentito
parlare di questa cosa?». Si riescono così a cogliere
importanti indizi per capire se dietro alla domanda c’è un
interesse reale oppure il bambino sta solo riportando
qualcosa che ha sentito dire da altri e che non sa collocare
nel suo bagaglio di conoscenze. La risposta dev’essere
proporzionale all’interesse reale di chi ci sta ponendo
l’interrogativo.
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È meglio rispondere ora e non rimandare a più tardi o ad un’altra
persona il compito della risposta
Chiedilo poi a papà stasera quando torna.
Di queste cose devi parlare con la mamma.
Adesso devo andare avanti a spiegare, non posso parlare d’altro.
Sono frasi con cui a volte gli adulti sono tentati di sottrarsi a
conversazioni che non hanno voglia di affrontare oppure da
situazioni che vivono come troppo critiche o minacciose.
Capita infatti che le domande arrivano all’improvviso, quando non
siamo pronti o magari pensiamo che altri meglio di noi potrebbero
dare risposte «più a misura».
Assecondare questo principio però significa svalutare agli occhi dei
bambini il nostro ruolo di adulti capaci di dialogo su qualsiasi
argomento. La conseguenza è quella di essere pensati come grandi
a cui certe domande non possono essere fatte.
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Rispondi in modo calmo e preciso a ciò che il bambino
ti ha appena chiesto. Non è importante dare subito la
miglior risposta, ciò che conta è mostrare il desiderio di
restare nel dialogo, di scambiarsi idee, pensieri ed
emozioni.
La grammatica della sessualità si impara parlando
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Prendere tempo e rispettarlo
Se non conosci la risposta, ammettilo sinceramente e conferma
che ti documenterai per poter dare la migliore risposta di cui sei
in grado.
Questo approccio, se accompagnato da una solerte ripresa
dell’argomento, è molto apprezzato dai bambini perché
testimonia loro la serietà con cui gli adulti si fanno carico delle
loro domande
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Calma e giuste dosi
Rispondi con una modalità appropriata all’età e alla capacità di comprensione
del bambino. Non serve dire tutto o allargare costantemente i confini della
domanda.
È utile che sia il bambino a modulare il ritmo della conversazione
L’adulto aggiunge qualche elemento, e poi attende la reazione del bambino. In
questo ambito informazioni ed emozioni vanno di pari passo. Non bisogna
eccedere con entrambe ma offrire la giusta dose di cose da sapere,
contestualizzandole sempre al significato che esse hanno nelle relazioni
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I tempi dei bambini non sono i nostri
Rispondi alle domande in modo onesto e conciso. È sempre meglio dosare le
informazioni e le parole sulla base dell’attenzione dei bambini.
A volte, dietro a una domanda molto impegnativa non c’è un interesse reale
nello stare ad ascoltare la risposta e tante parole cadrebbero nel vuoto.
Dosate una quantità di informazioni sufficienti e state a vedere se il piccolo
rilancia con altre richieste oppure no. Ci sono momenti d’oro per il dialogo e
altri no, in cui forzare la comunicazione non dà frutti.
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Verifica che il bambino abbia compreso la tua risposta.
Utilizzare un linguaggio ad altezza di bambino non è
semplice. Per riuscirci bene è necessario fare molto
esercizio e continuare ad affinare la capacità di sapersi
mettere nei panni dell’altro. Come verificare? chiedendogli
magari di riformulare qualche passaggio o anche
semplicemente ascoltando i suoi commenti. Nel pensare a
tutte le risposte possibili che potete fornire al vostro
bambino, non trascurate mai di scegliere quella che vi
sembra la modalità più appropriata alla sua età e alla sua
capacità di comprensione.
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20/11/2013
Caratteristiche da presidiare quando
un adulto parla con un bambino di
sessualità
La chiarezza. Parlare con semplicità non significa banalizzare o raccontare
favole sulla sessualità.
Chiedere feedback consente all’adulto di capire a che punto sta realmente la
conoscenza del bambino La capacità di ammettere la propria confusione o
incapacità di fornire una risposta, se questo è il caso.
La condivisione di uno spazio sufficientemente adatto e intimo per parlare
insieme di un argomento tanto delicato qual è appunto la sessualità.
La capacità di ascoltare. Scandagliate bene le domande che i bambini vi fanno
per comprenderne i significati nascosti. Prima di cominciare a parlare e a
dare una risposta conviene domandarsi cosa li preoccupa e perché hanno
voluto farci proprio quella domanda.Vietati i monologhi.
Riconoscere la natura emotiva dei dubbi e delle paure dei bambini. Entrare in
empatia con questa dimensione è centrale nella comunicazione.
Esternare le proprie emozioni di adulto
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La pancia sceglie
(Maria Rita Parsi, Più furbi di Cappuccetto Rosso)
Nel mio corpo di bambino
È la pancia il centralino
Il cervello sai funziona
Ma la pancia è un’altra cosa
Lei sa bene
I ma e i perché
Della gente intorno a me
Se uno sguardo non funziona
C’è la pancia che ragiona
Se io debbo dire «no»
Dalla pancia lo saprò
E perciò è la mia opinione
Che alla pancia do ragione
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Obiettivi per l'educazione sessuale
Creare un ambiente famigliare appropriato o migliorarlo
per quel che è possibile
Aiutare i bambini ha sviluppare un sano dialogo interiore
Aiutare i bambini ha sviluppare un’intuizione naturale
Insegnare ai bambini l’empatia
Disciplinare i bambini affinché sappiano promuovere lo
sviluppo di un ascolto interno alla loro persona
Aiutare i bambini a fronteggiare ed avere controllo sulle
influenze provenienti dal mondo esterno
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….ci parlerebbero così
I baci sulla bocca se li danno gli amanti, noi abbiamo gote piene e lisce fatte
apposta per i baci a schiocco. Noi abbiamo bocche appiccicose fatte apposta
per concedere bacini preziosi persino alle guance delle prozie baffute. Il seno
della mia mamma non si tocca, sopporterò il fatto di sapere che sono altri
abilitati ad accarezzarlo, e che è cosa molto diversa da quella meravigliosa
dispensa di latte e consolazione di un tempo, tutt’altra cosa: me ne farò una
ragione, e conserverò quel sogno per le bellissime ragazze che conquisterò da
grande.
Che meraviglia i baci e le pernacchie sulla pancia e sul sedere quando sono un
bebè, e anche le lodi e le carezze al mio maestoso pisello o alla mia paffuta
patatina quando mi cambiate il pannolino, però non esagerate, non indugiate,
che ci ho anch’io le mie sensazioni di piacere ma è presto per incoraggiarle, ne
ho di strada da fare per orientarle, e poi, per favore, ora che non sono più un
bebè, lasciate stare, insomma un po’ di rispetto: i confini del mio corpo mi
servono intatti se voglio diventare una persona.
Ah, dimenticavo: mi vestite da bambino, per favore? Come «e cioè?» Da bambino.
Mi dovete vestire da bambino che corre, salta, gioca e sogna: semplice, no? È
semplice. Basta guardarmi, basta vedermi.
(I.Bernardini, Bambini e basta, Mondadori, Milano, 2012)
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