IL SINDACATO DI POLIZIA NELLA NARRAZIONE SAP: PARLIAMO

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IL SINDACATO DI POLIZIA NELLA NARRAZIONE SAP: PARLIAMO
IL SINDACATO DI POLIZIA NELLA NARRAZIONE SAP:
PARLIAMO DI SOLDI…
Rileviamo con piacere che il Sap triestino sembra dar prova di evolvere il suo
racconto, pur in mezzo a torsioni strumentali della realtà, che inevitabilmente
sconfinano nelle balle vere e proprie.
Con un serie di riflessioni,siamo generosi, apparse in un documento datato 6 giugno,
pare infatti che i nostri colleghi sappisti abbandonino l’impronta politico ideologica
di aggressione a chi non pensa e agisce come loro, per ricondurre la polemica su un
terreno prettamente sindacale.
Parlano degli 80 euro: “ siamo in pochi oppure no? (cose dette e ridette da tempo
mentre qualcuno andava a braccetto con l’amministrazione, svendendo la dignità dei
poliziotti per 80 euro in nero) oltre a “il 20 maggio 2016 durante la conferenza
stampa congiunta Siulp, Siap, Silp Cgil e Uil Polizia (tenuta a porte chiuse presso la
sede Uil di via Polonio) ….
Quindi cominciamo dall’inizio. Il 2016 è il settimo anno consecutivo in cui i
poliziotti non hanno il rinnovo del contratto di lavoro, sia per la parte economica che
per quella normativa. Stessa musica per il resto del pubblico impiego.
Per raccontare l’azione politico sindacale rispettando la realtà dei fatti e rifuggendo
da fantasiose e strumentali interpretazioni, la polizia è l’unica categoria che ha
ottenuto, a partire dall’1/1/15, la cancellazione del blocco sulla progressione
economica legata ad anzianità e carriera.
Ciò è stato il frutto di un impegno unitario di tutti i sindacati di polizia, eccetto il Sap,
e delle rappresentanze militari,che nell’autunno 2014 ha indotto il Governo a
provvedere la legge di stabilità 2015 delle necessarie risorse.
Il Sap osservava il tutto a distanza, impegnandosi poi a fondo , anche a risultato
acquisito, anche quando i miglioramenti economici quali parti di stipendio tabellare o
assegno di funzione , non retribuiti dall’1/1/11 al 31/12/14, erano presenti in busta
paga e quindi a 2015 inoltrato, a raccontare favole sul fatto che i miglioramenti non
c’erano o che sarebbero stati vanificati da fantomatici tagli su altri emolumenti, quali
l’annuale premio di produzione. Nel 2015 abbiamo avuto in tasca un premio di
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produttività 2014 superiore di circa il 20 % di quello del 2013; era frutto, come
scritto nella legge di stabilità 2015, di uno stanziamento una tantum; quest’anno
siamo tornati al livello precedente.
Tutto questo lo diciamo per rispettare i fatti storici e per onestà intellettuale nei
confronti dei LAVORATORI che rappresentiamo (in questo siamo stati e siamo
diversi dal Sap; ognuno si tenga l’orgoglio per la storia sua e per quello che oggi
rappresenta, se può).
Rimane il gigantesco problema del mancato rinnovo del contratto di lavoro, per noi e
gli altri pubblici dipendenti. Su questo è giunta, un anno fa, la censura della Corte
Costituzionale, che ha definito incostituzionale il blocco dei contratti del pubblico
impiego. Il Governo ha risposto stanziando un’elemosina per tutti, e tre volte
l’elemosina per i poliziotti, netti, 8 – 25 euro. Inaccettabile.
Il Sap ancor prima di conoscere la misura dello stanziamento nella bozze della legge
di stabilità, ha tenuto manifestazioni con Coisp e Consap con la partecipazione di vari
esponenti politici del centro destra, in particolare con Matteo Salvini, con il quale si
sono sprecate foto ricordo e scambi di magliette con le insegne della polizia. Ha così
“targato” la sua protesta. Non era più una manifestazione, per quanto improvvida e
intempestiva, di poliziotti per il
loro contratto,ma una manifestazione
dell’opposizione e in particolare della Lega, per attaccare il Governo, a prescindere.
Il cartello degli altri sindacati di polizia, confederali in primo luogo, era nel frattempo
impegnato sul doppio fronte di evitare un riordino delle carriere ad esclusivo
vantaggio delle alte sfere e di trovare risorse adeguate per un contratto giusto.
Anche sull’oggettiva spinta politica ed emotiva impressa dagli attentati terroristici di
novembre, il Governo ha annunciato lo stanziamento, poi recepito nel testo definitivo
della legge di stabilità 2016, di 1 miliardo di euro per le forze di polizia di cui quasi
500 milioni per finanziare gli 80 euro.
Questi soldi sono nelle nostre buste paga, mensili, netti, non pensionabili e solo per
quest’anno e, grazie all’impegno del sindacato di polizia confederale, solo per i ruoli
contrattualizzati e non per i dirigenti.
Quale risultato salariale è importante, ove si tenga conto che le altre categorie sono
rimaste alla vacanza contrattuale e che l’ultimo contratto economico , quello 2008 –
09, ci ha consegnato un aumento medio netto di 45 euro mensili, per ciascuno dei due
anni.
Questo è la verità storica, questo è il risultato da noi conseguito, senza andare a
braccetto con nessuno ma valutando qual’era il risultato migliore realizzabile in quel
momento per i poliziotti, e contrastando e sconfiggendo il tentativo
dell’Amministrazione di forzare i tempi del riordino e farlo passare come il vero
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contratto dei poliziotti. Sarebbe stato un autentico disastro, qualche vantaggio per i
soliti noti al vertice della scala gerarchica e nulla per la totalità dei poliziotti.
Lo scenario alternativo sarebbe stato rifiutare gli 80 euro netti per il 2016 e
proseguire in una vertenza contrattuale dal percorso lungo ed esito incerto e rimanere
per molti mesi ancora, nel migliore dei casi, con l’elemosina dei 25 euro.
Certo il Sap avrebbe preferito questo scenario, ove avrebbe trovato agio nel dire che
ci siamo venduti, che a casa nulla abbiamo portato. Giacchè questo è il suo obiettivo
principale, unitamente a quello di attaccare il governo nemico dei suoi amici, a
prescindere da quello che c’è sul piatto per i poliziotti. Ma questo non è sindacato.
Noi, il sindacato vero, non abbiamo governi amici o nemici e valutiamo le proposte
concrete che ci avanzano, soprattutto quelle economiche e se siano più o meno
adeguate, rispetto ad altre, a soddisfare gli interessi dei poliziotti in quel dato
momento. Altro è solo demagogia e strumentalità al servizio di qualcun altro.
Proprio per questo, la vertenza per il contratto, quello vero, non l’abbiamo
accantonata e ci vede impegnati, noi e gli altri sindacati del cartello a rendere
strutturali e quindi pensionabili gli 80 euro a partire dalla legge di stabilità 2017.
Il Sap vuole continuare ad assistere distribuendo ai mezzi di informazione immagini
di digiuni e poliziotti con le braghe rotte o foto di circostanza con chi ama chiamarci
“ i suoi ragazzi” ? No grazie, non ci interessa.
Viceversa si deve e si può discutere di strategie di politica sindacale, unitarie ed
efficaci. Purtroppo siamo ancora molto distanti da questo.
Per inciso, la conferenza stampa unitaria del 20 maggio alla UIL triestina , non era a
porte chiuse. Le conferenze stampa si fanno per portare a conoscenza dei mezzi di
informazione i propri contenuti, non per mobilitare la gente. Ma questo il Sap,
impegnato nella SUA narrazione, fa finta di non saperlo.
Per il resto, della narrazione, esposta sul documento del 6 giugno, ad un prossimo
intervento.
LA SEGRETERIA
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