la Finanziaria non cambia strada. Berlusconi preoccupato per il
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la Finanziaria non cambia strada. Berlusconi preoccupato per il
«LE N STRE STI SONO CONSERVATIVE, A VALI) RE RENE L' ZI®NE SUGLI SG VI PER I CARBURANTI» N W 0. a mN. D Re j m o 3 c m a v3 SP inviato a COURMAYEUR Un governo in pensiero per fescalation dei prezzi del petrolio, come in serata sottolinea anche il premier Silvio Rerlusconi, dichiarandosi «preoccupato» perl'andamento del greggio. Eppure un governo ancora lontano dal rivedere «le nostre stime già conservative e non così sensibili a queste variabili». Da Courmayeur, dove ieri ha tenuto un incontro pubblico, il ministro dell'Economia Domenico Siniscalco invita alla calma. Rilassato, in tenuta da vacanza in un estate in cui ha lavorato «ogni martedì, mercoledì e giovedì», smorza i toni anche sull'ipotesi di un eventuale taglio delle accise sui carburanti . «L'ultima esperienza in tal senso - dice - non funzionò : è una misura troppo piccola per essere incisiva e rischia di essere in parte fagocitata da tutta la catena che porta dal produttore al consumatore . Tagli cento e ti ritrovi nel serbatoio effetti molto inferiori» . Una mossa sulle accise, comunque, «andrà approfondita, ma siamo di più nel reame delle risposte emozionali che altro» . E al ministro delle Attività produttive, Antonio Marzano, che chiede una task force sui prezzi petroliferi, Siniscalco propone «semmai un gruppo di lavoro sulla concorrenza, visto che il problema energetico molto spesso è dettato dalla presenza di troppi operatori in regime di monopolio, che sfruttano la loro posizione dominante sul mercato», Il ministro preferisce comunque non cimentarsi nell'allarmismo petrolifero . «Certamente - ammette - il prezzo del petrolio e dell'energia preoccupa, perché opera sul sistema economico come una tassa. Prevederlo è un esercizio inutile, in quanto in gran parte dipende da fattori geopolitici . Gli esperti dicono che dopo una fase di crescita tornerà su valori fondamentali, a 30-35 dollari al barile . Di sicuro per un Paese come il nostro che cresce al di sotto del proprio potenziale è un fattore doloroso perché incide sui redditi, sulla fiducia. Ma non avrà conseguenze drammatiche» . A Siniscalco,_quando mancano pochi giorni alla ripresa dell'attività politica, preme più che altro raccontare la Finanziaria 2005 . E se in privato il ministro ha sempre espresso apprezzamento sull'opera del suo predecessore, Giulio Tremonti, disegna la sua come la manovra della svolta. «Voglio presentare una Finanziaria razionale e condivisa -'dice a mo' di slogan in cui Stato, mercato e società facciano la propria parte, mentre fino ad oggi il primo ha avuto un ruolo troppo invasivo». Sul punto della manovra, «fino ad oggi abbiamo lavorato sul metodo». E lo stile è quello europeo, inglese soprattutto . «Nella manovra si parte dalle spese e delle entrate 2004, e anziché correggere il tendenziale 2Q05 come si è sempre fatto, diamo un budget ad ogni voce di spesa, che è costruita come incremento al 2004» . Le uniche a non essere toccate sono «quelle relative a interessi è pensioni . Le altre, invece, vengono incrementate attorno al 2% . Nessuno viene tagliato, nemmeno in termini reali, perché (inflazione. è inferiore. Ma in tale dinamica, non si ha più una tendenza carsica di una spesa che aumenta senza controllo e una correzione su poche voci, al contrario c'è un controllo su tutte» . Alla fine il saldo è «inferiore al 3% . Ma tale struttura ha anche la caratteristica di portare il saldo corrente in pareggio . Vuol dire che nel 2005 tutto (indebitamento netto andrà a coprire investimenti, rispettando una regola d'oro nella finanza pubblica». Fin qui il lavoro sul budget . Sui dettagli, il ministro resta più vago . «Quello che proporrò - accenna - è di spingere di più le voci di sviluppo, quali l'investimento in capitale umano - ricerca, tecnologia, sviluppo -, puntando sulle infrastrutture materiali e immateriali utili alla crescita» . Il tutto per riaccendere «un motore che si è inceppato», e che ha bisogno di nuova benzina. «Ma il recupero della competitività - spiega -non potrà più passare attraverso sostegni a fondo perduto,' ma bisogna guardare ad altri paesi, dove il riscorso alla fiscalità è più esteso ®q raffi ® art Consulenza di direzione in Comunicazione d'Impresa Pag . Data . H opo 20051003 «annundLy~ in[ew2nd correMi da 2, ! mili,- rdi : i / oi1ia,di da, nbeis1enú .! i:u , r,-Ai "- 7 da Una ~anú!in, sili 6, 1 r;L1e1l0 Cli soA ; [!il e in"ìeralilerrie le aura tarlì.1 , r11» [-lei con-e) del '2006 . _Docilinenro di 'rissa ali, U61X'ir-1'ì1GìA0iìe r%CarmaTE per H 2005 gl,S%% nel 2006 - l'1,/1% nQgli onni SU=COMI 11 dekì è Adomo cWor 17% A Pii, H debbo al i 0~! ' < 1 1~, (iino al ~2, I % del 2, 002), il onno pirrimo z;l 16% cm al 4,3% del 200',. 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Faremo uno sforzo preliminare sul contenimento dei prezzi : significa grande distribuzione, dettaglio, tariffe, energia. Ho già incontrato, a tale riguardo, diversi esponenti di queste realtà, ai quali ho spiegato che la soluzione è soprattutto nell'autodisciplina» . L'ottica è quella di recuperare prima di tutto sul piano della fiducia. «Se confrontiamo Francia e Italia, quest'ultima cresce a ritmi molto più rallentati (0i% contro lo 0,8%) : la grande differenza è la fiducia dei consumatori che da noi è a minimi, mentre Oltralpe è stata spinta facendo leva sul potere d'acquisto» . Da settembre Siniscalco si troverà sul tavolo altri nodi . Primo fra tutti la riforma sulla tutela del risparmio. «Si tratterà di cercare in Parlamento un equilibrio trale diverse componenti . Non c'è nessuna discussione sui primi 14 articoli del ddl, comprensivi di market abuse, e su un rafforzamento delle authority, a cominciare dalla Consob». Certo, resta il punto Banca d'Italia. «Rientra sulla autorità ma E - taglia corto il ministro L, ma è un errore concentrare il dibattito solo sul mandato del Governatore» .