Trauma mano - Ivan La Rusca

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Trauma mano - Ivan La Rusca
Fellow of Ebopras
European Board of Plastic
Reconstructive and Aesthetic
Surgery
Socio Ordinario
Società Italiana di
Chirurgia della Mano
Trauma mano
La mano è una struttura complessa da un punto di vista anatomo-funzionale
Varie sono le strutture anatomiche presenti:
Sistema scheletrico
Sistema tendineo
Sistema vascolare
Sistema nervoso
Socio Ordinario
Società Italiana di Chirurgia
Plastica, Ricostruttiva ed
Estetica
Socio Ordinario
Società Italiana di
Microchirurgia
Fellow of Ebopras
European Board of Plastic
Reconstructive and Aesthetic
Surgery
Socio Ordinario
Società Italiana di
Chirurgia della Mano
Socio Ordinario
Società Italiana di Chirurgia
Plastica, Ricostruttiva ed
Estetica
Socio Ordinario
Società Italiana di
Microchirurgia
In seguito ad un trauma si possono avere delle lesioni semplici, o come comunemente avviene, delle lesioni
complesse di più strutture.
E’ importante valutare anche l’agente traumatizzante, in quanto un oggetto tagliente, come un coltello, può
causare meno danni rispetto ad un flex. Inoltre è
importante riferire precisamente come è avvenuto il
trauma per decidere il tipo di intervento da eseguire; se
è avvenuto contatto con il vetro, frammenti possono
essere rimasti nel contesto della ferita, e pertanto un radiografia può essere utile
per l’eventuale trattamento.
Al primo accesso al pronto soccorso è fondamentale accertare se si è in presenza di un trauma indifferibile,
o si può rimandare la procedura al giorno successivo. In caso di amputazioni, emorragie importanti, ferite ad
alta contaminazione (morsi, infezioni), ustioni profonde ed estese, traumi da iniezione ad alta pressione, il
trattamento chirurgico deve essere effettuato nel giro di poche ore.
In caso di amputazione è importante portare il frammento amputato in buone condizioni al pronto soccorso,
in modo che un reimpianto possa essere tentato. Il frammento deve essere lavato con acqua corrente, riposto
in un sacchetto asciutto e se possibile avvolto in
una garza (non immerso in acqua o altre
soluzioni). All’esterno del sacchetto si può porre
del ghiaccio per meglio conservare il frammento (e
non a contatto diretto con la porzione amputata).
Un buon ausilio per il controllo dell’emorragia può essere utilizzare un bracciale della
pressione, posizionato al braccio e gonfiato di 100 mmHg in più rispetto alla pressione
del soggetto da trattare; questo presidio può far guadagnare un’ora e ridurre la perdita
ematica conseguente al trauma vascolare.
Per controllare se un dito è vascolarizzato si può semplicemente pungere con un ago
l’estremità del polpastrello: se esce sangue, generalmente non ci dovrebbero essere
problemi di vascolarizzazione.
Fellow of Ebopras
European Board of Plastic
Reconstructive and Aesthetic
Surgery
Socio Ordinario
Società Italiana di
Chirurgia della Mano
Socio Ordinario
Società Italiana di Chirurgia
Plastica, Ricostruttiva ed
Estetica
Socio Ordinario
Società Italiana di
Microchirurgia
PROCEDURE CHIRURGICHE
In
caso
di
traumi
superficiali,
senza
il
coinvolgimento di strutture sottostanti, l’utilizzo di
un
innesto
cutaneo,
ovvero il
prelievo di cute da una regione distante, può essere una soluzione
di facile impiego per ottenere la guarigione della porzione
lesionata. In presenza
di traumi più profondi, sino all’osso, o in caso di amputazioni
distali, l’utilizzo di lembi di vicinanza può essere di ausilio per
una
buona
ricostruzione.
Resta comunque importante
la
preservazione
della
lunghezza delle dita con il
minimo sacrificio delle strutture osse, e ove possibile, del complesso
ungueale.
Fellow of Ebopras
European Board of Plastic
Reconstructive and Aesthetic
Surgery
Socio Ordinario
Società Italiana di
Chirurgia della Mano
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Società Italiana di Chirurgia
Plastica, Ricostruttiva ed
Estetica
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Società Italiana di
Microchirurgia
E’ possibile l’applicazione di un drenaggio che verrà rimosso dopo 24-48 ore. Le estremità delle
dita sono solitamente lasciate libere per permettere di osservare la vascolarizzazione della mano.
L’elevazione della mano è importante per prevenire il
sanguinamento e il gonfiore delle dita. Una buona norma è
posizionare la mano al di sopra del livello del cuore: se si è
sdraiati è utile impiegare un cuscino per elevare la mano; se si
cammina evitare di lasciare pendolare l’arto verso il basso; in
alcuni casi sarà applicato un tutore a sorreggere l’arto operato.
Al primo controllo viene ispezionata l’area operata. Il tempo di rimozione dei punti varia da 14 a 21
giorni. Una doccia può essere effettuata nei 3-4 giorni successivi la rimozione dei punti.
La mobilizzazione precoce della mano e delle dita è importante per recuperare velocemente le
attività precedentemente svolte. Ci sono una serie di esercizi da effettuare il più presto possibile per
riprendere l’attività della mano. Quelli comunemente prescritti sono i seguenti:
Questi esercizi devono essere effettuati 4 volte ognuno, 4 volte al giorno per almeno 4 settimane. Se
necessita saranno prescritti dei cicli di fisioterapia.
Le cicatrici residue sono solitamente rosse e rilevate negli stadi iniziali. Con il passare del tempo la
colorazione e la consistenza assumono l’aspetto della cute circostante. Solitamente a livello della
mano non residuano cicatrici particolarmente evidenti. L’evoluzione di una cicatrice resta
comunque un fattore non prevedibile. E’ necessario comunque proteggere le cicatrici
dall’esposizione solare almeno per 6-10 mesi dall’intervento chirurgico con l’ausilio di creme solari
con schermo totale.