Iniziative

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MARIA GRAZIA DI TULLIO
Una festa della Catechesi nella città
del Festival dei due Mondi? L’idea, nata
due anni fa, si è svolta quest’anno
nello scenario dell’auditorium di Rocca
Porena di Cascia.
IL GIOCO COLLETTIVO.
Che cos’è un «Festival della Catechesi»? È
una giornata davvero speciale, un appuntamento festoso al termine delle attività annuali che raccoglie centinaia di ragazzi della diocesi. Catechisti, ragazzi e genitori arrivano dalle varie parti della diocesi e allestiscono i propri stand nelle strutture di legno
già predisposte: pannelli espositivi, televisori, cartelloni... Gli stand ospitano davvero di
tutto: lavori multimediali, spettacoli teatrali registrati e dal vivo, mimo, danza e canto,
fumetti e mostre fotografiche, documentazione delle attività parrocchiali, libri popup, lavori artigianali. Il Festival ha sempre
un tema principale: nel 2005 il leitmotiv è
stato Eucaristia e Carità.
Altro elemento importante è la struttura della giornata del Festival: preparazione degli
stand, lancio di un gioco collettivo, Eucaristia con il Vescovo, presentazione assembleare di alcune produzioni, spettacolo teatrale finale (unico o di più pezzi) a cura dei
ragazzi o di qualche artista invitato per l’evento. Il tutto intervallato da sketch e conduttori divertenti. Ci sono anche spazi di incontro e riflessione con i genitori e l’invito a
editrici religiose a proporre stimoli e novità
con i loro sussidi. Interessante il gioco collettivo di quest’anno: a gruppi i ragazzi, aiutati dal proprio educatore con piantine, colori, cartoncini sono stati invitati a mappare e ricostruire in modo divertente un plastico della diocesi con le diverse opere di carità
presenti: la caritas, la struttura per i disabili e i tossicodipendenti, la mensa per i pove-
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ri, ecc. È stato molto suggestivo veder crescere pezzo per pezzo nell’auditorium le tante espressioni, a volte sconosciute o date per
scontate, del Regno dell’Amore.
Come nasce il progetto del Festival
La giornata è espressione visibile e conclusiva di un importante lavoro precedente di
preparazione e formazione che coinvolge tutta la comunità. Nella realtà particolare della diocesi Spoletano-Nursina, il Festival si
inserisce nel processo di rinnovamento della
catechesi voluto dal suo vescovo, mons. Riccardo Fontana. A seguito del Sinodo diocesano, sono state messe in atto diverse iniziative: i laboratori dei Nuovi Linguaggi per
la catechesi, il rilancio forte degli oratori con
l’attenta formazione degli educatori, la realizzazione di sussidi catechistici condivisi,
indicazioni liturgiche, ecc.
Il progetto diocesano ha puntato sull’importanza di utilizzare e integrare strumenti diversi per rendere efficace la comunicazione religiosa. Particolare cura dedica agli aspetti psicopedagogici dell’apprendimento dei ragazzi
e non solo. E lo si fa tramite la valorizzazione
dell’esperienza diretta, l’utilizzo di segni e
simboli, di liturgie vive (ad es. portare gli ulivi agli ammalati per le Palme, catechesi sull’acqua presso una fonte), di ascolto della
Scrittura, di preghiera, di linguaggi mediali.
Voglia di catechesi nuova e viva
L’iniziativa è da apprezzare e diffondere.
«Progettare, accompagnare e verificare: il
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Festival annuale della catechesi permette di
dare a queste tre dimensioni una visibilità
spesso plastica, molto utile», precisa l’arcivescovo mons. Fontana. «Le varie comunità
ritrovandosi si scambiano idee per arricchire i rispettivi progetti. Anche il passaggio
materiale da uno stand all’altro aiuta il
cammino insieme e responsabilizza i vari
soggetti. Dover esporre agli altri obbliga ciascuno a verificare il cammino percorso e i
contenuti elaborati. Ma è anche un gioiosissimo modo per far raccontare ai più giovani
armati di cartelloni, forbici e pennarelli il
cammino fatto e la bellezza delle proprie
elaborazioni. Come auspicato dal Sinodo
diocesano, il Festival annuale trasforma la
catechesi in una festa di popolo».
DOSSIER CATECHISTA: Avete anche realizzato
interessanti sussidi catechistici...
DON RENZO: «Con la messa in opera di un
Laboratorio catechistico, grazie all’apporto
del MED (vedi box a pag. 16), si è giunti alla
stesura di alcuni sussidi riguardanti la catechesi specifica dell’iniziazione cristiana predisposta in tre percorsi:
• Primo percorso, attorno ai 7-8 anni: recupero del Battesimo e della consapevolezza
di essere cristiani (Ti racconto le meraviglie di
Dio);
• Secondo percorso, per i ragazzi di 9-10 anni: scoperta della vita di intimità con Dio
(Mostrami il tuo volto, Signore);
• Terzo percorso, per i ragazzi di 14-15 anni:
il dono dello Spirito, per una più perfetta co-
La sfida dell’archidiocesi
Entriamo di più nella realtà dell’archidiocesi per coglierne insieme ai protagonisti le
origini, la natura e le innovazioni alla base
del progetto catechistico. Ne parliamo con
don Renzo Persiani, direttore del Centro
pastorale diocesano evangelizzazione e catechesi e concluderemo con l’arcivescovo
mons. Riccardo Fontana.
DOSSIER CATECHISTA: Quali sono le linee portanti del progetto catechistico in Diocesi?
DON RENZO: «Da sei anni mi ritrovo direttore del Centro pastorale diocesano evangelizzazione e catechesi. Dal giugno del 2000
al settembre 2002 abbiamo vissuto il Sinodo
diocesano: quattrocento i partecipanti, nove
i circoli minori, otto le congregazioni generali, nove i documenti. La priorità – individuata nel rinnovamento della Catechesi – è
confluita nel documento: «Una catechesi
rinnovata per un nuovo volto della nostra
Chiesa». È seguita l’Istruzione attuativa che
dispone tempi, dinamiche e contenuti su temi
riguardanti la prassi pastorale: la catechesi
ordinaria, l’iniziazione cristiana dei ragazzi,
degli adulti e delle persone diversamente
abili. I criteri fondamentali sui quali si basa
tutto l’impianto catechistico diocesano sono: la comunità cristiana quale soggetto della catechesi; la collocazione della catechesi
specifica di iniziazione cristiana all’interno
della catechesi ordinaria radicata nell’anno
liturgico; la valorizzazione del rapporto Bibbia
e Liturgia nel dispiegamento del ciclo annuale delle celebrazioni ecclesiali».
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I RAGAZZI COINVOLTI IN UNO DEGLI STAND.
munione nella Chiesa e per la missione (in
preparazione).
L’iniziazione vera e propria prende l’avvio
nella prima Domenica di Avvento con l’attivazione di quattro tappe e continua con la
prima Domenica di Quaresima con cinque
tappe culminanti nella celebrazione della
Pasqua.
Ogni tappa è guidata da schede elaborate
dall’Ufficio catechistico diocesano, che ne
presenta il contenuto accompagnato da suggerimenti pratico-operativi con riferimento
alla Scrittura, al Catechismo della Chiesa
Cattolica, ai Catechismi e alla Liturgia del
tempo. Nuova è l’attenzione ai desti-
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Per il Festival della Catechesi la diocesi si è
avvalsa della collaborazione del MED (Associazione Italiana per l’Educazione ai Media e alla Comunicazione - www.medmediaeducation.it; [email protected]),
che da anni lavora nel campo della formazione per insegnanti, catechisti, universitari, operatori di comunità per l’educazione
ai media. La sua offerta formativa si articola tra momenti di formazione teorica e
momenti di attività di laboratorio. In grup-
natari: ci sono sempre schede rivolte
alla comunità, al presbitero, ai catechisti, ai
genitori e naturalmente ai ragazzi. Importante è anche il ruolo riservato alle ricche
tradizioni spirituali proprie della Chiesa-comunità locale e alla forza espressiva dei simboli: il primo percorso, ad esempio, si articola tutto attorno ai temi principali dell’acqua e del deserto. Alla fine dell’anno c’è poi
l’appuntamento con il Festival».
UN SUGGESTIVO SCORCIO
DI ROCCA PORENA DI CASCIA.
DOSSIER CATECHISTA: Monsignore, a lei una
domanda conclusiva: quali sono i principali
orientamenti evidenziati dal Sinodo per la catechesi?
MONS. FONTANA: «Giovanni Paolo II ricevendo i vescovi umbri aveva detto che anche in questa regione la Chiesa deve esprimersi attraverso l’annunzio, la celebrazione e
la testimonianza del Vangelo della carità.
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pi di 12-15 partecipanti, i catechisti, sotto la
guida di esperti, si esercitano a progettare
la catechesi facendo uso di mezzi e linguaggi antichi e nuovi: arte, fotografia,
teatro, musica, produzione video, fumetti e
cartoon, internet, multimedialità. I laboratori hanno durata variabile a partire, in genere, da una base minima di 12 ore (in 3 o 4
incontri) preceduta da una parte teorica
introduttiva e da una restituzione finale
comune.
Convenimmo in Sinodo che la catechesi appartiene alle dimensioni irrinunciabili della
vita della Chiesa e su di essa decidemmo di
puntare. Abbiamo riscoperto la gioia di raccontare Gesù con vari linguaggi, che sono
lo strumento di dialogo con le varie fasce di
età, con i vari ceti delle persone. Ci siamo
resi conto che accanto alla catechesi ordinaria la Chiesa è tenuta a offrire una «catechesi di iniziazione cristiana» diretta ai più
giovani, agli adulti che chiedono di diventare cristiani, alle persone più fragili, come i
disabili ai quali questa diocesi, che ha generato tanti santi della carità, vuole dedicare una speciale attenzione. Tra le cose dette
in Sinodo si è convenuto che: il soggetto che
fa la catechesi è la comunità ecclesiale; il
destinatario della catechesi è ogni singola
persona; non vi devono essere né classi, né
scuole; che l’esperienza del gruppo deve essere solo un metodo; che non c’è un’età prefabbricata per l’iniziazione cristiana del ragazzo, ma sarà egli stesso, il sistema educativo che lo accompagna, la scelta della sua
famiglia e della comunità parrocchiale, che
nel tempo gli propongono le ragioni della
crescita e i momenti dell’iniziazione. Personalizzata deve essere anche l’iniziazione cristiana degli adulti, per la quale si è designato che fosse una coppia di coniugi cristiani a far da catechisti a ogni singolo catecumeno, attraverso un percorso ridisegnato a partire dal Rito dell’Iniziazione Cristiana degli Adulti (R.I.C.A). La scelta della personalizzazione è ancor più necessaria nel
caso dei portatori di handicap. E poi tutti si
fa quello che Dio vuole, che di solito è più e
meglio di quello che vogliamo noi».
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