Flavio Aquilone è uno di quei giovani artisti che

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Flavio Aquilone è uno di quei giovani artisti che
Flavio Aquilone è uno di quei giovani artisti che racchiudono in sé più talenti. La sua straordinaria
bravura di doppiatore non è che il riflesso delle innate doti di attore. Nonostante la giovane età, le
sue numerose interpretazioni per il cinema e la TV lo hanno reso una delle migliori stelle nel
firmamento del doppiaggio italiano. Tanto successo a soli ventidue anni è presto spiegato. Flavio
proviene da una famiglia nella quale il doppiaggio è una tradizione radicata, dove la stessa madre
vanta importanti collaborazioni per titoli cinematografici passati alla storia, come quando tra gli
anni Settanta e Ottanta lavora come assistente al doppiaggio della celebre prima trilogia di “Star
Wars”, per la direzione del maestro Mario Maldesi.
Flavio Aquilone, figlio della dialoghista e direttrice di doppiaggio Novella Marcucci, nasce a Roma
nel 1990, ma si avventura fra le sale di doppiaggio ad appena quattro anni e mezzo di età. La madre,
da principio perplessa davanti alla tenera ingenuità del figlio, dovrà ben presto ricredersi.
L’approccio con il microfono comincia con il doppiaggio di un cartone animato, uno dei cui
personaggi rappresenta per Flavio la prima interpretazione.
Ai suoi occhi è ancora solo un gioco, ma è così che ha inizio un’inaspettata e promettente carriera.
In ambiente di lavoro i bambini scarseggiano e subito riceve l’attenzione di un po’ tutti gli studi,
collaborando di volta in volta con diverse delle maggiori società.
La prima interpretazione per il grande schermo arriva a otto anni con “faccia a faccia” di Bruce
Willis, dove interpreta il protagonista da bambino (Rustin Duritz), in video recitato dall’attore
Spencer Breslin.
Gli impegni scolastici sono naturalmente molti, soprattutto ad una così giovane età e quelli che
accetta rappresentano solo incarichi di grande portata, doppiaggi per i maggiori titoli.
Il lavoro a pieno ritmo in sala di sincronizzazione comincerà nel 2005, soprattutto per via del tempo
richiesto dalle lunghe lavorazioni delle serie, con anche più di due turni al giorno. Un impegno
quello per la TV che esige costante dedizione dai due ai cinque mesi alla volta per ciascuna serie
televisiva.
Data la mole di attività, per il Flavio adolescente non è facile. La scelta è consapevole, ma
naturalmente comporta dei sacrifici alla vita privata.
“Quando è motivato da una forte passione il sacrificio è meno pesante” mi dice lui stesso durante
una chiacchierata allo studio N’Sound.
“Il lavoro era per me in primo luogo fonte di divertimento e soddisfazione, ma anche una grande
fatica. La sera, tornato dal terzo turno, dovevo comunque dedicarmi allo studio. Sono però realtà
vissute da tutti i miei colleghi che hanno iniziato da bambini!”.
Il Flavio adolescente rinuncia a qualche sabato con gli amici per recuperare gli impegni scolastici,
ma lo fa volentieri, senza doversi negare il meglio di quegli anni.
“Sicuramente non è stato facile, ma impegnativo. Ad ogni modo lo facevo volentieri. Ho potuto
vivere a pieno la mia vita facendo un lavoro che mi ha permesso molte cose.
Sono grato allamia professione e alla fortuna che ho avuto. Di questi tempi non è facile per un
giovane trovare un occupazione, soprattutto una che ti appaghi totalmente. Mi considero senza
dubbio fortunato e soddisfatto”.
Fra le più celebri interpretazioni di Flavio Aquilone possiamo ricordare quella dell’attore inglese
Tom Selton nel ruolo di (Draco Malfoy) nella serie di “Harry Potter” e quella del giovane (Peter
Pevensie) nei film de “le cronache di Narnia”, recitato da William Moseley.
Nel 2011, dopo averlo doppiato nella trilogia di “High School Musical” per il personaggio di (Troy
Bolton), presta una volta di più la voce all’attore americano Zac Efron nel film “segui il tuo cuore –
Charlie St. Cloud”.
“Zac Efron è un attore che ho avuto il piacere di interpretare più volte e che sto seguendo. Mi
ritengo fortunato di prestargli la mia voce. E’ un attore che sta facendo molta strada in America e
probabilmente diventerà un personaggio importante. Si sta staccando un po’ dal ruolo del classico
ragazzino liceale e ha iniziato ad interpretare parti sempre più da uomo. Ha fatto un’ottima scelta e
spero di poterlo doppiare anche in futuro”.
Troviamo Flavio protagonista anche in “Percy Jackson e gli dei dell’olimpo – il ladro di fulmini”
con l’attore Logan Lerman e nel film “l’apprendista stregone” come voce di Jay Baruchel nel
personaggio di (Dave Stutler) o in scherzose commedie americane come “sex movie” per il
doppiaggio di Josh Zuckerman col personaggio di (Ian Lafferty) e “kaboom”.
In TV è protagonista in serie e telefilm come: “Jonas” e “Jonas L.A.” nel ruolo di (Joe Lucas)
interpretato da Joe Jonas, in “E.R.-medici in prima linea” in quello di (Harold Zalinsky) voce
dell’attore Steven Christopher Parker, in “la vita segreta di una teenager americana” con
l’interpretazione di Kenny Baumann nella parte di (Benjamin “Ben” Boykewich), nella serie “Gli
esploratori del tempo” come voce di Steven R. NcQueen nel ruolo di (Derek Beaugard) e in molti
altri titoli, generalmente nei panni del personaggio principale.
Nell’autunno del 2011 lo troviamo protagonista nella serie evento “i pilastri della terra” andato in
prima visione su Rete 4, dove interpreta Eddie Redmayne nella parte di (Jack Jackson).
Per le interpretazioni minori ricordiamo il ruolo di (Dodger) dell’attore Harry Eden nel grande
classico inglese “Oliver Twist” del 2005 e quella di un soldato tedesco nel celebre film di Tom
Cruise “operazione valchiria” (il ragazzo che comanda il plotone di esecuzione), mentre lo
vediamo calarsi nel simpatico ruolo di (Artie) in “Shrek 3”. Tra cartoni animati TV e quelli per il
grande schermo, film cinema e film per la TV, telefilm e mini serie le interpretazioni di Flavio
Aquilone al momento superano i duecentocinquanta titoli.
Colpisce molto la sua capacità di adattarsi a qualunque situazione filmica, aderendo perfettamente
alle caratteristiche del personaggio. Basti paragonare le diversità interpretative tra: “High School
Musical” dove (Troy) è il classico liceale di successo diviso tra notorietà e sentimenti,
“L’apprendista Stregone” con un timito (Dave) insicuro e un po’ svampito e “Segui Il Tuo Cuore”
dove invece Zac Efron richiede col suo personaggio tragicità e anche un tocco di follia. Flavio passa
da una voce comica e leggera ad una dai tratti drammatici e riflessivi con impressionante abilità.
Nemmeno la sfida del buon e del cattivo gli risulta difficoltosa. Si pensi alle sfumature aggraziate e
tal volta nobili di (Peter) ne “le cronache di Narnia” e quelle maliziose e sarcastiche di (Draco
Malfoy) in “Harry Potter”. La differenza è notevole e il suo trasformismo ammirevole, proprio
come le tante maschere che si alternano sul volto di un teatrante.
“Il cinema ti da modo di crescere” spiega Flavio in un commento ai diversi tipi di doppiaggi. “Le
serie televisive hanno dei ritmi di lavoro molto serrati. Devi entrare in sala e essere produttivo al
centodieci percento, perché devi consegnare il prodotto in tempi molto più stretti.
Per non parlare dei cartoni animati giapponesi! I doppiatori originali incidono le battute a ruota
libera e gli autori della serie concepiscono le immagini adattando il labbiale dei personaggi alle voci
degli interpreti, giusto l’opposto di quello che facciamo noi in occidente.
In quel caso siamo completamente penalizzati in sala. La cuffia, da cui tanto dipendiamo, diventa
inutile. A quel punto ci affidiamo completamente al visivo, il che non è facile.
Diversamente in un film il personaggio in video è più pratico da seguire. E’ più semplice emulare
l’intensione di una persona in carne e ossa invece che un cartone.
Anche se quelli a doppiaggio sono lavori che ti permettono di divertirti e di stare a tuo agio, devi
comunque pedalare. Non hai molto tempo per rilassarti, mentre il cinema ti concede delle
lavorazioni più tranquille. Hai più tempo per concentrarti sul prodotto e più tempo per dedicare
attenzione al particolare e seguire le sfumature.
E’ piacevole, perché c’è modo di affezionarsi al personaggio, vivere la sua storia e seguire lo stesso
attore; un lavoro migliore, per così dire”.
“In genere è più difficile doppiare un film o un cartone animato?” gli domando incuriosito.
“Dipende dal cartone” mi dice prontamente. “Ad un cartone animato cinema viene dedicata la
stessa attenzione riservata ai film, ma ovviamente è diverso. Dipende da com’è l’interpretazione in
lingua originale.
Generalmente i cartoni sono più sopra le righe. I personaggi sono portati più al limite. Ciò che
farebbe un uomo è spinto all’esagerazione.
In altri casi l’animazione è concepita come un film vero e proprio e così l’interpretazione. Ad
esempio in “serf’s up” interpreto il pinguino Cody come un attore in carne e ossa. La
caratterizzazione voluta non è quella tipica di un cartone animato”.
Gli chiedo per curiosità quale sia la sua interpretazione preferita, ricevendo una risposta che mi
tocca molto, facendo trasparire quanto amore Flavio metta nel suo lavoro.
“Mi viene in mente l’attore russo Anthon Yelkin. Fra gli altri titoli l’ho doppiato per “terminator
salvation” e “Cuori in Atlantide” con Anthony Hopkins.
E’ un attore che adesso sta andando molto in America, ma proprio nel film “alpha dog” ho vissuto
un ruolo che più mi è rimasto nel cuore, soprattutto per la scena finale.
E’ stato un film in cui ho sofferto insieme al personaggio. Una bellissima lavorazione diretta da
Marco Mete. E’ uno dei ruoli che ricordo con più affetto. Ancora oggi mi da i brividi guardare quel
film ed e raro affezionarsi così tanto ad un personaggio”.
Ora vorrei passare ad illustrare un altro aspetto del curriculum di Flavio, vale a dire i premi ricevuti.
Bisogna ammettere che da quando a cominciato a ritirarne non ha smesso più.
Nel 2005, in occasione del Gran Galà del Doppiaggio - Romics, gli viene consegnato il premio del
pubblico come voce emergente dell’anno.
“E’ stato molto emozionante, dato che era il primo premio in assoluto nella mia vita”
mi dice con un sorriso impacciato.
“Ero il più giovane della categoria e quindi il più emozionato”.
L’anno seguente, quando ancora la manifestazione si tiene a FINALE LIGURE, riceve la
nomination come miglior voce caratterista del 2006 per l’interpretazione di Michael Welch in “Joan
of Arcadia” nel ruolo di (Luke Girardi). In questo caso non si tratta propriamente del premio, ma è
comunque notevole se si pensa che a VOCI NELL’OMBRA gli onori sono i genere per doppiatori
adulti.
Al Romics nel 2007 è la volta del doppio premio, sia del pubblico che della giuria come voce
giovane dell’anno.
Sempre nel 2007 riceve una nomination per IL Gran Premio del Doppiaggio come voce emergente,
mentre due anni dopo arriva un’altra nomination al Leggio D’Oro per l’interpretazione di Zac Efron
in “17 again - ritorno al liceo”. In quest’ultima occasione Flavio Aquilone riceve anche il premio da
parte del pubblico.
Ancora nel 2009 vince il premio del pubblico per la miglior voce maschile.
Per il giovane doppiatore questo segna un punto importante della carriera, portandolo dalle
categorie precedenti a quella di voce maschile. Non a caso l’anno prima il suo timbro muta
improvvisamente, segnando il passaggio dalle interpretazioni da adolescente a quelle per ruoli più
maturi.
Nel 2010 riceve al Todi arte festival la targa a PINO LOCCHI come giovane doppiatore,
distinguendosi con altri quattro colleghi come uno dei migliori doppiatori dell’anno.
“Per me è stato un onore ricevere un premio che porta il nome di uno dei pilastri del doppiaggio.
Spero possa essere di buon augurio per il mio futuro”.
Sempre nel 2010 Flavio presta la voce alla promozione dei miei romanzi fantasy di danny parker. In
quell’anno il racconto è oggetto dello sponsor del Comune di Roma. Il giovane artista riceve così in
riconoscimento la targa di Roma Capitale per la generosa collaborazione.
A inizio capitolo ho alluso alle sue doti di attore anche fuori dagli studi di doppiaggio e non a caso.
Nel 2009, dopo aver recitato per il teatro, Flavio decide di ampliare gli orizzonti artistici e tenta di
farsi strada anche sullo schermo.
“Voglio sperimentare questa nuova attività. Credo che da giovane un attore debba fare più
esperienze, studiare e crescere, anche perché da adulti si hanno meno opportunità e meno voglia di
cimentarsi in cose diverse”.
A questo punto del discorso ho un brutto presentimento e gli chiedo preoccupato se per recitare
sullo schermo intende rinunciare al doppiaggio.
“Il doppiaggio non lo lascerei mai per nessun motivo!” mi rassicura. “E’ un’attività che voglio
portare avanti sempre. Non è qualcosa che si sostituirà al lavoro in sala.
Il doppiaggio lo faccio con molta passione. Giustamente è un lavoro a tutti gli effetti che costa
fatica e porta via tempo, ma è in primo luogo un amore”.
Nel 2010 Flavio prende parte a “tu chiedilo alla luna” per la regia di Matteo Cracco, che raggiunge
il secondo posto al premio internazionale del cortometraggio di Vicenza.
Recita anche per la fiction “fratelli detective” di Rossella Izzo, in onda in prima serata da lunedì 16
Maggio 2011 su canale 5, nella quale interpreta un ruolo della puntata tre.
Devo dire con ammirazione che Flavio dimostra una spiccata maturità emotiva e artistica,
soprattutto per un ragazzo ancora così giovane. E’ evidente che ha fatto tesoro delle preziose
esperienze raccolte negli anni.
Flavio, oltre ad essere un doppiatore di prima classe, è anche un caro ragazzo. Il nostro è ormai un
rapporto amichevole e mi ritengo sinceramente fortunato di conoscerlo. Posso dire che si tratta di
una persona gradevole. Oggi giorno non è semplice trovare artisti di questo calibro che siano anche
gentili e modesti. Sono proprio i giovani di questo tipo quelli nei quali la società deve investire, per
il prossimo futuro così come per il presente.